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la categorizzazione
   le ragioni del categorizzare
variabilità e comportamento
• la variabilità si riconosce nelle modificazioni teoricamente
  illimitate delle situazioni e del comportamento

• le modificazioni che contano sono quelle per cui l’organismo
  è sensibile e che inducono alternative di comportamento

• i concetti - nella cognizione umana - identificano quei
  possibili fattori di variabilità che assumono una funzione
  significativa per lo stato dell’organismo nel contesto della
  sua relazione con l’ambiente: amore, benessere, sicurezza,
  sazietà, libertà, ecc.
riduzione della variabilità
Se dovessimo sfruttare a pieno la nostra capacità
      di registrare le differenze tra le cose e di
  rispondere ad esse in modo unico, ben presto
       saremmo sopraffatti dalla complessità
               dell’ambiente circostante.
La soluzione di questo apparente paradosso […]
          sta nella capacità di categorizzare.
 La creazione di categorie rende equivalenti cose
discernibilmente diverse, consente di raggruppare
 gli oggetti e gli eventi in classi e di rispondere ad
  essi in funzione della loro appartenenza ad una
     data classe piuttosto che della loro unicità.
            (Jerome Brune et al., A study of thinking, 1956
cos’è la categorizzazione?
                                                 Stevan Harnad



• è l’interazione differenziale e sistematica tra un sistema
  sensomotorio autonomo e adattativo ed il suo mondo
• questa definizione (Harnad, 2003) porta ad escludere le
  interazioni ordinarie tra gli elementi fisici dell’ambiente
  ma non i processi di interazione tra organismi non-
  umani ed ambiente
• la categorizzazione è un processo di base, che rivela
  continuità con il comportamento animale e con quello
  pre-linguistico umano
centipede domestico




  le categorie (i concetti) sono un prodotto cognitivo
    peculiarmente umano e sociale diversamente dal
    comportarsi categorialmente che è un processo
discriminativo determinato biologicamente attraverso la
                    selezione naturale
i comportamenti categoriali basilari:

             attacco-fuga
         evitamento-controllo
i processi categoriali
sono essenziali per la sopravvivenza e la riproduzione
perché...


• favoriscono il controllo della situazione e la prevedibilità
  degli eventi,
• producono dei criteri decisionali e modelli di risposta
  con differenti gradi di efficacia
• introducono un principio di stabilità in un mondo
  instabile in ogni sua componente
• sono indipendenti dalla cultura ma espressione della
  cultura
La categorizzazione
categorizzazione



E’ il processo cognitivo in base al quale vengono
resi distinti elementi potenzialmente uguali.
Tra i primi, Gordon Allport (1954) ha evidenziato
la funzione categorizzatrice del linguaggio e la
connessione tra categorie linguistiche e giudizi
sociali.
Alle categorie corrispondono etichette linguistiche    Gordon Allport
in forma di parole che separano (bello-brutto, alto-
basso, bianco-nero, ecc.).
concetti, categorie, etichette

Concetti e categorie sono identificati da etichette
linguistiche significative in termini di denotazione
                  e connotazione.

            i concetti sono “ideologici”
       le categorie sono “metodologiche”
    le etichette linguistiche sono “operative”
la differenziazione categoriale
La categorizzazione
M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
la differenziazione categoriale




                       M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
la differenziazione categoriale

consiste nell’accentuazione delle differenze inter-categoriali

     e nella riduzione delle differenze intra-categoriali




                                             M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
intolleranza per l’ambiguità




                      M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
Per cogliere gli oggetti del mondo dobbiamo escludere i
 luoghi dell’ambiguità, ricercare confini nitidi e aree di
   contrasto, individuare categorie che li definiscano.
Le conseguenze percettive della categorizzazione:

• assimilazione intra-categoriale: tendenza ad accentuare
  le somiglianze tra elementi che appartengono alla stessa
categoria (due stimoli appartenenti alla stessa categoria
sono percepiti più simili di quanto non lo fossero prima
                di essere categorizzati)

    • differenziazione inter-categoriale: tendenza ad
accentuare le differenze tra gli elementi collocati in categorie
 diverse (due stimoli appartenenti a categorie diverse
  sono percepiti diversi più di quanto non lo fossero
           prima di essere categorizzati)

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La categorizzazione

  • 2. variabilità e comportamento • la variabilità si riconosce nelle modificazioni teoricamente illimitate delle situazioni e del comportamento • le modificazioni che contano sono quelle per cui l’organismo è sensibile e che inducono alternative di comportamento • i concetti - nella cognizione umana - identificano quei possibili fattori di variabilità che assumono una funzione significativa per lo stato dell’organismo nel contesto della sua relazione con l’ambiente: amore, benessere, sicurezza, sazietà, libertà, ecc.
  • 3. riduzione della variabilità Se dovessimo sfruttare a pieno la nostra capacità di registrare le differenze tra le cose e di rispondere ad esse in modo unico, ben presto saremmo sopraffatti dalla complessità dell’ambiente circostante. La soluzione di questo apparente paradosso […] sta nella capacità di categorizzare. La creazione di categorie rende equivalenti cose discernibilmente diverse, consente di raggruppare gli oggetti e gli eventi in classi e di rispondere ad essi in funzione della loro appartenenza ad una data classe piuttosto che della loro unicità. (Jerome Brune et al., A study of thinking, 1956
  • 4. cos’è la categorizzazione? Stevan Harnad • è l’interazione differenziale e sistematica tra un sistema sensomotorio autonomo e adattativo ed il suo mondo • questa definizione (Harnad, 2003) porta ad escludere le interazioni ordinarie tra gli elementi fisici dell’ambiente ma non i processi di interazione tra organismi non- umani ed ambiente • la categorizzazione è un processo di base, che rivela continuità con il comportamento animale e con quello pre-linguistico umano
  • 5. centipede domestico le categorie (i concetti) sono un prodotto cognitivo peculiarmente umano e sociale diversamente dal comportarsi categorialmente che è un processo discriminativo determinato biologicamente attraverso la selezione naturale
  • 6. i comportamenti categoriali basilari: attacco-fuga evitamento-controllo
  • 7. i processi categoriali sono essenziali per la sopravvivenza e la riproduzione perché... • favoriscono il controllo della situazione e la prevedibilità degli eventi, • producono dei criteri decisionali e modelli di risposta con differenti gradi di efficacia • introducono un principio di stabilità in un mondo instabile in ogni sua componente • sono indipendenti dalla cultura ma espressione della cultura
  • 9. categorizzazione E’ il processo cognitivo in base al quale vengono resi distinti elementi potenzialmente uguali. Tra i primi, Gordon Allport (1954) ha evidenziato la funzione categorizzatrice del linguaggio e la connessione tra categorie linguistiche e giudizi sociali. Alle categorie corrispondono etichette linguistiche Gordon Allport in forma di parole che separano (bello-brutto, alto- basso, bianco-nero, ecc.).
  • 10. concetti, categorie, etichette Concetti e categorie sono identificati da etichette linguistiche significative in termini di denotazione e connotazione. i concetti sono “ideologici” le categorie sono “metodologiche” le etichette linguistiche sono “operative”
  • 13. M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
  • 14. la differenziazione categoriale M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
  • 15. la differenziazione categoriale consiste nell’accentuazione delle differenze inter-categoriali e nella riduzione delle differenze intra-categoriali M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
  • 16. M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
  • 17. intolleranza per l’ambiguità M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
  • 18. Per cogliere gli oggetti del mondo dobbiamo escludere i luoghi dell’ambiguità, ricercare confini nitidi e aree di contrasto, individuare categorie che li definiscano.
  • 19. Le conseguenze percettive della categorizzazione: • assimilazione intra-categoriale: tendenza ad accentuare le somiglianze tra elementi che appartengono alla stessa categoria (due stimoli appartenenti alla stessa categoria sono percepiti più simili di quanto non lo fossero prima di essere categorizzati) • differenziazione inter-categoriale: tendenza ad accentuare le differenze tra gli elementi collocati in categorie diverse (due stimoli appartenenti a categorie diverse sono percepiti diversi più di quanto non lo fossero prima di essere categorizzati)