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ORGANIZZAZIONE,
    CAMBIAMENTO,
   COMUNICAZIONE
Master in lingue e relazioni internazionali 2011

                   Relatore:
                  Paolo Verri
               paolo.verri@gmail.com


               http://www.fondazionemilano.eu/lingue/
ORGANIZZAZIONE




      ?
ORGANIZZAZIONE

Entità sociale, guidata da obiettivi,
progettata come sistema di attività
deliberatamente strutturate e
coordinate, che interagisce con
l’ambiente esterno.

                         R. Daft, 2001
ORGANIZZAZIONE

Complesso delle modalità secondo le quali
viene effettuata la divisione del lavoro
in compiti distinti e quindi viene realizzato il
coordinamento tra tali compiti.

                             H. Mintzberg, 1983
MECCANISMI DI
  COORDINAMENTO
           E
CRITERI DI DIVISIONE DEL
         LAVORO
COORDINAMENTO
COORDINAMENTO
Adattamento reciproco     comunicazione informale

                          responsabile ordina, suddivide
Supervisione diretta      e controlla l’operato
Standardizzazione dei     predefinito il contenuto del
processi di lavoro        lavoro
Standardizzazione delle   predefinita la compenza delle
capacità                  persone
Standardizzazione degli   predefinito il risultato da
output                    conseguire
COORDINAMENTO
Adattamento reciproco     comunicazione informale

                          responsabile ordina, suddivide
Supervisione diretta      e controlla l’operato
Standardizzazione dei     predefinito il contenuto del
processi di lavoro        lavoro
Standardizzazione delle   predefinita la compenza delle
capacità                  persone
Standardizzazione degli   predefinito il risultato da
output                    conseguire
COORDINAMENTO
Adattamento reciproco     comunicazione informale

                          responsabile ordina, suddivide
Supervisione diretta      e controlla l’operato
Standardizzazione dei     predefinito il contenuto del
processi di lavoro        lavoro
Standardizzazione delle   predefinita la compenza delle
capacità                  persone
Standardizzazione degli   predefinito il risultato da
output                    conseguire
COORDINAMENTO
Adattamento reciproco     comunicazione informale

                          responsabile ordina, suddivide
Supervisione diretta      e controlla l’operato
Standardizzazione dei     predefinito il contenuto del
processi di lavoro        lavoro
Standardizzazione delle   predefinita la compenza delle
capacità                  persone
Standardizzazione degli   predefinito il risultato da
output                    conseguire
COORDINAMENTO
Adattamento reciproco     comunicazione informale

                          responsabile ordina, suddivide
Supervisione diretta      e controlla l’operato
Standardizzazione dei     predefinito il contenuto del
processi di lavoro        lavoro
Standardizzazione delle   predefinita la compenza delle
capacità                  persone
Standardizzazione degli   predefinito il risultato da
output                    conseguire
DIVISIONE DEL LAVORO
DIVISIONE DEL LAVORO
Specializzazione delle                         orizzontale
      mansioni                           (divisione dei compiti, A.Smith)
(mansione = insieme di attività                   verticale
 elementari non suddivisibili)         (divisione delle responsabilità, F. Taylor)

                                  diminuire la discrezionalità tramite la
                                  standardizzazione delle procedure di
  Formalizzazione
                                                  lavoro
                                   (efficienza, coordinamento, equità)

                                  correlare capacità e conoscenze alle
                                   mansioni (addestramento, studio)
      Formazione
                                  senso di appartenenza organizzativo
                                           (indottrinamento)
DIVISIONE DEL LAVORO
Specializzazione delle                         orizzontale
      mansioni                           (divisione dei compiti, A.Smith)
(mansione = insieme di attività                   verticale
 elementari non suddivisibili)         (divisione delle responsabilità, F. Taylor)

                                  diminuire la discrezionalità tramite la
                                  standardizzazione delle procedure di
  Formalizzazione
                                                  lavoro
                                   (efficienza, coordinamento, equità)

                                  correlare capacità e conoscenze alle
                                   mansioni (addestramento, studio)
      Formazione
                                  senso di appartenenza organizzativo
                                           (indottrinamento)
DIVISIONE DEL LAVORO
Specializzazione delle                         orizzontale
      mansioni                           (divisione dei compiti, A.Smith)
(mansione = insieme di attività                   verticale
 elementari non suddivisibili)         (divisione delle responsabilità, F. Taylor)

                                  diminuire la discrezionalità tramite la
                                  standardizzazione delle procedure di
  Formalizzazione
                                                  lavoro
                                   (efficienza, coordinamento, equità)

                                  correlare capacità e conoscenze alle
                                   mansioni (addestramento, studio)
      Formazione
                                  senso di appartenenza organizzativo
                                           (indottrinamento)
DIVISIONE DEL LAVORO
Specializzazione delle                         orizzontale
      mansioni                           (divisione dei compiti, A.Smith)
(mansione = insieme di attività                   verticale
 elementari non suddivisibili)         (divisione delle responsabilità, F. Taylor)

                                  diminuire la discrezionalità tramite la
                                  standardizzazione delle procedure di
  Formalizzazione
                                                  lavoro
                                   (efficienza, coordinamento, equità)

                                  correlare capacità e conoscenze alle
                                   mansioni (addestramento, studio)
      Formazione
                                  senso di appartenenza organizzativo
                                           (indottrinamento)
DIVISIONE DEL LAVORO
Specializzazione delle                         orizzontale
      mansioni                           (divisione dei compiti, A.Smith)
(mansione = insieme di attività                   verticale
 elementari non suddivisibili)         (divisione delle responsabilità, F. Taylor)

                                  diminuire la discrezionalità tramite la
                                  standardizzazione delle procedure di
  Formalizzazione
                                                  lavoro
                                   (efficienza, coordinamento, equità)

                                  correlare capacità e conoscenze alle
                                   mansioni (addestramento, studio)
      Formazione
                                  senso di appartenenza organizzativo
                                           (indottrinamento)
DIVISIONE DEL LAVORO
Specializzazione delle                         orizzontale
      mansioni                           (divisione dei compiti, A.Smith)
(mansione = insieme di attività                   verticale
 elementari non suddivisibili)         (divisione delle responsabilità, F. Taylor)

                                  diminuire la discrezionalità tramite la
                                  standardizzazione delle procedure di
  Formalizzazione
                                                  lavoro
                                   (efficienza, coordinamento, equità)

                                  correlare capacità e conoscenze alle
                                   mansioni (addestramento, studio)
      Formazione
                                  senso di appartenenza organizzativo
                                           (indottrinamento)
MACRO STRUTTURA
MACRO STRUTTURA

• Il
   raggruppamento di individui in unità organizzative, e delle
  unità all’interno della organizzazione
MACRO STRUTTURA

• Il
   raggruppamento di individui in unità organizzative, e delle
  unità all’interno della organizzazione

•I sistemi che assicurano la comunicazione, il coordinamento
  e l’integrazione delle unità organizzative
MACRO STRUTTURA

• Il
   raggruppamento di individui in unità organizzative, e delle
  unità all’interno della organizzazione

•I sistemi che assicurano la comunicazione, il coordinamento
  e l’integrazione delle unità organizzative

• Insieme  dei rapporti di dipendenza formale, e dei livelli
  gerarchici
MACRO STRUTTURA
                       Facilita il coordinamento
                       “micro” (span of control)
                                                            Criteri di
                      Complica il coordinamento         raggruppamento:
                              “macro”
Raggruppamento                                             Capacità
Unità organizzative                                       Funzionale
                          Crea il problema delle           Output
                      interdipendenze (di flusso, di        Mercato
                        processo, di scala, sociali),   Area grografica
                           non completamente
                                eliminabile
RAGGRUPPAMENTI
FUNZIONALE
                    Amministratore delegato



Progettazione                Produzione                Marketing


                                     •   Accumulo di decisioni al vertice,
                                         sovraccarico della gerarchia
•   Economie di scala

•   Sviluppo di competenze           •   Scarso coordinamento tra unità,
                                         visione ristretta degli obiettivi
    approfondite
                                         organizzativi
•   Efficienza nel conseguimento di
                                     •   Minore innovazione, lentezza nel
    obiettivi funzionali
                                         rispondere agli stimoli di
                                         cambiamento
DIVISIONALE
                     Amministratore delegato



Prodotto A                      Prodotto B                Prodotto C


•   Alto grado di coordinamento tra
    funzioni                             •   Elimina economie di scala

•   Adattamento a differenze di          •   Elimina approfondimento delle
    prodotto, geografiche, di clientela       competenze

•   Decentralizza il processo            •   Difficoltà di integrazione e
    decisionale                              standardizzazione tra linee di
                                             prodotto
•   Risposta più rapida ai cambiamenti
MATRICIALE
                  Amministratore delegato


          Progettazione      Produzione     Marketing

Prod. A

Prod. B


Prod. C
MATRICIALE
  Struttura complessa, adottata come risposta a:
pressione alla condivisione di risorse scarse
    necessità di output critici molteplici
ambiente di riferimento complesso ed incerto

  •   Coordinamento per far fronte a         •   Sottoposti a duplice autorità
      richieste duali
                                             •   Alte capacità interpersonali e
  •   Condivisione flessibile delle risorse       formazione approfondita
      umani tra linee di prodotto
                                             •   Meccanismi di integrazione
  •   Adattabilità a cambiamenti                 dispendiosi (riunioni frequenti,
      frequenti in ambienti instabili            risoluzione dei conflitti)

  •   Sviluppo di competenze funzionali      •   Cultura partecipativa e sforzi di
      e di prodotto                              bilanciamento del potere
MODELLO DI MINTZBERG
                  Vertice
                 Strategico



   Tecno            Linea         Staff di
  Struttura      Intermedia      Supporto




              Nucleo Operativo
CAMBIAMENTO




    ?
CAMBIAMENTO

Q u al u n qu e fo r m a di m o d i fi c a o
variazione degli obiettivi organizzativi
e/o delle modalità operative per
raggiungere tali obiettivi, in risposta a stimoli
provenienti dall’ambiente.
ORGANIZZAZIONE E
   AMBIENTE
ORGANIZZAZIONE E
   AMBIENTE

   Sistema organizzativo
                        O
   I
                        U
   N
         Processo di    T
   P
       trasformazione   P
   U
                        U
   T
                        T
ORGANIZZAZIONE E
   AMBIENTE

   Sistema organizzativo
                        O
   I
                        U
   N
         Processo di    T
   P
       trasformazione   P
   U
                        U
   T
                        T
ORGANIZZAZIONE E
             AMBIENTE
Materie prime
                Sistema organizzativo
                                     O
Persone         I
                                     U
                N
                      Processo di    T
                P
                    trasformazione   P
                U
Informazioni                         U
                T
                                     T
Finanziamenti
ORGANIZZAZIONE E
             AMBIENTE
Materie prime
                Sistema organizzativo
                                     O   Prodotti
Persone         I
                                     U
                N
                      Processo di    T
                P
                    trasformazione   P
                U
Informazioni                         U   Servizi
                T
                                     T
Finanziamenti
AMBIENTE ORGANIZZATIVO
 L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini
      dell’organizzazione, in grado di influenzare
        l’organizzazione stessa o parti di essa.
AMBIENTE ORGANIZZATIVO
    L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini
         dell’organizzazione, in grado di influenzare
           l’organizzazione stessa o parti di essa.
                                settore industriale, delle materie
ambiente di riferimento          prime, di mercato, delle risorse
                                             umane
                               settore di governo, socio-culturale,
  ambiente generale               delle condizioni economiche,
                                     tecnologico, finanziario


contesto internazionale              settore internazionale
AMBIENTE ORGANIZZATIVO
    L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini
         dell’organizzazione, in grado di influenzare
           l’organizzazione stessa o parti di essa.
                                settore industriale, delle materie
ambiente di riferimento          prime, di mercato, delle risorse
                                             umane
                               settore di governo, socio-culturale,
  ambiente generale               delle condizioni economiche,
                                     tecnologico, finanziario


contesto internazionale              settore internazionale
AMBIENTE ORGANIZZATIVO
    L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini
         dell’organizzazione, in grado di influenzare
           l’organizzazione stessa o parti di essa.
                                settore industriale, delle materie
ambiente di riferimento          prime, di mercato, delle risorse
                                             umane
                               settore di governo, socio-culturale,
  ambiente generale               delle condizioni economiche,
                                     tecnologico, finanziario


contesto internazionale              settore internazionale
AMBIENTE ORGANIZZATIVO
    L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini
         dell’organizzazione, in grado di influenzare
           l’organizzazione stessa o parti di essa.
                                settore industriale, delle materie
ambiente di riferimento          prime, di mercato, delle risorse
                                             umane
                               settore di governo, socio-culturale,
  ambiente generale               delle condizioni economiche,
                                     tecnologico, finanziario


contesto internazionale              settore internazionale
AMBIENTE ORGANIZZATIVO
    L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini
         dell’organizzazione, in grado di influenzare
           l’organizzazione stessa o parti di essa.
                                settore industriale, delle materie
ambiente di riferimento          prime, di mercato, delle risorse
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                               settore di governo, socio-culturale,
  ambiente generale               delle condizioni economiche,
                                     tecnologico, finanziario


contesto internazionale              settore internazionale
AMBIENTE ORGANIZZATIVO
    L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini
         dell’organizzazione, in grado di influenzare
           l’organizzazione stessa o parti di essa.
                                settore industriale, delle materie
ambiente di riferimento          prime, di mercato, delle risorse
                                             umane
                               settore di governo, socio-culturale,
  ambiente generale               delle condizioni economiche,
                                     tecnologico, finanziario


contesto internazionale              settore internazionale
TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO
  I cambiamenti possono essere classificati in base alla
      portata del loro impatto sull’organizzazione
TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO
   I cambiamenti possono essere classificati in base alla
       portata del loro impatto sull’organizzazione

                       miglioramenti di prodotto, tecnologici,
 cambiamento          cambiamenti di processo, con processi di
 incrementale                gestione tradizionali, di parte
                       dell’organizzazione, progresso continuo

                         nuovi prodotti, mercati, rivoluzione
                       tecnologica, con strutture e modalità di
 cambiamento
                     gestione apposite, che trasformano l’intera
   radicale           organizzazione, rompono con i paradigmi
                                      conosciuti
TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO
   I cambiamenti possono essere classificati in base alla
       portata del loro impatto sull’organizzazione

                       miglioramenti di prodotto, tecnologici,
 cambiamento          cambiamenti di processo, con processi di
 incrementale                gestione tradizionali, di parte
                       dell’organizzazione, progresso continuo

                         nuovi prodotti, mercati, rivoluzione
                       tecnologica, con strutture e modalità di
 cambiamento
                     gestione apposite, che trasformano l’intera
   radicale           organizzazione, rompono con i paradigmi
                                      conosciuti
TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO
   I cambiamenti possono essere classificati in base alla
       portata del loro impatto sull’organizzazione

                       miglioramenti di prodotto, tecnologici,
 cambiamento          cambiamenti di processo, con processi di
 incrementale                gestione tradizionali, di parte
                       dell’organizzazione, progresso continuo

                         nuovi prodotti, mercati, rivoluzione
                       tecnologica, con strutture e modalità di
 cambiamento
                     gestione apposite, che trasformano l’intera
   radicale           organizzazione, rompono con i paradigmi
                                      conosciuti
TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO
   I cambiamenti possono essere classificati in base alla
       portata del loro impatto sull’organizzazione

                       miglioramenti di prodotto, tecnologici,
 cambiamento          cambiamenti di processo, con processi di
 incrementale                gestione tradizionali, di parte
                       dell’organizzazione, progresso continuo

                         nuovi prodotti, mercati, rivoluzione
                       tecnologica, con strutture e modalità di
 cambiamento
                     gestione apposite, che trasformano l’intera
   radicale           organizzazione, rompono con i paradigmi
                                      conosciuti
COMUNICAZIONE




     ?
ORGANIZZAZIONE

Sistema progettato per permettere lo
sviluppo e la trasmissione della
conoscenza, e per garantire la
comunicazione di informazioni sia in
senso verticale che orizzontale al fine
di perseguire gli obbiettivi organizzativi
prefissati.
ORGANIZZAZIONE E
 INFORMAZIONE
ORGANIZZAZIONE E
         INFORMAZIONE
                    Predominio della struttura verticale.
   Flussi   Compiti specializzati, gerarchia rigida, comunicazione
informativi   verticale indiretta, reporting, processo decisionale
  verticali    accentrato, pochi team e ruoli di integrazione.
                    Orientamento all’efficienza

                      Predominio della struttura orizzontale.
                  Compiti condivisi, responsabilizzazione, gerarchia
   Flussi
                 blanda, comunicazione orizzontale diretta, processo
informativi
                     decisionale decentrato, molti team e ruoli di
orizzontali
                                     integrazione.
                    Orientamento all’apprendimento
ORGANIZZAZIONE E
         INFORMAZIONE
                    Predominio della struttura verticale.
   Flussi   Compiti specializzati, gerarchia rigida, comunicazione
informativi   verticale indiretta, reporting, processo decisionale
  verticali    accentrato, pochi team e ruoli di integrazione.
                    Orientamento all’efficienza

                      Predominio della struttura orizzontale.
                  Compiti condivisi, responsabilizzazione, gerarchia
   Flussi
                 blanda, comunicazione orizzontale diretta, processo
informativi
                     decisionale decentrato, molti team e ruoli di
orizzontali
                                     integrazione.
                    Orientamento all’apprendimento
ORGANIZZAZIONE E
         INFORMAZIONE
                    Predominio della struttura verticale.
   Flussi   Compiti specializzati, gerarchia rigida, comunicazione
informativi   verticale indiretta, reporting, processo decisionale
  verticali    accentrato, pochi team e ruoli di integrazione.
                    Orientamento all’efficienza

                      Predominio della struttura orizzontale.
                  Compiti condivisi, responsabilizzazione, gerarchia
   Flussi
                 blanda, comunicazione orizzontale diretta, processo
informativi
                     decisionale decentrato, molti team e ruoli di
orizzontali
                                     integrazione.
                    Orientamento all’apprendimento
ORGANIZZAZIONE E
         INFORMAZIONE
                    Predominio della struttura verticale.
   Flussi   Compiti specializzati, gerarchia rigida, comunicazione
informativi   verticale indiretta, reporting, processo decisionale
  verticali    accentrato, pochi team e ruoli di integrazione.
                    Orientamento all’efficienza

                      Predominio della struttura orizzontale.
                  Compiti condivisi, responsabilizzazione, gerarchia
   Flussi
                 blanda, comunicazione orizzontale diretta, processo
informativi
                     decisionale decentrato, molti team e ruoli di
orizzontali
                                     integrazione.
                    Orientamento all’apprendimento
COMUNICAZIONE

Scambio di informazioni tr a un
mittente ed un destinatario e la
deduzione (percezione) del significato
tra le parti coinvolte.

                 Kreitner e Kinicki, 2004
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                             Disturbo
                                                           Codifica
 Crea un
                                                          risposta /
significato
                                                          feedback
              Decodifica                     Crea un
             il messaggio     Mezzo di     messaggio
                            trasmissione
MODELLO PERCETTIVO
MODELLO PERCETTIVO
Mittente, Destinatario                    individuo, gruppo, organizzazione

                                         parole, numeri, segnali non verbali
       Codifica
                                             linguaggio capibile da altri

      Messaggio               complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali

                           consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al
Mezzo di comunicazione
                         tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze

                         interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione
      Decodifica
                                                    di un significato

                           fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e
 Creazione significato
                                       sociali, importanza della ridondanza

      Feedback                    verifica per la comprensione, processo iterativo

                         qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione
       Disturbo
                                del messaggio, può intervenire in qualunque fase
MODELLO PERCETTIVO
Mittente, Destinatario                    individuo, gruppo, organizzazione

                                         parole, numeri, segnali non verbali
       Codifica
                                             linguaggio capibile da altri

      Messaggio               complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali

                           consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al
Mezzo di comunicazione
                         tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze

                         interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione
      Decodifica
                                                    di un significato

                           fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e
 Creazione significato
                                       sociali, importanza della ridondanza

      Feedback                    verifica per la comprensione, processo iterativo

                         qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione
       Disturbo
                                del messaggio, può intervenire in qualunque fase
MODELLO PERCETTIVO
Mittente, Destinatario                    individuo, gruppo, organizzazione

                                         parole, numeri, segnali non verbali
       Codifica
                                             linguaggio capibile da altri

      Messaggio               complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali

                           consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al
Mezzo di comunicazione
                         tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze

                         interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione
      Decodifica
                                                    di un significato

                           fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e
 Creazione significato
                                       sociali, importanza della ridondanza

      Feedback                    verifica per la comprensione, processo iterativo

                         qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione
       Disturbo
                                del messaggio, può intervenire in qualunque fase
MODELLO PERCETTIVO
Mittente, Destinatario                    individuo, gruppo, organizzazione

                                         parole, numeri, segnali non verbali
       Codifica
                                             linguaggio capibile da altri

      Messaggio               complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali

                           consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al
Mezzo di comunicazione
                         tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze

                         interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione
      Decodifica
                                                    di un significato

                           fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e
 Creazione significato
                                       sociali, importanza della ridondanza

      Feedback                    verifica per la comprensione, processo iterativo

                         qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione
       Disturbo
                                del messaggio, può intervenire in qualunque fase
MODELLO PERCETTIVO
Mittente, Destinatario                    individuo, gruppo, organizzazione

                                         parole, numeri, segnali non verbali
       Codifica
                                             linguaggio capibile da altri

      Messaggio               complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali

                           consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al
Mezzo di comunicazione
                         tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze

                         interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione
      Decodifica
                                                    di un significato

                           fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e
 Creazione significato
                                       sociali, importanza della ridondanza

      Feedback                    verifica per la comprensione, processo iterativo

                         qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione
       Disturbo
                                del messaggio, può intervenire in qualunque fase
MODELLO PERCETTIVO
Mittente, Destinatario                    individuo, gruppo, organizzazione

                                         parole, numeri, segnali non verbali
       Codifica
                                             linguaggio capibile da altri

      Messaggio               complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali

                           consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al
Mezzo di comunicazione
                         tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze

                         interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione
      Decodifica
                                                    di un significato

                           fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e
 Creazione significato
                                       sociali, importanza della ridondanza

      Feedback                    verifica per la comprensione, processo iterativo

                         qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione
       Disturbo
                                del messaggio, può intervenire in qualunque fase
MODELLO PERCETTIVO
Mittente, Destinatario                    individuo, gruppo, organizzazione

                                         parole, numeri, segnali non verbali
       Codifica
                                             linguaggio capibile da altri

      Messaggio               complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali

                           consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al
Mezzo di comunicazione
                         tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze

                         interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione
      Decodifica
                                                    di un significato

                           fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e
 Creazione significato
                                       sociali, importanza della ridondanza

      Feedback                    verifica per la comprensione, processo iterativo

                         qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione
       Disturbo
                                del messaggio, può intervenire in qualunque fase
MODELLO PERCETTIVO
Mittente, Destinatario                    individuo, gruppo, organizzazione

                                         parole, numeri, segnali non verbali
       Codifica
                                             linguaggio capibile da altri

      Messaggio               complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali

                           consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al
Mezzo di comunicazione
                         tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze

                         interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione
      Decodifica
                                                    di un significato

                           fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e
 Creazione significato
                                       sociali, importanza della ridondanza

      Feedback                    verifica per la comprensione, processo iterativo

                         qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione
       Disturbo
                                del messaggio, può intervenire in qualunque fase
BARRIERE COMUNICATIVE
BARRIERE COMUNICATIVE
b. di processo    in ogni fase del processo comunicativo

                 effettiva capacità comunicativa, schemi di
 b. personali    riferimento, esperienze, risposta selettiva
                              agli stimoli, fiducia

  b. fisiche           distanza geografica, lontananza


                 errori nella fase di codifica e decodifica,
b. semantiche
                     messaggi misti, diversità culturali
BARRIERE COMUNICATIVE
b. di processo    in ogni fase del processo comunicativo

                 effettiva capacità comunicativa, schemi di
 b. personali    riferimento, esperienze, risposta selettiva
                              agli stimoli, fiducia

  b. fisiche           distanza geografica, lontananza


                 errori nella fase di codifica e decodifica,
b. semantiche
                     messaggi misti, diversità culturali
BARRIERE COMUNICATIVE
b. di processo    in ogni fase del processo comunicativo

                 effettiva capacità comunicativa, schemi di
 b. personali    riferimento, esperienze, risposta selettiva
                              agli stimoli, fiducia

  b. fisiche           distanza geografica, lontananza


                 errori nella fase di codifica e decodifica,
b. semantiche
                     messaggi misti, diversità culturali
BARRIERE COMUNICATIVE
b. di processo    in ogni fase del processo comunicativo

                 effettiva capacità comunicativa, schemi di
 b. personali    riferimento, esperienze, risposta selettiva
                              agli stimoli, fiducia

  b. fisiche           distanza geografica, lontananza


                 errori nella fase di codifica e decodifica,
b. semantiche
                     messaggi misti, diversità culturali
BARRIERE COMUNICATIVE
b. di processo    in ogni fase del processo comunicativo

                 effettiva capacità comunicativa, schemi di
 b. personali    riferimento, esperienze, risposta selettiva
                              agli stimoli, fiducia

  b. fisiche           distanza geografica, lontananza


                 errori nella fase di codifica e decodifica,
b. semantiche
                     messaggi misti, diversità culturali
BARRIERE COMUNICATIVE
b. di processo    in ogni fase del processo comunicativo

                 effettiva capacità comunicativa, schemi di
 b. personali    riferimento, esperienze, risposta selettiva
                              agli stimoli, fiducia

  b. fisiche           distanza geografica, lontananza


                 errori nella fase di codifica e decodifica,
b. semantiche
                     messaggi misti, diversità culturali
BARRIERE COMUNICATIVE
b. di processo    in ogni fase del processo comunicativo

                 effettiva capacità comunicativa, schemi di
 b. personali    riferimento, esperienze, risposta selettiva
                              agli stimoli, fiducia

  b. fisiche           distanza geografica, lontananza


                 errori nella fase di codifica e decodifica,
b. semantiche
                     messaggi misti, diversità culturali
BARRIERE COMUNICATIVE
b. di processo    in ogni fase del processo comunicativo

                 effettiva capacità comunicativa, schemi di
 b. personali    riferimento, esperienze, risposta selettiva
                              agli stimoli, fiducia

  b. fisiche           distanza geografica, lontananza


                 errori nella fase di codifica e decodifica,
b. semantiche
                     messaggi misti, diversità culturali
CONTESTI COMUNICATIVI
CONTESTI COMUNICATIVI

Comunicazione        Stile comunicativo,
interpersonale      messaggi non verbali


Comunicazione    Scelta del mezzo, approccio
 organizzativa           contingente


Comunicazione      Esistenza di un riporto
  gerarchica         gerarchico formale
CONTESTI COMUNICATIVI

Comunicazione        Stile comunicativo,
interpersonale      messaggi non verbali


Comunicazione    Scelta del mezzo, approccio
 organizzativa           contingente


Comunicazione      Esistenza di un riporto
  gerarchica         gerarchico formale
CONTESTI COMUNICATIVI

Comunicazione        Stile comunicativo,
interpersonale      messaggi non verbali


Comunicazione    Scelta del mezzo, approccio
 organizzativa           contingente


Comunicazione      Esistenza di un riporto
  gerarchica         gerarchico formale
CONTESTI COMUNICATIVI

Comunicazione        Stile comunicativo,
interpersonale      messaggi non verbali


Comunicazione    Scelta del mezzo, approccio
 organizzativa           contingente


Comunicazione      Esistenza di un riporto
  gerarchica         gerarchico formale
CONTESTI COMUNICATIVI

Comunicazione        Stile comunicativo,
interpersonale      messaggi non verbali


Comunicazione    Scelta del mezzo, approccio
 organizzativa           contingente


Comunicazione      Esistenza di un riporto
  gerarchica         gerarchico formale
CONTESTI COMUNICATIVI

Comunicazione        Stile comunicativo,
interpersonale      messaggi non verbali


Comunicazione    Scelta del mezzo, approccio
 organizzativa           contingente


Comunicazione      Esistenza di un riporto
  gerarchica         gerarchico formale
COMUNICAZIONE
INTERPERSONALE
COMUNICAZIONE
  INTERPERSONALE




Competenza comunicativa fondamentale:
      ASCOLTO ATTIVO
COMUNICAZIONE
   INTERPERSONALE
Attività nella giornata lavorativa


           9%
                                     Ascoltare
   16%                  40%          Parlare
                                     Leggere
                                     Scrivere


        35%


Competenza comunicativa fondamentale:
      ASCOLTO ATTIVO
COMUNICAZIONE
                   ORGANIZZATIVA
  Ricca


  Ricchezza
     della
comunicazione




 Povera
                Bassa   Complessità del problema/situazione   Alta
COMUNICAZIONE
                   ORGANIZZATIVA
  Ricca


  Ricchezza
     della
comunicazione



                   Mezzi impersonali
                  newsletter, bacheca, report,
                         email a tutti

 Povera
                Bassa                            Complessità del problema/situazione   Alta
COMUNICAZIONE
                   ORGANIZZATIVA
  Ricca


  Ricchezza
     della
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comunicazione                                     promemoria, lettere, fax,
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COMUNICAZIONE
        GERARCHICA

Scambi di informazione e di influenza
tra i membri di un’organizzazione, dei quali
uno almeno ha l’autorità formale per
dirigere e valutare le attività di altri
membri dell’organizzazione.
COMUNICAZIONE
  GERARCHICA
             Manager

       Istruzioni sulle mansioni
        Ragioni delle mansioni
 Pratiche e procedure organizzative
    Feedback sulle performance
    Trasferimento degli obiettivi


          Collaboratore
COMUNICAZIONE
  GERARCHICA
             Manager

          Come fare cosa
 Pratiche e procedure organizzative
    Colleghi e problemi annessi
             Se stessi



          Collaboratore
VOCI DI CORRIDOIO
Sistema di comunicazione non ufficiale
dell’org a nizzazione informale,
integra i canali formali.

Accezione negativa: dicerie, pettegolezzi, voci incontrollate

Accezione positiva: creazione di cultura organizzativa, segnali
premonitori, incentivazione e coesione di gruppo, diffusione
di idee.
VOCI DI CORRIDOIO

Diffusione a grappolo, trasmissione selettiva

Individui di collegamento (“pettegoli”)
               circa 10%

         Talpe organizzative
PER CONCLUDERE
ORGANIZZAZIONE




      ?
TANTI MODI DI VEDERE
  UN’ORGANIZZAZIONE

Parafrasando la metafora utilizzata
dall’architetto inglese Cedric Price per
descrivere sintenticamente l’evoluzione del
tessuto urbano nei secoli, possiamo dire
che...
L’ORGANIZZAZIONE
   È COME UN UOVO
EXTRA
#1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA
#1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA



Clock organizzativo          Il significato di “subito”


                      Differenza emotiva (e normativa) tra
Distanza di potere        livelli organizzativi, e grado di
     (Hofstede)       accettazione della disuguaglianza da
                                parte dei sottoposti

                      Compentenze tecniche, interpersonali,
 Capo che non ci
                       ambizione, inadeguatezza vs potere,
     piace
                        capo rovesciato, principio di Peter
#1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA



Clock organizzativo          Il significato di “subito”


                      Differenza emotiva (e normativa) tra
Distanza di potere        livelli organizzativi, e grado di
     (Hofstede)       accettazione della disuguaglianza da
                                parte dei sottoposti

                      Compentenze tecniche, interpersonali,
 Capo che non ci
                       ambizione, inadeguatezza vs potere,
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#1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA



Clock organizzativo          Il significato di “subito”


                      Differenza emotiva (e normativa) tra
Distanza di potere        livelli organizzativi, e grado di
     (Hofstede)       accettazione della disuguaglianza da
                                parte dei sottoposti

                      Compentenze tecniche, interpersonali,
 Capo che non ci
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Clock organizzativo          Il significato di “subito”


                      Differenza emotiva (e normativa) tra
Distanza di potere        livelli organizzativi, e grado di
     (Hofstede)       accettazione della disuguaglianza da
                                parte dei sottoposti

                      Compentenze tecniche, interpersonali,
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#1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA



Clock organizzativo          Il significato di “subito”


                      Differenza emotiva (e normativa) tra
Distanza di potere        livelli organizzativi, e grado di
     (Hofstede)       accettazione della disuguaglianza da
                                parte dei sottoposti

                      Compentenze tecniche, interpersonali,
 Capo che non ci
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#1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA



Clock organizzativo          Il significato di “subito”


                      Differenza emotiva (e normativa) tra
Distanza di potere        livelli organizzativi, e grado di
     (Hofstede)       accettazione della disuguaglianza da
                                parte dei sottoposti

                      Compentenze tecniche, interpersonali,
 Capo che non ci
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#2 INCENTIVI E MOTIVAZIONE


                   VIDEO

RSA Animate - Drive: The surprising truth
       about what motivates us

  http://www.youtube.com/watch?v=u6XAPnuFjJc
#3 UN NUOVO PARADIGMA
 EDUCATIVO (ORGANIZZATIVO?)


                     VIDEO

TED talk: Ken Robinson says schools kill
               creativity

           http://www.ted.com/talks/
  ken_robinson_says_schools_kill_creativity.html
APPENDICE


Episodi organizzativi
   discussi in aula
EPISODIO ORGANIZZATIVO 1
                                               DOLCE AMARO
La nostra azienda cresce in modo caotico. Ogni anno riusciamo a guadagnare quote di mercato, abbiamo il vento poppa,
però è arrivato il momento di “strambare” (NDT Manovra velica difficile con vento superiore ai 7 m/s), dobbiamo dare
energia all’azienda introducendo delle innovazioni anche al livello di struttura organizzativa. Come Lei sa (espressione
dell'ascoltatore ?*@?!!!! - intraducibile) noi lavoriamo fondamentalmente su tre linee di prodotto (biscotti, pasticceria
industriale e merendine) queste seguono canali distributivi in parte differenti ed hanno cicli di lavorazione altrettanto
differenziati... le faccio un esempio: questa merendina (mostra un specie di bolo di cioccolato, crema e zucchero) viene
commercializzata dalla grande distribuzione ed ha un target nei bambini da 4 a 12 anni, dietro c’è un’attività di
promozione a punti, ogni 150 punti viene regalato questo peluche (estrae dall’armadio una specie di gorilla peloso,
presumibilmente campo di coltura di acari). Le merendine sono vendute con il nostro marchio e con poche variazioni anche
con il marchio di alcune catene distributive, sono prodotte nel nostro stabilimento di Malgrate sul Parco; mentre, guardi,
queste torte sono prodotte dallo stabilimento di Milano nelle differenti varianti, pensi che abbiamo introdotto anche una
versione dietetica; questa crostata alla crema copre il fabbisogno di calorie sufficiente per 3 giorni ad una persona adulta,
per non parlare dei grassi. Una vera bomba calorica! Altro che questi giovani magri e deperiti... Infine i biscotti, il nostro
fiore all’occhiello, solo a parlarne mi sento ingrassare (primi segnali di voltastomaco dell’intervistatore); noi abbiamo preso
a modello i biscotti irlandesi tutto burro, strutto... Una meraviglia per la colazione di manager affamati, due riempiono per
tutto il giorno, una scatola dura settimane intere ed il prodotto resta sempre friabile e di grande qualità. Ora non voglio
dilungarmi sulle caratteristiche della nostra produzione (espressione di sollievo dell’intervistatore che a fatica si trattiene
dai conati di vomito), dobbiamo decidere se passare ad una struttura divisionale o ad una struttura funzionale (come quella
attuale) con l’aggiunta di responsabili di prodotto. Come vede anche in fatto di organizzazione siamo per le ricette
“vincenti”.

   Fermatevi un momento, un respiro profondo, lottate contro il senso di nausea e indicate vantaggi e svantaggi delle
   sue soluzioni ipotizzate. Indicate anche i parametri sui quali basereste la vostra valutazione. Fornite una traccia
   delle informazioni necessarie per valutare la fattibilità delle differenti soluzioni organizzative.

                                                                tratto da: Ritratti Organizzativi, Andrea Pontiggia, SDA Bocconi.
EPISODIO ORGANIZZATIVO 2

                                EMAIL E RIUNIONI
Il tono del dottor Suardi era piuttosto freddo quando chiese all'ingegner De Giorni come mai
non avesse partecipato al meeting della mattina. In effetti De Giorni, direttore della produzione,
aveva privilegiato un'urgenza di un cliente, lasciando il suo vice a rappresentarlo. Suardi,
l'Amministratore Delegato, gli chiese se avesse ricevuto lo studio del responsabile delle nuove
iniziative. Improvvisamente De Giorni realizzò che non aveva aperto l'attachment di una delle
molte mail che quotidianamente velocemente scorreva. Suardi gli spiegò che la riunione era
stata indetta per discutere il piano strategico futuro e che non aveva gradito la presenza del suo
vice in rappresentanza. Gli consigliò la lettura di mail ed allegati e lo sollecitò ad essere in
futuro più "sul pezzo". De Giorni, uscendo dal suo ufficio, incontrò Bonfanti, il giovane
ingegnere responsabile delle nuove iniziative. "Potevi avvisarmi" - lo investì con veemenza -
"che la riunione di oggi era così importante." Bonfanti era sicuro di avergli mandato la mail di
convocazione con la sottolineatura "urgente" e quindi trovò, come al solito, De Giorni
estremamente scostante.

                         tratto da: Comportamento Organizzativo, R. Kreitner e A. Kinicki, Apogeo.
BIBLIOGRAFIA

             R. Daft, Organizzazione aziendale, APOGEO

   R. Kreitner - A. Kinicki, Comportamento organizzativo, APOGEO

G. Invernizzi, Il sistema delle strategie a livello aziendale, McGraw-Hill

           M. Constabile, Il capitale relazionale, McGraw-Hill

 G. Fiorentini, Organizzazioni non profit e di volontariato, ETASLIBRI

      A. Pontiggia, Organizzare risorse e competenze, ARACNE

            A. Pontiggia, Ritratti Organizzativi, SDA Bocconi.

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Organizzazione cambiamento comunicazione seminari milano lingue 2011

  • 1. ORGANIZZAZIONE, CAMBIAMENTO, COMUNICAZIONE Master in lingue e relazioni internazionali 2011 Relatore: Paolo Verri paolo.verri@gmail.com http://www.fondazionemilano.eu/lingue/
  • 3. ORGANIZZAZIONE Entità sociale, guidata da obiettivi, progettata come sistema di attività deliberatamente strutturate e coordinate, che interagisce con l’ambiente esterno. R. Daft, 2001
  • 4. ORGANIZZAZIONE Complesso delle modalità secondo le quali viene effettuata la divisione del lavoro in compiti distinti e quindi viene realizzato il coordinamento tra tali compiti. H. Mintzberg, 1983
  • 5. MECCANISMI DI COORDINAMENTO E CRITERI DI DIVISIONE DEL LAVORO
  • 7. COORDINAMENTO Adattamento reciproco comunicazione informale responsabile ordina, suddivide Supervisione diretta e controlla l’operato Standardizzazione dei predefinito il contenuto del processi di lavoro lavoro Standardizzazione delle predefinita la compenza delle capacità persone Standardizzazione degli predefinito il risultato da output conseguire
  • 8. COORDINAMENTO Adattamento reciproco comunicazione informale responsabile ordina, suddivide Supervisione diretta e controlla l’operato Standardizzazione dei predefinito il contenuto del processi di lavoro lavoro Standardizzazione delle predefinita la compenza delle capacità persone Standardizzazione degli predefinito il risultato da output conseguire
  • 9. COORDINAMENTO Adattamento reciproco comunicazione informale responsabile ordina, suddivide Supervisione diretta e controlla l’operato Standardizzazione dei predefinito il contenuto del processi di lavoro lavoro Standardizzazione delle predefinita la compenza delle capacità persone Standardizzazione degli predefinito il risultato da output conseguire
  • 10. COORDINAMENTO Adattamento reciproco comunicazione informale responsabile ordina, suddivide Supervisione diretta e controlla l’operato Standardizzazione dei predefinito il contenuto del processi di lavoro lavoro Standardizzazione delle predefinita la compenza delle capacità persone Standardizzazione degli predefinito il risultato da output conseguire
  • 11. COORDINAMENTO Adattamento reciproco comunicazione informale responsabile ordina, suddivide Supervisione diretta e controlla l’operato Standardizzazione dei predefinito il contenuto del processi di lavoro lavoro Standardizzazione delle predefinita la compenza delle capacità persone Standardizzazione degli predefinito il risultato da output conseguire
  • 13. DIVISIONE DEL LAVORO Specializzazione delle orizzontale mansioni (divisione dei compiti, A.Smith) (mansione = insieme di attività verticale elementari non suddivisibili) (divisione delle responsabilità, F. Taylor) diminuire la discrezionalità tramite la standardizzazione delle procedure di Formalizzazione lavoro (efficienza, coordinamento, equità) correlare capacità e conoscenze alle mansioni (addestramento, studio) Formazione senso di appartenenza organizzativo (indottrinamento)
  • 14. DIVISIONE DEL LAVORO Specializzazione delle orizzontale mansioni (divisione dei compiti, A.Smith) (mansione = insieme di attività verticale elementari non suddivisibili) (divisione delle responsabilità, F. Taylor) diminuire la discrezionalità tramite la standardizzazione delle procedure di Formalizzazione lavoro (efficienza, coordinamento, equità) correlare capacità e conoscenze alle mansioni (addestramento, studio) Formazione senso di appartenenza organizzativo (indottrinamento)
  • 15. DIVISIONE DEL LAVORO Specializzazione delle orizzontale mansioni (divisione dei compiti, A.Smith) (mansione = insieme di attività verticale elementari non suddivisibili) (divisione delle responsabilità, F. Taylor) diminuire la discrezionalità tramite la standardizzazione delle procedure di Formalizzazione lavoro (efficienza, coordinamento, equità) correlare capacità e conoscenze alle mansioni (addestramento, studio) Formazione senso di appartenenza organizzativo (indottrinamento)
  • 16. DIVISIONE DEL LAVORO Specializzazione delle orizzontale mansioni (divisione dei compiti, A.Smith) (mansione = insieme di attività verticale elementari non suddivisibili) (divisione delle responsabilità, F. Taylor) diminuire la discrezionalità tramite la standardizzazione delle procedure di Formalizzazione lavoro (efficienza, coordinamento, equità) correlare capacità e conoscenze alle mansioni (addestramento, studio) Formazione senso di appartenenza organizzativo (indottrinamento)
  • 17. DIVISIONE DEL LAVORO Specializzazione delle orizzontale mansioni (divisione dei compiti, A.Smith) (mansione = insieme di attività verticale elementari non suddivisibili) (divisione delle responsabilità, F. Taylor) diminuire la discrezionalità tramite la standardizzazione delle procedure di Formalizzazione lavoro (efficienza, coordinamento, equità) correlare capacità e conoscenze alle mansioni (addestramento, studio) Formazione senso di appartenenza organizzativo (indottrinamento)
  • 18. DIVISIONE DEL LAVORO Specializzazione delle orizzontale mansioni (divisione dei compiti, A.Smith) (mansione = insieme di attività verticale elementari non suddivisibili) (divisione delle responsabilità, F. Taylor) diminuire la discrezionalità tramite la standardizzazione delle procedure di Formalizzazione lavoro (efficienza, coordinamento, equità) correlare capacità e conoscenze alle mansioni (addestramento, studio) Formazione senso di appartenenza organizzativo (indottrinamento)
  • 20. MACRO STRUTTURA • Il raggruppamento di individui in unità organizzative, e delle unità all’interno della organizzazione
  • 21. MACRO STRUTTURA • Il raggruppamento di individui in unità organizzative, e delle unità all’interno della organizzazione •I sistemi che assicurano la comunicazione, il coordinamento e l’integrazione delle unità organizzative
  • 22. MACRO STRUTTURA • Il raggruppamento di individui in unità organizzative, e delle unità all’interno della organizzazione •I sistemi che assicurano la comunicazione, il coordinamento e l’integrazione delle unità organizzative • Insieme dei rapporti di dipendenza formale, e dei livelli gerarchici
  • 23. MACRO STRUTTURA Facilita il coordinamento “micro” (span of control) Criteri di Complica il coordinamento raggruppamento: “macro” Raggruppamento Capacità Unità organizzative Funzionale Crea il problema delle Output interdipendenze (di flusso, di Mercato processo, di scala, sociali), Area grografica non completamente eliminabile
  • 25. FUNZIONALE Amministratore delegato Progettazione Produzione Marketing • Accumulo di decisioni al vertice, sovraccarico della gerarchia • Economie di scala • Sviluppo di competenze • Scarso coordinamento tra unità, visione ristretta degli obiettivi approfondite organizzativi • Efficienza nel conseguimento di • Minore innovazione, lentezza nel obiettivi funzionali rispondere agli stimoli di cambiamento
  • 26. DIVISIONALE Amministratore delegato Prodotto A Prodotto B Prodotto C • Alto grado di coordinamento tra funzioni • Elimina economie di scala • Adattamento a differenze di • Elimina approfondimento delle prodotto, geografiche, di clientela competenze • Decentralizza il processo • Difficoltà di integrazione e decisionale standardizzazione tra linee di prodotto • Risposta più rapida ai cambiamenti
  • 27. MATRICIALE Amministratore delegato Progettazione Produzione Marketing Prod. A Prod. B Prod. C
  • 28. MATRICIALE Struttura complessa, adottata come risposta a: pressione alla condivisione di risorse scarse necessità di output critici molteplici ambiente di riferimento complesso ed incerto • Coordinamento per far fronte a • Sottoposti a duplice autorità richieste duali • Alte capacità interpersonali e • Condivisione flessibile delle risorse formazione approfondita umani tra linee di prodotto • Meccanismi di integrazione • Adattabilità a cambiamenti dispendiosi (riunioni frequenti, frequenti in ambienti instabili risoluzione dei conflitti) • Sviluppo di competenze funzionali • Cultura partecipativa e sforzi di e di prodotto bilanciamento del potere
  • 29. MODELLO DI MINTZBERG Vertice Strategico Tecno Linea Staff di Struttura Intermedia Supporto Nucleo Operativo
  • 31. CAMBIAMENTO Q u al u n qu e fo r m a di m o d i fi c a o variazione degli obiettivi organizzativi e/o delle modalità operative per raggiungere tali obiettivi, in risposta a stimoli provenienti dall’ambiente.
  • 32. ORGANIZZAZIONE E AMBIENTE
  • 33. ORGANIZZAZIONE E AMBIENTE Sistema organizzativo O I U N Processo di T P trasformazione P U U T T
  • 34. ORGANIZZAZIONE E AMBIENTE Sistema organizzativo O I U N Processo di T P trasformazione P U U T T
  • 35. ORGANIZZAZIONE E AMBIENTE Materie prime Sistema organizzativo O Persone I U N Processo di T P trasformazione P U Informazioni U T T Finanziamenti
  • 36. ORGANIZZAZIONE E AMBIENTE Materie prime Sistema organizzativo O Prodotti Persone I U N Processo di T P trasformazione P U Informazioni U Servizi T T Finanziamenti
  • 37. AMBIENTE ORGANIZZATIVO L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini dell’organizzazione, in grado di influenzare l’organizzazione stessa o parti di essa.
  • 38. AMBIENTE ORGANIZZATIVO L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini dell’organizzazione, in grado di influenzare l’organizzazione stessa o parti di essa. settore industriale, delle materie ambiente di riferimento prime, di mercato, delle risorse umane settore di governo, socio-culturale, ambiente generale delle condizioni economiche, tecnologico, finanziario contesto internazionale settore internazionale
  • 39. AMBIENTE ORGANIZZATIVO L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini dell’organizzazione, in grado di influenzare l’organizzazione stessa o parti di essa. settore industriale, delle materie ambiente di riferimento prime, di mercato, delle risorse umane settore di governo, socio-culturale, ambiente generale delle condizioni economiche, tecnologico, finanziario contesto internazionale settore internazionale
  • 40. AMBIENTE ORGANIZZATIVO L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini dell’organizzazione, in grado di influenzare l’organizzazione stessa o parti di essa. settore industriale, delle materie ambiente di riferimento prime, di mercato, delle risorse umane settore di governo, socio-culturale, ambiente generale delle condizioni economiche, tecnologico, finanziario contesto internazionale settore internazionale
  • 41. AMBIENTE ORGANIZZATIVO L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini dell’organizzazione, in grado di influenzare l’organizzazione stessa o parti di essa. settore industriale, delle materie ambiente di riferimento prime, di mercato, delle risorse umane settore di governo, socio-culturale, ambiente generale delle condizioni economiche, tecnologico, finanziario contesto internazionale settore internazionale
  • 42. AMBIENTE ORGANIZZATIVO L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini dell’organizzazione, in grado di influenzare l’organizzazione stessa o parti di essa. settore industriale, delle materie ambiente di riferimento prime, di mercato, delle risorse umane settore di governo, socio-culturale, ambiente generale delle condizioni economiche, tecnologico, finanziario contesto internazionale settore internazionale
  • 43. AMBIENTE ORGANIZZATIVO L’insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini dell’organizzazione, in grado di influenzare l’organizzazione stessa o parti di essa. settore industriale, delle materie ambiente di riferimento prime, di mercato, delle risorse umane settore di governo, socio-culturale, ambiente generale delle condizioni economiche, tecnologico, finanziario contesto internazionale settore internazionale
  • 44. TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO I cambiamenti possono essere classificati in base alla portata del loro impatto sull’organizzazione
  • 45. TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO I cambiamenti possono essere classificati in base alla portata del loro impatto sull’organizzazione miglioramenti di prodotto, tecnologici, cambiamento cambiamenti di processo, con processi di incrementale gestione tradizionali, di parte dell’organizzazione, progresso continuo nuovi prodotti, mercati, rivoluzione tecnologica, con strutture e modalità di cambiamento gestione apposite, che trasformano l’intera radicale organizzazione, rompono con i paradigmi conosciuti
  • 46. TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO I cambiamenti possono essere classificati in base alla portata del loro impatto sull’organizzazione miglioramenti di prodotto, tecnologici, cambiamento cambiamenti di processo, con processi di incrementale gestione tradizionali, di parte dell’organizzazione, progresso continuo nuovi prodotti, mercati, rivoluzione tecnologica, con strutture e modalità di cambiamento gestione apposite, che trasformano l’intera radicale organizzazione, rompono con i paradigmi conosciuti
  • 47. TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO I cambiamenti possono essere classificati in base alla portata del loro impatto sull’organizzazione miglioramenti di prodotto, tecnologici, cambiamento cambiamenti di processo, con processi di incrementale gestione tradizionali, di parte dell’organizzazione, progresso continuo nuovi prodotti, mercati, rivoluzione tecnologica, con strutture e modalità di cambiamento gestione apposite, che trasformano l’intera radicale organizzazione, rompono con i paradigmi conosciuti
  • 48. TIPOLOGIE DI CAMBIAMENTO I cambiamenti possono essere classificati in base alla portata del loro impatto sull’organizzazione miglioramenti di prodotto, tecnologici, cambiamento cambiamenti di processo, con processi di incrementale gestione tradizionali, di parte dell’organizzazione, progresso continuo nuovi prodotti, mercati, rivoluzione tecnologica, con strutture e modalità di cambiamento gestione apposite, che trasformano l’intera radicale organizzazione, rompono con i paradigmi conosciuti
  • 50. ORGANIZZAZIONE Sistema progettato per permettere lo sviluppo e la trasmissione della conoscenza, e per garantire la comunicazione di informazioni sia in senso verticale che orizzontale al fine di perseguire gli obbiettivi organizzativi prefissati.
  • 52. ORGANIZZAZIONE E INFORMAZIONE Predominio della struttura verticale. Flussi Compiti specializzati, gerarchia rigida, comunicazione informativi verticale indiretta, reporting, processo decisionale verticali accentrato, pochi team e ruoli di integrazione. Orientamento all’efficienza Predominio della struttura orizzontale. Compiti condivisi, responsabilizzazione, gerarchia Flussi blanda, comunicazione orizzontale diretta, processo informativi decisionale decentrato, molti team e ruoli di orizzontali integrazione. Orientamento all’apprendimento
  • 53. ORGANIZZAZIONE E INFORMAZIONE Predominio della struttura verticale. Flussi Compiti specializzati, gerarchia rigida, comunicazione informativi verticale indiretta, reporting, processo decisionale verticali accentrato, pochi team e ruoli di integrazione. Orientamento all’efficienza Predominio della struttura orizzontale. Compiti condivisi, responsabilizzazione, gerarchia Flussi blanda, comunicazione orizzontale diretta, processo informativi decisionale decentrato, molti team e ruoli di orizzontali integrazione. Orientamento all’apprendimento
  • 54. ORGANIZZAZIONE E INFORMAZIONE Predominio della struttura verticale. Flussi Compiti specializzati, gerarchia rigida, comunicazione informativi verticale indiretta, reporting, processo decisionale verticali accentrato, pochi team e ruoli di integrazione. Orientamento all’efficienza Predominio della struttura orizzontale. Compiti condivisi, responsabilizzazione, gerarchia Flussi blanda, comunicazione orizzontale diretta, processo informativi decisionale decentrato, molti team e ruoli di orizzontali integrazione. Orientamento all’apprendimento
  • 55. ORGANIZZAZIONE E INFORMAZIONE Predominio della struttura verticale. Flussi Compiti specializzati, gerarchia rigida, comunicazione informativi verticale indiretta, reporting, processo decisionale verticali accentrato, pochi team e ruoli di integrazione. Orientamento all’efficienza Predominio della struttura orizzontale. Compiti condivisi, responsabilizzazione, gerarchia Flussi blanda, comunicazione orizzontale diretta, processo informativi decisionale decentrato, molti team e ruoli di orizzontali integrazione. Orientamento all’apprendimento
  • 56. COMUNICAZIONE Scambio di informazioni tr a un mittente ed un destinatario e la deduzione (percezione) del significato tra le parti coinvolte. Kreitner e Kinicki, 2004
  • 58. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Codifica idee o pensieri
  • 59. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Crea un Codifica messaggio idee o pensieri
  • 60. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un trasmissione Codifica messaggio idee o pensieri
  • 61. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o pensieri
  • 62. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o Crea un pensieri significato
  • 63. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o Crea un pensieri significato Codifica risposta / feedback
  • 64. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o Crea un pensieri significato Codifica risposta / feedback Crea un messaggio
  • 65. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o Crea un pensieri significato Codifica risposta / feedback Crea un Mezzo di messaggio trasmissione
  • 66. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o Crea un pensieri significato Codifica risposta / feedback Decodifica Crea un il messaggio Mezzo di messaggio trasmissione
  • 67. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o Crea un pensieri significato Codifica Crea un risposta / significato feedback Decodifica Crea un il messaggio Mezzo di messaggio trasmissione
  • 68. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o Crea un pensieri significato Codifica Crea un risposta / significato feedback Decodifica Crea un il messaggio Mezzo di messaggio trasmissione
  • 69. MODELLO PERCETTIVO Mittente Destinatario Mezzo di Crea un Decodifica trasmissione Codifica messaggio il messaggio idee o Crea un pensieri significato Disturbo Codifica Crea un risposta / significato feedback Decodifica Crea un il messaggio Mezzo di messaggio trasmissione
  • 71. MODELLO PERCETTIVO Mittente, Destinatario individuo, gruppo, organizzazione parole, numeri, segnali non verbali Codifica linguaggio capibile da altri Messaggio complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al Mezzo di comunicazione tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione Decodifica di un significato fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e Creazione significato sociali, importanza della ridondanza Feedback verifica per la comprensione, processo iterativo qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione Disturbo del messaggio, può intervenire in qualunque fase
  • 72. MODELLO PERCETTIVO Mittente, Destinatario individuo, gruppo, organizzazione parole, numeri, segnali non verbali Codifica linguaggio capibile da altri Messaggio complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al Mezzo di comunicazione tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione Decodifica di un significato fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e Creazione significato sociali, importanza della ridondanza Feedback verifica per la comprensione, processo iterativo qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione Disturbo del messaggio, può intervenire in qualunque fase
  • 73. MODELLO PERCETTIVO Mittente, Destinatario individuo, gruppo, organizzazione parole, numeri, segnali non verbali Codifica linguaggio capibile da altri Messaggio complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al Mezzo di comunicazione tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione Decodifica di un significato fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e Creazione significato sociali, importanza della ridondanza Feedback verifica per la comprensione, processo iterativo qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione Disturbo del messaggio, può intervenire in qualunque fase
  • 74. MODELLO PERCETTIVO Mittente, Destinatario individuo, gruppo, organizzazione parole, numeri, segnali non verbali Codifica linguaggio capibile da altri Messaggio complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al Mezzo di comunicazione tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione Decodifica di un significato fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e Creazione significato sociali, importanza della ridondanza Feedback verifica per la comprensione, processo iterativo qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione Disturbo del messaggio, può intervenire in qualunque fase
  • 75. MODELLO PERCETTIVO Mittente, Destinatario individuo, gruppo, organizzazione parole, numeri, segnali non verbali Codifica linguaggio capibile da altri Messaggio complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al Mezzo di comunicazione tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione Decodifica di un significato fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e Creazione significato sociali, importanza della ridondanza Feedback verifica per la comprensione, processo iterativo qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione Disturbo del messaggio, può intervenire in qualunque fase
  • 76. MODELLO PERCETTIVO Mittente, Destinatario individuo, gruppo, organizzazione parole, numeri, segnali non verbali Codifica linguaggio capibile da altri Messaggio complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al Mezzo di comunicazione tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione Decodifica di un significato fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e Creazione significato sociali, importanza della ridondanza Feedback verifica per la comprensione, processo iterativo qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione Disturbo del messaggio, può intervenire in qualunque fase
  • 77. MODELLO PERCETTIVO Mittente, Destinatario individuo, gruppo, organizzazione parole, numeri, segnali non verbali Codifica linguaggio capibile da altri Messaggio complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al Mezzo di comunicazione tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione Decodifica di un significato fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e Creazione significato sociali, importanza della ridondanza Feedback verifica per la comprensione, processo iterativo qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione Disturbo del messaggio, può intervenire in qualunque fase
  • 78. MODELLO PERCETTIVO Mittente, Destinatario individuo, gruppo, organizzazione parole, numeri, segnali non verbali Codifica linguaggio capibile da altri Messaggio complesso, elementi nascosti, significati non intenzionali consonante alla natura del messaggio, all’obbiettivo prefissato, al Mezzo di comunicazione tipo di pubblico, all’orizzonte temporale, alle capacità e preferenze interpretazione di tutti gli aspetti del messaggio per la formazione Decodifica di un significato fase autonoma dei singoli attori, dipende da fattori culturali e Creazione significato sociali, importanza della ridondanza Feedback verifica per la comprensione, processo iterativo qualunque tipo di interferenza della trasmissione e comprensione Disturbo del messaggio, può intervenire in qualunque fase
  • 80. BARRIERE COMUNICATIVE b. di processo in ogni fase del processo comunicativo effettiva capacità comunicativa, schemi di b. personali riferimento, esperienze, risposta selettiva agli stimoli, fiducia b. fisiche distanza geografica, lontananza errori nella fase di codifica e decodifica, b. semantiche messaggi misti, diversità culturali
  • 81. BARRIERE COMUNICATIVE b. di processo in ogni fase del processo comunicativo effettiva capacità comunicativa, schemi di b. personali riferimento, esperienze, risposta selettiva agli stimoli, fiducia b. fisiche distanza geografica, lontananza errori nella fase di codifica e decodifica, b. semantiche messaggi misti, diversità culturali
  • 82. BARRIERE COMUNICATIVE b. di processo in ogni fase del processo comunicativo effettiva capacità comunicativa, schemi di b. personali riferimento, esperienze, risposta selettiva agli stimoli, fiducia b. fisiche distanza geografica, lontananza errori nella fase di codifica e decodifica, b. semantiche messaggi misti, diversità culturali
  • 83. BARRIERE COMUNICATIVE b. di processo in ogni fase del processo comunicativo effettiva capacità comunicativa, schemi di b. personali riferimento, esperienze, risposta selettiva agli stimoli, fiducia b. fisiche distanza geografica, lontananza errori nella fase di codifica e decodifica, b. semantiche messaggi misti, diversità culturali
  • 84. BARRIERE COMUNICATIVE b. di processo in ogni fase del processo comunicativo effettiva capacità comunicativa, schemi di b. personali riferimento, esperienze, risposta selettiva agli stimoli, fiducia b. fisiche distanza geografica, lontananza errori nella fase di codifica e decodifica, b. semantiche messaggi misti, diversità culturali
  • 85. BARRIERE COMUNICATIVE b. di processo in ogni fase del processo comunicativo effettiva capacità comunicativa, schemi di b. personali riferimento, esperienze, risposta selettiva agli stimoli, fiducia b. fisiche distanza geografica, lontananza errori nella fase di codifica e decodifica, b. semantiche messaggi misti, diversità culturali
  • 86. BARRIERE COMUNICATIVE b. di processo in ogni fase del processo comunicativo effettiva capacità comunicativa, schemi di b. personali riferimento, esperienze, risposta selettiva agli stimoli, fiducia b. fisiche distanza geografica, lontananza errori nella fase di codifica e decodifica, b. semantiche messaggi misti, diversità culturali
  • 87. BARRIERE COMUNICATIVE b. di processo in ogni fase del processo comunicativo effettiva capacità comunicativa, schemi di b. personali riferimento, esperienze, risposta selettiva agli stimoli, fiducia b. fisiche distanza geografica, lontananza errori nella fase di codifica e decodifica, b. semantiche messaggi misti, diversità culturali
  • 89. CONTESTI COMUNICATIVI Comunicazione Stile comunicativo, interpersonale messaggi non verbali Comunicazione Scelta del mezzo, approccio organizzativa contingente Comunicazione Esistenza di un riporto gerarchica gerarchico formale
  • 90. CONTESTI COMUNICATIVI Comunicazione Stile comunicativo, interpersonale messaggi non verbali Comunicazione Scelta del mezzo, approccio organizzativa contingente Comunicazione Esistenza di un riporto gerarchica gerarchico formale
  • 91. CONTESTI COMUNICATIVI Comunicazione Stile comunicativo, interpersonale messaggi non verbali Comunicazione Scelta del mezzo, approccio organizzativa contingente Comunicazione Esistenza di un riporto gerarchica gerarchico formale
  • 92. CONTESTI COMUNICATIVI Comunicazione Stile comunicativo, interpersonale messaggi non verbali Comunicazione Scelta del mezzo, approccio organizzativa contingente Comunicazione Esistenza di un riporto gerarchica gerarchico formale
  • 93. CONTESTI COMUNICATIVI Comunicazione Stile comunicativo, interpersonale messaggi non verbali Comunicazione Scelta del mezzo, approccio organizzativa contingente Comunicazione Esistenza di un riporto gerarchica gerarchico formale
  • 94. CONTESTI COMUNICATIVI Comunicazione Stile comunicativo, interpersonale messaggi non verbali Comunicazione Scelta del mezzo, approccio organizzativa contingente Comunicazione Esistenza di un riporto gerarchica gerarchico formale
  • 96. COMUNICAZIONE INTERPERSONALE Competenza comunicativa fondamentale: ASCOLTO ATTIVO
  • 97. COMUNICAZIONE INTERPERSONALE Attività nella giornata lavorativa 9% Ascoltare 16% 40% Parlare Leggere Scrivere 35% Competenza comunicativa fondamentale: ASCOLTO ATTIVO
  • 98. COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA Ricca Ricchezza della comunicazione Povera Bassa Complessità del problema/situazione Alta
  • 99. COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA Ricca Ricchezza della comunicazione Mezzi impersonali newsletter, bacheca, report, email a tutti Povera Bassa Complessità del problema/situazione Alta
  • 100. COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA Ricca Ricchezza della Mezzi personali comunicazione promemoria, lettere, fax, email dirette, voicemail Mezzi impersonali newsletter, bacheca, report, email a tutti Povera Bassa Complessità del problema/situazione Alta
  • 101. COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA Ricca Mezzi interattivi telefono, videoconferenza Ricchezza della Mezzi personali comunicazione promemoria, lettere, fax, email dirette, voicemail Mezzi impersonali newsletter, bacheca, report, email a tutti Povera Bassa Complessità del problema/situazione Alta
  • 102. COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA Ricca Faccia a faccia Mezzi interattivi telefono, videoconferenza Ricchezza della Mezzi personali comunicazione promemoria, lettere, fax, email dirette, voicemail Mezzi impersonali newsletter, bacheca, report, email a tutti Povera Bassa Complessità del problema/situazione Alta
  • 103. COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA Ricca Faccia a faccia Mezzi interattivi telefono, videoconferenza Ricchezza della Mezzi personali comunicazione promemoria, lettere, fax, email dirette, voicemail Mezzi impersonali newsletter, bacheca, report, email a tutti Povera Bassa Complessità del problema/situazione Alta
  • 104. COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA Ricca Faccia a faccia Eccesso di Informazione Mezzi interattivi telefono, videoconferenza Ricchezza della Mezzi personali comunicazione promemoria, lettere, fax, email dirette, voicemail Eccesso di Mezzi impersonali semplificazione newsletter, bacheca, report, email a tutti Povera Bassa Complessità del problema/situazione Alta
  • 105. COMUNICAZIONE GERARCHICA Scambi di informazione e di influenza tra i membri di un’organizzazione, dei quali uno almeno ha l’autorità formale per dirigere e valutare le attività di altri membri dell’organizzazione.
  • 106. COMUNICAZIONE GERARCHICA Manager Istruzioni sulle mansioni Ragioni delle mansioni Pratiche e procedure organizzative Feedback sulle performance Trasferimento degli obiettivi Collaboratore
  • 107. COMUNICAZIONE GERARCHICA Manager Come fare cosa Pratiche e procedure organizzative Colleghi e problemi annessi Se stessi Collaboratore
  • 108. VOCI DI CORRIDOIO Sistema di comunicazione non ufficiale dell’org a nizzazione informale, integra i canali formali. Accezione negativa: dicerie, pettegolezzi, voci incontrollate Accezione positiva: creazione di cultura organizzativa, segnali premonitori, incentivazione e coesione di gruppo, diffusione di idee.
  • 109. VOCI DI CORRIDOIO Diffusione a grappolo, trasmissione selettiva Individui di collegamento (“pettegoli”) circa 10% Talpe organizzative
  • 112. TANTI MODI DI VEDERE UN’ORGANIZZAZIONE Parafrasando la metafora utilizzata dall’architetto inglese Cedric Price per descrivere sintenticamente l’evoluzione del tessuto urbano nei secoli, possiamo dire che...
  • 113. L’ORGANIZZAZIONE È COME UN UOVO
  • 114. EXTRA
  • 116. #1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA Clock organizzativo Il significato di “subito” Differenza emotiva (e normativa) tra Distanza di potere livelli organizzativi, e grado di (Hofstede) accettazione della disuguaglianza da parte dei sottoposti Compentenze tecniche, interpersonali, Capo che non ci ambizione, inadeguatezza vs potere, piace capo rovesciato, principio di Peter
  • 117. #1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA Clock organizzativo Il significato di “subito” Differenza emotiva (e normativa) tra Distanza di potere livelli organizzativi, e grado di (Hofstede) accettazione della disuguaglianza da parte dei sottoposti Compentenze tecniche, interpersonali, Capo che non ci ambizione, inadeguatezza vs potere, piace capo rovesciato, principio di Peter
  • 118. #1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA Clock organizzativo Il significato di “subito” Differenza emotiva (e normativa) tra Distanza di potere livelli organizzativi, e grado di (Hofstede) accettazione della disuguaglianza da parte dei sottoposti Compentenze tecniche, interpersonali, Capo che non ci ambizione, inadeguatezza vs potere, piace capo rovesciato, principio di Peter
  • 119. #1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA Clock organizzativo Il significato di “subito” Differenza emotiva (e normativa) tra Distanza di potere livelli organizzativi, e grado di (Hofstede) accettazione della disuguaglianza da parte dei sottoposti Compentenze tecniche, interpersonali, Capo che non ci ambizione, inadeguatezza vs potere, piace capo rovesciato, principio di Peter
  • 120. #1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA Clock organizzativo Il significato di “subito” Differenza emotiva (e normativa) tra Distanza di potere livelli organizzativi, e grado di (Hofstede) accettazione della disuguaglianza da parte dei sottoposti Compentenze tecniche, interpersonali, Capo che non ci ambizione, inadeguatezza vs potere, piace capo rovesciato, principio di Peter
  • 121. #1 SOPRAVVIVENZA ORGANIZZATIVA Clock organizzativo Il significato di “subito” Differenza emotiva (e normativa) tra Distanza di potere livelli organizzativi, e grado di (Hofstede) accettazione della disuguaglianza da parte dei sottoposti Compentenze tecniche, interpersonali, Capo che non ci ambizione, inadeguatezza vs potere, piace capo rovesciato, principio di Peter
  • 122. #2 INCENTIVI E MOTIVAZIONE VIDEO RSA Animate - Drive: The surprising truth about what motivates us http://www.youtube.com/watch?v=u6XAPnuFjJc
  • 123. #3 UN NUOVO PARADIGMA EDUCATIVO (ORGANIZZATIVO?) VIDEO TED talk: Ken Robinson says schools kill creativity http://www.ted.com/talks/ ken_robinson_says_schools_kill_creativity.html
  • 124. APPENDICE Episodi organizzativi discussi in aula
  • 125. EPISODIO ORGANIZZATIVO 1 DOLCE AMARO La nostra azienda cresce in modo caotico. Ogni anno riusciamo a guadagnare quote di mercato, abbiamo il vento poppa, però è arrivato il momento di “strambare” (NDT Manovra velica difficile con vento superiore ai 7 m/s), dobbiamo dare energia all’azienda introducendo delle innovazioni anche al livello di struttura organizzativa. Come Lei sa (espressione dell'ascoltatore ?*@?!!!! - intraducibile) noi lavoriamo fondamentalmente su tre linee di prodotto (biscotti, pasticceria industriale e merendine) queste seguono canali distributivi in parte differenti ed hanno cicli di lavorazione altrettanto differenziati... le faccio un esempio: questa merendina (mostra un specie di bolo di cioccolato, crema e zucchero) viene commercializzata dalla grande distribuzione ed ha un target nei bambini da 4 a 12 anni, dietro c’è un’attività di promozione a punti, ogni 150 punti viene regalato questo peluche (estrae dall’armadio una specie di gorilla peloso, presumibilmente campo di coltura di acari). Le merendine sono vendute con il nostro marchio e con poche variazioni anche con il marchio di alcune catene distributive, sono prodotte nel nostro stabilimento di Malgrate sul Parco; mentre, guardi, queste torte sono prodotte dallo stabilimento di Milano nelle differenti varianti, pensi che abbiamo introdotto anche una versione dietetica; questa crostata alla crema copre il fabbisogno di calorie sufficiente per 3 giorni ad una persona adulta, per non parlare dei grassi. Una vera bomba calorica! Altro che questi giovani magri e deperiti... Infine i biscotti, il nostro fiore all’occhiello, solo a parlarne mi sento ingrassare (primi segnali di voltastomaco dell’intervistatore); noi abbiamo preso a modello i biscotti irlandesi tutto burro, strutto... Una meraviglia per la colazione di manager affamati, due riempiono per tutto il giorno, una scatola dura settimane intere ed il prodotto resta sempre friabile e di grande qualità. Ora non voglio dilungarmi sulle caratteristiche della nostra produzione (espressione di sollievo dell’intervistatore che a fatica si trattiene dai conati di vomito), dobbiamo decidere se passare ad una struttura divisionale o ad una struttura funzionale (come quella attuale) con l’aggiunta di responsabili di prodotto. Come vede anche in fatto di organizzazione siamo per le ricette “vincenti”. Fermatevi un momento, un respiro profondo, lottate contro il senso di nausea e indicate vantaggi e svantaggi delle sue soluzioni ipotizzate. Indicate anche i parametri sui quali basereste la vostra valutazione. Fornite una traccia delle informazioni necessarie per valutare la fattibilità delle differenti soluzioni organizzative. tratto da: Ritratti Organizzativi, Andrea Pontiggia, SDA Bocconi.
  • 126. EPISODIO ORGANIZZATIVO 2 EMAIL E RIUNIONI Il tono del dottor Suardi era piuttosto freddo quando chiese all'ingegner De Giorni come mai non avesse partecipato al meeting della mattina. In effetti De Giorni, direttore della produzione, aveva privilegiato un'urgenza di un cliente, lasciando il suo vice a rappresentarlo. Suardi, l'Amministratore Delegato, gli chiese se avesse ricevuto lo studio del responsabile delle nuove iniziative. Improvvisamente De Giorni realizzò che non aveva aperto l'attachment di una delle molte mail che quotidianamente velocemente scorreva. Suardi gli spiegò che la riunione era stata indetta per discutere il piano strategico futuro e che non aveva gradito la presenza del suo vice in rappresentanza. Gli consigliò la lettura di mail ed allegati e lo sollecitò ad essere in futuro più "sul pezzo". De Giorni, uscendo dal suo ufficio, incontrò Bonfanti, il giovane ingegnere responsabile delle nuove iniziative. "Potevi avvisarmi" - lo investì con veemenza - "che la riunione di oggi era così importante." Bonfanti era sicuro di avergli mandato la mail di convocazione con la sottolineatura "urgente" e quindi trovò, come al solito, De Giorni estremamente scostante. tratto da: Comportamento Organizzativo, R. Kreitner e A. Kinicki, Apogeo.
  • 127. BIBLIOGRAFIA R. Daft, Organizzazione aziendale, APOGEO R. Kreitner - A. Kinicki, Comportamento organizzativo, APOGEO G. Invernizzi, Il sistema delle strategie a livello aziendale, McGraw-Hill M. Constabile, Il capitale relazionale, McGraw-Hill G. Fiorentini, Organizzazioni non profit e di volontariato, ETASLIBRI A. Pontiggia, Organizzare risorse e competenze, ARACNE A. Pontiggia, Ritratti Organizzativi, SDA Bocconi.

Notes de l'éditeur

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