Presentazione fatta al I workshop della piattaforma PLANALP (Convenzione delle Alpi). Gruppo di lavoro: Pierluigi Claps. Francesco Laio , Paola Allamano
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
Piene in montagna e global warming
1. WATER
IN
THE
ALPS
-‐
3rd
Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
DireNve
europee
e
metodi
di
valutazione
delle
piene
in
ambiente
alpino
Pierluigi
Claps
Dipar3mento
di
Idraulica,
Traspor3
ed
Infrastru@ure
Civili
Politecnico
di
Torino
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2. WATER
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ALPS
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3rd
Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Piene
nella
regione
Alpina
Similitudini
tra
bacini
anche
lontani
–
connotazione
geografica
di
macro-‐distre@o
Problemi
comuni
su
base
Trans-‐Nazionale
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3. WATER
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Specificità
degli
even3
alluvionali
nelle
Alpi
• levata
capacità
di
trasporto
di
sedimen3
E
• nterazione
con
instabilità
dei
versan3
I
• ipendenza
dalla
quota
della
neve
D
• eccanismi
non
solo
rainfall-‐runoff
M
• ulnerabilità
al
riscaldamento
globale
V
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4. WATER
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
[Allamano,
Claps,
Laio,
WRR
2009]
57
bacini
del
Nord-‐Ovest
italiano
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5. WATER
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Influenza
della
quota
sulle
precipitazioni
estreme
[Allamano,
Claps,
Laio,
Thea,
JPCE
2009]
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6. WATER
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Incremento
(recente)
dei
picchi
di
piena:
evidenze
empiriche
[Allamano,
Claps,
Laio,GRL
2009]
27
bacini
alpini
svizzeri
portata
specifica
(m3/s/km2)
Portata
specifica
considerata
per
quan3li
(v.a.
Birsan
et
al.,
2005).
Incremento
temp.
di
1-‐2oC
e
delle
prec.
estreme
del
10%
(Frei
and
Schär,
2001;
Schmidli
and
Frei,
2005)
anno
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7. WATER
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Opportunità
offerte
dall’emanazione
della
DireNva
2007/60:
-‐
Collaborazione
trans
nazionale
-‐
Omogeneità
dei
piani
tra
distreg
-‐
Focus
sugli
effeg
del
Climate
Change
Azione
di
piano
PAN-‐ALPS?
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Diregva
2007/60/CE
del
Parlamento
Europeo
e
del
Consiglio
rela3va
alla
valutazione
e
ges3one
dei
rischi
di
alluvione
Recepita
da:
Decreto
Legisla3vo
23
febbraio
2010,
n.
49
(G.U
2
aprile
2010,
n.
77)
"A@uazione
della
diregva
2007/60/CE
rela3va
alla
valutazione
e
alla
ges3one
dei
rischi
di
alluvioni"
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9. WATER
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Art.3
Sono
valide
le
disposizioni
dell’
art.
3
par
1-‐2-‐3-‐5-‐6
Dir.
2000/60/
CE
(individuazione
dei
Bacini
idrografici
e
loro
successiva
assegnazione
a
Distreg
idrografici
e
Autorità
competen3)
con
la
possibilità
di
deroga
per:
• Nominare
autorità
competen5
diverse
da
art.
3.2
Dir
2000/60/
CE
•
Individuare
zone
cos3ere
o
singoli
Bacini
e
assegnarli
ad
unità
di
ges3one
diverse
da
quelle
previste
da
art.
3.1
Entro
2
anni
e
mezzo
dall’entrata
in
vigore
della
diregva,
gli
SM
forniscono
le
informazioni
rela3ve
all’elenco
delle
Autorità
competen3
(All
I
Diregva
2000/60
CE)
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10. WATER
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Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Capo
II
ART.
4
VALUTAZIONE
PRELIMINARE
DEL
RISCHIO
….
sulla
base
delle
informazioni
disponibili
o
di
quelle
facili
da
o@enere,
quali
i
da5
registra5
e
gli
studi
sugli
sviluppi
a
lungo
termine,
tra
cui
in
par3colare
le
conseguenze
del
cambiamento
clima5co
sul
verificarsi
delle
alluvioni;
DA
COMPLETARE
ENTRO
IL
22
DICEMBRE
(IT=Se]embre)
2011
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Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Comprende
almeno
i
seguen3
elemen3:
1. APPE
in
scala
appropriata
del
Distre@o
idrografico
….
M
2. ESCRIZIONE
DELLE
ALLUVIONI
SIGNIFICATIVE
AVVENUTE
IN
PASSATO
D
3.
VALUTAZIONE
delle
POTENZIALI
CONSEGUENZE
PROVOCATE
DA
ALLUVIONI
FUTURE,
tenendo
conto
di:
Topografia
Posizione
dei
corsi
d’acqua
e
loro
cara@eris3che
idrologiche
e
geomorfologiche
Posizione
delle
zone
popolate
e
con
agvità
economiche
Sviluppi
a
lungo
termine,
inclusi
IMPATTI
DEI
CAMBIAMENTI
CLIMATICI
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Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
CAPO
III
MAPPE
DELLA
PERICOLOSITA’
E
MAPPE
DEL
RISCHIO
DI
ALLUVIONE
Art.
6
Gli
SM
predispongono
a
livello
di
Distre@o
idrografico
o
Unità
di
ges3one
MAPPE
DELLA
PERICOLOSITA’
E
DEL
RISCHIO
di
alluvione
nella
scala
più
appropriata,
per
le
zone
individuate
all’art.
5.1
secondo
3
scenari:
• SCARSA
PROBABILITA’di
alluvione
o
even3
estremi
• MEDIA
PROBABILITA’
di
alluvione
(tempo
di
ritorno
≥
100
anni)
• ELEVATA
PROBABILITA’
di
alluvione
SE
OPPORTUNO
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Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Le
MAPPE
DEL
RISCHIO
DI
ALLUVIONE
devono
indicare
le
potenziali
conseguenze
nega3ve
…,
in
termini
di:
• UMERO
indica3vo
degli
abitan3
potenzialmente
interessa3
N
• IPO
DI
ATTIVITA’
ECONOMICHE
insisten3
sull’area
potenzialmente
T
interessata
• MPIANTI
di
cui
all’Allegato
I
Diregva
1996/91
CE
(IPPC
-‐
prevenzione
e
I
riduzione
integrata
inquinamento)
….
•
l’indicazione
delle
aree
in
cui
possono
verificarsi
alluvioni
con
elevato
…
volume
di
sedimen5
trasporta5
e
colate
detri5che…
DA
COMPLETARE
ENTRO
IL
22
DICEMBRE
(IT=Giugno)
2013
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Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
-‐
CAPO
IV
-‐
PIANI
DI
GESTIONE
DEL
RISCHIO
DI
ALLUVIONI
ART.
7
Sulla
base
delle
Mappe
di
cui
all’art.
6
gli
SM
stabiliscono
a
livello
di
Distre@o
idrografico/Unità
di
ges3one
,
PIANI
DI
GESTIONE
DEL
RISCHIO
DI
ALLUVIONE
per
le
zone
di
cui
all’art
5
o
già
individuate
a
rischio
di
alluvione
prima
del
22
Dicembre
2010
Obiegvi:
…riduzione
delle
potenziali
conseguenze
nega5ve
su
Salute
umana,
Ambiente,
Patrimonio
Culturale,
Agvità
economica
…
su
inizia3ve
non
stru@urali
e
/o
sulla
riduzione
della
probabilità
di
inondazione
DA
COMPLETARE
ENTRO
IL
22
DICEMBRE
(IT=Giugno)
2015
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Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Valutazione
delle
Piene
di
Proge@o:
Sviluppi
Recen3
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1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
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Conference
Preparatory
Workshop
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1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Metodo
ARPIEM
(Analisi
Regionale
delle
PIEne
in
Montagna)
Elemen5
di
novità
• Uso
di
da3
non
convenzionali
(estremi
giornalieri,
even3
occasionali)
• Assenza
di
discon3nuità
spaziale
nell’applicazione
(no
Zone
Omogenee)
• Quan3ficazione
dell’incertezza
di
s3ma
• Uso
intensivo
di
informazioni
geomorfoclima3che
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Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Perché
servono
da3
non
convenzionali
Serie
storiche
della
consistenza
di
da3
di
piene
al
colmo
Piemonte
Svizzera
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Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Confronto
con
da5
da
studi
preceden5
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Conference
Preparatory
Workshop
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1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Momen5
Sta5s5ci
e
Parametri
geomorfoclima5ci
I
parametri
sta3s3ci
della
distribuzione
delle
piene
(la
media
e
gli
L-‐momen3)
sono
deriva3
da
da
descri@ori
geomorfoclima3ci
dei
bacini
idrografici
• Oltre
60
parametri
geomorfoclima5ci
considera3
nelle
analisi
• morfologia:
area,
lunghezza
asta
principale,
rappor3
di
Horton,
pendenze,
orientamento,
etc.;
• suolo:
indici
di
uso
del
suolo
(Corine),
CN,
permeabilità,
etc.;
• piovosità:
a,
n,
afflusso
medio
annuo,
regimi
pluviometrici,
Lmomen3
delle
piogge
di
breve
durata.
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Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Esempio
di
s5ma
Curva
di
crescita
KT
=
LN3(T,
L-‐CV,
L-‐CA)
Fasce
di
confidenza
simulazioni
Monte
Carlo
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Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
EffeN
del
cambiamento
clima5co
sulle
piene
dei
bacini
alpini
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Modello
geomorfoclima5co
[Allamano
et
al.,
WRR
2009]
• h:
precipitazione
• q:
portata
specifica
• fc(t)
=
Ac/A
• SM:
quota
scioglimento
• zero
termico
ZT(t)
• area
bacino
A
• area
contribuente
Ac(t)
• q
=
C
fc(t)
h
+
SM(t)
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24. WATER
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Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Derivazione
(e
variazione)
della
curva
di
frequenza
delle
piene
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Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Return
Period
Ra5o
(RPR)
Quan3fica
la
risposta
alle
variazioni
dei
parametri,
dato
dal
rapporto
fra
il
periodo
di
ritorno
RP
a@uale
di
un
evento
di
piena
QRP
ed
il
periodo
di
ritorno
RP’
legato
alla
probabilità
che
l’evento
venga
superato
in
condizioni
clima3che
diverse
da
quelle
a@uali.
CONDIZIONI
CLIMATICHE
ATTUALI
(T,
α)
CONDIZIONI
RPR
CLIMATICHE
DIVERSE
(T’=T+ΔT,
α’=α+Δα)
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26. WATER
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Sensi5vità
della
frequenza
dei
quan5li
di
piena
Caso
di
una
famiglia
di
bacini
con
quota
minima
tra
500
e
4000
m
e
quota
massima
pari
a
4500
m
3.1
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27. WATER
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Applicazione
ai
corsi
d’acqua
svizzeri
Ipotesi:
innalzamento
di
temperatura
di
2°C
incremento
del
10%
della
media
delle
piogge
estreme
di
1
h
Allamano,
Claps,
Laio,
(GRL,
2009)
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28. WATER
IN
THE
ALPS
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
EffeN
di
variazioni
clima5che
sull’arco
alpino
Ipotesi
di
innalzamento
di
temperatura
di
2°C
ed
incremento
del
10%
della
media
delle
piogge
estreme
di
1
h
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DI
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29. WATER
IN
THE
ALPS
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Interna5onal
Conference
Preparatory
Workshop
n.
1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Sensi5vità
in
Valle
d’Aosta
e
Piemonte
Percentuali
di
area
poste
a
quote
superiori
ai
2000
m
mappate
sul
re3colo
piemontese
e
valdostano
Allamano
et
al,
Conv.
Idraul,
2010)
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30. WATER
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Interna5onal
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Preparatory
Workshop
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1:
Hydrogeological
risk
in
alpine
environments
(Trento,
Sept.
29th
2010)
Conclusioni
• Dir
2007/60
occasione
importante
per
migliorare
comprensione
dei
fenomeni
ed
omogeneità
di
approccio
• Necessità
di
visione
unitaria
(PAN-‐Alpina)
per
raccogliere
da3
sufficien3
a
studiare
le
specificità
dei
cara@eri
delle
piene
in
montagna
• Il
global
warming
incide
sul
rischio
di
piena
dei
bacini
alpini
• Aspeg
idraulici
(trasporto
solido)
dovrebbero
entrare
in
modo
sistema3co
nelle
procedure
di
valutazione
delle
piene
pierluigi.claps@polito.it PROVINCIA
www.idrologia.polito.it
AUTONOMA
DI
TRENTO