Una buona accessibilità fisica ai luoghi di interesse culturale è necessaria per aumentare il numero dei visitatori. Nell'era del web però sono indispensabili anche la capacità di suscitare emozioni, la "raggiungibilità" online, prima della partenza e la condivisione della esperienza con la propria rete durante e dopo la visita. Laura Mencarelli, in collaborazione con la Redazione di GHnetwork, ha analizzato e confrontato le performance online di 8 tra i più importanti musei del mondo e dei 3 siti archeologici più visitati.
I beni culturali e il web. un benchmarking internazionale
1.
Dossier
Benchmarking siti web dei più importanti musei e aree
archeologiche internazionali
Dossier
2 settembre 2013
2.
1.
L’analisi
dei
siti
web
Per
l’analisi
dei
siti
web
di
attività
museali
e
siti
archeologici
sono
stati
presi
in
esame
8
tra
i
più
importanti
musei
al
mondo:
• British
Museum
di
Londra,
• Louvre
di
Parigi,
• Moma
di
New
York,
• Hermitage
di
San
Pietroburgo,
• Museo
Nacional
Del
Prado
di
Madrid,
• Tate
Modern
di
Londra,
• Guggenheim
di
Bilbao
e
il
• Pergamon
Museum
di
Berlino,
e
3
dei
siti
archeologici
più
visitati
annualmente:
• Stonehenge
in
Inghilterra,
• Machu
Picchu
in
Perù
• Museo
dell’Acropoli
di
Atene,
che
è
stato
preso
in
considerazione
in
quanto
l’area
archeologica
fa
riferimento
al
museo.
Per
ogni
sito
sono
state
analizzate
sia
le
attività
e
le
azioni
che
gli
utenti
possono
compiere
direttamente
on
line
(ad
esempio
il
pagamento
del
ticket,
la
prenotazione
di
visite
guidate
o
di
altre
attività,
la
presenza
di
un
e-‐shop,
ecc.)
sia
la
tipologia
di
informazioni
che
i
siti
forniscono
ai
visitatori.
Sono
stati
inoltre
presi
in
considerazione
i
social
network
utilizzati
da
ciascuna
delle
organizzazioni
culturali
per
promuovere
la
propria
attività,
3.
focalizzando
poi
l’attenzione
sull’utilizzo
che
queste
fanno
di
Facebook.
Esaminando
i
contenuti
dei
siti
web
è
evidente
che
nei
siti
di
queste
istituzioni
culturali,
ad
esclusione
dell’Hermitage,
prevale
nettamente
la
componente
iconografica
su
quella
testuale:
l’immagine
riesce
infatti
ad
esprimere
in
un
attimo
concetti
e
pensieri
anche
complessi,
catturando
immediatamente
l’interesse
del
visitatore
e
riducendo
il
tempo
di
attenzione
richiesto.
L’analisi
dei
siti
dimostra
che
questi
musei
per
stare
al
passo
con
i
tempi
hanno
modificando,
nel
modo
di
comunicare
via
web,
la
loro
funzione
originaria:
non
più
quindi
solo
meri
raccoglitori
di
informazioni
utili
e
narratori
dei
servizi
offerti,
ma
strumenti
promozionali,
creatori
dell’esperienza
di
viaggio
prima
ancora
che
questa
sia
iniziata.
Dall’analisi
svolta
è
evidente
inoltre
come
il
numero
di
video
caricati
sui
siti
risulti
ancora
molto
basso
in
tutti
i
siti
esaminati
ad
eccezione
dei
musei
Tate
e
Del
Prado.
Ad
esclusione
della
Tate
Modern
che
ha
la
versione
solo
in
lingua
inglese,
tutti
i
musei
ed
i
siti
archeologici
presentano
versioni
in
più
lingue
ma
in
tutti
i
casi
esaminati
le
versioni
del
sito
non
in
lingua
nativa
non
sono
copie
fedeli
del
sito
originale:
sono
più
semplici,
mancano
di
contenuto
che
in
determinate
situazioni
è
ridotto
ai
minimi
termini.
In
molti
casi,
come
il
Museo
del
Prado,
il
Louvre
e
anche
l’Hermitage,
neppure
la
versione
inglese,
che
è
da
sempre
considerata
la
lingua
della
comunicazione
internazionale,
è
completa:
il
risultato
è
che
molte
attività
proposte
o
informazioni,
anche
quelle
4.
dedicate
ai
bambini
e
alle
famiglie,
non
sono
fruibili
se
non
si
conosce
la
lingua
del
luogo.
Questo
aspetto
ha
reso
più
complessa
l’analisi
dei
contenuti
dei
siti
in
quanto
molte
delle
informazioni
non
presenti
nella
versione
inglese
erano
invece
pubblicate
nella
lingua
originaria.
Dai
dati
raccolti,
il
ticket
on
line
è
ormai
un
servizio
presente
sui
siti
web
delle
attività
museali
e
delle
aree
archeologiche.
Di
tutti
i
musei
e
siti
esaminati
infatti,
solo
due
ne
sono
sprovvisti:
il
British
Museum,
perché
l’entrata
è
free
ma
sono
comunque
disponibili
sul
sito
biglietti
on
line
di
exhibition
ed
eventi
a
pagamento,
il
Museo
dell’Acropoli
di
Atene
in
cui
campeggia
però
in
primo
piano
sulla
home
page
l’avviso
ai
visitatori
che
il
servizio
sarà
disponibile
a
breve.
Nella
maggior
parte
dei
casi
il
ticket
online
non
risulta
però
disponibile
per
l’entrata
al
musei
dei
gruppi,
che
è
ancora
oggi
prevalentemente
gestita
per
mail
o
telefonicamente.
Altro
elemento
ormai
imprescindibile
è
la
presenza
di
un
e-‐shop,
dove
si
possono
acquistare
libri,
stampe,
indumenti,
guide
e
molte
altre
tipologie
di
souvenir
e
gadget
ideate
da
ciascuna
istituzione
culturale.
Tra
i
siti
esaminati
solo
il
portale
dell’area
archeologica
di
Machu
Picchu
e
quello
del
Museo
dell’Acropoli
sono
sforniti
di
questo
servizio.
Stesso
discorso
vale
per
le
APP.
Strettamente
legate
alla
diffusione
degli
smartphone
sono
l’ultima
frontiera
della
tecnologia
e
l’importanza
di
queste
sembra
essere
stata
colta
da
tutti
i
musei
analizzati,
che
offrono
a
pagamento
una
loro
APP
personale
per
agevolare
la
visita
del
museo;
ne
sono
ad
ora
sforniti
l’area
di
Machu
Picchu,
il
museo
dell’Acropoli
di
Atene
e
il
Pergamon
Museum.
Se
5.
nel
primo
caso
probabilmente
la
mancata
creazione
di
un’
APP
deriva
dall’assenza
della
rete
internet
nell’area
archeologica,
negli
ultimi
due
non
esistono
motivazioni
plausibili
se
non
una
lieve
arretratezza
dei
musei
in
campo
tecnologico.
La
prenotazione
delle
visite
guidate
on
line
sembra
invece
ancora
un
servizio
difficile
da
offrire,
soprattutto
nel
caso
dei
gruppi.
Mentre
ad
esempio
il
British
museum
offre
la
possibilità
ai
singoli
visitatori
di
prenotare
on
line
almeno
la
partecipazione
ai
tour
guidati
collettivi,
organizzati
dal
museo
ad
orari
e
giorni
stabiliti,
la
questione
delle
visite
guidate
per
gruppi
e
scolaresche
sembra
ancora
gestita
per
via
telefonica
o
mail
da
tutti
i
musei
oggetto
dell’indagine.
Un
altro
elemento
che
accomuna
tutti
i
musei,
ad
esclusione
dell’Hermitage,
del
museo
dell’Acropoli
di
Atene
e
di
Machu
Picchu
è
la
possibilità
di
fare
una
donazione
per
sostenere
l’ente
museale
e
la
sua
attività
di
ricerca.
In
tutti
i
casi
in
cui
questo
sia
possibile
la
donazione
on
line
occupa
un
posto
di
rilievo
nella
home
page
del
sito.
Alcuni
dei
musei
come
il
British
museum,
il
Moma,
La
Tate
ed
il
Guggenheim
Museum
di
Bilbao
offrono
inoltre
la
possibilità
di
diventare
“amici”
del
museo
e
di
godere
così
di
servizi
aggiuntivi,
sconti
o
accessi
privilegiati
ad
eventi
acquistando
una
membership
card
online.
A
livello
di
contenuti
del
sito
tutti
i
musei
esaminati
propongono
l’esame
di
parte
della
collezione
permanente,
offrendo
la
visione
delle
singole
opere
in
formato
digitalizzato
oppure
esponendo
una
gallery
fotografica
con
le
immagini
dei
pezzi
di
maggior
rilievo.
I
siti
web
di
tutti
i
musei
offrono
inoltre
informazioni
più
o
meno
approfondite
riguardo
le
exhibition,
i
congressi,
i
talks,
le
letture,
le
6.
proiezioni
di
film,
i
corsi,
i
laboratori
ed
in
generale
tutti
gli
eventi
che
sono
organizzati
all’interno
dell’area
museale.
Per
determinate
manifestazioni
o
attività
a
pagamento,
alcuni
musei
hanno
già
attivato
la
prenotazione
on
line.
Tra
questi
i
più
avanzati
tecnologicamente
sono
sicuramente
• il
British
Museum,
che
oltre
al
catalogo
on
line
delle
biblioteche,
la
prenotazione
della
guida
multimediale
e
degli
eventi
a
pagamento
offre
la
possibilità
di
riservare
on
line
un
tavolo
al
ristorante
del
museo,
• il
Moma
e
il
Guggenheim
che
permettono
agli
utenti
di
iscriversi
e
pagare
direttamente
in
internet
alcuni
dei
corsi
e
laboratori
che
organizzano,
• il
Louvre
e
il
Pergamon
Museum
che
offrono
la
possibilità
di
comprare
i
biglietti
per
eventi,
spettacoli,
concerti
ed
exhibition,
• il
Tate
che
offre
la
possibilità
di
riservare
un
tavolo
al
ristorante
all’interno
e
di
iscriversi
ad
alcuni
dei
corsi
offerti
dal
museo.
Focalizzando
l’attenzione
sui
servizi
sopra
descritti
e
dei
quali
gli
utenti
possono
usufruire
direttamente
dal
web,
è
evidente
non
solo
un
differente
sviluppo
tecnologico
tra
i
siti
web
dei
musei
e
quelli
delle
aree
archeologiche,
ma
anche
il
persistere
di
importanti
differenze
di
utilizzo
della
tecnologia
tra
le
diverse
attività
museali.
Da
questo
punto
di
vista
tra
le
istituzioni
meno
all’avanguardia
si
trovano
sicuramente
l’Hermitage
di
San
Pietroburgo
e
il
Museo
dell’Acropoli
di
Atene.
Quest’ultimo
nonostante
faccia
parte
anche
del
Google
Art
Projet,
un
applicazione
molto
simile
a
Google
street
view
che
consente
7.
di
visitare
il
museo
comodamente
seduti
a
casa,
deve
ancora
dotarsi
del
ticket
online,
l’e-‐shop
e
la
creazione
di
una
app
dedicata
al
museo.
Prendendo
in
esame
i
contenuti
informativi
dei
singoli
siti
dei
musei
sono
evidenti
delle
forti
analogie
che
mostrano
come
a
livello
internazionale
si
stia
arrivando
ad
una
certa
omogeneità
delle
informazioni
riportate
e
delle
loro
modalità
di
comunicazione.
Innanzitutto
in
tutti
i
siti
esaminati
sono
presenti
gli
orari
di
apertura,
le
tariffe,
i
contatti
e
i
punti
informazione.
Sono
inoltre
fornite
le
indicazioni
riguardo
le
audioguide
e
le
visite
guidate,
descrizioni
più
o
meno
dettagliate
della
storia
del
museo
e
presentazione
dell’organizzazione
e
della
la
gestione
dell’ente.
Ad
esclusione
di
Machu
Picchu
tutti
i
siti
riportano
inoltre
informazioni
riguardo
le
exhibition,
gli
eventi
e
le
attività
organizzate
dall’ente
museale;
la
maggioranza
dei
portali
per
rendere
più
chiara
la
consultazione
delle
numerose
manifestazioni
in
corso
o
programmate
nel
futuro
si
è
ha
inoltre
un
calendario
degli
eventi.
Sono
inoltre
descritte
molto
dettagliatamente
le
differenti
tipologie
di
corsi
offerti
(per
bambini,
insegnanti,
adulti,
ecc.)
e
i
laboratori
proposti
(che
in
alcuni
casi
sono
riservati
alle
sole
scolaresche
mentre
in
altri
sono
predisposti
per
studenti,
adulti,
bambini
o
famiglie).
All’interno
dei
siti
internet
largo
spazio
è
dedicato
anche
alla
descrizione
di
laboratori
tecnologici-‐digitali
di
cui
alcuni
tra
i
più
importanti
dei
musei
analizzati
si
sono
dotati
negli
ultimi
anni
come
il
Louvre,
il
British
museum,
l’Hermitage
e
il
Pergamon
Museum.
L’analisi
dei
siti
ha
inoltre
evidenziato
come
ad
esclusione
sempre
di
Machu
Picchu
quasi
tutti
gli
altri
enti
esaminati
dedichino,
all’interno
del
proprio
sito
web,
degli
spazi
appositi
per
le
categorie
di
visitatori
8.
“bambini
e
famiglie”
e
“gruppi
e
scolaresche”
in
cui
si
possono
facilmente
trovare
tutte
le
informazioni
più
utili
e
i
programmi
delle
attività
più
idonee
a
loro.
Altri
elementi
riscontrati
in
tutti
i
siti
analizzati
sono
la
piantina
dell’attrazione,
le
indicazioni
necessarie
a
raggiungere
la
destinazione,
spesso
corredate
della
mappa
di
google
map
e
di
informazioni
relative
ai
mezzi
di
trasporto
pubblico
da
utilizzare,
ed
infine
le
descrizioni
dei
servizi
extra
come
toilette,
guardaroba,
ristoranti,
caffè
e
parcheggi.
Contrariamente
alle
aspettative
non
tutti
i
musei
o
siti
archeologici
hanno
invece
inserito
nel
proprio
sito
i
“Percorsi
consigliati”
che
sono
proposti
principalmente
dalle
istituzioni
museali
più
grandi,
la
cui
visita
completa
richiederebbe
più
giornate.
Se
è
evidente
una
certa
omologazione
dei
contenuti
informativi
tra
i
diversi
siti
degli
enti
museali,
non
si
può
dire
lo
stesso
dei
contenuti
multimediali.
Le
tipologie
di
questi
sono
molteplici
e
variano
da
museo
a
museo.
Oltre
alla
classica
serie
di
audio
e
video
on
line,
scaricabili
o
meno,
in
cui
sono
presentate
parte
delle
collezioni
o
importanti
exhibition,
tutti
i
siti
internet
ad
esclusione
di
quello
di
Machu
Picchu
si
sono
ormai
arricchiti
di
differenti
tipologie
di
programmi
multimediali
che
hanno
l’obiettivo
di
incrementare
la
conoscenza
dei
visitatori
riguardo
le
attrazioni
del
museo
facendoli
al
contempo
divertire.
Oltre
ai
virtual
tour
del
museo,
ai
video
e
alle
risorse
on
line
per
gli
insegnanti,
ai
videogame,
ai
cartoni
animati
e
ai
giochi
interattivi
per
bambini,
presenti
nella
maggioranza
dei
siti,
si
trovano
poi
alcuni
applicazioni
specifiche
di
determinate
realtà
museali:
“A
closer
look”
e
9.
“Tales
of
Museum”
sono
ad
esempio
due
delle
applicazioni
del
Louvre,
mentre
“Parthenon
Frieze”,
“Athena
goddness
of
the
Acropoli”
e
“Color
the
peplos
kore”
si
trovano
all’interno
del
sito
del
Museo
dell’Acropoli
di
Atene.
All’interno
della
ricerca
svolta
è
stata
inoltre
presa
in
considerazione
anche
la
presenza
o
meno
della
versione
mobile
dei
siti
internet.
Ad
esclusione
del
Lovre,
dell’Hermitage
e
del
Museo
dell’Acropoli
di
Atene,
tutti
gli
altri
enti
museali
hanno
già
provveduto
a
creare
una
versione
del
sito
adatta
per
gli
smartphone
e
i
tablet.
Da
ultimo
è
stata
poi
esaminata
la
presenza
sui
social
network
delle
singole
istituzioni
museali
e
più
specificatamente
il
loro
utilizzo
di
Facebook.
I
social
network
utilizzati
dalla
quasi
totalità
dei
musei
sono
Facebook,
YouTube
e
Twitter.
Alcuni
enti
come
il
British,
il
Moma
e
il
Louvre
hanno
inoltre
aperto
pagine
su
Flickr,
mentre
altri
hanno
preferito
Pinterest
(DelPrado,
Tate,
Guggenheim).
Tra
i
musei
esaminati
il
DelPrado
Museum
e
il
Moma
attualmente
sono
quelli
più
propensi
ai
social
network,
utilizzando
anche
insieme
a
Foursquare,
i
più
recenti
Instagram,
Google+.
L’esame
delle
pagine
su
Facebook
ha
evidenziato
come
nonostante
i
contenuti
dei
post
scritti
dai
musei
sulla
propria
bacheca
personale
siano
pressoché
simili
per
tutti
quelli
analizzati
(50%
immagini
–
50%
testo
–
nessun
video)
i
risultati
in
termini
di
follower,
commenti
e
condivisioni
dei
post
variano
decisamente
da
una
realtà
museale
all’altra;
mentre
il
Moma
e
il
Louvre
superano
ad
esempio
il
milione
di
fan
e
mantengono
una
media
di
40
commenti
per
post,
l’Hermitage
si
ferma
solo
a
poco
più
di
4
mila
followers
facendo
registrare
0,3
10.
commenti
per
post.
Risultati
non
di
molto
migliori
sono
quelli
del
Pergamon
Museum
con
0,5
commenti
di
media
e
8.9
mila
fan.
2.
Cosa
non
può
mancare
A
conclusione
dell’analisi
dei
siti
internet
di
alcuni
tra
i
più
importanti
musei
e
aree
archeologiche
al
mondo,
si
ritiene
interessante
stilare
un
elenco
degli
elementi
che
oggi
non
dovrebbero
mancare
nel
sito
web
di
un
ente
museale
o
di
un’area
archeologica.
a)
L’Homepage:
90%
immagini,
10%
testo.
La
HP
deve
catturare
l’attenzione
del
visitatore
non
sovrastarlo
con
le
informazioni.
Nella
prima
schermata
devono
essere
evidenti
il
menu
del
sito
e
immagini
di
media/grande
dimensione
che
possono
anche
essere
link
alle
sezioni
più
importanti
del
sito.
In
HP
potrebbero
trovare
posto
anche
la
membership
card
online
e
donation
online.
11.
b)
Il
menu
principale
deve
essere
ben
visibile,
lineare
e
che
riporti
solo
quelle
che
sono
effettivamente
le
pagine
essenziali
del
sito
(4
o
5
pagine
tra
cui
Home,
Collezioni
permanenti,
Orari
e
prezzi,
Contatti);
il
menu
deve
essere
posizionato
nella
parte
superiore
della
homepage.
c)
Il
Ticket
online
-‐non
solo
dell’entrata
al
museo,
ma
anche
delle
exhibition,
dei
laboratori
o
corsi
didattici
e
di
approfondimento
organizzati
dall’ente
ed
in
generale
di
tutti
gli
eventi
organizzati
all’interno
dell’area
museale-‐
e
deve
occupare
un
posto
di
rilievo
nella
prima
schermata
della
homepage.
Inoltre,
il
riferimento
al
ticket
online
andrebbe
ripreso
nella
pagina
Orari
e
prezzi.
d)
L’
e-‐shop.
Meglio
se
posizionato
vicino
al
ticket
online.
e)
La
prenotazione
online
delle
visite
guidate.
Non
è
necessario
che
sia
un
elemento
evidente
nella
homepage,
ma
è
importante
riservarvi
uno
spazio
dedicato
all’interno
della
pagina
su
Orari
e
prezzi,
in
cui
ci
saranno
anche
le
informazioni
su
audioguide
e
tour
guidati.
f)
APP
dell’attrazione
(sia
per
Apple
che
per
Android).
Sarebbe
opportuno
che
fosse
utilizzabile
anche
come
audioguida
collegandosi
al
wifi
del
museo.
Il
link
allo
store
in
cui
è
possibile
scaricare
la
app
deve
trovarsi
nella
homepage.
g)
Informazioni
dettagliate
su
exhibition,
eventi,
corsi
e
laboratori
organizzati
e
prenotabili
online
in
modo
tale
che
il
visitatore
possa
pianificare
la
sua
visita
da
casa
prenotando
anche
le
attività
che
intende
svolgere.
12.
h)
Uno
spazio
nel
sito
dedicato
a
categorie
particolari
di
visitatori,
-‐
gruppi,
scolaresche,
visitatori
con
disabilità
e
famiglie
con
bambini
-‐,
per
facilitare
il
reperimento
di
informazioni.
i)
Percorsi
Tematici
Consigliati
anche
scaricabili
in
pdf.
l)
Collezione
digitalizzata:
meglio
se
composta
da
grandi
immagini
in
alta
definizione
e
poche
descrizioni,
piuttosto
che
testi
chilometrici
e
piccole
fotografie
in
bassa
risoluzione.
Molti
musei
stanno
iniziando
a
creare
immagini
3D
dei
singoli
oggetti
esposti.
m)
Presenza
di
contenuti
multimediali
soprattutto
per
avvicinare
i
bambini
alla
visita
del
museo:
audio-‐video,
videogame,
giochi,
cartoni
animati,
fumetti
scaricabili
che
hanno
per
protagonisti
alcuni
dei
soggetti
principali
del
museo,
mappa
tridimensionale
dell’area,
programma
di
virtual
tour
simile
a
Google
Art
Project.
n)
Materiale
didattico/gioco
per
bambini
e
famiglie
da
scaricare
e
stampare
per
facilitare
la
visita
al
museo
seguendo
percorsi
idonei
all’età
e
permettendo
di
imparare
giocando.
Se
il
museo
è
visitato
da
scolaresche
è
necessario
che
sia
disponibile
anche
il
materiale
didattico
per
le
scuole
e
per
gli
insegnanti.
o)
Storia
del
museo
e
informazioni
sull’organizzazione
e
gestione
di
questo.
p)
La
possibilità
di
riservare
online
un
tavolo
al
ristorante
(nel
caso
il
museo
ne
sia
dotato).
13.
r)
Piantina
del
museo,
Come
arrivare,
Contatti,
Orari
di
apertura
del
museo,
insieme
alla
scelta
della
Lingua
devono
essere
tra
i
primi
elementi
che
il
visitatore
del
sito
riesce
a
rintracciare
facilmente.
s)
Link
ai
social
network
presente
nella
homepage.
Se
la
homepage
è
molto
lunga
è
necessario
inserire
i
link
anche
a
fondo
pagina.
t)
Aggiornamento
giornaliero
delle
pagine
create
su
tutti
i
social
network.
Se
questo
richiede
troppo
tempo
o
troppo
personale
è
meglio
ridurre
il
numero
dei
social
e
comunicare
giornalmente
con
i
propri
follower.
3.
Una
proposta
di
graduatoria
dei
musei
e
delle
aree
archeologiche
presi
in
esame
Tenuto
conto
di
quanto
sopra
detto
in
merito
ai
contenuti
essenziali,
la
graduatoria
dei
siti
dei
musei
e
delle
aree
archeologiche
esaminate
risulta
la
seguente.
1. GUGGENHEIM
DI
BILBAO:
voto
8,5
su
10.
Nonostante
l’esistenza
di
4
Guggenheim
Museums
in
questo
caso
sono
stati
creati
4
siti
indipendenti
che
ovviamente
contengono
i
link
per
gli
altri
Guggenheim.
Il
sito
dedicato
al
museo
di
Bilbao
è
decisamente
fruibile.
La
home
page
è
ricca
di
immagini
in
quanto,
a
parte
il
menu
orizzontale
posizionato
in
alto
e
di
tipologia
a
tendina,
la
pagina
è
composta
quasi
esclusivamente
da
macro
bottoni
caratterizzati
ognuno
da
un’immagine
in
alta
definizione.
Il
menu
a
tendina
è
molto
14.
intuitivo
e
ben
organizzato;
è
facile
trovare
le
informazioni
per
pianificare
la
visita
al
museo,
quelle
sulla
collezione
e
sulle
exhibition
in
programma,
sulle
attività
svolte,
le
opportunità
educative
offerte
e
lo
shop
online.
Nei
macro
bottoni,
ben
evidenzato,
è
posizionato
il
ticket
online
e
la
possibilità
di
diventare
friend
del
museo
on
line.
I
link
alle
pagine
dei
social
network
sono,
nel
caso
di
questo
museo,
posti
in
ben
due
aree
della
homepage,
in
alto
e
a
fondo
pagina.
Anche
la
scelta
linguista
è
ben
in
evidenza.
2. DEL
PRADO:
voto
8,5
su
10.
Insieme
al
Guggenheim
di
Bilbao
è
il
sito
internet
migliore
tra
quelli
esaminati.
Nonostante
l’organizzazione
della
home
page
sia
differente
da
quella
del
British
Museum
e
del
Louvre
il
sito
nel
suo
complesso
è
comunque
molto
fruibile
e
soprattutto
intuitivo.
Ottima
soprattutto
l’organizzazione
del
menu:
il
menu
principale
si
trova
infatti
sulla
destra
organizzato
in
colonna,
e
rimane
visibile
anche
quando
si
clicca
una
delle
categorie
che
lo
compongono
perché
il
menu
di
questa
viene
poi
esploso
al
centro
della
pagina.
Uno
dei
motivi
che
non
gli
fanno
ottenere
una
posizione
migliore
è
la
netta
differenza
tra
i
contenuti
del
sito
in
lingua
spagnola
e
quelli
presentati
nelle
altre
lingue.
Anche
in
questo
sito,
come
in
quelli
analizzati,
occupano
una
posizione
in
primo
piano
nella
homepage
la
pubblicità
delle
exhibition
in
programma,
il
ticket
online,
l’e-‐shop,
la
collezione
online,
la
possibilità
di
diventare
“friend
of
museum”
on
line
e
la
APP
del
museo.
3. BRITISH
MUSEUM:
voto
8
su
10.
Sito
fruibile.
Buona
organizzazione
degli
spazi
nella
homepage,
menu
in
evidenza
e
semplice
da
utilizzare,
ampio
il
numero
di
lingue
(9)
in
cui
sono
state
tradotte
le
informazioni
e
le
pagine
del
sito
necessarie
alla
visita
del
museo.
In
primo
piano
le
informazioni
di
base
(orari
di
15.
apertura
e
come
arrivare),
le
exhibition
in
programma
e
il
link
alla
collezione
permanente
del
museo
messa
online.
Posto
di
riguardo,
sotto
la
prima
schermata,
occupano
anche
le
macro
aree:
Membership,
Kids,
blog,
Shop
Highlights,
Suppor
Us
(con
in
evidenza
la
possibilità
di
donare
online),
School,
New
Center,
Services.
Ottima
organizzazione
dei
contenuti
anche
nei
sottolivelli,
con
il
menu
esploso
nel
centro
delle
pagine.
I
link
alle
pagine
dei
social
network
non
sono
invece
immediatamente
visibili
trovandosi
in
secondo
piano,
in
fondo
alla
homepage.
4. LOUVRE:
voto
7,5
su
10.
Sito
con
una
organizzazione
degli
spazi
classica
e
molto
fruibile.
La
disposizione
della
parte
superiore
della
home
page
ricorda
molto
quella
del
British
Museum
con
il
menu
posizionato
nella
parte
alta
in
cui
è
possibile
trovare
i
link
alle
pagine
riguardanti
l’apertura
del
museo
e
le
modalità
di
arrivare,
le
exhibition,
la
collezione,
le
attività
e
i
tour
proposti
e
alcuni
contenuti
multimediali
per
introdurre
la
visita
al
museo.
Nel
centro
una
immagine
di
grande
dimensione
scorrevole
dove
sono
promosse
le
exhibition
in
programma
e
al
di
sotto
il
link
ad
alcune
macro
aree
importanti:
Artwork
of
the
day,
Join
Us,
Multimedia,
Visitor
Trail,
Multimedia
Tales
of
the
museum,
A
closer
lock
at.
Buona
posizione
nella
homepage
occupano
anche
la
selezione
delle
lingue,
il
ticket
online,
l’e-‐shop
e
la
donazione
online.
Una
scelta
discutibile
è
invece
quella
di
aver
esploso,
in
fondo
alla
HP
la
mappa
del
sito
creando
un
secondo
e
un
terzo
menu
con
contenuti
minori.
Questo
rende
la
parte
finale
della
home,
quando
si
scrolla,
troppo
ricca
di
contenuti,
molto
meno
fruibile
rispetto
alla
parte
superiore.
16.
5. MOMA:
voto
7
su
10.
Nonostante
la
home
page
sia
nel
suo
complesso
molto
semplice
e
lineare,
in
quanto
composta
esclusivamente
da
una
immagine
a
tutto
schermo
scorrevole
e
dal
menu,
il
posizionamento
di
quest’ultimo
sul
fondo
della
prima
schermata
e
la
sua
esplosione
sopra
l’immagine
scorrevole
crea
un
leggero
spaesamento.
Nella
homepage
non
è
visibile
il
link
al
ticket
on
line,
che
è
posizionato
dentro
il
menu
a
tendina.
Il
problema
principale
però
è
evidente
nelle
pagine
di
livello
inferiore
in
quanto
il
menu
al
loro
interno
risulta
dispersivo;
difficile
mantenere
il
segno
del
percorso
che
si
sta
seguendo
all’interno
del
sito.
Poco
visibili
i
link
alle
pagine
dei
social
network:
quasi
impossibili
da
trovare
a
meno
che
no
li
si
stia
cercando.
6. TATE
MODERN:
voto
6,5
su
10.
Non
esiste
un
vero
e
proprio
sito
del
museo
Tate
Modern
ma
solo
un
area
riservata
a
questo
all’interno
del
sito
Tate,
che
comprende
tutti
i
4
musei
Tate
esistenti.
Il
problema
principale
è
questa
compresenza
di
più
musei:
mentre
alcune
informazioni
di
carattere
più
specifico
(come
arrivare,
orari,
info
per
gruppi,
famiglie,
scuole,
ecc.)
si
trovano
nelle
pagine
dedicate
alla
Tate
Modern,
altre
invece
come
ad
esempio
le
exhibition
e
gli
eventi
in
programma
sono
inseriti
dentro
alle
pagine
generali
che
contengono
le
informazioni
riguardanti
tutti
e
4
i
musei,
a
cui
sono
linkati
con
collegamenti
iper
testuali
che
portano
il
visitatore,
senza
che
se
ne
renda
conto,
fuori
dall’area
dedicata
alla
Tate
Modern.
Nella
home
page
del
sito,
come
in
quella
dedicata
alla
Tate
Modern
ampio
spazio
è
lasciato
alle
exhibition
e
agli
eventi,
tutti
prenotabili
online
se
non
sono
free.
Da
segnalare
solo
la
versione
in
lingua
inglese
del
sito
e
la
mancata
evidenziazione
del
collegamento
alle
pagine
dei
social
network.
17.
7. MUSEO
DELL’ACROPOLI
DI
ATENE:
voto
6,5
su
10.
Non
esiste
un
vero
e
proprio
sito
dell’Acropoli
di
Atene
ma
quello
del
Museo
dell’Acropoli
che
è
quello
preso
in
esame.
Il
voto
poco
al
di
sopra
della
sufficienza,
in
questo
caso
non
dipende
dall’organizzazione
del
sito,
che
anzi
ha
una
homepage
ben
organizzata
ed
un
menu
facilmente
fruibile
in
cui
spiccano
i
link
alle
pagine
create
sui
più
importanti
social
network.
La
bassa
valutazione
deriva
principalmente
dall’assenza
di
alcuni
degli
elementi
che
abbiamo
considerato
essenziali
per
le
funzioni
di
un
buon
sito
web
museale:
il
ticket
online,
l’e-‐shop,
la
prenotazione
di
visite
guidate,
una
APP
dedicata
al
museo,
la
possibilità
di
effettuare
una
donazione
online
e
la
versione
mobile
del
sito.
Da
evidenziare
inoltre
che
la
lingua
oltre
a
quella
greca
è
solo
una:
l’inglese.
8. STONEHENGE:
voto
6
su
10.
L’area
archeologica
non
ha
un
suo
sito
web,
ma
solo
alcune
pagine
dedicate
all’interno
di
quello
dell’
English
Heritage
la
cui
ricerca
è
alquanto
difficoltosa.
Tuttavia,
una
volta
raggiunta
la
homepage
dell’area
dedicata
a
Stonehenge
le
pagine
di
interesse,
sono
ben
organizzate,
pulite
e
ariose;
hanno
un
taglio
ancora
molto
informativo
nonostante
siano
arricchite
con
immagini
ad
alta
definizione.
Il
menu
è
fruibile
perché
molto
semplice.
In
evidenza
la
membership
card
online,
l’e-‐shop
e
i
link
alle
pagine
dei
social
network.
9. PERGAMON
MUSEUM:
voto
5,5
su
10.
Come
qualità,
organizzazione,
fruizione
si
posiziona
tra
il
Tate
e
l’Hermitage.
Come
Il
primo
non
ha
un
proprio
sito,
ma
solo
delle
pagine
dedicate
all'interno
del
sito
dei
musei
statali
di
Berlino;
diversamente
dal
quelle
del
Tate
però
sono
molto
più
scialbe,
monocrome
e
monotone,
troppo
essenziali
con
funzione
18.
esclusivamente
didattica
ed
informativa.
Da
questo
punto
di
vista
è
simile
all’Hermitage
che
ha
molto
testo
e
pochissime
immagini.
Quello
che
gli
fa
guadagnare
una
posizione
migliore
è
la
partecipazione
al
Google
Art
Project
e
il
layout
e
l’organizzazione
delle
pagine
dei
livelli
inferiori:
nonostante
anche
queste
siano
di
carattere
prevalentemente
informativo
sono
comunque
meglio
organizzate
di
quelle
dell’Hermitage.
Il
sito
risulta
nel
complesso
di
difficile
consultazione
in
quanto
la
maggioranza
delle
pagine
sono
solo
in
lingua
tedesca.
10. MACHU
PICCHU:
5
su
10.
Il
sito
non
è
di
per
sé
progettato
male
ma
manca
di
tutta
la
parte
di
informazione,
promozione
e
commercializzazione
dell’area
archeologica.
Sembra
essere
creato
per
la
sola
funzione
di
vendita
online
del
ticket
del
sito
archeologico
di
Machu
Picchu
e
delle
aree
vicine
e
al
fine
di
facilitare
l’organizzazione
turistica
nella
zona
archeologica
in
quanto
questa
prevede
un
numero
limitato
di
visite
al
giorno
ed
essendo
difficilmente
accessibile
richiede
un
organizzazione
preventiva
e
il
più
possibile
funzionale.
Attraverso
il
sito
è
possibile
non
solo
comprare
il
biglietto
ma
anche
effettuare
il
check-‐in
on
line.
Sono
inoltre
disponibili
una
serie
di
statistiche
legate
all’entrata
all’area
archeologica
e
informazioni
dettagliate
riguardanti
i
tour
operator
e
le
guide
che
effettuano
visite
guidate
ed
escursioni
all’interno
del
Parco
Naturale.
Anche
in
questo
caso
non
tutti
i
contenuti
sono
tradotti
in
altre
lingue
che
non
sia
quella
ufficiale.
11. HERMITAGE:
4
su
10.
Il
sito
è
decisamente
di
vecchio
stampo,
molto
basilare
e
spoglio;
va
detto
che
l’analisi
si
è
limitata
alla
sola
versione
in
lingua
inglese
e
quindi,
nel
confronto
col
Museo
DelPrado
o
del
Louvre,
le
pagine
in
19.
russo
potrebbero
contenere
maggiori
informazioni
dato
in
molte
pagine
analizzate
si
trova
la
dicitura
"per
maggiori
informazioni
vedere
le
pagine
in
russo”.
Nonostante
nella
homepage
siano
inseriti
in
primo
piano
il
menu,
il
ticket
online,
l’e-‐shop,
il
tour
virtuale
del
museo,
i
link
alle
pagine
dei
social
network
e
alla
pagina
in
cui
è
possibile
scaricare
l’APP
del
museo,
il
sito
risulta
decisamente
scadente,
di
bassa
qualità;
le
immagini
utilizzate
per
i
link
sono
sfuocate,
non
in
alta
definizione
ed
i
contenuti
del
sito
sono
per
la
maggior
parte
di
carattere
testuale.