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Croce Rossa Italiana
                   Gruppo di Trento


   Autoprotezione e sicurezza ambientale nei
          diversi scenari di soccorso

            I principali sistemi antincendio



                               Istruttore PC
                               Massimiliano (Max) Morari
23 marzo 2011
1. Autoprotezione e sicurezza ambientale




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Sommario

•   Sicurezza ambientale
•   Valutazione della scena
•   DPI
•   Segnaletica di sicurezza
•   Rischi del soccorritore
•   Alcuni esempi…




        Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Un esempio…




  Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Autoprotezione

    Attività di difesa, riparo da danni, pericoli, infortuni




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Alcune definizioni…

RISCHIO
      Eventualità di subire un danno


PERICOLO
      Situazione in cui vi sono uno o più elementi in
      grado di compromettere la stabilità o la sicurezza


INFORTUNIO
      Evento prodotto da una causa violenta in
      occasione di lavoro, da cui sia derivata una inabilità
      temporanea, assoluta o morte.




 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Prima di fare qualcosa, sono sicuro che non ci siano pericoli?


    Autoprotezione                                      Sicurezza ambientale




      Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
La sicurezza è il metodo con cui si gestisce il rischio

Obiettivi:
     • Riconoscere le situazioni di pericolo per l’equipe, gli astanti e il
        paziente
     • Garantire (o far garantire) la sicurezza ambientale
     • Allertare correttamente le strutture di soccorso
     • Avvicinare il ferito solo al momento opportuno




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Sicurezza ambientale… cos’è??


È l’insieme di fattori del luogo e del contesto che ci permettono di
operare in totale sicurezza dal punto di vista psico-fisico per svolgere al
meglio il nostro intervento

Se non ce la facciamo da soli, dobbiamo chiamare i “rinforzi”

È la prima cosa da valutare, sempre!




Ad esempio… segnalare la presenza di un incidente alle auto che
arrivano, spegnere il motore dei veicoli coinvolti, aprire le finestre nei
locali chiusi…




 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Sicurezza ambientale… quando??


Ovunque noi interveniamo:
       • Incidente stradale
       • Cantiere
       • Incendio industriale/civile
       • Abitazione
       • Italcementi, ex Sloi
       • …
       • In vicinanza all’Elicottero
       • …
       • Protezione Civile




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Sicurezza ambientale… perché??

Per la nostra sicurezza

Per la sicurezza del/dei feriti

Per la sicurezza dell’ambiente circostante (altre persone, animali, i
curiosi)




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
… mmm, dicevamo????




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Sicurezza ambientale… come??


 Valutando la sicurezza della scena:
     – Prima del nostro arrivo sul luogo dell’evento
     – Sul luogo dell’evento (incidente di Borghetto…)
     – Durante l’intervento, perché le cose possono cambiare…

 Usando i DPI:
    – La testa, la nostra!
    – La cintura in macchina!!!!!!!
    – Divisa completa, guanti, caschetto
    – Occhiali di protezione
    – Bande riflettenti ad alta visibilità




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Valutazione della scena


Perché è necessario fare una valutazione della scena del soccorso?

1. Per individuare i pericoli e ridurre i rischi per:
    - Soccorritori
    - Vittime
    - Astanti



2. Per avere maggiori informazioni sull’evento:
    - Natura medica o traumatica
    - Meccanismo di lesione
    - Circoscrivere le dimensioni dell’evento




     Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Le informazioni raccolte


Sono importanti per capire o immaginare la dinamica dell’evento che deve
essere riferita in Pronto Soccorso:


- suggeriscono i possibili metodi di intervento (sul luogo dell’evento)


- danno importanti indicazioni sulle possibili lesioni interne, non visibili
esternamente


- danno importanti indicazioni sulla possibile gravità del paziente e sulla
modalità di assorbimento delle’energia dell’evento


- danno importanti informazioni sulla diagnosi e sulle terapie da svolgere




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
DPI (Dispositivo di Protezione Individuale)

Si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata o utilizzata
dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di
minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonchè ogni
complemento o accessorio destinato a tale scopo.



Protezione:
     • Testa
     • Occhi e viso
     • Vie respiratorie
     • Mani e braccia
     • Piedi e gambe


                              Art. 74 -D.Lgs. 81/08




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Il caschetto protettivo è da utilizzare ogni volta che il soccorritore è
chiamato ad operare:
- all'interno di aziende industriali;
- nei cantieri edili;
- in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti;
- incidenti automobilistici durante l'estricazione degli infortunati;
- nella collaborazione con il personale VV.F.;
- nelle operazioni in terreni impervi;
- ogni qualvolta lo si ritenga necessario!




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
La mascherina “chirurgica”




- Riduce la diffusione di microrganismi per via aerea
- Evita il diffondersi di microrganismi patogeni nell’aria, bloccando la saliva
di chi la indossa
- Perde di efficacia dopo 2 – 3 ore di utilizzo

Va impiegata prima di entrare in contatto con il paziente con sospetta o
confermata malattia trasmissibile (contatto, via aerea, goccioline)

La mascherina deve coprire bene naso, bocca e mento e va ben assicurata
stringendo gli elastici di cui è dotata




        Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella prevenzione delle
infezioni, perchè le mani sono la principale sorgente continua di
microrganismi.


L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di emergenza dal
contatto con agenti infettivi e di ridurre la probabilità che il personale possa
diffondere microbi dalle proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione.
L'uso dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in sostituzione del
lavaggio delle mani.


Gli occhiali o le visiere protettive, invece, meglio se con protezione sia
frontale sia laterale, impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi biologici (e
non), entrino nell'occhio.




     Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
W i DPI!




 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
W i DPI!




 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
I principali Rischi del Soccorritore occasionale o professionale:
         Ambientale
         Biologico
         Chimico
         Fisico
         Movimentazione dei carichi




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RISCHIO AMBIENTALE

È principalmente legato al contatto del soccorritore con:

– Agenti chimici (gas, polveri, sostanze tossiche, …)
– Agenti fisici (caldo, freddo, pioggia…)
– Contatti accidentali con corrente elettrica
– Rischi connessi a strutture instabili o sospese
– Traffico stradale: in situazioni normali e in caso di incidente
– Situazioni in cui si verificano atti di violenza
– Soggetti sotto l’effetto di alcolici e stupefacenti
– Membri della famiglia o presenti
– Animali (morsi)




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
RISCHIO BIOLOGICO

Rischio derivato dalla contaminazione da materiale biologico
potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o da taglio,
contaminazione di cute lesa o delle mucose da agenti infettivi.
Individuazione precoce del pericolo anche in presenza di solo
sospetto, adozione di efficaci misure di barriera (D.P.I.).




                 Attenzione a tutti i liquidi organici!!!




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RISCHIO CHIMICO:
Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze chimiche:
liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze non pericolose in
grado di diventarlo per concentrazione dei vari preparati, dalle
condizioni ambientali e dal rapporto tra le caratteristiche chimico-
fisiche di una sostanza.




incidenti con autocisterne coinvolte
fumi sprigionati da incendi
ustioni da sostanze chimiche
interventi in siti industriali
monossido di carbonio, altri gas



  Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
RISCHIO FISICO:
Rischio derivato da situazioni diverse dalle precendenti, in cui si
opera in presenza di:
radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari con mezzi che
trasportano materiale radioattivo, …);
elettricità;
incendi;
ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per particolari
lavorazioni;
rumore e vibrazioni




 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI:
Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad
opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre,
spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche
(peso, dimensioni) o in conseguenza delle condizioni ergonomiche
sfavorevoli possono comportare rischi di lesioni dorso-lombari.


– Movimentazione infortunato su barella
      o sedia
– Movimentazione tende, attrezzature di PC
– Movimentazione pacchi umanitari
– Movimentazione zaino – bombola - DAE
– Sollevamento della barella carica…




      Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Per svolgere al meglio l’intervento, l’unico consiglio è quello di
operare con metodo:

 –   Attribuzione precisa dei ruoli
 –   Identificazione del leader
 –   Verifica dei fattori di rischio
 –   Conoscenza dei materiali e del loro utilizzo
 –   Conoscenza delle tecniche di soccorso
 –   Conoscenza dei propri limiti
 –   Calma




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Sicurezza ambientale… chi ci aiuta???


Il nostro equipaggio e il leader

Centrale 118 “Trentino Emergenza”: il nostro riferimento, sempre!

Vigili del Fuoco

Forze dell’ordine

Soccorso Alpino

Altre persone presenti sul luogo dell’evento
         (attenzione!!!)




   Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Il leader:
• Sa organizzare

• È affidabile
• È prudente

• È calmo
• È autorevole
• È competente



• Sa estraniarsi dall’evento


È professionale!




   Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Fattori negativi che ci fanno sottovalutare la sicurezza:

 – Disabitudine all’autoprotezione e all’uso dei DPI

 – Coinvolgimento emotivo

 – Complessità dell’evento e dello scenario

 – Presenza di più feriti

 – L’ambiente “ostile”




                                                                 A22 - Carpi




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Il pensiero che: “… tanto non faccio STI, vado ad un’assistenza gara…”




     Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Bisogna sapersi avvicinare solo quando il ferito o lo scenario è stato messo
in sicurezza!

… ma non vuol dire che i pericoli siano finiti!!




                                                        A22 – Galleria Piedicastello



    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Individuare i pericoli evidenti presenti sulla scena

Fuoco
Fili elettrici caduti e/o scoperti
Sostanze pericolose
Traffico
Carichi sospesi
Tubi od altre strutture potenzialmente pericolose
Veicoli o strutture pericolanti
Perdite di gas
Sversamento di materiale
Frammenti potenzialmente pericolosi




   Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Individuare i pericoli derivanti dal pubblico (astanti)
Confusione
Interferenze
Soggetti pericolosi (fumatori)
Soggetti aggressivi
Rumore eccessivo
Aumenta l’emotività dei soccorritori


Il pubblico deve essere controllato dalle forze dell’ordine!




      Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
… ce la ricordiamo questa scena???




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Incidente stradale

I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico:
il motore è ancora acceso?
mmm... l'airbag non è scoppiato... e se scoppia adesso??????
detriti ovunque
schegge di vetro
materiali caduti o pericolanti
il traffico e le persone presenti
perdite di carburante
rischio incendio…




         VVF e forze
         dell’ordine



     Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Incidente stradale


La parte “sanitaria” è coordinata dal
medico/infermiere (se presente) o dal
CSS (in caso di maxiemergenza)

La parte “tecnica” è coordinata dal ROS
dei VVF




 Una volta stabilizzato e
 messo in sicurezza i veicoli,
 il personale VVF è a nostra
 disposizione




        Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Incidente stradale
             Protezioni degli
                                          Protezione airbag
             spigoli taglienti




Pinza idraulica             Martinetti            Stabilizzatori/Cuscini




   Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Codice Kemler: il pannello dei codici di pericolo

                                         Codice di pericolo
                                        Numero ONU della sostanza


Prima cifra codice di pericolo

 1 Esplosivo
                                          Seconda cifra
 2 Gas compresso
                                      1 Esplosione
 3 Liquido infiammabile
                                      2 Emanazione gas
 4 Solido infiammabile
                                      3 Infiammabile
 5 Comburente
                                      5 Comburente
 6 Tossico
                                      6 Tossico
 7 Radioattivo

 8 Corrosivo
                                      8 Corrosivo                            23
                                      9 Reazione violenta
 9 Reazione violenta spontanea                                            1065
          Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Il codice Kemler: il pannello romboidale




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Abitazione


In abitazione siamo al riparo da alcuni pericoli, ma devo fare attenzione ad
altri dettagli:


sono sicuro che il malore non sia dovuto a mancanza di ossigeno?
    CO, gpl e altri gas pesanti stratificano nella parte bassa degli ambienti!
il paziente o le persone presenti sono “avvicinabili”?
animali domestici (cani)
materiale pericolante
odore di gas? → NON suono il campanello!




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Ambiente impervio

Quando ci troviamo in ambiente impervio?

Ad esempio un tratto in forte pendenza:
nel bosco;
su una pista da sci;
lungo una scarpata stradale;
persona caduta in un tombino;
sul fondo di uno scavo;
in campagna…



   SAF, VVF o Soccorso Alpino




     Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Eventi violenti


Nel caso in cui ci si trovi ad portare soccorso in luoghi in cui si sono
verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi, lesioni volontarie) come
prima preoccupazione, ancora prima di iniziare l'assistenza all’infortunato
bisogna valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo.


Il mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di Polizia.


Carabinieri, Polizia e Polizia Locale devono garantire le dovute condizioni di
sicurezza per poter permettere le operazioni di soccorso.




     Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Segnaletica di sicurezza

Colore                 Significato o scopo                  Indicazioni e precisazioni

             Segnali di divieto                     Atteggiamenti pericolosi

                                                    Alt, arresto, dispositivi di emergenza,
Rosso        Pericolo - Allarme
                                                    sgombero

             Materiali e attrezzature antincendio   Identificazione e ubicazione

Giallo       Segnali di avvertimento                Attenzione, cautela, verifica

                                                    Comportamento o azione specifica,
 Blu         Segnali di prescrizione
                                                    obbligo di portare un DPI

                                                    Porte, uscite, percorsi, materiali,
             Segnali di salvataggio o di soccorso
Verde                                               postazioni, locali

             Situazione di sicurezza                Ritorno alla normalità



         Allegato XXIV e segg. - D.Lgs. 81/08



   Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Segnaletica di sicurezza

Cartelli di divieto




        Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Segnaletica di sicurezza

Cartelli di avvertimento




                                                               ATEX

       Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Segnaletica di sicurezza

Cartelli di prescrizione




       Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Segnaletica di sicurezza

Cartelli di salvataggio




       Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Segnaletica di sicurezza

Cartelli di attrezzatura antincendio




      Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Un soccorritore ferito non serve a nulla, intralcia le operazioni di
soccorso e può mettere in pericolo altri soccorritori!




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
2. I principali sistemi antincendio




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Sommario



•   I Vigili del Fuoco
•   L’incendio
•   Sistemi antincendio
•   L’estintore e il suo utilizzo




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
I Vigili del Fuoco

Livello nazionale: Corpo Nazionale dei VVF


Livello provinciale in Trentino: Servizio Antincendi (istituito con la Legge
Regionale n.24 del 20 Agosto 1954)



    Corpo Permanente dei VVF di Trento
    239 Corpi di VVF volontari
    Unioni provinciali e distrettuali dei Corpi dei VVF volontari
    Squadre antincendio aziendali




      Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Come sono strutturati a Trento città (e dintorni…)
 Corpo Permanente
    personale: circa 150 Vigili-Tecnici-Funzionari-amministrazione
    Nucleo Elicotteri
    Nucleo SAF-GSS (Speleo-Alpino-Fluviale Gruppo Soccorsi Speciali)
    Nucleo Sommozzatori
    Nucleo Radiocomunicazioni
    NBCR, Lab. Autorespiratori, Sezione Veicoli
    Centrale Operativa 115 e Centrale Operativa di P.C.

    1 turno: circa 25 persone
     - Prima partenza (Incendio o Incidente)
     - Seconda partenza
     - Servizi speciali (gru,autoscala, …)

    Ufficio Prevenzione Incendi

 + 41 corpi di volontari nel Distretto


    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Compiti dei Vigili del Fuoco

A loro spetta la parte tecnica degli interventi:
- messa in sicurezza del luogo dell’evento
- controllo e la valutazione dei rischi per gli operatori
- garantire l’accessibilità al ferito/feriti
- quando non sia possibile altrimenti, il trasferimento del ferito da un
    ambiente pericoloso a un posto più idoneo per il nostro intervento

Oltre, naturalmente, ai compiti strettamente di loro competenza:
- spegnimento incendi (civili, industriali, boschivi, …)
- incidenti stradali (es: pinza idraulica)
- STU (sblocco ascensori, fuga di gas, crolli, esplosioni, …)
- ricerca persone disperse, soccorso in ambienti confinati, in fiumi, …
- prevenzione e formazione




        Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
L’incendio

L’incendio è una COMBUSTIONE, cioè una reazione chimica
(COMBUSTIBILE) reagisce con un COMBURENTE liberando energia, in
genere sottoforma di CALORE


Affinchè si abbia una combustione è necessario che tutti e tre gli elementi
siano contemporaneamente presenti




            ossigeno                                    calore




                                vapori, gas

    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Andamento di un incendio



                                  1000°
                                      C




                             600°
                                C




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
La parte più pericolosa dell’incendio sono i prodotti della combustione:



   - Fiamme ed elevato calore

   - Fumo (cenere dispersa nell’aria)

   - CO2 (combustione completa)

   - CO (combustione incompleta)




        Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Il combustibile e le classi d’incendio

            CLASSE “A”
            fuochi da materiali solidi, generalmente di natura
            organica, la cui combustione avviene con formazione di braci




            CLASSE “B”
            fuochi da liquidi infiammabili, come olii minerali, benzina,
            gasolio, …




            CLASSE “C”
            fuochi di gas


Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Il combustibile e le classi d’incendio
    CLASSE “D”
    fuochi derivanti da metalli combustibili o composti fortemente reattivi
    in presenza di aria o acqua, come particolari metalli (alluminio,
    magnesio, nitrati, perclorati, sodio…), compresi i materiali radioattivi




   CLASSE “E”
   fuochi da apparecchiature elettriche, tipo alternatori,
   trasformatori, quadri elettrici, per i quali necessita un agente
   estinguente con proprietà dielettriche




     CLASSE “F”
     fuochi che interessano mezzi di cottura come oli e grassi vegetali o
     animali


Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Come si spegne un incendio?

I meccanismi di estinzione di un incendio, alla luce di quanto ricavato dal
“triangolo del fuoco”, si basano sulle seguenti azioni:

Azione di raffreddamento (per impedire l’emissione di vapori)

Diluizione dell’ossigeno (riduzione della concentrazione di O2)

Estinzione per inibizione chimica della fiamma

Rimozione del combustibile

Soffocamento: separazione fisica tra combustibile e comburente




      Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Sostanze estinguenti


La difesa contro gli incendi si basa sull’impiego di una serie di sostanze
capaci di far cessare la combustione.


    Le principali sostanze estinguenti sono:

               Acqua

               Schiuma (acqua + aria + liquido schiumogeno)

               Polveri

               Gas inerti




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
I principali sistemi antincendio


     Prevenzione (CPI, progettazione delle strutture…)


Sistemi attivi                                        Sistemi passivi
-   Impianto idrico antincendio (es. sprinkler)       –   Muri tagliafuoco
-   Attrezzatura (estintori, naspi, manichette…)      –   Porte tagliafuoco
-   Water mist                                        –   Compartimenti (muri + solai tagliafuoco)
-   Sistemi di evacuazione di fumo e calore           –   Rivestimenti (vernici isolanti, intonaco,
-   Sistemi di rivelazione di fumo, calore o              pannelli)
    fiamma



     Per grandi incendi o incendi boschivi
     – Aerei, elicotteri




         Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Strutture anticendio

Le caratteristiche di resistenza al fuoco dei materiali è indicata da una sigla:


                                       R.E.I.
                                                          ad es. REI90, REI120, …


R = stabilità (resistenza meccanica)
E = tenuta (non lasciare passare né produrre fiamme, fumo, …)
I = isolamento (trasmissione del calore)


REI: tagliafuoco
RE: parafiamma
R: elemento non portante che deve mantenere la stabilità




    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Attrezzature antincendio

                                                      LANCIA
            NASPO
                                                     UNI 45 - 70
             DN 20



                                       IDRANTE A
                                        COLONNA
                                        DN 45 - 70



          MANICHETTA                                         ATTACCO DN 70
             UNI 45 - 70                                   PER AUTOPOMPA
                                                                     VV.F.


Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Gli estintori




Portatili
Carrellati


Con diverse sostanze estinguenti


  Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Estintori portatili
Gli estintori portatili sono progettati per essere portati a mano a hanno un peso
non superiore ai 20 kg in condizioni operative




 Estintore a polvere                Estintore a CO2                  Estintore idrico




         Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Estintori carrellati
Sono progettati per essere trasportati su ruote e hanno un peso totale
superiore ai 20 kg e contenuto di estinguente fino a 150 kg




         Estintore carrellato a CO2             Estintore carrellato a polvere




       Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Esempio di etichettatura di un estintore




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Quale estintore uso?




Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Utilizzo dell’estintore


1) togliere la spina di sicurezza

2) con una mano impugnare l'estintore, con l'altra l'erogatore

3) azionare la leva di erogazione

4) dirigere il getto alla base delle fiamme

5) ricordarsi che un estintore si scarica
          in pochi secondi!!!!




  Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
In caso di incendio…


Allontanare il materiale che può bruciare o causare ulteriore pericolo.

Attaccare il focolaio di incendio solo se:
ci si sente in grado di farlo… e si hanno le attrezzature idonee,
ci si è garantita una via di fuga.

Non farlo se:
il fuoco è troppo grande o… si sta estendendo e può circondarci,
non si è sicuri di cosa stia bruciando (rischio di fumi tossici).

Non voltare mai le spalle al focolaio appena spento,
                      … potrebbe riaccendersi.

Abbandonare appena possibile i locali dopo la scarica degli estintori




        Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
In caso di evacuazione…


Staccare la corrente elettrica e chiudi il gas

Sigillare le fessure con coperte od altro.

Dare l’allarme a tutti del pericolo: forse qualcuno non sente o non si può
muovere (anziani, malati, portatori di handicap)

Allontanarsi con calma, seguendo le indicazioni di uscita di emergenza

Non usare mai ascensori o montacarichi

Andare nel luogo sicuro (punto di raccolta)

Seguire le indicazione del Piano di Emergenza (se esistente)




        Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Bibliografia
– Immagini: varie da internet, www.airliners.net, www.holmatro.com/rescue,
  …

– Contenuti:
   – “Corso Incidenti stradali - CRI”, Scuola Provinciale Antincendi - PAT
   – “Sicurezza e autoprotezione”, IRC
   – “La sicurezza nel soccorso extraospedaliero”, 118 Modena
   – “La valutazione della scena”, 118 Regione Lombardia

- Varie:
  http://www.vvftrento.it
  http://www.distrettovvftrento.it
  http://www.vigilfuoco.it




- D.Lgs. 81 “Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”
  del 9 aprile 2008

    Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
Domande??




Grazie per l’attenzione!

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Sicurezza ambientale

  • 1. Croce Rossa Italiana Gruppo di Trento Autoprotezione e sicurezza ambientale nei diversi scenari di soccorso I principali sistemi antincendio Istruttore PC Massimiliano (Max) Morari 23 marzo 2011
  • 2. 1. Autoprotezione e sicurezza ambientale Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 3. Sommario • Sicurezza ambientale • Valutazione della scena • DPI • Segnaletica di sicurezza • Rischi del soccorritore • Alcuni esempi… Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 4. Un esempio… Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 5. Autoprotezione Attività di difesa, riparo da danni, pericoli, infortuni Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 6. Alcune definizioni… RISCHIO Eventualità di subire un danno PERICOLO Situazione in cui vi sono uno o più elementi in grado di compromettere la stabilità o la sicurezza INFORTUNIO Evento prodotto da una causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata una inabilità temporanea, assoluta o morte. Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 7. Prima di fare qualcosa, sono sicuro che non ci siano pericoli? Autoprotezione Sicurezza ambientale Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 8. La sicurezza è il metodo con cui si gestisce il rischio Obiettivi: • Riconoscere le situazioni di pericolo per l’equipe, gli astanti e il paziente • Garantire (o far garantire) la sicurezza ambientale • Allertare correttamente le strutture di soccorso • Avvicinare il ferito solo al momento opportuno Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 9. Sicurezza ambientale… cos’è?? È l’insieme di fattori del luogo e del contesto che ci permettono di operare in totale sicurezza dal punto di vista psico-fisico per svolgere al meglio il nostro intervento Se non ce la facciamo da soli, dobbiamo chiamare i “rinforzi” È la prima cosa da valutare, sempre! Ad esempio… segnalare la presenza di un incidente alle auto che arrivano, spegnere il motore dei veicoli coinvolti, aprire le finestre nei locali chiusi… Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 10. Sicurezza ambientale… quando?? Ovunque noi interveniamo: • Incidente stradale • Cantiere • Incendio industriale/civile • Abitazione • Italcementi, ex Sloi • … • In vicinanza all’Elicottero • … • Protezione Civile Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 11. Sicurezza ambientale… perché?? Per la nostra sicurezza Per la sicurezza del/dei feriti Per la sicurezza dell’ambiente circostante (altre persone, animali, i curiosi) Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 12. … mmm, dicevamo???? Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 13. Sicurezza ambientale… come?? Valutando la sicurezza della scena: – Prima del nostro arrivo sul luogo dell’evento – Sul luogo dell’evento (incidente di Borghetto…) – Durante l’intervento, perché le cose possono cambiare… Usando i DPI: – La testa, la nostra! – La cintura in macchina!!!!!!! – Divisa completa, guanti, caschetto – Occhiali di protezione – Bande riflettenti ad alta visibilità Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 14. Valutazione della scena Perché è necessario fare una valutazione della scena del soccorso? 1. Per individuare i pericoli e ridurre i rischi per: - Soccorritori - Vittime - Astanti 2. Per avere maggiori informazioni sull’evento: - Natura medica o traumatica - Meccanismo di lesione - Circoscrivere le dimensioni dell’evento Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 15. Le informazioni raccolte Sono importanti per capire o immaginare la dinamica dell’evento che deve essere riferita in Pronto Soccorso: - suggeriscono i possibili metodi di intervento (sul luogo dell’evento) - danno importanti indicazioni sulle possibili lesioni interne, non visibili esternamente - danno importanti indicazioni sulla possibile gravità del paziente e sulla modalità di assorbimento delle’energia dell’evento - danno importanti informazioni sulla diagnosi e sulle terapie da svolgere Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 16. DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) Si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata o utilizzata dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonchè ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Protezione: • Testa • Occhi e viso • Vie respiratorie • Mani e braccia • Piedi e gambe Art. 74 -D.Lgs. 81/08 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 17. Il caschetto protettivo è da utilizzare ogni volta che il soccorritore è chiamato ad operare: - all'interno di aziende industriali; - nei cantieri edili; - in tutti i casi di oggetti sospesi o pericolanti; - incidenti automobilistici durante l'estricazione degli infortunati; - nella collaborazione con il personale VV.F.; - nelle operazioni in terreni impervi; - ogni qualvolta lo si ritenga necessario! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 18. La mascherina “chirurgica” - Riduce la diffusione di microrganismi per via aerea - Evita il diffondersi di microrganismi patogeni nell’aria, bloccando la saliva di chi la indossa - Perde di efficacia dopo 2 – 3 ore di utilizzo Va impiegata prima di entrare in contatto con il paziente con sospetta o confermata malattia trasmissibile (contatto, via aerea, goccioline) La mascherina deve coprire bene naso, bocca e mento e va ben assicurata stringendo gli elastici di cui è dotata Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 19. Il lavaggio delle mani è la misura più importante nella prevenzione delle infezioni, perchè le mani sono la principale sorgente continua di microrganismi. L'uso dei guanti ha lo scopo di proteggere gli operatori di emergenza dal contatto con agenti infettivi e di ridurre la probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione. L'uso dei guanti è una misura protettiva in aggiunta e non in sostituzione del lavaggio delle mani. Gli occhiali o le visiere protettive, invece, meglio se con protezione sia frontale sia laterale, impediscono che schizzi o spruzzi di liquidi biologici (e non), entrino nell'occhio. Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 20. W i DPI! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 21. W i DPI! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 22. I principali Rischi del Soccorritore occasionale o professionale: Ambientale Biologico Chimico Fisico Movimentazione dei carichi Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 23. RISCHIO AMBIENTALE È principalmente legato al contatto del soccorritore con: – Agenti chimici (gas, polveri, sostanze tossiche, …) – Agenti fisici (caldo, freddo, pioggia…) – Contatti accidentali con corrente elettrica – Rischi connessi a strutture instabili o sospese – Traffico stradale: in situazioni normali e in caso di incidente – Situazioni in cui si verificano atti di violenza – Soggetti sotto l’effetto di alcolici e stupefacenti – Membri della famiglia o presenti – Animali (morsi) Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 24. RISCHIO BIOLOGICO Rischio derivato dalla contaminazione da materiale biologico potenzialmente infetto. Contaminazione d'ago o da taglio, contaminazione di cute lesa o delle mucose da agenti infettivi. Individuazione precoce del pericolo anche in presenza di solo sospetto, adozione di efficaci misure di barriera (D.P.I.). Attenzione a tutti i liquidi organici!!! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 25. RISCHIO CHIMICO: Rischio derivato dalla contaminazione da sostanze chimiche: liquide, gassose o polveri, e di alcune sostanze non pericolose in grado di diventarlo per concentrazione dei vari preparati, dalle condizioni ambientali e dal rapporto tra le caratteristiche chimico- fisiche di una sostanza. incidenti con autocisterne coinvolte fumi sprigionati da incendi ustioni da sostanze chimiche interventi in siti industriali monossido di carbonio, altri gas Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 26. RISCHIO FISICO: Rischio derivato da situazioni diverse dalle precendenti, in cui si opera in presenza di: radiazioni (siti industriali, incidenti stradali/ferroviari con mezzi che trasportano materiale radioattivo, …); elettricità; incendi; ambienti molto umidi o molto caldi o molto freddi per particolari lavorazioni; rumore e vibrazioni Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 27. RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI: Rischio derivato dalle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche (peso, dimensioni) o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli possono comportare rischi di lesioni dorso-lombari. – Movimentazione infortunato su barella o sedia – Movimentazione tende, attrezzature di PC – Movimentazione pacchi umanitari – Movimentazione zaino – bombola - DAE – Sollevamento della barella carica… Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 28. Per svolgere al meglio l’intervento, l’unico consiglio è quello di operare con metodo: – Attribuzione precisa dei ruoli – Identificazione del leader – Verifica dei fattori di rischio – Conoscenza dei materiali e del loro utilizzo – Conoscenza delle tecniche di soccorso – Conoscenza dei propri limiti – Calma Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 29. Sicurezza ambientale… chi ci aiuta??? Il nostro equipaggio e il leader Centrale 118 “Trentino Emergenza”: il nostro riferimento, sempre! Vigili del Fuoco Forze dell’ordine Soccorso Alpino Altre persone presenti sul luogo dell’evento (attenzione!!!) Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 30. Il leader: • Sa organizzare • È affidabile • È prudente • È calmo • È autorevole • È competente • Sa estraniarsi dall’evento È professionale! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 31. Fattori negativi che ci fanno sottovalutare la sicurezza: – Disabitudine all’autoprotezione e all’uso dei DPI – Coinvolgimento emotivo – Complessità dell’evento e dello scenario – Presenza di più feriti – L’ambiente “ostile” A22 - Carpi Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 32. Il pensiero che: “… tanto non faccio STI, vado ad un’assistenza gara…” Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 33. Bisogna sapersi avvicinare solo quando il ferito o lo scenario è stato messo in sicurezza! … ma non vuol dire che i pericoli siano finiti!! A22 – Galleria Piedicastello Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 34. Individuare i pericoli evidenti presenti sulla scena Fuoco Fili elettrici caduti e/o scoperti Sostanze pericolose Traffico Carichi sospesi Tubi od altre strutture potenzialmente pericolose Veicoli o strutture pericolanti Perdite di gas Sversamento di materiale Frammenti potenzialmente pericolosi Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 35. Individuare i pericoli derivanti dal pubblico (astanti) Confusione Interferenze Soggetti pericolosi (fumatori) Soggetti aggressivi Rumore eccessivo Aumenta l’emotività dei soccorritori Il pubblico deve essere controllato dalle forze dell’ordine! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 36. … ce la ricordiamo questa scena??? Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 37. Incidente stradale I pericoli sulla scena di un incidente automobilistico: il motore è ancora acceso? mmm... l'airbag non è scoppiato... e se scoppia adesso?????? detriti ovunque schegge di vetro materiali caduti o pericolanti il traffico e le persone presenti perdite di carburante rischio incendio… VVF e forze dell’ordine Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 38. Incidente stradale La parte “sanitaria” è coordinata dal medico/infermiere (se presente) o dal CSS (in caso di maxiemergenza) La parte “tecnica” è coordinata dal ROS dei VVF Una volta stabilizzato e messo in sicurezza i veicoli, il personale VVF è a nostra disposizione Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 39. Incidente stradale Protezioni degli Protezione airbag spigoli taglienti Pinza idraulica Martinetti Stabilizzatori/Cuscini Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 40. Codice Kemler: il pannello dei codici di pericolo Codice di pericolo Numero ONU della sostanza Prima cifra codice di pericolo 1 Esplosivo Seconda cifra 2 Gas compresso 1 Esplosione 3 Liquido infiammabile 2 Emanazione gas 4 Solido infiammabile 3 Infiammabile 5 Comburente 5 Comburente 6 Tossico 6 Tossico 7 Radioattivo 8 Corrosivo 8 Corrosivo 23 9 Reazione violenta 9 Reazione violenta spontanea 1065 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 41. Il codice Kemler: il pannello romboidale Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 42. Abitazione In abitazione siamo al riparo da alcuni pericoli, ma devo fare attenzione ad altri dettagli: sono sicuro che il malore non sia dovuto a mancanza di ossigeno? CO, gpl e altri gas pesanti stratificano nella parte bassa degli ambienti! il paziente o le persone presenti sono “avvicinabili”? animali domestici (cani) materiale pericolante odore di gas? → NON suono il campanello! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 43. Ambiente impervio Quando ci troviamo in ambiente impervio? Ad esempio un tratto in forte pendenza: nel bosco; su una pista da sci; lungo una scarpata stradale; persona caduta in un tombino; sul fondo di uno scavo; in campagna… SAF, VVF o Soccorso Alpino Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 44. Eventi violenti Nel caso in cui ci si trovi ad portare soccorso in luoghi in cui si sono verificati atti violenti (rapine, furti, omicidi, suicidi, lesioni volontarie) come prima preoccupazione, ancora prima di iniziare l'assistenza all’infortunato bisogna valutare i rischi e accertarsi della sicurezza del luogo. Il mantenimento dell'ordine pubblico compete alle Forze di Polizia. Carabinieri, Polizia e Polizia Locale devono garantire le dovute condizioni di sicurezza per poter permettere le operazioni di soccorso. Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 45. Segnaletica di sicurezza Colore Significato o scopo Indicazioni e precisazioni Segnali di divieto Atteggiamenti pericolosi Alt, arresto, dispositivi di emergenza, Rosso Pericolo - Allarme sgombero Materiali e attrezzature antincendio Identificazione e ubicazione Giallo Segnali di avvertimento Attenzione, cautela, verifica Comportamento o azione specifica, Blu Segnali di prescrizione obbligo di portare un DPI Porte, uscite, percorsi, materiali, Segnali di salvataggio o di soccorso Verde postazioni, locali Situazione di sicurezza Ritorno alla normalità Allegato XXIV e segg. - D.Lgs. 81/08 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 46. Segnaletica di sicurezza Cartelli di divieto Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 47. Segnaletica di sicurezza Cartelli di avvertimento ATEX Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 48. Segnaletica di sicurezza Cartelli di prescrizione Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 49. Segnaletica di sicurezza Cartelli di salvataggio Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 50. Segnaletica di sicurezza Cartelli di attrezzatura antincendio Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 51. Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 52. Un soccorritore ferito non serve a nulla, intralcia le operazioni di soccorso e può mettere in pericolo altri soccorritori! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 53. 2. I principali sistemi antincendio Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 54. Sommario • I Vigili del Fuoco • L’incendio • Sistemi antincendio • L’estintore e il suo utilizzo Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 55. I Vigili del Fuoco Livello nazionale: Corpo Nazionale dei VVF Livello provinciale in Trentino: Servizio Antincendi (istituito con la Legge Regionale n.24 del 20 Agosto 1954) Corpo Permanente dei VVF di Trento 239 Corpi di VVF volontari Unioni provinciali e distrettuali dei Corpi dei VVF volontari Squadre antincendio aziendali Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 56. Come sono strutturati a Trento città (e dintorni…) Corpo Permanente personale: circa 150 Vigili-Tecnici-Funzionari-amministrazione Nucleo Elicotteri Nucleo SAF-GSS (Speleo-Alpino-Fluviale Gruppo Soccorsi Speciali) Nucleo Sommozzatori Nucleo Radiocomunicazioni NBCR, Lab. Autorespiratori, Sezione Veicoli Centrale Operativa 115 e Centrale Operativa di P.C. 1 turno: circa 25 persone - Prima partenza (Incendio o Incidente) - Seconda partenza - Servizi speciali (gru,autoscala, …) Ufficio Prevenzione Incendi + 41 corpi di volontari nel Distretto Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 57. Compiti dei Vigili del Fuoco A loro spetta la parte tecnica degli interventi: - messa in sicurezza del luogo dell’evento - controllo e la valutazione dei rischi per gli operatori - garantire l’accessibilità al ferito/feriti - quando non sia possibile altrimenti, il trasferimento del ferito da un ambiente pericoloso a un posto più idoneo per il nostro intervento Oltre, naturalmente, ai compiti strettamente di loro competenza: - spegnimento incendi (civili, industriali, boschivi, …) - incidenti stradali (es: pinza idraulica) - STU (sblocco ascensori, fuga di gas, crolli, esplosioni, …) - ricerca persone disperse, soccorso in ambienti confinati, in fiumi, … - prevenzione e formazione Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 58. L’incendio L’incendio è una COMBUSTIONE, cioè una reazione chimica (COMBUSTIBILE) reagisce con un COMBURENTE liberando energia, in genere sottoforma di CALORE Affinchè si abbia una combustione è necessario che tutti e tre gli elementi siano contemporaneamente presenti ossigeno calore vapori, gas Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 59. Andamento di un incendio 1000° C 600° C Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 60. La parte più pericolosa dell’incendio sono i prodotti della combustione: - Fiamme ed elevato calore - Fumo (cenere dispersa nell’aria) - CO2 (combustione completa) - CO (combustione incompleta) Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 61. Il combustibile e le classi d’incendio CLASSE “A” fuochi da materiali solidi, generalmente di natura organica, la cui combustione avviene con formazione di braci CLASSE “B” fuochi da liquidi infiammabili, come olii minerali, benzina, gasolio, … CLASSE “C” fuochi di gas Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 62. Il combustibile e le classi d’incendio CLASSE “D” fuochi derivanti da metalli combustibili o composti fortemente reattivi in presenza di aria o acqua, come particolari metalli (alluminio, magnesio, nitrati, perclorati, sodio…), compresi i materiali radioattivi CLASSE “E” fuochi da apparecchiature elettriche, tipo alternatori, trasformatori, quadri elettrici, per i quali necessita un agente estinguente con proprietà dielettriche CLASSE “F” fuochi che interessano mezzi di cottura come oli e grassi vegetali o animali Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 63. Come si spegne un incendio? I meccanismi di estinzione di un incendio, alla luce di quanto ricavato dal “triangolo del fuoco”, si basano sulle seguenti azioni: Azione di raffreddamento (per impedire l’emissione di vapori) Diluizione dell’ossigeno (riduzione della concentrazione di O2) Estinzione per inibizione chimica della fiamma Rimozione del combustibile Soffocamento: separazione fisica tra combustibile e comburente Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 64. Sostanze estinguenti La difesa contro gli incendi si basa sull’impiego di una serie di sostanze capaci di far cessare la combustione. Le principali sostanze estinguenti sono: Acqua Schiuma (acqua + aria + liquido schiumogeno) Polveri Gas inerti Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 65. I principali sistemi antincendio Prevenzione (CPI, progettazione delle strutture…) Sistemi attivi Sistemi passivi - Impianto idrico antincendio (es. sprinkler) – Muri tagliafuoco - Attrezzatura (estintori, naspi, manichette…) – Porte tagliafuoco - Water mist – Compartimenti (muri + solai tagliafuoco) - Sistemi di evacuazione di fumo e calore – Rivestimenti (vernici isolanti, intonaco, - Sistemi di rivelazione di fumo, calore o pannelli) fiamma Per grandi incendi o incendi boschivi – Aerei, elicotteri Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 66. Strutture anticendio Le caratteristiche di resistenza al fuoco dei materiali è indicata da una sigla: R.E.I. ad es. REI90, REI120, … R = stabilità (resistenza meccanica) E = tenuta (non lasciare passare né produrre fiamme, fumo, …) I = isolamento (trasmissione del calore) REI: tagliafuoco RE: parafiamma R: elemento non portante che deve mantenere la stabilità Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 67. Attrezzature antincendio LANCIA NASPO UNI 45 - 70 DN 20 IDRANTE A COLONNA DN 45 - 70 MANICHETTA ATTACCO DN 70 UNI 45 - 70 PER AUTOPOMPA VV.F. Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 68. Gli estintori Portatili Carrellati Con diverse sostanze estinguenti Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 69. Estintori portatili Gli estintori portatili sono progettati per essere portati a mano a hanno un peso non superiore ai 20 kg in condizioni operative Estintore a polvere Estintore a CO2 Estintore idrico Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 70. Estintori carrellati Sono progettati per essere trasportati su ruote e hanno un peso totale superiore ai 20 kg e contenuto di estinguente fino a 150 kg Estintore carrellato a CO2 Estintore carrellato a polvere Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 71. Esempio di etichettatura di un estintore Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 72. Quale estintore uso? Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 73. Utilizzo dell’estintore 1) togliere la spina di sicurezza 2) con una mano impugnare l'estintore, con l'altra l'erogatore 3) azionare la leva di erogazione 4) dirigere il getto alla base delle fiamme 5) ricordarsi che un estintore si scarica in pochi secondi!!!! Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 74. In caso di incendio… Allontanare il materiale che può bruciare o causare ulteriore pericolo. Attaccare il focolaio di incendio solo se: ci si sente in grado di farlo… e si hanno le attrezzature idonee, ci si è garantita una via di fuga. Non farlo se: il fuoco è troppo grande o… si sta estendendo e può circondarci, non si è sicuri di cosa stia bruciando (rischio di fumi tossici). Non voltare mai le spalle al focolaio appena spento, … potrebbe riaccendersi. Abbandonare appena possibile i locali dopo la scarica degli estintori Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 75. In caso di evacuazione… Staccare la corrente elettrica e chiudi il gas Sigillare le fessure con coperte od altro. Dare l’allarme a tutti del pericolo: forse qualcuno non sente o non si può muovere (anziani, malati, portatori di handicap) Allontanarsi con calma, seguendo le indicazioni di uscita di emergenza Non usare mai ascensori o montacarichi Andare nel luogo sicuro (punto di raccolta) Seguire le indicazione del Piano di Emergenza (se esistente) Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari
  • 76. Bibliografia – Immagini: varie da internet, www.airliners.net, www.holmatro.com/rescue, … – Contenuti: – “Corso Incidenti stradali - CRI”, Scuola Provinciale Antincendi - PAT – “Sicurezza e autoprotezione”, IRC – “La sicurezza nel soccorso extraospedaliero”, 118 Modena – “La valutazione della scena”, 118 Regione Lombardia - Varie: http://www.vvftrento.it http://www.distrettovvftrento.it http://www.vigilfuoco.it - D.Lgs. 81 “Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” del 9 aprile 2008 Trento – 23 marzo 2011 – II Step – CRI Trento – Istr. PC Massimiliano Morari