1. I nuovi Licei Marina Bordonali Dir. Scol. Liceo Scientifico “ Belfiore ” – MN Auditorium MPS – 30 settembre 2010 [email_address]
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9. [email_address] LICEO SCIENTIFICO RIFORMATO (ORDINAMENTO) Un mix che coordina con equilibrio l’asse delle discipline scientifiche con quello delle discipline umanistiche, valorizzando le capacità potenziali degli studenti in vista delle successive scelte formative. In particolare, la fisica inizia sin dal primo anno di corso e sono state potenziate le scienze naturali LICEO SCIENTIFICO opzione SCIENZE APPLICATE Raccoglie l’importante eredità del Piano Nazionale Informatica e della sperimentazione tecnologica Brocca, diventa via privilegiata ad un nuovo concetto di licealità fondata sul sapere come metodo scientifico e pensiero operativo. LICEO CLASSICO Sono state introdotte le scienze naturali sin dal primo biennio, in modo da garantire l’assolvimento dell’obbligo e da facilitare l’apprendimento in discipline che favoriscono lo sbocco nelle facoltà scientifiche . Nel contempo, si è potenziato l’insegnamento della lingua straniera lungo l’arco dei 5 anni. Il tutto senza toccare il latino e il greco, materie caratterizzanti del percorso.
10. [email_address] LICEO SCIENZE UMANE: Una novità della riforma Gelmini è il liceo delle scienze umane. Sostituisce il liceo socio-pedagogico e porta a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Sono state introdotte le scienze umane al primo biennio e sono state potenziate le ore al triennio, è stato aggiunta, sempre al primo biennio, la disciplina Diritto ed economia. LICEO ARTISTICO: 6 INDIRIZZI I quadri orari danno un peso importante alle discipline di indirizzo e mantengono alcune specificità dell’area liceale, ad esempio introducendo la fisica nell’indirizzo delle arti figurative, inseriscono le scienze naturali al primo biennio; etc. LICEO SCIENZE UMANE: opzione economico-sociale L’opzione economico-sociale è stata rivisitata, in vista dei possibili sbocchi, per dare maggior peso alla disciplina diritto ed economia politica, caratterizzante del percorso; sono state potenziate la matematica e le due lingue straniere.
11. [email_address] LICEO LINGUISTICO: Nel caso del liceo linguistico è stato scelto di puntare sulle tre lingue straniere, il cui apprendimento inizia dal primo anno di corso. Il latino è stato mantenuto. . LICEO MUSICALE /COREUTICO: il “ grande assente ” del territorio mantovano. l liceo musicale e coreutico permette di acquisire competenze tecniche in uno strumento musicale o nella danza, in base alla sezione scelta, consentendo la prosecuzione degli studi nel sistema dell’alta formazione musicale e coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivate in convenzione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. http://nuovilicei.indire.it è il sito di riferimento dove si può trovare tutta la documentazione al proposito.
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Notes de l'éditeur
Una preoccupazione di docenti e dirigenti scolastici sta in quali informazioni comunicare a genitori e ragazzi che si apprestano a proseguire gli studi nella secondaria di 2°, come orientarli evitando banalizzazioni e guidandoli a scegliere consapevolmente una prospettiva di scolarità lunga , non finalizzata a un rapido ingresso nel mondo del lavoro, che consenta un più libero esercizio delle facoltà della persona impegnata nella costruzione di sé, nel coltivarsi in ciò che le è più congeniale, nel dare forma al proprio progetto di vita professionale e non solo.
La Riforma divide l’istruzione in tre assi non gerarchicamente ordinati ma separati con una distinzione funzionale: licei / tecnici /professionali e propone un recupero dell’identità della formazione liceale soprattutto in rapporto alla sua modalità didattica più sperimentata ed all’atteggiamento culturale proprio dello studente di questo tipo di scuola. La Riforma tenta di ricondurre a sintesi produttiva il lavoro sviluppato dalle sperimentazioni durate più di un un ventennio e incrementa analogie virtuose con la formazione liceale degli altri paesi europei. Ha inteso porre ordine in un mare ingovernabile di indirizzi e sperimentazioni varie e portare a compimento un processo di riforma basato sull’autonomia delle scuole, in una delle parti più delicate, cioè la parte culturale e intellettuale .
Una delle caratteristiche dell’istruzione liceale consta nella capacità di promuovere negli studenti una comprensione critica personalizzata degli apprendimenti dal punto di vista logico, etico, sociale ed estetico. Gli studenti liceali non sono chiamati a divenire detentori di conoscenze specialistiche o a percorrere particolari approfondimenti disciplinari; il taglio che caratterizza i loro studi non è quello verticale dello scavo settoriale, ma quello orizzontale dell'integrazione dei metodi e dei contenuti e, in ultima istanza, dell’interdisciplinarità. In ambito liceale la stessa definizione di eccellenza ha a che fare più con la capacità di stabilire collegamenti tra le diverse aree del sapere, per tentare di ricostruire, mentalmente e per approssimazioni successive, la fitta rete della realtà, che con la pretesa d’un esteso controllo di singoli saperi. Lo studente eccellente non è quello votato a una minuziosa conoscenza delle varie discipline ma è quello che meglio ne coglie le connessioni e resta il titolare di una brillante cultura generale, dotato di una spiccata capacità di gettare ponti tra le nozioni che controlla e di ristrutturare continuamente la rete del suo sapere. In un momento storico di veloci trasformazioni essere portatori di una cultura generale, ma non generica o generalista, semmai non settoriale, offre la possibilità di essere flessibili, di adattarsi più rapidamente e facilmente al nuovo, questo permette di inserire a pieno titolo la formazione liceale nel processo di trasformazione e adeguamento del sapere ai cambiamenti globali in atto.
La formazione liceale si pone quale premessa fondamentale per governare tali cambiamenti: essa mantiene infatti quell’apertura di metodi e approcci che poi, in ambito specialistico, permetterà di affrontare situazioni inedite e risolvere nuovi problemi; è programmaticamente attenta ai metodi e al rapporto tra le discipline. La riflessione sulle diverse "forme" dei saperi educa i ragazzi a una capacità astrattiva che li abilita a distinguere tra le conoscenze e le modalità con cui vengono prodotte ed organizzate: i metodi diventano oggetti di studio e lo studente liceale potrà chiamare a raccolta e rielaborare le proprie conoscenze sui metodi per risolvere con modalità e approcci nuovi problemi anch’essi inediti. In pratica è valorizzata la didattica del “problem solving”, ma cosa s’intende per problem solving? La risposta non è univoca, varia principalmente in relazione al contesto cui si riferisce perciò leggendo e navigando, si trovano definizioni differenti, p.e. un’attività che coinvolga capacità e competenze di vario ordine e grado, senza mai fare riferimento specifico ad un campo particolare (come una materia scolastica …).
I profili di uscita sono stati definiti dalla Riforma in maniera abbastanza precisa.
Per esperienza ritengo che non esista alcun apprendimento senza una continua attività degli alunni: non basta che il docente “faccia lezione”, occorre che organizzi situazioni di apprendimento (contesti apprenditivi) e che gli alunni si impegnino ad apprendere, cioè a riscoprire, reinventare, ricostruire i concetti. In questo modo, la scuola della cattedra si trasforma in laboratorio di apprendimento . Tutta l'attività didattica avviene in forma laboratoriale: sono gli alunni che lavorano per apprendere i concetti relativi al curricolo comune alla classe. Allora, non più laboratori aggiuntivi in orari appositamente dedicati, ma laboratori per la normale attività educativa e didattica della scuola. Comunque spariranno gli … ITP!
Il greco e il latino servono all’umanità: accrescono le capacità comunicative che sono la base di ogni studio e di ogni lavoro non esclusivamente meccanico. Deve emergere chiaramente che il latino si studia per il suo significato storico e culturale, tuttora decisivo nel nostro orizzonte umanistico; non per arrivare alla composizione in quella lingua, come avveniva ancora in diversi àmbiti intellettuali nell'Ottocento. Per anni il Liceo Scientifico con il Piano Nazionale di Informatica - grazie ad un calcolato equilibrio fra discipline umanistiche e scientifiche - ha costituito un corso di studi completo e di alto valore formativo i cui risultati in termini di riuscita nei successivi gradi dell’istruzione sono stati il passaparola per le iscrizioni. I corsi PNI hanno formato le più recenti generazioni di fisici, ingegneri, matematici: insomma le teste pensanti e ben fatte, per dirla con Edgar Morin; ora però la riorganizzazione proposta dal Ministro Gelmini che lo ha rimpiazzato con l’opzione scientifico-tecnologica ha sparigliato le carte e generato una discreta confusione. Lo confonde con l’opzione Brocca, il c.d. tecnologico . Le sperimentazioni Brocca – inoltre – hanno insito il limite di una eccessiva frammentazione dei campi del sapere. Ora invece l’opzione tecnologica cerca proprio di comprendere la connessione tra la cultura umanistica e lo sviluppo dei metodi critici propri della matematica e delle scienze fisiche e naturali, di seguire lo sviluppo scientifico e tecnologico, e divenire consapevole delle potenzialità e dei limiti degli strumenti impiegati per trasformare l’esperienza in sapere scientifico individuando il ruolo della tecnologia quale mediazione fra scienza e vita quotidiana ed in particolare la funzione delle tecnologie informatiche nelle acquisizioni scientifiche.
Il programma di italiano è lo stesso per tutti i tipi di liceo, nella convinzione che l'acquisizione piena e consapevole della lingua nazionale e il contatto non episodico con i grandi autori letterari siano obiettivi comuni. In particolare: a) Si dà fondamentale rilievo all'addestramento linguistico, che non può ammettere né smagliature a livello elementare (ortografia) né approssimazioni per quanto riguarda la padronanza del lessico astratto e la capacità di strutturare l'argomentazione con una sintassi adeguata. È importante altresì far conseguire allo studente la coscienza della storicità della lingua italiana e la consapevolezza del suo attuale statuto sociolinguistico. b) Nella letteratura, si punta sulla lettura diretta dei testi rispetto allo svolgimento astratto del percorso storiografico. Nel triennio, si conferma essenziale il percorso storico, ma con la rinuncia a un enciclopedismo che si rivelerebbe velleitario. È inutile ribadire che, per il molto che non viene esplicitato, l'insegnante potrà e dovrà operare sue personali scelte, tenendo conto sia del tipo di scuola (l'Alberti, per esempio, avrà particolare spazio, anche come scrittore, nel Liceo artistico), sia della classe, sia della sua personale idea di letteratura e delle sue propensioni di studioso o di lettore.
AZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO AL RIORDINO DEI LICEI I nuovi ordinamenti dei Licei, in vigore a partire dalle prime classi funzionanti nell’anno scolastico 2010/2011, sono stati definiti dal Regolamento emanato con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 n. 89. In applicazione dell’art. 10, comma 3, del citato Regolamento, dal 26 maggio 2010 sono state rese disponibili le Indicazioni nazionali riguardanti gli Obiettivi specifici di apprendimento per i Licei. La loro approfondita lettura e la discussione collegiale all’interno delle singole istituzioni scolastiche costituiscono il primo oggetto delle azioni da realizzare per una corretta attuazione degli ordinamenti, soprattutto con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale dello studente (PECUP) a conclusione dei percorsi. Alcune tematiche/ problematiche che potrebbero essere al centro dell’azione di approfondimento Le seguenti azioni rappresentano temi per conferenze di servizio e seminari organizzate dagli USR e/o degli UST, anche utilizzando materiali e indicazioni predisposti dalla Commissione e pubblicati sul sito nuovil icei. • Presentare l’impianto complessivo della Riforma e favorire la comprensione delle specificità cognitive, educative e culturali dei Licei rispetto agli altri ordini di scuola, ai precedenti e ai successivi segmenti di formazione (Università, ITS, IFTS, AFAM) • Rendere riconoscibile l’identità dei Licei, con particolare riferimento al Profilo educativo, culturale e professionale (PECUP), dell’area comune e dei distinti profili liceali • Promuovere la riflessione sul raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni, arricchirli e declinarli in coerenza con i Profili dei distinti percorsi liceali, il Piano dell’offerta formativa e l’autonoma progettazione degli insegnanti, al fine di sviluppare le conoscenze e le competenze degli studenti • Favorire la conoscenza diffusa dei processi organizzativi del sistema scolastico (quote di autonomia, potenziamento dell’offerta formativa, dipartimenti, comitato tecnico scientifico) • Attivare momenti di confronto con il territorio per realizzare “alleanze formative” con l’Università, ITS, IFTS, AFAM e con il mondo lavoro, delle professioni e della ricerca Tematiche/problematiche al centro delle iniziative di formazione/innovazione: Le seguenti azioni di formazione, progettate a cura delle istituzioni scolastiche in collaborazione con università, associazioni professionali e disciplinari ecc. rappresentano la lista delle iniziative “standard”, che possono essere arricchite con ulteriori idee da parte delle reti di istituzioni scolastiche proponenti. 1. Verificare i livelli di apprendimento in ingresso nei percorsi liceali e sviluppare azioni per il consolidamento delle conoscenze e delle competenze di base (italiano, matematica, lingua straniera) (*) 2. Sviluppare le didattiche atte al raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento delle classi del primo biennio 3. Rafforzare le competenze didattico/disciplinari dei docenti rispetto agli obiettivi contenuti nelle Indicazioni (*) 4. Il laboratorio come metodologia di apprendimento delle scienze (*) 5. La costruzione di materiale didattico multimediale (*) 6. Impostare la progettazione didattica al fine di sviluppare le competenze trasversali specifiche previste nel Profilo dei singoli percorsi liceali e le competenze trasversali identificate nelle aree (*) a. metodologica b. logico-argomentativa c. linguistica e comunicativa d. storico-umanistica e. scientifica, matematica e tecnologica.