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Corso BLSD
ed emergenze
nello studio
odontoiatrico
Lecco 10/11 maggio 2013
dr. Massimo Canella
Direttore U.O.C. Anestesia e Rianimazione
AO di Desio e Vimercate
Presidio Complesso Carate-Giussano
introduzione
2

Le dimensioni del problema
Perché essere pronti a gestire le emergenze
Come organizzarsi

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
introduzione
3

Allergie
 Cenni di fisiopatologia, manifestazioni
 I principali colpevoli (a.locali e lattice)
Neurologia:
 lipotimie, perdite di coscienza ed emergenze
neurologiche
Emergenze cardio-respiratorie
 Breve classificazione
 Cenni di epidemiologia e sintomatologia dei
principali quadri clinici
Gestione, trattamento e BLS fino ai soccorsi
dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
introduzione
4

Quali farmaci?



dosi
Metodi di somministrazione

Accesso venoso periferico



Lo posso imparare? Lo applico?
Tecnica e materiali

Il monitoraggio delle funzioni vitali nel paziente a

rischio

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
Pausa ?
5

• Pausa
Discussione

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
1. Le dimensioni del problema

1.
2. PERCHÉ ESSERE PRONTI A GESTIRE LE

EMERGENZE
3. COME ORGANIZZARSI

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

6
Le dimensioni del problema:
la scienza probabilità dell’evento
7

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
Mi può capitare?
Emergenza = situazione
clinica che necessita di
trattamento immediato
Studio osservazionale
4000 dentisti:

7,5 emergenze / dentista
____________________
10 anni

A.D. Morrison, R.H.B. Goodday, Preparing for Medical Emergencies in
the Dental Office. © J Can Dent Assoc 1999; 65:284-6
Fast TB, Martin MD, Ellis TM. Emergency preparedness: a survey of
dental practitioners. JADA 1986; 112:499-501.
Malamed SF, Robbins KS. Medical emergencies in the dental office,
4th ed. St. Louis: Mosby Inc.; 1992.
Mi può capitare?
+O- 1 CASO PER CARRIERA
A.D. Morrison, R.H.B. Goodday, Preparing for Medical Emergencies in
the Dental Office. © J Can Dent Assoc 1999; 65:284-6
Fast TB, Martin MD, Ellis TM. Emergency preparedness: a survey of
dental practitioners. JADA 1986; 112:499-501.
Malamed SF, Robbins KS. Medical emergencies in the dental office,
4th ed. St. Louis: Mosby Inc.; 1992.
2. Perché essere pronti a gestire le
emergenze

1.

LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA

2.
3. COME ORGANIZZARSI

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

10
Perché
essere
pronti a
gestire le

“ . . when everything is all right,
does this mean that nothing
ever goes wrong?
There’s a cost for maintaining
safe practice. It’s called
knowledge and experience.”

emergenze?
Lema MJ
ASA Newsletter, 2001; 65:1,31
Dental Council of New Zealand

MEDICAL EMERGENCIES IN DENTAL PRACTICE
1.STUDIES HAVE SHOWN THAT MEDICAL EMERGENCIES DO OCCUR

IN THE PRACTICE OF DENTISTRY.
2.ORAL HEALTH PROFESSIONALS AND THEIR STAFF NEED TO HAVE
APPROPRIATE SKILLS TRAINING AND EQUIPMENT AVAILABLE TO
DEAL WITH POTENTIALLY LIFE-THREATENING CONDITIONS
3.THERAPISTS, DENTAL HYGIENISTS AND CLINICAL DENTAL
TECHNICIANS MUST HAVE COMPLETED TRAINING
Shocking News about Florida Dentists, Dentists
and Dental Hygienists May Lack Proper Training
Keith W Murray
 FLORIDA - CHAPTER 64B5-17

DENTAL PRACTICE AND
PRINCIPLES 64B5-17.015 Office
Safety Requirement As part of the
minimum standard of care: every
dental office location shall be
required to have an automatic
external defibrillator by February
28, 2006. Any dentist practicing
after February 28, 2006, without
an automatic external defibrillator
on site shall be considered to be
practicing below the minimum
standard of care. Specific Authority
466.004(4), 466.017(3)(c) FS. Law
Implemented 466.017(4),
466.028(1)(x) FS. History–New 531-04.

August 18,
2009
Le dimensioni del
problema: la scienza
passato e presente

In un report del 1900 sul British Medical
Journal, William Hunter usa il termine
“sepsi orale” (oral sepsis) (ricorda febbri
puerperali) sostenendo essere la causa di
malattie quali “ tonsillitis, glandular
swellings, middle ear infections, ulcerative
endocarditis, empyema, meningitis and
osteomyelitis.”
Hunter W. Oral sepsis as a cause of
disease. BMJ 1900;1:215–16.

Williams RC, et al. The potential
impact of periodontal disease on
general health: a consensus view.
Curr Med Res Opinion 2008;24:1635–43.

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

15
Le dimensioni del problema:
chi rischia?
 Bahekar AA, Singh S, Saha S et al. The prevalence and

incidence of coronary heart disease is significantly increased in
periodontitis: a meta-analysis. Am Heart J 2007;154: 830–7.
 Grau AJ, Becher H, Ziegler CM et al. Periodontal disease as a
risk factor for ischemic stroke. Stroke 2004;35:496–501.
 Khader YS, Dauod AS, El-Qaderi SS et al. Periodontal status of
diabetics compared with nondiabetics: a meta-analysis. J
Diabetes Complications 2006;20:59–68.
 Saremi A, Nelson RG, Tulloch-Reid M et al. Periodontal
disease and mortality in type 2 diabetes. Diabetes Care
2005;28:27–32.
 Shultis WA, Weil EJ, Looker HC et al. Effect of periodontitis
on overt nephropathy and end-stage renal disease in type 2
diabetes. Diabetes Care 2007;30:306–11.

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

16
Le dimensioni del problema:
chi rischia?
 D’Aiuto F, et al. Periodontal infections cause changes in traditional and








novel cardiovascular risk factors. Am Heart J 2006;151:977–84.
Desvarieux M, et al. Relationship between periodontal disease, tooth loss,
and carotid artery plaque: the oral infections and vascular disease
epidemiology study (INVEST). Stroke 2003;34:2120–5.
Engebretson SB, et al. Radiographic measures of chronic periodontitis and
carotid artery plaque. Stroke 2005;36:561–6.
Beck JD, et al. Periodontal disease and coronary heart disease. A reappraisal
of the exposure. Circulation 2005;112:19–24.
Ioannidou E, et al. Effect of periodontal treatment on serum c-reactive
protein levels: a systematic review and meta-analysis. J Periodontol
2006;77:1635–42.
Offenbacher S, Beck JD. A perspective on the potential cardioprotective
benefits of periodontal therapy. Am Heart J 2005;149: 950–4.

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

17
Le dimensioni del problema:
chi rischia?
PERIODONTAL DISEASE AND PRETERM DELIVERY
OF LOW-BIRTH-WEIGHT INFANTS
J CAN DENT ASSOC 2002; 68(3):165-9
Bobetsis YA, et al: Exploring the relationship between
periodontal disease and pregnancy complications.
J Am Dent Assoc 2006;137(10S):7s–13s.
19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

18
Le dimensioni del problema:
la scienza chi rischia?
ALMENO IL 10/15% DELLE PERSONE CHE SONO ANDATE
INCONTRO AD UN INFARTO O AD ALTRA MALATTIA
CARDIACA, NON PRESENTAVANO FATTORI DI RISCHIO.

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

19
National Institute of Dental and
Craniofacial Research
www.nidcr.nih.gov

SALIVARY DIAGNOSTICS CONTINUES TO BE AN IMPORTANT RESEARCH FIELD
FOR NIDCR. IT IS NOW BELIEVED THAT SALIVA CAN ONE DAY BE USED TO
DIAGNOSE BREAST, PROSTATE, ORAL, AND PANCREATIC CANCER, AS WELL
AS DETECTING CARDIOVASCULAR DISEASE, DRUG USAGE, AND EXPOSURE
TO TOXIC MOLECULES THAT MAY CAUSE DISEASES LIKE ANTHRAX.
…..EFFORTS TO PROVIDE CLINICAL VALIDATION OF PRELIMINARY RESULTS
THAT COULD RESULT IN A SELF-CONTAINED, PORTABLE DIAGNOSTIC TEST
FOR CARDIOVASCULAR DISEASE. IN RELATED WORK, SALIVARY
BIOMARKERS ARE BEING EVALUATED TO DETECT MYOCARDIAL INFARCTION
IN PATIENTS PRESENTING WITH CHEST PAIN AT EMERGENCY
DEPARTMENTS.

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

20
Dal dentista nell'antica Roma:l'alba della scienza medica
(pre Cochrane ed EBM)
Aulo Cornelio Celso, De medicina

-…Parodonto…..." In primo luogo i denti talvolta
tentennano, ora per la debolezza delle radici ora per
l’inconveniente delle gengive rinsecchite". (diagnosi.ndr)
Alternative allo scaling …, "conviene avvicinare alle gengive
un ferro incandescente (disinfezione.ndr), per toccarle
leggermente, senza posarvelo sopra: le gengive
cauterizzate, poi, vanno spalmate di miele e sciacquate
con vino mescolato a miele
(antibiotico+antinfiammatorio.ndr) ; quando le ferite
incominciano a ripulirsi, bisogna stemperarvi sopra
medicamenti astringenti”

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

21
Dal dentista nell'antica Roma:
l'alba della scienza medica
Aulo Cornelio Celso, De medicina

L’exodonzia è sempre uguale…….”Se però il dente duole e si è presa la
decisione di estrarlo perché le cure non servono a niente, bisogna
scalzarlo tutt’attorno in modo da staccarne la gengiva; poi bisogna
scuoterlo a lungo finché si muova molto (lussazione.ndr). Infatti,
finché il dente è infisso saldamente nell’osso, l’estrazione si fa con
sommo pericolo e talvolta si sloga addirittura la mascella: tale
pericolo è ancora più grave quando si estragga uno dei denti
superiori, perché può sconquassare le tempia e gli occhi. Allora
bisogna prendere il dente con la mano, se si può, se no, con la
tenaglia; e, se è cariato, bisogna prima riempire il foro o con filacce o
con piombo ben messo, perché non si spezzi sotto la tenaglia. La
tenaglia, poi, va tirata su perpendicolarmente per evitare che,
incurvandosi le radici del dente, l’osso spugnoso, in cui il dente è
infisso, si spezzi in qualche punto.
Aulo Cornelio Celso nacque nella Gallia Narbonense, intorno al 14
a.C. Appassionato di studi enciclopedici, scrisse una vasta opera in
sei libri, chiamata “De artibus” tra cui il “De Medicina)
19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

22
Le dimensioni del problema:
etica e morale
Ippocrate, (460 a.C.) pone i fondamenti etici e

morali dell’agire medico in Grecia
Catone il Censore (oltre che moralizzatore anche antiellenista)
(234-149 a.C.)
 “Vengono

per ammazzarci!”
 medici in genere greci, cominciavano a invadere Roma,
esercitando la nuova arte della medicina probabilmente
ci sapevano fare se è vero che
Giulio Cesare, nel 46 a.C., concesse volentieri la

cittadinanza ai dottori stranieri che esercitavano
nell’Urbe.
19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

23
Le dimensioni del problema: etica e morale
GIURAMENTO PROFESSIONALE

perizia e diligenza nell'esercizio della professione
GIURO: (omissis)






di PERSEGUIRE LA DIFESA DELLA VITA, la tutela della salute
fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza,
cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico,
culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla
mia competenza e alle mie doti morali;
di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni
di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con




diligenza,
perizia e
prudenza

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

24
Le dimensioni del problema: etica e morale
CODICE DI DEONTOLOGIA

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

25
Il problema dal
punto di vista
legislativo

DECRETO
LEGISLATIVO 9 aprile
2008 , n. 81 Attuazione
dell'articolo 1 della
legge 3 agosto 2007, n.
123, in materia di
tutela della salute e
della sicurezza nei
luoghi di lavoro.
Formazione al primo
soccorso
a norma DM 388 - D.Lgs.
81/08

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

26
Il problema dal
punto di vista
legislativo

Legge 3 aprile 2001, n. 120 "Utilizzo dei
defibrillatori semiautomatici in
ambiente extraospedaliero
Art. 1.
1. È consentito l'uso del defibrillatore
semiautomatico in sede extraospedaliera
anche (omissis) al personale non
sanitario che abbia ricevuto una
formazione specifica nelle attività di
rianimazione cardio-polmonare.
Formazione di personale sanitario
All'articolo 1 legge del 3 aprile 2001, n 120, è
aggiunto il seguente comma: 2-bis. La
formazione dei soggetti di cui al comma 1
può essere svolta anche dalle organizzazioni
medico-scientifiche senza scopo di lucro
nonché dagli enti operanti nel settore
dell'emergenza sanitaria che abbiano un
rilievo nazionale e che dispongano di una
rete di formazione.

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

27
Quindi?
scienza ed accademia +
Etica e Morale +
Legge =

Stiamo
pronti
19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

28
principi di base per la gestione delle emergenze
mediche
29

Prevenzione: fase principale.
Tenersi pronti, sempre

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
mediche
30

Tre steps preventivi:
Anamnesi

E Valutazione del

paziente
Conoscenza
delle tecniche,
 delle terapie,
 addestramento continuo dello staff


dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
ANAMNESI
31

 Cambiamenti recenti nello stato di salute?
 Attualmente in cura da un medico?
 Malattie pregresse, interventi chirurgici?
 Allergie?
 Attività fisica?
 Medicine? (cerotti?) Orari e dosi.
 Per le malattie note:






Quando è insorta la malattia o il problema di salute?
Come è seguito?
Qualche situazione particolare peggiora i sintomi?
Si è reso necessario il ricovero all’esordio?
I medici che seguono il paziente hanno fatto delle raccomandazioni?

 Gravidanza?

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
Valutazione del paziente
32

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
Valutazione33 paziente
del

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
Classificazione ASA
34

• 1: paziente sano senza patologia
sistemica.
• 2: lieve patologia sistemica che non limita
l’attività quotidiana.
• 3: patologia sistemica severa che limita attività.
• 4: patologia sistemica severa debilitante a rischio
mortalità
• 5: moribondo

Massimo Canelladr. Massimo Canella

19/01/14
Il paziente e l’anestesia:
ASA Score Am.Soc.An.
Classe I

sano

varici

npl. mammella

Classe II

sano o lieve malattia

ipertensione
essenziale

diabete iniziale

Classe III

malattia sistemica
coronaropatia,
severa, non invalidante arteriopatia, IRC

BPCO severa

Classe IV

malattia sistemica
severa a rischio

esiti di ictus cerebri

Classe V

paziente moribondo con scarse possibilità di sopravvivenza con o
senza CH
01/19/14

IRC in dialisi, HF

Dr. M. Canella

35
Preparazione e staff training
36

a) Training: tutto il personale deve acquisire le

competenze per riconoscere e gestire correttamente le
emergenze.
b) Materiale e farmaci facilmente accessibili
a)
b)
c)

Posizione nota a tutto lo staff
Check list e controllo periodico
Coordinamento del personale in emergenza (chi fa cosa).

Oggi ci si aspetta (avvocati e periti)
che il sanitario sia in grado di iniziare un trattamento in
emergenza e gestire una persona in pericolo di vita
tramite BLS

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
ODONTOIATRICO
37

Raccomandazioni per la condotta clinica e per
l’aggiornamento del personale sanitario
odontoiatrico secondo normativa europea
Coordinamento dei Docenti di Anestesia in
Odontostomatologia (CDAO)

Massimo Canelladr. Massimo Canella

19/01/14
EMERGENZE MEDICHE
CARDIACHE
 Angina,

ISCHEMIA E IMA, edema

polmonare acuto Interferenze con
PM-ICD
ALLERGIE
 Reazioni

tossiche ed allergiche, anafilassi
EMERGENZE MEDICHE
RESPIRATORIE
 Crisi asmatica
 crisi di iperventilazione,
 Inalazione corpi estranei
NEURO
 Sincope, lipotimia e crisi vagale
 Crisi epilettica
ENDOCRINO-METABOLICHE
 Crisi ipoglicemica
EMERGENZE cardio
mortalità
41
 in Italia decedono per

arresto cardiaco sino
a 60.000 persone
l’anno.
 1 caso su 1000 per
anno (Dati ISTAT
2008)

dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
mortalità
 L’aritmia più

frequentemente
documentata è la
fibrillazione ventricolare
(75- 80%)
 5- 10% dei casi in
assenza di CAD e di
insufficienza cardiaca
 Il picco di incidenza
della patologia si ha tra i
45 e i 75 anni

>>
19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

42
ISCHEMIA CARDIACA

Discrepanza tra O2 fornito al
miocardio e richieste metaboliche
del miocardio
ISCHEMIA

PRIMARIA

SECONDARIA
MECCANISMI DI ISCHEMIA
Placca aterosclerotica
(fissurazione, ulcerazione, trombosi)
Spasmo coronarico
Pressione intramurale
Ipotensione sistemica
Predisposizione: Ipertrofia miocardica
Aumento lavoro cardiaco
(doppio prodotto=PAS/10xFC)
RISERVA CORONARICA
Capacità di aumentare il flusso ematico coronarico mediante
vasodilatazione

Ostruzione < 50 %
No alterazione flusso
Ostruzione 50-85 %
Riduzione riserva
Ostruzione > 85 %
Riduzione flusso basale


CARDIOPATIA ISCHEMICA:
FATTORI DI RISCHIO
Età
Sesso (pari opportunità dopo i 65 aa)
Ipertensione arteriosa
Dislipidemie
Diabete mellito
Fumo
Familiarità
CARDIOPATIA ISCHEMICA:
FATTORI PRECIPITANTI

Sforzo fisico
Basse temperature
Digestione

Emozioni
CARDIOPATIA ISCHEMICA:
MANIFESTAZIONI CLINICHE

Angina Pectoris
Infarto Miocardico
Morte Improvvisa
ANGINA PECTORIS
ISCHEMIA MIOCARDICA
SOFFERENZA CELLULARE REVERSIBILE
DOLORE
DOLORE ANGINOSO:
LOCALIZZAZIONI
ANGINA PECTORIS
Sede tipica: retrosternale
Irradiazione: collo, mandibola, braccio sx
Tipologia dolore: oppressivo – costrittivo
Durata: 5 min, max 15-20 min
Regressione: spontanea (riposo), O2,
Nitrati
Segni di accompagnamento: ansia, pallore,
sudorazione, tachicardia
ANGINA PECTORIS
ANGINA
DA SFORZO – A RIPOSO
STABILE – INSTABILE
SOGLIA D’ANGOR
SOGLIA ISCHEMICA
ANGINA: DIAGNOSI
Dolore tipico
∆ ECG in acuto
Holter ECG
Test di provocazione:

Prova da sforzo
Test iperventilazione
PROVA DA SFORZO
Ischemia miocardica: alterazione
del tratto ST
ANGINA: TERAPIA

Farmacologica
Angioplastica percutanea
By-pass aortocoronarico
INFARTO MIOCARDICO
ISCHEMIA MIOCARDICA
PROLUNGATA

NECROSI CELLULARE

DOLORE

IL TEMPO E’ MUSCOLO
IMA: DIAGNOSI
 Dolore più intenso,

più duraturo,
refrattario al
trattamento con
Nitroderivati
 ∆ ECG tipiche
 Segni di attivazione
ortosimpatica
(pallore,
vasocostrizione,
tachicardia)
(ipertono vagale nell’IM
inferiore)
Sintomi attacco cardiaco
Ma non sempre tali sintomi sono così evidenti:
 nei diabetici (neuropatia) non c'è dolore precordiale o
all'arto, ma solo senso di fame d'aria e vago fastidio toracico
 A volte il dolore è all'addome alto, mimando una gastralgia,
soprattutto se l'infarto è inferiore e destro.
 Frequente sesso
 In alcuni casi, il pz può presentare addirittura solo mal di
denti (mandibola).

19 gennaio 2014

dr. Massimo Canella

60
STEMI
IMA:
COMPLICANZE
Insufficienza mitralica
Rottura setto interventricolare
Rottura della parete libera
Tromboembolia
Dilatazione aneurismatica
Pericardite

Scompenso
cardiaco
Aritmie
COSA FARE?
Identificare pazienti a rischio
Riconoscere-sospettare (esagerate!!) dolore da

ischemia miocardica
Interrompere procedure odonto
Tranquillizzare
O2
Funzioni vitali
Permettere autoterapia (nitrati sl, aspirinetta)
Inviare a controllo cardiologico / chiamare 118
Chest pain in the dental surgery: a brief review and
practical points in diagnosis and management.
School of Dentistry, The University of
Queensland, Brisbane.

If a dental patient develops chest pain
it must always be managed
promptly and properly, i.e., the
practitioner immediately stops the
procedure and, being aware of the
patient's medical history,questions
the patient regarding the nature of
the pain to help determine the
likely diagnosis It will most likely
be a manifestation of CAD
(synonymous with ischaemic heart
disease), i.e., angina pectoris or
acute myocardial infarction, most
usually the former.

Angina will usually resolve with
proper intervention whereas up
to about 1/2MI will develop
cardiac arrest, in the first few
hours, and this will be fatal in
up to 2/3 of cases. As health
care professionals, dental
practitioners have an inherent
duty of care to be able to
initiate appropriate care if such
a medical emergency occurs.
Safety of dental treatment in patients with
previously diagnosed acute myocardial
infarction or unstable angina pectoris.
Niwa H, Sato Y, Matsuura H.
Department of Dental Anesthesiology, Faculty of Dentistry, Osaka
University, Japan.
CONCLUSIONS: Many patients who had experienced

unstable
angina pectoris or acute myocardial infarction tolerated
dental
treatment when appropriate stress control measures were
used.
However, approximately 10% of the patients experienced postoperative
problems. Acceptability of dental treatment should be determined on
the basis of the comprehensive assessment of each patient.
IL PAZIENTE CARDIOPATICO IN
ODONTOIATRIA
Innalzamento vita media
Miglioramento condizioni socio-economiche (?)
Procedure odontoiatriche sempre più conservative

ERGO
Maggiore frequenza di cardiopatici nella pratica
odontoiatrica
Int Dent J. 1993 Jun;43(3):
Systemic diseases in elderly dental patients.

Umino M, Nagao M.
Department of Geriatric Dentistry, Faculty of Dentistry, Tokyo Medical and
Dental University, Japan.

Systemic diseases, blood pressure and pulse rate, were
investigated in 1012 elderly patients who consulted the
gerodontic clinic of Tokyo Medical and Dental University
Hospital.

One or more systemic diseases was found
in 64.2 %
of the subjects (omissis).
Patients with systemic diseases are at a greater risk
during dental treatment. Psychosomatic stress
and vasoconstrictors in local anaesthesia possibly
induce the exacerbation of systemic diseases or
unexpected cardiovascular reactions.
Systemic diseases and the elderly.
68

Dent Update. 2010 Nov;37(9):604-7.
McCreary C, Ni Riordain R.
Oral Medicine Unit, Cork University Dental School and Hospital,
Wilton, Cork, Ireland.

Abstract
“Although systemic diseases can occur at any age, they
are more common in older patients. Accurate and
detailed medical and drug histories are important in
dental practice as many conditions and medications can
influence oral health and dental care in patients."

Massimo Canelladr. Massimo Canella

19/01/14
IL PAZIENTE CARDIOPATICO IN
ODONTOIATRIA
 Problemi per il paziente
- Stress psichico-fisico
- Anestetici locali
- Vasocostrittori
- PM, defibrillatori
 Problemi per il dentista
- beta blocco
- anticoagulazione
- antiaggregazione

 Medical emergencies were

most likely to occur
during and after local
anesthesia, primarily
during tooth extraction
and endodontics. Over
60% of the emergencies
were syncope,
IL PAZIENTE CARDIOPATICO IN
ODONTOIATRIA
Stress psichico:
- Paura del dolore
- Contatto ravvicinato (oppressione-costrizione)
- Impossibilità di muoversi
- Impossibilità di parlare
Stress da dolore
IL PAZIENTE CARDIOPATICO IN
71
ODONTOIATRIA

Massimo Canelladr. Massimo Canella

19/01/14
ODONTOIATRIA
prevenzione

Sedazione con BZD

(short, antagonizzabili)
Sedazione cosciente con
N2O
empatia
Buona analgesia
ODONTOIATRIA
prevenzione

VASOCOSTRITTORI: utili, ma potenzialmente
pericolosi
Attenzione a:
- Periplex
- Fili retrattori
- Ipertesi, anginosi, aritmici
ODONTOIATRIA
prevenzione: PM e defibrlillatori impiantati

Per limitare le interferenze con PM e defibrillatori:
-

Bisturi elettrico solo se veramente necessario
Modello bipolare
Scariche brevi e di lieve intensità
ODONTOIATRIA
prevenzione
Interferenze sull’attività odontoiatrica
- Beta blocco (reazioni anafilattiche)
- Anticoagulanti (Eparina, Dicumarolici)
- Antiaggreganti (aspirinetta, plavix, reopro,

aggrastat)
ODONTOIATRIA
prevenzione
Effetto anticoagulante: PT, INR, PTT
Effetto antia-aggregante: tempo di sanguinamento?

Considerare: - tipo di intervento
- necessità di anticoag. – aggreg.
Contattare: Cardiologo, consulente mal.
tromboemboliche
ODONTOIATRIA
prevenzione
ANTICOAGULAZIONE-ANTIAGGREGAZIONE: COSA
FARE?
1.
2.
3.
4.

Riduzione dose
Sostituzione farmaco
Interruzione
Accorgimenti chirurgici: suture, garze e
tamponi emostatici, sciacqui con a.
tranexamico…
PROFILASSI ENDOCARDITE
BATTERICA

PAZIENTI
PROTESI VALVOLARE E VALVULOPATIE
PREGRESSA ENDOCARDITE
CARDIOPATIE CONGENITE CIANOGENE COMPLESSE
PROFILASSI ENDOCARDITE BATTERICA
PROCEDURE ODONTOIATRICHE
Estrazioni dentali
Procedure periodontali
Impianti
Terapia canalare
Ortodonzia
Anestesia locale interlegamentosa
Detartrasi
PROFILASSI ENDOCARDITE
(procedure odontoiatriche)
Amoxicillina
Adulti: 2 gr, Bambini 50 mg/Kg PO
1 ora prima della procedura

Allergia alla Penicillina:
Clindamicina 600 mg (a) – 20 mg/Kg (b) PO
Claritromicina 500 mg (a) – 15 mg/Kg (b) PO
Allergia, anafilassi e
tossicità da farmaci
Cause principali in odontoiatria
Meccanismi
Manifestazioni
Trattamento
Materiali e farmaci
Prevenzione
Incidenza
1: 6.000 pazienti (Francia)
6

15% di mortalità
Anfilassi: reazione sistemica multiorgano
potenzialmente fatale se non trattata

Cause principali in odontoiatria

1.
2.
3.
4.

LATTICE
A. Locali (± adrenalina ± metabisolfito)
Disinfettanti
Idiopatica (nessun agente eziologico) 10%
Reazione + grave = anafilassi = reazione di
ipersensibilità immediata dovuta alle IgE


IgE al 1° contatto con allergene (contatto

preparante), asintomatico
le IgE restano adese alle cellule ematiche e dei
tessuti
2° esposizione (intervallo almeno 12 gg.) liberazione
granuli mastociti, eosinofili e basofili (istamina,
leucotrieni, PG, enzimi)
Conseguenze
Istamina si lega a due tipi di recettori, la loro
attivazione provoca i sintomi principali:
H1

H2

broncocostrizione

secr. gastrica

vasodilatazione

peristalsi

permeabilità vasc.

secr. muco bronchiale

liberazione ossido nit.

effetti crono e inotropi
a livello miocardico
Sintomatologia
Variabili


1.

2.
3.



suscettibilità paziente
via introduzione allergene
rapidità di somministrazione

La clinica è variabile e compare in minuti oppure
ore
Sintomatologia


Segni cutaneo mucosi







sono i primi
iniziano nelle regioni più
ricche di mastociti (faccia,
collo, torace anteriore)
orticaria, eritema rosso vivo,
edema di Quincke che
coinvolge il laringe disfonia,
dispnea, asfissia
possono mancare con shock
grave e collasso vascolare
Sintomatolog
ia
Segni respiratori
<40% dei casi
rinorrea, tosse secca, ostruzione
vie aeree superiori
sempre broncospasmo in
asmatici e fumatori
edema polmonare se
permeabilità compromessa
gravemente
arresto respiratorio
Sintomatologia
Segni cardiovascolari
collasso e tachicardia, polso filiforme
sempre presente disfunzione cardiaca in
cardiopatie preesistenti
arresto cardiaco se shock prolungato o anossia
severa secondaria a broncospasmo od
ostruzione edematosa severa delle vie aeree
superiori
Altri segni
Segni gastroenterici:

•
–

scialorrea, vomito, ematemesi, diarrea

Neurologici:

•
–
–

cefalea, confusione, disorientamento, agitazione vertigini,
perdita di coscienza, convulsione
sono tutti sintomi di ipoperfusione cerebrale con
conseguente anosssia
Quattro gradi di gravità clinica


grado I:



Ia: eritema localizzato
Ib; eritema generalizzato con orticaria ed edema di
Quincke

grado II: I + tachicardia, ipotensione, turbe
respiro, dispnea e nausea
 grado III: I + shock, aritmie, broncospasmo,
cianosi, (vomito e nausea)
 grado IV: I + arresto circolatorio e respiratorio

Trattamento
allertare 118
interrompere contatto con allergene
distendere il paziente e sollevare gambe
pervietà vie aeree + ossigeno
accesso venoso
adrenalina: cominciare con 0,1 mg ev, ripetere

con 0,2 mg ev (alternativa s.c. o subling.)
fluidi e.v.
salbutamolo spray se broncospasmo
Meccanismo 2: tossicità e reazioni paradosse
da a.l.
Neuro e cardiotossicità da a.l.

Sovradosaggio
 Iniezione lenta e frazionata, aspirazione ripetuta
 Contatto verbale con il paziente
Reazione vagale


Incidente più frequente in a.l.
 Scatenato anche dalla semplice vista dell’ago

Manifestazioni neurotossicità: convulsioni
prodromi soggettivi








agitazione
parestesie estremità
sapore metallico
angoscia, ebbrezza
vertigini, nausea, vomito
allucinazioni visive o
uditive
ronzii

segni obiettivi







pallore
tachicardia
dispnea, tachipnea
confusione, assenza
disartria, nistagmo
fascicolazioni labiali o
lingua (omuncolo)
Manifestazioni convulsioni
sintomi importanti perché indicano il rischio

imminente di una crisi generalizzata
paziente sdraiato, preparare il materiale per la
ventilazione.
gli attacchi di panico e la sensazione di morte
imminente sono riconducibili a crisi parziali a
livello dell’ippocampo.
non devono essere attribuiti alla fragilità
psicologica del paziente, ma corrispondono
all’effetto dell’A.L.
Trattamento convulsioni
Allertare 118
Decubito dorsale, posizione di sicurezza
BLS: Vie aeree libere, cannula di Guedel, Ossigeno

con ambu 10 l./min.
Vena periferica
Adulto: diazepam 10 mg. i.v.
Bambino: diazepam 0.5 mg/kg. rettale
Convulsioni: D.D.
Ipoglicemia


Diabetico insulino dipendente

Sincope con convulsioni


sindrome vagale con bradicardia
Cardiotossicità da A.L.
• Rara in odontoiatria perché correlata a

concentrazioni plasmatiche elevate
–
–

Alterazione conduzione e contrattilità
Bupivacaina > cardiotossicità

• Prodromi e segni obiettivi
– tachicardia, angor o senso di oppressione al petto
– pallore, ipotensione e aritmia fino a FV o ACC
– dispnea, tachipnea
Trattamento cardiotossicità
Allertare 118
Decubito dorsale, posizione di sicurezza
BLS: Vie aeree libere, cannula di Guedel,

Ossigeno con ambu 10 l./min.
Vena periferica
Prevenzione
anamnesi
ridurre l’uso di lattice ove possibile
iniezione lenta ed aspirazione accurata
quando possibile lavorare con il paziente in

clinostatismo
Cause principali in odontoiatria
•
•
•
•

LATTICE
antibiotici (penicilline e cefalosporine)
A. Locali (± adrenalina ± metabisolfito)
Disinfettanti
Gli anestetici locali: storia
103

 Niemann 1860: isola il principio attivo dalle foglie di coca e






lo chiama cocaina.
Carl Koller 1884: oculista a Vienna con Freud studia la
cocaina e ne scopre le proprietà anestetiche locali.
Einhorn 1899: sintesi procaina (novocaina) molto meno
tox. della cocaina resiste fino al 1960.
Löfgren e Lundqvist 1943: scoperta lidocaina
Ekenstam 1957: scoperta bupivacaina
Akerman B et al.: Primary evaluation….ropivacaine
(Acta Anaesthesiol Scand 1988; 32 : 571-578)

Dr. M. Canella

01/19/14
Gli anestetici locali: struttura

• anello aromatico (lipofilia)
• porzione aminica (idrofilia)
• unite da legame esterico o amidico
– aminoesteri (procaina)
– aminoamidi (lidocaina)
01/19/14

Dr. M. Canella

104
Gli anestetici locali
due categorie:
 Amino-esteri: procaina,
clorprocaina, tetracaina
(pseudocolinesterasi, allergie)

 Amino-amidi: lidocaina,

mepivacaina, prilocaina,
bupivacaina, ropivacaina
(catabolismo epatico,
metaboliti con attività
residua)

01/19/14

Dr. M. Canella

105
Gli anestetici locali
In soluzione gli AL esistono in due forme:
forma basica (R-NH2), non ionizzata e
liposolubile
forma ionizzata [(R-NH3)+Cl-], idrosolubile
la proporzione tra le due forme dipende dalla
costante di dissociazione (Ka) della forma ionizzata
e dal pH
nei tessuti infiammati agisce meno

106

Dr. M. 01/19/14
Canella
Gli anestetici locali
azione: bloccano il passaggio del pot. d’azione, il
canale rapido del Na sarebbe il recettore su cui
agiscono

107

Dr. M. 01/19/14
Canella
Gli anestetici locali
 Il canale del Na è situato all’interno

di una struttura proteica che
attraversa la membrana cellulare in
tutto il suo spessore.
 All’interno ci sarebbe un “cancello”
che controlla l’entrata del sodio.
Nell’assone a riposo il cancello è
chiuso, durante il potenziale
d’azione, il cancello si apre.
 reversibilità: recupero della funzione
nervosa senza danno alle cellule
nervose bloccate (alle conc.
impiegate) .
01/19/14

Dr. M. Canella

108
Gli anestetici locali
A. L .

Lidocaina
Mepivacain
CARBOCAINA®

Bupivacain
MARCAINA ®

Ropivicain
NAROPINA ®

L a te n z a

D u ra t
a o re

% Le g .
p ro t.

To x .
p o t. le

Do se
m ax.
m g . /k
g

1-25%

breve

1-2

65 -75

breve

2

75

media

6

0,5 - 2%

lunga

3-4

91 - 95

forte

2

0,5 %

2-3

0,2 0,75 1%

media

3-4

91 - 95

media 4 (7)*

c o n fe z io
ni
c o m m e r.

forte

(con vasocostrittore)*
109

Dr. M. 01/19/14
Canella
DURATA DEL BLOCCO SENSITIVO
ROPIVACAINA
ARTICAINA
BUPIVACAINA
LEVOBUPIVACAINA
MEPIVACAINA
LIDOCAINA

110

Dr. M. 01/19/14
Canella
Gli anestetici locali: complicanze


potenza = tossicità = lipofilia
mio e neurotossicità ad alte conc. (cauda)
tossicità locale (+ aminoesteri per metabisolfito)
allergie (esteri)

neurotossicità
cardiotossicità

111

Dr. M. 01/19/14
Canella
neurotossicità
 proporzionale a Cpl
 al rapido ↑ Cpl
 lido:1 = ropi:2,5 =

bupi:4
Meccanismo:
 Blocco selettivo neuroni
inibitori centrali con
eccitazione SNC
 Depressione
generalizzata

01/19/14

Dr. M. Canella

112
neurotossicità
 sintomi: intorpidimento

della lingua, disestesie
periorali tinniti, tremori
sopraciglia, linguaggio
incoerente, tremori,
convulsioni, coma, arresto
respiratorio
 prevenzione:
premedicazione con BDZ,
mantenere contatto
verbale
 terapia:
BDZ, Tiopentone, BLS
01/19/14

Dr. M. Canella

113
cardiotossicità
 miocellula e t. di conduzione

(azione diretta su miocardio
o mediata dal SNC)
 AL potenti (bupi)
 rapido aumento Cpl
 effetti: tachi e bradiaritmie,
BAV, asistolia, dissociazione
e.mecc.
 aggravanti: ipossia, iperCO2,
acidosi, iperK, ßbloc,
CaAntag, antiaritmici,
ipoproteinemia
01/19/14

Dr. M. Canella

114
allergie
 rare (aminoesteri)
 eccipienti
 + spesso reazioni vagali o

vasocostrittore
 rash cutaneo, broncospasmo,
edema di Quincke, shock
anafilattico
 terapia: cortisonici e.v.,
adrenalina ev o sc, ossigeno
 rianimatore
01/19/14

Dr. M. Canella

115
Prevenzione incidenti
scelta accurata AL
tecnica rigorosa
usare adiuvanti

(oppiacei)
non superare dosi
max
sorveglianza
paziente
contatto verbale
Dr.
01/19/14
materiale BLS M. Canella

116
EVENTI NEURO

LIPOTIMIA (coscienza

conservata)
SINCOPE (no coscienza) 
ICTUS, COMA,
CONVULSIONI
dr. Massimo Canella
SOGGETTO CON PERDITA DI COSCIENZA

parametri vitali
stato di coscienza
perdita di coscienza
primo soccorso
dr. Massimo Canella
PARAMETRI VITALI
 STATO DI COSCIENZA
 RESPIRAZIONE
 CIRCOLAZIONE
dr. Massimo Canella
STATO DI COSCIENZA
1. come definirlo
 cosciente
 vigile
 soporoso
 coma
1. come riconoscerlo
 stimolo verbale
 stimolo doloroso
1. come valutarlo
 risposta verbale
 apertura occhi
 risposta motoria
dr. Massimo Canella
STATO DI COSCIENZA
classificare stato di coscienza dopo
valutazione:
 risposta verbale
 apertura degli occhi
 risposta motoria

dr. Massimo Canella
STATO DI COSCIENZA
in base alla risposta avremo un
paziente:
 cosciente
 vigile
 confuso
 non cosciente...coma

dr. Massimo Canella
PERDITA DI COSCIENZA
CAUSE:
INSUFFICIENTE
OSSIGENAZIONE DEL
CERVELLO
MALATTIE DEL S.N.C.
STATI TOSSICI ACUTI
DISTURBI METABOLICI
dr. Massimo Canella
PRIMO INTERVENTO
SOGGETTO CHE APPARE
INANIMATO
CHIAMARLO E
STIMOLARLO
DELICATAMENTE
STIMOLO DOLOROSO ?

dr. Massimo Canella
PRIMO INTERVENTO
SOGGETTO CHE
RISPONDE ALLO STIMOLO
MANTENERE CONTROLLATI I PARAMETRI
VITALI
MANTENERE PERVIETA’ VIE AEREE (CAUSA
PIU’ COMUNE DI OSTRUZIONE E’ LA
CADUTA DELLA LINGUA) 
ALZARE LE GAMBE

dr. Massimo Canella
PRIMO INTERVENTO



SOGGETTO CHE NON
RISPONDE ALLO STIMOLO

VALUTARE FUNZIONI VITALI



CHIEDERE AIUTO ... COMUNICARE CON 118



EFFETTUARE A - B - C (controllo vie aeree controllo respiro - controllo circolazione)

dr. Massimo Canella
ALTRI INTERVENTI
MANTENERE LIBERE LE VIE
RESPIRATORIE
FAVORIRE LA RESPIRAZIONE
ALLENTARE GLI INDUMENTI
CHE STRINGONO
OSSIGENO (8-10 l/minuto)

dr. Massimo Canella
INTERVENTI DA EVITARE
SOMMINISTRARE BEVANDE
SCHIAFFEGGIARE e/o SCUOTERE
ENERGICAMENTE
TENTARE DI METTERE IN PIEDI O
SEDUTO IL SOGGETTO
SPRUZZARE ACQUA
FAR ANNUSARE ACETO, O ALTRE
SOSTANZE ...
dr. Massimo Canella
Materiali e farmaci
 Sfigmomanometro

 Atropina (fiale da 0,5 mg)

 Aspiratore

 Adrenalina

 Fonte di ossigeno
 Pallone Ambu e maschere

varie misure (monouso)
 Cannule di Guedel
 Maschere con dispositivo
di nebulizzazione
 Necessario per infusione
endovenosa

 Diazepam (Valium ®)
 Ventolin® : fiale e.v., in

soluzione per inalazione
e/o spray
 Urbason®, Flebocortid®
 Soluzione di Ringer Latt.
Monitoraggio
E.C.G.
Sat. O2
Pressione

arteriosa


Take home message
131

 Nello svolgimento dell’attività clinica possono presentarsi

situazioni di emergenza sanitaria, nella maggior parte dei casi
sono a risoluzione spontanea, in rari casi possono evolvere in
situazioni critiche di scompenso delle funzioni vitali fino
all'arresto cardiaco.
 Una corretta anamnesi del paziente odontoiatrico + valutazione i
rischi paziente possono prevenire l’insorgenza di episodi acuti.
 Nel caso di emergenza, l'odontoiatra o il medico dentista
dovranno essere preparati a gestire tali situazioni
 L'assistente alla proltrona e lo staff saranno pienamente coinvolti
in tali situazioni.
 Nel caso in cui si tratti di una reale emergenza, a non spontanea
risoluzione, nell'attesa dell'arrivo del 118, l'odontoiatra o il
medico dentista dovranno saper fare e fare ciò che è utile,
indifferibile e fattibile.
dr. Massimo Canella

19 gennaio 2014
A DOMANI

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dental_emerg 2013

  • 1. Corso BLSD ed emergenze nello studio odontoiatrico Lecco 10/11 maggio 2013 dr. Massimo Canella Direttore U.O.C. Anestesia e Rianimazione AO di Desio e Vimercate Presidio Complesso Carate-Giussano
  • 2. introduzione 2 Le dimensioni del problema Perché essere pronti a gestire le emergenze Come organizzarsi dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 3. introduzione 3 Allergie  Cenni di fisiopatologia, manifestazioni  I principali colpevoli (a.locali e lattice) Neurologia:  lipotimie, perdite di coscienza ed emergenze neurologiche Emergenze cardio-respiratorie  Breve classificazione  Cenni di epidemiologia e sintomatologia dei principali quadri clinici Gestione, trattamento e BLS fino ai soccorsi dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 4. introduzione 4 Quali farmaci?   dosi Metodi di somministrazione Accesso venoso periferico   Lo posso imparare? Lo applico? Tecnica e materiali Il monitoraggio delle funzioni vitali nel paziente a rischio dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 5. Pausa ? 5 • Pausa Discussione dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 6. 1. Le dimensioni del problema 1. 2. PERCHÉ ESSERE PRONTI A GESTIRE LE EMERGENZE 3. COME ORGANIZZARSI 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 6
  • 7. Le dimensioni del problema: la scienza probabilità dell’evento 7 dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 8. Mi può capitare? Emergenza = situazione clinica che necessita di trattamento immediato Studio osservazionale 4000 dentisti: 7,5 emergenze / dentista ____________________ 10 anni A.D. Morrison, R.H.B. Goodday, Preparing for Medical Emergencies in the Dental Office. © J Can Dent Assoc 1999; 65:284-6 Fast TB, Martin MD, Ellis TM. Emergency preparedness: a survey of dental practitioners. JADA 1986; 112:499-501. Malamed SF, Robbins KS. Medical emergencies in the dental office, 4th ed. St. Louis: Mosby Inc.; 1992.
  • 9. Mi può capitare? +O- 1 CASO PER CARRIERA A.D. Morrison, R.H.B. Goodday, Preparing for Medical Emergencies in the Dental Office. © J Can Dent Assoc 1999; 65:284-6 Fast TB, Martin MD, Ellis TM. Emergency preparedness: a survey of dental practitioners. JADA 1986; 112:499-501. Malamed SF, Robbins KS. Medical emergencies in the dental office, 4th ed. St. Louis: Mosby Inc.; 1992.
  • 10. 2. Perché essere pronti a gestire le emergenze 1. LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA 2. 3. COME ORGANIZZARSI 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 10
  • 11. Perché essere pronti a gestire le “ . . when everything is all right, does this mean that nothing ever goes wrong? There’s a cost for maintaining safe practice. It’s called knowledge and experience.” emergenze? Lema MJ ASA Newsletter, 2001; 65:1,31
  • 12. Dental Council of New Zealand MEDICAL EMERGENCIES IN DENTAL PRACTICE 1.STUDIES HAVE SHOWN THAT MEDICAL EMERGENCIES DO OCCUR IN THE PRACTICE OF DENTISTRY. 2.ORAL HEALTH PROFESSIONALS AND THEIR STAFF NEED TO HAVE APPROPRIATE SKILLS TRAINING AND EQUIPMENT AVAILABLE TO DEAL WITH POTENTIALLY LIFE-THREATENING CONDITIONS 3.THERAPISTS, DENTAL HYGIENISTS AND CLINICAL DENTAL TECHNICIANS MUST HAVE COMPLETED TRAINING
  • 13.
  • 14. Shocking News about Florida Dentists, Dentists and Dental Hygienists May Lack Proper Training Keith W Murray  FLORIDA - CHAPTER 64B5-17 DENTAL PRACTICE AND PRINCIPLES 64B5-17.015 Office Safety Requirement As part of the minimum standard of care: every dental office location shall be required to have an automatic external defibrillator by February 28, 2006. Any dentist practicing after February 28, 2006, without an automatic external defibrillator on site shall be considered to be practicing below the minimum standard of care. Specific Authority 466.004(4), 466.017(3)(c) FS. Law Implemented 466.017(4), 466.028(1)(x) FS. History–New 531-04. August 18, 2009
  • 15. Le dimensioni del problema: la scienza passato e presente In un report del 1900 sul British Medical Journal, William Hunter usa il termine “sepsi orale” (oral sepsis) (ricorda febbri puerperali) sostenendo essere la causa di malattie quali “ tonsillitis, glandular swellings, middle ear infections, ulcerative endocarditis, empyema, meningitis and osteomyelitis.” Hunter W. Oral sepsis as a cause of disease. BMJ 1900;1:215–16. Williams RC, et al. The potential impact of periodontal disease on general health: a consensus view. Curr Med Res Opinion 2008;24:1635–43. 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 15
  • 16. Le dimensioni del problema: chi rischia?  Bahekar AA, Singh S, Saha S et al. The prevalence and incidence of coronary heart disease is significantly increased in periodontitis: a meta-analysis. Am Heart J 2007;154: 830–7.  Grau AJ, Becher H, Ziegler CM et al. Periodontal disease as a risk factor for ischemic stroke. Stroke 2004;35:496–501.  Khader YS, Dauod AS, El-Qaderi SS et al. Periodontal status of diabetics compared with nondiabetics: a meta-analysis. J Diabetes Complications 2006;20:59–68.  Saremi A, Nelson RG, Tulloch-Reid M et al. Periodontal disease and mortality in type 2 diabetes. Diabetes Care 2005;28:27–32.  Shultis WA, Weil EJ, Looker HC et al. Effect of periodontitis on overt nephropathy and end-stage renal disease in type 2 diabetes. Diabetes Care 2007;30:306–11. 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 16
  • 17. Le dimensioni del problema: chi rischia?  D’Aiuto F, et al. Periodontal infections cause changes in traditional and      novel cardiovascular risk factors. Am Heart J 2006;151:977–84. Desvarieux M, et al. Relationship between periodontal disease, tooth loss, and carotid artery plaque: the oral infections and vascular disease epidemiology study (INVEST). Stroke 2003;34:2120–5. Engebretson SB, et al. Radiographic measures of chronic periodontitis and carotid artery plaque. Stroke 2005;36:561–6. Beck JD, et al. Periodontal disease and coronary heart disease. A reappraisal of the exposure. Circulation 2005;112:19–24. Ioannidou E, et al. Effect of periodontal treatment on serum c-reactive protein levels: a systematic review and meta-analysis. J Periodontol 2006;77:1635–42. Offenbacher S, Beck JD. A perspective on the potential cardioprotective benefits of periodontal therapy. Am Heart J 2005;149: 950–4. 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 17
  • 18. Le dimensioni del problema: chi rischia? PERIODONTAL DISEASE AND PRETERM DELIVERY OF LOW-BIRTH-WEIGHT INFANTS J CAN DENT ASSOC 2002; 68(3):165-9 Bobetsis YA, et al: Exploring the relationship between periodontal disease and pregnancy complications. J Am Dent Assoc 2006;137(10S):7s–13s. 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 18
  • 19. Le dimensioni del problema: la scienza chi rischia? ALMENO IL 10/15% DELLE PERSONE CHE SONO ANDATE INCONTRO AD UN INFARTO O AD ALTRA MALATTIA CARDIACA, NON PRESENTAVANO FATTORI DI RISCHIO. 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 19
  • 20. National Institute of Dental and Craniofacial Research www.nidcr.nih.gov SALIVARY DIAGNOSTICS CONTINUES TO BE AN IMPORTANT RESEARCH FIELD FOR NIDCR. IT IS NOW BELIEVED THAT SALIVA CAN ONE DAY BE USED TO DIAGNOSE BREAST, PROSTATE, ORAL, AND PANCREATIC CANCER, AS WELL AS DETECTING CARDIOVASCULAR DISEASE, DRUG USAGE, AND EXPOSURE TO TOXIC MOLECULES THAT MAY CAUSE DISEASES LIKE ANTHRAX. …..EFFORTS TO PROVIDE CLINICAL VALIDATION OF PRELIMINARY RESULTS THAT COULD RESULT IN A SELF-CONTAINED, PORTABLE DIAGNOSTIC TEST FOR CARDIOVASCULAR DISEASE. IN RELATED WORK, SALIVARY BIOMARKERS ARE BEING EVALUATED TO DETECT MYOCARDIAL INFARCTION IN PATIENTS PRESENTING WITH CHEST PAIN AT EMERGENCY DEPARTMENTS. 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 20
  • 21. Dal dentista nell'antica Roma:l'alba della scienza medica (pre Cochrane ed EBM) Aulo Cornelio Celso, De medicina -…Parodonto…..." In primo luogo i denti talvolta tentennano, ora per la debolezza delle radici ora per l’inconveniente delle gengive rinsecchite". (diagnosi.ndr) Alternative allo scaling …, "conviene avvicinare alle gengive un ferro incandescente (disinfezione.ndr), per toccarle leggermente, senza posarvelo sopra: le gengive cauterizzate, poi, vanno spalmate di miele e sciacquate con vino mescolato a miele (antibiotico+antinfiammatorio.ndr) ; quando le ferite incominciano a ripulirsi, bisogna stemperarvi sopra medicamenti astringenti” 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 21
  • 22. Dal dentista nell'antica Roma: l'alba della scienza medica Aulo Cornelio Celso, De medicina L’exodonzia è sempre uguale…….”Se però il dente duole e si è presa la decisione di estrarlo perché le cure non servono a niente, bisogna scalzarlo tutt’attorno in modo da staccarne la gengiva; poi bisogna scuoterlo a lungo finché si muova molto (lussazione.ndr). Infatti, finché il dente è infisso saldamente nell’osso, l’estrazione si fa con sommo pericolo e talvolta si sloga addirittura la mascella: tale pericolo è ancora più grave quando si estragga uno dei denti superiori, perché può sconquassare le tempia e gli occhi. Allora bisogna prendere il dente con la mano, se si può, se no, con la tenaglia; e, se è cariato, bisogna prima riempire il foro o con filacce o con piombo ben messo, perché non si spezzi sotto la tenaglia. La tenaglia, poi, va tirata su perpendicolarmente per evitare che, incurvandosi le radici del dente, l’osso spugnoso, in cui il dente è infisso, si spezzi in qualche punto. Aulo Cornelio Celso nacque nella Gallia Narbonense, intorno al 14 a.C. Appassionato di studi enciclopedici, scrisse una vasta opera in sei libri, chiamata “De artibus” tra cui il “De Medicina) 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 22
  • 23. Le dimensioni del problema: etica e morale Ippocrate, (460 a.C.) pone i fondamenti etici e morali dell’agire medico in Grecia Catone il Censore (oltre che moralizzatore anche antiellenista) (234-149 a.C.)  “Vengono per ammazzarci!”  medici in genere greci, cominciavano a invadere Roma, esercitando la nuova arte della medicina probabilmente ci sapevano fare se è vero che Giulio Cesare, nel 46 a.C., concesse volentieri la cittadinanza ai dottori stranieri che esercitavano nell’Urbe. 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 23
  • 24. Le dimensioni del problema: etica e morale GIURAMENTO PROFESSIONALE perizia e diligenza nell'esercizio della professione GIURO: (omissis)      di PERSEGUIRE LA DIFESA DELLA VITA, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali; di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con    diligenza, perizia e prudenza 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 24
  • 25. Le dimensioni del problema: etica e morale CODICE DI DEONTOLOGIA 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 25
  • 26. Il problema dal punto di vista legislativo DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Formazione al primo soccorso a norma DM 388 - D.Lgs. 81/08 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 26
  • 27. Il problema dal punto di vista legislativo Legge 3 aprile 2001, n. 120 "Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero Art. 1. 1. È consentito l'uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche (omissis) al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare. Formazione di personale sanitario All'articolo 1 legge del 3 aprile 2001, n 120, è aggiunto il seguente comma: 2-bis. La formazione dei soggetti di cui al comma 1 può essere svolta anche dalle organizzazioni medico-scientifiche senza scopo di lucro nonché dagli enti operanti nel settore dell'emergenza sanitaria che abbiano un rilievo nazionale e che dispongano di una rete di formazione. 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 27
  • 28. Quindi? scienza ed accademia + Etica e Morale + Legge = Stiamo pronti 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 28
  • 29. principi di base per la gestione delle emergenze mediche 29 Prevenzione: fase principale. Tenersi pronti, sempre dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 30. mediche 30 Tre steps preventivi: Anamnesi E Valutazione del paziente Conoscenza delle tecniche,  delle terapie,  addestramento continuo dello staff  dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 31. ANAMNESI 31  Cambiamenti recenti nello stato di salute?  Attualmente in cura da un medico?  Malattie pregresse, interventi chirurgici?  Allergie?  Attività fisica?  Medicine? (cerotti?) Orari e dosi.  Per le malattie note:      Quando è insorta la malattia o il problema di salute? Come è seguito? Qualche situazione particolare peggiora i sintomi? Si è reso necessario il ricovero all’esordio? I medici che seguono il paziente hanno fatto delle raccomandazioni?  Gravidanza? dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 32. Valutazione del paziente 32 dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 33. Valutazione33 paziente del dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 34. Classificazione ASA 34 • 1: paziente sano senza patologia sistemica. • 2: lieve patologia sistemica che non limita l’attività quotidiana. • 3: patologia sistemica severa che limita attività. • 4: patologia sistemica severa debilitante a rischio mortalità • 5: moribondo Massimo Canelladr. Massimo Canella 19/01/14
  • 35. Il paziente e l’anestesia: ASA Score Am.Soc.An. Classe I sano varici npl. mammella Classe II sano o lieve malattia ipertensione essenziale diabete iniziale Classe III malattia sistemica coronaropatia, severa, non invalidante arteriopatia, IRC BPCO severa Classe IV malattia sistemica severa a rischio esiti di ictus cerebri Classe V paziente moribondo con scarse possibilità di sopravvivenza con o senza CH 01/19/14 IRC in dialisi, HF Dr. M. Canella 35
  • 36. Preparazione e staff training 36 a) Training: tutto il personale deve acquisire le competenze per riconoscere e gestire correttamente le emergenze. b) Materiale e farmaci facilmente accessibili a) b) c) Posizione nota a tutto lo staff Check list e controllo periodico Coordinamento del personale in emergenza (chi fa cosa). Oggi ci si aspetta (avvocati e periti) che il sanitario sia in grado di iniziare un trattamento in emergenza e gestire una persona in pericolo di vita tramite BLS dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 37. ODONTOIATRICO 37 Raccomandazioni per la condotta clinica e per l’aggiornamento del personale sanitario odontoiatrico secondo normativa europea Coordinamento dei Docenti di Anestesia in Odontostomatologia (CDAO) Massimo Canelladr. Massimo Canella 19/01/14
  • 38. EMERGENZE MEDICHE CARDIACHE  Angina, ISCHEMIA E IMA, edema polmonare acuto Interferenze con PM-ICD ALLERGIE  Reazioni tossiche ed allergiche, anafilassi
  • 39. EMERGENZE MEDICHE RESPIRATORIE  Crisi asmatica  crisi di iperventilazione,  Inalazione corpi estranei NEURO  Sincope, lipotimia e crisi vagale  Crisi epilettica ENDOCRINO-METABOLICHE  Crisi ipoglicemica
  • 41. mortalità 41  in Italia decedono per arresto cardiaco sino a 60.000 persone l’anno.  1 caso su 1000 per anno (Dati ISTAT 2008) dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014
  • 42. mortalità  L’aritmia più frequentemente documentata è la fibrillazione ventricolare (75- 80%)  5- 10% dei casi in assenza di CAD e di insufficienza cardiaca  Il picco di incidenza della patologia si ha tra i 45 e i 75 anni >> 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 42
  • 43. ISCHEMIA CARDIACA Discrepanza tra O2 fornito al miocardio e richieste metaboliche del miocardio ISCHEMIA PRIMARIA SECONDARIA
  • 44.
  • 45. MECCANISMI DI ISCHEMIA Placca aterosclerotica (fissurazione, ulcerazione, trombosi) Spasmo coronarico Pressione intramurale Ipotensione sistemica Predisposizione: Ipertrofia miocardica Aumento lavoro cardiaco (doppio prodotto=PAS/10xFC)
  • 46. RISERVA CORONARICA Capacità di aumentare il flusso ematico coronarico mediante vasodilatazione Ostruzione < 50 % No alterazione flusso Ostruzione 50-85 % Riduzione riserva Ostruzione > 85 % Riduzione flusso basale 
  • 47. CARDIOPATIA ISCHEMICA: FATTORI DI RISCHIO Età Sesso (pari opportunità dopo i 65 aa) Ipertensione arteriosa Dislipidemie Diabete mellito Fumo Familiarità
  • 48. CARDIOPATIA ISCHEMICA: FATTORI PRECIPITANTI Sforzo fisico Basse temperature Digestione Emozioni
  • 49. CARDIOPATIA ISCHEMICA: MANIFESTAZIONI CLINICHE Angina Pectoris Infarto Miocardico Morte Improvvisa
  • 50. ANGINA PECTORIS ISCHEMIA MIOCARDICA SOFFERENZA CELLULARE REVERSIBILE DOLORE
  • 52. ANGINA PECTORIS Sede tipica: retrosternale Irradiazione: collo, mandibola, braccio sx Tipologia dolore: oppressivo – costrittivo Durata: 5 min, max 15-20 min Regressione: spontanea (riposo), O2, Nitrati Segni di accompagnamento: ansia, pallore, sudorazione, tachicardia
  • 53. ANGINA PECTORIS ANGINA DA SFORZO – A RIPOSO STABILE – INSTABILE SOGLIA D’ANGOR SOGLIA ISCHEMICA
  • 54. ANGINA: DIAGNOSI Dolore tipico ∆ ECG in acuto Holter ECG Test di provocazione: Prova da sforzo Test iperventilazione
  • 58. INFARTO MIOCARDICO ISCHEMIA MIOCARDICA PROLUNGATA NECROSI CELLULARE DOLORE IL TEMPO E’ MUSCOLO
  • 59. IMA: DIAGNOSI  Dolore più intenso, più duraturo, refrattario al trattamento con Nitroderivati  ∆ ECG tipiche  Segni di attivazione ortosimpatica (pallore, vasocostrizione, tachicardia) (ipertono vagale nell’IM inferiore)
  • 60. Sintomi attacco cardiaco Ma non sempre tali sintomi sono così evidenti:  nei diabetici (neuropatia) non c'è dolore precordiale o all'arto, ma solo senso di fame d'aria e vago fastidio toracico  A volte il dolore è all'addome alto, mimando una gastralgia, soprattutto se l'infarto è inferiore e destro.  Frequente sesso  In alcuni casi, il pz può presentare addirittura solo mal di denti (mandibola). 19 gennaio 2014 dr. Massimo Canella 60
  • 61. STEMI
  • 62. IMA: COMPLICANZE Insufficienza mitralica Rottura setto interventricolare Rottura della parete libera Tromboembolia Dilatazione aneurismatica Pericardite Scompenso cardiaco Aritmie
  • 63. COSA FARE? Identificare pazienti a rischio Riconoscere-sospettare (esagerate!!) dolore da ischemia miocardica Interrompere procedure odonto Tranquillizzare O2 Funzioni vitali Permettere autoterapia (nitrati sl, aspirinetta) Inviare a controllo cardiologico / chiamare 118
  • 64. Chest pain in the dental surgery: a brief review and practical points in diagnosis and management. School of Dentistry, The University of Queensland, Brisbane. If a dental patient develops chest pain it must always be managed promptly and properly, i.e., the practitioner immediately stops the procedure and, being aware of the patient's medical history,questions the patient regarding the nature of the pain to help determine the likely diagnosis It will most likely be a manifestation of CAD (synonymous with ischaemic heart disease), i.e., angina pectoris or acute myocardial infarction, most usually the former. Angina will usually resolve with proper intervention whereas up to about 1/2MI will develop cardiac arrest, in the first few hours, and this will be fatal in up to 2/3 of cases. As health care professionals, dental practitioners have an inherent duty of care to be able to initiate appropriate care if such a medical emergency occurs.
  • 65. Safety of dental treatment in patients with previously diagnosed acute myocardial infarction or unstable angina pectoris. Niwa H, Sato Y, Matsuura H. Department of Dental Anesthesiology, Faculty of Dentistry, Osaka University, Japan. CONCLUSIONS: Many patients who had experienced unstable angina pectoris or acute myocardial infarction tolerated dental treatment when appropriate stress control measures were used. However, approximately 10% of the patients experienced postoperative problems. Acceptability of dental treatment should be determined on the basis of the comprehensive assessment of each patient.
  • 66. IL PAZIENTE CARDIOPATICO IN ODONTOIATRIA Innalzamento vita media Miglioramento condizioni socio-economiche (?) Procedure odontoiatriche sempre più conservative ERGO Maggiore frequenza di cardiopatici nella pratica odontoiatrica
  • 67. Int Dent J. 1993 Jun;43(3): Systemic diseases in elderly dental patients. Umino M, Nagao M. Department of Geriatric Dentistry, Faculty of Dentistry, Tokyo Medical and Dental University, Japan. Systemic diseases, blood pressure and pulse rate, were investigated in 1012 elderly patients who consulted the gerodontic clinic of Tokyo Medical and Dental University Hospital. One or more systemic diseases was found in 64.2 % of the subjects (omissis). Patients with systemic diseases are at a greater risk during dental treatment. Psychosomatic stress and vasoconstrictors in local anaesthesia possibly induce the exacerbation of systemic diseases or unexpected cardiovascular reactions.
  • 68. Systemic diseases and the elderly. 68 Dent Update. 2010 Nov;37(9):604-7. McCreary C, Ni Riordain R. Oral Medicine Unit, Cork University Dental School and Hospital, Wilton, Cork, Ireland. Abstract “Although systemic diseases can occur at any age, they are more common in older patients. Accurate and detailed medical and drug histories are important in dental practice as many conditions and medications can influence oral health and dental care in patients." Massimo Canelladr. Massimo Canella 19/01/14
  • 69. IL PAZIENTE CARDIOPATICO IN ODONTOIATRIA  Problemi per il paziente - Stress psichico-fisico - Anestetici locali - Vasocostrittori - PM, defibrillatori  Problemi per il dentista - beta blocco - anticoagulazione - antiaggregazione  Medical emergencies were most likely to occur during and after local anesthesia, primarily during tooth extraction and endodontics. Over 60% of the emergencies were syncope,
  • 70. IL PAZIENTE CARDIOPATICO IN ODONTOIATRIA Stress psichico: - Paura del dolore - Contatto ravvicinato (oppressione-costrizione) - Impossibilità di muoversi - Impossibilità di parlare Stress da dolore
  • 71. IL PAZIENTE CARDIOPATICO IN 71 ODONTOIATRIA Massimo Canelladr. Massimo Canella 19/01/14
  • 72. ODONTOIATRIA prevenzione Sedazione con BZD (short, antagonizzabili) Sedazione cosciente con N2O empatia Buona analgesia
  • 73. ODONTOIATRIA prevenzione VASOCOSTRITTORI: utili, ma potenzialmente pericolosi Attenzione a: - Periplex - Fili retrattori - Ipertesi, anginosi, aritmici
  • 74. ODONTOIATRIA prevenzione: PM e defibrlillatori impiantati Per limitare le interferenze con PM e defibrillatori: - Bisturi elettrico solo se veramente necessario Modello bipolare Scariche brevi e di lieve intensità
  • 75.
  • 76. ODONTOIATRIA prevenzione Interferenze sull’attività odontoiatrica - Beta blocco (reazioni anafilattiche) - Anticoagulanti (Eparina, Dicumarolici) - Antiaggreganti (aspirinetta, plavix, reopro, aggrastat)
  • 77. ODONTOIATRIA prevenzione Effetto anticoagulante: PT, INR, PTT Effetto antia-aggregante: tempo di sanguinamento? Considerare: - tipo di intervento - necessità di anticoag. – aggreg. Contattare: Cardiologo, consulente mal. tromboemboliche
  • 78. ODONTOIATRIA prevenzione ANTICOAGULAZIONE-ANTIAGGREGAZIONE: COSA FARE? 1. 2. 3. 4. Riduzione dose Sostituzione farmaco Interruzione Accorgimenti chirurgici: suture, garze e tamponi emostatici, sciacqui con a. tranexamico…
  • 79. PROFILASSI ENDOCARDITE BATTERICA PAZIENTI PROTESI VALVOLARE E VALVULOPATIE PREGRESSA ENDOCARDITE CARDIOPATIE CONGENITE CIANOGENE COMPLESSE
  • 80. PROFILASSI ENDOCARDITE BATTERICA PROCEDURE ODONTOIATRICHE Estrazioni dentali Procedure periodontali Impianti Terapia canalare Ortodonzia Anestesia locale interlegamentosa Detartrasi
  • 81. PROFILASSI ENDOCARDITE (procedure odontoiatriche) Amoxicillina Adulti: 2 gr, Bambini 50 mg/Kg PO 1 ora prima della procedura Allergia alla Penicillina: Clindamicina 600 mg (a) – 20 mg/Kg (b) PO Claritromicina 500 mg (a) – 15 mg/Kg (b) PO
  • 82. Allergia, anafilassi e tossicità da farmaci Cause principali in odontoiatria Meccanismi Manifestazioni Trattamento Materiali e farmaci Prevenzione
  • 83. Incidenza 1: 6.000 pazienti (Francia) 6 15% di mortalità Anfilassi: reazione sistemica multiorgano potenzialmente fatale se non trattata 
  • 84. Cause principali in odontoiatria 1. 2. 3. 4. LATTICE A. Locali (± adrenalina ± metabisolfito) Disinfettanti Idiopatica (nessun agente eziologico) 10%
  • 85. Reazione + grave = anafilassi = reazione di ipersensibilità immediata dovuta alle IgE  IgE al 1° contatto con allergene (contatto preparante), asintomatico le IgE restano adese alle cellule ematiche e dei tessuti 2° esposizione (intervallo almeno 12 gg.) liberazione granuli mastociti, eosinofili e basofili (istamina, leucotrieni, PG, enzimi)
  • 86. Conseguenze Istamina si lega a due tipi di recettori, la loro attivazione provoca i sintomi principali: H1 H2 broncocostrizione secr. gastrica vasodilatazione peristalsi permeabilità vasc. secr. muco bronchiale liberazione ossido nit. effetti crono e inotropi a livello miocardico
  • 87. Sintomatologia Variabili  1. 2. 3.  suscettibilità paziente via introduzione allergene rapidità di somministrazione La clinica è variabile e compare in minuti oppure ore
  • 88. Sintomatologia  Segni cutaneo mucosi     sono i primi iniziano nelle regioni più ricche di mastociti (faccia, collo, torace anteriore) orticaria, eritema rosso vivo, edema di Quincke che coinvolge il laringe disfonia, dispnea, asfissia possono mancare con shock grave e collasso vascolare
  • 89. Sintomatolog ia Segni respiratori <40% dei casi rinorrea, tosse secca, ostruzione vie aeree superiori sempre broncospasmo in asmatici e fumatori edema polmonare se permeabilità compromessa gravemente arresto respiratorio
  • 90. Sintomatologia Segni cardiovascolari collasso e tachicardia, polso filiforme sempre presente disfunzione cardiaca in cardiopatie preesistenti arresto cardiaco se shock prolungato o anossia severa secondaria a broncospasmo od ostruzione edematosa severa delle vie aeree superiori
  • 91. Altri segni Segni gastroenterici: • – scialorrea, vomito, ematemesi, diarrea Neurologici: • – – cefalea, confusione, disorientamento, agitazione vertigini, perdita di coscienza, convulsione sono tutti sintomi di ipoperfusione cerebrale con conseguente anosssia
  • 92. Quattro gradi di gravità clinica  grado I:   Ia: eritema localizzato Ib; eritema generalizzato con orticaria ed edema di Quincke grado II: I + tachicardia, ipotensione, turbe respiro, dispnea e nausea  grado III: I + shock, aritmie, broncospasmo, cianosi, (vomito e nausea)  grado IV: I + arresto circolatorio e respiratorio 
  • 93. Trattamento allertare 118 interrompere contatto con allergene distendere il paziente e sollevare gambe pervietà vie aeree + ossigeno accesso venoso adrenalina: cominciare con 0,1 mg ev, ripetere con 0,2 mg ev (alternativa s.c. o subling.) fluidi e.v. salbutamolo spray se broncospasmo
  • 94. Meccanismo 2: tossicità e reazioni paradosse da a.l. Neuro e cardiotossicità da a.l. Sovradosaggio  Iniezione lenta e frazionata, aspirazione ripetuta  Contatto verbale con il paziente Reazione vagale  Incidente più frequente in a.l.  Scatenato anche dalla semplice vista dell’ago 
  • 95. Manifestazioni neurotossicità: convulsioni prodromi soggettivi        agitazione parestesie estremità sapore metallico angoscia, ebbrezza vertigini, nausea, vomito allucinazioni visive o uditive ronzii segni obiettivi       pallore tachicardia dispnea, tachipnea confusione, assenza disartria, nistagmo fascicolazioni labiali o lingua (omuncolo)
  • 96. Manifestazioni convulsioni sintomi importanti perché indicano il rischio imminente di una crisi generalizzata paziente sdraiato, preparare il materiale per la ventilazione. gli attacchi di panico e la sensazione di morte imminente sono riconducibili a crisi parziali a livello dell’ippocampo. non devono essere attribuiti alla fragilità psicologica del paziente, ma corrispondono all’effetto dell’A.L.
  • 97. Trattamento convulsioni Allertare 118 Decubito dorsale, posizione di sicurezza BLS: Vie aeree libere, cannula di Guedel, Ossigeno con ambu 10 l./min. Vena periferica Adulto: diazepam 10 mg. i.v. Bambino: diazepam 0.5 mg/kg. rettale
  • 98. Convulsioni: D.D. Ipoglicemia  Diabetico insulino dipendente Sincope con convulsioni  sindrome vagale con bradicardia
  • 99. Cardiotossicità da A.L. • Rara in odontoiatria perché correlata a concentrazioni plasmatiche elevate – – Alterazione conduzione e contrattilità Bupivacaina > cardiotossicità • Prodromi e segni obiettivi – tachicardia, angor o senso di oppressione al petto – pallore, ipotensione e aritmia fino a FV o ACC – dispnea, tachipnea
  • 100. Trattamento cardiotossicità Allertare 118 Decubito dorsale, posizione di sicurezza BLS: Vie aeree libere, cannula di Guedel, Ossigeno con ambu 10 l./min. Vena periferica
  • 101. Prevenzione anamnesi ridurre l’uso di lattice ove possibile iniezione lenta ed aspirazione accurata quando possibile lavorare con il paziente in clinostatismo
  • 102. Cause principali in odontoiatria • • • • LATTICE antibiotici (penicilline e cefalosporine) A. Locali (± adrenalina ± metabisolfito) Disinfettanti
  • 103. Gli anestetici locali: storia 103  Niemann 1860: isola il principio attivo dalle foglie di coca e      lo chiama cocaina. Carl Koller 1884: oculista a Vienna con Freud studia la cocaina e ne scopre le proprietà anestetiche locali. Einhorn 1899: sintesi procaina (novocaina) molto meno tox. della cocaina resiste fino al 1960. Löfgren e Lundqvist 1943: scoperta lidocaina Ekenstam 1957: scoperta bupivacaina Akerman B et al.: Primary evaluation….ropivacaine (Acta Anaesthesiol Scand 1988; 32 : 571-578) Dr. M. Canella 01/19/14
  • 104. Gli anestetici locali: struttura • anello aromatico (lipofilia) • porzione aminica (idrofilia) • unite da legame esterico o amidico – aminoesteri (procaina) – aminoamidi (lidocaina) 01/19/14 Dr. M. Canella 104
  • 105. Gli anestetici locali due categorie:  Amino-esteri: procaina, clorprocaina, tetracaina (pseudocolinesterasi, allergie)  Amino-amidi: lidocaina, mepivacaina, prilocaina, bupivacaina, ropivacaina (catabolismo epatico, metaboliti con attività residua) 01/19/14 Dr. M. Canella 105
  • 106. Gli anestetici locali In soluzione gli AL esistono in due forme: forma basica (R-NH2), non ionizzata e liposolubile forma ionizzata [(R-NH3)+Cl-], idrosolubile la proporzione tra le due forme dipende dalla costante di dissociazione (Ka) della forma ionizzata e dal pH nei tessuti infiammati agisce meno 106 Dr. M. 01/19/14 Canella
  • 107. Gli anestetici locali azione: bloccano il passaggio del pot. d’azione, il canale rapido del Na sarebbe il recettore su cui agiscono 107 Dr. M. 01/19/14 Canella
  • 108. Gli anestetici locali  Il canale del Na è situato all’interno di una struttura proteica che attraversa la membrana cellulare in tutto il suo spessore.  All’interno ci sarebbe un “cancello” che controlla l’entrata del sodio. Nell’assone a riposo il cancello è chiuso, durante il potenziale d’azione, il cancello si apre.  reversibilità: recupero della funzione nervosa senza danno alle cellule nervose bloccate (alle conc. impiegate) . 01/19/14 Dr. M. Canella 108
  • 109. Gli anestetici locali A. L . Lidocaina Mepivacain CARBOCAINA® Bupivacain MARCAINA ® Ropivicain NAROPINA ® L a te n z a D u ra t a o re % Le g . p ro t. To x . p o t. le Do se m ax. m g . /k g 1-25% breve 1-2 65 -75 breve 2 75 media 6 0,5 - 2% lunga 3-4 91 - 95 forte 2 0,5 % 2-3 0,2 0,75 1% media 3-4 91 - 95 media 4 (7)* c o n fe z io ni c o m m e r. forte (con vasocostrittore)* 109 Dr. M. 01/19/14 Canella
  • 110. DURATA DEL BLOCCO SENSITIVO ROPIVACAINA ARTICAINA BUPIVACAINA LEVOBUPIVACAINA MEPIVACAINA LIDOCAINA 110 Dr. M. 01/19/14 Canella
  • 111. Gli anestetici locali: complicanze  potenza = tossicità = lipofilia mio e neurotossicità ad alte conc. (cauda) tossicità locale (+ aminoesteri per metabisolfito) allergie (esteri) neurotossicità cardiotossicità 111 Dr. M. 01/19/14 Canella
  • 112. neurotossicità  proporzionale a Cpl  al rapido ↑ Cpl  lido:1 = ropi:2,5 = bupi:4 Meccanismo:  Blocco selettivo neuroni inibitori centrali con eccitazione SNC  Depressione generalizzata 01/19/14 Dr. M. Canella 112
  • 113. neurotossicità  sintomi: intorpidimento della lingua, disestesie periorali tinniti, tremori sopraciglia, linguaggio incoerente, tremori, convulsioni, coma, arresto respiratorio  prevenzione: premedicazione con BDZ, mantenere contatto verbale  terapia: BDZ, Tiopentone, BLS 01/19/14 Dr. M. Canella 113
  • 114. cardiotossicità  miocellula e t. di conduzione (azione diretta su miocardio o mediata dal SNC)  AL potenti (bupi)  rapido aumento Cpl  effetti: tachi e bradiaritmie, BAV, asistolia, dissociazione e.mecc.  aggravanti: ipossia, iperCO2, acidosi, iperK, ßbloc, CaAntag, antiaritmici, ipoproteinemia 01/19/14 Dr. M. Canella 114
  • 115. allergie  rare (aminoesteri)  eccipienti  + spesso reazioni vagali o vasocostrittore  rash cutaneo, broncospasmo, edema di Quincke, shock anafilattico  terapia: cortisonici e.v., adrenalina ev o sc, ossigeno  rianimatore 01/19/14 Dr. M. Canella 115
  • 116. Prevenzione incidenti scelta accurata AL tecnica rigorosa usare adiuvanti (oppiacei) non superare dosi max sorveglianza paziente contatto verbale Dr. 01/19/14 materiale BLS M. Canella 116
  • 117. EVENTI NEURO LIPOTIMIA (coscienza conservata) SINCOPE (no coscienza)  ICTUS, COMA, CONVULSIONI dr. Massimo Canella
  • 118. SOGGETTO CON PERDITA DI COSCIENZA parametri vitali stato di coscienza perdita di coscienza primo soccorso dr. Massimo Canella
  • 119. PARAMETRI VITALI  STATO DI COSCIENZA  RESPIRAZIONE  CIRCOLAZIONE dr. Massimo Canella
  • 120. STATO DI COSCIENZA 1. come definirlo  cosciente  vigile  soporoso  coma 1. come riconoscerlo  stimolo verbale  stimolo doloroso 1. come valutarlo  risposta verbale  apertura occhi  risposta motoria dr. Massimo Canella
  • 121. STATO DI COSCIENZA classificare stato di coscienza dopo valutazione:  risposta verbale  apertura degli occhi  risposta motoria dr. Massimo Canella
  • 122. STATO DI COSCIENZA in base alla risposta avremo un paziente:  cosciente  vigile  confuso  non cosciente...coma dr. Massimo Canella
  • 123. PERDITA DI COSCIENZA CAUSE: INSUFFICIENTE OSSIGENAZIONE DEL CERVELLO MALATTIE DEL S.N.C. STATI TOSSICI ACUTI DISTURBI METABOLICI dr. Massimo Canella
  • 124. PRIMO INTERVENTO SOGGETTO CHE APPARE INANIMATO CHIAMARLO E STIMOLARLO DELICATAMENTE STIMOLO DOLOROSO ? dr. Massimo Canella
  • 125. PRIMO INTERVENTO SOGGETTO CHE RISPONDE ALLO STIMOLO MANTENERE CONTROLLATI I PARAMETRI VITALI MANTENERE PERVIETA’ VIE AEREE (CAUSA PIU’ COMUNE DI OSTRUZIONE E’ LA CADUTA DELLA LINGUA)  ALZARE LE GAMBE dr. Massimo Canella
  • 126. PRIMO INTERVENTO   SOGGETTO CHE NON RISPONDE ALLO STIMOLO  VALUTARE FUNZIONI VITALI  CHIEDERE AIUTO ... COMUNICARE CON 118  EFFETTUARE A - B - C (controllo vie aeree controllo respiro - controllo circolazione) dr. Massimo Canella
  • 127. ALTRI INTERVENTI MANTENERE LIBERE LE VIE RESPIRATORIE FAVORIRE LA RESPIRAZIONE ALLENTARE GLI INDUMENTI CHE STRINGONO OSSIGENO (8-10 l/minuto) dr. Massimo Canella
  • 128. INTERVENTI DA EVITARE SOMMINISTRARE BEVANDE SCHIAFFEGGIARE e/o SCUOTERE ENERGICAMENTE TENTARE DI METTERE IN PIEDI O SEDUTO IL SOGGETTO SPRUZZARE ACQUA FAR ANNUSARE ACETO, O ALTRE SOSTANZE ... dr. Massimo Canella
  • 129. Materiali e farmaci  Sfigmomanometro  Atropina (fiale da 0,5 mg)  Aspiratore  Adrenalina  Fonte di ossigeno  Pallone Ambu e maschere varie misure (monouso)  Cannule di Guedel  Maschere con dispositivo di nebulizzazione  Necessario per infusione endovenosa  Diazepam (Valium ®)  Ventolin® : fiale e.v., in soluzione per inalazione e/o spray  Urbason®, Flebocortid®  Soluzione di Ringer Latt.
  • 131. Take home message 131  Nello svolgimento dell’attività clinica possono presentarsi situazioni di emergenza sanitaria, nella maggior parte dei casi sono a risoluzione spontanea, in rari casi possono evolvere in situazioni critiche di scompenso delle funzioni vitali fino all'arresto cardiaco.  Una corretta anamnesi del paziente odontoiatrico + valutazione i rischi paziente possono prevenire l’insorgenza di episodi acuti.  Nel caso di emergenza, l'odontoiatra o il medico dentista dovranno essere preparati a gestire tali situazioni  L'assistente alla proltrona e lo staff saranno pienamente coinvolti in tali situazioni.  Nel caso in cui si tratti di una reale emergenza, a non spontanea risoluzione, nell'attesa dell'arrivo del 118, l'odontoiatra o il medico dentista dovranno saper fare e fare ciò che è utile, indifferibile e fattibile. dr. Massimo Canella 19 gennaio 2014