Azimut; corso di fotogiornalismo e rappresentazione dei profughi all'interno di un progetto del Tavolo della Pace di Piacenza, con la collaborazione delle scuole Romagnosi
(maggio 2015)
1. Il ruolo della fotografia
nell'informazione
di Malì Erotico e Nicola Rabbi
2. Negli ultimi anni il ruolo dell'immagine nell'informazione ha sicuramente
preso il sopravvento, anche nella carta stampata, poiché quello che rimane
nella nostra mente altro non è che l'immagine, alla quale colleghiamo concetti,
sensazioni, pensieri, un "bagaglio emozionale" che viene richiamato quando
ricordiamo o rivediamo quell'immagine.
Negli ultimi decenni l'utilizzo delle immagini nell'informazione si è
incrementato per rendere quest'ultima più accessibile, più "attraente" e
dunque più efficace ad un numero sempre più elevato di persone ma questo
rischia, in alcuni casi, di impoverire la capacità critica di molti.
L'immagine è una rappresentazione della realtà e non la realtà stessa.
L'immagine è uno strumento, un mezzo della comunicazione e non ciò che
viene comunicato.
Un esempio di utilizzo dell'immagine come strumento è quello che troviamo
nella formazione, con la finalità di dare la possibilità al bambino di apprendere
in maniera più semplice e rapida un concetto.
Attraverso l'immagine il messaggio è più semplice da recepire. Attraverso
l'educazione successiva si interviene sulla complessità di rielaborazione del
messaggio, dato che questo non riguarda solo l'aspetto cognitivo ma anche
quello emozionale della persona.
3. L'immagine è una rappresentazione della realtà e non la realtà stessa.
L'immagine è uno strumento, un mezzo della comunicazione e non ciò che
viene comunicato.
Un esempio di utilizzo dell'immagine come strumento è quello che troviamo
nella formazione, con la finalità di dare la possibilità al bambino di
apprendere in maniera più semplice e rapida un concetto.
Attraverso l'immagine il messaggio è più semplice da recepire. Attraverso
l'educazione successiva si interviene sulla complessità di rielaborazione del
messaggio, dato che questo non riguarda solo l'aspetto cognitivo ma anche
quello emozionale della persona.
4. Questa fotografia è del fotografo svedese Paul Hansen e gli ha fatto
vincere il Swedish Picture of the Year Award 2011. Rappresenta
Fabienne, una ragazza haitiana di 14 anni uccisa dalla polizia che l'
aveva scoperta mentre aveva appena rubato da un negozio alcuni
oggetti di arredamento dopo il terremoto che aveva squassato il paese.
5. Questa foto, scattata da Nathan Weber lo stesso episodio viene visto da una
prospettiva diversa e svela che il cadavere della ragazza uccisa è a terra ma è
circondato dai fotografi.
6. Siamo tutti fotografi
• Ogni due minuti vengono scattate più foto di tutte
quelle che l’uomo ha fatto nel ‘900
• Ogni giorno invece vengono caricate sui social network
qualcosa come 500 milioni di fotografie
• oltre un miliardo e mezzo di persone hanno un
cellulare connesso alla rete, più di quanti abbiamo un
accesso facile alla toilette
• Con networked photography o social photography si
intende proprio questo documentare collettivo della
realtà
• Ma siamo così tutti fotografi?
7. Di fronte al dolore degli altri
• Come per le notizie così le immagini di sesso e morte
sono quelle che ci attirano di più
• E noi come ci poniamo? Che atteggiamento avere?
• Nella nostra società il livello dello violenza mostrata si
fa sempre più alto: siamo in una società
spettacolarizzata
• Si potrebbe contare sulla “Cura Ludovico“, ve la
ricordate? Come per Alex, il disagiato protagonista di
Arancia Meccanica
• Nella nostra società iperconnessa cosa possiamo
aprire e cosa chiudere?
8. Immagini vere?
• L’immagine sembra più vera e soggettiva della parola
ma in realtà le cose non stanno proprio così
• Susan Sontag diceva che quando si scatta si ritaglia
un pezzo di quello che vedi e quello che rimane fuori
dall’inquadratura non esiste, non conta
9. Le bufale fotogiornalistiche
• “Su internet trovi di tutto”, dice la nonna
• Si falsifica per disinformare, per divertirsi, per
avere più follower
• I siti di controinformazione:
http://hoaxes.org/photo_database
• Paolo Attivissimo
11. Si tratta in realtà di una foto scattata dal
fotografo Abdel Aziz Al-Atibi e fa parte di
un progetto artistico. Quand'è venuto a
conoscenza del fatto che la fotografia era
stata interpretata male, il fotografo ha
postato nuove foto che ritraevano il
bambino (suo nipote) per dimostrare che
si trattava di un progetto artistico
17. 2. Kevin Carter: Il bambino affamato e
l'avvoltoio, 1994
Probabilmente una delle immagini più
empatiche mai realizzate. Questa
bambina sudanese era inseguita da un
avvoltoio, e l’uccello è a conoscenza del
fatto che la bambina morirà a causa
della fame, quindi è in paziente attesa
del suo pasto. Questo scatto vinse il
premio Pulitzer, ma purtroppo il fotografo
era così sconvolto dalla povertà che
aveva documentato che si suicidò tre
mesi dopo aver ottenuto il
riconoscimento per la fotografia. Ebbe il
merito di far conoscere al mondo gli
effetti spietati della carestia in Africa.
1. Robert Capa: Il momento della
morte, 1936
Questa immagine fu scattata nel
momento della morte di un miliziano
durante la guerra civile spagnola. Quando
fu pubblicata su una rivista francese
causò grande scalpore, rafforzando la
causa repubblicana. Capa dichiarò, anni
dopo, che la fotografia fu scattata mentre
i soldati stavano assaltando una torretta
nemica e cadevano come foglie
d’autunno.
18. 3. Malcolm Browne: Il monaco che brucia,
1963
I monaci buddisti di Saigon fecero ricorso
all’immolazione in segno di protesta contro le
riforme del Vietnam. Tra i tanti esempi, uno è
di questi è il monaco buddista Mahayana,
Thich Quang Duc. Egli stesso si incendiò nella
periferia di Saigon, e divenne un simbolo di
protesta suicida per tutto il mondo.
4. Jeff Widener: La protesta in piazza
Tienanmen, 1989
Come mezzo per stroncare la protesta sul
nascere, il governo cinese inviò i carri armati
per fermare lavoratori, studenti e bambini
protagonisti della protesta di piazza
Tiananmen. Come visibile nell’immagine, un
manifestante è davanti ai carri armati con
coraggio e stoicità. Anche se la persona è
rimasta sconosciuta fino ad oggi,
quest’uomo è il simbolo universale del
coraggio.
19. 5. Dorothea Lange: Madre emigrante, 1936
Scattata durante la Grande Depressione, quest’immagine
riflette il triste stato delle persone in quel preciso momento
storico. La donna nella foto è Florence Thompson, madre di
sette figli. Era così a corto di denaro che dovette vendere le
gomme della sua auto per sfamare i propri figli.
6. Steve McCurry: La ragazza Afgana, 1984
L'immagine divenne una sorta di simbolo dei conflitti
afgani degli anni ottanta. La foto, scattata in un
campo profughi di Peshawar, ritrae l'orfana
dodicenne Sharbat Gula. L'espressione del suo viso,
con i suoi occhi di ghiaccio, resero ben presto
l'immagine celebre in tutto il mondo.
20. 7. James Nachtwey: Genocidio in
Ruanda, 1994
Questa immagine fu stata scattata in
Ruanda, durante il genocidio operato dalle
forze militari. L’uomo è della tribù degli
hutu, e fu in seguito liberato.
8.Osman Sagirli: Hudea simbolo di guerra,
2014
Questa foto straziante che sta facendo il giro del
web e ha commosso il mondo ritrae Hudea una
bimba siriana dal volto spaventato e dai tratti
precocemente adulti che si arrende alla
macchina fotografica scambiandola per un'arma.