3. Ogni media ha la sua storia e le sue caratteristiche mediatiche in
termini di:
• Efficacia comunicativa (quale mezzo per quale contenuto)
• Usabilita’ (il grado di facilità e soddisfazione con cui l'interazione uomo-strumento si compie )
• Accessibilita’ (superamento barriere)
• Accettazione socio/culturale (del medium e dell'uso)
La carta stampata ≠ immagine ≠ voce ≠ Realta’ virtuale
Concetto di cornice
Linearità
4. La comunicazione scientifica
pre-digitale
• Limitata a pochi • Limitata autonomia
interventi a comando
Legata ad invito dei media Scarsa divulgazione.
Es: scienziato invitato in studio Solo argomenti preselezionati
Articolo dello specialista Rispetto di modi e tempi
Accademica No libera iniziativa - gatekeeping
6. Ipertesto
• Inteso come forma testuale composta
da una struttura reticolare di nodi e
collegamenti.
• I collegamenti possono sussistere sia
fra testi composti nello stesso
linguaggio sia fra testi in linguaggi
differenti Al che avremo gli
Ipermedia
7. In un articolo del 1967 Nelson così definisce l'ipertesto,
"l'ipertesto è la combinazione di un testo in linguaggio
naturale con la capacità del computer di seguire
interattivamente, visualizzandole in modo dinamico, le diverse
ramificazioni di un testo non lineare, che non può essere
stampato convenientemente con un’impaginazione
tradizionale".
Provate a stamparlo
9. L'ipertesto presenta
• Almeno parziale indipendenza fra blocchi testuali
Uscita laterale
Uscita laterale
• Assenza di un percorso privilegiato
• Ampio grado di libertà del lettore: ha quasi stessi
strumenti dell’autore
• Scrittura ipertestuale prevede: possibilità punti di
vista multipli, assenza di gerarchia, connessioni
non lineari, trasversalità fra piani
10. Il gioco del primo piano e degli sfondi:
In ogni momento, c'è almeno un nodo che è in primo piano
Lo sfondo può variare, a seconda del percorso seguito nella lettura
Un link ipertestuale non ha significato solo per il fatto di collegare
due nodi con un'etichetta. Una relazione tra due segni "in
presenza" coinvolge immediatamente "in assenza" tutti gli altri
segni di un ambito.
Uno stesso nodo può avere significati diversi a seconda della
posizione
11. Cambia la struttura
• Gerarchica • Democratica
Emittente/Autore Emittente/Autore
Testo Testo
Riceventi Riceventi
Scarsa interazione Forte interazione
Nessuna possibilità di manipolazione Possibilità di manipolazione
Unidirezionalità Bidirezionalità
12. Manuale di scrittura ipertestuale
Si preferisce scrivere in modo tradizionale e
"ipertestualizzare" in seguito il testo lineare.
Buttar giù le idee senza un ordine preciso.
Connetterle non solo tramite dei “quindi” e dei
“siccome”, ma anche con dei “diversamente da”.
Consentire uscite laterali.
Un ipertesto non è mai chiuso e completo.
Si tratta di una scrittura parallela, multipla,
aperta a diversi esiti.
continua
13.
14. Mappe Concettuali
Costruire la mappa concettuale
Creare i nodi e nominarli: ad ogni nodo possono essere
collegati tutti quegli elementi che lo rappresentano o ne
facilitano la comprensione
Espandere i nodi.
Tracciare i legami e nominarli: dai legami linguistici
(causa/effetto, finalità, limitazione) a quelli logici
(appartenenza, opposizione, possibilità, necessità); dai legami
spazio, temporali (distanza, coincidenza) a quelli tradizionali
(commento, citazione): ce n'è per tutti i gusti. Fino ai legami
paradossali, come i bellissimi legami di "mutua indifferenza" o
"intersezione vuota".
16. Più linguaggi per intelligenze
diverse
No Q.I univoco Con multimedia
Coinvolgimento
17. Disegni e immagini
• Per visualizzare e comunicare:
richiamano concetti, permettono associazioni
• Per capire: spiegano concetti
18. Testo e immagini differiscono
nel modo di evocare i referenti (sensi,
stili di lettura e bagagli di conoscenze diverse)
per la struttura imposta alle
informazioni (forma e struttura del linguaggio utilizzato)
per il grado di percezione
inconscia (viene percepito in maniera diversa; permette
avvicinamento anche a problematiche ignote, perché immagini sono
conosciute e condivise e quindi anche se non si conoscono confini dle
problema si può iniziare a inquadrare)
19. Le immagini nella comunicazione
scientifica
Immagine Vs Parola
Principi alla base dell’elaborazione visiva:
•Continuità (elementi si estendono lungo una linea continua)
Principi di lettura •Figura/sfondo
•Chiusura
•Regolarità (ci si aspetta oggetti rimangano stabili, uguali in situazioni diverse).
Principi alla base della elaborazione testuale:
•Relazione (elementi legati fra loro)
•Tono (discorso non ambiguo)
•Quantità
•Qualità (discorso veritiero).
Si ricavano quattro principi generali:
•Coesione (interpretazione per fare fatica minore)
•Chiarezza (interpretare uno stimolo univocamente)
•Completezza (interpreta uno stimolo come una cosa intera)
•Precisione (ciò che appare è la verità).
Funzione complementare
20. Immagini nella comunicazione della
scienza
• Poco utilizzate – Erano considerate un’eresia
• Singola immagine contiene quantità enorme di
informazioni in forma facile da capire perché la sua
percezione e le sensazioni collegate coinvolgono il 50-60
per cento dell’intera corteccia cerebrale
• Un’immagine esteticamente gradevole può stimolare la
curiosità e la creatività, più di pagine di testo e numeri
• "La parola e l’immagine non dovrebbero essere succubi
l’una dell’altra" commenta Mandelbrot, "perché, in ultima
analisi, esse sono una cosa sola".
21. • Le immagini della scienza sono: scienziati al lavoro, laboratori e
computer. Hanno scarsa resa. Bisogna ricorrere ad espedienti per
trattenere il pubblico.
• Ad es. le trasmissioni di P.Angela iniziano sempre con un
documentario, perché tengono legato il pubblico, sono
comprensibili da tutti, usano immagini leggere e a forte impatto.
• Sul web: i siti devono utilizzare immagini accattivanti per spiegare
fenomeni, possono partire dal semplice e andare verso il
complicato in profondità. Possono giustapporre/ibdridare formati e
linguaggi.
• Il giornalista scientifico viene definito l’ammazza scoop, quindi
deve lavorare sulla forma.
22. Immagini e metafore
Facilitano e diversificano
la comprensione della scienza
ESEMPI
L'Amazzonia è il polmone del mondo
Voi siete il sale della terra (Vangelo secondo Matteo)
"Anche un uomo tornava al suo nido" (Giovanni Pascoli,
X Agosto)
23. Le metafore nella comunicazione
della scienza
• La metafora è una figura retorica, un cambiamento di significato di una
parola o di una locuzione
• Linguaggio della scienza: precisione terminologica e monoreferenzialità,
univocità e monosemia del lessico
• Metafora non è riproduzione esatta di un evento scientifico, ma una sua
rivisitazione, il più possibile fedele all'originale, ma anche attenta a
effettuare la massima densità di comunicazione.
• La metafora aggiunge – senso e riferimento – e toglie – precisione e rigore
espositivo
• Una parola non è solo un segno che ratifica l'avvenuta conoscenza di un
frammento di mondo, ma diventa espressione di un nesso che stabilisce
una correlazione fra colui che parla e il contesto locale in cui questi si
muove.
• Nella comunicazione della scienza la metafora cerca appigli con
l'esperienza quotidiana, con oggetti, caratteristiche, attributi radicati
nell'immaginario collettivo e nel registro linguistico ordinario.
•
24. La metaforicità del linguaggio
comporta
Il paradosso della credibilità
ossia
Eccessiva semplificazione comporta scarsa credibilità della scienza
26. Nuove possibilità di fruizione
La scienza giunge alla rilevanza
che merita in quanto è uno degli
aspetti-chiave della vita moderna
27. Il web aiuta la comunicazione della
scienza
• tempestività,
• aggiornabilità,
• ipertestualità,
• multimedialità
• Interattività
28. Interattività
IPERTESTUALE / MULTIMEDIALE /
INTERATTIVO
– Es. I video game sono interattivi e multimediali senza essere
ipertestuali
– L’ipertestualita’ non conferisce il carattere di interattivita’
– L’ipertestualita’ e’ la caratteristica dell’organizzazione dei
contenuti
INTERATTIVO si definisce un oggetto (sia esso un testo,
un’immagine, un’animazione, un filmato) verso il quale il
lettore ha un ruolo partecipativo:
– Nel dare risposte
– Nel variare parametri d’azione
– Nel spostare oggetti
30. … OFF LINE – l’enciclopedia
• Nasce l’enciclopedia multimediale
1. ENCICLOPEDIA DELLA SCIENZA MULTIMEDIALE
(abbinata al Corriere della Sera, 1996)
•Lettura dei testi
•Ipertestualita’ del
glossiario e degli
approfondimenti
•Filmati di
approfondimento
•L’interattivita’ e’
presente
soprattutto nella
fase di gioco/test
dell’enciclopedia
31. … OFF LINE - l’enciclopedia
• L’enciclopedia multimediale si evolve, diventa
fortemente interattiva
1. ENCICLOPEDIA DELLA SCIENZA MULTIMEDIALE
(abbinata al Corriere della Sera, 2002)
•Animazioni
•Ipertestualita’ dei
testi, del glossiario e
degli
approfondimenti
•Interattivita’ e’
fortemente presente,
nei laboratori, nelle
simulazioni, nelle
animazioni
multimediali
32. … OFF LINE – libri di
testo/laboratorio
• Accanto al libro di testo scolastico si associa uno
strumento di approfondimento ed esercizio
1. FISICA INTERATTIVA (Zanichelli, 1998)
•Ipertestualita’ dei
testi, del glossiario e
degli
approfondimenti
•Interattivita’ negli
esercizi e nelle
simulazioni
•Animazioni di testo
limitate ad alcuni
concetti
33. … OFF LINE – libri di
testo/laboratorio
• Accanto al libro di testo scolastico si associa uno
strumento di approfondimento ed esercizio
1. VirtLab, Nello Spazio tra le Stelle – Da Galileo Galilei alla
Sonda Galileo (La Stampa - Zanichelli, 1998)
•Filmati descrittivi
•Interattivita’ nel
laboratorio
34. … OFF LINE – documentari
• Il documentario televisivo diventa documentario
multimediale
1. L’Universo – dal Big Bang ai Buchi Neri (Le Scienze,
2002)
•Filmati descrittivi
•Molti effetti video-
sonori
35. … OFF LINE – giochi scientifici
• Multimedialita’ e interattivita’ diventano gioco
scientifico
1. Dal Big Bang ai Buchi Neri (Newton, 1999)
36. … OFF LINE – tutorial di istituzioni
• Far conoscere gli esperimenti e la loro scienza.
Poca interattivita’; ipertestualita’ nella navigazione
1. Le Onde Gravitazionali (INFN, 1998)
37. • Quali i vantaggi dello strumento OFF LINE?
• Efficacia comunicativa
– Il fascino delle animazioni/immagini
– La qualita’ dei testi
– Le differenze rispetto alla carta stampata
• Usabilita’
– Strumenti necessari per la comprensione della navigazione
– Strumenti necessari per l’installazione e l’utilizzazione
• Accessibilita’
– A chi si rivolge il prodotto OFF LINE?
– Sono chiari i destinatari?
38. Multimedialita’ in rete
• E’ diversa rispetto le potenzialita’ multimediali che si
possono sviluppare su supporto rigido digitale
• Ha problemi di usabilita’:
– Mancanza di supporto da parte di vecchi browser
– Necessita’ di scaricare dalla rete plug-in
– Siti con tecnologia dedicata
• Rischio spaesamento
• Si evidenzia attraverso:
– GIF, FLASH, DINAMIC HTML, APPLET JAVA, QUICK TIME, STREAMING,
REAL AUDIO/VIDEO
39. Multimedialita’ in rete
Nella comunicazione della scienza in rete la multimedialita’ si evince soprattutto in:
• GIF – IMMAGINI ANIMATE
– Non presentano problemi di compatibilita’
– L’uso pubblicitario ne sminuisce le potenzialita’ ad altri usi
• FLASH – Esempio – Esempio II
– Necessita di plug-in
– Grafica ad effetto
– Non consente l’interazione
• DINAMIC HTML - Esempio
– Effetti speciali ottenuti con uso di JavaScript e l’HTML 4
– Non supportato da tutti I browser
• APPLET JAVA – Esempio, Esempio II, Esempio III
– Soffrono la lentezza della rete essendo spediti pre-compilati
– Consentono un buon livello di interattivita’
40. • Open archive (La Open Archives Initiative nasce come idea di
rendere facilmente fruibili gli archivi che contengono documenti prodotti in ambito
accademico e mira a promuoverne la produzione in ambito scientifico/universitario.
L'intento è di promuovere strumenti semplici per consentire di ricercare e creare
servizi che, a costi non troppo elevati, rendano utilizzabili tutti i contenuti dell'attività di
ricerca degli atenei)
• Pre-print server
41. E-journals
Postmoderno/multimediale
Da mailing-list/newsgroup
Trasposizione del cartaceo