Intervento di Paola Marani, responsabile welfare PD Bologna e Consigliere regionale Emilia-Romagna
Lunedì 5 dicembre 2011, Partito Democratico, Bologna
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innovazione
1. Riprogettare il welfare
Socializziamo le buone pratiche
promuoviamo l’innovazione
Intervento di Paola Marani
Responsabile welfare PD Bologna
Consigliere regionale Emilia-Romagna
Lunedì 5 dicembre 2011
Partito Democratico
Via Rivani 35 – Bologna
2. La crisi ci obbliga a prendere in considerazione i
principali fattori che influiscono sul bisogno sociale con
una visione ampia delle politiche sociali che guardi oltre
la sanità e l’assistenza, all’istruzione, alla formazione, al
lavoro, fino alle politiche urbanistiche, per l’ambiente, la
mobilità, la cultura e lo sport.
Solo 2 esempi:
• il lavoro nella provincia di Bologna + 70% di
disoccupati in 5 anni
• la casa 7.000 sfratti nel 2010, dal 2001 al 2010
+120%, + 220% di sfratti per morosità
3. Totale risorse destinate alla spesa sociale in
Emilia-Romagna
RISORSE 2008- 2011
2008 2009 2010 2011
Totale trasferimenti statali Risorse regionali
4. • Dal 2008 il fondo nazionale delle politiche sociali è
stato ridotto dell’80% (da oltre 68 milioni a 12.643.000
euro, che diventeranno 3.800.000 nel 2012
• Le risorse stanziate dalla Regione per il fondo sociale
sono passate da 15.755.570 a 33.167.695
• Il fondo nazionale della non autosufficienza è stato
azzerato. La Regione lo ha finanziato con risorse proprie
(2011 – 461 milioni di euro)
• Le risorse destinate dai Comuni alla spesa sociale
rappresentano mediamente circa il 50% della spesa
corrente passando dal 2001 al 2009 dal 17,4% al 22,8%
5. Quanto lo straordinario impegno di risorse della Regione
e delle autonomie locali riesce a rispondere a vecchi e
nuovi bisogni sociali?
• 13.121 richieste di aiuto economico
(rilevazione effettuata nell’ultimo trimestre nei 60 sportelli sociali della provincia di
Bologna)
• 3.181 persone in lista d’attesa per case residenze
(31 dicembre 210)
• 9.525 domande nelle graduatorie di edilizia popolare e
sociale
(solo a Bologna)
• 1.137 bambini in lista d’attesa per l’ammissione ai nidi
(31 dicembre 2010)
6. • La prospettiva delle risorse calanti e di una
domanda sociale che cresce non solo nella
quantità della domanda ma anche
nell’appropriatezza delle prestazioni richiede
cambiamenti profondi.
• Questi cambiamenti devono partire
dall’analisi dei bisogni per ridefinire un
sistema dell’offerta che rischia di diventare
sempre più iniquo ed inefficace ed in alcuni
casi selettivo e residuale.
7. Quali sono i tratti di un nuovo welfare che sia
in grado sia di adeguare le risposte che di
allargare l’offerta?
1. Garantire un sistema scolastico e sanitario
finanziati dalla fiscalità generale che assicurino
diritti universali esigibili attraverso una gestione
prevalentemente diretta da parte delle Istituzioni
pubbliche.
2. Ridefinire, in assenza di una normativa nazionale sui
LEPS (livelli essenziali delle prestazioni sociali),
quali interventi e servizi debbano essere garantiti e
per quali persone.
8. 3. Rivedere la compartecipazione: correttivi all’ISEE per
definire la reale capacità di contribuzione delle persone e
delle famiglie.
4. Ripensare alla rete dell’offerta nell’ottica di una maggiore
flessibilità, personalizzazione e valorizzazione della
prossimità territoriale. Spostare dal cittadino ai servizi
l’onere della ricerca della soluzione più appropriata
superando l’attuale frammentazione, le difficoltà nell’accesso
e garantendo la continuità assistenziale.
5. Rilanciare il grande potenziale del volontariato:
socializzazione, sostegno educativo, mutuo aiuti,
accompagnamento, sostegno alle persone fragili.
9. 6. Sostenere i modelli di collaborazione pubblico-privato
che nella nostra regione hanno dato vita ad un sistema di
imprese sociali profit e no-profit che svolgono
un’importante funzione pubblica.
7. Superare il ruolo che svolgono oggi le imprese sociali
profit e non-profit nelle sole gestioni esternalizzate
ricercando nuove direzioni di sviluppo aperte al
soddisfacimento dei nuovi bisogni sociali delle persone e
delle famiglie.
8. Sperimentare modelli di intermediazione mutualistica
affinché l’allargamento dell’offerta possa garantire
l’universalità dei diritti (Fondo Mutualistico Regionale).
10. Quale ruolo deve assumere il pubblico
nell’ampliare le sue funzioni alla valorizzazione di
tutte le risorse comunitarie?
Lo dice bene Grazia Labate:
“un sistema pubblico che sia garante di standard, modelli
operativi, qualità e controllo degli obiettivi, ma anche capace
di sviluppare un mercato sociale in cui imprese sociali,
cooperazione, mutualità territoriale, associazionismo, privato
sociale, concorrano ad ampliare la platea dell’offerta sociale,
sostenendo le famiglie nei loro impegni di cura e
combattendo la piaga del lavoro nero e dequalificato”
11. Grazie per l’attenzione!
Paola Marani
Responsabile welfare PD Bologna
Consigliere regionale Emilia-Romagna
paola@paolamarani.it
www.paolamarani.it