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Verso un curricolo
sostenibile
Tra Indicazioni Nazionali
e Quadri di Riferimento INVALSI,
progettare i percorsi di apprendimento
per competenze chiave
Reti di Asola e Bagnolo, marzo-giugno 2014
Progettazione didattica a ritroso
1. Identificare i risultati desiderati
- Cosa gli studenti dovrebbero essere in grado di conoscere,
comprendere, fare?
- Cosa è meritevole di essere compreso in profondità?
2. Determinare evidenze di accettabilità (e relativi
strumenti di accertamento)
- Cosa accerteremo come evidenze della
comprensione e della padronanza degli studenti?
- Con quali strumenti?
3. Pianificare esperienze e istruzione
- Quali conoscenze e abilità?
- Attraverso quali percorsi e sussidiazioni?
competenza da promuovere
analisi della competenza
progettazione didattica
per pianificare le esperienze di
istruzione
 Ideare, definire una “situazione–problema”
- ci sono parole nella lingua italiana che si scrivono con cu …
perché? Si tratta di un capriccio?
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scientifica?
 Primo tentativo di soluzione
 Intervento sistematico dell’insegnante
 Soluzione “scientifica” del problema iniziale
 Compito autentico
(con caratteristiche di rielaborazione e non di riproduzione)
per pianificare le esperienze di
istruzione
Format
matrice
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continuità
Uno schema di
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l’analisi della
competenza
VOLER FARE
dimensione soggettiva
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INTERESSE, DISPONIBILITÀ,
COINVOLGIMENTO PERSONALE
SAPER FARE
dimensione costruttiva
gli strumenti
CAPACITÀ DI SELEZIONARE, INTERPRETARE,
USARE E TRASFERIRE CONOSCENZE E
PROCEDURE,
POTER FARE
dimensione intersoggettiva
il contesto
CAPACITÀ DI INTERAZIONE E DI
AUTOREGOLAZIONE, CONSIDERAZIONE
DELLE RISORSE DISPONIBILI
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dimensione
SOGGETTIVA
significati personali, percezione di
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dimensione
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VOLER FARE
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SAPER FARE
Esprime e manifesta le emozioni, le
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CAPACITÀ DI SELEZIONARE, INTERPRETARE,
USARE E TRASFERIRE CONOSCENZE E
PROCEDURE,
POTER FARE
dimensione intersoggettiva
il contesto
CAPACITÀ DI INTERAZIONE E DI
AUTOREGOLAZIONE, CONSIDERAZIONE
DELLE RISORSE DISPONIBILI
- diario di bordo
- autobiografie,
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autovalutativi
- rubrica valutativa
- griglie
- check list
- protocollo
osservativo
- prove semistrutturate
- compiti di prestazione
- questionari
obiettivo
relativo a
competenza
Esprime e manifesta le emozioni, le aspettative e le
conoscenze in ingresso
dimensioni Voler fare
(le motivazioni)
Saper fare
(gli strumenti)
Poter fare
(il contesto)
indicatori esempi
 È disponibile a parlare di
sé
 Espone, condivide le
proprie conoscenze
 Si pone in ascolto degli
altri
esempi
 Parla di sé avvalendosi
di diversi linguaggi
 Richiama e impiega le
conoscenze pregresse
in rapporto alle
richieste
dell’insegnante
esempi
 Interagisce e si relaziona
con i compagni e con
l’insegnante
 Riflette prima di dire o di
fare
 Si corregge, opera
revisioni
Livelli
- Parziale
- Intermedio
- Eccellente
Non è motivato a …
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…
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 per essere portato a termine necessita di conoscenze e
abilità disciplinari
 è il momento in cui osservare, rilevare e descrivere una
specifica competenza personale
 rappresenta uno spazio di autonomia e di
responsabilizzazione degli allievi, nel quale ciascuno di
essi può affrontare e portare a termine il compito
affidatogli, mostrando di possedere o meno, e a quale
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critiche ad un approccio per
competenze
 VISIONE FUNZIONALISTA E STRUMENTALE DEL SAPERE E
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VALENZA EMANCIPATORIA
 RIPROPOSIZIONE DI UN APPROCCIO COMPORTAMENTISTA
NELLA DEFINIZIONE DI OBIETTIVI PER COMPETENZE
 SOTTOMISSIONE DELLA SCUOLA ALLE ESIGENZE
ECONOMICHE E DEL MONDO DEL LAVORO
 DISTANZA DALLA VISIONE DELL’INSEGNAMENTO E DALLA
STUTTURA PROFONDA DELLA SCUOLA
ragioni di un approccio per
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 LA COSTRUZIONE DI UNA CITTADINANZAATTIVA PASSA
ATTRAVERSO UN SAPERE VIVO E CONTESTUALIZZATO
 RICHIAMA UNA VISIONE SOCIO-COSTRUTTIVISTA
DELL’APPRENDIMENTO, DI COSTRUZIONE ATTIVA DEL
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 IL RICHIAMO ALLE ESIGENZE SOCIALI ED ECONOMICHE È
UNA CONDIZIONE PER UN INSERIMENTO NELLA VITAATTIVA
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 RAPPRESENTA UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA PER
L’INSEGNAMENTO E PER LA SCUOLA
sapere scolastico
 astratto
 sistematico
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 concreto
 intuitivo
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 particolare
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 flessibile
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sapere reale
le quattro discontinuità
 La scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro
mentale all’esterno è spesso condiviso socialmente
 La scuola richiede un pensiero privo di supporti, mentre fuori ci
si avvale di strumenti cognitivi o artefatti
 La scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su
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 A scuola insegnano capacità e conoscenze generali, mentre
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L. Resnick
due logiche di insegnamento a
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 conoscenza come prodotto
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 conoscenza frammentata in parti,
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 lo studente riproduce la
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 usa il libro come strumento
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 conoscenza come processo
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 lo studente produce la
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 il sapere è organizzato intorno a
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 usa fonti e materiali diversi
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Le competenze per una didattica sostenibile
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pro - muovere
“Spesso gli amici mi chiedono come faccio a fare
scuola e come faccio ad averla piena. Insistono
perché io scriva per loro un metodo, che io precisi i
programmi, le materie, la tecnica didattica.
Sbagliano domanda, non dovrebbero preoccuparsi
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Don Lorenzo Milani
Buon lavoro! luisa bartoli

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Verso un curricolo sostenibile 2

  • 1. Verso un curricolo sostenibile Tra Indicazioni Nazionali e Quadri di Riferimento INVALSI, progettare i percorsi di apprendimento per competenze chiave Reti di Asola e Bagnolo, marzo-giugno 2014
  • 2. Progettazione didattica a ritroso 1. Identificare i risultati desiderati - Cosa gli studenti dovrebbero essere in grado di conoscere, comprendere, fare? - Cosa è meritevole di essere compreso in profondità? 2. Determinare evidenze di accettabilità (e relativi strumenti di accertamento) - Cosa accerteremo come evidenze della comprensione e della padronanza degli studenti? - Con quali strumenti? 3. Pianificare esperienze e istruzione - Quali conoscenze e abilità? - Attraverso quali percorsi e sussidiazioni? competenza da promuovere analisi della competenza progettazione didattica
  • 3. per pianificare le esperienze di istruzione  Ideare, definire una “situazione–problema” - ci sono parole nella lingua italiana che si scrivono con cu … perché? Si tratta di un capriccio? - dal fiore al frutto: una magia o un fatto con una spiegazione scientifica?  Primo tentativo di soluzione  Intervento sistematico dell’insegnante  Soluzione “scientifica” del problema iniziale  Compito autentico (con caratteristiche di rielaborazione e non di riproduzione)
  • 4. per pianificare le esperienze di istruzione Format matrice Progetto continuità
  • 5. Uno schema di base per l’analisi della competenza VOLER FARE dimensione soggettiva le motivazioni INTERESSE, DISPONIBILITÀ, COINVOLGIMENTO PERSONALE SAPER FARE dimensione costruttiva gli strumenti CAPACITÀ DI SELEZIONARE, INTERPRETARE, USARE E TRASFERIRE CONOSCENZE E PROCEDURE, POTER FARE dimensione intersoggettiva il contesto CAPACITÀ DI INTERAZIONE E DI AUTOREGOLAZIONE, CONSIDERAZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI
  • 6. dimensioni di valutazione delle competenze CASTOLDI dimensione SOGGETTIVA significati personali, percezione di adeguatezza o meno VOLER FARE dimensione INTERSOGGETTIVA capacità del soggetto di rispondere in modo adeguato POTER FARE dimensione OGGETTIVA evidenze osservabili che attestano la prestazione del soggetto SAPER FARE
  • 7. modalità di valutazione delle competenze CASTOLDI AUTOVALUTAZIONE Diari di bordo Autobiografie Strategie autovalutative VOLER FARE OSSERVAZIONE Rubriche valutative Osservazioni in itinere Commenti di docenti e genitori POTER FARE ANALISI PRESTAZIONI Compiti di prestazione Prove di verifica Selezione di lavori SAPER FARE
  • 8. Esprime e manifesta le emozioni, le aspettative e le conoscenze in ingresso Analisi della competenza VOLER FARE dimensione soggettiva le motivazioni INTERESSE, DISPONIBILITÀ, COINVOLGIMENTO PERSONALE SAPER FARE dimensione costruttiva gli strumenti CAPACITÀ DI SELEZIONARE, INTERPRETARE, USARE E TRASFERIRE CONOSCENZE E PROCEDURE, POTER FARE dimensione intersoggettiva il contesto CAPACITÀ DI INTERAZIONE E DI AUTOREGOLAZIONE, CONSIDERAZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI - diario di bordo - autobiografie, narrazioni - questionari autovalutativi - rubrica valutativa - griglie - check list - protocollo osservativo - prove semistrutturate - compiti di prestazione - questionari
  • 9. obiettivo relativo a competenza Esprime e manifesta le emozioni, le aspettative e le conoscenze in ingresso dimensioni Voler fare (le motivazioni) Saper fare (gli strumenti) Poter fare (il contesto) indicatori esempi  È disponibile a parlare di sé  Espone, condivide le proprie conoscenze  Si pone in ascolto degli altri esempi  Parla di sé avvalendosi di diversi linguaggi  Richiama e impiega le conoscenze pregresse in rapporto alle richieste dell’insegnante esempi  Interagisce e si relaziona con i compagni e con l’insegnante  Riflette prima di dire o di fare  Si corregge, opera revisioni Livelli - Parziale - Intermedio - Eccellente Non è motivato a … È motivato a … È motivato e disponibile a … Non sa impiegare ... Sa in parte impiegare … Sa impiegare … Non interagisce/riflette … Relaziona/riflette se … Interagisce e riflette … Un esempio di rubrica valutativa
  • 10. Problemi complessi e aperti posti agli studenti come mezzo per dimostrare la padronanza di qualcosa I compiti di prestazione sono … RIFERIMENTO A SITUAZIONI PROBLEMATICHE SIGNIFICATIVE DIMENSIONE DI SFIDA E PLURALITÀ DI SOLUZIONI ATTENZIONE ALLE DIVERSE DIMENSIONI DELL’APPRENDIMENTO CONTENUTI DI CONOSCENZA PROCESSI E ABILITÀ DISPOSIZIONI AD AGIRE Una definizione di compito di prestazione
  • 11.  Obiettivo relativo a competenza: Esprime e manifesta le emozioni, le aspettative e le conoscenze in ingresso  Livello di classe: …  Consegna operativa: (cosa devono fare gli allievi? che problema devono risolvere?)  Prodotto atteso: (precisare l’oggetto da realizzare)  Tempi e fasi di lavoro: … (esplicitare la sequenza operativa, per un max di 4 ore, scandite su più giorni)  Risorse a disposizione: … (elencare i materiali messi a disposizione)  Rubrica valutativa specifica: (da ricavare da quella generale, riprendendo gli indicatori che più interessano e descrivendo i livelli) Uno schema di riferimento per elaborare compiti di prestazione
  • 12. caratteristiche del compito autentico  non è assimilabile ad una prova di verifica, non è un esercizio individuale: è un compito reale e complesso  per essere portato a termine necessita di conoscenze e abilità disciplinari  è il momento in cui osservare, rilevare e descrivere una specifica competenza personale  rappresenta uno spazio di autonomia e di responsabilizzazione degli allievi, nel quale ciascuno di essi può affrontare e portare a termine il compito affidatogli, mostrando di possedere o meno, e a quale grado, le competenze utili a realizzarlo.
  • 13. critiche ad un approccio per competenze  VISIONE FUNZIONALISTA E STRUMENTALE DEL SAPERE E DEL PROCESSO EDUCATIVO, A SCAPITO DELLA SUA VALENZA EMANCIPATORIA  RIPROPOSIZIONE DI UN APPROCCIO COMPORTAMENTISTA NELLA DEFINIZIONE DI OBIETTIVI PER COMPETENZE  SOTTOMISSIONE DELLA SCUOLA ALLE ESIGENZE ECONOMICHE E DEL MONDO DEL LAVORO  DISTANZA DALLA VISIONE DELL’INSEGNAMENTO E DALLA STUTTURA PROFONDA DELLA SCUOLA
  • 14. ragioni di un approccio per competenze  LA COSTRUZIONE DI UNA CITTADINANZAATTIVA PASSA ATTRAVERSO UN SAPERE VIVO E CONTESTUALIZZATO  RICHIAMA UNA VISIONE SOCIO-COSTRUTTIVISTA DELL’APPRENDIMENTO, DI COSTRUZIONE ATTIVA DEL SAPERE NEL CONTESTO CULTURALE E SOCIALE  IL RICHIAMO ALLE ESIGENZE SOCIALI ED ECONOMICHE È UNA CONDIZIONE PER UN INSERIMENTO NELLA VITAATTIVA E NEL MONDO DEL LAVORO  RAPPRESENTA UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA PER L’INSEGNAMENTO E PER LA SCUOLA
  • 15. sapere scolastico  astratto  sistematico  logico  generale  individuale  rigido  analitico  concreto  intuitivo  pratico  particolare  sociale  flessibile  globale sapere reale
  • 16. le quattro discontinuità  La scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro mentale all’esterno è spesso condiviso socialmente  La scuola richiede un pensiero privo di supporti, mentre fuori ci si avvale di strumenti cognitivi o artefatti  La scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su simboli, mentre fuori la mente è sempre direttamente alle prese con oggetti e situazioni  A scuola insegnano capacità e conoscenze generali, mentre nelle attività esterne dominano competenze specifiche, legate alla situazione L. Resnick
  • 17. due logiche di insegnamento a confronto  conoscenza come prodotto predefinito, materia inerte  conoscenza frammentata in parti, per favorirne l’assimilazione  lo studente riproduce la conoscenza  il sapere è organizzato intorno a contenuti  prevede un percorso lineare insegnante-conoscenza-studente  usa il libro come strumento principe  procede in modo individualistico  conoscenza come processo elaborativo, materia viva  conoscenza vista nelle sue reciproche relazioni  lo studente produce la conoscenza  il sapere è organizzato intorno a problemi  prevede un percorso ricorsivo insegnante-conoscenza-studente  usa fonti e materiali diversi  procede in modo cooperativo
  • 18. dare senso cum-prendere un mondo sempre più complesso, incerto, interconnesso attivare ri-abituare all’impegno, alla responsabilità, al rispetto di tutti e di ciascuno motivazione riflessione contestualizzazione sostenere Le competenze per una didattica sostenibile stili di vita buone pratiche collaborazione scuola pro - muovere
  • 19. “Spesso gli amici mi chiedono come faccio a fare scuola e come faccio ad averla piena. Insistono perché io scriva per loro un metodo, che io precisi i programmi, le materie, la tecnica didattica. Sbagliano domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare per fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola” Don Lorenzo Milani Buon lavoro! luisa bartoli