1. Le scritture di assestamento, di
riepilogo e di chiusura
Le scritture di assestamento si suddividono in:
◦ scritture di integrazione e completamento: servono
per aggiungere i costi e i ricavi d’esercizio che non
hanno ancora avuto la loro manifestazione finanziaria,
ma che sono già economicamente maturati;
◦ scritture di rettifica: servono ad eliminare i costi e i
ricavi rilevati contabilmente in quanto hanno già avuto
la loro manifestazione finanziaria, ma che non sono
ancora economicamente maturati;
◦ scritture di ammortamento: servono per assegnare
all’esercizio le quote dei costi pluriennali che si
considerano di competenza dell’esercizio stesso.
2. Scritture di integrazione e
completamento
Le scritture di integrazione e
completamento riguardano la rilevazione
di:
◦ interessi maturati su conti correnti, crediti e
debiti;
◦ fatture e note di accredito ancora da ricevere
o da emettere, per operazioni già concluse;
◦ ratei, fondi oneri futuri e fondi rischi.
3. Scritture di integrazione e
completamento
Rilevazione di crediti e debiti per interessi
◦ Alla fine dell’esercizio devono essere rilevati
gli interessi, attivi o passivi, maturati sui c/c
bancari
◦ Gli interessi attivi maturati sui c/c sono
soggetti a ritenuta fiscale d’acconto del 27%;
Diversi a Interessi attivi bancari1.000
Banca c/c 730
Titolare o soci o crediti c/ritenute subite 270
4. Scritture di integrazione e
completamento
Rilevazione di crediti e debiti da liquidare
◦ Alla chiusura dell’esercizio può accadere che le
operazioni si siano concluse dal punto di vista della
competenza economica ma non siano ancora stati
emessi i relativi documenti contabili.
◦ Fatture da ricevere: l’azienda ha ricevuto della merce
che ha già inserito in magazzino, ma non ha potuto
rilevare il costo perché manca la fattura del fornitore.
◦ Si possono avere due casi:
1) la fattura perviene e viene registrata entro il 16 gennaio
successivo, l’Iva relativa è detraibile nella liquidazione del mese
di dicembre.
2) la fattura perviene e viene registrata dopo il 16 gennaio
successivo, l’Iva relativa non può essere detratta nella
liquidazione riguardante il mese di dicembre.
5. Scritture di integrazione e
completamento
Rilevazione di crediti e debiti da liquidare
◦ Fatture da ricevere: scritture
1) Diversi a Fatture da ricevere 12.200
Merci c/acquisti 10.000
Iva ns/credito 2.200
Fatture da ricevere a debiti v/fornitori 12.200
2) Merci c/acquisti a fatture da ricevere 5.000
Diversi a debiti v/fornitori 6.100
Fatture da ricevere 5.000
IVA ns/credito 1.100
6. Scritture di integrazione e
completamento
Rilevazione di crediti e debiti da liquidare
◦ Fatture da emettere: l’azienda ha già venduto e consegnato
della merce ma non ha ancora emesso la relativa fattura.
◦ L’Iva sulle merci cedute deve entrare a far parte della
liquidazione del mese di dicembre
Rilevazione di crediti e debiti da liquidare
◦ Fatture da emettere: scritture
Fatture da emettere a diversi 11.000
a merci c/vendite 10.000
a IVA ns/debito 1.000
Crediti v/clienti a fatture da emettere 11.000
7. Ratei attivi e passivi
Quote di entrate o di uscite future relative a costi e
ricavi che sono già maturati ma non sono ancora
stati rilevati, poiché la manifestazione finanziaria è
posticipata.
Scritture
Ratei attivi a Int. attivi su mutui 1.250
rateo per interessi attivi maturati dall’1/10 al 31/12
Fitti passivi a Ratei passivi 2.000
rilevato rateo per fitti passivi maturati dall’1/11 al
31/12
8. Fondi oneri futuri
I fondi oneri futuri sono valori finanziari
presunti che misurano componenti
negativi di reddito non ancora rilevati ma
di competenza dell’esercizio. Si tratta di
valori che non sono certi né per il loro
ammontare né per il momento in cui si
verificherà il pagamento a cui sono
collegati; l’unica certezza è quella della
manifestazione dell’evento.
9. Fondi oneri futuri
Sono fondi oneri futuri, ai quali bisogna a fine
esercizio effettuare gli opportuni accantonamenti:
◦ il fondo garanzie prodotti, costituito per la copertura
dei costi preventivati per riparazioni da effettuare in
garanzia entro un certo periodo di tempo
◦ il fondo manutenzioni programmate, costituito per far
fronte a revisioni e manutenzioni ordinarie
◦ Il fondo buoni sconto e concorsi a premio, costituito
per far fronte al sorteggio futuro di premi
Acc. concorsi a premio a Fondo conc. a premio
25.000
10. Fondo rischi
Si tratta di valori stimati, in quanto non si
sa neppure se si verificherà l’evento
previsto che genera la perdita
I fondi rischi più importanti sono:
◦ Il fondo svalutazione crediti (o fondi rischi su
crediti);
◦ Il fondo rischi su cambi;
◦ Il fondo per imposte.
11. Fondo rischi
Fondo svalutazione crediti: I crediti
devono essere valutati al presunto valore
di realizzo che può non coincidere con il
valore nominale degli stessi.
Svalutaz. crediti a F.do sval. Crediti 2.000
12. Fondo rischi
Fondo rischi su cambi: I crediti e i debiti in valuta estera
sono dei conti finanziari presunti, perché il loro valore
definitivo sarà determinato solo nel giorno
dell’estinzione in base al cambio esistente a quella data.
Le variazioni originate dal valore dei cambi alla data di
chiusura dell’esercizio devono essere trattate nel
seguente modo:
◦ variazioni positive: per il rispetto del principio di prudenza non si
deve effettuare nessuna rilevazione;
◦ variazioni negative: per il rispetto del principio di prudenza si
devono rilevare le perdite probabili.
Acc. Per rischi su cambi a F.do rischi su cambi 82,38
13. Operazioni di rettifica
Le scritture di rettifica stornano
componenti di reddito già rilevati che, non
essendo di competenza dell’esercizio,
devono essere rinviati all’esercizio
successivo. Le scritture di rettifica
riguardano:
◦ la rilevazione delle rimanenze di magazzino;
◦ la rilevazione dei risconti attivi e passivi.
14. Rimanenze di magazzino
Al termine dell’esercizio, bisogna stornare tutti quei
costi inerenti all’acquisto, alla fabbricazione e alla
conservazione delle merci o dei prodotti, degli
imballaggi, dei materiali di consumo presenti in
magazzino che non hanno trovato nel corso
dell’esercizio il loro utilizzo e che daranno il
corrispettivo ricavo in futuro.
Scritture
Merci a merci c/rim. Finali 200.000
Materiali di consumo a materiali di
consumo c/rim.
Finali 56.000
15. Risconti attivi e passivi
I risconti sono quote di costi sostenuti o di ricavi
realizzati entro la chiusura dell’esercizio ma di
competenza di esercizi successivi.
Il calcolo del risconto consiste nella suddivisione di
un valore tra il periodo amministrativo in chiusura
(quota del componente di reddito che resta di
competenza) e il periodo o i periodi successivi
(quota da stornare perché non deve incidere
sull’esercizio).
Scritture
Risconti attivi a Premi di assicurazione 945
Fitti attivi a Risconti passivi 2.000
16. Operazioni di ammortamento
L’ammortamento è un processo con il
quale vengono attribuiti all’esercizio in
chiusura quote di costi pluriennali relativi
a beni di uso durevole o a costi la cui
utilità è relativa a più esercizi.
Ammortamento impianti a f.do amm. impianti
17. Le scritture di epilogo
Le scritture di epilogo hanno la funzione di
fare affluire i saldi dei conti economici
d’esercizio al Conto di risultato economico.
Al Conto economico generale si girano
quindi tutti i saldi dei conti accesi a
componenti positivi e negativi per
ottenere il risultato economico del
periodo.
18. Epilogo dei componenti positivi e
negativi
Si epilogano in Avere del conto di risultato
economico i saldi dei conti accesi a componenti
positivi di reddito; il saldo di ogni conto economico
viene scritto nello stesso in Dare a pareggio, per cui
il conto risulta spento
Si epilogano in Dare del Conto di risultato
economico i saldi dei conti accesi a componenti
negativi di reddito; il saldo di ogni conto economico
viene scritto nello stesso in Avere a pareggio, per
cui il conto risulta spento
19. Determinazione del risultato
economico d’esercizio
L’eccedenza dei conti affluiti al Conto di
risultato economico esprime il risultato
economico d’esercizio:
se l’eccedenza è in Avere, in quanto il totale Avere è
maggiore del totale Dare, si ha un utile d’esercizio;
Conto di Risultato Economico a Utile d’esercizio
se l’eccedenza è in Dare, in quanto il totale Avere è
inferiore al totale Dare, si ha una perdita d’esercizio.
Perdita d’esercizio a Conto di Risultato Economico
20. Il patrimonio netto finale
il patrimonio netto finale è espresso dal saldo del relativo
conto:
ad incremento, in avere, l’eventuale utile d’esercizio
conseguito,
a decremento, in dare, l’eventuale perdita d’esercizio
subita ed i prelevamenti extragestione effettuati
nell’anno.
Utile d’esercizio a Patrimonio netto
Patrimonio netto a Prelevamenti extragestione
Patrimonio netto a Perdita d’esercizio
21. La chiusura generale dei conti
La chiusura dei conti patrimoniali può
essere effettuata in due modi:
1) si chiudono tutti i conti, contemporaneamente, con un
unico articolo; i conti con eccedenza in Dare si
chiudono in Avere, i conti con eccedenza in Avere si
chiudono in Dare. In ogni conto si scrive perciò il saldo
nella sezione dove il totale risulta minore, in modo che
le due sezioni bilancino:
Conti con eccedenza avere Conti con eccedenza Dare
(accesi alle passività e al PN) (accesi alle attività e all’eventuale deficit)
22. La chiusura generale dei conti
2) si chiudono i conti con più articoli a più riprese, usando in
contropartita il conto transitorio Bilancio di Chiusura, secondo i
seguenti schemi:
Bilancio di chiusura a Conti con eccedenza in Dare
(accesi alle attività)
Conti con eccedenza in Avere a Bilancio di chiusura
(accesi alle passività)
Conti con eccedenza in Avere a Bilancio di chiusura
(accesi a parti ideali positive del PN)
Bilancio di chiusura a Conti con eccedenza in Dare
(accesi a parti ideali negative del PN)
23. La riapertura dei conti
Riapertura dei conti patrimoniali in base
alla situazione contabile finale del
precedente esercizio
La riapertura può essere effettuata in due modi:
1. Riapertura simultanea con un articolo, come
segue:
conti accesi alle attività conti accesi alle passività
e al patrimonio netto
24. La riapertura dei conti
2. Riapertura con più articoli, usando in contropartita il conto
transitorio Bilancio d’apertura.
Esempio
diversi a Bilancio d’apertura
fabbricati
Crediti
ecc
Bilancio d’apertura a diversi
a mutui passivi
a debiti
a ecc.
Bilancio d’apertura a Patrimonio netto
25. La riapertura dei conti
Importi a credito o a debito girati ai conti che presentano
nel corso dell’esercizio alternanza di saldi debitori o
creditori
Le scritture:
debiti per IVA a IVA c/liquidazione
diversi a Banche c/c attivi
Unicredit c/c
Banco di Napoli c/c
Le esistenze iniziali: sono componenti di reddito rinviati per
competenza dall’esercizio precedente al nuovo esercizio
Rilevazione:
merci c/esistenze iniziali a merci
26. La riapertura dei conti
I risconti iniziali: rappresentano costi e ricavi, sospesi
nell’esercizio precedente, che diventano componenti di
reddito dell’esercizio corrente
Rilevazione
Fitti passivi a risconti attivi
Risconti passivi a interessi attivi
I ratei iniziali: rilevano componenti di reddito di competenza
dell’esercizio precedente e che pertanto non devono più
incidere sulla determinazione del risultato economico
dell’esercizio corrente
Rilevazione
Ratei passivi a cassa o banca c/c
cassa o banca c/c a Ratei attivi
27. La riapertura dei conti
L’utilizzo dei fondi rischi e oneri: vengono stornati al verificarsi delle
perdite o dei costi per cui sono sati costituiti precedentemente
Rilevazioni contabili:
fondo svalutazione crediti a crediti insoluti
fondo responsabilità civile a banca c/c
Storno delle fatture da ricevere: al ricevimento delle fatture dai
fornitori si deve stornare il conto fatture da ricevere e rilevare il
debito v/f
Rilevazione:
fatture da ricevere a debiti v/fornitori
Storno delle fatture da emettere: alla consegna delle fatture ai clienti si
deve stornare il conto fatture da emettere e rilevare il credito v/c
Rilevazione
Crediti v/clienti a fatture da emettere