4. Veneto Sviluppo mette a disposizione delle piccole e medie imprese venete – in particolare delle imprese aventi sede e/o stabilimento nel territorio veneto - uno strumento di partecipazione al capitale di rischio per favorirne lo sviluppo e la crescita. Lo strumento è un Patrimonio Destinato (ai sensi dell’art. 2447-bis del Codice Civile) agli interventi nel capitale di rischio, in grado di fungere da catalizzatore per ulteriori risorse messe a disposizione dalla Regione Veneto, da banche ed intermediari finanziari privati e da altri operatori. La scelta del patrimonio destinato, come uno degli strumenti di intervento nel private equity, rappresenta un’opzione tra le più flessibili in ragione di un iter semplificato di costituzione – specie per una società finanziaria – e per la sua duttilità che permette, tra l’altro, l’utilizzo delle risorse regionali espressamente previste dalla legge regionale 19/2004. Oltre a ciò, come sottolineato da Banca d Italia, “ il primo dichiarato obiettivo cui tende l’introduzione della figura dei patrimoni destinati è quello di evitare accorgimenti costosi come la costituzione di società ad hoc… ” poiché rispetto alla società il patrimonio destinato è “ un mezzo più agevole, meno costoso ed economicamente più efficiente ” .
5. Le criticità delle PMI Sottocapitalizzazione Necessità di innovazione dei prodotti/servizi offerti Il ricambio generazionale La necessità di sviluppo quali/quantitativo Basilea 2: miglioramento del rating Gli obiettivi dello strumento Consolidamento e sviluppo delle imprese partecipate Creazione di valore e congruo ritorno degli investimenti Sviluppo dell’economia Veneta Stimolo all’innovazione di prodotto e di servizio I risultati per le società partecipate Miglioramento della “cultura” manageriale per affrontare contesti competitivi evoluti e/o internazionali Inserimento in un network di relazioni e contatti Recupero di capitale “paziente” necessario per la crescita e lo sviluppo Ottimizzazione della struttura finanziaria Sostegno all’avvio e allo sviluppo di progetti di imprese a carattere innovativo e/o ad alta tecnologia. Rafforzamento della capacità di investimento
6. Gli aspetti chiave dello strumento Durata: 10 anni (eventuale periodo di proroga, concordemente stabilito tra i soggetti che aderiscono all’iniziativa del Patrimonio, al fine di completare lo smobilizzo degli investimenti). Patrimonio a regime 30 milioni di €. Portafoglio partecipativo - 20% in operazioni di early stage; - 80% in operazioni di expansion capital. Tipo di interventi L’assunzione di partecipazioni avverrà solo nella forma di partecipazione ad aumenti di capitale. Imprese Target PMI, nella forma di società di capitale, operanti nel territorio Veneto, con importanti progetti imprenditoriali di sviluppo. Range Investimenti Minimo 500 mila € Massimo 3 milioni di € Durata investimenti Mediamente da 3 a 5 anni (eccezionalmente sino a 7 anni). Modalità di disinvestimento Riacquisto da parte dell’imprenditore originario, trade sale, IPO od altre soluzioni ad hoc collegate all’evoluzione dell’operazione. Rendimento previsto Con riguardo alle finalità del patrimonio si prevede un rendimento annuo per singola partecipazione dell’8%/10%.
7. Primo contatto Analisi preliminare Analisi approfondita Closing Processo di valutazione, acquisizione, gestione e dismissione delle partecipazioni Acquisizione della partecipazione Gestione della partecipazione Dismissione della partecipazione (riacquisto soci/imprenditore; vendita ad una società terza o ad un investitore istituzionale; quotazione; ecc.) Rendimento target 8%/10%
10. Le scelte di investimento si fondano anche sulla valutazione del valore strategico delle società obiettivo ed, in particolare, la loro capacità/attitudine a svolgere un ruolo sinergico nel quadro economico e produttivo regionale. Proprio per tale ragione, in accordo con la normativa e le best practices del settore (Basilea), ogni proposta di partecipazione viene attentamente valutata con un’analisi su più livelli e gradi di approfondimento. I risultati dell’analisi vengono poi sintetizzati in un modello di rating che assumerà valenza sia per la fase di decisione sul merito dell’investimento sia nella fase successiva, eventuale, di gestione della partecipazione.
11. Il rating è strutturato in tre aree: Rating “Proponente”. Si assegna un punteggio alla società target in base alla solidità di bilancio, all’adeguatezza struttura organizzativa, al track record dei managers ed ai risultati non solo economico/finanziari ottenuti . Rating “Progetto”. Si valutano gli aspetti riguardanti il progetto imprenditoriale quali: le prospettive di sviluppo economico/finanziario, le strategie del management , le modalità attraverso cui saranno perseguiti i risultati economici prefissati (marketing, nuovi mercati, acquisizioni, ecc.), il mercato di riferimento, il vantaggio competitivo del business e la capacità di difenderlo nonché tutti gli elementi specifici che emergeranno dalla due diligence , compresi i rischi potenziali dell’operazione. Rating “Operazione”. E’ assegnato un punteggio agli elementi significativi dell’operazione quali la liquidabilità dell’investimento, le ipotesi di rivalutazione dello stesso, se è proposto o supportato da soggetti o istituzioni particolari, se è un investimento in compartecipazione con altri soggetti, la possibilità di presenza qualificata nella governance e altri elementi rilevanti che emergono dall’iter valutativo. A ciascuna delle tre aree viene attribuito un peso (percentuale) che indica la maggiore o minore rilevanza del giudizio sull’area specifica. Il rating finale è espresso da una percentuale che indica il livello di bontà dell’operazione nel suo insieme: più alto è il valore percentuale migliore è la valutazione complessiva. E’ stata condotta, pertanto, un’analisi delle partecipazioni detenute finalizzata ad una razionalizzazione del portafoglio partecipativo (già in fase di realizzazione) che consenta di liberare risorse da investire in nuovi progetti
13. In accordo con le linee operative e strategiche regionali (sintetizzate nei documenti di sviluppo strategico e operativo: PER, PRS e DPEF), Veneto Sviluppo ha realizzato un progetto di sviluppo focalizzato sulle energie rinnovabili attraverso la propria partecipata Idreg Veneto. Il bilancio energetico, infatti, rivela, anche per la nostra Regione, quanto risulta caratterizzare l’intero paese ovvero la forte dipendenza dalle importazioni energetiche. La criticità rappresentata dalla dipendenza energetica dalle importazioni si manifesta con implicazioni sia sul piano della sicurezza degli approvvigionamenti, sia sul piano dell’economicità del fattore energia. Oggi la maggior parte dell’energia (80%) proviene da fonti fossili - ovvero carbone, gas e petrolio - ma sono sempre più diffuse le preoccupazioni per il carattere non sostenibile di queste forme di energia, il che mette in dubbio il loro impiego in una strategia energetica a lungo termine. Le preoccupazioni per il disordine sui mercati dei combustibili fossili e le fluttuazioni dei prezzi, nonché l’impatto ambientale negativo delle fonti energetiche fossili, inducono a privilegiare politiche energetiche sostenibili che includano lo sviluppo dell’offerta energetica rinnovabile.
14. La tecnologia delle energie rinnovabili assume varie forme. Oggi, l’opinione comune associa spesso l’energia rinnovabile all’elettricità prodotta sfruttando l’energia eolica, solare e geotermica ma la maggiore fonte di energia rinnovabile sfrutta una tecnologia ormai collaudata: la forza idrica. La forza idrica rappresenta più del 92% di tutta l’energia rinnovabile prodotta ma costituisce anche un’opzione per immagazzinare energia, ottimizzando così la produzione di elettricità. IDREG VENETO intende proprio partire dalla risorsa idrica, che per la naturale conformazione del territorio del Veneto rappresenta un elemento fondamentale, dalle concessioni in essere e dalle opportunità di realizzazione di impianti idroelettrici nel territorio per diventare una società che, su base regionale, promuova iniziative imprenditoriali nel campo della promozione delle fonti rinnovabili, del risparmio e dell’efficienza energetica , anche attraverso strutture operative già esistenti per la realizzazione di una rete di soggetti stabili e/o di progetto operanti nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. L’attuazione del progetto, peraltro, permette a Veneto Sviluppo di perseguire sia gli obiettivi regionali individuati nei documenti di programmazione citati sia l’obiettivo societario della progressiva riqualificazione e valorizzazione dell’attuale portafoglio partecipativo.
15. Particolare attenzione verrà riservata al risparmio e all’efficienza energetica. Uno studio commissionato qualche hanno fa dal Ministero dell’Ambiente ad una società di ricerca americana specializzata nel settore, si era concluso con la sorprendente affermazione che, qualora in Italia venissero applicate le migliori tecnologie disponibili nelle varie aeree di produzione e utilizzo dell’energia, si potrebbero ottenere gli stessi risultati applicativi con un risparmio di ben il 46% di energia primaria. Ciò significa che attraverso un’attenta gestione energetica potrebbe essere risparmiata quasi la metà dei combustibili ad oggi utilizzati. Oltre a ciò, il rispetto degli obiettivi di Kyoto rappresenta un argomento che, per mancanza di riferimenti tecnico gestionali e soprattutto finanziari, non ha nessuna o poca articolazione operativa pur avendo assunto, come paese Italia e come singole entità territoriali, degli impegni obbligatori. Per tali ragioni è prevista la realizzazione di una ESCO regionale (Energy Saving Company) per “guidare” le differenti iniziative sul territorio, nelle diverse forme di sfruttamento delle stesse energie rinnovabili (idroelettriche, fotovoltaiche e solari, geotermiche, eoliche, cogenerative etc.), e tutto l’ambito del risparmio energetico. Le Energy Service Company sono società che forniscono ai propri clienti servizi per il conseguimento del massimo risparmio energetico (saving) e della massima efficienza energetica (efficiency). Si può sinteticamente affermare che tali servizi sono finalizzati alla realizzazione di interventi di razionalizzazione del sistema di uso e di generazione locale dell’energia aventi per obiettivo la riduzione dei consumi e l’uso più efficiente dell'energia.
17. Con il supporto tecnico di VeronaFiere Interesse da parte di Fiera di Vicenza a partecipare ad un progetto concentrato sulla città di Venezia Obiettivo Creazione di un’unica Fiera Veneta Primi passi implementativi Ausilio per la creazione di un unico interlocutore fieristico per la città di Venezia, considerando la città lagunare una vetrina ideale del “made in Veneto” e un luogo di suggestione e di richiamo internazionale
19. Obiettivo Il progetto prevede la creazione di un veicolo finanziario (SGR), partecipato da Veneto Sviluppo, in grado di catalizzare risorse per favorire, ad esempio, processi di aggregazione (multiutilities). Possibili ambiti di intervento - Processi Aggregativi; - Settore Infrastrutture; - Operazioni di importo rilevante non realizzabili attraverso altri strumenti; - Strumento di secondo livello per replacement delle partecipazioni in portafoglio.