1. Teorie della comunicazione di massa
Le tecnologie come forme culturali
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
2. Sommario
Corso di Teorie della comunicazione di massa
1. Le tecnologie come forme culturali
1. Marshall McLuhan
2. Il medium è il messaggio
3. Oralità e scrittura
4. I media come estensioni
5. Dall’orecchio all’occhio
6. Civiltà e comunicazione
7. Dall’occhio all’orecchio
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 2
3. Le tecnologie come forme culturali
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
4. Le tecnologie sono neutrali?
“ Siamo troppo propensi a fare degli strumenti
tecnologici i capri espiatori dei peccati di coloro
che li maneggiano. In se stessi i prodotti della
scienza moderna non sono né buoni né cattivi: è
il modo in cui vengono usati che ne determina il
valore.
”
Gen. David Sarnoff, Discorso in occasione della cerimonia di conferimento della laurea honoris causa, Univ.
Notre Dame, cit. in M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 19.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 6
5. Le tecnologie come forme culturali
Marshall McLuhan
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
6. Marshall McLuhan
Scena da quot;Annie Hall“ di Woody Allen, 1977.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 8
7. Marshall McLuhan
• Nato nel 1911 (Edmonton, Alberta) e morto nel
1980 (Toronto, Ontario)
• Principali pubblicazioni
• 1951 The Mechanical Bride: Folklore of Industrial
Man (La sposa meccanica; 1994, SugarCo)
• 1962 The Gutenberg Galaxy: The Making of
Typographic Man (1976 La galassia Gutenberg)
• 1964 Understanding Media: The Extensions of Man
(Gli strumenti del Comunicare, Il Saggiatore,
Milano).
• 1967 The Medium is the Massage (con Quentin
Fiore)
• 1968 War and Peace in the Global Village (con
Quentin Fiore)
• 1988 Laws of Media: The New Science (con Eric
McLuhan, 1994, Edizioni Lavoro)
• 1989 The Global Village (con Bruce R. Powers)
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 9
8. Lo stile McLuhan
“ Ho sempre trovato le sue opere una fastidiosa miscellanea
di luoghi comuni, frasi oscure ma ad effetto […]. Un mix di
un’ingenua filosofia sul mondo (futuro) dei media, e di
alcune fumose profezie costruite ad arte, nella loro
polisemia ambigua, per essere riprese dopo qualche anno
per fare dichiarare agli ingenui (ancora meno credibili)
allievi che il maestro «aveva ragione allorché…»
”
M. Livolsi, Un vate ingenuo per lettori ingenui, “Problemi dell’informazione”, 3, p. 314, 1997.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 10
9. Lo stile McLuhan
• Citando Francis Bacon proponeva il suo metodo:
• «opponeva allo scrivere secondo metodi, cioè al presentare prodotti finiti, lo
scrivere ad aforismi, ovvero seguendo osservazioni isolate: […] il
consumatore passivo preferisce i primi, ma coloro ai quali interessa
perseguire la conoscenza e cercare le cause ricorreranno, diceva, agli
aforismi proprio perché sono incompleti e richiedono una profonda
partecipazione».
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 41.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 11
10. Lo stile McLuhan
L’aforisma
“ Aforisma: una verità detta in poche parole - epperò detta
in modo da stupire più di una menzogna.
”
Giovanni Papini, Dizionario dell'Omo Selvatico.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 12
11. Lo stile McLuhan
L’aforisma
• «L'aforisma è una proposizione che riassume in brevi e sentenziose
parole il risultato di precedenti osservazioni o che, più genericamente,
afferma una verità, una regola o una massima di vita pratica.»
• Vocabolario della Lingua Italiana - TRECCANI
• «Un aforisma o aforismo (dal greco aphorismós, definizione) è una breve
frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un
principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.»
• Wikipedia
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 13
12. Lo stile McLuhan
L’aforisma: alcuni esempi
• Al mondo vi sono solo due tragedie: una è non ottenere ciò che si vuole, l'altra è
ottenerlo. (Oscar Wilde)
• La fantasia ha tutto il diritto di gozzovigliare all'ombra dell'albero di cui essa fa un
bosco. (Karl Kraus)
• Qui da noi ci sono dei treni non puntuali che non sanno abituarsi ad attenersi ai
loro ritardi. (Karl Kraus)
• Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. ma della prima non
sono tanto sicuro. (Albert Einstein)
• L'uomo è l'unico animale che arrossisce. (Mark Twain)
• Non è difficile per un uomo fare qualche buona azione; il difficile è agir bene tutta
la vita, senza mai far nulla di male. (Mao Zedong)
• Chi smette di fare pubblicita' per risparmiare soldi è come se fermasse l'orologio
per risparmiare tempo. (Henry Ford)
• Рuoi tenere il talento sotto chiave. Ma il tempo, la chiave, la troverà. (Leonid S.
Sukhorukov)
• Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una
piccola. (Adolf Hitler)
Wikipedia
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 14
13. Lo stile McLuhan
L’aforisma: alcuni esempi
• Due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza storica.
(Mao Tse-Tung)
• L'uomo è debole, la donna è forte, l'occasione onnipotente. (Ivan
Turgenev)
• La diffidenza verso gli altri nasce anche dalla sfiducia in noi stessi.
(Roberto Gervaso)
• Il mondo in sé, non è ragionevole: è tutto ciò che si può dire. (Albert
Camus)
• Non sempre ciò che vien dopo è progresso. (Alessandro Manzoni)
• Una puntura di zanzara prude meno, quando sei riuscito a schiacciare la
zanzara. (Marcello Marchesi)
• Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni. (Oscar Wilde)
• Al mondo vi sono solo due tragedie: una è non ottenere ciò che si vuole,
l'altra è ottenerlo. (Oscar Wilde)
Wikipedia
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 15
14. Lo stile McLuhan
“ Lo stile di Understanding Media era stato scelto
deliberatamente per il suo carattere abrasivo e discontinuo,
e assunse quella forma dopo molte stesure. Mirava
esplicitamente a provocare il lettore, a creare un effetto
d’urto per produrre un tipo di consapevolezza che meglio
si adattava alla materia trattata. Questa è una tecnica
poetica (una scienza, se volete) di alto livello, in cui si fa
satira direttamente sul lettore come mezzo per istruirlo.
Ora dovevamo affrontare il problema di come renderla
«scientifica».
”
M., McLuhan, E., McLuhan, La legge dei media. La nuova scienza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, p. 26.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 16
15. Il medium è il messaggio?
“ Siamo troppo propensi a fare degli strumenti
tecnologici i capri espiatori dei peccati di coloro
che li maneggiano. In se stessi i prodotti della
scienza moderna non sono né buoni né cattivi: è
il modo in cui vengono usati che ne determina il
valore.
”
Gen. David Sarnoff, Discorso in occasione della cerimonia di conferimento della laurea honoris causa, Univ.
Notre Dame.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 17
16. Il medium è il messaggio?
“ È questa la voce dell’attuale sonnambulismo. Potremmo
dire nello stesso modo: la torta di mele in se stessa non è
né buona né cattiva; è il modo in cui viene usata che ne
determina il valore.» Oppure: «Il virus della varicella in se
stesso non è né buono né cattivo; è il modo in cui viene
usato che ne determina il valore.» O anche: «Le armi da
fuoco non in se stesse non sono né buone né cattive; è il
modo in cui vengono usate che ne determina il valore.» In
altre parole, se le pallottole colpiscono le persone giuste le
armi da fuoco sono buone.
”
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 19.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 18
17. Il medium è il messaggio?
“ Mi trovo nella situazione di Luis Pasteur quando diceva ai
medici che il loro nemico più grande era invisibile e non
riconoscibile. La nostra reazione convenzionale a tutti i
media, secondo la quale ciò che conta è il modo in cui
vengono usati, è l’opaca posizione dell’idiota tecnologico.
Perché il «contenuto» di un medium è paragonabile a un
succoso pezzo di carne con il quale un ladro cerchi di
distrarre il cane da guardia dello spirito. L’effetto del
medium è rafforzato e intensificato dal fatto di attribuirgli
come «contenuto un altro medium.
”
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 27.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 19
18. Il medium è il messaggio?
“ In una cultura come la nostra, abituata da tempo a
frazionare e dividere ogni cosa al fine di controllarla, è
forse sconcertante sentirsi ricordare che, per quanto
riguarda le sue conseguenze pratiche, il medium è il
messaggio. Che in altre parole le conseguenze individuali
e sociali di ogni medium, cioè di ogni estensione di noi
stessi, derivano dalle nuove proporzioni introdotte nelle
nostre questioni personali da ognuna di tali estensioni o da
ogni nuova tecnologia.
”
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 15.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 20
19. Le tecnologie come forme culturali
Il medium è il messaggio
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
20. Il medium è il messaggio
La luce elettrica è un medium?
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 15.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 22
21. Il medium è il messaggio
La luce elettrica è un medium?
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 16-17.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 23
22. Il medium è il messaggio
La luce elettrica è un medium?
• È informazione allo stato puro:
• «È un medium, per così dire, senza messaggio»
• Quale contenuto?
• …«a meno che non lo si impieghi per formulare qualche annuncio
verbale o qualche nome».
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 16-17.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 24
23. Il medium è il messaggio
La luce elettrica è un medium?
• «Il “contenuto” di un medium è
sempre un altro medium».
• Remediation
• Per la stampa –> la parola scritta
• Per il telegrafo –> la stampa
• Del discorso?
un processo mentale
• (in sé non verbale)
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 16-17.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 25
24. Il medium è il messaggio
• Quale messaggio?
• «Il “messaggio” di un medium o di una tecnologia è nel mutamento
di proporzioni, di ritmo o di schemi che introduce nei rapporti
umani.
• È il medium che controlla e plasma le proporzioni e la forma
dell’associazione e dell’azione umana.
• I contenuti invece, cioè le utilizzazioni, di questi media possono
essere diversi, ma non hanno alcuna influenza sulle forme
dell’associazione umana.
• L’equivoco
• Il “contenuto” di un medium ci impedisce di comprendere le
caratteristiche del medium stesso
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 16-17.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 26
25. Il medium è il messaggio
•Esempi?
•La ferrovia
«non ha introdotto nella società né il movimento, né il trasporto, né la
ruota, né la strada»,
Creando:
«Nuovi città di tipo nuovo»
«nuove forme di lavoro e di svago»
• L’aeroplano
• «accelerando la velocità dei trasporti
«tende a dissolvere»
le città
«le organizzazioni politiche e le forme associative proposte
dalla ferrovia»
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 16-17.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 27
26. Il medium è il messaggio
La luce elettrica è un medium?
• Qual sarebbe il contenuto della luce elettrica?
• Non ha importanza se la si usi per una
• Operazione al cervello
• Partita di calcio notturna
• In un certo senso queste sono il “contenuto” della luce elettrica:
Senza di essa non potrebbero esistere
• Il messaggio della luce elettrica è:
• «totalmente radicale, permeante e decentrato»
• Come l’energia:
«eliminano i fattori di tempo e di spazio»
• Come la radio, il telegrafo, il telefono e la tv
Creando una «partecipazione in profondità»
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 16-17.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 29
27. Il medium è il messaggio
La luce elettrica è un medium?
“ La luce elettrica non appare a prima vista un medium di
comunicazione proprio perché non ha un “contenuto”. E
questa è una prova senza pari di come la gente trascuri
l’esame dei media. Soltanto quando viene usata per
diffondere il nome di una marca, ci si accorge che la luce
elettrica è un medium. Ci si accorge, cioè, non della luce ma
del suo “contenuto”, in altre parole di quello che di fatto è
un altro medium.
”
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 17.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 30
28. Il medium è il messaggio
• La gente si chiede
• Cosa vuol rappresentare un quadro
• Ma non si pone la stessa domanda a proposito di
• Una melodia
• Una casa
• Un abito
• Perché ?
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 22.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 32
29. Il medium è il messaggio
• Per queste cose si «conservava un certo senso dello schema generale»,
cioè dell’
«unità tra forma e funzione»
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 22.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 33
30. Lo stile McLuhan
Artisti
“ Il poeta, l’artista, l’agente investigativo – chiunque acutizzi la
nostra percezione tende ad essere antisociale; raramente
“adattato”, egli non riesce a seguire le correnti e le tendenze.
Spesso esiste uno strano legame tra i tipi antisociali nella loro
capacità di vedere gli ambienti come veramente sono. Questa
esigenza di coglire le interfacce, di affrontare gli ambienti con un
certo potere antisociale si manifesta nella famosa storiella dei
“Nuovi abiti dell’Imperatore”.
”
M. McLuhan, Q. Fiore (1967), Il medium è il massaggio, Feltrinelli, Milano 1968, p. 88.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 38
31. Il medium è il messaggio
“ Come Selye, nella sua teoria della malattia, in quanto
stress, tiene conto della situazione ambientale nel suo
complesso, così i più recenti metodi di studio dei media
prendono in considerazione non solo il «contenuto», ma il
medium stesso e la matrice culturale entro la quale esso
agisce.
”
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 19.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 39
32. Il medium è il messaggio
Figura e sfondo
• Lo sfondo
• «fornisce la struttura o lo stile della coscienza»
• Lo sfondo di qualsiasi tecnologia o artefatto è
• «La situazione che le dà origine» e
• «L’intero ambiente (medium) di servizi e disservizi che viene messo in
azione»
• Lo studio dello sfondo è «praticamente impossibile»
• È «subliminale»
«è in qualsiasi momento legato all’ambiente»
nell’ordine delle cose arriva prima lo sfondo (le figure
«emergono dopo»
• L’unico modo «è creare un anti-ambiente»
• L’unico che ci riesce nella nostra cultura è l’artista
M., McLuhan, E., McLuhan, La legge dei media. La nuova scienza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, p. 33.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 55
33. Le tecnologie come forme culturali
Oralità e scrittura
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
34. Quando nasce la prima tecnologia?
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 57
35. La scrittura
La prima tecnologia di comunicazione
• La scrittura è considerata «il primo
mezzo di comunicazione artificiale»
• 2 milioni di anni fa
• Primi utensili
• 40.000 anni
• Linguaggio verbale articolato
• 3200 a.C. ca.
• Prime iscrizioni in
Mesopotamia
• 2900 a.C. ca.
• scrittura cuneiforme
• 2900 a.C. ca.
• Prime iscrizioni geroglifiche
egizie
D. Borrelli, “Dalla parola alla scrittura” in A. Abruzzese, A. Dal Lago (a cura di), Dall’argilla alle reti, Costa
&Nolan, Genova 1999.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 58
36. La scrittura
La prima tecnologia di comunicazione
• Differenza tra le scritture
• Ideografiche
• Cuneiformi
Papiro del sec. XIII a.C.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 59
37. La scrittura
La prima tecnologia di comunicazione
• Ideografici:
• i segni elementari corrispondono a parole, o morfemi (comunque unità di senso)
• sumero, egizio, cinese, maya, giapponese kanji,…
• Sillabici:
• i segni elementari corrispondono a sillabe
• lineare A e B, Creta, Grecia Micenea, kana giapponese,…
• Alfabetici:
• sfruttano il fatto che i morfemi sono a loro volta scomponibili in entità più piccole, i
fonemi
• semitico, greco con l’aggiunta delle vocali, latino…
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 60
38. La scrittura
La prima tecnologia di comunicazione
• Differenza tra le scritture
• Ebraica
• Greca
• 1100 a.C. ca.
• sviluppo dell'alfabeto fonetico presso i
Fenici.
• 700 a.C. ca.
• Primissimi documenti di greco scritto
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 61
39. La scrittura
L’alfabeto fonetico
“ Quando venne inventata la consonante come astrazione
senza significato, la vista si separò dagli altri sensi ed
iniziò a formarsi lo spazio visivo.
”
M., McLuhan, E., McLuhan, La legge dei media. La nuova scienza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, p. 43.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 62
40. La scrittura
L’alfabeto fonetico
• Era fonetico
• Separava
• la forma dal contenuto
• La rappresentazione dalla cosa
• Era composto da meno elementi
• Era alfabetico
• Separava
• La scrittura dalla lettura
• La lettura dalla presenza
• Permetteva
• L’astrazione del senso
D. Borrelli, “Dalla parola alla scrittura” in A. Abruzzese, A. Dal Lago (a cura di), Dall’argilla alle reti, Costa
&Nolan, Genova 1999.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 72
41. La scrittura
L’alfabeto fonetico
“ Attraverso la trasformazione fonematica in termini visivi,
l’alfabeto divenne un contenitore universale, astratto e statico di
suoni senza significato.
”
M. McLuhan, E. McLuhan, La legge dei media. La nuova scienza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, p. 45.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 73
42. La scrittura
L’alfabeto fonetico
• Perlomeno tre effetti:
1. Segni senza valore o significato
• È universale
2. Separa «il visivo (il segno) dall’interazione con gli altri sensi»
• È astratto
• Traduce ogni cosa «nei soli termini visivi»
3. «Uso diretto e regolare del subconscio attraverso l’interiorizzazione»
• È “subliminale”
• «Una volta assorbito, non era più necessario rifletterci»
(Havelock)
• Forse l’effetto «più significativo di tutti»
M. McLuhan, E. McLuhan, La legge dei media. La nuova scienza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, p. 45.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 74
43. La scrittura
Il suono
“ Noi siamo avvolti nei suoni. Il suono forma intorno a noi una tela
senza cucitura. Noi diciamo: «La musica riempie l’aria». Mai
diciamo: «La musica riempie un segmento particolare dell’aria».
Sentiamo provenire i suoi da ogni dove, senza neppure doverli
mettere a fuoco. I suoni vengono dall’«alto», dal «basso», da
«davanti» a noi, da «dietro» a noi, dalla nostra «destra», dalla
nostra «sinistra». Non possiamo escludere il suono
automaticamente. Non siamo dotati di palpebre alle orecchie.
”
M. McLuhan, Q. Fiore (1967), Il medium è il massaggio, Feltrinelli, Milano 1968, p. 112.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 81
44. La scrittura
Il suono
“ Mentre lo spazio visivo è una continuità organizzata di tipo
uniforme e connesso il mondo uditivo è un mondo di rapporti
simultanei.
”
M. McLuhan, Q. Fiore (1967), Il medium è il massaggio, Feltrinelli, Milano 1968, p. 112.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 82
45. La scrittura
Il suono
“ Gli alfabetizzati riescono ad immaginare solo con grande sforzo
come sia una cultura orale primaria, che non conosce affatto la
scrittura, né la pensa possibile. Provate a immaginare una cultura
in cui nessuno ha mai «cercato» una parola in un dizionario. […]
Senza la scrittura le parole come tali non hanno una presenza
visiva[…] sono soltanto suoni […]. Non li si possono mettere a
fuoco né rintracciare […], e non hanno nemmeno una direzione.
Sono occorrenze, eventi.
”
W. Ong (1982), Oralità e scrittura, Il Mulino, Bologna 1986, p. 59.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 83
46. La scrittura
La parola
• La parole è
• evento, atto, potere
• Hanno un potere magico
• Gli analfabeti
• non studiano
• Il pensiero
• non può essere articolato o “lungo”
• Se protratto, «in una «cultura orale»,
• «è legato alla comunicazione» (dialogo)
• Usa moduli bilanciati e ritmici
W. Ong (1982), Oralità e scrittura, Il Mulino, Bologna 1986, pp. 27; 60-63
.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 84
47. La scrittura
L’alfabeto fonetico
• Provoca una «scissione» tra
• «Esperienza interiore (immaginativa)» ed
• «Esperienza esteriore (verbale)»
• Poiché tutte le letture venivano fatte a
voce alta, questo costituisce un’altra
scissione di rilievo tra l’esperienza
interiore e quella esterna»
• L’esperienza e l’emozione possono essere
esteriorizzata, e rappresentate.
M. McLuhan, E. McLuhan, La legge dei media. La nuova scienza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, p. 47.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 85
48. La scrittura
L’alfabeto fonetico
• Cambiano le modalità di trasmissione dei saperi
historia
• Cambiano il fondamento della conoscenza
Epistème
• «Ciò che sta su da solo»
Theoria
• Osservare
D. Borrelli, “Dalla parola alla scrittura” in A. Abruzzese, A. Dal Lago (a cura di), Dall’argilla alle reti, Costa
&Nolan, Genova 1999, p. 40-41.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 90
49. Le tecnologie come forme culturali
Dall’orecchio all’occhio
Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Anno accademico 2008-2009
50. Dall’orecchio all’occhio
“ Nelle società prealfabetiche l’organo predominante
dell’orientamento sensoriale era l’orecchio. L’alfabeto
fonetico costrinse il magico mondo dell’orecchio a cedere il
passo al mondo neutro dell’occhio. Occhio per orecchio.
”
M. McLuhan, Q. Fiore (1967), Il medium è il massaggio, Feltrinelli, Milano 1968, p. 44.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 99
51. Dall’orecchio all’occhio
• Orecchio ? • Occhio ?
…
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 100
52. Dall’orecchio all’occhio
• Orecchio ? • Occhio ?
• Percezione • Percezione
• Integrale • Spaziale
• Uditiva • Visiva
• Prospettica
• Spazio • Spazio
• Integrale e inclusivo • Uniforme e ripetibile
• Decentratrice e partecipe • Continuo e connesso
• Sferico e risonante
• Tecnologia • Tecnologia
• Tribale • Meccanica
• Esperienza • Esperienza
• Partecipazione in • Lineare e frammentaria
profondità
• Collettiva e interdipendente • Personalità
• Personalità • Razionale e logica
• Intuitiva • Individuale e specialistica
• Coinvolta profondamente
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 101
54. Dall’orecchio all’occhio
Emisferi
• Sinistro • Destro
• Parola/verbale • Olistico
• Logico, matematico • Artistico, simbolico
• Lineare/dettagliato • Simultaneo
• Sequenziale
• Emozionale
• Controllato
• Intuitivo, creativo
• Intellettuale
• Non dominante (quieto)
• Dominante
• Spirituale
• Mondano
• Attivo • Ricettivo
• Analitico • Sintetico, Gestalt
• Leggere, scrivere, nominare • Riconoscimento facciale
• Ordinare in sequenza • Comprensione simultanea
• Percezione di ordine significato • Percezione schemi astratti
• Sequenze motorie complesse • Riconoscimento di figure complesse
Trotter cit. in M. McLuhan, E. McLuhan, La legge dei media. La nuova scienza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, p.
102.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 103
55. Dall’orecchio all’occhio
“ Questo fatto non ha nulla a che vedere con il contenuto
delle parole alfabetizzate, ma è il risultato della rottura
improvvisa tra un esperienza auditiva e una visiva.
Soltanto l’alfabeto fonetico crea una divisione così netta
dell’esperienza, dando a chi ne fa uso un occhio in cambio
di un orecchio e liberandolo dalla trance tribale della parola
magica e risonante e della rete delle affinità di sangue.
”
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, pp. 93-94.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 104
56. Dall’orecchio all’occhio
• L’alfabeto fonetico fu la tecnologia che
• è servita a creare «l’uomo civilizzato»
• «Individui separati ma uguali davanti alle leggi scritte»
Separazione degli individui
Continuità dello spazio e del tempo
Uniformità dei codici
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964, p. 94.
Teorie della comunicazione - Marco Binotto Pagina 105