2. La Cassazione ha affermato che “l'applicazione delle misure di prevenzione
degli infortuni sul lavoro sottendono ... allo scopo di evitare che l'errore
umano possibile e, quindi, prevedibile, influente su di una condotta
lavorativa diversa da quella corretta, possa determinare il verificarsi di un
infortunio. Se tutti i dipendenti fossero sempre diligenti, esperti e periti
non sarebbe necessario dotare i luoghi di lavoro e le macchine di sistemi
di protezione” ( Corte di Cassazione - Sezione IV Penale - 7 giugno 2010
n. 21511). E se tutti fossero sempre diligenti, esperti e periti non sarebbe
neanche necessario
informare, formare, addestrare, con
aggiornamenti periodici, i lavoratori, ma anche i preposti e i dirigenti.
Ma così non è: non tutti sono diligenti-esperti-periti e anche chi lo è ha la
tendenza a sottovalutare l'importanza dell'attenzione ininterrotta alla
sicurezza e all'igiene del lavoro. Diventa dunque obbligatorio, nonché
fondamentale, garantire a tutti i lavoratori, ma anche ai dirigenti e ai
preposti, una formazione adeguata e idonea.
3. L’Accordo S.R. prevede nella formazione dei
dirigenti e dei preposti un modulo sulle
tecniche di comunicazione e la gestione dei
conflitti.
Si tratta di una formazione di tipo non tecnico,
volta a sviluppare quelle capacità trasversali
dell’individuo che solo apparentemente
divergono dagli obiettivi di sicurezza.
4. NON-TECHNICAL SKILLS
Le NTS sono competenze cognitive e
sociali complementari alle competenze
tecniche,
che
contribuiscono
all’attivazione di performance lavorative
sicure e efficaci.
Abilità che gli operatori migliori mettono in atto per il raggiungimento di
performance di elevato livello e che la maggior parte di noi utilizza nelle
cosiddette «giornate fortunate»
5. NON-TECHNICAL-SKILLS
CONSAPEVOLEZZA SITUAZIONALE: Raccogliere informazioni; interpretare le
informazioni raccolte; anticipare stati futuri
DECISION-MAKING: Definire problemi; considerare opzioni; selezionare e
implementare opzioni
COMUNICAZIONE: Inviare info chiare e concise; ricevere info; ascoltare;
identificare barriere alla comunicazione
TEAMWORK: Supportare gli altri; risolvere conflitti; Scambiare info; coordinare
attività
LEADERSHIP: Uso dell’autorevolezza, pianificare e definire priorità; gestire
carichi di lavoro e risorse
GESTIONE DELLO STRESS: Identificare sintomi di stress; riconoscere effetti
dello stress; implementare strategie di coping
FRONTEGGIARE LA FATICA: Identificare sintomi della fatica; riconoscere gli
effetti della fatica; implementare strategie di coping
6. La Comunicazione
in ambito di sicurezza nei luoghi di
lavoro
Più dell’80% delle cause
degli incidenti può essere
attribuita a fattori umani,
che sappiamo non possono
essere eliminati.
James
Reason
(1997)
teorizzò il modello
«Swiss-cheese»,
per
cui
gli
incidenti
solitamente sono causati da
una sequenza di falle
presenti nelle difese di
un’organizzazione.
Forlani Luciana – Responsabile della formazione - Counselor
6
7. 626 vs 81
Art. 3 – Misure generali di tutela
Comma 1 lett. f)
rispetto dei principi ergonomici
nella concezione dei posti di lavoro,
nella scelta delle attrezzature e nella
definizione dei metodi di lavoro e
produzione, anche per attenuare il
lavoro monotono e quello ripetitivo
Art. 15 - Misure di tutela
Comma 1 lett. d)
rispetto dei principi ergonomici
nell'organizzazione del lavoro,
nella concezione dei posti di
lavoro,
nella
scelta
delle
attrezzature e nella definizione dei
metodi di lavoro e produzione, in
particolare al fine di ridurre gli
effetti sulla salute del lavoro
monotono e di quello ripetitivo.
10. Le figure professionali della sicurezza
DATORE DI LAVORO
DIRIGENTE
PREPOSTO
LAVORATORI
ASPP e RSPP
RLS
MEDICO COMPETENTE
ADDETTI AL NUCLEO GESTIONE EMERGENZA
PROGETTISTI, FABBRICANTI, FORNITORI, INSTALLATORI
10
11. IL RUOLO DEL
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
•accedere ai luoghi di lavoro
•promuovere misure idonee
•formulare osservazioni all’organo di vigilanza
•fare proposte
•avvertire il responsabile
•far ricorso all’organo di vigilanza
•richiedere la riunione di prevenzione nelle aziende
con < 15 addetti...
12. Il ruolo del dirigente
- Potere di disposizione, coordinamento e
controllo, che si estendono all’intera azienda
o a una parte di essa
- Autonomia nei confronti del datore di lavoro,
sicchè quest’ultimo non opera una vigilanza
immediata nei suoi confronti
- Elevata discrezionalità con la quale può
assumere le sue decisioni
13. Il ruolo di dirigente comporta:
Non solo l’assunzione di decisioni di pianificazione e di
gestione per garantire l’ottenimento di risultati in
linea con gli scopi aziendali,
Ma anche il coordinamento, la guida di un gruppo di
persone, rappresentato dalle risorse umane a
disposizione dell’azienda e della parte di azienda
sotto la sua responsabilità.
Nell’espletare il suo ruolo quindi è fondamentale che
egli abbia a disposizione strumenti in grado di
comunicare efficacemente con gli altri.
15. CHE COSA E’ LA
COMUNICAZIONE?
E’ un processo di scambio di informazioni e di
influenzamento fra due o più persone che
avviene in un determinato contesto.
• SINTASSI
Cioè lo studio dei rapporti tra i simboli
• SEMANTICA
Cioè lo studio del significato dei
simboli e delle loro relazioni
• PRAGMATICA Cioè lo studio degli effetti prodotti sul
comportamento dall’utilizzo del linguaggio e delle sue
implicazioni semantiche
17. La comunicazione è….
Dimensione psicologica costitutiva di ogni
essere umano
Una attività sociale
Una risposta a bisogni di tipo fisico
Contribuisce a formare e consolidare il nostro
senso di identità
E’ una attività prevalentemente cognitiva
17
18. Elementi di un processo
comunicativo efficace
-
Chi è il nostro interlocutore
Qual è il nostro obiettivo
Contesto
Tempo
Ascolto
Storia della relazione
Ruolo
19. LA COMUNICAZIONE FINALIZZATA
Ogni azione di comunicazione è rivolta ad un
interlocutore.
È finalizzata ad un risultato.
Vedere accogliere le proprie idee è
l’aspettativa di ognuno.
19
20. PER UNA COMUNICAZIONE
FINALIZZATA EFFICACE SI DEVE:
•
Conoscere i punti di forza di ciò che si vuole
comunicare.
•
Essere in grado di stimolare e quindi di esplorare
il potenziale interesse per l’argomento da parte
dell’interlocutore.
•
Saper scegliere la modalità di comunicazione più
idonea in relazione al destinatario.
•
Saper collocare l’informazione nella sfera delle
aspettative dello stesso.
20
21. SAPER ASCOLTARE…
ASCOLTARE IL PUNTO DI VISTA DELL’INTERLOCUTORE ANCHE
SE E’ DIVERSO DAL PROPRIO
GUARDARE L’INTERLOCUTORE
NON PENSARE A COME RIBATTERE MENTRE TI STANNO
ANCORA PARLANDO
NON GIUDICARE PRIMA DI AVER CAPITO
NON INTERROMPERE - LASCIA CHE L’ALTRO SVILUPPI IL
PROPRIO PENSIERO
FARE DOMANDE PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI, SE E’
NECESSARIO PER CAPIRE
FARE SINTESI PER VERIFICARE LA COMPRENSIONE
ASCOLTARE ATTIVAMENTE:
- NON SALTUARIAMENTE
- NON SUPERFICIALMENTE
21
22. I 5 ASSIOMI DELLA
COMUNICAZIONE
Costituiscono i famosi presupposti da cui si è sviluppata la
“PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE”
(P. Watzlawick)
22
24. I cinque assiomi della
comunicazione
1. L’impossibilità di non comunicare.
Il comportamento è comunicazione; non è possibile non avere un comportamento, quindi è impossibile
non comunicare.
2. Livelli comunicativi di contenuto e di relazione.
Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto (una notizia, una informazione, un dato…) e di
relazione (un comando, un’istruzione, un avvenimento…) di modo che il secondo classifica il primo.
3. La punteggiatura della sequenza di eventi.
La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i
comunicanti (se si prende in considerazione il punto di vista dell’uno o quello dell’altro; es.: <<Lo
picchio sempre perché lui si ubriaca>> - <<Bevo per dimenticare di avere una maglie isterica>>).
4. Comunicazione numerica e analogica.
Il linguaggio digitale (digitale, verbale) ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia,
ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, ; il linguaggio analogico (il
linguaggio non verbale) invece non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia
ambiguo la natura delle relazioni.
5. Interazione complementare e simmetrica.
Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati
sull’uguaglianza o sulla differenza (da una parte rapporti paritetici, paritari, democratici, dall’altra
rapporti fondati sulla autorità/subordinazione).
.
24
25. -1In una relazione tra persone non è mai
possibile
non
atteggiamento,
costituisce
comunicare,
dunque
comportamento
per
l'altro
una
o
ogni
silenzio
precisa
comunicazione.
IL COMPORTAMENTO NON HA OPPOSTO.
25
26. -2-CONTENUTO E RELAZIONE
In ogni comunicazione ci sono due livelli :
CONTENUTO
La notizia oggettiva in sè, il dato,
l’informazione, l’opinione
RELAZIONE
Il modo soggettivo di interpretare la
notizia rispetto al suo significato
relazionale.
Il livello relazionale è una
METACOMUNICAZIONE:
UNA COMUNICAZIONE SULLA COMUNICAZIONE
28. 3) Il senso della comunicazione, nonché il suo
significato, dipendono dalla punteggiatura che
viene fatta dagli interlocutori, o che viene
tracciata
da
un
osservatore
esterno.
28
29. 4) Si può comunicare sia a livello verbale, che
attraverso gesti, comportamenti nonché con
l'uso del tono, del timbro e del ritmo della
voce.
29
30. 5) Gli scambi comunicativi tra due o più
persone possono essere simmetrici (qualora
siano basati sull'uguaglianza) o complementari
(nel
momento
in
cui
sono
basati
sulla
differenza).
30
33. PERCEZIONE
Processo attraverso cui elaboriamo gli stimoli
proveniente dall’ambiente in modo per noi significativo
e utile a rappresentare/definire il nostro rapporto con
l’ambiente esterno.
E’ IL “FILTRO”
TRA NOI E IL MONDO
34. La percezione crea una nostra “mappa del mondo” in
base alla quale affrontiamo e reagiamo al mondo
La nostra “mappa del mondo”
non è il mondo oggettivo
La nostra “mappa del mondo” è tendenzialmente
autoconfermante (es. Bavelas)
38. qualche definizione
Fonte di trasmissione: chi comunica
Messaggio: oggetto della comunicazione
Veicolo di trasmissione: mezzo usato per
comunicare
Canale: strada attraverso cui passa la
comunicazione
Strumento di ricezione: mezzo con il quale si
raccoglie il messaggio
Destinatario: persona alla quale indirizziamo il
messaggio
Interferenza: tutto ciò che ostacola la trasmissione
e la ricezione di un messaggio
38
41. Il Cervello
EMISFERO SINISTRO
(logica/matematica)
Cosa dico
Parole
Sviluppo capacità
linguistiche
Regole grammaticali
Sintassi
Digitale
Domande dirette
Analisi sequenziale
EMISFERO DESTRO
(emozioni/creatività)
Come lo dico
Immagini
Linguaggio semplice
Paraverbale e CNV
Analogico
Analisi globale
Intuito
Ritmo e forma
Immagine complesse
41
42. MODALITA’ PERCETTIVE
Persona visiva
Persona auditiva
Persona cinestesica
Ciascuno di noi ha, in ogni momento, una modalità percettiva
dominate (Bandler e Grinder la definiscono sistema
rappresentazionale):”Quando si entra per la prima volta in
contatto con una persona, questa persona probabilmente
penserà in uno dei tre principali sistemi rappresentazionali.
Questo significa che, internamente, genererà certe immagini
visive, oppure proverà certe sensazioni, oppure parlerà a se
stessa udendo certi suoni.”
43. PERSONA VISIVA
Gordon Rattray Taylor (scrittore scientifico): “Ricordo chiaramente
che quando andavo a scuola non avevo alcuna difficoltà con la
geometria, poiché riuscivo a ricordarmi le figure e a ricavare da
esse la prova del teorema. Al contrario, trovavo estremamente
difficili l’algebra e il calcolo, e riuscivo a ricordare solo quelli
parti che potevano essere rappresentate graficamente. Ricordo
distintamente il lampo d’illuminazione che mi colpì quando, dopo
un’incomprensibile descrizione di formule algebriche per una
parabola, il professore disegnò un diagramma alla lavagna, e mi
mostrò cosa succedeva.”
“Vedo il punto del tuo discorso”, “Quest’idea mi sembra
buona”, “Ora voglio solo avere un’immagine generale… Ci
focalizzeremo sui dettagli più avanti”, “Sì, è chiaro come il
sole”, “Ho avuto un’illuminazione”, “Il mio punto di vista è…”
44. PERSONA AUDITIVA
Howard Gardner (scrittore): “Quando parlo (nel
microfono), mi sembra di seguire quello che mi detta
una voce interna – cioè, non vedo alcuna parola di
fronte a me, ma sento quello che sto per dire e mi
trovo a riprodurre praticamente i suoni delle parole
con la mia lingua.”
“Dimmi ancora una volta cosa intendi… non sono sicuro di
averti sentito bene prima”, “Quest’idea suona bene”
45. PERSONA CINESTESICA
Andre Agassi (campione di tennis): “Trovarsi al match
point? L’unico senso che hai è la sensazione, ed è
interiore. Non ci sono orecchie, non ci sono occhi,
non c’è gusto, c’è solo sensazione. E’ come se il tuo
corpo… quando stai per colpire la palla con il tiro che
deciderà il vincitore del campionato… se ti facessi
esplodere la spalla mentre stai per avere il contatto,
non lo sentiresti neanche.”
“Ho capito il senso di quello che intendi”, “Sento che questa è
una buona idea”, “Non riesco ad afferrare questo concetto”, “E’
il tipo di persona che riesce a prendere un’idea e portarla a
compimento”, “Quest’idea è solida”
46. I SEGNALI D’ACCESSO
Verbale
Para verbale
Non verbale
Parla velocemente
Visivo
Auditivo
chiaro, scuro, immagine,
quadro, cristallino,
vedere, messa a fuoco,
limpido, brillante, colori,
visibile, osservare,
scrutare, …
ascoltare, dire, sentire,
parlare, musicale,
suonare bene/male,
campanello d’allarme,
cacofonico, …
Citazioni “…”
Cinestesico
sentire, provare, caldo,
freddo, pesante,
concreto, pungente,
toccare con mano, puzza
Volume alto
Postura eretta
Assenza di pause
Gestualità ampia e descrittiva
Ritmo serrato
Respirazione toracica veloce e/o apnea
Tono acuto (tendente
al falsetto)
Occhi verso l’alto
Volume medio
Postura inclinata lateralmente (testa a
cornetta nell’ascolto)
Mono tono
Gestualità altezza orecchie e bocca
Ritmo ripetitivo e
cadenzato (oppure
modulazioni)
Si tocca il volto mentre ascolta
Respirazione regolare
Occhi lateralmente verso le orecchie
Parla lentamente
(molte pause)
Postura rannicchiata
Volume basso
Gestualità ridotta, mani e braccia
spesso incrociate
Tono caldo e
Respirazione diaframmatica profonda
47. Il linguaggio “digitale”
Il linguaggio DIGITALE (linguaggio del
CONTENUTO) ha una SINTASSI logica complessa
ed efficace, adatta a scambiarsi una gran massa
di informazioni, ma manca di una SEMANTICA
adeguata a definire il tipo di relazione esistente
fra chi comunica.
INFORMAZIONI
E DATI
47
48. Il linguaggio “analogico”
Il linguaggio ANALOGICO (linguaggio della
RELAZIONE) ha una SEMANTICA ricca e
sofisticata, ma manca di una SINTASSI
appropriata alla definizione non ambigua delle
relazioni.
EMOZIONI E
ATTEGGIAMENTI
INTERPERSONALI
48
49. Qualche suggerimento …
Distinguere i fatti dalle inferenze
Usare gli eufemismi con parsimonia
Usare il linguaggio emotivo con moderazione
Evitare il linguaggio equivoco
Diffidare delle valutazioni statiche
49
50. Comunicazione verbale e non verbale
Studi di Albert Mehrabian
FORMAZIONE DELLE OPINIONI
7%
PAROLE
38%
MODO DI PARLARE
55%
LINGUAGGIO DEL CORPO
50
52. La comunicazione non verbale :
sistema di comunicazione sociale complesso ed
elaborato
strettamente legata ad un contesto
influenzata da fattori culturali (es: cultura
giapponese,del silenzio e della distanza; cultura
latina,della parola e della vicinanza )
svolge svariate funzioni
utilizza canali autonomi e ben definiti
52
53. Funzioni della comunicazione non verbale
Esprimere emozioni
Comunicare atteggiamenti interpersonali
Presentare se stessi
Sostenere , modificare , completare , sostituire il
discorso
53
54. Elementi della comunicazione non verbale
Le espressioni
La prossemica ( distanza – vicinanza fra gli individui )
La postura
La gestualità
La prosodia ( elementi paralinguistici )
54
55. Le espressioni del volto hanno la funzione di
comunicare le emozioni e gli atteggiamenti
interpersonali
Sopracciglia : forniscono un costante commento al
discorso.
Sguardo : rivela soprattutto l’intensità dell’emozione.
Posizioni del capo,atteggiamento di labbra,bocca ,
mento : sostengono ed accompagnano il discorso.
55
57. Orientazione
Orientazione fianco a fianco :
indica un
certo grado di intimità ed anche atteggiamenti
cooperativi.
Orientazione frontale :
è utilizzata in
situazioni più formali ed in cui si tende a stabilire un
rapporto gerarchico, indica anche atteggiamenti
competitivi.
57
58. La postura può riflettere:
Uno stato d’animo
Un atteggiamento
Il ruolo o status sociale
L’immagine che si ha del proprio corpo
58
59. GESTI E MOVIMENTI
Le gestualità è collegata al movimento
Esistono gesti spontanei, universali e innati, e gesti
appresi, con un valore convenzionale tipico di un
determinato background culturale, che assumono il
loro significato in determinati contesti
59
60. USO DELLA VOCE
E’ il canale su cui si esercita un minor controllo
Rivela in modo più veritiero i reali stati emotivi e gli
atteggiamenti interpersonali
Può diventare una delle caratteristiche di una
persona ( sesso,età,provenienza geografica)
60
61. “ Con il tono giusto si può dire tutto, con quello
sbagliato non si può dire nulla “
( George Bernard Shaw )
61
62. DIFFERENZE CULTURALI DELLA C.N.V.
Comportamento
Sorridere
ascolta
mentre
Interpretazione
italiana
Interpretazione in
altre culture
si Generico accordo o In
Giappone
può
comprensione di quello indicare disaccordo ma
che viene detto
timidezza
nel
manifestarlo
Guardare dritto negli Segno di franchezza In Estremo Oriente o
occhi mentre si ascolta ed attenzione
nei paesi arabi fissare
un uomo=sfida, una
donna=proposta
erotica.
62
63. …………………………………………………….
Comportamento
Interpretazione
italiana
Interpretazione in
altre culture
In Cina segno di attenzione
In Giappone ci si guarda di
tanto in tanto ma mai durante
un commiato
Tenere gli occhi abbassati
Segno di disattenzione
In Giappone forma di rispetto
per
comunicare
che
l’attenzione è massima
In molte culture euroasiatiche
e
africane
rispetto
del
subordinato nei confronti di
un superiore
63
64. …………………………………………
Comportamento
Interpretazione
italiana
Alzare gli occhi al cielo unito In
Sicilia
assume
ad un leggero click della significato di negazione
lingua
Muovere
la
testa Negazione
ripetutamente da dx a sx
Interpretazione in
altre culture
un Stesso significato in alcune
aree
del
Mediterraneo
orientale
In India, nello Sry Lanka “si”
Nello Sry Lanka “ No “
Muovere la testa dall’alto “Si”
verso il basso
64
65. ……………………………………………….
Comportamento
Interpretazione
italiana
Mettere entrambe le mani in Estrema informalità
tasca
Interpretazione
altre culture
in
In Cina posizione non
accettata,è offensiva
In Turchia può portare al
licenziamento
Inchinarsi
Usato solo in contesti In Giappone esiste una
ufficiali
per
esprimere tipologia estremamente
rispetto e stima
variegata di inchini
Stringere la mano in maniera
molto decisa
Dimostra sincerità e “virilità”
In Oriente la stretta di mano è
decisamente inusuale
65
66. ……………………………………………….
Comportamento
Usare la mano sinistra
Interpretazione
italiana
Interpretazione in
altre culture
Nessun
significato Nella cultura araba la mano
particolare, da evitare solo sinistra è impura e quindi va
nella stretta di mano
considerata come inesistente
Sollevare indice e medio Segno di vittoria
della mano destra a “ V “
Tenere il pugno chiuso ed il Ok,d’accordo (
pollice volto verso l’alto
statunitense )
In Inghilterra “vittoria” se il
dorso della mano è rivolto
verso chi parla, un insulto se
rivolto verso chi ascolta
di
origine In
Estremo
Oriente
significato minaccioso
In Brasile “grazie”
In Indonesia “dopo di te”
66
67. ………………………………………………
Comportamento
Interpretazione
italiana
Interpretazione in
altre culture
Tenere pollice ed indice uniti Ok,d’accordo
a formare una O
Nei paesi slavi significato
minaccioso
Far oscillare dal basso verso “ Ma cosa dici? “
l’alto la mano rivolta verso
l’alto con le dita raccolte a
grappolo
In
Turchia
significa
“
ottimo,eccellente”
soprattutto se rivolto ad una
donna
Colpire oscillando dal basso “ fila via “
con la mano destra la
sinistra
tenuta
ferma,tenendo le due mani a
taglio
In
Turchia
significato
decisamente
volgare
soprattutto se riferito ad una
donna
67
68. …………………………………………………..
Comportamento
Interpretazione
italiana
Interpretazione in
altre culture
Mostrare il pugno con il “ Ti ho rubato il naso”(detto In Turchia “ Vai a quel
polpastrello del pollice che ai bambini)
paese…”
sbuca tra indice e medio
Stringere la mano a pugno Invito
a
rivolto
verso
l’alto,con riassumere
l’avambraccio teso
stringere,a In Turchia volgare insulto
sessuale
Accavallare le gambe
significato Nei paesi arabi vivono
questo gesto come se si
comunicasse disprezzo od
invito ad andarsene
Nessun
particolare
68
69. ……………………………………………
Comportamento
Interpretazione
italiana
Togliersi
le
scarpe
in Gesto
maleducato
presenza di altre persone
irrispettoso
Soffiarsi il naso
E’
permesso
discrezione
ma
Interpretazione in
altre culture
ed Nelle culture scandinave ed
in quelle medio ed estremoorientali gesto naturale che
indica relax e rispetto
con In
Giappone
gesto
irrispettoso e volgare(il muco
viene tamponato con un
fazzoletto) così come in
Turchia( il muco viene
inspirato,anche
rumorosamente,
ed
inghiottito)
69
70. Il buon comunicatore….
Entra in campo la totalità della persona con l’attivazione
cosciente di tutte le sue facoltà
70
71. Per concludere...
RIDUCE LE CONSEGUENZE
NEGATIVE PRODOTTE DA
UNA SITUAZIONE CRITICA
LA COMUNICAZIONE
EFFICACE
AUMENTA I VANTAGGI
DI UNA SITUAZIONE
FAVOREVOLE
71
73. Tutto si impara, anche a comunicare…
Incompetenza inconscia: non conosciamo quello che non
sappiamo. Esempio : vogliamo imparare a guidare la macchina.Non ne
abbiamo alcuna esperienza
Incompetenza conscia: conosciamo quello che non sappiamo.
Saliamo sulla macchina e cominciamo ad usare i comandi.Andiamo
sicuramente a sbattere al primo o uno dei primi ostacoli
Competenza
conscia:
agiamo
su
quello
che
non
sappiamo,andiamo
a
scuola
guida.Facciamo
il
nostro
esercizio,ripetendolo con grande attenzione e sforzo consapevole per
acquisire la capacità richiesta
Competenza inconscia: non abbiamo bisogno di pensare se
sappiamo.La capacità diventa automatica a livello inconscio.Sappiamo
guidare senza neanche pensarci.Corriamo agevolmente lungo le strade
del mondo
73
74. Per raggiungere i propri obiettivi...
NELLA VITA PERSONALE(MA ANCHE
PROFESSIONALE), QUINDI, È
DETERMINANTE...
74
76. Per essere ascoltati…
“ Quando lasci i vestiti per casa invece di metterli a posto io
mi innervosisco perché ho bisogno di più ordine negli spazi
che condividiamo. Potresti,per favore, prendere le tue cose
e metterle in camera tua? “
• Osservazione dei fatti ( senza giudizi moralistici )
• Espressione dei nostri bisogni e valori,su ciò che si
sente
• Quale bisogno esiste all’origine dei nostri
sentimenti
• Richieste precise e concrete
76
77. Vantaggi di un ascolto efficace
-Abbassa il livello emotivo, riduce stress e tensioni
-Fornisce informazioni
- Aumenta l’autostima
- Maggiore produttività
- Riduce le incomprensioni, favorendo rapporti più
profondi e soddisfacenti
77
78. Mediamente viene utilizzato solo il
del potenziale di ascolto
25%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
ascoltare
parlare
leggere
scrivere
10%
5%
0%
78
79. Non potresti solo ascoltare ?
Quando ti domando d’ascoltarmi e tu cominci a darmi
dei consigli,non fai quello che ti ho chiesto. Quando ti
domando di ascoltarmi e inizi a dirmi perché non
dovrei sentirmi in quel modo,calpesti i miei
sentimenti.Quando ti chiedo d’ascoltarmi e tu credi di
dover fare qualcosa per risolvere il mio problema, non
mi aiuti,anche se può sembrare strano.
79
80. PER ASCOLTARE …. OCCORRE
FARE DOMANDE
Non usare
“Perché?”
“Sono confuso”
“Perché sei confuso?”
“Perché non capisco
proprio”
“Ho preso questa
decisione, ed è
definitiva”
“Perché?”
“Perché sì”
Usare “Cosa?” (o sue
varianti “Chi?”, “Quali?”,
“Quando?”, “Dove?”,
“Come?”)
“Riguardo a cosa, in
particolare, sei confuso?”
“In che senso sei confuso?”
“Cosa ti ha spinto a farlo?”
“Cosa ti impedisce di farlo?”
80
81. DOMANDE DEL TIPO “COSA?”
Non sono sicuro di averne bisogno al momento.
Di cosa, in particolare, non sei sicuro?
Non posso farlo, ora.
Cosa ti impedisce di farlo ora? Qual è la cosa peggiore che potrebbe
capitare se lo facessi ora?
Richiamami fra circa un mese.
In che modo la situazione sarà diversa fra un mese?
Non so (esprimendo confusione o incertezza)
E se lo sapessi, cosa pensi che risponderesti?
Non posso permettermelo.
In che circostanze pensi che potresti permettertelo?
Non ci credo.
A cosa, in particolare, non credi? Cosa potrebbe farti cambiare idea?
Non mi interessa ora.
Quando pensi che potrebbe interessarti?
Forse dopo il primo dell’anno.
In che cosa sarà cambiata la situazione allora?
81