1. Il LAVORO DI CURA: Fatica e amore Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
2. La casa Spazio accogliente di crescita, di cura, d’amore Universo di cibi cucinati, di panni lavati e stirati, di ordine e accoglienza degli ambienti di vita, di carezze e ninne-nanne per i bambini, di sofferenze di dominio, di spazi di potere indiretto, di riconoscenza attraverso l’affetto dei propri cari Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
3. La casa ieri Nel passato era sinonimo di donna, del lavoro quotidiano di cura delle donne. Erano le donne a tenere curate le case, a dare protezione agli uomini, a crescere i figli, ad aspettare che prendessero il via, a custodire il villaggio Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
4. La casa oggi Ora le donne sono sempre meno nelle case e sempre più fuori a lavorare, a guadagnare per vivere e a costruirsi un posto nel mondo Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
5. La casa oggi Ora questo mondo, in Occidente, sta sparendo Molte hanno delle controfigure (domestiche, babysitter e badanti), che riempiono un po’ il vuoto delle case e delle relazioni Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
6. problematiche Una cultura familistica mai superata completamente, mette la famiglia e in particolare le donne al centro del lavoro di cura e di assistenza agli anziani, ma i figli sono sempre meno e, soprattutto, le loro attività lavorative hanno tempi completamente diversi. Sempre di più è complesso conciliare i tempi di lavoro e di cura. Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
7. AIUTO ESTERNO Il ricorso ad un aiuto esterno nasce, anche, dal mutato ruolo sociale della donna in questi decenni, da una distribuzione non paritaria dei compiti all’interno della famiglia, da una trasformazione della famiglia stessa, da situazioni demografiche e da una diminuzione generalizzata delle prestazioni relative ai servizi socio-sanitari. Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
8. GLOBALIZZAZIONE DEL LAVORO DI CURA Il lavoro di cura non è più solo una questione di genere, ma anche di razza e di classe. Migliaia di lavoratrici immigrate vivono oggi una vita “transnazionale” come babysitter, badanti, colf, infermiere e prostitute. I bisogni di cura trovano risposta grazie a un surrogato della figura materna rappresentato da donne immigrate, provenienti da paesi poveri che si sostituiscono alle donne occidentali Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
9. LE ASSISTENTI FAMILIARI Sono spesso donne immigrate le figure a cui noi affidiamo la fragilità presente all’interno delle nostre famiglie e che riempiono un vuoto aperto dai tagli del nostro welfare. Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
10. Le assistenti familiari Coloro che assumono le assistenti familiari appartengono a tutti i ceti sociali. Per la prima volta nella storia famiglie spesso deboli economicamente e culturalmente diventano datrici di lavoro, con tutta una serie di problemi e contraddizioni che non erano prevedibili. Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
11. Come fare? Come fare a sostituire l’universo di cura che manca? Necessità di una maggiore giustizia tra i generi all’interno della famiglia Affermazione del valore sociale delle funzioni della cura Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
12. Possibili strategie invecchiamento attivo della popolazione mantenimento dell’anziano nella propria abitazione riaffermazione del sistema pubblico promozione e riconoscimento del lavoro di cura Fiorella Grigio 22 gennaio 2010
13. SOLUZIONI? La soluzione è che ognuno, uomo o donna che sia, accetti di compiere una parte del lavoro di cura, dentro e fuori le case Redistribuire la cura, dividere e compartire il lavoro della vita che si rinnova e chiede attenzione Rivalutare culturalmente e socialmente il lavoro di mantenimento e riproduzione della vita (che non è solo cucinare, pulire,.. Ma anche relazioni ad alto livello di coinvolgimento personale ed affettivo) Fiorella Grigio 22 gennaio 2010