6. ITALIA Fecha
Página
Hojas
22-1-2014
Digital
1
Dopo il miracolo approvato da
Papa Francesco e reso noto attra-
verso il decreto della Congregazio-
ne delle Cause dei Santi del 5 luglio
2013, la Santa Sede ha comunicato
con data di ieri che, il Santo Padre –
accogliendo la richiesta presentata-
gli dal Prelato dell’Opus Dei, Mons.
Javier Echevarría – ha stabilito che
monsignor Álvaro del Portillo sia
beatificato a Madrid, sua città natale,
sabato 27 settembre 2014.
Incontro internazionale a Madrid
La cerimonia di beatificazione
sarà presieduta dal Prefetto della
Congregazione delle Cause dei San-
ti, il Cardinal Angelo Amato, e avrà
luogo a Madrid. È prevista la parte-
cipazione di persone provenienti da
tutto il mondo. Il giorno successivo,
Mons. Javier Echevarría, Prelato
dell’Opus Dei,celebrerà una Messa
di ringraziamento.
“In questo momento di profonda
gioia – ha affermato Mons. Javier
Echevarría – desidero ringraziare
Papa Francesco per la beatificazione
di questo vescovo che tanto ha ama-
to la Chiesa. Fin da subito, affidiamo
all’intercessione del futuro beato le
intenzioni del Santo Padre: il rinno-
vamento apostolico e il servizio a Dio
da parte di tutti i cristiani, il sostegno
e l’aiuto a coloro che si trovano in
necessità, il prossimo Sinodo sulla
famiglia, la santità dei sacerdoti”.
Don Álvaro e Madrid
La biografia di Mons. del Por-
tillo – che molta gente chiama con
affetto “don Álvaro” – è strettamente
legata alle città di Roma (dove visse
la maggior parte della sua vita) e a
Madrid, dove nacque l’11 marzo del
1914 e dove trascorse l’infanzia e
la gioventù insieme ai suoi genitori
e ai suoi sette fratelli. Nella capita-
le spagnola, nel 1935, conobbe san
Josemaría Escrivá e pochi mesi dopo
decise di far parte dell’Opus Dei.
Durante gli studi di ingegneria,
quando aveva 19 anni, il giovane
Álvaro del Portillo, oltre a seguire
i corsi universitari, collaborò nelle
attività delle conferenze di san Vin-
cenzo de’ Paoli, impartendo cate-
chesi e assistendo i bambini poveri
nel quartiere di Vallecas e in altre
zone di Madrid prima delle guerra
civile, distribuendo alimenti alle
famiglie indigenti. Sotto l’impulso
di san Josemaría, continuò queste
attività insieme ad altri giovani che
partecipavano all’incipiente lavoro
dell’Opera che si sviluppava intorno
all’Accademia DYA.
Il 25 giugno del 1944, terminati
con successo gli studi civili ed ec-
clesiastici, ricevette l’ordinazione
sacerdotale a Madrid dalle mani del
vescovo della diocesi, Mons. Eijo y
Garay. Da allora esercitò il ministe-
ro sacerdotale a Madrid, fino al suo
trasferimento a Roma, nel 1946.
Lo scenario della beatificazione
Come già era noto, nel decreto
pontificio di Benedetto XVI riguar-
dante i riti di beatificazione e cano-
nizzazione – diffuso dalla Congre-
gazione delle Cause dei Santi il 29
novembre 2005 – fu stabilito che le
beatificazioni fossero celebrate da
un rappresentante del Santo Padre,
in generale dal prefetto della men-
zionata Congregazione, nella locali-
tà che si considerasse più idonea. Lo
stesso decreto stabilì che unicamente
le canonizzazioni fossero presiedute
dal Pontefice.
Per questo motivo, resa nota la
notizia della futura beatificazione,
si studiarono le diverse possibilità,
preferibilmente nei luoghi del cen-
tro di Roma, esclusa Piazza San
Pietro, che viene riservata al Santo
Padre. Con l’aumento del numero di
partecipanti previsto, però, ci si rese
conto come tale progetto sarebbe ri-
sultato difficilmente praticabile nel
centro della città. La Congregazione
delle Cause dei Santi valutò conve-
niente una seconda ipotesi proposta
in seguito: organizzare la cerimonia
a Madrid, città natale del futuro bea-
to, del quale si compirà nel 2014 il
centenario della sua nascita. Questa
soluzione, inoltre, renderà più age-
vole la partecipazione di molte per-
sone del Paese di origine di don Ál-
varo, le quali desiderano partecipare
alla cerimonia e che – visto l’attuale
contesto di crisi economica – avreb-
bero avuto serie difficoltà per poter
viaggiare.
Attualmente, si sta preparando un
programma di accoglienza dei par-
tecipanti provenienti da tutti i Paesi,
che includerà la visita alla cattedrale
dell’Almudena (Madrid) e ai luoghi
legati alla storia del futuro beato e
alla nascita dell’Opus Dei, fondata
da san Josemaría Escrivá – a Madrid
– il 2 ottobre del 1928.
A Roma, insieme a Papa Frances-
co
Il Comitato organizzatore sta pro-
grammando, inoltre, diversi atti a
Roma per coloro che desidereranno
in seguito raggiungere San Pietro
(“videre Petrum”, “per vedere Pie-
tro”).
Si sta studiando con le autorità
competenti la possibilità che, duran-
te i giorni successivi alla beatifica-
zione, il corpo di don Álvaro – che
riposa nella cripta della Chiesa pre-
latizia di Santa Maria della Pace, a
Roma – sia esposto provvisoriamen-
te nella Basilica di Sant’Eugenio, per
facilitare l’affluenza delle numerose
persone che, si prevede, verranno a
pregare davanti al nuovo beato.
Dopo la beatificazione, si cele-
brerà una Messa di ringraziamento in
una basilica romana. Inoltre, i fedeli
potranno partecipare all’Udienza del
mercoledì con Papa Francesco, ma-
nifestando così la loro gratitudine e
unione al Romano Pontefice.
Alvaro del Portillo beatificato a
Madrid il prossimo 27 settembre
7. Agencia Fecha
Página
Hojas
22-01-2014
Zenit.org
2
‘Le pido a don Álvaro de Portillo que
nos de esa paz del corazón tan suya’
Roma, 22 de enero de 2014 (Zenit.
org) H. Sergio Mora | La noticia de
la beatificación de don Alvaro del
Portillo, el primer sucesor de san
José María en la dirección de la
prelatura del Opus Dei ha causado
una visible alegría entre sus miem-
bros. Muchos de ellos lo han cono-
cido más de cerca pues falleció en
1994. Al mismo tiempo a algunos
les tomó de sorpresa porque supo-
nían que iba a ser en Roma y en
cambio será principalmente en Ma-
drid. ZENIT entrevistó al prelado
del Opus Dei, Mons. Javier Eche-
varria, que con gran afabilidad ha
contado algunos particulares de
esta beatificación.
Monseñor Echevarría, ¿cómo
vive un prelado del Opus Dei la
noticia de la próxima beatifica-
ción de Mons. Álvaro del Porti-
llo?
Como comprenderá, con una pro-
funda alegría y dando gracias a
Dios, y al papa Francisco, de quien
viene la decisión de proceder a la
beatificación de este obispo, que
tanto amó y sirvió a la Iglesia san-
ta. Quienes le han conocido o han
visto las películas que existen so-
bre sus catequesis suelen comen-
tar que don Álvaro infundía paz y
arrastraba hacia Dios. En este mo-
mento, le pido que nos consiga de
Dios esa paz del corazón tan suya y
que la celebración sea motivo para
que muchas personas se acerquen
más al Señor.
Inicialmente se comentaba que
la beatificación sería en Roma,
¿por qué finalmente se ha elegi-
do Madrid?
Hace unos meses, al conocerse la
noticia de la futura beatificación,
se estudiaron diversas opciones,
dando preferencia a lugares céntri-
cos de Roma distintos de la Plaza
de San Pedro, que -por disposición
del anterior Pontífice- se reserva
para las canonizaciones, que presi-
de el Santo Padre. Sin embargo, a
medida que aumentaba la previsión
del número de participantes, se vio
que resultaba difícil organizar, esa
ceremonia en la Ciudad Eterna,
como todos hubiéramos deseado, a
pesar de la generosa disponibilidad
de las autoridades del Vicariato de
Roma y del Ayuntamiento.
¿De dónde partió esta idea?
La Congregación para las Causas
de los Santos estimó muy conve-
niente otra hipótesis que había su-
gerido como prelado del Opus Dei:
celebrarla en Madrid, ciudad natal
del nuevo beato, también porque el
año de la beatificación coincidirá
con el centenario de su nacimien-
to. La noticia se hace pública hoy
porque la Santa Sede acaba de co-
municar que el Santo Padre ha aco-
gido esa sugerencia y establecido
que la beatificación sea en Madrid
el 27 de septiembre. Esta opción
facilitará también la participación
de numerosos madrileños, que
deseaban asistir a la beatificación
pero que -en el contexto de la crisis
económica actual– hubieran tenido
dificultades para afrontar un viaje
a Italia.
Madrid es la ciudad en que don
Álvaro conoció a san Josemaría,
entró a formar parte del Opus Dei
y recibió la ordenación sacerdotal.
Será, para muchísima gente de va-
rios países, una oportunidad de vi-
sitar los lugares relacionados con
el nacimiento del Opus Dei, funda-
do el 2 de octubre de 1928 por san
Josemaría, en Madrid. Además,
los numerosos fieles y amigos de
la prelatura que viven en Madrid
podrán colaborar gustosamente en
la acogida de los participantes de
otras procedencias. Aunque en al-
gunos medios se ha difundido esta
noticia, debo precisar que sólo aho-
ra se ha tenido conocimiento de la
aprobación recibida desde la Santa
Sede.
¿Y las personas que viven en
Roma o en Italia?
Por decirlo de algún modo, Roma
es la ciudad de don Álvaro: donde
vivió la mayor parte de su vida (de
1946 a 1994) y donde ejerció su la-
bor como pastor de la Prelatura del
Opus Dei.
De hecho, se está estudiando con
las autoridades competentes que,
durante los días posteriores a la
beatificación, el cuerpo de don Ál-
varo –que reposa en la cripta de la
Iglesia prelaticia de Santa María
de la Paz, en Roma– sea traslada-
do temporalmente a la basílica de
san Eugenio, para que quienes lo
Entrevista al prelado del Opus Dei, Javier Echevarría sobre las
motivaciones que llevaron a hacer la beatificación en Madrid
“Le pido a don Álvaro del Portillo que
nos de esa paz del corazón tan suya”
9. AGEBCUA Fecha
Página
Hojas
22-1-2014
Zenit
1
Dopo il miracolo approvato da Papa
Francesco e reso noto attraverso il decre-
to della Congregazione delle Cause dei
Santi del 5 luglio 2013, la Santa Sede ha
comunicato con data di ieri che il Santo
Padre – accogliendo la richiesta presenta-
tagli dal Prelato dell’Opus Dei, monsignor
Javier Echevarría – ha stabilito che mon-
signor Álvaro del Portillo sia beatificato a
Madrid, sua città natale, sabato 27 settem-
bre 2014.
La cerimonia di beatificazione sarà pre-
sieduta dal Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi, il Cardinal Angelo
Amato. È prevista la partecipazione di per-
sone provenienti da tutto il mondo. Il giorno
successivo, monsignor Javier Echevarría,
Prelato dell’Opus Dei, celebrerà una Mes-
sa di ringraziamento.
“In questo momento di profonda gioia –
ha affermato monsignor Javier Echevarría
– desidero ringraziare Papa Francesco per
la beatificazione di questo vescovo che
tanto ha amato la Chiesa. Fin da subito,
affidiamo all’intercessione del futuro bea-
to le intenzioni del Santo Padre: il rinno-
vamento apostolico e il servizio a Dio da
parte di tutti i cristiani, il sostegno e l’aiuto
a coloro che si trovano innecessità, il pros-
simo Sinodo sulla famiglia, la santità dei
sacerdoti”.
Monsignor del Portillo – che molta gente
chiama con affetto “don Álvaro” – è stretta-
mente legata alle città di Roma (dove visse
la maggior parte della sua vita) e a Madrid,
dove nacque l’11 marzo del 1914 e dove
trascorse l’infanzia e la gioventù insieme
ai suoi genitori e ai suoi sette fratelli. Nella
capitale spagnola, nel 1935, conobbe San
Josemaría Escrivá e pochi mesi dopo de-
cise di far parte dell’Opus Dei.
Durante gli studi di ingegneria, quando
aveva 19 anni, il giovane Álvaro del Porti-
llo, oltre a seguire i corsi universitari, colla-
borò nelle attività delle conferenze di san
Vincenzo de’ Paoli, impartendo catechesi
e assistendo i bambini poveri nel quartiere
di Vallecas e in altre zone di Madrid prima
delle guerra civile, distribuendo alimenti
alle famiglie indigenti.
Sotto l’impulso di san Josemaría, con-
tinuò queste attività insieme ad altri gio-
vani che partecipavano all’incipiente la-
voro dell’Opera che si sviluppava intorno
all’Accademia DYA.
Il 25 giugno del 1944, terminati con
successo gli studi civili ed ecclesiastici, ri-
cevette l’ordinazione sacerdotale a Madrid
dalle mani del vescovo della diocesi, mon-
signor Eijo y Garay. Da allora esercitò il
ministero sacerdotale a Madrid, fino al suo
trasferimento a Roma, nel 1946.
Come già era noto, nel decreto ponti-
ficio di Benedetto XVI riguardante i riti di
beatificazione e canonizzazione – diffuso
dalla Congregazione delle Cause dei Santi
il 29 settembre 2005 – fu stabilito che le
beatificazioni fossero celebrate da un ra-
ppresentante del Santo Padre, in generale
dal prefetto della menzionata Congrega-
zione, nella località che si considerasse
più idonea. Lo stesso decreto stabilì che
unicamente le canonizzazioni fossero pre-
siedute dal Pontefice.
Per questo motivo, resa nota la notizia
della futura beatificazione, si studiarono
le diverse possibilità, preferibilmente nei
luoghi del centro di Roma, esclusa Piazza
San Pietro, che viene riservata al Santo
Padre. Con l’aumento del numero di parte-
cipanti previsto, però, ci si rese conto come
tale progetto sarebbe risultato difficilmente
praticabile nel centro della città.
La Congregazione delle Cause dei San-
ti valutò conveniente una seconda ipotesi
proposta in seguito: organizzare la cerimo-
nia a Madrid, città natale del futuro beato,
del quale si compirà nel 2014 il centenario
della sua nascita. Questa soluzione, inol-
tre, renderà più agevole la partecipazione
di molte persone del Paese di origine di
don Álvaro, le quali desiderano parteci-
pare alla cerimonia e che – visto l’attuale
contesto di crisi economica – avrebbero
avuto serie difficoltà per poter viaggiare.
Attualmente, si sta preparando un pro-
gramma di accoglienza dei partecipanti
provenienti da tutti i Paesi, che includerà
la visita alla cattedrale dell’Almudena (Ma-
drid) e ai luoghi legati alla storia del futuro
beato e alla nascita dell’Opus Dei, fondata
da san Josemaría Escrivá – a Madrid – il
2 ottobre 1928.
Il Comitato organizzatore sta progra-
mmando, inoltre, diversi atti a Roma per
coloro che desidereranno in seguito rag-
giungere San Pietro (“videre Petrum”, “per
vedere Pietro”).
Si sta studiando con le autorità compe-
tenti la possibilità che, durante i giorni suc-
cessivi alla beatificazione, il corpo di don
Álvaro – che riposa nella cripta della Chie-
sa prelatizia di Santa Maria della Pace, a
Roma – sia esposto provvisoriamente ne-
lla Basilica di Sant’Eugenio, per facilitare
l’affluenza delle numerose persone che,
si prevede, verranno a pregare davanti al
nuovo beato.
Dopo la beatificazione, si celebrerà una
Messa di ringraziamento in una basilica ro-
mana. Inoltre, i fedeli potranno partecipare
all’Udienza del mercoledì con Papa Fran-
cesco, manifestando così la loro gratitudi-
ne e unione al Romano Pontefice.
Sia a Roma sia a Madrid saranno or-
ganizzate attività, promosse da Harambee
Africa International, allo scopo di finanzia-
re quattro progetti medici ed educativi sorti
nell’Africa subsahariana grazie all’impulso
di monsignor Álvaro del Portillo, durante gli
anni in cui fu Prelato dell’Opus Dei.
“Harambee” significa “tutti insieme” in
lingua swahili. I partecipanti alla beatifica-
zione saranno invitati a partecipare con le
loro offerte, alla nascita di un centro mater-
no-infantile dipendente dal Niger Hospital
(a Enugu, Nigeria); all’ampliamento e allo
sviluppo dell’installazione di tre antenne
mediche e di una scuola di infermeria di-
pendente dal Centro Ospedaliero Monkole
(a Kinshasa, Congo); alla crescita di un
programma contro la denutrizione infanti-
le del Centro Rurale Ilomba (a Bingerville,
Costa d’Avorio).
Unquartoprogettoconsistenellaraccol-
ta di borse di studio per seminaristi africani
che vengono a formarsi presso la Pontifi-
cia Università della Santa Croce:istituzione
fondata a Roma da monsignor Álvaro del
Portillo, assecondando un desiderio di san
Josemaría Escrivá.
Rosalinda Corbi, responsabile delle
attività di Harambee ha spiegato che “ci
sembrava necessario rendere partecipi del
regalo di questa beatificazione le persone
più in difficoltà, e desideravamo rendere
possibile questo in un modo che sarebbe
piaciuto tantissimo a don Álvaro, il quale
fin da giovane dedicò molto tempo ai mala-
ti e agli indigenti”.
Gli aggiornamenti sul programma ri-
guardante gli atti della beatificazione
a Madrid e a Roma saranno pubblicati
all’indirizzo web: www.alvarodelportillo.
org.
Per collaborare alla campagna di Ha-
rambee per la beatificazione: www.haram-
bee-africa.org
Álvaro del Portillo sarà
beatificato a Madrid
L’elevazione agli altari del Prelato dell’Opus Dei, è in programma per il 27
settembre con celebrazioni anche a Roma
10. IRLANDA Fecha
Página
Hojas
25-1-2014
Digital
1
Former leader of Opus Dei to be beatified
By Susan Gately - 25 January, 2014
Alvaro del Portillo, who died in 1994, had strong links with Ireland and is well remembered
here.
The community of Opus Dei in Ireland has warmly welcomed the news that the successor
of Josemaría Escrivá, is to be beatified in September 2014. The announcement came from
the Vatican earlier this week following Pope Francis’s approval of the required miracle and
the formal decree of the Congregation for the Causes of the Saints.
Alvaro del Portillo will be beatified in Madrid, the city where he was born and grew up, on
27 September 2014.
Speaking to CatholicIreland.net, Paul Harman from Opus Dei said that he expected hundreds of Irish members and friends
to travel to the Beatification ceremony in Madrid, especially as Bishop del Portillo had such a link with Ireland, travelling
here many times between the late 1950s and the 1980s. Mr Harman met him on several occasions.
“He was an extraordinary person, always smiling and very positive. He had a supernatural outlook on things and a serene
temperament. You always got the impression when you were with him that he was keeping in touch with the Lord all the
time.”
Born and raised in Madrid, Alvaro del Portillo joined Opus Dei when he
was 21 in 1935. Ordained in 1944, he worked in Madrid before moving to
Rome in 1946. He was one of St Josemaría Escrivá’s closest collaborators,
and succeeded him as Prelate of Opus Dei in 1982, serving in that role until
his death in 1994.
The miracle which opened the way to his beatification involved a newborn
baby, Jose Ignacio Ureta Wilson, who made a full recovery after a cardiac
arrest lasting longer than half an hour. In a Youtube video, his doctor tells
how he had told the parents that the medics had done everything they
could do and they expected the child to die. Jose Ignacio’s grandmother
suggested to the family that they ask Alvaro del Portillo to intercede for
them.
“I didn’t know him very well, said Susana the child’s mother “but we started to pray.” At a certain point the heart beat,
which was growing weaker, stopped. The whole family was praying with Alvaro’s prayer card. Then unexpectedly the heart
started to beat again, getting stronger and stronger.
The baby’s doctor said that Jose Ignacio should have had “profound brain damage”, but instead, now aged almost eleven,
he is a fine, bright and healthy boy. (The 8 minute video telling the story of the miracle is at:
http://www.opusdei.ie/art.php?p=54200 (in Spanish with English subtitles).
Alvaro del Portillo’s beatification ceremony in Madrid will be presided over by the Prefect of the
Congregation for the Causes of Saints, Cardinal Angelo Amato. “In this moment of profound joy,”
said Bishop Javier Echevarría, the current leader of Opus Dei, “I wish to thank Pope Francis for
his decision to proceed with the beatification of this bishop who loved and served the Church so
well.” “From now on, let us entrust to the soon-to-be Blessed Alvaro the intentions of the Holy
Father: the apostolic renewal and service to God of all Christians, the care and support of the
needy, the upcoming synod on the family, and the holiness of priests.”
The central task of members of Opus Dei is to spread the idea that all men and women are called
to the fullness of the Christian life, whatever their work or condition in the world might be.
Harambee Africa International, a charity born on the occasion of the canonisation of Josemaría Escrivá which promotes
education initiatives in Africa, plans to organise activities in Madrid and Rome during the days of the beatifcaiton to raise
funds for four projects in sub-Saharan Africa which were encouraged by Bishop Alvaro del Portillo during his years as Pre-
late of Opus Dei. They are a mother-and-child centre linked with Niger Hospital in Enugu, Nigeria; three nursing centers at
Monkole Hospital in Kinshasa, Congo; and a programme to fight child malnutrition at the Ilomba Rural Centre in Bingerville,
Ivory Coast. The fourth project aims to fund scholarships for African seminarians at the Pontifical University of the Holy
Cross, founded in Rome by Bishop del Portillo.
11. INDIA Fecha
Página
Hojas
28-01-2014
Asianews
2
Álvaro del Portillo, the “rock” of Opus
Dei and the mission in Asia
Mumbai (AsiaNews)
- by Nirmala Carvalho|
“Asia was always very
close to the heart of Mgr
Alvaro”. This was clear
when the first members
of the Opus Dei arrived
in New Delhi in 1993.
On that occasion, he as-
ked the world “to pray
for the beginning of the
Prelature in this great
subcontinent,” said Mr
Kevin de Souza, director
of the Opus Dei Centre
in Mumbai. Speaking
to AsiaNews, he talked
about Mgr Alvaro del
Portillo, who will be
beatified on 27 Septem-
ber in Madrid. Here is
the interview.
How relevant is the life
and mission of the Bles-
sed Alvaro today?
Álvaro has always been
regarded as an icon of fi-
delity. Saint Josemaría,
the founder of Opus Dei,
nicknamed him saxum,
which means ‘rock’ in
Latin.
At only 26 years of age,
he was named secretary
general of Opus Dei. He
had to oversee the ex-
pansion of the apostolic
activities of Opus Dei in
Madrid and other Spa-
nish cities whilst com-
pleting his engineering
studies and earning a
living. He did all the-
se with a great sense of
calm.
“He has left a very deep
imprint,” said Javier
Echevarría, the current
Bishop Prelate of the
Opus Dei, after Álvaro’s
death.
“One of his essential
features was a strong
sense of filiation, ac-
companied naturally
by an effort to be fai-
thful, first to Our Lord
and then to the spirit of
Opus Dei, left to us by
our founder. Bishop Ál-
varo incarnated to per-
fection all aspects of the
spirituality of Opus Dei,
making them flesh of his
flesh, bone of his bone.”
During his years in
Rome, various popes,
from Pius XII to John
Paul II called upon him
to carry out numerous
tasks as a member or
consultor of 13 entities
within the Holy See.
He played an active
role in the Second Vati-
can Council. John XXIII
appointed him a consul-
tor to the Sacred Con-
gregation of the Council
(1959-1966).
Before Vatican II, he
was president of the
Commission for the
Laity. In the course of
the Council (1962-65),
he was secretary of the
Commission on the Dis-
cipline of the Clergy and
of the Christian People.
After the Council, Paul
VI appointed him con-
sultor to the post-conci-
liar Commission for Bis-
hops and the regulation
of dioceses (1966).
For many years, he
was also a consultor for
the Congregation for the
Doctrine of the Faith.
Was Asia a continent
close to the heart of the
Blessed Álvaro?
Asia was very close to
Bishop Álvaro’s heart
from the times he was
studying for his civil
engineering degree.
Whilst the Spanish Civil
War was going on, Álva-
ro thought he could use
the time he had to study
another language so that
he could later go to a fa-
raway country to start
the apostolates of Opus
Dei there. He chose to
study Japanese.
Even though he did not
The director of the Opus Dei Centre in Mumbai talks about the successor to Saint Josemaría Escrivá, founder of
the personal prelature, who will be beatified in September. Del Portillo was a person naturally “faithful, first to
Our Lord and then to the spirit of Opus Dei.” During the Second Vatican Council, he played a fundamental role,
which he continued with young people from all over the world.
13. EEUU Fecha
Página
Hojas
28-01-2014
CNA
2
Opus Dei bishop showed
‘enormous faith,’ biographer says
By Kevin Jones
New York City, N.Y., Jan 28,
2014 / 04:21 am (CNA/EWTN
News).- The upcoming beati-
fication of Opus Dei lead pre-
late Bishop Alvaro del Portillo
brings to prominence a man of
deep faith and love of God, ac-
cording to his biographer.
“He was someone who rea-
ched out to all kinds of people.
He would befriend the door-
men in the Vatican. They’d
come over and say hello to him.
He was interested in every-
body,” Seton Hall University
professor John Coverdale told
CNA Jan. 24.
“There can’t be too many
people who take up interest in
the doorman.”
Bishop del Portillo, a native
of Madrid, Spain, headed the
personal prelature of Opus
Dei from 1975 until his death
in 1994. He will be beatified
in Madrid on Sept. 27, with
Cardinal Angelo Amato of the
Congregation for the Causes of
Saints presiding.
“He had confidence in God,
confidence that Opus Dei
was part of God’s plan for the
Church, and that he was called
to put his whole life at the ser-
vice of seeing that actually ha-
ppen,” Coverdale continued.
“That’s exactly what he did.
He worked very hard, even in
the final days of his life as an
old man and much exhaus-
ted.”
Bishop del Portillo studied to
be an engineer and received
doctorates in philosophy, libe-
ral arts and canon law.
He joined Opus Dei in 1935
and soon became a close co-
llaborator of St. Josemaria
Escriva, who founded the or-
ganization dedicated to spiri-
tual growth and discipleship
among the Catholic laity. The
organization teaches its mem-
bers to use their work and their
ordinary activities as a way to
encounter God.
Coverdale, a tax law profes-
sor and member of Opus Dei
since 1957, is the author of a
history of the prelature. He is
now working on a biography of
Bishop del Portillo.
The professor said Bishop
del Portillo’s personality was
“very different” from that of
the “ebullient” and “high ener-
gy” St. Josemaria.
“Don Alvaro was a much
quieter sort of person,” he ex-
plained.
However, his life showed his
“complete availability” to the
Church. He served in various
Vatican congregations and
commissions. During the Se-
cond Vatican Council, he ser-
ved as a secretary and a “peri-
tus,” or theological expert.
“He told one of his collabo-
rators, who had been asked to
take on a very onerous appo-
intment in the Vatican, ‘just
always say yes’,” Coverdale
said.
The professor worked and
studied in the Opus Dei head-
quarters for five to six years in
the 1960s, alongside St. Jose-
maria Escriva and
At the time, the bishop was
“very much a man in the bac-
kground.”
“He made no effort to stand
out or have people pay atten-
tion. He was there to second
whatever the founder was
15. PHILIPPINES Fecha
Página
Hojas
3-2-2014
2
Pope OKs beatification
of bishop who backed
Phl projects
MANILA, Philippines - A Spa-
nish bishop who initiated several
social projects for the poor in the
Philippines edges closer to sain-
thood after Pope Francis appro-
ved his beatification.
The late Bishop Alvaro del Por-
tillo, who served prelate of Opus
Dei, will be called “blessed”
after a beatification ceremony
on September 27 in Madrid, his
hometown.
Del Portillo was known for his
cheerful disposition, infectious
smile and desire to help others.
He is also remembered for his
untiring service to the Church and
for living the spirit passed on to
him by Saint Josemaria Escriva,
the founder of Opus Dei and his
predecessor, faithfully. His mes-
sage was simple: That ordinary
activities and work can be offered
up to God.
The bishop, who died on March
23, 1994, visited the Philippines-
-dropping by Manila and Cebu-
-only once in 1987, but left a
lasting legacy reaching out to the
less fortunate.
In one of his general audiences
in Manila, he made an observa-
tion about Philippine society:
“My daughters and my sons, I
have seen enormous wealth and
enormous poverty,” he said.
Del Portillo inspired Filipino
Catholics to continue running
personal undertakings such as
training schools that prepare the
youth who are unable to afford
college education for the wor-
kforce.
Upon his return to Rome, he
sent an Italian delegation to Cebu
to help set up a technical school
17. ALEMANIA Fecha
Página
Hojas
11-3-2014
Kath.net
1
Köln (kath.net/gd) Am 11. März 2014 begeht die Kirche den 100. Geburtstag eines Menschen, von dem sie
glaubt, dass er bereits bei seinem himmlischen Vater angekommen ist: Bischof Álvaro del Portillo (Foto),
geboren am 11. März 1914 in Madrid, gestorben am 23. März 1994 in Rom, erster Prälat des Opus Dei und
treuer Diener des heiligen Josefmaria Escrivá. Am 27. September 2014 feiert die Kirche im Übrigen seine
Seligsprechung. Damit folgt der dem Seligen Papst Johannes Paul II. nach, den die Kirche am 27. April 2014
heilig spricht und der Álvaro del Portillo 1991 zum Bischof weihte. Wie innig das Verhältnis dieser beiden
großen Persönlichkeiten gewesen sein muss, beweist der Todestag del Portillos: Als der selige Papst Johan-
nes Paul II. vom Tod seines guten Freundes erfuhr, machte er sich unmittelbar auf den Weg und betete vor
seinem aufgebahrten Leichnam. So passt es gut, dass Papst Johannes Paul II. in demselben Jahr zur Ehre der
Altäre erhoben wird, in dem sein Bischof Álvaro seliggesprochen wird.
Warum – so könnte man fragen – ist sich die Kirche darin so sicher, dass Álvaro del Portillo bereits bei sei-
nem himmlischen Vater weilt? Worin kann er uns ein Vorbild sein?
„Natürlichkeit, Aufrichtigkeit, Freude – Das sind unentbehrliche Voraussetzungen für einen Apostel, um
Menschen anzuziehen“, so schrieb der Gründer und erste Leiter des Opus Dei Josefmaria Escrivá einmal,
dem Álvaro del Portillo 40 Jahre lang als engster Mitarbeiter zur Seite stand und den er als Leiter und Prälat
des Opus Dei nach seinem Tod beerbte. Natürlichkeit, Aufrichtigkeit und Freude – das sind zentrale Eigens-
chaften, die den seligzusprechenden Bischof Álvaro charakterisieren. Wer sich ein Foto oder ein Video mit
Álvaro del Portillo ansieht, der wird bei ihm und den Menschen, denen er begegnet, immer ein Lächeln auf
dem Gesicht finden. Bischof Álvaro lebte die christliche Freude, die nicht in oberflächlichen Vergnügungen
oder einer kurzzeitigen Hochstimmung gründet, sondern im Vertrauen darauf, dass Gott sich in jeden einze-
lnen von uns verliebt hat und uns nahe sein möchte – eine Freude, die über das viele Leid in der Welt nicht
hinwegsieht, sondern vielmehr im Kreuz Jesu Christi, in der liebenden Hingabe Gottes an die Menschen
wurzelt und die vielen Unannehmlichkeiten und Prüfungen des Lebens mit Liebe, Wohlwollen und Hingabe
auf sich nimmt.
Das unendlich große Gottvertrauen Álvaro del Portillos und die Gnade Gottes machten ihn zu Großem fähig.
Fast 60 Jahre – von seinem 21. Lebensjahr bis zu seinem Tod – bliebt Álvaro del Portillo dem Opus Dei treu.
Er wurde Priester, wirkte am Zweiten Vatikanischen Konzil mit und begleitete die Errichtung des Opus Dei
als Personalprälatur. Als erster Prälat des Opus Dei bereiste er zahlreiche Länder der Erde, um seiner „Fa-
milie“ ein wenig davon weiterzugeben, wie schön und erfüllend es sein kann, den Alltag – Familie, Beruf und
Ausbildung – aus der Freundschaft mit Jesus Christus heraus zu gestalten, in seiner Gegenwart zu leben und
selbst die geringste Tätigkeit mit größter Liebe zu erfüllen, weil Gott gerade auf die kleinen Dinge schaut.
Bei seinen apostolischen Reisen hat Bischof Álvaro del Portillo viel vom Feuer der Liebe Christi weitergeben
und zahlreiche Samenkörner des Glaubens in die Herzen der Menschen einpflanzen können. Sein missiona-
rischer Eifer in der ganzen Welt führte schließlich auch zu dem vom Heiligen Stuhl anerkannten Wunder,
das Voraussetzung für seine Seligsprechung war: Auf die Fürsprache des Dieners Gottes Álvaro del Portillo
wurde das neugeborene Kind José Ignacio Ureta Wilson aus Chile vollständig geheilt, nachdem es krank
geboren und am 2. August 2003 einen Herzstillstand von mehr als einer halben Stunde erlitten hatte.
Darin ist uns Álvaro del Portillo ein Vorbild: „Don Alvaro strahlte Frieden, Freude, Einfachheit und eine
apostolische Vision aus. Viele Menschen erinnern sich an ihn als an jemand, der seiner Lebensentscheidung
für Gott immer treu blieb, der der Kirche und dem Heiligen Vater diente, der für den heiligen Josemaría
immer verfügbar war und diese Dienstbereitschaft auf die Seinen im Opus Dei und auf die Verwandten, Fre-
unde und Kollegen ausdehnte. Er stärkte auf seinen Pastoralreisen hunderttausende von Menschen in ihrer
Treue zu Christus“, so Bischof Javier Echevarría, der gegenwärtige Prälat des Opus Dei.
Natürlichkeit, Aufrichtigkeit, Freude
Zum 100. Geburtstag von Bischof Álvaro del Portillo. Von Georg
Dietlein
18. KINSHASA Fecha
Página
Hojas
11-3-2014
2
Écrit par Freddy Ngandu
Muteba
En effet, quelques heures après
le décès de Don Alvaro, survenu
le 23 mars 1994, au lendemain
de son retour d’un pèlerinage en
Terre Sainte, Jean Paul II avait
envoyé un télégramme où il se
disait plein de reconnaissance
envers le Seigneur, de l’exemple
de force et de foi en la Providen-
ce divine, que Mgr Alvaro del
Portillo a toujours donné,….,
en plus de sa fidélité à l’Eglise.
Don Alvaro était un homme de
fréquentation agréable, de qui
émanait une grande bonté et
dont les propos traduisaient de
manière indéniable l’amour de
Dieu qu’abritait son cœur.
Qui était Mgr Alvaro del Portillo
?
Il est né à Madrid, le 11 mars
1914, dans une famille profon-
dément catholique – une authen-
tique école d’amour généreux et
désintéressé – où il a appris à ai-
mer. Il était ingénieur des ponts
et chaussées et docteur en Phi-
losophie et en Droit canonique.
En 1935, à 21 ans, il entra dans
l’Opus Dei (institution fondée
par saint Josémaria le 2 octobre
1928, en vue de rappeler à tous
– hommes et femmes, mariés ou
célibataires, jeunes et moins je-
unes – l’obligation d’être saints
au beau milieu de leurs occupa-
tions et préoccupations familia-
les, professionnelles et sociales
de tous les jours).
Il vécut très fidèlement sa voca-
tion à l’Opus Dei, en sanctifiant
son travail professionnel et en
remplissant ses devoirs ordi-
naires. Il effectua un très large
apostolat parmi ses camarades
d’étude et ses collègues. Saint
Josémaria trouva rapidement en
lui le plus efficace de ses colla-
borateurs. Il reçut l’ordination
sacerdotale le 25 juin 1944. En
1946, il s’établit à Rome pour ai-
der le Fondateur à gouverner et à
étendre l’Opus Dei dans les cinq
continents.
Mgr. Alvaro del Portillo a eu à
remplir aussi de nombreuses
tâches que lui confia le Saint-
Siège. Il a participé de manière
très active aux travaux du Con-
cile œcuménique Vatican II : il
a été secrétaire de la Commis-
sion De disciplina cleri et populi
christiani ; et il a travaillé à la
rédaction de Presbyterorum Or-
dinis, décret sur le ministère et la
vie des prêtres. Après le Concile
et jusqu’à la fin de sa vie, Mgr.
Alvaro del Portillo fut consul-
teur et expert en des différentes
Commissions et Congrégations
du Saint-Siège.
Le 15 septembre 1975, il fut élu
premier successeur de saint Jo-
sémaria à la tête de l’Opus Dei.
Il obtint du Saint-Siège la con-
figuration juridique définitive
de l’Opus Dei comme prélature
personnelle, en 1982, conformé-
ment au charisme fondationnel.
Il fut sacré évêque le 6 janvier
1991 des mains du bienheureux
Jean-Paul II.
Mgr. Alvaro del Portillo est dé-
cédé à Rome, le 23 mars 1994.
Le jour même, le bienheureux
Jean-Paul II est venu prier devant
sa dépouille mortelle et, après un
moment de prière silencieuse, il
a récité le Salve Regina. Pendant
les dix-neuf années passées à la
tête de l’Opus Dei, Mgr. Alvaro
del Portillo a étendu le travail
apostolique de l’Opus Dei dans
vingt nouveaux pays, dont notre
pays, le Congo.
En cette année du centenaire de
sa naissance, Dieu a voulu que
son serviteur Alvaro del Portillo
soit élevé sur les autels. Il sera
Alvaro del Portillo : une vie au service de l’Eglise
Le 11 mars 2014, Mgr. Alvaro del Portillo aurait célébré ses cent âges
d’âge. Il en avait vécu quatre-vingts sur la terre. De l’avis unanime de
tous ceux qui ont connu don Alvaro, comme on l’appelle familièrement,
pour résumer sa vie, la fidélité est le maître-mot. C’est aussi en ces
termes que le bienheureux Jean-Paul II se souvenait de lui, en l’appelant
le lendemain de son décès, avec de mots de l’évangile, bon et fidèle
serviteur.
23. Rouco celebra con "gran alegría eclesial" la
próxima beatificación de Álvaro del Portillo
23.05.14 | 13:31h. EUROPA PRESS | MADRID
El cardenal arzobispo de Madrid, Antonio Rouco Varela, ha señalado
la "gran alegría eclesial" que, según ha explicado, suscita la
próxima beatificación (el 27 de septiembre) del sucesor de San José
María Escrivá de Balaguer al frente del Opus Dei, Don Álvaro del
Portillo.
El purpurado ha destacado el "gozo muy singular" que la beatificación supone
para la diócesis de Madrid, de la que procedía el, por el momento, "siervo de
Dios" (estatus previo a la beatificación), según informa la prelatura.
Además, ha destacado el "trabajo infatigable" de Del Portillo por el bien de la
Iglesia y el impulso que llevó a cabo de las labores sociales en muchas
barriadas de las grandes ciudades "fruto de la necesidad que sentía de vivir la
caridad fraterna hacia los más pobres y necesitados".
Rouco ha señalado también la aportación del próximo beato al Concilio
Vaticano II, durante cuya celebración "contribuyó a la renovación espiritual de
la Iglesia con mentalidad abierta y fidelidad al Evangelio".
Álvaro del Portillo dirigió el Opus Dei durante 19 años tras la muerte de su
fundador, San José María Escrivá. Fue ordenado sacerdote y, posteriormente,
Juan Pablo II le ordenó obispo tras erigir la Obra en Prelatura Personal, dentro
del marco de la Iglesia.
De hecho el Pontífice recientemente canonizado acudió a rezar ante los restos
mortales del próximo beato tras su muerte, en 1994, como reconocimiento de
su servicio a la Iglesia.
26. AGENCIA Fecha
Página
Hojas
21-7-2014
Infocatólica
1
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Actualizado el martes, 14 de octubre de 2014, a las 18:04 GTM+2
EL CRISTIANO HA DE TENER PAZ Y DAR PAZ
«Álvaro del Portillo amaba y apreciaba todos los
carismas de la Iglesia»
El próximo 27 de septiembre, el cardenal Angelo Amato beatificará en Madrid a Álvaro del
Portillo. El primer sucesor del Fundador del Opus Dei será proclamado beato en una ceremonia
a la que se esperan personas de más de 50 nacionalidades.
21/07/14 6:35 PM | Imprimir | Enviar
(SIC/InfoCatólica) Con este motivo Agencia SIC ha
entrevistado al sacerdote José Carlos Martín de la Hoz,
vicepostulador de la Causa.
Además de ser una de las personas que ha llevado
adelante el proceso de Beatificación, usted conoció
y trató a Álvaro del Portillo ¿Qué le supone ver «una
cara conocida» cuya santidad será públicamente
reconocida?
Gozo. El gozo de quien ha conocido a un Siervo de
Dios, de ver cómo el proceso va avanzando y que el
recuerdo que uno tiene, los favores, se van contagiando
a personas de toda clase y condición es de una alegría
muy grande.
Como Vicepostulador de la causa de Don Álvaro, ha estudiado a fondo todos los
aspectos de su vida. En este sentido ¿qué virtudes destaca del futuro beato?
La mera observación de una estampa, una hoja informativa, o un vídeo enseguida se
percibe esa cara de paz cuando estabas con él, lo que se traslucía era que tenía una gran
paz interior y por lo tanto es lo primero que nos sirve como modelo: que los cristianos
tenemos que tener paz y dar paz. Esa paz que Álvaro del Portillo adquirió con su vida
intensa de oración, la Eucaristía, el trabajo… con su capacidad de encajar los golpes de la
vida en la oración. En ese sentido no era una paz fruto, simplemente, de un temperamento
sino una paz adquirida a través de una conversación íntima con Dios.
Una de las características más sobresalientes de Álvaro del Portillo fue su trabajo en
la Iglesia, era un «hombre de Iglesia» ¿Cómo fue su relación con las distintas
congregaciones, caminos de santificación en sus diversos trabajos para el Vaticano?
Una de las cosas que Don Álvaro aprendió de San Josemaría fue el ser un hombre de
comunión. Amaba todos los carismas de la Iglesia universal, vivía el suyo con fidelidad pero
amaba y apreciaba todos los carismas de la Iglesia. Por eso es un hombre que, en los
diversos encargos que tuvo en la Santa Sede: Doctrina de la Fe, Causa de los Santos,
Derecho, religiosos… en su trabajo como consultor de varias congregaciones o como perito
conciliar en el Concilio Vaticano II, las diferentes personas con las que trataba: miembros
de congregaciones religiosas o de nuevas realidades eclesiales…, notaban en él que
amaba a la Iglesia, por lo que amaba sus distintos carismas y alentaba a todos a ser muy
fieles a lo que Dios les pedía.
Durante estos años, se han dado a conocer numerosos milagros atribuidos a la
intercesión del Siervo de Dios Álvaro del Portillo ¿Qué destaca en estos favores?
Lo que llama la atención es que, con el paso de los años, desde el año 1995, los favores
han ido «evolucionando»; son los propios de las necesidades de los hombres y mujeres de
cada momento de la historia: llegan muchos favores a la Vicepostulación: problemas de
paro, de conciliación familiar, entre padres e hijos… los problemas que hoy día tenemos.
En ese sentido es maravilloso comprobar cómo funciona la comunión de los santos veinte
siglos después. Los santos son los intercesores naturales que tenemos los cristianos para
pedir a Dios los favores normales que tenemos todos en nuestra vida.
Álvaro del Portillo, aunque era natural de Madrid, vivió y falleció en Roma ¿Por qué
se ha escogido Madrid como sede de su Beatificación’
En primer lugar las beatificaciones suelen celebrarse en el lugar donde se ha desarrollado
la causa del beato: la diócesis de nacimiento, o de muerte o donde ha vivido… y suele estar
presidida por un legado pontificio. Durante el pontificado de Juan Pablo II, el asumió
también las beatificaciones para viajar por el mundo entero proponiendo a los cristianos
modelos de hoy de santos y beatos.
¿Cuál cree que es el mensaje de esta beatificación para todos los católicos?
Creo que Don Álvaro dice cuatro cosas al hombre de hoy. La primera que el cristiano ha de
tener paz y dar paz, en segundo lugar que hemos de ser hombres de compasión, hombres
misericordiosos, preocupados por el desarrollo de la dignidad humana y por último,
hombres de comunión, que amemos a la Iglesia y que sepamos unir a todos los carismas
de la Iglesia en esa ilusión común de llevar al mundo entero un mensaje de esperanza, de
alegría y de paz.
(138) Reino y mundo
Cristianos
mundanizados 25
por José María Iraburu
Liturgia de las Horas
lecturas del tiempo
del Año
lecturas del Santoral
Conferencias de espiritualidad
El Evangelio de la
familia en el Occidente
secularizado, por
Cardenal Camilo Ruini
Una preparación al
matrimonio larga,
personalizada y
exigente, por Monseñor
Manuel Sánchez Monge
Ante el Sínodo de la
Familia, por Pedro
Trevijano Etcheverria
La viña arrasada, por
Ignacio Rodríguez Coco
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28. Fecha
Página
Hojas
REVISTA
julio - agosto
Palabra (especial)
1-2
¿ La santida
una vocación pa
Por MONS. JAVIER ECHEVARRÍA. Prelado del Opus Dei
Cuál es el sentido, la importan-
Álvaro del Portillo, primer Pre-
lado del Opus Dei y sucesor de
San Josemaría al frente de esta institu-
a los santos, responde así: “El Señor elige a
algunas personas para hacer ver mejor la san-
[…]. Ésta es la primera regla de la santidad: es
necesario que Cristo crezca y que nosotros dis-
minuyamos”
de una hija o un hijo suyo, pone de mani-
la que ha sido llamada: conducir al Cielo a
momento en que don Álvaro será conta-
do en el número de los bienaventurados,
tiene un concepto equivocado de la san-
canonizadas fueran superhombres o super-
mujeres “Virtud heroica” –escribía enton-
ces– “no quiere decir que el santo sea una es-
pecie de ‘gimnasta’ de la santidad, que realiza
unos ejercicios inasequibles para las personas
normales […]. En ese caso la santidad estaría
reservada para algunos ‘grandes’ de quienes
vemos sus imágenes en los altares y que son
muy diferentes a nosotros, normales pecado-
res”. “Esa
sería una idea totalmente equivocada de la
santidad, una concepción errónea que ha sido
corregida –y esto me parece un punto central–
precisamente por Josemaría Escrivá”
L’Osservatore Romano,
-
humanas y sobrenaturales de primera
-
-
-
poniendo en práctica de modo
extraordinario la vida cristiana ordinaria
-
efectivamente asequible a todos los bautizados, si co-
-
cada uno en las circunstancias propias de su estado y
Cuando el 27 de septiembre Álvaro del Portillo sea
proclamado beato, resonará con fuerza en la Iglesia
la llamada de todos a la santidad, recordada por san
Josemaría Escrivá y reafirmada por el Concilio Vaticano
II. Así lo expresa el autor de este artículo, sucesor de
Mons. Álvaro del Portillo al frente del Opus Dei.
2 | Especial Álvaro del Portillo | Revista Palabra, Agosto-Septiembre 2014 www.palabra.es
Álvaro del Portillo y Javier Echevarría, junto a san Josemaría en un encuentro informal
La santidad:
una vocación
para todos
36. EE.UU Fecha
Página
Hojas
05-09-2014
1
Russell Shaw || As Pope
John Paul II was leaving
Opus Dei headquarters in
Rome after paying his res-
pects at the wake of Bis-
hop Alvaro del Portillo,
someone thanked him for
coming. The Pope, a futu-
re saint, replied, “Si dove-
va. Si doveva”—I had to.
It was common knowled-
ge that John Paul didn’t
usually take time out for
events like this. So why “I
had to” in the case of Bis-
hop del Portillo, the Prela-
te of Opus Dei?
Friendship was one—
the two men went back
a long way—but also the
fact that by the time of his
death in February, 1994
del Portillo, though scar-
cely a household name,
was known, trusted and
respected at the highest
levels of the Church.
The incident of the wake
supplies the opening for
a new biography of Bis-
hop del Portillo issued in
time for his September 27
beatification in Madrid.
The beatification will be
an occasion for rejoicing
not only by Opus Dei’s
80,000 members worldwi-
de but by many thousands
of others who revere the
memory of a man whom
his friends knew simply
as Don Alvaro.
The biography, written
by John F. Coverdale and
published by Scepter, is
called Saxum—Latin for
“rock.” That was the nic-
kname given del Portillo
by the founder of Opus
Dei, St. Josemaria Escri-
va, whom he served loya-
lly as right hand man for
nearly 40 years and even-
tually succeeded. It was a
tribute to his steadfastness
and reliability.
I visited him a couple of
times at his office in the
Parioli district of Rome.
These were just brief
courtesy calls, but even so
I was struck by his visible
goodness and warmth.
“It was like meeting your
kindly grandfather,” I told
someone later.
Alvaro del Portillo was
born March 11, 1914 in
Madrid, third of eight chil-
dren in a devout Catholic
family. He prepared for a
career in engineering but
upon meeting the young
priest Escriva was attrac-
ted to the ideal of holiness
in ordinary life promoted
by the lay group Escriva
had founded. In 1935 del
Portillo joined the Work
and devoted himself to
helping spread its mes-
sage. He was ordained in
1944, one of the first three
priests ordained specifica-
lly for Opus Dei.
Starting in the early 1940s,
Escriva sent del Portillo
to Rome several times to
negotiate formal approval
of Opus Dei by the Holy
See. When Escriva him-
self moved there in 1946,
it became home for del
Portillo too.
Rome beyond the Vatican
is filled with religious ins-
titutions—headquarters of
religious orders, convents
and monasteries, universi-
ties and seminaries, histo-
ric basilicas and humble
parish churches—all more
or less focused on the
Holy See and the person
of the Pope. This wasn’t
the place the man who’d
meant to be an engineer
would have chosen for
himself, but it was where
providence put him, and
in his unassuming way he
thrived on it, earning a re-
putation for discretion and
a generous heart.
Before and during the Se-
cond Vatican Council, he
served as staff or advisor
to commissions engaged
in planning and then ca-
rrying on the work of Va-
tican II and so made his
mark on the great event
itself. After Monsignor
Escriva’s death in June,
1975 he was the obvious
choice to succeed him,
and when Opus Dei recei-
ved the status of personal
prelature in 1982 he beca-
me its first prelate. His old
friend John Paul II ordai-
ned him a bishop in 1991.
Prelate he was and “Bles-
sed” he soon will be. “Don
Alvaro” he will remain to
those who loved him.
The Approaching
Beatification of
“Don Alvaro”
Bishop Alvaro del Portillo, the late
Prelate of Opus Dei, will be beatified
in Madrid on September 27th.
37. Agencia Fecha
Página
Hojas
11-9-2014
Notimex
1
Exponen obra de Álvaro del Portillo,
con fuertes raíces mexicanas
Madrid, 11 sep NOTIMEX |Aunos
días de la beatificación del obispo
Álvaro del Portillo, con fuertes raí-
ces mexicanas, una exposición so-
bre su vida y trayectoria eclesiás-
tica se presenta en un subterráneo
de la emblemática Plaza de Colón.
La exposición “Un santo en datos”,
está compuesta por fotografías de
la artista Guadalupe de la Vallina,
que se inspiran en los textos del
fundador del Opus Dei, Josemaría
Escrivá de Balaguer.Asimismo,
infografías y documentos audiovi-
suales ofrecen información sobre
la sociedad en la que vivió este
sacerdote, de cuyo nacimiento se
cumplen ahora 100 años, así como
de los proyectos que emprendió
en distintos países del mundo.El
comisario de la exposición y cate-
drático de Historia Contemporánea
de la Universidad de Navarra, nor-
te español, Pablo Pérez, anotó que
“la vida de hombres como Álvaro
del Portillo que supieron colocar lo
personal al servicio de los demás
y que no hicieron de lo propio el
centro de su criterio, aparecerán en
el futuro como las de hombres ade-
lantados a su tiempo”.Apuntó que
“al hombre moderno -acostumbra-
do a pesar, medir y contar- la san-
tidad le resulta un concepto lejano
porque ni el amor, ni el servicio,
ni la entrega se pueden cifrar. Sin
embargo, el santo siempre deja una
estela de progreso y rastro tangi-
ble”.En el acto de inauguración de
la exposición intervinieron Teresa
Sádaba, portavoz del comité orga-
nizador de la beatificación; Loreto
Spá, arquitecta de la exposición, y
Guadalupe de la Vallina, autora de
las fotografías.Para la arquitecta
Loreto Spá, la exposición pretende
“crear una escenografía expositiva
sugerente, dinámica y flexible para
presentar el tema -la santidad- de
una forma moderna y atractiva”.
Por su parte, De la Vallina resal-
tó que intentó que sus fotografías
vayan directamente al corazón de
cada espectador.
“El público juzgará si lo he lo-
grado”, dijo.Como la exposición
ha sido itinerante, pues ya estuvo
en siete ciudades españolas, Loreto
Spá pensó en una solución que pu-
diera adaptarse a las diferentes sa-
las y llegó a las formas semicilín-
dricas lo que se presta a una doble
funcionalidad.En la cara convexa
de cada panel -de 4.5 metros de an-
cho y dos de alto- se presenta un
tema a través de una fotografía, y
en la cóncava se desarrolla ese as-
pecto en la vida del próximo beato.
Para presentarlo se optó por hacer-
lo utilizando las herramientas que
proporciona la infografía: tartas,
burbujas, mapas, líneas de tiem-
po, entre otras. La exposición está
compuesta por cuatro semicilindros
acompañados por cuatro vídeos
complementarios.En el primer pa-
nel se recogen los principales hitos
vitales de Álvaro del Portillo, titu-
lado “Una historia en la Historia”.
En el siguiente, “Radiografía de un
servicio”, se reflejan los 47 años
que trabajó para la Santa Sede, los
19 cargos que allí desempeñó, o en
el cuentakilómetros de sus viajes
pastorales como Prelado del Opus
Dei, los 61 mil 77 kilómetros que
hizo con 73 años en 1987.En el
tercer semicilindro, “La huella de
Álvaro”, en un mapamundi se si-
túan las numerosas iniciativas so-
ciales que impulsó entre 1975 y
1994, una de ellas es Monkole, un
centro hospitalario en la República
Democrática del Congo, del que se
han beneficiado casi un millón de
africanos.
El último panel trata de explicar
“el secreto de lo intangible”.NTX/
AMG/MAG
38. ITALIA Fecha
Página
Hojas
11-9-2014
romasociale.com
1
Elogio della fedeltà. Potrebbe essere questa la sin-
tesi della vita di Álvaro del Portillo (Madrid 1914
– Roma 1994), il primo successore di san Josemaría
Escrivá alla guida dell’Opus Dei che sarà beatificato
a Madrid il prossimo 27 settembre.
Álvaro era un ragazzo come tanti nella Spagna de-
gli anni Trenta. Un giovane riservato e sempre so-
rridente con la passione per i numeri e l’ingegneria.
La sua vita fu felicemente «sconvolta» dall’incontro
con Escrivá. Restò folgorato dalla sua predicazione,
dalle nuove prospettiva di impegno cristiano a cui
stava chiamando persone di ogni età e condizione
sociale. Álvaro decise di far proprio quell’impegno
e la sua via di Damasco fu un ritiro spirituale nel
luglio del ’35.
Da quel momento e fino alla fine dei suoi giorni
(celebrò la sua ultima Messa nel Cenacolo di Geru-
salemme durante un pellegrinaggio per i suoi 80
anni), mise in secondo piano i suoi sogni professio-
nali, anche la propria personalità, per assecondare
i disegni di Dio. Non ebbe vita facile. Rischiò più
volte la morte durante la guerra civile spagnola e,
una volta terminato il conflitto, dovette riordinare
la propria vita secondo le esigenze dell’espansione
apostolica dell’Opus Dei: viaggi frequentissimi in
ogni dove della Spagna, ore e ore passate a forma-
re i giovani e a completare i propri studi.
Certamente lo spartiacque della sua vita fu
l’ordinazione sacerdotale ricevuta, dopo tre anni di
intensa preparazione, il 25 giugno 1944 da mons.
Leopoldo Eijo y Garay. Tutto questo, e naturalmen-
te molto di più, si legge ora nella nuova documen-
tatissima biografia (Álvaro del Portillo. Il primo suc-
cessore di san Josemaría alla guida dell’Opus Dei,
Edizioni Ares, Milano 2014, pp. 760 euro 22) scritta
da Javier Medina Bajo, che lo conobbe a Roma nel
1970 ed ebbe modo di collaborare a lungo con
lui. Il volume è suddiviso in tre sezioni: «l’infanzia
e la giovinezza» (1914-1939), «gli anni accanto al
Fondatore» (1939-1975), «padre e pastore» (1975-
1994).
Estremamente interessanti i capitoli sul Concilio
Vaticano II. Don Álvaro vi prese parte molto atti-
va fornendo un contributo essenziale alla stesura
del Decreto Presbyterorum Ordinis sul ministero e
la vita dei sacerdoti.
A testimonianza del
suo amore per la
Chiesa si può ricor-
dare la sua solida-
rietà con Paolo VI
nelle turbolenze
del Postconcilio
e l’intensa amici-
zia con Giovanni
Paolo II, che isti-
tuì la Prelatura
dell’OpusDei(28
novembre1982)
e che volle ren-
dere omaggio
alla sua salma a
Villa Tevere (Roma). Gesto in-
solito per un Pontefice. Non erano ancora i tempi
delle «uscite» di Papa Francesco. Quando glielo fe-
cero notare, Giovanni Paolo II rispose: «Si doveva,
si doveva».
Pochi giorni dopo la morte, l’allora card. Ratzinger
ricordò così don Álvaro in una lettera indirizzata al
Vicario Generale dell’Opus Dei (25 marzo 1994):
«Ricordo la modestia e la disponibilità che carat-
terizzarono in ogni circostanza il lavoro di don Ál-
varo come Consultore della Congregazione per la
Dottrina della Fede, un’istituzione che contribuì ad
arricchire in modo singolare con la sua competenza
ed esperienza, che ho avuto modo di comprovare
personalmente». Il giorno prima era stato invece
Vittorio Messori a tracciarne un toccante profilo
sulle pagine del Corriere della sera: era «davvero
un padre, come lo chiamano nell’Opus Dei. Veni-
va voglia di confessarsi, più che di incalzarlo con le
domande. Si vedeva che era stato ingegnere, spe-
cialista in ponti e strade».
Per chi volesse approfondire la figura di questo
santo del XX secolo giovedì 18 settembre a Roma
(ore 17, Pontificia Università della Santa Croce) si
svolgerà una tavola rotonda per presentare la nuo-
va biografia con interventi del card. Monterisi, An-
tonio Maria Sicari, Emma Fattorini, Maria Vittoria
Marini Clarelli e Cesare Cavalleri.
UN LIBRO SU ALVARO
DEL PORTILLO RACCONTA
UNA STRAORDINARIA
TESTIMONIANZA CRISTIANA
42. ARGENTINA Fecha
Página
Hojas
17-9-2014
Agencia
1
Participantes de 80 países
anunciaron ya su asistencia a la
ceremonia de beatificación de
Álvaro del Portillo, que se cele-
brará en Valdebebas (Madrid),
el sábado 27 de septiembre, a
las 12. Entre otros, el comité or-
ganizador espera la llegada de
grupos de Corea del Sur, Emi-
ratos Árabes Unidos, Islandia,
India, Macao, Kenya, Nueva Ze-
landa, Rusia, Trinidad y Toba-
go y Sudáfrica. La celebración
eucarística será presidida por
el cardenal Angelo Amato, pre-
fecto de la Congregación para
las Causas de los Santos. Con él
concelebrarán cardenales, obis-
pos y sacerdotes de numerosos
países.
Teresa Sádaba, portavoz del
comité organizador de la beati-
ficación explicó “que toda la ce-
lebración responderá al espíritu
de amor fraterno y solidaridad
con los más necesitados que ca-
racterizó la vida de Álvaro del
Portillo, desde su labor catequé-
tica juvenil en barrios necesita-
dos del Madrid de los años 30,
hasta su impulso a proyectos
sociales y educativos en todo el
mundo, siguiendo el ejemplo de
san Josemaría”.
Por su parte el prelado del Opus
Dei, monseñor Javier Echeva-
rría, había animado a seguir el
espíritu del próximo beato pre-
parándose para la beatificación
mediante la práctica de tareas
asistenciales y de ayuda a las
personas que más lo necesitan.
Beatificación y ayuda solidaria
Los participantes en la beatifi-
cación tendrán la posibilidad
de colaborar con su donativo
en algunas iniciativas sociales:
la construcción de un pabellón
materno-infantil en el Niger
Foundation Hospital and Diag-
nostic Centre, en Nigeria, que
favorecerálaatenciónde12.000
consultas anuales; la pues-
ta en marcha de un programa
para erradicar la malnutrición
infantil en Bingerville (Costa
de Marfil), que se destinará a
5.000 beneficiarios directos; el
desarrollo de cuatro ambulato-
rios en el área periférica de la
República del Congo, desde los
que se ofrecerá asistencia sani-
taria a 10.000 niños al año, y
la consecución de becas de es-
tudio en Roma para sacerdotes
africanos.
Asimismo el comité organiza-
dor impulsó una recolección de
Alimentos Álvaro del Portillo,
que se desarrollará en más de
40 ciudades del país a través de
familias, colegios y parroquias.
Cuarenta iniciativas contra la
pobreza
Las personas que viajen a Ma-
La beatificación de Álvaro del
Portillo, una fiesta con espíritu
solidario