Questo è l'articolo che ho scritto dopo avere avuto la possibilità di assistere all'allestimento del testo in questione presso il Teatro Quirino. Contiene le mie riflessioni circa i rapporti tra Il Simposio di Platone e il testo di Viviani.
Analisi Ludica di “A Santa Lucia” di R. Viviani, regia di Geppy Gleijeses
1. Analisi Ludica di
“A Santa Lucia” di R. Viviani, regia di Geppy Gleijeses
di Nicola Camurri
Un testo ludico è un testo che prevede di veicolare attraverso dinamiche performative
messaggi di grande rilevo conoscitivo creando una struttura drammaturgica volta ad usare la parte
concettuale come “gioco scenico”1. Testi ludici antonomastici sono i Dialoghi Platonici scritti per
comunicare in maniera leggera - oggi diremmo popolare e di intrattenimento - il risultato delle
speculazioni del filosofo e dei suoi allievi/seguaci.
Il testo ludico ha un duplice movimento narrativo: da un lato c'è quello che può definirsi il
movimento orizzontale ovvero la trama, la successione di eventi tangibili, nel nostro caso eventi
scenici ovvero quelli relativi a tutto ciò che è visibile. L'altro movimento narrativo è quello verticale
ovvero quello invisibile: quello delle consapevolezze cognitive e spirituali oggetto di un percorso di
conoscenza veicolato attraverso la trama.
Il Simposio è un testo di Platone in cui il tema della discussione è l'Amore. Il movimento
orizzontale è costituito dalla narrazione del festeggiamento della vittoria all'agone tragico di
Agatone. Durante questo festeggiamento si decide di passare la serata facendo un elogio ad Amore.
Nel Simposio riconoscere le diverse aree tematiche è piuttosto semplice essendo esse corrispondenti
ad ogni singolo elogio. Infatti tutto il “dialogo” è strutturato mediante lunghi “monologhi” 2 in cui i
singoli partecipanti espongono il proprio punto di vista ovvero il loro grado di consapevolezza delle
questioni d'Amore: percorso iniziatico trattandosi del Dio Amore.
In molti testi ludici le aree tematiche vengono divise tra diversi ruoli drammaturgici 3. Se nel
Simposio riconoscere le aree tematiche è immediato – esse infatti corrispondono ai singoli ruoli
presenti nel dialogo – lo stesso non si può dire per il testo di Viviani. In questo secondo caso infatti
le aree tematiche riguardano diversi ruoli. Un'area tematica è rappresentata dalla famiglia Luciani:
declinazione del tema d'Amore in funzione del solo bisogno 4. La famiglia Luciani rappresenta la
Materia, soggetta ai soli bisogni5; un'altra area tematica è brillantemente rappresentata attraverso la
coppia di “divinatori” la cui funzione comica serve ad aumentare la prospettiva tragica dei loro
bisogni primari. Fanny, il Viveur, la finta francese sono una declinazione del tema d'Amore come
1 non a caso il termine atto performativo fa parte della teoria degli atti linguistici di J. L. Austin riguardante l'azione
attiva nell'uso del linguaggio. Questo agire mediante il linguaggio crea appunto un “gioco” performativo.
2 Vassiliev chiama i monologhi “esposizioni”
3 Tutti gli interventi espositivi seguono 4 gradi della conoscenza NOME – ESEMPI – DEFINIZIONE – IDEA IN
SE' sia nella loro carattere di frammento del testo sia nel testo considerato come il Tutto.
4 quando Fanny chiede a Jennaro se è spostato lui risponde che non lo è perché non ha i soldi ovvero i mezzi
5 “Fermi come uno scoglio” - “A Santa Lucia scendeva il popolo ora scende la nobiltà”.
Analisi Ludica di “A Santa Lucia” di R. Viviani, regia di Geppy Gleijeses - di Nicola Camurri 1
2. strumento per procacciarsi il denaro, tutti questi ruoli si muovono in funzione della ricerca della
mercificazione della prestazione amorosa a vario titolo. Il Barone ovviamente è l'alternativa
dialogica del gruppo in quanto possiede il denaro ma è del tutto privo di Amore infatti la sua
solitudine è del tutto evidente nella dinamica narrativa. Il marchesino in tutto questo è il ruolo di
sintesi: talmente oppresso dal vizio “comprabile” è incapace dell'atto amoroso senza ricorrere alla
morfina e, nel suo momento massimamente ludico e vitalistico, - espressa scenicamente dal pezzo
cantato e ballato - ricade precipitosamente nel dramma di una vita malata capace solo di distruggere
sé stessa in un orizzonte decadente incapace di vera nobiltà d'animo. L'intervento del povero che
“recita” la parte del morto di fame introduce in maniera esplicita il tema della Luce 6 e della
Finzione7; Finzione talmente antonomastica da potere produrre una scuola per “Morti di Fame” 8. Da
non dimenticare il ruolo strategico in termini di movimento della Servitù, area tematica di facile
individuazione: i servi sono coloro che hanno “il permesso” di muoversi in ogni direzione, infatti
essi sono gli unici a potere percorre avanti e indietro la verticalità appartenendo al popolo/materia
come estrazione ma alla nobiltà per servizio.
Trattandosi di un analisi per movimenti energetici oltre al movimento orizzontale e verticale
va considerato anche quello interno ed esterno relativo all'attore singolo e le ricadute sul movimento
scenico della performance nel suo complesso. Una delle prime manifestazioni delle componenti
energetiche a livello di movimento scenico è l'uso della prospettiva. In scena i movimenti seguono
sempre la dimensione orizzontale e quella verticale: quando non è possibile palesare la verticalità
questa viene abbattuta sulla prospettiva come indicato nei disegni allegati a questo testo. La
caratteristica principale del Simposio è quella di raccontare di un percorso iniziatico incompleto: i
Misteri d'Amore permettono un elevazione incompleta poiché giunti al loro apice scatenano una
spirale discendente di passioni corporee che costringono l'uomo alla parte bassa di sé: la materia, i
bisogni della carne.
Il testo “A Santa Lucia” - in originale “Santa Lucia Nova” - presenta la medesima struttura
ludica ed energetica del Simposio. Il tema verticale è difatti l'Amore come percorso iniziatico –
incompleto perché Amore/Eros è un Demone che vuole il Bello ma non possiede il Bello in sé 9.
L'amore dopo la sua vetta estatica come desiderio puro scatena un movimento interno che provoca
passioni che costringono alla Materia10. Il momento di massima tensione verticale è quando Fanny 11
6 Anche il nome Luciani è un riferimento alla Luce.
7 “Se accendo un cerino davanti alla pancia si vede attraverso... se la miseria fosse una lampada io sarei il LUMINO”.
8 io qui ho visto una battuta sul mestiere dell'attore ma non ho prove testuali a riguardo
9 Dialogo tra Diotima e Socrate riportato per voce di Socrate
10 Arrivo di Alcibiade alla festa del poeta Tragico Agatone vincitore di un agone tragico del 416 a.c
11 Fanny è anche il nome della donna amata da Leopardi; nelle sue liriche essa viene portata quale esempio di finzione
antomastica.
Analisi Ludica di “A Santa Lucia” di R. Viviani, regia di Geppy Gleijeses - di Nicola Camurri 2
3. e Jennaro sembrano unirsi nell'atto amoroso. La mancata unione scatena i rancori materici e inizia il
movimento delle passioni “basse” marcato a livello visibile dall'arrivo in scena della famiglia
Luciani al completo. Il testo svela la sua struttura come discorso iniziatico al Dio/Demone Amore
nella battuta di Fanny: “Parlami d'Amore” alla quale seguirà quella “Dimmi che senti” nata
dall'incapacità di passare all'azione da parte di Jennaro. La risposta di Jennaro è chiara nel suo
carattere di verticalità: “l'Anima mia è così, lasciatemi stare come sono, un Luciani” è infatti l'anima
che viene chiamata a testimone dell'azione scenica. Fanny e Jennarro credono a ciò che vedono - le
classi sociali - invece di credere all'invisibile ovvero ciò che sentono – il desiderio di unità -. Fanny
non può superare il I livello iniziatico perché non riesce ad amare senza condizione, che per lei è il
denaro/possesso, lo stesso per Jennariello che non riesce a superare l'apparente differenza di
condizioni e abiti. La condizione in questo testo è rappresentata dal tema orizzontale del denaro: si
usa l'impossibilità di passare da una classe sociale all'altra come condizionamento infatti il vero
tema verticale è l'ignoranza dell'Unità del Tutto a cui tutti i personaggi tendono. Le classi sociali in
questo testo sono il tema orizzontale in cui viene declinata la rottura dell'unità originaria che
permette il divenire delle cose, produttrice di movimento orizzontale.
Questa è la storia del “Dramma Umano” di chi non riesce a vedere la Luce che rivela l'Unità
del Tutto: non è un caso che la luna della scenografia fosse coperta da un palazzo: testimone del
agire orizzontale dell'uomo e vetta estatica irrealizzata. Il mancato salto estatico è palesato nel testo
dalla battuta della sorella di Jennaro: “Si è fermato senza cadere nel fosso”12.
A partire dal titolo è evidente un significato altro da quello testuale. Di fatto il titolo altro
non è che una dedica alla Sacra Luce tipico di tanti culti misterico/iniziatici 13. Il titolo originale
Santa Lucia Nova ha un significato iniziatico più forte ma meno diretto: le profezie iniziatiche
fanno riferimento al ritorno all'età dell'oro chiamata anche età della Luce. Molti ascrivono alla dea
Astrea14 il compito di incarnarsi per tornare in terra, anche il cattolico avvento dell'anti-Cristo o
l'argomento molto popolare della profezia Maya parlano della fine di un era per il ritorno alla Luce
ovviamente declinata secondo visioni religiose particolari. Infatti l'interpretazione etimologica
migliore per Santa Lucia Nova è la Sacra luce ritornata/rinnovata dove i due termini co-partecipano
al significato15. Un altra interessante analogia è quella astronomica: in astronomia, una nova è
un'enorme esplosione nucleare causata dall'accumulo di idrogeno sulla superficie di una nana
12 Per il concetto di salto estatico si fa riferimento alla filosofia di S. Kierkegaard
13 ai quali è da ascrivere quasi sicuramente W. Shakespeare che di questi riferimenti riempie i suoi testi
14 platonicamente i 4 gradi iniziatici sono così declinati EROS – LIBERTA' (contemplazione del bello in sè)– POLIS
giustizia terrena – ASTREA giustizia divina) (La Giustizia)
15 Nŏvus: novus, novă, novum - 1 nuovo, novello, recente 2 giovane 3 inesperto, novizio 4 singolare, straordinario,
insolito 5 sovversivo 6 (seguito da un nome proprio, con significato analogo ad alter, alius) nuovo, altro, secondo 7
(come sost. n. novum, i) novità, qualcosa di nuovo 8 (come sost. m. pl. novi, orum) i moderni scrittori.
Analisi Ludica di “A Santa Lucia” di R. Viviani, regia di Geppy Gleijeses - di Nicola Camurri 3
4. bianca, che fa sì che la stella diventi, per qualche giorno, molto più luminosa del solito. La parola
nova può indicare sia la causa del fenomeno sia la stella stessa al momento dell'esplosione16.
In questo mio discorso non sto sostenendo che esiste un sistema per la divulgazione
consapevole di queste tematiche, non sono un patito di culti massonici che ultimamente sono
peraltro molto di moda. Quello che dico è che esiste comunque una chiave di lettura “misterico-
iniziatica” che risale almeno alla grecità. In fondo essere iniziato vuole semplicemente dire
padroneggiare un linguaggio ed un insieme di comportamenti codificati: un architetto è un iniziato
ai misteri dell'architettura o un matematico a quelli dei numeri e così via. Non intendo nemmeno
dire che Viviani abbia consapevolmente inserito messaggi iniziatici. Spesso la sensibilità propria
dell'artista lo porta a sentire a livello energetico le connessioni con il Tutto e ad indovinarne
linguaggi e simboli in maniera del tutto inconsapevole. In fondo la differenza tra il primo livello
iniziatico (Eros) e il secondo (la capacità di vedere la bellezza in sé unitaria, libera dal possesso) sta
proprio nella consapevolezza di avere iniziato un percorso17, percorso sancito dalla presenza di una
Guida18.
Appendice
L'analisi dell'azione secondo Anatoli Vassiliev
Secondo l'approccio di A. Vassiliev, la prima operazione da compiere nei confronti di un testo è
comprendere in cosa consistono l’avvenimento di partenza e l’avvenimento principale. Tutte le
narrazioni sono narrazioni di un percorso che si compie tra questi due avvenimenti. La stessa storia
può essere raccontata in infiniti modi diversi; nell’analisi di un testo bisogna comprendere come
essa è composta, quali sono le tappe del viaggio tra i due avvenimenti. L’avvenimento di partenza e
l’avvenimento principale sono CONDIVISI da tutti gli attori del testo teatrale, a prescindere dalla
quantità di testo, tempo di presenza in scena, ruoli. Le parole nelle strutture ludiche sono lo
strumento dell’agire e non il fine; la specifica sfera da cui si attingono la parole è detta TEMA.
L’azione teatrale ha questa linea analitica: avv. partenza – conflitto o alternativa – azione – avv.
principale. Lavorare sulle dinamiche significa determinare le linee dell’azione che possono essere
fisiche – il percorso effettivo dell’attore in scena in relazione allo spazio – cognitive – relative a ciò
che l’attore sa e di cui rende partecipe il pubblico – relazionali – relative al rapporto reciproco con
16 Per i rapporti tra astronomia e estetica Libri di Tito Livio “Dio è un matematico”, 2009, Rizzoli. “L'equazione
impossibile”, 2005, Rizzoli. “La Sezione Aurea”, 2004 Ed. Hera. “La bellezza imperfetta dell'universo”, 2003. “La
Sezione Aurea - Storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni”, 2003, BUR. - Anche in “Porcile” di
Pasolini sono presenti dei riferimenti astronomici importanti nascosti nel testo.
17 Agatone invita i non iniziati al culto di Amore ad abbandonare la sala
18 Socrate
Analisi Ludica di “A Santa Lucia” di R. Viviani, regia di Geppy Gleijeses - di Nicola Camurri 4
5. gli altri attori e il rispettivi compiti e dinamiche. Nelle strutture ludiche il percorso è una salita
dall’avvenimento di partenza fino all’avvenimento principale che risulta essere molto più
importante di quello di partenza. Quasi sempre il percorso è un percorso “rivelativo” in cui ogni
gradino di ascesa è costituito da nuove conoscenza che affluiscono durante la narrazione e che non
erano in nessun modo parte delle circostanze. Le strutture ludiche non lavorano sulla circostanza ma
sulla contrapposizione dei TEMI e delle opinioni mediante alternative. Sono alternative
DIALETTICHE ( tesi – antitesi – sintesi – nuova tesi ) in cui un’eventuale conflittualità è del tutto
apparente. L’avvenimento principale corrisponde sempre ad una battuta o accadimento scenico, è un
evento concreto e riconoscibile che può essere o in prossimità della fine o, in alcuni casi dopo la
fine del testo stesso. Le strutture ludiche si basano sulle IDEE, che vengono comunicate attraverso
il VERBO ovvero la parola o dialogo.
In “A Santa Lucia” l'avvenimento di partenza è l'unità del Tutto e precede il testo.
L'avvenimento principale è la divisione tra materia e spirito che da luogo al divenire. L'avvenimento
principale è nella battuta “Siamo povera gente”, che sancisce la divisione - apparente - delle classi
sociali; in originale questa battuta era declinata sul tema del nome Luciani ovvero la Materia. Il
primo Atto ha come avvenimento principale l'affermazione dei due diversi contesti declinati nel
testo secondo il tema della CLASSE SOCIALE. L'evento drammaturgico è l'invito di Fanny a
Jennaro archetipi dei due mondi.
Le alternative dialettiche tra Jennaro e Fanny sono le seguenti:
Jennaro: FAMIGLIA – LAVORO – SUDORE – ARSO DAL SOLE
Fanny: DENARO – PROSTITUZIONE – PROFUMI – NOTTURNO
DISEGNO DEI MOVIMENTI
Atto I:
V
ER
'
TA
TI
LI
ORIZZONTALITA' CA
A
IC
LI
RT
TA
VE
ORIZZONTALITA' '
ORIZZONTALITA'
Analisi Ludica di “A Santa Lucia” di R. Viviani, regia di Geppy Gleijeses - di Nicola Camurri 5
6. Nel primo atto assistiamo all'abbattimento dell'asse verticale sulla prospettiva.
Atto II: Il secondo atto presente una visualizzazione concreta del movimento ludico. La verticalità è
visibile in scena. L'ascesa è possibile attraverso una spirale (scala a chiocciola) situata nel torrione
alla destra del disegno.
VERTICALITA'
ORIZZONTALITA'
Analisi Ludica di “A Santa Lucia” di R. Viviani, regia di Geppy Gleijeses - di Nicola Camurri 6