XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
Fatti storici
1. Fatti storici (con osservazioni)
I bombardamenti sulla città di Barcellona furono compiuti essenzialmente da aerei
italiani, sotto il comandante del Gen. Velardi, con ordini diretti dello Stato italiano.
L’aviazione era stanziata sull’isola di Maiorca, integrata in quella spagnola, per
mascherarne la partecipazione, dopo la firma del patto di Non Intervento (sett. 1936).
Già nel 1936 c’erano 759 aerei che costituivano l’Aviazione Legionaria.
Durante la Guerra Civile, su Barcellona caddero oltre mille tonnellate di bombe.
Tra il 13/02/36 e 13 25/01/39 ci furono oltre 2700 vittime, 7000 feriti di diversa gravità,
1808 edifici danneggiati.
Fin dall’inizio, i bombardamenti si accanivano sui quartieri più popolosi e tra il 16 e il
18 marzo del 1938 si sperimentarono per la prima volta i cosiddetti “bombardamenti per
saturazione” (a tappeto)**, per ordine diretto dello Stato italiano. Si trattava di
bombardamenti continui, ogni 3 ore, ( a ondate, ogni tre ore)** che evavano come
obiettivo la popolazione civile e che causarono oltre 670 morti.
L’intervento bellico italiano fu molto intenso anche nel resto della Catalogna. Nel solo
bombardamento di Granollers, tra i più duri, morirono in un solo giorno oltre 200
persone. I paesi colpiti furono 137, con oltre 5000 vittime.
Oggi
In tutto lo Stato spagnolo è in atto un’opera di “recupero della memoria storica”,
supportata da una legge apposita. Si stanno rivelando le orribili gesta di repressione del
regime franchista, la cui violenza andò ben oltre la fine della guerra. Si stanno trovando
fosse comuni, documenti che dimostrano come morti per esecuzioni sommarie erano
attribuite ad altre cause da medici che rilasciavano falsi certificati. Anche in questa
fase successiva parteciparono fascisti italiani. È inutile ricordare l’accoglienza che la
Spagna franchista concesse a criminali di guerra che fuggivano dall’Italia o ai terroristi
neri negli anni ’70.
Una legge sulla “memoria storica” è stata approvata anche dal Parlamento di Catalogna.
In questi ultimi anni si sono succedute diverse mostre a documentare le drammatiche
vicissitudini della guerra civile spagnola, della repressione, dell’esilio a cui furono
costretti i repubblicani. Il Presidente Zapatero e gli esponenti del Governo catalano
resero finalmente omaggio ai deportati politici nel lager di Mauthausen, in gran parte
volontari nel maquis francese.
A partire dal novembre del 2007, la mostra che testimonia i bombardamenti sulla città di
Barcellona inizierà il suo percorso nei Musei della Resistenza italiani (Torino, Milano,
2. Roma, ecc.). Un gruppo di storici ispanisti italiani ha steso un manifesto affinché lo
Stato italiano faccia atto d’assunzione di responsabilità.
Nel marzo del 2008, a settant’anni dai “bombardamenti per saturazione” ( a tappeto),
ricordati sopra, la mostra arriverà a Roma, accompagnata da cicli di conferenze di
storici italiani e spagnoli e dalla proiezione di un documentario. Al contempo,
Barcellona organizzerà un convegno fra rappresentanti di città bombardate, nell’ambito
del Programma del Memoriale Democratico promosso dalla Generalità di Catalogna.
Iniziative politiche
Come coordinamento dell’Unione in Spagna abbiamo deciso di appoggiare la campagna
sull’assunzione di responsabilità, chiedendo ai Deputati e ai Senatori eletti nelle
circoscrizioni estero di farsi promotori d’una iniziativa parlamentare a ciò rivolta.
– Crediamo che l’assunzione di responsabilità da parte di uno Stato per gli errori
politici, soprattutto quando generano vittime innocenti, non sia un gesto formale, ma
un atto dovuto. Affidare al tempo l’opera di cancellare dalla memoria gli errori e gli
orrori genera mostri e ci lascia esposti all’infamia del revisionismo storico, di cui
abbiamo avuto recenti esempi nel nostro paese.
– I bombardamenti di Barcellona del 1938 non furono “semplici” episodi di una
guerra illegale ed ingiusta in cui lo stato italiano schierò ingenti mezzi e truppe ma
la prima applicazione in una grande città della criminosa tecnica inaugurata
dall'aviazione tedesca, l'anno precedente, contro la località basca di Guernika
(episodio in cui peraltro le autorità tedesche hanno da tempo ammesso le
responsabilità istituzionali del loro Stato). I bombardamenti aerei a tappeto contro
popolazioni inermi aprono una nuova era di viltà e terrore.
- Crediamo che i fatti storici vadano ricordati alle nuove generazioni, che servano di
monito per l’oggi, tuttora devastato dalla ferocia della guerra, che s’accanisce sempre
più sulla popolazione civile.
- Crediamo che vadano ricordate le figure degli italiani che scelsero di combattere a
fianco della Repubblica, nelle Brigate Internazionali, dal lato della legalità e del diritto.
Molti di loro furono poi tra gli artefici della Resistenza, veri padri dell’Italia post-
bellica.
- Crediamo che l’esercizio della memoria non sia un gesto convenzionale, ma serva a
sollecitare i governi ad una reale politica di pace e all’abolizione delle armi, a partire
dalle più terribili (le armi atomiche) e le più odiose (le mine anti-uomo), vero e proprio
abominio rivolto soprattutto contro la popolazione più inerme e i bambini.
3. - Crediamo che la memoria storica possa giungere là dove esita la ragion di stato.
Proponiamo che all’iniziativa politica dell’assunzione di responsabilità corrisponda il
gesto di inaugurare un monumento nella città di Barcellona che testimoni il ripudio per
le offese inferte alla Catalogna da parte dello Stato italiano nel periodo fascista, ricordi
ed onori l’azione solidaria degli italiani integrati nelle Brigate Internazionali, ribadisca i
legami di vicinanza culturale e l’attuale impegno comune d’Italia e Spagna (degli stati
spagnolo e italiano), nell’ambito dell’Europa, per il rispetto dei diritti civili, la pace e la
convivenza democratica.