La prossima settimana potremo probabilmente vedere il Congresso passare un estensione del taglio "temporaneo" sull\'imposta sui salari, principalmente adottata come stimolo per l\'economia nel gennaio del 2011. Mentre scrivo, questa estensione è prevista solo per due mesi. Lasciamo da parte la politica e guardiamo alle implicazioni economiche della proroga, e poi andremo ad esaminare il deficit negli Stati Uniti. Questo darà luogo ad alcune riflessioni sull\'Europa e su che cosa dovrebbe accadere per un paese se lasciasse l\'euro.
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
Il centro non può tenere
di John Mauldin | 18 dicembre 2011 - Anno 2 - Numero 49
In questo numero:
Il centro non può tenere
Dov'è il mio ritorno medio?
L'alto costo del lasciare
Alcuni pensieri su Keystone XL Pipeline
Guarda Over My Shoulder per le previsioni 2012
Los Angeles, New York, Hong Kong, Singapore
Turning and turning in the widening gyre
The falcon cannot hear the falconer;
Things fall apart; the centre cannot hold;
Mere anarchy is loosed upon the world,
The blood-dimmed tide is loosed, and everywhere
The ceremony of innocence is drowned;
The best lack all conviction, while the worst
Are full of passionate intensity.
- The Second Coming, by William Butler Yeats (1865-1939)
La prossima settimana potremo probabilmente vedere il Congresso passare un estensione
del taglio "temporaneo" sull'imposta sui salari, principalmente adottata come stimolo per
l'economia nel gennaio del 2011. Mentre scrivo, questa estensione è prevista solo per due
mesi. Lasciamo da parte la politica e guardiamo alle implicazioni economiche della
proroga, e poi andremo ad esaminare il deficit negli Stati Uniti. Questo darà luogo ad
alcune riflessioni sull'Europa e su che cosa dovrebbe accadere per un paese se lasciasse
l'euro. Infine, chiuderemo con alcune riflessioni e grafici sulla parte più controversa
dell'estensione del taglio delle tasse, il gasdotto Keystone XL. Quanto è difficile costruire
un oleodotto negli Stati Uniti? E quali sono le implicazioni per il deficit? Credo che
guardando alcune mappe alcuni lettori si potrebbero sorprendere. Dovrei fare tutt'altro
piuttosto che una lettera polemica, ma in fondo polemica è il mio secondo nome. (Nota,
questa lettera, ai fini della stampa, contiene un sacco di grafici).
Ma prima, voglio ringraziare un lettore per avermi aiutato ad aumentare la mia base di
lettori in un modo piuttosto insolito. Mi hanno mandato questo pezzo dal blog di Edward
Ream oggi:
"Mi sono imbattuto in John Mauldin, http://www.johnmauldin.com, quando qualcuno ha
lasciato una stampa del suo blog in un vagone ferroviario. Il suo 'Outside the Box' è
gratuito per tutti.
"Mi piace la sua rubrica, e penso che alcuni di voi potrebbe piacere molto. In particolare
ammiro la sua sete di conoscenza e la sua tolleranza rispetto ai diversi punti di vista. Egli
cerca attivamente di smentire le prove e le opinioni di coloro che sono in disaccordo con
lui. Questa posizione è un modello per ciò che la politica dovrebbe essere, e non è :-) -
2. Edward".
Grazie, Edward, e a chi ha lasciato la lettera sul treno. Cerchiamo di aumentare il numero
dei nostri amici ovunque. E vediamo come si sentirà dopo questa lettera.
Il centro non può tenere
L'imposta sui salari, come un modo per pagare la Social Security, è stata del 12,4% dal
1990, con la metà versata dai lavoratori e per metà pagata dalle imprese. Alla fine
dell'anno scorso è stata emanata una temporanea riduzione sui salari del 2%. Questo ha
fatto risparmiare a una famiglia media di quattro persone, circa 1.000 dollari all'anno e 160
milioni ai contribuenti interessati. Non sono noccioline. E rappresenta anche un "costo" di
circa $120 miliardi di entrate (nelle migliori stime). Si tratta di circa lo 0,8% del PIL.
Ricordatevi questo numero.
Rivediamo le implicazioni economiche della politica fiscale. A seconda di quale studio
accademico si desidera utilizzare, l'aumento delle tasse o dei tagli hanno un effetto
"moltiplicatore" da 1 volta (Harvard e Italia) a 3 volte, la seconda è del ex capo di Obama
del Council of Economic Advisors, Christina Romer, e di suo marito, entrambi della
University of California Berkeley (non un covo di conservatori). Usiamo il 2 volte come
media per la nostra discussione, ma si può regolare in base al proprio studio accademico
preferito (avete letto tutti quei fogli, non è vero?). Vari studi mostrano che i tagli alla spesa
esercitano un effetto per circa 1 anno, prima di essere "assorbiti" nella economia e i tagli
fiscali impiegano un po' di più per avere pieno effetto.
Penso che sia probabile che vedremo l'economia statunitense crescere meno del 2% nel
2011, e probabilmente un qualcosa più vicino al 1,5%. Se ci fosse un coefficiente di oltre il
2 sui tagli fiscali, allora per questo stimolo beneficeremmo ovunque da 1% al 1,6% di
crescita nel 2011 (a seconda del vostro studio accademico preferito), che è molto (e forse
più) della crescita che abbiamo avuto negli Stati Uniti questo ultimo anno.
Mentre scrivo questo Sabato mattina, sembra che l'estensione del taglio fiscale sui salari
sarà prolungato solo per due mesi. Ciò significa che i contribuenti potranno vedere le loro
retribuzioni tagliate di circa $100 al mese, a partire da marzo. Ciò significa che l'economia
subirà un colpo alla crescita, a partire da marzo. Allora, perché non estenderlo per un
anno? O anche due? Perché non aspettare fino a quando l'economia sarà più forte?
Il problema è che il deficit fiscale americano è circa 8% del PIL. Abbiamo già un rapporto
debito/PIL tra 80% e il 98%, a seconda di come si conta il debito intergovernativo e il
debito non federale. Ma cerchiamo di utilizzare il numero più basso.
Ciò significa che, se non facciamo niente per il deficit, in tre anni saremo ad oltre il 100%.
Sappiamo (Rogoff e Reinhart e gli studi del BRI) che la crescita potenziale diminuisce,
quando si è sopra al livello del 90% del rapporto debito pubblico/PIL. Sappiamo anche che
come il debito cresce, così il costo degli interessi per pagare il debito.
Facciamo un esercizio mentale (ai fini della semplificazione) se un paese con un grande
debito, per esempio, con un rapporto del 80% del debito/PIL e un deficit pari a 8%, e con
costi per interessi di circa il 2%. La pressione fiscale è del 16%, e le spese sono il 24%.
In primo luogo, ciò significa che il debito comporta un costo del tasso di interesse pari a
3. circa il 1,6% del PIL, o circa il 10% delle entrate. Se il debito sale al 100% del PIL, allora il
costo degli interessi salirà a circa il 2% del PIL, pari a circa il 12,5% delle entrate. Questo
forzerà i tagli alla spesa o gli aumenti delle tasse, se al deficit non sarà consentito di salire.
Ma aspettate. Se noi tagliamo le spese (anche conosciute in Europa come l'austerità),
allora vedremo un moltiplicatore d'imposta negativa di circa 1,5% del PIL, registrato nello
stesso periodo di tempo. Ciò significa che sarà più difficile far crescere la nostra via
d'uscita al problema, soprattutto se l'economia è in una crescita inferiore al 2% annuo.
Con il debito a livelli di cui stiamo parlando, rende molto più difficile far uscire voi stessi dal
debito.
Diamo un'occhiata a un paragrafo di un articolo molto recente del Boston Consulting
Group dal titolo "Chi è il prossimo? Dove si trova il prossimo?":
"L'incapacità di uscire dal problema è una cattiva notizia per i debitori. Guardate l'Italia, ad
esempio. Il debito pubblico italiano è al 120 per cento del PIL. Il tasso di interesse attuale
per le nuove emissioni dei titoli a dieci anni è al 7%, rispetto al 4,7% del mese di aprile
2011. Se l'Italia ha dovuto pagare il 6% sul proprio debito in essere, che è un alto tasso
suscettibile di far aumentare l'avanzo primario (cioè, l'avanzo delle partite correnti prima
degli interessi passivi) l'Italia avrebbe bisogno di correre per stabilizzare il proprio debito
livello.
"Se assumiamo che l'economia in Italia cresca ad un tasso nominale del 2% annuo, il
governo avrebbe bisogno di un avanzo primario del 4,8% all'anno del PIL solo per
stabilizzare la propria situazione, le ultime previsioni mostrano solo un surplus dello 0,5%
per il 2011. Qualsiasi sforzo per aumentare l'avanzo primario attraverso l'austerità e gli
aumenti delle tasse rischia di creare una spirale verso il basso. Quando gli investitori
cominceranno a dubitare della capacità del debitore di ottemperare ai suoi obblighi, i tassi
di interesse saliranno ancora di più, portandola ad un circolo vizioso di austerità, a una
crescita più bassa e ad un incremento dei tassi di interesse".
Che cosa succede se i costi di interesse per il nostro paese ipotetico salissero al 4%? Ciò
significherebbe che il 25% del gettito fiscale (nel tempo) sarebbe stato consumato dagli
interessi. (Sì, lo so, c'è un effetto di ritardo. Sto cercando di rendere le cose più semplici.)
Ciò significa un taglio alle spese o l'aumento delle tasse. Che porta al circolo vizioso
dell'austerità come scrive BCG.
Questo è il motivo per cui Nouriel Roubini dice che l'Italia farebbe meglio ad essere
morosa per il suo debito e ridurlo di un complessivo 20% circa. L'aritmetica dice che l'Italia
starebbe meglio, non come la piuttosto desolante speranza di utilizzare tagli alla spesa e
aumenti delle tasse (l'austerità) come via d'uscita al problema attuale.
E mentre abbiamo a che fare con il problema europeo in Endgame, dobbiamo notare
anche i rischi degli Stati Uniti nel diventare come l'Italia entro pochi anni.
Troppo estremo? Ecco il mio ragionamento. Se si investe nello sviluppo del mercato del
debito sovrano, è perché si sta cercando di ritornare il più vicino possibile a qualcosa di
esente dai rischi. Chi compra il debito degli Stati Uniti è in cerca di rischio?
Il mercato obbligazionario sta andando a vedere il relitto europeo del debito sovrano, e la
prima a essere definita come relitto è il debito giapponese, e se gli Stati Uniti non
4. mostrano un chiaro percorso di un deficit sostenibile entro il 2013, momento in cui il nostro
rapporto debito pubblico/PIL sarà vicino al 100% (comunque lo si voglia calcolare), allora
penso che il mercato obbligazionario dirà: "Abbiamo visto come questo film si è concluso
in Europa e in Giappone. Stiamo guardando lo stesso film negli Stati Uniti. Se non ti
dispiace, all'intervallo usciremmo."
Una volta che i tassi cominciano a salire, le opportunità degli Stati Uniti non sono buone.
Tagli alla spesa reale e aumenti delle tasse nel bel mezzo di una crisi? Permettere alla
Fed (o sostanzialmente obbligarli a farlo) di monetizzare il debito? Non ci saranno buone
scelte, se non agiamo.
Ogni volta che si estende il taglio fiscale sui salari, vuol dire un aumento effettivo delle
imposte della stessa entità del taglio fiscale. Nel nostro esempio, circa da un 1% al 1,6%
colpirebbe il PIL. Pensi che l'economia è abbastanza forte per gestire tutto ciò senza
tornare pericolosamente vicino alla recessione? Come gli stati e i governi locali stanno
alzando le tasse di circa l'1% del PIL? L' Europa imploderà?
Questi sono i venti contrari di cui continuo a scrivere. Questi tagli fiscali e gli aumenti
fanno la differenza nel breve, 1-2 anni. Nel lungo periodo fanno grande differenza! Voi in
effetti colpireste l'economia andando alle elezioni? Ma se non ora, quando? Se non
riusciremo a tenere il deficit sotto controllo, diventeremo immediatamente come l'Italia.
Possiamo andare avanti un altro anno? Certo. Ma più a lungo aspettiamo, meno opzioni
abbiamo. Stiamo per incominciare a ballare. Meglio controllarlo ora!
L'unico modo per farlo è in un modo economicamente razionale, cioè la ristrutturazione in
massa delle regole fiscali e la ristrutturazione dei diritti. Dovremmo completamente
sostituire l'imposta sui salari.
Non c'è spazio oggi per affrontare queste soluzioni (ma le vedremo più avanti!) Ci sono
tagli fiscali e aumenti che hanno un moltiplicatore migliore. Se si combinano o si
sostituiscono le tasse che sono moltiplicatori dannosi con quelli che invece sono migliori,
si può in parte compensare l'effetto dei tagli alla spesa e degli aumenti delle tasse.
C'è un modo. Ci vorrà un livello di cooperazione che dobbiamo ancora vedere, o un
controllo totale di parte del processo. E poi ci vorrà coraggio.
Gli Stati Uniti non hanno scelte facili. Le nostre scelte ora sono solo molto difficili. Se si
ritardano ancora molto più lungo, oltre il 2013, le nostre scelte saranno peggiori. Scelte di
natura diversa da quelle dell'Europa, ma non meno difficili o qualitativamente migliori.
Siamo più vicini al bordo dell'Endgame.
Dobbiamo coniugare quanto sopra con le politiche che creano i posti di lavoro. Dobbiamo
avere una crescita come parte della soluzione. Siamo in grado di superare tutto questo
negli Stati Uniti, se scegliamo di farlo. Ma il senso di urgenza ha bisogno di essere alzato.
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
John Mauldin per il mercato Europeo.
Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
mercato Italiano.
5. Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it
Dov'è il mio ritorno medio?
Gran parte del mondo occidentale è stato condizionato dal "ritorno medio" paradigma degli
ultimi 60 anni. Sì, ci sono recessioni, ma sono pause temporanee in una dinamica di
crescita prevalente. Il trend di crescita è stato più o meno inesorabile. E ci siamo abituati
ad esso. Il pensiero economico e le previsioni sono basate sulle "performance passate",
ossia che la crescita economica riprenderà. Ma ultimamente non è stato così. La crescita
economica dopo la crisi del credito è stata decisamente poco brillante.
Il ritorno medio di recente è scomparso. Il motivo è che stiamo arrivando alla fine del
superciclo del debito. La crescita del debito del mondo "sviluppato" sta volgendo al
termine, in quanto il costo degli aumenti del debito sui mercati obbligazionari sta facendo
desistere un paese dopo l'altro, da un giorno con l'altro. Un minuto prima il debito è facile
da ottenere, nel minuto dopo non lo è più.
L'Europa sta arrivando al punto del make-or-break piuttosto rapidamente. Come abbiamo
notato la scorsa settimana, il recente vertice non ha risolto i problemi reali. La distrazione
del veto britannico è servita un po' ad oscurare la mancanza di soluzioni significative. Il
mio amico Mohamed El-Erian, che è il CEO e co-direttore degli investimenti di PIMCO, ha
scritto questa settimana, in maniera piuttosto allarmante, in Foreign Policy
(http://www.foreignpolicy.com/articles/2011/12/15/downward_spiral) in merito alle scelte
che attendono l'Europa. Ricordate, questo è uno degli investitori più riflessivi e influenti del
mondo. Egli sa di essere seduto sulla più grande pila al mondo di obbligazioni. Non è
adatto all'analisi affrettata (come spesso accade con il tuo umile analista, che siede su
quasi niente). Qui di seguito viene riportato lo stupore di tutto il mondo (il grassetto è mio!):
"È fondamentale per il benessere dei miliardi di tutto il mondo che l'Europa agisca tutta
insieme. Il continente affronta una crescente probabilità di dover navigare in un quarto
potenziale dosaggio di morfina nei prossimi mesi. Se dovesse materializzarsi, sarebbe
come prendere una dose che vale per due:
"... una frammentazione disordinata e altamente distruttiva della zona euro, o la
creazione di una più piccola e meno imperfetta Eurozona con un diverso rapporto
con il resto dell'UE.
"Entrambe le possibilità portano ad una serie di interruzioni immediate dell'Europa e
dell'economia globale. Come tale, la tentazione dei politici sarà quella di evitare di fare
scelte proattive. Ma questo sarebbe un errore enorme. Si ridurrebbero ulteriormente i loro
gradi futuri di libertà a causa di un insieme ancora più ristretto di possibilità e, con questo,
eroderebbero la loro capacità di influenzare i risultati.
"Col passare del tempo, la possibilità di una zona euro più piccola e meno imperfetta sta
diventando l'unico modo per 'rifondare' un'unione che avrebbe l'opportunità di resistere alla
prova del tempo e, quindi, costituire una componente chiave nel medio termine, gli sforzi
per ripristinare la stabilità finanziaria globale, una significativa crescita economica e
abbondanti posti di lavoro non è un migliorare in assoluto, ma sarebbe un processo
disordinato che comporterebbe un rischio di danni collaterali e conseguenze indesiderate.
6. Eppure, quanto giudicato in termini di fattibilità e di opportunità, di certo domina
l'alternativa di una frammentazione totale."
L'alto costo del lasciare
Pensiamo a cosa significherebbe per un paese lasciare l'euro (da di Daniele Stetler del
Boston Consulting Group, dal report che vi ho menzionato prima, ha fatto crescere in me
alcuni pensieri).
Essi avrebbero immediatamente imposto i controlli sui capitali. Ciò significa la chiusura del
confine fisico per prevenire la fuga di capitali. E così anche per le modalità di controllo del
commercio, cioè qualsiasi azienda sarebbe legata ai propri libri contabili per ottenere del
denaro. Sarebbe necessario estendere i giorni festivi per le banche.
Quale sarebbe il nuovo tasso di cambio ufficiale? Quale sarebbe il tasso del mercato
nero? Sarebbe l'euro in qualche modo contrassegnato come la nuova moneta, mentre
aspettiamo le macchine stampino la nuova moneta?
Come sarà trattato un debito in Euro? Non solo i debiti dei paesi, che sarebbe
relativamente facile, ma i debiti dei business, molti dei quali rientrano sotto la legge
britannica in Europa. Quanto costerebbe ricapitalizzare le banche? Chi gestisce il mercato
azionario e in che valuta?
Ogni pensiero sobrio fatto per uscire dall'euro, sia per il proprio paese o per il vicino di
casa, porta a prendere una pausa considerevole. Questo è ciò che i leader europei stanno
così disperatamente cercando di evitare, ma fare le scelte difficili che ora hanno davanti a
loro, è così difficile. L'austerità? Porta ad una grave recessione come minimo, e in alcuni
paesi ad una lunga depressione. Inadempienti sul debito? Spinge l'austerità sugli
obbligazionisti e le banche, che è un'altra forma di recessione e depressione.
Come si pagano le promesse per queste facili pensioni e l'assistenza sanitaria in certi
estremi? Che dire dei semplici servizi di base? Il caos che arriverà come risultato
dell'uscita è molto di più di quanto la gente possa ora immaginare. Mentre la gente può
avere nostalgia della "loro" moneta, tornare indietro non sarà così facile. E spazzerà via
gran parte del risparmio di una intera generazione.
Quella crisi arriverà anche sulle coste degli Stati Uniti, e ridurrà il nostro PIL. Penso che
succederà il prossimo anno, spingendoci in recessione. Questo significa che i ricavi
scenderanno e invece i costi saliranno. Il deficit diventerà sempre più grande, non più
piccolo. I costi di non affrontare il problema cresceranno con ogni mese che passa, anche
qui, così come è successo in Europa. L'Europa ha continuato a procrastinare, ma ora
stanno arrivando alla fine del loro continuo procrastinare. E noi stiamo camminando lungo
la stessa strada, se non faremo delle scelte difficili. Più a lungo aspettiamo, più dure
saranno le scelte. Ancora:,
"Come sempre, la tentazione dei politici sarà quella di evitare di fare qualsiasi scelta
proattivamente. Ma questo sarebbe un errore enorme. Significherebbe ridurre
ulteriormente il loro futuro grado di libertà a causa di un insieme ancora più ristretto di
possibilità e, con questo, erodendo la loro capacità di influenzare i risultati. "
Dobbiamo attendere fino a quando una crisi forzi le scelte dei politici? Non solo negli Stati
7. Uniti, ma in tutto il mondo sviluppato?
Temo, come Yeats scrisse nel 1919, che "il centro non può tenere".
Alcuni veloci pensieri su Keystone XL Pipeline
Dato quello che abbiamo discusso in precedenza, la necessità della crescita economica
sta diventando, in generale, un imperativo per il mondo occidentale e per gli Stati Uniti in
particolare, mentre ci sforziamo di sostenere gli oneri derivanti dall'enorme debito. E
mentre stiamo pensando alle conseguenze non volute, è utile ricordare a noi stessi che
per un paese (per il settore pubblico) pareggiare il bilancio, mentre nello stesso momento il
settore privato è in una fase di riduzione della leva finanziaria, è necessario ridurre il deficit
commerciale o anche il surplus. Mentre su questo, entro in precisi dettagli in Endgame, le
nozioni di base sono semplici. Citando brevemente me stesso:
"Il desiderio di ogni paese è quello in qualche modo di crescere, in modo tale da trovare
una via d'uscita dalla confusione attuale. E in effetti questa è la miglior strada per un
paese per onorare se stesso. Ma diamo un'occhiata a un'altra equazione che mostra
perché questa volta potrebbe non essere possibile. E' l'ennesimo caso nel quale le
persone vogliono credere a sei cose impossibili prima di colazione.
"Dividiamo l'economia di un paese in tre sezioni: privati, governo e le esportazioni. Se si
gioca un po' con le variabili si scopre che si ottiene la seguente equazione. Tenete a
mente che questa è un'identità contabile, non una teoria. Se questa è sbagliata, allora
anche cinque secoli di partita doppia devono essere sbagliati.
"Bilancio finanziario nazionale del settore privato + Bilancio fiscale dello stato - il saldo
corrente (o della bilancia commerciale disavanzo / avanzo) = 0
"(Come bilancio finanziario nazionale del settore privato si intende il saldo netto delle
imprese e dei consumatori. Stanno prendendo denaro a prestito o ripagano il debito? Il
bilancio fiscale dello stato è lo stesso: il governo sta prendendo debito a prestito o paga il
debito? E l'attuale saldo del conto corrente è in deficit o surplus).
"Le implicazioni sono semplici. I tre elementi devono dare somma zero. Ciò significa che
non si può avere eccedenze sia nel settore privato che nel settore pubblico ed avere un
deficit commerciale. Si deve avere un surplus commerciale." (Si può leggere maggiori
dettagli su questo nella mia lettera a questo link (http://s.tt/133tk) o nel libro Endgame,
capitolo 3. oppure su Scenari Finanziari : L'ultima metà, settembre 2010 )
Così il problema della Grecia, con il suo enorme deficit commerciale e il suo enorme deficit
fiscale. Non hanno scelta, ma solamente il default o la depressione.
Il deficit degli Stati Uniti ha due fonti principali per il suo disavanzo commerciale: l'energia
e la Cina, in proporzioni quasi uguali. Se vogliamo ridurre la nostra dipendenza energetica,
possiamo avere il deficit commerciale al di sotto del 2% del PIL.
(Il problema della Cina non è semplicemente quello di ridurre il nostro deficit commerciale
con la Cina, in quanto gran parte di quello che la Cina produce e vende negli Stati Uniti
proviene al di fuori della Cina. Mentre la produzione finale è forse in Cina, i pezzi vengono
da altre parti dell'Asia. Il vero costo di un prodotto dalla Cina è meno del 20% dell'attuale
8. valore aggiunto. Un esempio è l'iPhone di Apple, che è assemblato in Cina, ma la maggior
parte dei costosi componenti arrivano da altre parti dell'Asia. I costi diretti cinesi sono
meno del 4%, ma l'intero importo è "attribuito" alla Cina come parte finale per il calcolo del
deficit commerciale. Si veda su http://voxeu.org/index.php?q=node/6335.
Il vero problema è la domanda da parte degli Stati Uniti di merci a prezzi bassi. Se gli Stati
Uniti dovessero passare a mettere delle imposte sulle merci prodotte dai cinesi, la
produzione e gli acquisti si sposterebbero verso altri paesi, senza le imposte. I mercati
cercano fonti con il prezzo più basso. Perchè una tassazione possa essere veramente
efficace, dovrebbe essere sul prodotto e non sul paese di origine. E l'unico modo per farlo
è quello di iniziare una guerra commerciale. Che non è in genere un buon modo per
promuovere il libero mercato e la prosperità in generale. Pensate alla Smoot-Hawley nel
1930.)
Ma d'altra parte, gli Stati Uniti possono fare qualcosa per la loro dipendenza energetica.
Siamo attualmente benedetti con abbondante energia, se la sfruttiamo semplicemente in
modo responsabile. E così facendo si dovrebbero direttamente creare centinaia di migliaia
di posti di lavoro, molti dei quali molto ben pagati, e altre centinaia di migliaia di posti di
lavoro per servezi per gli occupati e per le loro società.
Il che ci porta al caso piuttosto strano di XL Keystone Pipeline pProject. Per i lettori non
Americani, questo dovrebbe essere un gasdotto lungo 1.700 miglia, progettato per
collegare la produzione del petrolio dal Canada, nella provincia dell'Alberta, con la Costa
del Golfo degli Stati Uniti. I vari enti governativi dell'attuale amministrazione americana
hanno approvato il progetto, dopo una dettagliata analisi sull'impatto ambientale. Il
presidente Obama ha respinto i suoi subordinati, rimandando una decisione alla fine del
2013, o dopo le prossime elezioni. Anche se i sindacati (di solito sono considerati
democratici e alleati di Obama) hanno sostenuto attivamente il progetto (il che significa un
sacco di posti di lavoro), le varie lobby ambientali erano contrarie, e Obama a quanto pare
ha dato credibilità a loro. (Questa non è solo una mia opinione, ma è un opinione diffusa,
anche da parte dei sostenitori democratici.)
Questo problema ha causato e sollevato alcune domande da parte dei lettori
internazionali, che volevano sapere perché tante persone (la stragrande maggioranza
degli elettori americani, se i sondaggi sono a destra) erano apparentemente così disposte
a danneggiare l'ambiente al semplice scopo di trasportare petrolio.? Ma non avrebbe
creato questo nuovo gasdotto, tutta una serie di nuovi rischi ambientali? Che cosa
stavamo pensando?
Come si è visto, un nuovo oleodotto non è poi così radicale. Se si guida negli Stati Uniti,
non si può andare da NESSUNA parte senza che entro un breve tratto si attraversino
decine (o più) delle condutture già esistenti, in particolare nel percorso dove vogliono
costruire l'oleodotto Keystone XL.
Diamo un'occhiata a due mappe. La prima è una mappa di tubazioni di gas naturale negli
Stati Uniti. Dire che sembra peggio delle vene varicose di tua nonna non è una estrema
esagerazione. E' difficile trovare uno Stato che non abbia una propria pipeline di gas
naturale. Senza di queste gli Stati Uniti subirebbero semplicemente un brusco stop. (La
fonte per la mappa è un'agenzia governativa, la US Energy Information Administration).
9. La mappa successiva è solo degli oleodotti principali. Se si dovesse aggiungere a questi
tutti le piccole (8 - pollici o meno) linee che collegano i giacimenti petroliferi minori, non si
riuscirebbe a distinguere tra le righe in alcune zone, come vedremo nel terzo grafico.
Ho inserito questo prossimo grafico, in quanto mostra anche il sistema di condotte
piuttosto esteso in Canada. Questa grafico combina le condutture di materie prime di tutti i
tipi. Il punto è che abbiamo la tecnologia per costruire oleodotti in modo sicuro e nel
rispetto dell'ambiente, è quindi ragionevole costruirli. Quando è stata l'ultima volta che
10. avete sentito parlare di un grave disastro nei gasdotti, o anche una piccolo? Sì, viene
certamente in mente la piattaforma petrolifera BP, ma quello è stato un errore umano e
non era colpa della tecnologia, ma un errore umano. Proprio come la stragrande
maggioranza degli incidenti aerei sono un errore del pilota, si fa tutto il possibile per
minimizzarne gli impatti, e nel richiedere procedure di sicurezza. Ma la gente ogni tanto si
avvita su stessa.
Questo non è quello che limita i problemi e le preoccupazioni ambientali dalle perforazioni
di prodotti petroliferi, o dell'estrazione di vari minerali. C'è bisogno di severi controlli su
tutte queste attività, con pene reali. Si può vedere dalle mappe che il mio stato del Texas
ha un sacco di oleodotti e di pozzi. I problemi di inquinamento, qui in Texas, erano ben
noti sin dalla fase di sviluppo iniziale. Ora c'è un regime molto aggressivo e popolare di
controllo sulla perforazione e sul trasporto di petrolio e gas. Dobbiamo vivere accanto ai
pozzi e oleodotti. Nessuno vuole che la propria acqua o i terreni siano distrutti.
Ora, torniamo al gasdotto Keystone. Abbiamo iniziato questa parte con un riferimento al
deficit commerciale. E questo è il petrolio canadese, non il petrolio degli Stati Uniti. Così
questo non aiuta direttamente il nostro deficit commerciale, anche se una larga porzione di
dollari che vanno in Canada poi tornano negli Stati Uniti. Il Canada è di gran lunga il nostro
maggiore partner commerciale e fornitore di energia.
Il problema è che l'opposizione è soprattutto del tipo che "non mi piace qualsiasi base di
energia basata sul carbone". Che si tratti di carbone o petrolio o gas naturale, non è così
"pulita" come quella solare o eolica.
Il problema è che il solare e l'eolico semplicemente non sono in grado di produrre energia
sufficiente senza enormi sussidi governativi, almeno con le attuali tecnologie (anche se nel
11. tempo questo cambierà). Nel frattempo, se vogliamo un nostro equilibrio di bilancio negli
Stati Uniti (e dobbiamo!), dobbiamo diventare indipendenti per quanto riguarda l'energia,
come parte della soluzione. A breve termine (10-15-20 anni), il che significa energia a
base di carbone. Se siamo in grado di produrre la nostra energia negli Stati Uniti, e
possiamo, allora perché non creare i posti di lavoro qui piuttosto che altrove, se il lavoro è
ciò che rappresenta la preoccupazione # 1 dei politici, come sembra essere, secondo i
sondaggi? Inoltre, nel breve periodo, la produzione messicana è in calo, piuttosto
velocemente, e noi abbiamo bisogno del petrolio canadese se i prezzi non continueranno
ad aumentare.
(Nota: nel mio libro, ho fatto appello per una lieve tassa sull'energia legata al consumo
della benzina, per essere utilizzata esclusivamente per ricostruire le nostre decadenti
infrastrutture, quindi non sono contro un aumento dei prezzi di per sé. Voglio solo un
motivo per dei costi energetici più elevati, non per delle carenze. Ma questa è un'altra
storia per un altra volta.)
Nel disegno di legge che prevede "il taglio dell'imposta sui salari" che verrà votato tra
pochi giorni qui negli Stati Uniti, il Congresso lo passerà come parte di una sezione che
richiede che il Ppresident debba prendere una decisione entro la fine di febbraio o il non
consentire il progetto Keystone. Spero che lo facciano passare, e spero che decida di
proseguire.
Ma non pensare che questo ulteriore gasdotto stia andando a distruggere l'ambiente degli
Stati Uniti. Questo potrebbe creare maggiore competitività per alcuni produttori
statunitensi, ma se non si vuole vivere con la concorrenza, allora ci si trova nel paese
sbagliato.
Gli Stati Uniti sono in una buca molto profonda. Dobbiamo smettere di scavare e iniziare a
capire un modo per uscirne fuori. Il mondo sta andando tristemente a vedere che cosa
succederà quando l'Europa avrà risolto la sua attuale crisi, in un modo o nell'altro, e che
cosa ciò significherà per la crescita del PIL mondiale. Poi, temo, che il Giappone sarà la
prossima crisi che ci aspetta.
Il mondo può permettersi che gli Stati Uniti sia la terza importante economia che debba
implodere. Il mondo è troppo collegato per scrollarsi di dosso questi problemi.
Guarda Over My Shoulder per le previsioni del 2012
Ho iniziato seriamente la mia fase di ricerca per la mia previsione annuale, che farò il
primo Venerdì del mese di gennaio. Ho letto tantissimo su questo problema rispetto a
qualsiasi altro singolo argomento. In questo ultimo anno, ho offerto un nuovo servizio
chiamato Over My Shoulder. Gli abbonati accedono ai 5-10 (a volte più) pezzi che ho letto
ogni settimana e che mi sembrano particolarmente riflessivi e importanti, e - dell'altro
materiale che non è solitamente disponibile attraverso le "normali" fonti.
Per le prossime settimane, ho intenzione di pubblicare la maggior parte di quello che ho
letto come ricerca per la mia previsione. Si può consultare Over My Shoulder per $39 al
trimestre (solo in lingua inglese). Da quale altra parte potete convincere qualcuno a
leggere per voi e filtrare ciò che legge, per voi farvi sapere ciò che è importante. Da parte
di fonti che non trovate nella maggior parte degli ambienti. Potete saperne di più o/e
12. sottoscrivere su http://www.johnmauldin.com/overmyshoulder/recent/.
Los Angeles, New York, Hong Kong e Singapore
"Quando i dolori arrivano, non sono mai da soli, ma tutti insieme."
Le ultime settimane sono state un po' più stressanti del solito. Questi tempi vanno e
vengono, certo, e poi torna la normalità. Sono davvero ottimista di cuore. Eppure, forse, il
tumulto del tempo è perché la mia lettera può essere stasera più ribassista del solito,
anche per me. Ma i continui eventi non danno una pausa per un po' di introspezione, e il
riconoscere che qualunque controllo pensiamo che abbiamo è transitorio e illusorio.
Ma al di la di tutto, parto tra poche ore per Los Angeles, dove sarò con Rob e Marina
Arnott alla loro parata delle barche a Newport Beach. Ma anche Jay Abraham sta
arrivando. Vedrò un sacco di amici e raccoglierò una serie di considerazioni personali su
alcuni fatti. E poi a New York per incontri e amici, e poi a casa fino al 10 di gennaio,
quando andrò ad Hong Kong e Singapore per 11 giorni.
E' ora è tardi ed è giunto il momento di premere il pulsante di invio. Devo alzarmi tra poche
ore e ho bisogno di dormire un po'. Abbiate una grande settimana. E prendetevi un certo
periodo di tempo per passarlo con quello che è più importante per voi. Non lasciate che il
Sturm e Drang delle vacanze vi facciano perdere ciò che è importante.
Il vostro analista che sta cercando di gestire il dramma,
John Mauldin
John@FrontLineThoughts.com
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