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ProgettoREDEXPERIENCE
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
SlowFood
Questo nostro secolo, nato e cresciuto sotto il segno della civiltà in-
dustriale, ha prima inventato la macchina e poi ne ha fatto il proprio
modello di vita.
La velocità è diventata la nostra catena, tutti siamo in preda allo stes-
so virus: la vita veloce, che sconvolge le nostre abitudini, ci assale fin
nelle nostre case, ci rinchiude a nutrirci nei fast food.
Tuttavia l’uomo sapiens deve recuperare la sua saggezza e liberarsi
dalla velocità che può ridurlo a una specie in via d’estinzione.
Perciò, contro la follia universale della “fast life”, bisogna scegliere la
difesa del tranquillo piacere materiale.
Contro coloro, e sono i più, che confondono l’efficienza con la frene-
sia, proponiamo il vaccino di un’adeguata porzione di piaceri sensuali
assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento.
Iniziamo proprio a tavola con lo Slow Food, contro l’appiattimento
del fast food riscopriamo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali.
Se la “fast life” in nome della produttività ha modificato la nostra vita
e minaccia l’ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta
d’avanguardia.
È qui, nello sviluppo del gusto e non nel suo immiserimento, la vera
cultura, di qui può iniziare il progresso, con lo scambio internaziona-
le di storie, conoscenze, progetti. Lo Slow Food assicura un avvenire
migliore.
Lo Slow Food è un’idea che ha bisogno di molti sostenitori qualificati,
per fare diventare questo moto (lento) un movimento internazionale,
di cui la chiocciolina è il simbolo.
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Dati
delMovimentoTurismo
delVino
Aria pulita, ritmi tranquilli, prodotti genuini. Vino e cibo italiani sono
infatti al secondo posto come motivazione di viaggio verso il nostro
Paese, al primo posto come elemento di soddisfazione per i turisti
stranieri. Si stima infatti che l’andar per cantine valga 3 milioni di visi-
tatori (1,2 milione nel solo giorno di Cantine Aperte).
Oggi il turismo del vino ha un giro d’affari di 5 miliardi di €, una proie-
zione di crescita dell’8% in termini di presenze e del 10% in termini di
fatturato. Il vino è la terza attrattiva per i turisti stranieri diretti in Ita-
lia e coinvolge soprattutto un target medio alto sensibile soprattutto
alle buone bottiglie, al paesaggio, alla gastronomia tipica e all’arte.
Il Movimento Turismo del Vino intende rispondere alle aspettative di
ogni visitatore, offrendo itinerari, informazioni, emozioni e scoperte,
come recita il motto dell’associazione “VEDI COSA BEVI”.
Un’ulteriore conferma del successo del turismo rurale arriva poi da-
gli investimenti effettuati dalle aziende agricole per elevare la propria
offerta produttiva: risulta infatti che nel 2001 il 5% del fatturato delle
cantine associate è stato destinato al sostegno, alla qualificazione
e allo sviluppo dell’enoturismo. In particolare si è puntato al miglio-
ramento delle strutture ricettive e di accoglienza, ad iniziative quali
corsi di cucina e degustazione, all’organizzazione di concerti, eventi
culturali, workshop, seminari sulle tradizioni locali, momenti di pro-
mozione e comunicazione.
Lastrada
delRossoConero
Quando si percorre la costa adriatica nel tratto marchigiano e ci si av-
vicina ad Ancona all’improvviso si è sorpresi da una montagna che si
tuffa nel blu del mare: il Conero. Un pezzo di Appennino emerso dalle
onde che si ammanta di una vegetazione mediterranea fatta di lecci,
ginestre, corbezzoli a cui si aggiungono i vigneti che trovano un habi-
tat ideale in questo terreno calcareo rinfrescato dalla brezza di mare.
Nel 1987 questa area è diventata protetta come Parco Regionale del
Conero che oggi incentiva un’agricoltura a basso impatto ambienta-
le, il recupero di varietà autoctone e l’adozione di criteri biodinamici.
Da tempi antichissimi vi prospera la vite e oggi vi domina il viti-
gno Montepulciano con cui si produce il vino Rosso Conero, un gran-
de rosso che dal 2004 può fregiarsi della denominazione Docg e che,
grazie alla quotidiana brezza marina, qui presenta caratteristiche ir-
ripetibili. La tipicità e assoluta, questo vino e unico proprio grazie alla
natura del terreno e alle condizioni climatiche del tutto particolari.
Un anello stradale parte da Ancona e vi ritorna dopo aver toccato lo
splendido ambiente naturale del Parco del Conero, le colline dell’en-
troterra, si tratta del territorio della DOC Rosso Conero, che compren-
de l’intera area alle spalle del monte Conero, Ancona, Offagna, Ca-
merano, parte di Castelfidardo e Osimo e consente la visita di località
di grande attrativa turistica come Portonovo, Sirolo e Numana.
I turisti e i viaggiatori curiosi possono percorrere l’itinerario della Stra-
da del Rosso Conero visitando le Cantine dove i Produttori sono so-
liti accogliere i visitatori che desiderano assaggiare questo splendido
vino rosso, dai profumi intensi e vinosi, di notevole struttura, morbido
e vellutato se affinato per lunghi anni.
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Le sue origini sono antichissime: v’è traccia di un monastero di Bene-
dettini dove si produceva, con le uve raccolte alle falde del Conero,
uno splendido Rosso. Forse furono loro a dare il nome attuale al vino,
derivandolo dall’appellativo che i greci davano al corbezzolo o “cera-
so marino”, che cresce sui fianchi del Conero.
Al Rosso Conero viene anche riferito un giudizio elogiativo di Plinio il
Vecchio nella sua “Naturalis Historia” laddove parla dei vini del ver-
sante Adriatico tra i quali particolare fama godevano quelli “ancone-
tani”.
Riconosciuto DOC nel 1967, il Rosso Conero prevede l’uso prevalente
di uva Montepulciano su quella Sangiovese. Da questo primato del
Montepulciano derivano le caratteristiche del prodotto: un colore ru-
bino carico, un intenso profumo vinoso, pieno, fruttato e l’inconfondi-
bile sapore ricco di corpo, asciutto, determinato e insieme vellutato e
armonico.
Il Rosso Conero è prodotto con uve del vitigno Montepulciano. Pos-
sono concorrere alla produzione di questo vino anche le uve prove-
nienti dal vitigno Sangiovese, purché in misura non superiore al 15%
del totale.
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CaratteriOrganolettici
delRossoConero
Aspetto
Rosso rubino intenso con sfumature violacee appena pronto, volge al
granato con tendenze arancio con la maturazione.
Profumo
Intenso, persistente, vinoso nel primo periodo, attenua tali caratteri
lasciando emergere nella maturità odori fruttati tendenti al floreale.
Gusto
Secco, sapido, asciutto, tannico, acquisisce morbidezza con la matu-
razione. È suadente e vellutato nella piena maturità. Armonico e per-
sistente, con delicata tendenza amara, propone al gusto similitudini
di frutti e fiori rossi appassiti.
Gradazione Alcolica
Complessiva minima 11, 5°C.
Acidità totale
5 per mille minimo.
Estratto secco
minima 22 per mille.
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Abbinametoconicibi
Ad un anno dalla vendemmia il Rosso Conero, fruttato, sapido, ten-
denzialmente tannico, si abbina piacevolmente a cibi succulenti,
grassi, aromatici, anche a tendenza dolce. Più maturo e morbido si
accosta bene ai primi piatti di pasta ripiena (tortellini, agnolotti, ra-
violi ecc.) e primi conditi con salse rosse, anche di carne.
È consuetudine nella città dorica abbinare il Rosso Conero con lo
stoccafisso all’anconetana a condizione che il vino sia profumato,
appena maturo, per contrastare la salsa ricca di profumi e aromi, di
oli extravergini di oliva e di umori per conquistare soavemente il pa-
lato.
È riconosciuta specialità regionale quella di farcire, imbottire, alimen-
ti con fantasia e gusto: dalla pasta fresca agli animali di varie specie,
anche marini e quasi sempre con un Rosso Conero morbido e matu-
ro, si ottiene un gradito abbinamento. Il tipo più strutturato, opportu-
namente invecchiato, si abbina felicemente con arrosti di carni rosse,
cacciagione, brasati.
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DenominazioneDOCG
Il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denomi-
nazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini nella
riunione del 27 maggio 2004 ha espresso parere favorevole alla con-
cessione della DOCG al vino “Rosso Conero” e alla revoca della de-
nominazione di origine controllata del vino “Rosso Conero” Riserva”.
Il parere è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 138 del 15
giugno 2004. Se non ci saranno opposizioni sarà presto pubblicata la
versione definitiva del nuovo disciplinare.
Zona di produzione: intero territorio comunale di Ancona, Offagna,
Camerano, Sirolo, Numana e parte dei comuni di Castelfidardo ed
Osimo. 
La produzione di vino nella Marca Dorica (l’area del Conero) fonda le
sue radici già intorno al X sec. a.c., avviata dagli Etruschi.Da allora la
viticoltura è andata via via sviluppandosi, facendo crescere la qualità
del prodotto enologico del Conero.
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Curiositàstoriche
Uno dei più famosi estimatori del vino marchigiano era anche Fede-
rico Barbarossa. La leggenda più antica ci racconta che il Monte Co-
nero sia l’ultimo scoglio emerso rimasto dell’antica Adria, una specie
di Atlantide ora sprofondata. Si narra che le sue qualità fossero note
fin dai tempi di Annibale, il quale riuscì a curare alcuni cavalli malati
appartenenti alle sue armate proprio somministrando loro del vino
Rosso del Conero.
Del Vino “storico” di questa terra, citazioni se ne trovano anche in Pli-
nio; se ne parla anche all’epoca dei monasteri Benedettini: sui docu-
menti ritrovati i monaci parlano esplicitamente di cure fatte con del
nettare ricavato da un particolare sistema in cui erano utilizzate le uve
coltivate sul Monte Conero”.  Andrea  Bacci, medico di Papa Sisto V,
in un libro del 1596 fa un gran parlare dei vini del Conero. Riferimenti
poetici più recenti li troviamo dal recanatese Giacomo Leopardi, che
in alcuni suoi scritti meno conosciuti parla del vino e dell’ubriachezza
e fa riferimento ai vini prodotti sulle pendici del monte Conero.
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
L’associazione
Nel 2009 tredici Produttori si sono riuniti ed hanno fondato l’Asso-
ciazione che con lo slogan “Yes, We Conero” persegue alcuni scopi
fondamentali: mantenere la qualità e la tipicità del prodotto, esalta-
re il legame con il territorio, coltivare i propri vigneti seguendo in pri-
ma persona tutte le fasi di lavorazione, imbottigliare il prodotto nella
propria cantina rinunciando all’acquisto di uve o vino al di fuori del-
la propria azienda, utilizzare sempre meno antiparassitari e prodotti
chimici dannosi alla salute del consumatore e dell’ambiente. Da allo-
ra i Produttori sostengono il progetto comune, creano sinergie, avvia-
no iniziative comuni di promozione unendo la bellezza di un territorio
meraviglioso al valore del vino.  
I vignaioli piantano la vigna, la allevano e se ne prendono cura; la ve-
dono germogliare, primavera dopo  primavera, anno dopo anno, per
raccogliere in vendemmia il frutto migliore. E poi, la bravura del vi-
gnaiolo trasforma il grappolo d’uva in un prelibato bicchiere di vino
dalle profonde tonalità rosse, ricco di fragranze ed aromi, con sensa-
zioni calde e avvolgenti. Tesori che poi sono lascati maturare in botti
di legno, fino al momento dell’imbottigliamento.
I Vignaioli del Monte Conero sono imprenditori del nuovo modo di
fare agricoltura. Produttori responsabili e rispettosi dell’ambiente.
Operano per la qualità, e per la produzione di vini con personalità, che
esprimono appieno la propria territorialità. Vini che rispettano le dif-
ferenze dovute dall’andamento della vendemmia, dal meraviglioso
microclima, dalla composizione del terreno. Produzioni mirate solo
alla qualità. Le etichette dei produttori di Yes We Conero, sono giu-
stamente riconosciute tra quelle del buon Made in Italy.
Vini e volti. Vignaioli orgogliosi, capaci e caparbi protagonisti. Gente
di campagna, disponibili al confronto, per ottenere sempre il meglio
dal loro duro lavoro.
Nelle Marche la coltura della vite ha antichissime tradizioni che risal-
gono al tempo dell’impero greco e dell’impero romano.
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Elencosoci
 
LANARI LUCA AZIENDA AGRICOLA LANARI
 
LUCESOLE GRAZIELLA FATTORIA LUCESOLE
 
MARCHETTI MAURIZIO AZIENDA AGRICOLA MARCHETTI
 
MAZZONI ROBERTO PIANTATE LUNGHE
 
MORODER ALESSANDRO AZIENDA AGRICOLA MORODER
 
PIERI LUIGI AZIENDA AGRICOLA LUIGI PIERI
 
POLENTA GIANCARLO CANTINA POLENTA
 
SERENELLI ALBERTO ALBERTO SERENELLI
 
SPINSANTI CATIA TENUTA SPINSANTI
 
STARABBA ALESSANDRO AZIENDA AGRICOLA MALACARI
 
STROLOGO SILVANO SILVANO STROLOGO
 
TERNI ANTONIO FATTORIA LE TERRAZZE
 
ZAZZARINI ADRIANA AZIENDA AGRICOLA MERCANTE ORIANO
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CaratteristicheSoci:
AccoglienzacoiFiocchi
Disciplinaredel“ServiziodiAccoglienza
inCantina”
Il Decalogo dell’Accoglienza nasce dall’esigenza di qualificare l’offer-
ta turistica delle aziende vitivinicole associate al Movimento Turismo
del Vino, assicurando al turista un’esperienza unica, da ricordare e da
raccontare. La certificazione di qualità costituisce un “sigillo di garan-
zia” sinonimo di professionalità nell’accoglienza ed ha l’obiettivo di
rendere immediatamente evidente al cliente/consumatore la qualità
del servizio offerto attraverso il segno distintivo del “Bollino dell’Ac-
coglienza coi Fiocchi”.
Emanato dal Movimento Turismo del Vino e certificato dal 3A PTA, il
Decalogo dell’Accoglienza consiste nella definizione dei requisiti che
devono essere garantiti da tutte le aziende aderenti all’Associazione.
La visita della cantina diventerà così il centro di un processo di valo-
rizzazione del patrimonio rurale e consentirà al turista di riappropriar-
si delle sue più autentiche radici culturali.
È in corso la procedura di certificazione delle oltre mille aziende asso-
ciate al Movimento Turismo del Vino. Le aziende per cui si è comple-
tato con esito positivo l’iter di certificazione sono contrassegnate dal
Bollino dell’Accoglienza coi fiocchi.
Gli elementi considerati per definire i requisiti che ciascuna classe di
aziende deve garantire sono tre:
Standard per l’azienda – metodo - persona.
 
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Standardperl’Azienda
Segnaletica a norma del codice stradale, situata nelle vicinanze
dell’azienda che consenta di reperirla con facilità.
Formella in terracotta quale segno distintivo che identifichi la canti-
na/distilleria quale socia del Movimento Turismo del Vino da affiggere
all’ingresso dell’azienda entro un anno dalla verifica di certificazione.
Targa – cartello che riporti i dati relativi all’accoglienza (giornate ed
orari di apertura) da affiggere all’ingresso dell’azienda entro un anno
dalla verifica di certificazione.
Locali per la prima accoglienza e per il ricevimento del cliente com-
misurati alla capacità ricettiva per visita dichiarata(capacità minima
4 persone)
Ambiente attrezzato per le degustazioni caratterizzato da un numero
di posti a sedere proporzionato alla capacità ricettiva per visita (ca-
pacità minima 4 persone) caratterizzato da un’illuminazione di inten-
sità adeguata, uniforme e diffusa.
Spazio adibito alla vendita. Nell’eventualità che tale spazio non sia
esclusivo, è necessario che i prodotti a magazzino siano separati da-
gli spazi dedicati alla degustazione e all’accoglienza del cliente.
Servizi igienici ad uso dei visitatori in numero adeguato e provvisti di
requisiti igienico sanitari conformi all’uso pubblico e alla normativa
vigente.
Parcheggio riservato ai turisti di dimensioni proporzionate alla capa-
cità ricettiva. (auto – pullman)
Materiale informativo sull’azienda e sui suoi prodotti stampato in al-
meno 2 lingue compreso l’italiano.
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Metodo 
Effettuare la prima accoglienza con familiarità, mettendo a proprio
agio gli ospiti (disponibilità di acqua e possibilità di usufruire dei ser-
vizi igienici).
Offrire la possibilità di visite guidate nelle cantine e/o nei vigneti
Predisporre per il turista esclusivamente vini/acqueviti confezionati
Disponibilità di almeno una tipologia di bicchiere da degustazione.
Disponibilità a effettuare l’accoglienza (visita e degustazione) di do-
menica e nei giorni prefestivi e/o festivi, anche solo su prenotazione.
Disponibilità di schede tecniche o depliants delle varie tipologie di
vini o distillati aziendali che permettano all’enoturista di conoscere i
vini/acqueviti proposti/e.
Persona
L’addetto all’accoglienza deve avere un buon livello di conoscenza
dell’azienda, dei prodotti aziendali e del loro processo di lavorazione
e deve essere inoltre cortese, professionale e disponibile ad effettua-
re la visita delle attività di cantina/distilleria e ad offrire le degustazio-
ni dei vini/acqueviti di produzione.
L’addetto all’accoglienza deve avere partecipato a un corso di degu-
stazione e/o di accoglienza in cantina
Nel caso delle cantine, deve possedere conoscenze relative di viticol-
tura ed enologia e, possibilmente, di tradizione del territorio ad esse
legate.
L’addetto all’accoglienza deve avere la conoscenza di almeno una
lingua straniera.
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Il progetto prevede la realizzazione di una serie di strumenti atti a pro-
muovere l’esperienza di percorrere le strade del Rosso Cònero attra-
verso il sistema, ormai ampiamente utilizzato dei QR Code.
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Sitoweb“REDEXPERIENCE” 
Il progetto parte da un restyiling del sito web attuale “Yes We Cone-
ro”, attraverso cui dare maggiore risalto ai soci, ai loro prodotti e al
percorso “Strade del Rosso Conero”
_Il sito web sarà realizzato con la tecnica del Responsive Web Design
che permette l’dattabilità automatica del sito ai vari schermi su cui
viene visualizzato (Smartphone, Tablet, Desk)
_Il sito web sarà ottimizzato per un’indicizzazione SEO che permette
il posizionamento fra i primi posti dei motori di ricerca come Google
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
GenerazioneQRCode
epagineaziendali
È il cuore del progetto e prevede la realizzazione delle pagine web
(inserite all’interno del sito RED EXPERIENCE) relative alle singole
aziende e i QrCode collegati
_Generazione di 13 mono pagine aziendali personalizzate
_Generazione dei 13 QrCode
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Targhe 
Si tratta della parte più operativa del progetto che prevede la realizza-
zione di 2 targhe in di metallo.
In una verrà posto il nome della cantina con il QrCode relativo alla sua
Pagina Aziendale e nell’altra, posta lungo la strada in una posizione
strategica, verrà riportato il nome del progetto e un QrCode che riman-
da al sito generale e permetterà la geolocalizzazione del visitatore. In
tal modo si avranno le indicazioni per raggiungere le altre cantine
- Realizzazione di N°26 Targhe
Geolocalizzazione
Dai QR Code della targa inserita alle pore della città sarà possibile rile-
vare il percorso “geolocalizzato” che porta a visitare tutte le Cantine che
hanno aderto al progetto.
Riporto qui la definizione di Wikipedia che la definisce come “l’identifi-
cazione della posizione geografica nel mondo reale di un dato oggetto,
come ad esempio un telefono cellulare o un computer connesso a In-
ternet”. Ciò può avvenire in diversi modi, prendendo sempre l’esempio
di un telefono cellulare (ormai smartphone) principalmente attraver-
so GPS. Ma lo stesso potrebbe essere localizzato, con diversi livelli di
precisione, anche attraverso Wi-Fi oppure tramite celle radio. Il Global
Position System (GPS) è nato come tecnologia militare negli anni ’70, e
solo recentemente ha iniziato ad essere sfruttato per uso civile.  Il suc-
cesso di massa di questo tipo di servizio è dovuto soprattutto al diffon-
dersi degli smartphone, che ormai vengono prodotti con GPS incorpo-
rato e che consentono il collegamento ad Internet. In questo modo si
combinano la possibilità di essere sempre connessi a quella di essere
sempre tracciabili. Il GPS ovviamente ha la possibilità di interagire con
le applicazioni che abbiamo sul telefonino. In questo modo si crea un
ulteriore legame tra il mondo reale e quello virtuale, rendendo sempre
più difficile considerare i due concetti come entità separate e/o con-
trapposte.
Quindi adesso si possono geolocalizzare le foto, i tweet, uno status di
Facebook, ed un social network come Foursquare è basato interamen-
te sulla comunicazione in tempo reale della posizione geografica dell’u-
tente al proprio network di amici. Il numero di applicazioni che sfrutta
la geolocalizzazione è in continua crescita, alcune danno all’utente in
tempo reale i nomi delle fermate e gli orari degli autobus che si trovano
attorno a lui, altre mostrano quali sono i negozi e gli esercizi commer-
ciali attorno a lui, avendo la possibilità di controllare cataloghi e menù,
paragonare prezzi, e via dicendo.
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
CittàdelRossoCònero
LEGGIILCODICE
PERVIVERELATUA
REDEXPERIENCE
LEGGIILCODICE
PERVISITARE
LACANTINA
Targa da inserire all’entrata della città
Targa da inserire nei pressi dell’Azienda
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Brochure
Con questo passaggio si punta a dare “corpo” al progetto con un docu-
mento di presentazione da lasciare a tutti coloro che stanno percorren-
do la “Strada del Rosso Conero”. Uno strumento con cui dare rilevanza
al progetto e promuovere ulteriormente le aziende che partecipano.
_Ideazione
_Impaginazione
_Realizzazione file esecutivi
_Consulenza di stampa
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
Serviziaggiuntivo
Oltre a quanto proposto, sarà utile inserire il QR Code che porta al sito
RED Experience anche sulle etichette delle bottiglie prodotto.
Tangherini Comunicazione Creativa fornirà la consulenza per il miglior
posizionemento.
Per tutti i soci che rilevassero la necessità fare il restyling del proprio
sito, rendendolo fruibile anche da tecnologia mobile e, pur mantenen-
do il dna del proprio brand, vogliano adattarlo ad un format comune al
progetto RED Experience, Tangherlini Comunicazione Creativa fornirà
il proprio know how per affiancare il vostro fornitore o per sviluppare
internamente il vostro nuovo sito internet.
©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
IlProgettoREDEXPERIENCE
èun’ideadiTANGHERLINIComunicazioneCreativa
viaCadutidelLavoro,2
60131Ancona
Per informazioniecontatti:
account@tangherlini.it
marketing@tangherlini.it
0712802604
0712832374

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Creazione network "Le strade del Rosso Conero"

  • 2. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA SlowFood Questo nostro secolo, nato e cresciuto sotto il segno della civiltà in- dustriale, ha prima inventato la macchina e poi ne ha fatto il proprio modello di vita. La velocità è diventata la nostra catena, tutti siamo in preda allo stes- so virus: la vita veloce, che sconvolge le nostre abitudini, ci assale fin nelle nostre case, ci rinchiude a nutrirci nei fast food. Tuttavia l’uomo sapiens deve recuperare la sua saggezza e liberarsi dalla velocità che può ridurlo a una specie in via d’estinzione. Perciò, contro la follia universale della “fast life”, bisogna scegliere la difesa del tranquillo piacere materiale. Contro coloro, e sono i più, che confondono l’efficienza con la frene- sia, proponiamo il vaccino di un’adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento. Iniziamo proprio a tavola con lo Slow Food, contro l’appiattimento del fast food riscopriamo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali. Se la “fast life” in nome della produttività ha modificato la nostra vita e minaccia l’ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta d’avanguardia. È qui, nello sviluppo del gusto e non nel suo immiserimento, la vera cultura, di qui può iniziare il progresso, con lo scambio internaziona- le di storie, conoscenze, progetti. Lo Slow Food assicura un avvenire migliore. Lo Slow Food è un’idea che ha bisogno di molti sostenitori qualificati, per fare diventare questo moto (lento) un movimento internazionale, di cui la chiocciolina è il simbolo.
  • 3. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA Dati delMovimentoTurismo delVino Aria pulita, ritmi tranquilli, prodotti genuini. Vino e cibo italiani sono infatti al secondo posto come motivazione di viaggio verso il nostro Paese, al primo posto come elemento di soddisfazione per i turisti stranieri. Si stima infatti che l’andar per cantine valga 3 milioni di visi- tatori (1,2 milione nel solo giorno di Cantine Aperte). Oggi il turismo del vino ha un giro d’affari di 5 miliardi di €, una proie- zione di crescita dell’8% in termini di presenze e del 10% in termini di fatturato. Il vino è la terza attrattiva per i turisti stranieri diretti in Ita- lia e coinvolge soprattutto un target medio alto sensibile soprattutto alle buone bottiglie, al paesaggio, alla gastronomia tipica e all’arte. Il Movimento Turismo del Vino intende rispondere alle aspettative di ogni visitatore, offrendo itinerari, informazioni, emozioni e scoperte, come recita il motto dell’associazione “VEDI COSA BEVI”. Un’ulteriore conferma del successo del turismo rurale arriva poi da- gli investimenti effettuati dalle aziende agricole per elevare la propria offerta produttiva: risulta infatti che nel 2001 il 5% del fatturato delle cantine associate è stato destinato al sostegno, alla qualificazione e allo sviluppo dell’enoturismo. In particolare si è puntato al miglio- ramento delle strutture ricettive e di accoglienza, ad iniziative quali corsi di cucina e degustazione, all’organizzazione di concerti, eventi culturali, workshop, seminari sulle tradizioni locali, momenti di pro- mozione e comunicazione.
  • 4. Lastrada delRossoConero Quando si percorre la costa adriatica nel tratto marchigiano e ci si av- vicina ad Ancona all’improvviso si è sorpresi da una montagna che si tuffa nel blu del mare: il Conero. Un pezzo di Appennino emerso dalle onde che si ammanta di una vegetazione mediterranea fatta di lecci, ginestre, corbezzoli a cui si aggiungono i vigneti che trovano un habi- tat ideale in questo terreno calcareo rinfrescato dalla brezza di mare. Nel 1987 questa area è diventata protetta come Parco Regionale del Conero che oggi incentiva un’agricoltura a basso impatto ambienta- le, il recupero di varietà autoctone e l’adozione di criteri biodinamici. Da tempi antichissimi vi prospera la vite e oggi vi domina il viti- gno Montepulciano con cui si produce il vino Rosso Conero, un gran- de rosso che dal 2004 può fregiarsi della denominazione Docg e che, grazie alla quotidiana brezza marina, qui presenta caratteristiche ir- ripetibili. La tipicità e assoluta, questo vino e unico proprio grazie alla natura del terreno e alle condizioni climatiche del tutto particolari. Un anello stradale parte da Ancona e vi ritorna dopo aver toccato lo splendido ambiente naturale del Parco del Conero, le colline dell’en- troterra, si tratta del territorio della DOC Rosso Conero, che compren- de l’intera area alle spalle del monte Conero, Ancona, Offagna, Ca- merano, parte di Castelfidardo e Osimo e consente la visita di località di grande attrativa turistica come Portonovo, Sirolo e Numana. I turisti e i viaggiatori curiosi possono percorrere l’itinerario della Stra- da del Rosso Conero visitando le Cantine dove i Produttori sono so- liti accogliere i visitatori che desiderano assaggiare questo splendido vino rosso, dai profumi intensi e vinosi, di notevole struttura, morbido e vellutato se affinato per lunghi anni. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 5. Le sue origini sono antichissime: v’è traccia di un monastero di Bene- dettini dove si produceva, con le uve raccolte alle falde del Conero, uno splendido Rosso. Forse furono loro a dare il nome attuale al vino, derivandolo dall’appellativo che i greci davano al corbezzolo o “cera- so marino”, che cresce sui fianchi del Conero. Al Rosso Conero viene anche riferito un giudizio elogiativo di Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” laddove parla dei vini del ver- sante Adriatico tra i quali particolare fama godevano quelli “ancone- tani”. Riconosciuto DOC nel 1967, il Rosso Conero prevede l’uso prevalente di uva Montepulciano su quella Sangiovese. Da questo primato del Montepulciano derivano le caratteristiche del prodotto: un colore ru- bino carico, un intenso profumo vinoso, pieno, fruttato e l’inconfondi- bile sapore ricco di corpo, asciutto, determinato e insieme vellutato e armonico. Il Rosso Conero è prodotto con uve del vitigno Montepulciano. Pos- sono concorrere alla produzione di questo vino anche le uve prove- nienti dal vitigno Sangiovese, purché in misura non superiore al 15% del totale. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 6. CaratteriOrganolettici delRossoConero Aspetto Rosso rubino intenso con sfumature violacee appena pronto, volge al granato con tendenze arancio con la maturazione. Profumo Intenso, persistente, vinoso nel primo periodo, attenua tali caratteri lasciando emergere nella maturità odori fruttati tendenti al floreale. Gusto Secco, sapido, asciutto, tannico, acquisisce morbidezza con la matu- razione. È suadente e vellutato nella piena maturità. Armonico e per- sistente, con delicata tendenza amara, propone al gusto similitudini di frutti e fiori rossi appassiti. Gradazione Alcolica Complessiva minima 11, 5°C. Acidità totale 5 per mille minimo. Estratto secco minima 22 per mille. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 7. Abbinametoconicibi Ad un anno dalla vendemmia il Rosso Conero, fruttato, sapido, ten- denzialmente tannico, si abbina piacevolmente a cibi succulenti, grassi, aromatici, anche a tendenza dolce. Più maturo e morbido si accosta bene ai primi piatti di pasta ripiena (tortellini, agnolotti, ra- violi ecc.) e primi conditi con salse rosse, anche di carne. È consuetudine nella città dorica abbinare il Rosso Conero con lo stoccafisso all’anconetana a condizione che il vino sia profumato, appena maturo, per contrastare la salsa ricca di profumi e aromi, di oli extravergini di oliva e di umori per conquistare soavemente il pa- lato. È riconosciuta specialità regionale quella di farcire, imbottire, alimen- ti con fantasia e gusto: dalla pasta fresca agli animali di varie specie, anche marini e quasi sempre con un Rosso Conero morbido e matu- ro, si ottiene un gradito abbinamento. Il tipo più strutturato, opportu- namente invecchiato, si abbina felicemente con arrosti di carni rosse, cacciagione, brasati. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 8. DenominazioneDOCG Il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denomi- nazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini nella riunione del 27 maggio 2004 ha espresso parere favorevole alla con- cessione della DOCG al vino “Rosso Conero” e alla revoca della de- nominazione di origine controllata del vino “Rosso Conero” Riserva”. Il parere è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 138 del 15 giugno 2004. Se non ci saranno opposizioni sarà presto pubblicata la versione definitiva del nuovo disciplinare. Zona di produzione: intero territorio comunale di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana e parte dei comuni di Castelfidardo ed Osimo.  La produzione di vino nella Marca Dorica (l’area del Conero) fonda le sue radici già intorno al X sec. a.c., avviata dagli Etruschi.Da allora la viticoltura è andata via via sviluppandosi, facendo crescere la qualità del prodotto enologico del Conero. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 9. Curiositàstoriche Uno dei più famosi estimatori del vino marchigiano era anche Fede- rico Barbarossa. La leggenda più antica ci racconta che il Monte Co- nero sia l’ultimo scoglio emerso rimasto dell’antica Adria, una specie di Atlantide ora sprofondata. Si narra che le sue qualità fossero note fin dai tempi di Annibale, il quale riuscì a curare alcuni cavalli malati appartenenti alle sue armate proprio somministrando loro del vino Rosso del Conero. Del Vino “storico” di questa terra, citazioni se ne trovano anche in Pli- nio; se ne parla anche all’epoca dei monasteri Benedettini: sui docu- menti ritrovati i monaci parlano esplicitamente di cure fatte con del nettare ricavato da un particolare sistema in cui erano utilizzate le uve coltivate sul Monte Conero”.  Andrea  Bacci, medico di Papa Sisto V, in un libro del 1596 fa un gran parlare dei vini del Conero. Riferimenti poetici più recenti li troviamo dal recanatese Giacomo Leopardi, che in alcuni suoi scritti meno conosciuti parla del vino e dell’ubriachezza e fa riferimento ai vini prodotti sulle pendici del monte Conero. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 10. L’associazione Nel 2009 tredici Produttori si sono riuniti ed hanno fondato l’Asso- ciazione che con lo slogan “Yes, We Conero” persegue alcuni scopi fondamentali: mantenere la qualità e la tipicità del prodotto, esalta- re il legame con il territorio, coltivare i propri vigneti seguendo in pri- ma persona tutte le fasi di lavorazione, imbottigliare il prodotto nella propria cantina rinunciando all’acquisto di uve o vino al di fuori del- la propria azienda, utilizzare sempre meno antiparassitari e prodotti chimici dannosi alla salute del consumatore e dell’ambiente. Da allo- ra i Produttori sostengono il progetto comune, creano sinergie, avvia- no iniziative comuni di promozione unendo la bellezza di un territorio meraviglioso al valore del vino.   I vignaioli piantano la vigna, la allevano e se ne prendono cura; la ve- dono germogliare, primavera dopo  primavera, anno dopo anno, per raccogliere in vendemmia il frutto migliore. E poi, la bravura del vi- gnaiolo trasforma il grappolo d’uva in un prelibato bicchiere di vino dalle profonde tonalità rosse, ricco di fragranze ed aromi, con sensa- zioni calde e avvolgenti. Tesori che poi sono lascati maturare in botti di legno, fino al momento dell’imbottigliamento. I Vignaioli del Monte Conero sono imprenditori del nuovo modo di fare agricoltura. Produttori responsabili e rispettosi dell’ambiente. Operano per la qualità, e per la produzione di vini con personalità, che esprimono appieno la propria territorialità. Vini che rispettano le dif- ferenze dovute dall’andamento della vendemmia, dal meraviglioso microclima, dalla composizione del terreno. Produzioni mirate solo alla qualità. Le etichette dei produttori di Yes We Conero, sono giu- stamente riconosciute tra quelle del buon Made in Italy. Vini e volti. Vignaioli orgogliosi, capaci e caparbi protagonisti. Gente di campagna, disponibili al confronto, per ottenere sempre il meglio dal loro duro lavoro. Nelle Marche la coltura della vite ha antichissime tradizioni che risal- gono al tempo dell’impero greco e dell’impero romano. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 11. Elencosoci   LANARI LUCA AZIENDA AGRICOLA LANARI   LUCESOLE GRAZIELLA FATTORIA LUCESOLE   MARCHETTI MAURIZIO AZIENDA AGRICOLA MARCHETTI   MAZZONI ROBERTO PIANTATE LUNGHE   MORODER ALESSANDRO AZIENDA AGRICOLA MORODER   PIERI LUIGI AZIENDA AGRICOLA LUIGI PIERI   POLENTA GIANCARLO CANTINA POLENTA   SERENELLI ALBERTO ALBERTO SERENELLI   SPINSANTI CATIA TENUTA SPINSANTI   STARABBA ALESSANDRO AZIENDA AGRICOLA MALACARI   STROLOGO SILVANO SILVANO STROLOGO   TERNI ANTONIO FATTORIA LE TERRAZZE   ZAZZARINI ADRIANA AZIENDA AGRICOLA MERCANTE ORIANO ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 12. CaratteristicheSoci: AccoglienzacoiFiocchi Disciplinaredel“ServiziodiAccoglienza inCantina” Il Decalogo dell’Accoglienza nasce dall’esigenza di qualificare l’offer- ta turistica delle aziende vitivinicole associate al Movimento Turismo del Vino, assicurando al turista un’esperienza unica, da ricordare e da raccontare. La certificazione di qualità costituisce un “sigillo di garan- zia” sinonimo di professionalità nell’accoglienza ed ha l’obiettivo di rendere immediatamente evidente al cliente/consumatore la qualità del servizio offerto attraverso il segno distintivo del “Bollino dell’Ac- coglienza coi Fiocchi”. Emanato dal Movimento Turismo del Vino e certificato dal 3A PTA, il Decalogo dell’Accoglienza consiste nella definizione dei requisiti che devono essere garantiti da tutte le aziende aderenti all’Associazione. La visita della cantina diventerà così il centro di un processo di valo- rizzazione del patrimonio rurale e consentirà al turista di riappropriar- si delle sue più autentiche radici culturali. È in corso la procedura di certificazione delle oltre mille aziende asso- ciate al Movimento Turismo del Vino. Le aziende per cui si è comple- tato con esito positivo l’iter di certificazione sono contrassegnate dal Bollino dell’Accoglienza coi fiocchi. Gli elementi considerati per definire i requisiti che ciascuna classe di aziende deve garantire sono tre: Standard per l’azienda – metodo - persona.   ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 13. Standardperl’Azienda Segnaletica a norma del codice stradale, situata nelle vicinanze dell’azienda che consenta di reperirla con facilità. Formella in terracotta quale segno distintivo che identifichi la canti- na/distilleria quale socia del Movimento Turismo del Vino da affiggere all’ingresso dell’azienda entro un anno dalla verifica di certificazione. Targa – cartello che riporti i dati relativi all’accoglienza (giornate ed orari di apertura) da affiggere all’ingresso dell’azienda entro un anno dalla verifica di certificazione. Locali per la prima accoglienza e per il ricevimento del cliente com- misurati alla capacità ricettiva per visita dichiarata(capacità minima 4 persone) Ambiente attrezzato per le degustazioni caratterizzato da un numero di posti a sedere proporzionato alla capacità ricettiva per visita (ca- pacità minima 4 persone) caratterizzato da un’illuminazione di inten- sità adeguata, uniforme e diffusa. Spazio adibito alla vendita. Nell’eventualità che tale spazio non sia esclusivo, è necessario che i prodotti a magazzino siano separati da- gli spazi dedicati alla degustazione e all’accoglienza del cliente. Servizi igienici ad uso dei visitatori in numero adeguato e provvisti di requisiti igienico sanitari conformi all’uso pubblico e alla normativa vigente. Parcheggio riservato ai turisti di dimensioni proporzionate alla capa- cità ricettiva. (auto – pullman) Materiale informativo sull’azienda e sui suoi prodotti stampato in al- meno 2 lingue compreso l’italiano. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 14. Metodo  Effettuare la prima accoglienza con familiarità, mettendo a proprio agio gli ospiti (disponibilità di acqua e possibilità di usufruire dei ser- vizi igienici). Offrire la possibilità di visite guidate nelle cantine e/o nei vigneti Predisporre per il turista esclusivamente vini/acqueviti confezionati Disponibilità di almeno una tipologia di bicchiere da degustazione. Disponibilità a effettuare l’accoglienza (visita e degustazione) di do- menica e nei giorni prefestivi e/o festivi, anche solo su prenotazione. Disponibilità di schede tecniche o depliants delle varie tipologie di vini o distillati aziendali che permettano all’enoturista di conoscere i vini/acqueviti proposti/e. Persona L’addetto all’accoglienza deve avere un buon livello di conoscenza dell’azienda, dei prodotti aziendali e del loro processo di lavorazione e deve essere inoltre cortese, professionale e disponibile ad effettua- re la visita delle attività di cantina/distilleria e ad offrire le degustazio- ni dei vini/acqueviti di produzione. L’addetto all’accoglienza deve avere partecipato a un corso di degu- stazione e/o di accoglienza in cantina Nel caso delle cantine, deve possedere conoscenze relative di viticol- tura ed enologia e, possibilmente, di tradizione del territorio ad esse legate. L’addetto all’accoglienza deve avere la conoscenza di almeno una lingua straniera. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 15. Il progetto prevede la realizzazione di una serie di strumenti atti a pro- muovere l’esperienza di percorrere le strade del Rosso Cònero attra- verso il sistema, ormai ampiamente utilizzato dei QR Code. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 16. Sitoweb“REDEXPERIENCE”  Il progetto parte da un restyiling del sito web attuale “Yes We Cone- ro”, attraverso cui dare maggiore risalto ai soci, ai loro prodotti e al percorso “Strade del Rosso Conero” _Il sito web sarà realizzato con la tecnica del Responsive Web Design che permette l’dattabilità automatica del sito ai vari schermi su cui viene visualizzato (Smartphone, Tablet, Desk) _Il sito web sarà ottimizzato per un’indicizzazione SEO che permette il posizionamento fra i primi posti dei motori di ricerca come Google ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 17. GenerazioneQRCode epagineaziendali È il cuore del progetto e prevede la realizzazione delle pagine web (inserite all’interno del sito RED EXPERIENCE) relative alle singole aziende e i QrCode collegati _Generazione di 13 mono pagine aziendali personalizzate _Generazione dei 13 QrCode ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 18. Targhe  Si tratta della parte più operativa del progetto che prevede la realizza- zione di 2 targhe in di metallo. In una verrà posto il nome della cantina con il QrCode relativo alla sua Pagina Aziendale e nell’altra, posta lungo la strada in una posizione strategica, verrà riportato il nome del progetto e un QrCode che riman- da al sito generale e permetterà la geolocalizzazione del visitatore. In tal modo si avranno le indicazioni per raggiungere le altre cantine - Realizzazione di N°26 Targhe Geolocalizzazione Dai QR Code della targa inserita alle pore della città sarà possibile rile- vare il percorso “geolocalizzato” che porta a visitare tutte le Cantine che hanno aderto al progetto. Riporto qui la definizione di Wikipedia che la definisce come “l’identifi- cazione della posizione geografica nel mondo reale di un dato oggetto, come ad esempio un telefono cellulare o un computer connesso a In- ternet”. Ciò può avvenire in diversi modi, prendendo sempre l’esempio di un telefono cellulare (ormai smartphone) principalmente attraver- so GPS. Ma lo stesso potrebbe essere localizzato, con diversi livelli di precisione, anche attraverso Wi-Fi oppure tramite celle radio. Il Global Position System (GPS) è nato come tecnologia militare negli anni ’70, e solo recentemente ha iniziato ad essere sfruttato per uso civile.  Il suc- cesso di massa di questo tipo di servizio è dovuto soprattutto al diffon- dersi degli smartphone, che ormai vengono prodotti con GPS incorpo- rato e che consentono il collegamento ad Internet. In questo modo si combinano la possibilità di essere sempre connessi a quella di essere sempre tracciabili. Il GPS ovviamente ha la possibilità di interagire con le applicazioni che abbiamo sul telefonino. In questo modo si crea un ulteriore legame tra il mondo reale e quello virtuale, rendendo sempre più difficile considerare i due concetti come entità separate e/o con- trapposte. Quindi adesso si possono geolocalizzare le foto, i tweet, uno status di Facebook, ed un social network come Foursquare è basato interamen- te sulla comunicazione in tempo reale della posizione geografica dell’u- tente al proprio network di amici. Il numero di applicazioni che sfrutta la geolocalizzazione è in continua crescita, alcune danno all’utente in tempo reale i nomi delle fermate e gli orari degli autobus che si trovano attorno a lui, altre mostrano quali sono i negozi e gli esercizi commer- ciali attorno a lui, avendo la possibilità di controllare cataloghi e menù, paragonare prezzi, e via dicendo. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 19. CittàdelRossoCònero LEGGIILCODICE PERVIVERELATUA REDEXPERIENCE LEGGIILCODICE PERVISITARE LACANTINA Targa da inserire all’entrata della città Targa da inserire nei pressi dell’Azienda ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 20. Brochure Con questo passaggio si punta a dare “corpo” al progetto con un docu- mento di presentazione da lasciare a tutti coloro che stanno percorren- do la “Strada del Rosso Conero”. Uno strumento con cui dare rilevanza al progetto e promuovere ulteriormente le aziende che partecipano. _Ideazione _Impaginazione _Realizzazione file esecutivi _Consulenza di stampa ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA
  • 21. Serviziaggiuntivo Oltre a quanto proposto, sarà utile inserire il QR Code che porta al sito RED Experience anche sulle etichette delle bottiglie prodotto. Tangherini Comunicazione Creativa fornirà la consulenza per il miglior posizionemento. Per tutti i soci che rilevassero la necessità fare il restyling del proprio sito, rendendolo fruibile anche da tecnologia mobile e, pur mantenen- do il dna del proprio brand, vogliano adattarlo ad un format comune al progetto RED Experience, Tangherlini Comunicazione Creativa fornirà il proprio know how per affiancare il vostro fornitore o per sviluppare internamente il vostro nuovo sito internet. ©TANGHERLINICOMUNICAZIONECREATIVA