1. Caro lettore, questa piccola raccolta di diapositive vuol essere uno spunto di riflessione per chi, come noi, da tempo si pone alcune domande: L’energia fotovoltaica è una risorsa o un problema per il territorio pugliese? I pugliesi traggono benefici dagli impianti installati? Quali sono le ricadute occupazionali sul territorio? Qual è l’effettiva qualità dell’aria in Puglia? Come vengono incentivate le cosiddette “fonti rinnovabili”? Queste e altre questioni sono affrontate in questo opuscolo, senza la pretesa di avere la verità in tasca ma con il supporto di dati provenienti da fonti ben individuabili e sempre citate. Ti invitiamo a dedicarci cinque minuti del tuo tempo, con la promessa che a fine lettura sarai sorpreso di aver scoperto cose che non sospettavi. Buona lettura
2. L’OCCUPAZIONE DEL TERRITORIO IN PUGLIA Totale superficie regionale 1.935.000 ettari Totale superficie agricola 1.380.000 ettari(1) Potenza impianti FV a terra al 28/02/2011 670 MWp(2) Totale superficie impianti FV a terra 1100 ettari(3) 0,079% della superficie agricola 0,056% della superficie regionale (1) Fonte: ISTAT; (2) Fonte: GSE; (3) Stima ragionevole
3. L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA 2007 2011 SUPERFICIE NECESSARIA PER IMPIANTO DA 1 MW 2,3 ha 1,6 ha - 30,5 % COSTO CHIAVI IN MANO DIUN IMPIANTO FV DOMESTICO DA 3 KW 25.000 € 12.000 € - 52,0 %
4. I LAVORATORI DEL SETTORE PUGLIA: 20.000 addetti ITALIA: oltre 150.000 tra diretti e indotto (stima GIFI – Assosolare) I DATI SULLA DISOCCUPAZIONE ITALIA: generale 8,6% (+0,2%) giovanile 29,4% (+0,4%) PUGLIA: generale 13,2% giovanile 34,0%
5. CENTRALE NUCLEARE DI TERZA GENERAZIONE Potenza tipica: 600-1600 MW TOTALE IMPIANTI FOTOVOLTAICI IN PUGLIA al 28 Febbraio 2011 (fonte: GSE) Potenza totale: 717 MW CO2 risparmiata: 600.000 tonnellate/anno IN PUGLIA SI E’ GIA’ QUASI REALIZZATO L’EQUIVALENTE DI UNA CENTRALE NUCLEARE CHE NON PRODUCE SCORIE RADIOATTIVE
6. GLI OBBLIGHI INTERNAZIONALI Protocollo di Kyoto L’Italia deve ridurre nel quinquennio 2008-2012 le emissioni del 6,5% rispetto ai valori del 1990. Situazione effettiva Le emissioni in realtà nel frattempo sono cresciute, tanto che per rientrare nei parametri dovremmo tagliare le emissioni attuali del 15% entro il 2012, pena multe stimate oltre il miliardo e mezzo di euro. Obiettivo UE L’Italia deve portare al 17% la quota del suo consumo interno di energia prodotta con fonti rinnovabili entro il 2020. Situazione effettiva In particolare al Sud, dove mancano fonti di energia idroelettrica, la percentuale è molto più bassa (circa il 10%). Fonti: Dossier Kyoto – Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile
7. LA PRODUZIONE FOTOVOLTAICA PUGLIESE 906 GWh prodotti in Puglia con il fotovoltaico 646.000 barili di petrolio risparmiati 600.000 tonnellate di CO2 non immesse in rete Fonti: dati GSE – analisi Mitsubishi electric
8. I VANTAGGI AMBIENTALI 600.000 tonnellate di CO2 annue non immesse in rete equivalgono a: le emissioni annue di 270.000 automobili a gasolio aver piantato 98.000 ettari di bosco
9. DA DOVE ARRIVANO GLI INCENTIVI ALLE FONTI RINNOVABILI TRA LE VARIE VOCI DI COSTO DELLA BOLLETTA DELL’ENERGIA ELETTRICA NE ESISTE UNA RELATIVA AGLI “ONERI GENERALI DI SISTEMA” CHE AMMONTA A CIRCA IL 9% DEL TOTALE DELLA BOLLETTA STESSA IN QUESTA VOCE DI COSTO SONO COMPRESI GLI INCENTIVI ALLE FONTI RINNOVABILI, MA ESSI NON NE SONO L’UNICA COMPONENTE UNA QUOTA RILEVANTE È DESTINATA ALLA DISMISSIONE DELLE VECCHIE CENTRALI NUCLEARI, AD AGEVOLAZIONI ALLE FERROVIE, ALCUNE DI QUESTE VOCI HANNO BISOGNO DI FINANZIAMENTI MA NON CONCORRONO ALLA RIDUZIONE DI EMISSIONI UNA GROSSA QUOTA E’ LEGATA AGLI INCENTIVI CIP6, PROVVEDIMENTO DEL 1992 CHE AVREBBE DOVUTO PROMUOVERE LO SFRUTTAMENTO DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI (FER) E DELLE COSIDDETTE “ASSIMILATE” IN SOSTANZA PIU’ DEL 60% DEI FONDI CIP6 PRELEVATI DAGLI ONERI DI SISTEMA FINISCE A INCENTIVARE LE “ASSIMILATE”, CIOE’ MOLTO SPESSO IMPIANTI CHE PRODUCONO CON FONTI FOSSILI, FAVORENDO DI FATTO I GRANDI GRUPPI INDUSTRIALI ED ELETTRICI ITALIANI RISPETTO AGLI AUTOPRODUTTORI
10. LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI NEL 2010 Elaborazione su dati della Relazione AEEG del 03/02/2011 Certificati verdi: 16% Fotovoltaico: 14% Rinnovabili CIP6: 13% Tariffa omnicomprensiva (piccoli produttori): 4% - APPENA IL 14% DEGLI ONERI GENERALI VA AL FOTOVOLTAICO (1,70 € A FAMIGLIA AL MESE) - LE FONTI “ASSIMILATE” (non rinnovabili) DEL CIP6 (21%) SONO PIU’ INCENTIVATE DEL FOTOVOLTAICO - LA DISMISSIONE DEL VECCHIO NUCLEARE CI COSTA ANCORA 285 MILIONI DI EURO ALL’ANNO - L’IVA SUGLI ONERI AMMONTA A QUASI UN MILIARDO DI EURO, NONOSTANTE ESSI NON SIANO UN SERVIZIO MA APPUNTO UN COSTO E NON GENERINO NESSUN TIPO DI VALORE AGGIUNTO
11. EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA IN ATMOSFERA Elaborazione Greenpeace su dati Registro europeo CITL e Carbon Market Data, aggiornati al 15/07/2010 184,9 milioni di tonnellate Totale emissioni CO2 industriali in ITALIA (anno 2009) I PRIMI 4 SITI PER EMISSIONE DI CO2 IN ITALIA 1) CENTRALE BRINDISI SUD – CERANO (BR) 2) CENTRALE EDISON – TARANTO 3) RAFFINERIA DI SARROCH 4) STABILIMENTO ILVA - TARANTO 13,0 milioni di tonnellate 5,9 milioni di tonnellate 5,7 milioni di tonnellate 5,2 milioni di tonnellate (in rosso i siti pugliesi)
12. I PRIMI 20 SITI PER EMISSIONI DI CO2 (2009) Elaborazione Greenpeace su dati Registro europeo CITL e Carbon Market Data, aggiornati al 15/07/2010 La Puglia subisce più del 36% delle emissioni dei primi 20 produttori di CO2 dell’intera Italia Queste emissioni sono tutte concentrate in un’area molto piccola intorno alle città di Brindisi e Taranto
13. RIEPILOGO IL 40% DELLA CO2 PRODOTTA DALL’INDUSTRIA ITALIANA E’ CONCENTRATO NEI VENTI IMPIANTI PIU’ INQUINANTI LA PUGLIA OSPITA NEL SUO TERRITORIO QUATTRO DEI PRIMI VENTI IMPIANTI PIU’ INQUINANTI D’ITALIA QUESTI QUATTRO IMPIANTI SONO CONCENTRATI IN UN’AREA MOLTO RISTRETTA DEL SALENTO, TRA BRINDISI E TARANTO ESSI PRODUCONO PIU’ DEL 36% DELLE EMISSIONI TOTALI DI TUTTI I PRIMI VENTI IMPIANTI PIU’ INQUINANTI QUESTI QUATTRO IMPIANTI VALGONO, DA SOLI, PIU’ DEL 14% DELLE INTERE EMISSIONI INDUSTRIALI ITALIANE IL TERRITORIO DEL NORD SALENTO E’ A TUTTI GLI EFFETTI LA ZONA CON L’ARIA PIU’ INQUINATA D’ITALIA, MA PRIVA DELLA RICCHEZZA, DELLE INFRASTRUTTURE E DI TUTTI I BENEFICI CORRELATI ALL’INDUSTRIALIZZAZIONE DELLE MACROAREE
14. Speriamo che il tempo dedicato alla lettura di questo piccolo opuscolo non sia stato troppo lungo, ma conoscere i problemi è condizione necessaria per poterli risolvere. Abbiamo cercato di mettere insieme dei dati verificabili e confrontabili, sempre e comunque citandone le fonti, per arrivare a dimostrare le tesi che in esso sono state sostenute. Se, come noi, ritieni che sia importante che tutte queste notizie diventino patrimonio comune ti invitiamo a farlo circolare fra i tuoi contatti. “Il dominio dell'uomo consiste solo nella conoscenza: l'uomo tanto può quanto sa; nessuna forza può spezzare la catena delle cause naturali; la natura infatti non si vince se non ubbidendole.” FRANCIS BACON