2. PROGETTO DI COMPRESENZA
FILOSOFIA-SCIENZE SOCIALI
LICEO MAFFEO VEGIO – CLASSE 3 A
a.s. 2011/2012
3.
4. A Roma esiste “La casa internazionale delle Donne”
da cui è partita l’iniziativa di conoscere le donne a cui
sono intitolate le vie delle nostre città;
e perché sono così poche?
Il “gioco” è partito da un’insegnante romana,
Maria Pia Ercolini: un giorno, mentre scriveva la sua
“Passeggiata turistico-culturale alla scoperta di una
Roma delle donne” (Iacobelli, 2011), si è messa a
contare le strade che portavano un nome femminile.
5.
6. Con le nostre docenti di Filosofia, Danila Baldo, e Scienze Sociali, Mariagrazia Borla,
abbiamo iniziato il percorso recandoci all’anagrafe dei nostri comuni di residenza,
richiedendo i nomi e i cognomi delle rispettive vie.
È seguito uno scrupoloso lavoro di identificazione delle personalità femminili emerse
dalle nostre ricerche e una percentuale per ogni comune delle figure femminili rispetto a
quelle maschili nel totale delle vie.
Nel nostro conteggio abbiamo considerato anche viali, corsi e piazze; nel caso di
percentuali con il valore decimale superiore al 0, 5 abbiamo approssimato per eccesso, nel
caso contrario per difetto.
Le varie vie dedicate alle diverse figure della Madonna (Madonna Cappuccini, Madonna
dei Monti, Santa Maria, ecc…) le abbiamo considerate non un solo personaggio femminile,
ma tanti.
Nel caso di vie dedicate ad ambedue i sessi (si pensi alla via dedicata ai Curie a Lodi), le
abbiamo conteggiate come dedicate sia a uomo che a donna e nel conteggio totale come
via unica.
Lo scopo del nostro lavoro è essenzialmente il tentativo di sensibilizzare i comuni e i
residenti in essi della poca presenza femminile nella toponomastica, e non solo a livello
regionale, ma anche nazionale e naturalmente locale; la nostra proposta è quella di riuscire
a far dedicare più vie alle donne.
Nel corso del lavoro, che ha occupato il pentamestre scolastico 2012, soprattutto nella
prime fasi, abbiamo riscontrato alcune difficoltà nel ricevere risposte dai comuni
interessati.
7.
8. Alcuni comuni non ci hanno facilitato la ricerca poiché non hanno
precisato i nomi propri di persona, anche se noi lo avevamo chiesto
esplicitamente.
La ricerca della storia dei personaggi femminili si è verificata assai
più complessa di quanto si pensasse; oltre a svolgere una ricerca su
internet, per alcuni personaggi è stata necessaria un’indagine più
approfondita negli archivi comunali.
Un’altra difficoltà, che incontriamo nell’aspetto propositivo, è
quella di rintracciare donne i cui meriti non sono mai stati
adeguatamente documentati, al contrario dei riconoscimenti
maschili.
9. TOPONOMASTICA
FEMMINILE
LE STRADE INTITOLATE A DONNE
NELLA CITTA’ DI LODI
con note biografiche e immagini
Ricerca effettuata e prodotta dalla classe 3F dell’Ist. Cazzulani
di Lodi con la guida dell’archivista Sara Fava, della giornalista
Laura De Benedetti e dell’insegnante Giordana Pavesi
10. Gli alunni della classe III F:
Bergomi Mirko, Bordiga Laura, Cappellini Marco,
CatenioDavide, Cipolla Matteo, Coscia Thomas, Di
Filippo Susanna, Ecobi Elia, Fallah Safa Peivand,
Guidarini Irene, Ibrahim Dina, Issa Bilali, Lissandrello
Marta, Lubinati Andrea, Macchi Luca, Malpartida
Bernales Yoshua, Pastori Laura, Premoli Fabio, Raggi
Omar, Sommariva Anthea, Stracchi Dario, Tomella
Stefano, Travaini Mattia, Vagni Sara e Zecchini Simona
11. Solo il 9% delle vie di Lodi è intitolato a
figure femminili. Su 499 strade, 197 sono
dedicate a persone: 180 riguardano uomini
e solo 17 si riferiscono a donne.
Tra queste, 6 sono nomi di sante, anche se
3 sono legate alla storia di Lodi.
12. Ecco le nostre protagoniste:
Via Ada Negri
Via Camilla Tavazzi Catenago
Via Maria Cosway
Via Carlotta Ferrari
Via Flora dei Tresseni
Via Anna Vertua Gentile
Via Elisa Giambelli
Via Giuseppina Strepponi
Via Giannina Russ
Via Pierre e Marie Curie
Piazzale Stefano e Angela Danelli
Via Santa Francesca Cabrini
Via Santa Savina
Via Beata Lucrezia
Via Maria Maddalena
Via Santa Maria del Sole
Via Incoronata
13.
14. Savina
Milano 260-267 circa e 311/317 circa
Santa
Savina, nata a Milano dalla nobile famiglia dei
Valeri, andò in sposa ad un nobile lodigiano.
Rimasta presto vedova, si dedicò ad opere di
carità, aiutando i cristiani perseguitati da
Diocleziano. Savina fece seppellire nella propria
casa, di nascosto, i corpi di Nabore e Felice,
soldati cristiani decapitati a Laus Pompeia (oggi
Lodi Vecchio) verso il 300-304. Cessata la
persecuzione, Savina fece portare a Milano i resti
dei corpi dei due martiri deponendoli nella
cappella gentilizia dei Valeri. Al termine della sua
vita colma di veglie e preghiere, Savina morì e fu
sepolta accanto ai “suoi” martiri. Divenuta Santa,
viene celebrata il 30 gennaio.
15. Lucrezia Cadamosto
Lodi 1478-1545
Beata (si celebra il 24 dicembre)
Lucrezia Cadamosto, costretta a stare a letto sin da
adolescente a causa di una malattia, divenne Terziaria
domenicana e fu simbolo di patimento e fede, svolgendo
attività di apostolato tra i più umili e distribuendo grazie
spirituali e materiali.
17. Nacque a Sant’Angelo Lodigiano da una famiglia cattolicissima, diplomata
maestra elementare maturò la vocazione religiosa e prese i voti nel
1874. Nel 1880 fondò a Codogno la Congregazione delle Missionarie del
Sacro Cuore di Gesù e aggiunse al proprio nome il cognome Saverio,in
onore di San Francesco Saverio,sacerdote missionario nell’Estremo
Oriente. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli
immigrati italiani; a New York aprì un orfanotrofio e una scuola gratuita
nella Little Italy. Costruì asili, scuole, convitti per studentesse,
orfanotrofi, case di riposo,ospedali e 80 istituti in altri 7 paesi del
continente. Nel 1909 prese la cittadinanza americana. Fu la prima ad
affrontare l’impegno missionario tradizionalmente prerogativa degli
uomini e ad essere totalmente autonoma e non dipendente da una
figura maschile. Promosse l’emancipazione delle capacità di iniziativa
femminile.Francesca Cabrini valorizzo la religiosità femminile in modo
moderno, ma adatto ai tempi in cui visse, facendo fronte a
problematiche considerate ancora attuali per via dell’evento
migratorio. E’ ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale.
Morì a Chicago il 22 dicembre 1917; in seguito fu beatificata,
canonizzata e dichiarata patrona degli emigranti.
18.
19. Carlotta Ferrari
Lodi 27 gennaio 1830 – Bologna 22 novembre 1907
compositrice
Nacque a Lodi e studiò canto e pianoforte sotto la
guida di Giuseppina Strepponi. Con il maestro A.
Mazzuccato Carlotta Ferrari si perfezionò in
composizione. Autrice di alcuni brani da salotto, è
conosciuta anche per le composizioni sacre e per i
suoi drammi lirici. Nel 1867 ricevette da parte del
vicario della Fabbriceria di Lodi l'incarico di
comporre una Messa dal vivo per la festa patronale
di S. Bassiano. Ormai dimenticata, morì, dopo una
lunga malattia, a Bologna.
20. Giuseppina Strepponi
Lodi 8 settembre 1815 – Milano 14 Novembre 1897
cantante soprano
Giuseppina Strepponi nacque a Lodi da una famiglia
di musicisti. Studiò come soprano al Conservatorio di
Milano e debuttò ad Adria nel dicembre 1834
in Chiara di Rosembergh. Cominciò a frequentare il
compositore Giuseppe Verdi, rimasto vedovo della
prima moglie, interpretando alcune sue opere. Con
lui convisse dal 1848 al 1859, quando si sposarono.
La salute malferma le impedì di proseguire la
carriera di cantante. Quando morì, venne sepolta
insieme a Verdi nell'oratorio della Casa di riposo per
Artisti di Milano.
21. Giannina Cerri Russ
Lodi, 1873- Milano, 1951
cantante lirica
Nata a Lodi, studiò canto e pianoforte
al conservatorio di Milano.
Cantò in tutto il mondo, nei maggiori
teatri, interpretando un vasto
repertorio che spaziava da Mozart a
Verdi.
22.
23. Anna Vertua Gentile
Dongo 30/05/1845 Lodi 23/11/1926
scrittrice
Lapide commemorativa posta a Lodi, in via De Lemene
Nata a Dongo (Como) il 30 maggio 1845, esordì come scrittrice a 23 anni
con "Letture giovanili per fanciulle". Oltre a collaborare con alcune riviste,
scrisse numerosi romanzi, per lo più di genere rosa o rivolti ai ragazzi. Morì
il 23 novembre 1926 e venne sepolta nel cimitero di Codogno, dove le sono
stati intitolati una scuola e un premio letterario.
24. Ada Negri
Lodi 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945
scrittrice
Ada Negri nacque a Lodi il 3 febbraio del 1870. Grazie ai
sacrifici materni poté frequentare la Scuola Normale
Femminile di Lodi, ottenendo il diploma di insegnante
elementare. Il suo primo impiego fu al Collegio
Femminile di Codogno (Lo), nel 1887. Sposata nel 1896
con l’industriale Giovanni Ghirlanda ebbe due figlie:
Bianca, ispiratrice di molte poesie, e Vittoria, che morì
a un mese di vita. Proprio questi accadimenti portano la
Negri a rendere sempre più introspettive e
autobiografiche le proprie liriche, a partire dalla
raccolta Maternità (1904). Nel 1918 pubblicò Orazioni,
raccolta di patriottiche odi alla patria che segnarono il
suo avvicinamento alle posizioni mussoliniane (nel 1931
fu insignita del Premio Mussolini per la carriera; nel
1940 fu la prima donna membro dell'Accademia d'Italia);
queste ultime le costarono, in seguito, anni di oblio.
Morì nel 1945 e fu sepolta nel Famedio di Milano. Il 3
aprile 1976 la sua tomba venne traslata nell'antica
Chiesa di San Francesco a Lodi, che aveva frequentato
e a cui aveva dedicato più versi
27. Nacque a Varsavia in Polonia, da una famiglia cattolica molto
numerosa.Marie decise di studiare fisica, a dispetto del fatto che
questa scelta fosse inizialmente assai osteggiata: l'idea che una donna
potesse intraprendere la carriera scientifica era inconcepibile per quel
tempo. Poiché l'università di Varsavia era interdetta alle donne, si
trasferì in Francia per studiare alla Sorbona, lavorando per pagarsi gli
studi. A Parigi incontrò Pierre Curie, professore della scuola di Fisica,
che sposò. I due coniugi scoprirono due nuovi elementi chimici, il radio
e il polonio. Comprese che la radioattività è un fenomeno atomico. Per
queste scoperte scientifiche, nel 1903 ricevette, insieme al marito e al
professore Henri Becquerel, il premio Nobel per la fisica.
Dopo la tragica morte del marito avvenuta nel 1906, Marie Curie continuò a
lavorare nel suo laboratorio, venne chiamata alla cattedra della
Sorbonne (la stessa che era stata del marito) e riuscì a isolare il polonio
puro e il radio puro. Per questo successo, nel 1911, venne insignita con
il premio Nobel per la chimica. I coniugi Curie anzichè trarre profitto
dalle loro scoperte, donarono all'umanità i risultati della loro ricerca,
senza pretendere mai nulla in cambio. Durante la Prima Guerra
mondiale Marie Curie si è recata al fronte per assistere i feriti e inventò
le famose Petit Curie, delle automobili attrezzate con apparecchiature a
raggi X. Nel 1912 fondò l'Institut du Radium, che diresse fino al 1932,
quando la direzione passò alla figlia. Oggi chiamato Institut Curie, è
tuttora un'importante istituzione scientifica per la ricerca sul cancro.
Marie Curie, morì il 4 luglio del 1934 di anemia perniciosa, in conseguenza
della lunga esposizione alle sostanze radioattive.
28.
29. Maria Hadfield in Cosway
Firenze, 11 giugno 1760 – Lodi, 5 gennaio 1838
artista ed educatrice
Maria Luisa Caterina Cecilia Hadfield è stata una
artista ed educatrice inglese. Nata a Firenze da padre
inglese e madre italiana, si trasferì a Londra nel 1779 e
sposò William Richard Cosway, famoso miniaturista del
principe di Galles. Nel 1796 muore, a soli sei anni, la
figlia Luisa Paolina Angelica e la Cosway si trasferisce
a Maleo, nel Lodigiano, dalla sorella Bettina. Dal 1803
al 1812 fonda il suo primo collegio a Lione. Trasferitasi
a Lodi, con l'aiuto di Francesco Melzi d'Eril, duca di
Lodi, ristruttura il convento dei frati Minimi e apre, il 18
febbraio 1812, una nuova scuola per ragazze,
conosciuta poi come il Collegio delle Dame Inglesi. Le
sue convinzioni pedagogiche, che si rifanno alle teorie
di Jean-Jacques Rousseau e Johann Heinrich
Pestalozzi, sono inclini a valorizzare le disposizioni
naturali e il talento di ciascuna fanciulla.
30. Elisa Giambelli
Busto Arsizio,1863- Lodi,1940
educatrice
Nacque a Busto Arsizio da
Giuseppa Stazza ed
Alessandro Giambelli che,
per diversi anni, fu
direttore della Scuola
normale femminile di Lodi.
Fu nominata direttrice
dell’Orfanotrofio femminile
nel 1895 e mantenne la
carica per 45 anni, stimata
ed amata dai superiori e
dalle orfane. A termine
carriera le fu conferita la
Foto di gruppo (da Archivio Storico Lodigiano) medaglia d’oro. Collocata a
dell’Orfanotrofio Femminil con la direttrice Elisa Giambelli riposo continuò a vivere, in
separato appartamento,
presso l’Orfanotrofio
femminile. Morì a Lodi il 26
dicembre 1940.
31.
32. Flora De Tresseni
1250-1350 circa
benefattrice
Appartenente ad una delle maggiori famiglie guelfe di Lodi. Sposò Antonio
Fissiraga, signore di Lodi, capo dei guelfi in Lombardia.
La famiglia di Flora era vicina alla spiritualità francescana, la madre,
infatti,Lodigiana de Palatini, aveva ideato la costruzione di un grande
monastero francescano femminile da dedicare a Santa Chiara.
Antonio Fissiraga, sposando Flora de Tresseni, ereditò dalla suocera e dalla
moglie l’idea della nuova fondazione francescana, che avrebbe portato a
termine il 5 novembre 1303, quando papa Benedetto XI diede la sua
approvazione alla nascita in Lodi di un monastero per le Clarisse.
Ad Antonio Fissiraga e alla moglie Flora de Tresseni va assegnato anche il
merito della costruzione del Tempio di San Francesco in Lodi: la chiesa fu
edificata nella seconda metà del Duecento.
33. Camilla Tavazzi Catenago
1600 circa
benefattrice
Nel 1662 il Comune, in virtù di un lascito della nobildonna Camilla
Tavazzi Catenago (indicata anche come Cavenago), apre la scuola di
Grammatica minore, di Grammatica maggiore e di Umanità.
34. Angela Maria Pugni in Danelli
Mortara,1902-Lodi,1987
benefattrice
Nata a Mortara in provincia di Pavia nel 1902. Il 18 marzo del
1926 partorì la piccola Anna Teresa che morì il 25 aprile
dello stesso anno di gastroenterite come indicato sul
certificato di morte. In realtà sembra che la piccola fosse
affetta da qualche disabilità e ciò giustifica la profonda
sensibilità della donna nei confronti dell’handicap. Alla sua
morte,infatti, volle che il suo patrimonio e le sue proprietà
servissero alla creazione di un'istituzione che si occupasse
di aiutare le persone con disabilità. La fondazione intitolata
ad Angela Pugni e al marito Stefano Danelli fu istituita nel
1989 e ha sede nel centro di Lodi, in via Biancardi dove la
coppia ha vissuto. In via Paolo Gorini è invece ubicato il
Centro Residenziale Danelli per le persone affette da gravi
handicap e impossibilitate all’accudimento in famiglia
mentre in zona Sant’ Alberto,nella via titolata alla coppia, è
attivo il Centro Riabilitativo Polivalente.
35.
36. Donne Lodigiane e non
Giovanna Boccalini Barcellona
Francesca Costa
Gugelloni Teresa
Nella Giacomelli
Ghisalberti Rachele in Cesaris
Maria Grossi
Luisa Mazzini Folli
Maddalena Casali Mirotti
Anna Paolina Passaglia
Dina Clavena di Codogno
Alfonsa Rosa Maria Morini in Strada
Elena Cazzulani
Cristina Trivulzio di Belgioioso
Maria Montessori
Alma Sabatini
Artemisia Gentileschi
Grazia Deledda
37. Giovanna Boccalini
Barcellona
Lodi 1901 – Milano 1991
Esponente politica
Nata a Lodi, comunista, sposò un perseguitato politico e lo seguì al
confino.
Durante la Resistenza fu tra le fondatrici del giornale clandestino Noi
Donne; dopo la Liberazione ricoprì la carica di
assessore all’Assistenza (1946-1947) e successivamente di consigliere
del Comune di Milano (1947-1949).
Morì a Milano.
38. Francesca Costa
Lodi 1939 – 1961
Ginnasta
Nata a Lodi, gareggiò con i colori della società Fanfulla, distinguendosi
nelle gare con gli attrezzi.
Quarta ai campionati assoluti del 1959,
partecipò nello stesso anno all’incontro Italia-Svezia e nel 1960 alle
Olimpiadi di Roma.
Morì in un incidente automobilistico.
39. Gugelloni Teresa
Lodi 1838 – 1895
Educatrice
Nel 1863 istituì a Lodi una scuola infantile femminile. Nel suo
istituto s’insegnava scolasticamente a leggere, scrivere e contare.
L’istituzione operò per 25 anni accogliendo in media 20 bambini
l’anno.
40. Nella Giacomelli
Lodi 1873 – 1949
Anarchica pacifista
E’ compagna di classe di Ada Negri. Tra il 1892 e il 1897 insegna nel
comasco e nel varesotto, e aderisce al Partito socialista, collaborando alla
rivista La Vita internazionale e al giornale socialista di Lodi Sorgete!, in cui
difende la causa dell'emancipazione femminile e dei diritti delle lavoratrici.
Pochi anni dopo il suo passaggio all'anarchismo. Insofferente del
conformismo e delle tradizioni, nel 1894 abbandona la casa familiare per
divergenze con la madre e, nel 1897 si licenzia e si trasferisce a Milano. In
prossimità della guerra, e dopo gli eventi insurrezionali della settimana
rossa, con lo pseudonimo "Petit Jardin", critica le posizioni guerrafondaie di
alcuni anarchici ed esprime sui giornali Volontà e Abbasso la guerra! le sue
posizioni di pacifismo intransigente, che rifiuta la difesa della "patria" anche
in caso di invasione straniera. E’ arrestata nel 1916 a causa di un tentativo
dimostrativo antimilitarista. L’intercettazione di una sua lettera e di un
manifesto antimilitarista, le costa il rimpatrio a Lodi e la diffida ad ogni
forma di propaganda contro la guerra. Fu arrestata nel 1928 nell’ambito
dell’inchiesta sull’attentato a Mussolini e fu rilasciata grazie all’intervento
dell’amica Ada Negri, ma tenuta sotto stretta osservazione per tutto il
periodo fascista. Nel dopoguerra si ritirò a Rivoltella del Garda dove muore
nel 1949.
41. Ghisalberti Rachele in Cesaris
Lodi 1896 – Cremona 1970
Assistenzialista
Nasce a Lodi ma si trasferisce a Cremona nel 1905.
Si laurea in Scienze naturali a Pavia, ma interrompe la carriera scientifica e
didattica per il matrimonio con il chimico Marcello Cesaris; dopo il matrimonio
si trasferisce a Rho e successivamente a Melegnano. Antifascista, nel 1943 si
schiera con la Resistenza, aderendo al Pli. Dal 1945 al 1950 è presidente
dell’Ente comunale di assistenza e patronessa e ispettrice dell’asilo infantile.
Presiede la scuola media comunale fino al 1959.
Ottiene diversi riconoscimenti per la propria attività, tra cui la medaglia d’oro
del Comune di Melegnano. Muore a Cremona.
42. Le partigiane:
Maria Grossi di Tavazzano, staffetta partigiana e
modella di Ettore Archinti;
Luisa Mazzini Folli di Lodi, deportata nel
campo di Ravensburg da cui è fortunatamente tornata;
Maddalena Casali Mirotti di
Casalpusterlengo, staffetta partigiana;
Anna Paolina Passaglia di San Colombano
al Lambro;
Dina Clavena di Codogno, salita in montagna con
il fratello partecipò alla battaglia di Megolo.
43. Elena Cazzulani
Lodi 1920 – 2007
Scrittrice- storica
Elena Cazzulani nacque a Lodi nel 1920. Essa era
nipote del famoso Francesco Cazzulani, il fondatore
del "Collegio Cazzulani.
Era figlia di Giovanni Cazzulani, ultimo direttore del
collegio, in seguito alle dimissioni di Francesco.
Quando suo padre morì l'edificio venne dato in
mano al comune che decise di utilizzarlo come sede
della scuola di Avviamento Professionale, oggi è la
sede dell’Istituto Comprensivo Francesco Cazzulani.
Elena non continuò a dirigere l'istituto, ma diede il
suo contributo scrivendo il libro “Il collegio
Cazzulani" nel 1988.
Divenne famosa pubblicando romanzi come "Il muro
sul ponte" (1983) o "Il cielo comincia dal suolo"
(1996).
Scrive biografie come quelle di Cristina di Belgioioso
(1982), Vittoria Manzoni (1986) e Mary Hadfield
Cosway(1989).
45. Nasce a Roma nel 1593 dal pittore Orazio Lomi
Gentileschi, sin da bambina dimostrò grande abilità
con la pittura anche se non poté frequentare scuole
d’arte, precluse alle donne, bensì solo imparare nella
bottega del padre, pittore caravaggesco.
A 18 anni subisce uno stupro da parte del pittore
Agostino Tassi che però, già coniugato, non la sposa.
La vicenda finisce in Tribunale: lei accetta la tortura
(lo schiacciamento dei pollici) per raccontare la
crudezza dell’atto, lui subisce una lieve condanna.
Artemisia per lo scandalo è costretta a sposare
l’artista Pierantonio Stiattesi e si trasferisce a
Firenze. Il successo di Artemisia come pittrice
continua a crescere e lei lavora ancora a Roma, poi a
Venezia e infine a Napoli, dove si stabilisce
definitivamente, a parte una parentesi per assistere il
padre morente a Londra e per lavorare per la corte di
Carlo I.
Muore a Napoli, città colpita dalla peste, nel 1653.
46. Cristina Trivulzio di
Belgioioso
1808-1871 epatriota e scrittrice si sposò
Patriota scrittrice italiana, a sedici anni
con il principe Emilio Borbiano di Belgioioso d'Este.
Fu tra le protagoniste femminili del Risorgimento.
Accolse prima in Svizzera e poi in Francia gli esuli
politici. Fondò giornali, partecipò allo sbarco di
Napoli e si impegnò nella cura dei feriti durante
l’assedio di Roma. Dopo un viaggio in oriente scrisse
“Storie della casa di Savoia”. Dopo essersi separata
dal marito si trasferì in Svizzera, soccorrendo i
profughi lombardi e finanziando la spedizione dei
Savoia (1834). Tornata per un breve periodo in Italia,
fu ben presto esiliata a Parigi, dove accolse nella sua
casa i patrioti italiani. Grazie a questa donna e al suo
salotto, diventato famoso, i patrioti riuscivano ad
incontrare diversi personaggi illustri, tra i quali il
principe Luigi Napoleone. A Parigi fondò il giornale la
Gazzetta italiana. Nel 1848 sbarcò a Napoli e, dopo
aver raccolto un gruppo di volontari, si recò a Milano
dove sostenne, anche con la fondazione di giornali, la
causa della fusione col Piemonte. Quando nel 1849
Roma fu assediata, si impegnò nella cura dei feriti.
48. Pedagogista ed educatrice italiana, prima donna in Italia a
conseguire la laurea in medicina; dopo studi universitari si dedicò
alla cura dei bambini con problemi psichici, convincendosi che con il
trattamento educativo otteneva maggiori risultati che con l'uso di
cure mediche tradizionali. Nel 1906 fondò la Casa dei bambini e
l'attività educativa, destinata ai figli delle famiglie operaie del
quartiere di san Lorenzo a Roma.
Ostile al fascismo lasciò l'Italia nel 1936 e seguì il fiorire delle
scuole montessoriane. Il momento decisivo dell’ intuizione fu capire
che il metodo usato sui diversamente abili ha effetti stimolanti
anche nell’educazione di bambini normali. Caratteristica della
scuola montessoriana è un ambiente fatto su misura del fanciullo,
anche nei particolari dell'arredamento. Invece sul piano didattico il
metodo Montessori è stato messo in discussione per il carattere
artificioso dei materiali e l'uso troppo rigido del loro impiego.
Nonostante ciò, il metodo montessoriano è tuttora largamente molto
diffuso, in particolare all'estero.
50. Maria Grazia Cosima Deledda nasce a Nuoro nel
1871. Il padre assume un precettore privato per
farle proseguire gli studi.
Inizia a scrivere giovanissima, pubblica la sua
prima novella”Nell’azzurro” a quindici anni,
quindi altri racconti nella rivista femminile
«Ultima moda».
Il suo primo romanzo “Fior di Sardegna” esce nel
1892.
Trasferitasi a Roma continua a scrivere e la sua
fama cresce, in Italia e all’estero, grazie ad una
serie di romanzi ed opere teatrali. Molte sue
opere divennero film o sceneggiati televisivi: da
“Cenere”, nel 1916, fu tratto un film interpretato
da Eleonora Duse.
Nel 1926 riceve il Nobel per la letteratura. Il suo
romanzo autobiografico, “Cosima”, esce nel
1937, ad un anno dalla morte, avvenuta a Roma il
15 agosto 1936.
51. Alfonsa (Alfonsina) Rosa Maria Morini
Strada
Castelfranco Emilia 1891 – Milano 1959
ciclista
Nasce il 16 marzo 1891 in una famiglia di contadini,
che osteggia la sua passione per la bicicletta: lei fa
la sarta ma intanto vince numerose gare di paese.
Ad incoraggiarla, invece, è il marito, Luigi Strada
che per le nozze le regala una bicicletta da corsa.
Insieme si trasferiscono a Milano dove lei può
allenarsi. Nel 1924 partecipa, prima ed unica donna,
al Giro d’Italia: viene iscritta col nome di Strada
Alfosin in modo tale che si scopre della sua
presenza solo pochi giorni prima della partenza.
Squalificata in una tappa, le viene consentito di
completare comunque il Giro. Sarà tra i 30 corridori,
sui 90 partiti, che arriveranno a Milano, meta finale.
Negli anni successivi le viene proibita la
partecipazione al Giro d’Italia. Alfonsina partecipa
comunque a competizioni in Europa e in Italia
vincendo in totale 36 corse contro i colleghi maschi.
Apre poi un negozio di vendita e riparazione di
biciclette a Milano.
Muore in un incidente stradale con la sua Moto
Guzzi nel 1959 a 68 anni.
53. Nasce a Roma il 6 settembre 1922 e muore a Roma il 12 aprile
1988 in un incidente stradale nel quale resta ucciso anche il marito
Robert Braun. Insegnante d’inglese si ritira presto dalla scuola per
dedicarsi al femminismo.
Militante nel Partito Radicale e dal 1969 nel Comitato direttivo
della LID è fra le fondatrici del Movimento di Liberazione della
donna e poi del Collettivo di lotta femminista.
Alla manifestazione dell’ 8 marzo 1972 a Roma viene picchiata dalla
polizia che carica i manifestanti. Partecipa attivamente a molti
congressi internazionali e a un tour di conferenze mantenendo
legami fra il femminismo italiano e quello europeo ed americano.
La lotta per la legge sull’aborto, per il nuovo diritto di famiglia, per
la legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale la vedono
sempre in prima fila.
Pubblica nel 1986 Raccomandazioni per un uso non sessista della
lingua italiana edito dalla Commissione Nazionale di Parità fra
uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di cui
fa parte e nel 1987, “Il sessismo nella lingua italiana “. Ancor oggi
le “Raccomandazioni” (presenti sul sito del Ministero delle Pari
Opportunità) si rivelano un vero e proprio vocabolario di traduzione
dal maschile al femminile in nome della parità, in cui la Sabatini
denuncia la falsa 'neutralità' del maschile nella lingua italiana,
suggerendo come correggere gli stereotipi di genere più diffusi nel
linguaggio che negano, di fatto, la presenza delle donne nel mondo,
con ripercussioni tutt'altro che linguistiche.
54.
55. COMUNE NUMERO NUMERO NUMERO PERCENTUALE
TOTALE PERSONAGGI PERSONAGGI DONNE VS
VIE MASCHILI FEMMINILI UOMINI
SAN MARTINO IN STRADA 43 36 5 12%
CASALPUSTERLENGO 282 164 8 5%
SAN ZENONE AL LAMBRO 70 33 3 8%
ZELO 94 60 2 3,%
MELEGNANO 166 87 5 5%
PAULLO 135 82 7 9%
COMAZZO 49 24 1 4%
MERLINO 34 12 1 8%
SAN GIULIANO MILANESE 292 129 1 1%
CERVIGNANO D’ADDA 49 9 1 10%
LODI 499 180 19 10%
VIZZOLO PREDABISSI 28 16 0 0%
OSPEDALETTO LODIGIANO 29 9 2 18%
SAN COLOMBANO 116 63 5 7%
DRESANO 65 20 1 5%
S. ANGELO 250 126 8 6%
CRESPIATICA 44 21 4 16%
MONTANASO 45 43 2 4%
56. Quali donne?
SAN MARTINO Santa Francesca CABRINI -Felicita MONICO
Maria MONTESSORI- Ada NEGRI-
Madre TERESA di Calcutta
CASALPUSTERLENGO Santa Francesca CABRINI- Madonna CAPPUCCINI –
Anna FRANK -Maria LANZARINI BERNABEI -
Marianna MORO – Corinna POLENGHI – Giuditta
ROVIDA DRAGONI
SAN ZENONE Santa Francesca CABRINI- Maria Grazia DELEDDA -
Ada NEGRI
ZELO Santa CATERINA- Ada NEGRI
MELEGNANO Giuseppina BIGGIOGGERO -Santa Francesca
CABRINI - Franca MORVILLO -Ada NEGRI -Sofia
PREDABISSI
PAULLO Rosa ACERBI -Maria AUSILIATRICE -Rosa BOSCHI-
Santa Francesca CABRINI -Maria MARGOTTI -Santa
Maria MAZZARELLO -Santa Maria IN PRATELLO
COMAZZO Madre Gertrude COMMENSOLI-LAVAGNA
57. MERLINO Santa Francesca CABRINI
SAN GIULIANO MILANESE Ada NEGRI
CERVIGNANO D’ADDA Ada NEGRI
OSPEDALETTO LODIGIANO Ada NEGRI – Madre TERESA di Calcutta
SAN COLOMBANO Principessa Maddalena BELGIOIOSO - Caterina
BIANCHI – Madonna DEI MONTI- Ada NEGRI -
Serafina
SAN GIULIANO MILANESE Ada NEGRI
LODI Santa Francesca CABRINI- Maria COSWAV - Angela
DANELLI - Carlotta FERRARI -Elisa GIAMBELLI –
INCORONATA- Franca LOCATELLI -Beata LUCREZIA –
Maria MADDALENA - Ada NEGRI -DELLE ORFANE
-Giannina RUSS- Santa SAVINA - Maria SKŁODOWSKA
(Madame Curie)- Santa Maria DEL SOLE- Giuseppina
STREPPONI – Camilla TAVAZZI CATTANARO- Flora DEI
TRESSENI – Anna VERTUA GENTILE
DRESANO Madre TERESA di Calcutta
SANT’ANGELO LOD. Maria ALONI CONCORDATI – Santa Francesca CABRINI
– Ester MANZONI – Santa MARIA -Santa MARIA
REGINA - Lina MINESTRA – SEMENZA - Madre TERESA
di Calcutta
CRESPIATICA Angela MINESTRA – Maria MONTESSORI- Ada NEGRI
Madre TERESA di Calcutta
58. Ada Negri: 11 Principessa Maddalena Belgioioso: 1
Santa Francesca Cabrini: 6 Serafina: 1
Madre Teresa di Calcutta: 5 Madonna Dei Monti: 1
Maria Montessori:2 Beata Lucrezia: 1
Felicita Monico: 1 Maria Cosway :1
Madonna Cappuccini:1 Maria Skodowska (Madame Curie):1
Santa Chiara: 1 Angela Danelli :1
Marianna Moro: 1 Carlotta Ferrari: 1
Maria Lanzarini Bernabei: 1 Flora dei Tresseni:1
Anna Frank: 1 Anna Vertua Gentile:1
Corinna Polenghi: 1 Elisa Giambelli: 1
Giuditta Rovida Dragoni: 1 Maria Maddalena: 1
Maria Grazia Deledda: 1 Santa Maria del Sole:1
Santa Caterina: 1 Santa Savina:1
Sofia Predabissi: 1 Giuseppina Strepponi:1
Giuseppina Biggioggero: 1 Giannina Russ:1
Franca Morvillo: 1 Camilla Tavazzi Cattanaro: 1
Santa Maria in Pratello: 1 Delle Orfane: 1
Santa Maria Mazzarello: 1 Incoronata : 1
Rosa Acerbi: 1 Santa Maria: 1
Rosa Boschi: 1 Santa Maria Regina: 1
Maria Margotti: 1 Maria Aloni Concordati: 1
Maria Ausiliatrice: 1 Semenza: 1
Madre Gertrude Comensoli-Lavagna: 1 Ester Manzoni: 1
Caterina Bianchi: 1 Lina Minestra: 1
Angela Minestra: 1
59.
60. Santa Maria in Pratello
Con questo nome viene ricordato il miracolo avvenuto attorno
alle metà del XIII secolo. Il racconto di tale miracolo è questo:
una immagine di Maria Santissima, in atto di nutrire il suo caro
bambino, stava dipinta sul muricciolo attiguo a una casupola.
Una fanciulla di nome Maria, sordomuta dalla nascita,
sull'esempio delle compagne, s’inginocchiava davanti a
quell'effigie. Con la mente, non potendo con la parola, esponeva
le sue angosce e pregava. Un giorno, avendo pregato più
devotamente del solito, contemplando estatica la sacra
immagine, vide con sorpresa la Vergine Maria porre il braccio
sopra il suo capo e dirle dolcemente: “Va’ da tua madre e dille
che la Madonna ti ha fatto la grazia”. E così lei fece. La madre,
stupefatta, a sentire la figlia parlare chiaramente, a gran voce
chiamò le vicine e a tutte rese nota la grazia che sua figlia aveva
ricevuto.
Fonte: www.parrocchiadipaullo.it
61. MARIANNA MORO
Nata ad Alba il 30 giugno del 1840 dai coniugi Torta,
esercenti di un caffè nell’antica Piazza Vittorio Emanuele,
esordì a 15 anni nella compagnia Robotti – Vestri
recitando in lingua italiana. Entrò poi a far parte della
compagnia piemontese di Giovanni Toselli iniziando a
recitare nella lingua piemontese tutti i capolavori di quel
teatro affermandosi ben presto come la migliore
interprete nei personaggi femminili protagonisti.
Interpretò fra gli altri l’opera di Vittorio Bersezio “Miserie
d’Monssù Travet” e fu la prima interprete di Madama
Traver; avendo sposato Angelo Moro-Lin, filodrammatico
veneto, rotto il sodalizio con Toselli, si spostò a Venezia
dove divenne una delle maggiori interpreti del teatro
Goldoniano. Morì improvvisamente a Verona il 19 giugno
del 1879.
62.
63. Sofia Bisi Albini
(Milano 1856-1919)
Scrittrice, pubblicista,
femminista.
Dopo le superiori, frequentate a
milano inizia un’attività che la
porta a dirigere la “ Rivista per
signorine” e “ Vita femminile
italiana”.
La donna da lei ipotizzata, deve
avere coraggio, forza d’animo ed
essere dedita all’attività sociale.
Scrive romanzi, racconti e
novelle; diventa collaboratrice
del giornale “Il corriere della
sera”.
64. Rosina Ferrario
(Milano 1888-1949) Prima
donna pilota d’ aeroplano.
Il primo tentativo di decollo
fallisce ma non le impedisce
di continuare ad allenarsi, e
nel 1914 Rosina si offre
come Crocerossina aerea
per trasportare i feriti, ma il
ministero della guerra
rifiuta la sua proposta.
Nel 1921 si sposa e
abbandona il volo.
65. Ersilia Bronzini Majno
(Milano 1859-1933) Una delle più
attive protagoniste del movimento
di emancipazione femminile
italiano.
La sua prima esperienze di
volontariato comincia a Milano
nella guardia ostetrica gratuita,
rivolta alle madri illegittime.
Grazie alla sua campagna per
raccogliere fondi si può offrire alle
future madri un contributo in
denaro.
Decide di dar vita a un’associazione
che possa unire le donne e
prepararle alla consapevolezza dei
propri diritti, nel 1899 nasce a
Milano “L’Unione femminile” di cui
lei è presidente. Dopo la morte
della figlia Mariuccia fonda “
L’Asilo Mariuccia”: opera di
assistenza all’infanzia per la tutela
dei bambini.
66. Adelaide Coari
(Milano 1881-1966)
Appena ventenne comincia la sua
esperienza di insegnamento in
una scuola pubblica rurale, e
collabora al periodico “Il
catechista cattolico”.
Fonda il settimanale “La donna”,
la rivista “Pensiero e azione”.
Fu protagonista della prima
battaglia del femminismo
cattolico italiano per il diritto di
voto alle donne, per la tutela e
il riscatto del lavoro delle donne a
partire dalle operaie e per
l’istruzione-cultura femminile.
67.
68. Questo progetto mi ha particolarmente interessato in quanto è un argomento su cui ho
raramente riflettuto.
Non avevo mai fatto caso alla minoranza delle vie intitolate a donne rispetto a quelle
intitolate a figure maschili.
Dopo aver ricevuto la lista delle vie nel mio comune,ho notato che molte delle donne a cui
le vie erano intitolate erano per lo più donne che si sono fatte conoscere in ambito
religioso e scientifico.
E’ stato interessante svolgere queste attività di ricerca,perché non è una cosa di cui tutti si
occupano,e poi ho scoperto l’esistenza di alcune vie che prima non avevo mai sentito
nominare.
E’ molto importante “fare pressioni su ogni singolo territorio – come dichiara il nuovo sito
internet dedicato alla Toponomastica femminile – affinché strade, piazze, giardini e luoghi
urbani in senso lato, siano dedicati alle donne per compensare l'evidente sessismo che
caratterizza l'attuale odonomastica (branca della toponomastica)”.
I sindaci di qualche paese avevano già notato questa ‘discriminazione’ e avevano già
avuto l’idea di intitolare delle vie a delle donne, appunto.
Credo che questa sia una possibilità per farlo ancora meglio,e per dimostrare quanto
comunque il genere femminile sia stato di fondamentale importanza per l’umanità.
Non avevo mai notato la minoranza delle vie intitolate ad esse nel mio paese.
Mi sono trovata coinvolta ed entusiasta del mio lavoro e di tutto il progetto in generale.
Francesca Baldo
69. Questo progetto mi ha sorpreso e coinvolto particolarmente, in quanto non mi
ero mai soffermata sul sempre minore numero di vie intitolate a donne, questo
mi ha interessato sempre di più ogni lezione che passava e, dopo aver
consegnato la lettera di richiesta dell’elenco delle vie nella sede del comune di
San Zenone al Lambro, ho aspettato con sempre maggiore interesse la risposta.
Una volta arrivata la risposta con l’elenco delle vie mi sono subito messa al
lavoro per fare un “sondaggio” riguardo a quante vie sono femminili rispetto a
quante sono maschili. L’esito della ricerca ha riscontrato soltanto 3 vie dedicate a
donne su 70 totali e 33 a uomini, questo è stato particolarmente demoralizzante
in quanto le donne che hanno compiuto qualcosa di importante sono sempre
meno valorizzate rispetto agli uomini.
Lo trovo ingiusto, e questo mi ha spronato ad andare avanti nel progetto,
sperando che i sindaci dei nostri paesi diano più spazio a questa minoranza delle
vie.
Il progetto ha proseguito con ricerche in archivi e abbiamo scoperto che non
sono poi così poche le donne che hanno compiuto qualcosa di significativo ma
poche di loro sono state elogiate con vie a loro dedicate. Lo spirito di classe ci ha
unito in questa ricerca ed essendo quasi tutte donne abbiamo compreso e preso
molto a cuore questo progetto.
Gabriella Frisone
70.
71. INVITO A:
• Entrare nella pagina facebook di TOPONOMASTICA
FEMMINILE
• Collaborare come docenti nella scuola, scambiandoci
materiali ed esperienze
• Per chi fosse interessata/o a ricevere, anche via mail,
dei materiali, mi può contattare:
danila.baldo@virgilio.it