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Evoluzione architettonica delle strutture
Ospedaliere;
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Premessa
Le origini dell’ospedale moderno risalgono agli inizi del XX secolo, a
seguito degli sviluppi nel campo dell’anestesia, del controllo delle
infezioni e delle scienze e tecnologie mediche.
Nonostante i continui cambiamenti nel settore sanitario e i progressi della medicina
specialistica, i costi sempre crescenti dell’assistenza medica nonché
l’invecchiamento della popolazione e i pazienti sempre piùesigenti richiedono nuove
soluzioni.
In molti casi, i servizi di assistenza primaria possono trattare i casi meno
complessi di malattie acute e di infortuni, praticare la chirurgia ambulatoriale
e fornire l’assistenza intermedia in luoghi piùaccessibili ai pazienti e alle famiglie.
Quindi, è impossibile predire quale sarà l’ospedale del futuro, ma di certo
si tende verso una rete di ospedali snella, basata sul modello “Hub & Spoke”,
collegata a un rafforzato sistema di assistenza primaria attraverso la condivisione di
obiettivi, di linee guida e dell’utilizzo delle telecomunicazioni.
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Premessa
Affrontare il problema degli ospedali, e soprattutto del
loro futuro, comporta necessariamente una visione non limitata
all’ospedale come struttura edilizia ma estesa invece a molti altri
fattori, quali le linee di indirizzo della politica sanitaria, le modalità
di finanziamento del sistema sanitario e degli ospedali in
particolare, ed anche il progresso scientifico e tecnologico e
l’evoluzione demografica ed epidemiologica, fattori che,
nell’insieme, determinano le esigenze e le priorità da affrontare
da parte dei sistemi sanitari ed il ruolo che in questo contesto
viene affidato all’ospedale.
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L’Evoluzione dell’ Ospedale
• L’ospedale si è adeguato, nel corso dei secoli, ai caratteri
della società del tempo in cui esso è sorto.
• Esso nasce nel Medioevo come luogo di carità e
di ospitalità (hospes = colui che accoglie
temporaneamente altri nella propria dimora).
• E’ solo a partire dal Rinascimento che sorge un
nuovo e specifico concetto di ospedale, fino alle
nuove trasformazioni del 1800, quando la struttura di
assistenza acquista una sua autonomia istituzionale,
funzionale e tipologica.
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L’Evoluzione dell’ Ospedale
• Dal lato architettonico, si passa dallo schema planimetrico
“a crociera” (1400) all’ospedale “a padiglioni” (1700-
1800) uniti o separati, mentre nel contempo vengono
meglio definite le corsie, i reparti speciali e i servizi.
• Si arriva poi al sistema del “monoblocco” del secolo XX,
l’ospedale cioè a sviluppo essenzialmente verticale
(parallelo alla nascita del grattacielo nelle città americane).
• Da esso è successivamente derivato il sistema
“poliblocco”, modello che comprende un numero ristretto
di edifici raggruppati e collegati, mediamente alti (5-7 piani)
in cui vengono collegati servizi, cure e degenze.
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L’Evoluzione dell’ Ospedale
L’ulteriore evoluzione del poliblocco è
rappresentata:
• dall’ospedale “a raggiera”, che permette la
contrazione delle distanze tra reparti e servizi, con
eliminazione di corridoi e di volumi superflui;
•e dall’ospedale “a piastra-torre”, che consente un
migliore collegamento delle 3 zone essenziali
(degenza, servizi di diagnosi e cura, servizi generali), nel
quale le degenze sono collocate in torre a sviluppo verticale,
mentre cure e servizi generali trovano posto in una parte
basamentale a tipo “piastra”.
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Classificazione tipologica dei modelli
organizzativi:
Padiglioni
Monoblocco
Torre
Poliblocco
Piastra/torre
Sviluppo orizzontale
Galleria
Può sembrare uno
strano principio da
affermare, che il primo
vero requisito di un
ospedale sia quello di
non fare del male ai
ricoverati.
F. Nightingale, 1859
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L’ Ospedale a Padiglioni
L’OSPEDALE a PADIGLIONI
Policlinico S. Matteo
Pavia
1932
• risale alla fine del '700;
• è stato per circa tre secoli il modello più utilizzato, soprattutto per i
suoi innegabili vantaggi dal punto di vista sanitario, certamente
predominanti rispetto ai suoi difetti funzionali (eccessiva distanza
tra le diverse parti).
• Nasce così l’idea di separare in edifici diversi le diverse patologie e
collegare i vari nuclei tra loro con dei percorsi di servizio.
La tipologia a padiglioni si confronta bene con l’ambiente esterno
sotto molti aspetti:
• Illuminazione delle degenze (orientate a sud e sud-est)
• Altezza contenuta (2-3 piani)
• Vista verso l’esterno
• Analogia con la città
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L’ Ospedale a Padiglioni
L’OSPEDALE a PADIGLIONI
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L’ Ospedale a Monoblocco
L’OSPEDALE a PADIGLIONI
Ospedale cantonale
Coira – Svizzera
1938
La pianta del piano tipo di
degenza presenta numerose
somiglianze con alcuni
schemi planimetrici di
padiglioni ospedalieri.
In questo caso tuttavia lo
stesso schema planimetrico
viene ripetuto più volte in
altezza.
Consente:
•la concentrazione in un’unica sagoma di tutti i reparti degenza;
•diagnosi e cura;
•servizi generali;
•la forte diminuzione di costi di costruzione e gestione;
•rispondere nel miglior modo a quanto esigono i sanitarî, poiché la
vicinanza fra i reparti e la facilità delle comunicazioni agevolano i
rapporti fra i medici, i chirurghi, gli specialisti;
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L’ Ospedale a Poliblocco
Si osserva una maggiore
complessità morfologica
dell’organismo, costituito
da più corpi di fabbrica
interconnessi.
Ciò comporta:
•Maggiore autonomia
distributiva delle singole
zone funzionali;
•Migliore contiguità
funzionale e spaziale tra
servizi;
•Maggiore adattabilità
degli spazi alle funzioni
da
•Insediare;
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L’ Ospedale a Torre
Ospedale a corpo quintuplo con ampia spina centrale, che ospita:
•Servizi;
•collegamenti verticali;
•spazi destinati alla diagnostica;
•locali per piccoli trattamenti medici;
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L’ Ospedale a Piastra
Numero contenuto di piani: da 1 a 4 (nel caso
di ospedali di grande capacità ricettiva).
La piastra centrale di grandi dimensioni,
illuminata da una serie di patii, è destinata ad
ospitare i servizi.
Il perimetro esterno ospita le degenze.
Progetto per l’ospedale di
Venezia
Le Corbusier
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L’ Ospedale a Piastra/Torre
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L’ Ospedale a Piastra/Torre
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L’ Ospedale orizzontale:
Mc. Master Health
Science Center
Ontario – Canada
1967
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L’ Ospedale orizzontale:
Nuovo ospedale di Bergamo
(A. Zublenà, E. Monaco, A. Martini)
Questa tipologia, che in generale non supera i quattro livelli, può essere
compatta o articolata, ed è caratterizzata dalla concentrazione dei servizi
al centro di una piastra di grandi dimensioni, illuminati da patii interni e
dalla localizzazione delle degenze sulle zone perimetrali.
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L’ Ospedale a Galleria
Consente la
realizzazione di grandi
spazi interni ad uso
pubblico, mediante una
zona si ingresso
sovradimensionata,
arricchita di funzioni e
servizi integrativi:
•Aree di soggiorno;
•Luoghi di ristoro;
•Negozi;
•Gallerie espositive;
•Verde;
Favorisce l’integrazione
della struttura sanitaria
con la città.
Consente una maggiore
umanizzazione degli
spazi ospedalieri.
Ospedale Waterland
Purmeerend (NL)
1982 – 1988
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La medicina di oggi:
• Cura sempre di più- intensità
• Guarisce sempre di meno - cronicità
• Richiede un sistema integrato - rete
assistenziale
Nell’ospedale si concentrano più terapia ed
alte tecnologie.
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Trend attuali:
• Revisione del ruolo dell’ospedale;
• Tendenza all’autofinanziamento;
• Partecipazione dell’ospedale alla ricerca sulla cura
della cronicità;
• Sviluppo di reti di servizi sul territorio;
• MMG consulenti/providers;
• Percorsi a intensità di cura differenziata;
• Aggregazione degli ospedali in “poli” ad alta
tecnologia;
• Ruolo enti locali (integrazione socio-assistenziale);
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L’OSPEDALE:
• Risponde all’urgenza-emergenza;
• Ricoveri per le patologie acute;
• DH – DS;
• Risponde a quesiti diagnostici complessi;
• Rete ambulatoriale come filtro al ricovero o follow-up
(continuità);
• Dimissioni protette;
• Call center per counselling a distanza;
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Ristrutturazione degli Ospedali
Inadeguatezza degli Ospedali, ormai vecchi e lontani da
requisiti di flessibilità e innovazione tecnologica;
Età media edifici ospedalieri in Italia: 62 anni (Guzzanti, 2006);
Presenza di nuovi scenari rispetto al recente passato (es:
day hospital e di day surgery);
L’analisi di molti progetti mette in evidenza che un nuovo
Ospedale nasce già “vecchio”;
Esigenza di adeguamento del parco edilizio socio-sanitario;
Ricorso sempre maggiore al Project finance, incentivando il
costruttore a rispettare i tempi di realizzazione.
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Patrimonio edilizio ospedaliero italiano
36%
30%
34%
0%0%0%
prima '40
1941-70
1971-2000
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L’OSPEDALE:
La sfida, per un ospedale è quella di
identificare le caratteristiche del
modello di organizzazione sanitaria più
avanzata, che sappia reggere il futuro.
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Caratteristiche dell’edificio ospedale:
OSPEDALE
•ARTICOLAZIONE IN SOTTOSTISTEMI
- Degenze
- Servizi di Diagnosi e Terapia
- Servizi Generali
•CENTRALITA’ ACCESSI E
PERCORSI
• FLESSIBILITA’ ADEGUATA ALLO
SVILUPPO TECNOLOGICO
• COMPLESSITA’ IMPIANTISTICA
▪ ALTI COSTI DI
GESTIONE
▪FFUUNNZZIIOONN
AAMMEENNTTOO
CONTINUO
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Suddivisione dell’Ospedale in 3 sottosistemi:
Riclassificazione effettuata sull’elenco
inserito nel Rapporto Conclusivo del
Progetto di Ricerca finalizzata
all’ottenimento di
principi guida tecnici, organizzativi e
gestionali per la realizzazione e gestione
di Ospedali ad alta tecnologia e
assistenza
OSPEDALE
DEGENZE
SERVIZI DI
DIAGNOSI
E TERAPIA
SERVIZI
GENERALI
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Suddivisione dell’Ospedale in 3 sottosistemi:
OSPEDALE
DEGENZE
1. Degenza di Terapia intensiva
1.a – Degenze intensive care (massima intensità
assistenziale)
2. Degenza Ordinaria
• - Degenza higth care (alta intensità assistenziale)
• - Degenza low care (bassa intensità assistenziale)
3. Degenza Diurna
3.a – Degenza diurna medicab. – Degenza diurna
oncologica
c. – Degenza diurna chirurgica
SERVIZI DI
DIAGNOSI
E TERAPIA
SERVIZI
GENERALI
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Suddivisione dell’Ospedale in 3 sottosistemi:
3. Radioterapia
4. Prericoveri
5. Endoscopia
6. Prelievi
7. Centro Trasfusionale
8. Riabilitazione
9. Ambulatori
8. Laboratorio Analisi Cliniche
9. Laboratorio Anatomia Patologica
10. Blocchi Operatori: Sale
Operatorie/Radiologia Interventistica
11. Punto Nascita
12. Dipartimento di Emergenza-Urgenza
OSPEDALE
DEGENZE
SERVIZI
GENERALI
SERVIZI DI DIAGNOSI E CURA
1.Diagnostiche per Immagini
2.Medicina Nucleare
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Suddivisione dell’Ospedale in 3 sottosistemi:
OSPEDALE
DEGENZE
SERVIZI GENERALI
1. Farmacia
2. Sterilizzazion
e
3. Magazzini
Generali
4. Cucina
5. Mensa
6. Archivi Sanitari
7. Accettazione
8. Locali rifiuti e Materiale
Speciale da smaltire
9. Servizi Mortuari
10. Spogliatoi
11. Fisica Sanitaria
SERVIZI DI
DIAGNOSI
E TERAPIA
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Edilizia Ospedaliera
OSPEDALE
Unitamente alla tipologia architettonica, essenziale è anche
la disposizione delle 3 zone principali dell’ospedale:
•zona degenze (nursing zone) a prevalente carattere
assistenziale ed alberghiero;
•zona diagnosi e cure (clinical zone) caratterizzata da
un continuo processo di innovazioni tecnologiche e
sanitarie;
•zona servizi generali (support zone) come cucina,
lavanderia, sterilizzazione, officine, depositi, ecc.
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La Degenza
OSPEDALE
• Si è passati dalla tradizionale corsia a 20-30 posti letto e più, quella
più ridotta (15-18 posti letto), fino alla suddivisione in camere
separate da due o quattro-sei letti (piùfavorita la soluzione in camere
a 2 letti con bagno), ovvero in camere singole prevalenti negli
ospedali privati (il Ministero della Salute ne fissa il 10% per gli
ospedali pubblici).
• In base all’evoluzione scientifica e terapeutica si è fatto però avanti
un nuovo sistema basato sulle cure graduate e progressive che
richiede l’introduzione di settori differenziati di cura: unità di cure
intensive e sub-intensive, di cure minime o per lungodegenti
(assistenza graduata).
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Edilizia Ospedaliera –La Degenza:
• Tipo inglese: corsie aperte;
• Tipo americana: stanze singole;
• Tipo europea: 4 posti per stanza; l’ottimale sarebbe una soluzione a 2 posti
per stanza;
In Italia, le norme del 1939 fissano a 6 mq a persona per le camere a piùletti e a 9
mq per le singole; il numero ottimale di degenti per reparto è di 32 posti letto
(D.M. 1/9/88);
Alcuni particolari tipi di degenza richiedono una soluzione edilizia
particolare:
• Infettiva;
• Ostetrica;
• Psichiatrica;
• Terapia intensiva;
• Pediatria;
• colori vivaci, pavimenti e arredi diversi, decorazioni, ecc.
“L’ospedale”
Gianluigi
Toccafondo
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Edilizia Ospedaliera –La Degenza:
Da una parte vi è un arricchimento del posto letto
il letto di degenza e la stanza il reparto si arricchiscono di contenuti
tecnologici e operativi (il letto come apparecchiatura di servizio);
L’attenzione alla qualità dell’albergazione si lega strettamente ad una
richiesta di identità e di privacy;
Ormai le indicazione delle degenze richiedono stanze a due letti o
singole, spesso con spazio per accompagnatore o comunque per esigenze
non cliniche delle persone (luoghi di relax o comunque della persona)
Una ricerca di compatibilità fra:
tecnologia
(letto tecnico, monitoraggi da sala operatoria)
confort
(poltrona e divano casalinghi, finestre panoramiche)
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Edilizia Ospedaliera –La Degenza:
Dall’altra il letto perde valore
Il paziente si caratterizza sempre di più come letto indipendente.
La sua gestione è sempre piùlegata al percorso che svolge nell’ospedale (e anche
fuori nei servizi sociosanitari territoriali) e il letto non è più totalizzante.
Il paziente che si allontana dalla degenza, ha acquistato una sua specificità al di fuori
del letto e del reparto e si caratterizza per sé e non per dov’è.
La gestione della degenza è sempre più gestione di processi, inerenti la
problematica clinica assistenziale e non di ricoveri.
Cambiano le esigenze, cambiano gli strumenti
La relazione e la comunicazione con le altre strutture è sempre più
dinamica.
Bisogna effettuare attività con tempi rapidi, coerenti con la vitalità
complessiva delle strutture nelle quali le varie fasi del processo si svolgono.
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Edilizia Ospedaliera –La Degenza:
la Degenza non può più limitarsi a gestire le attività DURANTE il
ricovero, deve farsi carico del PRIMA e del DOPO
PRIMA:
Per i ricoveri d’emergenza deve coordinarsi con i PS ma anche con le OBI
perché nel percorso ci sono fasi di passaggio che garantiscono filtro e gestione del
paziente (non si possono piùcome una volta rifare tutti gli esami del paziente inviato
dal pronto soccorso);
Per i ricoveri programmati deve gestire le LISTE di ATTESA e le attività di
preparazione che si svolgono prima e al di fuori delle strutture di degenza, a volte
anche dello stesso ospedale.
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Edilizia Ospedaliera –La Degenza:
DURANTE:
Bisogna gestire il flusso verso e con i servizi diagnostici e terapeutici, i tempi di
movimentazione vanno programmati puntualmente, le attese vanno minimizzate.
Il flow chart delle attività coinvolge una pluralità di servizi, e lo scheduling degli
appuntamenti diventa complesso e ferocemente temporalizzato.
DOPO:
La dimissione è divenuta un momento dinamico, la cronicità soprattutto richiede una
tempestiva preparazione delle attività conseguenti al ricovero.
La DIMISSIONE PROTETTA si estende e richiede uno stretto rapporto con i
servizi
territoriali e sociali;
DISTRETTI – MMG –STRUTTURE TERRITORIALI;
Il FOLLOW UP – è spesso complesso e va organizzata e coordinato;
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Edilizia Ospedaliera –La Degenza:
Modulo 24/48 p.l.
Corpo quintuplo
Simmetria centrale
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Edilizia Ospedaliera –La Degenza:
Spazi visita
Controllo a
vista sui 4 lati
Camere a 2 letti/singola
con accompagnatore
Locali tecnici e
stazioni
trasporto
Locale osservazione
infermieri
attesa
Accessibilità per
manutenzione
coordinatore
Punto visita
Il personale non
si sposta
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La Diagnosi e Cura
OSPEDALE
• Nel passato facevano parte di un unico spazio assistenziale: negli
ultimi decenni, l’avvento della tecnologia riguardante sia il blocco
operatorio che i vari laboratori di analisi, i reparti radiologici, le
terapie intensive, il pronto soccorso hanno determinato un
fabbisogno sempre più pressante di locali e di risorse umane e
materiali.
• Tale problema vedrebbe nel Dipartimento la soluzione piùidonea per
un sistema di lavoro interdisciplinare. Tale soluzione trova tuttavia un
forte ostacolo nella scarsa flessibilità delle strutture edilizie italiane.
• In genere la maggior parte di questi servizi diagnostico-terapeutici
possono trovare adatta collocazione “in piastra” a sviluppo
orizzontale, facilmente accessibile sia dall’esterno che dai reparti
interni, in modo da figurare “l’ospedale aperto” al territorio.
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Servizi Generali
OSPEDALE
• Comprende una svariata serie di servizi sussidiari ed indispensabili
per la vita dell’ospedale e che vanno dal cibo, all’energia, ai materiali,
alla manutenzione, ai magazzini e depositi, ecc.
• Servizi che di solito trovano collocazione nei piani inferiori o
seminterrati dell’ospedale, ovvero in edificio separato ma sempre
collegato alla struttura principale.
• In questi ultimi decenni si è preferito centralizzare i vari servizi,
creare cioè un unico centro di servizi facilmente gestibile secondo
una logica industriale. Nel contempo però si è preferito anche
decentrare a ditte esterne specializzate alcuni servizi, tra cui la
lavanderia, la sterilizzazione, la cucina (outsourcing).
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Evoluzione della percezione dell’ospedale:
ANNI ’50: OSPEDALE =
MONUMENTO
ANNI SETTANTA: OSPEDALE =
MACCHINA
ANNI DUEMILA: OSPEDALE =
CASA EFFICENTE
UMANIZZAZION
E
Nuovo Modello Ospedale (Renzo Piano);
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Nuovo modello Ospedale
Una Commissione di Studio istituita presso il Ministero
della Sanità dal Ministro Veronesi e diretta dall’Arch.
Renzo Piano ha operato dal luglio all’ottobre del 2000 per
l’elaborazione di un “nuovo modello di ospedale per
acuti ad alto contenuto tecnologico e
assistenziale”
UMANIZZAZIONE Centralità della persona
URBANITA’ Integrazione con il territorio e la città
SOCIALITA’ Appartenenza e solidarietà
ORGANIZZAZIONE Efficacia, efficienza e benessere percepito
INTERATTIVITA’ Completezza e continuità assistenziale
APPROPRIATEZZA Correttezza delle cure e dell’uso delle risorse
AFFIDABILITA’ Sicurezza e tranquillità
INNOVAZIONE Rinnovamento diagnostico, terapeutico, tecnologico, informatico
RICERCA Impulso all’approfondimento intellettuale e clinico-scientifico
FORMAZIONE Aggiornamento professionale e culturale
Traduce in un prototipo ideale i dieci principi informatori individuati dalla Commissione.
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Nuovo modello Ospedale
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Nuovo modello Ospedale
Nuovo modello di
ospedale
Renzo Piano 2001
Planivolumetrico
Pronto
soccorso
Parcheggio
Pronto
soccorsoParcheggio
dipendenti e
fornitori
Ingresso
Parcheggio
visitatori
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Nuovo modello Ospedale: Piano Terra
E’ il piano dell’accoglienza e dell’orientamento. Prevalgono le funzioni
aperte all’esterno con una dorsale centrale di circolazione (la Main
Street). Il cuore è il grande atrio su tre livelli
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Nuovo modello Ospedale: Piano Primo
E’ il piano dell’integrazione tra le funzioni aperte all’esterno e quelle
interne (in giallo). Ha un nucleo centrale (in blu) di ambulatori e una
corona esterna (in azzurro) di Day Hospital a sottolineare lo sviluppo
sempre più accelerato delle prestazioni “di giorno”.
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Nuovo modello Ospedale: Piano Secondo
E’ il piano delle funzioni terapeutiche più rilevanti. Il sistema di
circolazione è anulare. Si organizza in diversi settori: le degenze
ordinaria e alberghiera in verde verso la città; blocchi operatori e
terapia intensiva (in blu) nella piastra ad alta tecnologia. I blocchi
operatori prevedono complessivamente 20 sale operatorie oltre alle 6
di Day Surgery e alle 6 sale di travaglio-parto.
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Nuovo modello Ospedale: Piano Terzo
Anche a questo piano prevalgono le funzioni interne con sistema di
circolazione anulare. Si organizza in due parti: le degenze ordinaria e
alberghiera in verde verso la città; gli studi medici organizzati per aree
dipartimentali con sale riunione, segreterie e biblioteche
specializzate (in arancione) e i laboratori di analisi (in blu).
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La progettazione organizzativa:
• Funzionamento organizzato in base ai processi di cura;
• Predefinizione dei percorsi di diagnosi e cura;
• Approccio funzional-strutturale;
• Modularità (standardizzazione);
• Centralizzazione dei servizi comuni;
• Informatizzazione elevata e integrata;
• Utilizzo appropriato delle moderne tecnologie;
• Valutazione e miglioramento continuo della qualità;
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La progettazione organizzativa:
• Alta capacità e complessità di prestazioni con appropriato
dimensionamento delle aree di degenza;
• Alta qualità e articolazione in diversi gradi di intensità e
specificità di assistenza delle degenze;
• Degenze non assegnate per specialità ma per Dipartimento;
• Contenimento del tempo medio di ricovero;
• Sviluppo delle prestazioni in ambulatorio e diurne (Day
Hospital e Day-Surgery);
• Integrazione dei percorsi per la continuità assistenziale;
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L’ organizzazione per processi:
• Viene superato il concetto di “reparto” tradizionale: le
funzioni specifiche non sono più legate alla peculiarità delle
singole discipline specialistiche;
• I percorsi sono realizzati in settori di assistenza il più
possibile comuni e contigui;
• I processi di diagnosi e cura per il singolo paziente seguono
piani di cura integrati attraverso i vari servizi;
• Degenze, sale operatorie, laboratori, ambulatori, servizi
speciali di diagnosi e cura ecc. sono il più possibile
centralizzati e utilizzabili da molteplici
professionalità;
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Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE
Ristrutturazione degli Ospedali
“L’Ospedale italiano del futuro sarà “a
misura d'uomo”. Né troppo grande né troppo
piccolo, ma con "dimensioni medie per
renderlo più umano e per poterlo controllare
meglio dal punto di vista dell'efficienza e
degli sprechi”
Ministro Livia Turco, 6/9/2006
Martino Trapani
Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE
Processo di ammodernamento
Mettere mano agli ospedali dal punto di vista
alberghiero Diffondere le funzioni di emergenza e
urgenza sul territorio Costruire l'alta specialità e
fare in modo che sia in rete Altro 'sogno nel
cassetto' è "l'ospedale a casa”.
Si sta valutando, tra l’altro, la possibilità di
riprendere il progetto di “ospedale modello” avviato
dall’ex Ministro Veronesi nel 2000.
Ministro Livia Turco, 6/9/2006
Martino Trapani
Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE
Nuovo Ospedale Pediatrico Meyer
Martino Trapani
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Nuovo Ospedale Pediatrico Meyer
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Nuovo Ospedale di Mestre
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Nuovo Ospedale di Mestre
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Nuovo Ospedale Bergamo
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La navigazione avviene grazie alla scansione laser e non richiede
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Martino Trapani
Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE
Martino trapani
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evoluzione architettonica ospedali

  • 1. Evoluzione architettonica delle strutture Ospedaliere; Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE
  • 2. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Premessa Le origini dell’ospedale moderno risalgono agli inizi del XX secolo, a seguito degli sviluppi nel campo dell’anestesia, del controllo delle infezioni e delle scienze e tecnologie mediche. Nonostante i continui cambiamenti nel settore sanitario e i progressi della medicina specialistica, i costi sempre crescenti dell’assistenza medica nonché l’invecchiamento della popolazione e i pazienti sempre piùesigenti richiedono nuove soluzioni. In molti casi, i servizi di assistenza primaria possono trattare i casi meno complessi di malattie acute e di infortuni, praticare la chirurgia ambulatoriale e fornire l’assistenza intermedia in luoghi piùaccessibili ai pazienti e alle famiglie. Quindi, è impossibile predire quale sarà l’ospedale del futuro, ma di certo si tende verso una rete di ospedali snella, basata sul modello “Hub & Spoke”, collegata a un rafforzato sistema di assistenza primaria attraverso la condivisione di obiettivi, di linee guida e dell’utilizzo delle telecomunicazioni.
  • 3. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Premessa Affrontare il problema degli ospedali, e soprattutto del loro futuro, comporta necessariamente una visione non limitata all’ospedale come struttura edilizia ma estesa invece a molti altri fattori, quali le linee di indirizzo della politica sanitaria, le modalità di finanziamento del sistema sanitario e degli ospedali in particolare, ed anche il progresso scientifico e tecnologico e l’evoluzione demografica ed epidemiologica, fattori che, nell’insieme, determinano le esigenze e le priorità da affrontare da parte dei sistemi sanitari ed il ruolo che in questo contesto viene affidato all’ospedale.
  • 4. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’Evoluzione dell’ Ospedale • L’ospedale si è adeguato, nel corso dei secoli, ai caratteri della società del tempo in cui esso è sorto. • Esso nasce nel Medioevo come luogo di carità e di ospitalità (hospes = colui che accoglie temporaneamente altri nella propria dimora). • E’ solo a partire dal Rinascimento che sorge un nuovo e specifico concetto di ospedale, fino alle nuove trasformazioni del 1800, quando la struttura di assistenza acquista una sua autonomia istituzionale, funzionale e tipologica.
  • 5. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’Evoluzione dell’ Ospedale • Dal lato architettonico, si passa dallo schema planimetrico “a crociera” (1400) all’ospedale “a padiglioni” (1700- 1800) uniti o separati, mentre nel contempo vengono meglio definite le corsie, i reparti speciali e i servizi. • Si arriva poi al sistema del “monoblocco” del secolo XX, l’ospedale cioè a sviluppo essenzialmente verticale (parallelo alla nascita del grattacielo nelle città americane). • Da esso è successivamente derivato il sistema “poliblocco”, modello che comprende un numero ristretto di edifici raggruppati e collegati, mediamente alti (5-7 piani) in cui vengono collegati servizi, cure e degenze.
  • 6. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’Evoluzione dell’ Ospedale L’ulteriore evoluzione del poliblocco è rappresentata: • dall’ospedale “a raggiera”, che permette la contrazione delle distanze tra reparti e servizi, con eliminazione di corridoi e di volumi superflui; •e dall’ospedale “a piastra-torre”, che consente un migliore collegamento delle 3 zone essenziali (degenza, servizi di diagnosi e cura, servizi generali), nel quale le degenze sono collocate in torre a sviluppo verticale, mentre cure e servizi generali trovano posto in una parte basamentale a tipo “piastra”.
  • 7. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Classificazione tipologica dei modelli organizzativi: Padiglioni Monoblocco Torre Poliblocco Piastra/torre Sviluppo orizzontale Galleria Può sembrare uno strano principio da affermare, che il primo vero requisito di un ospedale sia quello di non fare del male ai ricoverati. F. Nightingale, 1859
  • 8. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Padiglioni L’OSPEDALE a PADIGLIONI Policlinico S. Matteo Pavia 1932 • risale alla fine del '700; • è stato per circa tre secoli il modello più utilizzato, soprattutto per i suoi innegabili vantaggi dal punto di vista sanitario, certamente predominanti rispetto ai suoi difetti funzionali (eccessiva distanza tra le diverse parti). • Nasce così l’idea di separare in edifici diversi le diverse patologie e collegare i vari nuclei tra loro con dei percorsi di servizio. La tipologia a padiglioni si confronta bene con l’ambiente esterno sotto molti aspetti: • Illuminazione delle degenze (orientate a sud e sud-est) • Altezza contenuta (2-3 piani) • Vista verso l’esterno • Analogia con la città
  • 9. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Padiglioni L’OSPEDALE a PADIGLIONI
  • 10. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Monoblocco L’OSPEDALE a PADIGLIONI Ospedale cantonale Coira – Svizzera 1938 La pianta del piano tipo di degenza presenta numerose somiglianze con alcuni schemi planimetrici di padiglioni ospedalieri. In questo caso tuttavia lo stesso schema planimetrico viene ripetuto più volte in altezza. Consente: •la concentrazione in un’unica sagoma di tutti i reparti degenza; •diagnosi e cura; •servizi generali; •la forte diminuzione di costi di costruzione e gestione; •rispondere nel miglior modo a quanto esigono i sanitarî, poiché la vicinanza fra i reparti e la facilità delle comunicazioni agevolano i rapporti fra i medici, i chirurghi, gli specialisti;
  • 11. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Poliblocco Si osserva una maggiore complessità morfologica dell’organismo, costituito da più corpi di fabbrica interconnessi. Ciò comporta: •Maggiore autonomia distributiva delle singole zone funzionali; •Migliore contiguità funzionale e spaziale tra servizi; •Maggiore adattabilità degli spazi alle funzioni da •Insediare;
  • 12. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Torre Ospedale a corpo quintuplo con ampia spina centrale, che ospita: •Servizi; •collegamenti verticali; •spazi destinati alla diagnostica; •locali per piccoli trattamenti medici;
  • 13. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Piastra Numero contenuto di piani: da 1 a 4 (nel caso di ospedali di grande capacità ricettiva). La piastra centrale di grandi dimensioni, illuminata da una serie di patii, è destinata ad ospitare i servizi. Il perimetro esterno ospita le degenze. Progetto per l’ospedale di Venezia Le Corbusier
  • 14. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Piastra/Torre
  • 15. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Piastra/Torre
  • 16. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale orizzontale: Mc. Master Health Science Center Ontario – Canada 1967
  • 17. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale orizzontale: Nuovo ospedale di Bergamo (A. Zublenà, E. Monaco, A. Martini) Questa tipologia, che in generale non supera i quattro livelli, può essere compatta o articolata, ed è caratterizzata dalla concentrazione dei servizi al centro di una piastra di grandi dimensioni, illuminati da patii interni e dalla localizzazione delle degenze sulle zone perimetrali.
  • 18. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ Ospedale a Galleria Consente la realizzazione di grandi spazi interni ad uso pubblico, mediante una zona si ingresso sovradimensionata, arricchita di funzioni e servizi integrativi: •Aree di soggiorno; •Luoghi di ristoro; •Negozi; •Gallerie espositive; •Verde; Favorisce l’integrazione della struttura sanitaria con la città. Consente una maggiore umanizzazione degli spazi ospedalieri. Ospedale Waterland Purmeerend (NL) 1982 – 1988
  • 19. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE La medicina di oggi: • Cura sempre di più- intensità • Guarisce sempre di meno - cronicità • Richiede un sistema integrato - rete assistenziale Nell’ospedale si concentrano più terapia ed alte tecnologie.
  • 20. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Trend attuali: • Revisione del ruolo dell’ospedale; • Tendenza all’autofinanziamento; • Partecipazione dell’ospedale alla ricerca sulla cura della cronicità; • Sviluppo di reti di servizi sul territorio; • MMG consulenti/providers; • Percorsi a intensità di cura differenziata; • Aggregazione degli ospedali in “poli” ad alta tecnologia; • Ruolo enti locali (integrazione socio-assistenziale);
  • 21. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’OSPEDALE: • Risponde all’urgenza-emergenza; • Ricoveri per le patologie acute; • DH – DS; • Risponde a quesiti diagnostici complessi; • Rete ambulatoriale come filtro al ricovero o follow-up (continuità); • Dimissioni protette; • Call center per counselling a distanza;
  • 22. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Ristrutturazione degli Ospedali Inadeguatezza degli Ospedali, ormai vecchi e lontani da requisiti di flessibilità e innovazione tecnologica; Età media edifici ospedalieri in Italia: 62 anni (Guzzanti, 2006); Presenza di nuovi scenari rispetto al recente passato (es: day hospital e di day surgery); L’analisi di molti progetti mette in evidenza che un nuovo Ospedale nasce già “vecchio”; Esigenza di adeguamento del parco edilizio socio-sanitario; Ricorso sempre maggiore al Project finance, incentivando il costruttore a rispettare i tempi di realizzazione.
  • 23. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Patrimonio edilizio ospedaliero italiano 36% 30% 34% 0%0%0% prima '40 1941-70 1971-2000
  • 24. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’OSPEDALE: La sfida, per un ospedale è quella di identificare le caratteristiche del modello di organizzazione sanitaria più avanzata, che sappia reggere il futuro.
  • 25. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Caratteristiche dell’edificio ospedale: OSPEDALE •ARTICOLAZIONE IN SOTTOSTISTEMI - Degenze - Servizi di Diagnosi e Terapia - Servizi Generali •CENTRALITA’ ACCESSI E PERCORSI • FLESSIBILITA’ ADEGUATA ALLO SVILUPPO TECNOLOGICO • COMPLESSITA’ IMPIANTISTICA ▪ ALTI COSTI DI GESTIONE ▪FFUUNNZZIIOONN AAMMEENNTTOO CONTINUO
  • 26. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Suddivisione dell’Ospedale in 3 sottosistemi: Riclassificazione effettuata sull’elenco inserito nel Rapporto Conclusivo del Progetto di Ricerca finalizzata all’ottenimento di principi guida tecnici, organizzativi e gestionali per la realizzazione e gestione di Ospedali ad alta tecnologia e assistenza OSPEDALE DEGENZE SERVIZI DI DIAGNOSI E TERAPIA SERVIZI GENERALI
  • 27. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Suddivisione dell’Ospedale in 3 sottosistemi: OSPEDALE DEGENZE 1. Degenza di Terapia intensiva 1.a – Degenze intensive care (massima intensità assistenziale) 2. Degenza Ordinaria • - Degenza higth care (alta intensità assistenziale) • - Degenza low care (bassa intensità assistenziale) 3. Degenza Diurna 3.a – Degenza diurna medicab. – Degenza diurna oncologica c. – Degenza diurna chirurgica SERVIZI DI DIAGNOSI E TERAPIA SERVIZI GENERALI
  • 28. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Suddivisione dell’Ospedale in 3 sottosistemi: 3. Radioterapia 4. Prericoveri 5. Endoscopia 6. Prelievi 7. Centro Trasfusionale 8. Riabilitazione 9. Ambulatori 8. Laboratorio Analisi Cliniche 9. Laboratorio Anatomia Patologica 10. Blocchi Operatori: Sale Operatorie/Radiologia Interventistica 11. Punto Nascita 12. Dipartimento di Emergenza-Urgenza OSPEDALE DEGENZE SERVIZI GENERALI SERVIZI DI DIAGNOSI E CURA 1.Diagnostiche per Immagini 2.Medicina Nucleare
  • 29. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Suddivisione dell’Ospedale in 3 sottosistemi: OSPEDALE DEGENZE SERVIZI GENERALI 1. Farmacia 2. Sterilizzazion e 3. Magazzini Generali 4. Cucina 5. Mensa 6. Archivi Sanitari 7. Accettazione 8. Locali rifiuti e Materiale Speciale da smaltire 9. Servizi Mortuari 10. Spogliatoi 11. Fisica Sanitaria SERVIZI DI DIAGNOSI E TERAPIA
  • 30. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Edilizia Ospedaliera OSPEDALE Unitamente alla tipologia architettonica, essenziale è anche la disposizione delle 3 zone principali dell’ospedale: •zona degenze (nursing zone) a prevalente carattere assistenziale ed alberghiero; •zona diagnosi e cure (clinical zone) caratterizzata da un continuo processo di innovazioni tecnologiche e sanitarie; •zona servizi generali (support zone) come cucina, lavanderia, sterilizzazione, officine, depositi, ecc.
  • 31. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE La Degenza OSPEDALE • Si è passati dalla tradizionale corsia a 20-30 posti letto e più, quella più ridotta (15-18 posti letto), fino alla suddivisione in camere separate da due o quattro-sei letti (piùfavorita la soluzione in camere a 2 letti con bagno), ovvero in camere singole prevalenti negli ospedali privati (il Ministero della Salute ne fissa il 10% per gli ospedali pubblici). • In base all’evoluzione scientifica e terapeutica si è fatto però avanti un nuovo sistema basato sulle cure graduate e progressive che richiede l’introduzione di settori differenziati di cura: unità di cure intensive e sub-intensive, di cure minime o per lungodegenti (assistenza graduata).
  • 32. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Edilizia Ospedaliera –La Degenza: • Tipo inglese: corsie aperte; • Tipo americana: stanze singole; • Tipo europea: 4 posti per stanza; l’ottimale sarebbe una soluzione a 2 posti per stanza; In Italia, le norme del 1939 fissano a 6 mq a persona per le camere a piùletti e a 9 mq per le singole; il numero ottimale di degenti per reparto è di 32 posti letto (D.M. 1/9/88); Alcuni particolari tipi di degenza richiedono una soluzione edilizia particolare: • Infettiva; • Ostetrica; • Psichiatrica; • Terapia intensiva; • Pediatria; • colori vivaci, pavimenti e arredi diversi, decorazioni, ecc. “L’ospedale” Gianluigi Toccafondo
  • 33. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Edilizia Ospedaliera –La Degenza: Da una parte vi è un arricchimento del posto letto il letto di degenza e la stanza il reparto si arricchiscono di contenuti tecnologici e operativi (il letto come apparecchiatura di servizio); L’attenzione alla qualità dell’albergazione si lega strettamente ad una richiesta di identità e di privacy; Ormai le indicazione delle degenze richiedono stanze a due letti o singole, spesso con spazio per accompagnatore o comunque per esigenze non cliniche delle persone (luoghi di relax o comunque della persona) Una ricerca di compatibilità fra: tecnologia (letto tecnico, monitoraggi da sala operatoria) confort (poltrona e divano casalinghi, finestre panoramiche)
  • 34. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Edilizia Ospedaliera –La Degenza: Dall’altra il letto perde valore Il paziente si caratterizza sempre di più come letto indipendente. La sua gestione è sempre piùlegata al percorso che svolge nell’ospedale (e anche fuori nei servizi sociosanitari territoriali) e il letto non è più totalizzante. Il paziente che si allontana dalla degenza, ha acquistato una sua specificità al di fuori del letto e del reparto e si caratterizza per sé e non per dov’è. La gestione della degenza è sempre più gestione di processi, inerenti la problematica clinica assistenziale e non di ricoveri. Cambiano le esigenze, cambiano gli strumenti La relazione e la comunicazione con le altre strutture è sempre più dinamica. Bisogna effettuare attività con tempi rapidi, coerenti con la vitalità complessiva delle strutture nelle quali le varie fasi del processo si svolgono.
  • 35. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Edilizia Ospedaliera –La Degenza: la Degenza non può più limitarsi a gestire le attività DURANTE il ricovero, deve farsi carico del PRIMA e del DOPO PRIMA: Per i ricoveri d’emergenza deve coordinarsi con i PS ma anche con le OBI perché nel percorso ci sono fasi di passaggio che garantiscono filtro e gestione del paziente (non si possono piùcome una volta rifare tutti gli esami del paziente inviato dal pronto soccorso); Per i ricoveri programmati deve gestire le LISTE di ATTESA e le attività di preparazione che si svolgono prima e al di fuori delle strutture di degenza, a volte anche dello stesso ospedale.
  • 36. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Edilizia Ospedaliera –La Degenza: DURANTE: Bisogna gestire il flusso verso e con i servizi diagnostici e terapeutici, i tempi di movimentazione vanno programmati puntualmente, le attese vanno minimizzate. Il flow chart delle attività coinvolge una pluralità di servizi, e lo scheduling degli appuntamenti diventa complesso e ferocemente temporalizzato. DOPO: La dimissione è divenuta un momento dinamico, la cronicità soprattutto richiede una tempestiva preparazione delle attività conseguenti al ricovero. La DIMISSIONE PROTETTA si estende e richiede uno stretto rapporto con i servizi territoriali e sociali; DISTRETTI – MMG –STRUTTURE TERRITORIALI; Il FOLLOW UP – è spesso complesso e va organizzata e coordinato;
  • 37. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Edilizia Ospedaliera –La Degenza: Modulo 24/48 p.l. Corpo quintuplo Simmetria centrale
  • 38. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Edilizia Ospedaliera –La Degenza: Spazi visita Controllo a vista sui 4 lati Camere a 2 letti/singola con accompagnatore Locali tecnici e stazioni trasporto Locale osservazione infermieri attesa Accessibilità per manutenzione coordinatore Punto visita Il personale non si sposta
  • 39. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE La Diagnosi e Cura OSPEDALE • Nel passato facevano parte di un unico spazio assistenziale: negli ultimi decenni, l’avvento della tecnologia riguardante sia il blocco operatorio che i vari laboratori di analisi, i reparti radiologici, le terapie intensive, il pronto soccorso hanno determinato un fabbisogno sempre più pressante di locali e di risorse umane e materiali. • Tale problema vedrebbe nel Dipartimento la soluzione piùidonea per un sistema di lavoro interdisciplinare. Tale soluzione trova tuttavia un forte ostacolo nella scarsa flessibilità delle strutture edilizie italiane. • In genere la maggior parte di questi servizi diagnostico-terapeutici possono trovare adatta collocazione “in piastra” a sviluppo orizzontale, facilmente accessibile sia dall’esterno che dai reparti interni, in modo da figurare “l’ospedale aperto” al territorio.
  • 40. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Servizi Generali OSPEDALE • Comprende una svariata serie di servizi sussidiari ed indispensabili per la vita dell’ospedale e che vanno dal cibo, all’energia, ai materiali, alla manutenzione, ai magazzini e depositi, ecc. • Servizi che di solito trovano collocazione nei piani inferiori o seminterrati dell’ospedale, ovvero in edificio separato ma sempre collegato alla struttura principale. • In questi ultimi decenni si è preferito centralizzare i vari servizi, creare cioè un unico centro di servizi facilmente gestibile secondo una logica industriale. Nel contempo però si è preferito anche decentrare a ditte esterne specializzate alcuni servizi, tra cui la lavanderia, la sterilizzazione, la cucina (outsourcing).
  • 41. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Evoluzione della percezione dell’ospedale: ANNI ’50: OSPEDALE = MONUMENTO ANNI SETTANTA: OSPEDALE = MACCHINA ANNI DUEMILA: OSPEDALE = CASA EFFICENTE UMANIZZAZION E
  • 42. Nuovo Modello Ospedale (Renzo Piano); Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE
  • 43. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo modello Ospedale Una Commissione di Studio istituita presso il Ministero della Sanità dal Ministro Veronesi e diretta dall’Arch. Renzo Piano ha operato dal luglio all’ottobre del 2000 per l’elaborazione di un “nuovo modello di ospedale per acuti ad alto contenuto tecnologico e assistenziale” UMANIZZAZIONE Centralità della persona URBANITA’ Integrazione con il territorio e la città SOCIALITA’ Appartenenza e solidarietà ORGANIZZAZIONE Efficacia, efficienza e benessere percepito INTERATTIVITA’ Completezza e continuità assistenziale APPROPRIATEZZA Correttezza delle cure e dell’uso delle risorse AFFIDABILITA’ Sicurezza e tranquillità INNOVAZIONE Rinnovamento diagnostico, terapeutico, tecnologico, informatico RICERCA Impulso all’approfondimento intellettuale e clinico-scientifico FORMAZIONE Aggiornamento professionale e culturale Traduce in un prototipo ideale i dieci principi informatori individuati dalla Commissione.
  • 44. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo modello Ospedale
  • 45. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo modello Ospedale Nuovo modello di ospedale Renzo Piano 2001 Planivolumetrico Pronto soccorso Parcheggio Pronto soccorsoParcheggio dipendenti e fornitori Ingresso Parcheggio visitatori
  • 46. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo modello Ospedale: Piano Terra E’ il piano dell’accoglienza e dell’orientamento. Prevalgono le funzioni aperte all’esterno con una dorsale centrale di circolazione (la Main Street). Il cuore è il grande atrio su tre livelli
  • 47. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo modello Ospedale: Piano Primo E’ il piano dell’integrazione tra le funzioni aperte all’esterno e quelle interne (in giallo). Ha un nucleo centrale (in blu) di ambulatori e una corona esterna (in azzurro) di Day Hospital a sottolineare lo sviluppo sempre più accelerato delle prestazioni “di giorno”.
  • 48. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo modello Ospedale: Piano Secondo E’ il piano delle funzioni terapeutiche più rilevanti. Il sistema di circolazione è anulare. Si organizza in diversi settori: le degenze ordinaria e alberghiera in verde verso la città; blocchi operatori e terapia intensiva (in blu) nella piastra ad alta tecnologia. I blocchi operatori prevedono complessivamente 20 sale operatorie oltre alle 6 di Day Surgery e alle 6 sale di travaglio-parto.
  • 49. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo modello Ospedale: Piano Terzo Anche a questo piano prevalgono le funzioni interne con sistema di circolazione anulare. Si organizza in due parti: le degenze ordinaria e alberghiera in verde verso la città; gli studi medici organizzati per aree dipartimentali con sale riunione, segreterie e biblioteche specializzate (in arancione) e i laboratori di analisi (in blu).
  • 50. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE La progettazione organizzativa: • Funzionamento organizzato in base ai processi di cura; • Predefinizione dei percorsi di diagnosi e cura; • Approccio funzional-strutturale; • Modularità (standardizzazione); • Centralizzazione dei servizi comuni; • Informatizzazione elevata e integrata; • Utilizzo appropriato delle moderne tecnologie; • Valutazione e miglioramento continuo della qualità;
  • 51. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE La progettazione organizzativa: • Alta capacità e complessità di prestazioni con appropriato dimensionamento delle aree di degenza; • Alta qualità e articolazione in diversi gradi di intensità e specificità di assistenza delle degenze; • Degenze non assegnate per specialità ma per Dipartimento; • Contenimento del tempo medio di ricovero; • Sviluppo delle prestazioni in ambulatorio e diurne (Day Hospital e Day-Surgery); • Integrazione dei percorsi per la continuità assistenziale;
  • 52. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE L’ organizzazione per processi: • Viene superato il concetto di “reparto” tradizionale: le funzioni specifiche non sono più legate alla peculiarità delle singole discipline specialistiche; • I percorsi sono realizzati in settori di assistenza il più possibile comuni e contigui; • I processi di diagnosi e cura per il singolo paziente seguono piani di cura integrati attraverso i vari servizi; • Degenze, sale operatorie, laboratori, ambulatori, servizi speciali di diagnosi e cura ecc. sono il più possibile centralizzati e utilizzabili da molteplici professionalità;
  • 53. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Ristrutturazione degli Ospedali “L’Ospedale italiano del futuro sarà “a misura d'uomo”. Né troppo grande né troppo piccolo, ma con "dimensioni medie per renderlo più umano e per poterlo controllare meglio dal punto di vista dell'efficienza e degli sprechi” Ministro Livia Turco, 6/9/2006
  • 54. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Processo di ammodernamento Mettere mano agli ospedali dal punto di vista alberghiero Diffondere le funzioni di emergenza e urgenza sul territorio Costruire l'alta specialità e fare in modo che sia in rete Altro 'sogno nel cassetto' è "l'ospedale a casa”. Si sta valutando, tra l’altro, la possibilità di riprendere il progetto di “ospedale modello” avviato dall’ex Ministro Veronesi nel 2000. Ministro Livia Turco, 6/9/2006
  • 55. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Pediatrico Meyer
  • 56. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Pediatrico Meyer
  • 57. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale di Mestre
  • 58. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale di Mestre
  • 59. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Bergamo
  • 60. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 61. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 62. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 63. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 64. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 65. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 66. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 67. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 68. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate
  • 69. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Nuovo Ospedale Garbagnate: AGV AGV – Automated Guided Vehicle È un Sistema di trasporto che impiega veicoli autoguidati capaci di muoversi senza l’ausilio di un operatore all’interno delle strutture ospedaliere,secondo un percorso prestabilito grazie alla memorizzazione di mappe. La navigazione avviene grazie alla scansione laser e non richiede l’installazione di apparecchiature a terra, a parete o a soffitto, consentendo allo stesso tempo la massima libertà nella modifica dei percorsi.
  • 70. Martino Trapani Direzione Medica P.O. Garbagnate Milanese –ASST RHODENSE Martino trapani mtrapani@asst-rhodense.it trapanimartino@yahoo.it https://trapanimartino.wordpress.com Grazie dell’ Attenzione