Se l’Alchimia è un sapere, che tipo di sapere è? Può essere ricondotto a schemi logico-razionali o necessita di un’apertura a significati e visioni non comuni? Perché l’Alchimia è così misteriosa? E perché molti hanno la sensazione di smarrirsi nell'affrontare il linguaggio alchemico? Infine, in un mondo ipertecnologico e iperscientifico l’Alchimia ha ancora un senso?
1. I FILOSOFI DEL FUOCO
PER UNA EPISTEMOLOGIA DEBOLE DELL’ALCHIMIA
2. I filosofi del fuoco
L’Alchimia è un sapere sulla natura che si realizza con
operazioni manuali, nei cui esiti è il suo criterio di
verità.
Punto basilare di questo percorso di ricerca è la
scoperta/identificazione dei legami tra macrocosmo e
microcosmo, tra mondo e uomo, tra sostanza
divina/energetica e sostanza materiale.
3. I filosofi del fuoco
L’Alchimia è una filosofia fondata
sull’experientia e punta non solo
alla speculazione ma anche e
soprattutto a operazioni
effettive e concrete.
4. I filosofi del fuoco
Il pensiero originale che sottostà a tali operazioni è che le
sostanze minerali nascano, crescano e vivano nella
Terra, esattamente come gli embrioni degli esseri
viventi.
Il metallurgo ne accelera il processo di maturazione per
mezzo del fuoco e di ripetute purificazioni.
5. I filosofi del fuoco
L'essere alchimista-filosofo non consiste soltanto
nell’acquisizione di un sapere o di un saper fare ma
anche e soprattutto di una sophia. In altre parole,
l'alchimista superando la sua individualità si innalza
all'universalità, non solo attraverso la manipolazione
della materia ma attraverso l’evoluzione della
coscienza e la messa in discussione di sé.
6. I filosofi del fuoco
Nodo centrale e fondante delle
pretese alchemiche è che in
tutte le cose sia presente una
scintilla vitale, non importa se
connotata in senso religioso o
naturalistico, una qualità per
nulla astratta o aliena alla vita e
all'esistenza.
7. I filosofi del fuoco
L’alchimista, lavorando sulla
materia, scopre la presenza di
questa scintilla e, studiandone
le manifestazioni, cerca di
cogliere le leggi che operano nei
processi viventi di cambiamento
e di sviluppo.
8. I filosofi del fuoco
Inoltre per gli alchimisti i concetti
tradizionali di spazio, tempo,
causa, effetto perdono di
significato, essi sono consapevoli
dell’unità e della mutua
interrelazione di tutte le cose e di
tutti gli eventi. L’alchimista sa
quindi che il verificarsi di taluni
processi è determinato dalla sua
osservazione e dalla sua
partecipazione agli stessi.
9. I filosofi del fuoco
Tuttavia il primo vero, e
all’apparenza insormontabile,
ostacolo su questa via è la
difficoltà di comprenderne il
linguaggio.
10. I filosofi del fuoco
Se dunque desiderate possedere il grifone, - che è la
nostra pietra astrale, - strappandolo dalla sua ganga
arsenicale, prendete due parti di terra vergine, cioè
del nostro drago squamoso, e una parte d’agente
igneo, che è quel valoroso cavaliere armato di lancia e
scudo. Ares, più vigoroso di Aries, deve essere in
minore quantità. Polverizzate ed aggiungete la
quindicesima parte del totale di quel sale puro,
bianco, ammirevole, lavato parecchie volte e
cristallizzato, che dovete necessariamente conoscere.
(Fulcanelli, Le dimore filosofali)
11. I filosofi del fuoco
Perché?
Seppure con leggere differenze
tutte le “vie sapienziali”
utilizzano elementi testuali
contradditori, un linguaggio
immaginifico e l’esecuzione
di pratiche considerate
necessarie ma senza che ne
vengano fornirne con
chiarezza le linee guida.
12. I filosofi del fuoco
Questi elementi infatti potrebbero
essere momenti propedeutici non
volti alla scoperta di una “ricetta”
celata nel testo per fabbricare la
Pietra Filosofale, ma un sistema
per sollecitare la coscienza
dell’apprendista a rompere gli
abitudinari schemi logico-razionali
e aprirsi a nuove possibilità di
conoscenza, espandendo la
propria visione della realtà e del
cosmo.
13. I filosofi del fuoco
Lo strumento di elezione per pensare
senza regole rigide e prefissate e di
associare liberamente i dati
dell’esperienza è l’immaginazione.
14. I filosofi del fuoco
L’immaginazione trasmuta i dati
sensibili, li “dematerializza”, fa
intravedere come attraverso
un velo ciò che essi
simbolizzano, oppure li
trasforma in uno specchio nel
cui riflesso è possibile
osservare le trame
energetico/spirituali che
uniscono la psiche
dell’alchimista alla materia su
cui egli opera.
15. I filosofi del fuoco
L’azione secondo gli alchimisti è
scambievole: la materia
pestata e polverizzata,
sollecitata dal fuoco,
trasformata nel suo stato
dalla fusione rende visibili le
forze fisiche che l’hanno
formata e può provocare
nell’alchimista l’attivazione di
energie psichiche fino a quel
momento trascurate o
bloccate dalla mente logica e
dalle abitudini, alimentando
così l’immaginazione attiva.
16. I filosofi del fuoco
Il linguaggio alchemico è un tipico esempio di linguaggio
immaginale e non possiamo sperare di comprenderne
simboli e miti finché non prendiamo atto di ciò.
17. I filosofi del fuoco
Alla luce del vertiginoso
progresso delle scienze
l’alchimia potrebbe sembrare
anacronistica e infantile, ma
lo è davvero?
In realtà l’Alchimia anche nei
suoi presupposti teorici
sembra anticipare il
desiderio di fondare una
scienza veramente umana
che tenga costantemente
conto dell’inscindibile
rapporto tra uomo e Natura
e che oggi riecheggia nelle
nuove proposte degli
scienziati d’oggi.
18. I filosofi del fuoco
Elio Occhipinti, laureato in psicologia e filosofia, lavora
a Milano come psicoterapeuta e conduce gruppi
sull’immaginario simbolico. Autore di opere di argomento
psicologico e relative alla cultura e alla medicina cinese.
Fondatore e promotore, insieme a Deborah Pavanello
del progetto: Il Laboratorio della Coscienza.
www.laboratorio-coscienza.org
www.occhipintielio.it
Se l’Alchimia è un sapere, che tipo di sapere è? Può essere ricondotto a
schemi logico-razionali o necessita di un’apertura a significati e visioni
non comuni? Perché l’Alchimia è così misteriosa? E perché molti hanno
la sensazione di smarrirsi nell’affrontare il linguaggio alchemico? Infine,
in un mondo ipertecnologico e iperscientifico l’Alchimia ha ancora un
senso?
Queste sono solo alcune delle domande a cui questo saggio intende
dare una risposta partendo dallo strumento epistemologico col fine di
delineare a quale tipo di conoscenza l’Alchimia attinga e quale visione
del mondo essa trasmetta.