Procede positivamente il piano di rilancio di Prelios condotto da Massimo Caputi - Prelios ancora in rialzo a Piazza Affari dopo approvazione da parte dell’assemblea dei soci di Prelios del nuovo vertice e dell’aumento di capitale.
2. Prelios, sì dei soci all'aumento
Immobiliare. Feidos in ingresso nel capitale - Perdite trimestrali
a 18,5 milioni. L'assemblea ha approvato una ricapitalizzazione da
185 milioni e l'emissione di un convertendo fino a massimi 269
milioni
Via libera dell'assemblea al piano di rafforzamento e rilancio di
Prelios, che sarà finalizzato entro luglio con l'aumento di capitale da
185 milioni a seguito della pubblicazione del prospetto informativo.
Archiviati anche i dati del primo trimestre, ancora debole per via di un
mercato che stenta a riprendersi in Italia. I risultati del primo
trimestre approvati sono stati sostanzialmente in linea con quelli dello
scorso anno, con un lieve peggioramento del risultato operativo a -3,4
(lo scorso anno era positivo, ma beneficiava di un provento non
ricorrente da 3,3 milioni), dovuto alle attività di investimento, a loro
volte connesse con l'ulteriore deterioramento del contesto economico-
finanziario. La piattaforma di servizi ha invece chiuso a break even,
mentre migliora di 5 milioni il risultato netto a -18,5. Su questo
risultato hanno impattato oneri finanziari per oltre 10 milioni, che però
- come la Pfn negativa per 543 milioni - non beneficiano ancora degli
effetti del riassetto. Sono stati chiusi i "contratti" relativi ai due
termsheet alla base del riassetto: l'accordo con i finanziatori per la
rimodulazione dell'attuale debito (da 561 attuali, oneri inclusi, a 250
di debito e massimi 269 di convertendo a 7 anni) ma anche quello per la
costituzione della newco (veicolo formato da UniCredit, Intesa Sanpaolo e
Pirelli & C assieme all'investitore industriale Feidos 11) che
sottoscriverà la quota parte dell'aumento di capitale riservato (con
azioni di categoria B, non votanti e non quotate). L'operazione
consentirà l'ingresso in Prelios di Feidos 11, cui andranno le
responsabilità nella gestione e sviluppo.
L'assemblea ha approvato l'aumento di capitale per complessivi 185
milioni (115 milioni in azioni ordinarie in opzione ai soci e 70 in
azioni senza diritto di voto riservate alla newco): un aumento che
porterà almeno 100 milioni di liquidità, al servizio del nuovo piano
industriale disegnato con il contributo del nuovo socio Feidos e che
punta a fare delll'immobiliare della Bicocca un polo europeo di servizi
immobiliari e finanziari. Nell'ambito della operazione sono stati
approvati anche la riduzione del capitale sociale ed il raggruppamento
azionario (in ragione di 1:10) ed è stata conferita la delega al Cda per
l'emissione del convertendo (fino a massimi 269 milioni).
Infine l'assemblea ha nominato il nuovo Cda: alla presidenza è stato
nominato Giorgio Bruno, vice-presidente con deleghe al business sarà
Massimo Caputi, mentre al ruolo di ad è confermato Sergio Iasi. Infine,
il Cda di Prelios Credit Servicing, la società del gruppo specializzata
nella gestione dei crediti in sofferenza, ha nominato Riccardo Serrini
come ad.
3. MF - Andrea Montanari - 09/05/2013 pg. 1 ed. Nazionale
Boom in borsa per la Prelios targata Caputi
(Boom in borsa per la Prelios targata Caputi a pag. 17) Miglior
debutto non si poteva immaginare: la ristrutturazione e il
rafforzamento patrimoniale legati al contestuale ricambio
azionario e manageriale di Prelios, deliberato ufficialmente
dall'assemblea dei soci di ieri, è stato accolto da Piazza Affari
con un netto rialzo. Il titolo del gruppo immobiliare ha chiuso la
seduta a 0,081 euro (+11,1%) viaggiando a un prezzo che è più alto
mediamente del 50% rispetto a quello di sottoscrizione
dell'aumento di capitale che ha visto l'ingresso in scena della
cordata capeggiata dalla Feidos 11 di Massimo Caputi. L'operazione
approvata ieri al termine dell'approvazione dei conti 2012
(perdita di 241,7 milioni) prevede il lancio di un aumento di
capitale da 185 milioni e l'attribuzione al board della
possibilità di emettere altre azioni fino a un massimo di 269
milioni al servizio di un prestito convertendo. La
ricapitalizzazione sarà proposta per entrambe le tranche (la prima
da 115 milioni, la seconda da 70 milioni con azioni di categoria B
destinate a una newco partecipata da Feidos 11, Pirelli, Intesa e
Unicredit) al prezzo di sottoscrizione unitario di 0,5953 euro,
dopo il raggruppamento delle azioni attualmente in circolazione
nella misura di un nuovo titolo ogni dieci vecchi. Gli impegni
assunti dai vari soggetti in campo portano ad assicurare alla
società un aumento per cassa di almeno 100 milioni di nuove
risorse. «Si compie un giro di boa fondamentale per la vita della
società che finalmente potrà cogliere in pieno il progetto di
rilancio industriale», ha commentato l'azionista e vice presidente
(con delega) Caputi. «In un triennio, con la collaborazione di
tutti i soci abbiamo l'ambizione di rimettere a posto il gruppo
che merita un ruolo di primo piano nel settore del real estate in
Italia e in Europa. Con l'obiettivo finale di tutelare azionisti,
lavoratori e investitori». Adesso la strategia di Prelios,
presieduta da Giorgio Bruno e guidata dall'ad Sergio Iasi, prevede
lo snellimento della holding, il rilancio dell'operatività su
scala europea del business dei servizi, la creazione di otto
società ad hoc, l'incremento dell'autonomia manageriale e la
ricerca di partner internazionali. Oltre allo sviluppo
dell'attività di gestione dei non performing loan bancari.
Contestualmente al rinnovo dei vertici e del cda (15 membri, dei
quali sette indipendenti e cinque donne), il gruppo immobiliare ha
approvato i conti del primo trimestre che si è chiuso con ricavi
per 24,8 milioni, un ebit negativo per 3,4 milioni, una perdita di
18,5 milioni e un debito di 543,1 milioni.
4. RADIOCOR, venerdì 10 maggio 2013, 12:15:43
Borsa: Prelios (+5% ) continua a festeggiare
decisioni assembleari
In tre sedute le azioni sono salite del 18%
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 10 mag - Prelios ancora
in rialzo a Piazza Affari, con i titoli che segnano un +5,5%
conquistando quota 0,08 euro. Dall' assemblea di mercoledi' le
azioni hanno vantato un progresso complessivo del 18%.
Evidentemente il mercato ha accolto positivamente le
decisioni dell' assise dei soci in merito al nuovo top
management (Giorgio Bruno presidente, Massimo Caputi vice
presidente esecutivo, Sergio Iasi ad), all' assetto
societario e all' aumento di capitale di 185 milioni. Sebbene
l' aumento di capitale sia previsto a 0,059 euro per azione,
livello inferiore agli attuali corsi di Borsa. Il mercato
percepisce forti potenzialita' per il nuovo modello di
business varato che prevede il distacco da attivita' di
investimento e snellimento della Holding, la forte
integrazione dei servizi immobiliari.
Il Resto del Carlino 09/05/2013 pg. 25 ed. Nazionale
Prelios, sì all'aumento
CAPUTI AL VERTICE, TRONCHETTI LASCIA
SI concluderà entro fine luglio l'operazione di ricapitalizzazione
(aumento da 185 milioni) approvata ieri dall' assemblea di
Prelios, che rinnova il cda nel segno di Massimo Caputi ( foto ).
Esce Tronchetti Provera: «È giusto che dopo tanti anni si passi la
mano. I nuovi azionisti hanno contribuito a un piano che consente
di guardare al futuro». L'ex Pirelli Re archivia il trimestre con
un rosso di 18,5 milioni, su ricavi scesi da 32,9 a 26,1 milioni.
5. QUOTIDIANO IMMOBILIARE - L'editoriale di Guglielmo Pelliccioli
Prelios, mission not impossible
Feidos S.p.A., Prelios S.p.A., Caputi Massimo
Italia • La mission impossible di Massimo Caputi ha raggiunto un
primo traguardo con l’approvazione da parte dell’assemblea dei
soci di Prelios del nuovo vertice e dell’aumento di capitale. Per
la verità, in precedenza c’erano già stati diversi traguardi di
tappa che in alcuni casi si sono tagliati sul filo di lana della
‘non continuità aziendale’ dopo che la società, leader di settore
in Italia fino al 2007, era incappata in investimenti che avevano
richiesto un utilizzo elevato e spregiudicato della leva
finanziaria.
A memoria di quanti desiderano ripercorrere le tappe intermedie
che hanno portato alla situazione di oggi menzioniamo alcuni
passaggi significativi della nuova marcia impressa al gruppo da
Marco Tronchetti Provera che, a inizio 2012, affida a Lazard il
compito di trovare un partner industriale e finanziario per il
rilancio della società di cui è presidente.
La ricerca porta dopo poche settimane a individuare due potenziali
partner: il fondo americano Fortress presente in Italia nel
settore dei Npl con Italfondiario; la società Feidos 11 guidata da
Massimo Caputi, che ha aggregato una serie di investitori facenti
capo alla famiglia Rovati, Diaz della Vittoria e a Cornetto
Bourlot. Altri operatori non si presentano in quanto giudicano la
sorte di Prelios ormai segnata.
La scelta degli azionisti di maggioranza di Prelios, formalizzata
ad ottobre, preferisce puntare su Feidos 11 che, pur presentando
un’offerta meno aggressiva, ha dalla sua una maggiore e più
specifica conoscenza del mercato italiano ed europeo. Il mese
successivo viene firmato un Memorandum of understanding e a
dicembre l’Accordo Quadro. Dopodiché si arriva al 27 marzo con i
patti definiti e l’impegno a finalizzare l’operazione entro maggio
2013. Nel frattempo Prelios si presenta, con una certa sorpresa
degli operatori internazionali, al Mipim di Cannes riscuotendo un
indubbio interesse soprattutto per il suo portafoglio tedesco.
Abbiamo descritto questi elementi nel dettaglio per far capire
quanto l’operazione sia stata laboriosa e complessa.
Chi scrive è stato buon testimone delle difficoltà incontrate fino
all’ultimo dal management per appianare le difficoltà di
ristrutturazione del debito con le banche. Oggi Prelios è
impegnata in un aumento di capitale di 185 milioni sottoscritto
per cassa per 100 milioni da Feidos 11, Pirelli, Unciredit, Intesa
e il patto guidato da Camfin, a cui si aggiungerà un senior loan
6. da 250 milioni e un convertendo da 280 milioni. La società , dopo
gli smagrimenti degli anni passati, ha in carico circa 1.000
dipendenti di cui la metà operativi in Italia, un patrimonio di
circa 600 milioni, costituito per lo più da quote di Fondi e
Veicoli con scarsi flussi di cassa che l’hanno costretta a non
pagare gli interessi sui 570 milioni di debito, 7 società di
servizio, l’esagerazione di ben 207 veicoli societari, 23 fondi
immobiliari e un patrimonio sotto gestione di 11,5 miliardi (di
cui 1,1 di Npl) distribuito tra Italia e Germania. Gli obiettivi
del nuovo piano triennale sono stati determinati tenendo conto di
quale sia la situazione attuale del mercato:
. Gli investimenti immobiliari istituzionali in Italia
continueranno a scendere e i prezzi del 2007 difficilmente si
rivedranno;
. Nel settore commerciale si stanno affermando nuove forme di
vendita (per es. i negozi virtuali) a vantaggio del cliente
finale, che faranno diminuire i valori degli immobili commerciali;
. L’Italia per i prossimi anni sarà assente dai programmi degli
invetitori istituzionali esteri, tranne che per alcuni settori di
mercato. Questo anche a causa delle perniciose variazioni
normative introdotte sui fondi nel 2011 che hanno creato un clima
di inaffidabilità verso il Paese.
Secondo quanto viene annunciato dal nuovo management della società
verranno di conseguenza adottate le seguenti misure: rafforzamento
delle società operative; snellimento della holding con
focalizzazione sui servizi integrati di real estate e abbandono
della politica di investimenti diretti inclusa l’Europa con la
creazione di un ‘Desk Europa’ basato a Londra; attivazione di 8
società di servizi su prodotti innovativi sia per gli investitori
sia per i grandi proprietari pubblici e privati;
responsabilizzazione e autonomia dei top manager a capo delle
succitate società e infine la funzione di coordinamento strategico
della holding (finanza, sviluppo strategico, controllo, audit) e
la ricerca di alleanze con partner europei (alcuni già
individuati).
Come abbiamo scritto più volte, il Paese ha bisogno di iniezioni
di fiducia e se Prelios riuscirà ad attuare i suoi programmi sarà
un incentivo per tutta l’industria di settore e un modello di
salvataggio da manuale.
7. La Repubblica - Affari Finanza - 13/05/2013 pg. 4
Gestire i grandi portafogli immobiliari la
scommessa di Prelios formato Caputi
IL NEO-AZIONISTA, NOMINATO VICEPRESIDENTE CON LA DELEGA ALLO
SVILUPPO, STUDIA IL MODO PER AUMENTARE I RICAVI ANCHE ATTRAVERSO
LA GESTIONE DEI PATRIMONI DI BANCHE, ASSICURAZIONI, ENTI PUBBLICI.
INTANTO L'AMMINISTRATORE DELEGATO SERGIO IASI AVVIA L'OPERA DEL
TAGLIO DEI COSTI A PARTIRE DAI DIPENDENTI. QUATTRO ANNI PER
REALIZZARE IL PIANO
Milano In tempi grami per il settore immobiliare e ancora di più
per i mercati finanziari, le azioni di Prelios sfidano la forza di
gravità e viaggiano ampiamente sopra il prezzo dell'aumento di
capitale, fissato a 0,059 euro, che verrà perfezionato a giugno. E
questo perché gli investitori, che sull'Italia e sul mattone non
sono molto positivi, scommettono che la gestione di Sergio Iasi
per un verso e quella di Massimo Caputi per un altro, riusciranno
a fare dell'ex Pirelli Re un gruppo di servizi capace di gestire i
portafogli immobiliari di banche, enti pubblici e assicurazioni
che presto dovranno essere messi a reddito. Caputi, che è vice
presiedente con le deleghe allo sviluppo, dovrà studiare il modo
di aumentare i ricavi, mentre all'amministratore delegato Iasi
spetta tra le altre cose il compito di tagliare i costi, a
iniziare da Prelios Holding che ha 140 dipendenti contro i 50
stimati a fine ristrutturazione. Le attività estere, attualmente
concentrate sulla Germania e sulla Polonia, continueranno a essere
gestite da Amsterdam, ma Prelios ha aperto una sede a Londra per
stringere nuove alleanze con i potenziali investitori esteri. A
questo proposito Caputi starebbe già prendendo contatti con alcuni
possibili interlocutori pronti a sviluppare servizi immobiliari
insieme a Prelios e a far aumentare le masse in gestione. I 185
milioni che saranno raccolti con l'aumento di capitale in parte
andranno a ripianare i debiti, mentre in parte serviranno sia a
investire nelle nuove attività, sia a dare al gruppo più tempo per
vendere il portafoglio immobiliare, fatto di palazzi e quote di
fondi. Dal 2008 quando dopo la gestione di Carlo Puri Negri,
Prelios lanciò un aumento di capitale da 400 milioni, la società
ha operato circa un miliardo di svalutazioni. E così il
portafoglio immobiliare in gestione ammonta a circa 10 miliardi,
ma la sua quota parte si è ridotta a 600 milioni di asset. Iasi
nel corso dei prossimi quattro anni dovrà vendere al meglio questo
portafoglio, cercando di evitare nuove perdite di valore. Ma anche
in caso di nuove e inattese crisi, Prelios ha una sorta di
paracadute che è rappresentato dai 269 milioni del prestito
convertendo a sette anni. Se il mercato immobiliare dovesse ancora
peggiore, gli analisti stimano che grazie al convertendo il gruppo
8. potrebbe sopportare nuove ed eccezionali svalutazioni pari a circa
la metà dell'attuale prezzo di carico degli asset di proprietà. Un
fattore che rassicura gli investitori sul fatto che quello di
giugno sarà anche l'ultimo aumento di capitale necessario per
risanare l'azienda, che nel frattempo ha ristrutturato i debiti
riducendo gli oneri finanziari. Per risanare Prelios, Caputi e
soci della Feidos, vale a dire le famiglie Diaz, Cornetto Bourlot
e Rovati, si sono dati quattro anni di tempo. La governance
prevede infatti che Fenice - il cui nome è tutto un programma -
potrà cedere il suo 29% di Prelios a partire dall'approvazione di
bilancio 2016. E anche in questo caso la governance di Fenice
(veicolo partecipato da Feidos, Pirelli, Intesa Sanpaolo e
Unicredit) prevede che alla presidenza vada uno dei soci di
Feidos, ovvero Giuseppe Cornetto Bourlot. La gestione del gruppo è
quindi completamente affidata ai manager e ai soci di Massimo
Caputi, ed è destinata a rimanere tale per i prossimi 5 anni, a
meno che Feidos e Fenice nel frattempo non vendano le loro quote
in Prelios. A dare continuità al gruppo resteranno invece i vecchi
soci di Camfin, ma soprattutto Pirelli, che immediatamente tramite
l'aumento di capitale di giugno, e a tendere nel caso in cui in
non venisse rimborsato il prestito convertendo, tornerà ad essere
l'azionista di riferimento del gruppo immobiliare che era stato
scorporato nel 2009.
Advisor 10/05/2013 pg. 23 ed. N.5 - maggio 2013
Prelios si rafforza con 185 milioni
Prende il via il piano di rilancio di Prelios. Il cda della
società ha approvato il bilancio e contestualmente ha approvato il
piano strategico 2013-2016 che prevede la ristrutturazione e il
rilancio del gruppo come polo europeo di riferimento nel mercato
dei servizi immobiliari e finanziari. Inoltre è stata approvata
l'operazione straordinaria finalizzata al rafforzamento
patrimoniale con un aumento di capitale di 185 milioni. Per quanto
riguarda il 2012 il risultato netto è negativo per 241, 7 milioni,
rispetto ai -289,6 milioni di dicembre 2011. Sul risultato pesano
le svalutazioni di partecipazioni e investimenti immobiliari per
86 milioni; oneri finanziari per 52 milioni e oneri di
ristrutturazione per 21,4 milioni. Il risultato operativo è
negativo per 72,1 milioni condizionato dalle perdite di valore del
portafoglio NPL per 61,1 milioni. Dal punto di vista dei ricavi il
gruppo ha registrato 131 milioni, in flessione rispetto ai 177,8
dello stesso periodo del 2011. Per quanto riguarda il patrimonio
netto il dato è pari a 80,4 milioni contro i 362,2 milioni a fine
2011. La posizione finanziaria netta è passiva per 520,5 milioni
contro i 513,2 milioni. Intanto è iniziata la "caccia" al nuovo
9. a.d. per la SGR. La società immobiliare nell'ambito del piano di
rilancio dalla società si sta muovendo per la ricerca di un nuovo
amministratore delegato, dopo l'uscita di Dario Frigerio. Secondo
i rumors di mercato in pole position ci sarebbe Paolo Scordino,
che lo scorso 24 aprile è entrato nel cda e che nel passato ha
ricoperto ruoli di primo piano in diversi gruppi immobiliari: come
Zero SGR (nel ruolo di a.d.), e in Idea Fimit dove è stato
responsabile del business devetopment. fra l'altro ha già lavorato
nel passato con Massimo Caputi (netta foto), ai tempi di FIMIT. E
oggi Caputi riveste un ruolo importante in Prelios, come nuovo
socio di riferimento della cordata che ha rilevato la società da
Pirelli.