2. Prima lezione
Il nostro progetto: la storia di Pisa con le
epigrafi
domenica 7 ottobre 12
3. Il progetto
• Raccontare la storia una città (Pisa)
• Chiave di accesso peculiare: le epigrafi
• Medium: web + video
• Tools: in teoria tutti quelli a
disposizione
domenica 7 ottobre 12
4. Obiettivi
• Elaborare un progetto di • Costruire percorsi di lettura
condivisione di storie
• Usare consapevolmente un
• Esaminare criticamente le insieme di medium diversi
fonti
• Comprendere scopi e
• Valutare la bibliografia metodologie della Public
History
• Comunicare gli eventi
all’interno del loro contesto • Comprendere le peculiarità
della Storia Digitale
• Periodizzare
domenica 7 ottobre 12
5. Come
• Lezioni teoriche (lunedì)
• Lezioni sul progetto (lunedì pomeriggio o martedì)
• Laboratorio di video (lunedì pomeriggio o martedì)
Elena Bedei - Claudio Benedetti
• Studente/tutor coordinatore Francesca Corso
• Studente scrittore Innocenzo Tremamondo
domenica 7 ottobre 12
7. Il testo
†Regia me prol[es g]enuit, Pise rapuer[unt]:
His ego cum nato bellica pr[eda] fui.
Maiorice regnum tenui. Nunc condita s[ax]o
Quod cernis iaceo, fine potita meo.
Quiquis es, ergo, tue memor esto conditionis
Atque pia pro me mente precare Deum.
Nacqui da stirpe regia, Pisa mi portò via:
della quale fui preda di guerra, insieme con il figlio.
A Maiorca regnai, adesso riposta sono in questo sasso
che vedi, giunta alla mia fine.
Chiunque tu sia, ricordati della tua condizione,
e per me rivolgi con animo devoto una preghiera a Dio.
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8. Il contesto materiale
Seconda
arcata
cieca
sinistra
-
facciata
del
duomo di
Pisa
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9. La storia
Quando la coalizione cristiana attaccò le Baeari nel 1113
l’arcipelago era governato da “Nazaredeolo”, ossia Mubassir ibn
Sulayam al-Nāsir al-Dawla, che era succeduto nel 1093 a
“Mortada” – ossia ‘Abd Allah ibn Aglab Abu Nasr al-Murtadà, «il
primo sovrano indipendente del regno taifa delle Isole Orientali
di al-Andalus (le Baleari)» e che fu sostituito per pochi mesi, dopo
la morte avvenuta nel 1114, da rex Burrabe, Abu Rabi, comandante
capo dell’esercito maiorchino. Una sorella di al-Murtadà venne
catturata il 4 marzo 1115 «con figli, figlie e nipoti», ma fu subito
rimessa in libertà con la progenie per essersi dimostrata
misericordiosa verso i prigionieri. Una sua figlia, regina, con un
fratello e un figlioletto, venne spontaneamente a Pisa con
l’esercito pisano e ivi, rinunziando al paganesimo, prese con suo
figlio un nome cristiano. Alcuni testi cronistici pisani del secolo
XIV parlano di questa regina in quanto moglie del rex Burrabe,
succeduto al defunto Nazaredeolo e catturato dai Pisani. G. Scalia
accoglie questa spiegazione e riconosce nella nipote di Mortada,
fatta prigioniera e poi convertitasi, la moglie dell’ultimo re
indipendente dell’arcipelago e la donna commemorata da un
epitaffio del secolo XII, posto sulla facciata del Duomo
(probabilmente, in origine, in corrispondenza del sarcofago in cui
fu sepolta). La sua storia è in relazione con una tra le più celebri
spoglie di guerra portate a Pisa dalle Baleari: un’iscrizione araba
frammentaria in caratteri cufici, oggi nella chiesa di S. Sisto, che J.
Barral ha riconosciuto come l’epitaffio dell’emiro al-Murtadà,
morto a 38 anni il sabato 7 gennaio 1094.
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10. L’epigrafe come fonte
• FONTI SCRITTE
• Epigrafi
• FONTI MATERIALI
• Strutture (edifici, murature, fossati ecc.)
• Oggetti di uso
• Fonti iconografiche da oggetti d’arte (affreschi,
tavole, miniature), o di artigianato (sigilli,
stemmi, monete
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11. Epigrafe come fonte
Essenzialmente una fonte scritta che si fonda su una
comunicazione essenzialmente verbale, che però trae il
suo significato dai caratteri formali che presenta in
quanto oggetto: forma, dimensione, materia, scrittura,
contesto.
Rispetto alle monete e ai sigilli fonti a prevalente
comunicazione iconografica, l’epigrafe conta sulla
scrittura che consegna un messaggio alla memoria
collettiva.
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12. Oriente antico
Nell’antico Oriente, ad esempio, le iscrizioni
commemorative hanno portato al moltiplicarsi di monumenti
quali le stele e gli obelischi.
In Mesopotamia hanno dominato le stele, su cui i re vollero
immortalare le proprie imprese per mezzo di rappresentazioni
figurate accompagnate da un’iscrizione, fin dal III millennio,
come attesta la stele degli Avvoltoi (Parigi, Museo del Louvre),
ove il re Eannatum di Lagash, intorno al 2470, fece custodire,
grazie ad immagini ed iscrizioni, il ricordo di una vittoria.
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13. Assiri
In epoca assira la stele assunse forma di obelisco, come
l’obelisco nero di Salmanassar III, proveniente da Nimrod,
che immortala una vittoria di quel re sugli Ebrei (853 a. C.;
Londra, British Museum).
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14. Antico Egitto
Nell’antico Egitto le stele
adempirono a funzioni
molteplici di perpetuazione
di una memoria: stele
funerarie che, come ad
Abido, commemorano un
pellegrinaggio ad una tomba
di famiglia, o che raccontano
la vita del morto, come quella
di Amenemhet sotto Tutmosi
III; stele reali che
commemorano vittorie,
come quella detta d’Israele
sotto Mineptah (1230 circa),
unico documento egiziano
che faccia menzione d’Israele.
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15. Antichità Classica
La grande epoca delle iscrizioni fu quella della Grecia e di Roma
antiche, una vera e propria “civiltà dell’epigrafia” . Nei templi, nei
cimiteri, sulle piazze e i viali delle città, lungo le strade e perfino «nel
cuore della montagna, nella gran solitudine», le iscrizioni si
accumulavano riempiendo il mondo greco-romano di uno
straordinario sforzo di commemorazioni e perpetuazione del ricordo.
Codesti archivi di pietra
aggiungevano alla funzione degli
archivi propriamente detti un
carattere di pubblicità insistente,
che puntava sull’ostentazione e la
durevolezza di quella memoria
lapidaria e marmorea.
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16. Medioevo
Nel medioevo tale
ruolo prevalente
dell’epigrafia
risulta decisamente
attenuato: cause
economiche,
tecnologiche e
culturali. Tuttavia
l’uso dell’epigrafe
si riafferma appena
il contesto
economico e
culturale lo
consente.
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17. Età moderna e contemporanea
Il fenomeno continua proprio perché legato alla
pubblicità del messaggio e alla sua durata.
Periodi di maggiore produzione in relazione a
eventi particolarmente importanti per la
comunità (Resistenza) o istituzioni politiche
(Granducato di Toscana)
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18. Metodo
• Contesto di • Edizione (trascrizione,
collocazione linguaggi di marcatura)
• Materiale • Lettura
• Fattura • Interpretazione
(committente,
• Stile di scrittura destinatario, data
fabbricazione, epoca
commemorata)
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