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Lavoro, politiche attive e servizi efficaci: il ruolo
delle Agenzie per il Lavoro in collaborazione
con i CPI
Regione Lombardia – Sala Pirelli
Milano, Lunedì 23 settembre 2013
PREMESSA
La Delega prevista dalla legge 92/2012 comprendeva specificamente il riordino della
normativa in materia di:
-politiche attive;
-riorganizzazione dei servizi all’impiego.
Le osservazioni e le proposte che Assolavoro presenta nascono innanzi tutto
dall’esperienza fatta con la partecipazione diretta del sistema delle Apl a numerosi
programmi di politica attiva provinciali, regionali e nazionali realizzati sulla base di
specifiche intese sottoscritte dall’Associazione di categoria con i servizi pubblici per il
lavoro.
Il caso Regione Lombardia con l’ultimo provvedimento – Dote Unica Lavoro 2013-2014 -
in fase di partenza rappresenta la punta apicale di un percorso fatto di tentativi ed
esperimenti che hanno connotato positivamente questi ultimi anni.
2
OBIETTIVI DELLA DOTE UNICA LOMBARDA
• Contribuire all’aumento dell’occupazione facendo funzionare meglio il mercato del
lavoro per non sprecare i numerosi posti di lavoro normalmente disponibili e non
coperti ed accorciando i tempi di incontro tra domanda e offerta.
• Passare dal finanziamento della disoccupazione a quello dell’occupazione.
• Sviluppare politiche efficaci nel breve, ma in grado di creare valore e di essere
sostenibili anche in una logica di medio lungo termine.
• Aumentare la capacità di rapporto con i cittadini dei servizi per il lavoro,
incrementando notevolmente i punti di contatto.
• Promuovere l’accordo sul tema di tutte le parti sociali.
3
PRINCIPI GENERALI DELLA DOTE UNICA LOMBARDA 1
Finanziamento della domanda di servizi piuttosto che dell’offerta (il disoccupato
comunque non paga).
Valorizzazione della centralità dell’attività di supporto alla ricollocazione e del suo
scopo. La formazione è considerata come uno degli strumenti funzionale a tale scopo,
subordinata all’esistenza di una work experience.
Valorizzazione dell’apporto dei soggetti privati anche attraverso accreditamento e
monitoraggio.
Logiche di remunerazione dell’operatore sulla base del risultato raggiunto
(ricollocazione) in funzione delle fasce di occupabilità della persona.
Entità della remunerazione dell’operatore allineata alle condizioni di mercato.
Meccanismo premiale che include una parte fissa di contributo evitando l’effetto
creaming.
4
PRINCIPI GENERALI DELLA DOTE UNICA LOMBARDA 2
Il target comprende tutti i lavoratori disoccupati, anche quelli percettori di indennità e
non solo quelli ancora occupati seppur in cassa (CIGS o CIGD).
Definizione servizi differenziati in relazione al diverso livello di occupabilità.
Governance pubblica dell’attribuzione dei singoli lavoratori alle diverse fasce.
Realismo nella definizione del concetto di inserimento lavorativo: comprende ogni
forma di contratto di subordinazione, compresa la somministrazione e la durata minima
contempla eventuali interruzioni e proroghe di contratti più brevi. Valorizzata anche
l’autoimprenditorialità.
Predisposizione di incentivi alle aziende che assumono categorie svantaggiate.
5
La spesa per le politiche del lavoro in Europa nel 2010 (in % Pil)
6
Italia
PROBLEMI APERTI
•Occorre dare sistematicità e continuità ad un sistema per l’appunto sperimentale.
•Occorre dare ordine ed unità a livello nazionale ad un sistema divenuto troppo
frammentario.
•Occorre dare copertura a tutti i cittadini in difficoltà.
•Occorre rendere il sistema trasparente per i cittadini.
•Occorre trovare delle forme, anche sussidiarie che consentano al sistema di essere
sostenibile.
•Occorre incentivare l’uscita dalla politica passiva e non semplicemente affiancare
ad essa una politica attiva.
•Occorre definire l’apporto delle strutture private e di quelle pubbliche secondo una
logica di complementarietà in modo da valorizzarne i punti di forza e di limitare i danni
dei rispettivi punti di debolezza.
7
PUNTI FORTI DELLA PROPOSTA ICHINO
•Salvaguardia principi generali positivi già sviluppati.
•Occorre dare sistematicità e continuità ad un sistema per l’appunto sperimentale. A
tendere è una proposta che dà sistematicità e continuità.
•Occorre dare ordine ed unità a livello nazionale ad un sistema divenuto troppo
frammentario. A tendere può essere un sistema nazionale con focus locali.
•Occorre dare copertura a tutti i cittadini in difficoltà. Punta a coprire tutti.
•Occorre rendere il sistema trasparente per i cittadini. Valorizza in tal senso il ruolo dei
CPI pubblici.
•Occorre trovare delle forme, anche sussidiarie che consentano al sistema di essere
sostenibile. PRINCIPALE CRITICITA’
•Occorre incentivare l’uscita dalla politica passiva e non semplicemente affiancare
ad essa una politica attiva. Il contratto di Ichino è pensato per questo scopo.
•Occorre definire l’apporto delle strutture private e di quelle pubbliche secondo una
logica di complementarietà in modo da valorizzarne i punti di forza e di limitare i danni
dei rispettivi punti di debolezza. Pubblico e privato hanno ruoli complementari e che li
valorizzano.
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POSSIBILI ULTERIORI SOLUZIONI
• Supporto alla ricollocazione obbligatorio a carico delle imprese che licenziano,
anche con il sostegno dei fondi bilaterali. Politiche pubbliche indirizzate a target di
lavoratori disoccupati che non hanno lo “sponsor” privato che finanzia il servizio di
supporto alla ricollocazione.
• Logiche di accreditamento più selettive almeno per le situazioni in fase di start-up:
l’autorizzazione ministeriale è un ottimo punto di partenza.
9

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Lavoro, politiche attive e servizi efficaci: il ruolo delle Agenzie per il Lavoro in collaborazione con i CPI - Assolavoro

  • 1. Lavoro, politiche attive e servizi efficaci: il ruolo delle Agenzie per il Lavoro in collaborazione con i CPI Regione Lombardia – Sala Pirelli Milano, Lunedì 23 settembre 2013
  • 2. PREMESSA La Delega prevista dalla legge 92/2012 comprendeva specificamente il riordino della normativa in materia di: -politiche attive; -riorganizzazione dei servizi all’impiego. Le osservazioni e le proposte che Assolavoro presenta nascono innanzi tutto dall’esperienza fatta con la partecipazione diretta del sistema delle Apl a numerosi programmi di politica attiva provinciali, regionali e nazionali realizzati sulla base di specifiche intese sottoscritte dall’Associazione di categoria con i servizi pubblici per il lavoro. Il caso Regione Lombardia con l’ultimo provvedimento – Dote Unica Lavoro 2013-2014 - in fase di partenza rappresenta la punta apicale di un percorso fatto di tentativi ed esperimenti che hanno connotato positivamente questi ultimi anni. 2
  • 3. OBIETTIVI DELLA DOTE UNICA LOMBARDA • Contribuire all’aumento dell’occupazione facendo funzionare meglio il mercato del lavoro per non sprecare i numerosi posti di lavoro normalmente disponibili e non coperti ed accorciando i tempi di incontro tra domanda e offerta. • Passare dal finanziamento della disoccupazione a quello dell’occupazione. • Sviluppare politiche efficaci nel breve, ma in grado di creare valore e di essere sostenibili anche in una logica di medio lungo termine. • Aumentare la capacità di rapporto con i cittadini dei servizi per il lavoro, incrementando notevolmente i punti di contatto. • Promuovere l’accordo sul tema di tutte le parti sociali. 3
  • 4. PRINCIPI GENERALI DELLA DOTE UNICA LOMBARDA 1 Finanziamento della domanda di servizi piuttosto che dell’offerta (il disoccupato comunque non paga). Valorizzazione della centralità dell’attività di supporto alla ricollocazione e del suo scopo. La formazione è considerata come uno degli strumenti funzionale a tale scopo, subordinata all’esistenza di una work experience. Valorizzazione dell’apporto dei soggetti privati anche attraverso accreditamento e monitoraggio. Logiche di remunerazione dell’operatore sulla base del risultato raggiunto (ricollocazione) in funzione delle fasce di occupabilità della persona. Entità della remunerazione dell’operatore allineata alle condizioni di mercato. Meccanismo premiale che include una parte fissa di contributo evitando l’effetto creaming. 4
  • 5. PRINCIPI GENERALI DELLA DOTE UNICA LOMBARDA 2 Il target comprende tutti i lavoratori disoccupati, anche quelli percettori di indennità e non solo quelli ancora occupati seppur in cassa (CIGS o CIGD). Definizione servizi differenziati in relazione al diverso livello di occupabilità. Governance pubblica dell’attribuzione dei singoli lavoratori alle diverse fasce. Realismo nella definizione del concetto di inserimento lavorativo: comprende ogni forma di contratto di subordinazione, compresa la somministrazione e la durata minima contempla eventuali interruzioni e proroghe di contratti più brevi. Valorizzata anche l’autoimprenditorialità. Predisposizione di incentivi alle aziende che assumono categorie svantaggiate. 5
  • 6. La spesa per le politiche del lavoro in Europa nel 2010 (in % Pil) 6 Italia
  • 7. PROBLEMI APERTI •Occorre dare sistematicità e continuità ad un sistema per l’appunto sperimentale. •Occorre dare ordine ed unità a livello nazionale ad un sistema divenuto troppo frammentario. •Occorre dare copertura a tutti i cittadini in difficoltà. •Occorre rendere il sistema trasparente per i cittadini. •Occorre trovare delle forme, anche sussidiarie che consentano al sistema di essere sostenibile. •Occorre incentivare l’uscita dalla politica passiva e non semplicemente affiancare ad essa una politica attiva. •Occorre definire l’apporto delle strutture private e di quelle pubbliche secondo una logica di complementarietà in modo da valorizzarne i punti di forza e di limitare i danni dei rispettivi punti di debolezza. 7
  • 8. PUNTI FORTI DELLA PROPOSTA ICHINO •Salvaguardia principi generali positivi già sviluppati. •Occorre dare sistematicità e continuità ad un sistema per l’appunto sperimentale. A tendere è una proposta che dà sistematicità e continuità. •Occorre dare ordine ed unità a livello nazionale ad un sistema divenuto troppo frammentario. A tendere può essere un sistema nazionale con focus locali. •Occorre dare copertura a tutti i cittadini in difficoltà. Punta a coprire tutti. •Occorre rendere il sistema trasparente per i cittadini. Valorizza in tal senso il ruolo dei CPI pubblici. •Occorre trovare delle forme, anche sussidiarie che consentano al sistema di essere sostenibile. PRINCIPALE CRITICITA’ •Occorre incentivare l’uscita dalla politica passiva e non semplicemente affiancare ad essa una politica attiva. Il contratto di Ichino è pensato per questo scopo. •Occorre definire l’apporto delle strutture private e di quelle pubbliche secondo una logica di complementarietà in modo da valorizzarne i punti di forza e di limitare i danni dei rispettivi punti di debolezza. Pubblico e privato hanno ruoli complementari e che li valorizzano. 8
  • 9. POSSIBILI ULTERIORI SOLUZIONI • Supporto alla ricollocazione obbligatorio a carico delle imprese che licenziano, anche con il sostegno dei fondi bilaterali. Politiche pubbliche indirizzate a target di lavoratori disoccupati che non hanno lo “sponsor” privato che finanzia il servizio di supporto alla ricollocazione. • Logiche di accreditamento più selettive almeno per le situazioni in fase di start-up: l’autorizzazione ministeriale è un ottimo punto di partenza. 9