Cibi e colori: l'influenza del colore sull'appetito
1. Cibi e colori: l'influenza del colore sull'appetito
Sara Minoli, Davide Saronni
Università degli studi di Milano-Bicocca
Corso di Teoria e Tecnologia della Comunicazione
Anno Accademico 2011-2012
Abstract:
L'esperimento di seguito presentato nasce dalla volontà di indagare in che misura il colore
del contesto influenza la percezione di un cibo, e quindi la sua appetibilità. A questo scopo
è stato somministrato un test in cui si richiedeva di scegliere la preferita tra coppie di
immagini raffiguranti gli stessi cibi, ma presentati con sfondo di colore diverso. Si è ricorso
al metodo del “Confronto a coppie” di Thurstone per ottenere le scale di preferenza degli
individui e poter comparare le differenze di genere. I risultati ottenuti hanno evidenziato
una preferenza notevole dei soggetti per il colore nero, in particolare da parte degli uomini, e
per il colore rosso e bianco da parte delle donne.
Keywords: Cibo, Colore, Percezione, Appetito
1. Introduzione
L'esperimento di seguito presentato nasce dalla volontà di indagare in che misura il colore del contesto
influenza la percezione di un cibo, e quindi la sua appetibilità. La questione può risultare interessante sia
nell'ambito della ristorazione, aiutando a individuare le associazioni di cibi e colori più adatti a rendere
più desiderabile una pietanza, sia a chiunque voglia imparare a mangiare e a vivere meglio.
Tra le varie discipline che si sono interessate a questo argomento, la psicologia cromatica afferma
che l'appetibilità di un cibo è inevitabilmente influenzata dai colori; in primis dal colore del cibo stesso,
ma anche dal colore del contesto in cui viene presentato. Di quest'idea sono anche la cromoterapia e i
cultori dello yoga, per i quali ogni colore possiede vibrazioni energetiche peculiari che agiscono sul
nostro inconscio, influenzando non solo le opposte sensazioni di fame e sazietà ma anche l'umore.
Partendo da questo concetto è stata stilata un'apposita lista che illustra le proprietà dei diversi colori [3].
Il rosso è considerato il colore dell'energia, della passione, e della sensualità. Alcuni studi hanno
dimostrato che questo colore stimola l'appetito e che la tavola apparecchiata in rosso consente
di digerire ed assimilare meglio il cibo. Ricercatori svizzeri dell'Università di Basilea hanno
2. inoltre recentemente scoperto che il colore rosso può agire sulla nostra fame inducendoci a
mangiare con misura[1]. È probabile infatti che il rosso, tradizionalmente associato a segnali di
pericolo o divieto, agisca sulla nostra mente come una sorta di freno, portandoci quindi e
fermarci prima di esagerare con bevande o alimenti.
L'arancione è associato all'energia del sole, all'entusiasmo, al fascino, alla felicità, alla creatività.
Essendo un colore caldo dovrebbe stimolare l'appetito ed essere trai colori preferiti.
Il verde è il colore della tranquillità e della natura. È un sedativo del sistema nervoso, aiuta a
combattere l'irritabilità e a rallentare la velocità di assunzione dei pasti.
Il nero ha una forte valenza erotica, ed è associato all'eleganza, alla formalità ed al mistero.
Solitamente ha una connotazione negativa (lista nera, umore nero), e nonostante
simbolicamente assorba ed annulli l'energia, è considerato come un colore molto raffinato.
Il blu ed il viola sono le tinte dell'equilibrio: gli alimenti che li contengono sono
considerati i migliori antidoti alla fame nervosa. Una spiegazione può essere dovuta al fatto che
queste tinte sono considerate meno appetitose. È raro trovare in natura alimenti di questo
colore. Ricercatori alimentari affermano che l'uomo fin dalla preistoria ha imparato ad evitare
gli alimenti blu, neri o viola, in quanto venivamo facilmente associati alla tossicità. Servire i cibi
in un contesto blu dovrebbe quindi far diminuire o persino perdere l'appetito [2].
Infine il bianco, emblema del candore e dell'eleganza, viene associato spesso alla leggerezza, agli
alimenti light, ed è quindi preferito dalle persone che si alimentano in modo sano e dai fanatici
della linea. Ci si attenderebbe quindi che sia preferito dalle donne.
Secondo Vito Teti, la percezione e la valutazione positiva o negativa di determinati colori possono
condizionare la preferenza o il rifiuto degli alimenti [4]. I colori eserciterebbero infatti una funzione
importante nelle nostre scelte gastronomiche, influenzandole in quanto essi sono associati a sensazioni
gradevoli o spiacevoli. Widmann, tuttavia, afferma in merito che la reazione al colore è sempre un
mezzo di espressione estremamente soggettivo [5]: i colori ricevono il loro contenuto emotivo dalle
esperienze e dalle associazioni soggettive, le quali possono risultare estremamente individuali.
In questo esperimento ci siamo proposti di indagare in che modo i colori con cui vengono
presentati i cibi, ne influenzano la appetibilità, prestando attenzione alle differenze di genere. A partire
dalle conoscenze sopracitate ci attendiamo che i colori caldi (rosso, arancione) e il bianco siano preferiti
a quelli freddi (verde, blu, nero) nella scelta dei cibi, ma data la scarsità di studi a riguardo e la
soggettività delle risposte, ci attendiamo che esse possano variare notevolmente.
2. Metodi
Al fine di raccogliere le preferenze degli individui abbiamo creato un test al computer, disponibile a tutti
e diffuso sul web tramite i principali social network. Hanno partecipato 50 soggetti in totale, 5 dei quali
hanno interrotto la procedura anticipatamente. Esclusi questi ultimi dal computo finale, i dati utili
provengono da un totale di 45 soggetti (23 maschi e 22 femmine), appartenenti ad una fascia di età
compresa fra i 21 e i 30 anni, nessuno dei quali era a conoscenza delle ipotesi sperimentali.
L'esperimento consisteva nel somministrare a random 62 quesiti, ogni quesito costituito da una
coppia di immagini raffiguranti lo stesso alimento (un piatto di pasta, uno di riso, uno di carne e un
dolce), ma presentato in un'ambientazione caratterizzata da un colore dominante differente. Il piatto e
la tovaglia variavano nei colori arancione, bianco, blu, nero, rosso e verde. Per ognuna delle 4 immagini
venivano dunque presentate, a coppie e in ordine casuale, 6 possibili ambientazioni cromatiche , in
tutte le combinazioni possibili.
3. Immagini utilizzate nel test (carne, pasta, riso, dolce),
ed esempi di ambientazioni cromatiche.
Ai soggetti veniva chiesto inizialmente di dichiarare il proprio genere (maschio o femmina), dopodiché
di scegliere, per ogni coppia, quale delle due immagini preferivano. Lo scopo ultimo era quello di
formulare delle scale di gradimento a partire dalle preferenze dei soggetti, utilizzando il caso V del
metodo del confronto a coppie di Thurstone.
Le operazioni eseguite sono state le seguenti:
• Confronto di ogni stimolo di riferimento con i rimanenti n-1 stimoli
• Realizzazione delle matrici di frequenze n x n
• Realizzazione delle matrici delle proporzioni
• Realizzazione delle matrici dei punti z
• Calcolo della media di ogni colonna delle matrici dei punti z
• Riordino e rappresentazione della scala psicologica ottenuta
Abbiamo ripetuto queste operazioni considerando separatamente prima i dati appartenenti ai soggetti di
sesso maschile e poi i dati appartenenti a quelli di sesso femminile. Successivamente i due gruppi di scale
così ottenuti sono stati analizzati e confrontati tra loro.
3. Risultati
Per n=6 stimoli sono state composte n(n-1)/2 coppie, ovvero 15 coppie.
14. 4. Discussione e Conclusioni
Dall'analisi dei grafici ottenuti è evidente come i giudizi maschili siano sostanzialmente lineari e in
accordo fra loro. Innanzitutto è indiscussa la preferenza del nero come colore d’accompagnamento ai
cibi. Il rosso è il secondo colore preferito, ma con valori decisamente più bassi rispetto al nero. Per
quanto riguarda il servizio del dolce oltre al nero è stato preferito il bianco, tinta che insieme
all’arancione si è collocata in una fascia intermedia di preferenza. Colori quali il verde e il blu sono stati
infine i meno apprezzati.
Non altrettanto lineari si sono rivelati i giudizi femminili. I colori preferiti sono stati il bianco, il
nero e il rosso. Il bianco è stato prediletto in tutte le portate con un evidente calo però in
corrispondenza della pasta. Il nero analogamente al caso dei soggetti maschi è stato oggetto di alta
preferenza in tute le portate, con esclusione del dolce. Il colore rosso, invece, è stato apprezzato
associato alla pasta, alla carne e al dolce, ma non al riso. Anche nei soggetti femminili i colori blu e
verde hanno riscontrato poco successo.
I risultati hanno quindi confermato parzialmente le ipotesi di partenza, infatti le donne hanno
preferito il bianco, facilmente associabile alla leggerezza, quindi agli alimenti light, e il rosso, colore
caldo che stimola l'appetito, ma con misura [1].
Anche per quanto riguarda il verde e il blu le ipotesi sono state confermate, infatti questi colori hanno
registrato i punteggi di scelta più bassi.
I colori che hanno invece ottenuto risultati inattesi sono stati il nero e l'arancione.
Il nero ha infatti registrato elevate preferenze soprattutto tra gli uomini, ma anche tra le donne, forse
proprio grazie alla carica erotica e misteriosa che porta in sé. Relativamente all'arancione, pur essendo
un colore caldo, non è stato prescelto nella misura prevista.
In conclusione, da questo studio è emerso che per rendere più appetibile una pietanza, è
preferibile presentarla accompagnata da un contesto caldo, come può essere il caso del rosso, ma anche
da un contesto neutro come il bianco (che infonde la sensazione di alimentarsi in modo sano), oppure
da uno elegante come il nero (che stimola l'erotismo).
Questi risultati andrebbero tuttavia ulteriormente comprovati con ulteriori studi.
References
[1] Genschow, O., Reutner, L., Wanke, M., The color red reduces snack food and soft drink
intake, Appetite, Volume 58, Issue 2, April 2012, Pages 699–702
[2] Johnson, D., Color Psychology. Do different colors affect your mood?, 2008
[3] Sicurelli, R., Cibo sesso e magia, Editing, 2003
[4] Teti, V., Il colore del cibo. Geografia, mito e realtà dell'alimentazione mediterranea,
Ed. Meltemi (Gli argonauti), Roma, 1999
[5] Widmann, C., Il simbolismo dei colori, Ed. Scientifiche Ma.Gi., Roma, 2000.