Questa presentazione è il frutto di un lavoro di uno dei miei alunni, viene pubblicato a mio nome per partecipare a un mini-concorso indetto nella mia classe III a.s. 2013 2014 e viene pubblicato a scopo didattico.
2. ASPETTI DELLA PRIMA INDUSTRIALIZZAZIONE
Nel XIX secolo in Europa ci furono cambiamenti apportati dalla
rivoluzione industriale che, nata in Inghilterra, si diffonde in tutta Europa:
Nascita della fabbrica e trasformazione del modo di lavorare
Importanza degli imprenditori
Nascita della classe operaia
Aumento della popolazione urbana
Nascita di nuovi sistemi di trasporto
Espansione delle attività commerciali e finanziarie
Nasce la locomotiva a vapore che rendeva più facili e veloci i trasporti in luoghi
lontani permettendo di industrializzarli.
Nascono stazioni e reti ferroviarie
3. L’Inghilterra era il paese più industrializzato al mondo in quegli anni grazie a:
Produzione di filati e tessuti
Miniere di carbone e ferro
Costruzioni meccaniche
Produzione siderurgica
Cantieri navali
Il Belgio era il secondo paese più industrializzato d’Europa, grazie a:
Posizione geografica che permetteva il commercio
La lunga tradizione artigianale che forniva manodopera qualificata
Le grandi risorse minerarie
La rete ferroviaria nazionale
La Francia, dopo Napoleone, stava iniziando a industrializzarsi grazie a:
L’industria tessile
L’industria meccanica
Le raffinerie di zucchero
L’industria chimica del vetro, della porcellana e della carta
4. La Germania inizia l’industrializzazione dopo l’abbattimento delle barriere
doganali, che permisero un mercato libero, indispensabile al commercio e allo
sviluppo industriale. Si svilupparono:
L’industria tessile
La lavorazione di vetro, ferro, porcellana e ceramica
Ma
L’industria metallurgica
L’industria mineraria, siderurgica, delle armi
La parte Est della Germania rimase meno industrializzata rispetto a quella
Ovest, aveva ancora l’agricoltura come base.
L’Italia nel 1850 non si è ancora industrializzata per diversi motivi:
Innanzitutto vi erano rigide barriere doganali
Ogni stato aveva peso, moneta, misura e leggi diverse
Le strade erano arretrate
I mercati erano limitati
Vi era scarsa capacità di acquisto
Tutto questo
rallentava il
commercio e
l’industrializzazione
Vi furono iniziative in Piemonte, Lombardo-Veneto e Liguria ma troppo arretrate
5. LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Avviene verso la fine del XIX secolo e porta numerose scoperte scientifiche e
innovazioni tecnologiche:
L’elettricità
La dinamo
La lampadina di Edison
Il locomotore elettrico
Il telegrafo di Morse, con il suo codice di linee e punti
Il telefono di Bell, non diffuso subito per la sua complicatezza
Si iniziò ad usare il petrolio per il riscaldamento e l’illuminazione: nascono
aziende come la Standard Oil Company, la Royal Dutch e la Shell.
Viene inventato il motore a scoppio da Daimler e Benz, e con lui
l’automobile, così l’uso del petrolio aumenta.
6. Le industrie e le loro scoperte principali erano:
L’industria elettrica
L’industria meccanica
L’industria chimica
Fertilizzanti per l’agricoltura
Coloranti
Impianti per la refrigerazione e la
conservazione dei cibi
La cura per la malaria
Il vaccino per la rabbia
L’aspirina
Gli antibiotici
Anche l’Italia dal 1870 inizia ad industrializzarsi
Migliorò la meccanica dei macchinari
Nacque la Pirelli, industria della gomma
Nascono importanti industrie alimentari come Cirio, Rossi e Branca
Il settore siderurgico è il più importante, nasce l’acciaieria Terni e
furono fondate nuove imprese con nuove tecnologie
Importante l’industria meccanica nel campo delle automobili, FIAT
Industria chimica
Industria elettrica
L’industria era concentrata nel triangolo industriale: Milano, Torino e Genova
7. LE COLONIE NELL’OTTOCENTO
Verso la fine del XIX secolo riprende il colonialismo per diversi motivi, dati
soprattutto dalla crescita dell’industrializzazione dovuta alla seconda
rivoluzione industriale:
Per l’aumento della popolazione, aumentata grazie alle nuove risorse
Per il bisogno di materie prime, dato l’aumento dell’industrializzazione
Per cercare nuovi mercati, per l’industrializzazione
Possedimenti coloniali inglesi:
In Asia: Singapore
In Europa: Gibilterra e Malta
Malacca
In America: Canada
Hong Kong
In Oceania: Australia e Nuova Zelanda
India
In Africa: Colonia del Capo
Sudafrica
Egitto e parte settentrionale
Kenya, Nigeria, Uganda, Sierra
Leone, Ghana, Sudan, Somalia
8. Possedimenti coloniali francesi:
In Asia: Unione indocinese con
Tonchino, Annam e Laos
In Africa: Africa occidentale
francese, Africa equatoriale
francese, Gabon, Madagascar, Gibuti
Possedimenti coloniali tedeschi:
In Africa: Togo
Camerun
Africa Sud-Occidentale tedesca (Namibia)
Africa Orientale tedesca (Ruanda, Burundi, Tanzania)
Nell’Oceano Pacifico: Isole Marianne, isole
Bismarck, isole Caroline, Nuova Guinea
Altri possedimenti:
Belgio: Congo
Olanda: Guyana, Indonesia, Nuova Guinea
Portogallo: Angola, Mozambico, Guinea portoghese
Spagna: Rio de Oro, Guinea spagnola, zona del Rif
Italia: Eritrea, Somalia
9. CONDIZIONE OPERAIA E NASCITA DEL SOCIALISMO
Verso la fine dell’ottocento gli operai si rendono conto delle loro condizioni
Lavoro uguale per uomini, donne e bambini, questi ultimi pagati in modo
misero rispetto ai primi
Giornata lavorativa da 12 a 16 ore
Nessun sostegno da parte dello Stato
Paura di un incidente sul lavoro, di malattie, della disoccupazione
Pessime condizioni di vita, miseria
10. Nasce così una coscienza di classe, si rendono conto di avere la stessa sorte e
appartenere alla stessa categoria sociale: classe operaia.
Anche l’opinione inizia ad interessarsi all’argomento e lo stato propone riforme:
Vietato il lavoro notturno agli operai di età inferiore ai 18 anni
Vietato assumere bambini di età inferiore ai 9 anni
Giornata lavorativa dei bambini ridotta a 6 ore e mezza, delle donne a dodici
Nascono le prime organizzazioni sindacali per
Migliorare le condizioni sanitarie e abitative
Opporsi ai licenziamenti
Denunciare l’insufficienza dei salari
Che devono agire in segreto all’inizio, perché venivano licenziati quelli che ne
facevano parte, soltanto dopo si ottenne il diritto di associazione e di sciopero.
11. Anche gli intellettuali vengono colpiti dalla situazione, alcuni cercano di risolverla con
utopie socialiste, sono i padri del socialismo
Saint-Simon: che vuole un mondo dove la ricchezza è tutta dello Stato,
senza proprietà privata, al governo ci sono gli scienziati.
Fourier: immaginava dei falansteri, edifici dove collaboravano gruppi di
lavoratori, senza disoccupazione
Proudhon: propose la rivoluzione anarchica, un’alleanza tra tutti per uno
stato in armonia.
12. Nel 1848 due intellettuali: Marx e Engels, pubblicano il Manifesto del partito
comunista che dettava i principi del comunismo
Attraverso una lotta di classe raggiungere l’uguaglianza
l’uguaglianza sociale, economica e giuridica
Questo è un socialismo “scientifico” perché studiato sulla società del tempo.
Idee fondamentali:
Il sistema politico borghese andava abolito insieme alla proprietà privata, tutto nella
mani dello Stato
Lo Stato andava dato alla dittatura del proletariato
I prodotti dell’agricoltura e dell’industria dovevano essere di tutti
Per fare questo bisognava abbattere i regimi politici esistenti
13. LA VITA POLITICA NEL SECONDO OTTOCENTO
Ci sono trasformazioni nel campo politico, sempre più cittadini possono
parteciparvi, nascono i primi partiti
Viene esteso il diritto di voto a più fasce sociali, e in
Francia, Danimarca, Germania, Norvegia, Spagna e Belgio il suffragio
maschile è universale.
In Italia viene esteso di poco, gli operai più ricchi ora possono votare, quindi
avranno sostegno in parlamento.
Nascono i primi partiti socialisti, in Germania nel 1875 il partito
socialdemocratico, che fece da esempio per gli altri.
In Italia nel 1892 il partito socialista italiano di Turati e in Inghilterra il partito
laburista.
14. La Chiesa è contro il socialismo perché ritenuto partito ateo, lo condanna
Tuttavia i principi del partito erano giusti, anche la Chiesa infatti si preoccupò di
fare società di mutuo soccorso, cooperative e casse rurali
Leone XIII pubblica l’enciclica Rerum Novarum dove condanna il socialismo e
chiede allo Stato e agli imprenditori di intervenire per occuparsi dei lavoratori.
Iniziano ad esserci nuove opportunità di lavoro per le donne, così da diventare
più indipendenti e autonome.
Nel 1865 nasce in Inghilterra il movimento delle Suffragette per l’emancipazione
femminile. Chiedevano:
Diritto di voto
Accesso alle professioni liberali
Miglioramento dell’istruzione femminile, mezzo essenziale per
l’emancipazione, acquisizione di un sapere da opporre alla cultura dominante.