2. Sintesi
• Tipologie di risorse digitali
• Nuovo mercato editoriale: stakeholders,
strumenti e piattaforme
• Criticità tecniche ed organizzative
• Nuovi ruoli, nuovi servizi
•Indicatori di valutazione
4. Risorse digitali
E-book,
Riviste elettroniche,
Dispense digitali, tesi digitali
Corsi e piattaforme per l'apprendimento,
Banche dati bibliografiche,
Banche dati full-text,
Risorse multimediali e interattive
Blog, wiki, RSS
Giornali e quotidiani
5. Open access
Open Archives Initiative – Protocol Metadata Harvesting
(OAI-PMH).
L’accordo sul protocollo OAI-PMH è avvenuto nel 1999
durante un Convegno dei primi sviluppatori di archivi aperti
a Santa Fe (van de Sompel, H. and C. Lagoze 2000; van
de Sompel H. et al. 2004).
6. OA BBB
BOAI (Budapest Open Access Initiative), lanciata nel 2002
da parte della Fondazione Soros
Due iniziative successive, il Bethesda Statement e la
Dichiarazione di Berlino nel 2003, rappresentano una vera
svolta del movimento OA
La Dichiarazione di Berlino è stata recepita in Italia con la
Dichiarazione di Messina firmata dai Rettori delle Università
italiane nel 2004.
7. Contenuti aperti
Tipologia e-book Esempi
Open e-book Liber Liber (Progetto Manuzio), E-Text,
Internet Culturale, Biblioteca della
Letteratura Italiana, Project Gutenberg,
Internet Public Library, Babele Web,
Libri digitali creati dalle biblioteche,
selezione di libri autopubblicati
Audiolibri e Podcast Audioteca Liber Liber
Libro parlato
Libro parlato Lions
Librivox
Biblioteca non vedenti Galliano
Libri di testo DIDASknoll, WikiBooks, Depositi
istituzionali delle Università
8. Depositi istituzionali
C’è una differenza sostanziale tra le pubblicazioni
scientifiche digitali nel Web e quelle che si trovano nei
depositi istituzionali: solo le pubblicazioni digitali nei
depositi istituzionali potranno essere ricercate ed usate tra
50 anni.
Questa differenza è il risultato di due funzionalità che i
depositi assicurano: la “digital curation” e la preservazione.
9. Depositi istituzionali in Italia
In Italia abbiamo
attualmente circa 51 depositi
istituzionali, il 3% del totale
(circa 1600) dei depositi nel
mondo
La tipologia delle risorse
digitali raccolte comprende
soprattutto e-proceedings di
Conferenze, tesi e pre-print.
11. Stakeholder
editori
autori Istituzioni
aggregator
i
distributori Target
Utente finale
librerie online
12. Nuovo ruolo attivo autore-lettore
Auto-pubblicazione
Lettura sociale
Open Access nelle
Nuova alfabetizzazione
Università
digitale
Piattaforme per auto-
E-book come portale per
pubblicazione (Sigil, Calibre,
contenuti in rete
ecc.)
13. Lettura digitale
Anobii
http://www.anobii.com/
La lettura diventa un Goodreads
fenomeno sempre più http://www.goodreads.com/
sociale
Bookliners
http://www.bookliners.com/_f
ront/it/
14. Strumenti dedicati alla lettura
Sono leggeri, consentono di
voltare pagina, saltare
all’indice, mettere segnalibri,
fare note.
Ma possono fare molto di
più: consentono di
memorizzare migliaia di
volumi, possono mettere
insieme al testo audio e
video, permettono di leggere
anche senza luce, hanno
funzionalità di ricerca
avanzate.
15. Piattaforme
piattaforme
particolari funzionalità di ricerca
accesso
gestione
vendita
distribuzione
16. Prestito digitale
In Italia
Il “prestito digitale" è ormai
non solo in biblioteca. MediaLibraryOnLine ed
Edigita,
Amazon e B&N gestiscono il
prestito di e-book tra utenti e in una logica "streaming"
favoriscono lo sviluppo di Readmelibri
community indipendenti
dedicate in una logica di "noleggio"
del titolo Simplicissimus
Lendle, e-bookFling, Book Farm.
Lendinik, ecc.
17. Acquisizioni
Proprietà Decisioni di acquisizione
Licenza di uso vs Possesso Demand driven o Pacchetti dei
Consorzi
Prestito interbibliotecario non è consentito
Limitazioni dei DRM a: Sono coinvolte scelte tecniche e di
contenuto
• Utenti simultanei
• Visitatori
• Accesso remoto Aggiornamento dei link
Prezzo Supporto tecnico
Partner del Consorzio
Numero di utenti
18. Abbonamenti
La prima differenza è sulla selezione: chi la fa? È centrata sui
bisogni degli utenti? È a livello di collezione, o permette di scegliere
la singola risorsa (standing order)?
La seconda differenza è sull’archiviazione: questo non viene più
fatto dalla biblioteca ma è delegato all’editore o aggregatore. Ancora
nessuna chiarezza su chi fa la preservazione o archiviazione
permanente e come la fa. Un ostacolo importante sono i formati
proprietari degli ebook e la necessità degli identificatori persistenti.
La terza differenza è sulla catalogazione: chi la fa? A quale
granularità? Quali standard? Indagine CASPUR nelle università solo
23% biblioteche cataloga e solo 2% dgli ebook in OPAC
19. Diritto di autore
Gli approcci possibili sono:
adattare la legge sul
Il modello di accesso al copyright,
portale dell’editore ha estendere la legge sul
sostituito quello del deposito legale alle
possesso della collezione pubblicazioni digitali,
nella biblioteca fare delle eccezioni al
copyright e leggi collegate,
Le biblioteche e le istituzioni aggiungere clausole per la
preservazione nelle licenze
che hanno il deposito legale
dei consorzi
hanno degli ostacoli alla
preservazione ed alla cura Registri dei metadati che si
digitale delle collezioni riferiscono ai diritti delle
pubblicazioni digitali.
20. Diritti connessi
Altra sfida da gestire è quella di considerare anche i
cosiddetti diritti “connessi” al diritto d’autore, che sono
sempre presenti quando si tratta di opere digitali. Questi
diritti, legati all’evoluzione tecnologica, sono attribuiti a chi,
con la sua attività di impresa o con la propria creatività,
interviene sull'opera stessa.
Sono considerati diritti connessi, ad esempio, i diritti sulle
banche dati, sui software, sulle rappresentazioni
audiovisive e televisive di un'opera.
21. Diriti dell’autore vs. diritti del
lettore?
C’è chi ritiene che le tecnologie
C’è chi intende rafforzare e informatiche siano alla base di
accentrare il controllo privato una nuova era, caratterizzata
dell’informazione, basato sulla dalla necessità di un controllo
proprietà esclusiva, sul contratto elastico e decentrato
e sulle protezioni tecnologiche dell’informazione, basato su una
(la cui versione più avanzata è diversa interazione tra contratto
rappresentata da sistemi e tecnologia. Alcuni sostengono
automatici di controllo del che si tratta di una nuova forma
copyright come il Digital Right di proprietà paragonabile alle
Management) antiche proprietà collettive
(Creative Commons, Copyleft)
24. Digital curation
La digital curation
Questa attività di “digital comprende
un’attività editoriale di
curation” è diversa da quella selezione delle pubblicazioni
svolta da Google, che non fa digitali;
altro che aggregare i la standardizzazione dei
contenuti digitali prodotti da formati;
altri; tutte le attività di
è diversa anche da quella identificazione persistente;
svolta dagli editori, che tutte le procedure per
creano le loro collezioni assicurare l’autenticità ed
digitali e non offrono un integrità;
accesso illimitato tutti gli aspetti giuridici;
l’ inserimento dei metadati;
l’accesso permanente.
25. Preservazione
Attualmente ci sono quattro
Il modello di riferimento
diversi approcci :
standard per la
–migrazione,
preservazione dei depositi
–preservazione della
digitali è il modello OAIS,
tecnologia,
che è diventato uno
–emulazione,
standard ISO nel giugno
–preservazione dell’oggetto.
2003
26. Magazzini Digitali
La Biblioteca Nazionale di Firenze, con finanziamento della
Fondazione Rinascimento Digitale, ha avviato il Progetto
“Magazzini Digitali”
E’ stato adottato per le pubblicazioni depositate un
identificatore univoco NBN (National Bibliographic
Number).
27. E-deposit
Elsevier è stato il primo a concludere un accordo con la
Biblioteca nazionale olandese
Accordi simili di deposito legale volontario sono stati
conclusi da Kluwer Academic Publishers (2003),
BioMedCentral (2003), Blackwell (2004), Oxford University
Press (2004), Taylor & Francis (2004), Sage (2005),
Springer (2005), Brill Academic Publishers (2005).
28. Portico: partnership editori e
biblioteche
Organizzazione no-profit che si offre come archivio di
deposito permanente per i periodici elettronici scientifici. Il
servizio che Portico offre è quello di uniformare i diversi
formati e memorizzare i contenuti.
Il servizio è sostenuto dalle quote degli editori e dagli
abbonamenti delle biblioteche.
Gli editori effettuano un deposito volontario dei contenuti
dei
periodici
Il deposito è centralizzato, con dei mirror distribuiti.
29. LOCKSS: cooperazione tra
depositi
LOCKSS (Lots of Copies Keep Stuff Safe una rete
distribuita di sistemi “peer to peer” che si propone per la
preservazione di periodici scientifici e altri contenuti digitali.
Il progetto, coordinato dalla Stanford University, prevede un
elevato numero di depositi finalizzati alla preservazione dei
contenuti e distribuiti nel Web (Web chaches) indipendenti
e con costo limitato ma capaci di assicurare la
preservazione in modo cooperativo e proteggere i contenuti
da eventuali danni.
30. SHERPA: cooperazione
centralizzata
Sherpa Digital Preservation è anch’essa un’organizzazione
cooperativa, in cui i depositi istituzionali affidano ad
un’istituzione esterna, che in questo caso è Arts and
Humanities Data Service AHDS, il compito di assicurare la
preservazione di lungo periodo dei contenuti digitali.
Questo modello è particolarmente conveniente per le
istituzioni più piccole, che non hanno le risorse e le
competenze per programmi di preservazione di grande
impegno
31. Metadati
Consentono l'identificazione, la localizzazione, l'accesso,
la verifica dell'integrità, la dichiarazione della proprietà
intellettuale, ed anche le revisioni e le versioni della risorsa
digitale.
La relazione tra metadati e risorsa digitale può essere
intrinseca o estrinseca. Nel primo caso i metadati sono
incorporati nella risorsa digitale, nel secondo caso i
metadati ne sono separati.
I metadati vengono classificati come descrittivi, strutturali e
amministrativi.
32. Interoperabilità dei metadati
Sono usati schemi di metadati diversi, di cui il più diffuso è il
Dublin Core, in base alle caratteristiche delle risorse digitali
e alle esigenze specifiche dei creatori di contenuti, con la
necessità di assicurare l'interoperabilità pur nella
proliferazione degli schemi.
Un primo metodo per garantire l'interoperabilità consiste
nell’usare uno schema come principale e nel convertire tutti
gli altri schemi a quello prescelto usando delle tabelle di
comparazione (crosswalk).
Un altro metodo consiste nel concordare un modello
astratto comune come quello definito da RDF (Resource
Description Framework).
33. Formati
Per formato digitale si intende un codice binario in cui tutto è
rappresentato da combinazioni di zero od uno, quindi da stati
del tipo acceso/spento
Il formato di file è la convenzione che viene usata per leggere,
scrivere e interpretare i contenuti di un documento prodotto con
un determinato software.
Per la rappresentazione digitale dei testi, occorre rispettare le
esigenze di standardizzazione delle risorse digitali, che seguono
schemi rigidi, adattandole contestualmente ad esigenze di
interpretazione del testo che sono invece dipendenti dal
contesto e dall'utente. In questi casi si attua una codifica che
possiamo dire di “alto livello”, con linguaggi di marcatura che
utilizzano etichette (tag) da aggiungere al testo o e a blocchi di
testo, per consentirne una determinata interpretazione
(linguaggi di marcatura dichiarativa o logica)
Fra i linguaggi di marcatura si distinguono i linguaggi procedurali
(come RTF) o dichiarativi (come XML )
34. Interoperabilità dei formati
Una risorsa digitale non viene creata isolatamente, ma
come parte di una collezione digitale virtuale mondiale, e
dovrebbe essere presa in considerazione nel contesto di
quella collezione e del suo sviluppo. È quindi importante
usare standard e formati aperti per ottenere
l’interoperabilità delle risorse digitali che assicura la
possibilità di riutilizzare i dati tra sistemi informativi non
omogenei, cioè differenti sia per il software che per
l'hardware.
L’interoperabilità è anche interazione, che sta ad indicare
un alto grado di sinergia tra sistemi informativi diversi col
fine di offrire servizi integrati e funzionalità nuove o migliori.
35. Tecnologie DRM
I diritti di proprietà intellettuale hanno un impatto nei criteri
di selezione del materiale da includere nel progetto,
nell'inserimento dei metadati amministrativi e nella modalità
di accesso con tracciamento degli utenti da parte delle
tecnologie DRM
37. Criticità del servizio
Il livello di servizio ed anche la valutazione del servizio
viene delegata all’editore aggregatore e congelata nel
business model deciso da questo.
I servizi della biblioteca digitale sono disintermediati,
questo significa che si svolgono attraverso il portale
dell’editore /aggregatore
Questo si accorda con la missione e gli obiettivi di servizio
della biblioteca? Vogliamo stimolare gli utenti a diventare
consumatori di servizi a pagamento?
38. Nuove sfide
Se cambiano i libri, il mercato editoriale e gli utenti, devono
cambiare anche le biblioteche in Italia
Il modo di fare cultura deve orientarsi verso:
– La condivisione e socializzazione del sapere
– L’apprendimento collaborativo
39. Capacità di uso delle risorse
digitali
I bibliotecari hanno il ruolo di insegnare le capacità di
ricerca ed uso delle risorse digitali incluso le tecnologie per
l’accesso, come i lettori ed altre attrezzature.
Svolgono quindi un ruolo importante come educatori
41. Cyberinfrastructure
I termini usati sono vari, come
e-science o “enhanced science”: la genealogia del termine
è in un articolo di Wouters del 1966
Cyberscience: è il termine usato dall’austriaco Nentwich nel
2003 nel volume che ancora è il più completo sul fenomeno
Cyberinfrastructure: è stato usato negli Stati Uniti nel 2003
nel Rapporto Atkins
Si preferisce in Europa il termine “e-research” nelle scienze
umane, per indicare la riflessione che è la modalità
caratteristica del lavoro dell’umanista. Wouters Beaulieu
Society for digital humanities[1]
[1] http://www.sdh-semi.org/index.php
42. Biblioteche universitarie
Gli e-books forniscono nuove
opportunità per il supporto
al curriculum,
Indagine Perrone (2001),
CASPUR (2009)
Corsi per le capacità di
ricerca
43. Biblioteca digitale co-laboratorio
La biblioteca digitale estende i Assumere un ruolo di
servizi disponibili, come ad promozione ed assistenza attiva
esempio: agli studiosi, per renderli capaci
di padroneggiare le necessarie
Raccogliere le pubblicazioni e le competenze tecniche
banche dati create dagli studiosi,
Attuare la conversione in Arrivare ad offrire spazi virtuali in
digitale delle edizioni critiche che cui gli studiosi hanno
gli utenti esperti le indicano, funzionalità avanzate, come ri-
Dare consulenza sul copyright e uso e editing dei testi, possibilità
sugli altri standard tecnici e di annotare e fare commenti da
procedurali idonei per tutte le condividere con altri studiosi,
risorse digitali create dagli servizi in genere di supporto alla
studiosi. collaborazione con altri esperti
44. Rapporto ARL 2007 6. Professional Development &
1. Open Access: Research libraries will Investment: Research libraries will
support open access policies and practices develop the human capital to provide the
regarding scientific knowledge and e- range of knowledge management skills at
science. the appropriate level needed by esciences.
2. Open Data: Access to open data is a 7. Metadata Standards & Metadata
movement supported by research libraries, Creation: Research libraries will
taking into consideration the ethical spearhead initiatives to develop metadata
treatment of human-subject data. standards supportive of scientific data.
3. Collaboration: Research libraries will 8. Virtual Communities: Research
collaborate with multi-institutional, libraries will contribute to the
interdisciplinary research projects by establishment of and participate in virtual
developing and supporting digital laboratories or organizations developed
repositories for their research outputs, across e-sciences.
data, and metadata. 9. Sustainable Models: Research
4. Digital Stewardship & Preservation: libraries will participate in the
Research libraries will have institutional development of and contribute to
repositories that meet international sustainable business models for the
preservation and interoperability resources and services essential to e-
standards and practices. sciences.
5. Equitable Service and Support: 10. Communication: Research libraries
Research libraries will work collectively will participate in initiatives to increase
to ensure that gaps do not develop in the wider professional and public
levels of support provided across e- understanding of e-science contributions
sciences. to knowledge and its infrastructural
requirements.
45. Bibliotecari come “Advocates”
Biblioteche come paladine
dei diritti di accesso libero
all'informazione ed alla
libera espressione
Valore unico: diffondere le
capacità di uso degli e-
book, proteggere la privacy,
difendere le biblioteche, o
dedicarsi alle minoranze
Digitalizzare contenuto unico
come foto, film, collezioni
locali, dati economici, ecc.
46. Costruttori della comunità
Cresce l’importanza del
servizio di informazione e
reference digitale
Il bibliotecario fa corsi in
biblioteca e tutorial
47. Costruttori della comunità
Un sistema bibliotecario
Biblioteca è uno dei canali distribuito
delle reti sociali UNI project
Da curatori della collezione a www.theuniproject.org
collaboratori per il
contenuto!
Biblioteche possono dare un LibLab www.librarylab.org
supporto al self-publishing,
al print on demand
“From read to read/write”
48. Agenti del cambiamento
Consorzi di biblioteche per:
- acquisti coordinati
- formazione comune
- advocacy: una voce sola!
- gestione collettiva della
collezione e dei servizi
49. Bibliotecari innovatori
Creare uno spazio
collaborativo per
l'apprendimento
L’integrazione di strumenti
tecnologici disegna un
ambiente di apprendimento
fortemente sociale in cui la
costruzione di reti e di
comunità elimina i fattori di
isolamento e favorisce un
apprendimento cooperativo.
50. Nuova immagine….
Uscire dalle biblioteche per
promuovere gli e-book:
nei bar,
Nei ristoranti,
Negli angoli di lettura in
aeroporti e stazioni
51. Partire da dove siamo…
Liste che non hanno
relazione con la versione a
stampa, ad es.:
Must have, i più letti, libro del
giorno, veloce
aggiornamento
Poster che aiutano le
capacità di uso del digitale
53. Valutazione della biblioteca
digitale
La raccolta dei dati necessari alla valutazione include tutti
gli elementi considerati nel progetto di digitalizzazione:
- gli utenti;
- il contesto;
-il contenuto;
- i servizi basati sulle risorse digitali.
La valutazione include alcuni aspetti della gestione della
risorsa digitale, insieme alle funzionalità disponibili
nell'interfaccia.
54. Indicatori statistici
Collezione di risorse Prestito di lettori?
digitali viene Numero Downloads?
considerata come
risorse multimediali
Collezione di risorse
digitali viene Tutorial e corsi che sono
considerata come una stati offerti o fruiti?
banca dati
Numero accessi (visite)?