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Our Journal's Passion
free time is red
Classi prime Liceo “G.Pico”
Progetto giornalismo
A.S. 2012-13
iisgluosi Edizioni
1
Our Journal's Passion – free time is red
by: Elena Sofia Dalcò, Alessandra De Marino, Rebecca Porzi, Asia Azzurra Prandi, Giorgia Lavezzo, Alessia
Bedonni, Umberto Lodi, Quian Quian Zhao, Alessia Girotti, Federica Morselli, Riccardo Platone, Beatrice
Reggiani, Lucrezia Boccafoli, Martina Facchini, Francesca Sullo, Laura Bombarda, Jessica Prandini, Sofia
Gasparini, Sara Tommasino, Silvia Corrà, Martina Galati, Gabriele Pasquali, Andrea Greco, Martina Ratti,
Federica Fabbri, Randeep Kaur, Alice Azzalini.
A cura della Prof.ssa Alessandra Bertacchini
I edizione, maggio 2013
Copyleft licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0 IT
Realizzazione a cura di iisgluosi Edizioni
via 29 Maggio, Mirandola, MO
http://www.iisgluosi.com
ebook by http://www.emanuelazibordi.it/
copertina di Elena Sofia Dalcò
2
PREMESSA
Questo e-book presenta una serie di interviste realizzate all’interno del Progetto di
Giornalismo - classi 1^ A-B-C , attivato nel Liceo Classico e Linguistico “G. Pico”, sede
associata dell’I.I.S “G. Luosi” di Mirandola (MO).
Nel corso dell'anno scolastico 2012-13, grazie ai contributi ricevuti da enti pubblici e
privati, la scuola ha acquistato 150 tablet, distribuiti in comodato d’uso gratuito agli
studenti dei laboratori delle competenze ove il loro utilizzo è richiesto sia come finalità che
come strumento di lavoro.
Coniugando gli obiettivi del progetto di giornalismo, teso ad avvicinarci ad una modalità
di scrittura essenziale ed efficace, con le nuove tecnologie, abbiamo pensato di creare un
libro in formato digitale, che contiene le interviste sul tema – da noi prescelto – del tempo
libero.
Gli intervistati sono persone che vivono nel territorio locale e appartengono ad una
fascia d’età ed interessi eterogenei.
Augurandoci che il nostro lavoro vi sia di gradimento, vi auguriamo buona lettura.
Gli alunni del “Gruppo di Giornalismo”
classi prime Liceo Pico
3
Ricominciamo dalla danza
Alessia Goldoni, 33 anni, residente a Mirandola, titolare di una scuola di danza.
Qual è la sua occupazione?
Io dirigo Les Arts, una scuola di danza, che è un’associazione dilettantistica.
Da quanto tempo lavora in questo campo?
Dal 2000. Ho aperto la scuola nel 2008, dopo aver lavorato per altre scuole e palestre.
Qual è il target medio della clientela?
Va dai 4 anni fino agli adulti di 30 anni.
Dopo il terremoto il numero di iscritti è variato? Perché secondo lei?
Si, è variato, perché noi abbiamo avuto il problema della sede inagibile e di conseguenza
non avevamo uno spazio in cui fare lezione. Quindi abbiamo chiesto in affitto dei locali ad
altre strutture sportive, poiché avevano avuto meno danni di noi, come ad esempio Spazio
Fitness, il quale ci ha concesso uno spazio per 12 ore a settimana, e il pallone del tennis
club La Marchesa, che ci hanno affittato la sala per 2 volte a settimana, per un totale di 15
ore. Purtroppo non avevamo spazio per tutti i corsi, quindi abbiamo dovuto sopprimere la
danza classica e alcuni gruppi di hip hop. Inizialmente erano iscritti 205 studenti, ora sono
195.
Sara Tommasino
Alessia Goldoni con il logo della sua scuola di danza
4
Due ragazze e una passione
Giorgia Diazzi 17 anni e Yuliya Hutsalyut 16 anni, residenti a Mirandola, studentesse.
Da quando avete iniziato le superiori il vostro tempo libero è diminuito?
Si ovviamente, infatti la scuola ci lascia 1 o 2 ore libere al giorno.
Praticate qualche sport? Che tipo? Lo fate per scelta personale?
Si, entrambe andiamo in palestra perché ci piace tenerci in forma, divertendoci. Infatti in
palestra si scambiano quattro chiacchiere con tutti.
Quali obbiettivi avete raggiunto con lo sport?
Nessun obbiettivo particolare, ma siamo felici quando lo pratichiamo.
Oltre allo sport che fate?
Mi piace uscire con gli amici, tra cui Yuliya, trovarmi con il mio fidanzato, andare in
discoteca a ballare. Quando sono a casa e non so che fare, leggo qualcosa di
interessante o disegno. Yuliya: le stesse cose di Giorgia, ma attualmente non ho il
fidanzato.
Quali sono i vostri principali luoghi di ritrovo?
I nostri luoghi di ritrovo sono la discoteca Priscilla a Poggio Rusco, la pasticceria Busuoli a
Mirandola e il Mc Donald’s. In estate ci piace andare a mangiare un gelato in piazza
oppure passeggiare per i viali di Mirandola.
Dopo il terremoto sono cambiati i vostri luoghi di ritrovo?
Si, è cambiata la piazza, dove adesso non ci si può andare, perché ci sono molti edifici
inagibili e pericolanti.
Federica Fabbri
5
Giorgia Diazzi e Yuliya Hutsalyut sotto la pioggia.
6
Lo shake non ha età
Lucia Carletti, 64 anni, residente a Mirandola, pensionata.
Che cosa fa nel suo tempo libero?
Potrei anche viaggiare volendo, però mi occupo di un ragazzo disabile e di svariati
animali. Ovvero un cane, un gatto e un pesce rosso.
Ha ugualmente abbastanza tempo per sè?
Certo, perché comunque il ragazzo è in parte autonomo, ma gli devo preparare da
mangiare.
Lei pratica uno sport? Quale?
Mi piacerebbe, ma purtroppo ho alcuni problemi fisici che me lo impediscono. Se potessi,
praticherei nuoto.
Prima, quando lavorava, aveva un hobby?
Quando lavoravo avevo poco tempo per me e mi occupavo già del ragazzo. Quindi no.
Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici?
Ci troviamo al bar, oppure recentemente ho iniziato ad andare alcuni sabati sera a ballare
il liscio, anche se mi viene voglia di fare un po' di shake.
Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
No, non hanno avuto particolari danni, perciò venivo ugualmente al bar, chiacchieravo con
le altre signore e facevo la settimana enigmistica.
Fa queste cose con lo spirito di prima?
Qualcosa è cambiato, perché ti resta sempre addosso la paura. Si fanno le cose con più
cautela.
Prima del terremoto andava a ballare?
No, forse è stato proprio il terremoto ad avvicinarmi alla danza, per stare in compagnia e
non pensare alla paura con cui vivo costantemente.
Sofia Gasparini
7
Lucia Carletti davanti al suo bar preferito
8
I bambini crescono in fretta
Denny Malavasi 11 anni, Erika Malavasi 9 anni, Giulia Malavasi 7 anni,residenti a Poggio
Rusco, studenti.
La scuola vi lascia tempo libero?
Danny: Si, ma non quanto vorremmo.
Fate sport? Se si, quali?
Danny: Si, entrambi facciamo sport. Io pratico basket.
Erika: Io pallavolo.
Quante volte lo praticate a settimana?
Danny: Sia io che mia sorella Erika lo pratichiamo due volte a settimana.
Lo fate per scelta personale o perché ve lo hanno imposto i vostri genitori?
Danny, Erika: Abbiamo deciso noi di farlo, perché questi sono sport che ci hanno sempre
particolarmente attratto.
Cosa vi trasmettono gli sport che praticate?
Danny, Erika: Abbiamo imparato che non bisogna litigare con gli altri compagni di squadra
per vincere e che l’importante è partecipare e divertirsi.
Oltre lo sport cosa fate nel vostro tempo libero?
Danny: Io solitamente vado a giocare dai miei amici.
Erika: Oltre che dalle amiche vado a Scout.
Dove vi ritrovate con gli amici?
Danny: Noi ci ritroviamo al quartiere Est.
Erika: A casa mia o di altre mie amiche.
Giulia: Vado a casa di una mia amica che abita vicino a me.
Dopo il terremoto sono cambiati i vostri luoghi sportivi e di ritrovo?
Danny, Erika: Le palestre dove facevamo sport, risultate inagibili, ora sono state
ristrutturate e riaperte al pubblico.
I luoghi di ritrovo sono sempre gli stessi, anche se li frequentiamo poco.
Giulia, tu che hai ben 7 anni, cosa fai il sabato sera?
Giulia: Guardo la TV, ma sabato scorso sono andata a casa di una mia amica a giocare
fino all’una e mezza. Mi sono divertita tantissimo!
Silvia Corrà
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Danny, Giulia ed Erika Malavasi in casa loro
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Disegnare e... Sognare
Martina Casetta, 15 anni, residente a San Giacomo Roncole, studentessa
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
Frequento il liceo socio-psico-pedagogico a Finale Emilia, una scuola molto impegnativa,
che mi lascia davvero poco tempo libero.
Come occupi questo tempo?
Di solito lo impiego per riposarmi o mi dedico a sport all’aria aperta.
Pratichi uno sport?
Nessuno sport a livello agonistico, a volte vado a correre insieme a mia sorella. Mi rendo
conto che l’attività fisica per noi ragazzi è fondamentale.
Qual è la cosa più importante che hai imparato da un tuo hobby?
Sono una persona creativa e adoro dipingere, colorare, incollare; penso siano davvero
uno stimolo ad aprire nuovi spazi mentali. Disegno per stare meglio, per sfogarmi, e da
questo mio hobby ho imparato che anche le cose brutte possono essere viste in un’ottica
positiva.
Come impieghi il tuo sabato sera?
Anche se abito a Mirandola, di solito passo il sabato sera con le mie amiche di Finale,
perchè ormai la mia compagnia è là. Certe volte però raggiungere Finale di sera diventa
scomodo.
Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
Direi di no, dato che i principali punti di ritrovo a Mirandola non stati danneggiati
gravemente dalle scosse.
E’ cambiato il tuo modo di vivere il tempo libero?
No, ho ripreso le mie abitudini, i miei piani non sono cambiati. Tuttavia da quando c’è stato
il terremoto ho la sensazione che la mia vita si sia divisa a metà, in un primo ed un
secondo tempo.
Elena Sofia Dalcò
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Martina Casetta
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L’ unione fa la forza
Giacomo Baraldi, 17 anni, residente a Staggia di S. Prospero, studente
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
Abbastanza per poter fare sport e ogni tanto vedere i miei amici.
Quindi pratichi uno sport... quale?
Gioco a calcio nella squadra di Medolla e ho anche una grande passione per la moto da
cross, con cui a volte gareggio. Io la adoro, mia mamma un po’ meno! Appena posso vado
da un mio amico che ha costruito una pista apposta.
Con quale frequenza ti alleni?
Gioco a calcio tre volte a settimana, più la partita al sabato; in moto invece ci vado meno,
una volta a settimana circa.
La tua passione ti ha mai creato inconvenienti?
Mi è capitato di cadere mentre stavo facendo un percorso con la moto da cross: mi sono
fatto male alla schiena e ho dovuto fare un po’ di fisioterapia per poter riprendere a giocare
a calcio.
Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo sport?
Beh, dal calcio, che è un gioco di squadra, ho senza dubbio imparato che l’unione fa la
forza. L’unico modo per poter vincere è collaborare con i compagni di squadra, senza voler
eccellere sugli altri.
Ti è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati?
Sì, mi è capitato. E’ successo più di una volta di perdere contro squadre che sembravano
facili da battere; questo mi ha insegnato che non bisogna mai sottovalutare gli avversari
ed è fondamentale dare sempre il massimo.
Oltre allo sport come impieghi il tuo tempo libero?
La maggior parte delle volte esco con i miei amici. Non facciamo nulla di particolare, ad
esempio stiamo al parco o in piazza, ma insieme ci divertiamo.
E come impieghi il tuo sabato sera?
Organizzo qualcosa con i miei amici. A volte andiamo al cinema oppure fuori a mangiare
una pizza e, quando capita, andiamo a ballare.
Dopo il terremoto ti diverti come prima nel tuo tempo libero?
Beh, tutti ci siamo spaventati, questo era inevitabile, ma il piacere che provo nel mio
tempo libero non è cambiato.
Alessandra De Marino
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Giacomo Baraldi pratica motocross
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Mente e cuore
Gilberto Paglia, 39 anni, residente a Modena, allenatore di wushu a Mirandola e Modena
Di che cosa si occupa?
Sono un istruttore di wushu, un’arte marziale cinese meglio conosciuta come kung fu.
Del wushu insegno sia la parte relativa all’apprendimento delle forme, quindi la tecnica, sia
la parte del combattimento, dove si utilizzano pugni, calci e proiezioni. Oltre a questo,
tengo corsi di difesa personale per le donne a Modena e corsi di tai chi.
Da quanto tempo insegna?
Sono ormai 15 anni che insegno e al momento sono cintura nera 6° duan wey.
Da quanto tempo pratica questo sport?
Pratico wushu da quando ero un ragazzo, anche se ho cominciato con il karate.
Qual è la fascia di età delle persone a cui insegna?
Molto variegata: i più piccoli hanno otto anni, gli adulti fino a quarant’anni circa.
Il tai chi invece è di solito praticato da persone più anziane.
Dopo il terremoto è diminuito il numero d’iscritti?
Sì, è diminuito leggermente e proprio per andare incontro ai clienti ho deciso di abbassare
un po’ il costo dei corsi.
La sede è cambiata?
C’è stata una ridistribuzione dei clienti in diversi spazi. Fino all’anno scorso i corsi si
svolgevano due volte a settimana, un giorno nella palestra del vecchio liceo Pico e l’altro
nella palestra Brunatti. Ora, a causa della vicinanza con la chiesa di San Francesco, la
palestra del Pico non è più utilizzabile e l’allenamento si svolge quindi in un pallone del
Tennis Club di Mirandola.
Insegnare wushu è il suo primo lavoro?
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No, sono un libero professionista che si occupa di acquisti e vendite per una società.
Oltre ad insegnare, come occupa il suo tempo libero?
Naturalmente cerco di stare il più possibile con la mia famiglia e, anche quando non
insegno, continuo a studiare le discipline legate alle arti marziali; sono inoltre appassionato
allo studio della pedagogia del terzo millennio.
Qual è la cosa più importante che ha imparato dal wushu?
Bella domanda! Senza dubbio ho imparato l’importanza della disciplina, della costanza e
della dedizione: questi tre elementi collegati a corpo, mente e cuore sono fondamentali per
la ricerca dell’eccellenza.
Le è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati?
Sì, nella mia carriera sportiva mi è capitato varie volte, ma non mi sono mai dato per vinto;
mi sono sempre posto degli obiettivi e ho lottato per raggiungerli. Io vedo in modo positivo
le delusioni e penso che aiutino a crescere: sono proprio loro che danno la forza per
continuare a provare.
Alice Azzalini
Gilberto Paglia si allena a wushu
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La mia vita con una Nikon
Antonio Vicenzi, 60 anni, residente a San Giacomo Roncole, fotografo e insegnante di
fotografia
Di che cosa si occupa?
Sono un fotografo professionista, in sede fissa ed ambulante.
Svolgo lavori in esterno come panoramiche o foto di cerimonie e realizzo anche cataloghi
industriali assemblando foto di pezzi meccanici.
Da quanto tempo svolge questa attività?
Da 24 anni, sempre a San Giacomo Roncole.
Quando ha scelto di diventare un fotografo?
La fotografia per me è da sempre una grande passione. Da piccolo rompevo le macchine
fotografiche, cercando di capire come funzionavano; con il passare del tempo ho capito la
loro importanza e ho scelto il lavoro del mio futuro: avrei senz’altro fatto il fotografo.
Quindi è necessario avere molta passione...
Esattamente! Io penso che la fotografia sia qualcosa di istintivo. Non consiste solo in uno
scatto, è il saper cogliere un battito d’occhio, un lampo di luce. Per fare belle fotografie è
necessario avere una buona conoscenza della macchina fotografica: non è una cosa
superficiale e semplice come può sembrare.
Tiene dei corsi di fotografia?
Mi ha sempre entusiasmato l’idea di poter trasmettere ai giovani l’importanza e la
grandiosità di quella che può sembrare una semplice fotografia. Fino al 20 maggio ho
tenuto dei corsi gratuiti alla sera. Dopo il terremoto, mio malgrado, ho avuto alcuni
problemi e non sono più riuscito a proseguire questo progetto. Tuttavia spesso vengono
ancora ragazzi che mi chiedono consigli e approfondimenti.
Ha dovuto cambiare sede?
Fortunatamente il mio stabile non ha subito danni. Da quando c’è stato il terremoto non ho
mai chiuso perché moltissime persone avevano bisogno di rifare le foto per i documenti
che erano rimasti sotto le macerie.
In seguito al terremoto, il suo tempo libero si è ridotto?
Purtroppo sì. Naturalmente vivere non è solamente lavorare e appena ho un po’ di tempo
libero viaggio in moto, fermandomi a fotografare paesaggi di volta in volta diversi.
Rebecca Porzi
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Appuntamento al bar
Matteo Squassoni, 36 anni, Mirandola, proprietario Kantina Cafè
Che attività offre?
Il nostro è un bar aperto tutto il giorno, perciò offriamo un servizio di caffetteria e pranzi
veloci per chi ha poco tempo, mentre la sera Kantina Cafè si trasforma in cocktail bar,
quindi aperitivi e tutto quello che può essere anche il dopocena.
Da quanto tempo lavora in questo campo?
Lavoro in questo settore da quando avevo diciotto anni.
Qual è il target medio della sua clientela?
E’ molto ampio: va da un ragazzo dai venti ai venticinque anni fino a un’età indefinita,
perché svolgendo il servizio di colazioni, pranzi e cocktail bar, la nostra offerta è rivolta ad
un pubblico molto ampio, che copre un po’ tutte le fasce di età.
Quali sono le aspettative della clientela sulla attività che offre?
Dipende dai vari momenti della giornata:c’è chi cerca solo un momento per prendere un
caffè veloce, chi vuole prendersi una pausa e sedersi a bere una tisana o un thè per
rilassarsi un attimo, o chi invece vuole gustare un buon drink e passare un po’ di tempo
con gli amici . Quindi lo scopo principale penso che sia da una parte il servizio e dall’altra
parte la socializzazione con altre persone.
Dopo il terremoto, i clienti sono diminuiti?
Noi fortunatamente non abbiamo subito dei danni gravi e abbiamo continuato la nostra
attività. Abbiamo anche rilevato un sensibile incremento di clienti a seguito della chiusura
di molti altri locali dichiarati inagibili.
La vostra sede ha avuto dei problemi?
No,siamo rimasti sempre qui. Abbiamo chiuso solo qualche giorno a seguito della rottura
di stoviglie e di alcune attrezzature.
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I prezzi da listino sono cambiato in seguito al terremoto?
No, sono rimasti invariati. Anzi nel periodo immediatamente successivo al terremoto
abbiamo diminuito i prezzi di alcuni prodotti di largo consumo.
Cosa fa lei nel tempo libero ?
Ne ho molto poco; comunque mi dedico ad ascoltare musica e poco altro, perchè tutte le
mie attenzioni sono rivolte allo studio di cocktail, nuove preparazioni e nuove tendenze.
Dopo il terremoto, si gode di più il suo tempo libero?
Diciamo che sfrutto ogni momento possibile per rilassarmi e svagarmi un attimo.
L'atteggiamento dei clienti è cambiato o meno?
E’ cambiato nei primi mesi subito dopo il terremoto. Infatti notavamo gli sguardi terrorizzati
e impauriti delle persone. Adesso notiamo molta più tranquillità da parte di tutti sia negli
atteggiamenti che nei discorsi.
Lucrezia Boccafoli
Kantina Cafè, via Statale, 159 - Medolla
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Vite parallele
Francesca Mascherini, 15 anni, Mirandola, studentessa
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
Ne ho poco a disposizione... Di solito alla sera e alla domenica.
Con la scuola superiore il tuo tempo libero è diminuito?
Sì, è diminuito molto.
Pratichi uno sport?
Ginnastica artistica, due volte a settimana.
È mai successo che il tuo hobby ti causasse inconvenienti?
Sì, spesso mi è capitato di slogarmi la caviglia o il polso e mi sono insaccata un dito.
Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby?
Attraverso questo sport ho conosciuto persone con le quali mi trovo bene.
Ti è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati ?
Non sono riuscita a raggiungere livelli agonistici, anche perché a Mirandola le strutture
sono scarse e non potevo recarmi fuori per allenarmi.
Oltre allo sport, come impieghi il resto del tuo tempo libero?
Amo uscire con gli amici e andare agli scout.
Quali sono i tuoi luoghi di ritrovo con gli amici?
Non abbiamo un preciso luogo di ritrovo, però spesso ci troviamo a casa mia.
Cosa fai il tuo sabato sera?
Qualche volta vado al Priscilla con i miei amici oppure andiamo a mangiare al Mc
Donald’s.
Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
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Prima andavamo abbastanza spesso fuori a mangiare la pizza in ristoranti in centro, ma
quei posti ora non sono più agibili.
Dopo il terremoto il luogo dove pratichi attività sportiva è cambiato?
Sì, prima andavo a ginnastica nella palestra delle elementari, mentre ora sono in un
tendone in cui si pratica tennis, perché le elementari sono inagibili.
Dopo il terremoto, è cambiato il piacere che provi nel tuo tempo libero?
Un po’ sì, prima entravo senza preoccupazioni nelle case dei miei amici o in altri edifici,
invece adesso tendo a controllare se ci sono delle crepe o se sono stati danneggiati dal
terremoto.
Laura Bombarda
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Braccio di Ferro
Mario Sullo, 23 anni, Mirandola, impiegato
Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro?
In base ai miei turni, mi lascia libero mezza giornata, ovvero mattina o pomeriggio
Pensa di avere abbastanza tempo libero per sé?
Sì, abbastanza spesso.
Pratica uno sport?
Sì, frequento una palestra 3 volte a settimana.
È mai successo che il suo hobby le provocasse inconvenienti?
Sì, qualche volta lo sforzo fatto in palestra mi provoca dolori muscolari.
Qual è la cosa più importante che ha imparato dal suo hobby?
Ho imparato a condurre uno stile di vita più regolare e sano.
Le è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati ?
Sì, qualche volta mi è successo per mancanza di determinazione.
Oltre allo sport, come impiega il resto del suo tempo libero?
Ascoltando musica o guardando film.
Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici/colleghi?
Solitamente ci ritroviamo alla Pinta di Mirandola.
Come impiega il suo sabato sera?
Lo trascorro con i miei amici in discoteca o guardando un film al cinema.
Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
No, non sono cambiati.
Dopo il terremoto il luogo dove pratica attività sportiva è cambiato?
No, non è cambiato perché fortunatamente lo stabile non ha subito danni.
Dopo il terremoto, è cambiato il piacere che prova nel suo tempo libero?
No, quello che è successo non mi ha condizionato.
Francesca Sullo
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A tutto tondo
Matteo Ratti, 11 anni, Mortizzuolo, studente
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
Io vado a scuola solo al mattino, ma spesso al pomeriggio devo fare i compiti. Però riesco
sempre a trovare un po’ di tempo libero.
Con le scuole medie il tuo tempo libero è diminuito?
Certo, perché sono aumentati i compiti per casa.
Pratichi uno sport?
Sì, pratico calcio, due volte a settimana. Ogni allenamento dura un’ora e mezzo. E spesso
al sabato o la domenica abbiamo una partita.
È mai successo che il tuo hobby ti causasse inconvenienti?
No, mai niente di grave... Solo qualche crampo ogni tanto.
Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby?
Ho imparato che se si vuole raggiungere un obiettivo, ovvero fare goal, bisogna
collaborare con i compagni di squadra.
Ti è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati?
Sì, a volte è capitato che io e la mia squadra non riuscissimo a vincere la partita. Perciò
siamo rimasti molto delusi.
Martina Ratti
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Hockeista fin da piccolo
Ci fai una breve presentazione?
Volentieri, sono Alessandro Bergonzini, ho 14 anni e vivo a Mirandola.
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
Dato che frequento un istituto tecnico il carico di compiti non è eccessivo e quindi ho
abbastanza tempo libero. Alcuni giorni, invece, lo studio mi occupa l'intero pomeriggio e
sono così costretto a rinunciare a momenti di svago. Fortunatamente però questo accade
raramente perché l'orario di incontro con gli amici è verso sera, permettendomi dunque di
terminare tutti i compiti assegnati.
Con la scuola superiore il tuo tempo libero è diminuito?
Il mio tempo libero quest’anno, contrariamente a quanto si possa pensare, è aumentato
perché riesco ad organizzarmi meglio. Ho imparato a non sprecare interi pomeriggi al
computer o davanti alla tv, cerco piuttosto di portarmi avanti con lo studio. L'anno scorso,
invece, quando ero alle medie, preferivo rimanere in compagnia con gli amici fino a tardi e
proprio per questo alla sera mi ritrovavo con un volume di compiti da svolgere che non
finiva più.
Pratichi uno sport? Se sì, quale?
Sì, gioco a hockey su rotelle da 7 anni. Pratico questo al Palazzetto dello sport di
Mirandola oppure nella palestra delle scuole Montanari.
Con quale frequenza?
Il lunedì, il martedì e il giovedì dalle 19:30 alle 21:15 faccio allenamento, mentre nei giorni
festivi sono impegnato con partite.
Lo pratichi per scelta personale o no?
Sì, mi ha appassionato fin da piccolo. Passavo diverse ore a guardare partite in tv insieme
ai miei amici, ci entusiasmava discutere su chi era il più valido nella squadra, sulle
tecniche utilizzate e via dicendo. A volte cercavamo addirittura di imitare i giocatori. Ci
divertivamo come dei matti, morivamo dalle risate. Un motivo che mi ha spinto a voler
seguire questa strada è stato che il desiderio di praticare hockey su rotelle mi accomunava
ad altri amici. Ciò mi è stato molto di aiuto perché mi ha permesso di entrare in una
squadra di cui conoscevo già alcune persone e per questo non è stato difficile integrarsi.
E’ mai successo che il tuo hobby ti causasse inconvenienti?
Sì, 2 anni fa sono rimasto fermo un mese a causa di un profondo taglio al ginocchio. Devo
dire che è stato difficile non vedere la propria squadra per così tanto tempo e soprattutto di
non essere presente nei momenti di vittoria e di sconfitta. Mi mancava non poter
incoraggiare gli amici a tenere duro, anche se erano in svantaggio.
Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby?
La cosa più importante? Penso lo spirito di squadra, la costanza che si mette in ogni cosa
che si impara e il rispettare gli impegni. Il senso di gruppo all'interno della nostra squadra
è molto forte, tra noi ragazzi si è creato un forte legame. Ci rispettiamo, discutiamo
raramente e siamo spesso concordi riguardo le tattiche da utilizzare contro gli avversari.
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Siamo molto uniti...
Ti è mai successo di non raggiungere gli obbiettivi sperati? Se sì, perché?
A volte sì, perché probabilmente non ho messo abbastanza impegno, ho preso tutto alla
leggera. In queste occasioni è molto importante la presenza dei compagni. Loro sono
capaci di farti tornare il sorriso, ti rassicurano e ti confermano che la prossima volta tutto
andrà meglio. Questi sono i veri amici, quelli che ti stanno vicini non solo quando hanno
bisogno ma anche quando sei tu ad avere bisogno di loro…
Oltre allo sport, come impieghi il resto del tuo tempo libero?
Cerco di rilassarmi ascoltando la musica oppure mi diverto a giocare con i videogiochi. A
volte però preferisco uscire all'aria aperta con il mio skateboard.
Quali sono i tuo luoghi di ritrovo con gli amici?
Ci ritroviamo a casa di uno o dell'altro per guardare un film oppure, se vogliamo fare un
giro, ci mettiamo d'accordo tramite cellulare e ci incontriamo nel luogo stabilito. A volte,
durante la bella stagione, ci svaghiamo con partite di calcio e piscina. In inverno, invece,
preferiamo trascorrere tempo a parlare.
Come impieghi il tuo sabato sera?
Al sabato sera spesso esco a mangiare una pizza con i miei amici, poi vado a fare un giro.
A volte però preferisco andare al cinema e non rientrare tardi, considerato che alla
domenica devo affrontare partite importanti. Raramente trascorro il sabato sera a casa
perché mi annoio.
Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
Fortunatamente no, anche perché non abbiamo un luogo di ritrovo fisso.
Dopo il terremoto il luogo dove pratichi attività sportiva è cambiato?
No, perché le palestre dove pratichiamo hockey non hanno subito lesioni, quindi da subito
abbiamo potuto tornare ad allenarci.
Dopo il terremoto, riesci a divertirti come prima?
Si, perché per me non è cambiato niente, nonostante tutto quello che è successo.
Facchini Martina
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Alessandro mentre si prepara per una partita di hockey su rotelle
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La danza, la mia passione
Vuoi farci una breve presentazione?
Certo, sono Laura, ho 15 anni e vivo a San Martino Spino. Frequento il liceo chimico
biologico “Morando Morandi” a Finale Emilia.
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
Dipende dai giorni; in alcuni giorni della settimana, in cui esco un’ora prima da scuola, il
tempo che ho a disposizione è maggiore, circa 4 o 5 ore. Mentre quando arrivo a casa alle
14.15 in corriera ho a disposizione meno tempo.
Con la scuola superiore il tuo tempo libero è diminuito?
No, però la scuola superiore, a differenza delle medie, tiene più impegnati, ma basta solo
avere un po’ di organizzazione.
Pratichi uno sport?
Si, pratico danza moderna da 8 anni.
Con quale frequenza?
Due volte a settimana per un’ora e un quarto.
Lo pratichi per scelta personale o per consiglio dei genitori?
Lo pratico per scelta personale, perché adoro ballare.
Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo sport?
Dalla danza moderna ho imparato che se uno crede in uno sport e in quello che fa, anche
la danza può portare ottimi risultati con impegno e con costanza.
Ti è mai successo di non raggiungere gli obbiettivi sperati?
Si, è successo solo una volta ad un concorso di danza perché in casi del genere la
tensione e l’agitazione ti può portare a sbagliare qualcosa, anche se è molto semplice.
Oltre allo sport come impieghi il resto del tuo tempo libero?
Il resto del mio tempo libero, quando me lo permette, lo impiego uscendo con le mie
amiche.
Quali sono i tuoi luoghi di ritrovo con gli amici?
In inverno ci troviamo principalmente a casa di una di noi, mentre in estate in gelateria, in
giro per il paese o in piazza.
Come impieghi il tuo sabato sera?
Alcuni sabati sera li passo con amici in discoteca, oppure a volte esco con i miei compagni
di classe o con le amiche a mangiare la pizza o al cinema.
Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
No, perché il terremoto non ha causato gravi danni ai luoghi in cui ci troviamo solitamente.
Dopo il terremoto il luogo in cui pratichi attività sportiva è cambiato?
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Si, perché la mia scuola di danza è inagibile e quindi ci siamo trasferiti nella palestra
“Pantheon Joy” a Mirandola.
Dopo il terremoto ti diverti allo stesso modo?
Dato che il terremoto non ha influito sulla mia vita psicologica, la voglia di uscire e
divertirmi nel tempo libero adesso è uguale a quella che avevo prima di quel 20 Maggio.
Reggiani Beatrice
Laura a 8 anni che danza sul palco una delle prime volte
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Un sogno in relevé.
Vuole farci una breve presentazione?
Certo, sono Linda Festa Caputo; ho 27 anni e vivo a Soliera.
Che attività offre?
Sono un'insegnante di ginnastica ritmica presso il comune di Medolla, nella palestra
gestita da Paolo Belluzzi, presidente provinciale UISP della lega ginnastica.
Da quanto tempo lavora in questo campo?
Da parecchi anni, circa 8. Ho iniziato come allenatrice dopo aver terminato la mia carriera
come atleta ed essere stata campionessa nazionale.
Qual è il target medio dei suoi iscritti?
Circa un'età media di 9 anni, anche se le iscritte, visto che sono tutte femmine, variano dai
5 ai 14 anni.
Quali sono le aspettative delle iscritte?
Le aspettative variano da bambina a bambina e dipendono dal tipo di corso che
frequentano; infatti la polisportiva A.S.D. la Torre Medolla offre tre tipi di corsi: uno,
chiamato "primo turno", dove ci sono le bambine dalla prima elementare alla terza. Si
aspettano di imparare questo sport che migliora la postura e l'eleganza. Troviamo poi il
"secondo turno" con le bambine un po' più grandi, che si esibiscono per la prima volta ed
entrano ufficialmente nel mondo della ginnastica. Infine c'è il gruppo dell'agonismo, fino ai
14 anni, dove le ragazze gareggiano con balletti individuali o a coppie.
La ginnastica ritmica richiede e sviluppa qualità fisiche, capacità coordinative, una tecnica
precisa, doti psicologiche e una tipica morfologia.
Dopo il terremoto, il numero di iscritti è variato? E perché, secondo lei?
Il numero di iscritti è variato, ma per fortuna in meglio: infatti nella provincia di Modena
troviamo poche attività ancora in funzione e la ginnastica ritmica è una di queste.
Nonostante le prime difficoltà dovute all'inagibilità della palestra, agli inizi di gennaio tutte
le ragazze hanno potuto tornare ad allenarsi nella solita sede.
Avete dovuto cambiare sede?
In un primo momento si, infatti le ragazze dell'agonismo hanno passato circa tre mesi ad
allenarsi nella palestra di Soliera, che ringrazio molto per l'ospitalità e la gentilezza. Il 27
Dicembre siamo tornati nella nostra sede abituale a Medolla, purtroppo agibile solo in
parte.
Sono cambiati i costi per la clientela?
No, i costi sono rimasti uguali, perché le ore che vengono offerte sono sempre le stesse;
sono cambiati un po' i costi dell'agonismo, per le spese di trasporto verso Soliera.
L'atteggiamento delle alunne è cambiato o meno? Secondo lei sono più o meno
motivate? E perché?
Le ragazze hanno voglia di stare con le amiche, di non pensare a quello che hanno
29
passato e soprattutto di poter imparare questo sport, visto che la ginnastica ritmica offre
tanto e hanno tutte le possibilità, o quasi, di poter diventare brave ginnaste fin da piccole.
Cosa fa nel tempo libero?
Nel tempo libero sono mamma a tempo pieno, infatti ho un bambino di soli tre anni, che mi
occupa tutte le giornate, a parte quando sono in palestra a lavorare o ad insegnare nelle
scuole carpigiane. Non ho molto tempo per me, ma mi capita ogni tanto di uscire con le
amiche. Per tenermi in forma, faccio molti addominali, fino a 250 al giorno.
Dopo il terremoto è cambiato qualcosa nel suo modo di trascorrere il suo tempo
libero?
Visto che non abito in una delle zone più colpite dal sisma, i locali che frequentavo sono
ancora presenti e quindi è variato molto poco.
Girotti Alessia
Linda insieme a due sue allieve alla gara provinciale di Soliera il 17-03-13
30
La musica, il mio lavoro
Vuole farci una breve presentazione?
Volentieri, sono Stefania Chiozzini e abito a Mirandola.
Che lavoro fa?
Lavoro come insegnante di violino alla fondazione scuola di Musica “Carlo e Guglielmo
Andreoli” di Mirandola, gestita da Mirco Besutti.
Da quanto tempo è in questo campo?
Lavoro nell’ambito della musica dal 95. Insegno lo a suonare il violino attraverso lezioni
individuali; inoltre sono la responsabile di un progetto musicale denominato “Archi Baleno”.
Si tratta di un gruppo formato ora da 15 giovani violinisti.
Qual è il target medio dei suoi iscritti?
Gli allievi più piccoli hanno circa 7 anni, mentre i più grandi sono diciassettenni.
Quali sono le aspettative degli allievi ?
La scuola offre tantissimi corsi per imparare le tecniche di uno strumento; dal violino al
pianoforte, dalla chitarra ai fiati. Abbiamo anche più gruppi di canto, come il coro delle voci
bianche “Aurora”, composto da ragazzi fino a 15 anni, il coro “Mousikè” e “Gamma”,
formato invece da adulti. Oltre alla musica, i ragazzi imparano a stare insieme e a
relazionarsi con gli altri, anche attraverso concerti e spettacoli in giro per tutta l'Italia, e non
solo.
Dopo il terremoto il numero degli iscritti è variato? E perché secondo lei?
Il numero è invariato. Anzi sono state donate delle borse di studio agli studenti che hanno
avuto problemi con il sisma, così che le loro famiglie hanno potuto evitare di pagare la
retta dell’anno scolastico.
Avete dovuto cambiare sede?
Fortunatamente no, abbiamo potuto continuare a lavorare nella nostra sede di fronte alle
scuole superiori “Galileo Galilei”. Tra l’altro la scuola è uno dei pochi edifici rimasti agibili
fin da subito dopo il terremoto e in cui gli allievi hanno potuto riprendere le lezioni a
Settembre.
Sono cambiati i costi per gli iscritti?
La retta mensile è sempre la stessa, sia perché i servizi proposti sono rimasti invariati ma
anche, e soprattutto, perché non ci è sembrato opportuno aumentare, proprio in questo
momento, la retta scolastica.
L’atteggiamento dei clienti è cambiato o meno?
I ragazzi, come anche gli insegnanti, hanno più voglia di trascorrere tempo insieme e di
svagarsi. Siamo tutti più motivati nel lavoro, soprattutto per ritornare alla normalità
cercando di non pensare a ciò che è accaduto. Nei giorni seguenti al terremoto i genitori
degli allievi erano felici di poter lasciare i propri figli alla scuola di musica consentendogli di
riprendere le lezioni e distrarsi per qualche ora.
31
Cosa fa nel tempo libero?
Oltre al corso di violino, sono maestra alle scuole materne di Mirandola e il tempo libero
che ho lo dedico alla mia famiglia, avendo due figli piccoli.
Il violino nel tempo libero non lo suono molto, solo qualche volta.
A seguito del terremoto dà più valore ai momenti di svago?
A dire la verità sì; ora proviamo tutti più piacere a fare cose a cui prima non davamo
particolare importanza, tra le quali trascorrere più tempo con la famiglia.
Federica Morselli
32
Una vita a colori
Sara Benatti, 53 anni, residente a Mirandola, ragioniera.
Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro?
Pochissimo , perché purtroppo lavoro sulle 9-10 ore al giorno, quindi mi restano pochi
momenti la sera.
Pratica uno sport?
Uno sport in particolare no, mi piace passeggiare; fare camminate mi rilassa molto.
Con quale frequenza?
In estate esco frequentemente, ogni mattina mi alzo alle 6:45 e faccio un’ora di
camminata. In inverno non mi è possibile e quindi faccio ginnastica in casa.
Lo fa per scelta o per necessità?
Sarebbe un’esigenza, per un problema di circolazione; mi è stato consigliato di
passeggiare almeno un’ora al giorno. Ma mi piace pure.
Cosa fa il sabato sera?
Generalmente vado al cinema con mio marito oppure esco a cena con amici.
Ha qualche hobby?
Si, la pittura.
Qual è la cosa più importante che ha imparato dal suo hobby?
Ho riscoperto qualità che non credevo di avere. Posso dare qualcosa attraverso, in questo
caso, la pittura; posso esprimere le mie emozioni attraverso essa.
Le è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati?
Moltissime volte, perché mi sono posta degli obiettivi probabilmente per me troppo lontani.
Ogni persona ha i propri limiti e ovviamente è impossibile che tutti i giorni ti possa venire
qualcosa di bello. Non per questo bisogna abbattersi, perché solo l’impegno e la buona
volontà portano ad un buon risultato.
Quali sono i suoi luoghi di ritrovo abituali?
Dunque, io faccio parte di due circoli artistici a San Felice ed entrambi hanno una sede
messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale.
Dopo il terremoto i luoghi di ritrovo sono cambiati?
Fortunatamente no. La nostra attuale sede non ha subito danni gravi. Certo, abbiamo
dovuto ripristinare e rimettere tutto a posto, ma siamo stati fortunati da questo punto di
vista.
Dopo il terremoto, è cambiato il suo modo di fare pittura?
Continuo a frequentare regolarmente i corsi, però qualcosa è cambiato sicuramente. Non
riesco ad esprimere come facevo prima le mie emozioni, qualcosa si è bloccato.
33
Ci dica qualche pregio del suo hobby.
Penso che la pittura permetta alle persone di conoscere meglio se stesse e la consiglio a
chiunque. In generale ritengo che qualsiasi hobby, di natura artistica o meno, insegni
qualcosa a noi stessi.
Alessia Bedonni
La pittrice Sara Benatti
34
Una vita in forma
Paola Zini, 54 anni, residente a Medolla, libera professionista
Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro?
Mi lascia abbastanza tempo libero, perché mi organizzo in base alle mie esigenze. Se non
ne ho a sufficienza, me lo prendo.
Pratica uno sport?
Sì, pratico sci, canoa, kayak, e ogni tanto vado anche in palestra.
Con quale frequenza?
Sci durante tutto il periodo invernale, kayak un pochino nel periodo estivo. La palestra in
media una volta a settimana.
Lo fa per scelta o per necessità?
La palestra per necessità, mentre gli altri sport li faccio per passione.
È mai successo che la sua attività sportiva le provocasse inconvenienti?
Sì, nello sci, a seguito di una brutta caduta: ho dovuto superare la paura di ricadere e
affrontare il rischio del pericolo, cosa che è molto importante in questo sport. Sempre lo sci
mi ha causato alcuni problemi fisici.
Le è capitato di non raggiungere gli obiettivi sperati?
Sì. Infatti seguire un sport vuol dire avere denaro e tempo, e qualche volta si rischia di
entrare in conflitto con uno di questi. A volte non si hanno soldi, altre invece non si ha il
tempo. Per esempio, a causa del lavoro non si riesce a praticare uno sport come si
vorrebbe oppure la sede da raggiungere è troppo lontana da dove si abita.
Oltre allo sport, come impiega il resto del suo tempo libero?
Non ho degli hobby in particolare, ma mi interesso di arte, di fotografia, di cucina, di buon
vino e di viaggi. Inoltre per me è molto importante curare le mie amicizie. Un mio “hobby” è
anche stirare le camicie!
Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici?
Ci troviamo a cena insieme il fine settimana. Oppure al circolo nautico dove pratico kayak,
si organizzano itinerari naturalistici: visitiamo il Delta del Po, il Mincio, torrenti…
Cosa fa il sabato sera?
Il sabato sera è fissa l’uscita a cena, cosa a cui non rinuncio, altrimenti partecipo come
spettatrice a dei concerti jazz.
Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
I miei luoghi di ritrovo non sono stati colpiti dal terremoto e neanche quelli dove pratico
attività fisica, poiché si trovano altrove.
Dopo il terremoto sono cambiate alcune sue abitudini?
35
Si. Se prima mi piaceva andare a fare un giro in piazza o andare a trovare delle amiche in
bicicletta, in campagna o dintorni, adesso non lo faccio più, se non per commissioni
urgenti. Siccome il terremoto ha provocato parecchi danni, non mi sento in condizione di
poter rivedere Mirandola e riprovare quelle forti emozioni.
Asia Azzurra Prandi
36
La bicicletta: “Una Ferrari a due ruote”
Ezio Diazzi, 52 anni, residente a Mirandola, insegnante di educazione musicale
Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro?
Abbastanza, anche diverse ore al giorno, che cerco di sfruttare al meglio.
Pratica uno sport?
Sì, pratico il ciclismo. Esco 4 volte alla settimana, faccio 4 allenamenti da 80-90 km ogni
volta, vale a dire circa 15.000 km all’anno.
Lo fa per scelta o per necessità?
Inizialmente per bisogno, perché pesavo più di 110 chili e avevo dei problemi di salute. Un
amico mi ha detto: “Prova e vedrai che ti aiuta”. In effetti il ciclismo mi ha aiutato
tantissimo. Con il tempo si è trasformato in una vera e propria passione. Ora per me è
importantissimo, perché se non lo faccio non mi sento me stesso.
È mai successo che il suo hobby le provocasse inconvenienti?
Un po’ di problemi li causa, principalmente perché toglie un po’ di tempo alla famiglia.
Infatti mia moglie ogni tanto si arrabbia un po’ perché, invece di stare con lei, vado a girare
in bicicletta. E’ normale, e bisogna cercare di rimediare in qualche modo!
Qual è la cosa più importante che ha imparato dal suo hobby?
Il ciclismo mi ha dato molto, per esempio mi ha fatto capire che la cosa più importante è la
salute. Mi ha permesso di diventare più magro e tonico. Praticandolo sono anche riuscito a
smettere di fumare; a distanza di 15 anni, grazie ai miei allenamenti, riesco a controllare il
desiderio di riprendere l’uso della sigaretta. La bicicletta è comunque per me soprattutto
una sorta di tranquillante, perché dopo un giro torno a casa più rilassato e sto molto
meglio.
Non le è mai capitato di provare insoddisfazione?
Inizialmente, quando ero grasso e andavo in bicicletta, facevo molta fatica, però non mi
sono mai lasciato scoraggiare. Giorno dopo giorno ho sempre tentato, ritentato e riprovato
e, se posso dirlo, dopo un inizio difficile in cui non riuscivo neanche a stare dietro alle
persone anziane, sono riuscito a migliorare e addirittura a vincere delle gare.
Oltre allo sport, come impiega il resto del suo tempo libero?
Ho la fortuna di essere un insegnante di educazione musicale, perciò il tempo che mi
rimane a disposizione lo impiego per fare delle basi musicali e per preparare nuovi brani
per i miei allievi.
Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici/colleghi?
Ci troviamo tutti ad un certo orario nella frazione di Cividale e facciamo dei giri insieme
nelle valli mirandolesi. Diversamente io alla sera non esco quasi mai e vado sempre a letto
presto.
Cosa fa di sabato sera?
37
Generalmente sto insieme a mia moglie. Noi siamo amanti del cinema e andiamo spesso
a vedere film.
Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
No, non sono cambiati.
E i luoghi dove pratica attività sportiva?
Il paesaggio sì, perché prima, andando verso San Martino e le valli, vedevo case che
erano belle, e ora sono abbandonate e distrutte. Sinceramente mettono molta tristezza.
Dopo il terremoto è mutata la sua percezione del tempo libero?
No, anzi…. forse adesso lo apprezzo ancora di più.
Giada Lavezzo
Ezio Diazzi e la sua bicicletta
38
Barbara, mano d’artista
Barbara Cavalieri, 44 anni, residente a Mirandola, commessa
Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro?
Non tanto. Di solito arrivo a casa tardi.
Pratica uno sport?
Uno sport vero e proprio no, ma vado a fare passeggiate tutte le sere.
Cosa fa di solito il suo sabato sera?
Qualche volta esco con i miei amici e invece altre volte, soprattutto quando sono
particolarmente stanca, rimango a casa.
Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici?
Principalmente la casa! Casa mia o dei miei amici.
Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
No, sono rimasti fortunatamente sempre gli stessi.
Le passeggiate continua a farle negli stessi luoghi?
Si, anche se è cambiato un po’ il panorama intorno.
Quindi il terremoto non ha modificato le sue abitudini…
No no no, io continuo a fare tutto come facevo prima.
Beh, magari diciamo anche qual è il suo hobby preferito?
Il mio hobby è quello di fare dei lavoretti di décupage per beneficenza, per aiutare gli
animali abbandonati.
Dopo il terremoto prova lo stesso piacere quando si dedica al décupage?
Si, è uguale.
Se vuole aggiungere qualcosa?
Se avete tipo cose vecchie che non sapete dove mettere, datemele pure!
Oltre al décupage, qualche altra attività?
Se lo devo proprio dire: stiro, pulisco, accudisco il gatto. Ah, poi faccio anche
giardinaggio, se la stagione lo permette.
Zhao QianQian
39
Barbara Cavalieri e i suoi décupage
40
Fitness...che passione!
Paola Lodi, 42 anni, personal trainer a Mirandola
Che attività offre?
La mia professione offre attività come sala pesi, corsi a corpo libero come attività aerobica,
Step, Walking, Zumba, Pump, Pilates, Fitboxe, Aquagym, Aquasoft, Aquazumba. Inoltre
offre corsi di piscina per bambini e attività di dimagrimento, mantenimento, tonificazione,
potenziamento e riabilitazione.
Da quanto tempo lavora in questo campo?
Da oltre 22 anni.
Qual è il target medio della sua clientela?
Quasi tutte le età, si va da bambini e studenti alle persone che sono vincolate dai turni del
lavoro, ma ci sono anche degli anziani in pensione.
Quali sono le aspettative della clientela sulla attività che offre?
Ottenere obiettivi prospettati dalle discipline che praticano, divertirsi, ma principalmente
stare in compagnia.
Dopo il terremoto, il numero di iscritti è variato?
Non tantissimo, è cambiato il modo di vivere la palestra, perché adesso la gente viene qua
per stare bene, e distrarsi dai suoi problemi.
Vi siete dovuti spostare?
Sì, al di fuori della palestra sotto le tende per tutta l'estate. Abbiamo fatto attività all’aperto.
Sono cambiati i costi per clientela?
No, abbiamo però aumentato la tipologia degli abbonamenti.
L'atteggiamento dei clienti è cambiato o meno? Secondo lei sono più o meno
motivati? E perché?
Sì, è cambiato e sono più motivati, perché il terremoto ha cambiato tanto il nostro modo di
pensare.
Umberto Lodi
41
Spazio Fitness Mirandola, sala pesi
42
La scuola: un impegno
Luca Merone, 18 anni, studente Liceo Classico “G.Pico” Mirandola
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
Molto poco perché studio dalle 16 alle 19 del pomeriggio praticamente tutti i giorni della
settimana e quando non studio di solito rimango a casa.
Con la scuola superiore il tuo tempo libero è diminuito?
Si, rispetto alle scuole medie diminuito molto.
Pratichi uno sport? Se si,quale?
Si, faccio nuoto.
Con quale frequenza?
Lo pratico tre volte alla settimana.
Lo pratichi per scelta personale o no?
Lo pratico per scelta personale e perché penso sia fondamentale alla mia età tenersi in
forma.
E’ mai successo che il tuo hobby ti causasse inconvenienti?
No, mai.
Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby?
Secondo me la cosa più importante è mettercela tutta quando si partecipa ad una gara e
se si presenta l’opportunità per vincerla allora bisogna coglierla al volo.
Ti è mai successo di non raggiungere gli obbiettivi sperati?
Sì, a volte è capitato perché non sono stato pienamente convinto di quello che facevo. Ero
insicuro di me stesso.
Oltre allo sport come impieghi il resto del tuo tempo libero?
Di solito gioco alla playstation o chatto su Facebook oppure mi alleno a suonare la chitarra
elettrica.
Quali sono i tuoi luoghi di ritrovo con gli amici?
I luoghi principali sono il Mc Donald’s e il bar Barakka.
Come impieghi il tuo sabato sera?
Non vado mai in discoteca, ma di solito esco con gli amici, facciamo un giro per Mirandola
oppure andiamo a mangiare una pizza o al Mc Donald’s.
Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati?
No, non particolarmente, ogni tanto al sabato sera andavo al Barcollo.
Dopo il terremoto il luogo dove pratichi attività sportiva è cambiato?
Inizialmente la piscina a Mirandola era inagibile, quindi per poter continuare l’allenamento
di solito andavo a Medolla, poi in gennaio hanno riaperto la piscina a Mirandola e quindi
43
ho ripreso la mia attività lì.
Dopo il terremoto è cambiato il piacere che provi nel tuo tempo libero?
Si, adesso mi diverto molto più che prima e ho voglia di reagire al terremoto con un sorriso
e divertendomi piuttosto di vivere nel terrore che possa ricapitare.
Riccardo Platone
44
Piccoli piaceri della vita
Gino Pasquali, 68 anni, residente a Sermide (MN), pensionato
Pensa di avere abbastanza tempo libero per sé?
Sì, fin troppo.
Pratica uno sport?
Ora no, ma tempo fa mi divertivo a fare chilometri su chilometri con la mia bicicletta da
corsa sull’argine ed ho partecipato a parecchi raduni.
Come impiega il suo tempo libero?
Un paio d’ore ogni giorno le dedico al giardinaggio, aiuto mia moglie con le faccende di
casa e faccio qualche piccolo lavoretto come ex muratore. Fino a qualche anno fa donavo
il sangue, l’ AVIS mi ha premiato con la medaglia d’oro, ho fatto 70 donazioni in tutto. Ogni
tanto poi mi ritrovo con i miei amici al bar in piazza.
Cosa fa il sabato sera?
A casa con la famiglia a guardare lo sport in tv.
Sono cambiate le sue abitudini nel tempo libero a seguito del terremoto?
No, perché Sermide nel complesso non ne ha risentito particolarmente. Continuo a fare la
mia vita di sempre.
Gabriele Pasquali
45
Il nonno di Gabriele
46
Una ballerina classica
Anna Ascari, ballerina esordiente
Come ti chiami?
Mi chiamo Anna Ascari.
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
La scuola mi lascia veramente poco tempo, ma parte dello studio è piacevole.
Pratichi uno sport? Se sì, quale?
Pratico danza classica e modern-jazz.
Con quale frequenza?
Lo pratico tre volte a settimana.
Qual’è il tuo luogo di ritrovo?
Prima del terremoto, la sede della scuola “ Khorovodarte ”, adesso la palestra
“Pantheon Joy“.
Lo pratichi per scelta personale o no?
I miei genitori mi hanno iscritta a propedeutica, quando avevo cinque anni e poi ho
continuato per mia volontà.
E’ mai successo che il tuo hobby ti causasse degli inconvenienti?
A volte mi sono venute delle infiammazioni e degli strappi muscolari che mi hanno
costretta a fermarmi per un po' di tempo.
Poi, vedendo le compagne nella stessa situazione, mi sono ripresa stringendo i denti.
Qual’è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby?
Ho imparato a dare il massimo e ad essere determinata, ispirandomi a chi ha faticato tanto
ed è riuscito a raggiungere i suoi obbiettivi.
Ti è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati?
47
Certo, ad esempio non sono ancora in grado di fare la spaccata o la piroetta doppia, ma è
importante cercare di ampliare i propri limiti.
Dopo il terremoto, il tuo interesse per la danza è diminuito o aumentato?
E’ aumentato perché ora che mi trovo in una situazione complessa, ho più voglia di sfidare
me stessa e migliorare, lottando contro le difficoltà.
Randeep Kaur
Anna Ascari in battement
48
Un programmatore di C++
Francesco alle prese con un progetto C++
Come ti chiami?
Francesco Manicardi e ho 13 anni.
Cosa fai nel tuo tempo libero?
Solitamente esco con i miei amici per ascoltare Salmo, per utilizzare pc o fare soft-air.
Pratichi sport?
No, non mi interessa molto.
Hai hobby particolari?
Si, moddare e fare graffiti.
Quanto tempo al giorno pratichi il tuo hobby?
Circa 2 o 3 ore al giorno.
Fai qualcos’altro nel tuo tempo libero?
No.
Cosa fai il sabato sera?
Solitamente io e alcuni miei amici ci troviamo a casa di qualcuno per mangiare la pizza.
49
Quanto tempo libero ti lascia la scuola?
Dalle 13.30 alle 22.
Descrivi uno dei tuo hobby.
Ho iniziato a 12 anni il giorno del mio compleanno e ora ho scelto di fare una scuola che
mi permetta di coltivare questa mia passione.
Passi molto tempo libero su internet?
Spesso rimango su server di Minecraft o su un sito nel quale condivido la mia passione
assieme ad altre persone.
Hai detto che hai scelto una scuola dove si usano molto i pc, avete il collegamento a
internet?
No, ma prima del terremoto c’era.
Prima del terremoto trascorrevi diversamente il tuo tempo libero?
Si, conoscevo meno gente e ho conosciuto Minecraft in quel periodo.
I tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati dopo il terremoto?
No, anche se ora ci spostiamo molto di più.
Un’ ultima domanda: sei riuscito a raggiungere i tuoi obbiettivi nel programmare?
Si, sono anche abbastanza soddisfatto.
Andrea Greco
Francesco disegna un graffito
50
La forza del colore
Roberta Bruschi, 47 anni, residente a Mirandola, impiegata
Pensa di avere abbastanza tempo libero per sé?
No, non molto.. soprattutto in quest’ultimo periodo, in cui il lavoro è la mia priorità
Come impiega il suo tempo libero?
Una delle mie attività preferite è sicuramente la pittura e per questo, appena ne ho la
possibilità, mi svago disegnando e dipingendo.
Ha mai fatto delle mostre?
Sì, più che per soddisfazione personale che per interesse economico. Volevo che la gente
mi capisse attraverso i miei dipinti.
Le è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati ?
Si. Quando il quadro che ho appena realizzato non risulta come me lo ero immaginato è
come se deludessi me stessa. Poi però non mi butto giù di morale e cerco di continuare a
coltivare la mia passione, dando il meglio di me.
Dopo il terremoto sono cambiate le sue abitudini, quando pratica la pittura?
No, dipingo in una stanza dedicata alla mia passione, nella mia casa, e questa,
fortunatamente, non ha subito danni.
Cosa le piace raffigurare?
Principalmente scene di vita quotidiana ambientate in spazi urbani o in ambienti
naturalistici
Perché ha deciso di dipingere?
Dipingere aiuta a sfogarmi e ho capito, andando avanti nel tempo, che attraverso il colore
riuscivo ad esprimere le mie emozioni.
Martina Galati
51
Due band e una passione.
Elia Bernardi, 17 anni, residente a Finale, musicista e cantante.
Quanto tempo libero ti lascia la scuola che frequenti?
Facendo una scuola abbastanza semplice direi di avere tanto tempo libero. Certo,
essendo in quarta quest’anno, la mia priorità è lo studio, però alcuni momenti per me
riesco a ritagliarli.
Cosa fai durante il tempo libero?
Suono la chitarra e canto, con due gruppi differenti: in uno faccio rock alternativo e con
l’altro metalcore: uso la tecnica del Growl, che ho imparato dopo un anno di esercitazioni.
Qual è il tuo ritrovo con i gruppi? Quante volte a settimana vi incontrate?
Abbiamo le prove due volte a settimana, direi che è l’ideale per tenersi in allenamento.
Con un gruppo ci ritroviamo a casa dell’altro chitarrista in una stanza creata
esclusivamente per le prove, con l’altro gruppo, invece, a San Matteo della Decima, in una
sala a pagamento.
Dopo il terremoto, i vostri luoghi di ritrovo sono cambiati?
Sì, è stato difficile ritrovarsi, abbiamo dovuto fare alcuni cambiamenti per quanto riguarda
l’organizzazione.
Da dove nasce questa tua passione per la musica?
Il desiderio di fare questa attività è partita da mio padre, che suonava la chitarra fin da
giovane. Ma non puoi suonare uno strumento in casa da solo per tutta la vita, così ho
deciso di iniziare a condividere la mia passione con un gruppo, e sto continuando tuttora.
Ti sei mai esibito davanti ad un pubblico?
Sì, faccio piccoli concerti, niente di esagerato: io e i miei gruppi componiamo canzoni, ed
è bello perché, se la gente le apprezza, ti senti migliore anche tu. Ma a volte capita anche
che durante un’esibizione il pubblico rimane a braccia conserte a fissarti; capisci che si
aspettano di più, non sai più cosa fare e ti perdi. E’ un rischio che bisogna correre. Devi
continuare a fare quello che ami e sperare di emozionare anche gli altri.
52
Oltre a questo, fai altro nel tuo tempo libero?
Mi dedico anche alla fotografia, spesso faccio foto durante i concerti, in modo da mettere
le due cose sullo stesso piano.
Pensi che la tua passione ti porterà ad avere un futuro nel campo musicale?
No, perché la musica lo vedo come un hobby e non come una professione; è difficile
trovare un locale che ti paga per quello che fai, soprattutto in questo periodo. E’ difficile
anche colpire le persone, perché ognuno ha i propri gusti musicali e non tutti apprezzano
la musica che componi.
Cosa vuoi dire ai giovani che, come te, praticano il loro sogno sperando che si
avveri?
Vorrei solo dire che se hanno intenzione di inseguire il proprio sogno, devono metterci
tutto il loro impegno per raggiungerlo, sennò è inutile anche provarci. Se ami suonare,
come nel mio caso, devi farlo ad ogni costo, fregandotene anche dei pregiudizi della
gente, e continuare fino a che non raggiungi l'obiettivo.
Jessica Prandini
Elia in un autoscatto
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Our journal's passion

  • 1. Our Journal's Passion free time is red Classi prime Liceo “G.Pico” Progetto giornalismo A.S. 2012-13 iisgluosi Edizioni 1
  • 2. Our Journal's Passion – free time is red by: Elena Sofia Dalcò, Alessandra De Marino, Rebecca Porzi, Asia Azzurra Prandi, Giorgia Lavezzo, Alessia Bedonni, Umberto Lodi, Quian Quian Zhao, Alessia Girotti, Federica Morselli, Riccardo Platone, Beatrice Reggiani, Lucrezia Boccafoli, Martina Facchini, Francesca Sullo, Laura Bombarda, Jessica Prandini, Sofia Gasparini, Sara Tommasino, Silvia Corrà, Martina Galati, Gabriele Pasquali, Andrea Greco, Martina Ratti, Federica Fabbri, Randeep Kaur, Alice Azzalini. A cura della Prof.ssa Alessandra Bertacchini I edizione, maggio 2013 Copyleft licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0 IT Realizzazione a cura di iisgluosi Edizioni via 29 Maggio, Mirandola, MO http://www.iisgluosi.com ebook by http://www.emanuelazibordi.it/ copertina di Elena Sofia Dalcò 2
  • 3. PREMESSA Questo e-book presenta una serie di interviste realizzate all’interno del Progetto di Giornalismo - classi 1^ A-B-C , attivato nel Liceo Classico e Linguistico “G. Pico”, sede associata dell’I.I.S “G. Luosi” di Mirandola (MO). Nel corso dell'anno scolastico 2012-13, grazie ai contributi ricevuti da enti pubblici e privati, la scuola ha acquistato 150 tablet, distribuiti in comodato d’uso gratuito agli studenti dei laboratori delle competenze ove il loro utilizzo è richiesto sia come finalità che come strumento di lavoro. Coniugando gli obiettivi del progetto di giornalismo, teso ad avvicinarci ad una modalità di scrittura essenziale ed efficace, con le nuove tecnologie, abbiamo pensato di creare un libro in formato digitale, che contiene le interviste sul tema – da noi prescelto – del tempo libero. Gli intervistati sono persone che vivono nel territorio locale e appartengono ad una fascia d’età ed interessi eterogenei. Augurandoci che il nostro lavoro vi sia di gradimento, vi auguriamo buona lettura. Gli alunni del “Gruppo di Giornalismo” classi prime Liceo Pico 3
  • 4. Ricominciamo dalla danza Alessia Goldoni, 33 anni, residente a Mirandola, titolare di una scuola di danza. Qual è la sua occupazione? Io dirigo Les Arts, una scuola di danza, che è un’associazione dilettantistica. Da quanto tempo lavora in questo campo? Dal 2000. Ho aperto la scuola nel 2008, dopo aver lavorato per altre scuole e palestre. Qual è il target medio della clientela? Va dai 4 anni fino agli adulti di 30 anni. Dopo il terremoto il numero di iscritti è variato? Perché secondo lei? Si, è variato, perché noi abbiamo avuto il problema della sede inagibile e di conseguenza non avevamo uno spazio in cui fare lezione. Quindi abbiamo chiesto in affitto dei locali ad altre strutture sportive, poiché avevano avuto meno danni di noi, come ad esempio Spazio Fitness, il quale ci ha concesso uno spazio per 12 ore a settimana, e il pallone del tennis club La Marchesa, che ci hanno affittato la sala per 2 volte a settimana, per un totale di 15 ore. Purtroppo non avevamo spazio per tutti i corsi, quindi abbiamo dovuto sopprimere la danza classica e alcuni gruppi di hip hop. Inizialmente erano iscritti 205 studenti, ora sono 195. Sara Tommasino Alessia Goldoni con il logo della sua scuola di danza 4
  • 5. Due ragazze e una passione Giorgia Diazzi 17 anni e Yuliya Hutsalyut 16 anni, residenti a Mirandola, studentesse. Da quando avete iniziato le superiori il vostro tempo libero è diminuito? Si ovviamente, infatti la scuola ci lascia 1 o 2 ore libere al giorno. Praticate qualche sport? Che tipo? Lo fate per scelta personale? Si, entrambe andiamo in palestra perché ci piace tenerci in forma, divertendoci. Infatti in palestra si scambiano quattro chiacchiere con tutti. Quali obbiettivi avete raggiunto con lo sport? Nessun obbiettivo particolare, ma siamo felici quando lo pratichiamo. Oltre allo sport che fate? Mi piace uscire con gli amici, tra cui Yuliya, trovarmi con il mio fidanzato, andare in discoteca a ballare. Quando sono a casa e non so che fare, leggo qualcosa di interessante o disegno. Yuliya: le stesse cose di Giorgia, ma attualmente non ho il fidanzato. Quali sono i vostri principali luoghi di ritrovo? I nostri luoghi di ritrovo sono la discoteca Priscilla a Poggio Rusco, la pasticceria Busuoli a Mirandola e il Mc Donald’s. In estate ci piace andare a mangiare un gelato in piazza oppure passeggiare per i viali di Mirandola. Dopo il terremoto sono cambiati i vostri luoghi di ritrovo? Si, è cambiata la piazza, dove adesso non ci si può andare, perché ci sono molti edifici inagibili e pericolanti. Federica Fabbri 5
  • 6. Giorgia Diazzi e Yuliya Hutsalyut sotto la pioggia. 6
  • 7. Lo shake non ha età Lucia Carletti, 64 anni, residente a Mirandola, pensionata. Che cosa fa nel suo tempo libero? Potrei anche viaggiare volendo, però mi occupo di un ragazzo disabile e di svariati animali. Ovvero un cane, un gatto e un pesce rosso. Ha ugualmente abbastanza tempo per sè? Certo, perché comunque il ragazzo è in parte autonomo, ma gli devo preparare da mangiare. Lei pratica uno sport? Quale? Mi piacerebbe, ma purtroppo ho alcuni problemi fisici che me lo impediscono. Se potessi, praticherei nuoto. Prima, quando lavorava, aveva un hobby? Quando lavoravo avevo poco tempo per me e mi occupavo già del ragazzo. Quindi no. Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici? Ci troviamo al bar, oppure recentemente ho iniziato ad andare alcuni sabati sera a ballare il liscio, anche se mi viene voglia di fare un po' di shake. Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati? No, non hanno avuto particolari danni, perciò venivo ugualmente al bar, chiacchieravo con le altre signore e facevo la settimana enigmistica. Fa queste cose con lo spirito di prima? Qualcosa è cambiato, perché ti resta sempre addosso la paura. Si fanno le cose con più cautela. Prima del terremoto andava a ballare? No, forse è stato proprio il terremoto ad avvicinarmi alla danza, per stare in compagnia e non pensare alla paura con cui vivo costantemente. Sofia Gasparini 7
  • 8. Lucia Carletti davanti al suo bar preferito 8
  • 9. I bambini crescono in fretta Denny Malavasi 11 anni, Erika Malavasi 9 anni, Giulia Malavasi 7 anni,residenti a Poggio Rusco, studenti. La scuola vi lascia tempo libero? Danny: Si, ma non quanto vorremmo. Fate sport? Se si, quali? Danny: Si, entrambi facciamo sport. Io pratico basket. Erika: Io pallavolo. Quante volte lo praticate a settimana? Danny: Sia io che mia sorella Erika lo pratichiamo due volte a settimana. Lo fate per scelta personale o perché ve lo hanno imposto i vostri genitori? Danny, Erika: Abbiamo deciso noi di farlo, perché questi sono sport che ci hanno sempre particolarmente attratto. Cosa vi trasmettono gli sport che praticate? Danny, Erika: Abbiamo imparato che non bisogna litigare con gli altri compagni di squadra per vincere e che l’importante è partecipare e divertirsi. Oltre lo sport cosa fate nel vostro tempo libero? Danny: Io solitamente vado a giocare dai miei amici. Erika: Oltre che dalle amiche vado a Scout. Dove vi ritrovate con gli amici? Danny: Noi ci ritroviamo al quartiere Est. Erika: A casa mia o di altre mie amiche. Giulia: Vado a casa di una mia amica che abita vicino a me. Dopo il terremoto sono cambiati i vostri luoghi sportivi e di ritrovo? Danny, Erika: Le palestre dove facevamo sport, risultate inagibili, ora sono state ristrutturate e riaperte al pubblico. I luoghi di ritrovo sono sempre gli stessi, anche se li frequentiamo poco. Giulia, tu che hai ben 7 anni, cosa fai il sabato sera? Giulia: Guardo la TV, ma sabato scorso sono andata a casa di una mia amica a giocare fino all’una e mezza. Mi sono divertita tantissimo! Silvia Corrà 9
  • 10. Danny, Giulia ed Erika Malavasi in casa loro 10
  • 11. Disegnare e... Sognare Martina Casetta, 15 anni, residente a San Giacomo Roncole, studentessa Quanto tempo libero ti lascia la scuola? Frequento il liceo socio-psico-pedagogico a Finale Emilia, una scuola molto impegnativa, che mi lascia davvero poco tempo libero. Come occupi questo tempo? Di solito lo impiego per riposarmi o mi dedico a sport all’aria aperta. Pratichi uno sport? Nessuno sport a livello agonistico, a volte vado a correre insieme a mia sorella. Mi rendo conto che l’attività fisica per noi ragazzi è fondamentale. Qual è la cosa più importante che hai imparato da un tuo hobby? Sono una persona creativa e adoro dipingere, colorare, incollare; penso siano davvero uno stimolo ad aprire nuovi spazi mentali. Disegno per stare meglio, per sfogarmi, e da questo mio hobby ho imparato che anche le cose brutte possono essere viste in un’ottica positiva. Come impieghi il tuo sabato sera? Anche se abito a Mirandola, di solito passo il sabato sera con le mie amiche di Finale, perchè ormai la mia compagnia è là. Certe volte però raggiungere Finale di sera diventa scomodo. Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati? Direi di no, dato che i principali punti di ritrovo a Mirandola non stati danneggiati gravemente dalle scosse. E’ cambiato il tuo modo di vivere il tempo libero? No, ho ripreso le mie abitudini, i miei piani non sono cambiati. Tuttavia da quando c’è stato il terremoto ho la sensazione che la mia vita si sia divisa a metà, in un primo ed un secondo tempo. Elena Sofia Dalcò 11
  • 13. L’ unione fa la forza Giacomo Baraldi, 17 anni, residente a Staggia di S. Prospero, studente Quanto tempo libero ti lascia la scuola? Abbastanza per poter fare sport e ogni tanto vedere i miei amici. Quindi pratichi uno sport... quale? Gioco a calcio nella squadra di Medolla e ho anche una grande passione per la moto da cross, con cui a volte gareggio. Io la adoro, mia mamma un po’ meno! Appena posso vado da un mio amico che ha costruito una pista apposta. Con quale frequenza ti alleni? Gioco a calcio tre volte a settimana, più la partita al sabato; in moto invece ci vado meno, una volta a settimana circa. La tua passione ti ha mai creato inconvenienti? Mi è capitato di cadere mentre stavo facendo un percorso con la moto da cross: mi sono fatto male alla schiena e ho dovuto fare un po’ di fisioterapia per poter riprendere a giocare a calcio. Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo sport? Beh, dal calcio, che è un gioco di squadra, ho senza dubbio imparato che l’unione fa la forza. L’unico modo per poter vincere è collaborare con i compagni di squadra, senza voler eccellere sugli altri. Ti è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati? Sì, mi è capitato. E’ successo più di una volta di perdere contro squadre che sembravano facili da battere; questo mi ha insegnato che non bisogna mai sottovalutare gli avversari ed è fondamentale dare sempre il massimo. Oltre allo sport come impieghi il tuo tempo libero? La maggior parte delle volte esco con i miei amici. Non facciamo nulla di particolare, ad esempio stiamo al parco o in piazza, ma insieme ci divertiamo. E come impieghi il tuo sabato sera? Organizzo qualcosa con i miei amici. A volte andiamo al cinema oppure fuori a mangiare una pizza e, quando capita, andiamo a ballare. Dopo il terremoto ti diverti come prima nel tuo tempo libero? Beh, tutti ci siamo spaventati, questo era inevitabile, ma il piacere che provo nel mio tempo libero non è cambiato. Alessandra De Marino 13
  • 14. Giacomo Baraldi pratica motocross 14
  • 15. Mente e cuore Gilberto Paglia, 39 anni, residente a Modena, allenatore di wushu a Mirandola e Modena Di che cosa si occupa? Sono un istruttore di wushu, un’arte marziale cinese meglio conosciuta come kung fu. Del wushu insegno sia la parte relativa all’apprendimento delle forme, quindi la tecnica, sia la parte del combattimento, dove si utilizzano pugni, calci e proiezioni. Oltre a questo, tengo corsi di difesa personale per le donne a Modena e corsi di tai chi. Da quanto tempo insegna? Sono ormai 15 anni che insegno e al momento sono cintura nera 6° duan wey. Da quanto tempo pratica questo sport? Pratico wushu da quando ero un ragazzo, anche se ho cominciato con il karate. Qual è la fascia di età delle persone a cui insegna? Molto variegata: i più piccoli hanno otto anni, gli adulti fino a quarant’anni circa. Il tai chi invece è di solito praticato da persone più anziane. Dopo il terremoto è diminuito il numero d’iscritti? Sì, è diminuito leggermente e proprio per andare incontro ai clienti ho deciso di abbassare un po’ il costo dei corsi. La sede è cambiata? C’è stata una ridistribuzione dei clienti in diversi spazi. Fino all’anno scorso i corsi si svolgevano due volte a settimana, un giorno nella palestra del vecchio liceo Pico e l’altro nella palestra Brunatti. Ora, a causa della vicinanza con la chiesa di San Francesco, la palestra del Pico non è più utilizzabile e l’allenamento si svolge quindi in un pallone del Tennis Club di Mirandola. Insegnare wushu è il suo primo lavoro? 15
  • 16. No, sono un libero professionista che si occupa di acquisti e vendite per una società. Oltre ad insegnare, come occupa il suo tempo libero? Naturalmente cerco di stare il più possibile con la mia famiglia e, anche quando non insegno, continuo a studiare le discipline legate alle arti marziali; sono inoltre appassionato allo studio della pedagogia del terzo millennio. Qual è la cosa più importante che ha imparato dal wushu? Bella domanda! Senza dubbio ho imparato l’importanza della disciplina, della costanza e della dedizione: questi tre elementi collegati a corpo, mente e cuore sono fondamentali per la ricerca dell’eccellenza. Le è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati? Sì, nella mia carriera sportiva mi è capitato varie volte, ma non mi sono mai dato per vinto; mi sono sempre posto degli obiettivi e ho lottato per raggiungerli. Io vedo in modo positivo le delusioni e penso che aiutino a crescere: sono proprio loro che danno la forza per continuare a provare. Alice Azzalini Gilberto Paglia si allena a wushu 16
  • 17. La mia vita con una Nikon Antonio Vicenzi, 60 anni, residente a San Giacomo Roncole, fotografo e insegnante di fotografia Di che cosa si occupa? Sono un fotografo professionista, in sede fissa ed ambulante. Svolgo lavori in esterno come panoramiche o foto di cerimonie e realizzo anche cataloghi industriali assemblando foto di pezzi meccanici. Da quanto tempo svolge questa attività? Da 24 anni, sempre a San Giacomo Roncole. Quando ha scelto di diventare un fotografo? La fotografia per me è da sempre una grande passione. Da piccolo rompevo le macchine fotografiche, cercando di capire come funzionavano; con il passare del tempo ho capito la loro importanza e ho scelto il lavoro del mio futuro: avrei senz’altro fatto il fotografo. Quindi è necessario avere molta passione... Esattamente! Io penso che la fotografia sia qualcosa di istintivo. Non consiste solo in uno scatto, è il saper cogliere un battito d’occhio, un lampo di luce. Per fare belle fotografie è necessario avere una buona conoscenza della macchina fotografica: non è una cosa superficiale e semplice come può sembrare. Tiene dei corsi di fotografia? Mi ha sempre entusiasmato l’idea di poter trasmettere ai giovani l’importanza e la grandiosità di quella che può sembrare una semplice fotografia. Fino al 20 maggio ho tenuto dei corsi gratuiti alla sera. Dopo il terremoto, mio malgrado, ho avuto alcuni problemi e non sono più riuscito a proseguire questo progetto. Tuttavia spesso vengono ancora ragazzi che mi chiedono consigli e approfondimenti. Ha dovuto cambiare sede? Fortunatamente il mio stabile non ha subito danni. Da quando c’è stato il terremoto non ho mai chiuso perché moltissime persone avevano bisogno di rifare le foto per i documenti che erano rimasti sotto le macerie. In seguito al terremoto, il suo tempo libero si è ridotto? Purtroppo sì. Naturalmente vivere non è solamente lavorare e appena ho un po’ di tempo libero viaggio in moto, fermandomi a fotografare paesaggi di volta in volta diversi. Rebecca Porzi 17
  • 18. Appuntamento al bar Matteo Squassoni, 36 anni, Mirandola, proprietario Kantina Cafè Che attività offre? Il nostro è un bar aperto tutto il giorno, perciò offriamo un servizio di caffetteria e pranzi veloci per chi ha poco tempo, mentre la sera Kantina Cafè si trasforma in cocktail bar, quindi aperitivi e tutto quello che può essere anche il dopocena. Da quanto tempo lavora in questo campo? Lavoro in questo settore da quando avevo diciotto anni. Qual è il target medio della sua clientela? E’ molto ampio: va da un ragazzo dai venti ai venticinque anni fino a un’età indefinita, perché svolgendo il servizio di colazioni, pranzi e cocktail bar, la nostra offerta è rivolta ad un pubblico molto ampio, che copre un po’ tutte le fasce di età. Quali sono le aspettative della clientela sulla attività che offre? Dipende dai vari momenti della giornata:c’è chi cerca solo un momento per prendere un caffè veloce, chi vuole prendersi una pausa e sedersi a bere una tisana o un thè per rilassarsi un attimo, o chi invece vuole gustare un buon drink e passare un po’ di tempo con gli amici . Quindi lo scopo principale penso che sia da una parte il servizio e dall’altra parte la socializzazione con altre persone. Dopo il terremoto, i clienti sono diminuiti? Noi fortunatamente non abbiamo subito dei danni gravi e abbiamo continuato la nostra attività. Abbiamo anche rilevato un sensibile incremento di clienti a seguito della chiusura di molti altri locali dichiarati inagibili. La vostra sede ha avuto dei problemi? No,siamo rimasti sempre qui. Abbiamo chiuso solo qualche giorno a seguito della rottura di stoviglie e di alcune attrezzature. 18
  • 19. I prezzi da listino sono cambiato in seguito al terremoto? No, sono rimasti invariati. Anzi nel periodo immediatamente successivo al terremoto abbiamo diminuito i prezzi di alcuni prodotti di largo consumo. Cosa fa lei nel tempo libero ? Ne ho molto poco; comunque mi dedico ad ascoltare musica e poco altro, perchè tutte le mie attenzioni sono rivolte allo studio di cocktail, nuove preparazioni e nuove tendenze. Dopo il terremoto, si gode di più il suo tempo libero? Diciamo che sfrutto ogni momento possibile per rilassarmi e svagarmi un attimo. L'atteggiamento dei clienti è cambiato o meno? E’ cambiato nei primi mesi subito dopo il terremoto. Infatti notavamo gli sguardi terrorizzati e impauriti delle persone. Adesso notiamo molta più tranquillità da parte di tutti sia negli atteggiamenti che nei discorsi. Lucrezia Boccafoli Kantina Cafè, via Statale, 159 - Medolla 19
  • 20. Vite parallele Francesca Mascherini, 15 anni, Mirandola, studentessa Quanto tempo libero ti lascia la scuola? Ne ho poco a disposizione... Di solito alla sera e alla domenica. Con la scuola superiore il tuo tempo libero è diminuito? Sì, è diminuito molto. Pratichi uno sport? Ginnastica artistica, due volte a settimana. È mai successo che il tuo hobby ti causasse inconvenienti? Sì, spesso mi è capitato di slogarmi la caviglia o il polso e mi sono insaccata un dito. Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby? Attraverso questo sport ho conosciuto persone con le quali mi trovo bene. Ti è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati ? Non sono riuscita a raggiungere livelli agonistici, anche perché a Mirandola le strutture sono scarse e non potevo recarmi fuori per allenarmi. Oltre allo sport, come impieghi il resto del tuo tempo libero? Amo uscire con gli amici e andare agli scout. Quali sono i tuoi luoghi di ritrovo con gli amici? Non abbiamo un preciso luogo di ritrovo, però spesso ci troviamo a casa mia. Cosa fai il tuo sabato sera? Qualche volta vado al Priscilla con i miei amici oppure andiamo a mangiare al Mc Donald’s. Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati? 20
  • 21. Prima andavamo abbastanza spesso fuori a mangiare la pizza in ristoranti in centro, ma quei posti ora non sono più agibili. Dopo il terremoto il luogo dove pratichi attività sportiva è cambiato? Sì, prima andavo a ginnastica nella palestra delle elementari, mentre ora sono in un tendone in cui si pratica tennis, perché le elementari sono inagibili. Dopo il terremoto, è cambiato il piacere che provi nel tuo tempo libero? Un po’ sì, prima entravo senza preoccupazioni nelle case dei miei amici o in altri edifici, invece adesso tendo a controllare se ci sono delle crepe o se sono stati danneggiati dal terremoto. Laura Bombarda 21
  • 22. Braccio di Ferro Mario Sullo, 23 anni, Mirandola, impiegato Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro? In base ai miei turni, mi lascia libero mezza giornata, ovvero mattina o pomeriggio Pensa di avere abbastanza tempo libero per sé? Sì, abbastanza spesso. Pratica uno sport? Sì, frequento una palestra 3 volte a settimana. È mai successo che il suo hobby le provocasse inconvenienti? Sì, qualche volta lo sforzo fatto in palestra mi provoca dolori muscolari. Qual è la cosa più importante che ha imparato dal suo hobby? Ho imparato a condurre uno stile di vita più regolare e sano. Le è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati ? Sì, qualche volta mi è successo per mancanza di determinazione. Oltre allo sport, come impiega il resto del suo tempo libero? Ascoltando musica o guardando film. Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici/colleghi? Solitamente ci ritroviamo alla Pinta di Mirandola. Come impiega il suo sabato sera? Lo trascorro con i miei amici in discoteca o guardando un film al cinema. Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati? No, non sono cambiati. Dopo il terremoto il luogo dove pratica attività sportiva è cambiato? No, non è cambiato perché fortunatamente lo stabile non ha subito danni. Dopo il terremoto, è cambiato il piacere che prova nel suo tempo libero? No, quello che è successo non mi ha condizionato. Francesca Sullo 22
  • 23. A tutto tondo Matteo Ratti, 11 anni, Mortizzuolo, studente Quanto tempo libero ti lascia la scuola? Io vado a scuola solo al mattino, ma spesso al pomeriggio devo fare i compiti. Però riesco sempre a trovare un po’ di tempo libero. Con le scuole medie il tuo tempo libero è diminuito? Certo, perché sono aumentati i compiti per casa. Pratichi uno sport? Sì, pratico calcio, due volte a settimana. Ogni allenamento dura un’ora e mezzo. E spesso al sabato o la domenica abbiamo una partita. È mai successo che il tuo hobby ti causasse inconvenienti? No, mai niente di grave... Solo qualche crampo ogni tanto. Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby? Ho imparato che se si vuole raggiungere un obiettivo, ovvero fare goal, bisogna collaborare con i compagni di squadra. Ti è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati? Sì, a volte è capitato che io e la mia squadra non riuscissimo a vincere la partita. Perciò siamo rimasti molto delusi. Martina Ratti 23
  • 24. Hockeista fin da piccolo Ci fai una breve presentazione? Volentieri, sono Alessandro Bergonzini, ho 14 anni e vivo a Mirandola. Quanto tempo libero ti lascia la scuola? Dato che frequento un istituto tecnico il carico di compiti non è eccessivo e quindi ho abbastanza tempo libero. Alcuni giorni, invece, lo studio mi occupa l'intero pomeriggio e sono così costretto a rinunciare a momenti di svago. Fortunatamente però questo accade raramente perché l'orario di incontro con gli amici è verso sera, permettendomi dunque di terminare tutti i compiti assegnati. Con la scuola superiore il tuo tempo libero è diminuito? Il mio tempo libero quest’anno, contrariamente a quanto si possa pensare, è aumentato perché riesco ad organizzarmi meglio. Ho imparato a non sprecare interi pomeriggi al computer o davanti alla tv, cerco piuttosto di portarmi avanti con lo studio. L'anno scorso, invece, quando ero alle medie, preferivo rimanere in compagnia con gli amici fino a tardi e proprio per questo alla sera mi ritrovavo con un volume di compiti da svolgere che non finiva più. Pratichi uno sport? Se sì, quale? Sì, gioco a hockey su rotelle da 7 anni. Pratico questo al Palazzetto dello sport di Mirandola oppure nella palestra delle scuole Montanari. Con quale frequenza? Il lunedì, il martedì e il giovedì dalle 19:30 alle 21:15 faccio allenamento, mentre nei giorni festivi sono impegnato con partite. Lo pratichi per scelta personale o no? Sì, mi ha appassionato fin da piccolo. Passavo diverse ore a guardare partite in tv insieme ai miei amici, ci entusiasmava discutere su chi era il più valido nella squadra, sulle tecniche utilizzate e via dicendo. A volte cercavamo addirittura di imitare i giocatori. Ci divertivamo come dei matti, morivamo dalle risate. Un motivo che mi ha spinto a voler seguire questa strada è stato che il desiderio di praticare hockey su rotelle mi accomunava ad altri amici. Ciò mi è stato molto di aiuto perché mi ha permesso di entrare in una squadra di cui conoscevo già alcune persone e per questo non è stato difficile integrarsi. E’ mai successo che il tuo hobby ti causasse inconvenienti? Sì, 2 anni fa sono rimasto fermo un mese a causa di un profondo taglio al ginocchio. Devo dire che è stato difficile non vedere la propria squadra per così tanto tempo e soprattutto di non essere presente nei momenti di vittoria e di sconfitta. Mi mancava non poter incoraggiare gli amici a tenere duro, anche se erano in svantaggio. Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby? La cosa più importante? Penso lo spirito di squadra, la costanza che si mette in ogni cosa che si impara e il rispettare gli impegni. Il senso di gruppo all'interno della nostra squadra è molto forte, tra noi ragazzi si è creato un forte legame. Ci rispettiamo, discutiamo raramente e siamo spesso concordi riguardo le tattiche da utilizzare contro gli avversari. 24
  • 25. Siamo molto uniti... Ti è mai successo di non raggiungere gli obbiettivi sperati? Se sì, perché? A volte sì, perché probabilmente non ho messo abbastanza impegno, ho preso tutto alla leggera. In queste occasioni è molto importante la presenza dei compagni. Loro sono capaci di farti tornare il sorriso, ti rassicurano e ti confermano che la prossima volta tutto andrà meglio. Questi sono i veri amici, quelli che ti stanno vicini non solo quando hanno bisogno ma anche quando sei tu ad avere bisogno di loro… Oltre allo sport, come impieghi il resto del tuo tempo libero? Cerco di rilassarmi ascoltando la musica oppure mi diverto a giocare con i videogiochi. A volte però preferisco uscire all'aria aperta con il mio skateboard. Quali sono i tuo luoghi di ritrovo con gli amici? Ci ritroviamo a casa di uno o dell'altro per guardare un film oppure, se vogliamo fare un giro, ci mettiamo d'accordo tramite cellulare e ci incontriamo nel luogo stabilito. A volte, durante la bella stagione, ci svaghiamo con partite di calcio e piscina. In inverno, invece, preferiamo trascorrere tempo a parlare. Come impieghi il tuo sabato sera? Al sabato sera spesso esco a mangiare una pizza con i miei amici, poi vado a fare un giro. A volte però preferisco andare al cinema e non rientrare tardi, considerato che alla domenica devo affrontare partite importanti. Raramente trascorro il sabato sera a casa perché mi annoio. Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati? Fortunatamente no, anche perché non abbiamo un luogo di ritrovo fisso. Dopo il terremoto il luogo dove pratichi attività sportiva è cambiato? No, perché le palestre dove pratichiamo hockey non hanno subito lesioni, quindi da subito abbiamo potuto tornare ad allenarci. Dopo il terremoto, riesci a divertirti come prima? Si, perché per me non è cambiato niente, nonostante tutto quello che è successo. Facchini Martina 25
  • 26. Alessandro mentre si prepara per una partita di hockey su rotelle 26
  • 27. La danza, la mia passione Vuoi farci una breve presentazione? Certo, sono Laura, ho 15 anni e vivo a San Martino Spino. Frequento il liceo chimico biologico “Morando Morandi” a Finale Emilia. Quanto tempo libero ti lascia la scuola? Dipende dai giorni; in alcuni giorni della settimana, in cui esco un’ora prima da scuola, il tempo che ho a disposizione è maggiore, circa 4 o 5 ore. Mentre quando arrivo a casa alle 14.15 in corriera ho a disposizione meno tempo. Con la scuola superiore il tuo tempo libero è diminuito? No, però la scuola superiore, a differenza delle medie, tiene più impegnati, ma basta solo avere un po’ di organizzazione. Pratichi uno sport? Si, pratico danza moderna da 8 anni. Con quale frequenza? Due volte a settimana per un’ora e un quarto. Lo pratichi per scelta personale o per consiglio dei genitori? Lo pratico per scelta personale, perché adoro ballare. Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo sport? Dalla danza moderna ho imparato che se uno crede in uno sport e in quello che fa, anche la danza può portare ottimi risultati con impegno e con costanza. Ti è mai successo di non raggiungere gli obbiettivi sperati? Si, è successo solo una volta ad un concorso di danza perché in casi del genere la tensione e l’agitazione ti può portare a sbagliare qualcosa, anche se è molto semplice. Oltre allo sport come impieghi il resto del tuo tempo libero? Il resto del mio tempo libero, quando me lo permette, lo impiego uscendo con le mie amiche. Quali sono i tuoi luoghi di ritrovo con gli amici? In inverno ci troviamo principalmente a casa di una di noi, mentre in estate in gelateria, in giro per il paese o in piazza. Come impieghi il tuo sabato sera? Alcuni sabati sera li passo con amici in discoteca, oppure a volte esco con i miei compagni di classe o con le amiche a mangiare la pizza o al cinema. Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati? No, perché il terremoto non ha causato gravi danni ai luoghi in cui ci troviamo solitamente. Dopo il terremoto il luogo in cui pratichi attività sportiva è cambiato? 27
  • 28. Si, perché la mia scuola di danza è inagibile e quindi ci siamo trasferiti nella palestra “Pantheon Joy” a Mirandola. Dopo il terremoto ti diverti allo stesso modo? Dato che il terremoto non ha influito sulla mia vita psicologica, la voglia di uscire e divertirmi nel tempo libero adesso è uguale a quella che avevo prima di quel 20 Maggio. Reggiani Beatrice Laura a 8 anni che danza sul palco una delle prime volte 28
  • 29. Un sogno in relevé. Vuole farci una breve presentazione? Certo, sono Linda Festa Caputo; ho 27 anni e vivo a Soliera. Che attività offre? Sono un'insegnante di ginnastica ritmica presso il comune di Medolla, nella palestra gestita da Paolo Belluzzi, presidente provinciale UISP della lega ginnastica. Da quanto tempo lavora in questo campo? Da parecchi anni, circa 8. Ho iniziato come allenatrice dopo aver terminato la mia carriera come atleta ed essere stata campionessa nazionale. Qual è il target medio dei suoi iscritti? Circa un'età media di 9 anni, anche se le iscritte, visto che sono tutte femmine, variano dai 5 ai 14 anni. Quali sono le aspettative delle iscritte? Le aspettative variano da bambina a bambina e dipendono dal tipo di corso che frequentano; infatti la polisportiva A.S.D. la Torre Medolla offre tre tipi di corsi: uno, chiamato "primo turno", dove ci sono le bambine dalla prima elementare alla terza. Si aspettano di imparare questo sport che migliora la postura e l'eleganza. Troviamo poi il "secondo turno" con le bambine un po' più grandi, che si esibiscono per la prima volta ed entrano ufficialmente nel mondo della ginnastica. Infine c'è il gruppo dell'agonismo, fino ai 14 anni, dove le ragazze gareggiano con balletti individuali o a coppie. La ginnastica ritmica richiede e sviluppa qualità fisiche, capacità coordinative, una tecnica precisa, doti psicologiche e una tipica morfologia. Dopo il terremoto, il numero di iscritti è variato? E perché, secondo lei? Il numero di iscritti è variato, ma per fortuna in meglio: infatti nella provincia di Modena troviamo poche attività ancora in funzione e la ginnastica ritmica è una di queste. Nonostante le prime difficoltà dovute all'inagibilità della palestra, agli inizi di gennaio tutte le ragazze hanno potuto tornare ad allenarsi nella solita sede. Avete dovuto cambiare sede? In un primo momento si, infatti le ragazze dell'agonismo hanno passato circa tre mesi ad allenarsi nella palestra di Soliera, che ringrazio molto per l'ospitalità e la gentilezza. Il 27 Dicembre siamo tornati nella nostra sede abituale a Medolla, purtroppo agibile solo in parte. Sono cambiati i costi per la clientela? No, i costi sono rimasti uguali, perché le ore che vengono offerte sono sempre le stesse; sono cambiati un po' i costi dell'agonismo, per le spese di trasporto verso Soliera. L'atteggiamento delle alunne è cambiato o meno? Secondo lei sono più o meno motivate? E perché? Le ragazze hanno voglia di stare con le amiche, di non pensare a quello che hanno 29
  • 30. passato e soprattutto di poter imparare questo sport, visto che la ginnastica ritmica offre tanto e hanno tutte le possibilità, o quasi, di poter diventare brave ginnaste fin da piccole. Cosa fa nel tempo libero? Nel tempo libero sono mamma a tempo pieno, infatti ho un bambino di soli tre anni, che mi occupa tutte le giornate, a parte quando sono in palestra a lavorare o ad insegnare nelle scuole carpigiane. Non ho molto tempo per me, ma mi capita ogni tanto di uscire con le amiche. Per tenermi in forma, faccio molti addominali, fino a 250 al giorno. Dopo il terremoto è cambiato qualcosa nel suo modo di trascorrere il suo tempo libero? Visto che non abito in una delle zone più colpite dal sisma, i locali che frequentavo sono ancora presenti e quindi è variato molto poco. Girotti Alessia Linda insieme a due sue allieve alla gara provinciale di Soliera il 17-03-13 30
  • 31. La musica, il mio lavoro Vuole farci una breve presentazione? Volentieri, sono Stefania Chiozzini e abito a Mirandola. Che lavoro fa? Lavoro come insegnante di violino alla fondazione scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” di Mirandola, gestita da Mirco Besutti. Da quanto tempo è in questo campo? Lavoro nell’ambito della musica dal 95. Insegno lo a suonare il violino attraverso lezioni individuali; inoltre sono la responsabile di un progetto musicale denominato “Archi Baleno”. Si tratta di un gruppo formato ora da 15 giovani violinisti. Qual è il target medio dei suoi iscritti? Gli allievi più piccoli hanno circa 7 anni, mentre i più grandi sono diciassettenni. Quali sono le aspettative degli allievi ? La scuola offre tantissimi corsi per imparare le tecniche di uno strumento; dal violino al pianoforte, dalla chitarra ai fiati. Abbiamo anche più gruppi di canto, come il coro delle voci bianche “Aurora”, composto da ragazzi fino a 15 anni, il coro “Mousikè” e “Gamma”, formato invece da adulti. Oltre alla musica, i ragazzi imparano a stare insieme e a relazionarsi con gli altri, anche attraverso concerti e spettacoli in giro per tutta l'Italia, e non solo. Dopo il terremoto il numero degli iscritti è variato? E perché secondo lei? Il numero è invariato. Anzi sono state donate delle borse di studio agli studenti che hanno avuto problemi con il sisma, così che le loro famiglie hanno potuto evitare di pagare la retta dell’anno scolastico. Avete dovuto cambiare sede? Fortunatamente no, abbiamo potuto continuare a lavorare nella nostra sede di fronte alle scuole superiori “Galileo Galilei”. Tra l’altro la scuola è uno dei pochi edifici rimasti agibili fin da subito dopo il terremoto e in cui gli allievi hanno potuto riprendere le lezioni a Settembre. Sono cambiati i costi per gli iscritti? La retta mensile è sempre la stessa, sia perché i servizi proposti sono rimasti invariati ma anche, e soprattutto, perché non ci è sembrato opportuno aumentare, proprio in questo momento, la retta scolastica. L’atteggiamento dei clienti è cambiato o meno? I ragazzi, come anche gli insegnanti, hanno più voglia di trascorrere tempo insieme e di svagarsi. Siamo tutti più motivati nel lavoro, soprattutto per ritornare alla normalità cercando di non pensare a ciò che è accaduto. Nei giorni seguenti al terremoto i genitori degli allievi erano felici di poter lasciare i propri figli alla scuola di musica consentendogli di riprendere le lezioni e distrarsi per qualche ora. 31
  • 32. Cosa fa nel tempo libero? Oltre al corso di violino, sono maestra alle scuole materne di Mirandola e il tempo libero che ho lo dedico alla mia famiglia, avendo due figli piccoli. Il violino nel tempo libero non lo suono molto, solo qualche volta. A seguito del terremoto dà più valore ai momenti di svago? A dire la verità sì; ora proviamo tutti più piacere a fare cose a cui prima non davamo particolare importanza, tra le quali trascorrere più tempo con la famiglia. Federica Morselli 32
  • 33. Una vita a colori Sara Benatti, 53 anni, residente a Mirandola, ragioniera. Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro? Pochissimo , perché purtroppo lavoro sulle 9-10 ore al giorno, quindi mi restano pochi momenti la sera. Pratica uno sport? Uno sport in particolare no, mi piace passeggiare; fare camminate mi rilassa molto. Con quale frequenza? In estate esco frequentemente, ogni mattina mi alzo alle 6:45 e faccio un’ora di camminata. In inverno non mi è possibile e quindi faccio ginnastica in casa. Lo fa per scelta o per necessità? Sarebbe un’esigenza, per un problema di circolazione; mi è stato consigliato di passeggiare almeno un’ora al giorno. Ma mi piace pure. Cosa fa il sabato sera? Generalmente vado al cinema con mio marito oppure esco a cena con amici. Ha qualche hobby? Si, la pittura. Qual è la cosa più importante che ha imparato dal suo hobby? Ho riscoperto qualità che non credevo di avere. Posso dare qualcosa attraverso, in questo caso, la pittura; posso esprimere le mie emozioni attraverso essa. Le è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati? Moltissime volte, perché mi sono posta degli obiettivi probabilmente per me troppo lontani. Ogni persona ha i propri limiti e ovviamente è impossibile che tutti i giorni ti possa venire qualcosa di bello. Non per questo bisogna abbattersi, perché solo l’impegno e la buona volontà portano ad un buon risultato. Quali sono i suoi luoghi di ritrovo abituali? Dunque, io faccio parte di due circoli artistici a San Felice ed entrambi hanno una sede messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Dopo il terremoto i luoghi di ritrovo sono cambiati? Fortunatamente no. La nostra attuale sede non ha subito danni gravi. Certo, abbiamo dovuto ripristinare e rimettere tutto a posto, ma siamo stati fortunati da questo punto di vista. Dopo il terremoto, è cambiato il suo modo di fare pittura? Continuo a frequentare regolarmente i corsi, però qualcosa è cambiato sicuramente. Non riesco ad esprimere come facevo prima le mie emozioni, qualcosa si è bloccato. 33
  • 34. Ci dica qualche pregio del suo hobby. Penso che la pittura permetta alle persone di conoscere meglio se stesse e la consiglio a chiunque. In generale ritengo che qualsiasi hobby, di natura artistica o meno, insegni qualcosa a noi stessi. Alessia Bedonni La pittrice Sara Benatti 34
  • 35. Una vita in forma Paola Zini, 54 anni, residente a Medolla, libera professionista Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro? Mi lascia abbastanza tempo libero, perché mi organizzo in base alle mie esigenze. Se non ne ho a sufficienza, me lo prendo. Pratica uno sport? Sì, pratico sci, canoa, kayak, e ogni tanto vado anche in palestra. Con quale frequenza? Sci durante tutto il periodo invernale, kayak un pochino nel periodo estivo. La palestra in media una volta a settimana. Lo fa per scelta o per necessità? La palestra per necessità, mentre gli altri sport li faccio per passione. È mai successo che la sua attività sportiva le provocasse inconvenienti? Sì, nello sci, a seguito di una brutta caduta: ho dovuto superare la paura di ricadere e affrontare il rischio del pericolo, cosa che è molto importante in questo sport. Sempre lo sci mi ha causato alcuni problemi fisici. Le è capitato di non raggiungere gli obiettivi sperati? Sì. Infatti seguire un sport vuol dire avere denaro e tempo, e qualche volta si rischia di entrare in conflitto con uno di questi. A volte non si hanno soldi, altre invece non si ha il tempo. Per esempio, a causa del lavoro non si riesce a praticare uno sport come si vorrebbe oppure la sede da raggiungere è troppo lontana da dove si abita. Oltre allo sport, come impiega il resto del suo tempo libero? Non ho degli hobby in particolare, ma mi interesso di arte, di fotografia, di cucina, di buon vino e di viaggi. Inoltre per me è molto importante curare le mie amicizie. Un mio “hobby” è anche stirare le camicie! Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici? Ci troviamo a cena insieme il fine settimana. Oppure al circolo nautico dove pratico kayak, si organizzano itinerari naturalistici: visitiamo il Delta del Po, il Mincio, torrenti… Cosa fa il sabato sera? Il sabato sera è fissa l’uscita a cena, cosa a cui non rinuncio, altrimenti partecipo come spettatrice a dei concerti jazz. Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati? I miei luoghi di ritrovo non sono stati colpiti dal terremoto e neanche quelli dove pratico attività fisica, poiché si trovano altrove. Dopo il terremoto sono cambiate alcune sue abitudini? 35
  • 36. Si. Se prima mi piaceva andare a fare un giro in piazza o andare a trovare delle amiche in bicicletta, in campagna o dintorni, adesso non lo faccio più, se non per commissioni urgenti. Siccome il terremoto ha provocato parecchi danni, non mi sento in condizione di poter rivedere Mirandola e riprovare quelle forti emozioni. Asia Azzurra Prandi 36
  • 37. La bicicletta: “Una Ferrari a due ruote” Ezio Diazzi, 52 anni, residente a Mirandola, insegnante di educazione musicale Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro? Abbastanza, anche diverse ore al giorno, che cerco di sfruttare al meglio. Pratica uno sport? Sì, pratico il ciclismo. Esco 4 volte alla settimana, faccio 4 allenamenti da 80-90 km ogni volta, vale a dire circa 15.000 km all’anno. Lo fa per scelta o per necessità? Inizialmente per bisogno, perché pesavo più di 110 chili e avevo dei problemi di salute. Un amico mi ha detto: “Prova e vedrai che ti aiuta”. In effetti il ciclismo mi ha aiutato tantissimo. Con il tempo si è trasformato in una vera e propria passione. Ora per me è importantissimo, perché se non lo faccio non mi sento me stesso. È mai successo che il suo hobby le provocasse inconvenienti? Un po’ di problemi li causa, principalmente perché toglie un po’ di tempo alla famiglia. Infatti mia moglie ogni tanto si arrabbia un po’ perché, invece di stare con lei, vado a girare in bicicletta. E’ normale, e bisogna cercare di rimediare in qualche modo! Qual è la cosa più importante che ha imparato dal suo hobby? Il ciclismo mi ha dato molto, per esempio mi ha fatto capire che la cosa più importante è la salute. Mi ha permesso di diventare più magro e tonico. Praticandolo sono anche riuscito a smettere di fumare; a distanza di 15 anni, grazie ai miei allenamenti, riesco a controllare il desiderio di riprendere l’uso della sigaretta. La bicicletta è comunque per me soprattutto una sorta di tranquillante, perché dopo un giro torno a casa più rilassato e sto molto meglio. Non le è mai capitato di provare insoddisfazione? Inizialmente, quando ero grasso e andavo in bicicletta, facevo molta fatica, però non mi sono mai lasciato scoraggiare. Giorno dopo giorno ho sempre tentato, ritentato e riprovato e, se posso dirlo, dopo un inizio difficile in cui non riuscivo neanche a stare dietro alle persone anziane, sono riuscito a migliorare e addirittura a vincere delle gare. Oltre allo sport, come impiega il resto del suo tempo libero? Ho la fortuna di essere un insegnante di educazione musicale, perciò il tempo che mi rimane a disposizione lo impiego per fare delle basi musicali e per preparare nuovi brani per i miei allievi. Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici/colleghi? Ci troviamo tutti ad un certo orario nella frazione di Cividale e facciamo dei giri insieme nelle valli mirandolesi. Diversamente io alla sera non esco quasi mai e vado sempre a letto presto. Cosa fa di sabato sera? 37
  • 38. Generalmente sto insieme a mia moglie. Noi siamo amanti del cinema e andiamo spesso a vedere film. Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati? No, non sono cambiati. E i luoghi dove pratica attività sportiva? Il paesaggio sì, perché prima, andando verso San Martino e le valli, vedevo case che erano belle, e ora sono abbandonate e distrutte. Sinceramente mettono molta tristezza. Dopo il terremoto è mutata la sua percezione del tempo libero? No, anzi…. forse adesso lo apprezzo ancora di più. Giada Lavezzo Ezio Diazzi e la sua bicicletta 38
  • 39. Barbara, mano d’artista Barbara Cavalieri, 44 anni, residente a Mirandola, commessa Quanto tempo libero le lascia il suo lavoro? Non tanto. Di solito arrivo a casa tardi. Pratica uno sport? Uno sport vero e proprio no, ma vado a fare passeggiate tutte le sere. Cosa fa di solito il suo sabato sera? Qualche volta esco con i miei amici e invece altre volte, soprattutto quando sono particolarmente stanca, rimango a casa. Quali sono i suoi luoghi di ritrovo con gli amici? Principalmente la casa! Casa mia o dei miei amici. Dopo il terremoto i suoi luoghi di ritrovo sono cambiati? No, sono rimasti fortunatamente sempre gli stessi. Le passeggiate continua a farle negli stessi luoghi? Si, anche se è cambiato un po’ il panorama intorno. Quindi il terremoto non ha modificato le sue abitudini… No no no, io continuo a fare tutto come facevo prima. Beh, magari diciamo anche qual è il suo hobby preferito? Il mio hobby è quello di fare dei lavoretti di décupage per beneficenza, per aiutare gli animali abbandonati. Dopo il terremoto prova lo stesso piacere quando si dedica al décupage? Si, è uguale. Se vuole aggiungere qualcosa? Se avete tipo cose vecchie che non sapete dove mettere, datemele pure! Oltre al décupage, qualche altra attività? Se lo devo proprio dire: stiro, pulisco, accudisco il gatto. Ah, poi faccio anche giardinaggio, se la stagione lo permette. Zhao QianQian 39
  • 40. Barbara Cavalieri e i suoi décupage 40
  • 41. Fitness...che passione! Paola Lodi, 42 anni, personal trainer a Mirandola Che attività offre? La mia professione offre attività come sala pesi, corsi a corpo libero come attività aerobica, Step, Walking, Zumba, Pump, Pilates, Fitboxe, Aquagym, Aquasoft, Aquazumba. Inoltre offre corsi di piscina per bambini e attività di dimagrimento, mantenimento, tonificazione, potenziamento e riabilitazione. Da quanto tempo lavora in questo campo? Da oltre 22 anni. Qual è il target medio della sua clientela? Quasi tutte le età, si va da bambini e studenti alle persone che sono vincolate dai turni del lavoro, ma ci sono anche degli anziani in pensione. Quali sono le aspettative della clientela sulla attività che offre? Ottenere obiettivi prospettati dalle discipline che praticano, divertirsi, ma principalmente stare in compagnia. Dopo il terremoto, il numero di iscritti è variato? Non tantissimo, è cambiato il modo di vivere la palestra, perché adesso la gente viene qua per stare bene, e distrarsi dai suoi problemi. Vi siete dovuti spostare? Sì, al di fuori della palestra sotto le tende per tutta l'estate. Abbiamo fatto attività all’aperto. Sono cambiati i costi per clientela? No, abbiamo però aumentato la tipologia degli abbonamenti. L'atteggiamento dei clienti è cambiato o meno? Secondo lei sono più o meno motivati? E perché? Sì, è cambiato e sono più motivati, perché il terremoto ha cambiato tanto il nostro modo di pensare. Umberto Lodi 41
  • 43. La scuola: un impegno Luca Merone, 18 anni, studente Liceo Classico “G.Pico” Mirandola Quanto tempo libero ti lascia la scuola? Molto poco perché studio dalle 16 alle 19 del pomeriggio praticamente tutti i giorni della settimana e quando non studio di solito rimango a casa. Con la scuola superiore il tuo tempo libero è diminuito? Si, rispetto alle scuole medie diminuito molto. Pratichi uno sport? Se si,quale? Si, faccio nuoto. Con quale frequenza? Lo pratico tre volte alla settimana. Lo pratichi per scelta personale o no? Lo pratico per scelta personale e perché penso sia fondamentale alla mia età tenersi in forma. E’ mai successo che il tuo hobby ti causasse inconvenienti? No, mai. Qual è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby? Secondo me la cosa più importante è mettercela tutta quando si partecipa ad una gara e se si presenta l’opportunità per vincerla allora bisogna coglierla al volo. Ti è mai successo di non raggiungere gli obbiettivi sperati? Sì, a volte è capitato perché non sono stato pienamente convinto di quello che facevo. Ero insicuro di me stesso. Oltre allo sport come impieghi il resto del tuo tempo libero? Di solito gioco alla playstation o chatto su Facebook oppure mi alleno a suonare la chitarra elettrica. Quali sono i tuoi luoghi di ritrovo con gli amici? I luoghi principali sono il Mc Donald’s e il bar Barakka. Come impieghi il tuo sabato sera? Non vado mai in discoteca, ma di solito esco con gli amici, facciamo un giro per Mirandola oppure andiamo a mangiare una pizza o al Mc Donald’s. Dopo il terremoto i tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati? No, non particolarmente, ogni tanto al sabato sera andavo al Barcollo. Dopo il terremoto il luogo dove pratichi attività sportiva è cambiato? Inizialmente la piscina a Mirandola era inagibile, quindi per poter continuare l’allenamento di solito andavo a Medolla, poi in gennaio hanno riaperto la piscina a Mirandola e quindi 43
  • 44. ho ripreso la mia attività lì. Dopo il terremoto è cambiato il piacere che provi nel tuo tempo libero? Si, adesso mi diverto molto più che prima e ho voglia di reagire al terremoto con un sorriso e divertendomi piuttosto di vivere nel terrore che possa ricapitare. Riccardo Platone 44
  • 45. Piccoli piaceri della vita Gino Pasquali, 68 anni, residente a Sermide (MN), pensionato Pensa di avere abbastanza tempo libero per sé? Sì, fin troppo. Pratica uno sport? Ora no, ma tempo fa mi divertivo a fare chilometri su chilometri con la mia bicicletta da corsa sull’argine ed ho partecipato a parecchi raduni. Come impiega il suo tempo libero? Un paio d’ore ogni giorno le dedico al giardinaggio, aiuto mia moglie con le faccende di casa e faccio qualche piccolo lavoretto come ex muratore. Fino a qualche anno fa donavo il sangue, l’ AVIS mi ha premiato con la medaglia d’oro, ho fatto 70 donazioni in tutto. Ogni tanto poi mi ritrovo con i miei amici al bar in piazza. Cosa fa il sabato sera? A casa con la famiglia a guardare lo sport in tv. Sono cambiate le sue abitudini nel tempo libero a seguito del terremoto? No, perché Sermide nel complesso non ne ha risentito particolarmente. Continuo a fare la mia vita di sempre. Gabriele Pasquali 45
  • 46. Il nonno di Gabriele 46
  • 47. Una ballerina classica Anna Ascari, ballerina esordiente Come ti chiami? Mi chiamo Anna Ascari. Quanto tempo libero ti lascia la scuola? La scuola mi lascia veramente poco tempo, ma parte dello studio è piacevole. Pratichi uno sport? Se sì, quale? Pratico danza classica e modern-jazz. Con quale frequenza? Lo pratico tre volte a settimana. Qual’è il tuo luogo di ritrovo? Prima del terremoto, la sede della scuola “ Khorovodarte ”, adesso la palestra “Pantheon Joy“. Lo pratichi per scelta personale o no? I miei genitori mi hanno iscritta a propedeutica, quando avevo cinque anni e poi ho continuato per mia volontà. E’ mai successo che il tuo hobby ti causasse degli inconvenienti? A volte mi sono venute delle infiammazioni e degli strappi muscolari che mi hanno costretta a fermarmi per un po' di tempo. Poi, vedendo le compagne nella stessa situazione, mi sono ripresa stringendo i denti. Qual’è la cosa più importante che hai imparato dal tuo hobby? Ho imparato a dare il massimo e ad essere determinata, ispirandomi a chi ha faticato tanto ed è riuscito a raggiungere i suoi obbiettivi. Ti è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati? 47
  • 48. Certo, ad esempio non sono ancora in grado di fare la spaccata o la piroetta doppia, ma è importante cercare di ampliare i propri limiti. Dopo il terremoto, il tuo interesse per la danza è diminuito o aumentato? E’ aumentato perché ora che mi trovo in una situazione complessa, ho più voglia di sfidare me stessa e migliorare, lottando contro le difficoltà. Randeep Kaur Anna Ascari in battement 48
  • 49. Un programmatore di C++ Francesco alle prese con un progetto C++ Come ti chiami? Francesco Manicardi e ho 13 anni. Cosa fai nel tuo tempo libero? Solitamente esco con i miei amici per ascoltare Salmo, per utilizzare pc o fare soft-air. Pratichi sport? No, non mi interessa molto. Hai hobby particolari? Si, moddare e fare graffiti. Quanto tempo al giorno pratichi il tuo hobby? Circa 2 o 3 ore al giorno. Fai qualcos’altro nel tuo tempo libero? No. Cosa fai il sabato sera? Solitamente io e alcuni miei amici ci troviamo a casa di qualcuno per mangiare la pizza. 49
  • 50. Quanto tempo libero ti lascia la scuola? Dalle 13.30 alle 22. Descrivi uno dei tuo hobby. Ho iniziato a 12 anni il giorno del mio compleanno e ora ho scelto di fare una scuola che mi permetta di coltivare questa mia passione. Passi molto tempo libero su internet? Spesso rimango su server di Minecraft o su un sito nel quale condivido la mia passione assieme ad altre persone. Hai detto che hai scelto una scuola dove si usano molto i pc, avete il collegamento a internet? No, ma prima del terremoto c’era. Prima del terremoto trascorrevi diversamente il tuo tempo libero? Si, conoscevo meno gente e ho conosciuto Minecraft in quel periodo. I tuoi luoghi di ritrovo sono cambiati dopo il terremoto? No, anche se ora ci spostiamo molto di più. Un’ ultima domanda: sei riuscito a raggiungere i tuoi obbiettivi nel programmare? Si, sono anche abbastanza soddisfatto. Andrea Greco Francesco disegna un graffito 50
  • 51. La forza del colore Roberta Bruschi, 47 anni, residente a Mirandola, impiegata Pensa di avere abbastanza tempo libero per sé? No, non molto.. soprattutto in quest’ultimo periodo, in cui il lavoro è la mia priorità Come impiega il suo tempo libero? Una delle mie attività preferite è sicuramente la pittura e per questo, appena ne ho la possibilità, mi svago disegnando e dipingendo. Ha mai fatto delle mostre? Sì, più che per soddisfazione personale che per interesse economico. Volevo che la gente mi capisse attraverso i miei dipinti. Le è mai successo di non raggiungere gli obiettivi sperati ? Si. Quando il quadro che ho appena realizzato non risulta come me lo ero immaginato è come se deludessi me stessa. Poi però non mi butto giù di morale e cerco di continuare a coltivare la mia passione, dando il meglio di me. Dopo il terremoto sono cambiate le sue abitudini, quando pratica la pittura? No, dipingo in una stanza dedicata alla mia passione, nella mia casa, e questa, fortunatamente, non ha subito danni. Cosa le piace raffigurare? Principalmente scene di vita quotidiana ambientate in spazi urbani o in ambienti naturalistici Perché ha deciso di dipingere? Dipingere aiuta a sfogarmi e ho capito, andando avanti nel tempo, che attraverso il colore riuscivo ad esprimere le mie emozioni. Martina Galati 51
  • 52. Due band e una passione. Elia Bernardi, 17 anni, residente a Finale, musicista e cantante. Quanto tempo libero ti lascia la scuola che frequenti? Facendo una scuola abbastanza semplice direi di avere tanto tempo libero. Certo, essendo in quarta quest’anno, la mia priorità è lo studio, però alcuni momenti per me riesco a ritagliarli. Cosa fai durante il tempo libero? Suono la chitarra e canto, con due gruppi differenti: in uno faccio rock alternativo e con l’altro metalcore: uso la tecnica del Growl, che ho imparato dopo un anno di esercitazioni. Qual è il tuo ritrovo con i gruppi? Quante volte a settimana vi incontrate? Abbiamo le prove due volte a settimana, direi che è l’ideale per tenersi in allenamento. Con un gruppo ci ritroviamo a casa dell’altro chitarrista in una stanza creata esclusivamente per le prove, con l’altro gruppo, invece, a San Matteo della Decima, in una sala a pagamento. Dopo il terremoto, i vostri luoghi di ritrovo sono cambiati? Sì, è stato difficile ritrovarsi, abbiamo dovuto fare alcuni cambiamenti per quanto riguarda l’organizzazione. Da dove nasce questa tua passione per la musica? Il desiderio di fare questa attività è partita da mio padre, che suonava la chitarra fin da giovane. Ma non puoi suonare uno strumento in casa da solo per tutta la vita, così ho deciso di iniziare a condividere la mia passione con un gruppo, e sto continuando tuttora. Ti sei mai esibito davanti ad un pubblico? Sì, faccio piccoli concerti, niente di esagerato: io e i miei gruppi componiamo canzoni, ed è bello perché, se la gente le apprezza, ti senti migliore anche tu. Ma a volte capita anche che durante un’esibizione il pubblico rimane a braccia conserte a fissarti; capisci che si aspettano di più, non sai più cosa fare e ti perdi. E’ un rischio che bisogna correre. Devi continuare a fare quello che ami e sperare di emozionare anche gli altri. 52
  • 53. Oltre a questo, fai altro nel tuo tempo libero? Mi dedico anche alla fotografia, spesso faccio foto durante i concerti, in modo da mettere le due cose sullo stesso piano. Pensi che la tua passione ti porterà ad avere un futuro nel campo musicale? No, perché la musica lo vedo come un hobby e non come una professione; è difficile trovare un locale che ti paga per quello che fai, soprattutto in questo periodo. E’ difficile anche colpire le persone, perché ognuno ha i propri gusti musicali e non tutti apprezzano la musica che componi. Cosa vuoi dire ai giovani che, come te, praticano il loro sogno sperando che si avveri? Vorrei solo dire che se hanno intenzione di inseguire il proprio sogno, devono metterci tutto il loro impegno per raggiungerlo, sennò è inutile anche provarci. Se ami suonare, come nel mio caso, devi farlo ad ogni costo, fregandotene anche dei pregiudizi della gente, e continuare fino a che non raggiungi l'obiettivo. Jessica Prandini Elia in un autoscatto 53