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Questo lavoro è un omaggio
    all’altruismo mostrato dalla
  Professoressa Maria Fodale,
per la donazione fatta alla nostra
 Scuola in memoria di suo padre,
  il Prof. Antonino, Preside della
    “Nicola Festa” negli anni ’40.
Frammenti di storia
       in archivio
La ricerca sull’archivio della scuola

                                     Le fonti usate sono
                                     state    i documenti
                                     più         antichi
                                     conservati    nella
                                     nostra scuola




ha avuto come obiettivo lo
studio della storia del territorio
Si prospettava per noi una nuova
   avventura … nei meandri della conoscenza

che spesso,
proprio come
accade alle
piccole talpe         È per questo che durante il
che scavano
                      percorso delle attività svolte,
guidate
dall’istinto di       che ora vi presentiamo,
sopravvivenza,
ci portano
dove non                    ci identificheremo in
avremmo mai                 una talpa che "scava"
pensato di
                            nel passato per
arrivare.
                            comprendere il presente
BUONA SERA SONO UNA TALPA CHE ABITA SOTTO LA
                  SCUOLA


                              GRAZIE ALLA
                              POSIZIONE
                              DELLA MIA
                              DIMORA
                              SONO
                              RIUSCITA AD
                              IMPARARE A
                              LEGGERE E A
                              SCRIVERE




                             UN GIORNO,
                             MENTRE SCAVAVO
                             LE MIE GALLERIE,
                             SBUCAI PROPRIO IN
                             QUESTA SCUOLA…
Spesso il sapere si nasconde dietro pochi
centimetri di buio.

                                 In questo caso, questi
                                  pochi centimetri erano
                                  di terra, qualche piano
                                  sotto il livello stradale;
                                  così ci siamo ritrovati in
                                  un mare inesplorato in
                                  cui sarebbe stato
                                  improbabile rimanere a
                                  galla:
                                 “ la conoscenza”
Questo è il magico ambiente che ci ha trascinati
    lontano dalla nostra cieca ignoranza




Una stanza ampia e illuminata satura di informazioni custodite in
enormi raccoglitori ricoperti da ragnatele centenarie.
1^Tappa del metodo della ricerca

incuriosire

 All’inizio di quest’anno
 scolastico, quando
 l’insegnante ci ha
 proposto una ricerca
 sull’archivio della scuola,
 siamo rimasti perplessi:
 cosa potevamo trovare di
 interessante tra tante
 scartoffie impolverate?

 Ma quando siamo scesi
 nell’archivio e abbiamo
 iniziato a vedere dei
 vecchi registroni in
 cartone telato, oggi non
 più in uso, la curiosità ci
 ha spinti a fare le prime
 domande.
2^ tappa del metodo
Lettura e analisi dei primi documenti
antichi: le domande d’iscrizione degli anni
‘40
 Le fonti materiali, utili per
  ricostruire la memoria
  storica di questa scuola,
  sono state le domande di
  iscrizione e i registri degli
  alunni che l’hanno
  frequentata negli anni ’40.
Abbiamo iniziato, con trepidazione a sfogliare quei registri e
abbiamo visto elenchi scritti a mano con diligenza; quanti nomi!
ma chi erano quei ragazzi che, come noi oggi, sedevano nei
banchi di scuola più di sessant’anni fa?




 La loro storia era conservata in fascicoli enormi che
comprendevano centinaia di schede d’iscrizione; su quelle
schede avremmo imparato a leggere le prime fonti materiali per la
nostra ricerca storica sull’archivio.
Un tavolo, una scala di legno e finestre alte e strette per tenere

questo inestimabile tesoro lontano da occhi indiscreti
Primi registri

 Abbiamo identificato i primi
  raccoglitori dai numeri riportati
  sulla copertina, che indicavano
  le cartelle in esso contenute.




                                            i raccoglitori con i numeri più
                                      bassi, erano chiaramente i più antichi.
Anche la rilegatura, erosa dalla polvere, ci ha aiutato ad individuare i
plichi da analizzare.




 I fogli delle buste più antiche erano ingialliti e la scrittura apparteneva ad
 una mano impeccabile, da fare invidia anche ai più moderni programmi
 di scrittura.
 Abbiamo riordinato le informazioni
  contenute in ogni cartella riportando
  su nuove schede i seguenti dati:
 Numero d’immatricolazione

 Sesso

 Anno d’iscrizione

 Professione del padre

 Eventuali documenti come foto
  e tessere G.I.L.
NUMERO BUSTA: 48                                         NUMERO NUOVA BUSTA:17


                                                                           PROFESSIONE DEL
 N°    ANNO    SESSO     FOTO   ASSOCIAZIONE       PAGELLA   INVALIDITA'   PADRE                      FRANCOBOLLI


2341   1943    FEMMINA    SI    PICCOLE ITALIANE     NO          NO        SALARIATO MUNICIPALE           SI


2342   1944    FEMMINA   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        IMPIEGATO                      SI


2343   1950    FEMMINA   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        PROPRIETARIO                   NO


2344   1949    MASCHIO   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        CAPO D'ARTE                    NO

                                                                           DIRIGENTE INDUSTRIE
2345   1945    FEMMINA   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        BOSCHIVE                       SI


2346   1944    FEMMINA   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        MARESCIALLO MAGG. R.G.F.       SI


2347   1944    MASCHIO   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        CALZOLAIO                      SI


2348   1946    MASCHIO   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        IMPIEGATO                      SI


2349   1947    FEMMINA   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        IMPIEGATO DELLA F.S.           NO


2350   1943    MASCHIO    SI    DATO NON DISP.       NO          NO        DATO NON DISP.                 SI


2351   1942    FEMMINA   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        NEGOZIANTE                     SI


2352   1945    MASCHIO   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        DATO NON DISP.                 SI

                                                                           IMPRESA DI COSTRUZIONI
2353   1944    MASCHIO   NO     DATO NON DISP.       NO          NO        EDILI                          NO
E COSI’
PER…..
  902
VOLTE….
   .
3^ tappa della ricerca
Allargare le conoscenze utilizzando altre
fonti d’informazione
 Leggendo le domande d’iscrizione la nostra attenzione si è
  soffermata sulle intestazioni dei moduli:
 Era scritto “Scuola Secondaria Ginnasiale Inferiore”
  oppure “RR. Scuola inferiore di Stato” oppure “Regia
  Scuola Media”.


                                        • Per trovare una
                                        risposta ai tanti
                                        interrogativi, siamo
                                        andati a studiare la
                                        riforma della
                                        scuola di quegli
                                        anni.
Documento d’iscrizione
alla regia scuola media




              Ricevuta di
              versamento
Esempio
Il fascismo
           e la riforma Gentile

 In Italia dal 1922 si era instaurato il regime fascista.
  La libertà di stampa aveva subito delle restrizioni.
  Arresti, processi ed aggressioni agli antifascisti erano
  fatti di tutti i giorni. Negli anni seguenti venne abolita
  la libertà di sciopero e venne istituito un Tribunale
  speciale che dal 1926 al 1943, condannò 4671 anti­
  fascisti, infliggendo 42 condanne a morte, tre
  ergastoli e 28115 anni di pena complessivi.
  Erano previste pene severe per la ricostituzione e la
  partecipazione alle associazioni, organizzazioni e
  partiti sciolti dal fascismo.
Dal 1923, in epoca fascista, la
scuola fu regolamentata …
 dalla riforma Gentile
  che in soli 20 mesi
  trasformò
  radicalmente la
  scuola italiana.
 Giovanni Gentile
  filosofo italiano dei
  primi del '900,
  nominato senatore
  e ministro della
  pubblica istruzione
  durante il governo
  fascista, attuò una
  vera e propria
  rivoluzione
  nell'ambito
  scolastico
  attraverso una
  riforma che da lui
  prese il nome.
Gentile riteneva che la scuola fosse essenziale per un’adeguata
                     formazione personale,
                                      ma allo stesso tempo da
                                    riservare "ai migliori per
                                    intelletto e per censo", come
                                    affermava egli stesso. I ceti più
                                    poveri, invece, erano destinati
                                    ad una scuola di avviamento al
                                    lavoro.
                                   Riguardo ai docenti, egli
                                    riteneva che dovessero essere
                                    l'immagine della potenza dello
                                    stato, perciò favorì l'accesso a
                                    questa professione ai maschi, i
                                    quali dovevano essere dotati
                                    spiritualmente e fisicamente di
                                    una disciplina quasi militare.
                                    Importanti cambiamenti,
                                    inoltre, furono introdotti
                                    rispetto alla vecchia legge
                                    Casati, risalente addirittura al
                                    1859. Gentile previde
                                    l’estensione dell’obbligo
                                    scolastico a 14 anni: la scuola
                                    media preparava agli studi
                                    classici ed era denominata R.
                                    Liceo Ginnasio.
IL SALUTO
Testo unico per le scuole elementari
Q
U
A
D
E
R
N
I
pagelle
TALPA   G.I.L
G.I.L.
 Oltre che alla scuola, i ragazzi
  dovevano iscriversi alla GIL
  “Gioventù italiana del Littorio”
  un’organizzazione fondata da
  Mussolini per educare i giovani al
  pensiero fascista e alla vita
  militare.
 Tutti gli iscritti ricevevano una
  tessera di appartenenza (dove era
  raffigurato il Duce) che andava
  consegnata alla scuola.
 La GIL accoglieva i giovani dai 6
  ai 21 anni e li divideva per sesso
  in 4 gradi. Il corso di
  preparazione era per i “Figli della
  Lupa”, poi, per i maschi, vi erano
  i “Balilla”, gli “Avanguardisti” e i
  “Giovani Fascisti”; mentre per le
  femmine c’erano i corsi di
  “Piccole Italiane”, “Giovani
  Italiane” e “Giovani Fasciste”.
La divisa    .
da Figlio
della lupa
era
costituita
da una           Due
camicia          cinturoni a
bianca,          tracolla
pantaloni        incrociati,
neri,            una 'M' di
                 Mussolini
                 sul petto e
                 una bustina
                 nera
“Piccole italiane” e
  “Giovani italiane”




      una squadra di piccoli "Balilla" in marcia e sull’attenti alle
      scuole elementari e “Piccole e Giovani italiane” .
LE GIOVANI ITALIANE
indossavano un gonnellino pieghettato e
una camicetta bianca
Le attività che si svolgevano…

   offrivano ai maschi un
    potenziamento
    dell’educazione fisica e
    morale che ricevevano a
    scuola e li preparavano
    con una serie di duri
    allenamenti, alla vita in
    Marina o nell’Aviazione.
    Mussolini selezionava gli
    sport più faticosi e
    pesanti per i maschi
    (come l’atletica, il
    ciclismo, il nuoto e il
    pugilato).

   mentre gli sport più
    artistici e a fine
    decorativo erano            Gli iscritti alla GIL manifestavano la loro forza e il
    specifici per le femmine
    (ginnastica ritmica,        loro attaccamento alla patria con manifestazioni,
    artistica, danza, ecc..).   saggi e sfilate in cui esaltavano il Fascismo, il
                                potere del Duce e il Fascio Littorio.
·   Il sabato pomeriggio, che era la vigilia della festa, si
faceva ginnastica nella piazza della chiesa e bisognava
andare in divisa
IL FASCIO LITTORIO
diventa il simbolo del
fascismo: era, ai tempi
dell’impero Romano, il
simbolo del potere
aristocratico ed era
formato da un fascio
cilindrico di verghe, a
simboleggiare il potere di
punire, legate assieme da
nastri rossi, che
simboleggiavano
sovranità e unione, e
talvolta recanti infissa
un’ascia a simboleggiare
il potere di vita e di
morte.
Sulla domanda d’iscrizione era
riportata la dichiarazione di non
appartenere alla razza
Ebraica.
Dopo il 1938 con l’introduzione
delle leggi razziali in Italia la
scuola applicò le stesse leggi      Dichiarazione
sugli ebrei stabilite da Hitler:    del parroco..la
Regio Decreto Legge 5 settembre     bambina è di
1938, XVI, n. 1390                  razza ariana….
Provvedimenti per la
   difesa della razza
 nella scuola fascista
Vittorio Emanuele III
   per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione
   Re d'Italia
   Imperatore d'Etiopia
   Visto l'art. 3, n.2, della legge 31 gennaio 1926-IV, n.100;
   decreta



• Art. 1. All'ufficio di insegnante nelle scuole statali o
parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non
governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non
potranno essere ammesse persone di razza ebraica.

• Art. 2. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi
sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti
alunni di razza ebraica.
 Ma torniamo
  all’analisi
  della scheda
  d’iscrizione
  di quegli anni
 Dall’analisi delle
  schede di iscrizione
  abbiamo estrapolato
  le seguenti notizie
  sulla condizione
  sociale delle
  famiglie…
Scorrendo il documento, sempre nella prima
pagina, è riportato il nome dell’alunno, la paternità,
     la maternità e la professione del padre.
                             Ci siamo soffermati a
                             considerare le
                             professioni di quegli
                             anni per conoscere il
                             tipo di economia della
                             nostra città.
A Matera il domicilio dei cittadini indicava
l’appartenenza ad una classe sociale…


Intorno agli anni quaranta,
le case dei contadini e degli
artigiani erano più vicine
alla Gravina, nei Sassi
I


S
A
S
S
I
mentre, nella zona alta e pianeggiante della città,
abitavano i grandi proprietari terrieri, le cui campagne,
situate in periferia, erano coltivate dai contadini.
Matera
“Frammenti di vita degli anni
           ’40”
Abbiamo costruito dei
grafici
e fatto delle ricerche su
alcuni mestieri
vi raccontiamo ora cosa
abbiamo scoperto.
VALORI E PERCENTUALI DEGLI ISCRITTI DALL’ANNO 1939 AL 1951
SU UN CAMPIONE DI 902
Torniamo
alle professioni di
 quegli anni
PROFESSIONI DEI PADRI INFERIORE A 2
RAGAZZI APPRENDISTI

   Ci hanno incuriosito molto questi mestieri
perché un signore che aveva frequentato la
scuola in quegli anni e che abbiamo
intervistato, ci ha detto che a quei tempi tutti
i ragazzi, già dall’età di 10 anni, il pomeriggio
andavano ad imparare un mestiere presso le
botteghe artigiane, ed era una fortuna essere
accettati da un capo mastro.
professione del padre “
figulo …”.


 Una parola nuova che risuonava nei
  locali dell’archivio di bocca in bocca.
 Abbiamo anche pensato ad un errore di
  scrittura, ma presi dalla curiosità,
  abbiamo consultato il vocabolario …e
  abbiamo scoperto che…
I
L


F
I
G
U
    Ah! !!   Il vasaio
L
O
?
 il figulo era il vasaio, un mestiere a
  quei tempi molto utile per la
  costruzione di brocche, damigiane,
  cucumi, piatti e recipienti vari, la
  plastica, infatti, non era ancora
  arrivata nel nostro paese.
La materia prima
utilizzata era
l'argilla
IL FORNACIAIO


 Gli oggetti che anticamente venivano
  usati in cucina erano prodotti dai
  fornaciai artigianalmente:
  fabbricavano piatti e pentole in
  terracotta.
 l'argilla veniva cavata dai calanchi o
  dai bacini lacustri delle nostre zone.
Gli oggetti per contenere i liquidi

     Erano:
   U cch'm e
   la “rzzol,”.
   E
   servivano
   per
   attingere
   l'acqua
   dalla
   fontana.
IL CONTADINO
   Un lavoro molto comune in quegli anni e oggi quasi
 scomparso, era quello del contadino.
   Matera, infatti, negli anni ’40 aveva un’economia
 prevalentemente agricola.
   Era un’agricoltura di tipo latifondista,        cioè i
 terreni dell’agro materano erano di proprietà di poche
 famiglie     aristocratiche      che    adoperavano    la
 manodopera locale soprattutto nei mesi della
 mietitura e trebbiatura.
 Gli artigiani avevano per lo più il compito di realizzare
 oggetti utili nell’attività agricola e pastorale.
Il lavoro del contadino
      Vita dura nei campi




    preparare il    seminare
      terreno                          mietere
  Arare e vangare
                               ..trebbiare
A giugno maturano le spighe
che vengono
mietute da
uomini e donne
sotto il solleone.
LA TREBBIATURA
IL FORNAIO




Era l’addetto del forno a
legna per la cottura del    PANE
L’IMPASTO
E ORA TUTTE AL FORNO
I TIMBRI DEL PANE
IL MANISCALCO
   ll maniscalco
      ( u frrer ) era
l'artigiano che ferrava
 muli e cavalli, attività
molto importante in un
  paese ad economia
       contadina
Quello del sellaio è un antico
mestiere…
                        il sellaio preparava in
                         modo artigianale e
                         professionale finimenti
                         per cavalli, ma
                         sopratutto basti per asini
                         e muli. I materiali usati
                         erano il legno, il cuoio e
                         la paglia.
TALPA   SARTO
La maggior parte delle famiglie era povera, c’era la guerra e
scarseggiavano cibo e vestiario, per cui i vestiti erano confezionati dal
sarto in casa e modificati a seconda delle necessità.



                                L'apprendistato
                                durava cinque
                                anni e aveva
                                inizio appena il
                                bambino
                                conseguiva la
                                licenza
                                elementare




                                              FERRO A CARBONE
Talpa calzolaio
•Anche le scarpe
erano realizzate dal
calzolaio, il
ciabattino, che
provvedeva anche a
rinforzare la suola
aggiungendo alla
punta i ferri. Abbiamo
pensato alle nostre
pretese di possedere
delle Nike, delle
Hogan o altre scarpe
e vestiti firmati;
quante cose sono
cambiate!!
 Questo mestiere era assai diffuso perché anche i
  benestanti usavano far ricucire o risuolare le
  calzature
IL FALEGNAME




IL MAESTRO D’ASCIA COSTRUIVA BOTTI, BARILI, PRODUCEVA
ARCOLAI E CONOCCHIE, COSTRUIVA E RIPARAVA TRAINI,
PERFEZIONAVA LA FORMA DELLE RUOTE PER INFILARVI IL
CERCHIO DI FERRO
I
L


V
I
N
A
I
O
TALPA   MURATORE
ARROTINO colui che per mestiere arrota

lame, coltelli,forbici e affini…
e poi dando forma agli
Il fabbro dà forma e ripara oggetti di      oggetti battendoli con
metallo (oggetti artistici, ringhiere,      la mazza sull'incudine o
corrimano, porte, uncini, molle, utensili   con altri strumenti.
agricoli), prima scaldandoli in modo da
far diventare il metallo piu malleabile,
L O    STAGNINO




Artigiano che salda con lo stagno e fa
lavori con la latta
IL CARBONAIO
Che preparava la carbonaia   e vendeva
al minuto carbone e legna.
Il calderaio

    realizzava oggetti
    indispensabili alla vita
    quotidiana in rame
    stagnato

     U quallaral' non ci
     sono più.
(



     Matera li ricorda con
     una bellissima statua
     di bronzo, opera dello
     scultore locale Nicola
     Morelli
Pensai che tutte queste notizie costituivano i pezzi del
grande puzzle dell’adolescenza di quei ragazzi.

    Mentre sfogliavo un altro documento guardai il
calendario, era il 15 maggio, mancava poco e poi di
corsa al liceo. Qualcuno..... in futuro avrebbe scoperto
mai la mia vita come sto facendo io?
Spero di sì.
Qualcuno che sta aprendo una porta sul mio passato.
Progetto archivio omaggio al Prof.Antonino Fodale Preside della Nicola Festa negli anni '40 classe 3^B a.s. 2007-2008

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Progetto archivio omaggio al Prof.Antonino Fodale Preside della Nicola Festa negli anni '40 classe 3^B a.s. 2007-2008

  • 1. Questo lavoro è un omaggio all’altruismo mostrato dalla Professoressa Maria Fodale, per la donazione fatta alla nostra Scuola in memoria di suo padre, il Prof. Antonino, Preside della “Nicola Festa” negli anni ’40.
  • 2. Frammenti di storia in archivio
  • 3. La ricerca sull’archivio della scuola Le fonti usate sono state i documenti più antichi conservati nella nostra scuola ha avuto come obiettivo lo studio della storia del territorio
  • 4. Si prospettava per noi una nuova avventura … nei meandri della conoscenza che spesso, proprio come accade alle piccole talpe È per questo che durante il che scavano percorso delle attività svolte, guidate dall’istinto di che ora vi presentiamo, sopravvivenza, ci portano dove non ci identificheremo in avremmo mai una talpa che "scava" pensato di nel passato per arrivare. comprendere il presente
  • 5. BUONA SERA SONO UNA TALPA CHE ABITA SOTTO LA SCUOLA GRAZIE ALLA POSIZIONE DELLA MIA DIMORA SONO RIUSCITA AD IMPARARE A LEGGERE E A SCRIVERE UN GIORNO, MENTRE SCAVAVO LE MIE GALLERIE, SBUCAI PROPRIO IN QUESTA SCUOLA…
  • 6. Spesso il sapere si nasconde dietro pochi centimetri di buio. In questo caso, questi pochi centimetri erano di terra, qualche piano sotto il livello stradale; così ci siamo ritrovati in un mare inesplorato in cui sarebbe stato improbabile rimanere a galla: “ la conoscenza”
  • 7. Questo è il magico ambiente che ci ha trascinati lontano dalla nostra cieca ignoranza Una stanza ampia e illuminata satura di informazioni custodite in enormi raccoglitori ricoperti da ragnatele centenarie.
  • 8. 1^Tappa del metodo della ricerca incuriosire All’inizio di quest’anno scolastico, quando l’insegnante ci ha proposto una ricerca sull’archivio della scuola, siamo rimasti perplessi: cosa potevamo trovare di interessante tra tante scartoffie impolverate? Ma quando siamo scesi nell’archivio e abbiamo iniziato a vedere dei vecchi registroni in cartone telato, oggi non più in uso, la curiosità ci ha spinti a fare le prime domande.
  • 9.
  • 10. 2^ tappa del metodo Lettura e analisi dei primi documenti antichi: le domande d’iscrizione degli anni ‘40
  • 11.  Le fonti materiali, utili per ricostruire la memoria storica di questa scuola, sono state le domande di iscrizione e i registri degli alunni che l’hanno frequentata negli anni ’40.
  • 12. Abbiamo iniziato, con trepidazione a sfogliare quei registri e abbiamo visto elenchi scritti a mano con diligenza; quanti nomi! ma chi erano quei ragazzi che, come noi oggi, sedevano nei banchi di scuola più di sessant’anni fa? La loro storia era conservata in fascicoli enormi che comprendevano centinaia di schede d’iscrizione; su quelle schede avremmo imparato a leggere le prime fonti materiali per la nostra ricerca storica sull’archivio.
  • 13. Un tavolo, una scala di legno e finestre alte e strette per tenere questo inestimabile tesoro lontano da occhi indiscreti
  • 14. Primi registri  Abbiamo identificato i primi raccoglitori dai numeri riportati sulla copertina, che indicavano le cartelle in esso contenute.  i raccoglitori con i numeri più bassi, erano chiaramente i più antichi.
  • 15. Anche la rilegatura, erosa dalla polvere, ci ha aiutato ad individuare i plichi da analizzare. I fogli delle buste più antiche erano ingialliti e la scrittura apparteneva ad una mano impeccabile, da fare invidia anche ai più moderni programmi di scrittura.
  • 16.  Abbiamo riordinato le informazioni contenute in ogni cartella riportando su nuove schede i seguenti dati:  Numero d’immatricolazione  Sesso  Anno d’iscrizione  Professione del padre  Eventuali documenti come foto e tessere G.I.L.
  • 17. NUMERO BUSTA: 48 NUMERO NUOVA BUSTA:17 PROFESSIONE DEL N° ANNO SESSO FOTO ASSOCIAZIONE PAGELLA INVALIDITA' PADRE FRANCOBOLLI 2341 1943 FEMMINA SI PICCOLE ITALIANE NO NO SALARIATO MUNICIPALE SI 2342 1944 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO IMPIEGATO SI 2343 1950 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO PROPRIETARIO NO 2344 1949 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO CAPO D'ARTE NO DIRIGENTE INDUSTRIE 2345 1945 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO BOSCHIVE SI 2346 1944 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO MARESCIALLO MAGG. R.G.F. SI 2347 1944 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO CALZOLAIO SI 2348 1946 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO IMPIEGATO SI 2349 1947 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO IMPIEGATO DELLA F.S. NO 2350 1943 MASCHIO SI DATO NON DISP. NO NO DATO NON DISP. SI 2351 1942 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO NEGOZIANTE SI 2352 1945 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO DATO NON DISP. SI IMPRESA DI COSTRUZIONI 2353 1944 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO EDILI NO
  • 18.
  • 19.
  • 20.
  • 21.
  • 22. E COSI’ PER….. 902 VOLTE…. .
  • 23. 3^ tappa della ricerca Allargare le conoscenze utilizzando altre fonti d’informazione  Leggendo le domande d’iscrizione la nostra attenzione si è soffermata sulle intestazioni dei moduli:  Era scritto “Scuola Secondaria Ginnasiale Inferiore” oppure “RR. Scuola inferiore di Stato” oppure “Regia Scuola Media”. • Per trovare una risposta ai tanti interrogativi, siamo andati a studiare la riforma della scuola di quegli anni.
  • 24. Documento d’iscrizione alla regia scuola media Ricevuta di versamento
  • 25.
  • 26.
  • 28. Il fascismo e la riforma Gentile  In Italia dal 1922 si era instaurato il regime fascista. La libertà di stampa aveva subito delle restrizioni. Arresti, processi ed aggressioni agli antifascisti erano fatti di tutti i giorni. Negli anni seguenti venne abolita la libertà di sciopero e venne istituito un Tribunale speciale che dal 1926 al 1943, condannò 4671 anti­ fascisti, infliggendo 42 condanne a morte, tre ergastoli e 28115 anni di pena complessivi. Erano previste pene severe per la ricostituzione e la partecipazione alle associazioni, organizzazioni e partiti sciolti dal fascismo.
  • 29. Dal 1923, in epoca fascista, la scuola fu regolamentata … dalla riforma Gentile che in soli 20 mesi trasformò radicalmente la scuola italiana. Giovanni Gentile filosofo italiano dei primi del '900, nominato senatore e ministro della pubblica istruzione durante il governo fascista, attuò una vera e propria rivoluzione nell'ambito scolastico attraverso una riforma che da lui prese il nome.
  • 30. Gentile riteneva che la scuola fosse essenziale per un’adeguata formazione personale, ma allo stesso tempo da riservare "ai migliori per intelletto e per censo", come affermava egli stesso. I ceti più poveri, invece, erano destinati ad una scuola di avviamento al lavoro. Riguardo ai docenti, egli riteneva che dovessero essere l'immagine della potenza dello stato, perciò favorì l'accesso a questa professione ai maschi, i quali dovevano essere dotati spiritualmente e fisicamente di una disciplina quasi militare. Importanti cambiamenti, inoltre, furono introdotti rispetto alla vecchia legge Casati, risalente addirittura al 1859. Gentile previde l’estensione dell’obbligo scolastico a 14 anni: la scuola media preparava agli studi classici ed era denominata R. Liceo Ginnasio.
  • 32. Testo unico per le scuole elementari
  • 35. TALPA G.I.L
  • 36. G.I.L.  Oltre che alla scuola, i ragazzi dovevano iscriversi alla GIL “Gioventù italiana del Littorio” un’organizzazione fondata da Mussolini per educare i giovani al pensiero fascista e alla vita militare.  Tutti gli iscritti ricevevano una tessera di appartenenza (dove era raffigurato il Duce) che andava consegnata alla scuola.  La GIL accoglieva i giovani dai 6 ai 21 anni e li divideva per sesso in 4 gradi. Il corso di preparazione era per i “Figli della Lupa”, poi, per i maschi, vi erano i “Balilla”, gli “Avanguardisti” e i “Giovani Fascisti”; mentre per le femmine c’erano i corsi di “Piccole Italiane”, “Giovani Italiane” e “Giovani Fasciste”.
  • 37. La divisa . da Figlio della lupa era costituita da una Due camicia cinturoni a bianca, tracolla pantaloni incrociati, neri, una 'M' di Mussolini sul petto e una bustina nera
  • 38. “Piccole italiane” e “Giovani italiane” una squadra di piccoli "Balilla" in marcia e sull’attenti alle scuole elementari e “Piccole e Giovani italiane” .
  • 39. LE GIOVANI ITALIANE indossavano un gonnellino pieghettato e una camicetta bianca
  • 40. Le attività che si svolgevano…  offrivano ai maschi un potenziamento dell’educazione fisica e morale che ricevevano a scuola e li preparavano con una serie di duri allenamenti, alla vita in Marina o nell’Aviazione. Mussolini selezionava gli sport più faticosi e pesanti per i maschi (come l’atletica, il ciclismo, il nuoto e il pugilato).  mentre gli sport più artistici e a fine decorativo erano Gli iscritti alla GIL manifestavano la loro forza e il specifici per le femmine (ginnastica ritmica, loro attaccamento alla patria con manifestazioni, artistica, danza, ecc..). saggi e sfilate in cui esaltavano il Fascismo, il potere del Duce e il Fascio Littorio.
  • 41. · Il sabato pomeriggio, che era la vigilia della festa, si faceva ginnastica nella piazza della chiesa e bisognava andare in divisa
  • 42.
  • 43. IL FASCIO LITTORIO diventa il simbolo del fascismo: era, ai tempi dell’impero Romano, il simbolo del potere aristocratico ed era formato da un fascio cilindrico di verghe, a simboleggiare il potere di punire, legate assieme da nastri rossi, che simboleggiavano sovranità e unione, e talvolta recanti infissa un’ascia a simboleggiare il potere di vita e di morte.
  • 44. Sulla domanda d’iscrizione era riportata la dichiarazione di non appartenere alla razza Ebraica. Dopo il 1938 con l’introduzione delle leggi razziali in Italia la scuola applicò le stesse leggi Dichiarazione sugli ebrei stabilite da Hitler: del parroco..la Regio Decreto Legge 5 settembre bambina è di 1938, XVI, n. 1390 razza ariana….
  • 45. Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista
  • 46. Vittorio Emanuele III per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione Re d'Italia Imperatore d'Etiopia Visto l'art. 3, n.2, della legge 31 gennaio 1926-IV, n.100; decreta • Art. 1. All'ufficio di insegnante nelle scuole statali o parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere ammesse persone di razza ebraica. • Art. 2. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica.
  • 47.
  • 48.  Ma torniamo all’analisi della scheda d’iscrizione di quegli anni
  • 49.  Dall’analisi delle schede di iscrizione abbiamo estrapolato le seguenti notizie sulla condizione sociale delle famiglie…
  • 50. Scorrendo il documento, sempre nella prima pagina, è riportato il nome dell’alunno, la paternità, la maternità e la professione del padre. Ci siamo soffermati a considerare le professioni di quegli anni per conoscere il tipo di economia della nostra città.
  • 51. A Matera il domicilio dei cittadini indicava l’appartenenza ad una classe sociale… Intorno agli anni quaranta, le case dei contadini e degli artigiani erano più vicine alla Gravina, nei Sassi
  • 53. mentre, nella zona alta e pianeggiante della città, abitavano i grandi proprietari terrieri, le cui campagne, situate in periferia, erano coltivate dai contadini.
  • 54. Matera “Frammenti di vita degli anni ’40”
  • 55. Abbiamo costruito dei grafici e fatto delle ricerche su alcuni mestieri vi raccontiamo ora cosa abbiamo scoperto.
  • 56. VALORI E PERCENTUALI DEGLI ISCRITTI DALL’ANNO 1939 AL 1951 SU UN CAMPIONE DI 902
  • 57.
  • 59.
  • 60.
  • 61.
  • 62. PROFESSIONI DEI PADRI INFERIORE A 2
  • 63. RAGAZZI APPRENDISTI Ci hanno incuriosito molto questi mestieri perché un signore che aveva frequentato la scuola in quegli anni e che abbiamo intervistato, ci ha detto che a quei tempi tutti i ragazzi, già dall’età di 10 anni, il pomeriggio andavano ad imparare un mestiere presso le botteghe artigiane, ed era una fortuna essere accettati da un capo mastro.
  • 64. professione del padre “ figulo …”.  Una parola nuova che risuonava nei locali dell’archivio di bocca in bocca.  Abbiamo anche pensato ad un errore di scrittura, ma presi dalla curiosità, abbiamo consultato il vocabolario …e abbiamo scoperto che…
  • 65. I L F I G U Ah! !! Il vasaio L O ?
  • 66.  il figulo era il vasaio, un mestiere a quei tempi molto utile per la costruzione di brocche, damigiane, cucumi, piatti e recipienti vari, la plastica, infatti, non era ancora arrivata nel nostro paese.
  • 68. IL FORNACIAIO  Gli oggetti che anticamente venivano usati in cucina erano prodotti dai fornaciai artigianalmente: fabbricavano piatti e pentole in terracotta.  l'argilla veniva cavata dai calanchi o dai bacini lacustri delle nostre zone.
  • 69. Gli oggetti per contenere i liquidi Erano: U cch'm e la “rzzol,”. E servivano per attingere l'acqua dalla fontana.
  • 70. IL CONTADINO Un lavoro molto comune in quegli anni e oggi quasi scomparso, era quello del contadino. Matera, infatti, negli anni ’40 aveva un’economia prevalentemente agricola. Era un’agricoltura di tipo latifondista, cioè i terreni dell’agro materano erano di proprietà di poche famiglie aristocratiche che adoperavano la manodopera locale soprattutto nei mesi della mietitura e trebbiatura. Gli artigiani avevano per lo più il compito di realizzare oggetti utili nell’attività agricola e pastorale.
  • 71. Il lavoro del contadino Vita dura nei campi preparare il seminare terreno mietere Arare e vangare ..trebbiare
  • 72. A giugno maturano le spighe
  • 73. che vengono mietute da uomini e donne sotto il solleone.
  • 75. IL FORNAIO Era l’addetto del forno a legna per la cottura del PANE
  • 77. E ORA TUTTE AL FORNO
  • 78. I TIMBRI DEL PANE
  • 79. IL MANISCALCO ll maniscalco ( u frrer ) era l'artigiano che ferrava muli e cavalli, attività molto importante in un paese ad economia contadina
  • 80. Quello del sellaio è un antico mestiere…  il sellaio preparava in modo artigianale e professionale finimenti per cavalli, ma sopratutto basti per asini e muli. I materiali usati erano il legno, il cuoio e la paglia.
  • 81. TALPA SARTO
  • 82. La maggior parte delle famiglie era povera, c’era la guerra e scarseggiavano cibo e vestiario, per cui i vestiti erano confezionati dal sarto in casa e modificati a seconda delle necessità. L'apprendistato durava cinque anni e aveva inizio appena il bambino conseguiva la licenza elementare FERRO A CARBONE
  • 84. •Anche le scarpe erano realizzate dal calzolaio, il ciabattino, che provvedeva anche a rinforzare la suola aggiungendo alla punta i ferri. Abbiamo pensato alle nostre pretese di possedere delle Nike, delle Hogan o altre scarpe e vestiti firmati; quante cose sono cambiate!!
  • 85.  Questo mestiere era assai diffuso perché anche i benestanti usavano far ricucire o risuolare le calzature
  • 86. IL FALEGNAME IL MAESTRO D’ASCIA COSTRUIVA BOTTI, BARILI, PRODUCEVA ARCOLAI E CONOCCHIE, COSTRUIVA E RIPARAVA TRAINI, PERFEZIONAVA LA FORMA DELLE RUOTE PER INFILARVI IL CERCHIO DI FERRO
  • 88. TALPA MURATORE
  • 89. ARROTINO colui che per mestiere arrota lame, coltelli,forbici e affini…
  • 90. e poi dando forma agli Il fabbro dà forma e ripara oggetti di oggetti battendoli con metallo (oggetti artistici, ringhiere, la mazza sull'incudine o corrimano, porte, uncini, molle, utensili con altri strumenti. agricoli), prima scaldandoli in modo da far diventare il metallo piu malleabile,
  • 91. L O STAGNINO Artigiano che salda con lo stagno e fa lavori con la latta
  • 92. IL CARBONAIO Che preparava la carbonaia e vendeva al minuto carbone e legna.
  • 93. Il calderaio realizzava oggetti indispensabili alla vita quotidiana in rame stagnato U quallaral' non ci sono più. ( Matera li ricorda con una bellissima statua di bronzo, opera dello scultore locale Nicola Morelli
  • 94. Pensai che tutte queste notizie costituivano i pezzi del grande puzzle dell’adolescenza di quei ragazzi. Mentre sfogliavo un altro documento guardai il calendario, era il 15 maggio, mancava poco e poi di corsa al liceo. Qualcuno..... in futuro avrebbe scoperto mai la mia vita come sto facendo io? Spero di sì. Qualcuno che sta aprendo una porta sul mio passato.