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Presentazione
Case a basso costo ed ad alto rendimento




 LINEE PROGETTUALI
Case a basso costo ed ad alto rendimento


La base di questo studio è l’individuazione di una tipologia costruttiva che possa
    soddisfare le esigenze abitative di un’ampia fascia di utenza realizzando
    alloggi a costi contenuti.
I possibili fruitori di questa tipologia sono coloro che desiderano acquistare un
    alloggio pur non potendo disporre di grandi risorse finanziarie ed ancora di
    più è rivolto a coloro che cercano nell’affitto a prezzi calmierati una
    soluzione alle proprie esigenze di vita.
Stiamo quindi parlando delle giovani coppie, degli anziani e delle persone
    cosiddette “single” che possono contare su un reddito certo, ma limitato e
    che oggi non godono di grandi “certezze”.

     La “sicurezza dell’abitare” è uno dei bisogni primari che, se risolto,
         permette agli individui di costruire un futuro dignitoso e sereno.
CERTEZZA   DELL’ABITARE : bisogno primario
Case a basso costo ed ad alto rendimento




Oggi questa fascia di utenti si sta allargando ed è dovere dei progettisti,
  dei costruttori e delle Cooperative di abitazioni cercare di dare delle
  risposte a questo crescente bisogno.

È auspicabile che queste proposte siano prese in esame dagli enti
   preposti allo sviluppo urbano delle nostre città e che dagli sforzi
   comuni nascano progetti concreti che rispondano alla crescente
   domanda di alloggi a “basso costo”.
Edificio di recente edificazione sito nel
                        quartiere Fossolo




         Basso costo non deve essere sinonimo di qualità scadente
Edificio in classe “A” realizzato per la Cooperativa Risanamento in via Legnani.
Dotazioni standard: riscaldamento e raffrescamento a pavimento; impianto
domotico; vetri camera a basso emissivo acustico.
Ricerca dei dati di progetto


L’obiettivo che ci siamo dati è quello di ridurre al massimo gli sprechi e di
   concentrarci sul migliore utilizzo degli spazi per realizzare abitazioni
   dignitose e che abbiano costi di gestione contenuti.
La Cooperativa Risanamento, che ci ha commissionato tale lavoro, è stata
   per noi anche una importante “BANCA DATI”.
La Cooperativa Risanamento ha 125 anni di vita e 2205 alloggi e più di 9000
   soci ed è una realtà che opera esclusivamente nell’ambito dell’affitto
   permanente all’interno del territorio Bolognese.
Nell’anno 2008 tra ristrutturazioni e nuove costruzioni ha “dato la casa” a
   100 famiglie.
Per ogni alloggio che va a BANDO ci sono una media di 8 domande. Da qui
   deduciamo il primo dato che ci dice come oggi sia ancora forte la
   richiesta di alloggi in affitto con canoni calmierati.
CASA in AFFITTO = SCELTA di VITA


L’affitto non deve essere visto come una soluzione abitativa di “ripiego”, ma
    come una soluzione che permette condizioni di vita uguali se non migliori
    rispetto alla casa di proprietà.


Pensiamo, infatti, alla crescente richiesta di mobilità a cui oggi le esigenze
   lavorative ci costringono, oppure pensiamo alla possibilità di potere
   modificare la superficie abitativa e la composizione dell’alloggio in
   funzione delle modifiche del nucleo familiare.

Da una serie di dati sulla composizione dei nuclei familiari e sulle esigenze
   di vita dei possibili fruitori di questi alloggi è nato uno schema
   distributivo che di seguito illustriamo.
NUCLEO FAMILIARE
ALLOGGIO TIPO


L’alloggio tipo dovrà
avere 1 o 2 camere da
letto per ospitare
nuclei familiari
composti di 2-3 o 4
persone. Sono dunque
da evitare i monolocali
che non garantiscono
soluzioni abitative
prolungate
confortevoli.
ALLOGGIO TIPO
ALLOGGIO TIPO


La zona
giorno può
essere
“compattata”
in un
ambiente
unico ove si
assolvono le
funzioni del
pranzo,
nonché la
preparazione
dei cibi e
quelle del
soggiornare
ALLOGGIO TIPO


Il “bagno” deve
essere in
posizione
“baricentrica”
al fine di
essere
facilmente
raggiungibile
dalla “zona
giorno” e dalla
“zona notte”
ALLOGGIO TIPO


Detto locale è
preferibile con
la doccia ed
anche la
lavatrice deve
essere inserita
in questo
ambiente
piuttosto che
nella zona di
cucina
ALLOGGIO TIPO


Le camere da
letto devono
essere
facilmente
arredabili,
prevedendo
un minimo di
armadiatura
e ove vi sono
2 camere da
letto, in una
deve essere
prevista una
“zona studio”.
ALLOGGIO TIPO
ALLOGGIO TIPO


Ogni
alloggio
deve
prevedere
una loggia
che viene
preferita
alla
terrazza
ALLOGGIO TIPO


Gli alloggi
devono
prevedere il
doppio
affaccio per
garantire un
adeguato
ricambio di
aria
FISIONOMIA DELL’EDIFICIO


Ogni alloggio dovrà avere 1 cantina ed 1 posto auto coperto. Per ridurre
i costi di costruzione sono preferibili i posti auto comuni interrati,
piuttosto che i singoli garage.

Analizzando i costi di costruzione abbiamo potuto verificare che una
struttura di travi e pilastri che prenda 4 piani fuori terra, il piano
terra e l’interrato, è quella più economica, anche in virtù delle
minori tempistiche per realizzare l’intervento.
FISIONOMIA DELL’EDIFICIO


L’interrato diventa praticamente obbligatorio in relazione alle
normative previste in materia di SISMICA e quindi a questo livello
vengono previste le autorimesse, le cantine e la centrale termica
FISIONOMIA DELL’EDIFICIO


Al piano terra vi
dovrà essere uno
“spazio di
ingresso” più un
locale di ricovero
per passeggini e
biciclette
RICHIESTA DI DEROGA


Sempre a questo livello di piano si prevede di realizzare una o più porzioni
  abitative, eliminando gli spazi condominiali di fatto non utilizzati e che in
  termini di costi incidono come la realizzazione di un alloggio.



Qui vi è la prima richiesta agli organi amministrativi, affinché
   prevedano una deroga allo strumento urbanistico consentendo
   l’eliminazione di tali spazi comuni chiusi all’interno degli edifici,
   spostandoli eventualmente all’esterno, magari ampliando e
   studiando le corti comuni con maggior attenzione.
Più avanti tratteremo il tema delle corti comuni e degli spazi
   aggregativi.
POSSIBILITA’ COMPOSITIVE


La tipologia costruttiva
dovrà poi prevedere
l’ampio utilizzo di cavedi
interni che consentano
maggiore facilità
manutentiva abbattendo
i tempi di lavorazione e
di conseguenza i costi
dell’intervento.
I collegamenti verticali
dovranno essere
ottimizzati per
distribuire sullo stesso
livello quanti più alloggi
possibili
POSSIBILITA’ COMPOSITIVE

Contemporaneamente
non avendo
riferimenti
urbanistici e
planivolumetrici
precisi abbiamo
cercato di realizzare
un modello che possa
essere orientato in
ogni modo rispetto ai
4 punti cardinali
La copertura piana è
una scelta
determinata dai costi.
PIANO TIPO
Alloggio con 2 camere matrimoniali
Alloggio con 1 camera singola e 1
           matrimoniale
Alloggio con 1 camera
ARREDABILITÀ ALLOGGIO TIPO
Case a basso costo ed ad alto rendimento




    POSSIBILITA’
   AGGREGATIVE
Possibilità aggregative


Una delle peculiarità di questo progetto è che, per ora, è virtuale, ovvero
  non vi è un’area nella quale sia chiaro come organizzare i modelli abitativi
  che sono stati elaborati.
Compito degli urbanisti è quello di individuare le aree di sviluppo delle
  nostre città senza dimenticare la loro funzione sociologica che
  spesso viene accantonata per fare spazio a criteri speculativi che
  generano una ricchezza per pochi predestinati.

La vera ricchezza delle nostre metropoli è invece quella di creare aree in
   cui gli spazi di vita siano possibili e compatibili con le esigenze reali degli
   abitanti.

Aree in cui lo sviluppo delle relazioni sociali e commerciali generi
   ricchezza .
Possibilità aggregative


Andando ad attingere a quel serbatoio di esperienza e di vita che è l’anima
  e la struttura della Cooperativa Risanamento, abbiamo potuto fare delle
  considerazioni che credo saranno di aiuto a chi dovrà dettare le “leggi”
  dello sviluppo urbanistico della nostra città.



La realizzazione di molti quartieri è spesso estranea alla vita delle persone
   che in essa andranno a risiedere
Spazi di vita e non solo case


Risiedere non significa solo dormire entro 4 mura, ma significa
   aggregarsi e creare delle conoscenze.

Significa confrontarsi con persone con esigenze simili e significa
   convivere con essere umani di diverse culture, di diverse idee
   politiche, di religioni diverse, ma con il comune intento di creare una
   famiglia e di sviluppare la propria esistenza in modo dignitoso.

Vivere significa potere permanere nel proprio alloggio anche quando gli
   anni riducono le capacità fisiche ed in particolare modo le capacità
   motorie
Spazi di vita e non solo case


E’ implicito che il
commercio diffuso sito
all’interno di queste
aree è una delle
risorse principali
affinché sia possibile
lo sviluppo e la
crescita civile ed
economica dei
residenti
Tipologie edilizie all’interno del patrimonio
                  edilizio della Cooperativa

Nei 55 edifici di proprietà Risanamento sparsi nei quartieri cittadini,
   troviamo quasi tutte le tipologie.
È possibile verificare come la Cooperativa sia stata protagonista dello
   sviluppo urbano di Bologna.
Dalla demolizione delle mura fino alla realizzazione dei nuovi quartieri,
   passando per le aree PEEP, la Cooperativa più “vecchia” di Italia ha
   sempre proposto uno schema abitativo innovativo e che spesso
   anticipava soluzioni poi adottate da diversi costruttori.
Oggi è possibile vedere come hanno “reagito” e come si sono adattati questi
   edifici ai costumi ed alle esigenze dei loro abitanti.
Le tipologie aggregative sono innumerevoli, dalle prime case in linea tipiche
   del primo periodo legato all’industrializzazione, passando per gli edifici a
   corte aperta e chiusa, alle case a torre, senza dimenticare anche un
   raro esempio per la nostra regione, di case a “ballatoio” giungendo fino
   al cosiddetto “treno” presente al Pilastro
Tipologie edilizie all’interno del patrimonio
         edilizio della Cooperativa
Tipologie edilizie all’interno del patrimonio
         edilizio della Cooperativa
“ I Cortili “


Considerazioni di varia natura e soprattutto le testimonianze dei residenti
   hanno fatto si che l’attenzione si sia spostata velocemente sulle case a
   corte o come comunemente vengono definite da chi ci ha vissuto : “i
   cortili”.
Fino agli anni 60’ e 70’ questi spazi sono stati la palestra di tanti bambini e
   ragazzi che scendevano le scale di casa e si aggregavano in modo
   spontaneo sotto l’occhio attento delle madri che vigilavano dalle
   finestre.
Lo sviluppo dell’automobile ha fatto si che tali luoghi dovessero essere
   prima condivisi con i mezzi meccanici, poi le vetture se ne sono
   impadronite in toto.
Con coraggio e determinazione da più di 10 anni la Cooperativa ha seguito
   una strada che a molti è sembrata impopolare, ovvero quella di liberare
   tali spazi dalle auto per ridarli ai residenti
“ I Cortili “

Dopo poco tempo
gli effetti sono
stati oltremodo
soddisfacenti;
sparite le auto
sono ritornati i
bimbi a giocare,
ma sono
comparsi anche
gli anziani che si
incontrano per
dialogare
“ I Cortili “


È questo oggi il modello più sicuro che risponde alle esigenze della nostra
   società che chiede sempre più spazi di aggregazione protetti, vicino alla
   residenza e dove sia favorita l’aggregazione a scapito di un
   individualismo dilagante che spesso non ci permette di conoscere il
   nostro vicino di casa.

Il modello che abbiamo prodotto comunque non vuole essere vincolato ad
   una sola tipologia aggregativa.

È un modello flessibile, che garantendo quindi per ogni alloggio un doppio
   affaccio non ne limita l’orientamento che può adattarsi alle più diverse
   esigenze dei piani particolareggiati
Tipologie edilizie nate dal medesimo
         schema distributivo
Tipologie edilizie nate dal medesimo
         schema distributivo
Tipologie edilizie nate dal medesimo
         schema distributivo
PROGETTO BASE
PROGETTO BASE
TIPOLOGIA A CORTE
TIPOLOGIA IN LINEA
TIPOLOGIA A CORTE
TIPOLOGIA A TORRE
Case a basso costo ed ad alto rendimento




CASE CON BASSI COSTI DI
       GESTIONE
Case a basso costo ed ad alto rendimento


Il nostro compito non si esaurisce con la determinazione di un costo
   necessario per la realizzazione di questi alloggi.
L’analisi che è stata compiuta fino ad ora è necessaria per fissare
   un punto di partenza se, come crediamo tutti, è necessario
   realizzare degli alloggi che permettano ad una grande fascia
   della popolazione di potere soddisfare il proprio bisogno di avere
   un alloggio con costi contenuti, è anche vero che è nostro dovere
   fare si che questo bene sia facilmente gestibile da coloro che vi
   andranno a risiedere.
L’energia, ovvero le materie prime che ci permettono di
   utilizzare le nostre case, hanno oggi un costo notevole. Tale
   costo è in continua ascesa ed è un parametro variabile e
   difficilmente gestibile.
Sinceramente stiamo affrontando un tema oggi molto discusso
   introducendolo da un punto di vista diverso.
Case a basso costo ed ad alto rendimento

Non possiamo vedere le nostre case come oggetti a se stanti.

Il compito dei progettisti e di tutti coloro che operano in questo settore è
    quello di vedere le case come cellule in cui si sviluppano le esistenze
    degli essere umani che le occupano. L’alloggio deve essere visto e
    concepito avendo chiarezza delle esigenze del suo occupante.
È quindi obbligatorio progettare degli organismi abitativi che facilitino la
    vita dei propri occupanti.
Una casa che abbia una richiesta limitata delle fonti energetiche
    tradizionali, è una casa che permette ai suoi abitanti di immaginare un
    futuro più sereno.
Un vantaggio economico quindi importante per tutti coloro che hanno
    risorse economiche limitate ed un vantaggio in termini di minore
    inquinamento che si trasmette su tutta la collettività.

Il “contenimento energetico” è un tema studiato da molti e tante sono le
    teorie e le ricette che ci vengono proposte.
Case a basso costo ed ad alto rendimento


Oggi per definire una risposta
concreta non possiamo individuare
una sola fonte cosiddetta
“alternativa” o un solo modello.
Progettare una casa con la finalità
di contenere i consumi è un po’ come
realizzare un abito su misura: è
necessario adattarsi alle
caratteristiche fisiche dell’individuo
cercando di capire in che stagione e
a che latitudine indosserà l’abito.
Case a basso costo ed ad alto rendimento


Nel progetto di un edificio o meglio ancora nel progetto di un complesso
   immobiliare, andranno visti e studiati tutti i parametri per capire quali
   sono le soluzioni migliori da proporre.

Sicuramente questa sensibilità nel progettare e nel costruire con l’occhio
   rivolto al contenimento dei consumi, può e deve essere incentivata da
   una serie di scelte legislative sia a carattere nazionale che a carattere
   locale che impongano il raggiungimento di precisi obiettivi.

Ogni epoca deve lottare con le proprie emergenze: pensate infatti
  all’immediato dopo guerra in cui vi era la necessità di costruire ciò che il
  II° conflitto mondiale aveva distrutto!
Ebbene in quel momento persone umiliate e private delle loro cose hanno
  saputo rialzarsi e costruire interi quartieri, le cui case sono ancora
  abitate dai loro figli e dai loro nipoti
Case a basso costo ed ad alto rendimento


Oggi la sfida è
diversa, ma è
necessario trovare
quelle stesse
energie e gli stessi
stimoli che ci
permettano di
costruire
abitazioni in grado
di garantire il
futuro alle
generazioni che
verranno dopo di
noi
Elaborazione del modello base


Per completare questo studio siamo dunque partiti dai dati progettuali delle
   case a “basso costo” ed abbiamo cercato di modificarle arrivando ad
   avere una migliore classe di efficienza energetica.



Unitamente abbiamo sentito l’esigenza di creare dei modelli progettuali che
   concedessero di più all’estetica e che quindi avessero un livello di
   finiture decisamente più elevato
Elaborazione del modello base
Elaborazione del modello base
Comparazione tra i due modelli


Di seguito uno
schema che
evidenzia le
principali
differenze tra
il modello “a
basso costo”

ed il modello
con “migliore
contenimento
energetico”
Comparazione tra i due modelli


         Per analizzare meglio le differenze
         vedremo anche come si traducono in
         termini di costi di costruzione queste
         differenze, ma vedremo poi come si
         comportano i consumi energetici e come
         si traducono in termini di
         risparmio economico
Analisi dei costi : considerazioni conclusive


ANALISI DEI COSTI




Analizziamo ora nello specifico le metrature degli alloggi e
    degli spazi comuni e computiamo i costi necessari per
    sostenere l’intervento.
Innanzitutto vediamo quali sono i parametri ai quali ci
    riferiamo.
SU    = Superficie Utile calpestabile degli alloggi

SLV   = S.U. + 100% murature esterne ed interne + 50% S.U. netta
        autorimesse + 33% netta cantine + 100% S.U. netta logge
SC    = S.U. + 60% (Snr+Sp)

Snr   = Superficie non residenziale

Sp    = Superficie di parcometro
SCF   = Superficie Complessiva Fisica : definita dal Bando 3.000 alloggi in
        affitto e per la prima casa che limita la Snr a 0,60 x S.U. e non
        considera nel calcolo gli spazi di manovra delle autorimesse anche
        coperte
SCE   = Superficie   Complessiva Economica che limita al 60% la Snr
        dell’alloggio
Oneri di urbanizzazione


Al fine di avere un costo di urbanizzazione in qualche modo conosciuto,
prendiamo come riferimento l’incidenza U1 dell’area ex-mercato
ortofrutticolo di Bologna, ove venivano comprese le urbanizzazioni, la
bonifica dei terreni, l’indagine geologica:




U1      =       € 315,00/mq di S.U. (superficie utile)
Calcolo delle superfici

Pertanto analizzando un alloggio abbiamo la seguente tabella che descrive le
superfici:
Calcolo delle superfici
CLASSE ENERGETICA :
                          parametri normativi

Il primo intervento progettato
     cosiddetto a “basso costo” rientra
     nella classe energetica “B” (41
     kwh/m²anno) rispettando
     ampliamente i limiti restrittivi
     imposti dalla normativa Regionale
     (D.R. 156/08) piuttosto che quelli
     più ampi della normativa Nazionale
     (D.lgs. 192/05 e D.lgs. 311/06) che
     consentono la costruzione di
     fabbricati con lo stesso rapporto
     S/V anche in classe “C” (valore > 50
     kwh/ m²anno).
CLASSE ENERGETICA :
                     parametri normativi


Già questo primo passaggio
    dalla “C” (valore > 50
    kwh/ m²anno) alla “B” (41
    kwh/m²anno) imposto dalla
    normativa ha prodotto
    notevole sforzo
    progettuale costruttivo
    per consentire di ottenere
    i limiti imposti dalla legge
    Regionale.
CLASSE B : computo dei costi



Analizziamo quindi i
costi per macrovoci
computando la
realizzazione di una
singola palazzina
che rientri in
classe “B” (41
kwh/m²anno)
COSTOPARAMETRICO X MQ DI SLV




Pertanto avendo un S.L.V. di 1087,78 si ha un’incidenza al mq x S.L.V. pari a
                             € 1.427,88.




Da qui la prima conclusione che per arrivare ad un valore
  indicativo di € 1.800,00 x mq di S.L.V. il costo dell’area non
  può superare i 350/450 €/mq.
RAFFRONTI TRA CASE A BASSO COSTO CLASSE “B” E
                CASE A BASSO CONSUMO CLASSE “A+”


Nell’esposizione di questo lavoro abbiamo visto come lo stesso modello può
     essere elaborato sotto diversi punti di vista:


.possibilità di orientamento
.possibilità di aggregazione tipologica
.possibilità di diversificazione estetica
.possibilità di migliorare la classe energetica ed il confort
    ambientale


Analizziamo ora le differenze tra gli alloggi di classe “B” e quelli di classe
    “A+” e con un diverso comfort ambientale.
Istogramma di rendimento edificio di
   classe A+ e edificio di classe B
Percorso tendente a migliorare le prestazioni
                     energetiche


Per migliorare le prestazioni
    energetiche del
    fabbricato senza mutare
    la tipologia strutturale,
    siamo intervenuti sui
    coefficienti di
    trasmissione del calore
    andando a modificare gli
    spessori delle murature e
    dei solai inserendo del
    materiale con migliori
    coefficienti di
    trasmissività.
Percorso tendente a migliorare le prestazioni
                     energetiche


Sono stati sostituiti i
   radiatori con pannelli
   radianti a pavimento
   funzionanti a bassa
   temperatura.
Sono stati aumentati il numero
   dei pannelli solari in modo
    da ottenere l’80% del
    fabbisogno di acqua calda
    sanitaria .
Percorso tendente a migliorare le prestazioni
                     energetiche


L’altro elemento importante
     che è stato variato è
     l’infisso che è stato
    migliorato nel taglio
    termico, nel coefficiente
    acustico e nel serramento
    esterno (tapparelle in
    luogo di tende alla
    Bolognese).
Percorso tendente a migliorare le prestazioni
                energetiche



                      Queste variazioni
                         tendenti a
                         migliorare la
                         qualità di vita
                         hanno portato
                         ad una
                         differenza nella
                         S.L.V. ed a una
                         differenza di
                         costi.
Calcolo delle superfici edificio classe A
CLASSE A : computo e analisi dei costi
TEMPO DI RITORNO ECONOMICO


Dalle due tabelle si evince che abbiamo un
    costo parametrico (€ x mq di S.L.V.) pari a
    € 1.622,50/mq, superiore al precedente di
    € 194,62.

Da qui la considerazione che o si diminuisce
   ulteriormente il costo dell’area o bisogna
   stabilire in quanto tempo il minore consumo
   fa si che si ammortizzino i maggiori costi di
   costruzione.
TEMPO DI RITORNO ECONOMICO




              “TEMPO DI
Tale parametro detto
  RITORNO ECONOMICO”, è
  l’indicatore reale del risparmio
  economico ottenuto dal migliore
  rendimento del fabbricato
Migliore classe energetica = minori consumi =
               minori costi di gestione

Analizziamo ora i benefici di un edificio con
una migliore classe energetica.


Sicuramente la prestazione energetica dell’edificio si
attesta ad un consumo annuo di circa 20kwh/ m²anno
che consentono all’utente finale di risparmiare sui
costi di riscaldamento e di raffrescamento rispetto
alla classe “B” (41 kwh/m²anno).


Tale vantaggio si può tradurre in termini economici in
un risparmio annuo a famiglia di € 165,00 circa.
     (comparazione media tra modello classe “B” e classe “A”)
Comfort ambientale e qualità dell’abitare


L’altro aspetto della classe “A+” è quello del comfort ambientale.
La presenza di impianti a controllo domotico consente di poter regolare in
     maniera efficace ed efficiente i parametri di temperatura e di umidità
     del fabbricato sia d’estate che d’inverno.

L’uso di pannelli solari in quantità tali da coprire più dell’80% del
    fabbisogno di acqua calda sanitaria consente anche nei mesi freddi di
    avere un apporto gratuito di energia calorica sempre disponibile.



L’utilizzo delle nuove tecnologie costruttive sia per le strutture murarie
     che degli impianti tecnologici apporta sicuramente un valore aggiunto
     al fabbricato, che seppure non necessariamente indispensabile è
     certamente importante dal punto di vista del “Risparmio Energetico”
     inteso in senso globale.
Comfort ambientale e qualità dell’abitare

I solai ed i muri progettati avranno una
massa termica ed un coefficiente di
sfasamento termico elevati, tali
parametri indicano la capacità che ha il
fabbricato a resistere all’onda di calore.

Di fatto chi vivrà all’interno degli alloggi
potrà avere case fresche nel periodo
estivo senza dover necessariamente
aver bisogno di impianti di
condizionamento.

Questi valori attualmente già previsti
dalla normativa regionale, ma non ancora
attivi, lo saranno a breve.
Comfort ambientale e qualità dell’abitare


Concludendo, la bassa quantità
di energia primaria necessaria
al fabbricato renderà lo
stesso maggiormente stabile e
indipendente delle oscillazioni
economiche del mercato
energetico.
Tempi di ritorno : considerazioni


Le due proiezioni fra edificio di
classe “B” ed edifici di classe
“A+” ci mostrano come i tempi di
ritorno siano lunghissimi: un
conto è riqualificare un edificio
degli anni ’70 ed un conto è
costruire un nuovo edificio che
comunque per potere avere i
permessi da parte degli organi
competenti deve essere nella
nostra Regione in una classe
energetica di tutto rispetto.
Ipotesi di intervento per migliorare
                     l’edificio in classe B

Una strada che possiamo
perseguire è quella di migliorare
il primo esempio architettonico
con qualche accorgimento non
eccessivamente incidente sui
costi di costruzione , ma
efficace ai fini del risparmio
energetico
Ipotesi di intervento per migliorare
                    l’edificio in classe B

tapparelle al posto delle tende alla Bolognese;


solaio piano terra e coperto con migliore trasmittanza
termica

gas Argon nei vetri camera


migliore taglio termico per i profili delle finestre


riscaldamento a pannelli solari
Come ottenere un risparmio sui costi di
                     costruzione?

Alla luce di quanto analizzato è evidente che per piccoli
   gradienti di risparmio di energia occorre produrre allo stato
   attuale notevoli sforzi economici non direttamente
   proporzionali al guadagno ottenuto con il risparmio energetico.




Per migliorare il discorso economico abbattendo i
  costi e migliorando le prestazioni dei singoli alloggi
  è necessario costruire su vasta scala.
COSTRUZIONI SU VASTA SCALA =
RIDUZIONE DEI COSTI E MIGLIORE
     IMPATTO AMBIENTALE
Realizzare edifici a basso costo e alto rendimento
energetico sarà possibile agendo su tre parametri


1) costo dell’area non superiore ai 400 €/mq

2) sgravi fiscali per alloggi in classe “A” o classe “A+”

3) piani urbanistici di largo respiro
CONCLUSIONI

L’ultimo punto è forse il più importante:
l’analisi dei costi che è stata illustrata è stata fatta considerando una singola
    palazzina di 14 unità.
Questa tipologia è penalizzata dalle leggi in materia di contenimento
    energetico. A causa del rapporto tra la superficie esterna ed il volume
    realizzato (S/V).



Migliorando questo rapporto con dei fabbricati in “linea” o a
“corte” come quello che vi abbiamo illustrato, il risparmio
minimo è del 20% realizzando così un costo per mq di SLV di
€ 1142,30.
PREZZO IPOTETICO DI OGNI ALLOGGIO

Prendiamo quindi un valore di riferimento medio per il costo di costruzione di
   euro 1.200,00 mq di SLV e applichiamo alle 3 tipologie di alloggi (A+B+C):


                                                    Ricarico
                  SLV alloggio   C.C. x alloggio                  Costo Area
  C.C. (€/mq)                                      costruttore                   Totale (€)
                 (arrotondata)         (€)                        (400€/mq)
                                                      15%


 €1.200,00 mq     A 82,00mq       € 98.400,00      € 113.160,00   € 32.800,00   € 145.960,00




 €1.200,00 mq     B 84,00mq      € 100.800,00      € 115.920,00   € 33.600,00   € 149.520,00




 €1.200,00 mq     C 66,00mq       € 72.200,00      € 91.080,00    € 26.400,00   € 117.480,00
PLUS VALORE DELL’ALLOGGIO

Ipotizziamo un prezzo di vendita 2.200,00 €/mq (valore prudenziale)
prendendo come riferimento i valori medi delle nostre zone periferiche.

ALLOGGIO                       Valore di mercato                     Incremento
             Costo reale (€)                       Plus Valore (€)
  TIPO                                (€)                                (%)



   A         € 145.960,00       € 180.400,00        € 34.440,00       23,6%



   B         € 149.520,00       € 184.800,00        € 35.280,00       23,6%



   C         € 117.480,00       € 145.200,00        € 27.720,00       23,6%
SCENARI POSSIBILI PER COSTRUIRE IN
    LOCAZIONE PERMANENTE



1 ) LOCAZIONE PERMANENTE CON AREA A MAX 400,00€/mq.

2 ) LOCAZIONE PERMANENTE CON AREA A COSTO 0

3 ) LOCAZIONE PERMANENTE CON CONTRIBUTO STATALE

4 ) MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A LIBERO
   MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE, IN LOCAZIONE
   PERMANENTE
LOCAZIONE PERMANENTE CON AREA A
               MAX 400,00 €/mq.


                                                                 Canone
                 SLV alloggio   C.C. x alloggio   Costo Area    Annuo (€)      Prestito
 C.C. (€/mq)
                (arrotondata)         (€)         (400€/mq)                  infruttifero
                                                                 4,5% sc


€ 1.200,00 mq    A 82,00 mq      € 98.400,00      € 32.800,00   € 6.150,00   € 51.800,00


€ 1.200,00 mq    B 84,00 mq     € 100.800,00      € 33.600,00   € 6.280,00   € 53.000,00



€ 1.200,00 mq    C 66,00 mq      € 72.200,00      € 26.400,00   € 5.039,00   € 38.900,00
LOCAZIONE PERMANENTE CON AREA A
         COSTO 0


                                                  Canone Annuo
                 SLV alloggio   C.C. x alloggio         (€)
 C.C. (€/mq)                                                     Prestito infruttifero
                (arrotondata)         (€)
                                                     4,5% sc


€ 1.200,00 mq    A 82,00 mq      € 98.400,00       € 4.680,00        € 38.400,00



€ 1.200,00 mq    B 84,00 mq     € 100.800,00       € 4.770,00        € 40.800,00



€ 1.200,00 mq    C 66,00 mq      € 72.200,00       € 3.860,00        € 27.200,00
LOCAZIONE PERMANENTE CON
          CONTRIBUTO STATALE

                                               240,00€       Canone
                SLV alloggio      C.C. x                    Annuo (€)      Prestito
 C.C. (€/mq)                                      X
               (arrotondata)   alloggio (€)                              infruttifero
                                                 mq.         4,5% sc



                                              € 19.680,00
€1.200,00 mq    A 82,00 mq     €98.400,00                   € 4.680,00   € 18.720,00
                                              € 78.720,00


                                              € 20.160,00
€1.200,00 mq    B 84,00 mq     €100.800,00                  € 4.770,00   € 20.640,00
                                              € 80.640,00


                                              € 15.840,00
€1.200,00 mq    C 66,00 mq     €72.200,00                   € 3.860,00   € 11.360,00
                                              € 56.360,00


n.b. in “verde” valore contributo ipotizzato
MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A
LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE,
IN LOCAZIONE PERMANENTE
MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A
   LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE,
   IN LOCAZIONE PERMANENTE




n. alloggi totale       266

n. alloggi vendita      140

n. alloggi loc. term.   28

n. alloggi loc. perm.   98
MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A
LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE,
IN LOCAZIONE PERMANENTE

                       PERCENTUALI V/LT/LP
MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A
        LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE,
        IN LOCAZIONE PERMANENTE




In pratica con il 50% di vendita si possono realizzare alloggi in
   locazione permanente azzerando il costo dell’area ritornando allo
   scenario già visto.



Il vantaggio del costruttore è duplice:
a) in termini economici: avendo un guadagno di € 2.625.600,00
b) in termini di appalto: realizzando opere per   € 25.000.000,00
MIX DI VENDITA E LOCAZIONE CON COSTO
AREA VALORE AGRICOLO = 100,00 €/mq.
MIX DI VENDITA E LOCAZIONE CON COSTO
  AREA VALORE AGRICOLO = 100,00 €/mq.




n. alloggi totale       266

n. alloggi vendita      84

n. alloggi loc. term.   28

n. alloggi loc. perm.   154
MIX DI VENDITA E LOCAZIONE CON COSTO
AREA VALORE AGRICOLO = 100,00 €/mq.
                      PERCENTUALI V/LT/LP
MIX DI VENDITA E LOCAZIONE CON COSTO
     AREA VALORE AGRICOLO = 100,00 €/mq.



Questo metodo che comunque prevede un minimo di alloggi
  destinati alla vendita che non scendono sotto il 30%, genera
  un margine di guadagno da destinare agli alloggi in locazione
  decisamente interessante.

Scorporando il costo dell’area come nell’ipotesi precedente si ha
   una ulteriore diminuzione dei costi sulla porzione destinata
   alla locazione, con conseguente diminuzione dei canoni e dei
   prestiti infruttiferi.

Tale somma è di € 3.205.420,00, pari a € 225,38/mq.
CANONI DI LOCAZIONE CON COSTO ANNUO
          100,00€ A 30% VENDITA A 2.200,00€/mq.


                                                             Canone
                SLV alloggio      C.C. x       Contributo   Annuo (€)      Prestito
C.C. (€/mq)
               (arrotondata)   alloggio (€)   225,00€/mq                 infruttifero
                                                             4,5% sc


                                              € 18.450,00
€1.200,00 mq    A 82,00 mq     €98.400,00                   € 4.680,00   € 19.750,00
                                              € 79.750,00



                                              € 18.900,00
€1.200,00 mq    B 84,00 mq     €100.800,00                  € 4.770,00   € 21.900,00
                                              € 81.900,00


                                              € 14.850,00
€1.200,00 mq    C 66,00 mq     €72.200,00                   € 3.860,00   € 12.350,00
                                              € 57.350,00


n.b. in “verde” valore contributo destinato alla locazione
STUDIO REALIZZATO DA Pratello 90 srl
                Progetto e coordinamento:
                            arch. carla angeloni
                        arch. michele mantovani

                 Collaboratori di progetto:
                                ing. andrea collina
                                 g.d. maria fiorani
                          ing. rita andreina galli
                            p.i. andrea gamberini
                           g.d. claudia gamberini
                          p.a. drusilla giovanardi
                          arch. claudia mazzanti
                          geom. mario rapisarda
                      dott. geol. gaetano trezza

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Studio di case a basso costo e ad alto rendimento

  • 2. Case a basso costo ed ad alto rendimento LINEE PROGETTUALI
  • 3. Case a basso costo ed ad alto rendimento La base di questo studio è l’individuazione di una tipologia costruttiva che possa soddisfare le esigenze abitative di un’ampia fascia di utenza realizzando alloggi a costi contenuti. I possibili fruitori di questa tipologia sono coloro che desiderano acquistare un alloggio pur non potendo disporre di grandi risorse finanziarie ed ancora di più è rivolto a coloro che cercano nell’affitto a prezzi calmierati una soluzione alle proprie esigenze di vita. Stiamo quindi parlando delle giovani coppie, degli anziani e delle persone cosiddette “single” che possono contare su un reddito certo, ma limitato e che oggi non godono di grandi “certezze”. La “sicurezza dell’abitare” è uno dei bisogni primari che, se risolto, permette agli individui di costruire un futuro dignitoso e sereno.
  • 4. CERTEZZA DELL’ABITARE : bisogno primario
  • 5. Case a basso costo ed ad alto rendimento Oggi questa fascia di utenti si sta allargando ed è dovere dei progettisti, dei costruttori e delle Cooperative di abitazioni cercare di dare delle risposte a questo crescente bisogno. È auspicabile che queste proposte siano prese in esame dagli enti preposti allo sviluppo urbano delle nostre città e che dagli sforzi comuni nascano progetti concreti che rispondano alla crescente domanda di alloggi a “basso costo”.
  • 6. Edificio di recente edificazione sito nel quartiere Fossolo Basso costo non deve essere sinonimo di qualità scadente Edificio in classe “A” realizzato per la Cooperativa Risanamento in via Legnani. Dotazioni standard: riscaldamento e raffrescamento a pavimento; impianto domotico; vetri camera a basso emissivo acustico.
  • 7. Ricerca dei dati di progetto L’obiettivo che ci siamo dati è quello di ridurre al massimo gli sprechi e di concentrarci sul migliore utilizzo degli spazi per realizzare abitazioni dignitose e che abbiano costi di gestione contenuti. La Cooperativa Risanamento, che ci ha commissionato tale lavoro, è stata per noi anche una importante “BANCA DATI”. La Cooperativa Risanamento ha 125 anni di vita e 2205 alloggi e più di 9000 soci ed è una realtà che opera esclusivamente nell’ambito dell’affitto permanente all’interno del territorio Bolognese. Nell’anno 2008 tra ristrutturazioni e nuove costruzioni ha “dato la casa” a 100 famiglie. Per ogni alloggio che va a BANDO ci sono una media di 8 domande. Da qui deduciamo il primo dato che ci dice come oggi sia ancora forte la richiesta di alloggi in affitto con canoni calmierati.
  • 8. CASA in AFFITTO = SCELTA di VITA L’affitto non deve essere visto come una soluzione abitativa di “ripiego”, ma come una soluzione che permette condizioni di vita uguali se non migliori rispetto alla casa di proprietà. Pensiamo, infatti, alla crescente richiesta di mobilità a cui oggi le esigenze lavorative ci costringono, oppure pensiamo alla possibilità di potere modificare la superficie abitativa e la composizione dell’alloggio in funzione delle modifiche del nucleo familiare. Da una serie di dati sulla composizione dei nuclei familiari e sulle esigenze di vita dei possibili fruitori di questi alloggi è nato uno schema distributivo che di seguito illustriamo.
  • 10. ALLOGGIO TIPO L’alloggio tipo dovrà avere 1 o 2 camere da letto per ospitare nuclei familiari composti di 2-3 o 4 persone. Sono dunque da evitare i monolocali che non garantiscono soluzioni abitative prolungate confortevoli.
  • 12. ALLOGGIO TIPO La zona giorno può essere “compattata” in un ambiente unico ove si assolvono le funzioni del pranzo, nonché la preparazione dei cibi e quelle del soggiornare
  • 13. ALLOGGIO TIPO Il “bagno” deve essere in posizione “baricentrica” al fine di essere facilmente raggiungibile dalla “zona giorno” e dalla “zona notte”
  • 14. ALLOGGIO TIPO Detto locale è preferibile con la doccia ed anche la lavatrice deve essere inserita in questo ambiente piuttosto che nella zona di cucina
  • 15. ALLOGGIO TIPO Le camere da letto devono essere facilmente arredabili, prevedendo un minimo di armadiatura e ove vi sono 2 camere da letto, in una deve essere prevista una “zona studio”.
  • 18. ALLOGGIO TIPO Gli alloggi devono prevedere il doppio affaccio per garantire un adeguato ricambio di aria
  • 19. FISIONOMIA DELL’EDIFICIO Ogni alloggio dovrà avere 1 cantina ed 1 posto auto coperto. Per ridurre i costi di costruzione sono preferibili i posti auto comuni interrati, piuttosto che i singoli garage. Analizzando i costi di costruzione abbiamo potuto verificare che una struttura di travi e pilastri che prenda 4 piani fuori terra, il piano terra e l’interrato, è quella più economica, anche in virtù delle minori tempistiche per realizzare l’intervento.
  • 20. FISIONOMIA DELL’EDIFICIO L’interrato diventa praticamente obbligatorio in relazione alle normative previste in materia di SISMICA e quindi a questo livello vengono previste le autorimesse, le cantine e la centrale termica
  • 21. FISIONOMIA DELL’EDIFICIO Al piano terra vi dovrà essere uno “spazio di ingresso” più un locale di ricovero per passeggini e biciclette
  • 22. RICHIESTA DI DEROGA Sempre a questo livello di piano si prevede di realizzare una o più porzioni abitative, eliminando gli spazi condominiali di fatto non utilizzati e che in termini di costi incidono come la realizzazione di un alloggio. Qui vi è la prima richiesta agli organi amministrativi, affinché prevedano una deroga allo strumento urbanistico consentendo l’eliminazione di tali spazi comuni chiusi all’interno degli edifici, spostandoli eventualmente all’esterno, magari ampliando e studiando le corti comuni con maggior attenzione. Più avanti tratteremo il tema delle corti comuni e degli spazi aggregativi.
  • 23. POSSIBILITA’ COMPOSITIVE La tipologia costruttiva dovrà poi prevedere l’ampio utilizzo di cavedi interni che consentano maggiore facilità manutentiva abbattendo i tempi di lavorazione e di conseguenza i costi dell’intervento. I collegamenti verticali dovranno essere ottimizzati per distribuire sullo stesso livello quanti più alloggi possibili
  • 24. POSSIBILITA’ COMPOSITIVE Contemporaneamente non avendo riferimenti urbanistici e planivolumetrici precisi abbiamo cercato di realizzare un modello che possa essere orientato in ogni modo rispetto ai 4 punti cardinali La copertura piana è una scelta determinata dai costi.
  • 26. Alloggio con 2 camere matrimoniali
  • 27. Alloggio con 1 camera singola e 1 matrimoniale
  • 28. Alloggio con 1 camera
  • 30. Case a basso costo ed ad alto rendimento POSSIBILITA’ AGGREGATIVE
  • 31. Possibilità aggregative Una delle peculiarità di questo progetto è che, per ora, è virtuale, ovvero non vi è un’area nella quale sia chiaro come organizzare i modelli abitativi che sono stati elaborati. Compito degli urbanisti è quello di individuare le aree di sviluppo delle nostre città senza dimenticare la loro funzione sociologica che spesso viene accantonata per fare spazio a criteri speculativi che generano una ricchezza per pochi predestinati. La vera ricchezza delle nostre metropoli è invece quella di creare aree in cui gli spazi di vita siano possibili e compatibili con le esigenze reali degli abitanti. Aree in cui lo sviluppo delle relazioni sociali e commerciali generi ricchezza .
  • 32. Possibilità aggregative Andando ad attingere a quel serbatoio di esperienza e di vita che è l’anima e la struttura della Cooperativa Risanamento, abbiamo potuto fare delle considerazioni che credo saranno di aiuto a chi dovrà dettare le “leggi” dello sviluppo urbanistico della nostra città. La realizzazione di molti quartieri è spesso estranea alla vita delle persone che in essa andranno a risiedere
  • 33. Spazi di vita e non solo case Risiedere non significa solo dormire entro 4 mura, ma significa aggregarsi e creare delle conoscenze. Significa confrontarsi con persone con esigenze simili e significa convivere con essere umani di diverse culture, di diverse idee politiche, di religioni diverse, ma con il comune intento di creare una famiglia e di sviluppare la propria esistenza in modo dignitoso. Vivere significa potere permanere nel proprio alloggio anche quando gli anni riducono le capacità fisiche ed in particolare modo le capacità motorie
  • 34. Spazi di vita e non solo case E’ implicito che il commercio diffuso sito all’interno di queste aree è una delle risorse principali affinché sia possibile lo sviluppo e la crescita civile ed economica dei residenti
  • 35. Tipologie edilizie all’interno del patrimonio edilizio della Cooperativa Nei 55 edifici di proprietà Risanamento sparsi nei quartieri cittadini, troviamo quasi tutte le tipologie. È possibile verificare come la Cooperativa sia stata protagonista dello sviluppo urbano di Bologna. Dalla demolizione delle mura fino alla realizzazione dei nuovi quartieri, passando per le aree PEEP, la Cooperativa più “vecchia” di Italia ha sempre proposto uno schema abitativo innovativo e che spesso anticipava soluzioni poi adottate da diversi costruttori. Oggi è possibile vedere come hanno “reagito” e come si sono adattati questi edifici ai costumi ed alle esigenze dei loro abitanti. Le tipologie aggregative sono innumerevoli, dalle prime case in linea tipiche del primo periodo legato all’industrializzazione, passando per gli edifici a corte aperta e chiusa, alle case a torre, senza dimenticare anche un raro esempio per la nostra regione, di case a “ballatoio” giungendo fino al cosiddetto “treno” presente al Pilastro
  • 36. Tipologie edilizie all’interno del patrimonio edilizio della Cooperativa
  • 37. Tipologie edilizie all’interno del patrimonio edilizio della Cooperativa
  • 38. “ I Cortili “ Considerazioni di varia natura e soprattutto le testimonianze dei residenti hanno fatto si che l’attenzione si sia spostata velocemente sulle case a corte o come comunemente vengono definite da chi ci ha vissuto : “i cortili”. Fino agli anni 60’ e 70’ questi spazi sono stati la palestra di tanti bambini e ragazzi che scendevano le scale di casa e si aggregavano in modo spontaneo sotto l’occhio attento delle madri che vigilavano dalle finestre. Lo sviluppo dell’automobile ha fatto si che tali luoghi dovessero essere prima condivisi con i mezzi meccanici, poi le vetture se ne sono impadronite in toto. Con coraggio e determinazione da più di 10 anni la Cooperativa ha seguito una strada che a molti è sembrata impopolare, ovvero quella di liberare tali spazi dalle auto per ridarli ai residenti
  • 39. “ I Cortili “ Dopo poco tempo gli effetti sono stati oltremodo soddisfacenti; sparite le auto sono ritornati i bimbi a giocare, ma sono comparsi anche gli anziani che si incontrano per dialogare
  • 40. “ I Cortili “ È questo oggi il modello più sicuro che risponde alle esigenze della nostra società che chiede sempre più spazi di aggregazione protetti, vicino alla residenza e dove sia favorita l’aggregazione a scapito di un individualismo dilagante che spesso non ci permette di conoscere il nostro vicino di casa. Il modello che abbiamo prodotto comunque non vuole essere vincolato ad una sola tipologia aggregativa. È un modello flessibile, che garantendo quindi per ogni alloggio un doppio affaccio non ne limita l’orientamento che può adattarsi alle più diverse esigenze dei piani particolareggiati
  • 41. Tipologie edilizie nate dal medesimo schema distributivo
  • 42. Tipologie edilizie nate dal medesimo schema distributivo
  • 43. Tipologie edilizie nate dal medesimo schema distributivo
  • 50. Case a basso costo ed ad alto rendimento CASE CON BASSI COSTI DI GESTIONE
  • 51. Case a basso costo ed ad alto rendimento Il nostro compito non si esaurisce con la determinazione di un costo necessario per la realizzazione di questi alloggi. L’analisi che è stata compiuta fino ad ora è necessaria per fissare un punto di partenza se, come crediamo tutti, è necessario realizzare degli alloggi che permettano ad una grande fascia della popolazione di potere soddisfare il proprio bisogno di avere un alloggio con costi contenuti, è anche vero che è nostro dovere fare si che questo bene sia facilmente gestibile da coloro che vi andranno a risiedere. L’energia, ovvero le materie prime che ci permettono di utilizzare le nostre case, hanno oggi un costo notevole. Tale costo è in continua ascesa ed è un parametro variabile e difficilmente gestibile. Sinceramente stiamo affrontando un tema oggi molto discusso introducendolo da un punto di vista diverso.
  • 52. Case a basso costo ed ad alto rendimento Non possiamo vedere le nostre case come oggetti a se stanti. Il compito dei progettisti e di tutti coloro che operano in questo settore è quello di vedere le case come cellule in cui si sviluppano le esistenze degli essere umani che le occupano. L’alloggio deve essere visto e concepito avendo chiarezza delle esigenze del suo occupante. È quindi obbligatorio progettare degli organismi abitativi che facilitino la vita dei propri occupanti. Una casa che abbia una richiesta limitata delle fonti energetiche tradizionali, è una casa che permette ai suoi abitanti di immaginare un futuro più sereno. Un vantaggio economico quindi importante per tutti coloro che hanno risorse economiche limitate ed un vantaggio in termini di minore inquinamento che si trasmette su tutta la collettività. Il “contenimento energetico” è un tema studiato da molti e tante sono le teorie e le ricette che ci vengono proposte.
  • 53. Case a basso costo ed ad alto rendimento Oggi per definire una risposta concreta non possiamo individuare una sola fonte cosiddetta “alternativa” o un solo modello. Progettare una casa con la finalità di contenere i consumi è un po’ come realizzare un abito su misura: è necessario adattarsi alle caratteristiche fisiche dell’individuo cercando di capire in che stagione e a che latitudine indosserà l’abito.
  • 54. Case a basso costo ed ad alto rendimento Nel progetto di un edificio o meglio ancora nel progetto di un complesso immobiliare, andranno visti e studiati tutti i parametri per capire quali sono le soluzioni migliori da proporre. Sicuramente questa sensibilità nel progettare e nel costruire con l’occhio rivolto al contenimento dei consumi, può e deve essere incentivata da una serie di scelte legislative sia a carattere nazionale che a carattere locale che impongano il raggiungimento di precisi obiettivi. Ogni epoca deve lottare con le proprie emergenze: pensate infatti all’immediato dopo guerra in cui vi era la necessità di costruire ciò che il II° conflitto mondiale aveva distrutto! Ebbene in quel momento persone umiliate e private delle loro cose hanno saputo rialzarsi e costruire interi quartieri, le cui case sono ancora abitate dai loro figli e dai loro nipoti
  • 55. Case a basso costo ed ad alto rendimento Oggi la sfida è diversa, ma è necessario trovare quelle stesse energie e gli stessi stimoli che ci permettano di costruire abitazioni in grado di garantire il futuro alle generazioni che verranno dopo di noi
  • 56. Elaborazione del modello base Per completare questo studio siamo dunque partiti dai dati progettuali delle case a “basso costo” ed abbiamo cercato di modificarle arrivando ad avere una migliore classe di efficienza energetica. Unitamente abbiamo sentito l’esigenza di creare dei modelli progettuali che concedessero di più all’estetica e che quindi avessero un livello di finiture decisamente più elevato
  • 59. Comparazione tra i due modelli Di seguito uno schema che evidenzia le principali differenze tra il modello “a basso costo” ed il modello con “migliore contenimento energetico”
  • 60. Comparazione tra i due modelli Per analizzare meglio le differenze vedremo anche come si traducono in termini di costi di costruzione queste differenze, ma vedremo poi come si comportano i consumi energetici e come si traducono in termini di risparmio economico
  • 61. Analisi dei costi : considerazioni conclusive ANALISI DEI COSTI Analizziamo ora nello specifico le metrature degli alloggi e degli spazi comuni e computiamo i costi necessari per sostenere l’intervento. Innanzitutto vediamo quali sono i parametri ai quali ci riferiamo.
  • 62. SU = Superficie Utile calpestabile degli alloggi SLV = S.U. + 100% murature esterne ed interne + 50% S.U. netta autorimesse + 33% netta cantine + 100% S.U. netta logge SC = S.U. + 60% (Snr+Sp) Snr = Superficie non residenziale Sp = Superficie di parcometro SCF = Superficie Complessiva Fisica : definita dal Bando 3.000 alloggi in affitto e per la prima casa che limita la Snr a 0,60 x S.U. e non considera nel calcolo gli spazi di manovra delle autorimesse anche coperte SCE = Superficie Complessiva Economica che limita al 60% la Snr dell’alloggio
  • 63. Oneri di urbanizzazione Al fine di avere un costo di urbanizzazione in qualche modo conosciuto, prendiamo come riferimento l’incidenza U1 dell’area ex-mercato ortofrutticolo di Bologna, ove venivano comprese le urbanizzazioni, la bonifica dei terreni, l’indagine geologica: U1 = € 315,00/mq di S.U. (superficie utile)
  • 64. Calcolo delle superfici Pertanto analizzando un alloggio abbiamo la seguente tabella che descrive le superfici:
  • 66. CLASSE ENERGETICA : parametri normativi Il primo intervento progettato cosiddetto a “basso costo” rientra nella classe energetica “B” (41 kwh/m²anno) rispettando ampliamente i limiti restrittivi imposti dalla normativa Regionale (D.R. 156/08) piuttosto che quelli più ampi della normativa Nazionale (D.lgs. 192/05 e D.lgs. 311/06) che consentono la costruzione di fabbricati con lo stesso rapporto S/V anche in classe “C” (valore > 50 kwh/ m²anno).
  • 67. CLASSE ENERGETICA : parametri normativi Già questo primo passaggio dalla “C” (valore > 50 kwh/ m²anno) alla “B” (41 kwh/m²anno) imposto dalla normativa ha prodotto notevole sforzo progettuale costruttivo per consentire di ottenere i limiti imposti dalla legge Regionale.
  • 68. CLASSE B : computo dei costi Analizziamo quindi i costi per macrovoci computando la realizzazione di una singola palazzina che rientri in classe “B” (41 kwh/m²anno)
  • 69. COSTOPARAMETRICO X MQ DI SLV Pertanto avendo un S.L.V. di 1087,78 si ha un’incidenza al mq x S.L.V. pari a € 1.427,88. Da qui la prima conclusione che per arrivare ad un valore indicativo di € 1.800,00 x mq di S.L.V. il costo dell’area non può superare i 350/450 €/mq.
  • 70. RAFFRONTI TRA CASE A BASSO COSTO CLASSE “B” E CASE A BASSO CONSUMO CLASSE “A+” Nell’esposizione di questo lavoro abbiamo visto come lo stesso modello può essere elaborato sotto diversi punti di vista: .possibilità di orientamento .possibilità di aggregazione tipologica .possibilità di diversificazione estetica .possibilità di migliorare la classe energetica ed il confort ambientale Analizziamo ora le differenze tra gli alloggi di classe “B” e quelli di classe “A+” e con un diverso comfort ambientale.
  • 71. Istogramma di rendimento edificio di classe A+ e edificio di classe B
  • 72. Percorso tendente a migliorare le prestazioni energetiche Per migliorare le prestazioni energetiche del fabbricato senza mutare la tipologia strutturale, siamo intervenuti sui coefficienti di trasmissione del calore andando a modificare gli spessori delle murature e dei solai inserendo del materiale con migliori coefficienti di trasmissività.
  • 73. Percorso tendente a migliorare le prestazioni energetiche Sono stati sostituiti i radiatori con pannelli radianti a pavimento funzionanti a bassa temperatura. Sono stati aumentati il numero dei pannelli solari in modo da ottenere l’80% del fabbisogno di acqua calda sanitaria .
  • 74. Percorso tendente a migliorare le prestazioni energetiche L’altro elemento importante che è stato variato è l’infisso che è stato migliorato nel taglio termico, nel coefficiente acustico e nel serramento esterno (tapparelle in luogo di tende alla Bolognese).
  • 75. Percorso tendente a migliorare le prestazioni energetiche Queste variazioni tendenti a migliorare la qualità di vita hanno portato ad una differenza nella S.L.V. ed a una differenza di costi.
  • 76. Calcolo delle superfici edificio classe A
  • 77. CLASSE A : computo e analisi dei costi
  • 78. TEMPO DI RITORNO ECONOMICO Dalle due tabelle si evince che abbiamo un costo parametrico (€ x mq di S.L.V.) pari a € 1.622,50/mq, superiore al precedente di € 194,62. Da qui la considerazione che o si diminuisce ulteriormente il costo dell’area o bisogna stabilire in quanto tempo il minore consumo fa si che si ammortizzino i maggiori costi di costruzione.
  • 79. TEMPO DI RITORNO ECONOMICO “TEMPO DI Tale parametro detto RITORNO ECONOMICO”, è l’indicatore reale del risparmio economico ottenuto dal migliore rendimento del fabbricato
  • 80. Migliore classe energetica = minori consumi = minori costi di gestione Analizziamo ora i benefici di un edificio con una migliore classe energetica. Sicuramente la prestazione energetica dell’edificio si attesta ad un consumo annuo di circa 20kwh/ m²anno che consentono all’utente finale di risparmiare sui costi di riscaldamento e di raffrescamento rispetto alla classe “B” (41 kwh/m²anno). Tale vantaggio si può tradurre in termini economici in un risparmio annuo a famiglia di € 165,00 circa. (comparazione media tra modello classe “B” e classe “A”)
  • 81. Comfort ambientale e qualità dell’abitare L’altro aspetto della classe “A+” è quello del comfort ambientale. La presenza di impianti a controllo domotico consente di poter regolare in maniera efficace ed efficiente i parametri di temperatura e di umidità del fabbricato sia d’estate che d’inverno. L’uso di pannelli solari in quantità tali da coprire più dell’80% del fabbisogno di acqua calda sanitaria consente anche nei mesi freddi di avere un apporto gratuito di energia calorica sempre disponibile. L’utilizzo delle nuove tecnologie costruttive sia per le strutture murarie che degli impianti tecnologici apporta sicuramente un valore aggiunto al fabbricato, che seppure non necessariamente indispensabile è certamente importante dal punto di vista del “Risparmio Energetico” inteso in senso globale.
  • 82. Comfort ambientale e qualità dell’abitare I solai ed i muri progettati avranno una massa termica ed un coefficiente di sfasamento termico elevati, tali parametri indicano la capacità che ha il fabbricato a resistere all’onda di calore. Di fatto chi vivrà all’interno degli alloggi potrà avere case fresche nel periodo estivo senza dover necessariamente aver bisogno di impianti di condizionamento. Questi valori attualmente già previsti dalla normativa regionale, ma non ancora attivi, lo saranno a breve.
  • 83. Comfort ambientale e qualità dell’abitare Concludendo, la bassa quantità di energia primaria necessaria al fabbricato renderà lo stesso maggiormente stabile e indipendente delle oscillazioni economiche del mercato energetico.
  • 84. Tempi di ritorno : considerazioni Le due proiezioni fra edificio di classe “B” ed edifici di classe “A+” ci mostrano come i tempi di ritorno siano lunghissimi: un conto è riqualificare un edificio degli anni ’70 ed un conto è costruire un nuovo edificio che comunque per potere avere i permessi da parte degli organi competenti deve essere nella nostra Regione in una classe energetica di tutto rispetto.
  • 85. Ipotesi di intervento per migliorare l’edificio in classe B Una strada che possiamo perseguire è quella di migliorare il primo esempio architettonico con qualche accorgimento non eccessivamente incidente sui costi di costruzione , ma efficace ai fini del risparmio energetico
  • 86. Ipotesi di intervento per migliorare l’edificio in classe B tapparelle al posto delle tende alla Bolognese; solaio piano terra e coperto con migliore trasmittanza termica gas Argon nei vetri camera migliore taglio termico per i profili delle finestre riscaldamento a pannelli solari
  • 87. Come ottenere un risparmio sui costi di costruzione? Alla luce di quanto analizzato è evidente che per piccoli gradienti di risparmio di energia occorre produrre allo stato attuale notevoli sforzi economici non direttamente proporzionali al guadagno ottenuto con il risparmio energetico. Per migliorare il discorso economico abbattendo i costi e migliorando le prestazioni dei singoli alloggi è necessario costruire su vasta scala.
  • 88. COSTRUZIONI SU VASTA SCALA = RIDUZIONE DEI COSTI E MIGLIORE IMPATTO AMBIENTALE
  • 89. Realizzare edifici a basso costo e alto rendimento energetico sarà possibile agendo su tre parametri 1) costo dell’area non superiore ai 400 €/mq 2) sgravi fiscali per alloggi in classe “A” o classe “A+” 3) piani urbanistici di largo respiro
  • 90. CONCLUSIONI L’ultimo punto è forse il più importante: l’analisi dei costi che è stata illustrata è stata fatta considerando una singola palazzina di 14 unità. Questa tipologia è penalizzata dalle leggi in materia di contenimento energetico. A causa del rapporto tra la superficie esterna ed il volume realizzato (S/V). Migliorando questo rapporto con dei fabbricati in “linea” o a “corte” come quello che vi abbiamo illustrato, il risparmio minimo è del 20% realizzando così un costo per mq di SLV di € 1142,30.
  • 91. PREZZO IPOTETICO DI OGNI ALLOGGIO Prendiamo quindi un valore di riferimento medio per il costo di costruzione di euro 1.200,00 mq di SLV e applichiamo alle 3 tipologie di alloggi (A+B+C): Ricarico SLV alloggio C.C. x alloggio Costo Area C.C. (€/mq) costruttore Totale (€) (arrotondata) (€) (400€/mq) 15% €1.200,00 mq A 82,00mq € 98.400,00 € 113.160,00 € 32.800,00 € 145.960,00 €1.200,00 mq B 84,00mq € 100.800,00 € 115.920,00 € 33.600,00 € 149.520,00 €1.200,00 mq C 66,00mq € 72.200,00 € 91.080,00 € 26.400,00 € 117.480,00
  • 92. PLUS VALORE DELL’ALLOGGIO Ipotizziamo un prezzo di vendita 2.200,00 €/mq (valore prudenziale) prendendo come riferimento i valori medi delle nostre zone periferiche. ALLOGGIO Valore di mercato Incremento Costo reale (€) Plus Valore (€) TIPO (€) (%) A € 145.960,00 € 180.400,00 € 34.440,00 23,6% B € 149.520,00 € 184.800,00 € 35.280,00 23,6% C € 117.480,00 € 145.200,00 € 27.720,00 23,6%
  • 93. SCENARI POSSIBILI PER COSTRUIRE IN LOCAZIONE PERMANENTE 1 ) LOCAZIONE PERMANENTE CON AREA A MAX 400,00€/mq. 2 ) LOCAZIONE PERMANENTE CON AREA A COSTO 0 3 ) LOCAZIONE PERMANENTE CON CONTRIBUTO STATALE 4 ) MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE, IN LOCAZIONE PERMANENTE
  • 94. LOCAZIONE PERMANENTE CON AREA A MAX 400,00 €/mq. Canone SLV alloggio C.C. x alloggio Costo Area Annuo (€) Prestito C.C. (€/mq) (arrotondata) (€) (400€/mq) infruttifero 4,5% sc € 1.200,00 mq A 82,00 mq € 98.400,00 € 32.800,00 € 6.150,00 € 51.800,00 € 1.200,00 mq B 84,00 mq € 100.800,00 € 33.600,00 € 6.280,00 € 53.000,00 € 1.200,00 mq C 66,00 mq € 72.200,00 € 26.400,00 € 5.039,00 € 38.900,00
  • 95. LOCAZIONE PERMANENTE CON AREA A COSTO 0 Canone Annuo SLV alloggio C.C. x alloggio (€) C.C. (€/mq) Prestito infruttifero (arrotondata) (€) 4,5% sc € 1.200,00 mq A 82,00 mq € 98.400,00 € 4.680,00 € 38.400,00 € 1.200,00 mq B 84,00 mq € 100.800,00 € 4.770,00 € 40.800,00 € 1.200,00 mq C 66,00 mq € 72.200,00 € 3.860,00 € 27.200,00
  • 96. LOCAZIONE PERMANENTE CON CONTRIBUTO STATALE 240,00€ Canone SLV alloggio C.C. x Annuo (€) Prestito C.C. (€/mq) X (arrotondata) alloggio (€) infruttifero mq. 4,5% sc € 19.680,00 €1.200,00 mq A 82,00 mq €98.400,00 € 4.680,00 € 18.720,00 € 78.720,00 € 20.160,00 €1.200,00 mq B 84,00 mq €100.800,00 € 4.770,00 € 20.640,00 € 80.640,00 € 15.840,00 €1.200,00 mq C 66,00 mq €72.200,00 € 3.860,00 € 11.360,00 € 56.360,00 n.b. in “verde” valore contributo ipotizzato
  • 97. MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE, IN LOCAZIONE PERMANENTE
  • 98. MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE, IN LOCAZIONE PERMANENTE n. alloggi totale 266 n. alloggi vendita 140 n. alloggi loc. term. 28 n. alloggi loc. perm. 98
  • 99. MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE, IN LOCAZIONE PERMANENTE PERCENTUALI V/LT/LP
  • 100. MIX DI ALLOGGI DESTINATI ALLA VENDITA A LIBERO MERCATO, IN LOCAZIONE A TERMINE, IN LOCAZIONE PERMANENTE In pratica con il 50% di vendita si possono realizzare alloggi in locazione permanente azzerando il costo dell’area ritornando allo scenario già visto. Il vantaggio del costruttore è duplice: a) in termini economici: avendo un guadagno di € 2.625.600,00 b) in termini di appalto: realizzando opere per € 25.000.000,00
  • 101. MIX DI VENDITA E LOCAZIONE CON COSTO AREA VALORE AGRICOLO = 100,00 €/mq.
  • 102. MIX DI VENDITA E LOCAZIONE CON COSTO AREA VALORE AGRICOLO = 100,00 €/mq. n. alloggi totale 266 n. alloggi vendita 84 n. alloggi loc. term. 28 n. alloggi loc. perm. 154
  • 103. MIX DI VENDITA E LOCAZIONE CON COSTO AREA VALORE AGRICOLO = 100,00 €/mq. PERCENTUALI V/LT/LP
  • 104. MIX DI VENDITA E LOCAZIONE CON COSTO AREA VALORE AGRICOLO = 100,00 €/mq. Questo metodo che comunque prevede un minimo di alloggi destinati alla vendita che non scendono sotto il 30%, genera un margine di guadagno da destinare agli alloggi in locazione decisamente interessante. Scorporando il costo dell’area come nell’ipotesi precedente si ha una ulteriore diminuzione dei costi sulla porzione destinata alla locazione, con conseguente diminuzione dei canoni e dei prestiti infruttiferi. Tale somma è di € 3.205.420,00, pari a € 225,38/mq.
  • 105. CANONI DI LOCAZIONE CON COSTO ANNUO 100,00€ A 30% VENDITA A 2.200,00€/mq. Canone SLV alloggio C.C. x Contributo Annuo (€) Prestito C.C. (€/mq) (arrotondata) alloggio (€) 225,00€/mq infruttifero 4,5% sc € 18.450,00 €1.200,00 mq A 82,00 mq €98.400,00 € 4.680,00 € 19.750,00 € 79.750,00 € 18.900,00 €1.200,00 mq B 84,00 mq €100.800,00 € 4.770,00 € 21.900,00 € 81.900,00 € 14.850,00 €1.200,00 mq C 66,00 mq €72.200,00 € 3.860,00 € 12.350,00 € 57.350,00 n.b. in “verde” valore contributo destinato alla locazione
  • 106. STUDIO REALIZZATO DA Pratello 90 srl Progetto e coordinamento: arch. carla angeloni arch. michele mantovani Collaboratori di progetto: ing. andrea collina g.d. maria fiorani ing. rita andreina galli p.i. andrea gamberini g.d. claudia gamberini p.a. drusilla giovanardi arch. claudia mazzanti geom. mario rapisarda dott. geol. gaetano trezza