SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  51
IL PROCESSO DI AUDIT DEI
SISTEMI DI GESTIONE
DELL’ENERGIA




                           1
Breve ripasso: gli audit interni
L'organizzazione deve effettuare ad intervalli pianificati audit interni per
   stabilire se il sistema di gestione per la qualità
    •      è conforme ai requisiti della norma e del sistema di gestione per la
           qualità,
    •      è stato efficacemente attuato e mantenuto aggiornato.
Deve essere pianificato un programma di audit interni che tenga conto
  dello stato e dell'importanza dei processi e delle aree oggetto di verifica,
  oltre che dei risultati di precedenti verifiche ispettive.
Devono essere stabiliti i criteri, l'estensione, la frequenza e le modalità delle
  verifiche ispettive.
La scelta dei valutatori e la conduzione degli audit interni devono
   assicurare l'obiettività e l'imparzialità del processo di verifica. I
   valutatori non possono effettuare verifiche sul proprio lavoro.


                                                                                    2
IL PROCESSO DI AUDIT
Ripasso concetti principali e terminologia




                                             3
Breve ripasso: le verifiche ispettive interne



I responsabili delle aree sottoposte a verifica ispettiva devono
    assicurare che vengano adottate, senza indebiti ritardi, le
    azioni necessarie per eliminare le non conformità
    rilevate e le loro cause. Le azioni successive devono
    prevedere la verifica dell'attuazione delle azioni
    predisposte e la comunicazione dei risultati di questa
    verifica.




                                                                   4
Audit Interni (di 1° parte)


Audit interni: o “Audit di prima parte”
sono eseguiti periodicamente dalla Direzione Aziendale o per conto
  della stessa da personale che abbia idonee competenze e che
  sia indipendente dall’attività sottoposta ad audit.

Sono eseguiti a fronte di:
• Norma di riferimento
• Prescrizioni aggiuntive del sistema di gestione




                                                                     5
Audit Esterni (di 2° parte)
Audit esterni “Audit di seconda parte"

sono effettuati sul sistema di gestione qualità di un fornitore al fine del
  suo inserimento tre i fornitori qualificati o del mantenimento di tale
  condizione.

Sono eseguiti a fronte:
• Della norma di riferimento concordata contrattualmente
• Di specifiche prescrizioni contrattuali




                                                                              6
Audit Esterni (di 3° parte)

Audit esterni “Audit di terza parte”

sono effettuati da organismi di audit esterni indipendenti, quali quelli
  che rilasciano certificazioni di conformità ai requisiti della ISO
  50001 e della ISO 14001 su un Sistema di Gestione ai fini della
  certificazione del sistema stesso o di sorveglianza per il
  mantenimento della certificazione o dell’accreditamento.

Sono eseguiti a fronte:
• Della norma di riferimento


                                                                           7
Introduzione: Il ruolo dell’auditor
              IL RUOLO DELL’AUDITOR




In generale l'auditor è una

“persona che ha competenza per effettuare un
audit”
(ISO 19011 cap. 3.8)




N.B.: competenza = dimostrate caratteristiche personali e
dimostrata capacità di saper utilizzare conoscenze e abilità
                                                                              8
LA NORMA UNI EN ISO 19011 fornisce linee guida su :
 principi dell’attività di audit (punto 4)
 gestione di un programma di audit (punto 5)
 attività di audit (punto 6)
 competenza e valutazione degli auditor (punto 7)


APPROCCIO PER PROCESSI :
L’audit è un processo, con i relativi :
 Obiettivi
 Risorse
 Fasi di realizzazione
 Criteri di analisi, verifica e miglioramento
                                                      9
Audit – Terminologia ISO 19011
Processo sistematico, indipendente e documentato per ottenere EVIDENZE DELL’AUDIT
e valutarle con obiettività, al fine di stabilire in quale misura i CRITERI DELL’AUDIT sono
stati soddisfatti
 CRITERI DELL’AUDIT: insieme di politiche, procedure o requisiti utilizzati come riferimento
 EVIDENZE DELL’AUDIT: registrazioni, enunciazioni di fatti o altre informazioni che sono pertinenti
 ai criteri dell’audit e verificabili.




Audit Combinati e Congiunti
 Quando i sistemi di gestione (…) vengono sottoposti contemporaneamente
  all'audit, questo viene definito "audit combinato”
 Quando due o più organismi di audit eseguono congiuntamente un audit su di
  un'unica organizzazione oggetto deIl'audit, questo viene definito "audit congiunto".



                                                                                                       10
TERMINI E DEFINIZIONI
RISULTANZE DELL’AUDIT
 Risultati della valutazione delle evidenze dell'audit raccolte
  rispetto ai criteri di audit - NOTA: Le risultanze dell'audit possono
  indicare conformità o non conformità rispetto ai criteri di audit, o
  segnalare opportunità di miglioramento.

CONCLUSIONI DELL’AUDIT
 Esito di un audit fornito dal gruppo di audit dopo aver preso in
  esame gli obiettivi dell'audit e tutte le risultanze dell'audit.

COMMITTENTE DELL’AUDIT
 Organizzazione o persona che richiede un audit - NOTA: Il
  committente può essere l'organizzazione oggetto dell'audit o
  qualsiasi altra organizzazione che abbia un diritto regolamentare o
  contrattuale di richiedere un audit.

ORGANIZZAZIONE OGGETTO DELL’AUDIT
 Organizzazione sottoposta all’audit.

                                                                          11
TERMINI E DEFINIZIONI

AUDITOR - VALUTATORE
 Persona che ha le caratteristiche personali dimostrate e la competenza per effettuare un audit.

GRUPPO DI AUDIT
 Uno o più auditor che eseguono un audit, supportati, se necessario, da esperti tecnici (ET)

   NOTE: Un auditor del gruppo di audit è nominato Responsabile del gruppo; il gruppo di audit può
   comprendere auditor in addestramento

ESPERTO TECNICO
 Persona che fornisce conoscenze o esperienza specifica al gruppo di audit.

   NOTA: La conoscenza o esperienza specifica sono riferite all'organizzazione, al processo o
   all'attività da sottoporre ad audit, alla lingua o alla cultura.
   NOTA: Un esperto tecnico non può agire come auditor nel gruppo di audit.




                                                                                                     12
TERMINI E DEFINIZIONI

PROGRAMMA DI AUDIT
 Insieme di uno o più audit pianificati per un arco di tempo definito ed orientati verso
  uno scopo specifico.
    NOTA: Un programma di audit comprende tutte le attività necessarie per pianificare,
    organizzare ed eseguire gli audit.
PIANO DELL’AUDIT
 Descrizione delle attività e delle disposizioni per eseguire un audit.

CAMPO DELL’AUDIT
 Estensione e limiti di un audit.
    NOTA: il campo dell’audit generalmente comprende una descrizione delle
   localizzazioni fisiche, delle unità organizzative, delle attività e dei processi, come
   pure il periodo di tempo richiesto.



                                                                                            13
PRINCIPI DELL’ATTIVITA’ DI AUDIT o“MILESTONES”

INDIPENDENZA
 Gli auditor sono indipendenti dall'attività oggetto dell'audit e sono
  liberi da pregiudizi e conflitto d'interesse.
APPROCCIO BASATO SULL’EVIDENZA
 Le evidenze dell'audit sono verificabili. Esse si basano su campioni
  delle informazioni disponibili.


L'adesione a questi principi è un prerequisito per fornire conclusioni
   dell'audit pertinenti e sufficienti e per assicurare che auditor diversi,
   operando indipendentemente l'uno dall'altro, pervengano a
   conclusioni simili in circostanze simili.

                                                                               14
PRINCIPI RIFERITI AGLI AUDITOR


COMPORTAMENTO ETICO
 Integrità, riservatezza e discrezione sono le caratteristiche
  fondamentali della professionalità dell’auditor
PRESENTAZIONE IMPARZIALE
 Obbligo di riportare fedelmente e con precisione. Le risuItanze,
  le conclusioni e i rapporti di audit devono riflettere fedelmente
  e accuratamente le attività dell'audit. Devono essere inoltre
  segnalate le difficoltà significative incontrate durante I'audit e
  eventuali opinioni divergenti non risolte tra il gruppo di audit e
  l'organizzazione oggetto dell'audit.

ADEGUATA PROFESSIONALITA’
 Applicazione di accuratezza e capacità critica nell'attività di
  audit. Possedere la competenza necessaria è un importante
  fattore.

                                                                       15
Registrazioni del programma di audit


     È NECESSARIO CONSERVARE REGISTRAZIONI CHE             ATTESTINO
     L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI AUDIT OVVERO:
      Le registrazioni relative ai singoli audit ossia:
          i Piani di Audit
          i rapporti di audit
          i rapporti di non conformità
          i rapporti di azioni correttive
          i rapporti di azioni preventive
          i risultati dei riesami degli audit4


                                                                       16
Registrazioni del programma di audit

 È   NECESSARIO    CONSERVARE    REGISTRAZIONI                      CHE      ATTESTINO
 L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI AUDIT OVVERO:
  le registrazioni relative al personale coinvolto nell’audit riguardanti argomenti quali:
      la valutazione delle competenze e delle prestazioni dell’auditor
      la composizione del gruppo di audit
     Il mantenimento ed il miglioramento delle competenze
 Le registrazioni dovrebbero essere conservate e conservate con adeguata
 sicurezza.




                                                                                              17
Attività di audit




                                                   REDAZ E
                                                              CHIUSURA
AVVIO    RIESAME                                   DISTRIB.
                    PREPARAZIONE   EFFETTUAZIONE                DELL’
AUDIT      DOC.                                    RAPP. DI
                                                                AUDIT
                                                    AUDIT




                                                                     18
Avvio dell’Audit


Nomina responsabile gruppo di audit                Costituzione gruppo di audit

   Definizione obiettivi
. Conformità a criteri audit                                    Definizione Criteri
                                 Definizione Campo
  . Conformità a requisiti                                     Politiche, procedure,
                                Estensione e limiti audit
    contrattuali o cogenti                                         norme, leggi,
                                       spaziali e
. Raggiungimento obiettivi                                     regolamenti, requisiti
                                       temporali
      . Identificazione                                       del sistema di gestione
     aree miglioramento

                   Determinazione della fattibilità dell’audit
Disponibilità informazioni, collaborazione organizzazione auditata, tempi e risorse

           Contatto iniziale con l’organizzazione oggetto dell’audit
              Stabilire canale di comunicazione, fornire informazioni,
      richiedere documenti e registrazioni, determinare le regole di sicurezza

                                                                                      19
Gruppo di audit

Prestare attenzione a:
• Dimensioni del gruppo
• Competenza complessiva necessaria
• Necessità di indipendenza di tutti i membri del gruppo
• Capacità di guida da parte di RGV
• Assenza di conflitti tra membri gruppo e valutato
• Capacità organizzativa dei membri del gruppo
• Rapporti gerarchici tra membri del gruppo
• Autorità ed autorevolezza del gruppo


                                                           20
Conduzione del riesame della documentazione

La documentazione oggetto dell’audit deve essere riesaminata e valutata prima
dell’inizio dell’audit sul campo.
Quali documenti?
-I rapporti degli audit precedenti
-I documenti e registrazioni del sistema di gestione pertinenti.
Il riesame può essere condotto anche all’inizio della verifica sul posto, se non
risulta dannoso per il raggiungimento degli obiettivi dell’audit .




                                                                             21
Preparazione dell’audit sul posto


                                 Piano di audit
                                  Comprende:
         gli obiettivi - i criteri - il campo - le date ed i luoghi -
     la stima della durata temporale – i ruoli e le responsabilità –
                le risorse necessarie –la lingua utilizzata –
            le indicazioni per la logistica - gli aspetti soggetti
                           a vincoli di riservatezza


              Assegnazione dei compiti al gruppo di audit

                  Preparazione dei documenti di lavoro
              Liste di riscontro e/o moduli di registrazione

                                                                        22
Svolgimento dell’audit


                    Riunione di apertura

           Raccolta e verifica delle informazioni

          Elaborazione delle risultanze dell’audit

          Preparazione delle conclusioni dell’audit

           Conduzione della riunione di chiusura

                Preparazione, approvazione
            e distribuzione del rapporto di audit


                                                      23
Riunione di apertura

  Ha rilievo marginale negli audit di prima parte.
  E’ importante comunque per:
   confermare il piano di audit o apportare modifiche
   fornire una breve sintesi di come si eseguono le attività di audit
  spiegare i criteri di conduzione dell’audit
  concordare gli aspetti logistici




                                                                         24
Raccolta e verifica delle informazioni



Le informazioni inerenti gli obiettivi, il campo ed i criteri dell’audit
dovrebbero essere raccolte mediante un opportuno campionamento e
dovrebbero essere verificate.
Solo le informazioni che è possibile verificare possono costituire evidenze
oggettive dell’audit e pertanto registrate.
Le evidenze raccolte costituiscono un campione delle informazioni
disponibili per cui vi è sempre un elemento di incertezza di cui è
necessario tenerne conto: è necessario approfondire le evidenze per
attribuire una NC.

                                                                          25
Raccolta delle informazioni
I metodi per raccogliere informazioni comprendono
• Interviste:
                   Durante l’orario di lavoro e sul luogo di lavoro abituale
                   Mettendo a proprio agio le persone
• N.B.             Spiegando le ragioni dell’intervista
                   Evitando di influenzare le risposte
                   Ringraziando per la partecipazione

• osservazione di attività
   – osservazione dell’ambiente di lavoro
• riesame dei documenti
   – Procedure, istruzioni
   – Registrazioni
   – Informazioni di ritorno

                                                                               26
Processo Raccolta delle informazioni


                  Fonti di informazioni

                   Raccolta evidenze

                  Valutazione rispetto
                   ai criteri dell’audit

                       Risultanze

                        Riesame


                  Conclusioni dell’audit
                                           27
Elaborazione delle risultanze dell’audit


Le evidenze raccolte dell’audit devono essere sempre confrontate con i criteri
dell’audit per dare luogo alle risultanze. Le risultanze indicano conformità, non
conformità e se previsto opportunità di miglioramento.
È necessario che il gruppo di verifica si riunisca per discutere ed esaminare le
risultanze dell’audit.
Il piano di verifica potrebbe contenere all’interno la possibilità di registrare le
risultanze dell’audit.
Le non conformità devono essere riesaminate con l’organizzazione oggetto
dell’audit per far si che quest’ultima abbia la consapevolezza che le evidenze
dell’audit sono accurate e le NC capite. Si devono cercare di risolvere le divergenze
di opinione e segnalare i punti non risolti.



                                                                                        28
Preparazione delle conclusioni dell’audit




Il gruppo di VI, prima della chiusura, si confronta al fine di :
 riesaminare le risultanze dell’audit a fronte degli obiettivi prefissati
 concordare le conclusioni
 preparare raccomandazioni, se richiesto dagli obiettivi dell’audit
 discutere sulle azioni successive da intraprendere.




                                                                             29
Conduzione della riunione di chiusura



Nella riunione di chiusura tra team di V.I. e organizzazione auditata:
-si presentano le risultanze dell’audit
- si concorda il tempo per la definizione delle azioni correttive
Qualora emergano delle divergenze tra i partecipanti alla riunione circa le
risultanze dell’audit, queste dovrebbero essere risolte e, in caso contrario,
documentate tutte le opinioni.
Se comprese negli obiettivi dell’audit, si dovrebbero presentare anche le
raccomandazioni.




                                                                                30
Preparazione, approvazione
   e distribuzione del rapporto di audit

La preparazione del rapporto di audit spetta al RGVI.
Il rapporto di audit include:
 gli obiettivi dell’audit
 il campo di applicazione dell’audit
 l’identificazione del committente dell’audit
 l’identificazione del team di audit
 le date e i luoghi dove è stato condotto l’audit
 i criteri dell’audit
Le risultanze dell’audit
Le conclusioni dell’audit                              31
Preparazione, approvazione
  e distribuzione del rapporto di audit
Il rapporto di audit può includere:
l’elenco dei rappresentanti dell’organizzazione oggetto dell’audit
 la conferma che gli obiettivi dell’audit sono stati raggiunti
 eventuali aree non coperte anche se facenti parte del campo dell’audit
 eventuali divergenze emerse in sede di audit
 le raccomandazioni emerse per il miglioramento
 i piani delle azioni emerse a seguito di audit
La lista di distribuzione del rapporto


                                                                           32
Preparazione, approvazione
e distribuzione del rapporto di audit

Il rapporto di audit dovrebbe essere emesso nei tempi concordati, datato,
riesaminato e firmato. Lo stesso deve essere distribuito ai destinatari
designati dal committente dell’audit.
Il rapporto di audit è di proprietà del committente dell’audit.
Il team di audit e tutti i destinatari del rapporto sono tenuti alla riservatezza
del documento




                                                                               33
Chiusura dell’audit

L’audit si considera completato quando tutte le attività previste nel piano di
audit sono completate ed il rapporto di audit è approvato e distribuito.
I documenti inerenti l’audit dovrebbero essere conservati o distrutti in
accordo alle procedure del programma di audit.
Il team di verifica ed i responsabili del programma di audit non dovrebbero
divulgare i contenuti dei documenti né informazioni scaturite dalla verifica.




                                                                                 34
Conduzione di azioni successive all’audit

Le conclusioni dell’audit possono richiedere all’organizzazione valutata
l’attuazione di azioni correttive, preventive e/o di miglioramento
Tali azioni non sono considerate facenti parte dell’audit e sono di
competenza dell’organizzazione auditata che deve definirle ed applicarle
nei tempi concordati, oltre a rendere noto al committente dell’audit il
relativo stato di attuazione.
Il completamento e l’efficacia di tali azioni deve essere sempre verificato.




                                                                               35
Competenza e valutazione degli auditor


La buona riuscita dell’audit dipende dalla competenza degli auditor
incaricati.
Tale competenza è basata:
 sul possesso di caratteristiche personali
 dalla capacità di applicare le conoscenze delle competenze
ottenute mediante l’istruzione, l’esperienza di lavoro, la formazione
e l’addestramento come auditor e l’esperienza di audit




                                                                        36
Competenze degli auditor


   QUALITA’          CONOSCENZE             AMBIENTE
CONOSCENZE ED       ED ESPERIENZE         CONOSCENZE
  ESPERIENZE          GENERICHE          ED ESPERIENZE


 ISTRUZIONE   ESPERIENZA   FORMAZIONE       ESPERIENZA
               DI LAVORO   SUGLI AUDIT       DI AUDIT




                ATTRIBUTI PERSONALI


                                                         37
IL PROCESSO DI AUDIT

Verifiche sulla norma ISO
50001




                            38
DOCUMENTI E REGISTRAZIONI




                            39
DOCUMENTI E REGISTRAZIONI




                            40
4.2.1 RESPONSABILITA’ DELL’ALTA
             DIREZIONE
Verificare che l’organizzazione abbia:
Definito le autorità relative all’attuazione/miglioramento del SGE, incluse
  le deleghe per gli investimenti,
Nominato ufficialmente il Rappresentante della Direzione per il SGE,
Deliberato ufficialmente investimenti per il miglioramento del SGE,
  coerenti con gli impegni espressi nella politica per l’ energia.




                                                                              41
4.2.2 RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE

Verificare che il Rappresentante della Direzione abbia:
Definito un organigramma che includa le posizioni organizzative inerenti
  al SGE,
Predisposto mansionari o altri documenti che stabiliscano le
   responsabilità inerenti al SGE,
Comunicato al personale le responsabilità inerenti al SGE




                                                                           42
4.4.2 PRESCRIZIONI LEGALI ED ALTRE
             PRESCRIZIONI
Verificare che l’organizzazione abbia:
Predisposto un registro delle prescrizioni di legge europee, nazionali,
   regionali e degli eventuali regolamenti e piani comunali applicabili ai
   propri aspetti energetici,
Valutato come le prescrizioni di legge si applicano alle proprie attività,
Valutato l’adeguatezza del SGE, in termini di controllo operativo,
   sorveglianza e misurazione, organizzazione del lavoro, formazione,
   sistema tecnico, a seguito delle prescrizioni di legge applicabili,
Disponibili documenti/registrazioni derivanti da requisiti cogenti (es. libretti
   di centrale degli impianti termici),
Attivato adeguati canali per l’aggiornamento in merIto alle prescrizioni
    legali.



                                                                                   43
4.4 PIANIFICAZIONE

Verificare che l’organizzazione abbia:
Definito i criteri per il riesame energetico
Documentato i risultati del riesame energetico
Mantenuto aggiornato il riesame energetico ad intervalli definiti,
  coerentemente con eventuali cambiamenti nelle strutture,
  apparecchiature, sistemi o processi.
Individuato opportunità di miglioramento delle prestazioni energetiche
Definito l’Energy Baseline, quale consumo di riferimento per la
  valutazione del miglioramento delle prestazioni energetiche
Individuato EnPI




                                                                         44
4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI
             ENERGETICI
Verificare che l’organizzazione abbia:
Definito e documentato obiettivi e traguardi per l’energia misurabili ed i
  programmi ad essi correlati; devono essere stabiliti e documentati i
  termini temporali entro i quali raggiungere tali traguardi;
Obiettivi e traguardi devono considerare gli usi energetici significativi e le
  prescrizioni di legge applicabili;
I programmi devono specificare responsabilità, risorse e tempi di
    attuazione;
Devono essere stanziate formalmente le risorse finanziarie per attuare i
  programmi stabiliti (approvazione investimento da parte dell’ Alta
  Direzione)
Obiettivi, traguardi e programmi dovrebbero essere monitorati a intervalli
  definiti.

                                                                                 45
4.5.2 COMPETENZA, FORMAZIONE,
                   CONSAPEVOLEZZA
Verificare che l’organizzazione abbia:
Attuato iniziative adeguate per la sensibilizzazione del personale alla riduzione degli sprechi
    ed all’uso razionale dell’energia,
Definito la competenza necessaria per le posizioni organizzative, le cui attività hanno un
    effetto sull’efficienza energetica, in termini di esperienza, formazione e istruzione; es di
    posizioni di interesse:
     Servizi generali,
     Manutenzioni,
     Produzione,
     Progettazione,
     Acquisti.

Pianificato le attività di formazione ed addestramento necessarie ad un’efficace
   funzionamento del SGE.
Erogato la formazione ed addestramento
Conservato le pertinenti registrazioni (CV, attestati frequenza corsi, abilitazioni/certificazioni
   conseguite (quali ad esempio EGE, certificatore energetico in edilizia, auditor SGE,
   abilitazione alla conduzione dei generatori di calore)


                                                                                                     46
4.5.3 COMUNICAZIONE
Verificare che l’organizzazione abbia:
Preso una decisione ufficiale in merito alla comunicazione o meno verso
   l’esterno, riguardo alle prestazioni del proprio SGE e, in caso abbia
   deciso di comunicare le proprie prestazioni, che sia stato stabilito e
   documentata la metodologia,
Stabilito le modalità di comunicazione interna riguardo al SGE e alle
   prestazioni energetiche, quali informazioni, a chi richiederle, con quale
   mezzo, con quale frequenza.
Stabilito le modalità di comunicazione interna per favorire commenti o
   suggerire miglioramenti del SGE




                                                                               47
4.5.5 CONTROLLO OPERATIVO
Procedure per il controllo operativo e la manutenzione dovrebbero
   comprendere:
procedure di gestione e liste di controllo per evitare e minimizzare gli
   sprechi
programmi di gestione e manutenzione di macchinari, equipaggiamenti
   ed attrezzature
descrizione degli interventi di assistenza per le relative attrezzature,
   compreso ciò che è soggetto ad assistenza
identificazione dei dipartimenti e personale responsabile per il controllo e
   la manutenzione delle attrezzature
pianificazione dell’ispezione delle attrezzature e descrizione di come
   deve essere fatta l’ispezione.



                                                                               48
4.5.6 PROGETTAZIONE
La progettazione consapevole dell’energia dovrebbe assicurare che:
l’analisi minuziosa della richiesta di energia venga effettuata nelle prime
    fasi del progetto
successivamente venga effettuata una verifica energetica in appropriate
   fasi di progettazione, ove possibile (offerte, progettazione di dettaglio
   iniziale, progettazione finale, scelta delle attrezzature, consegna,
   commissione, ecc.)
i compiti delle persone responsabili della progettazione siano
    chiaramente definiti.




                                                                               49
4.5.7 APPROVVIGIONAMENTO DI SERIZI
             ENERGETICI, IMPIANTI, PRODOTTI, ENERGIA
Procedure suggerite dovrebbero includere:
politiche di acquisto, ove applicabili
linee guida di acquisto, es. criteri che devono essere seguiti se i prodotti
    proposti hanno il potenziale di incrementare il consumo di energia
    oltre il livello prescritto
verifiche energetiche dettagliate se richieste
criteri di ritorno dell’investimento e metodi di calcolo, es. valutazione
    economica
valutazione del costo del ciclo di vita
lista minuziosa approvata di pezzi di ricambio energeticamente efficienti
    e/o negozi in cui vengono venduti tali elementi.



                                                                               50
4.6.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE,
            ANALISI
Il Piano di Monitoraggio dell’energia dovrebbe comprendere quanto
    segue:
come vengono misurati e registrati i consumi di energia le variabili ed i
   fattori
l’estensione del monitoraggio, compresa la frequenza delle misurazioni;
    calibrazione e manutenzione delle attrezzature di misura
ruoli e responsabilità del relativo personale
come viene calcolata la previsione di consumo in relazione alle variabili
   di influenza.




                                                                            51

Contenu connexe

Tendances

UiPath Community_Automation Business Analysts.pptx
UiPath Community_Automation Business Analysts.pptxUiPath Community_Automation Business Analysts.pptx
UiPath Community_Automation Business Analysts.pptxRohitRadhakrishnan8
 
DevOps - Le Test dans le continuous testing - neolians
DevOps - Le Test dans le continuous testing - neoliansDevOps - Le Test dans le continuous testing - neolians
DevOps - Le Test dans le continuous testing - neolianspalbaret
 
Criando uma arquitetura para seus testes de API com RestAssured
Criando uma arquitetura para seus testes de API com RestAssuredCriando uma arquitetura para seus testes de API com RestAssured
Criando uma arquitetura para seus testes de API com RestAssuredElias Nogueira
 
RESTful API Testing using Postman, Newman, and Jenkins
RESTful API Testing using Postman, Newman, and JenkinsRESTful API Testing using Postman, Newman, and Jenkins
RESTful API Testing using Postman, Newman, and JenkinsQASymphony
 
Reasons To Automate API Testing Process
Reasons To Automate API Testing ProcessReasons To Automate API Testing Process
Reasons To Automate API Testing ProcessQASource
 
Automação de Teste para iOS e Android com Appium
Automação de Teste para iOS e Android com AppiumAutomação de Teste para iOS e Android com Appium
Automação de Teste para iOS e Android com AppiumElias Nogueira
 
Introduction to Test Automation
Introduction to Test AutomationIntroduction to Test Automation
Introduction to Test AutomationPekka Klärck
 
Qms 065 manufacturing-rework_procedure_sample
Qms 065 manufacturing-rework_procedure_sampleQms 065 manufacturing-rework_procedure_sample
Qms 065 manufacturing-rework_procedure_samplePhat Lu Anh
 
Automation Hub Best practices - Getting Started.pdf
Automation Hub Best practices - Getting Started.pdfAutomation Hub Best practices - Getting Started.pdf
Automation Hub Best practices - Getting Started.pdfCristina Vidu
 
Case study - Test Automation of a Mobile Application
Case study - Test Automation of a Mobile ApplicationCase study - Test Automation of a Mobile Application
Case study - Test Automation of a Mobile ApplicationOak Systems
 
API Automation Testing Using RestAssured+Cucumber
API Automation Testing Using RestAssured+CucumberAPI Automation Testing Using RestAssured+Cucumber
API Automation Testing Using RestAssured+CucumberKnoldus Inc.
 
Editorial Plan 2017, January_Cololite
Editorial Plan 2017, January_CololiteEditorial Plan 2017, January_Cololite
Editorial Plan 2017, January_CololiteNovia Widya Utami
 
API Testing Using REST Assured with TestNG
API Testing Using REST Assured with TestNGAPI Testing Using REST Assured with TestNG
API Testing Using REST Assured with TestNGSiddharth Sharma
 
"Software Quality in the Service of Innovation in the Insurance Industry"
"Software Quality in the Service of Innovation in the Insurance Industry""Software Quality in the Service of Innovation in the Insurance Industry"
"Software Quality in the Service of Innovation in the Insurance Industry"Applitools
 
Topic 5 Build In Quality (BIQ).pdf
Topic 5 Build In Quality (BIQ).pdfTopic 5 Build In Quality (BIQ).pdf
Topic 5 Build In Quality (BIQ).pdfsarahsulaeman1
 
Difference between hydraulic and pneumatic systems in transmitting motion
Difference between hydraulic and pneumatic systems in transmitting motionDifference between hydraulic and pneumatic systems in transmitting motion
Difference between hydraulic and pneumatic systems in transmitting motionMahmoud Farg
 

Tendances (20)

UiPath Community_Automation Business Analysts.pptx
UiPath Community_Automation Business Analysts.pptxUiPath Community_Automation Business Analysts.pptx
UiPath Community_Automation Business Analysts.pptx
 
Selenium Primer
Selenium PrimerSelenium Primer
Selenium Primer
 
DevOps - Le Test dans le continuous testing - neolians
DevOps - Le Test dans le continuous testing - neoliansDevOps - Le Test dans le continuous testing - neolians
DevOps - Le Test dans le continuous testing - neolians
 
Criando uma arquitetura para seus testes de API com RestAssured
Criando uma arquitetura para seus testes de API com RestAssuredCriando uma arquitetura para seus testes de API com RestAssured
Criando uma arquitetura para seus testes de API com RestAssured
 
API Testing
API TestingAPI Testing
API Testing
 
RESTful API Testing using Postman, Newman, and Jenkins
RESTful API Testing using Postman, Newman, and JenkinsRESTful API Testing using Postman, Newman, and Jenkins
RESTful API Testing using Postman, Newman, and Jenkins
 
Reasons To Automate API Testing Process
Reasons To Automate API Testing ProcessReasons To Automate API Testing Process
Reasons To Automate API Testing Process
 
UiPath Test Suite_final.pptx
UiPath Test Suite_final.pptxUiPath Test Suite_final.pptx
UiPath Test Suite_final.pptx
 
Automação de Teste para iOS e Android com Appium
Automação de Teste para iOS e Android com AppiumAutomação de Teste para iOS e Android com Appium
Automação de Teste para iOS e Android com Appium
 
Introduction to Test Automation
Introduction to Test AutomationIntroduction to Test Automation
Introduction to Test Automation
 
performance testing
performance testingperformance testing
performance testing
 
Qms 065 manufacturing-rework_procedure_sample
Qms 065 manufacturing-rework_procedure_sampleQms 065 manufacturing-rework_procedure_sample
Qms 065 manufacturing-rework_procedure_sample
 
Automation Hub Best practices - Getting Started.pdf
Automation Hub Best practices - Getting Started.pdfAutomation Hub Best practices - Getting Started.pdf
Automation Hub Best practices - Getting Started.pdf
 
Case study - Test Automation of a Mobile Application
Case study - Test Automation of a Mobile ApplicationCase study - Test Automation of a Mobile Application
Case study - Test Automation of a Mobile Application
 
API Automation Testing Using RestAssured+Cucumber
API Automation Testing Using RestAssured+CucumberAPI Automation Testing Using RestAssured+Cucumber
API Automation Testing Using RestAssured+Cucumber
 
Editorial Plan 2017, January_Cololite
Editorial Plan 2017, January_CololiteEditorial Plan 2017, January_Cololite
Editorial Plan 2017, January_Cololite
 
API Testing Using REST Assured with TestNG
API Testing Using REST Assured with TestNGAPI Testing Using REST Assured with TestNG
API Testing Using REST Assured with TestNG
 
"Software Quality in the Service of Innovation in the Insurance Industry"
"Software Quality in the Service of Innovation in the Insurance Industry""Software Quality in the Service of Innovation in the Insurance Industry"
"Software Quality in the Service of Innovation in the Insurance Industry"
 
Topic 5 Build In Quality (BIQ).pdf
Topic 5 Build In Quality (BIQ).pdfTopic 5 Build In Quality (BIQ).pdf
Topic 5 Build In Quality (BIQ).pdf
 
Difference between hydraulic and pneumatic systems in transmitting motion
Difference between hydraulic and pneumatic systems in transmitting motionDifference between hydraulic and pneumatic systems in transmitting motion
Difference between hydraulic and pneumatic systems in transmitting motion
 

Similaire à Sgs auditor iso 50001 4 iso 19011

I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012Mario Gentili
 
Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012Mario Gentili
 
03A quadro normativo di riferimento
03A quadro normativo di riferimento03A quadro normativo di riferimento
03A quadro normativo di riferimentoMaurilio Savoldi
 
Fse 15 lezione - iso9001
Fse   15 lezione - iso9001Fse   15 lezione - iso9001
Fse 15 lezione - iso9001ANAPIA FSE 2010
 
La verifica e validazione secondo la ISO/IEC 17029 e il caso specifico dei GH...
La verifica e validazione secondo la ISO/IEC 17029 e il caso specifico dei GH...La verifica e validazione secondo la ISO/IEC 17029 e il caso specifico dei GH...
La verifica e validazione secondo la ISO/IEC 17029 e il caso specifico dei GH...UNI - Ente Italiano di Normazione
 
Il programma pilota ETV dell'UE: opportunità, procedure e suo utilizzo per il...
Il programma pilota ETV dell'UE: opportunità, procedure e suo utilizzo per il...Il programma pilota ETV dell'UE: opportunità, procedure e suo utilizzo per il...
Il programma pilota ETV dell'UE: opportunità, procedure e suo utilizzo per il...AREA Science Park
 
Prime esperienze di certificazione UNI 11554 ai sensi della PdR 11
Prime esperienze di certificazione UNI 11554 ai sensi della PdR 11Prime esperienze di certificazione UNI 11554 ai sensi della PdR 11
Prime esperienze di certificazione UNI 11554 ai sensi della PdR 11UNI - Ente Italiano di Normazione
 
Profili professionali della funzione risorse umane: l’attività di certificazi...
Profili professionali della funzione risorse umane: l’attività di certificazi...Profili professionali della funzione risorse umane: l’attività di certificazi...
Profili professionali della funzione risorse umane: l’attività di certificazi...UNI - Ente Italiano di Normazione
 
La presentazione di Kiwa Cermet: la nuova ISO 9001:2015
La presentazione di Kiwa Cermet: la nuova ISO 9001:2015La presentazione di Kiwa Cermet: la nuova ISO 9001:2015
La presentazione di Kiwa Cermet: la nuova ISO 9001:2015Talea Consulting Srl
 
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)Bruno Di Gioacchino
 
Brc self assessment tool fo037 30.7.2012 italian
Brc self assessment tool fo037 30.7.2012 italianBrc self assessment tool fo037 30.7.2012 italian
Brc self assessment tool fo037 30.7.2012 italianSimone Errani
 
controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarie
controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitariecontrollo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarie
controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarietommaso bisagno
 

Similaire à Sgs auditor iso 50001 4 iso 19011 (20)

I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
 
Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012
 
03A quadro normativo di riferimento
03A quadro normativo di riferimento03A quadro normativo di riferimento
03A quadro normativo di riferimento
 
Audit ISO 19011:2011 e ISO 27001:2013
Audit ISO 19011:2011 e ISO 27001:2013Audit ISO 19011:2011 e ISO 27001:2013
Audit ISO 19011:2011 e ISO 27001:2013
 
2 Iso9001
2 Iso90012 Iso9001
2 Iso9001
 
Fse 08 - iso9001
Fse   08 - iso9001Fse   08 - iso9001
Fse 08 - iso9001
 
Fse 15 lezione - iso9001
Fse   15 lezione - iso9001Fse   15 lezione - iso9001
Fse 15 lezione - iso9001
 
La verifica e validazione secondo la ISO/IEC 17029 e il caso specifico dei GH...
La verifica e validazione secondo la ISO/IEC 17029 e il caso specifico dei GH...La verifica e validazione secondo la ISO/IEC 17029 e il caso specifico dei GH...
La verifica e validazione secondo la ISO/IEC 17029 e il caso specifico dei GH...
 
Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011
Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011
Slideshow Convegno Revisione Cagliari 16/17.09.2011
 
Bologna 6 marzo 2014 - Andrea Mazzoni
Bologna 6 marzo 2014 - Andrea MazzoniBologna 6 marzo 2014 - Andrea Mazzoni
Bologna 6 marzo 2014 - Andrea Mazzoni
 
Il programma pilota ETV dell'UE: opportunità, procedure e suo utilizzo per il...
Il programma pilota ETV dell'UE: opportunità, procedure e suo utilizzo per il...Il programma pilota ETV dell'UE: opportunità, procedure e suo utilizzo per il...
Il programma pilota ETV dell'UE: opportunità, procedure e suo utilizzo per il...
 
Sistemi di gestione
Sistemi di gestioneSistemi di gestione
Sistemi di gestione
 
Prime esperienze di certificazione UNI 11554 ai sensi della PdR 11
Prime esperienze di certificazione UNI 11554 ai sensi della PdR 11Prime esperienze di certificazione UNI 11554 ai sensi della PdR 11
Prime esperienze di certificazione UNI 11554 ai sensi della PdR 11
 
Riva uniiso20121 31marzo2014
Riva uniiso20121 31marzo2014Riva uniiso20121 31marzo2014
Riva uniiso20121 31marzo2014
 
Linea guida 20121 rev.4
Linea guida 20121 rev.4Linea guida 20121 rev.4
Linea guida 20121 rev.4
 
Profili professionali della funzione risorse umane: l’attività di certificazi...
Profili professionali della funzione risorse umane: l’attività di certificazi...Profili professionali della funzione risorse umane: l’attività di certificazi...
Profili professionali della funzione risorse umane: l’attività di certificazi...
 
La presentazione di Kiwa Cermet: la nuova ISO 9001:2015
La presentazione di Kiwa Cermet: la nuova ISO 9001:2015La presentazione di Kiwa Cermet: la nuova ISO 9001:2015
La presentazione di Kiwa Cermet: la nuova ISO 9001:2015
 
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
 
Brc self assessment tool fo037 30.7.2012 italian
Brc self assessment tool fo037 30.7.2012 italianBrc self assessment tool fo037 30.7.2012 italian
Brc self assessment tool fo037 30.7.2012 italian
 
controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarie
controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitariecontrollo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarie
controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarie
 

Plus de Luca Vecchiato

Sgs auditor iso 50001 3 legislazione
Sgs auditor iso 50001   3 legislazioneSgs auditor iso 50001   3 legislazione
Sgs auditor iso 50001 3 legislazioneLuca Vecchiato
 
Sgs auditor iso 50001 2 area tecnologica e norma iso
Sgs auditor iso 50001   2 area tecnologica e norma isoSgs auditor iso 50001   2 area tecnologica e norma iso
Sgs auditor iso 50001 2 area tecnologica e norma isoLuca Vecchiato
 
Sgs auditor iso 50001 1 introduzione
Sgs auditor iso 50001   1 introduzioneSgs auditor iso 50001   1 introduzione
Sgs auditor iso 50001 1 introduzioneLuca Vecchiato
 
Direttiva efficienza energetica
Direttiva efficienza energeticaDirettiva efficienza energetica
Direttiva efficienza energeticaLuca Vecchiato
 
Energy audit an energy certification
Energy audit an energy certificationEnergy audit an energy certification
Energy audit an energy certificationLuca Vecchiato
 
Lezione 02 detoni_stampati
Lezione 02 detoni_stampatiLezione 02 detoni_stampati
Lezione 02 detoni_stampatiLuca Vecchiato
 
Lezione 02 detoni_diapo
Lezione 02 detoni_diapoLezione 02 detoni_diapo
Lezione 02 detoni_diapoLuca Vecchiato
 
Lezione 01 detoni_stampati
Lezione 01 detoni_stampatiLezione 01 detoni_stampati
Lezione 01 detoni_stampatiLuca Vecchiato
 
Lezione 01 detoni_diapo
Lezione 01 detoni_diapoLezione 01 detoni_diapo
Lezione 01 detoni_diapoLuca Vecchiato
 
Fse 03d - cogenerazione
Fse   03d - cogenerazioneFse   03d - cogenerazione
Fse 03d - cogenerazioneLuca Vecchiato
 
Fse 18 - emission trading
Fse   18 - emission tradingFse   18 - emission trading
Fse 18 - emission tradingLuca Vecchiato
 
Fse 14b - piani energetici comunali
Fse   14b - piani energetici comunaliFse   14b - piani energetici comunali
Fse 14b - piani energetici comunaliLuca Vecchiato
 
Fse 14 - risparmio energetico
Fse   14 - risparmio energeticoFse   14 - risparmio energetico
Fse 14 - risparmio energeticoLuca Vecchiato
 
Fse 13 - valutazioneeconomicofinanziaria
Fse   13 - valutazioneeconomicofinanziariaFse   13 - valutazioneeconomicofinanziaria
Fse 13 - valutazioneeconomicofinanziariaLuca Vecchiato
 
Fse 11b - bilancio energetico
Fse   11b - bilancio energeticoFse   11b - bilancio energetico
Fse 11b - bilancio energeticoLuca Vecchiato
 

Plus de Luca Vecchiato (20)

Sgs auditor iso 50001 3 legislazione
Sgs auditor iso 50001   3 legislazioneSgs auditor iso 50001   3 legislazione
Sgs auditor iso 50001 3 legislazione
 
Sgs auditor iso 50001 2 area tecnologica e norma iso
Sgs auditor iso 50001   2 area tecnologica e norma isoSgs auditor iso 50001   2 area tecnologica e norma iso
Sgs auditor iso 50001 2 area tecnologica e norma iso
 
Sgs auditor iso 50001 1 introduzione
Sgs auditor iso 50001   1 introduzioneSgs auditor iso 50001   1 introduzione
Sgs auditor iso 50001 1 introduzione
 
Direttiva efficienza energetica
Direttiva efficienza energeticaDirettiva efficienza energetica
Direttiva efficienza energetica
 
Energy audit an energy certification
Energy audit an energy certificationEnergy audit an energy certification
Energy audit an energy certification
 
Lezione 02 detoni_stampati
Lezione 02 detoni_stampatiLezione 02 detoni_stampati
Lezione 02 detoni_stampati
 
Lezione 02 detoni_diapo
Lezione 02 detoni_diapoLezione 02 detoni_diapo
Lezione 02 detoni_diapo
 
Lezione 01 detoni_stampati
Lezione 01 detoni_stampatiLezione 01 detoni_stampati
Lezione 01 detoni_stampati
 
Lezione 01 detoni_diapo
Lezione 01 detoni_diapoLezione 01 detoni_diapo
Lezione 01 detoni_diapo
 
Fse 03d - cogenerazione
Fse   03d - cogenerazioneFse   03d - cogenerazione
Fse 03d - cogenerazione
 
Fse 03c - scambiatori
Fse   03c - scambiatoriFse   03c - scambiatori
Fse 03c - scambiatori
 
Fse 18 - emission trading
Fse   18 - emission tradingFse   18 - emission trading
Fse 18 - emission trading
 
Fse 17 - co2 - cdm
Fse   17 - co2 - cdmFse   17 - co2 - cdm
Fse 17 - co2 - cdm
 
Fse 16 - co2
Fse   16 - co2Fse   16 - co2
Fse 16 - co2
 
Fse 14b - piani energetici comunali
Fse   14b - piani energetici comunaliFse   14b - piani energetici comunali
Fse 14b - piani energetici comunali
 
Fse 14 - risparmio energetico
Fse   14 - risparmio energeticoFse   14 - risparmio energetico
Fse 14 - risparmio energetico
 
Fse 13 - valutazioneeconomicofinanziaria
Fse   13 - valutazioneeconomicofinanziariaFse   13 - valutazioneeconomicofinanziaria
Fse 13 - valutazioneeconomicofinanziaria
 
Fse 12 - esco e tee
Fse   12 - esco e teeFse   12 - esco e tee
Fse 12 - esco e tee
 
Fse 11b - bilancio energetico
Fse   11b - bilancio energeticoFse   11b - bilancio energetico
Fse 11b - bilancio energetico
 
Fse 11 - iso 16001
Fse   11 - iso 16001Fse   11 - iso 16001
Fse 11 - iso 16001
 

Sgs auditor iso 50001 4 iso 19011

  • 1. IL PROCESSO DI AUDIT DEI SISTEMI DI GESTIONE DELL’ENERGIA 1
  • 2. Breve ripasso: gli audit interni L'organizzazione deve effettuare ad intervalli pianificati audit interni per stabilire se il sistema di gestione per la qualità • è conforme ai requisiti della norma e del sistema di gestione per la qualità, • è stato efficacemente attuato e mantenuto aggiornato. Deve essere pianificato un programma di audit interni che tenga conto dello stato e dell'importanza dei processi e delle aree oggetto di verifica, oltre che dei risultati di precedenti verifiche ispettive. Devono essere stabiliti i criteri, l'estensione, la frequenza e le modalità delle verifiche ispettive. La scelta dei valutatori e la conduzione degli audit interni devono assicurare l'obiettività e l'imparzialità del processo di verifica. I valutatori non possono effettuare verifiche sul proprio lavoro. 2
  • 3. IL PROCESSO DI AUDIT Ripasso concetti principali e terminologia 3
  • 4. Breve ripasso: le verifiche ispettive interne I responsabili delle aree sottoposte a verifica ispettiva devono assicurare che vengano adottate, senza indebiti ritardi, le azioni necessarie per eliminare le non conformità rilevate e le loro cause. Le azioni successive devono prevedere la verifica dell'attuazione delle azioni predisposte e la comunicazione dei risultati di questa verifica. 4
  • 5. Audit Interni (di 1° parte) Audit interni: o “Audit di prima parte” sono eseguiti periodicamente dalla Direzione Aziendale o per conto della stessa da personale che abbia idonee competenze e che sia indipendente dall’attività sottoposta ad audit. Sono eseguiti a fronte di: • Norma di riferimento • Prescrizioni aggiuntive del sistema di gestione 5
  • 6. Audit Esterni (di 2° parte) Audit esterni “Audit di seconda parte" sono effettuati sul sistema di gestione qualità di un fornitore al fine del suo inserimento tre i fornitori qualificati o del mantenimento di tale condizione. Sono eseguiti a fronte: • Della norma di riferimento concordata contrattualmente • Di specifiche prescrizioni contrattuali 6
  • 7. Audit Esterni (di 3° parte) Audit esterni “Audit di terza parte” sono effettuati da organismi di audit esterni indipendenti, quali quelli che rilasciano certificazioni di conformità ai requisiti della ISO 50001 e della ISO 14001 su un Sistema di Gestione ai fini della certificazione del sistema stesso o di sorveglianza per il mantenimento della certificazione o dell’accreditamento. Sono eseguiti a fronte: • Della norma di riferimento 7
  • 8. Introduzione: Il ruolo dell’auditor IL RUOLO DELL’AUDITOR In generale l'auditor è una “persona che ha competenza per effettuare un audit” (ISO 19011 cap. 3.8) N.B.: competenza = dimostrate caratteristiche personali e dimostrata capacità di saper utilizzare conoscenze e abilità 8
  • 9. LA NORMA UNI EN ISO 19011 fornisce linee guida su :  principi dell’attività di audit (punto 4)  gestione di un programma di audit (punto 5)  attività di audit (punto 6)  competenza e valutazione degli auditor (punto 7) APPROCCIO PER PROCESSI : L’audit è un processo, con i relativi :  Obiettivi  Risorse  Fasi di realizzazione  Criteri di analisi, verifica e miglioramento 9
  • 10. Audit – Terminologia ISO 19011 Processo sistematico, indipendente e documentato per ottenere EVIDENZE DELL’AUDIT e valutarle con obiettività, al fine di stabilire in quale misura i CRITERI DELL’AUDIT sono stati soddisfatti  CRITERI DELL’AUDIT: insieme di politiche, procedure o requisiti utilizzati come riferimento  EVIDENZE DELL’AUDIT: registrazioni, enunciazioni di fatti o altre informazioni che sono pertinenti ai criteri dell’audit e verificabili. Audit Combinati e Congiunti  Quando i sistemi di gestione (…) vengono sottoposti contemporaneamente all'audit, questo viene definito "audit combinato”  Quando due o più organismi di audit eseguono congiuntamente un audit su di un'unica organizzazione oggetto deIl'audit, questo viene definito "audit congiunto". 10
  • 11. TERMINI E DEFINIZIONI RISULTANZE DELL’AUDIT  Risultati della valutazione delle evidenze dell'audit raccolte rispetto ai criteri di audit - NOTA: Le risultanze dell'audit possono indicare conformità o non conformità rispetto ai criteri di audit, o segnalare opportunità di miglioramento. CONCLUSIONI DELL’AUDIT  Esito di un audit fornito dal gruppo di audit dopo aver preso in esame gli obiettivi dell'audit e tutte le risultanze dell'audit. COMMITTENTE DELL’AUDIT  Organizzazione o persona che richiede un audit - NOTA: Il committente può essere l'organizzazione oggetto dell'audit o qualsiasi altra organizzazione che abbia un diritto regolamentare o contrattuale di richiedere un audit. ORGANIZZAZIONE OGGETTO DELL’AUDIT  Organizzazione sottoposta all’audit. 11
  • 12. TERMINI E DEFINIZIONI AUDITOR - VALUTATORE  Persona che ha le caratteristiche personali dimostrate e la competenza per effettuare un audit. GRUPPO DI AUDIT  Uno o più auditor che eseguono un audit, supportati, se necessario, da esperti tecnici (ET) NOTE: Un auditor del gruppo di audit è nominato Responsabile del gruppo; il gruppo di audit può comprendere auditor in addestramento ESPERTO TECNICO  Persona che fornisce conoscenze o esperienza specifica al gruppo di audit. NOTA: La conoscenza o esperienza specifica sono riferite all'organizzazione, al processo o all'attività da sottoporre ad audit, alla lingua o alla cultura. NOTA: Un esperto tecnico non può agire come auditor nel gruppo di audit. 12
  • 13. TERMINI E DEFINIZIONI PROGRAMMA DI AUDIT  Insieme di uno o più audit pianificati per un arco di tempo definito ed orientati verso uno scopo specifico. NOTA: Un programma di audit comprende tutte le attività necessarie per pianificare, organizzare ed eseguire gli audit. PIANO DELL’AUDIT  Descrizione delle attività e delle disposizioni per eseguire un audit. CAMPO DELL’AUDIT  Estensione e limiti di un audit. NOTA: il campo dell’audit generalmente comprende una descrizione delle localizzazioni fisiche, delle unità organizzative, delle attività e dei processi, come pure il periodo di tempo richiesto. 13
  • 14. PRINCIPI DELL’ATTIVITA’ DI AUDIT o“MILESTONES” INDIPENDENZA  Gli auditor sono indipendenti dall'attività oggetto dell'audit e sono liberi da pregiudizi e conflitto d'interesse. APPROCCIO BASATO SULL’EVIDENZA  Le evidenze dell'audit sono verificabili. Esse si basano su campioni delle informazioni disponibili. L'adesione a questi principi è un prerequisito per fornire conclusioni dell'audit pertinenti e sufficienti e per assicurare che auditor diversi, operando indipendentemente l'uno dall'altro, pervengano a conclusioni simili in circostanze simili. 14
  • 15. PRINCIPI RIFERITI AGLI AUDITOR COMPORTAMENTO ETICO  Integrità, riservatezza e discrezione sono le caratteristiche fondamentali della professionalità dell’auditor PRESENTAZIONE IMPARZIALE  Obbligo di riportare fedelmente e con precisione. Le risuItanze, le conclusioni e i rapporti di audit devono riflettere fedelmente e accuratamente le attività dell'audit. Devono essere inoltre segnalate le difficoltà significative incontrate durante I'audit e eventuali opinioni divergenti non risolte tra il gruppo di audit e l'organizzazione oggetto dell'audit. ADEGUATA PROFESSIONALITA’  Applicazione di accuratezza e capacità critica nell'attività di audit. Possedere la competenza necessaria è un importante fattore. 15
  • 16. Registrazioni del programma di audit È NECESSARIO CONSERVARE REGISTRAZIONI CHE ATTESTINO L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI AUDIT OVVERO:  Le registrazioni relative ai singoli audit ossia:  i Piani di Audit  i rapporti di audit  i rapporti di non conformità  i rapporti di azioni correttive  i rapporti di azioni preventive  i risultati dei riesami degli audit4 16
  • 17. Registrazioni del programma di audit È NECESSARIO CONSERVARE REGISTRAZIONI CHE ATTESTINO L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI AUDIT OVVERO:  le registrazioni relative al personale coinvolto nell’audit riguardanti argomenti quali:  la valutazione delle competenze e delle prestazioni dell’auditor  la composizione del gruppo di audit Il mantenimento ed il miglioramento delle competenze Le registrazioni dovrebbero essere conservate e conservate con adeguata sicurezza. 17
  • 18. Attività di audit REDAZ E CHIUSURA AVVIO RIESAME DISTRIB. PREPARAZIONE EFFETTUAZIONE DELL’ AUDIT DOC. RAPP. DI AUDIT AUDIT 18
  • 19. Avvio dell’Audit Nomina responsabile gruppo di audit Costituzione gruppo di audit Definizione obiettivi . Conformità a criteri audit Definizione Criteri Definizione Campo . Conformità a requisiti Politiche, procedure, Estensione e limiti audit contrattuali o cogenti norme, leggi, spaziali e . Raggiungimento obiettivi regolamenti, requisiti temporali . Identificazione del sistema di gestione aree miglioramento Determinazione della fattibilità dell’audit Disponibilità informazioni, collaborazione organizzazione auditata, tempi e risorse Contatto iniziale con l’organizzazione oggetto dell’audit Stabilire canale di comunicazione, fornire informazioni, richiedere documenti e registrazioni, determinare le regole di sicurezza 19
  • 20. Gruppo di audit Prestare attenzione a: • Dimensioni del gruppo • Competenza complessiva necessaria • Necessità di indipendenza di tutti i membri del gruppo • Capacità di guida da parte di RGV • Assenza di conflitti tra membri gruppo e valutato • Capacità organizzativa dei membri del gruppo • Rapporti gerarchici tra membri del gruppo • Autorità ed autorevolezza del gruppo 20
  • 21. Conduzione del riesame della documentazione La documentazione oggetto dell’audit deve essere riesaminata e valutata prima dell’inizio dell’audit sul campo. Quali documenti? -I rapporti degli audit precedenti -I documenti e registrazioni del sistema di gestione pertinenti. Il riesame può essere condotto anche all’inizio della verifica sul posto, se non risulta dannoso per il raggiungimento degli obiettivi dell’audit . 21
  • 22. Preparazione dell’audit sul posto Piano di audit Comprende: gli obiettivi - i criteri - il campo - le date ed i luoghi - la stima della durata temporale – i ruoli e le responsabilità – le risorse necessarie –la lingua utilizzata – le indicazioni per la logistica - gli aspetti soggetti a vincoli di riservatezza Assegnazione dei compiti al gruppo di audit Preparazione dei documenti di lavoro Liste di riscontro e/o moduli di registrazione 22
  • 23. Svolgimento dell’audit Riunione di apertura Raccolta e verifica delle informazioni Elaborazione delle risultanze dell’audit Preparazione delle conclusioni dell’audit Conduzione della riunione di chiusura Preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto di audit 23
  • 24. Riunione di apertura Ha rilievo marginale negli audit di prima parte. E’ importante comunque per:  confermare il piano di audit o apportare modifiche  fornire una breve sintesi di come si eseguono le attività di audit spiegare i criteri di conduzione dell’audit concordare gli aspetti logistici 24
  • 25. Raccolta e verifica delle informazioni Le informazioni inerenti gli obiettivi, il campo ed i criteri dell’audit dovrebbero essere raccolte mediante un opportuno campionamento e dovrebbero essere verificate. Solo le informazioni che è possibile verificare possono costituire evidenze oggettive dell’audit e pertanto registrate. Le evidenze raccolte costituiscono un campione delle informazioni disponibili per cui vi è sempre un elemento di incertezza di cui è necessario tenerne conto: è necessario approfondire le evidenze per attribuire una NC. 25
  • 26. Raccolta delle informazioni I metodi per raccogliere informazioni comprendono • Interviste: Durante l’orario di lavoro e sul luogo di lavoro abituale Mettendo a proprio agio le persone • N.B. Spiegando le ragioni dell’intervista Evitando di influenzare le risposte Ringraziando per la partecipazione • osservazione di attività – osservazione dell’ambiente di lavoro • riesame dei documenti – Procedure, istruzioni – Registrazioni – Informazioni di ritorno 26
  • 27. Processo Raccolta delle informazioni Fonti di informazioni Raccolta evidenze Valutazione rispetto ai criteri dell’audit Risultanze Riesame Conclusioni dell’audit 27
  • 28. Elaborazione delle risultanze dell’audit Le evidenze raccolte dell’audit devono essere sempre confrontate con i criteri dell’audit per dare luogo alle risultanze. Le risultanze indicano conformità, non conformità e se previsto opportunità di miglioramento. È necessario che il gruppo di verifica si riunisca per discutere ed esaminare le risultanze dell’audit. Il piano di verifica potrebbe contenere all’interno la possibilità di registrare le risultanze dell’audit. Le non conformità devono essere riesaminate con l’organizzazione oggetto dell’audit per far si che quest’ultima abbia la consapevolezza che le evidenze dell’audit sono accurate e le NC capite. Si devono cercare di risolvere le divergenze di opinione e segnalare i punti non risolti. 28
  • 29. Preparazione delle conclusioni dell’audit Il gruppo di VI, prima della chiusura, si confronta al fine di :  riesaminare le risultanze dell’audit a fronte degli obiettivi prefissati  concordare le conclusioni  preparare raccomandazioni, se richiesto dagli obiettivi dell’audit  discutere sulle azioni successive da intraprendere. 29
  • 30. Conduzione della riunione di chiusura Nella riunione di chiusura tra team di V.I. e organizzazione auditata: -si presentano le risultanze dell’audit - si concorda il tempo per la definizione delle azioni correttive Qualora emergano delle divergenze tra i partecipanti alla riunione circa le risultanze dell’audit, queste dovrebbero essere risolte e, in caso contrario, documentate tutte le opinioni. Se comprese negli obiettivi dell’audit, si dovrebbero presentare anche le raccomandazioni. 30
  • 31. Preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto di audit La preparazione del rapporto di audit spetta al RGVI. Il rapporto di audit include:  gli obiettivi dell’audit  il campo di applicazione dell’audit  l’identificazione del committente dell’audit  l’identificazione del team di audit  le date e i luoghi dove è stato condotto l’audit  i criteri dell’audit Le risultanze dell’audit Le conclusioni dell’audit 31
  • 32. Preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto di audit Il rapporto di audit può includere: l’elenco dei rappresentanti dell’organizzazione oggetto dell’audit  la conferma che gli obiettivi dell’audit sono stati raggiunti  eventuali aree non coperte anche se facenti parte del campo dell’audit  eventuali divergenze emerse in sede di audit  le raccomandazioni emerse per il miglioramento  i piani delle azioni emerse a seguito di audit La lista di distribuzione del rapporto 32
  • 33. Preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto di audit Il rapporto di audit dovrebbe essere emesso nei tempi concordati, datato, riesaminato e firmato. Lo stesso deve essere distribuito ai destinatari designati dal committente dell’audit. Il rapporto di audit è di proprietà del committente dell’audit. Il team di audit e tutti i destinatari del rapporto sono tenuti alla riservatezza del documento 33
  • 34. Chiusura dell’audit L’audit si considera completato quando tutte le attività previste nel piano di audit sono completate ed il rapporto di audit è approvato e distribuito. I documenti inerenti l’audit dovrebbero essere conservati o distrutti in accordo alle procedure del programma di audit. Il team di verifica ed i responsabili del programma di audit non dovrebbero divulgare i contenuti dei documenti né informazioni scaturite dalla verifica. 34
  • 35. Conduzione di azioni successive all’audit Le conclusioni dell’audit possono richiedere all’organizzazione valutata l’attuazione di azioni correttive, preventive e/o di miglioramento Tali azioni non sono considerate facenti parte dell’audit e sono di competenza dell’organizzazione auditata che deve definirle ed applicarle nei tempi concordati, oltre a rendere noto al committente dell’audit il relativo stato di attuazione. Il completamento e l’efficacia di tali azioni deve essere sempre verificato. 35
  • 36. Competenza e valutazione degli auditor La buona riuscita dell’audit dipende dalla competenza degli auditor incaricati. Tale competenza è basata:  sul possesso di caratteristiche personali  dalla capacità di applicare le conoscenze delle competenze ottenute mediante l’istruzione, l’esperienza di lavoro, la formazione e l’addestramento come auditor e l’esperienza di audit 36
  • 37. Competenze degli auditor QUALITA’ CONOSCENZE AMBIENTE CONOSCENZE ED ED ESPERIENZE CONOSCENZE ESPERIENZE GENERICHE ED ESPERIENZE ISTRUZIONE ESPERIENZA FORMAZIONE ESPERIENZA DI LAVORO SUGLI AUDIT DI AUDIT ATTRIBUTI PERSONALI 37
  • 38. IL PROCESSO DI AUDIT Verifiche sulla norma ISO 50001 38
  • 41. 4.2.1 RESPONSABILITA’ DELL’ALTA DIREZIONE Verificare che l’organizzazione abbia: Definito le autorità relative all’attuazione/miglioramento del SGE, incluse le deleghe per gli investimenti, Nominato ufficialmente il Rappresentante della Direzione per il SGE, Deliberato ufficialmente investimenti per il miglioramento del SGE, coerenti con gli impegni espressi nella politica per l’ energia. 41
  • 42. 4.2.2 RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE Verificare che il Rappresentante della Direzione abbia: Definito un organigramma che includa le posizioni organizzative inerenti al SGE, Predisposto mansionari o altri documenti che stabiliscano le responsabilità inerenti al SGE, Comunicato al personale le responsabilità inerenti al SGE 42
  • 43. 4.4.2 PRESCRIZIONI LEGALI ED ALTRE PRESCRIZIONI Verificare che l’organizzazione abbia: Predisposto un registro delle prescrizioni di legge europee, nazionali, regionali e degli eventuali regolamenti e piani comunali applicabili ai propri aspetti energetici, Valutato come le prescrizioni di legge si applicano alle proprie attività, Valutato l’adeguatezza del SGE, in termini di controllo operativo, sorveglianza e misurazione, organizzazione del lavoro, formazione, sistema tecnico, a seguito delle prescrizioni di legge applicabili, Disponibili documenti/registrazioni derivanti da requisiti cogenti (es. libretti di centrale degli impianti termici), Attivato adeguati canali per l’aggiornamento in merIto alle prescrizioni legali. 43
  • 44. 4.4 PIANIFICAZIONE Verificare che l’organizzazione abbia: Definito i criteri per il riesame energetico Documentato i risultati del riesame energetico Mantenuto aggiornato il riesame energetico ad intervalli definiti, coerentemente con eventuali cambiamenti nelle strutture, apparecchiature, sistemi o processi. Individuato opportunità di miglioramento delle prestazioni energetiche Definito l’Energy Baseline, quale consumo di riferimento per la valutazione del miglioramento delle prestazioni energetiche Individuato EnPI 44
  • 45. 4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI ENERGETICI Verificare che l’organizzazione abbia: Definito e documentato obiettivi e traguardi per l’energia misurabili ed i programmi ad essi correlati; devono essere stabiliti e documentati i termini temporali entro i quali raggiungere tali traguardi; Obiettivi e traguardi devono considerare gli usi energetici significativi e le prescrizioni di legge applicabili; I programmi devono specificare responsabilità, risorse e tempi di attuazione; Devono essere stanziate formalmente le risorse finanziarie per attuare i programmi stabiliti (approvazione investimento da parte dell’ Alta Direzione) Obiettivi, traguardi e programmi dovrebbero essere monitorati a intervalli definiti. 45
  • 46. 4.5.2 COMPETENZA, FORMAZIONE, CONSAPEVOLEZZA Verificare che l’organizzazione abbia: Attuato iniziative adeguate per la sensibilizzazione del personale alla riduzione degli sprechi ed all’uso razionale dell’energia, Definito la competenza necessaria per le posizioni organizzative, le cui attività hanno un effetto sull’efficienza energetica, in termini di esperienza, formazione e istruzione; es di posizioni di interesse: Servizi generali, Manutenzioni, Produzione, Progettazione, Acquisti. Pianificato le attività di formazione ed addestramento necessarie ad un’efficace funzionamento del SGE. Erogato la formazione ed addestramento Conservato le pertinenti registrazioni (CV, attestati frequenza corsi, abilitazioni/certificazioni conseguite (quali ad esempio EGE, certificatore energetico in edilizia, auditor SGE, abilitazione alla conduzione dei generatori di calore) 46
  • 47. 4.5.3 COMUNICAZIONE Verificare che l’organizzazione abbia: Preso una decisione ufficiale in merito alla comunicazione o meno verso l’esterno, riguardo alle prestazioni del proprio SGE e, in caso abbia deciso di comunicare le proprie prestazioni, che sia stato stabilito e documentata la metodologia, Stabilito le modalità di comunicazione interna riguardo al SGE e alle prestazioni energetiche, quali informazioni, a chi richiederle, con quale mezzo, con quale frequenza. Stabilito le modalità di comunicazione interna per favorire commenti o suggerire miglioramenti del SGE 47
  • 48. 4.5.5 CONTROLLO OPERATIVO Procedure per il controllo operativo e la manutenzione dovrebbero comprendere: procedure di gestione e liste di controllo per evitare e minimizzare gli sprechi programmi di gestione e manutenzione di macchinari, equipaggiamenti ed attrezzature descrizione degli interventi di assistenza per le relative attrezzature, compreso ciò che è soggetto ad assistenza identificazione dei dipartimenti e personale responsabile per il controllo e la manutenzione delle attrezzature pianificazione dell’ispezione delle attrezzature e descrizione di come deve essere fatta l’ispezione. 48
  • 49. 4.5.6 PROGETTAZIONE La progettazione consapevole dell’energia dovrebbe assicurare che: l’analisi minuziosa della richiesta di energia venga effettuata nelle prime fasi del progetto successivamente venga effettuata una verifica energetica in appropriate fasi di progettazione, ove possibile (offerte, progettazione di dettaglio iniziale, progettazione finale, scelta delle attrezzature, consegna, commissione, ecc.) i compiti delle persone responsabili della progettazione siano chiaramente definiti. 49
  • 50. 4.5.7 APPROVVIGIONAMENTO DI SERIZI ENERGETICI, IMPIANTI, PRODOTTI, ENERGIA Procedure suggerite dovrebbero includere: politiche di acquisto, ove applicabili linee guida di acquisto, es. criteri che devono essere seguiti se i prodotti proposti hanno il potenziale di incrementare il consumo di energia oltre il livello prescritto verifiche energetiche dettagliate se richieste criteri di ritorno dell’investimento e metodi di calcolo, es. valutazione economica valutazione del costo del ciclo di vita lista minuziosa approvata di pezzi di ricambio energeticamente efficienti e/o negozi in cui vengono venduti tali elementi. 50
  • 51. 4.6.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI Il Piano di Monitoraggio dell’energia dovrebbe comprendere quanto segue: come vengono misurati e registrati i consumi di energia le variabili ed i fattori l’estensione del monitoraggio, compresa la frequenza delle misurazioni; calibrazione e manutenzione delle attrezzature di misura ruoli e responsabilità del relativo personale come viene calcolata la previsione di consumo in relazione alle variabili di influenza. 51

Notes de l'éditeur

  1. Aggiungere slide su Piano di Audit
  2. Chiarire meglio riunione di apertura
  3. Chiarire meglio punti riunione di chiusura
  4. Chiarire meglio piano di audit
  5. Un altro miglioramento importante apportato da questa nuova norma riguarda la competenza degli auditor. Rispetto alle norme precedenti sull'audit, la ISO 19011 definisce meglio il concetto di competenza e stabilisce in modo più esplicito che la competenza richiesta al gruppo di audit (audit team) e al singolo auditor differisce secondo la natura, il campo e la complessità dell'audit. Perciò, dopo diverse discussioni, tra gli esperti del JWG dei due comitati ISO/TC 176 e ISO/TC 207, è stato riconosciuto che non è possibile impostare criteri uniformi di competenza applicabili a tutte le situazioni. Di conseguenza, la ISO 19011 fornisce per questo aspetto delle linee guida per mettere in grado le organizzazioni di identificare le esigenze di competenza e i processi di valutazione della competenza degli auditors o del gruppo di audit per le specifiche situazioni delle organizzazioni stesse.