Recovery Oriented, a Caltagirone una innovazione nei servizi di Salute Mentale
L’emarginazione, l’invisibilità e la “visibilità distorta” della malattia mentale - Angelo Malinconico
1. MATERA, 20 GIUGNO 2014
“Salute Mentale Bene Comune: una cultura che
cambia in Europa e nel mondo”
Angelo Malinconico
“CENTRALITA’ DEL RUOLO DELLA COOPERAZIONE
SOCIALE NELLO SVILUPPO DEI SERVIZI ORIENTATI
ALLA RECOVERY”
CARNEADE-LAICO: CHI E’ COSTUI? CHI
SE NE OCCUPA?
2. INNANZITUTTO
nessuna subalternità in
termini di valori.
PERO’:
Attori dei programmi
per la salute mentale
che, a seconda dei
luoghi in cui operano,
DIVERSI:
inquadramento
giuridico-
amministrativo;
matrici culturali;
ruoli professionali.
3. In linea generale operatori
del privato sociale che,
almeno all’inizio della loro
esperienza lavorativa, non
hanno fruito di articolati
percorsi formativi o
acquisito titoli professionali
specifici.
Comunque una componente
del Sistema di presa in
carico:
- con pari dignità nel
globale processo di cura;
- “luogo intermedio
operativo” indispensabile
per programmi di Recovery.
4. «Ho visto risultati veramente
miracolosi in cui semplici
infermiere e profani sono
riusciti, con la loro
comprensione, il coraggio
personale e la paziente
dedizione, a ristabilire il
rapporto psichico col malato
e in tal modo a ottenere
sorprendenti guarigioni».
5. P.C. Racamier: un
punto centrale è si
vuole avvicinare
l’utente attraverso un
Trattamento (inteso
come insieme di
tecniche…SCISSORIE)
o tramite un organico
PROCESSO DI
CURA.
6. Ciò che è
fondamentale è un
lavoro che superi le
impostazioni
restrittivamente
pedagogiche della
riabilitazione.
7. DIVERSAMENTE:
Il cosiddetto sistema curante
appena può, solennemente, si
auto-assolve:
- HA il paziente, quindi si auto-
legittima ad esistere;
- HA individuato il case-
manager… onanistico;
- HA un insieme di persone
(Persona/Maschera) che si auto-
proclama équipe, in quanto ha
dedicato energie alla ricerca del
più idoneo Terapeuta Designato,
in lunghe e non-etiche riunioni
da Babele;
- HA infine un progetto di cura
che viene oblativamente calato
sul Patiente… INGRATO e
INADEMPIENTE?
Allora è un non-responder, un
discontinuo utilizzatore di
prestazioni, un negativista.
8. La pervasiva attitudine analitica.
Promuovere e governare la giusta distanza, perché si curi ma si
preservino CURATO e CURANTE coinvolti.
Il sapere analitico può rendersi più transitivo, meno arroccato ed
elitario attraverso un parlare ed utilizzare le ferite di operatori
laici della salute mentale.
9.
10. LO SVILUPPO del senso d’identità e di
appartenenza alla comunità e delle relazioni
con essa nonostante sintomi o difficoltà
persistenti.
11. Il fallimento dei sistemi sociali nel fornire o creare
delle opportunità COME REALE FONTE DI
INSUCCESSI.
12. Assistenza fornita
nell’ambiente naturale
della persona con
l’obiettivo di facilitare le
relazioni con gli altri
membri della comunità,
sviluppare il senso di
cittadinanza, combattere
lo stigma e sostenere le
persone ad adattarsi alle
difficoltà.
Focus
dell’intervento sulla
comunità
13. • IL “POTERE” del cosiddetto
Tecnico
• Non attuare alcuna scelta
senza l’approvazione
dell’utente.
• Sostenere la persona senza
stare né un passo indietro e
né un passo avanti,
accettando che possa fare
errori e sbagli.
17. Ottimizzare gli
sforzi delle
relazioni di aiuto
informale
Massimizzare gli aiuti
informali degli amici,
dei familiari, i vicini,
volontari e di altri
membri della
comunità. Gli
operatori non devono
sostituirsi a queste
reti sociali.
18. Definisco
FONDAMENTALISMI
posizioni opposte di con-
fusione affettiva e di psico-
educazione asettica,
contigue e impregnate di
collusività.
Entrambe mettono in atto
meccanismi non esplorati di
identificazione, di processi
sado-masochistici inconsci.
19. Quando il sistema
che dovrebbe
produrre salute
mentale è pervaso
da collusività, cede
alla tentazione di
esaltare le capacità
curative del singolo,
delega e si
de-responsabilizza.
20. NON ASPETTAVA ALTRO:
Attacca ed espelle il singolo
operatore quando questi
fallisce. Lo accusa di
protagonismo quando egli
sfora nell’onnipotenza, che lo
stesso sistema ha prima
generato. E’ un corto-circuito: il
cosiddetto operatore narcisista
ha messo in discussione il
cosiddetto sistema, che solo
ora, riparativamente, si vive
come tale.
21. E ANCORA:
I Modelli come
“corazze”.
I gerghi:
Psicoanalitichese.
EVITIAMO IL
RECOVERYCHESE!
22. Le cure apotropaiche
(ovvero il veleno va accolto)
Primo assunto:
Non esiste il L’OPERATORE che non ha più bisogno di
apprendere e di mettersi in discussione, perché in questa
concezione costui è PSICOLOGICAMENTE MORTO.
23. Secondo assunto:
Da ogni trattamento
psichico efficace ci si
deve aspettare che il
terapeuta eserciti la sua
influenza sul paziente, ma
quest’influenza può
verificarsi soltanto se il
paziente lo influenza a
sua volta. Non giova
affatto a chi cura
difendersi dall’influsso
del paziente,
avvolgendosi in una nube
di autorità paternalistico-
professionale: così
facendo, egli rinuncia a
servirsi di un organo
essenziale di
conoscenza.
24. Terzo assunto:
I rappresentanti delle
cosiddette “professioni
d’aiuto” dovrebbero sapere,
che non hanno abbracciato la
professione per caso; le
infezioni psichiche, per
quanto superflue possano
sembrare, sono in fondo
fenomeni che accompagnano
necessariamente e fatalmente
tali professioni e
corrispondono quindi alla
disposizione istintiva della
loro vita.
Jung
25. Quarto assunto:
L’ascolto degli affetti circolanti tra i
membri dell’equipe curante, il processo
di costante ri-narrazione, il
contenimento dell’angoscia, dato dalla
coesione di gruppo e dalla
partecipazione emotiva condivisa, è già
un rendere disponibile alla coscienza
una massa confusa di dati sensoriali
primitivi, percezioni inconsce,
messaggi in codice, emozioni e affetti
che, se lasciata nella sua forma libera
di non-ragione, acquisirebbe fogge
altamente tossiche per la vita psichica
dei curanti e dei pazienti stessi.
26. Quinto assunto:
Il veleno (e il disturbo
psichico ne è certamente
ricco) è vinto
dall’organismo (sistema
curante) non quando è
espulso al suo esterno,
ma quando in qualche
modo viene integrato in
esso.
Il negativo non soltanto
sopravvive alla sua cura,
ma ne costituisce la
condizione di efficacia; è
come se esso si
sdoppiasse in due metà
di cui l’una è necessaria
al contenimento
27.
28. ISTANTANEA N. 1
I servizi adattano e forgiano costantemente i
modelli.
I convincimenti personali, dinamiche interattive
con il paziente o i familiari, rassicurazioni e
supporti vari agli Operatori:
• Vanno considerati fattori di confondimento o
fattori strutturali e strutturanti delle pratiche?
•Sono da eliminare o da essere considerati
attentamente per riformulare una teoria ed una
epidemiologia della pratica?
•La pratica del “SECONDO ME”
30. Una ratificazione “sana”
e transitiva del
“SECONDO ME”
comporta il passaggio
da:
-un’epidemiologia
descrittiva dei pazienti
e dei servizi
-ad una EPIDEMILOGIA
DEGLI OPERATORI.
Dei loro consensi e dei
loro dissensi; del loro
sentirsi ASCOLTATI.
31. ISTANTANEA N. 2
•I PROGRAMMI PER
POSTO-LETTO
•Ma il problema da
affrontare dovrebbe
essere l’attrezzatura
opportuna di un
territorio in favore
della salute mentale
32. Le strutture con posti
letto non possono
esaurire i bisogni di
assistenza (ANZI, DI
COSTRUZIONE DEL
MILLANTATO
“PROGETTO
TERAPEUTICO
INDIVIDUALE”) dei
nostri utenti, specie
quelli gravi e gravosi.
Così impera un
paradigma medico-
contenitivo.
34. ISTANTANEA N.
3
Le norme fanno
sì che la
tariffazione in
Strutture
Residenziali e
Centri Diurni
venga
35. Ciò denuncia la concezione che i legislatori
hanno dell’ attività psichiatrica:
degenziale e, quando extra- degenziale, un
elenco di prestazioni medico-
psicodiagnostiche
36. Non tutte le domande (ANZI, SEMPRE
MENO) devono trovare risposte in
strutture con posti letto
37. Allora:
QUALI DIREZIONI E
PRIORITA’ DEL MONDO
DELLA COOPERAZIONE
SOCIALE AI FINI DELLA
TUTELA DELLA SALUTE
MENTALE, secondo i principi
di Recovery?
38. Per realizzarla è necessario:
Che si riformuli la
disponibilità di Residenze
tarandola sugli effettivi
BISOGNI
Che si arrivi ad una accordo
di affitto agevolato
Che si incentivino i
programmi di inserimento
lavorativo
Che si investa su di un
supported housing (aiuti
alle persone ad abitare la
propria casa o gli auspicati
“Gruppi-appartamento”)
39. Rete di Salute Mentale
(Saraceno)
“Una molteplicità di
luoghi/ opportunità
comunicanti,
permeabile e dinamica,
dove le “opportunità” sono
a disposizione di pazienti e
operatori”
40. I costruttori responsabili
di una tale rete saranno
sicuramente gli
operatori
tradizionalmente allocati
alla psichiatria, ma NON
POSSONO NON
ESSERE gli
amministratori pubblici,
le associazioni, la
società, gli individui
della comunità locale.
42. QUINDI?
Per lavorare contro
questo spreco si
possono moltiplicare
quelle che Benedetto
Saraceno definisce
“RETI DI
NEGOZIAZIONE”
(partecipazione e
contrattualità reale
dei soggetti deboli di
una società)
43. Come può un
soggetto debole
entrare nella
dinamica della
negoziazione?
•Diviene forte e
partecipa al mercato
dei “forti”
•Resta debole, ma il
mercato dei forti
cessa di essere tale
per divenire mercato
degli scambi
44. Un modello di Promozione Salute Mentale e
delle reti negoziali multiple pone al centro non
necessariamente l’autonomia ma la
partecipazione.
LA RECOVERY E’…
SEPARAZIONE
MA, SCUSATE, QUESTO E’ PSICHICO.
VOGLIAMO OCCUPARCENE?
!