Certificate of Italian Language Proficiency C2 CELI 5
Progetto archivio omaggio al Prof.Antonino Fodale Preside della Nicola Festa negli anni '40 classe 3^B a.s. 2007-2008
1. Questo lavoro è un omaggio
all’altruismo mostrato dalla
Professoressa Maria Fodale,
per la donazione fatta alla nostra
Scuola in memoria di suo padre,
il Prof. Antonino, Preside della
“Nicola Festa” negli anni ’40.
3. La ricerca sull’archivio della scuola
Le fonti usate sono
state i documenti
più antichi
conservati nella
nostra scuola
ha avuto come obiettivo lo
studio della storia del territorio
4. Si prospettava per noi una nuova
avventura … nei meandri della conoscenza
che spesso,
proprio come
accade alle
piccole talpe È per questo che durante il
che scavano
percorso delle attività svolte,
guidate
dall’istinto di che ora vi presentiamo,
sopravvivenza,
ci portano
dove non ci identificheremo in
avremmo mai una talpa che "scava"
pensato di
nel passato per
arrivare.
comprendere il presente
5. BUONA SERA SONO UNA TALPA CHE ABITA SOTTO LA
SCUOLA
GRAZIE ALLA
POSIZIONE
DELLA MIA
DIMORA
SONO
RIUSCITA AD
IMPARARE A
LEGGERE E A
SCRIVERE
UN GIORNO,
MENTRE SCAVAVO
LE MIE GALLERIE,
SBUCAI PROPRIO IN
QUESTA SCUOLA…
6. Spesso il sapere si nasconde dietro pochi
centimetri di buio.
In questo caso, questi
pochi centimetri erano
di terra, qualche piano
sotto il livello stradale;
così ci siamo ritrovati in
un mare inesplorato in
cui sarebbe stato
improbabile rimanere a
galla:
“ la conoscenza”
7. Questo è il magico ambiente che ci ha trascinati
lontano dalla nostra cieca ignoranza
Una stanza ampia e illuminata satura di informazioni custodite in
enormi raccoglitori ricoperti da ragnatele centenarie.
8. 1^Tappa del metodo della ricerca
incuriosire
All’inizio di quest’anno
scolastico, quando
l’insegnante ci ha
proposto una ricerca
sull’archivio della scuola,
siamo rimasti perplessi:
cosa potevamo trovare di
interessante tra tante
scartoffie impolverate?
Ma quando siamo scesi
nell’archivio e abbiamo
iniziato a vedere dei
vecchi registroni in
cartone telato, oggi non
più in uso, la curiosità ci
ha spinti a fare le prime
domande.
9.
10. 2^ tappa del metodo
Lettura e analisi dei primi documenti
antichi: le domande d’iscrizione degli anni
‘40
11. Le fonti materiali, utili per
ricostruire la memoria
storica di questa scuola,
sono state le domande di
iscrizione e i registri degli
alunni che l’hanno
frequentata negli anni ’40.
12. Abbiamo iniziato, con trepidazione a sfogliare quei registri e
abbiamo visto elenchi scritti a mano con diligenza; quanti nomi!
ma chi erano quei ragazzi che, come noi oggi, sedevano nei
banchi di scuola più di sessant’anni fa?
La loro storia era conservata in fascicoli enormi che
comprendevano centinaia di schede d’iscrizione; su quelle
schede avremmo imparato a leggere le prime fonti materiali per la
nostra ricerca storica sull’archivio.
13. Un tavolo, una scala di legno e finestre alte e strette per tenere
questo inestimabile tesoro lontano da occhi indiscreti
14. Primi registri
Abbiamo identificato i primi
raccoglitori dai numeri riportati
sulla copertina, che indicavano
le cartelle in esso contenute.
i raccoglitori con i numeri più
bassi, erano chiaramente i più antichi.
15. Anche la rilegatura, erosa dalla polvere, ci ha aiutato ad individuare i
plichi da analizzare.
I fogli delle buste più antiche erano ingialliti e la scrittura apparteneva ad
una mano impeccabile, da fare invidia anche ai più moderni programmi
di scrittura.
16. Abbiamo riordinato le informazioni
contenute in ogni cartella riportando
su nuove schede i seguenti dati:
Numero d’immatricolazione
Sesso
Anno d’iscrizione
Professione del padre
Eventuali documenti come foto
e tessere G.I.L.
17. NUMERO BUSTA: 48 NUMERO NUOVA BUSTA:17
PROFESSIONE DEL
N° ANNO SESSO FOTO ASSOCIAZIONE PAGELLA INVALIDITA' PADRE FRANCOBOLLI
2341 1943 FEMMINA SI PICCOLE ITALIANE NO NO SALARIATO MUNICIPALE SI
2342 1944 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO IMPIEGATO SI
2343 1950 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO PROPRIETARIO NO
2344 1949 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO CAPO D'ARTE NO
DIRIGENTE INDUSTRIE
2345 1945 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO BOSCHIVE SI
2346 1944 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO MARESCIALLO MAGG. R.G.F. SI
2347 1944 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO CALZOLAIO SI
2348 1946 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO IMPIEGATO SI
2349 1947 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO IMPIEGATO DELLA F.S. NO
2350 1943 MASCHIO SI DATO NON DISP. NO NO DATO NON DISP. SI
2351 1942 FEMMINA NO DATO NON DISP. NO NO NEGOZIANTE SI
2352 1945 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO DATO NON DISP. SI
IMPRESA DI COSTRUZIONI
2353 1944 MASCHIO NO DATO NON DISP. NO NO EDILI NO
23. 3^ tappa della ricerca
Allargare le conoscenze utilizzando altre
fonti d’informazione
Leggendo le domande d’iscrizione la nostra attenzione si è
soffermata sulle intestazioni dei moduli:
Era scritto “Scuola Secondaria Ginnasiale Inferiore”
oppure “RR. Scuola inferiore di Stato” oppure “Regia
Scuola Media”.
• Per trovare una
risposta ai tanti
interrogativi, siamo
andati a studiare la
riforma della
scuola di quegli
anni.
28. Il fascismo
e la riforma Gentile
In Italia dal 1922 si era instaurato il regime fascista.
La libertà di stampa aveva subito delle restrizioni.
Arresti, processi ed aggressioni agli antifascisti erano
fatti di tutti i giorni. Negli anni seguenti venne abolita
la libertà di sciopero e venne istituito un Tribunale
speciale che dal 1926 al 1943, condannò 4671 anti
fascisti, infliggendo 42 condanne a morte, tre
ergastoli e 28115 anni di pena complessivi.
Erano previste pene severe per la ricostituzione e la
partecipazione alle associazioni, organizzazioni e
partiti sciolti dal fascismo.
29. Dal 1923, in epoca fascista, la
scuola fu regolamentata …
dalla riforma Gentile
che in soli 20 mesi
trasformò
radicalmente la
scuola italiana.
Giovanni Gentile
filosofo italiano dei
primi del '900,
nominato senatore
e ministro della
pubblica istruzione
durante il governo
fascista, attuò una
vera e propria
rivoluzione
nell'ambito
scolastico
attraverso una
riforma che da lui
prese il nome.
30. Gentile riteneva che la scuola fosse essenziale per un’adeguata
formazione personale,
ma allo stesso tempo da
riservare "ai migliori per
intelletto e per censo", come
affermava egli stesso. I ceti più
poveri, invece, erano destinati
ad una scuola di avviamento al
lavoro.
Riguardo ai docenti, egli
riteneva che dovessero essere
l'immagine della potenza dello
stato, perciò favorì l'accesso a
questa professione ai maschi, i
quali dovevano essere dotati
spiritualmente e fisicamente di
una disciplina quasi militare.
Importanti cambiamenti,
inoltre, furono introdotti
rispetto alla vecchia legge
Casati, risalente addirittura al
1859. Gentile previde
l’estensione dell’obbligo
scolastico a 14 anni: la scuola
media preparava agli studi
classici ed era denominata R.
Liceo Ginnasio.
36. G.I.L.
Oltre che alla scuola, i ragazzi
dovevano iscriversi alla GIL
“Gioventù italiana del Littorio”
un’organizzazione fondata da
Mussolini per educare i giovani al
pensiero fascista e alla vita
militare.
Tutti gli iscritti ricevevano una
tessera di appartenenza (dove era
raffigurato il Duce) che andava
consegnata alla scuola.
La GIL accoglieva i giovani dai 6
ai 21 anni e li divideva per sesso
in 4 gradi. Il corso di
preparazione era per i “Figli della
Lupa”, poi, per i maschi, vi erano
i “Balilla”, gli “Avanguardisti” e i
“Giovani Fascisti”; mentre per le
femmine c’erano i corsi di
“Piccole Italiane”, “Giovani
Italiane” e “Giovani Fasciste”.
37. La divisa .
da Figlio
della lupa
era
costituita
da una Due
camicia cinturoni a
bianca, tracolla
pantaloni incrociati,
neri, una 'M' di
Mussolini
sul petto e
una bustina
nera
38. “Piccole italiane” e
“Giovani italiane”
una squadra di piccoli "Balilla" in marcia e sull’attenti alle
scuole elementari e “Piccole e Giovani italiane” .
40. Le attività che si svolgevano…
offrivano ai maschi un
potenziamento
dell’educazione fisica e
morale che ricevevano a
scuola e li preparavano
con una serie di duri
allenamenti, alla vita in
Marina o nell’Aviazione.
Mussolini selezionava gli
sport più faticosi e
pesanti per i maschi
(come l’atletica, il
ciclismo, il nuoto e il
pugilato).
mentre gli sport più
artistici e a fine
decorativo erano Gli iscritti alla GIL manifestavano la loro forza e il
specifici per le femmine
(ginnastica ritmica, loro attaccamento alla patria con manifestazioni,
artistica, danza, ecc..). saggi e sfilate in cui esaltavano il Fascismo, il
potere del Duce e il Fascio Littorio.
41. · Il sabato pomeriggio, che era la vigilia della festa, si
faceva ginnastica nella piazza della chiesa e bisognava
andare in divisa
42.
43. IL FASCIO LITTORIO
diventa il simbolo del
fascismo: era, ai tempi
dell’impero Romano, il
simbolo del potere
aristocratico ed era
formato da un fascio
cilindrico di verghe, a
simboleggiare il potere di
punire, legate assieme da
nastri rossi, che
simboleggiavano
sovranità e unione, e
talvolta recanti infissa
un’ascia a simboleggiare
il potere di vita e di
morte.
44. Sulla domanda d’iscrizione era
riportata la dichiarazione di non
appartenere alla razza
Ebraica.
Dopo il 1938 con l’introduzione
delle leggi razziali in Italia la
scuola applicò le stesse leggi Dichiarazione
sugli ebrei stabilite da Hitler: del parroco..la
Regio Decreto Legge 5 settembre bambina è di
1938, XVI, n. 1390 razza ariana….
46. Vittorio Emanuele III
per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione
Re d'Italia
Imperatore d'Etiopia
Visto l'art. 3, n.2, della legge 31 gennaio 1926-IV, n.100;
decreta
• Art. 1. All'ufficio di insegnante nelle scuole statali o
parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non
governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non
potranno essere ammesse persone di razza ebraica.
• Art. 2. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi
sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti
alunni di razza ebraica.
47.
48. Ma torniamo
all’analisi
della scheda
d’iscrizione
di quegli anni
49. Dall’analisi delle
schede di iscrizione
abbiamo estrapolato
le seguenti notizie
sulla condizione
sociale delle
famiglie…
50. Scorrendo il documento, sempre nella prima
pagina, è riportato il nome dell’alunno, la paternità,
la maternità e la professione del padre.
Ci siamo soffermati a
considerare le
professioni di quegli
anni per conoscere il
tipo di economia della
nostra città.
51. A Matera il domicilio dei cittadini indicava
l’appartenenza ad una classe sociale…
Intorno agli anni quaranta,
le case dei contadini e degli
artigiani erano più vicine
alla Gravina, nei Sassi
53. mentre, nella zona alta e pianeggiante della città,
abitavano i grandi proprietari terrieri, le cui campagne,
situate in periferia, erano coltivate dai contadini.
63. RAGAZZI APPRENDISTI
Ci hanno incuriosito molto questi mestieri
perché un signore che aveva frequentato la
scuola in quegli anni e che abbiamo
intervistato, ci ha detto che a quei tempi tutti
i ragazzi, già dall’età di 10 anni, il pomeriggio
andavano ad imparare un mestiere presso le
botteghe artigiane, ed era una fortuna essere
accettati da un capo mastro.
64. professione del padre “
figulo …”.
Una parola nuova che risuonava nei
locali dell’archivio di bocca in bocca.
Abbiamo anche pensato ad un errore di
scrittura, ma presi dalla curiosità,
abbiamo consultato il vocabolario …e
abbiamo scoperto che…
66. il figulo era il vasaio, un mestiere a
quei tempi molto utile per la
costruzione di brocche, damigiane,
cucumi, piatti e recipienti vari, la
plastica, infatti, non era ancora
arrivata nel nostro paese.
68. IL FORNACIAIO
Gli oggetti che anticamente venivano
usati in cucina erano prodotti dai
fornaciai artigianalmente:
fabbricavano piatti e pentole in
terracotta.
l'argilla veniva cavata dai calanchi o
dai bacini lacustri delle nostre zone.
69. Gli oggetti per contenere i liquidi
Erano:
U cch'm e
la “rzzol,”.
E
servivano
per
attingere
l'acqua
dalla
fontana.
70. IL CONTADINO
Un lavoro molto comune in quegli anni e oggi quasi
scomparso, era quello del contadino.
Matera, infatti, negli anni ’40 aveva un’economia
prevalentemente agricola.
Era un’agricoltura di tipo latifondista, cioè i
terreni dell’agro materano erano di proprietà di poche
famiglie aristocratiche che adoperavano la
manodopera locale soprattutto nei mesi della
mietitura e trebbiatura.
Gli artigiani avevano per lo più il compito di realizzare
oggetti utili nell’attività agricola e pastorale.
71. Il lavoro del contadino
Vita dura nei campi
preparare il seminare
terreno mietere
Arare e vangare
..trebbiare
79. IL MANISCALCO
ll maniscalco
( u frrer ) era
l'artigiano che ferrava
muli e cavalli, attività
molto importante in un
paese ad economia
contadina
80. Quello del sellaio è un antico
mestiere…
il sellaio preparava in
modo artigianale e
professionale finimenti
per cavalli, ma
sopratutto basti per asini
e muli. I materiali usati
erano il legno, il cuoio e
la paglia.
82. La maggior parte delle famiglie era povera, c’era la guerra e
scarseggiavano cibo e vestiario, per cui i vestiti erano confezionati dal
sarto in casa e modificati a seconda delle necessità.
L'apprendistato
durava cinque
anni e aveva
inizio appena il
bambino
conseguiva la
licenza
elementare
FERRO A CARBONE
84. •Anche le scarpe
erano realizzate dal
calzolaio, il
ciabattino, che
provvedeva anche a
rinforzare la suola
aggiungendo alla
punta i ferri. Abbiamo
pensato alle nostre
pretese di possedere
delle Nike, delle
Hogan o altre scarpe
e vestiti firmati;
quante cose sono
cambiate!!
85. Questo mestiere era assai diffuso perché anche i
benestanti usavano far ricucire o risuolare le
calzature
86. IL FALEGNAME
IL MAESTRO D’ASCIA COSTRUIVA BOTTI, BARILI, PRODUCEVA
ARCOLAI E CONOCCHIE, COSTRUIVA E RIPARAVA TRAINI,
PERFEZIONAVA LA FORMA DELLE RUOTE PER INFILARVI IL
CERCHIO DI FERRO
90. e poi dando forma agli
Il fabbro dà forma e ripara oggetti di oggetti battendoli con
metallo (oggetti artistici, ringhiere, la mazza sull'incudine o
corrimano, porte, uncini, molle, utensili con altri strumenti.
agricoli), prima scaldandoli in modo da
far diventare il metallo piu malleabile,
91. L O STAGNINO
Artigiano che salda con lo stagno e fa
lavori con la latta
93. Il calderaio
realizzava oggetti
indispensabili alla vita
quotidiana in rame
stagnato
U quallaral' non ci
sono più.
(
Matera li ricorda con
una bellissima statua
di bronzo, opera dello
scultore locale Nicola
Morelli
94. Pensai che tutte queste notizie costituivano i pezzi del
grande puzzle dell’adolescenza di quei ragazzi.
Mentre sfogliavo un altro documento guardai il
calendario, era il 15 maggio, mancava poco e poi di
corsa al liceo. Qualcuno..... in futuro avrebbe scoperto
mai la mia vita come sto facendo io?
Spero di sì.
Qualcuno che sta aprendo una porta sul mio passato.