3. Walk-experience Il walk show “Profili di Pietra” è dedicato a coloro che intendono scoprire, attraverso percorsi alternativi e mezzi ecosostenibili come le proprie gambe, la bellezza del territorio appulo-lucano. Il fil rouge di questo cammino si insinua nella pietra. La pietra è un elemento essenziale e fortemente identificativo del nostro paesaggio e degli elementi naturali e antropici che lo rappresentano.
4. Walk-start Partenza da Via Vecchia Santeramo, Gioia del Colle – Strada delle antiche tufare. I partecipanti, accompagnati da una voce narrante, potranno addentrarsi all’interno delle antiche cave di tufo. Nel Medioevo questi siti erano utilizzati per l’estrazione della pietra calcarea con la quale erano edificate le strutture architettoniche dell’epoca, quali masserie e abitazioni di paese. Con la stessa calcarenite è stato realizzato il Castello Normanno Svevo di Gioia del Colle.
5. Sulle tracce dei muretti a secco… Il percorso prosegue lungo le strade di campagna che conducono verso l’altopiano della Murgia Barese, nelle vicinanze di Santeramo in Colle. Il tragitto è caratterizzato dalla presenza di tipici muretti a secco, che delimitano i singoli appezzamenti di terra e che sono contraddistinti dall’uso del tufo presente nel substrato.
6. …nellemasserie fortificate Durante il cammino, I visitatori sosteranno all’interno delle antiche masserie fortificate ubicate lungo la strada e dove potranno degustare specialità enogastronomiche, prodotte in loco. La maggior parte delle strutture è stata realizzata tra il XV e XVII secolo e rivela l’incessante utilizzo della pietra calcarea come unico materiale edilizio, poi ricoperto da calce bianca.
7. Pietra “Km zero” Sarà possibile notare, durante il percorso, come al variare della natura del paesaggio cambino anche i materiali utilizzati sia nei muretti a secco sia nelle masserie fortificate. Questo è attribuibile al fatto che in Puglia si tendeva a utilizzare per tutte le strutture architettoniche la pietra del sottosuolo a “km zero”.
8. Profilo geomorfologico del paesaggio Nel passaggio della linea di confine tra un profilo geomorfologico e l’altro, sarà possibile notare l’evoluzione geologica dell’area, risalente a circa 80 milioni di anni fa, con conseguente presenza di variazione di materiali presenti in loco. Questo aspetto è ben visibile percorrendo le campagne dove i muretti a secco sono stati realizzati con una pietra calcarea più consistente, detta “mazzaro”, che si sostituisce gradualmente all’uso malleabile del tufo.
9. Esperienza tattile La differenza tra le due pietre è percepibile non solo visivamente, ma anche attraverso l’esperienza tattile con cui si potrà sentire la friabilità del tufo e la compattezza del “mazzaro”, la ruvidità e l’irregolarità della composizione del tufo a fronte della levigatezza e omogeneità del “mazzaro”. Gli elementi geologici che maggiormente attireranno la curiosità del visitatore sono rappresentati dagli ammassi rocciosi che "intrappolano" i gusci fossili e dalle suggestive gravine.
10. Alla “raccolta” delle specie erboree Nel Parco sono comprese 923 specie erboreetra cui il timo arbustivo, il timo spinosetto, la salvia argentea e neofite quali lo zafferano di Thomas, il cipollaccio della Basilicata, l'aglio moscato, l’asparago selvatico, il finocchietto, le cosiddette “cicorielle” e l'asfodelo mediterraneo. Tra la flora rupestre assai ricorrente è il Kummel di Grecia, la campanula pugliese ed il fiordaliso garganico. Le specie di alberi più diffuse nell'area sono il fragno, il leccio e la roverella. I partecipanti saranno accompagnati alla scoperta di queste specie erboree, molte delle quali commestibili ed elementi primari della tipica cucina appulo-lucana.
11. Walk-stop A metà del cammino è prevista una cena e un pernottamento presso una delle masserie fortificate, dove sarà possibile utilizzare le erbe raccolte per la preparazione di un piatto tipico con l’aiuto delle “massaie” del posto.
12. Birdwatching Durante l’itinerario si avrà occasione di fare birdwatching, sempre guidati dalla voce della guida: si potrebbero incontrare il falco grillaio, il capovaccaio, che è il più piccolo avvoltoio europeo, la poiana ed il nibbio reale. Tra i sentieri ci si potrà imbattere in volpi,istrici, faine, tassi e ricci e tra i rettili il biacco, il cervone, la vipera comune e qualche esemplare di colubro leopardino. Infine, lungo la vegetazione che costeggia i corsi d'acqua delle gravine, sarà possibile ascoltare il canto dell'usignolo di fiume e dello scricciolo.
13. Grotte , gravine, forre, grottini È prevista una visita agli ambienti rupestri, avvicinandosi a Matera e al territorio circostante, dove la natura carsica dei luoghi, la presenza delle gravine e delle lame, il ritorno ad un paesaggio geologico ricco di tufo hanno favorito l’azione della natura sui luoghi e l’azione dell’uomo sugli stessi per lo sviluppo dell’ habitat rupestre. Le tipologie insediative sono di tipo naturale, antropico e misto e constano di strutture abitative, di chiese, di industrie del vino e dell’olio, di magazzini. Uno scenario suggestivo in cui immergersi per abitare quegli stessi luoghi che i nostri avi hanno vissuto a diretto contatto con la natura e nel rispetto della stessa!