A Viable System View of the Japanese Lean Production System
Federica Palumbo - Il mercato delle commodities: caratteristiche, strategie di hedging e di speculazione
1. “Il mercato delle commodities:
caratteristiche, strategie di hedging
e di speculazione”
Federica Palumbo
0556320
2. Le Commodities
Definizione
Materie prime o altri beni assolutamente standardizzati tali da
potere essere prodotti ovunque con standard qualitativi equivalenti
e commercializzati senza l’apporto di ulteriore valore aggiunto.
Distinguiamo tra:
- Merci legate alla sopravvivenza della popolazione (prodotti agricoli)
- Merci che permettono il funzionamento dell’economia in una
nazione (fonti energetiche)
3. Categorie di Commodities
Beni agricoli Avena, Farina di soia, frumento, mais, olio
di soia, soia, succo d’arancia
Beni coloniali e tropicali Cacao, caffè, cotone, legname, tabacco,
zucchero
Metalli Alluminio, argento, nickel, oro, palladio,
platino, rame, zinco
Energia Benzina, etanolo, gas naturale, nafta,
petrolio, carbone
Carni Bovini, bovini da latte, maiali, pancetta di
maiale
4. Recenti cambiamenti degli
scambi internazionali di MP
Ieri Oro nero (petrolio)
Oggi Oro bianco (acqua) e fonti
alternative di energia
5. Un’ulteriore distinzione:
Le commodities sono asset reali e non
finanziarie come azioni ed obbligazioni
Hard Commodities Soft Commodities
Asset reali non Beni di consumo
deperibili come
deperibili (come i
l’energia (petrolio e gas)
o i metalli preziosi prodotti agricoli)
6. Principali indici sulle materie
prime
• DJ-AIG: Dow Jones AIG Commodity Index
• GSCI: Goldman Sachs Commodity Index
• Rogers International Raw Material Index
• COMMIN: Commodity Index (composto da 24 materie prime e
suddivisibile in 5 indici sub settoriali: Agricolo, Bestiame, Energia,
Metalli Industriali e Metalli Preziosi
• CRB (Commodity Research Bureau, indice delle commodities) è
costituito da 23 materie prime.
7. Mercati Internazionali
• New York Mercantile Exchange (NYMEX): negozia alluminio,
rame, petrolio greggio, energia elettrica, benzina, oro, nafta, gas
naturale, palladio, argento, propano, platino;
• Chicago Board of Trade (CBOT) : negozia grano, orzo, segale,
avena;
• Intercontinental Exchange (ICE): negozia cacao, caffè, cotone,
etanolo, pasta di cellulosa, zucchero, succo d’arancia concentrato;
• Chicago Mercantile Exchange (CME);
• London Metal Exchange (LME).
8. Excursus storico sui derivati su
commodities
Anticamente i derivati presentavano caratteristiche davvero
semplici: contratti verbali tra due o più soggetti su un sottostante
che quasi sempre era un raccolto o una partita di merci. (Aristotele)
Nel Medioevo erano accordi tra agricoltori e mercanti.
L’enorme sviluppo del commercio internazionale fatto registrare nel
corso del XIX secolo sull’onda del colonialismo e della rivoluzione
industriale portò all’affermazione di un particolare strumento di
negoziazione: i contratti to-arrive.
Nel 1821 venne istituito il Liverpool Cotton Exchange, primo
mercato to-arrive.
9. Excursus storico sui derivati su
commodities
• Nel 1842, ci fu la costituzione, da parte di un gruppo di 82 commercianti,
del Chicago Board of Trade (CBOT), dove nel 1851 fu scambiato il primo vero
contratto derivato negoziato su un mercato regolamentato.
•Nel 1874 fu istituita la Chicago Produce Exchange, fornendo mercati per
burro, uova, pollame ed altri prodotti agricoli deperibili.
•Nel 1919 venne riorganizzato il mercato dei futures sul Chicago Mercantile
Exchange e da allora questa piazza ha fornito mercati futures per molte
merci.
•Nel 1972 venne fondato l’International Monetary Market per la
negoziazione di valute.
•Nel 1973 venne inaugurato, presso il CBOT, il Chicago Board Options
Exchange (CBOE), il primo mercato organizzato delle opzioni.
•Nel 1982 venne introdotto un contratto futures sull’indice Standard&Poor
500 e negli anni successivi sono stati creati analoghi contratti su altri indici
borsistici.
10. Commodities e mercati
finanziari
4 mercati interconnessi:
- mercato delle commodity (CRP)
- mercato obbligazionario (T-Bond)
- mercato azionario (Dow Jones)
- mercato delle valute
12. Espansione Economica
Prezzo delle commodity
Inflazione
Tassi d’interesse
Valuta nazionale
Il rendimento obbligazionario
Mercato azionario e obbligazionario
13. Contrazione Economica
Prezzo delle commodity
Inflazione
Tassi d’interesse
Valuta nazionale
Il rendimento obbligazionario
Mercato azionario e obbligazionario
15. Fase 1 “di inizio contrazione economica” :
inversione rialzista del mercato obbligazionario; attenuazione delle pressioni
inflazionistiche ed una prosecuzione della fase ribassista dell’azionario e dei
prezzi delle materie prime.
Fase 2 “di massima intensità della recessione economica”
l’inversione rialzista del mercato azionario, grazie alla riduzione dei tassi di
interesse ed il miglioramento delle condizioni economiche, mentre il mercato
obbligazionario continua la fase rialzista cominciata nella fase precedente.
L’unico mercato a proseguire nel ribasso è quello delle materie prime.
Fase 3 “di inizio della ripresa economica”
l’inversione rialzista anche del mercato delle materie prime; a questo punto tutti
e tre i mercati risultano orientati al rialzo.
Fase 4 “di espansione economica”
a causa della ripresa dell’inflazione, vede la prima inversione ribassista che
riguarda il mercato obbligazionario, a causa dell'intensificazione delle pressioni
inflazionistiche. Il mercato azionario e delle materie prime continuano nella loro
corsa rialzista.
16. Fase 5 “di massima intensità dell’espansione economica”
prevede un’inversione ribassista anche del mercato azionario,
anch’esso sensibile all’andamento dei tassi di interesse e scontando
il peggioramento delle condizioni economiche. A questo punto solo
il mercato delle materie prime resiste al rialzo.
Fase 6 “di rallentamento della crescita economica”
evidenzia un orientamento al ribasso di tutti e tre i mercati. La "vita
media" del ciclo economico sopra descritto si estende a circa 4 anni.
Si sottolinea, inoltre, che l'oro, anticipatore delle materie prime
tende a svoltare verso il basso, e verso l'alto, subito dopo il mercato
azionario.
17. Sequenza dell’andamento dei
diversi settori primari
Azioni Tassi d’interesse
Dollaro
Corsi Oro
obbligazionari
max e poi ESPANSIONE
ECONOMICA Indice CRB
Tassi d’interesse
min e poi
Tassi d’interesse
max e poi
CONTRAZIONE
Indice CRB ECONOMICA Corsi
obbligazionari
Oro minimo e poi
Dollaro Azioni
18. Investire in Commodities
1. Acquistare fisicamente le materie prime (ma occorrono grossi
capitali e ci si deve occupare di trovare i magazzini di stoccaggio,
nonché tutti i costi correlati);
2. Acquistare in Borsa titoli di società che trattano le materie prime
(miniere ecc). Ma spesso le quotazioni non sono correlate nel
breve a tale andamento;
3. Mercato ETF ed ETC;
4. Mercato dei derivati.
19. Commodity linked bond
titolo obbligazionario a reddito fisso
(zero-coupon o con un flusso cedolare inferiore a quello di mercato)
+
strumento finanziario derivato
(solitamente un’opzione su un indice di commodities o un insieme di opzioni su singole
materie prime che costituiscono un paniere di riferimento).
Problemi: i costi di gestione elevati fanno registrare spesso
performance negative sulla parte strutturata e scarsa
liquidità
20. Exchange Traded Fund
fondi di investimento aperto che replicano l’andamento di un determinato
indice o paniere di commodities (ad esempio l’oro)
Vantaggi:
- Negoziati in tempo reale senza attendere il riscatto (non come i comuni
fondi) possono essere venduti allo scoperto
- spesso non hanno scadenza crescita di lungo periodo
- Consentono anche l’impiego di piccole somme ed evitano alcuni problemi
gestionali tipici dell’apertura di posizioni in contratti derivati
Svantaggi:
- meno adatti di futures e opzioni alla speculazione di breve periodo
21. Exchange Traded Commodities
Titoli senza scadenza che replicano la performance di una singola commodity
o di indici di commodities grazie all’investimento diretto da parte della
società emittente nella materia prima (ETC phisically backed) o in contratti
derivati sulla materia prima (ETC standard).
In questo secondo caso gli ETC consentono agli investitori di avere
un’esposizione simile a quella che si otterrebbe gestendo una posizione in
acquisto in contratti future, seppur con alcune differenze:
• Assenza di leva finanziaria
• Non sono necessarie operazioni di riposizionamento da contratti future in
scadenza ad altri con scadenze più lontane (c.d. Roll-Over)
• Assenza del versamento dei margini richiesti per l’apertura di una
posizione in future
• Assenza di spese di intermediazione/sostituzione dei contratti in scadenza
23. Strumenti derivati sulle
commodities: caratteristiche
tecniche
Per poter assumere il ruolo di attività sottostante di un contratto
derivato, una commodity deve possedere determinate
caratteristiche:
• Deve trattarsi di un bene relativamente durevole e facilmente
conservabile;
• Le unità di tale bene devono essere omogenee;
• La domanda e l’offerta di tale bene devono essere
sufficientemente ampie (così da garantire liquidità).
24. Strumenti derivati sulle
commodities: caratteristiche
tecniche
Ogni materia prima acquistata con un future ha una propria quantità
minima scambiabile per contratto
ESEMPI DI QUANTITATIVI MINIMI PER LE Materie prime :
• petrolio = 1000 barili a contratto;
• grano = 5000 bushels a contratto;
• zucchero = 112000 pounds a contratto
La qualità di una materia prima è standardizzata dalla Borsa in cui è
trattata.(Ad esempio l'argento deve avere un grado di purezza pari al 99,99% e lo
scambio deve avvenire sotto forma di lingotto)
Le quotazioni delle materie prime (MP) presentano delle differenze:
a seconda dell'MP trattato.
(Ad esempio: i cerali sono espressi in dollari e centesimi per bushel)
25. Strumenti derivati sulle
commodities: caratteristiche
tecniche
Tutte le materie prime hanno una oscillazione di prezzo minima. Questa
oscillazione minima si chiama "TICK".
(Per i cereali, ad esempio, il tick è di 1/4 di cent/bushel. Questo significa che se il prezzo del
grano è 3,20 cent/bushel, il tick successivo lo porterà a 3,20 e 1/4 (se sale) o 3,19 e 3/4 (se
scende).)
Valore del Tick:
Il valore del tick viene calcolato semplicemente moltiplicando la minima variazione
di prezzo per le dimensioni del contratto future (ossia la quantità di materia prima
costituita nel contratto).
ESEMPIO ORO:
tick 10 cent/oncia; contratto future = 100 once;
valore della minima variazione (tick) = 10 cent x 100 = 10$
26. Futures su commodities
Posizione lunga acquisto un future perché prevedo che il
prezzo della commodity salga
Posizione corta vendo un future perché prevedo che il prezzo
della commodity scenda
- Funzione di hedging (o copertura)
27. Futures su commodities
esempio
Un agricoltore vuole bloccare il prezzo di vendita del prossimo
raccolto di grano al prezzo di 2,45€ per staio.
Apre una posizione corta stipulando un future del valore di 2,80€ per
staio.
Alla data di consegna l’agricoltore vende il proprio raccolto a 2,10€
per staio.
Guadagno sul mercato cash: 2,10 per staio
Guadagno sul mercato future: 0,35 (2,80-2,45)
Guadagno complessivo: 2,45
28. Opzioni su commodities
Le opzioni attribuiscono all’acquirente che paga una somma di
denaro (cosiddetto premio) il diritto e non l’obbligo di
acquistare/vendere (opzione call/put) ad una determinata data una
determinata quantità di un’attività sottostante ad un determinato
prezzo (strike price).
Aprendo una posizione di questo tipo:
- Se il prezzo del grano < strike price l’agricoltore esercita l’opzione
bloccando così il prezzo di vendita ad un livello superiore a quello di
mercato.
- Se il prezzo del grano >allo strike price l’agricoltore rinuncerà all’esercizio
dell’opzione vendendo il raccolto al prezzo di mercato.
29. Commodity swap
In un tipico contratto swap "fisso-contro-variabile" un produttore apre una serie di
contratti a termine al fine di vendere la merce in differita a un prezzo prestabilito e
mettendosi al riparo da eventuali oscillazioni del prezzo.
per esempio, un produttore di grano (corn) concorda la vendita di 50.000 bushels
ogni tre mesi per l'anno successivo al prezzo fisso di 241½ cents per bushel e
l'acquirente accetta l'offerta aderendo alla serie di acquisti programmati
trimestralmente.
In pratica, dati:
Q = quantità della merce (valore del contratto)
PF = prezzo fisso concordato nello swap
PV = prezzo corrente alle date di liquidazione
si ha che:
• il produttore incassa (e l'utilizzatore paga) Q x (PF - PV) se PF > PV;
• il produttore paga (e l'utilizzatore incassa) Q x (PV - PF) se PF < PV.
30. Commodity swap
Il passo successivo è immaginare che l’agricoltore invece di consegnare il grano
paghi all’utilizzatore una certa quantità di denaro equivalente al prezzo del grano in
quel momento. L’utilizzatore continua a pagare la somma prefissata, garantendosi
così sia l’approvvigionamento che il prezzo.
Lo swap è questo accordo, con la differenza che non vi è alcuna intenzione a
consegnare fisicamente la materia prima. Invece di consegnarla viene pagata dal
seller una somma pari al prezzo spot che ha in quel momento la materia prima. Si ha
in sostanza uno scambio dei flussi di cassa.
Prezzo spot
Seller Buyer
Prezzo fissato
MP Prezzo
nello swap
fisica spot
Mercato fisico
31. Benchmark Commodity
Certificates
I Benchmark Certificates su Commodity replicano l’andamento di un sottostante
(es. commodity ovvero contratto future su commodity), riflettendone il livello
senza alcun effetto leva.
Il valore del Benchmark con riferimento ai Certificates su Indici ed ai Certificates
su Commodities relativi a Platino e Palladio, Oro e Argento è:
(livello corrente del Sottostante x Parità)
livello corrente del tasso di cambio
Con riferimento ai Certificates su Commodities relativi ai rimanenti Sottostanti
(ossia i contratti future su commodities):
(livello corrente del Sottostante x livello corrente della Parità)
livello corrente del tasso di cambio
32. Benchmark Commodity
Certificates
La parità indica:
• con riferimento alla Data di Emissione, un valore pari alla Parità Iniziale;
• con riferimento alla prima data di rollover, un valore pari alla parità iniziale
moltiplicata per il rollover ratio corrente; e, successivamente,
• con riferimento a ciascuna data di rollover, un valore pari alla parità corrente
moltiplicata per il rollover ratio corrente.
Dove:
il rollover ratio è un coefficiente calcolato in relazione ad ogni sostituzione del
sottostante nel
seguente modo:
Contratto in scadenza (-Transaction Charge)
Contratto scadenza successiva (+Transaction Charge)
33. I benchmark QUANTO Certificates su
commodity: copertura dal rischio di cambio
I Benchmark QUANTO Certificates su Commodity sono strumenti d’investimento che
permettono di avvantaggiarsi della crescita del sottostante (oro, argento, platino e
palladio) linearmente e senza commissioni aggiuntive, garantendo la copertura del
tasso di cambio a scadenza.
Il prezzo è determinato dal valore del sottostante moltiplicato per la parità, senza
essere influenzato dalla volatilità, dall’erosione temporale e soprattutto dal tasso di
cambio di riferimento.
I Benchmark QUANTO Certificates su Commodity permettono, infatti, di convertire il
valore del sottostante direttamente in Euro, in base al principio di copertura del
tasso di cambio, 1 Dollaro = 1 Euro.
Valore Certificate = livello corrente sottostante X Parità
34. Strategie di hedging
• Portafogli azionari di Commodity linked
• Utilizzo di opzioni per strategie di copertura
Esempio:
supponiamo di avere un’esposizione lunga su un portafoglio di azioni
“commodity-linked”. Gli indicatori delle società di cui si tengono le azioni
suggeriscano un trend rialzista ma contemporaneamente si hanno
aspettative ribassiste sul mercato delle materie prime. Conoscendo il
grado di correlazione dei titoli in portafoglio alle relative commodities si
acquista un determinato numero di opzioni put sulle materie prime
collegate al portafoglio.
Se il trend negativo sul mercato materie prime non si verifica l’investitore
registra una riduzione dei profitti pari al premio pagato per le opzioni.
Se al contrario lo scenario negativo si realizza è possibile esercitare i
contratti d’opzione conseguendo un profitto sul mercato delle
commodities che sterilizza l’extrarendimento fatto registrare dal
portafoglio azionario.
35. Strategie speculative
La speculazione è quell’attività svolta da alcuni investitori che
aprono posizioni sul mercato per trarre un lucro nel minor tempo
possibile.
• interventi sul mercato della speculazione sono sempre
temporanei
•eventi aleatori
• interviene sulla liquidità degli strumenti finanziari in quanto
riesce a creare e mantenere un adeguato flottante
• L’attività di speculazione nel settore delle commodities avviene
principalmente sul mercato degli strumenti derivati
• effetto leva
36. Effetto leva dei derivati
L'effetto leva di un future consiste nel potere acquistare o vendere
con una piccola parte del vostro capitale (il margine) un
ammontare di una materia prima che ha un valore molto maggiore.
Solo una parte del capitale è impegnata e i guadagni e le perdite
sono amplificati.
Per esempio, ipotizzando che il margine per una certa materia prima sia del 10%,
con solo 5.000$ possiamo acquistare 50.000 $ - dieci volte tanto - di una
determinata materia prima. In questo modo i nostri guadagni (o le nostre
perdite) saranno amplificati dalle fluttuazioni della materia prima in oggetto.
Supponiamo infatti che dopo qualche tempo il prezzo di questa materia prima sia
aumentata del 5%. La materia prima oggetto del contratto vale ora 50.000 +
(50.000x5%) = 52.500 $. I nostri guadagni non saranno del 5%, ma del
(2.500/5.000) = 50%! Poiché la parte impegnata del nostro capitale era
inizialmente di solo 5.000 $. Lo stesso sarebbe avvenuto in caso contrario, di
flessione del 5% del prezzo della materia prima acquistata: avremmo maturato
una perdita del 50% sul capitale investito nel nostro contratto.
37. Effetto leva
La Clearing House chiede all’investitore di versare:
• Margini iniziali
• Margini di Variazione Giornalieri
• Margini aggiuntivi Infragiornalieri
• Margini di Chiusura (solo in caso di consegna fisica del sottostante)
È attraverso l’effetto leva che l’azione degli speculatori riesce a muovere
masse finanziarie sufficientemente ampie per causare modificazioni nei
movimenti di mercato. Si tratta però di trend di breve periodo dato che
per innescare una tendenza a lungo termine è necessario che l’azione degli
speculatori sia appoggiata dalla platea di risparmiatori.
38. Vantaggi di un investimento in
Commodities
• Investimento a rischio zero; il capitale investito, infatti, e’
garantito da una polizza assicurativa;
• Mercato in crescita costante;
• Performances elevate;
• Rimborsi bimestrali dei benefici conseguiti;
• Rendimenti elevati;
• Diversificazione di portafoglio (dal momento che hanno una
correlazione bassa rispetto all’obbligazionario e azionario);
• Scudo contro l’inflazione.
39. Performance passate
• Nel primo semestre 2008 i rendimenti delle commodity superano del 40%
quelli delle azioni;
• Negli ultimi 10 anni i rendimenti delle commodity superano di 4 volte i
rendimenti del mercato azionario;
• Nel primo semestre del 2008, ETFS Natural Gas è stato l’ETC con le
performance migliori mostrando un rendimento del 72,7%;
• Nel primo semestre 2008, 16 ETC ( Exchange Traded Commodities) di ETF
Securities, tra i quali ETFS Brent Oil, ETFS Corn ed ETFS Energy registrano
performance superiori al 50%;
• Gli energy ETC sono più performanti nel secondo trimestre 2008 sono stati:
Natural gas +29,5% nel secondo trimestre 2008 e +72,7% nei primi sei mesi
dell’anno
Combustibili fossili ETFS Energy DJ-AIGCISM: +53.7%
Indice generale ETFS All Commodities DJ-AIGCISM: +26.8%
Basket metalli preziosi ETFS Physical PM Basket: +19.5%
Agricoltura ETFS Agriculture DJ-AIGCISM: +18.9%
Metalli industriali ETFS Industrial Metals DJ-AIGCISM: +14.3%
40. Prospettive future
- La domanda di petrolio ha nettamente superato nel 2007 la
capacità produttiva mentre la capacità di riserva (spare capacity)
resta a livelli storicamente troppo bassi.
- Se dal lato dell’offerta resta difficile prevedere un superamento
degli squilibri nel prossimo futuro, il necessario adattamento verrà
forse dal lato della domanda.
- Con riferimento al resto delle commodities, la continua crescita del
consumo da parte delle economie emergenti fa prospettare
un’ipotesi sui prezzi al rialzo.