SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  59
I giovani, il passaggio
      all’età adulta e il futuro
      VII Incontro mondiale delle famiglie




                  © 2012 Ipsos. All rights reserved. Contains Ipsos' Confidential and Proprietary information and
Maggio 2012              may not bedisclosed or reproduced without the prior written consent of Ipsos.
Una premessa…




                2
Diventare adulti…




                    3
I nuovi bisogni in un “vecchio” welfare*:
   il perché di un’analisi internazionale

* Tale sintesi di ruolo, peculiarità e difficoltà dello Stato Sociale segue gli studi e le analisi di Maurizio Ferrera




                                                                                                                         6
La funzione dello Stato Sociale

• Lo Stato Sociale è un’INVENZIONE EUROPEA e una componente molto
  importante del suo modello di società
• Il welfare è costituito sia di GARANZIE PER RISCHI come la vecchiaia, la
  malattia, la disoccupazione, l’infortunio sul lavoro, il decesso del coniuge
  (assicurazioni sociali) sia di SERVIZI SOCIALI, come i programmi di ridistribuzione
  a individui e famiglie non autosufficienti, redditi minimi garantiti, politiche attive
  del lavoro
• Le assicurazioni sociali, tuttavia, assorbono in tutti i Paesi la quota più
  consistente di risorse, con contributi prelevati sui redditi degli occupati
• Oggi il Welfare State è un’istituzione IN DIFFICOLTÀ a causa di cambiamenti
  strutturali
     L’invecchiamento demografico
     La trasformazione della famiglia
     La crescita della partecipazione femminile al mercato del lavoro
     Il profondo cambiamento delle modalità produttive
        • Con stravolgimento del mercato del lavoro
        • Precarietà, in particolare per i giovani                                         7
Il nostro approccio

 Di modelli economici e di Welfare non ne esiste solo uno:
     Italia (Europa Latina) – Famiglia centrale e Stato sussidiario e mercato
      marginale/ economia stagnante
     Germania (Europa Continentale) - Famiglia centrale e Stato
      sussidiario e mercato marginale/ economia in crescita
     Danimarca (Nord Europa) – Stato centrale, famiglia e mercato
      marginali


 Inoltre abbiamo esteso l’osservazione a livello internazionale
     Stati Uniti (Mondo Anglosassone) – Mercato centrale, famiglia e Stato
      marginali
     Giappone (Asia) – un modello misto, anche se il mercato e famiglia
      hanno un’importanza particolare
     Brasile (BRICS) – paese in forte sviluppo con economia crescente,
      ispirato al modello di welfare socialdemocratico


                                                                                 9
I principali indicatori demografici descrivono realtà molto diverse!
     Le popolazioni che invecchiano…




  Grandi anziani (dai 75 anni in su)                            10,1%              Grandi anziani (dai 75 anni in su)                          10,9%
  Giovani (dai 18 ai 34 anni)                                   23,9%              Giovani (dai 18 ai 34 anni)                                 23,7%
  Indice di dipendenza*                                         51,3%              Indice di dipendenza                                        57,7%
  Indice di dipendenza giovani                                  20,9%              Indice di dipendenza giovani (0-14)                         21,7%
  Indice di dipendenza anziani (65 e più)                       30,4%              Indice di dipendenza anziani (65 e più)                     36,0%
* Rapporto percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione 0-14 anni e quella di 65 anni e più e a denominatore la popolazione in età da 15 a 64 anni

 Fonti: U.S National Census Bureau, World Bank, Istat (2010)
                                                                                                                                                                    10
I principali indicatori demografici descrivono realtà molto diverse!
  Le popolazioni intermedie…




Grandi anziani (dai 75 anni in su)        9,0 %    Grandi anziani (dai 75 anni in su)        7,1 %

Giovani (dai 18 ai 34 anni)               30,3 %   Giovani (dai 18 ai 34 anni)               24,6 %

Indice di dipendenza                      51,6 %   Indice di dipendenza                      52,6 %

Indice di dipendenza giovani (0-14)       20,4%    Indice di dipendenza giovani (0-14)       27,3%

Indice di dipendenza anziani (65 e più)   31,2%    Indice di dipendenza anziani (65 e più)   25,3%

 Fonti: U.S National Census Bureau, World Bank, Istat (2010)
                                                                                                      11
I principali indicatori demografici descrivono realtà molto diverse!
 Le popolazioni che crescono…




Grandi anziani (dai 75 anni in su)        6,1 %    Grandi anziani (dai 75 anni in su)        2,4 %
Giovani (dai 18 ai 34 anni)               34,0 %   Giovani (dai 18 ai 34 anni)               43,3 %
Indice di dipendenza                      50 %     Indice di dipendenza                      49,4 %
Indice di dipendenza giovani (0-14)       29,9%    Indice di dipendenza giovani (0-14)       39,6%
Indice di dipendenza anziani (65 e più)   19,5%    Indice di dipendenza anziani (65 e più)   9,8%

Fonti: U.S National Census Bureau, World Bank, Istat (2010)
                                                                                                      12
Le 5 fasi del passaggio
    alla vita adulta




                          13
1. La fine degli studi




                         14
La distribuzione della popolazione 25-64enne per titolo di studio


                                                                         15           11
                                                               25
                                                   32
 Elevato grado di             43      41
 istruzione (Laurea)                                                                  28
                                                                         41

 Grado di istruzione
 medio (diploma                                    42          60
 superiore)
                                      48
                              57                                                      61
 Basso grado di
                                                                         44
 istruzione
                                                   25
                                      11                       15
                           ne




                                                              a
                                                  ca
                                      A




                                                                                    ile
                                                                       lia
                                                               i
                                   US




                                                            an
                                                ar




                                                                                 as
                         po




                                                                    Ita
                                                          rm
                                               m




                                                                              Br
                         ap




                                             ni




                                                        Ge
                       Gi




                                           Da




Fonti: OCSE (2008), Italia: Istat, quarto trimestre 2011

                                                                                           15
Laureati e possessori di titoli post-diploma in Italia pesano ancora troppo
     poco!


                                                                           47%
   Italia
                                                  43%
                                           41%
                                                                                         39%
   Brasile
                                                                                  37%
                                                        35%
                                     32%

   Germania                    25%
                                                                    23%

   Danimarca
                 15%
                          0
   USA


   Giappone
                               LAUREATI                 GIOVANI CON TITOLO STUDIO POST
                                                                   DIPLOMA
                       % di laureati su popolazione          % di giovani con titolo di
                                25-64enne                     studio post diploma su
                                                          popolazione alla “tipica età di
                                                          fine studi” (per l’Italia giovani
Fonti: OCSE (2010)                                                  22-29 anni)

                                                                                               16
2. L’abbandono della famiglia di origine




                                           17
Il legame con la famiglia di origine
   i giovani 15-34enni che vivono ancora con i genitori


           Italia   Giappone     USA     Germania      Danimarca          Brasile




          68%
                     64%
                                                    Fonti: Eurostat (2008), US census
                                                    bureau (2010), Japan statistic bureau




                                31%
                                           24%

                                                       13%             11%




In Italia al 2009 il 58% dei 20-34enni vive ancora a casa dei genitori

                                                                                            18
Le ragioni che spingono i giovani 20-34enni a vivere in casa dei propri genitori
            (Europa)




                                        57%

                           49%
       Italia




                                 31%                    32%
       Danimarca                                                               28%
                                                                         26%
                                                                                     22%

                                                                                                13%
       Germania                                                8%                                           9%
                                                   6%
                                                                                                                 4%
                                                                                                       2%             2% 2%


                            Non possono          Non trovano una Stanno bene a casa Ci si sposa più tardi    Supportano
                            permetterselo         sistemazione       non avendo                           economicamente la
                                                   accessibile      responsabilità                             famiglia


Fonti: Eurobarometro (indagine campionaria su mille intervistati con domande a risposta multipla - 2007)

                                                                                                                              19
La provenienza del reddito dei giovani 20-34enni (Europa)
    I giovani 20-34enni
      economicamente
dipendenti dalle famiglie di
          origine
                                                   26%                I giovani con reddito
               Germania                                             derivante principalmente
                                     5%                             dal proprio lavoro sono il
               Danimarca                                              37% in Italia, 35% in
                                                                       Germania e 57% in
               Italia                                    50%        Danimarca  il dato è del
                                                                     2007 dunque pre-crisi!

    Giovani con reddito proveniente da
    borse di studio o sussidi statali per                           Giovani con reddito dovuto
                 studenti                                           a sussidi di disoccupazione
                  22%                                               o altre forme di sostegno al
                                                                               reddito 6%
                               13%                                          5%                     Italia
                                          Italia
                                                                                                   Danimarca
                                          Danimarca
                                                                                                   Germania
                                          Germania
       2%                                                      0%




                                                                                                            20
3. La ricerca di un lavoro




                             21
Trend del PIL reale a prezzi costanti (variazione percentuale)

10


 8


 6
                                                                           brasile

 4
                                                                           danim arca

 2                                                                         germ ania


 0                                                                         italia


                                                                           USA
-2

                                                                           giappone
-4


-6


-8
     2004   2005   2006   2007   2008   2009   2010   2011   2012   2013




      Fonti: FMI (2010)
                                                                                        22
Il tasso di occupazione: i 15-24enni versus i 15-64enni


                                                                      73,4
                                                               70,1          71,1
Italia                                                                              66,7 68,7
                              58,1                      56,9
Giappone
                                                 51,5
                                     46,1 45,0
Danimarca
                       39,2
Germania


USA             20,5

Brasile



                              15-24enni                               15-64enni


Fonti: OCSE(2010), Italia: Istat, quarto trimestre 2011 – valori %
                                                                                                23
Tasso di disoccupazione: i 15-24enni versus i 15-64enni




   Italia

                   35,9
   Giappone

   Danimarca

   Germania
                                13,7                 12,6
                                                            9,8                      8,4
   USA
                          7,9           7,4    7,9                      7,6
                                                                  4,6          5,5         6,2

   Brasile
                                15-24enni                               15-64enni



Fonti: ILO (4° trimestre 2011) - Italia: Istat, febbraio (base mensile) 2012

                                                                                                 24
Trend 2000-2010 del tasso di disoccupazione (15-64enni)

12,00



10,00

                                                                                     Brasile

 8,00                                                                                Danimarca


                                                                                     Germania

 6,00
                                                                                     Italia


                                                                                     USA
 4,00
                                                                                     Giappone



 2,00



 0,00
        2000   2001   2002   2003   2004   2005   2006   2007   2008   2009   2010


 Fonti: ILO (2010)
                                                                                                 25
I Neet – giovani che non lavorano, non studiano e non si formano



        Brasile
                                                 20,0

        USA                              13,7


        Germania                  10,2


        Danimarca           6,9


        Giappone                    12,1


                                                     22,1
        Italia

                    0                           20            40                   60


Fonti: Istat (2010), OCSE (2008) Social Science Japan Journal (2008), Sistema Iberoamericano
de Conocimiento en Juventud (2007)
                                                                                               26
L’indice di Gini* nel 2009


          (0= massima uguaglianza economica e 100= massima disuguaglianza economica)

             Italia          Giappone           Danimarca            Germania             USA         Brasile

                                                                                                  53,9


                                                                                   40,8
                                    37,9
                      36,0

                                                                  28,30
                                                    24,7




*L'indice di Gini è comunemente utilizzato per misurare il grado di disuguaglianza di grandezze quali reddito, ricchezza, voci di spesa ecc.


Fonti: Eurostat, OCSE (2009)
                                                                                                                                               28
Il trend dell’indice di Gini dal 2002 al 2009



 58


 54


 50                                                                   brasile


 46                                                                   danim arca


                                                                      germ ania
 42

                                                                      italia
 38
                                                                      USA
 34
                                                                      giappone
 30


 26


 22
       2002     2003     2004   2005     2006    2007   2008   2009

Fonti: Eurostat, OCSE (2009)
4. Il matrimonio/la convivenza




                                 30
Tasso di nunzialità 1970-2009
         (numero matrimoni celebrati/popolazione * 1000)

 20.0
                                                    1970                       2009
                                                                                                             Ci si sposa meno…

 15.0
                                                                                                                            13.0


                                   10.0                                                                   10.6
 10.0


             7.4                                            7.4                     7.4                               7.3
                                                                                                                                   6.6
                                              5.7                     6.0
   5.0                                                                                       4.6
                       3.8




   0.0

                Italia              Giappone               Danimarca               Germania                    USA            Brasile*

Fonte: OECD (2010)
*Brasile – Fonte: IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica)- il dato si riferisce al 1974 e non al 1970)

                                                                                                                                         31
L’età media al primo matrimonio nel 1990 e nel 2008

                         … e ci si sposa più tardi
                         (nei tre paesi europei l’età media al primo matrimonio supera i 30 anni)
                           Età media primo matrimonio 1990                   Età media primo matrimonio 2008


            34
                                                                      32.7
            32
                             31.2                                                          30.9
Età media




            30                                    29.3           29

            28        27.5
                                           27.1                                                           26.8
                                                                                    26.4                                26.7
            26
                                                                                                     25
                                                                                                                 24.3
            24



            22
                         Italia           Giappone [1]         Danimarca            Germania         USA [2]     Brasile [3]
                 Fonte: OECD (2010)
                 [1] Statistics Bureau of Japan (2008) [2] U.S. Census Bureau 2008 [3] IBGE (2006)
                                                                                                                               32
Tasso di divorzi (divorzi nell’anno/popolazione *1000)

                                                                            Le famiglie sono più fragili…
                        Il Italia i divorzi nel 2009 sono stati
                        54.456 – rispetto al 1995 sono più
                        che raddoppiati (erano 27mila).
                        Le separazioni nel 2009 sono state
  Tasso divorzi         85.945.                                                                     3.7%
  1970                                                                                       3.5%


                                                                     2.7%
                                                                                      2.3%
                                                      2.0%    1.9%

                                                                               1.3%                                1.4%
  Tasso divorzi                   0.9%        0.9%
  2008*
                                                                                                            0.5%
                           0.0%

                            Italia [1]        Giappone       Danimarca         Germania        USA          Brasile [2]
Fonte: OECD (2010)
[1] In Italia nel 1970 il divorzio non era permesso
[2] Dato Brasile del 1984 (fonte IBGE)
                                                                                                                          33
Numero medio di componenti nel nucleo familiare
Le famiglie hanno sempre meno componenti
 5                      Numero componenti medio famiglie, metà anni '80
                        Numero componenti medio famiglie, 2007

 4
                                                                                      3.7

                  3.0
 3    2.9
                        2.7                                       2.7
            2.6                                                           2.6
                                 2.2   2.1       2.2    2.1
 2




 1



                                                                                0.0
 0                                         *
       Italia     Giappone      Danimarca        Germania           USA          Brasile

Fonte: UNECE (2007)
                                                                                            36
Famiglie per numero di figli minorenni presenti
                  % famiglie senza figli minori
            40%                    60%                            80%




   Italia
                                            65%


   Danimarca
                                                         74%
                                                                                        Numero figli per famiglie con figli minori

                                                                                 100%
   Germania                                             72%                               8.0
                                                                                                      15.0         11.0
                                                              % famiglie con 3                                                  21.0
                                                              o più figli
                                                  68%                            80%
   USA                                                        minorenni, 2008
                                                                                         38.0                      36.0
                                                                                                      44.0
                                                                                 60%                                            38.0
                                                              % famiglie con 2
                                                              figli
                                                              minorenni, 200
                                                              8                  40%



                                                                                         54.0                      53.0
                                                              % famiglie con 1
                                                              figlio             20%                  41.0                      41.0
                                                              minorenne, 200
                                                              8
                                                                                  0%
Source: OECD (2008)
                                                                                         Italia    Danimarca Germania           USA

                                                                                                                                       37
Un approfondimento: le tipologie di famiglia in Italia 1988- 2009

                  Una persona sola                                          Coppie senza figli
                  Coppie con figli                                          Un solo genitore con figli
                 altre tipologie
                                                                     Le percentuali si riferiscono al totale delle
                                                                     famiglie e non degli individui
         52%
                                48%
                                                                                                                       Tra il 1988 e il 2008
                                                        43%
                                                                        40%              40%                           diminuiscono le coppie con
                                                                                                          39%
                                                                                                                       figli, mentre aumentano i
                                                                                                                       single e le coppie senza
                                                                                                          28%          figli, con un conseguente
                                                        25%             26%              26%
                                                                                                                       aumento del numero di
                                21%                                                                                    famiglie.
         19%
                                20%                     21%             21%              21%              21%
         19%
          7%                     8%                     8%               9%              9%               9%


              3%                     3%                   3%                3%               3%               3%

         1988              1994-1995             1998-1999          2002-2003        2006-2007        2008-2009

Famiglie (migliaia): 19.872                                   Fonte: Istat 2010                              Famiglie (migliaia): 23.979


FONTE: ISTAT (2009) – DEMOISTAT e Indagini Multiscopo
% nati da genitori non sposati – trend 1980 - 2007
  La maggiore predisposizione delle nuove generazioni alla convivenza, si evidenzia anche in un
  aumento in tutti i paesi dei nati fuori dal matrimonio, che in Danimarca raggiungono quasi la
  metà dei nuovi nati …
                       50%
                                                             46.2%

    % nascite fuori dal                                                              38.5%
                        40%
    matrimonio, 1980
                                                         33.2%           32.1%
                       30%




                       20%           17.7%                                       18.4%

    % nascite fuori dal                                              11.9%
    matrimonio, 200 10%
    8                         4.3%
                                             0.8% 2.0%
                        0%

                                Italia       Giappone    Danimarca    Germania      USA

Source: OECD (2010)

                                                                                              39
5. Avere figli




                 40
Tasso di Fertilità totale (numero figli per donna)


                  Si fanno meno figli…


                                                                            Tasso di
                                                                            Fertilità
                                                                             2009
                                                              Italia          1,41
                                                              Giappone        1,37
                                                              Danimarca       1,84
                                                              Germania        1,36
                                                              Stati Uniti     2,05
                                                              Brasile         1,86




Fonte: World Bank (2010)
                                                                                        41
Tasso di Fertilità totale (numero figli per donna) – il caso danese
  4
                           Mentre Italia, Giappone e Germania hanno un calo della natalità che
                           continua dal 1964 ad oggi (seppur con una leggera ripresa negli
 3,5
                           ultimi anni) la Danimarca è riuscita ad invertire la tendenza all’inizio
                           degli anni ‘80
  3




 2,5

                                                                                                                                           Danimarca
                                                                                                                                           Germania
  2
                                                                                                                                           Italia
                                                                                                                                           Giappone
                                                                                                                                           Stati Uniti
 1,5




  1




 0,5




  0
       1960 1962 1964 1966 1968 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Fonte: World Bank (2010)
                                                                                                                                                         42
Età media della donna al primo figlio

                … e la nascita del primo figlio viene sempre più rimandata

                                          1970                         1995                      2009

                                   29.9                                                          30
      30                                                 29.1                 28.4
                           28                     27.5                 27.4               27.5
                     25                    25.6
      25
                                                                23.8                 24                        24.5 25
                                                                                                        22.7
Età media




      20



      15



      10



            5



            0
                          Italia             Giappone             Danimarca           Germania                 USA
                Fonte: OECD (2009)

                                                                                                                         43
Negli ultimi decenni è cresciuto il tasso di occupazione femminile
                 … e la nascita del primo figlio viene sempre più rimandata
     anche a causa una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro; allo
          stesso tempo la difficoltà di conciliare vita privata e vita professionale…
                                100.0%



                                 80.0%
                Italia                                        71.1% 68.0%
                Giappone                            60.1%                   61.7%
                                 60.0%
                                                                                      57.7%
                Danimarca
                                           46.1%
                Germania
                                 40.0%
                Stati Uniti
                Brasile
                                 20.0%



                                  0.0%

                                                       Tasso       Tasso       Tasso
                                                                                                       Totale
                                     occupazione    occupazione occupazione occupazione Totale donne
                                                                                                     popolazione
                                    femminile per      donne       donne       donne       15-64
                                                                                                        15-64
                                      anno d'età     18-24anni   25-54 anni  55-56 enni
                                        Italia         15,8        58,1        28,4           46,1      56,9
                                      Danimarca        54,7        79,1        55,9           71,0      73,8
                                      Germania         46,6        78,0        53,6            68       72,8
                                      Stati Uniti      44,6        69,2        56,1           61,7      66,9
Fonte: ILO dato Dicembre 2011
                                                                                                                   44
I lavoratori part-time sul totale dei lavoratori
                – confronto 2000-2010 per genere

                      … fa sì che l’occupazione femminile non sia tuttora a tempo pieno

            % part-time sul totale dei lavoratori DONNE                       % part-time sul totale dei lavoratori UOMINI


                         2000            2010                                                    2000              2010

40                                        37.9                           40

                     33.9              33.9
         31.1
30                                                                28.1   30
                                25.9
     23.4                   24.0

20                                               18.0 18.4               20

                                                                                                          13.6
                                                                                             10.4   9.3                                       10.1
10                                                                       10                                            7.9   7.7 8.8
                                                                                5.7 6.3                          4.8


 0                                                                       0
       Italia     Giappone Danimarca Germania    Stati Uniti   Brasile           Italia   Giappone Danimarca Germania        Stati Uniti   Brasile




Fonte: OECD (2010)



                                                                                                                                                     45
Il tasso di occupazione delle donne con figli per età dei figli
       Se in Italia uscire dal mercato del lavoro è molto rischioso (le donne non smettono di
             lavorare del tutto nemmeno con figli molto piccoli), in altri Paesi il tasso di
        occupazione diminuisce per poi risalire contemporaneamente alla crescita dei figli
  1            Tasso occupazione femminile totale      figli 0-16     <3         da 3 a 6 anni    tra 6 e 16 anni



  1                                                      77% 78%78%
                                                      71% 71%                                                      73%
                                                68%                        66%                     67%
                                                                                            63% 62%         63%
                              60%
  1                                                                          55%       55%             54%
                51%                52%
       46%48%47% 48%                       48%

  0                                                                                36%
                                       29%

  0



  0
               Italia                Giappone             Danimarca              Germania            Stati Uniti


Fonte: OECD (2010)


                                                                                                                         46
Minuti medi giornalieri di lavoro non retribuito (dedicato alla cura della
         casa, dei figli ecc..) – confronto uomini e donne
          Se il tasso di occupazione classica delle donne è inferiore a quella degli uomini,
               il tempo dedicato alle attività domestiche e di cura del nucleo familiare
                              resta sbilanciato verso il mondo femminile
                      400
        Italia        380
                      360
                      340    326
                      320
        Giappone      300
                      280          269         269
                      260                243         248
        Danimarca     240                                                              223
                      220                                                                    210
                      200                                              186
                      180                                                    164 161
        Germania      160
                      140
                      120                                   103                                         105
        USA           100                                                                                     87
                       80                                         59                               57
                       60
                       40
        Brasile        20
                        0
                                                                                       Delta minuti medi lavoro
                            Minuti medi Donne              Minuti medi Uomini           non retribuito donne -
Source: OECD (2008)                                                                      minuti medi uomini

                                                                                                                   47
Minuti medi giornalieri di lavoro non retribuito (dedicato alla cura della casa,
          dei figli ecc..) di uomini e donne e tasso d’occupazione femminile
   La centralità dei fattori culturali: i paesi ad alta occupazione femminile sono quelli in cui
    le differenze di tempo dedicato alle attività di cura tra uomini e donne sono più piccole
      Minutes of unpaid work per day


        500

                                                                                                 Female: R² = 0.44             Male: R² = 0.22


        400                        DONNE
                   TUR                              MEX



                                                   ITA                  PRT
                                                                                                           AUS
        300                Differenza fra                   POL
                                                           ESP                     IRL
                                                                                  EST
                                                                                    SVN
                                                                                               NZL

                               minuti       ZAF
                                                                  HUN
                                                                          FRA
                                                                                    DEU
                                                                                    JPN                    GBR
                                                                                                             NLD
                                                                                                            AUT
                                                                                                           USA
                                                                                                                    CAN       SWE
                             dedicati da                                 KOR
                                                                            BEL                      FIN
                                                                                                                   CHN
                                                                                                                           DNK
                                                                                                                                NOR
                              uomini e
        200
                              donne al                                                                   AUS
                                                                                                                           DNK
                                                                                                                              SWE
                                                                                  EST
                                                                                   SVN
                           lavoro di cura                  POL
                                                                            BEL
                                                                                    DEU
                                                                                               NZL         NLD
                                                                                                     FIN USA
                                                                                                         GBR CAN                NOR
                                                                          FRA                             AUT
                                                                  HUN              IRL
                   TUR                               MEX
                                                   ITA     ESP
        100                                 ZAF                         PRT
                                                                                                                   CHN


                                                                                    JPN
                                 UOMINI                                  KOR



          0
              20                 30           40                   50                     60                              70                     80
                                                                                               Female employment rate (%)
Source: Miranda (2011), “Cooking, Cleaning and Volunteering: Unpaid Work around the World”.
                                                                                                                                                      48
Le politiche




               49
La spesa sociale




                   50
La spesa sociale in % sul PIL

                                                                                     2007
 Public
             26,1%              25,2%           24,9%

 Mandatory
 Private                                                        18,7%
                                                                                  16,2%
 Voluntary
 Private                                                                                  10,2%


                                                                           3,1%
                         2,3%
                                    1,1% 1,8%       1,6% 0,6%       0,6%              0,3%
                  0,2%


                Danimarca         Germania          Italia        Giappone            USA

TOTALE          28.7               28.0            27.0            22.3              26.7




  Fonti: OCSE

                                                                                                  51
La composizione in % della spesa sociale PUBBLICA                                                    2007

                         pension            income support               health          other services
                 100%
                                             11%                6%                 11%               6%
                          27%
                  80%                                            27%
                                              31%                                  34%              44%
Dati % su base                                                   11%
                  60%      25%
  totale spesa
                                             16%                                    9%
sociale pubblica                                                                                     12%
                  40%
                          27%
                                                                57%
                                             42%                                   47%
                  20%                                                                               37%
                          21%
                   0%

                        Danimarca         Germania             Italia            Giappone            USA
 TOTALE SPESA
   SOCIALE              26.1%             25.2%                24.9%              18.7%               16.2%
PUBBLICA su PIL



                                Public social expenditures on pension as % GDP
                                Public social expenditures on income support to the working age as % GDP
                                Public social expenditures on Health as % GDP
                                Public social expenditures on other services as % GDP
La spesa sociale PUBBLICA in % sul PIL: TREND

               Public social expenditures as % GDP, projected from 2008 to 2012
35


30
                                                                                          29,5
                                                                       26,1
                                                                                         26,4
                                                                25,2                             Denmark
25
                                                                                        25,8
                                                                      24,9

20                                                                   18,7                        Germany
                                                                                          19,5


15                                                                   16,2                        Italy


10                                                                                               Japan


 5
                                                                                                 United
                               Dal 2008 al 2012 si mostrano delle stime                          States

 0
 88



          91



                     94



                                97



                                          00



                                                     03



                                                                06



                                                                              09



                                                                                    12
19



         19



                   19



                              19



                                         20



                                                   20



                                                              20



                                                                            20



                                                                                   20
     Fonte: OCSE
                                                                                                           53
Le politiche per il lavoro




                             56
Le politiche per il lavoro

 Contro la disoccupazione e a favore del lavoro, si possono individuare tre
  livelli di protezione del reddito, validi, a esclusione di alcune differenze
  tra le nazioni, nella maggior parte dei paesi europei:
    il primo livello è quello ASSICURATIVO: le prestazioni sono erogate
     per durate massime prestabilite a fronte di versamenti contributivi;
    il secondo livello è convenzionalmente definito ASSISTENZIALE
     DEDICATO: le prestazioni vengono corrisposte in relazione ai diversi
     requisiti di reddito, ed erogate nel caso di impossibilità di accesso al
     primo livello oppure all’evenienza di esaurimento delle spettanze e
     perdurante stato di disoccupazione; nella maggioranza dei paesi
     europei l’attiva partecipazione del disoccupato al reinserimento nel
     mercato del lavoro nel periodo di copertura assicurativa è il
     prerequisito per poter accedere al livello assistenziale;
    Il terzo livello è quello ASSISTENZIALE GENERALE, che riguarda le
     persone che si trovano in condizioni di povertà o hanno delle
     difficoltà (sostentamento dei figli, ecc.) che ostacolano il re-
     inserimento nel mercato del lavoro (in questo caso le prestazioni
     forniscono un reddito minimo garantito in base a requisiti di reddito
     e patrimonio)
Le politiche per il lavoro

 In aggiunta ai tre livelli schematici alcune realtà prevedono
  PROGRAMMI DI TUTELA PIÙ SPECIFICI: ad esempio la sospensione
  temporanea del lavoro per crisi settoriali/congiunturali; inoltre il
  sostegno al reddito può essere effettuato anche tramite strumenti
  diversi dai sussidi di disoccupazione: prestazioni familiari, esenzioni
  fiscali, accesso agevolato a servizi pubblici
 Ad ogni modo, l’elemento chiave comune a tutti i Paesi europei è la
  presenza di un sistema assicurativo contro la disoccupazione: il
  lavoratore paga un premio, sotto forma di contributi sociali, e la
  controprestazione si concretizza nell’erogazione dell’assicurazione
  contro la disoccupazione
Fonte:
     La spesa pubblica per le politiche del lavoro (% sul PIL)                                   OCSE, Eurostat

             Paese                       Spesa totale        Poitiche attive       Politiche passive
                                          (in % sul PIL)       (in % sul PIL)         (in % sul PIL)

            Denmark                          3,35                1,62                   1,73
            Germany                          2,52                1,00                   1,52
              Italy                          1,83                0,44                   1,39
              USA                            1,17                0,16                   1,00
              Japan                          0,88                0,47                   0,42
        United Kingdom                       0,66                0,33                   0,33
POLITICHE ATTIVE (ALMP: Active Labor Market Policies)      POLITICHE PASSIVE
  - Supporto e orientamento personalizzati a favore di       - Out-of-work income maintenance and support
    chi cerca lavoro da parte dei servizi pubblici per
    l’impiego                                                - Early retirement (prepensionamento)
  - Formazione e addestramento
  - Schemi di suddivisione del lavoro (job sharing, job
    rotation)
  - Incentivi all’occupazione
  - Politiche di integrazione dei disabili
  - Creazione diretta di lavoro (job creation)
  - Incentivi alle start up
La flexicurity danese

MA QUALI SONO NEL DETTAGLIO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MODELLO DANESE?
  nella grande importanza data alle POLITICHE ATTIVE del lavoro, con relativo ingente livello di spesa;
  in un sistema di benefici (sussidi) A DUE TEMPI, con un periodo iniziale cosiddetto “passivo” –
   quando il disoccupato riceve sussidi – ed un successivo “periodo di attivazione”, quando è costretto
   alla ricerca attiva del lavoro , pena la perdita di alcuni benefits;
  nell’introduzione           di           PIANI          DI           AZIONE  INDIVIDUALI
   (orientamento, formazione, istruzione, introduzione pratica al mondo d’impresa ecc.) che
   specificano le misure attive da intraprendere per ciascun disoccupato;
  nell’elevata PRIORITÀ data all’orientamento iniziale e ad altre forme di contatto personale con
   ciascun disoccupato aventi cadenza almeno trimestrale;
  nel COINVOLGIMENTO ATTIVO DELLE PARTI SOCIALI nella definizione e nell’attuazione di
   programmi di rilevanza sociale; ad esempio, altri attori – quali imprese ed organizzazioni
   private, inclusi i fondi di assicurazione – sono stati maggiormente coinvolti nell’attuazione delle
   politiche del lavoro in ogni sua fase;
  nella DECENTRALIZZAZIONE, ossia il trasferimento dell’attuazione delle politiche del lavoro a
   consigli regionali, che sono incaricati di adattare i gruppi di utenza ed i relativi programmi ai
   fabbisogni locali;
  nella BASSA PROTEZIONE DEL POSTO DI LAVORO, ALTO TASSO DI COMPENSAZIONE, SEVERITÀ DEL
   CONTROLLO sulla situazione del singolo disoccupato
Le politiche per la famiglia




                               62
La composizione della spesa pubblica per la famiglia: suddivisione tra
             trasferimenti in denaro*, servizi** e esenzioni fiscali - % sul PIL (2007)
  % of GDP                   Cash benefits    Benefits in kind   Tax break for social purposes
 4,0%


 3,5%


 3,0%


 2,5%
                                                                                            OECD average = 2.19%
 2,0%


 1,5%


 1,0%


 0,5%


 0,0%




* Cash benefits comprende assegni familiari, maternità e paternità ed altre prestazioni in denaro
** I servizi comprendono servizi di assistenza diurna e servizi di cura domiciliare e altri servizi
I dati si riferiscono alle politiche rivolte esclusivamente alle famiglie (sono quindi esclusi, ad esempio, la sanità e le
politiche di supporto per l’accesso alla casa)
                            Fonte: “Doing better for families”, OCSE 2011                                                    63
La relazione tra tasso di fertilità, occupazione femminile e spesa pubblica per
           il servizi per la prima infanzia
   Il “modello nordico”: alta fecondità, alta occupazione femminile e elevate spese per
Female employment rate (%)
  90
                                    la cura dell’infanzia
                           R² = 0.32
  85
                                               SVN                                                               NOR       DNK
                                                                                                                                          SWE
  80                 CHE                                                               FIN
                                                                           NLD   AUT                              ISL
       CAN                                                                                   FRA
  75                 EST                                   DEU
                             CZE                     NZL         BEL       GBR

                   POL SLV               AUS
  70                               USA

             JPN
                                         HUN                             L’anomalia italiana: un livello di spesa
  65   IRL                                                               comparabile ad altri paesi europei, ma
                                                             ESP
                              GRE
                                                                          bassa occupazione femminile e bassa
  60
                                                                                         fertilità
                                                                   ITA
                                                                                                            High fertility (1.8 to 2.1)

  55
                                                                                                            Med. fertility (1.6 to 1.7)
                                                                                                                           (1.
              MEX
  50                                                                                                        Low fertility (1.2 to 1.5)


  45
       0                           10 000                              20 000                  30 000                   40 000              50 000
                                                                                                        Childcare expenditure (USD PPP)
Fonte: “Doing better for families”, OCSE 2011
                                                                                                                                                     65
Durata in settimane del congedo parentale e maternità – confronto tra tassi
      equivalenti

                            Maternity and parental paid leave (full-rate equivalent) - 2007/08
                                                         (weeks)
                                                            OECD average
  60,00


  50,00


  40,00


  30,00


  20,00


  10,00
                     54,6




                                   39,6




                                                  37,7




                                                                  32,3




                                                                               23,8




                                                                                                 0,0
   0,00
                Germany          Japan         Sweden        Denmark          Italy        United
                                                                                           States

Tasso equivalente: durata in settimane prevista * compensazione ricevuta (in % sul salario)

Fonte: OCSE (2011)


                                                                                                       66
Settimane di diritto al congedo di paternità per legge nei vari paesi

 Weeks
                                                 Paternity leave
      18

      16                                                                           L’attuale riforma del
                                                                                    lavoro prevista dal
      14     13,0 13,0                                                           Governo Monti, prevede
                                                                                       anche in Italia
      12
                                                                                     l’inserimento del
                         10,0 10,0
      10                                                                          congedo di paternità
                                                                                 obbligatorio per 3 giorni
         8                           7,0

         6

         4
                                           2,9
                                                 2,1   2,0   2,0   2,0
         2                                                               1,4   1,4   1,4
                                                                                           0,7   0,6   0,4   0,3   0,3
         0
   Year of   1998 .. 1993 1980 1991 1995 1931 1984 2002 2003 1961 .. 1962 2002 .. 2008 2000 2002
introduction
              ISL SVN NOR SWE FIN POR ESP DK FRA GBR BEL EST LUX HUN CHL KOR GRE NLD



                             Fonte: “Doing better for families”, OCSE 2011

                                                                                                                         67
I servizi per la prima infanzia: % bambini 0-2 anni che utilizzano servizi per la
       prima infanzia - asili nido e altri servizi innovativi (anno 2008 – Italia 2009)


                          100.0%



                           80.0%
   Italia (2009)                                                 65.7%
   Giappone (2008)
                           60.0%                                                        55.7%
   Danimarca (2008)
   Germania (2008)
                           40.0%
   Stati Uniti (2005)
                                                     28.3%
   Brasile (2009)
                           20.0%
                                                                            17.8%                   16.9%
                                         13.6%

                            0.0%

Fonti: Italia, ISTAT (2009), USA “Early Childhood Program Participation Survey” (2005), Giappone “Statistical Report on
Social Welfare Administration and Services” (2008); Danimarca, NOSOSCO (2008), Germania Regionaldatenbank
(2008), Brasile (2009) Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística

                                                                                                                          68
Rapporto di ricerca Ipsos ideato e curato
per il VII Incontro mondiale delle famiglie da:

Cecilia Pennati - ricercatrice Ipsos

Fabio Era - ricercatore Ipsos

Stefano Cartasegna - laureando in Scienze Politiche Università degli studi di
Urbino “Carlo Bo”

Con la supervisione ed il coordinamento di Nando Pagnoncelli - CEO Ipsos




                                                                                69

Contenu connexe

En vedette

Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...
Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...
Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...Digital for Academy
 
Stephen shore.it
Stephen shore.itStephen shore.it
Stephen shore.itimartini
 
La transizione dall’età pediatrica all’età adulta nelle MPS
La transizione dall’età pediatrica all’età adultanelle MPSLa transizione dall’età pediatrica all’età adultanelle MPS
La transizione dall’età pediatrica all’età adulta nelle MPSCentroMalattieRareFVG
 
I Mille volti della Nutrizione - Integrazione alimentare nelle patologie me...
I Mille volti della Nutrizione -   Integrazione alimentare nelle patologie me...I Mille volti della Nutrizione -   Integrazione alimentare nelle patologie me...
I Mille volti della Nutrizione - Integrazione alimentare nelle patologie me...Digital for Academy
 
La multidisciplinarietà nelle mucopolisaccaridosi: supporto dell’imaging nel ...
La multidisciplinarietà nelle mucopolisaccaridosi: supporto dell’imaging nel ...La multidisciplinarietà nelle mucopolisaccaridosi: supporto dell’imaging nel ...
La multidisciplinarietà nelle mucopolisaccaridosi: supporto dell’imaging nel ...CentroMalattieRareFVG
 

En vedette (6)

Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...
Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...
Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...
 
Stephen shore.it
Stephen shore.itStephen shore.it
Stephen shore.it
 
La transizione dall’età pediatrica all’età adulta nelle MPS
La transizione dall’età pediatrica all’età adultanelle MPSLa transizione dall’età pediatrica all’età adultanelle MPS
La transizione dall’età pediatrica all’età adulta nelle MPS
 
Giovani e Mutamento
Giovani e MutamentoGiovani e Mutamento
Giovani e Mutamento
 
I Mille volti della Nutrizione - Integrazione alimentare nelle patologie me...
I Mille volti della Nutrizione -   Integrazione alimentare nelle patologie me...I Mille volti della Nutrizione -   Integrazione alimentare nelle patologie me...
I Mille volti della Nutrizione - Integrazione alimentare nelle patologie me...
 
La multidisciplinarietà nelle mucopolisaccaridosi: supporto dell’imaging nel ...
La multidisciplinarietà nelle mucopolisaccaridosi: supporto dell’imaging nel ...La multidisciplinarietà nelle mucopolisaccaridosi: supporto dell’imaging nel ...
La multidisciplinarietà nelle mucopolisaccaridosi: supporto dell’imaging nel ...
 

Similaire à Report i giovani e il lavoro

A. Ferrara, C. Freguja, L. Gargiulo: La difficile condizione dei giovani in I...
A. Ferrara, C. Freguja, L. Gargiulo: La difficile condizione dei giovani in I...A. Ferrara, C. Freguja, L. Gargiulo: La difficile condizione dei giovani in I...
A. Ferrara, C. Freguja, L. Gargiulo: La difficile condizione dei giovani in I...Istituto nazionale di statistica
 
A. Donno M. L. Tanturri - Determinanti a livello micro dell’infecondità in I...
A. Donno  M. L. Tanturri - Determinanti a livello micro dell’infecondità in I...A. Donno  M. L. Tanturri - Determinanti a livello micro dell’infecondità in I...
A. Donno M. L. Tanturri - Determinanti a livello micro dell’infecondità in I...Istituto nazionale di statistica
 
giovanni campagnoli (2009): Contesto ipotesi per le politiche giovanili, Monza
giovanni campagnoli (2009): Contesto ipotesi per le politiche giovanili, Monzagiovanni campagnoli (2009): Contesto ipotesi per le politiche giovanili, Monza
giovanni campagnoli (2009): Contesto ipotesi per le politiche giovanili, MonzaGiovanni Campagnoli
 
MILLENNIALS | BTO 2015 | Monica Fabris
MILLENNIALS | BTO 2015 | Monica FabrisMILLENNIALS | BTO 2015 | Monica Fabris
MILLENNIALS | BTO 2015 | Monica FabrisBTO Educational
 
2015 Istat avere figli in italia negli anni 2000
2015 Istat avere figli in italia negli anni 20002015 Istat avere figli in italia negli anni 2000
2015 Istat avere figli in italia negli anni 2000Experience for You
 
Lidia Gargiulo, Rita De Carli, Roberta Crialesi, Laura Iannucci, Daniele Spiz...
Lidia Gargiulo, Rita De Carli, Roberta Crialesi, Laura Iannucci, Daniele Spiz...Lidia Gargiulo, Rita De Carli, Roberta Crialesi, Laura Iannucci, Daniele Spiz...
Lidia Gargiulo, Rita De Carli, Roberta Crialesi, Laura Iannucci, Daniele Spiz...Istituto nazionale di statistica
 
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...Istituto nazionale di statistica
 
In Corsa Senza Meta
In Corsa Senza MetaIn Corsa Senza Meta
In Corsa Senza Metamaumastro
 
S. Salvini - Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori u...
S. Salvini - Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori u...S. Salvini - Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori u...
S. Salvini - Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori u...Istituto nazionale di statistica
 
Equità di genere e crescita economica
Equità di genere e crescita economica Equità di genere e crescita economica
Equità di genere e crescita economica Joerg Buck
 
Giovani e media_Panarese
Giovani e media_PanareseGiovani e media_Panarese
Giovani e media_PanaresePaola Panarese
 
Premessa giovit camp
Premessa giovit campPremessa giovit camp
Premessa giovit campLaura Catana
 
(2007), Quale posto per i giovani?, Rovigo
(2007), Quale posto per i giovani?, Rovigo(2007), Quale posto per i giovani?, Rovigo
(2007), Quale posto per i giovani?, RovigoGiovanni Campagnoli
 
C. Facioni I. Corazziari - La soddisfazione degli italiani alla luce del comp...
C. Facioni I. Corazziari - La soddisfazione degli italiani alla luce del comp...C. Facioni I. Corazziari - La soddisfazione degli italiani alla luce del comp...
C. Facioni I. Corazziari - La soddisfazione degli italiani alla luce del comp...Istituto nazionale di statistica
 
CUMES 2013 - Lezione 3 Iacomini
CUMES 2013 - Lezione 3  IacominiCUMES 2013 - Lezione 3  Iacomini
CUMES 2013 - Lezione 3 IacominiCumesMilano
 
McDonald's e i fast food in Italia
McDonald's e i fast food in ItaliaMcDonald's e i fast food in Italia
McDonald's e i fast food in ItaliaTarget Research
 
Bisogni e costi delle persone con lesione midollare e dei nuclei famigliari d...
Bisogni e costi delle persone con lesione midollare e dei nuclei famigliari d...Bisogni e costi delle persone con lesione midollare e dei nuclei famigliari d...
Bisogni e costi delle persone con lesione midollare e dei nuclei famigliari d...ISTUD Business School
 

Similaire à Report i giovani e il lavoro (20)

A. Ferrara, C. Freguja, L. Gargiulo: La difficile condizione dei giovani in I...
A. Ferrara, C. Freguja, L. Gargiulo: La difficile condizione dei giovani in I...A. Ferrara, C. Freguja, L. Gargiulo: La difficile condizione dei giovani in I...
A. Ferrara, C. Freguja, L. Gargiulo: La difficile condizione dei giovani in I...
 
DEXT gli impatti della crescita demografica
DEXT gli impatti della crescita demograficaDEXT gli impatti della crescita demografica
DEXT gli impatti della crescita demografica
 
A. Donno M. L. Tanturri - Determinanti a livello micro dell’infecondità in I...
A. Donno  M. L. Tanturri - Determinanti a livello micro dell’infecondità in I...A. Donno  M. L. Tanturri - Determinanti a livello micro dell’infecondità in I...
A. Donno M. L. Tanturri - Determinanti a livello micro dell’infecondità in I...
 
giovanni campagnoli (2009): Contesto ipotesi per le politiche giovanili, Monza
giovanni campagnoli (2009): Contesto ipotesi per le politiche giovanili, Monzagiovanni campagnoli (2009): Contesto ipotesi per le politiche giovanili, Monza
giovanni campagnoli (2009): Contesto ipotesi per le politiche giovanili, Monza
 
MILLENNIALS | BTO 2015 | Monica Fabris
MILLENNIALS | BTO 2015 | Monica FabrisMILLENNIALS | BTO 2015 | Monica Fabris
MILLENNIALS | BTO 2015 | Monica Fabris
 
2015 Istat avere figli in italia negli anni 2000
2015 Istat avere figli in italia negli anni 20002015 Istat avere figli in italia negli anni 2000
2015 Istat avere figli in italia negli anni 2000
 
Lidia Gargiulo, Rita De Carli, Roberta Crialesi, Laura Iannucci, Daniele Spiz...
Lidia Gargiulo, Rita De Carli, Roberta Crialesi, Laura Iannucci, Daniele Spiz...Lidia Gargiulo, Rita De Carli, Roberta Crialesi, Laura Iannucci, Daniele Spiz...
Lidia Gargiulo, Rita De Carli, Roberta Crialesi, Laura Iannucci, Daniele Spiz...
 
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
 
In Corsa Senza Meta
In Corsa Senza MetaIn Corsa Senza Meta
In Corsa Senza Meta
 
S. Salvini - Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori u...
S. Salvini - Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori u...S. Salvini - Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori u...
S. Salvini - Il BES: un quadro generale delle componenti e degli indicatori u...
 
Equità di genere e crescita economica
Equità di genere e crescita economica Equità di genere e crescita economica
Equità di genere e crescita economica
 
Giovani e media_Panarese
Giovani e media_PanareseGiovani e media_Panarese
Giovani e media_Panarese
 
Welfare CO-Mantova
Welfare CO-MantovaWelfare CO-Mantova
Welfare CO-Mantova
 
Premessa giovit camp
Premessa giovit campPremessa giovit camp
Premessa giovit camp
 
(2007), Quale posto per i giovani?, Rovigo
(2007), Quale posto per i giovani?, Rovigo(2007), Quale posto per i giovani?, Rovigo
(2007), Quale posto per i giovani?, Rovigo
 
C. Facioni I. Corazziari - La soddisfazione degli italiani alla luce del comp...
C. Facioni I. Corazziari - La soddisfazione degli italiani alla luce del comp...C. Facioni I. Corazziari - La soddisfazione degli italiani alla luce del comp...
C. Facioni I. Corazziari - La soddisfazione degli italiani alla luce del comp...
 
Prova di esame
Prova di esameProva di esame
Prova di esame
 
CUMES 2013 - Lezione 3 Iacomini
CUMES 2013 - Lezione 3  IacominiCUMES 2013 - Lezione 3  Iacomini
CUMES 2013 - Lezione 3 Iacomini
 
McDonald's e i fast food in Italia
McDonald's e i fast food in ItaliaMcDonald's e i fast food in Italia
McDonald's e i fast food in Italia
 
Bisogni e costi delle persone con lesione midollare e dei nuclei famigliari d...
Bisogni e costi delle persone con lesione midollare e dei nuclei famigliari d...Bisogni e costi delle persone con lesione midollare e dei nuclei famigliari d...
Bisogni e costi delle persone con lesione midollare e dei nuclei famigliari d...
 

Plus de Nando Pagnoncelli

L'Italia al tempo del Coronavirus - 3° aggiornamento
L'Italia al tempo del Coronavirus - 3° aggiornamentoL'Italia al tempo del Coronavirus - 3° aggiornamento
L'Italia al tempo del Coronavirus - 3° aggiornamentoNando Pagnoncelli
 
L'Italia al tempo del Coronavirus
L'Italia al tempo del CoronavirusL'Italia al tempo del Coronavirus
L'Italia al tempo del CoronavirusNando Pagnoncelli
 
Il volere mi chiama - Donne & propositi per il nuovo Anno
Il volere mi chiama - Donne & propositi per il nuovo AnnoIl volere mi chiama - Donne & propositi per il nuovo Anno
Il volere mi chiama - Donne & propositi per il nuovo AnnoNando Pagnoncelli
 
La percezione della violenza di genere in Italia: una tipologia di approccio ...
La percezione della violenza di genere in Italia: una tipologia di approccio ...La percezione della violenza di genere in Italia: una tipologia di approccio ...
La percezione della violenza di genere in Italia: una tipologia di approccio ...Nando Pagnoncelli
 
Come afferrare Proteo: la prima ricerca di base sulla Radio
Come afferrare Proteo: la prima ricerca di base sulla RadioCome afferrare Proteo: la prima ricerca di base sulla Radio
Come afferrare Proteo: la prima ricerca di base sulla RadioNando Pagnoncelli
 
Chi è il consumatore fedele?
Chi è il consumatore fedele? Chi è il consumatore fedele?
Chi è il consumatore fedele? Nando Pagnoncelli
 
"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del Risparmio
"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del Risparmio"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del Risparmio
"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del RisparmioNando Pagnoncelli
 
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica Nando Pagnoncelli
 
Riduzione del danno applicato al tabacco e prodotti alternativi
Riduzione del danno applicato al tabacco e prodotti alternativiRiduzione del danno applicato al tabacco e prodotti alternativi
Riduzione del danno applicato al tabacco e prodotti alternativiNando Pagnoncelli
 
Ipsos e Tuttofood raccontano evoluzioni e risposte per i nuovi consumatori
Ipsos e Tuttofood raccontano evoluzioni e risposte per i nuovi consumatoriIpsos e Tuttofood raccontano evoluzioni e risposte per i nuovi consumatori
Ipsos e Tuttofood raccontano evoluzioni e risposte per i nuovi consumatoriNando Pagnoncelli
 
Il 3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...
Il  3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...Il  3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...
Il 3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...Nando Pagnoncelli
 
Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...
Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...
Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...Nando Pagnoncelli
 
Opinioni dei cittadini e dei sindaci lombardi
Opinioni dei cittadini e dei sindaci lombardi  Opinioni dei cittadini e dei sindaci lombardi
Opinioni dei cittadini e dei sindaci lombardi Nando Pagnoncelli
 
Lo stato degli enti locali gennaio 2015
Lo stato degli enti locali gennaio 2015Lo stato degli enti locali gennaio 2015
Lo stato degli enti locali gennaio 2015Nando Pagnoncelli
 
Rosa shocking: Rapporto violenza di genere
Rosa shocking: Rapporto violenza di genere Rosa shocking: Rapporto violenza di genere
Rosa shocking: Rapporto violenza di genere Nando Pagnoncelli
 
Ipsos per ActionAid - sprechi alimentari in casa e a mensa a scuola
Ipsos per ActionAid - sprechi alimentari in casa e a mensa a scuolaIpsos per ActionAid - sprechi alimentari in casa e a mensa a scuola
Ipsos per ActionAid - sprechi alimentari in casa e a mensa a scuolaNando Pagnoncelli
 

Plus de Nando Pagnoncelli (20)

L'Italia al tempo del Coronavirus - 3° aggiornamento
L'Italia al tempo del Coronavirus - 3° aggiornamentoL'Italia al tempo del Coronavirus - 3° aggiornamento
L'Italia al tempo del Coronavirus - 3° aggiornamento
 
L'Italia al tempo del Coronavirus
L'Italia al tempo del CoronavirusL'Italia al tempo del Coronavirus
L'Italia al tempo del Coronavirus
 
Il volere mi chiama - Donne & propositi per il nuovo Anno
Il volere mi chiama - Donne & propositi per il nuovo AnnoIl volere mi chiama - Donne & propositi per il nuovo Anno
Il volere mi chiama - Donne & propositi per il nuovo Anno
 
Perils of perception 2015
Perils of perception 2015Perils of perception 2015
Perils of perception 2015
 
La percezione della violenza di genere in Italia: una tipologia di approccio ...
La percezione della violenza di genere in Italia: una tipologia di approccio ...La percezione della violenza di genere in Italia: una tipologia di approccio ...
La percezione della violenza di genere in Italia: una tipologia di approccio ...
 
Come afferrare Proteo: la prima ricerca di base sulla Radio
Come afferrare Proteo: la prima ricerca di base sulla RadioCome afferrare Proteo: la prima ricerca di base sulla Radio
Come afferrare Proteo: la prima ricerca di base sulla Radio
 
Chi è il consumatore fedele?
Chi è il consumatore fedele? Chi è il consumatore fedele?
Chi è il consumatore fedele?
 
"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del Risparmio
"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del Risparmio"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del Risparmio
"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del Risparmio
 
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
La corporate social responsibility vista da opinione pubblica
 
Riduzione del danno applicato al tabacco e prodotti alternativi
Riduzione del danno applicato al tabacco e prodotti alternativiRiduzione del danno applicato al tabacco e prodotti alternativi
Riduzione del danno applicato al tabacco e prodotti alternativi
 
Ipsos e Tuttofood raccontano evoluzioni e risposte per i nuovi consumatori
Ipsos e Tuttofood raccontano evoluzioni e risposte per i nuovi consumatoriIpsos e Tuttofood raccontano evoluzioni e risposte per i nuovi consumatori
Ipsos e Tuttofood raccontano evoluzioni e risposte per i nuovi consumatori
 
Il 3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...
Il  3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...Il  3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...
Il 3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...
 
Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...
Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...
Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...
 
Opinioni dei cittadini e dei sindaci lombardi
Opinioni dei cittadini e dei sindaci lombardi  Opinioni dei cittadini e dei sindaci lombardi
Opinioni dei cittadini e dei sindaci lombardi
 
Lo stato degli enti locali gennaio 2015
Lo stato degli enti locali gennaio 2015Lo stato degli enti locali gennaio 2015
Lo stato degli enti locali gennaio 2015
 
Rosa shocking: Rapporto violenza di genere
Rosa shocking: Rapporto violenza di genere Rosa shocking: Rapporto violenza di genere
Rosa shocking: Rapporto violenza di genere
 
Ipsos Perils of perception
Ipsos Perils of perceptionIpsos Perils of perception
Ipsos Perils of perception
 
Il modello PLSme
Il modello PLSmeIl modello PLSme
Il modello PLSme
 
Ipsos per ActionAid - sprechi alimentari in casa e a mensa a scuola
Ipsos per ActionAid - sprechi alimentari in casa e a mensa a scuolaIpsos per ActionAid - sprechi alimentari in casa e a mensa a scuola
Ipsos per ActionAid - sprechi alimentari in casa e a mensa a scuola
 
Intercultura 2014
Intercultura 2014 Intercultura 2014
Intercultura 2014
 

Report i giovani e il lavoro

  • 1. I giovani, il passaggio all’età adulta e il futuro VII Incontro mondiale delle famiglie © 2012 Ipsos. All rights reserved. Contains Ipsos' Confidential and Proprietary information and Maggio 2012 may not bedisclosed or reproduced without the prior written consent of Ipsos.
  • 4. I nuovi bisogni in un “vecchio” welfare*: il perché di un’analisi internazionale * Tale sintesi di ruolo, peculiarità e difficoltà dello Stato Sociale segue gli studi e le analisi di Maurizio Ferrera 6
  • 5. La funzione dello Stato Sociale • Lo Stato Sociale è un’INVENZIONE EUROPEA e una componente molto importante del suo modello di società • Il welfare è costituito sia di GARANZIE PER RISCHI come la vecchiaia, la malattia, la disoccupazione, l’infortunio sul lavoro, il decesso del coniuge (assicurazioni sociali) sia di SERVIZI SOCIALI, come i programmi di ridistribuzione a individui e famiglie non autosufficienti, redditi minimi garantiti, politiche attive del lavoro • Le assicurazioni sociali, tuttavia, assorbono in tutti i Paesi la quota più consistente di risorse, con contributi prelevati sui redditi degli occupati • Oggi il Welfare State è un’istituzione IN DIFFICOLTÀ a causa di cambiamenti strutturali  L’invecchiamento demografico  La trasformazione della famiglia  La crescita della partecipazione femminile al mercato del lavoro  Il profondo cambiamento delle modalità produttive • Con stravolgimento del mercato del lavoro • Precarietà, in particolare per i giovani 7
  • 6. Il nostro approccio  Di modelli economici e di Welfare non ne esiste solo uno:  Italia (Europa Latina) – Famiglia centrale e Stato sussidiario e mercato marginale/ economia stagnante  Germania (Europa Continentale) - Famiglia centrale e Stato sussidiario e mercato marginale/ economia in crescita  Danimarca (Nord Europa) – Stato centrale, famiglia e mercato marginali  Inoltre abbiamo esteso l’osservazione a livello internazionale  Stati Uniti (Mondo Anglosassone) – Mercato centrale, famiglia e Stato marginali  Giappone (Asia) – un modello misto, anche se il mercato e famiglia hanno un’importanza particolare  Brasile (BRICS) – paese in forte sviluppo con economia crescente, ispirato al modello di welfare socialdemocratico 9
  • 7. I principali indicatori demografici descrivono realtà molto diverse! Le popolazioni che invecchiano… Grandi anziani (dai 75 anni in su) 10,1% Grandi anziani (dai 75 anni in su) 10,9% Giovani (dai 18 ai 34 anni) 23,9% Giovani (dai 18 ai 34 anni) 23,7% Indice di dipendenza* 51,3% Indice di dipendenza 57,7% Indice di dipendenza giovani 20,9% Indice di dipendenza giovani (0-14) 21,7% Indice di dipendenza anziani (65 e più) 30,4% Indice di dipendenza anziani (65 e più) 36,0% * Rapporto percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione 0-14 anni e quella di 65 anni e più e a denominatore la popolazione in età da 15 a 64 anni Fonti: U.S National Census Bureau, World Bank, Istat (2010) 10
  • 8. I principali indicatori demografici descrivono realtà molto diverse! Le popolazioni intermedie… Grandi anziani (dai 75 anni in su) 9,0 % Grandi anziani (dai 75 anni in su) 7,1 % Giovani (dai 18 ai 34 anni) 30,3 % Giovani (dai 18 ai 34 anni) 24,6 % Indice di dipendenza 51,6 % Indice di dipendenza 52,6 % Indice di dipendenza giovani (0-14) 20,4% Indice di dipendenza giovani (0-14) 27,3% Indice di dipendenza anziani (65 e più) 31,2% Indice di dipendenza anziani (65 e più) 25,3% Fonti: U.S National Census Bureau, World Bank, Istat (2010) 11
  • 9. I principali indicatori demografici descrivono realtà molto diverse! Le popolazioni che crescono… Grandi anziani (dai 75 anni in su) 6,1 % Grandi anziani (dai 75 anni in su) 2,4 % Giovani (dai 18 ai 34 anni) 34,0 % Giovani (dai 18 ai 34 anni) 43,3 % Indice di dipendenza 50 % Indice di dipendenza 49,4 % Indice di dipendenza giovani (0-14) 29,9% Indice di dipendenza giovani (0-14) 39,6% Indice di dipendenza anziani (65 e più) 19,5% Indice di dipendenza anziani (65 e più) 9,8% Fonti: U.S National Census Bureau, World Bank, Istat (2010) 12
  • 10. Le 5 fasi del passaggio alla vita adulta 13
  • 11. 1. La fine degli studi 14
  • 12. La distribuzione della popolazione 25-64enne per titolo di studio 15 11 25 32 Elevato grado di 43 41 istruzione (Laurea) 28 41 Grado di istruzione medio (diploma 42 60 superiore) 48 57 61 Basso grado di 44 istruzione 25 11 15 ne a ca A ile lia i US an ar as po Ita rm m Br ap ni Ge Gi Da Fonti: OCSE (2008), Italia: Istat, quarto trimestre 2011 15
  • 13. Laureati e possessori di titoli post-diploma in Italia pesano ancora troppo poco! 47% Italia 43% 41% 39% Brasile 37% 35% 32% Germania 25% 23% Danimarca 15% 0 USA Giappone LAUREATI GIOVANI CON TITOLO STUDIO POST DIPLOMA % di laureati su popolazione % di giovani con titolo di 25-64enne studio post diploma su popolazione alla “tipica età di fine studi” (per l’Italia giovani Fonti: OCSE (2010) 22-29 anni) 16
  • 14. 2. L’abbandono della famiglia di origine 17
  • 15. Il legame con la famiglia di origine i giovani 15-34enni che vivono ancora con i genitori Italia Giappone USA Germania Danimarca Brasile 68% 64% Fonti: Eurostat (2008), US census bureau (2010), Japan statistic bureau 31% 24% 13% 11% In Italia al 2009 il 58% dei 20-34enni vive ancora a casa dei genitori 18
  • 16. Le ragioni che spingono i giovani 20-34enni a vivere in casa dei propri genitori (Europa) 57% 49% Italia 31% 32% Danimarca 28% 26% 22% 13% Germania 8% 9% 6% 4% 2% 2% 2% Non possono Non trovano una Stanno bene a casa Ci si sposa più tardi Supportano permetterselo sistemazione non avendo economicamente la accessibile responsabilità famiglia Fonti: Eurobarometro (indagine campionaria su mille intervistati con domande a risposta multipla - 2007) 19
  • 17. La provenienza del reddito dei giovani 20-34enni (Europa) I giovani 20-34enni economicamente dipendenti dalle famiglie di origine 26% I giovani con reddito Germania derivante principalmente 5% dal proprio lavoro sono il Danimarca 37% in Italia, 35% in Germania e 57% in Italia 50% Danimarca  il dato è del 2007 dunque pre-crisi! Giovani con reddito proveniente da borse di studio o sussidi statali per Giovani con reddito dovuto studenti a sussidi di disoccupazione 22% o altre forme di sostegno al reddito 6% 13% 5% Italia Italia Danimarca Danimarca Germania Germania 2% 0% 20
  • 18. 3. La ricerca di un lavoro 21
  • 19. Trend del PIL reale a prezzi costanti (variazione percentuale) 10 8 6 brasile 4 danim arca 2 germ ania 0 italia USA -2 giappone -4 -6 -8 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonti: FMI (2010) 22
  • 20. Il tasso di occupazione: i 15-24enni versus i 15-64enni 73,4 70,1 71,1 Italia 66,7 68,7 58,1 56,9 Giappone 51,5 46,1 45,0 Danimarca 39,2 Germania USA 20,5 Brasile 15-24enni 15-64enni Fonti: OCSE(2010), Italia: Istat, quarto trimestre 2011 – valori % 23
  • 21. Tasso di disoccupazione: i 15-24enni versus i 15-64enni Italia 35,9 Giappone Danimarca Germania 13,7 12,6 9,8 8,4 USA 7,9 7,4 7,9 7,6 4,6 5,5 6,2 Brasile 15-24enni 15-64enni Fonti: ILO (4° trimestre 2011) - Italia: Istat, febbraio (base mensile) 2012 24
  • 22. Trend 2000-2010 del tasso di disoccupazione (15-64enni) 12,00 10,00 Brasile 8,00 Danimarca Germania 6,00 Italia USA 4,00 Giappone 2,00 0,00 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Fonti: ILO (2010) 25
  • 23. I Neet – giovani che non lavorano, non studiano e non si formano Brasile 20,0 USA 13,7 Germania 10,2 Danimarca 6,9 Giappone 12,1 22,1 Italia 0 20 40 60 Fonti: Istat (2010), OCSE (2008) Social Science Japan Journal (2008), Sistema Iberoamericano de Conocimiento en Juventud (2007) 26
  • 24. L’indice di Gini* nel 2009 (0= massima uguaglianza economica e 100= massima disuguaglianza economica) Italia Giappone Danimarca Germania USA Brasile 53,9 40,8 37,9 36,0 28,30 24,7 *L'indice di Gini è comunemente utilizzato per misurare il grado di disuguaglianza di grandezze quali reddito, ricchezza, voci di spesa ecc. Fonti: Eurostat, OCSE (2009) 28
  • 25. Il trend dell’indice di Gini dal 2002 al 2009 58 54 50 brasile 46 danim arca germ ania 42 italia 38 USA 34 giappone 30 26 22 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Fonti: Eurostat, OCSE (2009)
  • 26. 4. Il matrimonio/la convivenza 30
  • 27. Tasso di nunzialità 1970-2009 (numero matrimoni celebrati/popolazione * 1000) 20.0 1970 2009 Ci si sposa meno… 15.0 13.0 10.0 10.6 10.0 7.4 7.4 7.4 7.3 6.6 5.7 6.0 5.0 4.6 3.8 0.0 Italia Giappone Danimarca Germania USA Brasile* Fonte: OECD (2010) *Brasile – Fonte: IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica)- il dato si riferisce al 1974 e non al 1970) 31
  • 28. L’età media al primo matrimonio nel 1990 e nel 2008 … e ci si sposa più tardi (nei tre paesi europei l’età media al primo matrimonio supera i 30 anni) Età media primo matrimonio 1990 Età media primo matrimonio 2008 34 32.7 32 31.2 30.9 Età media 30 29.3 29 28 27.5 27.1 26.8 26.4 26.7 26 25 24.3 24 22 Italia Giappone [1] Danimarca Germania USA [2] Brasile [3] Fonte: OECD (2010) [1] Statistics Bureau of Japan (2008) [2] U.S. Census Bureau 2008 [3] IBGE (2006) 32
  • 29. Tasso di divorzi (divorzi nell’anno/popolazione *1000) Le famiglie sono più fragili… Il Italia i divorzi nel 2009 sono stati 54.456 – rispetto al 1995 sono più che raddoppiati (erano 27mila). Le separazioni nel 2009 sono state Tasso divorzi 85.945. 3.7% 1970 3.5% 2.7% 2.3% 2.0% 1.9% 1.3% 1.4% Tasso divorzi 0.9% 0.9% 2008* 0.5% 0.0% Italia [1] Giappone Danimarca Germania USA Brasile [2] Fonte: OECD (2010) [1] In Italia nel 1970 il divorzio non era permesso [2] Dato Brasile del 1984 (fonte IBGE) 33
  • 30. Numero medio di componenti nel nucleo familiare Le famiglie hanno sempre meno componenti 5 Numero componenti medio famiglie, metà anni '80 Numero componenti medio famiglie, 2007 4 3.7 3.0 3 2.9 2.7 2.7 2.6 2.6 2.2 2.1 2.2 2.1 2 1 0.0 0 * Italia Giappone Danimarca Germania USA Brasile Fonte: UNECE (2007) 36
  • 31. Famiglie per numero di figli minorenni presenti % famiglie senza figli minori 40% 60% 80% Italia 65% Danimarca 74% Numero figli per famiglie con figli minori 100% Germania 72% 8.0 15.0 11.0 % famiglie con 3 21.0 o più figli 68% 80% USA minorenni, 2008 38.0 36.0 44.0 60% 38.0 % famiglie con 2 figli minorenni, 200 8 40% 54.0 53.0 % famiglie con 1 figlio 20% 41.0 41.0 minorenne, 200 8 0% Source: OECD (2008) Italia Danimarca Germania USA 37
  • 32. Un approfondimento: le tipologie di famiglia in Italia 1988- 2009 Una persona sola Coppie senza figli Coppie con figli Un solo genitore con figli altre tipologie Le percentuali si riferiscono al totale delle famiglie e non degli individui 52% 48% Tra il 1988 e il 2008 43% 40% 40% diminuiscono le coppie con 39% figli, mentre aumentano i single e le coppie senza 28% figli, con un conseguente 25% 26% 26% aumento del numero di 21% famiglie. 19% 20% 21% 21% 21% 21% 19% 7% 8% 8% 9% 9% 9% 3% 3% 3% 3% 3% 3% 1988 1994-1995 1998-1999 2002-2003 2006-2007 2008-2009 Famiglie (migliaia): 19.872 Fonte: Istat 2010 Famiglie (migliaia): 23.979 FONTE: ISTAT (2009) – DEMOISTAT e Indagini Multiscopo
  • 33. % nati da genitori non sposati – trend 1980 - 2007 La maggiore predisposizione delle nuove generazioni alla convivenza, si evidenzia anche in un aumento in tutti i paesi dei nati fuori dal matrimonio, che in Danimarca raggiungono quasi la metà dei nuovi nati … 50% 46.2% % nascite fuori dal 38.5% 40% matrimonio, 1980 33.2% 32.1% 30% 20% 17.7% 18.4% % nascite fuori dal 11.9% matrimonio, 200 10% 8 4.3% 0.8% 2.0% 0% Italia Giappone Danimarca Germania USA Source: OECD (2010) 39
  • 35. Tasso di Fertilità totale (numero figli per donna) Si fanno meno figli… Tasso di Fertilità 2009 Italia 1,41 Giappone 1,37 Danimarca 1,84 Germania 1,36 Stati Uniti 2,05 Brasile 1,86 Fonte: World Bank (2010) 41
  • 36. Tasso di Fertilità totale (numero figli per donna) – il caso danese 4 Mentre Italia, Giappone e Germania hanno un calo della natalità che continua dal 1964 ad oggi (seppur con una leggera ripresa negli 3,5 ultimi anni) la Danimarca è riuscita ad invertire la tendenza all’inizio degli anni ‘80 3 2,5 Danimarca Germania 2 Italia Giappone Stati Uniti 1,5 1 0,5 0 1960 1962 1964 1966 1968 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 Fonte: World Bank (2010) 42
  • 37. Età media della donna al primo figlio … e la nascita del primo figlio viene sempre più rimandata 1970 1995 2009 29.9 30 30 29.1 28.4 28 27.5 27.4 27.5 25 25.6 25 23.8 24 24.5 25 22.7 Età media 20 15 10 5 0 Italia Giappone Danimarca Germania USA Fonte: OECD (2009) 43
  • 38. Negli ultimi decenni è cresciuto il tasso di occupazione femminile … e la nascita del primo figlio viene sempre più rimandata anche a causa una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro; allo stesso tempo la difficoltà di conciliare vita privata e vita professionale… 100.0% 80.0% Italia 71.1% 68.0% Giappone 60.1% 61.7% 60.0% 57.7% Danimarca 46.1% Germania 40.0% Stati Uniti Brasile 20.0% 0.0% Tasso Tasso Tasso Totale occupazione occupazione occupazione occupazione Totale donne popolazione femminile per donne donne donne 15-64 15-64 anno d'età 18-24anni 25-54 anni 55-56 enni Italia 15,8 58,1 28,4 46,1 56,9 Danimarca 54,7 79,1 55,9 71,0 73,8 Germania 46,6 78,0 53,6 68 72,8 Stati Uniti 44,6 69,2 56,1 61,7 66,9 Fonte: ILO dato Dicembre 2011 44
  • 39. I lavoratori part-time sul totale dei lavoratori – confronto 2000-2010 per genere … fa sì che l’occupazione femminile non sia tuttora a tempo pieno % part-time sul totale dei lavoratori DONNE % part-time sul totale dei lavoratori UOMINI 2000 2010 2000 2010 40 37.9 40 33.9 33.9 31.1 30 28.1 30 25.9 23.4 24.0 20 18.0 18.4 20 13.6 10.4 9.3 10.1 10 10 7.9 7.7 8.8 5.7 6.3 4.8 0 0 Italia Giappone Danimarca Germania Stati Uniti Brasile Italia Giappone Danimarca Germania Stati Uniti Brasile Fonte: OECD (2010) 45
  • 40. Il tasso di occupazione delle donne con figli per età dei figli Se in Italia uscire dal mercato del lavoro è molto rischioso (le donne non smettono di lavorare del tutto nemmeno con figli molto piccoli), in altri Paesi il tasso di occupazione diminuisce per poi risalire contemporaneamente alla crescita dei figli 1 Tasso occupazione femminile totale figli 0-16 <3 da 3 a 6 anni tra 6 e 16 anni 1 77% 78%78% 71% 71% 73% 68% 66% 67% 63% 62% 63% 60% 1 55% 55% 54% 51% 52% 46%48%47% 48% 48% 0 36% 29% 0 0 Italia Giappone Danimarca Germania Stati Uniti Fonte: OECD (2010) 46
  • 41. Minuti medi giornalieri di lavoro non retribuito (dedicato alla cura della casa, dei figli ecc..) – confronto uomini e donne Se il tasso di occupazione classica delle donne è inferiore a quella degli uomini, il tempo dedicato alle attività domestiche e di cura del nucleo familiare resta sbilanciato verso il mondo femminile 400 Italia 380 360 340 326 320 Giappone 300 280 269 269 260 243 248 Danimarca 240 223 220 210 200 186 180 164 161 Germania 160 140 120 103 105 USA 100 87 80 59 57 60 40 Brasile 20 0 Delta minuti medi lavoro Minuti medi Donne Minuti medi Uomini non retribuito donne - Source: OECD (2008) minuti medi uomini 47
  • 42. Minuti medi giornalieri di lavoro non retribuito (dedicato alla cura della casa, dei figli ecc..) di uomini e donne e tasso d’occupazione femminile La centralità dei fattori culturali: i paesi ad alta occupazione femminile sono quelli in cui le differenze di tempo dedicato alle attività di cura tra uomini e donne sono più piccole Minutes of unpaid work per day 500 Female: R² = 0.44 Male: R² = 0.22 400 DONNE TUR MEX ITA PRT AUS 300 Differenza fra POL ESP IRL EST SVN NZL minuti ZAF HUN FRA DEU JPN GBR NLD AUT USA CAN SWE dedicati da KOR BEL FIN CHN DNK NOR uomini e 200 donne al AUS DNK SWE EST SVN lavoro di cura POL BEL DEU NZL NLD FIN USA GBR CAN NOR FRA AUT HUN IRL TUR MEX ITA ESP 100 ZAF PRT CHN JPN UOMINI KOR 0 20 30 40 50 60 70 80 Female employment rate (%) Source: Miranda (2011), “Cooking, Cleaning and Volunteering: Unpaid Work around the World”. 48
  • 45. La spesa sociale in % sul PIL 2007 Public 26,1% 25,2% 24,9% Mandatory Private 18,7% 16,2% Voluntary Private 10,2% 3,1% 2,3% 1,1% 1,8% 1,6% 0,6% 0,6% 0,3% 0,2% Danimarca Germania Italia Giappone USA TOTALE 28.7 28.0 27.0 22.3 26.7 Fonti: OCSE 51
  • 46. La composizione in % della spesa sociale PUBBLICA 2007 pension income support health other services 100% 11% 6% 11% 6% 27% 80% 27% 31% 34% 44% Dati % su base 11% 60% 25% totale spesa 16% 9% sociale pubblica 12% 40% 27% 57% 42% 47% 20% 37% 21% 0% Danimarca Germania Italia Giappone USA TOTALE SPESA SOCIALE 26.1% 25.2% 24.9% 18.7% 16.2% PUBBLICA su PIL Public social expenditures on pension as % GDP Public social expenditures on income support to the working age as % GDP Public social expenditures on Health as % GDP Public social expenditures on other services as % GDP
  • 47. La spesa sociale PUBBLICA in % sul PIL: TREND Public social expenditures as % GDP, projected from 2008 to 2012 35 30 29,5 26,1 26,4 25,2 Denmark 25 25,8 24,9 20 18,7 Germany 19,5 15 16,2 Italy 10 Japan 5 United Dal 2008 al 2012 si mostrano delle stime States 0 88 91 94 97 00 03 06 09 12 19 19 19 19 20 20 20 20 20 Fonte: OCSE 53
  • 48. Le politiche per il lavoro 56
  • 49. Le politiche per il lavoro  Contro la disoccupazione e a favore del lavoro, si possono individuare tre livelli di protezione del reddito, validi, a esclusione di alcune differenze tra le nazioni, nella maggior parte dei paesi europei:  il primo livello è quello ASSICURATIVO: le prestazioni sono erogate per durate massime prestabilite a fronte di versamenti contributivi;  il secondo livello è convenzionalmente definito ASSISTENZIALE DEDICATO: le prestazioni vengono corrisposte in relazione ai diversi requisiti di reddito, ed erogate nel caso di impossibilità di accesso al primo livello oppure all’evenienza di esaurimento delle spettanze e perdurante stato di disoccupazione; nella maggioranza dei paesi europei l’attiva partecipazione del disoccupato al reinserimento nel mercato del lavoro nel periodo di copertura assicurativa è il prerequisito per poter accedere al livello assistenziale;  Il terzo livello è quello ASSISTENZIALE GENERALE, che riguarda le persone che si trovano in condizioni di povertà o hanno delle difficoltà (sostentamento dei figli, ecc.) che ostacolano il re- inserimento nel mercato del lavoro (in questo caso le prestazioni forniscono un reddito minimo garantito in base a requisiti di reddito e patrimonio)
  • 50. Le politiche per il lavoro  In aggiunta ai tre livelli schematici alcune realtà prevedono PROGRAMMI DI TUTELA PIÙ SPECIFICI: ad esempio la sospensione temporanea del lavoro per crisi settoriali/congiunturali; inoltre il sostegno al reddito può essere effettuato anche tramite strumenti diversi dai sussidi di disoccupazione: prestazioni familiari, esenzioni fiscali, accesso agevolato a servizi pubblici  Ad ogni modo, l’elemento chiave comune a tutti i Paesi europei è la presenza di un sistema assicurativo contro la disoccupazione: il lavoratore paga un premio, sotto forma di contributi sociali, e la controprestazione si concretizza nell’erogazione dell’assicurazione contro la disoccupazione
  • 51. Fonte: La spesa pubblica per le politiche del lavoro (% sul PIL) OCSE, Eurostat Paese Spesa totale Poitiche attive Politiche passive (in % sul PIL) (in % sul PIL) (in % sul PIL) Denmark 3,35 1,62 1,73 Germany 2,52 1,00 1,52 Italy 1,83 0,44 1,39 USA 1,17 0,16 1,00 Japan 0,88 0,47 0,42 United Kingdom 0,66 0,33 0,33 POLITICHE ATTIVE (ALMP: Active Labor Market Policies) POLITICHE PASSIVE - Supporto e orientamento personalizzati a favore di - Out-of-work income maintenance and support chi cerca lavoro da parte dei servizi pubblici per l’impiego - Early retirement (prepensionamento) - Formazione e addestramento - Schemi di suddivisione del lavoro (job sharing, job rotation) - Incentivi all’occupazione - Politiche di integrazione dei disabili - Creazione diretta di lavoro (job creation) - Incentivi alle start up
  • 52. La flexicurity danese MA QUALI SONO NEL DETTAGLIO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MODELLO DANESE?  nella grande importanza data alle POLITICHE ATTIVE del lavoro, con relativo ingente livello di spesa;  in un sistema di benefici (sussidi) A DUE TEMPI, con un periodo iniziale cosiddetto “passivo” – quando il disoccupato riceve sussidi – ed un successivo “periodo di attivazione”, quando è costretto alla ricerca attiva del lavoro , pena la perdita di alcuni benefits;  nell’introduzione di PIANI DI AZIONE INDIVIDUALI (orientamento, formazione, istruzione, introduzione pratica al mondo d’impresa ecc.) che specificano le misure attive da intraprendere per ciascun disoccupato;  nell’elevata PRIORITÀ data all’orientamento iniziale e ad altre forme di contatto personale con ciascun disoccupato aventi cadenza almeno trimestrale;  nel COINVOLGIMENTO ATTIVO DELLE PARTI SOCIALI nella definizione e nell’attuazione di programmi di rilevanza sociale; ad esempio, altri attori – quali imprese ed organizzazioni private, inclusi i fondi di assicurazione – sono stati maggiormente coinvolti nell’attuazione delle politiche del lavoro in ogni sua fase;  nella DECENTRALIZZAZIONE, ossia il trasferimento dell’attuazione delle politiche del lavoro a consigli regionali, che sono incaricati di adattare i gruppi di utenza ed i relativi programmi ai fabbisogni locali;  nella BASSA PROTEZIONE DEL POSTO DI LAVORO, ALTO TASSO DI COMPENSAZIONE, SEVERITÀ DEL CONTROLLO sulla situazione del singolo disoccupato
  • 53. Le politiche per la famiglia 62
  • 54. La composizione della spesa pubblica per la famiglia: suddivisione tra trasferimenti in denaro*, servizi** e esenzioni fiscali - % sul PIL (2007) % of GDP Cash benefits Benefits in kind Tax break for social purposes 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% OECD average = 2.19% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% * Cash benefits comprende assegni familiari, maternità e paternità ed altre prestazioni in denaro ** I servizi comprendono servizi di assistenza diurna e servizi di cura domiciliare e altri servizi I dati si riferiscono alle politiche rivolte esclusivamente alle famiglie (sono quindi esclusi, ad esempio, la sanità e le politiche di supporto per l’accesso alla casa) Fonte: “Doing better for families”, OCSE 2011 63
  • 55. La relazione tra tasso di fertilità, occupazione femminile e spesa pubblica per il servizi per la prima infanzia Il “modello nordico”: alta fecondità, alta occupazione femminile e elevate spese per Female employment rate (%) 90 la cura dell’infanzia R² = 0.32 85 SVN NOR DNK SWE 80 CHE FIN NLD AUT ISL CAN FRA 75 EST DEU CZE NZL BEL GBR POL SLV AUS 70 USA JPN HUN L’anomalia italiana: un livello di spesa 65 IRL comparabile ad altri paesi europei, ma ESP GRE bassa occupazione femminile e bassa 60 fertilità ITA High fertility (1.8 to 2.1) 55 Med. fertility (1.6 to 1.7) (1. MEX 50 Low fertility (1.2 to 1.5) 45 0 10 000 20 000 30 000 40 000 50 000 Childcare expenditure (USD PPP) Fonte: “Doing better for families”, OCSE 2011 65
  • 56. Durata in settimane del congedo parentale e maternità – confronto tra tassi equivalenti Maternity and parental paid leave (full-rate equivalent) - 2007/08 (weeks) OECD average 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 54,6 39,6 37,7 32,3 23,8 0,0 0,00 Germany Japan Sweden Denmark Italy United States Tasso equivalente: durata in settimane prevista * compensazione ricevuta (in % sul salario) Fonte: OCSE (2011) 66
  • 57. Settimane di diritto al congedo di paternità per legge nei vari paesi Weeks Paternity leave 18 16 L’attuale riforma del lavoro prevista dal 14 13,0 13,0 Governo Monti, prevede anche in Italia 12 l’inserimento del 10,0 10,0 10 congedo di paternità obbligatorio per 3 giorni 8 7,0 6 4 2,9 2,1 2,0 2,0 2,0 2 1,4 1,4 1,4 0,7 0,6 0,4 0,3 0,3 0 Year of 1998 .. 1993 1980 1991 1995 1931 1984 2002 2003 1961 .. 1962 2002 .. 2008 2000 2002 introduction ISL SVN NOR SWE FIN POR ESP DK FRA GBR BEL EST LUX HUN CHL KOR GRE NLD Fonte: “Doing better for families”, OCSE 2011 67
  • 58. I servizi per la prima infanzia: % bambini 0-2 anni che utilizzano servizi per la prima infanzia - asili nido e altri servizi innovativi (anno 2008 – Italia 2009) 100.0% 80.0% Italia (2009) 65.7% Giappone (2008) 60.0% 55.7% Danimarca (2008) Germania (2008) 40.0% Stati Uniti (2005) 28.3% Brasile (2009) 20.0% 17.8% 16.9% 13.6% 0.0% Fonti: Italia, ISTAT (2009), USA “Early Childhood Program Participation Survey” (2005), Giappone “Statistical Report on Social Welfare Administration and Services” (2008); Danimarca, NOSOSCO (2008), Germania Regionaldatenbank (2008), Brasile (2009) Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística 68
  • 59. Rapporto di ricerca Ipsos ideato e curato per il VII Incontro mondiale delle famiglie da: Cecilia Pennati - ricercatrice Ipsos Fabio Era - ricercatore Ipsos Stefano Cartasegna - laureando in Scienze Politiche Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” Con la supervisione ed il coordinamento di Nando Pagnoncelli - CEO Ipsos 69