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Analisi delle malattie professionali nel Lazio.
Confronto tra lavoratori italiani e stranieri
Laziosanità - Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, Via di Santa Costanza 53 - 00198 Roma
Introduzione
Nell’ambito delle attività di prevenzione, l’analisi delle
malattie professionali rappresenta una priorità per promuo-
vere e tutelare la salute dei lavoratori. Tali patologie, sono,
sicuramente, meno indagate degli infortuni sul lavoro per le
criticità dello specifico sistema informativo e perché i dati
disponibili sottorappresentano il fenomeno, presumibil-
mente in misura maggiore tra i lavoratori stranieri. Il pre-
sente studio analizza la distribuzione delle malattie profes-
sionali denunciate e definite nei diversi comparti produttivi
presenti nel territorio della Regione Lazio, confrontando tra
di loro i dati relativi ai lavoratori italiani e stranieri.
Ogni anno l’ISTAT raccoglie i dati relativi alla popola-
zione straniera residente in Italia attraverso le registrazioni
nelle anagrafi dei comuni; al primo gennaio 2009 i cittadini
stranieri in Italia sono 3.891.295, pari al 6,5% dei residenti
e rispetto al 2008 sono aumentati del 13,4%. I cittadini dei
primi sedici paesi in ordine di numerosità, nel loro insieme
costituiscono il 75% della popolazione straniera residente
in Italia e di questi i rumeni costituiscono la comunità stra-
niera più rilevante (20,5%). Sempre secondo l’ISTAT, nella
Regione Lazio nel 2009, si sono registrati all’anagrafe
450.151 stranieri (8% del totale dei residenti) con una età
media di 33 anni. La comunità più numerosa è costituita da
rumeni a cui seguono gli asiatici ed i polacchi. A Roma
l’88% dei residenti stranieri è impiegato nel settore dei Ser-
vizi, il 26,6% nell’Industria, il 6,2% nell’Agricoltura. In
questo contesto generale, si deve sottolineare che, pur regi-
strandosi negli anni un aumento degli stranieri regolar-
mente assicurati contro gli infortuni sul lavoro e le malat-
tie professionali (nel 2007 quasi tre milioni, con aumento
del 20% circa rispetto al 2006), i dati relativi agli stranieri
illegalmente inseriti nel tessuto produttivo italiano riman-
gono rilevanti (14% dell’intera popolazione immigrata).
Nell’analisi della distribuzione delle malattie da lavoro
bisogna ricordare che il 9 aprile 2008 (Gazzetta Ufficiale n.
169 del 21 luglio 2008), con Decreto Ministeriale, sono
state pubblicate le “Nuove Tabelle delle malattie professio-
nali nell’industria e nell’agricoltura”, frutto della revisione
periodica effettuata da una apposita commissione scienti-
fica prevista dall’articolo 10 comma 1 del D.Lgs 23 feb-
braio 2000 n. 38. Le nuove tabelle prevedono 85 voci per
l’industria (in precedenza 58) e 24 per l’agricoltura (in pre-
RIASSUNTO. Nel periodo 2000-2009, il 3% delle malattie
professionali denunciate nella Regione Lazio riguardava
lavoratori stranieri. Rispetto agli stranieri, gli Italiani
denunciavano più frequentemente Neoplasie (2,2% vs. 0,9%),
Asbestosi (1,9% vs. 0,2%), Silicosi (1,5% vs. 0,2%) e meno
frequenti Malattie Cutanee (1,2 vs. 2,5%). Rispetto agli
stranieri, tra gli Italiani sono più frequenti denunce nei
comparti Trasporti (11,1% vs. 4,6%), Elettricità-Gas-Acqua
(6,4% vs. 1,8%), Sanità (3,3% vs. 2,3%), Industria Chimica
(2,0% vs. 0,2%). Rispetto agli stranieri, gli Italiani ottengono
più frequentemente il riconoscimento di una malattia come
professionale (27,6% vs. 14,6%). Tali risultati erano
sostanzialmente attesi.
ABSTRACT. ANALYSIS OF OCCUPATIONAL DISEASES IN LAZIO
REGION: A COMPARISON BETWEEN ITALIAN AND FOREIGN WORKERS.
In 2000-2009 in Lazio Region (Italy), 3% of reported
occupational diseases occurred among foreign workers.
Compared with foreigners, Italian workers more frequently
reported Neoplasia (2.2% vs. 0.9%), Asbestosis (1.9% vs. 0.2%),
Silicosis (1.5% vs. 0.2), while Skin Diseases were less frequently
reported (1.2 vs. 2.5). Compared with foreigners, Italian workers
reported more frequently occupational diseases in division
“Transport” (11.1% vs. 4.6%), “Energy-Water” (6.4% vs. 1.8%),
“Health System” (3.3% vs. 2.3%), “Chemical Industry”
(2.0% vs. 0.2%).
Compared with foreigners, Italian more frequently were
acknowledged as affected by an occupational disease
(27.6% vs. 14.6%). All these finding were substantially expected.
Key words: occupational diseases, foreign workers, INAIL.
G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl, 148-151 © PI-ME, Pavia 2011
http://gimle.fsm.it ISSN 1592-7830
Aurora Marchetti, Anteo Di Napoli, Domenico Di Lallo, Jessica Mantovani, Gabriella Guasticchi
G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl 149
http://gimle.fsm.it
cedenza 27) poiché sono stati esclusi alcuni agenti chimici
per i quali vige ormai da tempo espresso divieto di utilizzo.
Per ciascuna voce di tabella, suddivisa in tre colonne
(Malattie - lavorazioni - Periodo massimo di indennizzabi-
lità) è stata inserita l’indicazione nosologica delle malattie
correlate ai diversi agenti, con la relativa codifica ICD10.
Successivamente, il Ministero del Lavoro con Decreto
Ministeriale nel dicembre 2009 (G.U. 19 marzo 2010 n.
65) ha approvato l’aggiornamento dell’elenco delle malat-
tie professionali pubblicato nell’aprile 2010 (G.U. 1°aprile
2010 n.76).
Materiali e metodi
L’analisi dei flussi INAIL presente in questo studio de-
riva dall’elaborazione dei flussi informativi nel periodo
2000-2009. L’archivio INAIL contiene le malattie profes-
sionali di lavoratori dipendenti ed autonomi soggetti al-
l’obbligo assicurativo. Nell’archivio viene indicata la data
della denuncia effettuata dall’azienda o dal lavoratore e
quando presente la data del decesso. Tale data base pre-
vede due differenti archivi uno per le malattie professio-
nali denunciate per anno ed uno per le malattie definite. Vi
sono registrate sia le “malattie tabellate”, legalmente rico-
nosciute ed inserite in tabelle specifiche per le quali vige
la presunzione dell’origine professionale, sia le “non ta-
bellate” per cui l’onere della prova dell’origine professio-
nale è a carico del lavoratore. Nel data base INAIL que-
st’ultime vengono segnalate come non tabellate generica-
mente e poi successivamente specificate in dettaglio attra-
verso il codice sanitario (Mp53d) che viene assegnato di-
rettamente dai medici INAIL al lavoratore da valutare. Al
fine di approfondire la conoscenza delle condizioni pato-
logiche sottese alla definizione di malattia non tabellata è
Tabella I. Malattie professionali denunciate nel Lazio, per Paese di nascita, anni 2000-2009
stata effettuata una procedura di record-linkage tra il data-
base delle malattie professionali denunciate e quello delle
malattie professionali definite, utilizzando come chiave di
linkage l’identificativo del soggetto e quello del caso spe-
cifico di malattia professionale. Con tale procedura è stata
attribuita la patologia professionale del database delle ma-
lattie definite a quelle non tabellate del database delle ma-
lattie denunciate, ove presente una definizione. Il record-
linkage effettuato è stato utilizzato sia per recuperare le
patologie genericamente segnalate come non tabellate del
data base delle denunciate e sia per andare a verificare gli
esiti delle denunce effettuate. Si sottolinea che a seconda
delle prestazioni che verranno erogate al lavoratore la ma-
lattia professionale può essere definita più volte ed in tale
evenienza l’informazione è riportata per ciascun anno in
cui il caso è stato trattato ed, inoltre che in tutti i casi in cui
viene registrato un eventuale aggravamento della patolo-
gia professionale nell’archivio INAIL si trova un record
ad integrazione del dato originario.
L’analisi dell’andamento delle malattie da lavoro nei
lavoratori nati all’estero è stata effettuata in base al paese
di nascita e non alla cittadinanza dell’infortunato, poiché
l’archivio INAIL fornisce questo dato desumibile attra-
verso il codice fiscale.
Risultati
Nel 2000-2009 si sono registrati 560 casi (3%) di stra-
nieri con malattie professionali denunciate. Rispetto agli
Italiani, gli stranieri erano più giovani (p<0,01) (età me-
dia: 46,2 anni [DS 10,2] vs. 53,4 [DS 9,5]) e più spesso
donne (27,1% vs. 18,5%, p<0,01).
La successiva Tabella I presenta la distribuzione di
frequenza delle malattie professionali denunciate nel
Lazio negli anni 2000-2009, rispettivamente per lavora-
tori nati all’estero e nati in Italia. Tra gli Italiani più fre-
quentemente degli stranieri sono denunciate Neoplasie
(2,2% vs. 0,9%, p=0,04), Asbestosi (1,9% vs. 0,2%,
p<0,01), Silicosi (1,5% vs. 0,2%, p=0,01) e meno fre-
quentemente Malattie Cutanee (1,2 vs. 2,5%, p<0,01) e
condizioni mal definite come “altre malattie” (7,1% vs.
9,5%, p=0,04) e malattie non tabellate (0,9% vs. 2,9%,
p<0,01).
La successiva Tabella II presenta la distribuzione di
frequenza dei comparti di denuncia delle malattie profes-
sionali nel Lazio negli anni 2000-2009, rispettivamente
per lavoratori nati all’estero e nati in Italia. Tra gli Italiani
più frequentemente degli stranieri le malattie professionali
hanno riguardato i comparti Trasporti (11,1% vs. 4,6%,
p<0,01), Elettricità-Gas-Acqua (6,4% vs. 1,8%, p<0,01),
Sanità (3,3% vs. 2,3%, p=0,03), Industria Chimica (2,0%
vs. 0,2%, p<0,01) e meno frequentemente comparti non
determinati (0,3% vs. 3,0%, p<0,01) o senza l’informa-
zione (17,0% vs. 35,0%, p<0,01).
Come mostrato nella Tabella III, tra gli Italiani più fre-
quentemente degli stranieri la definizione di malattia pro-
fessionale è stata “permanente” (16,1% vs. 7,9%, p<0,01),
“regolare senza indennizzo” (9,4% vs. 5,2%, p<0,01) e
meno frequentemente è stata “negativa” (61,4% vs.
75,4%, p<0,01).
150 G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl
http://gimle.fsm.it
Tabella III. Tipo di definizione delle malattie professionali denunciate nel Lazio, per Paese di nascita. Anni, 2000-2009
Tabella II. Comparto produttivo di denuncia nel Lazio delle malattie professionali, per Paese di nascita. Anni, 2000-2009
G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl 151
http://gimle.fsm.it
Conclusioni
I nostri risultati sulla distribuzione per età, genere, ti-
pologia di malattia professionale e relativo comparto pro-
duttivo tra lavoratori italiani e stranieri sono in linea con
l’atteso, riflettendo diverse caratteristiche demografiche e
durata dell’esposizione professionale nelle due popola-
zioni. Da approfondire il dato della minore probabilità del
riconoscimento come professionale di una patologia per i
lavoratori stranieri, rispetto agli italiani. È motivo di rifles-
sione anche la più carente e scadente qualità delle informa-
zioni per gli stranieri relative alla definizione delle patolo-
gie e dei comparti produttivi. Tali osservazioni sono tanto
più preoccupanti poiché la nostra analisi non ha ovvia-
mente considerato i lavoratori irregolari che, come ripor-
tato da una indagine ministeriale del 2009, sono soprattutto
immigrati e donne. Pertanto, si rende ancor più necessario
attuare una strategia di promozione e tutela mirata a gruppi
di persone più svantaggiate, in particolare stranieri, per lo
più addetti nei comparti produttivi più a rischio.
Bibliografia
1) Agenzia Lazio Lavoro: La questione lavoro, numeri analisi e pro-
getti, Rapporto 2008. http://agenzialavoro.sirio.regione.lazio.it/ (ul-
timo accesso 13 gennaio 2011).
2) Agenzia Regionale della Sanità della Regione Autonoma Friuli Ve-
nezia Giulia: Le malattie professionali in Friuli Venezia Giulia 2000-
2007. http://www.cgilfvg.it/media/download/105_1660_files.pdf
(ultimo accesso 19 settembre 2011).
3) Bindi L, Clemente M, Conte P et al.: Il fenomeno infortunistico e
tecnopatico in rapporto alle differenze di genere. In Boccalon Cri-
staudo Cupelli Sartorelli (eds): Atti del 72°Congresso Nazionale
SIMLII La Medicina del Lavoro fra scienza, prassi e norme: un in-
vestimento di civiltà per il futuro. Firenze 25 - 28 novembre 2009.
Pavia: Tipografia PIME Editrice srl, G Ital Med Lav Erg; 31 (suppl.
2): 143-44.
4) Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT): La presenza straniera in Italia:
caratteristiche socio-demografiche. Roma (IT) 2007. http://www.istat.it/
dati/catalogo/20070828_01/inf_0710_presenza_straniera_0305%20.pdf
(ultimo accesso 19 settembre 2011)
5) Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT): banca dati on line. http://demo.
istat.it/pop2008/index.html (ultimo accesso 19 settembre 2011).
6) Osservatorio Regionale sulla sicurezza e la prevenzione nei luoghi
di lavoro Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio: Infortuni
sul lavoro e Malattie professionali nel Lazio, Rapporto 2009. http://
www.laziosaluteesicurezza.it/opencms/opencms/sociale/salute
esicurezza/struttureOrganizzative/folders/osservatorio/folders/
pubblicazioni_regionali/contents/Rapporto_Regionale_Infortuni_
sul_lavoro_e_Malattie_Professionali_nel_Lazio_Anno2009020911
(ultimo accesso 19 09 2011).
7) Sommaruga C, Colosio C, Paparella P et al. Salute e sicurezza dei la-
voratori migranti in Italia. In Boccalon Cristaudo Cupelli Sartorelli
(eds): Atti del 72°Congresso Nazionale SIMLII La Medicina del La-
voro fra scienza, prassi e norme: un investimento di civiltà per il fu-
turo. Firenze 25 - 28 novembre 2009. Pavia: Tipografia PIME Edi-
trice srl, G Ital Med Lav Erg; 31 (suppl. 2): 138-139.
8) www.INAIL.it
Richiesta estratti: Dott.ssa Aurora Marchetti, Laziosanità - Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, Via di Santa Costanza 53
- 00198 Roma, Italy - E-mail: marchetti@asplazio.it

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262 malattie professionali nel lazio

  • 1. Analisi delle malattie professionali nel Lazio. Confronto tra lavoratori italiani e stranieri Laziosanità - Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, Via di Santa Costanza 53 - 00198 Roma Introduzione Nell’ambito delle attività di prevenzione, l’analisi delle malattie professionali rappresenta una priorità per promuo- vere e tutelare la salute dei lavoratori. Tali patologie, sono, sicuramente, meno indagate degli infortuni sul lavoro per le criticità dello specifico sistema informativo e perché i dati disponibili sottorappresentano il fenomeno, presumibil- mente in misura maggiore tra i lavoratori stranieri. Il pre- sente studio analizza la distribuzione delle malattie profes- sionali denunciate e definite nei diversi comparti produttivi presenti nel territorio della Regione Lazio, confrontando tra di loro i dati relativi ai lavoratori italiani e stranieri. Ogni anno l’ISTAT raccoglie i dati relativi alla popola- zione straniera residente in Italia attraverso le registrazioni nelle anagrafi dei comuni; al primo gennaio 2009 i cittadini stranieri in Italia sono 3.891.295, pari al 6,5% dei residenti e rispetto al 2008 sono aumentati del 13,4%. I cittadini dei primi sedici paesi in ordine di numerosità, nel loro insieme costituiscono il 75% della popolazione straniera residente in Italia e di questi i rumeni costituiscono la comunità stra- niera più rilevante (20,5%). Sempre secondo l’ISTAT, nella Regione Lazio nel 2009, si sono registrati all’anagrafe 450.151 stranieri (8% del totale dei residenti) con una età media di 33 anni. La comunità più numerosa è costituita da rumeni a cui seguono gli asiatici ed i polacchi. A Roma l’88% dei residenti stranieri è impiegato nel settore dei Ser- vizi, il 26,6% nell’Industria, il 6,2% nell’Agricoltura. In questo contesto generale, si deve sottolineare che, pur regi- strandosi negli anni un aumento degli stranieri regolar- mente assicurati contro gli infortuni sul lavoro e le malat- tie professionali (nel 2007 quasi tre milioni, con aumento del 20% circa rispetto al 2006), i dati relativi agli stranieri illegalmente inseriti nel tessuto produttivo italiano riman- gono rilevanti (14% dell’intera popolazione immigrata). Nell’analisi della distribuzione delle malattie da lavoro bisogna ricordare che il 9 aprile 2008 (Gazzetta Ufficiale n. 169 del 21 luglio 2008), con Decreto Ministeriale, sono state pubblicate le “Nuove Tabelle delle malattie professio- nali nell’industria e nell’agricoltura”, frutto della revisione periodica effettuata da una apposita commissione scienti- fica prevista dall’articolo 10 comma 1 del D.Lgs 23 feb- braio 2000 n. 38. Le nuove tabelle prevedono 85 voci per l’industria (in precedenza 58) e 24 per l’agricoltura (in pre- RIASSUNTO. Nel periodo 2000-2009, il 3% delle malattie professionali denunciate nella Regione Lazio riguardava lavoratori stranieri. Rispetto agli stranieri, gli Italiani denunciavano più frequentemente Neoplasie (2,2% vs. 0,9%), Asbestosi (1,9% vs. 0,2%), Silicosi (1,5% vs. 0,2%) e meno frequenti Malattie Cutanee (1,2 vs. 2,5%). Rispetto agli stranieri, tra gli Italiani sono più frequenti denunce nei comparti Trasporti (11,1% vs. 4,6%), Elettricità-Gas-Acqua (6,4% vs. 1,8%), Sanità (3,3% vs. 2,3%), Industria Chimica (2,0% vs. 0,2%). Rispetto agli stranieri, gli Italiani ottengono più frequentemente il riconoscimento di una malattia come professionale (27,6% vs. 14,6%). Tali risultati erano sostanzialmente attesi. ABSTRACT. ANALYSIS OF OCCUPATIONAL DISEASES IN LAZIO REGION: A COMPARISON BETWEEN ITALIAN AND FOREIGN WORKERS. In 2000-2009 in Lazio Region (Italy), 3% of reported occupational diseases occurred among foreign workers. Compared with foreigners, Italian workers more frequently reported Neoplasia (2.2% vs. 0.9%), Asbestosis (1.9% vs. 0.2%), Silicosis (1.5% vs. 0.2), while Skin Diseases were less frequently reported (1.2 vs. 2.5). Compared with foreigners, Italian workers reported more frequently occupational diseases in division “Transport” (11.1% vs. 4.6%), “Energy-Water” (6.4% vs. 1.8%), “Health System” (3.3% vs. 2.3%), “Chemical Industry” (2.0% vs. 0.2%). Compared with foreigners, Italian more frequently were acknowledged as affected by an occupational disease (27.6% vs. 14.6%). All these finding were substantially expected. Key words: occupational diseases, foreign workers, INAIL. G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl, 148-151 © PI-ME, Pavia 2011 http://gimle.fsm.it ISSN 1592-7830 Aurora Marchetti, Anteo Di Napoli, Domenico Di Lallo, Jessica Mantovani, Gabriella Guasticchi
  • 2. G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl 149 http://gimle.fsm.it cedenza 27) poiché sono stati esclusi alcuni agenti chimici per i quali vige ormai da tempo espresso divieto di utilizzo. Per ciascuna voce di tabella, suddivisa in tre colonne (Malattie - lavorazioni - Periodo massimo di indennizzabi- lità) è stata inserita l’indicazione nosologica delle malattie correlate ai diversi agenti, con la relativa codifica ICD10. Successivamente, il Ministero del Lavoro con Decreto Ministeriale nel dicembre 2009 (G.U. 19 marzo 2010 n. 65) ha approvato l’aggiornamento dell’elenco delle malat- tie professionali pubblicato nell’aprile 2010 (G.U. 1°aprile 2010 n.76). Materiali e metodi L’analisi dei flussi INAIL presente in questo studio de- riva dall’elaborazione dei flussi informativi nel periodo 2000-2009. L’archivio INAIL contiene le malattie profes- sionali di lavoratori dipendenti ed autonomi soggetti al- l’obbligo assicurativo. Nell’archivio viene indicata la data della denuncia effettuata dall’azienda o dal lavoratore e quando presente la data del decesso. Tale data base pre- vede due differenti archivi uno per le malattie professio- nali denunciate per anno ed uno per le malattie definite. Vi sono registrate sia le “malattie tabellate”, legalmente rico- nosciute ed inserite in tabelle specifiche per le quali vige la presunzione dell’origine professionale, sia le “non ta- bellate” per cui l’onere della prova dell’origine professio- nale è a carico del lavoratore. Nel data base INAIL que- st’ultime vengono segnalate come non tabellate generica- mente e poi successivamente specificate in dettaglio attra- verso il codice sanitario (Mp53d) che viene assegnato di- rettamente dai medici INAIL al lavoratore da valutare. Al fine di approfondire la conoscenza delle condizioni pato- logiche sottese alla definizione di malattia non tabellata è Tabella I. Malattie professionali denunciate nel Lazio, per Paese di nascita, anni 2000-2009 stata effettuata una procedura di record-linkage tra il data- base delle malattie professionali denunciate e quello delle malattie professionali definite, utilizzando come chiave di linkage l’identificativo del soggetto e quello del caso spe- cifico di malattia professionale. Con tale procedura è stata attribuita la patologia professionale del database delle ma- lattie definite a quelle non tabellate del database delle ma- lattie denunciate, ove presente una definizione. Il record- linkage effettuato è stato utilizzato sia per recuperare le patologie genericamente segnalate come non tabellate del data base delle denunciate e sia per andare a verificare gli esiti delle denunce effettuate. Si sottolinea che a seconda delle prestazioni che verranno erogate al lavoratore la ma- lattia professionale può essere definita più volte ed in tale evenienza l’informazione è riportata per ciascun anno in cui il caso è stato trattato ed, inoltre che in tutti i casi in cui viene registrato un eventuale aggravamento della patolo- gia professionale nell’archivio INAIL si trova un record ad integrazione del dato originario. L’analisi dell’andamento delle malattie da lavoro nei lavoratori nati all’estero è stata effettuata in base al paese di nascita e non alla cittadinanza dell’infortunato, poiché l’archivio INAIL fornisce questo dato desumibile attra- verso il codice fiscale. Risultati Nel 2000-2009 si sono registrati 560 casi (3%) di stra- nieri con malattie professionali denunciate. Rispetto agli Italiani, gli stranieri erano più giovani (p<0,01) (età me- dia: 46,2 anni [DS 10,2] vs. 53,4 [DS 9,5]) e più spesso donne (27,1% vs. 18,5%, p<0,01). La successiva Tabella I presenta la distribuzione di frequenza delle malattie professionali denunciate nel
  • 3. Lazio negli anni 2000-2009, rispettivamente per lavora- tori nati all’estero e nati in Italia. Tra gli Italiani più fre- quentemente degli stranieri sono denunciate Neoplasie (2,2% vs. 0,9%, p=0,04), Asbestosi (1,9% vs. 0,2%, p<0,01), Silicosi (1,5% vs. 0,2%, p=0,01) e meno fre- quentemente Malattie Cutanee (1,2 vs. 2,5%, p<0,01) e condizioni mal definite come “altre malattie” (7,1% vs. 9,5%, p=0,04) e malattie non tabellate (0,9% vs. 2,9%, p<0,01). La successiva Tabella II presenta la distribuzione di frequenza dei comparti di denuncia delle malattie profes- sionali nel Lazio negli anni 2000-2009, rispettivamente per lavoratori nati all’estero e nati in Italia. Tra gli Italiani più frequentemente degli stranieri le malattie professionali hanno riguardato i comparti Trasporti (11,1% vs. 4,6%, p<0,01), Elettricità-Gas-Acqua (6,4% vs. 1,8%, p<0,01), Sanità (3,3% vs. 2,3%, p=0,03), Industria Chimica (2,0% vs. 0,2%, p<0,01) e meno frequentemente comparti non determinati (0,3% vs. 3,0%, p<0,01) o senza l’informa- zione (17,0% vs. 35,0%, p<0,01). Come mostrato nella Tabella III, tra gli Italiani più fre- quentemente degli stranieri la definizione di malattia pro- fessionale è stata “permanente” (16,1% vs. 7,9%, p<0,01), “regolare senza indennizzo” (9,4% vs. 5,2%, p<0,01) e meno frequentemente è stata “negativa” (61,4% vs. 75,4%, p<0,01). 150 G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl http://gimle.fsm.it Tabella III. Tipo di definizione delle malattie professionali denunciate nel Lazio, per Paese di nascita. Anni, 2000-2009 Tabella II. Comparto produttivo di denuncia nel Lazio delle malattie professionali, per Paese di nascita. Anni, 2000-2009
  • 4. G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl 151 http://gimle.fsm.it Conclusioni I nostri risultati sulla distribuzione per età, genere, ti- pologia di malattia professionale e relativo comparto pro- duttivo tra lavoratori italiani e stranieri sono in linea con l’atteso, riflettendo diverse caratteristiche demografiche e durata dell’esposizione professionale nelle due popola- zioni. Da approfondire il dato della minore probabilità del riconoscimento come professionale di una patologia per i lavoratori stranieri, rispetto agli italiani. È motivo di rifles- sione anche la più carente e scadente qualità delle informa- zioni per gli stranieri relative alla definizione delle patolo- gie e dei comparti produttivi. Tali osservazioni sono tanto più preoccupanti poiché la nostra analisi non ha ovvia- mente considerato i lavoratori irregolari che, come ripor- tato da una indagine ministeriale del 2009, sono soprattutto immigrati e donne. Pertanto, si rende ancor più necessario attuare una strategia di promozione e tutela mirata a gruppi di persone più svantaggiate, in particolare stranieri, per lo più addetti nei comparti produttivi più a rischio. Bibliografia 1) Agenzia Lazio Lavoro: La questione lavoro, numeri analisi e pro- getti, Rapporto 2008. http://agenzialavoro.sirio.regione.lazio.it/ (ul- timo accesso 13 gennaio 2011). 2) Agenzia Regionale della Sanità della Regione Autonoma Friuli Ve- nezia Giulia: Le malattie professionali in Friuli Venezia Giulia 2000- 2007. http://www.cgilfvg.it/media/download/105_1660_files.pdf (ultimo accesso 19 settembre 2011). 3) Bindi L, Clemente M, Conte P et al.: Il fenomeno infortunistico e tecnopatico in rapporto alle differenze di genere. In Boccalon Cri- staudo Cupelli Sartorelli (eds): Atti del 72°Congresso Nazionale SIMLII La Medicina del Lavoro fra scienza, prassi e norme: un in- vestimento di civiltà per il futuro. Firenze 25 - 28 novembre 2009. Pavia: Tipografia PIME Editrice srl, G Ital Med Lav Erg; 31 (suppl. 2): 143-44. 4) Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT): La presenza straniera in Italia: caratteristiche socio-demografiche. Roma (IT) 2007. http://www.istat.it/ dati/catalogo/20070828_01/inf_0710_presenza_straniera_0305%20.pdf (ultimo accesso 19 settembre 2011) 5) Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT): banca dati on line. http://demo. istat.it/pop2008/index.html (ultimo accesso 19 settembre 2011). 6) Osservatorio Regionale sulla sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio: Infortuni sul lavoro e Malattie professionali nel Lazio, Rapporto 2009. http:// www.laziosaluteesicurezza.it/opencms/opencms/sociale/salute esicurezza/struttureOrganizzative/folders/osservatorio/folders/ pubblicazioni_regionali/contents/Rapporto_Regionale_Infortuni_ sul_lavoro_e_Malattie_Professionali_nel_Lazio_Anno2009020911 (ultimo accesso 19 09 2011). 7) Sommaruga C, Colosio C, Paparella P et al. Salute e sicurezza dei la- voratori migranti in Italia. In Boccalon Cristaudo Cupelli Sartorelli (eds): Atti del 72°Congresso Nazionale SIMLII La Medicina del La- voro fra scienza, prassi e norme: un investimento di civiltà per il fu- turo. Firenze 25 - 28 novembre 2009. Pavia: Tipografia PIME Edi- trice srl, G Ital Med Lav Erg; 31 (suppl. 2): 138-139. 8) www.INAIL.it Richiesta estratti: Dott.ssa Aurora Marchetti, Laziosanità - Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, Via di Santa Costanza 53 - 00198 Roma, Italy - E-mail: marchetti@asplazio.it