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WORKSHOP

Igiene delle apparecchiature alimentari.
   Requisiti di legge e stato dell’arte


   Relatori: Giampaolo Betta e Roberto Massini
             – Laboratorio SITEIA.PARMA
Abstract



In base alla vigente legislazione nazionale ed europea, le apparecchiature destinate
all’industria alimentare devono essere progettate, costruite, installate e utilizzate
rispettando specifici requisiti igienici, per poter garantire la sicurezza e l’idoneità al
consumo umano dei prodotti alimentari con esse trattati.
Ma al di là della conformità agli obblighi di legge, della cui rilevanza peraltro non
sempre c’è piena consapevolezza, è necessario studiare e sviluppare nuove
soluzioni tecniche che permettano di ridurre i costi diretti e indiretti attualmente
necessari per effettuare con efficacia le operazioni di pulizia e sanificazione.
In questa ottica, che recepisce i requisiti di sostenibilità (ambientale, economica ed
etica) fortemente sostenuti nella politica europea 2020 anche per il settore
alimentare, sono proposti alcuni esempi particolarmente significativi.
Regolamento (CE) N. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari


N.B. Di seguito la versione in lingua italiana ufficiale del Regolamento è stata corretta
per renderla maggiormente conforme al testo in lingua inglese, avente valore legale.


Articolo 2 - Definizioni

a) "igiene alimentare", in seguito denominata "igiene": le misure e le condizioni
necessarie per controllare i pericoli e garantire l'idoneità al consumo umano di un
prodotto alimentare tenendo conto dell'uso previsto;



“igiene alimentare” = “sicurezza alimentare” + “Idoneità al consumo umano”
“sicurezza alimentare” = assenza di pericoli per la salute del consumatore
“idoneità al consumo umano” = rispetto di tutti gli obblighi di legge applicabili, anche
se la loro trasgressione non comporta potenziali pericoli per la salute del consumatore
“controllare”, come traduzione del termine inglese “control”, = regolare in prevenzione
“controllare i pericoli” vuol dire prevenirli o eliminarli lungo tutta la catena alimentare
continua: Regolamento (CE) N. 852/2004

ALLEGATO II - REQUISITI IGIENICI GENERALI APPLICABILI A TUTTI GLI
OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALL'ALLEGATO I)
CAPITOLO V - Requisiti applicabili alle apparecchiature
1. Tutti gli oggetti, le strumentazioni e le apparecchiature che vengono a contatto degli
alimenti devono:
a) essere efficacemente puliti e, se necessario, disinfettati. La pulitura e la disinfezione
devono avere luogo con una frequenza sufficiente ad evitare ogni rischio di
contaminazione;
b) essere costruiti, essere di materiale tale ed essere mantenuti in buon ordine,
manutenzione e condizioni tali da rendere minimo qualsiasi rischio di contaminazione;
c) ad eccezione dei contenitori e degli imballaggi a perdere, essere costruiti, essere di
materiale tale ed essere mantenuti in buon ordine, manutenzione e condizioni tali da
permettere di mantenerli puliti e, ove necessario, disinfettati;
d) essere installati in modo da consentire un'adeguata pulizia delle apparecchiature e
dell'area circostante.
2. Ove necessario, le apparecchiature devono essere munite di ogni dispositivo di
controllo necessario per garantire gli obiettivi del presente regolamento.
 Ovvero, garantire la sicurezza e l’idoneità al consumo umano dei prodotti alimentari
D.Lgs 27 gennaio 2010 n. 17

  Parziale attuazione della direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine … omissis …

   N.B. La prima Direttiva “Macchine” risale al 1989, recepita in Italia dal D.P.R. 459/96
   Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e
     93/68/CEE. La successiva Direttiva 98/37/CE non risulta che sia stata recepita.

ALLEGATO I - Requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute relativi alla
progettazione e alla costruzione delle macchine
2. REQUISITI ESSENZIALI SUPPLEMENTARI DI SICUREZZA E DI TUTELA DELLA
SALUTE PER TALUNE CATEGORIE DI MACCHINE
2.1. MACCHINE ALIMENTARI E MACCHINE PER PRODOTTI COSMETICI O
FARMACEUTICI
2.1.1. Considerazioni generali
Le macchine destinate ad essere utilizzate per prodotti alimentari o per prodotti cosmetici o
farmaceutici devono essere progettate e costruite in modo da evitare qualsiasi rischio di
infezione, di malattia e di contagio. (si intende per il consumatore dell’alimento trattato)
Vanno osservati i seguenti requisiti:
a) i materiali a contatto o che possono venire a contatto con prodotti alimentari, cosmetici o
farmaceutici devono essere conformi alle direttive in materia. La macchina deve essere
progettata e costruita in modo tale che detti materiali possano essere puliti prima di ogni
utilizzazione; se questo non è possibile devono essere utilizzati elementi monouso;
continua: D.Lgs 27 gennaio 2010 n. 17

b) tutte le superfici a contatto con i prodotti alimentari, cosmetici o farmaceutici ad
eccezione di quelle degli elementi monouso devono:
- essere lisce e prive di rugosità o spazi (fessure) in cui possono fermarsi materie
organiche. Lo stesso requisito va rispettato per i collegamenti fra le superfici,
- essere progettate e costruite in modo da ridurre al minimo le sporgenze, i bordi e gli
angoli,
- poter essere pulite e disinfettate facilmente, se del caso (quando necessario), dopo aver
asportato le parti facilmente smontabili; gli angoli interni devono essere raccordati con
raggi tali da consentire una pulizia completa;
c) i liquidi e i gas aerosol provenienti da prodotti alimentari, cosmetici o farmaceutici e dai
prodotti di pulizia, di disinfezione e di risciacquatura devono poter defluire completamente
verso l'esterno della macchina (se possibile in una posizione "pulizia");
d) la macchina deve essere progettata e costruita al fine di evitare l'ingresso di sostanze o
di esseri vivi, in particolare insetti o accumuli di materie organiche, in zone impossibili da
pulire;
e) la macchina deve essere progettata e costruita in modo che i prodotti ausiliari pericolosi
per la salute, inclusi i lubrificanti, non possano entrare in contatto con i prodotti alimentari,
cosmetici o farmaceutici. All'occorrenza (quando necessario), la macchina deve essere
progettata e costruita per permettere di verificare regolarmente il rispetto di questo
requisito.
continua: D.Lgs 27 gennaio 2010 n. 17


2.1.2. Istruzioni
Le istruzioni delle macchine alimentari e delle macchine destinate ad essere utilizzate per
prodotti cosmetici o farmaceutici devono indicare i prodotti e i metodi raccomandati
per la pulizia, la disinfezione e la risciacquatura non solo delle parti facilmente
accessibili ma anche delle parti alle quali è impossibile o sconsigliato accedere



ALLEGATO II - Dichiarazioni
1. CONTENUTO
A. DICHIARAZIONE CE DI CONFORMITÀ DI UNA MACCHINA

ALLEGATO III - Marcatura "CE"


N.B.
La dichiarazione di conformità rilasciata dal fornitore, non esime l’industria alimentare
dall’obbligo di accertarsi dell’igienicità delle apparecchiature utilizzate. Inoltre, la
dichiarazione di conformità del fornitore decade quando l’apparecchiatura subisce
modifiche, oppure è utilizzata con modalità diverse da quelle originariamente previste.
Norme armonizzate (EN) alla “Direttiva Macchine”


A supporto delle Direttive “Macchine”, in sede europea sono state emanate norme
volontarie relative alle macchine per l’industria alimentare. Il rispetto di tali norme
comporta la presunzione di conformità delle macchine ai requisiti imposti dalle Direttive.
Tali norme sono volontarie, ma permettono di adempiere in maniera corretta e completa ai
corrispondenti obblighi di legge. Chi non le adotta si assume l’onere di una validazione
documentata della propria macchina per dimostrarne la conformità.



UNI EN 1672-2:2009 Macchine per l'industria alimentare - Concetti di base - Parte 2:
Requisiti di igiene (di questa ultima versione finora è stato tradotto in italiano solo il titolo)

UNI EN ISO 14159:2008 Sicurezza del macchinario - Requisiti relativi all'igiene per la
progettazione del macchinario
Esempio tratto dalla: UNI EN 1672-2:2009

Figure A.1 - Food area,
splash area and non-food
area
Esempio tratto dalla: UNI EN ISO 14159:2008
figura B.4 Giunti permanenti             figura B.8 Progettazione di elementi di
Legenda: 1 Prodotto                      fissaggio
Considerazioni sul rispetto della “Direttiva Macchine”

Fin dall’entrata in vigore della prima Direttiva “Macchine” (89/392/CEE), la marcatura “CE”
riportata dal costruttore sulla macchina è una dichiarazione di conformità a tutti gli obblighi
pertinenti (autocertificazione). Nel caso delle macchine destinate all’industria alimentare,
tale conformità si riferisce, oltre che ai requisiti di sicurezza dell’utilizzatore, anche ai
requisiti igienici specifici aggiuntivi elencati al punto 2.1 dell’Allegato 1.
Tra le norme EN armonizzate alla “Direttiva Macchine”, finalizzate ad esemplificare le
modalità pratiche di adempimento e con il volontario rispetto delle quali si acquisisce la
presunzione di conformità alla Direttiva stessa, alcune trattano specificatamente proprio i
requisiti di igiene delle macchine per l’industria alimentare.
Eppure, nonostante si tratti di obblighi di legge consolidati da più di un ventennio, tuttora
non è raro trovare nelle imprese alimentari apparecchiature che non possono essere
considerate effettivamente igieniche.
Evidentemente non tutti i soggetti interessati sono stati finora consapevoli degli obblighi
igienici aggiuntivi per le macchine destinate all’industria alimentare.
La ragione può essere individuata nel fatto che la “Direttiva Macchine” si riferisce
soprattutto alla sicurezza del lavoro ed è ben conosciuta da coloro che, nei diversi ambiti
di competenza, hanno tale interesse e responsabilità; mentre la legislazione specifica
sull’igiene alimentare, come il Regolamento (CE) N. 852/2004 nel capitolo V dell’Allegato
II, non richiama la “Direttiva Macchine” all’attenzione di coloro che hanno interesse e
responsabilità per l’igiene alimentare.
EHEDG Guidelines



Parallelamente alla stesura delle direttive macchine e delle norme europee specifiche,
a partire dal 1992 l’EHEDG (European Hygienic Engineering & Design Group) ha via
via definito i criteri di progettazione e costruzione delle apparecchiature (non solo alle
macchine) impiegate nell’industria alimentare.
Le norme EHEDG prendono in esame diverse tipologie di apparecchiature (chiuse,
aperte, per prodotti liquidi, di tipo asettico) indipendentemente dal settore alimentare di
applicazione e, inoltre, comprendono anche le modalità standardizzate per accertare
sperimentalmente in maniera oggettiva l’effettiva pulibilità e sanificabilità.
La validazione delle modalità di pulizia e sanificazione è particolarmente importante,
considerato che il costruttore deve descriverle nelle “istruzioni per l’uso” prescritte
dalle direttive macchine, assumendosi quindi la responsabilità della loro efficacia.
Nel caso di impianti per pastorizzazione e sterilizzazione a flusso continuo, sono
specificate le caratteristiche costruttive e di strumentazione che permettono di tenere
effettivamente sotto controllo i parametri di processo critici ai fini dell’effetto
sterilizzante applicato.
http://www.ehedg.unipr.it/




              Attraverso questo sito, si può chiedere
              l’invio a titolo gratuito di una copia del
                      Doc. 8 tradotto in italiano
Pulizia e Sanificazione


Obiettivo della pulizia e sanificazione delle superfici destinate al contatto con i prodotti
alimentari è eliminare corpi e materiali estranei, nutrienti per le forme microbiche
(residui dello stesso prodotto trattato) e le forme microbiche stesse.
In generale, l’ordine corretto di effettuazione delle operazioni di pulizia e sanificazione
delle superfici a contatto è il seguente:

    scarico: del prodotto, per drenaggio o per spostamento con acqua;
    eventuale ammollo: in acqua ferma o a riciclo, nel caso di incrostazioni disidratate
    lavaggio: asportazione dei residui di prodotto alimentare con azione meccanica di
    un flusso di acqua (la reologia del prodotto influisce molto, poco la solubilità);
    detergenza: asportazione delle patine superficiali con azione chimica (alcalina per
    lipidi, proteine e pectine, acida per minerali, ossidante per biofilm) e meccanica;
    risciacquo: sostituzione della pellicola statica di soluzione detergente con acqua
    potabile;
    sanificazione: distruzione delle forme microbiche rimaste ancorate sulla superficie,
    con mezzi chimici e/o termici;
    risciacquo finale: sostituzione della pellicola statica di soluzione germicida con
    acqua potabile (per alcuni sanificanti è consentito omettere questa fase).
The United Nations University – Fisheries Training Programme

 Distribution of microbes in the processing environment after cleaning and in
processing after 8 working hrs in a fish plant located in Reykjavik, Icelan (2002)


                    E’ il prodotto che pulisce alcune macchine !




                                      Bilancia a nastro




                                                                           Nastro trasportatore
                                           Bilancia a
                                            nastro




                                                                                (plastica)
Codex Alimentarius - CAC/GL 61 – 2007

    Guidelines on the Application of General Principles of Food Hygiene to the
            Control of Listeria monocytogenes in (Ready-to-Eat) Foods

4.3 EQUIPMENT
4.3.1 General
Due to the ability of L. monocytogenes to exist in biofilms and persist in harbourage
sites for extended periods, processing equipment should be designed,
constructed and maintained to avoid, for example, cracks, crevices, rough welds,
hollow tubes and supports, close fitting metal-to-metal or metal-to-plastic surfaces,
worn seals and gaskets or other areas that cannot be reached during normal
cleaning and disinfection of food contact surfaces and adjacent areas.
Racks or other equipment used for transporting exposed product should have easily
cleaned cover guards over the wheels to prevent contamination of the food from wheel
spray.
Cold surfaces (e.g., refrigeration units) can be sources for psychrotrophic bacteria,
especially L. monocytogenes. Condensate from refrigeration unit pans should be
directed to a drain via a hose or drip pans should be emptied, cleaned and disinfected
on a regular basis.
Insulation should be designed and installed in a manner that it does not become a
harbourage site for L. monocytogenes .
The EFSA Journal (2005) 175, 1-48

                “Bacillus cereus and other Bacillus spp in foodstuffs”

Cleaning is an essential step in preventing machines and equipments used to
move food inside the processing plant to support growth of Bacillus cereus.
When possible the use of hypochlorite (pH<8) is recommendable at least in pipelines.
This will eliminate or dramatically reduce the number of spores. The use of weak acids at
30-40ºC for 20-30 min can be an alternative to chemicals that can harm the pasteurizer
or other equipments (Andersson et al 1995).
Spores of Bacillus cereus have a pronounced ability to adhere to the surface of
stainless steel material commonly used to build processing equipment for the
food industry, which may become a reservoir of spores.
Therefore the attachment of Bacillus cereus to online processing equipment may present
a major problem for the food industry (Peng et al, 2001). It is a major cause for its
presence and the difficulty of control. To provide consumers with wholesome and safe
products, it is essential to control microorganisms present not only in food products but in
the processing equipment as well. This might imply increasing the cleaning frequency
and intensity (Pontefract 1991, Lelieveld 1985).
Well designed pipelines to improve the cleaning process can help to fight against
the formation of biofilms as reservoirs of bacteria.
Effettiva pulibilità e sanificabilità


Una superficie non perfettamente pulita non è del tutto sanificabile perché le forme
microbiche risultano schermate, indipendentemente dal tipo di germicida utilizzato

Nella pulizia a spruzzo, non sono pulibili le superfici che non siano direttamente
impattate dai getti
Nelle tubazioni e nelle apparecchiature chiuse, non sono completamente pulibili e,
quindi, non sono sanificabili:
- Le zone di ristagno (stratificazione per densità) di liquidi-solidi, non completamente
drenabili, e quelle che inglobano gas, non completamente sfiatabili.
- Le superfici non adeguatamente flussabili, per schermatura in corrispondenza di
variazioni di sezione o di direzione.
Negli impianti continui, la durata di un “run” produttivo, che determina l’economicità del
processo, dipende dalla velocità con la quale si ha formazione di “biofilm”, oppure di
“fouling” e di “burn-off” sulle pareti calde, il cui accrescimento e invecchiamento rendono
più lenta o, addirittura, inefficace la normale operazione di pulitura.
La velocità di formazione di questi depositi dipende dal più o meno efficace flussaggio
delle pareti da parte del prodotto stesso. D’altra parte, il tipo di moto e i profili
fluidodinamici dipendono dallo specifico comportamento reologico del prodotto trattato.
Alcuni possibili effetti “perversi” e loro prevenzione

Effetti “perversi”
   La “nebbia” generata nella pulizia delle superfici esterne veicola forme microbiche e,
   ricadendo, ricontamina le superfici a contatto già pulite e sanificate ma non protette
   Nel lavaggio a spruzzo non confinato, per proiezione, si sporcano superfici pulite
   Nel rimontaggio si risporcano le superfici pulite (velature di lubrificanti)
   Dopo pulitura manuale residuano corpi estranei
   Residui di detergenti e/o di sanificanti non dilavati nel rischiacquo per errori operativi
   Patine superficiali resistenti dovute all’impiego di acqua a composizione non idonea
   La detergenza alcalina depassiva l’acciaio inox (con cloruri si ha corrosione
   perforante)
Prevenzione
   Estendere l’applicazione dei sistemi CIP (impianto centralizzato e utenze satelliti)
   Confinare il più possibile le superfici soggette a sporcamento, assicurandone la
   completa drenabilità e flussabilità
   Utilizzare detergenti semplici e a basso costo (quali soda e acido nitrico) e acqua a
   composizione controllata.
   Ottimizzare i cicli di lavaggio, detergenza, risciacquo, sanificazione e risciacquo finale
   e controllarli automaticamente
   Periodicamente ripassivare l’acciaio inossidabile con acido nitrico
Dall’analisi dei problemi, nuove opportunità

Lo sporcamento e la pulibilità di una superficie dipende dalla intensità e uniformità
dell’azione meccanica esercitata, rispettivamente, dal flusso del prodotto stesso e dal
flusso dei liquidi di lavaggio, detergenza e risciacquo.
La completa flussabilità e drenabilità, che minimizza il grado di sporcamento e
massimizza la pulibilità delle superfici a contatto, dipende dalla geometria delle
superfici stesse in funzione della cinetica relativa di interazione con il prodotto.
Le operazioni di pulizia e sanificazione, oltre ai costi specifici, limitano la capacità
produttiva di una intera linea produttiva.

E’ auspicabile una collaborazione tra costruttori di apparecchiature alimentari e
utilizzatori di ciascun settore specifico, per perseguire soluzioni tecniche che, oltre a
garantire l’efficacia di legge, siano il più possibile efficienti.
    Riducendo il fouling e la formazione di biofilm
    Riducendo i tempi di pulizia e sanificazione
    Riducendo gli interventi manuali
    Riducendo la quantità di prodotto inviata al depuratore
    Riducendo il consumo di detergenti, di sanificanti e di acqua trattata e potabile
Possibili ambiti di innovazione



Impianti di raffreddamento, congelamento e stoccaggio a basse temperature
Camere ultraclean (“bianche”) e relative apparecchiature per porzionamento e
confezionamento di prodotti alimentari “ready-to-eat” refrigerati con data di scadenza
(salumi, pasta fresca, ecc.)
Apparecchiature aperte in generale e, in particolare, per prodotti difficilmente drenabili e
lavabili

Per valutare oggettivamente i vantaggi delle apparecchiature innovative rispetto a quelle
attuali, è preliminarmente necessario mettere a punto metodi standardizzati per valutare:
- la pulibilità (presupposto necessario per la sanificazione)
- i costi diretti e indiretti

Le imprese meccano-alimentari e alimentari interessate a questo ambito di ricerca
     industriale e sviluppo precompetitivo possono contare sulle competenze
       specifiche presenti nel Centro Interdipartimentale SITEIA.PARMA, in
                   collaborazione con la Sezione Italiana EHEDG
Grazie per la cortese attenzione

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  • 1. WORKSHOP Igiene delle apparecchiature alimentari. Requisiti di legge e stato dell’arte Relatori: Giampaolo Betta e Roberto Massini – Laboratorio SITEIA.PARMA
  • 2. Abstract In base alla vigente legislazione nazionale ed europea, le apparecchiature destinate all’industria alimentare devono essere progettate, costruite, installate e utilizzate rispettando specifici requisiti igienici, per poter garantire la sicurezza e l’idoneità al consumo umano dei prodotti alimentari con esse trattati. Ma al di là della conformità agli obblighi di legge, della cui rilevanza peraltro non sempre c’è piena consapevolezza, è necessario studiare e sviluppare nuove soluzioni tecniche che permettano di ridurre i costi diretti e indiretti attualmente necessari per effettuare con efficacia le operazioni di pulizia e sanificazione. In questa ottica, che recepisce i requisiti di sostenibilità (ambientale, economica ed etica) fortemente sostenuti nella politica europea 2020 anche per il settore alimentare, sono proposti alcuni esempi particolarmente significativi.
  • 3. Regolamento (CE) N. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari N.B. Di seguito la versione in lingua italiana ufficiale del Regolamento è stata corretta per renderla maggiormente conforme al testo in lingua inglese, avente valore legale. Articolo 2 - Definizioni a) "igiene alimentare", in seguito denominata "igiene": le misure e le condizioni necessarie per controllare i pericoli e garantire l'idoneità al consumo umano di un prodotto alimentare tenendo conto dell'uso previsto; “igiene alimentare” = “sicurezza alimentare” + “Idoneità al consumo umano” “sicurezza alimentare” = assenza di pericoli per la salute del consumatore “idoneità al consumo umano” = rispetto di tutti gli obblighi di legge applicabili, anche se la loro trasgressione non comporta potenziali pericoli per la salute del consumatore “controllare”, come traduzione del termine inglese “control”, = regolare in prevenzione “controllare i pericoli” vuol dire prevenirli o eliminarli lungo tutta la catena alimentare
  • 4. continua: Regolamento (CE) N. 852/2004 ALLEGATO II - REQUISITI IGIENICI GENERALI APPLICABILI A TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALL'ALLEGATO I) CAPITOLO V - Requisiti applicabili alle apparecchiature 1. Tutti gli oggetti, le strumentazioni e le apparecchiature che vengono a contatto degli alimenti devono: a) essere efficacemente puliti e, se necessario, disinfettati. La pulitura e la disinfezione devono avere luogo con una frequenza sufficiente ad evitare ogni rischio di contaminazione; b) essere costruiti, essere di materiale tale ed essere mantenuti in buon ordine, manutenzione e condizioni tali da rendere minimo qualsiasi rischio di contaminazione; c) ad eccezione dei contenitori e degli imballaggi a perdere, essere costruiti, essere di materiale tale ed essere mantenuti in buon ordine, manutenzione e condizioni tali da permettere di mantenerli puliti e, ove necessario, disinfettati; d) essere installati in modo da consentire un'adeguata pulizia delle apparecchiature e dell'area circostante. 2. Ove necessario, le apparecchiature devono essere munite di ogni dispositivo di controllo necessario per garantire gli obiettivi del presente regolamento. Ovvero, garantire la sicurezza e l’idoneità al consumo umano dei prodotti alimentari
  • 5. D.Lgs 27 gennaio 2010 n. 17 Parziale attuazione della direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine … omissis … N.B. La prima Direttiva “Macchine” risale al 1989, recepita in Italia dal D.P.R. 459/96 Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE. La successiva Direttiva 98/37/CE non risulta che sia stata recepita. ALLEGATO I - Requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute relativi alla progettazione e alla costruzione delle macchine 2. REQUISITI ESSENZIALI SUPPLEMENTARI DI SICUREZZA E DI TUTELA DELLA SALUTE PER TALUNE CATEGORIE DI MACCHINE 2.1. MACCHINE ALIMENTARI E MACCHINE PER PRODOTTI COSMETICI O FARMACEUTICI 2.1.1. Considerazioni generali Le macchine destinate ad essere utilizzate per prodotti alimentari o per prodotti cosmetici o farmaceutici devono essere progettate e costruite in modo da evitare qualsiasi rischio di infezione, di malattia e di contagio. (si intende per il consumatore dell’alimento trattato) Vanno osservati i seguenti requisiti: a) i materiali a contatto o che possono venire a contatto con prodotti alimentari, cosmetici o farmaceutici devono essere conformi alle direttive in materia. La macchina deve essere progettata e costruita in modo tale che detti materiali possano essere puliti prima di ogni utilizzazione; se questo non è possibile devono essere utilizzati elementi monouso;
  • 6. continua: D.Lgs 27 gennaio 2010 n. 17 b) tutte le superfici a contatto con i prodotti alimentari, cosmetici o farmaceutici ad eccezione di quelle degli elementi monouso devono: - essere lisce e prive di rugosità o spazi (fessure) in cui possono fermarsi materie organiche. Lo stesso requisito va rispettato per i collegamenti fra le superfici, - essere progettate e costruite in modo da ridurre al minimo le sporgenze, i bordi e gli angoli, - poter essere pulite e disinfettate facilmente, se del caso (quando necessario), dopo aver asportato le parti facilmente smontabili; gli angoli interni devono essere raccordati con raggi tali da consentire una pulizia completa; c) i liquidi e i gas aerosol provenienti da prodotti alimentari, cosmetici o farmaceutici e dai prodotti di pulizia, di disinfezione e di risciacquatura devono poter defluire completamente verso l'esterno della macchina (se possibile in una posizione "pulizia"); d) la macchina deve essere progettata e costruita al fine di evitare l'ingresso di sostanze o di esseri vivi, in particolare insetti o accumuli di materie organiche, in zone impossibili da pulire; e) la macchina deve essere progettata e costruita in modo che i prodotti ausiliari pericolosi per la salute, inclusi i lubrificanti, non possano entrare in contatto con i prodotti alimentari, cosmetici o farmaceutici. All'occorrenza (quando necessario), la macchina deve essere progettata e costruita per permettere di verificare regolarmente il rispetto di questo requisito.
  • 7. continua: D.Lgs 27 gennaio 2010 n. 17 2.1.2. Istruzioni Le istruzioni delle macchine alimentari e delle macchine destinate ad essere utilizzate per prodotti cosmetici o farmaceutici devono indicare i prodotti e i metodi raccomandati per la pulizia, la disinfezione e la risciacquatura non solo delle parti facilmente accessibili ma anche delle parti alle quali è impossibile o sconsigliato accedere ALLEGATO II - Dichiarazioni 1. CONTENUTO A. DICHIARAZIONE CE DI CONFORMITÀ DI UNA MACCHINA ALLEGATO III - Marcatura "CE" N.B. La dichiarazione di conformità rilasciata dal fornitore, non esime l’industria alimentare dall’obbligo di accertarsi dell’igienicità delle apparecchiature utilizzate. Inoltre, la dichiarazione di conformità del fornitore decade quando l’apparecchiatura subisce modifiche, oppure è utilizzata con modalità diverse da quelle originariamente previste.
  • 8. Norme armonizzate (EN) alla “Direttiva Macchine” A supporto delle Direttive “Macchine”, in sede europea sono state emanate norme volontarie relative alle macchine per l’industria alimentare. Il rispetto di tali norme comporta la presunzione di conformità delle macchine ai requisiti imposti dalle Direttive. Tali norme sono volontarie, ma permettono di adempiere in maniera corretta e completa ai corrispondenti obblighi di legge. Chi non le adotta si assume l’onere di una validazione documentata della propria macchina per dimostrarne la conformità. UNI EN 1672-2:2009 Macchine per l'industria alimentare - Concetti di base - Parte 2: Requisiti di igiene (di questa ultima versione finora è stato tradotto in italiano solo il titolo) UNI EN ISO 14159:2008 Sicurezza del macchinario - Requisiti relativi all'igiene per la progettazione del macchinario
  • 9. Esempio tratto dalla: UNI EN 1672-2:2009 Figure A.1 - Food area, splash area and non-food area
  • 10. Esempio tratto dalla: UNI EN ISO 14159:2008 figura B.4 Giunti permanenti figura B.8 Progettazione di elementi di Legenda: 1 Prodotto fissaggio
  • 11. Considerazioni sul rispetto della “Direttiva Macchine” Fin dall’entrata in vigore della prima Direttiva “Macchine” (89/392/CEE), la marcatura “CE” riportata dal costruttore sulla macchina è una dichiarazione di conformità a tutti gli obblighi pertinenti (autocertificazione). Nel caso delle macchine destinate all’industria alimentare, tale conformità si riferisce, oltre che ai requisiti di sicurezza dell’utilizzatore, anche ai requisiti igienici specifici aggiuntivi elencati al punto 2.1 dell’Allegato 1. Tra le norme EN armonizzate alla “Direttiva Macchine”, finalizzate ad esemplificare le modalità pratiche di adempimento e con il volontario rispetto delle quali si acquisisce la presunzione di conformità alla Direttiva stessa, alcune trattano specificatamente proprio i requisiti di igiene delle macchine per l’industria alimentare. Eppure, nonostante si tratti di obblighi di legge consolidati da più di un ventennio, tuttora non è raro trovare nelle imprese alimentari apparecchiature che non possono essere considerate effettivamente igieniche. Evidentemente non tutti i soggetti interessati sono stati finora consapevoli degli obblighi igienici aggiuntivi per le macchine destinate all’industria alimentare. La ragione può essere individuata nel fatto che la “Direttiva Macchine” si riferisce soprattutto alla sicurezza del lavoro ed è ben conosciuta da coloro che, nei diversi ambiti di competenza, hanno tale interesse e responsabilità; mentre la legislazione specifica sull’igiene alimentare, come il Regolamento (CE) N. 852/2004 nel capitolo V dell’Allegato II, non richiama la “Direttiva Macchine” all’attenzione di coloro che hanno interesse e responsabilità per l’igiene alimentare.
  • 12. EHEDG Guidelines Parallelamente alla stesura delle direttive macchine e delle norme europee specifiche, a partire dal 1992 l’EHEDG (European Hygienic Engineering & Design Group) ha via via definito i criteri di progettazione e costruzione delle apparecchiature (non solo alle macchine) impiegate nell’industria alimentare. Le norme EHEDG prendono in esame diverse tipologie di apparecchiature (chiuse, aperte, per prodotti liquidi, di tipo asettico) indipendentemente dal settore alimentare di applicazione e, inoltre, comprendono anche le modalità standardizzate per accertare sperimentalmente in maniera oggettiva l’effettiva pulibilità e sanificabilità. La validazione delle modalità di pulizia e sanificazione è particolarmente importante, considerato che il costruttore deve descriverle nelle “istruzioni per l’uso” prescritte dalle direttive macchine, assumendosi quindi la responsabilità della loro efficacia. Nel caso di impianti per pastorizzazione e sterilizzazione a flusso continuo, sono specificate le caratteristiche costruttive e di strumentazione che permettono di tenere effettivamente sotto controllo i parametri di processo critici ai fini dell’effetto sterilizzante applicato.
  • 13. http://www.ehedg.unipr.it/ Attraverso questo sito, si può chiedere l’invio a titolo gratuito di una copia del Doc. 8 tradotto in italiano
  • 14.
  • 15. Pulizia e Sanificazione Obiettivo della pulizia e sanificazione delle superfici destinate al contatto con i prodotti alimentari è eliminare corpi e materiali estranei, nutrienti per le forme microbiche (residui dello stesso prodotto trattato) e le forme microbiche stesse. In generale, l’ordine corretto di effettuazione delle operazioni di pulizia e sanificazione delle superfici a contatto è il seguente: scarico: del prodotto, per drenaggio o per spostamento con acqua; eventuale ammollo: in acqua ferma o a riciclo, nel caso di incrostazioni disidratate lavaggio: asportazione dei residui di prodotto alimentare con azione meccanica di un flusso di acqua (la reologia del prodotto influisce molto, poco la solubilità); detergenza: asportazione delle patine superficiali con azione chimica (alcalina per lipidi, proteine e pectine, acida per minerali, ossidante per biofilm) e meccanica; risciacquo: sostituzione della pellicola statica di soluzione detergente con acqua potabile; sanificazione: distruzione delle forme microbiche rimaste ancorate sulla superficie, con mezzi chimici e/o termici; risciacquo finale: sostituzione della pellicola statica di soluzione germicida con acqua potabile (per alcuni sanificanti è consentito omettere questa fase).
  • 16. The United Nations University – Fisheries Training Programme Distribution of microbes in the processing environment after cleaning and in processing after 8 working hrs in a fish plant located in Reykjavik, Icelan (2002) E’ il prodotto che pulisce alcune macchine ! Bilancia a nastro Nastro trasportatore Bilancia a nastro (plastica)
  • 17. Codex Alimentarius - CAC/GL 61 – 2007 Guidelines on the Application of General Principles of Food Hygiene to the Control of Listeria monocytogenes in (Ready-to-Eat) Foods 4.3 EQUIPMENT 4.3.1 General Due to the ability of L. monocytogenes to exist in biofilms and persist in harbourage sites for extended periods, processing equipment should be designed, constructed and maintained to avoid, for example, cracks, crevices, rough welds, hollow tubes and supports, close fitting metal-to-metal or metal-to-plastic surfaces, worn seals and gaskets or other areas that cannot be reached during normal cleaning and disinfection of food contact surfaces and adjacent areas. Racks or other equipment used for transporting exposed product should have easily cleaned cover guards over the wheels to prevent contamination of the food from wheel spray. Cold surfaces (e.g., refrigeration units) can be sources for psychrotrophic bacteria, especially L. monocytogenes. Condensate from refrigeration unit pans should be directed to a drain via a hose or drip pans should be emptied, cleaned and disinfected on a regular basis. Insulation should be designed and installed in a manner that it does not become a harbourage site for L. monocytogenes .
  • 18. The EFSA Journal (2005) 175, 1-48 “Bacillus cereus and other Bacillus spp in foodstuffs” Cleaning is an essential step in preventing machines and equipments used to move food inside the processing plant to support growth of Bacillus cereus. When possible the use of hypochlorite (pH<8) is recommendable at least in pipelines. This will eliminate or dramatically reduce the number of spores. The use of weak acids at 30-40ºC for 20-30 min can be an alternative to chemicals that can harm the pasteurizer or other equipments (Andersson et al 1995). Spores of Bacillus cereus have a pronounced ability to adhere to the surface of stainless steel material commonly used to build processing equipment for the food industry, which may become a reservoir of spores. Therefore the attachment of Bacillus cereus to online processing equipment may present a major problem for the food industry (Peng et al, 2001). It is a major cause for its presence and the difficulty of control. To provide consumers with wholesome and safe products, it is essential to control microorganisms present not only in food products but in the processing equipment as well. This might imply increasing the cleaning frequency and intensity (Pontefract 1991, Lelieveld 1985). Well designed pipelines to improve the cleaning process can help to fight against the formation of biofilms as reservoirs of bacteria.
  • 19. Effettiva pulibilità e sanificabilità Una superficie non perfettamente pulita non è del tutto sanificabile perché le forme microbiche risultano schermate, indipendentemente dal tipo di germicida utilizzato Nella pulizia a spruzzo, non sono pulibili le superfici che non siano direttamente impattate dai getti Nelle tubazioni e nelle apparecchiature chiuse, non sono completamente pulibili e, quindi, non sono sanificabili: - Le zone di ristagno (stratificazione per densità) di liquidi-solidi, non completamente drenabili, e quelle che inglobano gas, non completamente sfiatabili. - Le superfici non adeguatamente flussabili, per schermatura in corrispondenza di variazioni di sezione o di direzione. Negli impianti continui, la durata di un “run” produttivo, che determina l’economicità del processo, dipende dalla velocità con la quale si ha formazione di “biofilm”, oppure di “fouling” e di “burn-off” sulle pareti calde, il cui accrescimento e invecchiamento rendono più lenta o, addirittura, inefficace la normale operazione di pulitura. La velocità di formazione di questi depositi dipende dal più o meno efficace flussaggio delle pareti da parte del prodotto stesso. D’altra parte, il tipo di moto e i profili fluidodinamici dipendono dallo specifico comportamento reologico del prodotto trattato.
  • 20. Alcuni possibili effetti “perversi” e loro prevenzione Effetti “perversi” La “nebbia” generata nella pulizia delle superfici esterne veicola forme microbiche e, ricadendo, ricontamina le superfici a contatto già pulite e sanificate ma non protette Nel lavaggio a spruzzo non confinato, per proiezione, si sporcano superfici pulite Nel rimontaggio si risporcano le superfici pulite (velature di lubrificanti) Dopo pulitura manuale residuano corpi estranei Residui di detergenti e/o di sanificanti non dilavati nel rischiacquo per errori operativi Patine superficiali resistenti dovute all’impiego di acqua a composizione non idonea La detergenza alcalina depassiva l’acciaio inox (con cloruri si ha corrosione perforante) Prevenzione Estendere l’applicazione dei sistemi CIP (impianto centralizzato e utenze satelliti) Confinare il più possibile le superfici soggette a sporcamento, assicurandone la completa drenabilità e flussabilità Utilizzare detergenti semplici e a basso costo (quali soda e acido nitrico) e acqua a composizione controllata. Ottimizzare i cicli di lavaggio, detergenza, risciacquo, sanificazione e risciacquo finale e controllarli automaticamente Periodicamente ripassivare l’acciaio inossidabile con acido nitrico
  • 21. Dall’analisi dei problemi, nuove opportunità Lo sporcamento e la pulibilità di una superficie dipende dalla intensità e uniformità dell’azione meccanica esercitata, rispettivamente, dal flusso del prodotto stesso e dal flusso dei liquidi di lavaggio, detergenza e risciacquo. La completa flussabilità e drenabilità, che minimizza il grado di sporcamento e massimizza la pulibilità delle superfici a contatto, dipende dalla geometria delle superfici stesse in funzione della cinetica relativa di interazione con il prodotto. Le operazioni di pulizia e sanificazione, oltre ai costi specifici, limitano la capacità produttiva di una intera linea produttiva. E’ auspicabile una collaborazione tra costruttori di apparecchiature alimentari e utilizzatori di ciascun settore specifico, per perseguire soluzioni tecniche che, oltre a garantire l’efficacia di legge, siano il più possibile efficienti. Riducendo il fouling e la formazione di biofilm Riducendo i tempi di pulizia e sanificazione Riducendo gli interventi manuali Riducendo la quantità di prodotto inviata al depuratore Riducendo il consumo di detergenti, di sanificanti e di acqua trattata e potabile
  • 22. Possibili ambiti di innovazione Impianti di raffreddamento, congelamento e stoccaggio a basse temperature Camere ultraclean (“bianche”) e relative apparecchiature per porzionamento e confezionamento di prodotti alimentari “ready-to-eat” refrigerati con data di scadenza (salumi, pasta fresca, ecc.) Apparecchiature aperte in generale e, in particolare, per prodotti difficilmente drenabili e lavabili Per valutare oggettivamente i vantaggi delle apparecchiature innovative rispetto a quelle attuali, è preliminarmente necessario mettere a punto metodi standardizzati per valutare: - la pulibilità (presupposto necessario per la sanificazione) - i costi diretti e indiretti Le imprese meccano-alimentari e alimentari interessate a questo ambito di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo possono contare sulle competenze specifiche presenti nel Centro Interdipartimentale SITEIA.PARMA, in collaborazione con la Sezione Italiana EHEDG
  • 23. Grazie per la cortese attenzione