4. Consiglio Nazionale Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
www.awn.it
Dipartimento Ambiente, Energia e Sostenibilità
Coordinatore
Alessandro Marata
Contributi
Andrea Moro
Valentina Piscitelli
Gruppo Operativo Energia
Martino Roatta
Egidio Raimondi
Stefano Meneghini
Salvatore Pitruzzella
Carmela Plamieri
Aurelio Zennaro
Gruppo Operativo Sostenibilità
Teresa Alvino
Carlotta Cocco
Daniele Menichini
Massimo Pedone
Alessandra Siviero
Ufficio di Presidenza della Conferenza degli Ordini
Arturo Giusti e Paolo Lo Iacono
Redazione del volume e Realizzazione
Carlotta Cocco
Alessandra Barbieri
Federica Franzè
Pietro Spoto
Progetto grafico
Simona Castagnotti
Marzo 2021 ISBN 978-88-941296-9-4
Al nostro collega e amico Salvo
che ben sapeva proporci occasioni di benessere
5. INDICE
ABITARE LA SOSTENIBILITA' 08
LA DIMENSIONE SOCIALE, COMFORT E BENESSERE, NEI PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITÀ 12
CONCETTO DI BEN ESSERE 14
L’ O M S E L A C O M U N I T À E U R O P E A 1 5
I N T E G R A Z I O N I A L C O N C E T T O D I B E N E S S E R E 1 6
PERSONA, BENESSERE, SISTEMI DI MISURA 18
I PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA’ 20
P R O T O C O L L I 2 2
B R E E A M 2 4
L E E D 2 6
H Q E 2 8
I T A C A 3 0
L I V I N G B U I L D I N G C H A L L E N G E 3 2
D G N B 3 4
W E L L 3 6
F I T W E L 4 0
INDICATORI DI BENESSERE 42
A R I A 4 4
T E M P E R A T U R A 4 8
L U C E 5 2
S U O N O 5 6
M O V I M E N T O 6 0
A C Q U A E N U T R I Z I O N E 6 4
M E N T E 6 8
C O L L E T T I V I T A ' 7 2
ORIZZONTALITA' UN PENSIERO RIGENERATIVO 76
Canto degli spiriti sulle acque 79
BIBLIOGRAFIA 80
OPEROGRAFIA 82
6. ABITARE LA SOSTENIBILITÀ
Alessandro Marata
La questione dell’abitare è sempre stata uno dei
temi più affascinanti della storia dell’uomo. Lo è sta-
ta, dal punto di vista progettuale, per gli architetti
e i costruttori di ogni epoca e di ogni luogo. Lo è
stata, dal punto di vista etico e da quello filosofico,
per gli artisti, gli storici, gli scienziati, gli psicologi e
gli scrittori.
Mai come in questi ultimi tempi, però, il problema
casa è stato così presente nella mente dei cittadini.
Sì, quasi solo dei cittadini perché gli abitanti, coloro
che abitano, extraurbani hanno risentito molto
meno delle restrizioni, vitali e psicologiche, derivate
dai lunghi e ripetuti periodi di lockdown.
Sei proposte per il prossimo millennio era il titolo
in bozza delle lezioni che Italo Calvino scrisse per
l’Università di Harvard nel 1985, portando a com-
pimento le prime cinque e lasciando incompleta la
sesta, interrotta a causa della sua morte nell’ottobre
dello stesso anno. Le sei lezioni si ispiravano ognuna
ad una parola.
1. Leggerezza
2. Rapidità
3. Esattezza
4. Visibilità
5. Molteplicità
6. Coerenza
La sostenibile leggerezza dell’abitare
Si può azzardare l’ipotesi che leggerezza possa es-
sere, in qualche modo, sinonimo di modernità e
che possa anche rappresentare le istanze di libertà
dell’uomo contemporaneo. Da Platone in poi lo
spazio dell’abitare, dalla casa alla città, rappresen-
ta uno dei luoghi ideali per esemplificare, tramite
metafore, l’essenza della vita dell’uomo. Su questo
argomento tante menti brillanti ci hanno lasciato
in eredità pensieri luminosi e scintillanti. Dalla con-
chiglia si può riconoscere il mollusco, diceva Victor
Hugo, e dalla casa l’inquilino. La definizione lecor-
buseriana di machine à habiter convive con l’inter-
08
La casa è il vostro corpo più grande.
Vive nel sole e si addormenta nella quiete.
Khalil Gibran
INTRODUZIONE
7. pretazione, di Ernst Block, della casa come luogo
dove l’uomo si sente a proprio agio. O meglio, come
scriveva Heidegger, citando a sua volta un verso di
Hoelderlin, della casa come luogo dove poetica-
mente abita l’uomo. Intendendo l’abitare come rap-
porto dell’uomo con l’essere, attraverso, diremmo
oggi, un uso sostenibile dello spazio. Abitare non
significa occupare uno spazio, ma averne cura cre-
ando un luogo che connette la cultura con la natura.
E Zarathustra aveva inneggiato all’uccisione dello
spirito della pesantezza in favore di un volo che con-
sentirebbe di vedere noi stessi al di sotto di noi.
E se è vero che in ogni luogo vi è un centro del
mondo, sono parole di Mircea Eliade, è ragionev-
ole immaginare che la leggerezza sia un obiettivo
al quale l’uomo che abita la modernità, e ha il suo
centro nella propria casa, deve in modo ineludibile
volgere lo sguardo.
Rapidità vs lentezza
Si può abitare “velocemente”, senza diventare
liquidi? Senza che ciò sia in antitesi con quel pro-
cesso di sedimentazione la cui mancanza, come ha
ripetutamente sostenuto Bauman nella sua vas-
ta produzione letteraria, è spesso causa di errori
nella evoluzione del progresso? Essere rapidi non
significa necessariamente vivere pericolosamente.
Significa reagire con tempestività e lucidità agli os-
tacoli e ai cambiamenti che improvvisamente, con
rapidità, si manifestano di fronte a noi. Scrive Calvi-
no; “Gli avvenimenti, indipendentemente dalla loro
durata, diventano puntiformi, collegati da segmenti
rettilinei, in un disegno a zigzag che corrisponde ad
un movimento senza sosta”. La nostra vita a zigzag,
che se non stiamo attenti può portarci a condizioni
patologiche di stress, è una inesauribile fonte di ric-
chezza emotiva, un arricchimento della nostra es-
istenza. Se gli spazi che compongono la casa non
09
ABITARE LA SOSTENIBILITÀ
8. 10
riescono ad assecondare il nostro zigzagare, se non
sono sufficientemente flessibili, il susseguirsi delle
nostre azioni ne risentirà, in termini di efficienza e
di divertimento.
Progettare con esattezza
Ergonomia, funzionalità, acustica, luce, colore, pros-
semica e sicurezza. La progettazione degli spazi per
l’uomo impone che l’architetto abbia nella sua tav-
olozza creativa molti strumenti indispensabili per
il raggiungimento di una soddisfacente, dovrebbe
essere ottima, qualità abitativa. L’architettura, con-
trariamente a quanto molti erroneamente pensano,
necessita di esattezza in quantità almeno uguale alla
creatività, soprattutto nella società odierna, nella
quale l’impronta tecnologica, quella medica e quel-
la sociale hanno una rilevanza molto grande. Scrive
Calvino: “La precisone per gli antichi Egizi era sim-
boleggiata da una piuma che serviva da peso sul
piatto della bilancia dove si pesano le anime”. Le pi-
ume sono i dettagli che caratterizzano gli spazi della
casa. Come scrisse lo storico tedesco Aby War-
burg, l’aforisma piaceva molto a Ludwig Mies van
der Rohe, il diavolo si nasconde nei dettagli.
E ancora: “Viviamo sotto una pioggia ininterrotta di
immagini; i più potenti media non fanno altro che
trasformare il mondo in immagini e moltiplicarlo at-
traverso una fantasmagoria di giochi di specchi: im-
magini che in gran parte sono prive della necessità
interna che dovrebbe caratterizzare ogni immagine,
come forma e come significato”. Esattezza significa
riconoscere le necessità vere e scartare quelle in-
dotte. Esattezza significa vivere bene.
INTRODUZIONE
Visibilità e immaginazione
Online. Può sembrare un paradosso, ma la nostra
casa è più visibile adesso che p.e.p. (prima dell’era
pandemica). Il nostro appartamento oggi può es-
sere visto, o anche solo percepito, come un fantas-
tico palcoscenico del nostro teatro personale, nel
quale possiamo cambiare la scenografia sempre più
facilmente. Una scenografia che nella maggior parte
dei casi rappresenta una nostra personale carta di
identità. Anche se è vero che l’abito non fa il mo-
naco è abbastanza vero che lo sfondo che appare
nelle sempre più frequenti video conferenze che
facciamo (per lavoro, per studio o semplicemente
per socialità) fornisce una prima, semplice ed in-
equivocabile descrizione di noi.
“La fantasia è una specie di macchina elettronica
che tiene conto di tutte le combinazioni possibili e
sceglie quelle che corrispondono a un fine, o che
semplicemente sono le più interessanti, piacevoli,
divertenti”. E ancora: “Quale sarà il futuro dell’im-
maginazione individuale in quella che si usa chiamare
la civiltà dell’immagine”?
9. Molteplicità emotiva
Come suggeriva uno dei principali enunciati dell’ar-
chitettura bioclimatica di alcuni decenni fa, la casa è
la nostra terza pelle. Come curiamo la nostra vera
e prima pelle, la nostra cute, e la seconda, gli abiti
che indossiamo, così sempre di più ci adopereremo
affinché la nostra terza pelle sia accogliente, funzi-
onale, divertente e sicura. Come un abito la casa
deve essere, ovviamente, fresca in estate, calda in
inverno, traspirante ed impermeabile, protettiva,
comoda e sicura. Questa multipla pelle induce in
noi molteplici comportamenti: “…chi siamo noi, chi
è ciascuno di noi se non una combinatoria d’espe-
rienze, di informazioni, di letture, di immaginazioni?
Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inven-
tario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto
può essere continuamente rimescolato e riordinato
in tutti i modi possibili”.
Coerenza e felicità
In senso figurato il termine coerenza significa, per
una persona, conformità tra le proprie convinzioni e
l'agire pratico; la coerenza morale significa mancan-
za di contraddittorietà nei propri comportamenti.
Negli ultimi decenni si è finalmente capito che la fe-
licità dipende solo in parte dalla ricchezza econom-
ica materiale; solo il denaro in quantità insufficiente
ad una dignitosa sussistenza crea certamente infelic-
ità. Vi sono altri tipi di ricchezza, di tipo immateriale,
che sono forse ancora più importanti: l’amicizia, la
tolleranza, la diversità, la condivisione, le gratifica-
zioni, la stima degli altri, la sicurezza, la generosità,
una casa che possiamo sentire fatta per noi. Una
casa da indossare, che rappresenta coerentemente
la nostra terza pelle.
ABITARE LA SOSTENIBILITÀ 11
10. 12
Il primo strumento a punteggio per la valutazione
delle prestazioni degli edifici a essere stato pubbli-
cato è il BREEAM (Building Research Establishment
Environmental Assessment Method), nel 1990 in
Gran Bretagna. Come dichiara il suo stesso nome
(Environmental Assessment Method), si trattava di
un sistema per valutare la qualità ambientale di una
costruzione. I temi affrontati dal BREEAM riguar-
davano i consumi energetici, di materiali, di acqua,
le emissioni di gas, la gestione dei rifiuti e degli ef-
fluenti. In pratica la prima versione del BREEAM
consentiva di valutare principalmente una sola delle
tre dimensioni della sostenibilità, quella ambientale.
I sistemi di valutazione che hanno seguito le orme
del BREEAM a metà-fine anni ’90, in particolare
il LEED negli Stati Uniti e l’internazionale GBTool
(Green Building Tool) di iiSBE (international ini-
tiative for a Sustainable Built Environment) erano
anch’essi focalizzati sulla dimensione ambientale.
Questo approccio è riflesso nel nome dell’orga-
nizzazione che ha sviluppato il sistema LEED, ovve-
ro lo U.S. Green Building Council (Consiglio delle
costruzioni “verdi”) e nel nome della certificazione
stessa, Leadership in Energy and Environmental
Design (Leadeship nella progettazione energetica e
ambientale). La prima definizione universale di “svi-
luppo sostenibile” risale al 1987, contenuta nel rap-
porto “Brundtland” pubblicato dalla Commissione
mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (WCED): “Lo
sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i
bisogni del presente senza compromettere la possi-
bilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
In tale definizione non si fa riferimento all’ambiente
in quanto tale, ma ci riferisce principalmente al ben-
essere delle persone. A partire dalla definizione del
rapporto “Brundtland”, il concetto di “sostenibilità”
venne ampliato negli anni a seguire, interconnetten-
do l'ambito ambientale (Planet), quello economi-
co (Profit) e quello sociale (People). I protocolli di
valutazione hanno seguito questo percorso evoluti-
vo e nei primi anni 2000 si trasformano da sistemi
di valutazione della qualità ambientale a sistemi di
valutazione della sostenibilità. Vengono cioè aggiunti
nuovi criteri e indicatori utili a verificare le prestazi-
oni delle costruzioni anche rispetto alla dimensione
economica e sociale. Dato che quest’ultima corris-
ponde alle persone, i nuovi criteri riguardano temi
come la qualità ambientale indoor (comfort ter-
mico, visivo, acustico, ambiente elettromagnetico
e qualità dell’aria), la sicurezza (incendi, sismica),
LA DIMENSIONE SOCIALE, COMFORT E BEN-
ESSERE, NEI PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITÀ
Andrea Moro
INTRODUZIONE
11. 13
l’accessibilità. Per riflettere questo cambiamento
lo strumento internazionale GBTool venne rinom-
inato SBTool (Sustainable Building Tool). Proprio la
contestualizzazione all’Italia della versione 2002 di
SBTool darà origine nel 2004 al Protocollo ITACA.
La dimensione “sociale” dei protocolli di valutazione
della sostenibilità non ha tuttavia ancora raggiunto
lo stesso livello di importanza di quella ambientale.
Ad esempio, nel Protocollo ITACA, i criteri ricon-
ducibili alla dimensione sociale hanno un peso del
20% sul punteggio finale rispetto all’80% dei criteri
della dimensione ambientale. Il LEED v.4, prevede
21 punti riconducibili direttamente alla dimensione
sociale sui 110 massimi possibili. È evidente anco-
ra uno sbilanciamento dei protocolli di valutazione
della sostenibilità nei confronti della dimensione
ambientale, una sorta di “peccato originale”. La di-
mensione economica nella maggioranza dei casi non
è neanche presa in considerazione, se non indiret-
tamente. Nel prossimo futuro è auspicabile che i
gestori dei sistemi di certificazione provvedano ad
aggiornare i loro protocolli in modo da renderli pi-
enamente strumenti di valutazione della sostenibil-
ità, equilibrando l’importanza di tutte e tre le di-
mensioni: Planet, People, Profit.
TITOLO
Anthony Dunne & Fiona Raby, Foraggieri, 2009, installazione
12. PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
14
CONCETTO
DI BEN ESSERE
"Cosa è l’uomo? Un vaso fragile ad ogni scossa ed ad ogni urto. Non c’è bisogno di una grande violenza per
distruggerlo: dovunque lo urti lo mandi in frantumi."
Seneca, A Marcia, 11-3
La nozione di Benessere, correlata all’idea di salute,
rappresenta il risultato di un equilibrio tra molteplici
fattori inerenti il profilo biologico e psichico (quali
ad esempio nutrizione, igiene, ambienti di vita e di
lavoro, contesto sociale), che determinano nel loro
complesso la qualità della vita delle persone.
Nel corso degli anni la visione del benessere si è
evoluta in concomitanza con la trasformazione degli
stili di vita. Le riflessioni attualmente sono molteplici
e le incertezze esistenti attengono prevalentemente
alla scissione tra aspetti tecnici e aspetti percettivi
ed emotivi, tra teorie e pratiche applicative.
Senza volere essere esaustivi, vista la complessità
del tema, riportiamo alcuni dei passi fondamentali
che hanno condotto all’odierna cultura della salute
e ad una visione del benessere come valore sociale
e relazionale che, nell’interazione delle persone,
consente la realizzazione delle stesse.
Nella filogenesi dell’abitare troviamo le origini della
correlazione tra benessere e architettura a partire
dall’idea di protezione come bisogno essenziale
dell’individuo che trova il suo primo simbolo nella
caverna quale dimora.
Nel suo trattato Vitruvio introduce il concetto di Sa-
lubritas richiedendo all’architetto, tra le altre, com-
petenze di anatomia e medicina al fine di costruire
luoghi adatti per l’uomo.
Nel XX secolo prendono forma filoni culturali che,
Bruce Nauman
The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (1967)
Neon Art, Art Institute Chicago
13. 15
CONCETTO DI BENESSERE
al fine di definire il processo progettuale ed
il ruolo del progettista, indagano sulle cor-
relazioni tra l’uomo e il proprio ambiente con
diverse modalità inter-relazionali: Espression-
ismo, Bauhaus, Funzionalismo, Architettura
Organica, Razionalismo ….e più vicino a noi
Decostruttivismo, Regionalismo, Hight tech…
Ognuna di queste correnti ha composto un
pezzo del puzzle la cui immagine di benessere
risulta oggi identificata ma non ancora com-
piuta.
In questa molteplicità di approcci troviamo un
orientamento in quella che oggi viene definita
visione olistica, un metodo, attento alle diverse
sfaccettature del sapere, che si apre a continue
evoluzioni e alle molteplici sfumature dell’ac-
cezione di “benessere.
L’OMS E LA COMUNITÀ EUROPEA
L’ OMS - Organizzazione Mondiale della Sani-
tà, Agenzia delle Nazioni Unite preposta all’in-
dirizzo e coordinamento in materia di salute e
benessere, nel 1948, anno della sua istituzione,
ha elencato i principi su cui si deve fondare la
salute dei cittadini definita come “uno stato
di totale benessere fisico, mentale e sociale e
non semplicemente assenza di malattie o in-
fermità”.
L’OMS individua come la salute e il benessere
siano un diritto, fondamentale per tutti, che
contribuisce alla pace e sicurezza degli Stati.
I Governi pertanto hanno la responsabilità di
sviluppare adeguate misure operative e devo-
no cooperare tra di loro per lo sviluppo della
ricerca e per perseguire il più alto livello di sa-
lute. Tappe fondamentali nell’evoluzione della
cultura del benessere promosse dall’OMS
sono la Dichiarazione di Alma Ata avvenuta
nel 1978, poi meglio approfondita nella "Carta
di Ottawa" (Conferenza Internazionale per la
Promozione della Salute del 1986) e infine la
Dichiarazione di Jakarta del 1997 “Sulla pro-
mozione della salute nel 21°secolo”. In questi
documenti si delinea il principio di promozi-
one della salute come fonte attiva di sviluppo
sociale ed economico, per la quale i prerequsiti
sono “ la pace, una casa, l’istruzione, la sicurez-
za sociale, le relazioni sociali, il cibo, un reddito,
l’attribuzione di maggiori poteri alle donne,
un ecositema stabile, un uso sostenibile delle
risorse, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti
umani e l’equità” (Dichiarazione di Jakarta).
Nel 2012 gli Stati Membri della Regione Euro-
pea dell’OMS hanno concordato un modello
comune di politica, denominato Salute 2020,
con l’obiettivo di “migliorare il benessere del-
le popolazioni, ridurre le diseguaglianze di sa-
lute e garantire sistemi sanitari con al centro
la persona, universali, equi, sostenibili e di alta
qualità”. Tra i quattro ambiti di azione prioritari
individuati troviamo, all’ambito 4 “Creare co-
munità resilienti e ambienti favorevoli” che si
focalizza sulla necessità di compensazione e re-
silienza delle comunità ai cambiamenti climati-
ci, e sulle problematiche di salute correlate agli
ambienti contaminati o pericolosi. (Nota - gli
altri ambiti riguardano: 1 Considerare l’intero
arco di vita delle persone e la loro partecipazi-
one; 2 Malattie trasmissibili e non; 3 La sanità
pubblica e le emergenze).
14. CONCETTO DI BENESSERE
16
Indagando nel grande bacino dei significanti del con-
cetto di benessere emerge come questo debba por-
tare a condizioni di vita e di lavoro sicure, stimolanti
e soddisfacenti, alla protezione degli ambienti naturali
e artificiali, alla conservazione delle risorse naturali;
debba includere una valutazione sistematica degli effet-
ti dell'ambiente sulla salute delle persone e garantire
strategie e azioni mirate a generare miglioramenti nella
qualità della vita del singolo in correlazione con la col-
lettività.
La promozione del benessere e della salute passa at-
traverso mutamenti nell'organizzazione sociale e
nell'adozione di politiche pubbliche coordinate e tese
a favorire e sviluppare beni e servizi più sani, ambienti
igienici non pericolosi e stimolanti, gestioni basate sulla
qualità e non solo sull’efficienza, in una costante inte-
grazione con l’ambiente naturale.
Il concetto di benessere è una nozione in continua
evoluzione, passibile di implementazioni, approfondi-
menti, correlazioni che si alimentano su diversi livelli e a
diverse scale dalla più intima ed individuale fino al piano
“Nel luogo il raccogliere ha il ruolo del custodire che rende libere le cose nella loro contrada. E la contrada? La
forma più antica della parola è Gegnet. Questo termine indica la libera vastità. Grazie ad essa l’aperto è posto in
condizione di lasciar sorgere ogni cosa nel suo riposare in sé stessa. Ma ciò significa al tempo stesso custodire, il
raccogliersi delle cose nel loro reciproco con - appartenersi.
Dovremmo imparare a riconoscere che le cose stesse sono i luoghi e non solo appartengono ad un luogo.”
M. Heidegger, L’arte e lo spazio
sociale più ampio.
In questo contesto il progettista, nell’ideare sotto
il profilo spaziale e sociale i luoghi dell’abitare, di-
viene responsabile dell’altro e custode dell’altrui
benessere.
Come scrive Luigina Mortari in “Filosofia della cura”:
« L’agire con cura per l’altro è mosso dal senso di
responsabilità per l’altro. Il sentire la responsabilità
non solo della propria qualità della vita, ma anche
di quella dell’altro è una condizione necessaria per
aver cura dell’altro ». La cura rientra nell’ordine
delle cose essenziali, perché’ per dare forma al nos-
tro possibile essere dobbiamo avere cura di noi, de-
gli altri e del mondo.
La progettazione è occasione di cura, è un’oppor-
tunità per generare benessere, è possibilità di tras-
formazione e miglioramento per i singoli e per la
comunità a fondamento di una condizione relazio-
nale appagante e feconda che esprima un impegno
sociale, culturale ed ambientale.
INTEGRAZIONI AL
CONCETTO DI BEN ESSERE
15. CONCETTO DI BENESSERE 17
Pietro Spoto
INTUIZIONE >2 Copia Infedele III,
Simulacro, cacciatore, preda, 2013-2020
Innesto del piumaggio di un colombo sul corpo di
uno sparviero.
Noi esistiamo solo attraverso gli altri. Un insegui-
mento per la sopravvivenza, porta due volatili uno
colombo e uno sparviero a trovare la fine contro la
superficie trasparente di un vetro. Spoto sceglie per
la preziosità di questo evento, di unire i due sog-
getti in uno, attraverso il processo della tassidermia
operando un esperimento di mimetismo animale
indotto ed ambiguo che si riversa a conti fatti in un
simulacro o una copia infedele di un modello inesis-
tente. La coscienza di una condizione umana in con-
tinua oscillazione tra libertà e cattività, il desiderio
di rompere gli argini dell’univocità di senso come
valore di condotta. L’idea di dicotomia come frutto
di una riflessione dell’uno nel proprio opposto e
viceversa, dove ciò che si viene a creare, si sviluppa
tanto in un senso quanto nell’altro e, dove il corpo
nuovo costituisce la sostanza complessa del reale.
Una superficie d’incontro da cui tutto si origina e
si snoda, una sottilissima pelle sulla quale o sotto la
quale, intercambiabilmente si definisce la realtà tut-
ta. Le ombre create svelano, in questo caso, l’origi-
ne interna della natura di questo simulacro.
16. 18 PERSONA, BENESSERE, SISTEMI DI MISURA
PERSONA, BENESSERE, SISTEMI DI MISURA
Fin dalle origini l’uomo ha innescato processi di
trasformazione nel momento in cui ha deciso di
misurarsi nella propria relazione con l’intorno alla
ricerca di elementi di contatto o di parametri di os-
servazione che gli consentissero di approfondire la
conoscenza delle leggi universali.
Fin dalle origini l’uomo è stato lo snodo, non sem-
pre consapevole, dei processi che hanno portato ad
una modifica delle forme del fare e ad una variazi-
one della civiltà.
L’antropologia identifica come momento cardine
nell’evoluzione tecnica dell’uomo il momento in cui,
uscito dalle caverne, ha definito il proprio spazio
nell’ambiente circostante identificandosi attraverso
un confronto con l’intorno nella sue molteplici
forme di interconnessione. (Riferimento André Le-
roi Gourhan, Le geste et la parole 1964 )
Nonostante quindi le materie umanistiche siano an-
noverate tre le “pratiche immateriali”, è attraverso
lo sviluppo degli ambiti ad esse connesse che l’uomo
ha sviluppato e migliorato le sue tecniche e tecnol-
ogie. I maestri di un tempo (che oggi chiameremmo
scienziati) hanno sentito la necessità di trovare delle
correlazioni tra le proporzioni dell’uomo e le misure
della natura provocando, con i loro studi, profonde
trasformazioni nell’umanità, da Leonardo a Le Cor-
busier Microcosmo e Macrocosmo vengono posti
in correlazione attraverso proporzioni numeriche.
Il carattere di un uomo si rivela spesso nelle sue sembianze fisiche, persino nel modo di camminare e nel timbro
della sua voce. Parimenti il carattere nascosto delle cose si esprime in parte nelle forme esteriori…
L’uomo dovrebbe guardare con i propri occhi nel libro della natura e imparare a comprenderlo.
Frank Lloyd Wright. La città vivente. New york 1958
17. 19
PERSONA, BENESSERE, SISTEMI DI MISURA
La misurazione di uomo e natura ha rappresentato fin
dagli albori uno strumento per la definizione di una
prassi condivisa nella progettazione e di un metodo
di interpretazione che portasse ordine alle cose (tra
cui non possiamo non citare la geometria dei frattali).
Su un piano pragmatico l’esigenza di misurare si dif-
fonde con la necessità di definire un metodo di con-
fronto e valutazione tra due diversi elementi della
stessa natura. In questo ambito nascono i protocolli
di analisi e verifica della sostenibilità: i Rating Systems
ovvero i Sistemi di Misurazione.
Con il termine internazionale Rating Systems vengo-
no identificati i sistemi di verifica e certificazione della
sostenibilità sviluppati a partire dagli anni 90.
Certificare la sostenibilità esprime quindi la volontà
di portare a parametri quantificabili gli elementi che
identificano la salvaguardia ambientale, il benessere, la
salute umana, le gestione economica e i valori sociali.
Oggi coloro che si addentrano nel mondo dei Pro-
tocolli di Certificazione della sostenibilità, gli studiosi
dei Rating Systems, rilevano la necessità di introdurre
Bill Viola
Tristan und Isolde, 2005 Visione della Performance, Opéra national de Paris
principi di verifica del benessere per riportare al cen-
tro delle valutazioni la Persona nelle sue diverse com-
ponenti.
Riportate al centro l’Uomo nei protocolli di certifica-
zione significa quindi riequilibrare i parametri tecnici
della qualità architettonica, da tempo sbilanciati sulle
prestazioni, per ristabilire un equilibrio, un’armonia
infranta che ritrovi una nuova “dimensione aurea “
del progettare.
In questo libro si indaga su come e quanto i protocolli
di certificazione diano spazio ai principi di benessere
e quali siano gli strumenti rilevatori che ne consento-
no una pesatura e confronto. Questa analisi individ-
ua quindi come i protocolli di certificazione pesino il
benessere degli occupanti all’interno di spazi costruiti
definendo specifici Indicatori di Benessere.
Nel capitolo successivo si ripropongono i singoli Fat-
tori di Benessere o Indicatori, individuati nella prima
parte dell’analisi, focalizzandone in sintesi sia i para-
metri tecnici che alcune citazioni ed ispirazioni più
squisitamente culturali e artistiche.
18. 20 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
"E, sempre segno di un equilibrio coerente, la natura ci pungola a renderci liberi e a non rinunciare all’uso del
nostro giudizio. Questo è un punto cruciale nell’idea che l’equilibrio coerente ci spinge a migliorare come persone
e migliora la nostra qualità della vita, riflesso della decisione di puntare sull’essere invece che sull’avere."
Grammenos Mastrojeni, Effetti Farfalla. Milano, 2021
I PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA’
Ogni “Rating System” o “Protocollo di Misurazione”,
definisce un proprio specifico sistema di pesatura
della sostenibilità attraverso l’individuazione di crit-
eri di valutazione, aventi specifici valori di riferimen-
to, che afferiscono alle tre matrici della sostenibilità,
sociale, ambientale ed economica, declinate in aree
tematiche tecnico-valutative.
Con l’obiettivo di indagare quale peso venga dato
ai requisiti di benessere nei sistemi di certificazione
della sostenibilità ci addentriamo in una osservazi-
one settoriale dei protocolli dopo averne presenta-
to in sintesi la struttura generale.
I protocolli proposti, selezionati tra quelli maggior-
mente riconosciuti, vengono qui ordinati secondo
una sequenza temporale, dal primo, BREEAM, a
quelli più recenti, WELL e Fitwell rilevando così
l’excursus culturale del valore attribuito al concetto
di benessere .
Per ogni protocollo viene riprodotta la checklist
o lista di verifica riferita al contesto delle nuove
costruzioni.
Giuseppe Penone
Trattenere 8 anni di crescita, 2004-2012,
Visione dell'installatione, Chaumont-sur-Loire
19. 21
PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
In ogni checklist vengono individuati i criteri che
valorizzano le caratteristiche di benessere del pro-
dotto finale distinguendo gli stessi per ambiti di in-
fluenza e quindi:
Aria , Temperatura , Luce , Suono ,
Movimento , Acqua e Nutrizione ,
Mente , Collettività .
La tabella riportata nella pagina seguente propone
in un unico prospetto l’insieme dei protocolli pre-
si in esame presentandone gli aspetti generali e di
riferimento quali: territorio di applicazione, origine
in termini di luogo e anno di uscita della prima ver-
sione, numero di progetti applicati all’estate 2020 e
gli ambiti edilizi di applicazione (residenziale, nuove
costruzioni, riqualificazioni…).
Joseph Beuys e Lucrezia De Domizio Durini
Difesa della Natura, 1980
Visione della Performance
Joseph Beuys
Difesa della Natura, 1984
Visione della Performance
20. 1990 1993 1996
BREEAM LEED HQE
22
22
Progettazione
sostenibile
Progettazione
sostenibile
Progettazione
sostenibile
Internazionale Internazionale Internazionale
15,702 progetti in 78
Paesi
102634 Progetti certifi-
cati in 160 Paesi
380000 Progetti certifi-
cati in tutto il mondo
1990 1993 1996
UK USA Francia
Building Research Estab-
lishment (BRE)
US Green Building
Council
Cerway
All building types New buildings; New
Interiors; Existing
Buildings; Neighborhood
Deveolpment; Cities and
Communities; Residen-
tial; Retail
All building types
https://www.breeam.com/ https://www.usgbc.org/leed https://www.behqe.com/
PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
PROTOCOLLI
cronologia e peculiarità
Scopo
Territorio di
Applicazione
Impatto
Origine
Provenienza
Ente di
Riferimento
Ambiti di
Applicazione
Sito web
21. 23
PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
2017
2014
2009
2006
2004
FitWel
WELL
DGNB
LBC
ITACA
Progettazione
sostenibile
Progettazione
rigenerativa
Progettazione
sostenibile
Salute degli occupanti Salute degli occupanti
Italia Internazionale Internazionale Internazionale Internazionale
(n/d) 563 progetti registrati in
29 Paesi
1448 Progetti in 27 Paesi 4161 progetti in 61
Paesi
più di 1900 progetti in
40 Paesi
2004 2006 2009 2014 2017
Italia USA Germania USA USA
UNI - Ente Italiano di
Normazione
International Living
Future Institute
German Green Building
Council (DGNB)
IWBI’s (GBCI) CfAD
"Edifici per uffici
Edifici scolastici
Edifici industriali
Edifici commerciali
Edifici ricettivi"
New Constructions;
Single-Family Residential; Ex-
isting Buildings; Multi-Family
Residential; Interior Projects;
Commercial; Landscape or
infrastructure; Institutional;
Medical + Laboratory
All building types New and Existing Buildings,
New and Existing Interiors;
Retail; Multifamily Residen-
tial; Education; Restaurant;
Commercial Kitchen
New and Exsting Buildings;
Commercial Interior Spaces
http://itaca.org/ https://living-future.org/lbc/ https://www.dgnb.de/en/
index.php
https://www.wellcertified.
com/
https://www.fitwel.org/
22. 24 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
BREEAM (Building Research Establishment Envi-
ronmental Assessment Method) è un protocollo di
valutazione degli edifici istituito nel 1990 nel Regno
Unito con lo scopo di valutare la performance am-
bientale degli immobili.
Il protocollo ha la capacità di adattarsi ad ogni Paese
o contesto regionale. L’elemento chiave che assicura
questa adattabilità è il processo dei weightings. Og-
nuna delle nove sezioni (gestione, uso dell’energia,
uso e gestione dell’acqua, salute e benessere, in-
quinamento, trasporti, materiali, gestione dei rifiuti
e uso del suolo) ha un peso diverso sul punteggio
finale. Questo peso riflette l’importanza della sezi-
one nello specifico contesto di riferimento e si basa
sulle informazioni fornite da professionisti ed enti
locali ufficiali. Questo livello di adattabilità garantisce
la possibilità di confronto tra edifici in diversi Paesi,
mantenendo allo stesso tempo il livello prestazio-
nale richiesto dal protocollo BREEAM.
Esistono diversi protocolli BREEAM a seconda della
scala o della fase del progetto.
BREEAM Communities (comunità) e BREEAM In-
frastructure (infrastrutture) vengono utilizzati per
la valutazione di interventi su larga scala.
BREEAM New Construction (nuova costruzione),
BREEAM Refurbishment and Fit-out (ristrutturazi-
one) e BREEAM In-use (in uso) vengono utilizzati a
livello edificio.
Il livello raggiungibile viene assegnato prendendo in
considerazione diversi fattori ambientali che definis-
cono il punteggio.
Le aree di valutazione per le nuove costruzioni
sono: Gestione, Salute e Benessere, Energia, Tra-
sporti, Acqua, Materiali, Rifiuti, Uso del suolo ed
Ecologia, Inquinanti, Innovazione.
I livelli di Certificazione si suddividono in: PASS,
GOOD, VERY GOOD, EXCELLENT o OUT-
STANDING.
BREEAM
24
23. 25
CHECKLIST BREEAM 2019 NC International
Management
Man 01 Project brief and design
Man 02 Life cycle cost and service life planning
Man 03 Responsible construction practices
Man 04 Commissioning and handover
Man 05 Aftercare
Health and wellbeing
Hea 01 Visual comfort
Hea 02 Indoor air quality
Hea 03 Safe containment in laboratories
Hea 04 Thermal comfort
Hea 05 Acoustic performance
Hea 06 Accessibility
Hea 07 Hazards
Hea 08 Private space
Hea 09 Water quality
Energy
Ene 02a Energy monitoring
Ene 02b Energy monitoring
Ene 03 External lighting
Ene 04 Low carbon design
Ene 05 Energy efficient cold storage
Ene 06 Energy efficient transport systems
Ene 07 Energy efficient laboratory systems
Ene 08 Energy efficient equipment
Ene 09 Drying space
Transport
Tra 01 Public transport accessibility
Tra 02 Proximity to amenities
Tra 03a Alternative modes of transport
Tra 03b Alternative modes of transport
Tra 04 Maximum car parking capacity
Tra05 Travel plan
Tra 06 Home office
Water
Wat 01 Water consumption
Wat 02 Water monitoring
Wat 03 Water leak detection and prevention
Wat 04 Water efficient equipment
Materials
Mat 01 Life cycle impacts
Mat 02 Hard landscaping and boundary
protection
Mat 03 Responsible sourcing of construction
products
Mat 04 Insulation
Mat 05 Designing for durability and resilience
Mat 06 Material efficiency
Waste
Wst 01 Construction waste management
Wst 02 Recycled aggregates
Wst 03a Operational waste
Wst 03b Operational waste
Wst 04 Speculative finishes
Wst 05 Adaptation to climate change
Wst 06 Functional adaptability
Land Use and Ecology
LE 01 Site selection
LE 02Ecological value of site and protection
of ecological features
LE03 Minimising impact on existing site ecology
LE 04Enhancing site ecology
LE 05Long term impact on biodiversity
Pollution
Pol 01 Impact of refrigerants
Pol 02 NOx emissions
Pol 03 Surface water run-off
Pol 04 Reduction of night time light pollution
Pol 05 Reduction of noise pollution
Innovation
Inn 01 Innovation
24. 26 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
Il sistema Leed (Leadership in Energy and Environ-
mental Design) rappresenta un protocollo di certifi-
cazione degli edifici volontario nato negli Stati Uniti
nel 1993 dall’associazione senza scopo di lucro U.S.
Green Building Council. LEED è il più diffuso siste-
ma di certificazione applicato a livello internazionale,
e attesta la qualità della realizzazione sotto il profilo
della sostenibilità. La valutazione viene fatta ricono-
scendo le prestazioni dell’edificio sotto il profilo del
risparmio energetico, la riduzione delle emissioni
di CO2, la qualità dell’aria interna, i materiali e le
risorse impiegate, la scelta del sito ed il rapporto col
contesto urbano. I risultati ottenuti dalla valutazione
vengono premiati attraverso l’attribuzione di punt-
eggi nelle diverse aree di valutazione, la somma dei
quali corrispondono ad un livello di certificazione.
Le aree di valutazione per le Nuove Costruzioni
sono: Localizzazione e Trasporti, Siti Sostenibili, Ef-
ficienza dell’Acqua, Energia e Atmosfera, Materiali
e Risorse, Qualità dell’Ambiente Interno, Innovazi-
one, Priorità Regionale
La famiglia dei protocolli LEED include diverse cate-
gorie: Nuovi Edifici (Commerciali, Direzionali, Res-
idenziali, Scuole, Ospedali, Hotel, Magazzini), Edifici
Esistenti (Commerciali, Direzionali, Residenziali,
Scuole, Hotel, Magazzini), Quartieri fino ad intere
città (con LEED City).
Il livello di certificazione raggiungibile viene assegna-
to in relazione al punteggio conseguito nelle diverse
aree di valutazione e si suddivide in: CERTIFIED, SIL-
VER, GOLD, PLATINUM.
In Italia lo standard LEED è stato introdotto dall’as-
sociazione senza scopo di lucro GBC Italia (Green
Building Council Italia), membro del World Green
Building Council.
Il GBC Italia ha ulteriormente potenziato le metod-
ologie ed i contenuti del protocollo LEED traslandoli
nel contesto nazionale con i protocolli GBC Home,
GBC Quartieri e creando due innovativi protocolli
GBC Condomini e GBC Historic Building.
LEED - GBC
25. 27
CHECKLIST LEED BD+C: New Construction v4
Location and Transportation
Credit - LEED for Neighborhood Development Location
Credit - Sensitive Land Protection
Credit - High Priority Site
Credit - Surrounding Density and Diverse Uses
Credit - Access to Quality Transit
Credit - Bicycle Facilities
Credit - Reduced Parking Footprint
Credit - Green Vehicles
Sustainable Sites
Prerequisite - Construction Activity Pollution
Prevention
Credit - Site Assessment
Credit - Site Development - Protect or Restore Habitat
Credit - Open Space
Credit - Rainwater Management
Credit - Heat Island Reduction
Credit - Light Pollution Reduction
Water Efficiency
Prerequisite - Outdoor Water Use Reduction
Prerequisite - Indoor Water Use Reduction
Prerequisite - Building-Level Water Metering
Credit - Outdoor Water Use Reduction
Credit - Indoor Water Use Reduction
Credit - Cooling Tower Water Use
Credit - Water Metering
Energy and Atmosphere
Prerequisite - Fundamental Commissioning and
Verification
Prerequisite - Minimum Energy Performance
Prerequisite - Building-Level Energy Metering
Prerequisite - Fundamental Refrigerant Management
Credit - Enhanced Commissioning
Credit - Optimize Energy Performance
Credit - Advanced Energy Metering
Credit - Demand Response
Credit - Renewable Energy Production
Credit - Enhanced Refrigerant Management
Credit - Green Power and Carbon Offsets
Materials and Resources
Prerequisite - Storage and Collection of Recyclables
Prerequisite - Construction and Demolition Waste
Man agement Planning
Credit - Building Life-Cycle Impact Reduction
Credit - Building Product Disclosure and Optimization
Environmental Product Declarations
Credit - Building Product Disclosure and Optimization
Sourcing of Raw Materials
Credit - Building Product Disclosure and Optimization -
Material Ingredients
Credit - Construction and Demolition Waste
Management
Indoor Environmental Quality
Prerequisite - Minimum Indoor Air Quality
Performance
Prerequisite - Environmental Tobacco Smoke Control
Credit - Enhanced Indoor Air Quality Strategies
Credit - Low-Emitting Materials
Credit - Construction Indoor Air Quality Management
Plan
Credit - Indoor Air Quality Assessment
Credit - Thermal Comfort
Credit - Interior Lighting
Credit - Daylight
Credit - Quality Views
Credit - Acoustic Performance
Innovation
Innovation
LEED Accredited Professional
Regional Priority
Regional Priority: Specific Credit (*)
26. 28 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
HQE
HQE è l'acronimo di Haute Qualité Environne-
mentale ("alto valore di qualità ambientale"). È
uno schema di certificazione volontario sviluppato
in Francia e progettato per valutare e monitorare
l'impatto di un ambiente dell’edilizia. L'Associazi-
one, i cui membri variano dai ministeri francesi ad
altre agenzie governative fino a studi di ingegneria,
architetti e produttori di materiali da costruzione, è
stata fondata nel 1996. Il suo obiettivo è definire e
promuovere linee guida e strumenti di riferimento
per l’ottenimento della qualità dell'ambiente ed una
valutazione sul ciclo di vita dell’intervento.
Sebbene HQE sia utilizzato prevalentemente in
Francia, ci sono alcuni esempi di applicazione a livel-
lo internazionale ed è attiva la modalità di certifica-
zione internazionale.
L'approccio HQE è duplice e comprende sia le parti
organizzative che operative.
Il sistema organizzativo – l’HQE Environmental
Management System (EMS) definisce gli strumenti
necessari per strutturare e condurre l'interfaccia
tra le varie parti coinvolte nel progetto. L'EMS in-
clude un esame del sito, la definizione degli obiet-
tivi dell'operazione e le esigenze dei futuri utenti. Il
sistema operativo – l’HQE Environmental Building
Quality (EBQ) System si basa su 14 indicatori, sud-
divisi nelle seguenti aree di valutazione: Ecocostruz-
ione, Ecogestione, Comfort e Salute.
Il sistema HQE è applicabile a tutti i tipi di edifici
nuovi ed esistenti nel settore residenziale, terziario
e industriale, nonché alle strade e alle autostrade.
HQE si basa su un semplice sistema con tre livelli di
prestazioni: • “BASE” corrispondente alla norma-
tiva vigente o pratica normale • "BUONO" per le
migliori pratiche • "MOLTO BUONO" per le mas-
sime prestazioni.
27. 29
CHECKLIST HQE
TARGET 1 - SITE
1.1. Planning the plot for sustainable urban development
1.1.1. Ensure consistency between the layout of the plot
and the community's policy
1.1.2. Optimise access and manage flows
1.1.3. Promote use of public transport
1.1.4. Control travel methods and encourage those which
are the least polluting for optimal functionality
1.1.5. Encourage the greening of areas
1.1.6. Preserve/improve biodiversity
1.2. Quality of outdoor spaces accessible for users
1.2.1. Create a satisfactory outdoor climatic environment
1.2.2. Create a satisfactory outdoor acoustic environment
1.2.3. Create a satisfactory visual ambience
1.2.4. Ensure the right to sanitary quality of the spaces
for users on the plot
1.2.5. Ensure sufficient outdoor lighting at night
1.3. Impacts of the building on the local residents
1.3.1. Ensure the local residents' right to sun and natural
light
1.3.2. Ensure the local residents' right to calm
1.3.3. Ensure the local residents' right to views
1.3.4. Ensure the right to sanitary quality of the spaces
for local residents
1.3.5. Limit visual nuisances at night
1.3.6. Choose a site that causes no nuisance to local
residents
TARGET 2 - COMPONENTS
2.1. Construction choices for the sustainability and
adaptability of the building
2.1.1. Choose products, systems or processes whose
characteristics are verified and compatible with the usage
2.1.2. Adaptability of the building over time based on its
forecast lifespan and usages
2.1.3. Removability/separability of the construction
products and processes with a view to optimal
environmental management of their end of life
2.2. Construction choices to facilitate maintenance of the
building
2.2.1 Choosing construction products, systems and
processes which are easy to maintain and limit the
environmental impact of maintenance
2.3. Choosing construction products in order to limit the
environmental impact of the building
2.3.1. Determine the environmental impact of the
construction products
2.3.2. Choose construction products to limit the
environmental impact
2.3.3. Use materials and products enabling the least
polluting site procurement in terms of CO2
2.3.4. Implement materials and products enabling CO2
to be trapped
2.4. Choosing construction products in order to limit the
health-related impact *
2.4.1. Determine the health-related impact of
construction products with respect to indoor air quality
2.4.2. Choose construction products to limit the
health-related impact of the building
2.4.3. Limit pollution due to wood treatments
TARGET 3 - WORKSITE
3.1. Optimising the worksite's waste management
3.1.1. Identify and quantify the worksite waste by type
3.1.2. Reduce worksite waste at the source
3.1.3. Recycle the worksite's waste as well as possible, as
appropriate for the existing local recycling channels, and
ascertain the appropriate destination of the waste
3.1.4. Optimise the collection, sorting and grouping of
the worksite's waste
3.2. Limiting nuisances and pollution on the worksite
3.2.1. Limit acoustic nuisances
3.2.2. Limit visual nuisances and optimise the cleanliness
of the worksite
3.2.3. Avoid water and land pollution
3.2.4. Avoid air pollution and control the health-related
impact on the air
3.2.5. Preserve biodiversity during construction
3.3. Limiting the consumption of resources on the
worksite
3.3.1. Reduce energy consumption on the worksite
(testo tagliato)
28. 30 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
ITACA
Il Protocollo ITACA, nelle sue diverse declinazi-
oni, è uno strumento di valutazione del livello di
sostenibilità energetica e ambientale degli edifici
nato in Italia ad opera di una consulta delle Regioni.
Il Protocollo permette di verificare le prestazioni
di un edificio in riferimento non solo ai consumi
e all’efficienza energetica, ma prendendo anche in
considerazione il suo impatto sull’ambiente e sulla
salute dell’uomo, favorendo così la realizzazione di
edifici sempre più innovativi, a energia zero, a ridotti
consumi di acqua, nonché materiali che nella loro
produzione comportino bassi consumi energetici
e nello stesso tempo garantiscano un elevato com-
fort. Il Protocollo garantisce l’oggettività della valu-
tazione attraverso l’impiego di indicatori e metodi di
verifica conformi alle norme tecniche e leggi nazion-
ali italiane di riferimento.
29. 31
A.1 Selezione del sito
A.1.5 Riutilizzo del territorio
A.1.6 Accessibilità al trasporto pubblico
A.1.8 Mix funzionale dell’area
A.1.10 Adiacenza a infrastrutture
A.3 Progettazione dell’area
A.3.3 Aree esterne di uso comune attrezzate
A.3.4 Supporto all’uso di biciclette
A.3.7 Uso di specie arboree locali
A.3.10 Supporto alla mobilità green
B.1 Energia primaria richiesta durante il ciclo di vita
B.1.2 Energia primaria non rinnovabile
B.1.3 Energia primaria totale
B.3 Energia da fonti rinnovabili
B.3.2 Energia rinnovabile per usi termici
B.3.3 Energia prodotta nel sito per usi elettrici
B.4 Materiali eco-compatibili
B.4.1 Riutilizzo delle strutture esistenti
B.4.6 Materiali riciclati/recuperati
B.4.7 Materiali da fonti rinnovabili
B.4.8 Materiali locali
B.4.10 Materiali riciclabili o smontabili
B.4.11 Materiali certificati
B.5 Acqua potabile
B.5.1 Acqua potabile per irrigazione
B.5.2 Acqua potabile per usi indoor
B.6 Prestazioni dell’involucro
B.6.1 Energia termica utile per il riscaldamento
B.6.2 Energia termica utile per il raffrescamento
B.6.3 Coefficiente medio globale di scambio termico
B.6.4 Controllo della radiazione solare
C.1 Emissioni di CO2 equivalente
C.1.2 Emissioni previste in fase operativa
C.3 Rifiuti solidi
C.3.2 Rifiuti solidi prodotti in fase operativa
C.3.3 Riuso delle terre
C.4 Acque reflue
C.4.1 Acque grigie inviate in fognatura
C.4.3 Permeabilità del suolo
C.6 Impatto sull’ambiente circostante
C.6.8 Effetto isola di calore
D.2 Ventilazione
D.2.1 Efficacia della ventilazione naturale
D.2.2 Qualità dell’aria e ventilazione meccanica
D.2.6 Radon
D.3 Benessere termoigrometrico
D.3.1 Comfort termico estivo in ambienti climatizzati
D.3.2 Temperatura operativa nel periodo estivo
D.3.3 Comfort termico invernale in ambienti climatizzati
D.4 Benessere visivo
D.4.1 Illuminazione naturale
D.5 Benessere acustico
D.5.5 Tempo di riverberazione
D.5.6 Qualità acustica dell’edificio
D.6 Inquinamento elettromagnetico
D.6.1 Campi magnetici a frequenza industriale (50
Hertz)
E.2 Funzionalità ed efficienza
E.2.1 Dotazione di spazi funzionali
E.3 Controllabilità degli impianti
E.3.5 B.A.C.S
E.3.6 Monitoraggio dei consumi
E.6 Mantenimento delle prestazioni in fase operativa
E.6.5 Disponibilità della documentazione tecnica degli
edifici
E.6.6 Disponibilità della documentazione tecnica degli
edifici BIM
E.7 Aspetti sociali
E.7.1. Design for all
CHECKLIST ITACA
30. 32 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
The Living Building Challenge è un programma in-
ternazionale di certificazione dell'edilizia sostenibile
creato nel 2006 dall'International Living Future Insti-
tute associazione senza scopo di lucro.
È descritto come una filosofia, uno strumento di dif-
esa e un programma di certificazione che promu-
ove una misurazione stringente della sostenibilità
nell'ambiente costruito, prevalentemente nelle abi-
tazioni. Può essere applicato allo sviluppo a tutte le
scale, dagli edifici - nuove costruzioni e ristrutturazi-
oni - a infrastrutture, paesaggi, quartieri e comunità.
Il Living Building Challenge utilizza la metafora del
fiore per la struttura del protocollo. I fiori sono una
rappresentazione accurata di un edificio rigenera-
tivo che riceve tutta la sua energia dal sole, i nutri-
enti dal suolo e l'acqua dal cielo. Simili a un fiore,
proteggono contemporaneamente altri organismi
e sostengono l'ecosistema circostante. Servono an-
che come bellezza e ispirazione e si adattano all'am-
biente circostante. Al contempo i petali del fiore
rappresentano ciascuna area della performance nel
quadro. Questi petali includono materiali, luogo, ac-
qua, energia, salute e felicità, equità e bellezza.
I livelli di certificazione sono 5 : ZERO CARBON
Certification; ZERO ENERGY Certification;
CORE, GREEN BUILDING Certification; LIVING
BUILDING CHALLENGE, PETAL Certification;
LIVING BUILDING CHALLENGE – LIVING Cer-
tification.
LIVING BUILDING CHALLENGE
31. 33
CHECKLIST LIVING BUILDING CHALLENGE
Place
Limits to Growth
Urban Agriculture
Habitat Exchange
Human-Powered Living
Water
Net Positive Water
Energy
Net Positive Energy
Health & Happiness
Civilized Environment
Healthy Neighborhood Design
Biophilic Environment
Resilient Community Connections
Materials
Living Materials Plan
Embodied Carbon Footprint
Net Positive Waste
Equity
Human Scale + Humane Places
Universal Access to Nature + Place
Universal access to community services
Equitable Investment
JUST Organizations
Beauty
Beauty + Spirit
Inspiration + Education
32. 34 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
DGNB
Al fine di rendere la costruzione sostenibile appli-
cabile in modo pratico, misurabile e quindi com-
parabile, il DGNB German Sustainable Building
Council (Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges
Bauen - Società tedesca per l'edilizia sostenibile) ha
sviluppato un proprio sistema di certificazione, in-
trodotto per la prima volta sul mercato nel 2009 e
da allora continuamente implementato. Il protocol-
lo è riconosciuto a livello internazionale.
Il sistema di certificazione è disponibile in diverse
varianti per edifici (Nuove costruzioni, Ristruttur-
azioni, edifici In Uso e Demolizioni) , Distretti e
per Interni.
Come strumento di pianificazione e ottimizzazione,
aiuta tutti coloro che sono coinvolti nella costruzi-
one a implementare la sostenibilità del costruito.
In termini di contenuto, il Sistema DGNB si basa
su tre paradigmi chiave che lo distinguono dagli al-
tri sistemi di certificazione disponibili sul mercato:
Valutazione del ciclo di vita, Visione olistica, Orien-
tamento alla performance.
All'interno del processo di certificazione, l'intero
ciclo di vita di un progetto viene costantemente
preso in considerazione e, invece di singole misure,
viene valutata la performance complessiva di un
progetto. Il sistema DGNB si basa sulle seguenti
aree tematiche: qualità ambientale, qualità econom-
ica, qualità socioculturale e funzionale, qualità tecni-
ca, qualità di processo e qualità del sito.
I livelli di certificazione raggiungibili sono i seguenti:
BRONZE (valido solo per edifici esistenti), SILVER,
GOLD, PLATINUM.
33. 35
CHECKLIST DGNB
Environmental quality
Building life cycle assessment (ENV1.1)
Local environmental impact (ENV1.2)
Sustainable resource extraction (ENV1.3)
Potable water demand and waste water
volume (ENV2.2)
Land use (ENV2.3)
Biodiversity at the site (ENV2.4)
Economic quality
Life cycle cost (ECO1.1)
Flexibility and adaptability (ECO2.1)
Commercial viability (ECO2.2)
Sociocultural and functional quality
Thermal comfort (SOC1.1)
Indoor air quality (SOC1.2)
Acoustic comfort (SOC1.3)
Visual comfort (SOC1.4)
User control (SOC1.5)
Quality of indoor and outdoor spaces
(SOC1.6)
Safety and security (SOC1.7)
Design for all (SOC2.1)
Technical quality
Fire safety (TEC1.1)
Sound insulation (TEC1.2)
Quality of the building envelope (TEC1.3)
Use and integration of building technology
(TEC1.4)
Ease of cleaning building components
(TEC1.5)
Ease of recovery and recycling (TEC1.6)
Immissions control (TEC1.7)
Mobility infrastructure (TEC3.1)
Process quality
Comprehensive project brief (PRO1.1)
Sustainability aspects in tender phase
(PRO1.4)
Documentation for sustainable management
(PRO1.5)
Procedure for urban and design planning
(PRO1.6)
Construction site / construction process
(PRO2.1)
Quality assurance of the construction
(PRO2.2)
Systematic commissioning (PRO2.3)
User communication (PRO2.4)
FM-compliant planning (PRO2.5)
Site quality
Local environment (SITE1.1)
Influence on the district (SITE1.2)
Transport access (SITE1.3)
Access to amenities (SITE1.4)
34. 36 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
WELL
Lanciato nell'ottobre del 2014 dopo sei anni di
ricerca e sviluppo, il WELL Building Standard è il
principale standard che mira a migliorare la salute e
il benessere umano. Il protocollo WELL è destinato
ad edifici, spazi interni e comunità che cercano di
implementare, convalidare e misurare le caratteris-
tiche di benessere e di qualità della vita negli spazi
abitati.
WELL è stato sviluppato integrando la ricerca scien-
tifica e medica, la letteratura sulla salute ambientale,
i fattori comportamentali, i risultati sulla salute e i
fattori di rischio demografici che influiscono sul-
la salute con pratiche leader nella progettazione,
costruzione e gestione degli edifici.
La certificazione verifica la qualità del progetto, del
costruito e dei metodi gestionali e si basa sulle evi-
denze richiedendo test di performance a cantiere
concluso.
Il protocollo WELL è nato per completare il sistema
LEED focalizzando l’attenzione sulla persona e sugli
utenti.
I livelli di certificazione ottenibili sono i seguenti:
BRONZE – SILVER – GOLD – PLATINUM.
35. 37
CHECKLIST WELL v2 pilot
AIR
01. Fundamental Air Quality
02. Smoke-Free Environment
03. Ventilation Effectiveness
04. Construction Pollution Management
05. Enhanced Air Quality
06. Enhanced Ventilation
07. Operable Windows
08. Air Quality Monitoring and Awareness
09. Pollution Infiltration Management
10. Combustion Minimization
11. Source Separation
12. Air Filtration
13. Active VOC Control
14. Microbe and Mold Control
WATER
01. Fundamental Water Quality
02. Water Contaminants
03. Legionella Control
04. Enhanced Water Quality
05. Water Quality Consistency
06. Drinking Water Promotion
07. Moisture Management
08. Handwashing
NOURISHMENT
01. Fruits and Vegetables
02. Nutritional Transparency
03. Refined Ingredients
04. Food Advertising
05. Artificial Ingredients
06. Portion Sizes
07. Nutrition Education
08. Mindful Eating
09. Special Diets
10. Food Preparation
11. Responsible Food Sourcing
12. Food Production
13. Local Food Environment
LIGHT
01. Light Exposure and Education
02. Visual Lighting Design
03. Circadian Lighting Design
04. Glare Control
05. Enhanced Daylight Access
06. Visual Balance
07. Electric Light Quality
08. Occupant Control of Lighting Environments
MOVEMENT
01. Active Buildings and Communities
02. Visual and Physical Ergonomics
03. Movement Network and Circulation
04. Active Commuter and Occupant Support
05. Site Planning and Selection
06. Physical Activity Opportunities
07. Active Furnishings
08. Physical Activity Spaces and Equipment
09. Exterior Active Design
10. Enhanced Ergonomics
11. Physical Activity Promotion
12. Self-Monitoring
THERMAL COMFORT
01. Thermal Performance
02. Enhanced Thermal Performance
03. Thermal Zoning
04. Individual Thermal Control
36. 38 CHECKLIST WELL v2 pilot
05. Radiant Thermal Comfort
06. Thermal Comfort Monitoring
07. Humidity Control
SOUND
01. Sound Mapping
02. Maximum Noise Levels
03. Sound Barriers
04. Sound Absorption
05. Sound Masking
MATERIALS
01. Fundamental Material Precautions
02. Hazardous Material Abatement
03. Outdoor Structures
04. Waste Management
05. In-Place Management
06. Site Remediation
07. Pesticide Use
08. Hazardous Material Reduction
09. Cleaning Products and Protocol
10. Volatile Compound Reduction
11. Long-Term Emission Control
12. Short-Term Emission Control
13. Enhanced Material Precaution
14. Material Transparency
MIND
01. Mental Health Promotion
02. Access to Nature
03. Mental Health Support
04. Mental Health Education
05. Stress Support
06. Restorative Opportunities
07. Restorative Spaces
08. Restorative Programming
09. Enhanced Access to Nature
10. Focus Support
11. Sleep Support
12. Business Travel
13. Tobacco Prevention and Cessation
14. Substance Use Education and Services
15. Opioid Emergency Response Plan
COMMUNITY
01. Health and Wellness Awareness
02. Integrative Design
03. Occupant Survey
04. Enhanced Occupant Survey
05. Health Services and Benefits
06. Health Promotion
07. Community Immunity
08. New Parent Support
09. New Mother Support
10. Family Support
11. Civic Engagement
12. Organizational Transparency
13. Accessibility and Universal Design
14. Bathroom Accommodations
15. Emergency Preparedness
16. Community Access and Engagement
37. 39
PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
Il WELL Health-Safety Rating for Facility Operations
and Management è un protocollo nato durante la
diffusione della pandemia Covid-19, basato su poli-
tiche operative, attività di manutenzione e gestione,
coinvolgimento degli occupanti e piani di emergen-
za.
il protocollo si basa sulle metodologie del sistema
WELL e viene sottoposto a verifica da enti terzi. Il
suo campo di applicazione è esteso a tutti i tipi di
edifici e strutture sia nuovi che esistenti.
La revisione di terza parte garantisce integrità, com-
piutezza e coerenza e si traduce in un sigillo WELL
Health-Safety per edifici e spazi che soddisfano i
requisiti della classificazione, comunicando così un
chiaro impegno per la salute ed il benessere delle
persone che vivono all'interno spazio.
Il WELL Health-Safety Rating è costituto da un
insieme di caratteristiche (features) focalizzate
sull'operazioni di gestione degli spazi.
Il WELL Health-Safety Rating si concentra su sei
principali temi di salute e sicurezza, tra cui:
- Procedure di pulizia e sanificazione;
- Programmi di preparazione dei piani di emergen-
za;
- Gestione della qualità dell'aria e dell'acqua;
- Garanzia di accesso ai servizi di tutela della salute;
- Coinvolgimento e comunicazione con gli stake-
holders;
- Innovazione nella gestione.
Il WELL Health-Safety Rating richiede che ogni edi-
ficio o spazio raggiunga 15 features tra quelle ripor-
tate all'interno del protocollo senza porre alcuna
strategia come obbligatoria.
Il protocollo presenta una serie diversificata di crit-
eri basati sull'evidenze che possono essere person-
alizzate in funzione del tipo di struttura e adattati
alle esigenze di ogni singola organizzazione.
WELL Health - Safety Rating
38. 40 PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITA'
Fitwell è un sistema di certificazione per l'ottimiz-
zazione degli edifici a supporto della salute sviluppa-
to dai Centers for Disease Control e Prevention and
General Services Administration ed amministrato
dal Center for Active Design. Come per il proto-
collo WELL Building Standard, Fitwel ha un focus
specifico sulla salute e il benessere degli occupanti
sia in ambito professionale che residenziale e lo fa
attraverso sette categorie che hanno effetto sulla
salute: impatto sulla salute della comunità, riduzi-
one della mobilità ed assenteismo, sostenere l'eq-
uità sociale per le popolazioni vulnerabili, instillare
sentimenti di benessere, fornire scelte alimentari
sane, promozione della sicurezza degli occupanti e
aumento dell'attività fisica.
Il risultato della valutazione stabilisce una gradua-
toria con il numero di stelle attribuibile all’edificio:
UNA STELLA - DUE STELLE - TRE STELLE.
FITWEL
39. 41
CHECKLIST FITWEL
1. LOCATION
1.1 Walkability
1.4 Proximity to Transit
2. BUILDING ACCESS
2.1 Pedestrian Route to Transit
2.2 Commuter Survey
2.3 Bicycle Parking
2.4 Active Commuter Showers
2.5 Market Value Parking
2.6 Preferred Parking
3. OUTDOOR SPACES
3.1 Outdoor Space Amenities
3.2 Walking Trail
3.3 Outdoor Fitness Equipment
3.4 Restorative Garden
3.5 Farmers Market
3.6 Fruit and Vegetable Garden
3.7 Integrated Pest Management
3.8 Pathway and Parking Area Lighting
3.9 Tobacco-Free Outdoor Spaces
4. ENTRANCES AND GROUND FLOOR
4.1 Tobacco-Free Signage
4.2 Alternative Pedestrian Entrance
4.3 Main Pedestrian Entrance
4.4 Safe Entry and Exit Lighting
4.5 Publicly Accessible Use
4.6 Local Amenities
4.7 Entryway Systems
5. STAIRWELLS
5.1 Regularly Accessible Stairwell
5.2 Stairwell Location
5.3 Stairwell Design
5.4 Stair Signage
5.5 Stairwell Visibility
6. INDOOR ENVIRONMENT
6.1 Tobacco-Free Environment
6.2 Asbestos-Free Building
6.3 Indoor Air Quality (IAQ) Policy
6.4 Green Purchasing Policy
6.5 Chemical Storage Ventilation
7. WORKSPACES
7.1 Natural Daylight
7.2 Views of Nature
7.3 Operable Shading
7.4 Active Workstations
8. SHARED SPACES
8.1 Bathroom Cleaning Schedule
8.2 Hand-Washing Signage
8.3 Common Break Areas
8.4 Refrigerator and Freezer Cleaning
8.5 Quiet Room
8.6 Lactation Rooms and Stations
8.7 Multi-purpose Room
8.8 Exercise Room
8.9 Fitness Facility
9. WATER SUPPLY
9.1 Water Supply
9.2 Water Bottle Refilling Station
10. FOOD SERVICES
10.1 Healthy Food Services
10.2 Food Services Choice Architecture
10.3 Food Services Pricing Incentives
10.4 Food Services Water Access
11. VENDING MACHINES AND SNACK BARS
11.1 Healthy Vending
11.2 Vending and Snack Bar Choice
Architecture
11.3 Vending and Snack Bar Pricing Incentives
11.4 Water Access
12. EMERGENCY PROCEDURES
12.1 Emergency Equipment Database
12.2 Automated External Defibrillator (AED)
12.3 Certified First Responders
12.4 Emergency Address Notification
40. 42
I protocolli di sostenibilità hanno individuato i requi-
siti di pesatura del benessere.
Rileggiamo ogni singolo fattore attraverso una de-
scrizione tecnico-culturale e una tabella di raffronto
trasversale che ci offre il peso del requisito su tutti
i protocolli.
Le tabelle evidenziano, tramite i requisiti di riferi-
mento, quali protocolli prendono in considerazione
l’indicatore attraverso una descrizione qualitativa
(contrassegno vuoto ) e quando vengono defi-
nite delle soglie numeriche e quantitative per la ver-
ifica (contrassegno pieno ).
Associamo ai diversi indicatori un sistema simbolico
che, esulando dal diffuso codice iconico dei standard
digitali, si avvicina a concetti intuitivi e si ricollega alla
struttura visiva delle figure pittografiche orientali.
Un linguaggio visivo che nasce dalla riscoperta delle
basi arcaiche della scrittura per immagini (la figura
umana e la rappresentazione del cosmo) combinate
agli essenziali ideogrammi orientali con l’obiettivo di
stimolare una diversa forma di trasmissione.
Questa grafia consente di decodificare i simboli me-
diante una associazione di idee come ad esempio il
concetto di “aria” raffigurato da due tratti orizzon-
tali che rappresentano l’idea di cielo e terra.
INDICATORI DI BENESSERE
"Un’Humanitas ibrida e ibridante, connettiva e ricombinante, aperta e plurale come ibrida, ricombinante e plu-
rale è la condizione post-umana in cui viviamo le nostre vite…È forse questo il solo modo per “restare umani”
sopravvivendo allo “sfondamento” di confini che stiamo abitando…attraverso una metamorfosi culturale che
non può non ritrovare la propria Paideia…"
Marco Revelli, Umano, Inumano Postumano. Torino, 2020
INDICATORI DI BENESSERE
ARIA
TEMPERATURA
LUCE
SUONO
MOVIMENTO
ACQUA & NUTRIMENTO
MENTE
COLLETTIVITA'
41. 43
INDICATORI DI BENESSERE
Ad ognuno dei parametri di benessere vengono
associati, dei riferimenti culturali di varia natura, ar-
tistici, letterari, pittografici, col fine di arricchire le
visioni e il potenziale creativo, e spingere lo sguardo
oltre le consuetudini tecnico-progettuali.
Bruce Nauman, Leave the Land Alone 1969, Visione della Performance
Auguste Rodin
Le Penseur, 1902
Scultura bronzea, Parigi
“La mia casa è piccola ma le sue finestre si aprono
su un mondo infinito.”
Confucio
42. 44 INDICATORI DI BENESSERE
"Noi non viviamo, in realtà, sulla cima della solida terra ma sul fondo di un oceano d’aria.”
Talete
ARIA
L’aria è simbolo di vita e libertà.
L’aria è uno dei quattro elementi – insieme ad acqua,
terra e fuoco – che costituiscono l’universo (Arpav
2006). È indispensabile alla sopravvivenza e dalla sua
qualità dipende la nostra salute.
Invisibile e tuttavia materiale.
L’aria è un sottile strato costituto da azoto, ossigeno,
piccole quantità di anidride carbonica e tracce di ar-
gon. Legata al nostro pianeta dalla gravità. La com-
posizione dell'aria varia continuamente. Alcune delle
sostanze presenti nell'aria sono altamente reattive; in
altre parole hanno una maggiore propensione ad in-
teragire con altre sostanze per formarne di nuove. In
generale, le concentrazioni raggiungono livelli perico-
losi e nocivi per la salute dell’uomo e per l’equilibrio
degli ecosistemi quando la capacità emissiva supera
la capacità di diluizione degli inquinanti in atmosfera
(ISPRA 2011). Studi sull’inquinamento atmosferico
hanno dimostrato che i maggiori inquinanti nocivi
presenti sotto forma di particelle disperse nell’aria
sono gli ossidi di azoto (NOx), anidride solforosa
(SO2), monossido di carbonio (CO) e particolato
atmosferico (PM10 e PM2,5). La misurazione di cias-
cun componente permette di fornire una stima sullo
stato dell’aria, meglio definito come indice di qual-
ità dell’aria (IQA). A questo si aggiunge la presenza
dell’inquinamento indoor i cui principali inquinanti
sono rappresentati da bio-effluenti, contaminanti bi-
ologici, processi di combustione, materiali da costruz-
ione, impianti (condizionatori, umidificatori, impianti
idraulici) ed apporto di aria esterna (Agenzia Regio-
nale per la Protezione dell’Ambiente 2017).
Come si riporta nella tabella seguente, i requisiti col-
legati all’indicatore di qualità dell’aria interna sono sta-
ti ampiamente affrontati da tutti i sistemi di rating e
identificabili nelle seguenti macrocategorie: limitazioni
di sostanze chimiche tossiche, limitazioni dell’inquina-
mento esterno, ventilazione e monitoraggio e con-
trollo di virus, funghi e batteri.
Le soluzioni progettuali che interagiscono sulla qual-
ità dell’aria sono correlate agli impianti di areazione,
alla qualità dei materiali di rivestimento e a contatto
con gli ambienti, ai prodotti utilizzati per la gestione,
alla possibilità di infiltrazione di umidità, batteri ed in-
quinanti attraverso involucro ed impianti. .
44
43. 45
ARIA 45
Requisiti della qualità dell'aria interna FITWEL LBC WELL BREEAM DGNB HQE LEED ITACA
Limitazione di sostanze chimiche tossiche
Elenchi vietati o limitati
Formaldeide
COVs
Piombo e mercurio
Amianto
Radon
PCBs
Minimizzazione della combustione
Divulgazione
Limitazione dell'inquinamento esterno
Tappeti d'ingresso antisporco
Gas inorganici
Divieto di fumo di sigarette
Limitazione di pesticidi
Limitazione di particolato (filtrazione)
Ventilazione
Minimo ricambio di aria esterna
Maggiore ricambio di aria esterna
Canale di scarico dedicato
Ventilazione basata sulla domanda
Ventilazione a dislocamento
Ventilazione controllata dall'utente
Controllo dei parassiti e dei patogeni
Umidità (perdite, infiltrazioni, ecc.)
Contaminanti batterici e Legionella
Piano di manutenzione per insetti nocivi
Attività di valutazione e pianificazione per
QAI
Pianificazione per QAI
Gestione QAI durante la fase di costruzione
Educazione alla qualità dell'aria
Monitoraggio QAI
44. 46 INDICATORI DI BENESSERE
Nel 2011 è stata presentata al Grand Palais di Parigi
una delle opere maggiori dello sculture britannico
Anish Kapoor. Leviathan alto circa 35 metri è un'in-
stallazione immersiva in grado di destare stupore
ed emozionare il pubblico che lo circonda.
"Un singolo oggetto, una sola forma, un colore unico […]
creare uno spazio all'interno di uno spazio che risponda
all'altezza ed alla luminosità della navata del Grand Palais.
I visitatori saranno invitati a piedi all'interno del lavoro, per
immergersi nel colore, e sarà, spero, un'esperienza contem-
plativa e poetica".
L'opera Leviathan è ispirata al personaggio biblico,
il mostro marino presente nell’Antico Testamento,
il caos primordiale, rappresentato come un corpo
unico costituito da gigantesche sfere di immense
proporzioni. Progettata utilizzando tecnologie avan-
zate, l'opera non si limiterà a parlarci visivamente,
ma condurrà il visitatore in un viaggio di totale sco-
perta sensoriale e mentale.
Anish Kapoor
Leviathan, 2011
Visione della Performance, Grand Palais
45. 47
ARIA
Thomás Saraceno è un artista e architetto la cui
fama internazionale è legata a installazioni visionarie
e sorprendenti, praticabili dal pubblico e in grado di
modificare la percezione degli spazi architettonici.
Le sue opere, ispirate alla tradizione dell’architettu-
ra utopista del ‘900, nascono dal desiderio di creare
strutture aeree abitabili dall’uomo, energeticamente
autosufficienti e a basso impatto.
Saraceno, che secondo la sua stessa definizione “vive
in mezzo e oltre il pianeta Terra”, ha tra i principi
ispiratori del suo lavoro il superamento delle bar-
riere geografiche, fisiche, comportamentali, sociali.
In HangarBicocca Saraceno realizza On Space Time
Foam, una struttura fluttuante praticabile, dal pub-
blico, costituita da tre livelli di pellicole trasparenti,
ispirata dalla conformazione cubica dello spazio es-
positivo.
Diller Scofidio e Renfro,
Blur Building, 2002
Visione della Performance, Swiss Expo 2002
Thomas Saraceno
On Space Time Foam, 2013
Visione della Performance, Hangar Bicocca (Milan)
46. 48 INDICATORI DI BENESSERE
"La casa è l'epidermide del corpo umano."
Frederick Kiesler
TEMPERATURA
Il microclima è l’insieme degli aspetti fisici che caratter-
izzano la percezione dell’aria negli ambienti confinati.
Un microclima confortevole suscita nella maggior
parte degli individui una sensazione di soddisfazione
per l’ambiente termico, detta benessere termo-igro-
metrico. Nello stato di benessere termico il soggetto
non avverte sensazioni né di caldo né di freddo nè
correnti d’aria; il comfort termico è quindi definito
come condizione mentale di soddisfazione.
Per considerare l’impatto del comfort termico sulla
salute degli occupanti risulta necessario occuparsi di
variabili oggettive e soggettive. Le variabili oggettive,
conosciute come grandezze termo-igrometriche
sono: velocità dell’aria, umidità relativa, temperatura
dell’aria e temperatura media radiante. Queste influ-
enzano la sensazione termica agendo direttamente
sulla cute e attivandone gli organi sensori. Le variabili
soggettive influenzano gli scambi termici dell’organis-
mo con l’ambiente circostante e sono rappresentate
da: metabolismo, abbigliamento indossato ed energia
metabolica impiegata per l’esecuzione di attività fisi-
che. Tutti questi parametri misurabili interagiscono
generando una risposta soggettiva determinata anche
da parametri percettivi e psicologici conseguenti alle
aspettative individuali che condizionano la sensazione
complessiva di comfort termico (INAIL 2018).
Il comfort termico influenzando i sistemi tegumen-
tario, endocrino e respiratorio svolge un ruolo im-
portante per la nostra salute. Oltre agli impatti sugli
individui, l'ambiente termico interno influisce forte-
mente sull'uso energetico degli edifici, poiché la cli-
matizzazione rappresenta circa la metà del consumo
energetico di un edificio.
La necessità ampiamente riconosciuta di affrontare i
problemi di comfort termico si riflette nei requisiti
cogenti delle normative, e nei più stringenti Stan-
dard Internazionali come ASHRAE 55, UNI EN ISO
7730:2006 o UNI EN ISO 10551:2002.
Il comfort termo-igrometrico è affrontato da tutti i
rating system, ad esclusione dei protocolli Fitwel e
LBC, attraverso le tematiche di: monitoraggio, con-
trollo, regolazione a zone ed individuale.
48
47. 49
TEMPERATURA 49
Requisiti di Comfort Termico FITWEL LBC WELL BREEAM DGNB HQE LEED ITACA
Controllo della temperatura
Condizionamento meccanico
Ventilazione naturale
Controllo degli occupanti
Zonizzazione termica
Documentazione di progetto
Controllo dell'umidità (RH)
Monitoraggio del comfort termico
Progettazione della diffusione dell'aria
Sistemi radianti
Orientamento al comfort
Finestre apribili
Allan Kaprow
Fluids, 1967
Visione della Performance, Pasadena Art Museum
48. INDICATORI DI BENESSERE
Jeppe Hein è un artista danese contemporaneo le
cui opere interattive combinano diversi elementi
di architettura e arte affinché lo spettatore possa
confrontarsi. Utilizzando materiali come specchi,
palloncini e panchine, Hein invita gli spettatori ad
attivare lo spazio espositivo.
"Voglio dimostrare che il lavoro non è nulla di per sé, è solo ciò
con cui il pubblico lo informa. Il ruolo dello spettatore porta il
pezzo al centro dell'attenzione ". Jeppe Hein
Water Flame è un'installazione che combina due
elementi contrapposti in un design scenografico
ma minimalista: un piccolo getto d'acqua verticale
con una fiamma che arde dal punto più alto. Ques-
ta paradossale sintesi di elementi crea un effetto di
stupore e meraviglia. Questa esibizione è in qualche
modo un contributo alla bellezza, alla bruttezza, alla
stupidità e all'allegria della vita.
50
Jeppe Hein
Waterflame, 2008
Visione della Performance, Walled Garden, Houghton Hall
49. TEMPERATURA
L’arte di Olafur è una ricerca sulla percezione dell'uo-
mo, in relazione allo spazio che lo circonda, sia in ter-
mini puramente spaziali che ambientali. I fenomeni
naturali sono al centro delle sue opere, analizzati e
studiati sia in quanto tali, cioè nel loro aspetto scientif-
ico, sia per la loro influenza sulla vita umana.
Per l'installazione The Weather Project sono stati uti-
lizzati uno schermo semicircolare, un soffitto di spec-
chi e una nebbia artificiale per creare l'illusione di un
sole. I telai in alluminio rivestiti con pellicola riflettente
sono stati sospesi al soffitto per creare uno specchio
gigante che ha raddoppiato visivamente il volume della
sala, insieme allo schermo semicircolare montato sulla
parete più lontana. Retroilluminato da circa 200 luci
monofrequenza, il semicerchio e il suo riflesso hanno
creato l'immagine di un enorme tramonto al chiuso
visto attraverso la nebbia artificiale emessa nella stan-
za. Camminando fino all'estremità opposta della sala,
i visitatori avevano la possibilità di vedere come era
stato costruito il sole.
51
Olafur Eliasson, The Weather Project, 2003, Visione della Performance, Tate Modern, Londra
"I hope that “Your ocular relief”offers a moment to exhale. In this past year – at a time when it felt as if there were no release, no
relaxation – I became convinced that we need a moment of relief, of beauty, of letting go, in order to conceive of a better tomorrow.
Before you have hope, you have to have relief." Olafur Eliasson
50. 52 INDICATORI DI BENESSERE
“Quando la vita domestica sarà giunta al punto che anche le più audaci fantasie appariranno in essa realizzate,
allora, semplicemente, cesseranno di anelare a ciò che è lontano e diverso da noi.”
Paul Scheerbart da Glasarchitektur, Milano 1982
LUCE
Quanti nel corso dei millenni hanno adorato il Sole,
ritenevano che i suoi raggi veicolassero le proprietà
magiche della fertilità, della creatività, della capacità di
guarire e la potenzialità di completezza insita in ogni
individuo (Vari-Il Libro Dei Simboli 2011). Oggi, stu-
di scientifici hanno confermato che l’esposizione alla
luce solare ha un impatto benefico sulla salute ed in-
fluenza la nostra capacità di guarire a livello fisico e
mentale. La ridotta esposizione alla luce del giorno
è stata collegata all'insorgenza di depressioni e al de-
terioramento delle funzioni cognitive negli individui
(Kent et al. 2009). Noto è il disturbo affettivo sta-
gionale (SAD) che si manifesta in specifici intervalli
di tempo nell’arco dell’anno e nelle popolazioni che
hanno scarso accesso alla luce solare.
L’esposizione alla luce solare stimola il sistema circadi-
ano, che attiva il cervello e regola i ritmi fisiologici in
tutti i tessuti e organi del corpo, come i livelli ormonali
e il ciclo sonno-veglia; sono orologi interni in grado di
sincronizzare le funzioni fisiologiche su un ciclo di 24
ore.
Oltre alla necessità di esposizione alla luce del giorno,
il benessere visivo è lo stato in cui una persona può
svolgere nel modo migliore diversi compiti. L'illumi-
nazione degli ambienti in cui le persone trascorrono il
loro tempo influisce dunque sia sulla salute visiva che
circadiana e mentale.
Attualmente le condizioni di illuminazione sono pro-
gettate per soddisfare le sole esigenze visive degli
individui e difficilmente tengono in considerazione la
salvaguardia del ritmo circadiano. Per questo motivo,
risulta necessario attivare strategie di illuminazione
naturale e artificiale incentrate sulla salute umana
unite ai requisiti tradizionali di comfort e acuità visiva
per creare ambienti più sani.
Nella tabella seguente, i requisiti legati al comfort vi-
sivo valutano sia la qualità di luce naturale che artifi-
ciale considerando un livello adeguato di illuminamen-
to, una sufficiente uniformità di illuminamento, una
buona distribuzione delle luminanze, assenza di ab-
bagliamento, una corretta direzionalità della luce, una
buona resa cromatica delle sorgenti e degli ambienti.
Il solo protocollo WELL considera il requisito lega-
to all’illuminazione circadiana attraverso interventi di
illuminazione elettrica che aiutano al mantenimento
di un sistema circadiano più sano migliorando così la
qualità del sonno, dell’umore e delle funzioni cogni-
tive (LeGates, Fernandez, and Hattar 2014)
52
51. 53
LUCE
James Turrell
Second Wind, 2005
Visione della Performance, NMAC, Vejer de la Frontera, Andalucia, Spain
53
Requisiti di Comfort Visivo FITWEL LBC WELL BREEAM DGNB HQE LEED ITACA
Luce artificiale
Intensità luminosa
Qualità della luce - colore
Qualità della luce - sfarfallio
Illuminazione circardiana
Controllo degli occupanti
Ridurre al minimo l'abbagliamento
Luce naturale
Accesso alle luce naturale
Controllo dell'illuminazione diurna
Livello minimo di luce naturale
Educazione sull'illuminazione
52. 54 INDICATORI DI BENESSERE
James Turrell è un artista che rientra nel genere
Land Art. Esprime la sua visione dello spazio
attraverso la creazione dei suoi cosiddetti "Sky-
Spaces" attraverso cui crea intenzionalmente
connessioni e sentimenti con lo spazio esterno.
Second Wind è un'opera architettonica, situata
nel livello sottostante il terreno. All'interno c'è
uno stupa in pietra, circondato da una piscina.
Gli stupa sono cupole circolari utilizzate nell'ar-
chitettura buddista la cui forma e posizione
hanno l'effetto di far sembrare il cosmo più
vicino. Il passaggio nello stupa conduce ad una
stanza con un foro circolare nel soffitto, aperta
al cielo. Qui i visitatori possono sedersi e os-
servare i cambiamenti di luce “scolpiti” dalla
natura.
James Turrell
Second Wind, 2005
NMAC - Vejer de la Frontera, Cádiz (Spagna)
“La casa è una macchina per abitare.”
Le Corbusier
“La casa è una perversione.”
Bruce Chatwin
“La casa è dove si trova il cuore.”
Plinio Il Vecchio
53. 55
LUCE
Thunderstorms (Temporali), di Alberto Garutti, è
un'installazione composta da 200 lampade che si
accendono ogni volta che viene rilevata la caduta
di un fulmine sul territorio nazionale. L’interven-
to – reso possibile dal collegamento con il Centro
Elettrotecnico Sperimentale Italiano – offre una let-
tura fortemente univoca, che acquisisce però diversi
registri e chiavi interpretative, realizzandosi piena-
mente solo nell’incontro con ogni singolo fruitore.
L'opera cerca di rivelare l'energia generatrice che
l'arte condivide solo con la natura. “Ciò che conta
di più nell'arte - afferma l'artista - è la misteriosa na-
tura dell'evento visivo, e Temporali parla il linguag-
gio enigmatico della luce e delle forze primordiali
che la fanno apparire”
Alberto Garutti (2009-2015) - Thunderstorms
Immagine di Fulime che tocca la superficie del suolo
No attributi
54. 56 INDICATORI DI BENESSERE
Le case sono fatte per viverci, non per essere guardate.
Francis Bacon
SUONO
È considerato rumore “qualunque emissione sonora
che provochi sull’uomo effetti indesiderati, disturbanti
o dannosi o che determini un qualsiasi deterioramen-
to qualitativo dell’ambiente”. L'esposizione al rumore
ambientale ha un impatto sulla salute fisica e psicolog-
ica umana. Gli studi hanno identificato effetti negativi
sull’apparato cardiaco e sui disturbi del sonno, rischi
per la salute psicologica ed affaticamento (Fyhri and
Aasvang 2010). Oltre alle sorgenti di rumore aereo, il
rumore derivante da attività quali il calpestio, le appar-
ecchiature HVAC e gli elettrodomestici, può creare
all’interno di spazi chiusi un sensibile discomfort per
le persone che ci vivono abitualmente. Un ulteriore
problematica è rappresentata del livello di privacy tra
spazi chiusi: gli occupanti sono generalmente insod-
disfatti quando le conversazioni possono trasmettersi
tra ambienti attigui o attraverso un ufficio aperto, a
causa della maggiore distrazione dalle attività lavora-
tive (Wallace and Cheer 2020). Pertanto tempi di riv-
erbero e livelli di rumore di fondo, inadeguati in uno
spazio, possono impedire l'intelligibilità del parlato e
causare tensioni e disturbi da stress.
Progettare uno spazio in grado di soddisfare le esigen-
ze di comfort acustico per ciascun individuo risulta
oggi un obiettivo comune tra i progettisti. Molte sono
le strategie adottabili all’interno di un edificio, dalla re-
alizzazione di un involucro isolato acusticamente ed
un impianto HVAC ben bilanciato ad un’accurata scel-
ta di materiali fonoassorbenti e tipologie di partizioni
funzionali all’interno di spazi chiusi in grado così di fa-
cilitare la privacy acustica, migliorare il parlato control-
lando il riverbero. Un differente approccio, per casi
particolari, prevede di migliorare la vivibilità mediante
sistemi di mascheramento del suono, cioè rendere in-
udibile un suono più debole attraverso la prevalenza
di un suono più forte.
I requisiti legati ai principi della acustica sono adottati
in forma ridotta dai sistemi di rating.
56
55. 57
SUONO 57
Requisiti di Comfort Acustico FITWEL LBC WELL BREEAM DGNB HQE LEED ITACA
Progettazione per il comfort acustico
Mantenere la privacy acustica
Limitare il livello di rumore ambientale
interno
Garantire l'intelligibilità del parlato / con-
trollare il riverbero
Gordon Matta-Clark
Conical Intersect, 1975
Visione della Performance, Parigi
56. 58 INDICATORI DI BENESSERE
John Cage
Le caratteristiche della musica di Cage derivate dall'approccio alle
filosofie orientali legano la sua opera alla poetica dada: l'esaltazione
dell'automatismo, il disprezzo per la ragione, l'accettazione dell'assur-
do, sono aspetti che accomunano lo Zen all'avanguardia dadaista.
4'33''
Centrale nella ricerca di John Cage è l’indeterminis-
mo, che vuol dire espellere la nozione di scelta dal
processo creativo. Significa avvicinarsi all'indetermi-
natezza del suono naturale. La musica è natura, non
è imitazione della natura.
L'artista non controlla, non organizza, non domina
la natura, ma la ascolta. L'uomo ha un ruolo subal-
terno, non è né esecutore né creatore della musica,
è un liberatore del suono.
Nel 1952, anche in seguito all'esperienza in una
camera anecoica, compone 4'33", per qualsiasi stru-
mento: l'opera consiste, semplicemente, nel non
suonare lo strumento. Il titolo dell'opera (4 minuti e
33 secondi: vale a dire 273 secondi) è forse un richi-
amo alla temperatura dello zero assoluto (–273,15
°C che equivale a zero kelvin).
Il silenzio è una condizione del suono, è materia
sonora: sottolinea e amplifica i suoni, li rende più
vibranti, ne preannuncia l'entrata, crea suggestivi ef-
fetti di attesa e sospensione. Il silenzio è un mezzo
espressivo denso di potenziali significati.
57. 59
SUONO
NICO VASCELLARI & JOHN DUNCAN
Less Playboy is more cowboy #3, 2012
Visione della Performance, Confort Moderne - Poitiers.
I Hear A Shadow, realizzata fra il 2009 e il 2011 e’
un monolite, riproduzione bronzea della cima es-
plosa di una montagna di marmo, ora volume scul-
toreo cavo, diviene, percosso dall’artista, una cassa
di risonanza carica di esperienze mistiche evocazioni
di suoni e frequenze provenienti dall’interno della
montagna di tempi futuri e lontani. In un rituale
quasi sciamanico, portato avanti dall’artista in uno
stato di trance, un atto allucinatorio che considera
la montagna come strumento tribale, associato ad
una ricerca di linguaggio primordiale proprio dell'el-
emento montagna, ricerca che va alla radice della
storia della natura e della psiche umana. La perfor-
mance viene completata attraverso suoni, elabora-
ti in questo caso specifico da John Duncan, che si
stratificano in un irripetibile percorso audio visivo.
Il Metodo Tomatis, o metodo audio-psico-fonologi-
co, è stato ideato in Francia alla fine degli anni '50 dal
prof. Alfred Tomatis, otorinolaringoiatra e chirurgo.
Attraverso ricerche multidisciplinari, avvalendosi di
studi di audiologia, fonologia e psicologia egli svilup-
pò una tecnica di stimolazione sonora e un interven-
to pedagogico col fine di migliorare il funzionamento
dell'orecchio, la comunicazione verbale, il desiderio
di comunicare e imparare, la consapevolezza dell'im-
magine corporea, il controllo audiovocale e quello
motorio. Egli dedusse che a livello generale ogni per-
sona non è in grado di riprodurre con la voce quelle
frequenze che non è in grado di udire.
METODO TOMATIS
58. 60 INDICATORI DI BENESSERE
"Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti. Ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza
parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare. A questo punto comincia la danza, e per
motivi del tutto diversi dalla vanità. Non per dimostrare che i danzatori sanno fare qualcosa che uno spettatore
non sa fare. Si deve trovare un linguaggio – con parole, con immagini, atmosfere – che faccia intuire qualcosa che
esiste in noi da sempre."
Pina Bausch, Una donna ed il suo teatro.
MOVIMENTO
Il concetto di attività fisica è molto ampio; compren-
de, infatti, tutte le forme di movimento realizzate nei
vari ambiti di vita. Secondo l’OMS, per “attività fisica”
si intende “qualunque movimento determinato dal
sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dis-
pendio energetico superiore a quello delle condizioni
di riposo”. In questa definizione rientrano non solo le
attività sportive, ma anche semplici movimenti come
camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare
giardinaggio e lavori domestici, che fanno parte della
“attività motoria spontanea”. L’espressione “attività
motoria” è sostanzialmente sinonimo di attività fisica
(Ministero della Salute 2020).
Nel 2005 la Commissione Europea ha indicato i “lu-
oghi di lavoro“ come spazio ideale dove condurre
“azioni di promozione dell’attività fisica”. La promozi-
one della salute nei luoghi di lavoro ha lo scopo “di fa-
vorire la salute ed il benessere degli occupanti tramite
il miglioramento dell’organizzazione e dell’ambiente
di lavoro, programmi aziendali mirati, offerta di scelte
sane e incoraggiamento allo sviluppo delle proprie ca-
pacità personali” (Inail 2015).
Come risultato della crescente ricerca che indica la
necessità di ridurre e scoraggiare il comportamento
sedentario, i sistemi di valutazione della sostenibilità
negli edifici mirano a promuovere il movimento e fa-
vorire l’attività fisica creando e migliorando le oppor-
tunità di svolgere attività fisica attraverso una diversa
organizzazione degli spazi in cui viviamo e lavoriamo.
I principi del Movimento vengono promossi nei vari
sistemi di rating su diversi piani. Da un lato introducen-
do il concetto di il pendolarismo attivo che promuove
l’attività fisica durante il tragitto casa-lavoro, dall’altro
favorendo l’attività fisica durante la giornata lavorativa.
Nel primo caso vengono forniti i servizi a supporto
quali spogliatoi, docce, parcheggi biciclette, program-
mi per l’utilizzo del trasporto pubblico. Nel secondo
le soluzioni riguardano ad esempio la creazione di
palestre e spazi sia interni che esterni per l’attività
fisica, la progettazione di spazi di lavoro ergonomici,
l’informazione sul beneficio dell’attività fisica.
60
59. 61
MOVIMENTO 61
Requisiti di Ergonomia e attività fisica FITWEL LBC WELL BREEAM DGNB HQE LEED ITACA
Promuovere il pendolarismo attivo
Deposito bici protetto
Pedonale: promuovere un sito favorevole al
pendolarismo attivo
Ridurre al minimo il parcheggio in loco
Vicinanza al trasporto pubblico
Fornire docce e spogliatoi
Promuovere il movimento all'interno dell'ed-
ificio
Promuovere le scale rispetto agli ascensori
Fornire spazi per l'attività fisica al chiuso
Promuovere l'attività fisica all'aperto
Area pedonale (servizi vicini)
Fornire spazi per l'attività fisica all'aperto
Fornire postazioni di lavoro ergonomiche e
regolabili
Arredi attivi
Pina Bausch, Nelken (Carnations), 2005, Visione della Performance
60. Marco Brianza è un artista visivo focalizzato prin-
cipalmente sui cambiamenti nel mondo fisico e in
particolare sui fenomeni di luce. Per catturare l'es-
senza dei cambiamenti, Marco Brianza utilizza la
fotografia concepita come registrazione delle vari-
azioni di luce.
L’opera Movielight parla della complessità del lin-
guaggio cinematografico, attraverso la restituzione
di linee colorate, che sommano la sequenza dei fo-
togrammi di alcuni film. L'opera recupera il signifi-
cato etimologico di fotografia, divenendo fotografia
in senso stretto e, quindi, "scrittura con la luce". Il
soggetto delle fotografie è derivato da un medium;
la nuova fotografia è, quindi, medium di un medium.
Questo processo è, in genere, una pratica distrut-
tiva per il contenuto mediato, ma in questo caso è
comunque sufficiente a veicolare il messaggio di in-
teresse: la luce.
Le fotografie della luce sono stampate su un telone
cinematografico, il tradizionale supporto mediale
del cinema che, però, in quest’opera cambia la sua
funzione: da superficie generica in costante cambia-
mento nel tempo diventa luogo di una molteplicità
fissa ma estremamente dettagliata, che racchiude in
un unico istante l'impronta cromatica del film.
62 INDICATORI DI BENESSERE
Marco Brianza
Movielight, 2011, in corso
The Secret Life of Walter Mitty
C'era una volta il West
2001: A Space Odyssey
61. Beam drop è una performance
nella quale per 12 ore una gru
alta 45 metri ha fatto cadere le
71 travi che compongono l'op-
era in una pozza di cemento
fresco. Questa operazione ad
alto impatto ha prodotto una
scultura di grandi dimensioni
che ha un rapporto straordi-
nario con l'ambiente circostan-
te: situata su una collina crea
una vista epica all'interno del
paesaggio stesso. Lo schema
casuale delle travi è risultato
come il controllo dell'artista
sulla gru combinato con l'in-
trinseca casualità della caduta
delle travi e l'estrema violenza
causata dal loro enorme peso.
"Se a teatro il testo non è tutto, se anche
la luce è ugualmente un linguaggio,
questo vuol dire che il teatro custodisce
la nozione di un altro linguaggio, che uti-
lizza il testo, la luce, il gesto, il movimen-
to, il rumore. È il Verbo, la parola segreta
che nessuna lingua può tradurre. È, in un
certo qual modo, la lingua perduta dopo
la caduta di Babele. "
Da Il teatro del dopoguerra a Parigi,
in Messaggi rivoluzionari di Antonin
Artaud, a cura di Marcello Gallucci,
1994.
63
MOVIMENTO
Theatre caen, Une nuit balinaise - en hommage à Antonin Artaud,
Visione della Performance, Bali.
Chris Burden
Beam drop, 2008
Visione dell'installazione, Inhotim,
Brumadinho
62. 64 INDICATORI DI BENESSERE
Non avere nella tua casa nulla che tu non sappia utile, o che non creda bello.
William Morris
ACQUA E NUTRIZIONE
L’accesso all’acqua potabile è indispensabile per la
salute individuale e collettiva. Insieme all’accesso
ai servizi igienici, ha assunto oggi il ruolo di diritto
umano nei programmi dell’ONU, dell’OMS, dell’Uni-
one Europea, sostenuto anche da iniziative popolari
promosse da movimenti politici e di opinione, come
principio fondamentale del benessere sociale ed eco-
nomico di ogni comunità umana (Direzione generale
della prevenzione 2015). Inoltre, garantire la dis-
ponibilità all’acqua e la gestione sostenibile di acqua
e servizi igienici per tutti è uno dei 17 obiettivi di svi-
luppo sostenibile che costituiscono la base del nuovo
quadro di cooperazione internazionale dell’Agenda
2030.
L’acqua che beviamo non è solo composta da idrog-
eno e ossigeno, ma è una soluzione di minerali e di
conseguenza un vero e proprio alimento che la natu-
ra ci offre. I minerali sono, infatti, nutrienti essenziali
per l’organismo umano. Infatti proprio per il ruolo
indispensabile che svolge nella fisiologia del corpo
umano l’European Food Safety Authority (EFSA) ha
accertato un rapporto di causa ed effetto tra l’assun-
zione giornaliera d’acqua e il mantenimento delle nor-
mali funzioni fisiche e cognitive(Direzione generale
della prevenzione sanitaria 2016). Pertanto i benefici
di bere acqua pulita destinata al consumo umano e
di mangiare cibi sani sono ampiamente riconosciuti
come fonte di benessere. Sotto il profilo nutrizio-
nale le diete in tutto il mondo sono caratterizzate da
un crescente consumo di cibi altamente raffinati e
confezionati con un maggiore ed eccessivo apporto
di sodio, zucchero e grassi raffinati a discapito di cibi
“salutari”.
Forse perché questo è visto come il regno della salute
pubblica o afferente alle scelte individuali, anziché far
parte della progettazione degli edifici in sé, le strate-
gie che favoriscono il controllo sulla qualità dell'acqua
e la distribuzione di alimenti sani sono inclusi in solo
quattro dei protocolli di sostenibilità esaminati.
I protocolli ad oggi hanno messo a fuoco l’importanza
della salvaguardia della risorsa acqua in termini di con-
tenimento dei consumi di acqua potabile, attraverso
soluzioni quali l’utilizzo di apparecchiature ad alta effi-
cienza e il riuso di acqua per funzioni secondarie (irri-
gazioni, sciacquoni dei bagni ecc) attraverso sistemi di
raccolta, stoccaggio e depurazione in loco.
64
63. 65
ACQUA E NUTRIZIONE
Requisiti di acqua e nutrizione FITWEL LBC WELL BREEAM DGNB HQE LEED ITACA
Elevati standard di qualità dell'acqua
Limitare i sedimenti e i batteri (legionella)
Limitare i contaminanti (metalli e tds)
Test periodici dell'acqua e report dei ri-
sultati
Promozione dell'acqua potabile
Promozione di un'alimentazione sana
Fornire un'area per la preparazione/con-
sumazione del cibo
Fornire informazioni nutrizionali
Fornire o incentivare scelte salutari / lim-
itare opzioni malsane
Approvvigionamento alimentare respons-
abile
Integrare la produzione alimentare in loco
Riduzione consumo acqua potabile
65
Yoko ono, Water talk, 1967
64. Una casa popolare di pochi piani, abbandonata e des-
tinata alla demolizione, è l'ambientazione di un'ambi-
ziosa installazione scultorea di Roger Hiorns.
L'installazione Seizure, è stata realizzata utilizzando
75.000 litri di solfato di rame liquido, che è stato dis-
tribuito su tutte le superfici per generare la crescita
cristallina stranamente bella e un po' minacciosa sulle
pareti, sul pavimento, sul soffitto e sul bagno dell'abi-
tazione abbandonata.
Hiorns sottolinea che la crescita dei cristalli - occul-
ta, liquida e imprevedibile - usurpa la "razionalità di
governo" degli schemi abitativi modernisti, rendendo
Seizure proprio questo: un subentrare a ciò che non
è razionale e non umano, un accovacciamento miner-
ale. I cristalli si sono sviluppati come fiori alieni anche
nell'angolo più lontano dell'appartamento: il bagno
abbandonato. Un mucchio di residui rende difficile il
passaggio attraverso la porta stretta; all'interno, c'è
un bagno, incrostato così fittamente da essere stato
estraniato dalla sua funzione.
66 INDICATORI DI BENESSERE
Roger Hiorns
Seizure, 2008
Visione dell'installazione, Southwark, Londra
65. Vanessa Beecroft: “A un tavolo di vetro
sedeva un gruppo di 30 donne, modelle
nude, veterane di precedenti spettacoli,
donne legate al castello o aristocratici loca-
li. Le donne, seguendo la mia dieta, hanno
mangiato per tre giorni consecutivi cibo
servito e diviso per colori: giallo, arancio,
rosso, viola, marrone, bianco, verde, mar-
rone e multicolore. Mia madre era nello
spettacolo e c'erano varie relazioni madre-
figlia. Il pubblico, a cui non è stato permes-
so di mangiare, ha guardato il gruppo e la
loro interazione con il cibo. Questa perfor-
mance è un'allusione al mio Book of Food,
un diario alimentare che ho tenuto dal 1983
al 2003 in cui annotavo ossessivamente tut-
to ciò che mangiavo come prova che non
avevo commesso alcun crimine, ma ancora
non potevo vivere nel mio corpo in pace . "
67
ACQUA E NUTRIZIONE
Roger Hiorns, Seizure, 2008, Visione dell'installazione, Southwark, Londra
Vanessa Beecroft
VB52, 2003
Visione della Performance, Castello di Rivoli, Torino