2. G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl 149
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cedenza 27) poiché sono stati esclusi alcuni agenti chimici
per i quali vige ormai da tempo espresso divieto di utilizzo.
Per ciascuna voce di tabella, suddivisa in tre colonne
(Malattie - lavorazioni - Periodo massimo di indennizzabi-
lità) è stata inserita l’indicazione nosologica delle malattie
correlate ai diversi agenti, con la relativa codifica ICD10.
Successivamente, il Ministero del Lavoro con Decreto
Ministeriale nel dicembre 2009 (G.U. 19 marzo 2010 n.
65) ha approvato l’aggiornamento dell’elenco delle malat-
tie professionali pubblicato nell’aprile 2010 (G.U. 1°aprile
2010 n.76).
Materiali e metodi
L’analisi dei flussi INAIL presente in questo studio de-
riva dall’elaborazione dei flussi informativi nel periodo
2000-2009. L’archivio INAIL contiene le malattie profes-
sionali di lavoratori dipendenti ed autonomi soggetti al-
l’obbligo assicurativo. Nell’archivio viene indicata la data
della denuncia effettuata dall’azienda o dal lavoratore e
quando presente la data del decesso. Tale data base pre-
vede due differenti archivi uno per le malattie professio-
nali denunciate per anno ed uno per le malattie definite. Vi
sono registrate sia le “malattie tabellate”, legalmente rico-
nosciute ed inserite in tabelle specifiche per le quali vige
la presunzione dell’origine professionale, sia le “non ta-
bellate” per cui l’onere della prova dell’origine professio-
nale è a carico del lavoratore. Nel data base INAIL que-
st’ultime vengono segnalate come non tabellate generica-
mente e poi successivamente specificate in dettaglio attra-
verso il codice sanitario (Mp53d) che viene assegnato di-
rettamente dai medici INAIL al lavoratore da valutare. Al
fine di approfondire la conoscenza delle condizioni pato-
logiche sottese alla definizione di malattia non tabellata è
Tabella I. Malattie professionali denunciate nel Lazio, per Paese di nascita, anni 2000-2009
stata effettuata una procedura di record-linkage tra il data-
base delle malattie professionali denunciate e quello delle
malattie professionali definite, utilizzando come chiave di
linkage l’identificativo del soggetto e quello del caso spe-
cifico di malattia professionale. Con tale procedura è stata
attribuita la patologia professionale del database delle ma-
lattie definite a quelle non tabellate del database delle ma-
lattie denunciate, ove presente una definizione. Il record-
linkage effettuato è stato utilizzato sia per recuperare le
patologie genericamente segnalate come non tabellate del
data base delle denunciate e sia per andare a verificare gli
esiti delle denunce effettuate. Si sottolinea che a seconda
delle prestazioni che verranno erogate al lavoratore la ma-
lattia professionale può essere definita più volte ed in tale
evenienza l’informazione è riportata per ciascun anno in
cui il caso è stato trattato ed, inoltre che in tutti i casi in cui
viene registrato un eventuale aggravamento della patolo-
gia professionale nell’archivio INAIL si trova un record
ad integrazione del dato originario.
L’analisi dell’andamento delle malattie da lavoro nei
lavoratori nati all’estero è stata effettuata in base al paese
di nascita e non alla cittadinanza dell’infortunato, poiché
l’archivio INAIL fornisce questo dato desumibile attra-
verso il codice fiscale.
Risultati
Nel 2000-2009 si sono registrati 560 casi (3%) di stra-
nieri con malattie professionali denunciate. Rispetto agli
Italiani, gli stranieri erano più giovani (p<0,01) (età me-
dia: 46,2 anni [DS 10,2] vs. 53,4 [DS 9,5]) e più spesso
donne (27,1% vs. 18,5%, p<0,01).
La successiva Tabella I presenta la distribuzione di
frequenza delle malattie professionali denunciate nel
3. Lazio negli anni 2000-2009, rispettivamente per lavora-
tori nati all’estero e nati in Italia. Tra gli Italiani più fre-
quentemente degli stranieri sono denunciate Neoplasie
(2,2% vs. 0,9%, p=0,04), Asbestosi (1,9% vs. 0,2%,
p<0,01), Silicosi (1,5% vs. 0,2%, p=0,01) e meno fre-
quentemente Malattie Cutanee (1,2 vs. 2,5%, p<0,01) e
condizioni mal definite come “altre malattie” (7,1% vs.
9,5%, p=0,04) e malattie non tabellate (0,9% vs. 2,9%,
p<0,01).
La successiva Tabella II presenta la distribuzione di
frequenza dei comparti di denuncia delle malattie profes-
sionali nel Lazio negli anni 2000-2009, rispettivamente
per lavoratori nati all’estero e nati in Italia. Tra gli Italiani
più frequentemente degli stranieri le malattie professionali
hanno riguardato i comparti Trasporti (11,1% vs. 4,6%,
p<0,01), Elettricità-Gas-Acqua (6,4% vs. 1,8%, p<0,01),
Sanità (3,3% vs. 2,3%, p=0,03), Industria Chimica (2,0%
vs. 0,2%, p<0,01) e meno frequentemente comparti non
determinati (0,3% vs. 3,0%, p<0,01) o senza l’informa-
zione (17,0% vs. 35,0%, p<0,01).
Come mostrato nella Tabella III, tra gli Italiani più fre-
quentemente degli stranieri la definizione di malattia pro-
fessionale è stata “permanente” (16,1% vs. 7,9%, p<0,01),
“regolare senza indennizzo” (9,4% vs. 5,2%, p<0,01) e
meno frequentemente è stata “negativa” (61,4% vs.
75,4%, p<0,01).
150 G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl
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Tabella III. Tipo di definizione delle malattie professionali denunciate nel Lazio, per Paese di nascita. Anni, 2000-2009
Tabella II. Comparto produttivo di denuncia nel Lazio delle malattie professionali, per Paese di nascita. Anni, 2000-2009
4. G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl 151
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Conclusioni
I nostri risultati sulla distribuzione per età, genere, ti-
pologia di malattia professionale e relativo comparto pro-
duttivo tra lavoratori italiani e stranieri sono in linea con
l’atteso, riflettendo diverse caratteristiche demografiche e
durata dell’esposizione professionale nelle due popola-
zioni. Da approfondire il dato della minore probabilità del
riconoscimento come professionale di una patologia per i
lavoratori stranieri, rispetto agli italiani. È motivo di rifles-
sione anche la più carente e scadente qualità delle informa-
zioni per gli stranieri relative alla definizione delle patolo-
gie e dei comparti produttivi. Tali osservazioni sono tanto
più preoccupanti poiché la nostra analisi non ha ovvia-
mente considerato i lavoratori irregolari che, come ripor-
tato da una indagine ministeriale del 2009, sono soprattutto
immigrati e donne. Pertanto, si rende ancor più necessario
attuare una strategia di promozione e tutela mirata a gruppi
di persone più svantaggiate, in particolare stranieri, per lo
più addetti nei comparti produttivi più a rischio.
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8) www.INAIL.it
Richiesta estratti: Dott.ssa Aurora Marchetti, Laziosanità - Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, Via di Santa Costanza 53
- 00198 Roma, Italy - E-mail: marchetti@asplazio.it