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IL BUSINESS PLAN PROCESS




  Jonathan Donadonibus
Indice dei contenuti:


1. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la
   redazione del piano economico/finanziario

2. Strutturazione del deal e aspetti finanziari

3. … e se fosse una start up ?

4. Come presentarsi ad un investitore
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario




 1. Analisi del progetto imprenditoriale.


 2. Analisi delle performance passate.

 3. Definizione dei drivers di sviluppo.

 4. Implementazione del modello attraverso l’utilizzo di excel
    (Stato patrimoniale, Conto economico e Cash Flow).
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
 piano economico/finanziario


FASE 1: Analisi del progetto imprenditoriale
L’analisi del progetto imprenditoriale costituisce il primo ed importante passo
verso la stesura del business plan, sia esso riferito all’avvio di una nuova
iniziativa o allo sviluppo di una già esistente.
                                      esistente.

L’analisi deve essere effettuata con riferimento ai seguenti aspetti:
                                                             aspetti:
1. struttura societaria (particolarmente importante in presenza di un gruppo
   industriale):
   industriale): analisi del profilo aziendale, individuazione dell’organigramma,
   e dei rapporti infragruppo, identificazione di sinergie sommerse…;
                                                           sommerse…
2. l’imprenditore e il management: è importante individuare i key informators;
                       management:                                informators;
3. il prodotto e l’assetto tecnico-produttivo: è importante conoscere e capire
                            tecnico-produttivo:
   quali sono i fabbisogni, i drivers e i vincoli di natura produttiva;
                                                            produttiva;
4. il piano di marketing e le politiche commerciali;
                                        commerciali;
5. l’ambiente esterno: analisi del mercato di riferimento, analisi del settore e
               esterno:
   delle sue dinamiche, individuazione ed analisi dei principali competitors.
                                                                 competitors.
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


 Il modello di Porter
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 1: Analisi del progetto imprenditoriale
L’analisi del progetto imprenditoriale richiede due approcci differenti

APPROCCIO ESTERNO                            APPROCCIO INTERNO

1. Interviste con clienti, fornitori,         1.   Interviste con   l’imprenditore   e   il
   esperti di settore e benchmark                  management;
                                                   management;
   concorrenza.
   concorrenza.
                                              2.   Individuazione delle persone chiave e
2. Ricerche esaustive di informazioni e            strutturazione del rapporto;
                                                                      rapporto;
   dati di supporto all’analisi presente e
   alle scelte successive.
               successive.                    3.   Determinazione di vincoli, opportunità
                                                   e criticità interne all’azienda.
                                                                       all’azienda.
3.      Determinazione     di    vincoli,
opportunità, criticità espresse dal
mercato     (potenzialità  di   crescita,
segmentazione       dei    consumatori,
performance aggregate di mercato e                             S.W.O.T.
dei concorrenti,   individuazione delle
criticità esterne e delle barriere
all’entrata).
all’entrata).
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 1: Analisi del progetto imprenditoriale
Le informazioni e i dati di cui si necessita si cercano, si chiedono ma
soprattutto si riscontrano !!!!

E’ importante citare sempre le fonti poiché stanno alla base delle
ipotesi di fondo del business plan:
1. Uffici studi,
2. Associazioni di categoria,
3. Banche dati,
4. Incontri con l’imprenditore e il management,
5. Convegni e pubblicazioni.


 N.B. PARTICOLARE ATTENZIONE DEVE ESSERE RIPOSTA ALLA
             NORMATIVA DI RIFERIMENTO !!!!!!
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 2: Analisi delle performance passate
1. Il primo step da effettuare è il passaggio dal bilancio
civilistico ad uno riclassificato per pertinenza gestionale:
                                                 gestionale:


 Stato Patrimoniale              Conto Economico
                                Valore della produzione

   CCN                        - Costo del venduto
             PFN              - Costi commerciali
                              - Costi amministrativi e generali
    AF                          EBITDA
               E              -/+ Amm. e acc.ti
  FONDI                        EBIT
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 2: Analisi delle performance passate

L’analisi deve tradursi in un insieme di indici medi aziendali che devono essere
confrontati con quelli di settore e, possibilmente, con quelli dei concorrenti.
                                                                   concorrenti.

ORIZZONTE TEMPORALE DELL’ANALISI: 3/5 ANNI
                    DELL’ANALISI:

L’individuazione degli indici interni e il confronto con l’ambiente
esterno è utile per poter supportare le ipotesi di sviluppo futuro !!!



Sulla base dell’analisi del progetto imprenditoriale e delle performance
                        aziendali determino i miei
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: definizione dei drivers di sviluppo
Indici e drivers di sviluppo sono strumenti complementari ma con funzioni
diverse
INDICI OBIETTIVO E CONTROLLO               DRIVERS DI SVILUPPO
Gli indici vengono utilizzati al fine di   Rappresentano le leve sulle quali agire
definire gli obiettivi di sviluppo e per   per proiettare i valori a consuntivo nel
controllare che essi siano                 futuro, con il fine di raggiungere gli
effettivamente raggiunti:                  obiettivi fissati precedentemente con gli
1. ROI, ROS e ROE,                         indici obiettivo.
                                                  obiettivo.
2. EBITDA-EBIT-Utile/Ricavi
   EBITDA-EBIT-                            Riguardano principalmente:
                                                         principalmente:
3. Leva (PFN/Equity)                       1. il Conto Economico;
                                                        Economico;
4. Capex/Ricavi                            2. lo Stato Patrimoniale.
                                                        Patrimoniale.
5. Ammortamenti/Ricavi
6. EBITDA/PFN
7. Oneri Finanziari/Ricavi
8. Ricavi per mkt e canale distributivo
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo



                                     Ipotesi di sviluppo




    Assetto dell’impresa e
   progetto imprenditoriale
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo



    Stato Patrimoniale              Conto Economico
                                    Valore della produzione

       CCN                        - Costo del venduto
                 PFN              - Costi commerciali
                                  - Costi amministrativi e generali
       AFN                         EBITDA
                   E              -/+ Amm. e acc.ti
     FONDI                         EBIT

 IMPORTANTE LA PRESENZA DI UN SISTEMA DI P&C !!
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo
                                  I ricavi possono essere manovrati in
                                  base al:
                                  - canale distributivo;
                                  - mercato di riferimento;
   Conto Economico
  Valore della produzione         - prodotto (PvxQ)
 - Costo del venduto              La scelta dipende dalle caratteristiche
                                  intrinseche del business e dell’impresa.
 - Costi commerciali
 - Costi amm.tivi e generali      Solitamente si utilizza l’approccio
                                  relativo al prodotto.
  EBITDA
                                  I resi solo legati all’analisi storica,
 -/+ Amm. e acc.ti                mentre gli sconti alle politiche comm.li
 EBIT                             La variazione dei prodotti finiti e SL si
                                  determina dallo stato patrimoniale.
                                  (+ se variazione positiva)
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo

                              I costi del venduto riguardano:
                              - consumo di MP e SL (% Vdp – PaxQ)
  Conto Economico
                              - lavorazioni esterne (% Vdp);
 Valore della produzione
                              - energia (%Vdp)
- Costo del venduto
- Costi commerciali           - personale di produzione

- Costi amm.tivi e generali    personale di produzione x costo medio
 EBITDA                       La variazione delle MP si determina dallo
                              stato patrimoniale.
-/+ Amm. e acc.ti
                              (- se variazione è positiva)
 EBIT
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo

                              I costi comm.li riguardano principalmente:
                              - provvigioni (% sui ricavi);
  Conto Economico
                              - spese di trasporto (% sui ricavi);
 Valore della produzione
- Costo del venduto           - altri costi di marketing (% sui ricavi);
                              - personale comm.le
- Costi commerciali
- Costi amm.tivi e generali    personale comm.le x costo medio
 EBITDA
-/+ Amm. e acc.ti
 EBIT
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo

                              I costi amministrativi rappresentano una
                              variabile indipendente dal volume di
  Conto Economico             produzione e dipende dalle competenze
                              specifiche di ogni impresa.
 Valore della produzione
- Costo del venduto           La loro stima e il loro driver di sviluppo viene
                              scelto a discrezione per ciascuna impresa
- Costi commerciali
                              - personale amministrativo
- Costi amm.tivi e generali
                               personale amm.tivo x costo medio
  EBITDA
-/+ Amm. e acc.ti
 EBIT
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo



  Conto Economico
 Valore della produzione
- Costo del venduto
- Costi commerciali
- Costi amm.tivi e generali
 EBITDA

-/+ Ammortamenti e Acc.ti
 EBIT
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


Il piano degli investimenti e disinvestimenti
                                 Materiali

Investimenti e disinvestimenti
                                 Immateriali

                                                Aumento Cap. Prod

                                 Correnti
                                               Aumento quota mkt
Investimenti e disinvestimenti

                                               Internazionalizzazione

       Capex / Ricavi            Specifici

                                               Acquisizioni di brevetti
                                               e marchi
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


Il piano degli investimenti e disinvestimenti
ATTENZIONE:
1. All’impatto sul personale
2. Piano ammortamenti


                  NB: e’ importante la coerenza tra il piano capex e i drivers
                  di ricavo e costo direttamente interessati.
                  Es: non posso prevedere un aumento dei ricavi se ho
                  capacità produttiva satura e non compro nuovi impianti !!!
                  Non esiste un metodo o indici ad HOC, ci vuole:


                  1. Sensibilità/esperienza
                  2. Verifica con imprenditore e management
                  3. Confronto con ambiente esterno
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo

                              Fondi oneri e rischi futuri e TFR:
                              - % sui ricavi
  Conto Economico             - o in funzione della variazione dei fondi a SP
 Valore della produzione
                              - Attenzione: il TFR è incluso nel costo del
- Costo del venduto             personale
- Costi commerciali           - Attenzione: impatto finanziario della
- Costi amm.tivi e generali     riforma del TFR
 EBITDA

-/+ Ammortamenti e Acc.ti
 EBIT
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo
                                 Oneri/Proventi straordinari
                                 e meccanismi di compensazione
                                 con i fondi
  Conto Economico
  EBIT                            Oneri/Prov. finanziari BP
                                  (% PFN BP)
-/+ Gestione straordinaria
                                  Oneri finanziari M/L
-/+ Gestione finanziaria
                                  (% PFN ML)
 Utile ante imposte
- Imposte
                                 IRES e IRAP
 Utile d’esercizio
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo


 CCN                                            Stato Patrimoniale
Tempi medi:
1.Magazzino PF: Vdp x (GG Giacenza/365)
2. Magazzino MP: (PaxQ) x (GG Giacenza/365)                  PFN
3. Crediti: Ricavi x (GG incasso/365)
3. Debiti: Costi MP x (GG pagamento/365)
4. Ratei e risconti: % sull’attivo                AFN
                                                               E
                                                 FONDI
NB: coerenza con l’andamento storico
e con le strategie di gestione del circolante
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo


                                              Stato Patrimoniale


                                                 CCN
                                                           PFN


                                                             E
                                               FONDI
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo


                                              Stato Patrimoniale


    Rischi e oneri: % sui ricavi                 CCN
                                                           PFN
   TFR: % sul costo del personale
   Attenzione al saldo acc./utilizzo             AFN
                                                             E


 A questo punto prima di procedere alla PFN si passerà al
rendiconto finanziario
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
 piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo


                                                            PFN DI BREVE PERIODO
   Stato Patrimoniale                                       BANCHE C/C PASSIVE
                                                            ALTRI DEBITI FINANZIARI A BREVE
     CCN                                                    (LIQUIDITA’ IMMEDIATE E DIFFERITE)
                                                            (TITOLI NON IMMOBILIZZATI)
                                                            (AZIONI PROPRIE)



                                                                          +
                                                            (ALTRE ATTIVITA’ CASH EQUIVALENT *)
      AFN
                         E                                  PFN DI M/L PERIODO
   FONDI
                                                            (DEBITI A M/L TERMINE)
                                                            (OBBLIGAZIONI)


* Da individuarsi in relazione alla tipologia di business
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo


PFN DI BREVE PERIODO                  PFN DI BREVE PERIODO
(LIQUIDITA’ IMMEDIATE E DIFFERITE)    FABBISOGNO FINANZIARIO DUREVOLE
(TITOLI NON IMMOBILIZZATI)            GENERATO DALL’ATTIVITA’ D’IMPRESA.
(AZIONI PROPRIE)                      ATT.NE :
(ALTRE ATTIVITA’ CASH EQUIVALENT *)
                                      1.NON E’ UN DRIVER MA UN’INCOGNITA
                                      1.NON
BANCHE C/C PASSIVE
                                      2.FUNZIONA COME UN TAPPO
                                      2.FUNZIONA


              +
ALTRI DEBITI FINANZIARI A BREVE




PFN DI M/L PERIODO                     PFN DI M/L PERIODO
(DEBITI A M/L TERMINE)                 DETTAGLIO DEL PIANO FINANZIARIO DI
(OBBLIGAZIONI)                         MEDIO LUNGO TERMINE E RELATIVI
                                       PIANI DI AMMORTAMENTO
                                       ATTENZIONE ALLO STOCK MEDIO PER IL
                                       CALCOLO DEGLI INTERESSI
La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del
piano economico/finanziario


FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo


                            In merito al patrimonio netto non si fanno
 Stato Patrimoniale
                            particolari ipotesi circa la distribuzione di

  CCN                       dividendi per via di un loro reinvestimento
             PFN            nell’attività d’impresa.

  AFN

 FONDI
Strutturazione del deal e aspetti finanziari


1. Modalità di strutturazione del deal (indicazioni preliminari):
    • tipologia di società e schema operativo;
    • quote attribuite agli investitori;
    • tipologie di azioni;
    • modalità di apporto delle risorse (equity, finanziamento soci,
      prestito convertibile).

2. Fabbisogno finanziario e struttura finanziaria:
    • fonti/impieghi
    • analisi del cash flow

3. VAN e TIR del progetto e dell’azionista:
    • Determinazione del costo medio del capitale

4. Ipotesi valutative
    • Metodo finanziario e metodo dei multipli
… e se fosse una start up ?



            Fase                       Later Stage                       Venture Capital


Analisi progetto                                                                 +
                              Contestualizzazione del business
imprenditoriale                                                   Contestualizzazione del business




Analisi performance passate   Importante per dare solidità alle                 n.d.
                              proiezioni economico-finanziarie
                                           future

                                                                     Maggiore aleatorietà delle
                                  Continuità tra passato e
Drivers di sviluppo                                                      variabili di input
                                         presente
                                                                        (stima puntuale)

                                                                   Minor “importanza” rispetto al
                               Trasformazione del progetto e                later stage
                               della strategia in performance
Piano economico e                        consolidate.                   Verifica compatibilità
finanziario
                                                                   ricavi/dimensione del mercato
                               5 anni di orizzonte temporale
                                                                   3 anni di orizzonte temporale
Come presentarsi ad un investitore




          Avvio

                            Venture Capital


         Sviluppo                             Private Equity




                               Buy out
       Cambiamento
Come presentarsi ad un investitore




                                                                      Seed capital

Business Angels
  Incubatori             Avvio         Early Stage                     Start up
   Fondi VC

                                                                   1° Stage financing

                                                                   2° Stage financing
                                       Expansion
                                                                   3° Stage financing
Fondi later stage      Sviluppo
                                       Quotazione                   Bridge financing


                                                       Buy out
Fondi later stage    Cambiamento
                                                     Replacement

     Fondi
                    Ristrutturazione                 Turnaround
  turnaround
Come presentarsi ad un investitore



L’avvicinamento all’investitore
1. Selezione degli operatori target:
•   per dimensione media dell’operazione,
•   specializzazione settoriale,
•   tipologia d’intervento,
•   sinergie di portafoglio.

2. Attivazione del contatto e invio executive summary.
3. Primo incontro conoscitivo e discussione executive summary.
4. Eventuale fase successiva:
•   approfondimenti e due diligence,
•   negoziazione e closing dell’operazione.
Come presentarsi ad un investitore



 L’executive summary
L’executive summary consiste nella descrizione sintetica del progetto
e ha lo scopo decisivo di comunicare e fare valutare i suoi aspetti
salienti.

Coinciso ma esaustivo è il primo strumento che si ha a disposizione
per vendere la propria idea.

Può avere una forma qualitativa oppure sintetica.

Nel primo caso non deve essere più lunga di 4/5 pagine, nel secondo
circa 12/13 slide.
Come presentarsi ad un investitore
Come presentarsi ad un investitore



… ma alla fine, cosa vuol sapere un investitore ?

1. Capire il business e il suo modello di funzionamento

2. Valutare la coerenza di fondo del progetto

3. Quanti soldi servono e per che cosa

4. La way out e quanto rende

5. Le persone coinvolte e l’allineamento degli interessi tra le parti

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Progetti e finanza il piano economico finanziario del bp (1)

  • 1. IL BUSINESS PLAN PROCESS Jonathan Donadonibus
  • 2. Indice dei contenuti: 1. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario 2. Strutturazione del deal e aspetti finanziari 3. … e se fosse una start up ? 4. Come presentarsi ad un investitore
  • 3. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario 1. Analisi del progetto imprenditoriale. 2. Analisi delle performance passate. 3. Definizione dei drivers di sviluppo. 4. Implementazione del modello attraverso l’utilizzo di excel (Stato patrimoniale, Conto economico e Cash Flow).
  • 4. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 1: Analisi del progetto imprenditoriale L’analisi del progetto imprenditoriale costituisce il primo ed importante passo verso la stesura del business plan, sia esso riferito all’avvio di una nuova iniziativa o allo sviluppo di una già esistente. esistente. L’analisi deve essere effettuata con riferimento ai seguenti aspetti: aspetti: 1. struttura societaria (particolarmente importante in presenza di un gruppo industriale): industriale): analisi del profilo aziendale, individuazione dell’organigramma, e dei rapporti infragruppo, identificazione di sinergie sommerse…; sommerse… 2. l’imprenditore e il management: è importante individuare i key informators; management: informators; 3. il prodotto e l’assetto tecnico-produttivo: è importante conoscere e capire tecnico-produttivo: quali sono i fabbisogni, i drivers e i vincoli di natura produttiva; produttiva; 4. il piano di marketing e le politiche commerciali; commerciali; 5. l’ambiente esterno: analisi del mercato di riferimento, analisi del settore e esterno: delle sue dinamiche, individuazione ed analisi dei principali competitors. competitors.
  • 5. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario Il modello di Porter
  • 6. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 1: Analisi del progetto imprenditoriale L’analisi del progetto imprenditoriale richiede due approcci differenti APPROCCIO ESTERNO APPROCCIO INTERNO 1. Interviste con clienti, fornitori, 1. Interviste con l’imprenditore e il esperti di settore e benchmark management; management; concorrenza. concorrenza. 2. Individuazione delle persone chiave e 2. Ricerche esaustive di informazioni e strutturazione del rapporto; rapporto; dati di supporto all’analisi presente e alle scelte successive. successive. 3. Determinazione di vincoli, opportunità e criticità interne all’azienda. all’azienda. 3. Determinazione di vincoli, opportunità, criticità espresse dal mercato (potenzialità di crescita, segmentazione dei consumatori, performance aggregate di mercato e S.W.O.T. dei concorrenti, individuazione delle criticità esterne e delle barriere all’entrata). all’entrata).
  • 7. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 1: Analisi del progetto imprenditoriale Le informazioni e i dati di cui si necessita si cercano, si chiedono ma soprattutto si riscontrano !!!! E’ importante citare sempre le fonti poiché stanno alla base delle ipotesi di fondo del business plan: 1. Uffici studi, 2. Associazioni di categoria, 3. Banche dati, 4. Incontri con l’imprenditore e il management, 5. Convegni e pubblicazioni. N.B. PARTICOLARE ATTENZIONE DEVE ESSERE RIPOSTA ALLA NORMATIVA DI RIFERIMENTO !!!!!!
  • 8. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 2: Analisi delle performance passate 1. Il primo step da effettuare è il passaggio dal bilancio civilistico ad uno riclassificato per pertinenza gestionale: gestionale: Stato Patrimoniale Conto Economico Valore della produzione CCN - Costo del venduto PFN - Costi commerciali - Costi amministrativi e generali AF EBITDA E -/+ Amm. e acc.ti FONDI EBIT
  • 9. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 2: Analisi delle performance passate L’analisi deve tradursi in un insieme di indici medi aziendali che devono essere confrontati con quelli di settore e, possibilmente, con quelli dei concorrenti. concorrenti. ORIZZONTE TEMPORALE DELL’ANALISI: 3/5 ANNI DELL’ANALISI: L’individuazione degli indici interni e il confronto con l’ambiente esterno è utile per poter supportare le ipotesi di sviluppo futuro !!! Sulla base dell’analisi del progetto imprenditoriale e delle performance aziendali determino i miei
  • 10. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: definizione dei drivers di sviluppo Indici e drivers di sviluppo sono strumenti complementari ma con funzioni diverse INDICI OBIETTIVO E CONTROLLO DRIVERS DI SVILUPPO Gli indici vengono utilizzati al fine di Rappresentano le leve sulle quali agire definire gli obiettivi di sviluppo e per per proiettare i valori a consuntivo nel controllare che essi siano futuro, con il fine di raggiungere gli effettivamente raggiunti: obiettivi fissati precedentemente con gli 1. ROI, ROS e ROE, indici obiettivo. obiettivo. 2. EBITDA-EBIT-Utile/Ricavi EBITDA-EBIT- Riguardano principalmente: principalmente: 3. Leva (PFN/Equity) 1. il Conto Economico; Economico; 4. Capex/Ricavi 2. lo Stato Patrimoniale. Patrimoniale. 5. Ammortamenti/Ricavi 6. EBITDA/PFN 7. Oneri Finanziari/Ricavi 8. Ricavi per mkt e canale distributivo
  • 11. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo Ipotesi di sviluppo Assetto dell’impresa e progetto imprenditoriale
  • 12. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo Stato Patrimoniale Conto Economico Valore della produzione CCN - Costo del venduto PFN - Costi commerciali - Costi amministrativi e generali AFN EBITDA E -/+ Amm. e acc.ti FONDI EBIT IMPORTANTE LA PRESENZA DI UN SISTEMA DI P&C !!
  • 13. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo I ricavi possono essere manovrati in base al: - canale distributivo; - mercato di riferimento; Conto Economico Valore della produzione - prodotto (PvxQ) - Costo del venduto La scelta dipende dalle caratteristiche intrinseche del business e dell’impresa. - Costi commerciali - Costi amm.tivi e generali Solitamente si utilizza l’approccio relativo al prodotto. EBITDA I resi solo legati all’analisi storica, -/+ Amm. e acc.ti mentre gli sconti alle politiche comm.li EBIT La variazione dei prodotti finiti e SL si determina dallo stato patrimoniale. (+ se variazione positiva)
  • 14. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo I costi del venduto riguardano: - consumo di MP e SL (% Vdp – PaxQ) Conto Economico - lavorazioni esterne (% Vdp); Valore della produzione - energia (%Vdp) - Costo del venduto - Costi commerciali - personale di produzione - Costi amm.tivi e generali personale di produzione x costo medio EBITDA La variazione delle MP si determina dallo stato patrimoniale. -/+ Amm. e acc.ti (- se variazione è positiva) EBIT
  • 15. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo I costi comm.li riguardano principalmente: - provvigioni (% sui ricavi); Conto Economico - spese di trasporto (% sui ricavi); Valore della produzione - Costo del venduto - altri costi di marketing (% sui ricavi); - personale comm.le - Costi commerciali - Costi amm.tivi e generali personale comm.le x costo medio EBITDA -/+ Amm. e acc.ti EBIT
  • 16. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo I costi amministrativi rappresentano una variabile indipendente dal volume di Conto Economico produzione e dipende dalle competenze specifiche di ogni impresa. Valore della produzione - Costo del venduto La loro stima e il loro driver di sviluppo viene scelto a discrezione per ciascuna impresa - Costi commerciali - personale amministrativo - Costi amm.tivi e generali personale amm.tivo x costo medio EBITDA -/+ Amm. e acc.ti EBIT
  • 17. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo Conto Economico Valore della produzione - Costo del venduto - Costi commerciali - Costi amm.tivi e generali EBITDA -/+ Ammortamenti e Acc.ti EBIT
  • 18. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario Il piano degli investimenti e disinvestimenti Materiali Investimenti e disinvestimenti Immateriali Aumento Cap. Prod Correnti Aumento quota mkt Investimenti e disinvestimenti Internazionalizzazione Capex / Ricavi Specifici Acquisizioni di brevetti e marchi
  • 19. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario Il piano degli investimenti e disinvestimenti ATTENZIONE: 1. All’impatto sul personale 2. Piano ammortamenti NB: e’ importante la coerenza tra il piano capex e i drivers di ricavo e costo direttamente interessati. Es: non posso prevedere un aumento dei ricavi se ho capacità produttiva satura e non compro nuovi impianti !!! Non esiste un metodo o indici ad HOC, ci vuole: 1. Sensibilità/esperienza 2. Verifica con imprenditore e management 3. Confronto con ambiente esterno
  • 20. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo Fondi oneri e rischi futuri e TFR: - % sui ricavi Conto Economico - o in funzione della variazione dei fondi a SP Valore della produzione - Attenzione: il TFR è incluso nel costo del - Costo del venduto personale - Costi commerciali - Attenzione: impatto finanziario della - Costi amm.tivi e generali riforma del TFR EBITDA -/+ Ammortamenti e Acc.ti EBIT
  • 21. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo Oneri/Proventi straordinari e meccanismi di compensazione con i fondi Conto Economico EBIT Oneri/Prov. finanziari BP (% PFN BP) -/+ Gestione straordinaria Oneri finanziari M/L -/+ Gestione finanziaria (% PFN ML) Utile ante imposte - Imposte IRES e IRAP Utile d’esercizio
  • 22. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo CCN Stato Patrimoniale Tempi medi: 1.Magazzino PF: Vdp x (GG Giacenza/365) 2. Magazzino MP: (PaxQ) x (GG Giacenza/365) PFN 3. Crediti: Ricavi x (GG incasso/365) 3. Debiti: Costi MP x (GG pagamento/365) 4. Ratei e risconti: % sull’attivo AFN E FONDI NB: coerenza con l’andamento storico e con le strategie di gestione del circolante
  • 23. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo Stato Patrimoniale CCN PFN E FONDI
  • 24. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo Stato Patrimoniale Rischi e oneri: % sui ricavi CCN PFN TFR: % sul costo del personale Attenzione al saldo acc./utilizzo AFN E A questo punto prima di procedere alla PFN si passerà al rendiconto finanziario
  • 25. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo PFN DI BREVE PERIODO Stato Patrimoniale BANCHE C/C PASSIVE ALTRI DEBITI FINANZIARI A BREVE CCN (LIQUIDITA’ IMMEDIATE E DIFFERITE) (TITOLI NON IMMOBILIZZATI) (AZIONI PROPRIE) + (ALTRE ATTIVITA’ CASH EQUIVALENT *) AFN E PFN DI M/L PERIODO FONDI (DEBITI A M/L TERMINE) (OBBLIGAZIONI) * Da individuarsi in relazione alla tipologia di business
  • 26. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo PFN DI BREVE PERIODO PFN DI BREVE PERIODO (LIQUIDITA’ IMMEDIATE E DIFFERITE) FABBISOGNO FINANZIARIO DUREVOLE (TITOLI NON IMMOBILIZZATI) GENERATO DALL’ATTIVITA’ D’IMPRESA. (AZIONI PROPRIE) ATT.NE : (ALTRE ATTIVITA’ CASH EQUIVALENT *) 1.NON E’ UN DRIVER MA UN’INCOGNITA 1.NON BANCHE C/C PASSIVE 2.FUNZIONA COME UN TAPPO 2.FUNZIONA + ALTRI DEBITI FINANZIARI A BREVE PFN DI M/L PERIODO PFN DI M/L PERIODO (DEBITI A M/L TERMINE) DETTAGLIO DEL PIANO FINANZIARIO DI (OBBLIGAZIONI) MEDIO LUNGO TERMINE E RELATIVI PIANI DI AMMORTAMENTO ATTENZIONE ALLO STOCK MEDIO PER IL CALCOLO DEGLI INTERESSI
  • 27. La rappresentazione del progetto imprenditoriale e la redazione del piano economico/finanziario FASE 3: Definizione dei drivers di sviluppo In merito al patrimonio netto non si fanno Stato Patrimoniale particolari ipotesi circa la distribuzione di CCN dividendi per via di un loro reinvestimento PFN nell’attività d’impresa. AFN FONDI
  • 28. Strutturazione del deal e aspetti finanziari 1. Modalità di strutturazione del deal (indicazioni preliminari): • tipologia di società e schema operativo; • quote attribuite agli investitori; • tipologie di azioni; • modalità di apporto delle risorse (equity, finanziamento soci, prestito convertibile). 2. Fabbisogno finanziario e struttura finanziaria: • fonti/impieghi • analisi del cash flow 3. VAN e TIR del progetto e dell’azionista: • Determinazione del costo medio del capitale 4. Ipotesi valutative • Metodo finanziario e metodo dei multipli
  • 29. … e se fosse una start up ? Fase Later Stage Venture Capital Analisi progetto + Contestualizzazione del business imprenditoriale Contestualizzazione del business Analisi performance passate Importante per dare solidità alle n.d. proiezioni economico-finanziarie future Maggiore aleatorietà delle Continuità tra passato e Drivers di sviluppo variabili di input presente (stima puntuale) Minor “importanza” rispetto al Trasformazione del progetto e later stage della strategia in performance Piano economico e consolidate. Verifica compatibilità finanziario ricavi/dimensione del mercato 5 anni di orizzonte temporale 3 anni di orizzonte temporale
  • 30. Come presentarsi ad un investitore Avvio Venture Capital Sviluppo Private Equity Buy out Cambiamento
  • 31. Come presentarsi ad un investitore Seed capital Business Angels Incubatori Avvio Early Stage Start up Fondi VC 1° Stage financing 2° Stage financing Expansion 3° Stage financing Fondi later stage Sviluppo Quotazione Bridge financing Buy out Fondi later stage Cambiamento Replacement Fondi Ristrutturazione Turnaround turnaround
  • 32. Come presentarsi ad un investitore L’avvicinamento all’investitore 1. Selezione degli operatori target: • per dimensione media dell’operazione, • specializzazione settoriale, • tipologia d’intervento, • sinergie di portafoglio. 2. Attivazione del contatto e invio executive summary. 3. Primo incontro conoscitivo e discussione executive summary. 4. Eventuale fase successiva: • approfondimenti e due diligence, • negoziazione e closing dell’operazione.
  • 33. Come presentarsi ad un investitore L’executive summary L’executive summary consiste nella descrizione sintetica del progetto e ha lo scopo decisivo di comunicare e fare valutare i suoi aspetti salienti. Coinciso ma esaustivo è il primo strumento che si ha a disposizione per vendere la propria idea. Può avere una forma qualitativa oppure sintetica. Nel primo caso non deve essere più lunga di 4/5 pagine, nel secondo circa 12/13 slide.
  • 34. Come presentarsi ad un investitore
  • 35. Come presentarsi ad un investitore … ma alla fine, cosa vuol sapere un investitore ? 1. Capire il business e il suo modello di funzionamento 2. Valutare la coerenza di fondo del progetto 3. Quanti soldi servono e per che cosa 4. La way out e quanto rende 5. Le persone coinvolte e l’allineamento degli interessi tra le parti