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Rassegna
Stampa
MilitareDifesa e Cooperazione
Rassegna Stampa Militare è uno Speciale del Blog di
Antonio Conte - Numero Speciale - Agosto 2013
Direttore Responsabile Antonio Conte -
Email: redazione@rassegnastampamilitare.it
All’interno
-Bari/ Intervista al Prof. Petrocelli, Magnifico Rettore.Università di Bari
-Kabul/ Intervista al Gen. C.A. Giorngio Battisti
-Bari/ Seminario “Etica” dell’Ammiraglio Cristiamo Bettini
-Malta,Amm. Foffi, Esercitazione “Canale 2013”
-Libri/ Mandorle Miele e frutta candita, di F. Innamorati e G. Ranaldo
Intervista/
Prof. C. Petrocelli, Magnifico Rettore
dell’Università degli Studi di Bari
2
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
3
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
PROGETTO DI COMUNICAZIONE
SITI WEB e UFFICI STAMPA
Bari, 9 Agosto 2013
Oggetto: La comunicazione web Aziendale, Professionale, Politica o Associativa.
Gentile Lettore,
le recenti mode, i nuovi costumi tecnologici, nonchè le ultime normative impongono agli
attori del mondo Economico, Politicio e Associativo di dotarsi un sito web adatto alla pub-
blicazione di contenuti istituzionali e infomativi.
Le mie competenze nell’uso delle tecnologie e alle tecniche della comunicazione mi pro-
muovono come consulente ideale per implementeare un tuo moderno sistema di comuni-
cazione di massa, ovvero del tipo “uno a uno” e “uno a molti“ anche collegato ai Social
Network.
Opzionalmente si può aggiungere un’adeguata formazione percerchie di utenti nei casi di
comunicazioni interena-esterna, con una lezione mensile per tutto l’anno di riferimento.
Al seguente link troverete altre informazioni utili ad inquadrare meglio la serie di concetti le-
gati al dover fare comunicazione nel web: in caso in specie ci riferiamo al settore Istruzione.
Non esistate a contattarmi per maggiori informazioni.
Antonio Conte,
Esperto di Comunciazione
Allegato:
•	 Link di approfondimento
4
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Proviamo a spiegare il perchè di questo numero speciale di
“Rassegna Stampa Militare”.
Perchè raccogliere in un unico dossier gli articoli dei maggiori
eventi di cui mi sono occupato in prima persona ed alcuni arti-
coli di giornalisti che hanno gradito collaborare.
L’idea è quindi di raccogliere periodicamente, - anche se non
sono in grado ora di garantire una contiuità precisa, - dei do-
cumenti prodotti o raccolti.
Antonio Conte
Editoriale
	 di Antonio Conte
6	 Bari/ Intervista al Prof. Corrado Petrocelli,
	 Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
36	 Afghanistan. Il punto della situazione con la Video Intervista dal COI 	
	 con il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti
38	 Bari/ Seminario di Etica a cura dell’Amm. Sq. Cristiano Bettini
46	 Malta/ Esercitazione “Canale 2013”. Un programma ventennale per la 	 	
	 costruzione della Pace Mediterranea
	 di Alessio Tricani
52	 Afghanistan/ L’oppio del Mullah, la dipendenza del terrorismo e 	 	
	 dell’Afghanistan
	 a cura dell’Avv. Giulia Giapponesi, dello Studio Legale
54	 Diritto & Web/ Cassazione: il giornale telematico non è equiparabile a stampa
	 (già pubblicato sul blog dello studio legale)
Sommario
5
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Massimiliano è un Capitano dei Carabinieri diviso tra una carriera in
ascesa – che lo porta spesso all’estero –, una relazione con una donna
troppo diversa da lui, socialmente e umanamente, e un passato familiare
con cui non ha ancora chiuso i conti. Lara è una fotografa appassionata,
pronta a cogliere nuove sfide professionali, che cerca di rimettere assieme
i pezzi del suo cuore dopo la rottura col suo ex e un passato segnato da un
lutto amaro. Si conoscono per caso in Afghanistan, ma le prime sensazio-
ni, per entrambi, sono contraddittorie. Una strana attrazione si mischia a
un’epidermica ricerca dell’altro, che rende le emozioni indefinibili. Tutto
passa, come le tracce spazzate via dal caldo vento afghano. In Patria le
loro strade sembrano divise... o forse no. Il destino quando vuole sa creare
delle traiettorie insospettabili, e i due s’incontrano e si scontrano ancora.
Questa volta per amarsi. Riusciranno a spezzare i fili che li legano al pas-
sato, per vivere una storia nuova, tutta da scrivere?
Fabio Innamorati è nato il primo gennaio del
1973 a Firenze e ha trascorso la gran parte
dell’infanzia e dell’adolescenza a Roma. Dopo il
diploma è entrato nelle fila dell’Arma dei Cara-
binieri attraverso i corsi regolari dell’Accademia
militare di Modena. Come Ufficiale della Beneme-
rita, nel corso di un ventennio, ha ricoperto inca-
richi operativi in Campania, Molise, Lazio e Sar-
degna, partecipando a diverse missioni nell’area
balcanica e in Medio Oriente. Giovanna Ranaldo
è nata nel 1975 in Puglia. Giornalista e docente di
comunicazione, si è specializzata nel giornalismo
di guerra “embedded” e ha viaggiato tra Afgha-
nistan, Bosnia, Libano e Kosovo. Si è perfeziona-
ta in materia di comunicazione interculturale e
operativa, tra gli USA e l’Italia, e coopera con lo
Stato Maggiore della Difesa e diverse università.
Direttrice delle varie edizioni del corso di “Co-
municazione e giornalismo in aree di crisi”, in
collaborazione con il dicastero, ha firmato nume-
rosi reportage e pubblicazioni anche a carattere
dottrinale.
Speciale Agosto 2013
www.rassegnastampamilitare.it
Direttore Responsabile & Redazione
Antonio Conte
Ideatore e Art Director, Writer
http://conteedizioni.wordpress.com
Sede Redazione e Contatti Commerciali
Via Titolo, 20/M - 70127 Bari, Santo Spirito
Tel. 080-5304195 - Cel. 392-9154315
Email: redazione@ rassegnastampamilitare.it
Sito: www.rassegnastampamilitare.it
P. IVA 07377420729
Rassegna Stampa Militare
“Mandorle, miele e frutta candida”
di Fabio Innamorati e Giovanna Ranaldo
Editrice Gruppo Albatros “Il Filo”
6
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
F
are, lo scorso anno, la prima intervista al Magnifico
Rettore è stato già un evento di per se. Pensare di
replicare a distanza di un anno sembra addirittura
azzardato. Tuttavia si è alle prese con i preparativi
conseguenti al “Si” del Prof. Corrado Petrocelli: sembra pro-
prio un un’esperienza unica che non si può che condividere
con i lettori.
A Bari, il 29 Luglio scorso è stato il primo giorno della grande
calura dell’Estate 2013. La sveglia alle sei del mattino mi ha
permesso di mettere in ordine molte più cose prima della ‘ma-
gnifica’ intervista: rivisito gli schemi del discorso, le domande
da fare, quelle fuori contesto o non più attuali e le cose da por-
Antonio Conte
In foto il Prof. Corrado
Petrocelli in compagnia
dell’Amm. Cristiano
Bettini, già sottosegre-
tario alla Difesa e Co-
mandante dell’Accade-
mia Navale di Livorno.
Foto di Antonio Conte
del 3 Luglio 2013.
Bari/ Intervista al Prof. Corrado Petrocelli,
Magnifico Rettore dell’Università
degli Studi di Bari “Aldo Moro”
PRIMO PIANO
7
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
tare con se: blocchetti di carta,
penne di riserva, registratore
vocale, macchina fotografica.
Anche l’abito va studiato bene,
è, per chi ci crede, un doveroso
segno di rispetto. E’ di fatto an-
cora molto importante quando,
in occasioni formali, ci si reca
da rappresentati di importanti
istituzioni. Un gessato di lino
grigio medio e una camicia
bianca sempre in lino mi sem-
bra l’ideale. Sono indeciso sulla
cravatta, che un po’stona con le
temperature di un’afosa matti-
nata e l’atmosfera agostana di
fine rettorato. La tolgo, sapendo
di violare un po’ il protocollo.
Confido nell’uomo Petrocelli e
nella complicità creata dall’ap-
piccicosa mattinata sahariana.
Evitare la cravatta, però è come
ammiccare o strizzare l’occhio
e non va certo bene per la cir-
costanza. Bastava fossimo nel
primo di Agosto e la cosa sa-
rebbe stata molto diversa: in
estate si può fare, è concesso di
buon grado, ma il 29 era quel-
lo di Luglio: la metto o non la
metto? Ero propenso al no, ma
lo decido solo quando mi bale-
na un’idea: non dovrei essere
più elegante della persona che
si intervista, se io la portassi lo
costringerei alle scuse per non
averla a sua volta: allora forse
è meglio che mi prenda io un
cordiale rimbrotto, come quegli
amabili rintuzzi che i maestri
fanno alle materne ai giova-
nissimi studenti: dopo tutto coi
i grandi Maestri si ha sempre
qualche cosa da imparare.
Maggio 2013
•	VII Premio Internazionale per gli studi
classici “Marcello Gigante”
Settembre 2012
•	Doctor Honoris Causa de la Universi-
dad de Concepciòn del Uruguay
•	Profesor Extraordinario con Distin-
ciòn de Academico Ilustre de la Uni-
versidad Nacional de Mar del Plata
•	Profesor Honorario de la Universidad
Nacional de La Matanza
Dicembre 2011
•	Premio Nicolino d’Oro assegnato
in occasione della festività di San
Nicola, Patrono di Bari, a personalità
che si siano particolarmente distinte
nelle attività sociali per lo sviluppo
della Città di Bari e della Puglia
Ottobre 2010
•	Professore Onorario Moscow Huma-
nitarian Pedagogical Institute
Settembre 2010
•	Premio Melvin Jones Fellow
Dicembre 2008
•	Europremio di Cultura Renoir per
l’impegno profuso in ambito acca-
demico
•	Numerosi riconoscimenti da parte di
associazioni culturali e istituzioni
In foto in alto
l’ingresso princi-
pale dell’Ateneo
barese.
Principali onorificenze
del prof. Corrado Petrocelli
8
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Quando vedo che il Magnifi-
co Rettore che non portava la
cravatta, dentro me sorrido.
D’un tratto mi viene in men-
te Giovanni Pascoli e torno
bambino: sento il suo sguardo
che per un attimo si era posato
alla base del mio collo scoper-
to.
L’Ateneo barese è una realtà
molto importante, ha sessan-
tamila studenti e svolge la sua
attività di produzione cultura-
le come Università dal lonta-
no 1924 in sostituzione delle
antiche Scuole Universitarie
di Farmacia e di Notariato
fondate dopo l’Unità d’Italia
al posto dell’antico “Reale
Liceo delle Puglie”. Solo nel
2010 viene intitolata unani-
memente allo statista barese
Aldo Moro.
Ma il 29 Luglio scorso, già
alle sei del mattino il caldo era
già di quelli africani, portato
da un leggero vento di Sciroc-
co in ondata di caldo che dura
ancora.
Avevo scritto una scaletta del-
le domande che avrei voluto
fargli. Il mandato da Rettore è
un incarico che dura sei anni,
sembrano tanti, ma per le in-
novazione importanti sono
appena sufficienti, spesso i
progetti corposi partono dopo
due o tre anni dall’insedia-
mento. Infatti mi riferisce che
molti progetti avviati saranno
inaugurati dal suo successore.
La scaletta che però avevo in
mente continuava a modifi-
carsi ed a cambiare di ordine.
Aggiungevo e toglievo argo-
menti. Modifiche che com-
portavano anche l’impegno
di documentarsi sui temi delle
In foto il Prof. Corrado
Petrocelli
9
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
domande e quindi l’attività di
lettura era la principale attivi-
tà delle ore precedenti all’e-
vento.
Mezz’ora nel fresco salotto
dell’Ateneo che Aldo Moro
ha frequentato come studen-
te, mi sembravano addirittura
poche mentre trascorrevano:
avevo poco tempo. Intanto
perché non sapevo quanto
l’attesa sarebbe durata e le ore
undici stavano arrivando trop-
po rapidamente. Il salottino
però disponeva di una como-
da poltrona, riviste mediche,
della Difesa, quelle Interna-
zionali e alcune di grandi ed
antichi centri di pensiero. Nel
salottino ha anche la veloce
rete wireless che l’Università
mette a disposizione in tutto
i tutto il plesso universitario:
speriamo presto anche di tutta
la cittadinanza.
Alle undici il Prof. Corra-
do Petrocelli, si affaccia con
il suo elegante abito estivo
scuro e con la camicia di lino
bianca. I folti baffi bianchi
appuntiti ai lati e leggermente
ingialliti dal fumo di sigaretta,
una colorazione che sottolinea
quelle ore di studio e di lettura
del suo impegno accademico.
E’ cordiale come sempre e
disponibile con tutti: sempre
pronto all’innovazione.Al suo
cenno, segue la sua voce cal-
da e accomodante, ma ferma
come quella di chi deve svol-
gere le ultime e numerose, ed
L’interno dell’Ateneo
barese: si accede
dall’ingresso
principale di
Piazza Umberto I
10
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
al tempo stesso più importan-
ti, attività del suo rettorato. Lo
seguo nella sua grande stanza,
nel cuore stesso dell’Ateneo
tra i più importanti del Centro
e del Sud del Paese.
Dopo alcuni convenevoli par-
te il dialogo dell’intervista
stessa. Avevo, almeno in quel
momento dimenticato tutta la
scaletta delle domande, par-
liamo quindi a braccio.
Inizio riferendogli le mie
emozioni circa la mia ultima
intervista al Generale di Cor-
po Armata Giorgio Battisti,
organizzata per un gruppo di
giornalisti ed esperti di Co-
municazione a Roma presso
il Comando Operativo Inter-
forze. Tra le motivazioni della
video conferenza era quello
di fare un punto preciso sul-
la situazione Afghana. Viene
brevemente, tra l’altro, in pa-
rola anche Malala Yousafzai,
la bambina pachistana, can-
didata al Nobel per la Pace:
ama la scuola e lo studio. La
sua recente testimonianza fat-
ta in seno al Consiglio delle
Nazioni Unite d’Europa ha
toccato il cuore di molti cit-
tadini nel mondo. Dall’età di
11 anni scrive su un blog della
BBS quello che vede ed è sta-
ta un’esperienza davvero di-
rompente tanto che i Talebani
hanno tentato di ucciderla.
Ma iniziamo la nostra
intervista.
In foto: il Prof. Corra-
do Petrocelli, il Presi-
dente della Repubblica
Giorgio Napolitano e
il Presidente della Re-
gione Nichi Vendola.
Un momento della
Cerimonia della Intito-
lazione dell’Ateno allo
statista barese Aldo
Moro. 15 Gennaio
2010.
I Prof. raggiungono il
Centro Polifunzionale
degli studenti dell’U-
niversità presso l’Ex
Palazzo delle Poste
11
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Trascendendo dai dettagli,
e portando il discorso sul-
la produzione del sapere di
Bari, viene da se chiedere:
“Magnifico quali sono le
‘tracce’ della diffusione del-
la Cultura Italiana nel Mon-
do”.
Ho avuto modo di riscontrare
attraverso le mie esperienze,
ed alle volte con notevole sor-
presa, che vi è all’Estero un
ampio e sempre più crescente
interesse per la Lingua Italia-
na, la nostra Cultura e le Tra-
dizioni Italiane.
Faccio pochi esempi partendo
dal Sud America dove si può
pensare che essendovi molti
italiani di terza o quarta ge-
nerazione abbiano particola-
re interesse per l’Italia. Cosa
che si può ritenere molto na-
turale se parliamo per esem-
pio di Argentina, e probabil-
mente lo è, infatti abbiamo
molti contatti con i paesi e le
Università argentine. In altri
paesi però, questo interesse è
un po’ meno naturale, ma vi è
una pari attrattiva. Sono stato
di recente in Perù, perché ab-
biamo delle convenzioni con
le Università peruviane dove
ho tenuto delle lezioni, è sta-
to molto interessante anche il
fatto che sono stato poi invi-
tato ad una conferenza dove
potessi parlare dell’impor-
tanza dei classici in generale,
che è poi la mia specialità in
In alto in questa pa-
gina ponte di ferro rea-
lizzato dalla Regione
Puglia e Università. In
basso il ponte di legno
che veniva travolto
nelle piene.
Il progetto del ponte in
Kenya. Realizzazione
di un attraversamento
pedonale sul fiume Ki-
theno distretto di Meru
(Kenya) con fondi
della Regione e dell’U-
niversità di Bari.
12
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
quanto sono un antichista di
mestiere. Loro hanno messo
accanto a me dei professori
peruviani che hanno parlato
di Dante e di Leopardi con
una notevole approfondimen-
to. Prima di partire pensavo
che ad una conferenza simi-
le sarebbero stati presenti in
pochi, ma onestamente ho
potuto rendermi conto che vi
erano più di quattrocento per-
sone, i posti tutti esauriti, la
gente era in piedi e sono ri-
masti fino alla fine.
Una seconda esperienza l’ho
avuto quanto mi sono recato
a Mosca per ritirare il titolo
di Professore Onorario con-
cessomi da una Università
moscovita. Mi sono documen-
tato sugli interessi che i russi
hanno verso la nostra cultura
scoprendo che a seguire i cor-
si di Lingua Italiana a Mosca
sono tra i 250 e i 300 studenti
ogni anno. Addirittura la lin-
gua Italiana è stata inserita
nel corso di studio delle supe-
riori in alcuni istituti. Infine lo
scorso anno è stata la secon-
da lingua straniera più richie-
sta dopo l’inglese. Questo mi
fa immaginare che esiste un
interesse concreto verso la
nostra tradizione e la spiega-
zione è semplice che l’Italia
ha un ruolo privilegiato nel-
la storia delle elaborazione
delle idee e della cultura a
livello mondiale perché siamo
un concentrato di tradizioni e
di esperienze che altrove non
esiste. Il dramma è che forse
non ne siamo consapevoli noi
stessi. Prima di potenziare l’e-
spansione della cultura mon-
diale nel mondo, cosa che non
solo è fattibile, ma è anche
auspicabile se non addirit-
tura necessaria, noi dobbia-
mo convincerci che la nostra
cultura è la nostra principale
risorsa “mineraria” che noi
abbiamo: la cultura italiana è
il nostro “petrolio”. Solo ren-
dendoci consapevoli di questo
potenziale possiamo pensare
di poter poi esportare al me-
glio la stessa Cultura.
Ora avviciniamoci un po’.
Abbiamo parlato dell’Af-
ghanistan, del Sud America
con Argentina e Peru infi-
ne dell’Oriente con Mosca.
Ma una questione cui ten-
go molto è il Mediterraneo
e le relazioni dell’Italia con
i paesi che si affacciano sul
“Mare Nostrum” e con i
popoli africani sub saha-
riani. Quali le implicazione
dell’Ateneo?
Nel Mediterraneo noi abbia-
mo una forma di organizza-
zione, da sempre, che riguar-
da gli interventi dei nostri
ricercatori in tutti gli eventi
importanti che riguardano la
struttura UNIMED. E’ un’or-
In foto: la cartina
geografica del Peru
13
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
ganizzazione che mette insie-
me una serie di Università
del Mediterraneo. Noi siamo
anche capifila della Comunità
Universitaria del Mediterra-
neo denominata CUM, e dia-
mo vita a Master, ed una serie
di iniziative a riguardo.
Lavoriamo con l’altra sponda
del Mare Adriatico, grazie ad
i nostri Internazionalisti con
una serie di convegni sul Di-
ritto Internazionale, sul’Ac-
coglienza, sull’Integrazione.
Esiste “Europe Direct” che
è una rivista con cui colla-
bora anche la Regione, diret-
ta dal nostro prof. Triggiani.
Facciamo meglio e di più, di
quanto ora si è detto, secon-
do quell’idea di esportare la
nostra esperienza altrove ed
aiutare gli altri a crescere at-
traverso una serie di progetti.
Progetti che alle volte si sono
modificati in corso d’opera.
Facciamo degli esempi. Dopo
Padova siamo la seconda Uni-
versità che ha deciso di ade-
rire al programma CUAMM
“Medici con l’Africa”, per
cui noi inviamo nell’Africa
non soltanto i nostri medici,
che sono richiesti per tene-
re delle lezioni, ma inviamo
anche i nostri specializzandi,
che rimangono lì per molti
mesi, ad imparare sul campo,
e nel contempo a far crescere
la loro realtà. Abbiamo volu-
to che delle studentesse delle
scienze Infermieristiche si
specializzassero in Ostetricia
e Ginecologia per andare ad
In foto da sx: il Prof.
Antonio Uriscchio,
l’Amm. Cristiano
Bettini, il Prof.
Corrado Petrocelli, il
Dott. Dott. Gaetano
Prudente
14
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
operare nel cuore nell’Angola
o in altri stati Africani. Una
nostra delegazione è andata
quindi in una zona del Kenia,
dove c’é una cooperativa che
produce dei prodotti biologici
che esporta in tutto il mondo,
per aiutarli a migliorarli. La
Delegazione si è resa conto
che nella loro area geografica
vitale vi era una realtà divisa
in due da un piccolo fiume che
creava problemi alla gente
ogni volta che dovevano at-
traversarlo ed ogni volta che
andava in piena trascinava
via il ponte il legno che c’e-
ra e procurava seri problemi.
D’accordo con la Regione
i nostri hanno costruito un
ponte di ferro che abbiamo
inaugurato. Adesso stiamo
risolvendo anche il problema
dell’acqua potabile.
Credo non sia un caso che,
ora che c’é stato un grande
programma di Cooperazione
lanciato dal Ministero de-
gli Affari Esteri soprattutto
sull’agroalimentare contro
lo spreco dei cibi e per una
produzione nei confronti del-
le popolazioni che invece ne
ha bisogno, tra gli Atenei che
sono stati scelti per questo c’è
l’Università di Bari insieme a
Palermo e Napoli.
Prof. Petrocelli avvicinia-
mo geograficamente ancora
una volta il nostro discorso
a questo ateneo finalmente
libero dalle auto parcheg-
giate nell’atrio. Ho notato
che funziona una bella rete
wireless nel quartiere, qua-
li altri iniziative avete preso
nel settore telematico?
Tutte le informazioni di cui
La grande Piazza
Rossa a Mosca
15
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
ora parliamo sono già pub-
blicate sul sito dell’Univer-
sità. E questa è di per se una
importante novità. Altra ini-
ziativa è stata di dotare tutti i
nostri studenti di una casella
postale elettronica e relativo
indirizzo email nominativa
da utilizzare per le comunica-
zioni ufficiali, spesso le email
fantasiose hanno creato non
pochi problemi di gestione, e
quelle mnemoniche che con-
tengono il cognome ed alme-
no una lettera del nome di
certo sono preferibili. Non è
stato semplice dato il numero,
parliamo di oltre sessanta-
mila caselle postali, una per
ogni studente. Ci auguriamo
che ora gli studenti si abituino
a dialogare attraverso questa.
Molto del lavoro fatto si fonda
su due principi di riferimento
e parlo di Condivisione e di
Trasparenza i due punti car-
dine in cui ho cercato di pro-
cedere in questi anni di Retto-
rato. Solo così si può arrivare
a conseguire dei risultati e a
fare delle scelte alle volte an-
che difficili.
Sul livello di informatizza-
zione della didattica dell’A-
teneo barese il Magnifico
Rettore ha già anticipato
che delle cose sono state fat-
te e che altre saranno fatte.
Viriamo il discorso sul ver-
sate telematico della didat-
tica e commentiamo alcune
realtà interessanti che le
grandi industrie dell’har-
dware hanno già reso dispo-
nibili anche a titolo gratuito.
Vede Magnifico sono cose
molto interessanti anche se
occorre pensare ad almeno
L’Aula del Senato Ac-
cademico dell’Ateneo
di Bari
16
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
due canali per la distribu-
zione dei contenuti univer-
sitari, ovvero sia il mercato
smartphone e tablet che su
quello Apple con gli iPhone
i gli iPad. Questi contenuti,
in pratica dei brevi video
di presentazione dei corsi e
delle discipline non le sem-
brano utili ad un migliorare
l’orientamento  dei prossimi
studenti?
In Italia si vive una situazio-
ne diversa rispetto agli altri
paesi. Per esempio anni fa è
partita una Università specia-
lizzata nella formazione a Di-
stanza (FAD) che si è imposta
all’attenzione degli studenti
già sfruttando il satellite ed
i canali televisivi nazionali
struttati nelle ore notturne per
la trasmissione della didattica
e quindi affidandosi alle tele-
fonate per i collegamenti di-
dattici tra discente e docente,
almeno in un primo momento.
Queste realtà si sono molti-
plicate con lo sviluppo della
rete internet. Le società tele-
matiche hanno quindi assor-
bito tutta l’utenza definendo
uno standard con caratteristi-
che precise per l’e-learning,
e non sempre tali università
sono tenute a rispettare pro-
prio tutte le stesse regole e gli
stessi parametri previsti per
gli altri Atenei. Ne è scaturito
che le Università tradizionali
si sono sentite esonerate dal
perseguire tale innovazione
Il Prof. Corrado Petro-
celli con l’Ammiraglio
Cristiano Bettini
nell’Ateneo degli Studi
di Bari “Aldo Moro“
17
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
nell’idea di non duplicare of-
ferte già presenti.
In particolare la didattica
asincrona non credo sia suffi-
ciente per soddisfare una mo-
derna offerta formativa, sono
invece convinto che sia an-
cora necessaria l’interazione
con lo studente. Lo standard
della video lezione, che do-
vrebbe continuare ad esserci,
andrebbe quindi completata
con la video conferenza del
tipo “uno a molti”, ma che sia
anche “live”, che permetta il
dialogo. Tali lezioni online, al
pari di quanto accade nelle
aule, sono pubbliche, e si do-
vrebbe permettere la parteci-
pazione anche ai cittadini, al-
meno per certi tipi di lezione.
L’e-learning è una modalità
di erogazione degli insegna-
menti che risolverebbe l’idea
di avere l’Università sotto
casa, - che non può funzio-
nare - garantendo comunque
standard elevati.
Ora si potrebbe far confluire
il meglio in un corso unico di
eccellenza. Scartando l’idea
della migrazione degli stu-
denti tra una sede all’altra o
la migrazione dei docenti non
può non affermarsi un model-
lo di formazione assistita dal-
le tecnologie della telematica.
Questo è il futuro di una nuo-
va metodologia didattica ed
è una proposta concreta che
si può realizzare. Ad esempio
per le discipline della Medici-
Atrio dell’Ateneo.
Mentre si raggiunge il
Palazzo delle Poste.
In Foto l’Amm.
Cristiano Bettini,
il Prof. Corrado
Petrocelli, il Prof.
Uricchio, personale
dello Stato Maggiore
Difesa e Gabinetto
del Ministro e la Dott.
ssa Lucia Pellegrino,
della Direzione Studi
– Segreteria Corsi
Universitari UNIBA
a Taranto presso il
Campus di Mariscuola
della Marina Militare.
18
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
na alcuni interventi chirurgici
di notevole complessità e con
tecniche avanzate e parti-
colari sono erogate in rete e
seguite già da alcune Univer-
sità statunitensi che pagano
per poterli avere. Questo è un
esempio di come possa funzio-
nare una didattica universita-
ria moderna.
Prof. Petrocelli spingiamoci
un poco nel passato e arri-
viamo al momento in cui è
arrivato in Ateneo sorvolan-
do su tutto il periodo del suo
rettorato. Cosa ha trovato,
Alcuni momenti della
consegna delle Lauree
ai Marescialli della
Marina Militare nel
Campur di Taranto,
nel Corso di Laurea in
Scienze della Gestione
delle Attività Marittime
dell’Università degli
Studi di Bari “Aldo
Moro”
19
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
cosa ha cambiato, e che cosa
voleva fare e che non ha fat-
to; se ci sono state difficol-
tà lievi o importanti che ha
dovuto superare. Insomma
Prof. Petrocelli ha fatto tut-
to quello che avrebbe voluto
fare?
E’ una domanda complessa
e risponderò per esempi, ma
solo per esigenze di tempo.
Sarò anche parziale nella trat-
tazione ovviamente. Ho tro-
vato l’Università in pessime
condizioni se non disastrate.
Tra le prime iniziative si sono
compiute quelle operazioni
che riqualificavano l’imma-
gine dell’Università di Bari,
che merita tutta la visibilità,
il rispetto e la piena dignità.
Si è adottato il Codice Etico
contro il “nepotismo” e “pa-
rentopoli”. Abbiamo attuato
forme di intervento severe ed
immediate su problemi come
la compravendita di esami.
Abbiamo anche realizzato
un sistema di test che ci di-
cono, il più blindato d’Italia.
Poi abbiamo dovuto mettere
mano al bilancio che dopo
un paio d’anni ha rilevato
un deficit notevole di oltre 52
milioni di euro. Con le nostre
iniziative economiche siamo
scesi a trenta milioni, ma nel
frattempo sono arrivati tagli
per oltre 36 milioni aggra-
vando la situazione inquadra-
ta in partenza per l’avvio del
risanamento. Un’operazione
L’ingresso delle Aurità
dell’Università e della
Marina Militare.
20
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
ciclopica di una portata di
quasi cento milioni e cercan-
do di mantenere nonostante
le ristrettezze, i finanziamenti
alla ricerca, il miglioramento
dei servizi agli studenti.
E’stata sempre presente l’esi-
genza di innovare, per esem-
pio oggi gli studenti si iscri-
vono telematicamente mentre
prima si facevano code chi-
lometriche. Avremo a breve
anche la registrazione degli
esami sul portale Esse3 con
beneficio delle carriere de-
gli studenti. Abbiamo anche
attivato una card universi-
taria con cui effettuare le
operazioni di dare/avere con
l’Università. Abbiamo anche
trovato degli edifici che non
servivano e sono stati messi
in vendita nonostante il mo-
mento non vantaggioso per
chi aliena. Altri edifici sono
stati recuperati e ristrutturati
come ad esempio il Palazzo
delle Poste che funziona come
un centro polifunzionale a di-
sposizione degli studenti che è
aperto dalle 7:30 del mattino
alle 21:00 di sera. E’ nuovo,
con sale di lettura con alcu-
ni computer multimediali, ci
sono sale per le mostre, ras-
segne ed installazioni, ma an-
che convegni, presentazioni
di libri e concerti. Abbiamo
realizzato una nuova casa
dello studente con ulteriori
330 posti e l’asilo nido per
il personale dell’Università.
In foto: Conferimento
delle Lauree ai Ma-
rescialli della Marina
Militare. 26 Ottobre 2012
presso l’Aula Magna
della Scuola Sottufficiali
della M.M. di Taranto,con
l’Ispettore delle Scuole
della Marina Militare,
Ammiraglio di Squadra
Gerald Talarico (in foto a
dx), conferite le lauree in
Scienze e Gestione delle
Attività Marittime a 78
Marescialli e a 2 studenti
civili e in Infermieristica a
8 Marescialli. La procla-
mazione dei laureandi, è
avventura a cura del Prof.
Corrado PETROCELLI,
Magnifico Rettore dell’U-
niversità degli Studi di
Bari “Aldo Moro”, ateneo
con il quale la Marina
Militare ha avviato da
tempo convenzioni per la
formazione universitaria
dei Sottufficiali. Le foto
sono di Antonio Conte
21
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
E ancora abbiamo avuto un
finanziamento per 80 milioni
di euro per un nuovo Campus
a Valenzano che diventerà
una vera e propria cittadella
della Scienza e della Ricerca
dove andranno l’ex Facoltà
di Agraria, Biotecnologie, le
nuove serre, il nuovo orto bo-
tanico. Abbiamo costruito un
palazzo di studi Biologici nel
Campus per sostituire quel-
lo vecchio. Potrei continuare
perché abbiamo fatto tanto e
per via delle ristrettezze ab-
biamo potuto assumere solo
ricercatori, però ben 175 in
questi anni, di cui 22, e sono
un fiore all’occhiello, finan-
ziati dall’esterno. Ciò vuol
dire che ci sono Enti, Società
di servizi o Imprese esterne
che hanno fiducia nella no-
stra Università e nei nostri
Professori e finanziano posti
per giovani ricercatori. Si po-
teva fare di più? Sicuramente!
Si poteva fare meglio? Sicura-
mente!
Ci sono delle cose che avrei
voluto fare e che non ho fat-
to? Si tante! Ma il periodo del
Rettorato è abbastanza breve
e molte iniziative non le vedrò
finite e saranno inaugura-
te dal mio successore. Forse
farò in tempo per consegna-
re l’ex palazzo dell’Enel al
Dipartimenti di Formazione,
Psicologie e Comunicazione
appena finiscono i lavori di ri-
strutturazione in questi giorni.
Foto del 11 Marzo 2013
- Taranto/ Giornata di
Studio per un’Azione di
contrasto alla Pirateria:
“Dal controllo dei mari
a quello dei flussi finan-
ziari” Il Prof. Corrado
Petrocelli ed il Prof.
Antonio Uricchio, Di-
rettore del Dipartimento
Jonico, Delegato del
Rettore per il Polo Jo-
nico di Taranto dell’U-
niversità “Aldo Moro”.
Eletto come prossimo
Magnifico Rettore, sarà
in carica dal prossimo
primo Novembre. Foto
di Antonio Conte
22
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Almeno però l’Ateneo è stato
liberato da molte problemati-
che, ma la situazione di crisi
non è finita perché c’è ancora
questo deficit e queste ristret-
tezze. Ci sono problemi che
sono da risolvere al livello di
Governo Nazionale soprattut-
to per il settore della Ricerca.
Devo lamentare che i finan-
ziamenti sono sempre di meno
ed invece investire in questo
settore strategico è l’unico
investimento possibile per ga-
rantire lo sviluppo futuro del
Paese altrimenti si è costretti
al declino. Ma noi abbiamo
un Patrimonio Culturale im-
menso e va annoverato tutto
il Patrimonio Artistico, Mo-
numentale, Archeologico, ma
anche Paesaggistico e Agro-
alimentare. Siamo primi al
mondo con una serie di pro-
dotti che ci rendono unici e
su questi dovremmo fare leva
e non è vero che questo non
interessi l’Economia, come
vorrebbe dimostrare la famo-
sa massima che con la “Cul-
tura non si mangia”, invece
non è vero. Lo scorso anno
l’industria culturale/creati-
va ha fatturato più di quella
automobilistica, sembra che
i paesi emergenti lo abbiano
capito, noi ancora no.
Prof. Petrocelli gli argomen-
ti che ha presentato sono
moltissimi e meriterebbe-
ro ciascuno un approfon-
dimento, ma poniamone
una su un Corso di questo
Ateneo: “Per esempio non
crede che il Corso di Scien-
ze di Comunicazione possa
rappresentare una risorsa
strategica per l’Ateneo stes-
so, e soprattutto per il terri-
torio regionale ed il Paese?
Ad esempio gli studenti che
scelgono l’indirizzo di Gior-
nalismo dovendo imparare
a gestire anche un’intervista
Foto del 11 Marzo 2013
- Taranto/ Giornata di
Studio per un’Azione di
contrasto alla Pirateria:
“Dal controllo dei mari
a quello dei flussi finan-
ziari” Il Prof. Corrado
Petrocelli . L’amba-
sciatore italiano della
Somalia e l’Ammiraglio
di Squadra Gerald
Talarico, Ispettore delle
Scuole. Foto di Antonio
Conte
23
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
non trova che sarebbe in-
teressante farle fare ai Re-
sponsabili dei Dipartimenti
e al Rettore dell’Ateneo stes-
so? Magari attraverso un
laboratorio di scrittura dal
secondo anno? Rimanendo
ancora sul Corso di Scienze
delle Comunicazioni e dello
sbocco verso il Giornalismo
non è contraddittorio, ma
l’avverto la mia è una pro-
vocazione, che un laureato
in una materia specialistica
magari anche dopo la Ma-
gistrale debba trovare una
testata per iniziare un pra-
ticantato a pagamento, e
magari la testata è diretta
da un diplomato in materie
tecniche?
Questa Università è tra le
poche che offre un Master
abilitante di primo livello
organizzato con l’Ordine dei
Giornalisti di Puglia. E’ evi-
dente che l’iscrizione all’Or-
dine è comunque un percor-
so da fare che è esterno alla
formazione Universitaria. Il
Master che si propone è infat-
ti abilitante in quanto è rico-
nosciuto: è accessibile con la
Laurea Triennale di Comuni-
cazione.
Sempre per provocare il di-
battito, non le pare sia asim-
metrico il bilancio tra un
percorso di un Master di 18
mesi con un costo di 8 mila
euro circa da farsi dopo una
Laurea Triennale e dall’al-
tro lato solo sessanta o ot-
tanta articoli l’anno paga-
ti - si spera - magari con il
minino sindacale? Profes-
sionalmente non le sembra
ci sia uno sbilancio eccessi-
vo sulle competenze? Infine
non trova che per certi versi
si limiti l’accesso del cittadi-
ni alle informazioni limitan-
do le iscrizioni stesse? Non è
leso forse un Diritto costitu-
Foto del 11 Marzo 2013
- Taranto/ Giornata di
Studio per un’Azione di
contrasto alla Pirateria:
“Dal controllo dei
mari a quello dei flussi
finanziari” Il Prof. Cor-
rado Petrocelli . Foto di
Antonio Conte
24
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
zionale sancito dall’art. 21?
Effettivamente il valore del
Master è notevole in termini
di sviluppo di competenze in
quanto questo è erogato con
esperti di lunga carriera. Ma
va considerato anche la note-
vole complessità di formare
giornalisti magari del settore
audiovisivi o della radio e ad-
dirittura fotografi che hanno
competenze molto raffinate e
diverse.
Ma liberalizzare le iscrizioni
all’Ordine non darebbe me-
rito alle competenze?
Lei mi solleva un antico pro-
blema che sopravanza lo
stesso Ordine dei Giornalisti,
ovvero che ci dovremmo in-
terrogare sulla natura stessa
dell’Ordine che da alcuni vie-
ne visto come un momento di
salvaguardia di certe carat-
teristiche da altri viene visto
come un freno e vede gli Or-
dini come esperienze lobbisti-
che. In realtà ci sono Ordini
che nel tempo si sono evoluti
e svolgono una funzione mol-
to positiva come quello degli
Avvocati, dei Farmacisti o de-
gli Ingegneri. Ad ogni modo
come Rettore ho già avviato
un dialogo con gli Ordini, ed
è nello statuto dell’istituzione
di una Consulta da riunire al-
meno una volta all’anno per
avere suggerimenti sull’in-
tegrazione da apportare ai
nostri corsi di studi. Questa
Consulta ha per esempio de-
terminato un bell’accordo
con l’ordine dei Commercia-
listi inserendo nel percorso
della Magistrale il periodo
di Tirocinio al fine di far re-
cuperare agli studenti quasi
due di ulteriore formazione
dopo la laurea. Ed addirittura
se si sostengono alcuni esami
la prima delle tre prove scritte
Foto del 11 Marzo 2013
- Taranto/ Giornata di
Studio per un’Azione di
contrasto alla Pirateria:
“Dal controllo dei mari
a quello dei flussi finan-
ziari” l’autore impe-
gnato in una domanda
ai relatori. Si ringrazia
la Marina Militare per
la gensilissima conces-
sione.
25
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
per l’iscrizione professionale
viene riconosciuta. Credo che
la soluzione non sia verso la
liberalizzazione o no, ma ver-
so forme di cooperazione per
evitare allo studente un nuovo
e diverso percorso formativo
nella consapevolezza che la
conoscenza della disciplina è
una cosa e l’esercizio profes-
sionale è tutt’altro. Tuttavia
non spettano solo all’Univer-
sità iniziative del genere.
Ci apprestiamo ai riti di sa-
luto mentre mi balena l’idea
di aver fatto buona impres-
sione: “Mah, chissà?” Penso.
L’incertezza mi assale: avrò
offerto le mie domande con
sufficiente cordialità? Dove-
vo forse essere più incisivo?
Sfoderare l’arroganza di chi
sa tutto per intimorire quan-
do invece non si sa nulla? E,
al contrario, sarò stato troppo
lungo? I dubbi non mancano.
Certo è che come Comunica-
tore leggo in giro poche inter-
viste al Rettore, eppure con
questa crisi etica e morale ve
ne sarebbe proprio bisogno.
Penso quindi ad un taglio isti-
tuzionale, anche se si corre
sempre il rischio che qualcu-
no interpreti questo stile come
una “marchetta”, che in gergo
giornalistico indica quegli ar-
ticoli fatti “a favore” dell’in-
tervistato. Ma, a me, l’inter-
vista è piaciuta, le mie origini
e le mie tradizioni lucane mi
spingono a usare uno stile
‘romanico’: asciutto, diret-
to, in cui non viene nascosta
la diversa posizione sociale.
Non dimentico il precariato.
Non dimentico le vie in cui ho
vissuto a Venosa. Non dimen-
tico la polvere dei campi nella
raccolta autunnale delle olive
o le lunghe e fredde giornate
di vendemmia. Non dimen-
tico quanti articoli ho scrit-
to per spingere la Provincia
e la Regione Basilicata a far
riparare la Provinciale n. 10,
che all’altezza di Ginestra, ad
ogni inverno cede a valle con
le abbondanti piogge. Non
voglio dimenticare lo scherno
gratuito dei nuovi ricchi e lo
stigma degli arrivati. E, come
faccio a dimenticare mio pa-
dre, che nel frattempo, tra
quella prima e la seconda in-
tervista è mancato. “Fatti ono-
re” erano le poche parole che
mi diceva, e alla fine lessi nei
suoi occhi, quasi a voler sca-
valcare tutto quel magmatico
dire, sulle nostre diversissime
ed intime sensibilità.
Rapito da questi pensieri sen-
to la sua mano sinistra sulla
mia spalla appena appoggiata.
Raggiungo la sua mano destra
per salutarlo mentre sorride è
mi congeda cordialmente con
un sorriso soddisfatto.
26
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
S
i è svolta a Roma l’interessante intervista in video-
conferenza stampa con il Generale di Corpo d’Armata
Giorgio Battisti, Capo di Stato Maggiore della Missione
International Security Assistance Force (ISAF) e Italian
Senior National Representative in Afghanistan, si è svolta regolar-
mente lo scorso 3 Luglio.
Erano anche presenti il Generale di Brigata Luca Covelli
ed il Generale di Brigata Maurizio Morena.
Il collegamento da Kabul i rappresentanti dei media intervenuti
a Roma presso il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI)
ove si sono incontrati per un importante scambio di informazio-
ni. Anche le domande sono state portatrici di uno spaccato so-
ciale, infatti. Ma soprattutto da Kabul è stato fornito un punto di
situazione sulla partecipazione nazionale alla missione ISAF e sui
Roma/Afghanistan. Il punto della situazione
con la Video Intervista dal COI con il
Gen. C.A. Giorgio Battisti
Antonio Conte
Nella foto in alto: un
momento della Video Con-
ferenza. nello schermo a
sinistra gli alti Ufficiali da
KAbul, a sinistra la sala
stampa del COI a Roma.
27
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
progressi del processo di transi-
zione in corso, che vede le forze
di sicurezza afgane assumere un
ruolo sempre di maggior peso
nel processo di stabilizzazione
del paese.
Durante la video-conferenza
durata circa un’ora e mezza gli
alti ufficiali intervenuti han-
no potuto quindi rispondere a
numerose domande poste dai
giornalisti e dagli operatori del-
la comunicazione intervenuti
all’evento.
Dopo i saluti al contingente in
Afghanistan del cerimoniere
presente presso la sala confe-
renze del COI in sede a Roma
vengono presentati anche i gior-
nalisti e operatori della comu-
nicazione al Gen. C.A. Giorgio
Battisti che prende la parola.
Presentazione del paese
Il Gen. Battisti ricorda che in
Afghanistan ci era già stato
nel Settembre del 2001, preci-
samente a Kabul, e che ora si
trova in una base con 400 ita-
liani tra uomini e donne di tut-
te le Forze Armate. Con il suo
ritorno non ha fatto a meno di
notare il cambiamento avuto
dall’Afghanistan in tredici anni
di presenza delle Forze Interna-
zionali e delle Forze Nato. Pro-
segue con i ringraziamenti allo
Stato Maggiore della Difesa per
la possibilità offerta di poter in-
contrare alcuni rappresentanti
della stampa.
Sensibile osservatore della so-
cietà fa notare che si è in un
momento di incertezze e di in-
stabilità diverse, in cui si vive
dando peso molto peso alle
proprie percezioni e ciò accade
non sono in ambienti militari,
ma anche nella società civile sia
nazionale che internazionale.
Fotografa la società come una
in cui i cittadini si dimostrano
sempre più preparati, attenti,
critici ed esigenti nel voler com-
prendere le questione di attuali-
tà e senza più essere disposti ad
accettare decisioni senza capire
Nella foto il
Generale di Corpo
d’Armata
Giorgio Battisti
28
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
quali ragionamenti e motivazioni
ci sono alla base.
La video conferenza che stiamo
tenendo – riferisce ancora il Gen.
Battisti – offre proprio un’occa-
sione sia ai militari che ai media
e ai cittadini di avere una diversa
prospettiva della situazione della
Missione ISAF Italia in Afghani-
stan che di certo non sarà esau-
stiva, ma che potrebbe offrire
eventuali aspetti inediti. Il Gen.
Battisti proseguendo, ci riferisce
di certe preoccupazioni per gli
episodi avvenuti recentemente
in Kabul, e che egli stesso dice
“violenti e sanguinosi”. Kabul
vive comunque la propria quoti-
dianità, aggiunge, come qualsia-
si altra città asiatica in cui i bam-
bini vanno a scuola e quasi come
accade da noi in Italia. I cittadini
qui vanno a fare la spesa, vanno
a lavoro, si ritrovano nei merca-
ti dei libri usati come in effetti
accade per esempio a Roma in
Piazza dei Cinquecento.
L’Afghanistan non è certo un pa-
radiso per tanti motivi che sono
tristemente noti, ma non è ne-
anche l’inferno come certe volte
viene descritto in alcune situa-
zioni o in certi momenti.
L’Afghanistan tenta di uscire da
una situazione che la vede prota-
gonista da oltre trent’anni guerra,
cerca di raggiungere una stabilità
sociale ed economica più favore-
vole affrontando molte difficoltà.
Cerca di lottare contro i mali cro-
nici di questo paese e di queste
società come la corruzione e la
droga, che come si è già detto,
capita anche a molte altre città e
nazioni. È un paese giovane dove
il cinquanta per cento della po-
polazione non raggiunge i venti
anni, per ovvi motivi. È un pa-
ese fiducioso che vive in questo
momento fasi di incertezze per il
futuro della nostra missione.
Il moderatore passa poi la parola
agli intervistatori che, uno alla
volta, si presentano introducendo
dei temi a cui chiedono risposte.
La questione interpreti del
dopo missione
Alcuni sostengono, probabil-
mente la contro informazione
dei Talebani, che una volta che
le forze della Nato lasceranno
il paese i primi riprenderanno il
sopravvento operando ritorsioni
contro i cosiddetti collaborazio-
nisti. A tal fine vi è chi sostiene si
debba tutelare tali operatori.
Il Gen. Battisti concorda che il
problema si possa presentare, e
pertanto si dovrebbe trovare una
giusta soluzione al problema tra
l’altro comune anche a molti ri-
fugiati. La Nato ha in effetti già
segnalato questo problema alle
Nazioni che partecipano alla
missione ISAF. Ma pare che ci
sia tutto il tempo, (fino alla fine
29
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
del 2014), per poter approfondire
problema al fine di trovare una
giusta soluzione.
Le problematiche della Dro-
ga e della Corruzione
Il Gen. Battista, sollecitato a ri-
guardo, affronta poi il problema
della droga e ritiene che si tratti
di un problema comune a molte
nazioni. Cita uno studio di una
società indipendente sul proble-
ma e fa notare che la presenza
dell’Afghanistan possa essere
nell’ultimo terzo della lista.
Sulla questione della corruzio-
ne riferisce che le società hanno
connotati culturalmente diversi:
l’approccio varia quindi da na-
zione a nazione. Alcune potreb-
bero anche non mettere la stessa
attenzione, che vi pone l’occi-
dente per esempio, nella ricerca
di una soluzione così come fan-
no altre. Tuttavia la sensibiliz-
zazione Nato, Europea e di altre
organizzazioni sta procedendo e
si notano alcuni cambiamenti del
governo afghano proprio nell’af-
frontare la questione.
Il fenomeno è stato notato anche
dalla gente afghana, cui pare dia
molto fastidio, ed è ora preso in
seria considerazione dai parla-
mentari che stanno procedendo
anche con denunce indicando
i nomi dei responsabili. Proba-
bilmente, conclude, questo è un
problema che per una soluzione
più radicale dovrebbe coinvolge-
re anche le giovani generazioni.
Sulla condizione delle donne
afghane
Il Generale di Brigata Luca Co-
velli, prendendo la parola saluta
i presenti ed offre uno spaccato
di alcune attività coerenti con il
proprio profilo professionale e
con il proprio incarico. Gli è sta-
to chiesto delle condizioni delle
donne, in particolare di quelle
che ora soggiornano presso il
carcere femminile di Herat. Dal-
la domanda posta emerge una
preoccupazione non tanto per il
soggiorno che ha standard di vita
elevati (spesso più alti delle con-
dizioni di vita precedenti), bensì
per il dopo, quando cioè la donna
si troverà da sola ad affrontare la
vita. Ci si interroga se durante
tale soggiorno non possano es-
30
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
sere fornite nuove competenze
agricole, artigiane o professio-
nali.
Il Generale Covelli precisa che
non vi è una gestione italiana
sebbene componenti del nostro
Team si rechino periodicamente
sul luogo per delle visite. Preci-
sa che chiamare “carcere” quella
struttura non è il termine tra i
più corretti in quanto suggerisce
una valenza negativa. Le donne
finiscono in quella struttura per
questioni spesse volte legate alle
condizioni domestiche. Confer-
ma altresì che negli scorsi anni
vi è stato un notevole interesse
della stampa per questa iniziati-
va, le cui strutture sono state re-
alizzate con fondi anche italiani
ed europei.
Quale lo scenario dopo il
2014, all’indomani della fine
della Missione ISAF
Il Gen. Battista sembra apprez-
zare molto l’occasione di po-
ter chiarire alcuni aspetti circa
la percezione dell’incertezza e
quanto essa possa essere avver-
tita come un problema. Questa
integrazione a completamento
di quanto già quanto precedente-
mente esposto, sembra essere of-
ferta al fine di costruire opinioni
più informate. L’incertezza, pun-
tualizza quindi il Gen. Giorgio
Battista, è propria della popola-
zione afghana di fronte allo sce-
nario che vede la fine della mis-
sione ISAF. Incertezza, precisa
lo Stratega, che è incoraggiata
da false informazioni opportuna-
mente diffuse dai Talebani. Se-
condo questi, dal primo Gennaio
del 2015 il paese si troverebbe
solo senza gli amici alleati della
Nato e, si può dedurre, in balia
di forze oscure e di minacce, che
per ora solo sospese, si abbatte-
rebbero senza pietà. Ma nulla di
tutto questo accadrà.
Il Generale Battisti chiarisce
meglio e precisa che non è una
incertezza che è avvertita in uno
o più stati tra i 48 paesi che par-
tecipano alle operazioni afghane.
Si è di fronte invece ad una pro-
grammazione precisa, che preve-
de un disimpegno per la fine del
2014 ed un nuovo programma,
che non sarà più di guerra, ma
di supporto e di mentorizzazione
alle forze armate locali con una
significativa riduzione del perso-
nale impiegato. Parallelamente vi
sarà un progressivo incremento
della operatività e dell’efficacia
dell’azione di contrasto offerta
dalle Forze di Sicurezza Afgha-
ne.
In ogni caso le autorità afghane
e le popolazioni non saranno ab-
bandonate con il 2014, questo è
certo, ma è un punto chiave sulla
quale insiste la contro informa-
zione talebana.
La popolazione afghana non sarà
sola in quanto la missione ISAF
è solo una delle attività della co-
munità internazionale, ma vi è
anche la Comunità Europea e un
centinaio di Organizzazioni Non
Governative che continueranno
ad operare sul territorio insie-
me a tante altre Associazioni ed
Agenzie, Statali e no.
31
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Il discorso sulla Pace va
ripreso
D’un tratto l’attenzione cade sul
discorso per la pace, si cita un
recente episodio in cui è stato
protagonista Karzai, Presidente
dell’Afghanistan e si conclude
che a tutt’oggi sembra che il dia-
logo sulla Pace sia in una fase di
stallo.
Il Gen. Battisti si dimostra sen-
sibile al tema della Pace, ma ri-
tiene, con la pragmatica di un
militare, che ogni operazione di
Peace Keeping debba passare ne-
cessariamente dal dialogo tra le
parti in contesa e che il dialogo
è impossibile se non è lo stesso
Governo a volerlo ed a operare in
tal senso, essendo legittimamen-
te eletto.
Le Forze di Sicurezza Af-
ghane saranno pronte?
Il Gen. Covelli, nel commentare
brevemente sulle reali capacità
operative delle Forze di Sicurez-
za Afghane, pone a confronto la
sua precedente esperienza di Ka-
bul nel 2002, ad Herat nel 2008
ed infine quella attuale (ora che si
trova nuovamente in Kabul).
Capacità che ora sono di livello
alto in quanto ogni uomo o don-
na ha compiuto progressi straor-
dinari nel frattempo. Gli uomini
delle Forze Afghane sono fieri
ed orgogliosi di poter servire il
proprio paese, ed anche l’inte-
grazione tra le diverse compo-
nenti è ottimale. Vi sono ancora
degli spazi da sviluppare per la
complessità operativa dei sistemi
molto elevata, ma sono proble-
matiche per le cui soluzioni ser-
ve del tempo di acquisizione più
lungo. Tuttavia i progressi che
vengono rilevati quotidianamen-
te sono soddisfacenti.
Il 18 giugno – riprende il Gene-
rale Battisti – si è tenuta un’im-
portante cerimonia dalla quale
tutte le responsabilità sono pas-
sate formalmente in mano alle
Forze di Sicurezza Afghane. Da
alcuni colloqui di verifica con i
loro Ufficiali si è potuto consta-
tare che hanno una sana consa-
pevolezza ed orgoglio per il ruolo
che ora rivestono nel proprio pa-
ese. Sono fieri di operare per la
sicurezza della propria nazione e
per la loro popolazione. La stessa
popolazione invece sente molto
orgoglio per i traguardi di au-
tonomia raggiunti dalle proprie
Forze Armate e di Polizia.
Si può ritenere quindi che l’ec-
cellente lavoro svolto dalle no-
stre Forze Armate quali i Cara-
binieri, l’Esercito e la Guardia di
Finanza sia quindi anche per noi
cittadini italiani motivo di orgo-
glio.
Recrudescenza Talebana
Mentre scriviamo riceviamo, ov-
vero il giorno dopo l’intervista
(oggi è il 4 Luglio), una nota che
informa che in serata è stato sfer-
rato un attacco a due elicotteri
italiani A 129 Mangusta, fortu-
natamente senza conseguenti per
la salute del personale e solo con
qualche lieve danno alla carroz-
zeria di uno dei due elicotteri. La
missione di scorta ad un convo-
32
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
glio delle Forze Armate Afghane
è stata comunque conclusa come
da programma, anche se si è do-
vuto rispondere al fuoco.
Ma tornando a ieri e alla video
conferenza si è informati che la
fase di transizione non si è anco-
ra conclusa, e la maggior parte
delle basi tra cui quelle più avan-
zate sono già passate in mano
alle forze di sicurezza afghane.
La conflittualità che si registra
quest’anno – precisa il Gen. Bat-
tisti – non ha registrato forme
acute o di violenza superiore
a quella ordinaria. Le Forze di
Sicurezza Afghane sono quello
operative che di fatto ora sosten-
gono lo sforzo militare. Si am-
mette che qualche problema di
coordinamento tra le componenti
Afghane esiste, manifestato al-
tresì in alcuni episodi lo scorso
Febbraio.
Per Forze di Sicurezza Afghane
bisogna intendere sia Forze Ar-
mate che le Forze di Polizia ed
ambedue cooperano per ostaco-
lare l’insorgenza talebana (nda.:
sembra che qualcuno si faccia
chiamare così, ma credo ci siano
margini per cui si possa ritenere
che spesso quello che si crede
possa essere di matrice terrori-
stica sia in realtà di natura crimi-
nale) che continua ad operare con
le loro classiche tecniche spetta-
colari per attirare l’attenzione dei
media nazionale e internazionali.
Con il sentimento che si deve
per ogni perdita umana, l’aspetto
spettacolare non cambia il bilan-
cio dell’operazione di guerriglia
– spiega il Gen. Battisti – che
accadono nella parte Est del pa-
ese dove si tende a attaccare gli
avamposti delle forze di sicurez-
za afghane o ad attaccare qual-
che convoglio delle forze della
missione che si muovono lungo
la cosiddetta Ring Road. Le for-
ze di sicurezza afghane reggono
bene e il nostro impegno di men-
torizzazione risulta efficace e
utile a condurre operazioni com-
binate, manovrate per neutraliz-
zare sacche di presenza avversa-
ria in certe parti del paese.
Sulla Cooperazione Interna-
zionale
L’attività della Cooperazione in
Afghanistan risale al 2002, e si
compone di quella Civile-Milita-
re (CIMIC) e Civile-Civile (ONG
e OG). Vi è una nutrita presen-
za di attori che concorrono a
sviluppare risultati apprezzabili
attraverso la cooperazione e ven-
gono toccati tutti gli aspetti socio
economici del paese. Il Gen. Bat-
tisti ritiene importante indicare
come cooperazione di tipo stra-
tegica quella della educazione
ai giovani, come si evince – so-
stiene – dall’analisi di statistiche
internazionali, queste ultime non
solo di fattura militare ma an-
che di società indipendenti, tra
l’altro – informa – disponibili su
internet. In particolare si è passa-
ti da poche centinaio di migliaia
di giovani in prevalenza maschi
che andavano a scuola 12 anni fa,
ad oggi che se ne possono conta-
re circa nove milioni. Sono stu-
denti che frequentano le scuole
33
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
elementari di cui il 40 per cento
ragazzine. Il numero di liceali è
raddoppiato da poco più di set-
tantamila a centoquaranta mila
e con novemila laureati in questo
periodo. L’edizione e l’istruzione
è importante in quanto sconfigge
soprattutto l’ignoranza. Il settore
esige che vi siano scuole alunni
e naturalmente insegnanti prepa-
rati.
Si ritiene che un altro settore
strategico di intervento della
cooperazione internazionale sia
l’Agricoltura. Si potrebbe ancora
insegnare a questi agricoltori a
sfruttare il loro terreno. Il Gen.
Battisti ricorda come l’Afghani-
stan sia un paese sostanzialmen-
te rurale. Lo sviluppo dell’agri-
coltura può ridurre la superficie
dei terreni ora destinati alla col-
tivazione di piante da cui si pro-
duce la droga. A tal fine ricorda
l’esperienza del Col. Emmanue-
le Aresu (nda.: che nel Luglio
2010 distribuirono 60 tonnella-
te di bulbi di Zafferano in sette
distretti della Provincia di Herat
che avrebbero sostituito le piante
della droga) che è stato coman-
dante del PRT può certamente
illustrare i risultati raggiunti.
Ci sono altri aspetti della Coo-
perazione Internazionale che ri-
guardano la Giustizia. Sono po-
chi, afferma il Generale, i settori
che rimangono estranei alla Co-
operazione. L’attività dei militari
è stata sicuramente più intensa
dell’agevolare le ONG nei primi
anni dopo il 2001 garantendo
livelli di sicurezza maggiore al
fine di agevolare il compito delle
ONG e nei periodi più freddi for-
nendo dei kit appositi.
L’Area che presenta ancora
problematiche nella transi-
zione
L’area in Afghanistan che pre-
senta particolari problematiche è
quella al confine con il Pakistan
che è un’area di montagna, dif-
ficile e aspra, (oltre due mila e
quattrocento chilometri di mon-
tagne con quote che raggiungono
i quattro o cinquemila metri di
altezza con centinaia di passaggi
anche a piedi), sono condizioni
geografiche ed ambientali che
oggettivamente rendono difficile
il poter controllare tutto. Poi ci
sono dei santuari che consentono
a queste forze avverse di sposarsi
da una parte all’altra del confine.
Il Generale Battista precisa che il
Pakistan sta facendo un grande
sforzo per ‘chiudere’ il confine
allo scopo di controllare ed im-
pedire questi movimenti, ma è
difficilissimo.
Per quanto riguarda i rischi per le
ONG ad ultimazione della Mis-
sione ISAF, potranno aumentare
mancando di fatto un control-
lo che ora è invece presente. Si
confida molto che le Forze di
Sicurezza Afghane si rendano
sempre più efficaci nel contrasto
delle minacce. Auspica anche
che le stesse attivino una coope-
razione ed una comunicazione a
rete che le consenta di operare
con un grado di sicurezza mag-
giore dell’attuale. Vi è anche da
dire che la reputazione di queste
34
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
organizzazioni è buona in quan-
to servono a tutte le parti sociali
locali.
Tuttavia vi è da notare che dal
2014 se da un lato la presenza ita-
liana e della Missione ISAF sarà
ultimata portando ad un minore
dispiegamento di forze interna-
zionali sul territorio dall’altro la
componente locale entrerà in nu-
mero più consistente nel control-
lo delle minacce. Infine alcune
nazioni hanno annunciato che ri-
marranno anche dopo la fine del-
la Missione ISAF per continuare
a garantire il regolare svolgimen-
to del progresso avviato.
Sfruttamento delle risorse
naturali
Negli ultimi anni il grado si si-
curezza nel paese è aumentato e
questo ha reso possibile una mi-
gliore conoscenza delle risorse
naturale che almeno potenzial-
mente possono essere utili all’e-
conomia locale. In particolare si
è scoperto di una quantità inte-
ressante di risorse che il Gover-
no locale avrebbe a disposizione
per il rilancio economico anche
nel settore dell’estrazione delle
materie prime. Certamente una
maggiore sicurezza attirerebbe
gli investitori, (ci sono i primi
contatti con le grandi imprese
europee che sono venute sul po-
sto per verificare le condizioni
di operatività per poter poi nei
prossimi anni investire anche pe-
santemente nel territorio). Al Ge-
nerale Battisti, ma non solo a lui,
sembra un dato importante che le
grandi industrie stiano valutando
tali possibilità.
Situazione sanitaria
Il Gen. B. Maurizio Morena si
occupa di Sanità in ambito mili-
tare del dispositivo della Missio-
ne ISAF e delle Forze Afghane,
ma risponde ad alcune domande
sul tema della Sanità civile Af-
ghana. E’ – dice – in continuo
progresso: le Forze di Sicurezza
Afghane dispongono di diversi
ospedali che trattano il persona-
le militare e stanno sviluppan-
do tutte quelle attività e quelle
procedure per prendersi cura del
proprio persone quando purtrop-
po rimane coinvolto in operazio-
ne.
Per quanto riguarda la salute
pubblica l’ottanta per cento della
popolazione afghana ha accesso
alla assistenza sanitaria di base
a fronte dell’otto per cento del
2001. Il Ministro della Salute si
sta occupando di politiche oste-
triche utili anche sotto il profilo
dell’assistenza alle nascite e del
loro aumento.
Ricordo – riferisce ancora il Gen.
Morena - nel 2001 e nel 2002 le
condizioni per le nascite e per
le mamme erano davvero in-
credibili e carenti. Si è fatto un
grande salto grazie alla comunità
internazionale, alla popolazione
afghana che ha questa capacità
di apprendere queste tecniche e
queste procedure sanitarie.
Tutte queste informazioni sono
già ampiamente disponibili in
rete e le narrative tabulari sono
di fattura non militare. Le diffi-
35
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
coltà di distribuzione dell’assi-
stenza sanitaria è resa difficile
dalle condizioni geografiche e
per la presenza in montagna di
centri anche molto piccoli. Ma
vi è anche da dire che rispetto
ai duemila chilometri di strada
asfaltate nel 2001 oggi siamo ar-
rivati a trentaduemila chilometri.
Il sistema di supporto e sviluppo
alle infrastrutture si aggiunge
a quello della salute pubblica e
all’educazione. Dati significativi
di miglioramento si posso nota-
re anche sulla mortalità infantile
che era elevatissima negli anni
scorsi e che ora è scesa di oltre
il 23% e sta sicuramente ancora
migliorando. Gli standard degli
ospedali ora qui in Afghanistan
sono molto simili ai nostri e cre-
do che le cose facciano ben spe-
rare per il futuro.
La formazione al personale
italiano ed il Mentoring al
Personale Afghano
Il Generale di Brigata Covel-
li spiega che la formazione e
l’addestramento del personale è
piuttosto complessa e parte mesi
prima in Patria nella pianifica-
zione della missione sia a livel-
lo tecnico pratico che culturale,
ma che una volta in Afghanistan
continua sotto l’aspetto culturale.
Il personale militare vive di fatto
tra la gente del posto imparando
i loro costumi e le loro abitudini.
Per esempio tra poco entreremo
nel periodo del Ramadan, ben
noto alle persone che lo pratica-
no, ma non necessariamente al
nostro personale. A tal fine viene
spiegato al personale italiano in
precisi periodi di addestramento
cosa significa, cosa fare o non
fare in questo periodo nei rap-
porto con la popolazione indige-
na per evitare di essere fraintesi:
la popolazione potrebbe pensare
che le si stia mancando di rispet-
to per esempio.
La formazione ha anche altri
aspetti, siamo inseriti ai vari li-
velli della organizzazione afgha-
ne attraverso attività di mento-
ring affiancando del personale e
garantendo una formazione sul
posto ed in itinere cercando di
sostenere i vari aspetti da quel-
le tecniche militari all’esercizio
del comando e al mantenimento
della leadership. E’ un compito
complesso, ma sta dando dei ri-
sultati importanti e molto positi-
vi. La risposta afghana in termini
di soddisfazione per la formazio-
ne da noi erogata va oltre ogni
aspettativa attesa da parte nostra,
soddisfazione che sperimentia-
mo ogni giorno.
Saluto del Generale Battisti
Non vorrei che oggi si sia data
una visione troppo positiva o
troppo rassicurante della con-
dizione di vita afghana ora rag-
giunta. Abbiamo constatato che
la società afghana sta cambiando
e sta cercando di diventare una
società normale come la nostra
in Italia nonostante le difficoltà
e i problemi che tutt’ora vengono
affrontati. La visione è positiva
per quello che stiamo vedendo
nella società civile e nell’opera-
36
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
tività che le Forze di sicurezza
locale stanno raggiungendo, ma
anche in tutte le istituzioni locali.
Le autorità afghane hanno infatti
capito che devono affrontare il
problema della corruzione pena
la perdita di fiducia della coope-
razione internazionale. Stanno
cercando di combattere il feno-
meno della droga con l’uso alter-
nativo dell’uso dell’agricoltura,
non è facile, ma ci sono segni di
cambiamento. L’altro giorno era
di attualità la notizia che l’espor-
tazione dello zafferano è aumen-
tato del 50% percento con un
prezzo di vendita molto elevato.
Sono segnali positivi e duraturi
da perseguire nei prossimi anni.
A conclusione vorrei ricordare
che sono risultati che sono co-
stati cari all’Italia con i nostri 53
caduti, tutti i nostri feriti, tutti i
nostri mutilati e soprattutto le fa-
miglie dei nostri caduti che sono
i veri eroi di questa nostra ope-
razione.
Il cerimoniere del COI ringrazia
gli ufficiali a nome di tutti i pre-
senti. 
37
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013 Antonio Conte Ph
Aeronautica Militare/
Il personale impegnato nelle operazioni di volo
per il rientro in Italia.
18 Luglio 2011, Reportage in Kosovo.
38
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
È
arrivato in borghese nel cortile dell’Università
degli Studi “Aldo Moro” (nda. Seminario del 9
Luglio 2013). E’ sceso dall’auto ed accolto dal
Rettore Prof. Petrocelli: approccio solare e sor-
ridente, quasi un inedito per chi ha una visione ruvida e
combattiva degli Alti Ufficiali delle Forze Armate, e invece
l’Ammiraglio di Squadra Cristiano Bettini è un raffinato
ufficiale della Marina Militare che si trova a suo agio an-
che tra personalità di spicco delle Scienze Sociali e della
Filosofia.
L’Ammiraglio Bettini si rivela subito ottimista e carico
Bari/ Ex Palazzo delle Poste. Seminario di Etica
a cura dell’Amm. Sq. Cristiano Bettini
Antonio Conte
Nella foto in alto l’Ateneo
di Bari visto dall’Ex
Palazzo delle Poste,
in primo piano Piazza
Cesare Battisti.
39
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
di idee tanto che si potreb-
be parlare di un vulcano in
azione. Scopriremo anche ha
fatto proprio centro a Bari
parlando di ”Formazione
Etica nella Pubblica Ammi-
nistrazione” nella Conferen-
za cui sono intervenuti i do-
centi ed i quadri ed aperto
anche a studenti del Dipar-
timento dell’Ateneo degli
Sudi “Aldo Moro”.
Ma andiamo per gradi, si fa
per dire quando si è in co-
spetto di un Ammiraglio che
che ne ha uno tra i più eleva-
ti e con importanti incarichi
svolti.
Il Magnifico Rettore, Prof.
Corrado Petrocelli e l’Am-
miraglio di Squadra Cri-
stiano Bettini dopo i riti di
benvenuto e di benritrovato
si sono diretti, con la dele-
gazione, verso il Rettorato
in cui ad accoglierli è stato
il neo eletto Prof. Antonio
Uricchio, già Direttore del
Dipartimento Jonico, Dele-
gato del Rettore per il Polo
Jonico di Taranto dell’Uni-
versità “Aldo Moro” che sarà
in carica dal prossimo primo
Novembre. Insieme hanno
poi atteso, che è arrivato su-
bito dopo, il Dott. Gaetano
Prudente, Direttore Genera-
le dello stesso Ateneo bare-
se. Questa è anche la prima
occasione pubblica in cui il
Rettore uscente si trova con
il Rettore neo eletto.
Qui si sono intrattenuti
nei riti iniziali e un collo-
quio privato tra altri verti-
ci dell’Università, poi sono
passati dalla bellissima piaz-
za Cesare Battisti, si è giunti
negli accoglienti saloni del
Palazzo delle Ex Poste sede
del seminario sulla forma-
zione Etica per Ufficiali e i
Funzionari della Pubblica
Amministrazione.
Nella foto i’Ammiraglio
Cristiano Bettini
40
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Un’intervento di grande at-
tualità considerando che da
poco è stato emanato il Codi-
ce Etico per la pubblica Am-
ministrazione come definito
dal DPR n° 62 del 16 Aprile
2013.
Parole chiavi dell’interven-
to sono state “Necessità”,
“Libertà”, “Autodisciplina”,
“Esempio”, “Spirito di Ser-
vizio”, il “Linguaggio” e
molto molto altro. Sorpren-
dente è stato anche scopri-
re come il concetto di Etica
possa assumere nell’attualità
forme dinamiche ed evolu-
tive note anche come “dar-
winismo morale” capaci di
conciliare “Meritocrazia” e
“Cooperazione”, “autenticità
della Leadership”, la “De-
ontologia” ed altri temi che
in questa sede, di seguito,
si possono soltanto citare.
Una lezione magistrale come
questa dell’Amm. Bettini è
una tappa fondamentale in
un percorso di crescita in cui
si scopre che è l’Etica che
comprende il tutto.
Il Seminario dell’Amm. Bet-
tini mira dunque a a trattare
i temi della formazione degli
uomini. La cosa non deve
sorprendere dato che è stato
comandante di una delle più
prestigiose scuole di uomini,
ovvero l’Accademia Navale
di Livorno è poi sottosegre-
tario del Ministro della Dife-
sa. L’Accademia di Livorno,
luogo di educazione e for-
mazione per antonomasia, è
il luogo in cui prima di tutto
si formano i caratteri degli
uomini e quindi gli ufficiali
e i comandanti. Formare gli
uomini non è scontato. “So-
crate si stupiva, che ci fosse-
Nella foto: un momento
prima del seminario.
41
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
ro scuole che preparavano i
cavalieri, i marinai, i soldati
per l’esercizio del mestiere
delle armi ma non ci fossero
scuole che preparavano a di-
ventare uomini”.
Nella conferenza l’Ammi-
raglio Cristiano Bettini non
ha mai intrecciato gli ambi-
ti “militari” e “Civili”, ma
ha messo in luce questioni
fondamentali della Dirigen-
za della “Pubblica Ammini-
strazione” che interessano
Ufficiali e Funzionari. E’
emersa la sua profonda ed
intima preoccupazione nella
costruzione di personalità di
uomini e di donne capaci di
incarnare alti valori mora-
li, civili e dunque militari e
questioni circa il “come” nel-
la trasmissione ai posteri di
tale “patrimonio”.
Le questioni sulle quali si
inciampa in questa interes-
sante trattazione, e già anti-
cipate dalle keyword, sono
dunque come formare cre-
ature libere, forti, coerenti
ovvero dei leader e ancora,
come poi tali spiccate perso-
nalità potranno a loro volta
trasmettere questo “tesoro”
di conoscenze umane e per-
sonali.
Si è affrontato pertanto il
problema dell’educazione
e della formazione: dell’es-
sere e del saper fare. E più
precisamente, come è stato
osservato, dell’”Essere” e
del “Dover Essere” che sot-
tolinea quel moto interiore di
proporsi come leader capaci
di un’azione autentica del co-
mando.
Ma, se tutto passa attraverso
il linguaggio, il linguaggio
stesso presenta dei limiti. La
Nella foto: Arrivo all’ex
Palazzo delle Poste
42
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
metafora usata dall’Amm.
Bettini nello spiegare il li-
mite è quello che l’occhio
e del suo cono visivo: se è
vero che l’occhio vede al-
lora è anche vero che non
può vedere oltre il limite
del suo cono visivo. Così
il linguaggio: potrà espri-
mere tutto ciò che è possi-
bile al linguaggio, ma non
oltre: ma come quindi va
trasmessa conativamente la
capacità di Stima, di Senti-
mento e di Spirito di Ser-
vizio”? Ci saranno allora
altri metodi fondamentali
utili all’educazione e alla
formazione.
Il linguaggio è quindi stru-
mento fondamentale ma
non esaustivo: deve essere
accompagnato dall’istitu-
to dell’Esempio ampliando
in qualche modo un’offerta
sensoriale dell’Educazione
alla Leadership. Dall’altro
lato la percezione ora com-
prende il verbale e il non
verbale e con l’Esempio i
discenti hanno a disposi-
zione un modello incarnato
da seguire che va oltre il
linguaggio: “l’esempio del
leader è autoreferenzialità
conativa che non impone
la disciplina, ma crea l’au-
todisciplina”. L’azione edu-
cativa comprende pertanto
anche l’Emulazione e i suoi
gli aspetti fidelistici ne po-
tenziano l’Etica.
La questione pare proprio
centrata su questa parola
contenitore: Etica, appunto
che raccoglie ulteriori con-
cetti: Trasparenza, Merito,
Rispetto. Elementi ritenuti
dal Legislatore propri della
Pubblica Amministrazione
Nella foto: un momento
del seminario.
43
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
ed dei Dirigenti in ragio-
ne del nuovo Codice Etico.
Tuttavia – sottolinea l’Am-
miraglio – il Legislatore
traccia profili distinti per
ciascuna di queste pratiche
amministrative: la Traspa-
renza, l’Integrità, l’Acces-
sibilità, appunto.
Ma come può essere – pen-
serà il lettore – se si consi-
dera l’Etica come un com-
plesso unitario di qualità
dal quale ci si aspetta l’ec-
cellenza relazionale ed au-
spicabili modelli di vita? Al
contrario il lettore non usò
che constatare che invece il
Legislatore costringe l’Uo-
mo, quale Ufficiale o Fun-
zionario Dirigente della
Pubblica Amministrazione,
a dimenarsi in un coacervo
di regolamenti distinti e
contraddittori per esprime-
re separatamente ciascuna
delle singole componenti
dell’Etica. Quale cortocir-
cuito o complesso di rela-
zioni interpersonali e bu-
rocratiche attiveranno gli
uffici per adempiere agli
obblighi normativi?
Forse il tempo scioglierà
il quesito. Tuttavia la con-
ferenza prosegue e tocca
molti altri aspetti interes-
santi. Ad esempio si punta
il dito sul termine “Valo-
re”, con il quale termine si
vogliono intendere le qua-
lità dell’uomo e che l’uomo
stesso ritiene auspicabile
conseguire. Ebbene, questo
termine è – dice l’Ammira-
glio Bettini – un retaggio
della civiltà della prima in-
dustrializzazione. Ed allora
forse sarà utile recuperare
l’essenza dell’uomo, ovve-
Nella foto: un momento
del seminario.
44
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
ro quelle sue qualità etiche
proprio come già fece Ari-
stotele nel IV secolo a.C.,
attraverso la funzione cri-
tica (Synesis) e l’intelligenza
pratica (Phronesis).
Il Magnifico Rettore Prof.
Corrado Petrocelli ed il neo
eletto Prof. Antonio Uricchio
che entrerà in carica il prossi-
mo primo Novembre. – Foto
di Antonio Conte
La conferenza dell’Ammira-
glio Bettini, ha smosso dav-
vero le coscienze dei presenti
mettendo in moto riflessioni
importanti e – si spera – cam-
biamenti di prospettive nei
presenti.
Rompe schemi, tabù sociali
idee preconcette che si sono
affermati nella società degli
ultimi decenni, in particola-
re dagli anni settanta in poi.
Idee come quelle che i milita-
ri siano confinati indetermi-
nati settori e che non abbia-
no responsabilità pubbliche
ed amministrative al pari di
quelle civili.
L’Ammiraglio Cristiano Bet-
tini si propone dunque come
un dei pensatori più radicali
nell’affermazione dell’Etica
nei processi della Pubblica
Amministrazione e tra i più
sensibili estimatori delle vir-
tù dell’Uomo. Sembra infine
anche essersi assunto l’ono-
revole compito di mantene-
re una certa tensione etica e
morale sui valori più alti nel-
la conduzione della vita: pro-
pria ed altrui. 
45
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013 Antonio Conte Ph
Aeronautica Militare/
Il personale impegnato nelle operazioni di volo di addestramento.
18 Maggio 2011, Media Day a Gioia del Colle (Ba).
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Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Bari, 23 Giugno 2013. Reportage e foto a cura dell’inviato Antonio
Conte – L’Esercitazione annuale multinazionale “CANALE 2013” è
riuscita molto bene, è stata messa quindi a dimora la diciannovesima
“boa” lungo la rotta della Pace tra gli stati del “5+5” del Mediterra-
neo, ma la “boa” è la metafora del lungo percorso temporale ormai
giunto ai venti anni. Si ritiene quindi a ragione che questa Esercita-
zione abbia tutte le carte in regola per dare un importante contributo
alle relazioni di cooperazione e sinergia tra le marine, le forze armate
e le forze di polizia degli stati bagnati dal “Mediterraneo”.
Nel dettaglio “Canale” è un’interessante esercitazione condotta nel
Sud del Mar Mediterraneo, ed è giunta ormai alla sua 19° Edizione
con accordi bilaterali tra Italia e Malta. Questa edizione è stata cu-
rata dalle Forze Armate Maltesi (AFM). L’evento ha richiesto una
Malta/ Esercitazione “Canale 2013”.
Un programma ventennale per la
costruzione della Pace Mediterranea
Antonio Conte
In foto: L’Ammi-
raglio di Squadra
Filippo Maria
Foffi, Comandante
CINCNAV nell’inter-
vista congiunta con
il Comandante delle
Forze Armate di Mal-
ta (AFM), Brigadier
Martin G. Xuereb.
47
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
collaborazione militare a livello
strategico con il coinvolgimento
di 10 Stati che si affacciano sul
Mar Mediterraneo. Un luogo co-
mune, pensato insieme per risul-
tati che non sono possibili senza
la partecipazione di tutti. La for-
mula del Combined è quindi de-
terminante, così come la necessi-
tà di lavorare in Joint, ovvero in
stretta collaborazione; quello che
in questa esercitazione è mostra-
to rappresenta quello che accade
ogni giorno e soprattutto ogni
notte nel controllo delle attività
e dei transiti marittimi nel Medi-
terraneo.
La formula di collaborazione or-
mai nota con la denominazione
“5+5” fonde le attività aerona-
vali in uno sforzo tecnico mili-
tare unitario di Francia, Italia,
Portogallo, Spagna e Malta, per
la sponda europea, e Algeria, Li-
bia, Mauritania, Marocco e Tu-
nisia, per la sponda dei paesi del
Maghreb arabo. Si tratta di una
straordinaria occasione, in cui
però non mancano le difficoltà,
di conoscenza reciproca tra uo-
mini e tra istituzioni: di fatto è
un momento concreto dal quale
continuare il discorso di “Peace
Support” nel Mediterraneo.
Alla Conferenza con i Media ita-
liani ed esteri, tenuta il 21 Giu-
gno scorso nell’ultimo giorno
dell’Esercitazione, erano presen-
ti l’Ammiraglio di Squadra Filip-
po Maria Foffi, Comandante del
Comando in Capo della Squadra
Navale (CINCNAV) per le Forze
Armate Italiane ed il Brigadiere
Generale Martin G. Xuereb, Co-
mandante delle Forze Armate di
Malta (AFM).
Hanno anche partecipato Amm.
D. Alessandro Piroli, Contro-
ammiraglio Vincenzo De Luca,
Capo III Rep. Comando Gen. CP.
e Gen. B. Sebastiano Comitini,
Comandante 2° Brigata Mobile
Carabinieri. Tra gli addetti mi-
litari il Col. Bensmaine Ali per
In foto le alte Autori-
tà Istituzionali Civili
e Militari di Malta.
Foto di Antonio Conte,
Fotoreporter (in foto
sotto) per “Rassegna
Stampa Militare” ha
partecipato alla Gior-
nata VIP Media Day
del 21 Giugno 2013
dell’Esercitazione
“Canale 2013″
48
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
l’Algeria, il Col. Jimenez Garcia
Jose per la Spagna, il C.F. Ortolo
Laurent per la Francia, il Senior
Cap. Ameur Khaled per la Tuni-
sia.
“Le difficoltà delle prove da
affrontare durante la “Cana-
le” sono molteplici – ha detto
l’Amm. S.Q. Filippo Maria Foffi
durante l’intervista – se guardia-
mo anche agli aspetti tecnici del
recupero di uomini e donne spes-
so svolto in difficili condizioni di
mare e di notte, che di per se au-
mentano anche il pericolo di vita.
Credo sia stato raggiunto, in que-
sta area, un buon coordinamento
tra le marine interessate a questa
esercitazione, e ciò consente di
parlare di operazioni efficaci, so-
prattutto se pensiamo che questo
risultato è al netto delle garan-
zie di sicurezza assicurate alle
persone soccorse, ovvero con
l’esclusione del pericolo di vita
durante le operazioni di soccor-
so. Dopodiché le persone soc-
corse vengono sistemate a bordo
di unità e vengono trasportate a
terra dove viene garantita loro
adeguata accoglienza ed ancora
dove vi è la necessità di verifica
dei diritti necessari al raggiun-
gimento delle destinazioni che
essi dichiarano. Tali, spesse volte
non facili procedure, ovviamente
sono di competenza di altre Isti-
tuzioni”.
“Quello che io ho rappresenta-
to – ha aggiunto l’Amm. Foffi,
rispondendo alle domande dei
giornalisti – nel discorso fatto
a nome del Capo di Stato Mag-
giore della Difesa Italiana è nella
direzione di un coinvolgimento
delle forze civili non governa-
tive. Perché queste occasioni
devono servire a coinvolgere il
maggior numero di attori Gover-
nativi e Non Governativi e Agen-
zie che sono importantissime,
una per tutte la Protezione Civile
dei nostri paesi che interviene già
e che è estremamente coinvolta,
In foto: Nave “Co-
mandante Cigala
Fulgosi”, al comando
del Capitano di Fre-
gata Massimiliano
Lauretti a La Valletta,
Malta, Porto “Grand
Harbour”. Foto di
Antonio Conte. 21
Giugno 2013
49
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
ma è importante che il livello di
interoperatività raggiunga i livel-
li massimi”.
Altro aspetto interessante dell’E-
sercitazione Militare Multinazio-
nale è che vede unite, come si
è potuto supporre, e grazie alla
pianificazione ed al Coordina-
mento del Comando Operativo
Interforze (COI) le varie Forze
Armate Italiane e i diversi reparti
e specialità come i Carabinieri,
la Guarda Costiera e la Guardia
di Finanza. L’occasione di ma-
novrare congiuntamente e in sin-
tonia con un comando multina-
zionale rappresenta un momento
di arricchimento reciproco per i
partecipanti. Parte attiva è stato
dunque il Comando delle Forze
da Pattugliamento per la Sorve-
glianza e la Difesa Costiera di
Augusta (COMFORPAT).
Tra gli aspetti tattici le operazio-
ni di salvataggio e soccorso, ini-
zialmente organizzate tra Italia e
Malta ora vede la partecipazione
complessiva di 10 stati. L’Amm.
Foffi, ha anche altre aspettati-
ve in merito, ovvero che dopo
la presa in carico di Malta delle
operazioni organizzative sia ora
la volta delle altre Forze Armate
del “5+5”, magari del versante
magrebino del Mediterraneo. In-
fatti una cosa è partecipare altra
è organizzare, il livello di parte-
cipazione e collaborazione è cer-
tamente più alto e significativo.
Il calendario delle attività svolte
a Malta e nei suoi mari e negli
spazi aerei è stato il seguente. Il
16 e 17 Giugno le navi e poi gli
aerei militari sono arrivati a Mal-
ta. Il 17 Giugno, dopo la confe-
renza iniziale, ha avuto luogo
l’Esercitazione EOD (Explosi-
ves Ordinance Disposal, cioè la
Bonifica di Ordigni Esplosivi):
attività subacquee e di unità nella
condotta di operazioni di Ispe-
zione a bordo di navi mercantili.
Attività che favoriscono ed inco-
raggiano la cooperazione e inte-
grazione tra le forze partecipanti
nelle operazioni di controllo di
naviglio mercantile sospettato
di svolgere attività illegali. Le
attività hanno visto la partecipa-
zione dei Palombari della Marina
Durante l’intervista
internazionale a bordo
di Nave “Comandante
Cigala Fulgosi”. Por-
to “Grand Harbour”
a La Valletta, Malta.
21 Giugno 2013 –
Foto di Antonio Conte
50
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Militare e dei Fucilieri della Bri-
gata Marina “San Marco”.
Il 18 e 19 Giugno i mezzi ae-
rei e navali hanno lasciato La
Valletta effettuando diverse
manovre ed attività che han-
no consentito di accrescere lo
scambio di esperienze attraverso
l’addestramento del personale
nell’uso di procedure standard
comuni, di allerta e il corretto
uso delle tecniche di SAR, ov-
vero la Ricerca e Soccorso in
mare (SAR) di persone e navi in
situazioni di pericolo. Le attivi-
tà hanno previsto anche la sor-
veglianza degli spazi marittimi
ed il controllo dei traffici mer-
cantili (LME – Maritime Law
Enforcement Operations) per
il contrasto alle attività illecite
e criminali. L’esercitazione ha
previsto fasi distinte finalizzate
al mantenimento della sicurezza
ed ha come obiettivo principale
il miglioramento della coopera-
zione ed interoperabilità delle
capacità operative delle forze
aero-navali nelle operazioni di
“Peace Support”.
Il 21 Giugno ha avuto luogo il
“Distinguished Visitor e Media
Day” a Malta, presso il Porto
“Grand Harbour”, a bordo di
Nave “Comandante Cigala Ful-
gosi”, della Marina Militare, co-
mandata da Capitano di Fregata
Massimiliano Lauretti. Tra le
varie attività di controllo e vi-
gilanza svolte in Mediterraneo,
si può aggiungere che nel 2006
l’Unità ha preso parte all’ope-
razione NATO Active Endea-
vour, condotta nel Mediterraneo
Orientale, con compiti di pre-
senza, sorveglianza, controllo
traffico mercantile e contrasto al
terrorismo internazionale.
La “Canale 2013” è stata anche
il banco di prova di un nuovo
velivolo in dotazione alle For-
ze Armate Italiane, il elicottero
HH139A in dotazione al 15°
Stormo dell’Aeronautica Milita-
re e dislocato presso l’82º Cen-
tro C.S.A.R. di Trapani.
Dopo la conferenza a bordo
di Nave “Comandante Cigala
Fulgosi” le autorità, le rappre-
sentanze militari e i media pre-
senti si sono spostati presso il
Comando delle Forze Armate
di Malta dove si è tenuto un rin-
fresco per la chiusura dei lavori
dell’Esercitazione con le più alte
autorità Militari e civili di Mal-
ta. Evento che si è svolto in un
clima di grande collaborazione e
calore; le relazioni interpersona-
li costruite nelle varie fasi del-
le operazioni hanno favorito un
clima di reale amicizia. E’ stato
insomma, un grande momento
di solidarietà e di convivenza
multinazionale, ingrediente dav-
vero necessario se si pensa alle
continue migrazioni che partono
dal litorale magrebino per an-
dare verso nord sbarcando sul-
le coste europee. E’ di certo un
punto da cui partire ed a cui tor-
nare nella ricerca di uno spazio
culturale condiviso.
Le operazioni di volo a Mal-
ta sono state assicurate dal 2°
Gruppo del 46° Stormo dell’A-
eronautica Militare. 
51
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013 Antonio Conte Ph
Esercito Italiano/
Il personale impegnato nelle operazioni dimostrative.
30 Marzo 2011, Media Day a Trani (Ba),
82° Reggimento Fanteria “Torino”
52
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Dall'Afghanistan, i carichi attraver-
sano i ponti “naturali” che collegano
quella parte lontana di Asia, passan-
do per i Balcani dalla Turchia e Iran,
favoriti dall'aspra morfologia che
rende difficile l'intercettazione, sono
alcune delle rotte del narco traffico
per raggiugere i consumatori mon-
diali di eroina. Europa e Russia sono
principali consumatori e l'Afghani-
stan rimane “leader di settore” nella
coltivazione e lavorazione di Papa-
vero da Oppio.
8 kg di papaveri da oppio per pro-
durre 1 kg d'iniettabile o altre va-
rianti di Eroina con un prezzo che
varia a secondo della qualità, dalle
57$/Kg del economico Khata sino
alle 5056 $/kg del White Powder
100%. Sono alcuni dati dello stu-
dio condotto dall'UNODC (United
Nation Office for Drugs and Crime
) per l'anno 2012/2013. Le nazioni
unite identificano le province a sud
di Helmand, Kandahar e Farah come
l'area maggiormente intensive per
una produzione complessiva di tutta
la regione che va dalle 3,200 tonnel-
late sino a 4,200 riuscendo a coprire
l'80% del fabbisogno.
Non è stato sempre così. Un'inver-
sione di tendenza fra la metà degli
anni 90 e il 2000. La politica di
lotta alla droga avviata dai Taleba-
ni attorno agli anni 90, allo scopo di
ottenere il riconoscimento interna-
zionale come governo, e, il seggio
alle Nazioni Unite, emanano così
una Fatwa contro chiunque avesse
prodotto Oppio si avvia così a un
processo di contenimento del feno-
meno.
Dopo l'11 settembre 2001 riprende
il trend, tutto in salita, della produ-
zione. Con l'avvio delle operazioni
militari americane danno una una
svolta ai piani degli Integralisti che
necessitavano quindi di finanzia-
menti, il traffico di droga ne ha pro-
cura il 50% del reddito a tutt'oggi.
Un andamento che ne ha provocato
l'aumento costante dei prezzi spe-
cialmente nell'ultimo quinquennio.
L'Oppio è dieci volte più redditizia
di altre colture in generale, circa
200 $ è il prezzo medio per 1 kg
di Oppio contro gli 0.44 $/ kg per
il grano. Prendendo come chiavi di
lettura semplici paramenti economi-
ci, infatti, i programmi delle Nazio-
ni Uniti, di eradicazione e la sosti-
tuzione con colture alternative ha
dato risultati modesti questo perché
l'Oppio è economico da coltivare,
ha bisogno di poca acqua, ha un alto
rendimento vista le caratteristiche
biologiche, ma soprattutto, ha una
domanda costante. Una coltura che
consente in tutto di massimizzare la
rendita del terreno.
Perché quindi è difficile gestire il
problema ?
Afghanistan/ L’oppio del Mullah, la dipendenza
del terrorismo e dell’Afghanistan
Alessio Tricani
53
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Le Nazioni Unite attribuisco-
no le cause dell'aumento delle
piantagioni, non solo a logiche
di mercato quale un raffronto
fra costo/rendimento, ma si
prendono in esame anche pa-
rametri microeconomici, quale
l'aumento generale dei prezzi
dei beni di prima necessità,
dei trasporti, non che i livelli
di sicurezza percepita in rela-
zione alla criminalità o alla co-
ercizione indotta dai miliziani
Talebani, infatti, spesso questi
ultimi obbligano i produttori
a riconvertire la produzione.
Solo nelle aree interessate da
un prodotto di scarsa qualità
unita a un'attenta politica di
dissuasione invece, ha con-
sentito l'ottenimento di aree
libere da papavero, individuate
nell'Afghanistan centrale, per
un totale di 17 province che
sono diventate “poppy free
area “, quest'ultime, stando al
documento dell'UNODC, non
hanno subito variazioni signi-
ficative.
Nelle zone nell'estremo nord-
est dell'Afghanistan, contraria-
mente alle aree centrali, si pre-
vedono aumenti di produzione,
precisamente nella provincia
di Badakhshan, Takhar, Nan-
garhar, dove si produce l'eroi-
na migliore, identificata dalle
autorità come “white powder
cristal” 100% e 60% che arriva
a sfiorare i 5000 dollari/ kg, in
quest'area geografica sarebbe
sconveniente per un produtto-
re variare la produzione e in-
correre in perdite economiche
dovute al “rischio”, conside-
rando poi che l'Oppio è un'ot-
tima merce di scambio durante
la stagione invernale o periodi
di “crisi”, è consuetudine, in-
fatti, da parte degli agricoltori
di immagazzinarne una certa
quantità.
Corruzione e finanziamento
della milizia. Da uno studio
condotto dal CESPI ( centro
studi di politica internazionale
) s'indentifica come l'occiden-
te abbia di fatto privilegiato la
lotta contro il terrorismo e dato
poca attenzione al fenomeno
del narcotraffico, il quale rap-
presenta, la principale forma di
sostentamento non solo delle
milizie talebane e, che ne han-
no aumentata la reattività, ma
delle principali organizzazioni
criminali, alimentato altresì
dalla piaga della corruzione fra
polizia e governati territoriali
favoreggiati oltretutto da stretti
legami familiari e tribali.
Insomma un bel nodo da scio-
gliere in vista del ridimen-
sionamento della missione
ISAF che avvera dal 2014 che
porterà a una riduzione delle
risorse in campo. I dati sono
contrastanti, infatti, la dove in
alcune province la presenza
militare ha aiutato a raggiunge-
re gli obiettivi di sradicamento,
fino a 10.000 acri, in altre aree
l'assioma presenza militare e
riduzione delle piantagioni non
è correlato del tutto, ma che
abbia sicuramente contribuito
a ridurre il fenomeno di coer-
cizione da parte delle milizie
talebane o, criminali in gene-
re, verso i contadini. I piani di
conversione delle colture, adot-
tati dall'UN richiedono quindi
un forte impegno a tutti i livelli
della piramide, dal contadino,
governato locale, istituzioni
nazionali e internazionali.
Le interviste condotte dall'UN
individuano altri fattori chia-
ve a persuadere dal coltivare
Papavero da Oppio che si rifà
ai principi religiosi dettati
dall'Islam, contribuendo cosi
alla riduzione del fenomeno e
intaccando “l'economia della
droga”.
Un altro elemento è la perce-
zione di sicurezza, non solo
dovuta alla presenza militare
internazionale, che ha lo scopo
di contrastare le azioni dei mi-
liziani talebani, ma anche poli-
tiche di lotta alla droga che non
dovrebbero limitarsi allo sradi-
camento forzato che porta a un
danno economico per l'ultimo
anello della catena, piuttosto,
alla cooperazione e sostegno di
un reddito equo all'andamento
generico dei prezzi e una lotta
che parta all'origine del proble-
ma, in altre parole, dal consu-
matore finale.
Facile a dirsi. Quella dell'Op-
pio è una dipendenza dalla
quale l'Afghanistan ne uscirà
difficilmente e, se l'ISAF sta
vincendo la guerra al terrori-
smo, quella alla droga è al mo-
mento persa.
Fonte Foto: http://www.talkingdrugs.org/
http://www.talkingdrugs.org/sites/talkingdrugs.
org/files/images/afganMOS_468x305.jpg
54
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
I
blog e i magazine online
non sono soggetti all’ob-
bligo di registrazione
delle testate e pertanto non
può essere loro contestato il
reato di stampa clandestina.
Questa la motivazione alla
base della decisione della
Cassazione che conclude l’i-
ter giudiziario di Carlo Ruta,
giornalista e storico siciliano
fondatore del blog “Accade
in Sicilia”.
La vicenda giudiziaria di
Ruta è iniziata nel 2008
quando il giornalista è stato
condannato dal Tribunale di
Modica per aver intrapre-
so la pubblicazione del suo
blog senza aver richiesto
l’autorizzazione del tribu-
nale competente, come pre-
scritto dall’art.5 della legge
8 febbraio 1948, n.47 (legge
stampa), un’omissione che
gli è valsa la condanna per il
reato di stampa clandestina
(art.16).
La pronuncia del Tribunale
di Modica è stata poi con-
fermata nel 2011 dalla Corte
d’appello di Catania.
Durante i due procedimen-
ti la difesa aveva sostenuto
invano che il blog non fos-
se equiparabile a una testata
giornalistica, in quanto da ri-
tenersi un semplice strumen-
to di documentazione, sulla
base anche del fatto che non
è aggiornato regolarmente.
L’esito del ricorso in Cas-
sazione, intrapreso da Ruta
nonostante l’ormai prossi-
ma prescrizione del reato, è
stato atteso con apprensione
dai difensori dei diritti dei
cittadini in rete. La confer-
ma delle precedenti sentenze
avrebbe rappresentato l’in-
troduzione di un anacronisti-
co obbligo di legge per tutti
i blog italiani, un appesanti-
mento burocratico che reali-
sticamente avrebbe portato
molti siti alla chiusura.
Con sentenza n.23230, la
Terza sezione penale del-
la Corte di Cassazione ha
ribaltato le precedenti pro-
nunce sostenendo che la
definizione giuridica di un
prodotto stampa prevede due
condizioni non soddisfatte
Diritto & Web/ Cassazione: il giornale telematico
non è equiparabile a stampa
Studio Legale Finocchiaro
Abbiamo preferito
non scrivere noi un
articolo su questo
delicato tema, tutta-
via ci sembra appro-
priato. Si ringrazia
lo Studio Legale
Finocchiaro per la
gentile concessione
www.blogstudiole-
galefinocchiaro.it
55
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
dal giornale telematico:
un’attività di riproduzio-
ne tipografica e la desti-
nazione alla pubblica-
zione del risultato di tale
attività.
Secondo il giudice, nem-
meno le più moderne di-
sposizioni sulla registra-
zione delle testate online
sono applicabili al blog
di Ruta. La legge 7 marzo
2001, n. 62 (inerente alla
disciplina sull’Editoria
e sui prodotti editoriali,
con modifiche alla l. 5
agosto 1981, n. 416) che
ha introdotto la registra-
zione dei giornali online,
specifica che l’obbligo
va espletato soltanto per
ragioni amministrative
ed esclusivamente ai fini
della possibilità di usu-
fruire delle provvidenze
economiche previste per
l’editoria.
Questa limitazione è sta-
ta inoltre ribadita dalla
successiva normativa
di cui al d.lgs. 9 aprile
2003, n. 70, che espli-
citamente ha prescritto
che la registrazione della
testata editoriale telema-
tica è obbligatoria esclu-
sivamente per le attività
per le quali i prestatori
di servizio intendono av-
valersi delle opportunità
di accesso a contributi
pubblici.
Com’è evidente, si tratta
di una decisione di am-
pia portata perché sanci-
sce che non solo i blog,
ma nemmeno le testate
giornalistiche online
sono soggette all’obbli-
go di registrazione se
non hanno intenzione
di accedere a contributi
pubblici.
È però necessario spe-
cificare che dopo questa
sentenza della Cassazio-
ne, è entrata in vigore
una nuova norma che
pone una limitazione
alla facoltà di non regi-
strare le testate presso i
tribunali di competenza.
Si tratta della legge
16 luglio 2012, n. 103
“Conversione, con mo-
dificazioni, del decreto-
legge 18 maggio 2012, n.
63, recante disposizioni
urgenti in materia di ri-
ordino dei contributi alle
imprese editrici, nonché
di vendita della stampa
quotidiana e periodica e
di pubblicità, istituzio-
nale” che prevede che
“Le testate periodiche
realizzate unicamente su
supporto informatico e
diffuse unicamente per
via telematica ovvero on
line, i cui editori non ab-
biano fatto domanda di
provvidenze, contributi
o agevolazioni pubbli-
che e che conseguano
ricavi annui da attività
editoriale non superio-
ri a 100.000 euro, non
sono soggette agli obbli-
ghi stabiliti dall’articolo
5 della legge 8 febbraio
1948, n. 47, dall’artico-
lo 1 della legge 5 ago-
sto 1981, n. 416, e suc-
cessive modificazioni,
e dall’articolo 16 della
legge 7 marzo 2001, n.
62, e ad esse non si ap-
plicano le disposizio-
ni di cui alla delibera
dell’Autorità per le ga-
ranzie nelle comunica-
zioni n. 666/08/CONS
del 26 novembre 2008,
e successive modifica-
zioni”.
Stando a quento prescrit-
to dalla nuova legge,
quindi, rimane legittimo
l’esonero dall’obbligo
di registrazione per tut-
ti i blog e i giornali che
non intendano accedere
a finanziamenti pubblici
a condizione che il rica-
vo derivante dall’attività
della testata online non
superi i 100.000 euro
annuali. 
56
Rassegna Stampa Militare
N. 0 Agosto 2013
Antonio Conte Ph
Carabinieri, Multinational Specialized Unit (MSU)
Mezzi impiegati nell’ Operazione KFOR Nato - Mitrovica.
15 Luglio 2011, Media Tour, Kosovo

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N° 0 Agosto 2013, "Rassegna Stampa Militare"

  • 1. Rassegna Stampa MilitareDifesa e Cooperazione Rassegna Stampa Militare è uno Speciale del Blog di Antonio Conte - Numero Speciale - Agosto 2013 Direttore Responsabile Antonio Conte - Email: redazione@rassegnastampamilitare.it All’interno -Bari/ Intervista al Prof. Petrocelli, Magnifico Rettore.Università di Bari -Kabul/ Intervista al Gen. C.A. Giorngio Battisti -Bari/ Seminario “Etica” dell’Ammiraglio Cristiamo Bettini -Malta,Amm. Foffi, Esercitazione “Canale 2013” -Libri/ Mandorle Miele e frutta candita, di F. Innamorati e G. Ranaldo Intervista/ Prof. C. Petrocelli, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari
  • 3. 3 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 PROGETTO DI COMUNICAZIONE SITI WEB e UFFICI STAMPA Bari, 9 Agosto 2013 Oggetto: La comunicazione web Aziendale, Professionale, Politica o Associativa. Gentile Lettore, le recenti mode, i nuovi costumi tecnologici, nonchè le ultime normative impongono agli attori del mondo Economico, Politicio e Associativo di dotarsi un sito web adatto alla pub- blicazione di contenuti istituzionali e infomativi. Le mie competenze nell’uso delle tecnologie e alle tecniche della comunicazione mi pro- muovono come consulente ideale per implementeare un tuo moderno sistema di comuni- cazione di massa, ovvero del tipo “uno a uno” e “uno a molti“ anche collegato ai Social Network. Opzionalmente si può aggiungere un’adeguata formazione percerchie di utenti nei casi di comunicazioni interena-esterna, con una lezione mensile per tutto l’anno di riferimento. Al seguente link troverete altre informazioni utili ad inquadrare meglio la serie di concetti le- gati al dover fare comunicazione nel web: in caso in specie ci riferiamo al settore Istruzione. Non esistate a contattarmi per maggiori informazioni. Antonio Conte, Esperto di Comunciazione Allegato: • Link di approfondimento
  • 4. 4 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Proviamo a spiegare il perchè di questo numero speciale di “Rassegna Stampa Militare”. Perchè raccogliere in un unico dossier gli articoli dei maggiori eventi di cui mi sono occupato in prima persona ed alcuni arti- coli di giornalisti che hanno gradito collaborare. L’idea è quindi di raccogliere periodicamente, - anche se non sono in grado ora di garantire una contiuità precisa, - dei do- cumenti prodotti o raccolti. Antonio Conte Editoriale di Antonio Conte 6 Bari/ Intervista al Prof. Corrado Petrocelli, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” 36 Afghanistan. Il punto della situazione con la Video Intervista dal COI con il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti 38 Bari/ Seminario di Etica a cura dell’Amm. Sq. Cristiano Bettini 46 Malta/ Esercitazione “Canale 2013”. Un programma ventennale per la costruzione della Pace Mediterranea di Alessio Tricani 52 Afghanistan/ L’oppio del Mullah, la dipendenza del terrorismo e dell’Afghanistan a cura dell’Avv. Giulia Giapponesi, dello Studio Legale 54 Diritto & Web/ Cassazione: il giornale telematico non è equiparabile a stampa (già pubblicato sul blog dello studio legale) Sommario
  • 5. 5 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Massimiliano è un Capitano dei Carabinieri diviso tra una carriera in ascesa – che lo porta spesso all’estero –, una relazione con una donna troppo diversa da lui, socialmente e umanamente, e un passato familiare con cui non ha ancora chiuso i conti. Lara è una fotografa appassionata, pronta a cogliere nuove sfide professionali, che cerca di rimettere assieme i pezzi del suo cuore dopo la rottura col suo ex e un passato segnato da un lutto amaro. Si conoscono per caso in Afghanistan, ma le prime sensazio- ni, per entrambi, sono contraddittorie. Una strana attrazione si mischia a un’epidermica ricerca dell’altro, che rende le emozioni indefinibili. Tutto passa, come le tracce spazzate via dal caldo vento afghano. In Patria le loro strade sembrano divise... o forse no. Il destino quando vuole sa creare delle traiettorie insospettabili, e i due s’incontrano e si scontrano ancora. Questa volta per amarsi. Riusciranno a spezzare i fili che li legano al pas- sato, per vivere una storia nuova, tutta da scrivere? Fabio Innamorati è nato il primo gennaio del 1973 a Firenze e ha trascorso la gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza a Roma. Dopo il diploma è entrato nelle fila dell’Arma dei Cara- binieri attraverso i corsi regolari dell’Accademia militare di Modena. Come Ufficiale della Beneme- rita, nel corso di un ventennio, ha ricoperto inca- richi operativi in Campania, Molise, Lazio e Sar- degna, partecipando a diverse missioni nell’area balcanica e in Medio Oriente. Giovanna Ranaldo è nata nel 1975 in Puglia. Giornalista e docente di comunicazione, si è specializzata nel giornalismo di guerra “embedded” e ha viaggiato tra Afgha- nistan, Bosnia, Libano e Kosovo. Si è perfeziona- ta in materia di comunicazione interculturale e operativa, tra gli USA e l’Italia, e coopera con lo Stato Maggiore della Difesa e diverse università. Direttrice delle varie edizioni del corso di “Co- municazione e giornalismo in aree di crisi”, in collaborazione con il dicastero, ha firmato nume- rosi reportage e pubblicazioni anche a carattere dottrinale. Speciale Agosto 2013 www.rassegnastampamilitare.it Direttore Responsabile & Redazione Antonio Conte Ideatore e Art Director, Writer http://conteedizioni.wordpress.com Sede Redazione e Contatti Commerciali Via Titolo, 20/M - 70127 Bari, Santo Spirito Tel. 080-5304195 - Cel. 392-9154315 Email: redazione@ rassegnastampamilitare.it Sito: www.rassegnastampamilitare.it P. IVA 07377420729 Rassegna Stampa Militare “Mandorle, miele e frutta candida” di Fabio Innamorati e Giovanna Ranaldo Editrice Gruppo Albatros “Il Filo”
  • 6. 6 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 F are, lo scorso anno, la prima intervista al Magnifico Rettore è stato già un evento di per se. Pensare di replicare a distanza di un anno sembra addirittura azzardato. Tuttavia si è alle prese con i preparativi conseguenti al “Si” del Prof. Corrado Petrocelli: sembra pro- prio un un’esperienza unica che non si può che condividere con i lettori. A Bari, il 29 Luglio scorso è stato il primo giorno della grande calura dell’Estate 2013. La sveglia alle sei del mattino mi ha permesso di mettere in ordine molte più cose prima della ‘ma- gnifica’ intervista: rivisito gli schemi del discorso, le domande da fare, quelle fuori contesto o non più attuali e le cose da por- Antonio Conte In foto il Prof. Corrado Petrocelli in compagnia dell’Amm. Cristiano Bettini, già sottosegre- tario alla Difesa e Co- mandante dell’Accade- mia Navale di Livorno. Foto di Antonio Conte del 3 Luglio 2013. Bari/ Intervista al Prof. Corrado Petrocelli, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” PRIMO PIANO
  • 7. 7 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 tare con se: blocchetti di carta, penne di riserva, registratore vocale, macchina fotografica. Anche l’abito va studiato bene, è, per chi ci crede, un doveroso segno di rispetto. E’ di fatto an- cora molto importante quando, in occasioni formali, ci si reca da rappresentati di importanti istituzioni. Un gessato di lino grigio medio e una camicia bianca sempre in lino mi sem- bra l’ideale. Sono indeciso sulla cravatta, che un po’stona con le temperature di un’afosa matti- nata e l’atmosfera agostana di fine rettorato. La tolgo, sapendo di violare un po’ il protocollo. Confido nell’uomo Petrocelli e nella complicità creata dall’ap- piccicosa mattinata sahariana. Evitare la cravatta, però è come ammiccare o strizzare l’occhio e non va certo bene per la cir- costanza. Bastava fossimo nel primo di Agosto e la cosa sa- rebbe stata molto diversa: in estate si può fare, è concesso di buon grado, ma il 29 era quel- lo di Luglio: la metto o non la metto? Ero propenso al no, ma lo decido solo quando mi bale- na un’idea: non dovrei essere più elegante della persona che si intervista, se io la portassi lo costringerei alle scuse per non averla a sua volta: allora forse è meglio che mi prenda io un cordiale rimbrotto, come quegli amabili rintuzzi che i maestri fanno alle materne ai giova- nissimi studenti: dopo tutto coi i grandi Maestri si ha sempre qualche cosa da imparare. Maggio 2013 • VII Premio Internazionale per gli studi classici “Marcello Gigante” Settembre 2012 • Doctor Honoris Causa de la Universi- dad de Concepciòn del Uruguay • Profesor Extraordinario con Distin- ciòn de Academico Ilustre de la Uni- versidad Nacional de Mar del Plata • Profesor Honorario de la Universidad Nacional de La Matanza Dicembre 2011 • Premio Nicolino d’Oro assegnato in occasione della festività di San Nicola, Patrono di Bari, a personalità che si siano particolarmente distinte nelle attività sociali per lo sviluppo della Città di Bari e della Puglia Ottobre 2010 • Professore Onorario Moscow Huma- nitarian Pedagogical Institute Settembre 2010 • Premio Melvin Jones Fellow Dicembre 2008 • Europremio di Cultura Renoir per l’impegno profuso in ambito acca- demico • Numerosi riconoscimenti da parte di associazioni culturali e istituzioni In foto in alto l’ingresso princi- pale dell’Ateneo barese. Principali onorificenze del prof. Corrado Petrocelli
  • 8. 8 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Quando vedo che il Magnifi- co Rettore che non portava la cravatta, dentro me sorrido. D’un tratto mi viene in men- te Giovanni Pascoli e torno bambino: sento il suo sguardo che per un attimo si era posato alla base del mio collo scoper- to. L’Ateneo barese è una realtà molto importante, ha sessan- tamila studenti e svolge la sua attività di produzione cultura- le come Università dal lonta- no 1924 in sostituzione delle antiche Scuole Universitarie di Farmacia e di Notariato fondate dopo l’Unità d’Italia al posto dell’antico “Reale Liceo delle Puglie”. Solo nel 2010 viene intitolata unani- memente allo statista barese Aldo Moro. Ma il 29 Luglio scorso, già alle sei del mattino il caldo era già di quelli africani, portato da un leggero vento di Sciroc- co in ondata di caldo che dura ancora. Avevo scritto una scaletta del- le domande che avrei voluto fargli. Il mandato da Rettore è un incarico che dura sei anni, sembrano tanti, ma per le in- novazione importanti sono appena sufficienti, spesso i progetti corposi partono dopo due o tre anni dall’insedia- mento. Infatti mi riferisce che molti progetti avviati saranno inaugurati dal suo successore. La scaletta che però avevo in mente continuava a modifi- carsi ed a cambiare di ordine. Aggiungevo e toglievo argo- menti. Modifiche che com- portavano anche l’impegno di documentarsi sui temi delle In foto il Prof. Corrado Petrocelli
  • 9. 9 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 domande e quindi l’attività di lettura era la principale attivi- tà delle ore precedenti all’e- vento. Mezz’ora nel fresco salotto dell’Ateneo che Aldo Moro ha frequentato come studen- te, mi sembravano addirittura poche mentre trascorrevano: avevo poco tempo. Intanto perché non sapevo quanto l’attesa sarebbe durata e le ore undici stavano arrivando trop- po rapidamente. Il salottino però disponeva di una como- da poltrona, riviste mediche, della Difesa, quelle Interna- zionali e alcune di grandi ed antichi centri di pensiero. Nel salottino ha anche la veloce rete wireless che l’Università mette a disposizione in tutto i tutto il plesso universitario: speriamo presto anche di tutta la cittadinanza. Alle undici il Prof. Corra- do Petrocelli, si affaccia con il suo elegante abito estivo scuro e con la camicia di lino bianca. I folti baffi bianchi appuntiti ai lati e leggermente ingialliti dal fumo di sigaretta, una colorazione che sottolinea quelle ore di studio e di lettura del suo impegno accademico. E’ cordiale come sempre e disponibile con tutti: sempre pronto all’innovazione.Al suo cenno, segue la sua voce cal- da e accomodante, ma ferma come quella di chi deve svol- gere le ultime e numerose, ed L’interno dell’Ateneo barese: si accede dall’ingresso principale di Piazza Umberto I
  • 10. 10 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 al tempo stesso più importan- ti, attività del suo rettorato. Lo seguo nella sua grande stanza, nel cuore stesso dell’Ateneo tra i più importanti del Centro e del Sud del Paese. Dopo alcuni convenevoli par- te il dialogo dell’intervista stessa. Avevo, almeno in quel momento dimenticato tutta la scaletta delle domande, par- liamo quindi a braccio. Inizio riferendogli le mie emozioni circa la mia ultima intervista al Generale di Cor- po Armata Giorgio Battisti, organizzata per un gruppo di giornalisti ed esperti di Co- municazione a Roma presso il Comando Operativo Inter- forze. Tra le motivazioni della video conferenza era quello di fare un punto preciso sul- la situazione Afghana. Viene brevemente, tra l’altro, in pa- rola anche Malala Yousafzai, la bambina pachistana, can- didata al Nobel per la Pace: ama la scuola e lo studio. La sua recente testimonianza fat- ta in seno al Consiglio delle Nazioni Unite d’Europa ha toccato il cuore di molti cit- tadini nel mondo. Dall’età di 11 anni scrive su un blog della BBS quello che vede ed è sta- ta un’esperienza davvero di- rompente tanto che i Talebani hanno tentato di ucciderla. Ma iniziamo la nostra intervista. In foto: il Prof. Corra- do Petrocelli, il Presi- dente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente della Re- gione Nichi Vendola. Un momento della Cerimonia della Intito- lazione dell’Ateno allo statista barese Aldo Moro. 15 Gennaio 2010. I Prof. raggiungono il Centro Polifunzionale degli studenti dell’U- niversità presso l’Ex Palazzo delle Poste
  • 11. 11 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Trascendendo dai dettagli, e portando il discorso sul- la produzione del sapere di Bari, viene da se chiedere: “Magnifico quali sono le ‘tracce’ della diffusione del- la Cultura Italiana nel Mon- do”. Ho avuto modo di riscontrare attraverso le mie esperienze, ed alle volte con notevole sor- presa, che vi è all’Estero un ampio e sempre più crescente interesse per la Lingua Italia- na, la nostra Cultura e le Tra- dizioni Italiane. Faccio pochi esempi partendo dal Sud America dove si può pensare che essendovi molti italiani di terza o quarta ge- nerazione abbiano particola- re interesse per l’Italia. Cosa che si può ritenere molto na- turale se parliamo per esem- pio di Argentina, e probabil- mente lo è, infatti abbiamo molti contatti con i paesi e le Università argentine. In altri paesi però, questo interesse è un po’ meno naturale, ma vi è una pari attrattiva. Sono stato di recente in Perù, perché ab- biamo delle convenzioni con le Università peruviane dove ho tenuto delle lezioni, è sta- to molto interessante anche il fatto che sono stato poi invi- tato ad una conferenza dove potessi parlare dell’impor- tanza dei classici in generale, che è poi la mia specialità in In alto in questa pa- gina ponte di ferro rea- lizzato dalla Regione Puglia e Università. In basso il ponte di legno che veniva travolto nelle piene. Il progetto del ponte in Kenya. Realizzazione di un attraversamento pedonale sul fiume Ki- theno distretto di Meru (Kenya) con fondi della Regione e dell’U- niversità di Bari.
  • 12. 12 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 quanto sono un antichista di mestiere. Loro hanno messo accanto a me dei professori peruviani che hanno parlato di Dante e di Leopardi con una notevole approfondimen- to. Prima di partire pensavo che ad una conferenza simi- le sarebbero stati presenti in pochi, ma onestamente ho potuto rendermi conto che vi erano più di quattrocento per- sone, i posti tutti esauriti, la gente era in piedi e sono ri- masti fino alla fine. Una seconda esperienza l’ho avuto quanto mi sono recato a Mosca per ritirare il titolo di Professore Onorario con- cessomi da una Università moscovita. Mi sono documen- tato sugli interessi che i russi hanno verso la nostra cultura scoprendo che a seguire i cor- si di Lingua Italiana a Mosca sono tra i 250 e i 300 studenti ogni anno. Addirittura la lin- gua Italiana è stata inserita nel corso di studio delle supe- riori in alcuni istituti. Infine lo scorso anno è stata la secon- da lingua straniera più richie- sta dopo l’inglese. Questo mi fa immaginare che esiste un interesse concreto verso la nostra tradizione e la spiega- zione è semplice che l’Italia ha un ruolo privilegiato nel- la storia delle elaborazione delle idee e della cultura a livello mondiale perché siamo un concentrato di tradizioni e di esperienze che altrove non esiste. Il dramma è che forse non ne siamo consapevoli noi stessi. Prima di potenziare l’e- spansione della cultura mon- diale nel mondo, cosa che non solo è fattibile, ma è anche auspicabile se non addirit- tura necessaria, noi dobbia- mo convincerci che la nostra cultura è la nostra principale risorsa “mineraria” che noi abbiamo: la cultura italiana è il nostro “petrolio”. Solo ren- dendoci consapevoli di questo potenziale possiamo pensare di poter poi esportare al me- glio la stessa Cultura. Ora avviciniamoci un po’. Abbiamo parlato dell’Af- ghanistan, del Sud America con Argentina e Peru infi- ne dell’Oriente con Mosca. Ma una questione cui ten- go molto è il Mediterraneo e le relazioni dell’Italia con i paesi che si affacciano sul “Mare Nostrum” e con i popoli africani sub saha- riani. Quali le implicazione dell’Ateneo? Nel Mediterraneo noi abbia- mo una forma di organizza- zione, da sempre, che riguar- da gli interventi dei nostri ricercatori in tutti gli eventi importanti che riguardano la struttura UNIMED. E’ un’or- In foto: la cartina geografica del Peru
  • 13. 13 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 ganizzazione che mette insie- me una serie di Università del Mediterraneo. Noi siamo anche capifila della Comunità Universitaria del Mediterra- neo denominata CUM, e dia- mo vita a Master, ed una serie di iniziative a riguardo. Lavoriamo con l’altra sponda del Mare Adriatico, grazie ad i nostri Internazionalisti con una serie di convegni sul Di- ritto Internazionale, sul’Ac- coglienza, sull’Integrazione. Esiste “Europe Direct” che è una rivista con cui colla- bora anche la Regione, diret- ta dal nostro prof. Triggiani. Facciamo meglio e di più, di quanto ora si è detto, secon- do quell’idea di esportare la nostra esperienza altrove ed aiutare gli altri a crescere at- traverso una serie di progetti. Progetti che alle volte si sono modificati in corso d’opera. Facciamo degli esempi. Dopo Padova siamo la seconda Uni- versità che ha deciso di ade- rire al programma CUAMM “Medici con l’Africa”, per cui noi inviamo nell’Africa non soltanto i nostri medici, che sono richiesti per tene- re delle lezioni, ma inviamo anche i nostri specializzandi, che rimangono lì per molti mesi, ad imparare sul campo, e nel contempo a far crescere la loro realtà. Abbiamo volu- to che delle studentesse delle scienze Infermieristiche si specializzassero in Ostetricia e Ginecologia per andare ad In foto da sx: il Prof. Antonio Uriscchio, l’Amm. Cristiano Bettini, il Prof. Corrado Petrocelli, il Dott. Dott. Gaetano Prudente
  • 14. 14 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 operare nel cuore nell’Angola o in altri stati Africani. Una nostra delegazione è andata quindi in una zona del Kenia, dove c’é una cooperativa che produce dei prodotti biologici che esporta in tutto il mondo, per aiutarli a migliorarli. La Delegazione si è resa conto che nella loro area geografica vitale vi era una realtà divisa in due da un piccolo fiume che creava problemi alla gente ogni volta che dovevano at- traversarlo ed ogni volta che andava in piena trascinava via il ponte il legno che c’e- ra e procurava seri problemi. D’accordo con la Regione i nostri hanno costruito un ponte di ferro che abbiamo inaugurato. Adesso stiamo risolvendo anche il problema dell’acqua potabile. Credo non sia un caso che, ora che c’é stato un grande programma di Cooperazione lanciato dal Ministero de- gli Affari Esteri soprattutto sull’agroalimentare contro lo spreco dei cibi e per una produzione nei confronti del- le popolazioni che invece ne ha bisogno, tra gli Atenei che sono stati scelti per questo c’è l’Università di Bari insieme a Palermo e Napoli. Prof. Petrocelli avvicinia- mo geograficamente ancora una volta il nostro discorso a questo ateneo finalmente libero dalle auto parcheg- giate nell’atrio. Ho notato che funziona una bella rete wireless nel quartiere, qua- li altri iniziative avete preso nel settore telematico? Tutte le informazioni di cui La grande Piazza Rossa a Mosca
  • 15. 15 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 ora parliamo sono già pub- blicate sul sito dell’Univer- sità. E questa è di per se una importante novità. Altra ini- ziativa è stata di dotare tutti i nostri studenti di una casella postale elettronica e relativo indirizzo email nominativa da utilizzare per le comunica- zioni ufficiali, spesso le email fantasiose hanno creato non pochi problemi di gestione, e quelle mnemoniche che con- tengono il cognome ed alme- no una lettera del nome di certo sono preferibili. Non è stato semplice dato il numero, parliamo di oltre sessanta- mila caselle postali, una per ogni studente. Ci auguriamo che ora gli studenti si abituino a dialogare attraverso questa. Molto del lavoro fatto si fonda su due principi di riferimento e parlo di Condivisione e di Trasparenza i due punti car- dine in cui ho cercato di pro- cedere in questi anni di Retto- rato. Solo così si può arrivare a conseguire dei risultati e a fare delle scelte alle volte an- che difficili. Sul livello di informatizza- zione della didattica dell’A- teneo barese il Magnifico Rettore ha già anticipato che delle cose sono state fat- te e che altre saranno fatte. Viriamo il discorso sul ver- sate telematico della didat- tica e commentiamo alcune realtà interessanti che le grandi industrie dell’har- dware hanno già reso dispo- nibili anche a titolo gratuito. Vede Magnifico sono cose molto interessanti anche se occorre pensare ad almeno L’Aula del Senato Ac- cademico dell’Ateneo di Bari
  • 16. 16 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 due canali per la distribu- zione dei contenuti univer- sitari, ovvero sia il mercato smartphone e tablet che su quello Apple con gli iPhone i gli iPad. Questi contenuti, in pratica dei brevi video di presentazione dei corsi e delle discipline non le sem- brano utili ad un migliorare l’orientamento dei prossimi studenti? In Italia si vive una situazio- ne diversa rispetto agli altri paesi. Per esempio anni fa è partita una Università specia- lizzata nella formazione a Di- stanza (FAD) che si è imposta all’attenzione degli studenti già sfruttando il satellite ed i canali televisivi nazionali struttati nelle ore notturne per la trasmissione della didattica e quindi affidandosi alle tele- fonate per i collegamenti di- dattici tra discente e docente, almeno in un primo momento. Queste realtà si sono molti- plicate con lo sviluppo della rete internet. Le società tele- matiche hanno quindi assor- bito tutta l’utenza definendo uno standard con caratteristi- che precise per l’e-learning, e non sempre tali università sono tenute a rispettare pro- prio tutte le stesse regole e gli stessi parametri previsti per gli altri Atenei. Ne è scaturito che le Università tradizionali si sono sentite esonerate dal perseguire tale innovazione Il Prof. Corrado Petro- celli con l’Ammiraglio Cristiano Bettini nell’Ateneo degli Studi di Bari “Aldo Moro“
  • 17. 17 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 nell’idea di non duplicare of- ferte già presenti. In particolare la didattica asincrona non credo sia suffi- ciente per soddisfare una mo- derna offerta formativa, sono invece convinto che sia an- cora necessaria l’interazione con lo studente. Lo standard della video lezione, che do- vrebbe continuare ad esserci, andrebbe quindi completata con la video conferenza del tipo “uno a molti”, ma che sia anche “live”, che permetta il dialogo. Tali lezioni online, al pari di quanto accade nelle aule, sono pubbliche, e si do- vrebbe permettere la parteci- pazione anche ai cittadini, al- meno per certi tipi di lezione. L’e-learning è una modalità di erogazione degli insegna- menti che risolverebbe l’idea di avere l’Università sotto casa, - che non può funzio- nare - garantendo comunque standard elevati. Ora si potrebbe far confluire il meglio in un corso unico di eccellenza. Scartando l’idea della migrazione degli stu- denti tra una sede all’altra o la migrazione dei docenti non può non affermarsi un model- lo di formazione assistita dal- le tecnologie della telematica. Questo è il futuro di una nuo- va metodologia didattica ed è una proposta concreta che si può realizzare. Ad esempio per le discipline della Medici- Atrio dell’Ateneo. Mentre si raggiunge il Palazzo delle Poste. In Foto l’Amm. Cristiano Bettini, il Prof. Corrado Petrocelli, il Prof. Uricchio, personale dello Stato Maggiore Difesa e Gabinetto del Ministro e la Dott. ssa Lucia Pellegrino, della Direzione Studi – Segreteria Corsi Universitari UNIBA a Taranto presso il Campus di Mariscuola della Marina Militare.
  • 18. 18 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 na alcuni interventi chirurgici di notevole complessità e con tecniche avanzate e parti- colari sono erogate in rete e seguite già da alcune Univer- sità statunitensi che pagano per poterli avere. Questo è un esempio di come possa funzio- nare una didattica universita- ria moderna. Prof. Petrocelli spingiamoci un poco nel passato e arri- viamo al momento in cui è arrivato in Ateneo sorvolan- do su tutto il periodo del suo rettorato. Cosa ha trovato, Alcuni momenti della consegna delle Lauree ai Marescialli della Marina Militare nel Campur di Taranto, nel Corso di Laurea in Scienze della Gestione delle Attività Marittime dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
  • 19. 19 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 cosa ha cambiato, e che cosa voleva fare e che non ha fat- to; se ci sono state difficol- tà lievi o importanti che ha dovuto superare. Insomma Prof. Petrocelli ha fatto tut- to quello che avrebbe voluto fare? E’ una domanda complessa e risponderò per esempi, ma solo per esigenze di tempo. Sarò anche parziale nella trat- tazione ovviamente. Ho tro- vato l’Università in pessime condizioni se non disastrate. Tra le prime iniziative si sono compiute quelle operazioni che riqualificavano l’imma- gine dell’Università di Bari, che merita tutta la visibilità, il rispetto e la piena dignità. Si è adottato il Codice Etico contro il “nepotismo” e “pa- rentopoli”. Abbiamo attuato forme di intervento severe ed immediate su problemi come la compravendita di esami. Abbiamo anche realizzato un sistema di test che ci di- cono, il più blindato d’Italia. Poi abbiamo dovuto mettere mano al bilancio che dopo un paio d’anni ha rilevato un deficit notevole di oltre 52 milioni di euro. Con le nostre iniziative economiche siamo scesi a trenta milioni, ma nel frattempo sono arrivati tagli per oltre 36 milioni aggra- vando la situazione inquadra- ta in partenza per l’avvio del risanamento. Un’operazione L’ingresso delle Aurità dell’Università e della Marina Militare.
  • 20. 20 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 ciclopica di una portata di quasi cento milioni e cercan- do di mantenere nonostante le ristrettezze, i finanziamenti alla ricerca, il miglioramento dei servizi agli studenti. E’stata sempre presente l’esi- genza di innovare, per esem- pio oggi gli studenti si iscri- vono telematicamente mentre prima si facevano code chi- lometriche. Avremo a breve anche la registrazione degli esami sul portale Esse3 con beneficio delle carriere de- gli studenti. Abbiamo anche attivato una card universi- taria con cui effettuare le operazioni di dare/avere con l’Università. Abbiamo anche trovato degli edifici che non servivano e sono stati messi in vendita nonostante il mo- mento non vantaggioso per chi aliena. Altri edifici sono stati recuperati e ristrutturati come ad esempio il Palazzo delle Poste che funziona come un centro polifunzionale a di- sposizione degli studenti che è aperto dalle 7:30 del mattino alle 21:00 di sera. E’ nuovo, con sale di lettura con alcu- ni computer multimediali, ci sono sale per le mostre, ras- segne ed installazioni, ma an- che convegni, presentazioni di libri e concerti. Abbiamo realizzato una nuova casa dello studente con ulteriori 330 posti e l’asilo nido per il personale dell’Università. In foto: Conferimento delle Lauree ai Ma- rescialli della Marina Militare. 26 Ottobre 2012 presso l’Aula Magna della Scuola Sottufficiali della M.M. di Taranto,con l’Ispettore delle Scuole della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Gerald Talarico (in foto a dx), conferite le lauree in Scienze e Gestione delle Attività Marittime a 78 Marescialli e a 2 studenti civili e in Infermieristica a 8 Marescialli. La procla- mazione dei laureandi, è avventura a cura del Prof. Corrado PETROCELLI, Magnifico Rettore dell’U- niversità degli Studi di Bari “Aldo Moro”, ateneo con il quale la Marina Militare ha avviato da tempo convenzioni per la formazione universitaria dei Sottufficiali. Le foto sono di Antonio Conte
  • 21. 21 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 E ancora abbiamo avuto un finanziamento per 80 milioni di euro per un nuovo Campus a Valenzano che diventerà una vera e propria cittadella della Scienza e della Ricerca dove andranno l’ex Facoltà di Agraria, Biotecnologie, le nuove serre, il nuovo orto bo- tanico. Abbiamo costruito un palazzo di studi Biologici nel Campus per sostituire quel- lo vecchio. Potrei continuare perché abbiamo fatto tanto e per via delle ristrettezze ab- biamo potuto assumere solo ricercatori, però ben 175 in questi anni, di cui 22, e sono un fiore all’occhiello, finan- ziati dall’esterno. Ciò vuol dire che ci sono Enti, Società di servizi o Imprese esterne che hanno fiducia nella no- stra Università e nei nostri Professori e finanziano posti per giovani ricercatori. Si po- teva fare di più? Sicuramente! Si poteva fare meglio? Sicura- mente! Ci sono delle cose che avrei voluto fare e che non ho fat- to? Si tante! Ma il periodo del Rettorato è abbastanza breve e molte iniziative non le vedrò finite e saranno inaugura- te dal mio successore. Forse farò in tempo per consegna- re l’ex palazzo dell’Enel al Dipartimenti di Formazione, Psicologie e Comunicazione appena finiscono i lavori di ri- strutturazione in questi giorni. Foto del 11 Marzo 2013 - Taranto/ Giornata di Studio per un’Azione di contrasto alla Pirateria: “Dal controllo dei mari a quello dei flussi finan- ziari” Il Prof. Corrado Petrocelli ed il Prof. Antonio Uricchio, Di- rettore del Dipartimento Jonico, Delegato del Rettore per il Polo Jo- nico di Taranto dell’U- niversità “Aldo Moro”. Eletto come prossimo Magnifico Rettore, sarà in carica dal prossimo primo Novembre. Foto di Antonio Conte
  • 22. 22 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Almeno però l’Ateneo è stato liberato da molte problemati- che, ma la situazione di crisi non è finita perché c’è ancora questo deficit e queste ristret- tezze. Ci sono problemi che sono da risolvere al livello di Governo Nazionale soprattut- to per il settore della Ricerca. Devo lamentare che i finan- ziamenti sono sempre di meno ed invece investire in questo settore strategico è l’unico investimento possibile per ga- rantire lo sviluppo futuro del Paese altrimenti si è costretti al declino. Ma noi abbiamo un Patrimonio Culturale im- menso e va annoverato tutto il Patrimonio Artistico, Mo- numentale, Archeologico, ma anche Paesaggistico e Agro- alimentare. Siamo primi al mondo con una serie di pro- dotti che ci rendono unici e su questi dovremmo fare leva e non è vero che questo non interessi l’Economia, come vorrebbe dimostrare la famo- sa massima che con la “Cul- tura non si mangia”, invece non è vero. Lo scorso anno l’industria culturale/creati- va ha fatturato più di quella automobilistica, sembra che i paesi emergenti lo abbiano capito, noi ancora no. Prof. Petrocelli gli argomen- ti che ha presentato sono moltissimi e meriterebbe- ro ciascuno un approfon- dimento, ma poniamone una su un Corso di questo Ateneo: “Per esempio non crede che il Corso di Scien- ze di Comunicazione possa rappresentare una risorsa strategica per l’Ateneo stes- so, e soprattutto per il terri- torio regionale ed il Paese? Ad esempio gli studenti che scelgono l’indirizzo di Gior- nalismo dovendo imparare a gestire anche un’intervista Foto del 11 Marzo 2013 - Taranto/ Giornata di Studio per un’Azione di contrasto alla Pirateria: “Dal controllo dei mari a quello dei flussi finan- ziari” Il Prof. Corrado Petrocelli . L’amba- sciatore italiano della Somalia e l’Ammiraglio di Squadra Gerald Talarico, Ispettore delle Scuole. Foto di Antonio Conte
  • 23. 23 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 non trova che sarebbe in- teressante farle fare ai Re- sponsabili dei Dipartimenti e al Rettore dell’Ateneo stes- so? Magari attraverso un laboratorio di scrittura dal secondo anno? Rimanendo ancora sul Corso di Scienze delle Comunicazioni e dello sbocco verso il Giornalismo non è contraddittorio, ma l’avverto la mia è una pro- vocazione, che un laureato in una materia specialistica magari anche dopo la Ma- gistrale debba trovare una testata per iniziare un pra- ticantato a pagamento, e magari la testata è diretta da un diplomato in materie tecniche? Questa Università è tra le poche che offre un Master abilitante di primo livello organizzato con l’Ordine dei Giornalisti di Puglia. E’ evi- dente che l’iscrizione all’Or- dine è comunque un percor- so da fare che è esterno alla formazione Universitaria. Il Master che si propone è infat- ti abilitante in quanto è rico- nosciuto: è accessibile con la Laurea Triennale di Comuni- cazione. Sempre per provocare il di- battito, non le pare sia asim- metrico il bilancio tra un percorso di un Master di 18 mesi con un costo di 8 mila euro circa da farsi dopo una Laurea Triennale e dall’al- tro lato solo sessanta o ot- tanta articoli l’anno paga- ti - si spera - magari con il minino sindacale? Profes- sionalmente non le sembra ci sia uno sbilancio eccessi- vo sulle competenze? Infine non trova che per certi versi si limiti l’accesso del cittadi- ni alle informazioni limitan- do le iscrizioni stesse? Non è leso forse un Diritto costitu- Foto del 11 Marzo 2013 - Taranto/ Giornata di Studio per un’Azione di contrasto alla Pirateria: “Dal controllo dei mari a quello dei flussi finanziari” Il Prof. Cor- rado Petrocelli . Foto di Antonio Conte
  • 24. 24 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 zionale sancito dall’art. 21? Effettivamente il valore del Master è notevole in termini di sviluppo di competenze in quanto questo è erogato con esperti di lunga carriera. Ma va considerato anche la note- vole complessità di formare giornalisti magari del settore audiovisivi o della radio e ad- dirittura fotografi che hanno competenze molto raffinate e diverse. Ma liberalizzare le iscrizioni all’Ordine non darebbe me- rito alle competenze? Lei mi solleva un antico pro- blema che sopravanza lo stesso Ordine dei Giornalisti, ovvero che ci dovremmo in- terrogare sulla natura stessa dell’Ordine che da alcuni vie- ne visto come un momento di salvaguardia di certe carat- teristiche da altri viene visto come un freno e vede gli Or- dini come esperienze lobbisti- che. In realtà ci sono Ordini che nel tempo si sono evoluti e svolgono una funzione mol- to positiva come quello degli Avvocati, dei Farmacisti o de- gli Ingegneri. Ad ogni modo come Rettore ho già avviato un dialogo con gli Ordini, ed è nello statuto dell’istituzione di una Consulta da riunire al- meno una volta all’anno per avere suggerimenti sull’in- tegrazione da apportare ai nostri corsi di studi. Questa Consulta ha per esempio de- terminato un bell’accordo con l’ordine dei Commercia- listi inserendo nel percorso della Magistrale il periodo di Tirocinio al fine di far re- cuperare agli studenti quasi due di ulteriore formazione dopo la laurea. Ed addirittura se si sostengono alcuni esami la prima delle tre prove scritte Foto del 11 Marzo 2013 - Taranto/ Giornata di Studio per un’Azione di contrasto alla Pirateria: “Dal controllo dei mari a quello dei flussi finan- ziari” l’autore impe- gnato in una domanda ai relatori. Si ringrazia la Marina Militare per la gensilissima conces- sione.
  • 25. 25 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 per l’iscrizione professionale viene riconosciuta. Credo che la soluzione non sia verso la liberalizzazione o no, ma ver- so forme di cooperazione per evitare allo studente un nuovo e diverso percorso formativo nella consapevolezza che la conoscenza della disciplina è una cosa e l’esercizio profes- sionale è tutt’altro. Tuttavia non spettano solo all’Univer- sità iniziative del genere. Ci apprestiamo ai riti di sa- luto mentre mi balena l’idea di aver fatto buona impres- sione: “Mah, chissà?” Penso. L’incertezza mi assale: avrò offerto le mie domande con sufficiente cordialità? Dove- vo forse essere più incisivo? Sfoderare l’arroganza di chi sa tutto per intimorire quan- do invece non si sa nulla? E, al contrario, sarò stato troppo lungo? I dubbi non mancano. Certo è che come Comunica- tore leggo in giro poche inter- viste al Rettore, eppure con questa crisi etica e morale ve ne sarebbe proprio bisogno. Penso quindi ad un taglio isti- tuzionale, anche se si corre sempre il rischio che qualcu- no interpreti questo stile come una “marchetta”, che in gergo giornalistico indica quegli ar- ticoli fatti “a favore” dell’in- tervistato. Ma, a me, l’inter- vista è piaciuta, le mie origini e le mie tradizioni lucane mi spingono a usare uno stile ‘romanico’: asciutto, diret- to, in cui non viene nascosta la diversa posizione sociale. Non dimentico il precariato. Non dimentico le vie in cui ho vissuto a Venosa. Non dimen- tico la polvere dei campi nella raccolta autunnale delle olive o le lunghe e fredde giornate di vendemmia. Non dimen- tico quanti articoli ho scrit- to per spingere la Provincia e la Regione Basilicata a far riparare la Provinciale n. 10, che all’altezza di Ginestra, ad ogni inverno cede a valle con le abbondanti piogge. Non voglio dimenticare lo scherno gratuito dei nuovi ricchi e lo stigma degli arrivati. E, come faccio a dimenticare mio pa- dre, che nel frattempo, tra quella prima e la seconda in- tervista è mancato. “Fatti ono- re” erano le poche parole che mi diceva, e alla fine lessi nei suoi occhi, quasi a voler sca- valcare tutto quel magmatico dire, sulle nostre diversissime ed intime sensibilità. Rapito da questi pensieri sen- to la sua mano sinistra sulla mia spalla appena appoggiata. Raggiungo la sua mano destra per salutarlo mentre sorride è mi congeda cordialmente con un sorriso soddisfatto.
  • 26. 26 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 S i è svolta a Roma l’interessante intervista in video- conferenza stampa con il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, Capo di Stato Maggiore della Missione International Security Assistance Force (ISAF) e Italian Senior National Representative in Afghanistan, si è svolta regolar- mente lo scorso 3 Luglio. Erano anche presenti il Generale di Brigata Luca Covelli ed il Generale di Brigata Maurizio Morena. Il collegamento da Kabul i rappresentanti dei media intervenuti a Roma presso il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) ove si sono incontrati per un importante scambio di informazio- ni. Anche le domande sono state portatrici di uno spaccato so- ciale, infatti. Ma soprattutto da Kabul è stato fornito un punto di situazione sulla partecipazione nazionale alla missione ISAF e sui Roma/Afghanistan. Il punto della situazione con la Video Intervista dal COI con il Gen. C.A. Giorgio Battisti Antonio Conte Nella foto in alto: un momento della Video Con- ferenza. nello schermo a sinistra gli alti Ufficiali da KAbul, a sinistra la sala stampa del COI a Roma.
  • 27. 27 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 progressi del processo di transi- zione in corso, che vede le forze di sicurezza afgane assumere un ruolo sempre di maggior peso nel processo di stabilizzazione del paese. Durante la video-conferenza durata circa un’ora e mezza gli alti ufficiali intervenuti han- no potuto quindi rispondere a numerose domande poste dai giornalisti e dagli operatori del- la comunicazione intervenuti all’evento. Dopo i saluti al contingente in Afghanistan del cerimoniere presente presso la sala confe- renze del COI in sede a Roma vengono presentati anche i gior- nalisti e operatori della comu- nicazione al Gen. C.A. Giorgio Battisti che prende la parola. Presentazione del paese Il Gen. Battisti ricorda che in Afghanistan ci era già stato nel Settembre del 2001, preci- samente a Kabul, e che ora si trova in una base con 400 ita- liani tra uomini e donne di tut- te le Forze Armate. Con il suo ritorno non ha fatto a meno di notare il cambiamento avuto dall’Afghanistan in tredici anni di presenza delle Forze Interna- zionali e delle Forze Nato. Pro- segue con i ringraziamenti allo Stato Maggiore della Difesa per la possibilità offerta di poter in- contrare alcuni rappresentanti della stampa. Sensibile osservatore della so- cietà fa notare che si è in un momento di incertezze e di in- stabilità diverse, in cui si vive dando peso molto peso alle proprie percezioni e ciò accade non sono in ambienti militari, ma anche nella società civile sia nazionale che internazionale. Fotografa la società come una in cui i cittadini si dimostrano sempre più preparati, attenti, critici ed esigenti nel voler com- prendere le questione di attuali- tà e senza più essere disposti ad accettare decisioni senza capire Nella foto il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti
  • 28. 28 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 quali ragionamenti e motivazioni ci sono alla base. La video conferenza che stiamo tenendo – riferisce ancora il Gen. Battisti – offre proprio un’occa- sione sia ai militari che ai media e ai cittadini di avere una diversa prospettiva della situazione della Missione ISAF Italia in Afghani- stan che di certo non sarà esau- stiva, ma che potrebbe offrire eventuali aspetti inediti. Il Gen. Battisti proseguendo, ci riferisce di certe preoccupazioni per gli episodi avvenuti recentemente in Kabul, e che egli stesso dice “violenti e sanguinosi”. Kabul vive comunque la propria quoti- dianità, aggiunge, come qualsia- si altra città asiatica in cui i bam- bini vanno a scuola e quasi come accade da noi in Italia. I cittadini qui vanno a fare la spesa, vanno a lavoro, si ritrovano nei merca- ti dei libri usati come in effetti accade per esempio a Roma in Piazza dei Cinquecento. L’Afghanistan non è certo un pa- radiso per tanti motivi che sono tristemente noti, ma non è ne- anche l’inferno come certe volte viene descritto in alcune situa- zioni o in certi momenti. L’Afghanistan tenta di uscire da una situazione che la vede prota- gonista da oltre trent’anni guerra, cerca di raggiungere una stabilità sociale ed economica più favore- vole affrontando molte difficoltà. Cerca di lottare contro i mali cro- nici di questo paese e di queste società come la corruzione e la droga, che come si è già detto, capita anche a molte altre città e nazioni. È un paese giovane dove il cinquanta per cento della po- polazione non raggiunge i venti anni, per ovvi motivi. È un pa- ese fiducioso che vive in questo momento fasi di incertezze per il futuro della nostra missione. Il moderatore passa poi la parola agli intervistatori che, uno alla volta, si presentano introducendo dei temi a cui chiedono risposte. La questione interpreti del dopo missione Alcuni sostengono, probabil- mente la contro informazione dei Talebani, che una volta che le forze della Nato lasceranno il paese i primi riprenderanno il sopravvento operando ritorsioni contro i cosiddetti collaborazio- nisti. A tal fine vi è chi sostiene si debba tutelare tali operatori. Il Gen. Battisti concorda che il problema si possa presentare, e pertanto si dovrebbe trovare una giusta soluzione al problema tra l’altro comune anche a molti ri- fugiati. La Nato ha in effetti già segnalato questo problema alle Nazioni che partecipano alla missione ISAF. Ma pare che ci sia tutto il tempo, (fino alla fine
  • 29. 29 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 del 2014), per poter approfondire problema al fine di trovare una giusta soluzione. Le problematiche della Dro- ga e della Corruzione Il Gen. Battista, sollecitato a ri- guardo, affronta poi il problema della droga e ritiene che si tratti di un problema comune a molte nazioni. Cita uno studio di una società indipendente sul proble- ma e fa notare che la presenza dell’Afghanistan possa essere nell’ultimo terzo della lista. Sulla questione della corruzio- ne riferisce che le società hanno connotati culturalmente diversi: l’approccio varia quindi da na- zione a nazione. Alcune potreb- bero anche non mettere la stessa attenzione, che vi pone l’occi- dente per esempio, nella ricerca di una soluzione così come fan- no altre. Tuttavia la sensibiliz- zazione Nato, Europea e di altre organizzazioni sta procedendo e si notano alcuni cambiamenti del governo afghano proprio nell’af- frontare la questione. Il fenomeno è stato notato anche dalla gente afghana, cui pare dia molto fastidio, ed è ora preso in seria considerazione dai parla- mentari che stanno procedendo anche con denunce indicando i nomi dei responsabili. Proba- bilmente, conclude, questo è un problema che per una soluzione più radicale dovrebbe coinvolge- re anche le giovani generazioni. Sulla condizione delle donne afghane Il Generale di Brigata Luca Co- velli, prendendo la parola saluta i presenti ed offre uno spaccato di alcune attività coerenti con il proprio profilo professionale e con il proprio incarico. Gli è sta- to chiesto delle condizioni delle donne, in particolare di quelle che ora soggiornano presso il carcere femminile di Herat. Dal- la domanda posta emerge una preoccupazione non tanto per il soggiorno che ha standard di vita elevati (spesso più alti delle con- dizioni di vita precedenti), bensì per il dopo, quando cioè la donna si troverà da sola ad affrontare la vita. Ci si interroga se durante tale soggiorno non possano es-
  • 30. 30 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 sere fornite nuove competenze agricole, artigiane o professio- nali. Il Generale Covelli precisa che non vi è una gestione italiana sebbene componenti del nostro Team si rechino periodicamente sul luogo per delle visite. Preci- sa che chiamare “carcere” quella struttura non è il termine tra i più corretti in quanto suggerisce una valenza negativa. Le donne finiscono in quella struttura per questioni spesse volte legate alle condizioni domestiche. Confer- ma altresì che negli scorsi anni vi è stato un notevole interesse della stampa per questa iniziati- va, le cui strutture sono state re- alizzate con fondi anche italiani ed europei. Quale lo scenario dopo il 2014, all’indomani della fine della Missione ISAF Il Gen. Battista sembra apprez- zare molto l’occasione di po- ter chiarire alcuni aspetti circa la percezione dell’incertezza e quanto essa possa essere avver- tita come un problema. Questa integrazione a completamento di quanto già quanto precedente- mente esposto, sembra essere of- ferta al fine di costruire opinioni più informate. L’incertezza, pun- tualizza quindi il Gen. Giorgio Battista, è propria della popola- zione afghana di fronte allo sce- nario che vede la fine della mis- sione ISAF. Incertezza, precisa lo Stratega, che è incoraggiata da false informazioni opportuna- mente diffuse dai Talebani. Se- condo questi, dal primo Gennaio del 2015 il paese si troverebbe solo senza gli amici alleati della Nato e, si può dedurre, in balia di forze oscure e di minacce, che per ora solo sospese, si abbatte- rebbero senza pietà. Ma nulla di tutto questo accadrà. Il Generale Battisti chiarisce meglio e precisa che non è una incertezza che è avvertita in uno o più stati tra i 48 paesi che par- tecipano alle operazioni afghane. Si è di fronte invece ad una pro- grammazione precisa, che preve- de un disimpegno per la fine del 2014 ed un nuovo programma, che non sarà più di guerra, ma di supporto e di mentorizzazione alle forze armate locali con una significativa riduzione del perso- nale impiegato. Parallelamente vi sarà un progressivo incremento della operatività e dell’efficacia dell’azione di contrasto offerta dalle Forze di Sicurezza Afgha- ne. In ogni caso le autorità afghane e le popolazioni non saranno ab- bandonate con il 2014, questo è certo, ma è un punto chiave sulla quale insiste la contro informa- zione talebana. La popolazione afghana non sarà sola in quanto la missione ISAF è solo una delle attività della co- munità internazionale, ma vi è anche la Comunità Europea e un centinaio di Organizzazioni Non Governative che continueranno ad operare sul territorio insie- me a tante altre Associazioni ed Agenzie, Statali e no.
  • 31. 31 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Il discorso sulla Pace va ripreso D’un tratto l’attenzione cade sul discorso per la pace, si cita un recente episodio in cui è stato protagonista Karzai, Presidente dell’Afghanistan e si conclude che a tutt’oggi sembra che il dia- logo sulla Pace sia in una fase di stallo. Il Gen. Battisti si dimostra sen- sibile al tema della Pace, ma ri- tiene, con la pragmatica di un militare, che ogni operazione di Peace Keeping debba passare ne- cessariamente dal dialogo tra le parti in contesa e che il dialogo è impossibile se non è lo stesso Governo a volerlo ed a operare in tal senso, essendo legittimamen- te eletto. Le Forze di Sicurezza Af- ghane saranno pronte? Il Gen. Covelli, nel commentare brevemente sulle reali capacità operative delle Forze di Sicurez- za Afghane, pone a confronto la sua precedente esperienza di Ka- bul nel 2002, ad Herat nel 2008 ed infine quella attuale (ora che si trova nuovamente in Kabul). Capacità che ora sono di livello alto in quanto ogni uomo o don- na ha compiuto progressi straor- dinari nel frattempo. Gli uomini delle Forze Afghane sono fieri ed orgogliosi di poter servire il proprio paese, ed anche l’inte- grazione tra le diverse compo- nenti è ottimale. Vi sono ancora degli spazi da sviluppare per la complessità operativa dei sistemi molto elevata, ma sono proble- matiche per le cui soluzioni ser- ve del tempo di acquisizione più lungo. Tuttavia i progressi che vengono rilevati quotidianamen- te sono soddisfacenti. Il 18 giugno – riprende il Gene- rale Battisti – si è tenuta un’im- portante cerimonia dalla quale tutte le responsabilità sono pas- sate formalmente in mano alle Forze di Sicurezza Afghane. Da alcuni colloqui di verifica con i loro Ufficiali si è potuto consta- tare che hanno una sana consa- pevolezza ed orgoglio per il ruolo che ora rivestono nel proprio pa- ese. Sono fieri di operare per la sicurezza della propria nazione e per la loro popolazione. La stessa popolazione invece sente molto orgoglio per i traguardi di au- tonomia raggiunti dalle proprie Forze Armate e di Polizia. Si può ritenere quindi che l’ec- cellente lavoro svolto dalle no- stre Forze Armate quali i Cara- binieri, l’Esercito e la Guardia di Finanza sia quindi anche per noi cittadini italiani motivo di orgo- glio. Recrudescenza Talebana Mentre scriviamo riceviamo, ov- vero il giorno dopo l’intervista (oggi è il 4 Luglio), una nota che informa che in serata è stato sfer- rato un attacco a due elicotteri italiani A 129 Mangusta, fortu- natamente senza conseguenti per la salute del personale e solo con qualche lieve danno alla carroz- zeria di uno dei due elicotteri. La missione di scorta ad un convo-
  • 32. 32 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 glio delle Forze Armate Afghane è stata comunque conclusa come da programma, anche se si è do- vuto rispondere al fuoco. Ma tornando a ieri e alla video conferenza si è informati che la fase di transizione non si è anco- ra conclusa, e la maggior parte delle basi tra cui quelle più avan- zate sono già passate in mano alle forze di sicurezza afghane. La conflittualità che si registra quest’anno – precisa il Gen. Bat- tisti – non ha registrato forme acute o di violenza superiore a quella ordinaria. Le Forze di Sicurezza Afghane sono quello operative che di fatto ora sosten- gono lo sforzo militare. Si am- mette che qualche problema di coordinamento tra le componenti Afghane esiste, manifestato al- tresì in alcuni episodi lo scorso Febbraio. Per Forze di Sicurezza Afghane bisogna intendere sia Forze Ar- mate che le Forze di Polizia ed ambedue cooperano per ostaco- lare l’insorgenza talebana (nda.: sembra che qualcuno si faccia chiamare così, ma credo ci siano margini per cui si possa ritenere che spesso quello che si crede possa essere di matrice terrori- stica sia in realtà di natura crimi- nale) che continua ad operare con le loro classiche tecniche spetta- colari per attirare l’attenzione dei media nazionale e internazionali. Con il sentimento che si deve per ogni perdita umana, l’aspetto spettacolare non cambia il bilan- cio dell’operazione di guerriglia – spiega il Gen. Battisti – che accadono nella parte Est del pa- ese dove si tende a attaccare gli avamposti delle forze di sicurez- za afghane o ad attaccare qual- che convoglio delle forze della missione che si muovono lungo la cosiddetta Ring Road. Le for- ze di sicurezza afghane reggono bene e il nostro impegno di men- torizzazione risulta efficace e utile a condurre operazioni com- binate, manovrate per neutraliz- zare sacche di presenza avversa- ria in certe parti del paese. Sulla Cooperazione Interna- zionale L’attività della Cooperazione in Afghanistan risale al 2002, e si compone di quella Civile-Milita- re (CIMIC) e Civile-Civile (ONG e OG). Vi è una nutrita presen- za di attori che concorrono a sviluppare risultati apprezzabili attraverso la cooperazione e ven- gono toccati tutti gli aspetti socio economici del paese. Il Gen. Bat- tisti ritiene importante indicare come cooperazione di tipo stra- tegica quella della educazione ai giovani, come si evince – so- stiene – dall’analisi di statistiche internazionali, queste ultime non solo di fattura militare ma an- che di società indipendenti, tra l’altro – informa – disponibili su internet. In particolare si è passa- ti da poche centinaio di migliaia di giovani in prevalenza maschi che andavano a scuola 12 anni fa, ad oggi che se ne possono conta- re circa nove milioni. Sono stu- denti che frequentano le scuole
  • 33. 33 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 elementari di cui il 40 per cento ragazzine. Il numero di liceali è raddoppiato da poco più di set- tantamila a centoquaranta mila e con novemila laureati in questo periodo. L’edizione e l’istruzione è importante in quanto sconfigge soprattutto l’ignoranza. Il settore esige che vi siano scuole alunni e naturalmente insegnanti prepa- rati. Si ritiene che un altro settore strategico di intervento della cooperazione internazionale sia l’Agricoltura. Si potrebbe ancora insegnare a questi agricoltori a sfruttare il loro terreno. Il Gen. Battisti ricorda come l’Afghani- stan sia un paese sostanzialmen- te rurale. Lo sviluppo dell’agri- coltura può ridurre la superficie dei terreni ora destinati alla col- tivazione di piante da cui si pro- duce la droga. A tal fine ricorda l’esperienza del Col. Emmanue- le Aresu (nda.: che nel Luglio 2010 distribuirono 60 tonnella- te di bulbi di Zafferano in sette distretti della Provincia di Herat che avrebbero sostituito le piante della droga) che è stato coman- dante del PRT può certamente illustrare i risultati raggiunti. Ci sono altri aspetti della Coo- perazione Internazionale che ri- guardano la Giustizia. Sono po- chi, afferma il Generale, i settori che rimangono estranei alla Co- operazione. L’attività dei militari è stata sicuramente più intensa dell’agevolare le ONG nei primi anni dopo il 2001 garantendo livelli di sicurezza maggiore al fine di agevolare il compito delle ONG e nei periodi più freddi for- nendo dei kit appositi. L’Area che presenta ancora problematiche nella transi- zione L’area in Afghanistan che pre- senta particolari problematiche è quella al confine con il Pakistan che è un’area di montagna, dif- ficile e aspra, (oltre due mila e quattrocento chilometri di mon- tagne con quote che raggiungono i quattro o cinquemila metri di altezza con centinaia di passaggi anche a piedi), sono condizioni geografiche ed ambientali che oggettivamente rendono difficile il poter controllare tutto. Poi ci sono dei santuari che consentono a queste forze avverse di sposarsi da una parte all’altra del confine. Il Generale Battista precisa che il Pakistan sta facendo un grande sforzo per ‘chiudere’ il confine allo scopo di controllare ed im- pedire questi movimenti, ma è difficilissimo. Per quanto riguarda i rischi per le ONG ad ultimazione della Mis- sione ISAF, potranno aumentare mancando di fatto un control- lo che ora è invece presente. Si confida molto che le Forze di Sicurezza Afghane si rendano sempre più efficaci nel contrasto delle minacce. Auspica anche che le stesse attivino una coope- razione ed una comunicazione a rete che le consenta di operare con un grado di sicurezza mag- giore dell’attuale. Vi è anche da dire che la reputazione di queste
  • 34. 34 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 organizzazioni è buona in quan- to servono a tutte le parti sociali locali. Tuttavia vi è da notare che dal 2014 se da un lato la presenza ita- liana e della Missione ISAF sarà ultimata portando ad un minore dispiegamento di forze interna- zionali sul territorio dall’altro la componente locale entrerà in nu- mero più consistente nel control- lo delle minacce. Infine alcune nazioni hanno annunciato che ri- marranno anche dopo la fine del- la Missione ISAF per continuare a garantire il regolare svolgimen- to del progresso avviato. Sfruttamento delle risorse naturali Negli ultimi anni il grado si si- curezza nel paese è aumentato e questo ha reso possibile una mi- gliore conoscenza delle risorse naturale che almeno potenzial- mente possono essere utili all’e- conomia locale. In particolare si è scoperto di una quantità inte- ressante di risorse che il Gover- no locale avrebbe a disposizione per il rilancio economico anche nel settore dell’estrazione delle materie prime. Certamente una maggiore sicurezza attirerebbe gli investitori, (ci sono i primi contatti con le grandi imprese europee che sono venute sul po- sto per verificare le condizioni di operatività per poter poi nei prossimi anni investire anche pe- santemente nel territorio). Al Ge- nerale Battisti, ma non solo a lui, sembra un dato importante che le grandi industrie stiano valutando tali possibilità. Situazione sanitaria Il Gen. B. Maurizio Morena si occupa di Sanità in ambito mili- tare del dispositivo della Missio- ne ISAF e delle Forze Afghane, ma risponde ad alcune domande sul tema della Sanità civile Af- ghana. E’ – dice – in continuo progresso: le Forze di Sicurezza Afghane dispongono di diversi ospedali che trattano il persona- le militare e stanno sviluppan- do tutte quelle attività e quelle procedure per prendersi cura del proprio persone quando purtrop- po rimane coinvolto in operazio- ne. Per quanto riguarda la salute pubblica l’ottanta per cento della popolazione afghana ha accesso alla assistenza sanitaria di base a fronte dell’otto per cento del 2001. Il Ministro della Salute si sta occupando di politiche oste- triche utili anche sotto il profilo dell’assistenza alle nascite e del loro aumento. Ricordo – riferisce ancora il Gen. Morena - nel 2001 e nel 2002 le condizioni per le nascite e per le mamme erano davvero in- credibili e carenti. Si è fatto un grande salto grazie alla comunità internazionale, alla popolazione afghana che ha questa capacità di apprendere queste tecniche e queste procedure sanitarie. Tutte queste informazioni sono già ampiamente disponibili in rete e le narrative tabulari sono di fattura non militare. Le diffi-
  • 35. 35 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 coltà di distribuzione dell’assi- stenza sanitaria è resa difficile dalle condizioni geografiche e per la presenza in montagna di centri anche molto piccoli. Ma vi è anche da dire che rispetto ai duemila chilometri di strada asfaltate nel 2001 oggi siamo ar- rivati a trentaduemila chilometri. Il sistema di supporto e sviluppo alle infrastrutture si aggiunge a quello della salute pubblica e all’educazione. Dati significativi di miglioramento si posso nota- re anche sulla mortalità infantile che era elevatissima negli anni scorsi e che ora è scesa di oltre il 23% e sta sicuramente ancora migliorando. Gli standard degli ospedali ora qui in Afghanistan sono molto simili ai nostri e cre- do che le cose facciano ben spe- rare per il futuro. La formazione al personale italiano ed il Mentoring al Personale Afghano Il Generale di Brigata Covel- li spiega che la formazione e l’addestramento del personale è piuttosto complessa e parte mesi prima in Patria nella pianifica- zione della missione sia a livel- lo tecnico pratico che culturale, ma che una volta in Afghanistan continua sotto l’aspetto culturale. Il personale militare vive di fatto tra la gente del posto imparando i loro costumi e le loro abitudini. Per esempio tra poco entreremo nel periodo del Ramadan, ben noto alle persone che lo pratica- no, ma non necessariamente al nostro personale. A tal fine viene spiegato al personale italiano in precisi periodi di addestramento cosa significa, cosa fare o non fare in questo periodo nei rap- porto con la popolazione indige- na per evitare di essere fraintesi: la popolazione potrebbe pensare che le si stia mancando di rispet- to per esempio. La formazione ha anche altri aspetti, siamo inseriti ai vari li- velli della organizzazione afgha- ne attraverso attività di mento- ring affiancando del personale e garantendo una formazione sul posto ed in itinere cercando di sostenere i vari aspetti da quel- le tecniche militari all’esercizio del comando e al mantenimento della leadership. E’ un compito complesso, ma sta dando dei ri- sultati importanti e molto positi- vi. La risposta afghana in termini di soddisfazione per la formazio- ne da noi erogata va oltre ogni aspettativa attesa da parte nostra, soddisfazione che sperimentia- mo ogni giorno. Saluto del Generale Battisti Non vorrei che oggi si sia data una visione troppo positiva o troppo rassicurante della con- dizione di vita afghana ora rag- giunta. Abbiamo constatato che la società afghana sta cambiando e sta cercando di diventare una società normale come la nostra in Italia nonostante le difficoltà e i problemi che tutt’ora vengono affrontati. La visione è positiva per quello che stiamo vedendo nella società civile e nell’opera-
  • 36. 36 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 tività che le Forze di sicurezza locale stanno raggiungendo, ma anche in tutte le istituzioni locali. Le autorità afghane hanno infatti capito che devono affrontare il problema della corruzione pena la perdita di fiducia della coope- razione internazionale. Stanno cercando di combattere il feno- meno della droga con l’uso alter- nativo dell’uso dell’agricoltura, non è facile, ma ci sono segni di cambiamento. L’altro giorno era di attualità la notizia che l’espor- tazione dello zafferano è aumen- tato del 50% percento con un prezzo di vendita molto elevato. Sono segnali positivi e duraturi da perseguire nei prossimi anni. A conclusione vorrei ricordare che sono risultati che sono co- stati cari all’Italia con i nostri 53 caduti, tutti i nostri feriti, tutti i nostri mutilati e soprattutto le fa- miglie dei nostri caduti che sono i veri eroi di questa nostra ope- razione. Il cerimoniere del COI ringrazia gli ufficiali a nome di tutti i pre- senti. 
  • 37. 37 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Antonio Conte Ph Aeronautica Militare/ Il personale impegnato nelle operazioni di volo per il rientro in Italia. 18 Luglio 2011, Reportage in Kosovo.
  • 38. 38 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 È arrivato in borghese nel cortile dell’Università degli Studi “Aldo Moro” (nda. Seminario del 9 Luglio 2013). E’ sceso dall’auto ed accolto dal Rettore Prof. Petrocelli: approccio solare e sor- ridente, quasi un inedito per chi ha una visione ruvida e combattiva degli Alti Ufficiali delle Forze Armate, e invece l’Ammiraglio di Squadra Cristiano Bettini è un raffinato ufficiale della Marina Militare che si trova a suo agio an- che tra personalità di spicco delle Scienze Sociali e della Filosofia. L’Ammiraglio Bettini si rivela subito ottimista e carico Bari/ Ex Palazzo delle Poste. Seminario di Etica a cura dell’Amm. Sq. Cristiano Bettini Antonio Conte Nella foto in alto l’Ateneo di Bari visto dall’Ex Palazzo delle Poste, in primo piano Piazza Cesare Battisti.
  • 39. 39 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 di idee tanto che si potreb- be parlare di un vulcano in azione. Scopriremo anche ha fatto proprio centro a Bari parlando di ”Formazione Etica nella Pubblica Ammi- nistrazione” nella Conferen- za cui sono intervenuti i do- centi ed i quadri ed aperto anche a studenti del Dipar- timento dell’Ateneo degli Sudi “Aldo Moro”. Ma andiamo per gradi, si fa per dire quando si è in co- spetto di un Ammiraglio che che ne ha uno tra i più eleva- ti e con importanti incarichi svolti. Il Magnifico Rettore, Prof. Corrado Petrocelli e l’Am- miraglio di Squadra Cri- stiano Bettini dopo i riti di benvenuto e di benritrovato si sono diretti, con la dele- gazione, verso il Rettorato in cui ad accoglierli è stato il neo eletto Prof. Antonio Uricchio, già Direttore del Dipartimento Jonico, Dele- gato del Rettore per il Polo Jonico di Taranto dell’Uni- versità “Aldo Moro” che sarà in carica dal prossimo primo Novembre. Insieme hanno poi atteso, che è arrivato su- bito dopo, il Dott. Gaetano Prudente, Direttore Genera- le dello stesso Ateneo bare- se. Questa è anche la prima occasione pubblica in cui il Rettore uscente si trova con il Rettore neo eletto. Qui si sono intrattenuti nei riti iniziali e un collo- quio privato tra altri verti- ci dell’Università, poi sono passati dalla bellissima piaz- za Cesare Battisti, si è giunti negli accoglienti saloni del Palazzo delle Ex Poste sede del seminario sulla forma- zione Etica per Ufficiali e i Funzionari della Pubblica Amministrazione. Nella foto i’Ammiraglio Cristiano Bettini
  • 40. 40 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Un’intervento di grande at- tualità considerando che da poco è stato emanato il Codi- ce Etico per la pubblica Am- ministrazione come definito dal DPR n° 62 del 16 Aprile 2013. Parole chiavi dell’interven- to sono state “Necessità”, “Libertà”, “Autodisciplina”, “Esempio”, “Spirito di Ser- vizio”, il “Linguaggio” e molto molto altro. Sorpren- dente è stato anche scopri- re come il concetto di Etica possa assumere nell’attualità forme dinamiche ed evolu- tive note anche come “dar- winismo morale” capaci di conciliare “Meritocrazia” e “Cooperazione”, “autenticità della Leadership”, la “De- ontologia” ed altri temi che in questa sede, di seguito, si possono soltanto citare. Una lezione magistrale come questa dell’Amm. Bettini è una tappa fondamentale in un percorso di crescita in cui si scopre che è l’Etica che comprende il tutto. Il Seminario dell’Amm. Bet- tini mira dunque a a trattare i temi della formazione degli uomini. La cosa non deve sorprendere dato che è stato comandante di una delle più prestigiose scuole di uomini, ovvero l’Accademia Navale di Livorno è poi sottosegre- tario del Ministro della Dife- sa. L’Accademia di Livorno, luogo di educazione e for- mazione per antonomasia, è il luogo in cui prima di tutto si formano i caratteri degli uomini e quindi gli ufficiali e i comandanti. Formare gli uomini non è scontato. “So- crate si stupiva, che ci fosse- Nella foto: un momento prima del seminario.
  • 41. 41 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 ro scuole che preparavano i cavalieri, i marinai, i soldati per l’esercizio del mestiere delle armi ma non ci fossero scuole che preparavano a di- ventare uomini”. Nella conferenza l’Ammi- raglio Cristiano Bettini non ha mai intrecciato gli ambi- ti “militari” e “Civili”, ma ha messo in luce questioni fondamentali della Dirigen- za della “Pubblica Ammini- strazione” che interessano Ufficiali e Funzionari. E’ emersa la sua profonda ed intima preoccupazione nella costruzione di personalità di uomini e di donne capaci di incarnare alti valori mora- li, civili e dunque militari e questioni circa il “come” nel- la trasmissione ai posteri di tale “patrimonio”. Le questioni sulle quali si inciampa in questa interes- sante trattazione, e già anti- cipate dalle keyword, sono dunque come formare cre- ature libere, forti, coerenti ovvero dei leader e ancora, come poi tali spiccate perso- nalità potranno a loro volta trasmettere questo “tesoro” di conoscenze umane e per- sonali. Si è affrontato pertanto il problema dell’educazione e della formazione: dell’es- sere e del saper fare. E più precisamente, come è stato osservato, dell’”Essere” e del “Dover Essere” che sot- tolinea quel moto interiore di proporsi come leader capaci di un’azione autentica del co- mando. Ma, se tutto passa attraverso il linguaggio, il linguaggio stesso presenta dei limiti. La Nella foto: Arrivo all’ex Palazzo delle Poste
  • 42. 42 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 metafora usata dall’Amm. Bettini nello spiegare il li- mite è quello che l’occhio e del suo cono visivo: se è vero che l’occhio vede al- lora è anche vero che non può vedere oltre il limite del suo cono visivo. Così il linguaggio: potrà espri- mere tutto ciò che è possi- bile al linguaggio, ma non oltre: ma come quindi va trasmessa conativamente la capacità di Stima, di Senti- mento e di Spirito di Ser- vizio”? Ci saranno allora altri metodi fondamentali utili all’educazione e alla formazione. Il linguaggio è quindi stru- mento fondamentale ma non esaustivo: deve essere accompagnato dall’istitu- to dell’Esempio ampliando in qualche modo un’offerta sensoriale dell’Educazione alla Leadership. Dall’altro lato la percezione ora com- prende il verbale e il non verbale e con l’Esempio i discenti hanno a disposi- zione un modello incarnato da seguire che va oltre il linguaggio: “l’esempio del leader è autoreferenzialità conativa che non impone la disciplina, ma crea l’au- todisciplina”. L’azione edu- cativa comprende pertanto anche l’Emulazione e i suoi gli aspetti fidelistici ne po- tenziano l’Etica. La questione pare proprio centrata su questa parola contenitore: Etica, appunto che raccoglie ulteriori con- cetti: Trasparenza, Merito, Rispetto. Elementi ritenuti dal Legislatore propri della Pubblica Amministrazione Nella foto: un momento del seminario.
  • 43. 43 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 ed dei Dirigenti in ragio- ne del nuovo Codice Etico. Tuttavia – sottolinea l’Am- miraglio – il Legislatore traccia profili distinti per ciascuna di queste pratiche amministrative: la Traspa- renza, l’Integrità, l’Acces- sibilità, appunto. Ma come può essere – pen- serà il lettore – se si consi- dera l’Etica come un com- plesso unitario di qualità dal quale ci si aspetta l’ec- cellenza relazionale ed au- spicabili modelli di vita? Al contrario il lettore non usò che constatare che invece il Legislatore costringe l’Uo- mo, quale Ufficiale o Fun- zionario Dirigente della Pubblica Amministrazione, a dimenarsi in un coacervo di regolamenti distinti e contraddittori per esprime- re separatamente ciascuna delle singole componenti dell’Etica. Quale cortocir- cuito o complesso di rela- zioni interpersonali e bu- rocratiche attiveranno gli uffici per adempiere agli obblighi normativi? Forse il tempo scioglierà il quesito. Tuttavia la con- ferenza prosegue e tocca molti altri aspetti interes- santi. Ad esempio si punta il dito sul termine “Valo- re”, con il quale termine si vogliono intendere le qua- lità dell’uomo e che l’uomo stesso ritiene auspicabile conseguire. Ebbene, questo termine è – dice l’Ammira- glio Bettini – un retaggio della civiltà della prima in- dustrializzazione. Ed allora forse sarà utile recuperare l’essenza dell’uomo, ovve- Nella foto: un momento del seminario.
  • 44. 44 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 ro quelle sue qualità etiche proprio come già fece Ari- stotele nel IV secolo a.C., attraverso la funzione cri- tica (Synesis) e l’intelligenza pratica (Phronesis). Il Magnifico Rettore Prof. Corrado Petrocelli ed il neo eletto Prof. Antonio Uricchio che entrerà in carica il prossi- mo primo Novembre. – Foto di Antonio Conte La conferenza dell’Ammira- glio Bettini, ha smosso dav- vero le coscienze dei presenti mettendo in moto riflessioni importanti e – si spera – cam- biamenti di prospettive nei presenti. Rompe schemi, tabù sociali idee preconcette che si sono affermati nella società degli ultimi decenni, in particola- re dagli anni settanta in poi. Idee come quelle che i milita- ri siano confinati indetermi- nati settori e che non abbia- no responsabilità pubbliche ed amministrative al pari di quelle civili. L’Ammiraglio Cristiano Bet- tini si propone dunque come un dei pensatori più radicali nell’affermazione dell’Etica nei processi della Pubblica Amministrazione e tra i più sensibili estimatori delle vir- tù dell’Uomo. Sembra infine anche essersi assunto l’ono- revole compito di mantene- re una certa tensione etica e morale sui valori più alti nel- la conduzione della vita: pro- pria ed altrui. 
  • 45. 45 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Antonio Conte Ph Aeronautica Militare/ Il personale impegnato nelle operazioni di volo di addestramento. 18 Maggio 2011, Media Day a Gioia del Colle (Ba).
  • 46. 46 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Bari, 23 Giugno 2013. Reportage e foto a cura dell’inviato Antonio Conte – L’Esercitazione annuale multinazionale “CANALE 2013” è riuscita molto bene, è stata messa quindi a dimora la diciannovesima “boa” lungo la rotta della Pace tra gli stati del “5+5” del Mediterra- neo, ma la “boa” è la metafora del lungo percorso temporale ormai giunto ai venti anni. Si ritiene quindi a ragione che questa Esercita- zione abbia tutte le carte in regola per dare un importante contributo alle relazioni di cooperazione e sinergia tra le marine, le forze armate e le forze di polizia degli stati bagnati dal “Mediterraneo”. Nel dettaglio “Canale” è un’interessante esercitazione condotta nel Sud del Mar Mediterraneo, ed è giunta ormai alla sua 19° Edizione con accordi bilaterali tra Italia e Malta. Questa edizione è stata cu- rata dalle Forze Armate Maltesi (AFM). L’evento ha richiesto una Malta/ Esercitazione “Canale 2013”. Un programma ventennale per la costruzione della Pace Mediterranea Antonio Conte In foto: L’Ammi- raglio di Squadra Filippo Maria Foffi, Comandante CINCNAV nell’inter- vista congiunta con il Comandante delle Forze Armate di Mal- ta (AFM), Brigadier Martin G. Xuereb.
  • 47. 47 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 collaborazione militare a livello strategico con il coinvolgimento di 10 Stati che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un luogo co- mune, pensato insieme per risul- tati che non sono possibili senza la partecipazione di tutti. La for- mula del Combined è quindi de- terminante, così come la necessi- tà di lavorare in Joint, ovvero in stretta collaborazione; quello che in questa esercitazione è mostra- to rappresenta quello che accade ogni giorno e soprattutto ogni notte nel controllo delle attività e dei transiti marittimi nel Medi- terraneo. La formula di collaborazione or- mai nota con la denominazione “5+5” fonde le attività aerona- vali in uno sforzo tecnico mili- tare unitario di Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Malta, per la sponda europea, e Algeria, Li- bia, Mauritania, Marocco e Tu- nisia, per la sponda dei paesi del Maghreb arabo. Si tratta di una straordinaria occasione, in cui però non mancano le difficoltà, di conoscenza reciproca tra uo- mini e tra istituzioni: di fatto è un momento concreto dal quale continuare il discorso di “Peace Support” nel Mediterraneo. Alla Conferenza con i Media ita- liani ed esteri, tenuta il 21 Giu- gno scorso nell’ultimo giorno dell’Esercitazione, erano presen- ti l’Ammiraglio di Squadra Filip- po Maria Foffi, Comandante del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) per le Forze Armate Italiane ed il Brigadiere Generale Martin G. Xuereb, Co- mandante delle Forze Armate di Malta (AFM). Hanno anche partecipato Amm. D. Alessandro Piroli, Contro- ammiraglio Vincenzo De Luca, Capo III Rep. Comando Gen. CP. e Gen. B. Sebastiano Comitini, Comandante 2° Brigata Mobile Carabinieri. Tra gli addetti mi- litari il Col. Bensmaine Ali per In foto le alte Autori- tà Istituzionali Civili e Militari di Malta. Foto di Antonio Conte, Fotoreporter (in foto sotto) per “Rassegna Stampa Militare” ha partecipato alla Gior- nata VIP Media Day del 21 Giugno 2013 dell’Esercitazione “Canale 2013″
  • 48. 48 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 l’Algeria, il Col. Jimenez Garcia Jose per la Spagna, il C.F. Ortolo Laurent per la Francia, il Senior Cap. Ameur Khaled per la Tuni- sia. “Le difficoltà delle prove da affrontare durante la “Cana- le” sono molteplici – ha detto l’Amm. S.Q. Filippo Maria Foffi durante l’intervista – se guardia- mo anche agli aspetti tecnici del recupero di uomini e donne spes- so svolto in difficili condizioni di mare e di notte, che di per se au- mentano anche il pericolo di vita. Credo sia stato raggiunto, in que- sta area, un buon coordinamento tra le marine interessate a questa esercitazione, e ciò consente di parlare di operazioni efficaci, so- prattutto se pensiamo che questo risultato è al netto delle garan- zie di sicurezza assicurate alle persone soccorse, ovvero con l’esclusione del pericolo di vita durante le operazioni di soccor- so. Dopodiché le persone soc- corse vengono sistemate a bordo di unità e vengono trasportate a terra dove viene garantita loro adeguata accoglienza ed ancora dove vi è la necessità di verifica dei diritti necessari al raggiun- gimento delle destinazioni che essi dichiarano. Tali, spesse volte non facili procedure, ovviamente sono di competenza di altre Isti- tuzioni”. “Quello che io ho rappresenta- to – ha aggiunto l’Amm. Foffi, rispondendo alle domande dei giornalisti – nel discorso fatto a nome del Capo di Stato Mag- giore della Difesa Italiana è nella direzione di un coinvolgimento delle forze civili non governa- tive. Perché queste occasioni devono servire a coinvolgere il maggior numero di attori Gover- nativi e Non Governativi e Agen- zie che sono importantissime, una per tutte la Protezione Civile dei nostri paesi che interviene già e che è estremamente coinvolta, In foto: Nave “Co- mandante Cigala Fulgosi”, al comando del Capitano di Fre- gata Massimiliano Lauretti a La Valletta, Malta, Porto “Grand Harbour”. Foto di Antonio Conte. 21 Giugno 2013
  • 49. 49 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 ma è importante che il livello di interoperatività raggiunga i livel- li massimi”. Altro aspetto interessante dell’E- sercitazione Militare Multinazio- nale è che vede unite, come si è potuto supporre, e grazie alla pianificazione ed al Coordina- mento del Comando Operativo Interforze (COI) le varie Forze Armate Italiane e i diversi reparti e specialità come i Carabinieri, la Guarda Costiera e la Guardia di Finanza. L’occasione di ma- novrare congiuntamente e in sin- tonia con un comando multina- zionale rappresenta un momento di arricchimento reciproco per i partecipanti. Parte attiva è stato dunque il Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorve- glianza e la Difesa Costiera di Augusta (COMFORPAT). Tra gli aspetti tattici le operazio- ni di salvataggio e soccorso, ini- zialmente organizzate tra Italia e Malta ora vede la partecipazione complessiva di 10 stati. L’Amm. Foffi, ha anche altre aspettati- ve in merito, ovvero che dopo la presa in carico di Malta delle operazioni organizzative sia ora la volta delle altre Forze Armate del “5+5”, magari del versante magrebino del Mediterraneo. In- fatti una cosa è partecipare altra è organizzare, il livello di parte- cipazione e collaborazione è cer- tamente più alto e significativo. Il calendario delle attività svolte a Malta e nei suoi mari e negli spazi aerei è stato il seguente. Il 16 e 17 Giugno le navi e poi gli aerei militari sono arrivati a Mal- ta. Il 17 Giugno, dopo la confe- renza iniziale, ha avuto luogo l’Esercitazione EOD (Explosi- ves Ordinance Disposal, cioè la Bonifica di Ordigni Esplosivi): attività subacquee e di unità nella condotta di operazioni di Ispe- zione a bordo di navi mercantili. Attività che favoriscono ed inco- raggiano la cooperazione e inte- grazione tra le forze partecipanti nelle operazioni di controllo di naviglio mercantile sospettato di svolgere attività illegali. Le attività hanno visto la partecipa- zione dei Palombari della Marina Durante l’intervista internazionale a bordo di Nave “Comandante Cigala Fulgosi”. Por- to “Grand Harbour” a La Valletta, Malta. 21 Giugno 2013 – Foto di Antonio Conte
  • 50. 50 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Militare e dei Fucilieri della Bri- gata Marina “San Marco”. Il 18 e 19 Giugno i mezzi ae- rei e navali hanno lasciato La Valletta effettuando diverse manovre ed attività che han- no consentito di accrescere lo scambio di esperienze attraverso l’addestramento del personale nell’uso di procedure standard comuni, di allerta e il corretto uso delle tecniche di SAR, ov- vero la Ricerca e Soccorso in mare (SAR) di persone e navi in situazioni di pericolo. Le attivi- tà hanno previsto anche la sor- veglianza degli spazi marittimi ed il controllo dei traffici mer- cantili (LME – Maritime Law Enforcement Operations) per il contrasto alle attività illecite e criminali. L’esercitazione ha previsto fasi distinte finalizzate al mantenimento della sicurezza ed ha come obiettivo principale il miglioramento della coopera- zione ed interoperabilità delle capacità operative delle forze aero-navali nelle operazioni di “Peace Support”. Il 21 Giugno ha avuto luogo il “Distinguished Visitor e Media Day” a Malta, presso il Porto “Grand Harbour”, a bordo di Nave “Comandante Cigala Ful- gosi”, della Marina Militare, co- mandata da Capitano di Fregata Massimiliano Lauretti. Tra le varie attività di controllo e vi- gilanza svolte in Mediterraneo, si può aggiungere che nel 2006 l’Unità ha preso parte all’ope- razione NATO Active Endea- vour, condotta nel Mediterraneo Orientale, con compiti di pre- senza, sorveglianza, controllo traffico mercantile e contrasto al terrorismo internazionale. La “Canale 2013” è stata anche il banco di prova di un nuovo velivolo in dotazione alle For- ze Armate Italiane, il elicottero HH139A in dotazione al 15° Stormo dell’Aeronautica Milita- re e dislocato presso l’82º Cen- tro C.S.A.R. di Trapani. Dopo la conferenza a bordo di Nave “Comandante Cigala Fulgosi” le autorità, le rappre- sentanze militari e i media pre- senti si sono spostati presso il Comando delle Forze Armate di Malta dove si è tenuto un rin- fresco per la chiusura dei lavori dell’Esercitazione con le più alte autorità Militari e civili di Mal- ta. Evento che si è svolto in un clima di grande collaborazione e calore; le relazioni interpersona- li costruite nelle varie fasi del- le operazioni hanno favorito un clima di reale amicizia. E’ stato insomma, un grande momento di solidarietà e di convivenza multinazionale, ingrediente dav- vero necessario se si pensa alle continue migrazioni che partono dal litorale magrebino per an- dare verso nord sbarcando sul- le coste europee. E’ di certo un punto da cui partire ed a cui tor- nare nella ricerca di uno spazio culturale condiviso. Le operazioni di volo a Mal- ta sono state assicurate dal 2° Gruppo del 46° Stormo dell’A- eronautica Militare. 
  • 51. 51 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Antonio Conte Ph Esercito Italiano/ Il personale impegnato nelle operazioni dimostrative. 30 Marzo 2011, Media Day a Trani (Ba), 82° Reggimento Fanteria “Torino”
  • 52. 52 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Dall'Afghanistan, i carichi attraver- sano i ponti “naturali” che collegano quella parte lontana di Asia, passan- do per i Balcani dalla Turchia e Iran, favoriti dall'aspra morfologia che rende difficile l'intercettazione, sono alcune delle rotte del narco traffico per raggiugere i consumatori mon- diali di eroina. Europa e Russia sono principali consumatori e l'Afghani- stan rimane “leader di settore” nella coltivazione e lavorazione di Papa- vero da Oppio. 8 kg di papaveri da oppio per pro- durre 1 kg d'iniettabile o altre va- rianti di Eroina con un prezzo che varia a secondo della qualità, dalle 57$/Kg del economico Khata sino alle 5056 $/kg del White Powder 100%. Sono alcuni dati dello stu- dio condotto dall'UNODC (United Nation Office for Drugs and Crime ) per l'anno 2012/2013. Le nazioni unite identificano le province a sud di Helmand, Kandahar e Farah come l'area maggiormente intensive per una produzione complessiva di tutta la regione che va dalle 3,200 tonnel- late sino a 4,200 riuscendo a coprire l'80% del fabbisogno. Non è stato sempre così. Un'inver- sione di tendenza fra la metà degli anni 90 e il 2000. La politica di lotta alla droga avviata dai Taleba- ni attorno agli anni 90, allo scopo di ottenere il riconoscimento interna- zionale come governo, e, il seggio alle Nazioni Unite, emanano così una Fatwa contro chiunque avesse prodotto Oppio si avvia così a un processo di contenimento del feno- meno. Dopo l'11 settembre 2001 riprende il trend, tutto in salita, della produ- zione. Con l'avvio delle operazioni militari americane danno una una svolta ai piani degli Integralisti che necessitavano quindi di finanzia- menti, il traffico di droga ne ha pro- cura il 50% del reddito a tutt'oggi. Un andamento che ne ha provocato l'aumento costante dei prezzi spe- cialmente nell'ultimo quinquennio. L'Oppio è dieci volte più redditizia di altre colture in generale, circa 200 $ è il prezzo medio per 1 kg di Oppio contro gli 0.44 $/ kg per il grano. Prendendo come chiavi di lettura semplici paramenti economi- ci, infatti, i programmi delle Nazio- ni Uniti, di eradicazione e la sosti- tuzione con colture alternative ha dato risultati modesti questo perché l'Oppio è economico da coltivare, ha bisogno di poca acqua, ha un alto rendimento vista le caratteristiche biologiche, ma soprattutto, ha una domanda costante. Una coltura che consente in tutto di massimizzare la rendita del terreno. Perché quindi è difficile gestire il problema ? Afghanistan/ L’oppio del Mullah, la dipendenza del terrorismo e dell’Afghanistan Alessio Tricani
  • 53. 53 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Le Nazioni Unite attribuisco- no le cause dell'aumento delle piantagioni, non solo a logiche di mercato quale un raffronto fra costo/rendimento, ma si prendono in esame anche pa- rametri microeconomici, quale l'aumento generale dei prezzi dei beni di prima necessità, dei trasporti, non che i livelli di sicurezza percepita in rela- zione alla criminalità o alla co- ercizione indotta dai miliziani Talebani, infatti, spesso questi ultimi obbligano i produttori a riconvertire la produzione. Solo nelle aree interessate da un prodotto di scarsa qualità unita a un'attenta politica di dissuasione invece, ha con- sentito l'ottenimento di aree libere da papavero, individuate nell'Afghanistan centrale, per un totale di 17 province che sono diventate “poppy free area “, quest'ultime, stando al documento dell'UNODC, non hanno subito variazioni signi- ficative. Nelle zone nell'estremo nord- est dell'Afghanistan, contraria- mente alle aree centrali, si pre- vedono aumenti di produzione, precisamente nella provincia di Badakhshan, Takhar, Nan- garhar, dove si produce l'eroi- na migliore, identificata dalle autorità come “white powder cristal” 100% e 60% che arriva a sfiorare i 5000 dollari/ kg, in quest'area geografica sarebbe sconveniente per un produtto- re variare la produzione e in- correre in perdite economiche dovute al “rischio”, conside- rando poi che l'Oppio è un'ot- tima merce di scambio durante la stagione invernale o periodi di “crisi”, è consuetudine, in- fatti, da parte degli agricoltori di immagazzinarne una certa quantità. Corruzione e finanziamento della milizia. Da uno studio condotto dal CESPI ( centro studi di politica internazionale ) s'indentifica come l'occiden- te abbia di fatto privilegiato la lotta contro il terrorismo e dato poca attenzione al fenomeno del narcotraffico, il quale rap- presenta, la principale forma di sostentamento non solo delle milizie talebane e, che ne han- no aumentata la reattività, ma delle principali organizzazioni criminali, alimentato altresì dalla piaga della corruzione fra polizia e governati territoriali favoreggiati oltretutto da stretti legami familiari e tribali. Insomma un bel nodo da scio- gliere in vista del ridimen- sionamento della missione ISAF che avvera dal 2014 che porterà a una riduzione delle risorse in campo. I dati sono contrastanti, infatti, la dove in alcune province la presenza militare ha aiutato a raggiunge- re gli obiettivi di sradicamento, fino a 10.000 acri, in altre aree l'assioma presenza militare e riduzione delle piantagioni non è correlato del tutto, ma che abbia sicuramente contribuito a ridurre il fenomeno di coer- cizione da parte delle milizie talebane o, criminali in gene- re, verso i contadini. I piani di conversione delle colture, adot- tati dall'UN richiedono quindi un forte impegno a tutti i livelli della piramide, dal contadino, governato locale, istituzioni nazionali e internazionali. Le interviste condotte dall'UN individuano altri fattori chia- ve a persuadere dal coltivare Papavero da Oppio che si rifà ai principi religiosi dettati dall'Islam, contribuendo cosi alla riduzione del fenomeno e intaccando “l'economia della droga”. Un altro elemento è la perce- zione di sicurezza, non solo dovuta alla presenza militare internazionale, che ha lo scopo di contrastare le azioni dei mi- liziani talebani, ma anche poli- tiche di lotta alla droga che non dovrebbero limitarsi allo sradi- camento forzato che porta a un danno economico per l'ultimo anello della catena, piuttosto, alla cooperazione e sostegno di un reddito equo all'andamento generico dei prezzi e una lotta che parta all'origine del proble- ma, in altre parole, dal consu- matore finale. Facile a dirsi. Quella dell'Op- pio è una dipendenza dalla quale l'Afghanistan ne uscirà difficilmente e, se l'ISAF sta vincendo la guerra al terrori- smo, quella alla droga è al mo- mento persa. Fonte Foto: http://www.talkingdrugs.org/ http://www.talkingdrugs.org/sites/talkingdrugs. org/files/images/afganMOS_468x305.jpg
  • 54. 54 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 I blog e i magazine online non sono soggetti all’ob- bligo di registrazione delle testate e pertanto non può essere loro contestato il reato di stampa clandestina. Questa la motivazione alla base della decisione della Cassazione che conclude l’i- ter giudiziario di Carlo Ruta, giornalista e storico siciliano fondatore del blog “Accade in Sicilia”. La vicenda giudiziaria di Ruta è iniziata nel 2008 quando il giornalista è stato condannato dal Tribunale di Modica per aver intrapre- so la pubblicazione del suo blog senza aver richiesto l’autorizzazione del tribu- nale competente, come pre- scritto dall’art.5 della legge 8 febbraio 1948, n.47 (legge stampa), un’omissione che gli è valsa la condanna per il reato di stampa clandestina (art.16). La pronuncia del Tribunale di Modica è stata poi con- fermata nel 2011 dalla Corte d’appello di Catania. Durante i due procedimen- ti la difesa aveva sostenuto invano che il blog non fos- se equiparabile a una testata giornalistica, in quanto da ri- tenersi un semplice strumen- to di documentazione, sulla base anche del fatto che non è aggiornato regolarmente. L’esito del ricorso in Cas- sazione, intrapreso da Ruta nonostante l’ormai prossi- ma prescrizione del reato, è stato atteso con apprensione dai difensori dei diritti dei cittadini in rete. La confer- ma delle precedenti sentenze avrebbe rappresentato l’in- troduzione di un anacronisti- co obbligo di legge per tutti i blog italiani, un appesanti- mento burocratico che reali- sticamente avrebbe portato molti siti alla chiusura. Con sentenza n.23230, la Terza sezione penale del- la Corte di Cassazione ha ribaltato le precedenti pro- nunce sostenendo che la definizione giuridica di un prodotto stampa prevede due condizioni non soddisfatte Diritto & Web/ Cassazione: il giornale telematico non è equiparabile a stampa Studio Legale Finocchiaro Abbiamo preferito non scrivere noi un articolo su questo delicato tema, tutta- via ci sembra appro- priato. Si ringrazia lo Studio Legale Finocchiaro per la gentile concessione www.blogstudiole- galefinocchiaro.it
  • 55. 55 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 dal giornale telematico: un’attività di riproduzio- ne tipografica e la desti- nazione alla pubblica- zione del risultato di tale attività. Secondo il giudice, nem- meno le più moderne di- sposizioni sulla registra- zione delle testate online sono applicabili al blog di Ruta. La legge 7 marzo 2001, n. 62 (inerente alla disciplina sull’Editoria e sui prodotti editoriali, con modifiche alla l. 5 agosto 1981, n. 416) che ha introdotto la registra- zione dei giornali online, specifica che l’obbligo va espletato soltanto per ragioni amministrative ed esclusivamente ai fini della possibilità di usu- fruire delle provvidenze economiche previste per l’editoria. Questa limitazione è sta- ta inoltre ribadita dalla successiva normativa di cui al d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70, che espli- citamente ha prescritto che la registrazione della testata editoriale telema- tica è obbligatoria esclu- sivamente per le attività per le quali i prestatori di servizio intendono av- valersi delle opportunità di accesso a contributi pubblici. Com’è evidente, si tratta di una decisione di am- pia portata perché sanci- sce che non solo i blog, ma nemmeno le testate giornalistiche online sono soggette all’obbli- go di registrazione se non hanno intenzione di accedere a contributi pubblici. È però necessario spe- cificare che dopo questa sentenza della Cassazio- ne, è entrata in vigore una nuova norma che pone una limitazione alla facoltà di non regi- strare le testate presso i tribunali di competenza. Si tratta della legge 16 luglio 2012, n. 103 “Conversione, con mo- dificazioni, del decreto- legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di ri- ordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità, istituzio- nale” che prevede che “Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non ab- biano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbli- che e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superio- ri a 100.000 euro, non sono soggette agli obbli- ghi stabiliti dall’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall’artico- lo 1 della legge 5 ago- sto 1981, n. 416, e suc- cessive modificazioni, e dall’articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si ap- plicano le disposizio- ni di cui alla delibera dell’Autorità per le ga- ranzie nelle comunica- zioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modifica- zioni”. Stando a quento prescrit- to dalla nuova legge, quindi, rimane legittimo l’esonero dall’obbligo di registrazione per tut- ti i blog e i giornali che non intendano accedere a finanziamenti pubblici a condizione che il rica- vo derivante dall’attività della testata online non superi i 100.000 euro annuali. 
  • 56. 56 Rassegna Stampa Militare N. 0 Agosto 2013 Antonio Conte Ph Carabinieri, Multinational Specialized Unit (MSU) Mezzi impiegati nell’ Operazione KFOR Nato - Mitrovica. 15 Luglio 2011, Media Tour, Kosovo