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PROGETTO DI COMPRESENZA
 FILOSOFIA-SCIENZE SOCIALI




  LICEO MAFFEO VEGIO – CLASSE 3 A
          a.s. 2011/2012
A Roma esiste “La casa internazionale delle Donne”
da cui è partita l’iniziativa di conoscere le donne a cui
sono intitolate le vie delle nostre città;
e perché sono così poche?
Il “gioco” è partito da un’insegnante romana,
Maria Pia Ercolini: un giorno, mentre scriveva la sua
“Passeggiata turistico-culturale alla scoperta di una
Roma delle donne” (Iacobelli, 2011), si è messa a
contare le strade che portavano un nome femminile.
Con le nostre docenti di Filosofia, Danila Baldo, e Scienze Sociali, Mariagrazia Borla,
abbiamo iniziato il percorso recandoci all’anagrafe dei nostri comuni di residenza,
richiedendo i nomi e i cognomi delle rispettive vie.
  È seguito uno scrupoloso lavoro di identificazione delle personalità femminili emerse
dalle nostre ricerche e una percentuale per ogni comune delle figure femminili rispetto a
quelle maschili nel totale delle vie.
  Nel nostro conteggio abbiamo considerato anche viali, corsi e piazze; nel caso di
percentuali con il valore decimale superiore al 0, 5 abbiamo approssimato per eccesso, nel
caso contrario per difetto.
  Le varie vie dedicate alle diverse figure della Madonna (Madonna Cappuccini, Madonna
dei Monti, Santa Maria, ecc…) le abbiamo considerate non un solo personaggio femminile,
ma tanti.
  Nel caso di vie dedicate ad ambedue i sessi (si pensi alla via dedicata ai Curie a Lodi), le
abbiamo conteggiate come dedicate sia a uomo che a donna e nel conteggio totale come
via unica.
  Lo scopo del nostro lavoro è essenzialmente il tentativo di sensibilizzare i comuni e i
residenti in essi della poca presenza femminile nella toponomastica, e non solo a livello
regionale, ma anche nazionale e naturalmente locale; la nostra proposta è quella di riuscire
a far dedicare più vie alle donne.
  Nel corso del lavoro, che ha occupato il pentamestre scolastico 2012, soprattutto nella
prime fasi, abbiamo riscontrato alcune difficoltà nel ricevere risposte dai comuni
interessati.
Alcuni comuni non ci hanno facilitato la ricerca poiché non hanno
precisato i nomi propri di persona, anche se noi lo avevamo chiesto
esplicitamente.

La ricerca della storia dei personaggi femminili si è verificata assai
 più complessa di quanto si pensasse; oltre a svolgere una ricerca su
 internet, per alcuni personaggi è stata necessaria un’indagine più
 approfondita negli archivi comunali.

Un’altra difficoltà, che incontriamo nell’aspetto propositivo, è
quella di rintracciare donne i cui meriti non sono mai stati
adeguatamente documentati, al contrario dei riconoscimenti
maschili.
TOPONOMASTICA
                FEMMINILE
         LE STRADE INTITOLATE A DONNE
              NELLA CITTA’ DI LODI
            con note biografiche e immagini
Ricerca effettuata e prodotta dalla classe 3F dell’Ist. Cazzulani
di Lodi con la guida dell’archivista Sara Fava, della giornalista
Laura De Benedetti e dell’insegnante Giordana Pavesi
Gli alunni della classe III F:
Bergomi Mirko, Bordiga Laura, Cappellini Marco,
   CatenioDavide, Cipolla Matteo, Coscia Thomas, Di
   Filippo Susanna, Ecobi Elia, Fallah Safa Peivand,
   Guidarini Irene, Ibrahim Dina, Issa Bilali, Lissandrello
   Marta, Lubinati Andrea, Macchi Luca, Malpartida
   Bernales Yoshua, Pastori Laura, Premoli Fabio, Raggi
   Omar, Sommariva Anthea, Stracchi Dario, Tomella
   Stefano, Travaini Mattia, Vagni Sara e Zecchini Simona
Solo il 9% delle vie di Lodi è intitolato a
 figure femminili. Su 499 strade, 197 sono
dedicate a persone: 180 riguardano uomini
      e solo 17 si riferiscono a donne.
Tra queste, 6 sono nomi di sante, anche se
       3 sono legate alla storia di Lodi.
Ecco le nostre protagoniste:
          Via Ada Negri
  Via Camilla Tavazzi Catenago
        Via Maria Cosway
       Via Carlotta Ferrari
      Via Flora dei Tresseni
     Via Anna Vertua Gentile
        Via Elisa Giambelli
    Via Giuseppina Strepponi
        Via Giannina Russ
     Via Pierre e Marie Curie
Piazzale Stefano e Angela Danelli
  Via Santa Francesca Cabrini
         Via Santa Savina
       Via Beata Lucrezia
      Via Maria Maddalena
    Via Santa Maria del Sole
          Via Incoronata
Savina
Milano 260-267 circa e 311/317 circa
              Santa

 Savina, nata a Milano dalla nobile famiglia dei
 Valeri, andò in sposa ad un nobile lodigiano.
 Rimasta presto vedova, si dedicò ad opere di
 carità, aiutando i cristiani perseguitati da
 Diocleziano. Savina fece seppellire nella propria
 casa, di nascosto, i corpi di Nabore e Felice,
 soldati cristiani decapitati a Laus Pompeia (oggi
 Lodi Vecchio) verso il 300-304. Cessata la
 persecuzione, Savina fece portare a Milano i resti
 dei corpi dei due martiri deponendoli nella
 cappella gentilizia dei Valeri. Al termine della sua
 vita colma di veglie e preghiere, Savina morì e fu
 sepolta accanto ai “suoi” martiri. Divenuta Santa,
 viene celebrata il 30 gennaio.
Lucrezia Cadamosto
              Lodi 1478-1545
     Beata (si celebra il 24 dicembre)
Lucrezia Cadamosto, costretta a stare a letto sin da
adolescente a causa di una malattia, divenne Terziaria
domenicana e fu simbolo di patimento e fede, svolgendo
attività di apostolato tra i più umili e distribuendo grazie
spirituali e materiali.
Francesca Saverio Cabrini
(Sant’Angelo Lodigiano, 1850 – Chicago, 1917)
       Santa - Patrona degli Emigranti
Nacque a Sant’Angelo Lodigiano da una famiglia cattolicissima, diplomata
  maestra elementare maturò la vocazione religiosa e prese i voti nel
  1874. Nel 1880 fondò a Codogno la Congregazione delle Missionarie del
  Sacro Cuore di Gesù e aggiunse al proprio nome il cognome Saverio,in
  onore di San Francesco Saverio,sacerdote missionario nell’Estremo
  Oriente. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli
  immigrati italiani; a New York aprì un orfanotrofio e una scuola gratuita
  nella Little Italy. Costruì asili, scuole, convitti per studentesse,
  orfanotrofi, case di riposo,ospedali e 80 istituti in altri 7 paesi del
  continente. Nel 1909 prese la cittadinanza americana. Fu la prima ad
  affrontare l’impegno missionario tradizionalmente prerogativa degli
  uomini e ad essere totalmente autonoma e non dipendente da una
  figura maschile. Promosse l’emancipazione delle capacità di iniziativa
  femminile.Francesca Cabrini valorizzo la religiosità femminile in modo
  moderno, ma adatto ai tempi in cui visse, facendo fronte a
  problematiche considerate ancora attuali per via dell’evento
  migratorio. E’ ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale.
  Morì a Chicago il 22 dicembre 1917; in seguito fu beatificata,
  canonizzata e dichiarata patrona degli emigranti.
Carlotta Ferrari
Lodi 27 gennaio 1830 – Bologna 22 novembre 1907
                  compositrice
             Nacque a Lodi e studiò canto e pianoforte sotto la
             guida di Giuseppina Strepponi. Con il maestro A.
             Mazzuccato Carlotta Ferrari si perfezionò in
             composizione. Autrice di alcuni brani da salotto, è
             conosciuta anche per le composizioni sacre e per i
             suoi drammi lirici. Nel 1867 ricevette da parte del
             vicario della Fabbriceria di Lodi l'incarico di
             comporre una Messa dal vivo per la festa patronale
             di S. Bassiano. Ormai dimenticata, morì, dopo una
             lunga malattia, a Bologna.
                                       
Giuseppina Strepponi
Lodi 8 settembre 1815 – Milano 14 Novembre 1897
                cantante soprano

             Giuseppina Strepponi nacque a Lodi da una famiglia
             di musicisti. Studiò come soprano al Conservatorio di
             Milano e    debuttò    ad Adria nel  dicembre    1834
             in Chiara di Rosembergh. Cominciò a frequentare il
             compositore Giuseppe Verdi, rimasto vedovo della
             prima moglie, interpretando alcune sue opere. Con
             lui convisse dal 1848 al 1859, quando si sposarono.
             La salute malferma le impedì di proseguire la
             carriera di cantante. Quando morì, venne sepolta
             insieme a Verdi nell'oratorio della Casa di riposo per
             Artisti di Milano.
Giannina Cerri Russ
                   Lodi, 1873- Milano, 1951
                         cantante lirica




Nata a Lodi, studiò canto e pianoforte
al conservatorio di Milano.
Cantò in tutto il mondo, nei maggiori
teatri, interpretando un vasto
repertorio che spaziava da Mozart a
Verdi.
Anna Vertua Gentile
          Dongo 30/05/1845 Lodi 23/11/1926
                      scrittrice




              Lapide commemorativa posta a Lodi, in via De Lemene

Nata a Dongo (Como) il 30 maggio 1845, esordì come scrittrice a 23 anni
con "Letture giovanili per fanciulle". Oltre a collaborare con alcune riviste,
scrisse numerosi romanzi, per lo più di genere rosa o rivolti ai ragazzi. Morì
il 23 novembre 1926 e venne sepolta nel cimitero di Codogno, dove le sono
stati intitolati una scuola e un premio letterario.
Ada Negri
Lodi 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945
                   scrittrice
           Ada Negri nacque a Lodi il 3 febbraio del 1870. Grazie ai
           sacrifici materni poté frequentare la Scuola Normale
           Femminile di Lodi, ottenendo il diploma di insegnante
           elementare. Il suo primo impiego fu al Collegio
           Femminile di Codogno (Lo), nel 1887. Sposata nel 1896
           con l’industriale Giovanni Ghirlanda ebbe due figlie:
           Bianca, ispiratrice di molte poesie, e Vittoria, che morì
           a un mese di vita. Proprio questi accadimenti portano la
           Negri    a   rendere    sempre     più   introspettive e
           autobiografiche le proprie liriche, a partire dalla
           raccolta Maternità (1904). Nel 1918 pubblicò Orazioni,
           raccolta di patriottiche odi alla patria che segnarono il
           suo avvicinamento alle posizioni mussoliniane (nel 1931
           fu insignita del Premio Mussolini per la carriera; nel
           1940 fu la prima donna membro dell'Accademia d'Italia);
           queste ultime le costarono, in seguito, anni di oblio.
           Morì nel 1945 e fu sepolta nel Famedio di Milano. Il 3
           aprile 1976 la sua tomba venne traslata nell'antica
           Chiesa di San Francesco a Lodi, che aveva frequentato
           e a cui aveva dedicato più versi
Marie Skłodowska Curie
   Polonia, 1867 – Francia, 1934
             scienziata
Nacque a Varsavia in Polonia, da una famiglia cattolica molto
  numerosa.Marie decise di studiare fisica, a dispetto del fatto che
  questa scelta fosse inizialmente assai osteggiata: l'idea che una donna
  potesse intraprendere la carriera scientifica era inconcepibile per quel
  tempo. Poiché l'università di Varsavia era interdetta alle donne, si
  trasferì in Francia per studiare alla Sorbona, lavorando per pagarsi gli
  studi. A Parigi incontrò Pierre Curie, professore della scuola di Fisica,
  che sposò. I due coniugi scoprirono due nuovi elementi chimici, il radio
  e il polonio. Comprese che la radioattività è un fenomeno atomico. Per
  queste scoperte scientifiche, nel 1903 ricevette, insieme al marito e al
  professore Henri Becquerel, il premio Nobel per la fisica.
Dopo la tragica morte del marito avvenuta nel 1906, Marie Curie continuò a
  lavorare nel suo laboratorio, venne chiamata alla cattedra della
  Sorbonne (la stessa che era stata del marito) e riuscì a isolare il polonio
  puro e il radio puro. Per questo successo, nel 1911, venne insignita con
  il premio Nobel per la chimica. I coniugi Curie anzichè trarre profitto
  dalle loro scoperte, donarono all'umanità i risultati della loro ricerca,
  senza pretendere mai nulla in cambio. Durante la Prima Guerra
  mondiale Marie Curie si è recata al fronte per assistere i feriti e inventò
  le famose Petit Curie, delle automobili attrezzate con apparecchiature a
  raggi X. Nel 1912 fondò l'Institut du Radium, che diresse fino al 1932,
  quando la direzione passò alla figlia. Oggi chiamato Institut Curie, è
  tuttora un'importante istituzione scientifica per la ricerca sul cancro.
Marie Curie, morì il 4 luglio del 1934 di anemia perniciosa, in conseguenza
  della lunga esposizione alle sostanze radioattive.
Maria Hadfield in Cosway
Firenze, 11 giugno 1760 – Lodi, 5 gennaio 1838
              artista ed educatrice
            Maria Luisa Caterina Cecilia Hadfield è stata una
            artista ed educatrice inglese. Nata a Firenze da padre
            inglese e madre italiana, si trasferì a Londra nel 1779 e
            sposò William Richard Cosway, famoso miniaturista del
            principe di Galles. Nel 1796 muore, a soli sei anni, la
            figlia Luisa Paolina Angelica e la Cosway si trasferisce
            a Maleo, nel Lodigiano, dalla sorella Bettina. Dal 1803
            al 1812 fonda il suo primo collegio a Lione. Trasferitasi
            a Lodi, con l'aiuto di Francesco Melzi d'Eril, duca di
            Lodi, ristruttura il convento dei frati Minimi e apre, il 18
            febbraio 1812, una nuova scuola per ragazze,
            conosciuta poi come il Collegio delle Dame Inglesi. Le
            sue convinzioni pedagogiche, che si rifanno alle teorie
            di Jean-Jacques Rousseau e Johann Heinrich
            Pestalozzi, sono inclini a valorizzare le disposizioni
            naturali e il talento di ciascuna fanciulla.
Elisa Giambelli
                 Busto Arsizio,1863- Lodi,1940
                          educatrice
                                                               Nacque a Busto Arsizio da
                                                               Giuseppa        Stazza       ed
                                                               Alessandro Giambelli che,
                                                               per     diversi    anni,     fu
                                                               direttore    della      Scuola
                                                               normale femminile di Lodi.
                                                               Fu    nominata       direttrice
                                                               dell’Orfanotrofio femminile
                                                               nel 1895 e mantenne la
                                                               carica per 45 anni, stimata
                                                               ed amata dai superiori e
                                                               dalle orfane. A termine
                                                               carriera le fu conferita la
      Foto di gruppo (da Archivio Storico Lodigiano)           medaglia d’oro. Collocata a
dell’Orfanotrofio Femminil con la direttrice Elisa Giambelli   riposo continuò a vivere, in
                                                               separato      appartamento,
                                                               presso          l’Orfanotrofio
                                                               femminile. Morì a Lodi il 26
                                                               dicembre 1940.
Flora De Tresseni
                          1250-1350 circa
                           benefattrice
Appartenente ad una delle maggiori famiglie guelfe di Lodi. Sposò Antonio
Fissiraga, signore di Lodi, capo dei guelfi in Lombardia.
La famiglia di Flora era vicina alla spiritualità francescana, la madre,
infatti,Lodigiana de Palatini, aveva ideato la costruzione di un grande
monastero francescano femminile da dedicare a Santa Chiara.
Antonio Fissiraga, sposando Flora de Tresseni, ereditò dalla suocera e dalla
moglie l’idea della nuova fondazione francescana, che avrebbe portato a
termine il 5 novembre 1303, quando papa Benedetto XI diede la sua
approvazione alla nascita in Lodi di un monastero per le Clarisse.
Ad Antonio Fissiraga e alla moglie Flora de Tresseni va assegnato anche il
merito della costruzione del Tempio di San Francesco in Lodi: la chiesa fu
edificata nella seconda metà del Duecento.
Camilla Tavazzi Catenago
                           1600 circa
                          benefattrice
Nel 1662 il Comune, in virtù di un lascito della nobildonna Camilla
Tavazzi Catenago (indicata anche come Cavenago), apre la scuola di
Grammatica minore, di Grammatica maggiore e di Umanità.
Angela Maria Pugni in Danelli
               Mortara,1902-Lodi,1987
                    benefattrice
  Nata a Mortara in provincia di Pavia nel 1902. Il 18 marzo del
    1926 partorì la piccola Anna Teresa che morì il 25 aprile
    dello stesso anno di gastroenterite come indicato sul
    certificato di morte. In realtà sembra che la piccola fosse
    affetta da qualche disabilità e ciò giustifica la profonda
    sensibilità della donna nei confronti dell’handicap. Alla sua
    morte,infatti, volle che il suo patrimonio e le sue proprietà
    servissero alla creazione di un'istituzione che si occupasse
    di aiutare le persone con disabilità. La fondazione intitolata
    ad Angela Pugni e al marito Stefano Danelli fu istituita nel
    1989 e ha sede nel centro di Lodi, in via Biancardi dove la
    coppia ha vissuto. In via Paolo Gorini è invece ubicato il
    Centro Residenziale Danelli per le persone affette da gravi
    handicap e impossibilitate all’accudimento in famiglia
    mentre in zona Sant’ Alberto,nella via titolata alla coppia, è
    attivo il Centro Riabilitativo Polivalente.
Donne Lodigiane e non
   Giovanna Boccalini Barcellona
           Francesca Costa
           Gugelloni Teresa
           Nella Giacomelli
   Ghisalberti Rachele in Cesaris
             Maria Grossi
          Luisa Mazzini Folli
      Maddalena Casali Mirotti
       Anna Paolina Passaglia
      Dina Clavena di Codogno
Alfonsa Rosa Maria Morini in Strada
           Elena Cazzulani
   Cristina Trivulzio di Belgioioso
          Maria Montessori
            Alma Sabatini
        Artemisia Gentileschi
            Grazia Deledda
Giovanna Boccalini
              Barcellona
                 Lodi 1901 – Milano 1991
                   Esponente politica

Nata a Lodi, comunista, sposò un perseguitato politico e lo seguì al
confino.
Durante la Resistenza fu tra le fondatrici del giornale clandestino Noi
Donne; dopo la Liberazione ricoprì la carica di
assessore all’Assistenza (1946-1947) e successivamente di consigliere
del Comune di Milano (1947-1949).
Morì a Milano.
Francesca Costa
                       Lodi 1939 – 1961
                           Ginnasta

Nata a Lodi, gareggiò con i colori della società Fanfulla, distinguendosi
nelle gare con gli attrezzi.
Quarta ai campionati assoluti del 1959,
partecipò nello stesso anno all’incontro Italia-Svezia e nel 1960 alle
Olimpiadi di Roma.
Morì in un incidente automobilistico.
Gugelloni Teresa
                     Lodi 1838 – 1895
                        Educatrice

Nel 1863 istituì a Lodi una scuola infantile femminile. Nel suo
istituto s’insegnava scolasticamente a leggere, scrivere e contare.
 L’istituzione operò per 25 anni accogliendo in media 20 bambini
l’anno.
Nella Giacomelli
                      Lodi 1873 – 1949
                     Anarchica pacifista
  E’ compagna di classe di Ada Negri. Tra il 1892 e il 1897 insegna nel
comasco e nel varesotto, e aderisce al Partito socialista, collaborando alla
rivista La Vita internazionale e al giornale socialista di Lodi Sorgete!, in cui
difende la causa dell'emancipazione femminile e dei diritti delle lavoratrici.
Pochi anni dopo il suo passaggio all'anarchismo. Insofferente del
conformismo e delle tradizioni, nel 1894 abbandona la casa familiare per
divergenze con la madre e, nel 1897 si licenzia e si trasferisce a Milano. In
prossimità della guerra, e dopo gli eventi insurrezionali della settimana
rossa, con lo pseudonimo "Petit Jardin", critica le posizioni guerrafondaie di
alcuni anarchici ed esprime sui giornali Volontà e Abbasso la guerra! le sue
posizioni di pacifismo intransigente, che rifiuta la difesa della "patria" anche
in caso di invasione straniera. E’ arrestata nel 1916 a causa di un tentativo
dimostrativo antimilitarista. L’intercettazione di una sua lettera e di un
manifesto antimilitarista, le costa il rimpatrio a Lodi e la diffida ad ogni
forma di propaganda contro la guerra. Fu arrestata nel 1928 nell’ambito
dell’inchiesta sull’attentato a Mussolini e fu rilasciata grazie all’intervento
dell’amica Ada Negri, ma tenuta sotto stretta osservazione per tutto il
periodo fascista. Nel dopoguerra si ritirò a Rivoltella del Garda dove muore
nel 1949.
Ghisalberti Rachele in Cesaris
                   Lodi 1896 – Cremona 1970
                         Assistenzialista
Nasce a Lodi ma si trasferisce a Cremona nel 1905.
Si laurea in Scienze naturali a Pavia, ma interrompe la carriera scientifica e
didattica per il matrimonio con il chimico Marcello Cesaris; dopo il matrimonio
si trasferisce a Rho e successivamente a Melegnano. Antifascista, nel 1943 si
schiera con la Resistenza, aderendo al Pli. Dal 1945 al 1950 è presidente
dell’Ente comunale di assistenza e patronessa e ispettrice dell’asilo infantile.
Presiede la scuola media comunale fino al 1959.
Ottiene diversi riconoscimenti per la propria attività, tra cui la medaglia d’oro
del Comune di Melegnano. Muore a Cremona.
Le partigiane:

Maria Grossi            di Tavazzano, staffetta partigiana e
modella di Ettore Archinti;
Luisa Mazzini Folli              di Lodi, deportata nel
campo di Ravensburg da cui è fortunatamente tornata;
Maddalena Casali Mirotti                       di
Casalpusterlengo, staffetta partigiana;
Anna Paolina Passaglia                      di San Colombano
al Lambro;
Dina Clavena                di Codogno, salita in montagna con
il fratello partecipò alla battaglia di Megolo.
Elena Cazzulani
  Lodi 1920 – 2007
  Scrittrice- storica
   Elena Cazzulani nacque a Lodi nel 1920. Essa era
   nipote del famoso Francesco Cazzulani, il fondatore
   del "Collegio Cazzulani.
   Era figlia di Giovanni Cazzulani, ultimo direttore del
   collegio, in seguito alle dimissioni di Francesco.
    Quando suo padre morì l'edificio venne dato in
   mano al comune che decise di utilizzarlo come sede
   della scuola di Avviamento Professionale, oggi è la
   sede dell’Istituto Comprensivo Francesco Cazzulani.
   Elena non continuò a dirigere l'istituto, ma diede il
   suo contributo scrivendo il libro “Il collegio
   Cazzulani" nel 1988.
   Divenne famosa pubblicando romanzi come "Il muro
   sul ponte" (1983) o "Il cielo comincia dal suolo"
   (1996).
   Scrive biografie come quelle di Cristina di Belgioioso
   (1982), Vittoria Manzoni (1986) e Mary Hadfield
   Cosway(1989).
Artemisia Gentileschi
   Roma 1593 - Napoli 1653
          pittrice




           autoritratto
Nasce a Roma nel 1593 dal pittore Orazio Lomi
Gentileschi, sin da bambina dimostrò grande abilità
con la pittura anche se non poté frequentare scuole
d’arte, precluse alle donne, bensì solo imparare nella
bottega del padre, pittore caravaggesco.
A 18 anni subisce uno stupro da parte del pittore
Agostino Tassi che però, già coniugato, non la sposa.
 La vicenda finisce in Tribunale: lei accetta la tortura
(lo schiacciamento dei pollici) per raccontare la
crudezza dell’atto, lui subisce una lieve condanna.
Artemisia per lo scandalo è costretta a sposare
l’artista Pierantonio Stiattesi e si trasferisce a
Firenze. Il successo di Artemisia come pittrice
continua a crescere e lei lavora ancora a Roma, poi a
Venezia e infine a Napoli, dove si stabilisce
definitivamente, a parte una parentesi per assistere il
padre morente a Londra e per lavorare per la corte di
Carlo I.
Muore a Napoli, città colpita dalla peste, nel 1653.
Cristina Trivulzio di
     Belgioioso
1808-1871 epatriota e scrittrice si sposò
      Patriota scrittrice italiana, a sedici anni
       con il principe Emilio Borbiano di Belgioioso d'Este.
       Fu tra le protagoniste femminili del Risorgimento.
       Accolse prima in Svizzera e poi in Francia gli esuli
       politici. Fondò giornali, partecipò allo sbarco di
       Napoli e si impegnò nella cura dei feriti durante
       l’assedio di Roma. Dopo un viaggio in oriente scrisse
       “Storie della casa di Savoia”. Dopo essersi separata
       dal marito si trasferì in Svizzera, soccorrendo i
       profughi lombardi e finanziando la spedizione dei
       Savoia (1834). Tornata per un breve periodo in Italia,
       fu ben presto esiliata a Parigi, dove accolse nella sua
       casa i patrioti italiani. Grazie a questa donna e al suo
       salotto, diventato famoso, i patrioti riuscivano ad
       incontrare diversi personaggi illustri, tra i quali il
       principe Luigi Napoleone. A Parigi fondò il giornale la
       Gazzetta italiana. Nel 1848 sbarcò a Napoli e, dopo
       aver raccolto un gruppo di volontari, si recò a Milano
       dove sostenne, anche con la fondazione di giornali, la
       causa della fusione col Piemonte. Quando nel 1849
       Roma fu assediata, si impegnò nella cura dei feriti.
Maria Montessori
      1870-1952
     pedagogista
Pedagogista ed educatrice italiana, prima donna in Italia a
conseguire la laurea in medicina; dopo studi universitari si dedicò
alla cura dei bambini con problemi psichici, convincendosi che con il
trattamento educativo otteneva maggiori risultati che con l'uso di
cure mediche tradizionali. Nel 1906 fondò la Casa dei bambini e
l'attività educativa, destinata ai figli delle famiglie operaie del
quartiere di san Lorenzo a Roma. 
Ostile al fascismo lasciò l'Italia nel 1936 e seguì il fiorire delle
scuole montessoriane. Il momento decisivo dell’ intuizione fu capire
che il metodo usato sui diversamente abili ha effetti stimolanti
anche nell’educazione di bambini normali. Caratteristica della
scuola montessoriana è un ambiente fatto su misura del fanciullo,
anche nei particolari dell'arredamento. Invece sul piano didattico il
metodo Montessori è stato messo in discussione per il carattere
artificioso dei materiali e l'uso troppo rigido del loro impiego.
Nonostante ciò, il metodo montessoriano è tuttora largamente molto
diffuso, in particolare all'estero. 
Grazia Deledda
Nuoro 1871 – Roma 1936
       scrittrice
Maria Grazia Cosima Deledda nasce a Nuoro nel
1871. Il padre assume un precettore privato per
farle proseguire gli studi.
Inizia a scrivere giovanissima, pubblica la sua
prima novella”Nell’azzurro” a quindici anni,
quindi altri racconti nella rivista femminile
«Ultima moda».
Il suo primo romanzo “Fior di Sardegna” esce nel
1892.
Trasferitasi a Roma continua a scrivere e la sua
fama cresce, in Italia e all’estero, grazie ad una
serie di romanzi ed opere teatrali. Molte sue
opere divennero film o sceneggiati televisivi: da
“Cenere”, nel 1916, fu tratto un film interpretato
da Eleonora Duse.
Nel 1926 riceve il Nobel per la letteratura. Il suo
romanzo autobiografico, “Cosima”, esce nel
1937, ad un anno dalla morte, avvenuta a Roma il
15 agosto 1936.
Alfonsa (Alfonsina) Rosa Maria Morini
                    Strada
      Castelfranco Emilia 1891 – Milano 1959
                     ciclista
              Nasce il 16 marzo 1891 in una famiglia di contadini,
              che osteggia la sua passione per la bicicletta: lei fa
              la sarta ma intanto vince numerose gare di paese.
               Ad incoraggiarla, invece, è il marito, Luigi Strada
              che per le nozze le regala una bicicletta da corsa.
              Insieme si trasferiscono a Milano dove lei può
              allenarsi. Nel 1924 partecipa, prima ed unica donna,
              al Giro d’Italia: viene iscritta col nome di Strada
              Alfosin in modo tale che si scopre della sua
              presenza solo pochi giorni prima della partenza.
              Squalificata in una tappa, le viene consentito di
              completare comunque il Giro. Sarà tra i 30 corridori,
              sui 90 partiti, che arriveranno a Milano, meta finale.
                 Negli anni successivi le viene proibita la
              partecipazione al Giro d’Italia. Alfonsina partecipa
              comunque a competizioni in Europa e in Italia
              vincendo in totale 36 corse contro i colleghi maschi.
              Apre poi un negozio di vendita e riparazione di
              biciclette a Milano.
              Muore in un incidente stradale con la sua Moto
              Guzzi nel 1959 a 68 anni.
Alma Sabatini
Roma,1922 - Roma, 1988
 Linguista – Femminista
Nasce a Roma il 6 settembre 1922 e muore a Roma il 12 aprile
1988 in un incidente stradale nel quale resta ucciso anche il marito
Robert Braun. Insegnante d’inglese si ritira presto dalla scuola per
dedicarsi al femminismo.
Militante nel Partito Radicale e dal 1969 nel Comitato direttivo
della LID è fra le fondatrici del Movimento di Liberazione della
donna e poi del Collettivo di lotta femminista.
Alla manifestazione dell’ 8 marzo 1972 a Roma viene picchiata dalla
polizia che carica i manifestanti. Partecipa attivamente a molti
congressi internazionali e a un tour di conferenze mantenendo
legami fra il femminismo italiano e quello europeo ed americano.
 La lotta per la legge sull’aborto, per il nuovo diritto di famiglia, per
la legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale la vedono
sempre in prima fila.
Pubblica nel 1986 Raccomandazioni per un uso non sessista della
lingua italiana edito dalla Commissione Nazionale di Parità fra
uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di cui
fa parte e nel 1987, “Il sessismo nella lingua italiana “. Ancor oggi
le “Raccomandazioni” (presenti sul sito del Ministero delle Pari
Opportunità) si rivelano un vero e proprio vocabolario di traduzione
dal maschile al femminile in nome della parità, in cui la Sabatini
denuncia la falsa 'neutralità' del maschile nella lingua italiana,
suggerendo come correggere gli stereotipi di genere più diffusi nel
linguaggio che negano, di fatto, la presenza delle donne nel mondo,
con ripercussioni tutt'altro che linguistiche.
COMUNE             NUMERO     NUMERO       NUMERO     PERCENTUALE
                        TOTALE   PERSONAGGI   PERSONAGGI     DONNE VS
                          VIE     MASCHILI     FEMMINILI      UOMINI
SAN MARTINO IN STRADA     43         36           5            12%

  CASALPUSTERLENGO        282        164          8            5%

SAN ZENONE AL LAMBRO      70         33           3            8%

        ZELO              94         60           2            3,%

     MELEGNANO            166        87           5            5%

       PAULLO             135        82           7            9%

      COMAZZO             49         24           1            4%

      MERLINO             34         12           1            8%

SAN GIULIANO MILANESE     292        129          1            1%

 CERVIGNANO D’ADDA        49          9           1            10%

        LODI              499        180          19           10%

 VIZZOLO PREDABISSI       28         16           0            0%

OSPEDALETTO LODIGIANO     29          9           2            18%

   SAN COLOMBANO          116        63           5            7%

      DRESANO             65         20           1            5%

      S. ANGELO           250        126          8            6%

     CRESPIATICA          44         21           4            16%

     MONTANASO            45         43           2            4%
Quali donne?
  SAN MARTINO         Santa Francesca CABRINI -Felicita MONICO
                      Maria MONTESSORI- Ada NEGRI-
                      Madre TERESA di Calcutta
CASALPUSTERLENGO      Santa Francesca CABRINI- Madonna CAPPUCCINI –
                      Anna FRANK -Maria LANZARINI BERNABEI -
                      Marianna MORO – Corinna POLENGHI – Giuditta
                      ROVIDA DRAGONI


   SAN ZENONE         Santa Francesca CABRINI- Maria Grazia DELEDDA -
                      Ada NEGRI


      ZELO            Santa CATERINA- Ada NEGRI


   MELEGNANO          Giuseppina BIGGIOGGERO -Santa Francesca
                      CABRINI - Franca MORVILLO -Ada NEGRI -Sofia
                      PREDABISSI

    PAULLO            Rosa ACERBI -Maria AUSILIATRICE -Rosa BOSCHI-
                      Santa Francesca CABRINI -Maria MARGOTTI -Santa
                      Maria MAZZARELLO -Santa Maria IN PRATELLO


    COMAZZO           Madre Gertrude COMMENSOLI-LAVAGNA
MERLINO           Santa Francesca CABRINI

SAN GIULIANO MILANESE   Ada NEGRI

 CERVIGNANO D’ADDA      Ada NEGRI

OSPEDALETTO LODIGIANO   Ada NEGRI – Madre TERESA di Calcutta

   SAN COLOMBANO        Principessa Maddalena BELGIOIOSO - Caterina
                        BIANCHI – Madonna DEI MONTI- Ada NEGRI -
                        Serafina
SAN GIULIANO MILANESE   Ada NEGRI

        LODI            Santa Francesca CABRINI- Maria COSWAV - Angela
                        DANELLI - Carlotta FERRARI -Elisa GIAMBELLI –
                        INCORONATA- Franca LOCATELLI -Beata LUCREZIA –
                        Maria MADDALENA - Ada NEGRI -DELLE ORFANE
                        -Giannina RUSS- Santa SAVINA - Maria SKŁODOWSKA
                        (Madame Curie)- Santa Maria DEL SOLE- Giuseppina
                        STREPPONI – Camilla TAVAZZI CATTANARO- Flora DEI
                        TRESSENI – Anna VERTUA GENTILE

      DRESANO           Madre TERESA di Calcutta

  SANT’ANGELO LOD.      Maria ALONI CONCORDATI – Santa Francesca CABRINI
                        – Ester MANZONI – Santa MARIA -Santa MARIA
                        REGINA - Lina MINESTRA – SEMENZA - Madre TERESA
                        di Calcutta
     CRESPIATICA        Angela MINESTRA – Maria MONTESSORI- Ada NEGRI
                        Madre TERESA di Calcutta
Ada Negri: 11                         Principessa Maddalena Belgioioso: 1
Santa Francesca Cabrini: 6            Serafina: 1
Madre Teresa di Calcutta: 5           Madonna Dei Monti: 1
Maria Montessori:2                    Beata Lucrezia: 1
Felicita Monico: 1                    Maria Cosway :1
Madonna Cappuccini:1                  Maria Skodowska (Madame Curie):1
Santa Chiara: 1                       Angela Danelli :1
Marianna Moro: 1                      Carlotta Ferrari: 1
Maria Lanzarini Bernabei: 1           Flora dei Tresseni:1
Anna Frank: 1                         Anna Vertua Gentile:1
Corinna Polenghi: 1                   Elisa Giambelli: 1
Giuditta Rovida Dragoni: 1            Maria Maddalena: 1
Maria Grazia Deledda: 1               Santa Maria del Sole:1
Santa Caterina: 1                     Santa Savina:1
Sofia Predabissi: 1                   Giuseppina Strepponi:1
Giuseppina Biggioggero: 1             Giannina Russ:1
Franca Morvillo: 1                    Camilla Tavazzi Cattanaro: 1
Santa Maria in Pratello: 1            Delle Orfane: 1
Santa Maria Mazzarello: 1             Incoronata : 1
Rosa Acerbi: 1                        Santa Maria: 1
Rosa Boschi: 1                        Santa Maria Regina: 1
Maria Margotti: 1                     Maria Aloni Concordati: 1
Maria Ausiliatrice: 1                 Semenza: 1
Madre Gertrude Comensoli-Lavagna: 1   Ester Manzoni: 1
Caterina Bianchi: 1                   Lina Minestra: 1
                                      Angela Minestra: 1
Santa Maria in Pratello

  Con questo nome viene ricordato il miracolo avvenuto attorno
  alle metà del XIII secolo. Il racconto di tale miracolo è questo:
  una immagine di Maria Santissima, in atto di nutrire il suo caro
  bambino, stava dipinta sul muricciolo attiguo a una casupola.
  Una fanciulla di nome Maria, sordomuta dalla nascita,
  sull'esempio delle compagne, s’inginocchiava davanti a
  quell'effigie. Con la mente, non potendo con la parola, esponeva
  le sue angosce e pregava. Un giorno, avendo pregato più
  devotamente del solito, contemplando estatica la sacra
  immagine, vide con sorpresa la Vergine Maria porre il braccio
  sopra il suo capo e dirle dolcemente: “Va’ da tua madre e dille
  che la Madonna ti ha fatto la grazia”. E così lei fece. La madre,
  stupefatta, a sentire la figlia parlare chiaramente, a gran voce
  chiamò le vicine e a tutte rese nota la grazia che sua figlia aveva
  ricevuto.

Fonte: www.parrocchiadipaullo.it
MARIANNA MORO

Nata ad Alba il 30 giugno del 1840 dai coniugi Torta,
esercenti di un caffè nell’antica Piazza Vittorio Emanuele,
esordì a 15 anni nella compagnia Robotti – Vestri
recitando in lingua italiana. Entrò poi a far parte della
compagnia piemontese di Giovanni Toselli iniziando a
recitare nella lingua piemontese tutti i capolavori di quel
teatro affermandosi ben presto come la migliore
interprete nei personaggi femminili protagonisti.
Interpretò fra gli altri l’opera di Vittorio Bersezio “Miserie
d’Monssù Travet” e fu la prima interprete di Madama
Traver; avendo sposato Angelo Moro-Lin, filodrammatico
veneto, rotto il sodalizio con Toselli, si spostò a Venezia
dove divenne una delle maggiori interpreti del teatro
Goldoniano. Morì improvvisamente a Verona il 19 giugno
del 1879.
Sofia Bisi Albini
 (Milano 1856-1919)
 Scrittrice, pubblicista,
 femminista.
Dopo le superiori, frequentate a
 milano inizia un’attività che la
 porta a dirigere la “ Rivista per
 signorine” e “ Vita femminile
 italiana”.
La donna da lei ipotizzata, deve
 avere coraggio, forza d’animo ed
 essere dedita all’attività sociale.
Scrive romanzi, racconti e
 novelle; diventa collaboratrice
 del giornale “Il corriere della
 sera”.
Rosina Ferrario

 (Milano 1888-1949) Prima
 donna pilota d’ aeroplano.
Il primo tentativo di decollo
 fallisce ma non le impedisce
 di continuare ad allenarsi, e
 nel 1914 Rosina si offre
 come Crocerossina aerea
 per trasportare i feriti, ma il
 ministero della guerra
 rifiuta la sua proposta.
Nel 1921 si sposa e
 abbandona il volo.
Ersilia Bronzini Majno

(Milano 1859-1933) Una delle più
attive protagoniste del movimento
di emancipazione femminile
italiano.
La sua prima esperienze di
volontariato comincia a Milano
nella guardia ostetrica gratuita,
rivolta alle madri illegittime.
Grazie alla sua campagna per
raccogliere fondi si può offrire alle
future madri un contributo in
denaro.
Decide di dar vita a un’associazione
che possa unire le donne e
prepararle alla consapevolezza dei
propri diritti, nel 1899 nasce a
Milano “L’Unione femminile” di cui
lei è presidente. Dopo la morte
della figlia Mariuccia fonda “
L’Asilo Mariuccia”: opera di
assistenza all’infanzia per la tutela
dei bambini.
Adelaide Coari

(Milano 1881-1966)
Appena ventenne comincia la sua
esperienza di insegnamento in
una scuola pubblica rurale, e
collabora al periodico “Il
catechista cattolico”.
Fonda il settimanale “La donna”,
la rivista “Pensiero e azione”.
Fu protagonista della prima
battaglia del femminismo
cattolico italiano per il diritto di
voto alle donne, per la tutela e
il riscatto del lavoro delle donne a
partire dalle operaie e per
l’istruzione-cultura femminile.
Questo progetto mi ha particolarmente interessato in quanto è un argomento su cui ho
 raramente riflettuto.
Non avevo mai fatto caso alla minoranza delle vie intitolate a donne rispetto a quelle
 intitolate a figure maschili.
Dopo aver ricevuto la lista delle vie nel mio comune,ho notato che molte delle donne a cui
 le vie erano intitolate erano per lo più donne che si sono fatte conoscere in ambito
 religioso e scientifico.
E’ stato interessante svolgere queste attività di ricerca,perché non è una cosa di cui tutti si
 occupano,e poi ho scoperto l’esistenza di alcune vie che prima non avevo mai sentito
 nominare.
E’ molto importante “fare pressioni su ogni singolo territorio – come dichiara il nuovo sito
 internet dedicato alla Toponomastica femminile – affinché strade, piazze, giardini e luoghi
 urbani in senso lato, siano dedicati alle donne per compensare l'evidente sessismo che
 caratterizza l'attuale odonomastica (branca della toponomastica)”.
I sindaci di qualche paese avevano già notato questa ‘discriminazione’ e avevano già
 avuto l’idea di intitolare delle vie a delle donne, appunto.
Credo che questa sia una possibilità per farlo ancora meglio,e per dimostrare quanto
 comunque il genere femminile sia stato di fondamentale importanza per l’umanità.
Non avevo mai notato la minoranza delle vie intitolate ad esse nel mio paese.
Mi sono trovata coinvolta ed entusiasta del mio lavoro e di tutto il progetto in generale.


                                                                              Francesca Baldo
Questo progetto mi ha sorpreso e coinvolto particolarmente, in quanto non mi
ero mai soffermata sul sempre minore numero di vie intitolate a donne, questo
mi ha interessato sempre di più ogni lezione che passava e, dopo aver
consegnato la lettera di richiesta dell’elenco delle vie nella sede del comune di
San Zenone al Lambro, ho aspettato con sempre maggiore interesse la risposta.
Una volta arrivata la risposta con l’elenco delle vie mi sono subito messa al
lavoro per fare un “sondaggio” riguardo a quante vie sono femminili rispetto a
quante sono maschili. L’esito della ricerca ha riscontrato soltanto 3 vie dedicate a
donne su 70 totali e 33 a uomini, questo è stato particolarmente demoralizzante
in quanto le donne che hanno compiuto qualcosa di importante sono sempre
meno valorizzate rispetto agli uomini.
Lo trovo ingiusto, e questo mi ha spronato ad andare avanti nel progetto,
sperando che i sindaci dei nostri paesi diano più spazio a questa minoranza delle
vie.
Il progetto ha proseguito con ricerche in archivi e abbiamo scoperto che non
sono poi così poche le donne che hanno compiuto qualcosa di significativo ma
poche di loro sono state elogiate con vie a loro dedicate. Lo spirito di classe ci ha
unito in questa ricerca ed essendo quasi tutte donne abbiamo compreso e preso
molto a cuore questo progetto.
                                                                    Gabriella Frisone
INVITO A:

• Entrare nella pagina facebook di TOPONOMASTICA
  FEMMINILE

• Collaborare come docenti nella scuola, scambiandoci
  materiali ed esperienze

• Per chi fosse interessata/o a ricevere, anche via mail,
  dei materiali, mi può contattare:
                 danila.baldo@virgilio.it

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Toponomastica presentazione finale

  • 1.
  • 2. PROGETTO DI COMPRESENZA FILOSOFIA-SCIENZE SOCIALI LICEO MAFFEO VEGIO – CLASSE 3 A a.s. 2011/2012
  • 3.
  • 4. A Roma esiste “La casa internazionale delle Donne” da cui è partita l’iniziativa di conoscere le donne a cui sono intitolate le vie delle nostre città; e perché sono così poche? Il “gioco” è partito da un’insegnante romana, Maria Pia Ercolini: un giorno, mentre scriveva la sua “Passeggiata turistico-culturale alla scoperta di una Roma delle donne” (Iacobelli, 2011), si è messa a contare le strade che portavano un nome femminile.
  • 5.
  • 6. Con le nostre docenti di Filosofia, Danila Baldo, e Scienze Sociali, Mariagrazia Borla, abbiamo iniziato il percorso recandoci all’anagrafe dei nostri comuni di residenza, richiedendo i nomi e i cognomi delle rispettive vie. È seguito uno scrupoloso lavoro di identificazione delle personalità femminili emerse dalle nostre ricerche e una percentuale per ogni comune delle figure femminili rispetto a quelle maschili nel totale delle vie. Nel nostro conteggio abbiamo considerato anche viali, corsi e piazze; nel caso di percentuali con il valore decimale superiore al 0, 5 abbiamo approssimato per eccesso, nel caso contrario per difetto. Le varie vie dedicate alle diverse figure della Madonna (Madonna Cappuccini, Madonna dei Monti, Santa Maria, ecc…) le abbiamo considerate non un solo personaggio femminile, ma tanti. Nel caso di vie dedicate ad ambedue i sessi (si pensi alla via dedicata ai Curie a Lodi), le abbiamo conteggiate come dedicate sia a uomo che a donna e nel conteggio totale come via unica. Lo scopo del nostro lavoro è essenzialmente il tentativo di sensibilizzare i comuni e i residenti in essi della poca presenza femminile nella toponomastica, e non solo a livello regionale, ma anche nazionale e naturalmente locale; la nostra proposta è quella di riuscire a far dedicare più vie alle donne. Nel corso del lavoro, che ha occupato il pentamestre scolastico 2012, soprattutto nella prime fasi, abbiamo riscontrato alcune difficoltà nel ricevere risposte dai comuni interessati.
  • 7.
  • 8. Alcuni comuni non ci hanno facilitato la ricerca poiché non hanno precisato i nomi propri di persona, anche se noi lo avevamo chiesto esplicitamente. La ricerca della storia dei personaggi femminili si è verificata assai più complessa di quanto si pensasse; oltre a svolgere una ricerca su internet, per alcuni personaggi è stata necessaria un’indagine più approfondita negli archivi comunali. Un’altra difficoltà, che incontriamo nell’aspetto propositivo, è quella di rintracciare donne i cui meriti non sono mai stati adeguatamente documentati, al contrario dei riconoscimenti maschili.
  • 9. TOPONOMASTICA FEMMINILE LE STRADE INTITOLATE A DONNE NELLA CITTA’ DI LODI con note biografiche e immagini Ricerca effettuata e prodotta dalla classe 3F dell’Ist. Cazzulani di Lodi con la guida dell’archivista Sara Fava, della giornalista Laura De Benedetti e dell’insegnante Giordana Pavesi
  • 10. Gli alunni della classe III F: Bergomi Mirko, Bordiga Laura, Cappellini Marco, CatenioDavide, Cipolla Matteo, Coscia Thomas, Di Filippo Susanna, Ecobi Elia, Fallah Safa Peivand, Guidarini Irene, Ibrahim Dina, Issa Bilali, Lissandrello Marta, Lubinati Andrea, Macchi Luca, Malpartida Bernales Yoshua, Pastori Laura, Premoli Fabio, Raggi Omar, Sommariva Anthea, Stracchi Dario, Tomella Stefano, Travaini Mattia, Vagni Sara e Zecchini Simona
  • 11. Solo il 9% delle vie di Lodi è intitolato a figure femminili. Su 499 strade, 197 sono dedicate a persone: 180 riguardano uomini e solo 17 si riferiscono a donne. Tra queste, 6 sono nomi di sante, anche se 3 sono legate alla storia di Lodi.
  • 12. Ecco le nostre protagoniste: Via Ada Negri Via Camilla Tavazzi Catenago Via Maria Cosway Via Carlotta Ferrari Via Flora dei Tresseni Via Anna Vertua Gentile Via Elisa Giambelli Via Giuseppina Strepponi Via Giannina Russ Via Pierre e Marie Curie Piazzale Stefano e Angela Danelli Via Santa Francesca Cabrini Via Santa Savina Via Beata Lucrezia Via Maria Maddalena Via Santa Maria del Sole Via Incoronata
  • 13.
  • 14. Savina Milano 260-267 circa e 311/317 circa Santa Savina, nata a Milano dalla nobile famiglia dei Valeri, andò in sposa ad un nobile lodigiano. Rimasta presto vedova, si dedicò ad opere di carità, aiutando i cristiani perseguitati da Diocleziano. Savina fece seppellire nella propria casa, di nascosto, i corpi di Nabore e Felice, soldati cristiani decapitati a Laus Pompeia (oggi Lodi Vecchio) verso il 300-304. Cessata la persecuzione, Savina fece portare a Milano i resti dei corpi dei due martiri deponendoli nella cappella gentilizia dei Valeri. Al termine della sua vita colma di veglie e preghiere, Savina morì e fu sepolta accanto ai “suoi” martiri. Divenuta Santa, viene celebrata il 30 gennaio.
  • 15. Lucrezia Cadamosto Lodi 1478-1545 Beata (si celebra il 24 dicembre) Lucrezia Cadamosto, costretta a stare a letto sin da adolescente a causa di una malattia, divenne Terziaria domenicana e fu simbolo di patimento e fede, svolgendo attività di apostolato tra i più umili e distribuendo grazie spirituali e materiali.
  • 16. Francesca Saverio Cabrini (Sant’Angelo Lodigiano, 1850 – Chicago, 1917) Santa - Patrona degli Emigranti
  • 17. Nacque a Sant’Angelo Lodigiano da una famiglia cattolicissima, diplomata maestra elementare maturò la vocazione religiosa e prese i voti nel 1874. Nel 1880 fondò a Codogno la Congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e aggiunse al proprio nome il cognome Saverio,in onore di San Francesco Saverio,sacerdote missionario nell’Estremo Oriente. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli immigrati italiani; a New York aprì un orfanotrofio e una scuola gratuita nella Little Italy. Costruì asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo,ospedali e 80 istituti in altri 7 paesi del continente. Nel 1909 prese la cittadinanza americana. Fu la prima ad affrontare l’impegno missionario tradizionalmente prerogativa degli uomini e ad essere totalmente autonoma e non dipendente da una figura maschile. Promosse l’emancipazione delle capacità di iniziativa femminile.Francesca Cabrini valorizzo la religiosità femminile in modo moderno, ma adatto ai tempi in cui visse, facendo fronte a problematiche considerate ancora attuali per via dell’evento migratorio. E’ ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale. Morì a Chicago il 22 dicembre 1917; in seguito fu beatificata, canonizzata e dichiarata patrona degli emigranti.
  • 18.
  • 19. Carlotta Ferrari Lodi 27 gennaio 1830 – Bologna 22 novembre 1907 compositrice Nacque a Lodi e studiò canto e pianoforte sotto la guida di Giuseppina Strepponi. Con il maestro A. Mazzuccato Carlotta Ferrari si perfezionò in composizione. Autrice di alcuni brani da salotto, è conosciuta anche per le composizioni sacre e per i suoi drammi lirici. Nel 1867 ricevette da parte del vicario della Fabbriceria di Lodi l'incarico di comporre una Messa dal vivo per la festa patronale di S. Bassiano. Ormai dimenticata, morì, dopo una lunga malattia, a Bologna.  
  • 20. Giuseppina Strepponi Lodi 8 settembre 1815 – Milano 14 Novembre 1897 cantante soprano Giuseppina Strepponi nacque a Lodi da una famiglia di musicisti. Studiò come soprano al Conservatorio di Milano e debuttò ad Adria nel dicembre 1834 in Chiara di Rosembergh. Cominciò a frequentare il compositore Giuseppe Verdi, rimasto vedovo della prima moglie, interpretando alcune sue opere. Con lui convisse dal 1848 al 1859, quando si sposarono. La salute malferma le impedì di proseguire la carriera di cantante. Quando morì, venne sepolta insieme a Verdi nell'oratorio della Casa di riposo per Artisti di Milano.
  • 21. Giannina Cerri Russ Lodi, 1873- Milano, 1951 cantante lirica Nata a Lodi, studiò canto e pianoforte al conservatorio di Milano. Cantò in tutto il mondo, nei maggiori teatri, interpretando un vasto repertorio che spaziava da Mozart a Verdi.
  • 22.
  • 23. Anna Vertua Gentile Dongo 30/05/1845 Lodi 23/11/1926 scrittrice Lapide commemorativa posta a Lodi, in via De Lemene Nata a Dongo (Como) il 30 maggio 1845, esordì come scrittrice a 23 anni con "Letture giovanili per fanciulle". Oltre a collaborare con alcune riviste, scrisse numerosi romanzi, per lo più di genere rosa o rivolti ai ragazzi. Morì il 23 novembre 1926 e venne sepolta nel cimitero di Codogno, dove le sono stati intitolati una scuola e un premio letterario.
  • 24. Ada Negri Lodi 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945 scrittrice Ada Negri nacque a Lodi il 3 febbraio del 1870. Grazie ai sacrifici materni poté frequentare la Scuola Normale Femminile di Lodi, ottenendo il diploma di insegnante elementare. Il suo primo impiego fu al Collegio Femminile di Codogno (Lo), nel 1887. Sposata nel 1896 con l’industriale Giovanni Ghirlanda ebbe due figlie: Bianca, ispiratrice di molte poesie, e Vittoria, che morì a un mese di vita. Proprio questi accadimenti portano la Negri a rendere sempre più introspettive e autobiografiche le proprie liriche, a partire dalla raccolta Maternità (1904). Nel 1918 pubblicò Orazioni, raccolta di patriottiche odi alla patria che segnarono il suo avvicinamento alle posizioni mussoliniane (nel 1931 fu insignita del Premio Mussolini per la carriera; nel 1940 fu la prima donna membro dell'Accademia d'Italia); queste ultime le costarono, in seguito, anni di oblio. Morì nel 1945 e fu sepolta nel Famedio di Milano. Il 3 aprile 1976 la sua tomba venne traslata nell'antica Chiesa di San Francesco a Lodi, che aveva frequentato e a cui aveva dedicato più versi
  • 25.
  • 26. Marie Skłodowska Curie Polonia, 1867 – Francia, 1934 scienziata
  • 27. Nacque a Varsavia in Polonia, da una famiglia cattolica molto numerosa.Marie decise di studiare fisica, a dispetto del fatto che questa scelta fosse inizialmente assai osteggiata: l'idea che una donna potesse intraprendere la carriera scientifica era inconcepibile per quel tempo. Poiché l'università di Varsavia era interdetta alle donne, si trasferì in Francia per studiare alla Sorbona, lavorando per pagarsi gli studi. A Parigi incontrò Pierre Curie, professore della scuola di Fisica, che sposò. I due coniugi scoprirono due nuovi elementi chimici, il radio e il polonio. Comprese che la radioattività è un fenomeno atomico. Per queste scoperte scientifiche, nel 1903 ricevette, insieme al marito e al professore Henri Becquerel, il premio Nobel per la fisica. Dopo la tragica morte del marito avvenuta nel 1906, Marie Curie continuò a lavorare nel suo laboratorio, venne chiamata alla cattedra della Sorbonne (la stessa che era stata del marito) e riuscì a isolare il polonio puro e il radio puro. Per questo successo, nel 1911, venne insignita con il premio Nobel per la chimica. I coniugi Curie anzichè trarre profitto dalle loro scoperte, donarono all'umanità i risultati della loro ricerca, senza pretendere mai nulla in cambio. Durante la Prima Guerra mondiale Marie Curie si è recata al fronte per assistere i feriti e inventò le famose Petit Curie, delle automobili attrezzate con apparecchiature a raggi X. Nel 1912 fondò l'Institut du Radium, che diresse fino al 1932, quando la direzione passò alla figlia. Oggi chiamato Institut Curie, è tuttora un'importante istituzione scientifica per la ricerca sul cancro. Marie Curie, morì il 4 luglio del 1934 di anemia perniciosa, in conseguenza della lunga esposizione alle sostanze radioattive.
  • 28.
  • 29. Maria Hadfield in Cosway Firenze, 11 giugno 1760 – Lodi, 5 gennaio 1838 artista ed educatrice Maria Luisa Caterina Cecilia Hadfield è stata una artista ed educatrice inglese. Nata a Firenze da padre inglese e madre italiana, si trasferì a Londra nel 1779 e sposò William Richard Cosway, famoso miniaturista del principe di Galles. Nel 1796 muore, a soli sei anni, la figlia Luisa Paolina Angelica e la Cosway si trasferisce a Maleo, nel Lodigiano, dalla sorella Bettina. Dal 1803 al 1812 fonda il suo primo collegio a Lione. Trasferitasi a Lodi, con l'aiuto di Francesco Melzi d'Eril, duca di Lodi, ristruttura il convento dei frati Minimi e apre, il 18 febbraio 1812, una nuova scuola per ragazze, conosciuta poi come il Collegio delle Dame Inglesi. Le sue convinzioni pedagogiche, che si rifanno alle teorie di Jean-Jacques Rousseau e Johann Heinrich Pestalozzi, sono inclini a valorizzare le disposizioni naturali e il talento di ciascuna fanciulla.
  • 30. Elisa Giambelli Busto Arsizio,1863- Lodi,1940 educatrice Nacque a Busto Arsizio da Giuseppa Stazza ed Alessandro Giambelli che, per diversi anni, fu direttore della Scuola normale femminile di Lodi. Fu nominata direttrice dell’Orfanotrofio femminile nel 1895 e mantenne la carica per 45 anni, stimata ed amata dai superiori e dalle orfane. A termine carriera le fu conferita la Foto di gruppo (da Archivio Storico Lodigiano) medaglia d’oro. Collocata a dell’Orfanotrofio Femminil con la direttrice Elisa Giambelli riposo continuò a vivere, in separato appartamento, presso l’Orfanotrofio femminile. Morì a Lodi il 26 dicembre 1940.
  • 31.
  • 32. Flora De Tresseni 1250-1350 circa benefattrice Appartenente ad una delle maggiori famiglie guelfe di Lodi. Sposò Antonio Fissiraga, signore di Lodi, capo dei guelfi in Lombardia. La famiglia di Flora era vicina alla spiritualità francescana, la madre, infatti,Lodigiana de Palatini, aveva ideato la costruzione di un grande monastero francescano femminile da dedicare a Santa Chiara. Antonio Fissiraga, sposando Flora de Tresseni, ereditò dalla suocera e dalla moglie l’idea della nuova fondazione francescana, che avrebbe portato a termine il 5 novembre 1303, quando papa Benedetto XI diede la sua approvazione alla nascita in Lodi di un monastero per le Clarisse. Ad Antonio Fissiraga e alla moglie Flora de Tresseni va assegnato anche il merito della costruzione del Tempio di San Francesco in Lodi: la chiesa fu edificata nella seconda metà del Duecento.
  • 33. Camilla Tavazzi Catenago 1600 circa benefattrice Nel 1662 il Comune, in virtù di un lascito della nobildonna Camilla Tavazzi Catenago (indicata anche come Cavenago), apre la scuola di Grammatica minore, di Grammatica maggiore e di Umanità.
  • 34. Angela Maria Pugni in Danelli Mortara,1902-Lodi,1987 benefattrice Nata a Mortara in provincia di Pavia nel 1902. Il 18 marzo del 1926 partorì la piccola Anna Teresa che morì il 25 aprile dello stesso anno di gastroenterite come indicato sul certificato di morte. In realtà sembra che la piccola fosse affetta da qualche disabilità e ciò giustifica la profonda sensibilità della donna nei confronti dell’handicap. Alla sua morte,infatti, volle che il suo patrimonio e le sue proprietà servissero alla creazione di un'istituzione che si occupasse di aiutare le persone con disabilità. La fondazione intitolata ad Angela Pugni e al marito Stefano Danelli fu istituita nel 1989 e ha sede nel centro di Lodi, in via Biancardi dove la coppia ha vissuto. In via Paolo Gorini è invece ubicato il Centro Residenziale Danelli per le persone affette da gravi handicap e impossibilitate all’accudimento in famiglia mentre in zona Sant’ Alberto,nella via titolata alla coppia, è attivo il Centro Riabilitativo Polivalente.
  • 35.
  • 36. Donne Lodigiane e non Giovanna Boccalini Barcellona Francesca Costa Gugelloni Teresa Nella Giacomelli Ghisalberti Rachele in Cesaris Maria Grossi Luisa Mazzini Folli Maddalena Casali Mirotti Anna Paolina Passaglia Dina Clavena di Codogno Alfonsa Rosa Maria Morini in Strada Elena Cazzulani Cristina Trivulzio di Belgioioso Maria Montessori Alma Sabatini Artemisia Gentileschi Grazia Deledda
  • 37. Giovanna Boccalini Barcellona Lodi 1901 – Milano 1991 Esponente politica Nata a Lodi, comunista, sposò un perseguitato politico e lo seguì al confino. Durante la Resistenza fu tra le fondatrici del giornale clandestino Noi Donne; dopo la Liberazione ricoprì la carica di assessore all’Assistenza (1946-1947) e successivamente di consigliere del Comune di Milano (1947-1949). Morì a Milano.
  • 38. Francesca Costa Lodi 1939 – 1961 Ginnasta Nata a Lodi, gareggiò con i colori della società Fanfulla, distinguendosi nelle gare con gli attrezzi. Quarta ai campionati assoluti del 1959, partecipò nello stesso anno all’incontro Italia-Svezia e nel 1960 alle Olimpiadi di Roma. Morì in un incidente automobilistico.
  • 39. Gugelloni Teresa Lodi 1838 – 1895 Educatrice Nel 1863 istituì a Lodi una scuola infantile femminile. Nel suo istituto s’insegnava scolasticamente a leggere, scrivere e contare. L’istituzione operò per 25 anni accogliendo in media 20 bambini l’anno.
  • 40. Nella Giacomelli Lodi 1873 – 1949 Anarchica pacifista E’ compagna di classe di Ada Negri. Tra il 1892 e il 1897 insegna nel comasco e nel varesotto, e aderisce al Partito socialista, collaborando alla rivista La Vita internazionale e al giornale socialista di Lodi Sorgete!, in cui difende la causa dell'emancipazione femminile e dei diritti delle lavoratrici. Pochi anni dopo il suo passaggio all'anarchismo. Insofferente del conformismo e delle tradizioni, nel 1894 abbandona la casa familiare per divergenze con la madre e, nel 1897 si licenzia e si trasferisce a Milano. In prossimità della guerra, e dopo gli eventi insurrezionali della settimana rossa, con lo pseudonimo "Petit Jardin", critica le posizioni guerrafondaie di alcuni anarchici ed esprime sui giornali Volontà e Abbasso la guerra! le sue posizioni di pacifismo intransigente, che rifiuta la difesa della "patria" anche in caso di invasione straniera. E’ arrestata nel 1916 a causa di un tentativo dimostrativo antimilitarista. L’intercettazione di una sua lettera e di un manifesto antimilitarista, le costa il rimpatrio a Lodi e la diffida ad ogni forma di propaganda contro la guerra. Fu arrestata nel 1928 nell’ambito dell’inchiesta sull’attentato a Mussolini e fu rilasciata grazie all’intervento dell’amica Ada Negri, ma tenuta sotto stretta osservazione per tutto il periodo fascista. Nel dopoguerra si ritirò a Rivoltella del Garda dove muore nel 1949.
  • 41. Ghisalberti Rachele in Cesaris Lodi 1896 – Cremona 1970 Assistenzialista Nasce a Lodi ma si trasferisce a Cremona nel 1905. Si laurea in Scienze naturali a Pavia, ma interrompe la carriera scientifica e didattica per il matrimonio con il chimico Marcello Cesaris; dopo il matrimonio si trasferisce a Rho e successivamente a Melegnano. Antifascista, nel 1943 si schiera con la Resistenza, aderendo al Pli. Dal 1945 al 1950 è presidente dell’Ente comunale di assistenza e patronessa e ispettrice dell’asilo infantile. Presiede la scuola media comunale fino al 1959. Ottiene diversi riconoscimenti per la propria attività, tra cui la medaglia d’oro del Comune di Melegnano. Muore a Cremona.
  • 42. Le partigiane: Maria Grossi di Tavazzano, staffetta partigiana e modella di Ettore Archinti; Luisa Mazzini Folli di Lodi, deportata nel campo di Ravensburg da cui è fortunatamente tornata; Maddalena Casali Mirotti di Casalpusterlengo, staffetta partigiana; Anna Paolina Passaglia di San Colombano al Lambro; Dina Clavena di Codogno, salita in montagna con il fratello partecipò alla battaglia di Megolo.
  • 43. Elena Cazzulani Lodi 1920 – 2007 Scrittrice- storica Elena Cazzulani nacque a Lodi nel 1920. Essa era nipote del famoso Francesco Cazzulani, il fondatore del "Collegio Cazzulani. Era figlia di Giovanni Cazzulani, ultimo direttore del collegio, in seguito alle dimissioni di Francesco. Quando suo padre morì l'edificio venne dato in mano al comune che decise di utilizzarlo come sede della scuola di Avviamento Professionale, oggi è la sede dell’Istituto Comprensivo Francesco Cazzulani. Elena non continuò a dirigere l'istituto, ma diede il suo contributo scrivendo il libro “Il collegio Cazzulani" nel 1988. Divenne famosa pubblicando romanzi come "Il muro sul ponte" (1983) o "Il cielo comincia dal suolo" (1996). Scrive biografie come quelle di Cristina di Belgioioso (1982), Vittoria Manzoni (1986) e Mary Hadfield Cosway(1989).
  • 44. Artemisia Gentileschi Roma 1593 - Napoli 1653 pittrice autoritratto
  • 45. Nasce a Roma nel 1593 dal pittore Orazio Lomi Gentileschi, sin da bambina dimostrò grande abilità con la pittura anche se non poté frequentare scuole d’arte, precluse alle donne, bensì solo imparare nella bottega del padre, pittore caravaggesco. A 18 anni subisce uno stupro da parte del pittore Agostino Tassi che però, già coniugato, non la sposa. La vicenda finisce in Tribunale: lei accetta la tortura (lo schiacciamento dei pollici) per raccontare la crudezza dell’atto, lui subisce una lieve condanna. Artemisia per lo scandalo è costretta a sposare l’artista Pierantonio Stiattesi e si trasferisce a Firenze. Il successo di Artemisia come pittrice continua a crescere e lei lavora ancora a Roma, poi a Venezia e infine a Napoli, dove si stabilisce definitivamente, a parte una parentesi per assistere il padre morente a Londra e per lavorare per la corte di Carlo I. Muore a Napoli, città colpita dalla peste, nel 1653.
  • 46. Cristina Trivulzio di Belgioioso 1808-1871 epatriota e scrittrice si sposò Patriota scrittrice italiana, a sedici anni con il principe Emilio Borbiano di Belgioioso d'Este. Fu tra le protagoniste femminili del Risorgimento. Accolse prima in Svizzera e poi in Francia gli esuli politici. Fondò giornali, partecipò allo sbarco di Napoli e si impegnò nella cura dei feriti durante l’assedio di Roma. Dopo un viaggio in oriente scrisse “Storie della casa di Savoia”. Dopo essersi separata dal marito si trasferì in Svizzera, soccorrendo i profughi lombardi e finanziando la spedizione dei Savoia (1834). Tornata per un breve periodo in Italia, fu ben presto esiliata a Parigi, dove accolse nella sua casa i patrioti italiani. Grazie a questa donna e al suo salotto, diventato famoso, i patrioti riuscivano ad incontrare diversi personaggi illustri, tra i quali il principe Luigi Napoleone. A Parigi fondò il giornale la Gazzetta italiana. Nel 1848 sbarcò a Napoli e, dopo aver raccolto un gruppo di volontari, si recò a Milano dove sostenne, anche con la fondazione di giornali, la causa della fusione col Piemonte. Quando nel 1849 Roma fu assediata, si impegnò nella cura dei feriti.
  • 47. Maria Montessori 1870-1952 pedagogista
  • 48. Pedagogista ed educatrice italiana, prima donna in Italia a conseguire la laurea in medicina; dopo studi universitari si dedicò alla cura dei bambini con problemi psichici, convincendosi che con il trattamento educativo otteneva maggiori risultati che con l'uso di cure mediche tradizionali. Nel 1906 fondò la Casa dei bambini e l'attività educativa, destinata ai figli delle famiglie operaie del quartiere di san Lorenzo a Roma.  Ostile al fascismo lasciò l'Italia nel 1936 e seguì il fiorire delle scuole montessoriane. Il momento decisivo dell’ intuizione fu capire che il metodo usato sui diversamente abili ha effetti stimolanti anche nell’educazione di bambini normali. Caratteristica della scuola montessoriana è un ambiente fatto su misura del fanciullo, anche nei particolari dell'arredamento. Invece sul piano didattico il metodo Montessori è stato messo in discussione per il carattere artificioso dei materiali e l'uso troppo rigido del loro impiego. Nonostante ciò, il metodo montessoriano è tuttora largamente molto diffuso, in particolare all'estero. 
  • 49. Grazia Deledda Nuoro 1871 – Roma 1936 scrittrice
  • 50. Maria Grazia Cosima Deledda nasce a Nuoro nel 1871. Il padre assume un precettore privato per farle proseguire gli studi. Inizia a scrivere giovanissima, pubblica la sua prima novella”Nell’azzurro” a quindici anni, quindi altri racconti nella rivista femminile «Ultima moda». Il suo primo romanzo “Fior di Sardegna” esce nel 1892. Trasferitasi a Roma continua a scrivere e la sua fama cresce, in Italia e all’estero, grazie ad una serie di romanzi ed opere teatrali. Molte sue opere divennero film o sceneggiati televisivi: da “Cenere”, nel 1916, fu tratto un film interpretato da Eleonora Duse. Nel 1926 riceve il Nobel per la letteratura. Il suo romanzo autobiografico, “Cosima”, esce nel 1937, ad un anno dalla morte, avvenuta a Roma il 15 agosto 1936.
  • 51. Alfonsa (Alfonsina) Rosa Maria Morini Strada Castelfranco Emilia 1891 – Milano 1959 ciclista Nasce il 16 marzo 1891 in una famiglia di contadini, che osteggia la sua passione per la bicicletta: lei fa la sarta ma intanto vince numerose gare di paese. Ad incoraggiarla, invece, è il marito, Luigi Strada che per le nozze le regala una bicicletta da corsa. Insieme si trasferiscono a Milano dove lei può allenarsi. Nel 1924 partecipa, prima ed unica donna, al Giro d’Italia: viene iscritta col nome di Strada Alfosin in modo tale che si scopre della sua presenza solo pochi giorni prima della partenza. Squalificata in una tappa, le viene consentito di completare comunque il Giro. Sarà tra i 30 corridori, sui 90 partiti, che arriveranno a Milano, meta finale. Negli anni successivi le viene proibita la partecipazione al Giro d’Italia. Alfonsina partecipa comunque a competizioni in Europa e in Italia vincendo in totale 36 corse contro i colleghi maschi. Apre poi un negozio di vendita e riparazione di biciclette a Milano. Muore in un incidente stradale con la sua Moto Guzzi nel 1959 a 68 anni.
  • 52. Alma Sabatini Roma,1922 - Roma, 1988 Linguista – Femminista
  • 53. Nasce a Roma il 6 settembre 1922 e muore a Roma il 12 aprile 1988 in un incidente stradale nel quale resta ucciso anche il marito Robert Braun. Insegnante d’inglese si ritira presto dalla scuola per dedicarsi al femminismo. Militante nel Partito Radicale e dal 1969 nel Comitato direttivo della LID è fra le fondatrici del Movimento di Liberazione della donna e poi del Collettivo di lotta femminista. Alla manifestazione dell’ 8 marzo 1972 a Roma viene picchiata dalla polizia che carica i manifestanti. Partecipa attivamente a molti congressi internazionali e a un tour di conferenze mantenendo legami fra il femminismo italiano e quello europeo ed americano. La lotta per la legge sull’aborto, per il nuovo diritto di famiglia, per la legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale la vedono sempre in prima fila. Pubblica nel 1986 Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana edito dalla Commissione Nazionale di Parità fra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di cui fa parte e nel 1987, “Il sessismo nella lingua italiana “. Ancor oggi le “Raccomandazioni” (presenti sul sito del Ministero delle Pari Opportunità) si rivelano un vero e proprio vocabolario di traduzione dal maschile al femminile in nome della parità, in cui la Sabatini denuncia la falsa 'neutralità' del maschile nella lingua italiana, suggerendo come correggere gli stereotipi di genere più diffusi nel linguaggio che negano, di fatto, la presenza delle donne nel mondo, con ripercussioni tutt'altro che linguistiche.
  • 54.
  • 55. COMUNE NUMERO NUMERO NUMERO PERCENTUALE TOTALE PERSONAGGI PERSONAGGI DONNE VS VIE MASCHILI FEMMINILI UOMINI SAN MARTINO IN STRADA 43 36 5 12% CASALPUSTERLENGO 282 164 8 5% SAN ZENONE AL LAMBRO 70 33 3 8% ZELO 94 60 2 3,% MELEGNANO 166 87 5 5% PAULLO 135 82 7 9% COMAZZO 49 24 1 4% MERLINO 34 12 1 8% SAN GIULIANO MILANESE 292 129 1 1% CERVIGNANO D’ADDA 49 9 1 10% LODI 499 180 19 10% VIZZOLO PREDABISSI 28 16 0 0% OSPEDALETTO LODIGIANO 29 9 2 18% SAN COLOMBANO 116 63 5 7% DRESANO 65 20 1 5% S. ANGELO 250 126 8 6% CRESPIATICA 44 21 4 16% MONTANASO 45 43 2 4%
  • 56. Quali donne? SAN MARTINO Santa Francesca CABRINI -Felicita MONICO Maria MONTESSORI- Ada NEGRI- Madre TERESA di Calcutta CASALPUSTERLENGO Santa Francesca CABRINI- Madonna CAPPUCCINI – Anna FRANK -Maria LANZARINI BERNABEI - Marianna MORO – Corinna POLENGHI – Giuditta ROVIDA DRAGONI SAN ZENONE Santa Francesca CABRINI- Maria Grazia DELEDDA - Ada NEGRI ZELO Santa CATERINA- Ada NEGRI MELEGNANO Giuseppina BIGGIOGGERO -Santa Francesca CABRINI - Franca MORVILLO -Ada NEGRI -Sofia PREDABISSI PAULLO Rosa ACERBI -Maria AUSILIATRICE -Rosa BOSCHI- Santa Francesca CABRINI -Maria MARGOTTI -Santa Maria MAZZARELLO -Santa Maria IN PRATELLO COMAZZO Madre Gertrude COMMENSOLI-LAVAGNA
  • 57. MERLINO Santa Francesca CABRINI SAN GIULIANO MILANESE Ada NEGRI CERVIGNANO D’ADDA Ada NEGRI OSPEDALETTO LODIGIANO Ada NEGRI – Madre TERESA di Calcutta SAN COLOMBANO Principessa Maddalena BELGIOIOSO - Caterina BIANCHI – Madonna DEI MONTI- Ada NEGRI - Serafina SAN GIULIANO MILANESE Ada NEGRI LODI Santa Francesca CABRINI- Maria COSWAV - Angela DANELLI - Carlotta FERRARI -Elisa GIAMBELLI – INCORONATA- Franca LOCATELLI -Beata LUCREZIA – Maria MADDALENA - Ada NEGRI -DELLE ORFANE -Giannina RUSS- Santa SAVINA - Maria SKŁODOWSKA (Madame Curie)- Santa Maria DEL SOLE- Giuseppina STREPPONI – Camilla TAVAZZI CATTANARO- Flora DEI TRESSENI – Anna VERTUA GENTILE DRESANO Madre TERESA di Calcutta SANT’ANGELO LOD. Maria ALONI CONCORDATI – Santa Francesca CABRINI – Ester MANZONI – Santa MARIA -Santa MARIA REGINA - Lina MINESTRA – SEMENZA - Madre TERESA di Calcutta CRESPIATICA Angela MINESTRA – Maria MONTESSORI- Ada NEGRI Madre TERESA di Calcutta
  • 58. Ada Negri: 11 Principessa Maddalena Belgioioso: 1 Santa Francesca Cabrini: 6 Serafina: 1 Madre Teresa di Calcutta: 5 Madonna Dei Monti: 1 Maria Montessori:2 Beata Lucrezia: 1 Felicita Monico: 1 Maria Cosway :1 Madonna Cappuccini:1 Maria Skodowska (Madame Curie):1 Santa Chiara: 1 Angela Danelli :1 Marianna Moro: 1 Carlotta Ferrari: 1 Maria Lanzarini Bernabei: 1 Flora dei Tresseni:1 Anna Frank: 1 Anna Vertua Gentile:1 Corinna Polenghi: 1 Elisa Giambelli: 1 Giuditta Rovida Dragoni: 1 Maria Maddalena: 1 Maria Grazia Deledda: 1 Santa Maria del Sole:1 Santa Caterina: 1 Santa Savina:1 Sofia Predabissi: 1 Giuseppina Strepponi:1 Giuseppina Biggioggero: 1 Giannina Russ:1 Franca Morvillo: 1 Camilla Tavazzi Cattanaro: 1 Santa Maria in Pratello: 1 Delle Orfane: 1 Santa Maria Mazzarello: 1 Incoronata : 1 Rosa Acerbi: 1 Santa Maria: 1 Rosa Boschi: 1 Santa Maria Regina: 1 Maria Margotti: 1 Maria Aloni Concordati: 1 Maria Ausiliatrice: 1 Semenza: 1 Madre Gertrude Comensoli-Lavagna: 1 Ester Manzoni: 1 Caterina Bianchi: 1 Lina Minestra: 1 Angela Minestra: 1
  • 59.
  • 60. Santa Maria in Pratello Con questo nome viene ricordato il miracolo avvenuto attorno alle metà del XIII secolo. Il racconto di tale miracolo è questo: una immagine di Maria Santissima, in atto di nutrire il suo caro bambino, stava dipinta sul muricciolo attiguo a una casupola. Una fanciulla di nome Maria, sordomuta dalla nascita, sull'esempio delle compagne, s’inginocchiava davanti a quell'effigie. Con la mente, non potendo con la parola, esponeva le sue angosce e pregava. Un giorno, avendo pregato più devotamente del solito, contemplando estatica la sacra immagine, vide con sorpresa la Vergine Maria porre il braccio sopra il suo capo e dirle dolcemente: “Va’ da tua madre e dille che la Madonna ti ha fatto la grazia”. E così lei fece. La madre, stupefatta, a sentire la figlia parlare chiaramente, a gran voce chiamò le vicine e a tutte rese nota la grazia che sua figlia aveva ricevuto. Fonte: www.parrocchiadipaullo.it
  • 61. MARIANNA MORO Nata ad Alba il 30 giugno del 1840 dai coniugi Torta, esercenti di un caffè nell’antica Piazza Vittorio Emanuele, esordì a 15 anni nella compagnia Robotti – Vestri recitando in lingua italiana. Entrò poi a far parte della compagnia piemontese di Giovanni Toselli iniziando a recitare nella lingua piemontese tutti i capolavori di quel teatro affermandosi ben presto come la migliore interprete nei personaggi femminili protagonisti. Interpretò fra gli altri l’opera di Vittorio Bersezio “Miserie d’Monssù Travet” e fu la prima interprete di Madama Traver; avendo sposato Angelo Moro-Lin, filodrammatico veneto, rotto il sodalizio con Toselli, si spostò a Venezia dove divenne una delle maggiori interpreti del teatro Goldoniano. Morì improvvisamente a Verona il 19 giugno del 1879.
  • 62.
  • 63. Sofia Bisi Albini (Milano 1856-1919) Scrittrice, pubblicista, femminista. Dopo le superiori, frequentate a milano inizia un’attività che la porta a dirigere la “ Rivista per signorine” e “ Vita femminile italiana”. La donna da lei ipotizzata, deve avere coraggio, forza d’animo ed essere dedita all’attività sociale. Scrive romanzi, racconti e novelle; diventa collaboratrice del giornale “Il corriere della sera”.
  • 64. Rosina Ferrario (Milano 1888-1949) Prima donna pilota d’ aeroplano. Il primo tentativo di decollo fallisce ma non le impedisce di continuare ad allenarsi, e nel 1914 Rosina si offre come Crocerossina aerea per trasportare i feriti, ma il ministero della guerra rifiuta la sua proposta. Nel 1921 si sposa e abbandona il volo.
  • 65. Ersilia Bronzini Majno (Milano 1859-1933) Una delle più attive protagoniste del movimento di emancipazione femminile italiano. La sua prima esperienze di volontariato comincia a Milano nella guardia ostetrica gratuita, rivolta alle madri illegittime. Grazie alla sua campagna per raccogliere fondi si può offrire alle future madri un contributo in denaro. Decide di dar vita a un’associazione che possa unire le donne e prepararle alla consapevolezza dei propri diritti, nel 1899 nasce a Milano “L’Unione femminile” di cui lei è presidente. Dopo la morte della figlia Mariuccia fonda “ L’Asilo Mariuccia”: opera di assistenza all’infanzia per la tutela dei bambini.
  • 66. Adelaide Coari (Milano 1881-1966) Appena ventenne comincia la sua esperienza di insegnamento in una scuola pubblica rurale, e collabora al periodico “Il catechista cattolico”. Fonda il settimanale “La donna”, la rivista “Pensiero e azione”. Fu protagonista della prima battaglia del femminismo cattolico italiano per il diritto di voto alle donne, per la tutela e il riscatto del lavoro delle donne a partire dalle operaie e per l’istruzione-cultura femminile.
  • 67.
  • 68. Questo progetto mi ha particolarmente interessato in quanto è un argomento su cui ho raramente riflettuto. Non avevo mai fatto caso alla minoranza delle vie intitolate a donne rispetto a quelle intitolate a figure maschili. Dopo aver ricevuto la lista delle vie nel mio comune,ho notato che molte delle donne a cui le vie erano intitolate erano per lo più donne che si sono fatte conoscere in ambito religioso e scientifico. E’ stato interessante svolgere queste attività di ricerca,perché non è una cosa di cui tutti si occupano,e poi ho scoperto l’esistenza di alcune vie che prima non avevo mai sentito nominare. E’ molto importante “fare pressioni su ogni singolo territorio – come dichiara il nuovo sito internet dedicato alla Toponomastica femminile – affinché strade, piazze, giardini e luoghi urbani in senso lato, siano dedicati alle donne per compensare l'evidente sessismo che caratterizza l'attuale odonomastica (branca della toponomastica)”. I sindaci di qualche paese avevano già notato questa ‘discriminazione’ e avevano già avuto l’idea di intitolare delle vie a delle donne, appunto. Credo che questa sia una possibilità per farlo ancora meglio,e per dimostrare quanto comunque il genere femminile sia stato di fondamentale importanza per l’umanità. Non avevo mai notato la minoranza delle vie intitolate ad esse nel mio paese. Mi sono trovata coinvolta ed entusiasta del mio lavoro e di tutto il progetto in generale. Francesca Baldo
  • 69. Questo progetto mi ha sorpreso e coinvolto particolarmente, in quanto non mi ero mai soffermata sul sempre minore numero di vie intitolate a donne, questo mi ha interessato sempre di più ogni lezione che passava e, dopo aver consegnato la lettera di richiesta dell’elenco delle vie nella sede del comune di San Zenone al Lambro, ho aspettato con sempre maggiore interesse la risposta. Una volta arrivata la risposta con l’elenco delle vie mi sono subito messa al lavoro per fare un “sondaggio” riguardo a quante vie sono femminili rispetto a quante sono maschili. L’esito della ricerca ha riscontrato soltanto 3 vie dedicate a donne su 70 totali e 33 a uomini, questo è stato particolarmente demoralizzante in quanto le donne che hanno compiuto qualcosa di importante sono sempre meno valorizzate rispetto agli uomini. Lo trovo ingiusto, e questo mi ha spronato ad andare avanti nel progetto, sperando che i sindaci dei nostri paesi diano più spazio a questa minoranza delle vie. Il progetto ha proseguito con ricerche in archivi e abbiamo scoperto che non sono poi così poche le donne che hanno compiuto qualcosa di significativo ma poche di loro sono state elogiate con vie a loro dedicate. Lo spirito di classe ci ha unito in questa ricerca ed essendo quasi tutte donne abbiamo compreso e preso molto a cuore questo progetto. Gabriella Frisone
  • 70.
  • 71. INVITO A: • Entrare nella pagina facebook di TOPONOMASTICA FEMMINILE • Collaborare come docenti nella scuola, scambiandoci materiali ed esperienze • Per chi fosse interessata/o a ricevere, anche via mail, dei materiali, mi può contattare: danila.baldo@virgilio.it