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Sistema muscolare
Il sistema muscolare è l'insieme dei tessuti che permettono i movimenti del corpo e
numerose funzioni vitali come la respirazione, la circolazione del sangue, la
digestione. I muscoli inoltre danno forma al nostro corpo e insieme all'apparato
scheletrico costituiscono l'apparato locomotore.
Grazie alla contrattilità (capacità di contrarsi) i muscoli permettono tutti i movimenti e
tutte le posture (posizioni) che il nostro corpo è in grado di compiere e di mantenere.
Nel nostro corpo troviamo tre diversi tipi di muscoli:
1. I muscoli volontari o scheletrici, costituiti da tessuto striato, che permettono i movimenti
volontari. Sono collegati alle ossa dai tendini e costituiscono circa il 40-50% del peso di un
individuo
2. I muscoli involontari o viscerali, costituiti da tessuto muscolare liscio, sono localizzati nelle
pareti degli organi cavi (l'apparato digerente, la vescica, i dotti, le arterie, le vene...), nella
pelle (i muscoli erettori dei peli
3. Il muscolo cardiaco (detto anche miocardio), involontario e costituito dal tessuto muscolare
cardiaco (striato), fornisce l'energia necessaria per la circolazione del sangue.
Sistema muscolare
LE FIBRE MUSCOLARI
Tutti i muscoli sono costituiti da fasci di fibre muscolari. Ogni fibra è una singola cellula
plurinucleata che può essere molto grossa (diametro di 50/100 micrometri) e lunga parecchi cm. L
a membrana cellulare della fibra muscolare è chiamata sarcolemma. Nel citoplasma ogni cellula
muscolare vi sono presenti tra i 1000 e 2000 piccoli filamenti chiamati miofibrille. Le miofibrille
corrono parallelamente alla lunghezza della cellula in genere situate appena al di sotto del
sarcolemma. Ogni miofibrilla è circondata da una struttura membranosa a forma di manicotto
ovvero il reticolo sarcoplasmatico. Esso è una specie di reticolo endoplasmatico liscio attraversato
da un sistema di tubi trasversali. La membrana che forma questo sistema è continua con il
sarcolemma ed è coinvolta nella trasmissione degli impulsi nervosi che giungono al muscolo. I
vacuoli del reticolo contengono ioni calcio che hanno un ruolo fondamentale nella contrazione del
muscolo.
Le miofibrille sono costituite da sarcomeri ciascuno lungo 2 o 3 micrometri. La ripetizione di unità
di sarcomeri lungo la miofibrilla conferisce l’aspetto striato del muscolo. Ogni sarcomero è
costituito da due tipi di filamenti che corrono tra loro; i filamenti più spessi sono costituiti da
miosina, quelli più piccolo sono costituiti da actina. I filamenti sottili sono ancorati a una zona
chiamata linea Z, mentre i filamenti più spessi rimangono in una posizione fissa.
Contrazioni muscolare
La contrazioni delle cellule muscolare dipende dalla interazione delle due proteine actina e
miosina. Quando il muscolo è stimolato, i filamenti spessi si attaccano ai filamenti sottili e li tirano
verso il centro del sarcomero; dal momento che i filamenti sottili sono ancorati alla linea Z ogni
sarcomero si accorcia e la miofibrilla si contrae. I filamenti sottili costituiti da molte molecole
globulari di actina assemblate in due lunghe catene; i filamenti spessi sono costituite da fasci di
molecole di miosina. Una molecola di miosina è costituita da due lunghe catene proteiche, ognuna
di esse è formata da circa 1800 amminoacidi e una testa globulare a un’estremità. Le due catene
proteiche sono avvolte l’una intorno all’altra con le teste globulari libere. Le teste della miosina
hanno due funzioni importanti: sono siti di legame e agiscono come enzimi che scindono ATP in
ADP, fornendo energia per la contrazione muscolare.
Quando una fibra è stimolata le teste delle molecole di miosina si spostano verso i filamenti sottili
ai quali si attaccano formando ponti trasversali temporali. Le teste si muovono come un remo
tirando il filamento spesso e spingendo quello sottile. Questa ripetizioni di passaggi fa muovere i
due filamenti l’uno sull’altro. I filamenti sottili ai lati opposti del sarcomero si muovono uno verso
l’altro cosi che le linee Z delimitanti il sarcomero si avvicinano. L’ ATP è essenziale per la
contrazione dei sarcomeri sia perché la sua idrolisi da parte della molecola di miosina fornisce
l’energia per il ciclo sia perché l’arrivo di una nuova molecola di ATP libera la testa della miosina
dai siti di legame presenti sulla molecola di actina, consentendo l’inizio di un nuovo ciclo.
https://youtu.be/pKjwlMG8lwg
I MUSCOLI SONO CONTROLLATI DAI NEURONI
Tutti i muscoli sono controllati dal sistema nervoso periferico (somatico e autonomo), che trasporta
gli impulsi necessari per la contrazione muscolare.
Quando uno ione Ca2+ si combina con le molecole di troponina,queste subiscono un
cambiamento di conformazione che produce lo scivolamento delle catene di tropo miosina e
l’esposizione dei siti di legame dei ponti trasversali.L’inizio della contrazione dipende dalla
stimolazione del muscolo da parte del neurone motorio.Questo neurone possiede un lungo assone
che si divide in ramificazioni terminali,quando raggiunge il muscolo ogni ramificazione si inserisce
in un solco della superficie di una fibra muscolare formando una giunzione neuromuscolare .Il
segnale proveniente dal sistema nervoso può passare dal neurone per mezzi di una sostanza
chiamata acetilcolina,che stimola il reticolo sarcoplasmatico al liberare ioni calcio.
Il rilascio di questi ioni dura solo per un periodo dove la fibra viene stimolata;una volta che la
stimolazione cessa e gli ioni vengono ripompati dentro i vacuoli del reticolo sarcoplasmatico.
Proprio gli ioni Ca2+ danno l’avvio al meccanismo di accendere e spegnere la contrazione
IL RUOLO DELL’ATP
Per contrarsi il muscolo ha bisogno d’energia quindi di ATP. Il muscolo
riesce a procurarsi ATP in tre modi:
• con la scissione di creatinfosfato e ADP in creatina e ATP; la molecola di creatinfosfato si trova
all’interno delle fibre muscolari e produce ATP per solo 15 secondi;
• con la respirazione aerobica a livello dei mitocondri,utilizzando ossigeno e glucosio producono
36 molecole di ATP, essendo efficiente questo processo e molto lento e necessita molto ossigeno;
•acido lattico. Durante questo processo (glicolisi anaerobica) , che si attiva quando il muscolo si
trova in debito di ossigeno, la produzione di acido lattico si accumula nel muscolo e quest’ultimo
risente la fatica e un dolore muscolare. A causa dello squilibrio idrico che ne deriva il muscolo fa
sempre più fatica a contrarsi fino ad arrivare a non rispondere più agli stimoli nervosi. Continui e
prolungati esercizi di tipo aerobico o di resistenza fanno aumentare sia i vasi sanguigni che
portano ossigeno ai muscoli sia il numero o di mitocondri in ogni fibra muscolare. Ciò danno un
miglioramento alle prestazioni di tutto l’organismo, al contrario gli esercizi di potenza come
sollevamento pesi accrescono il volume del muscolo poiché aumenta il numero di miofibrille per
fibra muscolare e la quantità di tessuto connettivo che avvolge le cellule.
Muscolatura scheletrica
La muscolatura scheletrica volontaria del nostro organismo è piuttosto complessa, in quanto i
muscoli sono moltissimi, disposti a strati e con caratteristiche molto variabili. Contare i muscoli del
nostro corpo non è un'impresa facile, per la difficoltà e la soggettività nello stabilire se un corpo
muscolare è un singolo muscolo piuttosto che un fascio di un muscolo vicino. Nei testi scientifici il
numero di muscoli varia tra 374 e 656.
I muscoli scheletrici presentano parti carnose rosse (parti contrattili), costituite in fasci separati tra
loro da tessuto connettivo. Nei muscoli sono presenti delle lamine di tessuto connettivo:
l'endomisio riveste ogni singola fibra (cellula) muscolare, il perimisio avvolge fasci di fibre e
l'epimisio l'intero muscolo.
Alle estremità dei muscoli il connettivo forma dei cordoni di colore biancastro
molto resistenti, i tendini, o delle lamine, le aponeurosi,che collegano i
muscoli alle ossa.
Quasi tutti i nostri muscoli sono pari (uno a destra e uno a sinistra). Tra i
pochi impari troviamo il diaframma, il muscolo che permette la respirazione.
In generale i muscoli si inseriscono sulle ossa tramite due capi: la testa (o
capo di origine) e la coda (o capo terminale o capo di inserzione). La testa
corrisponde all'estremità del muscolo che durante il movimento rimane
perlopiù immobile, mentre la coda corrisponde al punto di attacco del
muscolo sull'osso che viene spostato. La parte carnosa compresa tra i capi
di origine e i capi terminali prende il nome di ventre del muscolo.
Classificazione dei muscoli
1. muscoli monocipiti: hanno una sola testa
2. muscoli bicipiti: hanno due teste
3. muscoli tricipiti: hanno tre teste
4. muscoli quadricipiti: hanno quattro teste
I muscoli possono essere classificati in base ad alcune caratteristiche
che li contraddistinguono.
In base al numero di teste si distinguono:
1. muscoli monocaudati: hanno una sola coda
2. muscoli bicaudati: hanno due code
3. muscoli tricaudati: hanno tre code
4. muscoli pluricaudati: hanno più code
In relazione al numero di code, distinguiamo:
Alcuni muscoli hanno uno o più capi che non si
inseriscono su un osso, ma nel derma, come i muscoli
pellicciai o mimici, che permettono le espressioni del viso
muovendo la pelle.
In base alla forma, distinguiamo:
1. muscoli monogastrici (un ventre, nessun tendine intermedio)
2. muscoli digastrici (due ventri, un solo tendine intermedio)
3. muscoli poligastrici (più ventri e più tendini intermedi)
I muscoli lunghi o fusiformi (i muscoli degli arti) sono molto sviluppati in lunghezza ed in genere presentano una parte carnosa (il
ventre muscolare) molto voluminosa che si assottiglia alle estremità. In relazione ai capi di origine si distinguono in bicipiti, tricipiti,
quadricipiti. Sono dotati di una notevole capacità di accorciamento ed allungamento, ma si affaticano facilmente; sono presenti
soprattutto negli arti e consentono l'esecuzione di movimenti ampi.
I muscoli larghi (il diaframma) hanno un ventre largo e piatto. Sono muscoli di copertura e contenimento e si trovano nelle pareti
del torace e dell'addome. Hanno una limitata capacità di allungarsi e accorciarsi e consentono sforzi prolungati.
I muscoli brevi (i muscoli intercostali) sono caratterizzati da lunghezza, larghezza e spessore pressoché uguali.
Nei muscoli circolari (orbicolari e sfinteri) le fibre muscolari formano un anello capace di restringersi e dilatarsi. Si trovano intorno
agli orifizi del nostro corpo. Gli orbicolari si trovano intorno agli occhi e alla bocca, gli sfinteri controllano la progressione del cibo
nell'apparato digerente (cardias, piloro, valvola ileocecale, ano) e la fuoriuscita di urina (sfintere uretrale).
In relazione alla presenza di tendini intermedi, che dividono il ventre, i muscoli si suddividono in:
Muscoli agonisti ed antagonisti
I muscoli grazie alla loro capacità di contrarsi permettono tutti i movimenti del corpo. I muscoli
scheletrici mantenendo uno stato di costante contrazione controllata dal sistema nervoso ci
consentono di mantenere la postura. Questi muscoli permettono anche la comunicazione non
verbale tra gli esseri umani: sorridere, aggrottare le sopracciglia etc. Circa il 40% del peso
corporeo di un uomo è costituito da tessuto muscolare di tipo scheletrico striato, mentre le donne
ne hanno in genere una percentuale minore circa il 20%. I muscoli lisci e cardiaci permettono il
flusso di liquidi e solidi lungo le cavità corporee. Mediante la sua contrazione, il cuore permette il
flusso del sangue all’interno dell’organismo. I muscoli lisci di vescica e intestino permettono il
flusso ingerito via via verso l’esterno del corpo, mentre la muscolatura degli sfinteri urinario e anale
li trattengono all’interno.
La meccanica dei muscoli si basa su antagonismo e collaborazione. Un muscolo scheletrico è
attaccato a due o più ossa mediante strisce robuste di connettivo detti tendini. La maggior parte
dei muscoli scheletrici del corpo lavora in coppie antagoniste in cui uno contrarie o flette
un’articolazione, mentre l’altro lo stende o lo raddrizza. Il muscolo che produce movimento e si
contrae si chiama agonista mentre quello che si rilassa si dice antagonista.
Sistema muscolare
Muscoli della testa e del collo
I muscoli della testa comprendono i muscoli mimici o pellicciai, che si inseriscono sulla parte più
profonda dell'epidermide e permettono le espressioni del viso, e i muscoli masticatori, che
permettono i movimenti della mandibola e la masticazione.
I muscoli pellicciai comprendono moltissimi fasci, raggruppati intorno alle orbite (muscoli orbicolari
degli occhi), intorno alla bocca (per muovere le guance e le labbra), intorno al naso e ai padiglioni
auricolari e sulla fronte (per muovere il cuoio capelluto). Sono detti anche muscoli mimici perché
servono per esprimere gli stati d'animo attraverso le espressioni del viso.
I 4 muscoli masticatori (temporale, massetere, pterigoideo interno ed
esterno) si inseriscono sulla mandibola e permettono la masticazione.
Nel collo si trovano i
muscoli che abbassano la
mandibola(sovraioidei) e
che permettono i movimenti
della testa (lo
sternocleidomastoideo e il
platisma anteriormente, il
trapezio posteriormente).
Sistema muscolare
Muscoli del tronco
(torace, dorso e addome)
Il torace ha uno scheletro (la gabbia toracica) che circonda completamente
gli organi interni (polmoni, cuore e grandi vasi sanguigni). I muscoli del
torace sono disposti su diversi strati e insieme alle ossa toraciche
costituiscono la parete che protegge gli organi interni.
Tra i muscoli del torace troviamo:
i muscoli elevatori delle coste: sono 12 paia di muscoli posti
profondamente nel dorso, in vicinanza della colonna vertebrale ed
elevano le coste (muscoli inspiratori)
i muscoli intercostali (esterni, medi ed interni): sono 11 paia e
contraendosi elevano e abbassano le coste (inspiratori ed espiratori)
i muscoli sotto costali e il muscolo trasverso del torace si trovano nella parte interna della parete
toracica ed abbassano le coste (muscoli espiratori)
il grande pettorale e il piccolo pettorale, posti anteriormente, si inseriscono sul braccio e ne
determinano, con la contrazione, l'avvicinamento al tronco
● il muscolo diaframma, impari e a forma di cupola, separa la cavità toracica da quella
addominale. Il diaframma è il più importante muscolo respiratorio: con la contrazione
determina, insieme all'elevazione del torace operata dai muscoli inspiratori, l'espansione
della cavità toracica e dei polmoni, richiamando l'aria nelle vie aeree durante l'inspirazione.
● La contrazione del diaframma determina inoltre, assieme ai muscoli addominali e al
diaframma pelvico, un aumento di pressione nella cavità addominale necessaria alla
minzione, alla defecazione e al vomito. Questa funzione è inoltre fondamentale per la
gestante durante il parto
Dorso
I muscoli del dorso sono distinti in muscoli dello strato superficiale e dello strato in teme dio e profondo.
Nello strato superficiale troviamo:
il muscolo trapezio, così chiamato per la sua forma, si trova nella regione della nuca e nella parte
superiore del dorso. Con la sua azione eleva e adduce la spalla, sposta indietro il braccio e ruota la
testa verso il lato opposto
il grande dorsale (latissimus dorsi), di forma triangolare è il muscolo di maggiori dimensioni del nostro
corpo. Ricopre la parte inferiore del dorso e la parte laterale del torace; sposta indietro e ruota all'interno il
braccio e, con le braccia ferme, eleva il tronco (ad es. per arrampicarsi) e le coste (muscolo inspiratorio).
il romboide maggiore e il romboide minore sono ricoperti dal trapezio, fanno aderire la scapola al torace, la
elevano, la ruotano e la adducono.
Nello strato intermedio e profondo troviamo i muscoli della colonna vertebrale, che collegano tra loro vertebre
vicine (rotatori del torace, elevatori delle coste) e vertebre lontane (ileo-costale, lunghissimo e dentato postero-
inferiore):
l'ileo-costale, suddiviso nell'ileo costale dei lombi, del dorso e del collo, permette i movimenti laterali del tronco
il lunghissimo, suddiviso in tre parti: lunghissimo del dorso, del collo e della testa, inclina lateralmente la il
tronco
il dentato postero-inferiore: abbassa le coste ed estende e inclina lateralmente la parte inferiore del tronco
Addome
La cavità toracica è separata dalla cavità addominale dal diaframma. La parete addominale è
costituita da serie di muscoli disposti a strati. In superficie troviamo:
i muscoli retti dell'addome, tesi tra lo sterno e il pube. Sono muscoli poligastrici dalla forma
caratteristica (tartaruga), separati al centro dalla linea alba, una fascia connettivale verticale.
Con la loro contrazione avvicinano la gabbia toracica al pube, determinando la flessione
della colonna vertebrale
il muscolo obliquo esterno e il muscolo obliquo interno, comprimono l'addome e determinano la
flessione del corpo in avanti.
Nella parte profonda della cavità addominale troviamo:
il muscolo ileo psoas, formato da due fasci: il grande psoas e il muscolo iliaco; flette la coscia
sul bacino e il bacino verso il basso
il muscolo quadrato dei lombi flette lateralmente la colonna vertebrale e abbassa le ultime due
coste agendo pertanto come muscolo espiratore.
Muscoli degli artiArto superiore
Alcuni muscoli del torace e del dorso si inseriscono sulle ossa della
spalla (scapola) e del braccio (omero): i pettorali, il gran dentato, il
trapezio, il gran dorsale.
Sulla spalla troviamo alcuni muscoli che oltre ad esercitare delle
azioni sul braccio, contribuiscono a mantenere la testa dell'omero
nella cavità glenoidea. Ricordiamo:
il deltoide, che sposta il braccio in alto e lateralmente fino alla
posizione orizzontale
il sovraspinato, che sposta il braccio in alto insieme al deltoide
il sottospinato, che ruota il braccio
il grande rotondo, che adduce e ruota il braccio
il piccolo rotondo, che ruota esternamente il braccio
Nel braccio si trovano muscoli flessori ed estensori dell'avambraccio sul braccio:
il bicipite, situato anteriormente, che flette e adduce il braccio e contribuisce al mantenimento della testa
dell'omero nella cavità glenoidea della scapola
il brachiale, che flette l'avambraccio
il coracobrachiale, che flette e adduce il braccio
il tricipite, situato posteriormente, che estende l'avambraccio e adduce l'omero (antagonista del bicipite).
Nell'avambraccio si trovano numerosi muscoli che controllano i movimenti della mano e delle delle
dita (flessori ed estensori).
Nella mano si trovano, oltre ai tendini dei muscoli dell'avambraccio che muovono le dita, i muscoli
propri della mano, che controllano i movimenti di precisione delle dita.
Arti inferiori
Le gambe si inseriscono nella porzione inferiore del tronco.
Anche in questo caso distinguiamo tra muscoli della coscia, muscoli della gamba e muscoli del
piede.
Dall’alto individuiamo tutta la porzione pubica, che è collegata alla fascia addominale.
Troviamo quindi i muscoli della coscia, costituiti essenzialmente da:
quadricipite femorale;
sartorio, il più lungo muscolo del corpo umano, che attraversa tutta la porzione della coscia.
Il quadricipite è composto di quattro capi muscolari differenti:
1. il retto femorale
2. il vasto laterale
3. il vasto mediale
4. il vasto intermedio
Sono muscoli fondamentali perché ricoprono voluminosamente tutta la porzione anteriore della
coscia.
Successivamente incontriamo gli adduttori (breve, lungo e grande), che hanno funzione di
adduzione (o sollevamento) della coscia e ne consentono la torsione verso l’esterno.
Nella porzione posteriore, e siamo arrivati all’anca, abbiamo:
1. il grande gluteo, che è il muscolo più voluminoso dell’anca;
2. il bicipite (capo lungo);
3. il bicipite (capo breve).
Questo insieme di muscoli nella porzione ossea riveste il femore, che è l’osso più lungo di
tutto il corpo umano.
Successivamente troviamo l’articolazione del ginocchio, connessa alle de ossa di tibia e
pèrone, nella parte inferiore della gamba (il polpaccio).
I muscoli importanti di quest’area sono:
1. il tibiale anteriore, che si origina alla metà della gamba, trovando inserzione nella faccia
plantare.
2. il gastrocnemio, che prende rilevanza anche nella visione anteriore della gamba,
3. il soleo,
4. i vari estensori delle dita.
Soleo e gastrocnemio sono i muscoli più evidenti nella visione posteriore della gamba.
Concludiamo con il piede: vediamone la porzione ossea, che si contraddistingue in tarso e
metatarso, (come già nella mano avevamo carpo e metacarpo), e la serie delle piccole ossa
(astragalo, calcagno, scafoide, falangi delle dita), che completano la struttura del piede.
Tutte le parti sono in armonica proporzione tra loro.http://www.superagatoide.altervista.org/
.

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  • 1. Sistema muscolare Il sistema muscolare è l'insieme dei tessuti che permettono i movimenti del corpo e numerose funzioni vitali come la respirazione, la circolazione del sangue, la digestione. I muscoli inoltre danno forma al nostro corpo e insieme all'apparato scheletrico costituiscono l'apparato locomotore. Grazie alla contrattilità (capacità di contrarsi) i muscoli permettono tutti i movimenti e tutte le posture (posizioni) che il nostro corpo è in grado di compiere e di mantenere. Nel nostro corpo troviamo tre diversi tipi di muscoli:
  • 2. 1. I muscoli volontari o scheletrici, costituiti da tessuto striato, che permettono i movimenti volontari. Sono collegati alle ossa dai tendini e costituiscono circa il 40-50% del peso di un individuo 2. I muscoli involontari o viscerali, costituiti da tessuto muscolare liscio, sono localizzati nelle pareti degli organi cavi (l'apparato digerente, la vescica, i dotti, le arterie, le vene...), nella pelle (i muscoli erettori dei peli 3. Il muscolo cardiaco (detto anche miocardio), involontario e costituito dal tessuto muscolare cardiaco (striato), fornisce l'energia necessaria per la circolazione del sangue.
  • 4. LE FIBRE MUSCOLARI Tutti i muscoli sono costituiti da fasci di fibre muscolari. Ogni fibra è una singola cellula plurinucleata che può essere molto grossa (diametro di 50/100 micrometri) e lunga parecchi cm. L a membrana cellulare della fibra muscolare è chiamata sarcolemma. Nel citoplasma ogni cellula muscolare vi sono presenti tra i 1000 e 2000 piccoli filamenti chiamati miofibrille. Le miofibrille corrono parallelamente alla lunghezza della cellula in genere situate appena al di sotto del sarcolemma. Ogni miofibrilla è circondata da una struttura membranosa a forma di manicotto ovvero il reticolo sarcoplasmatico. Esso è una specie di reticolo endoplasmatico liscio attraversato da un sistema di tubi trasversali. La membrana che forma questo sistema è continua con il sarcolemma ed è coinvolta nella trasmissione degli impulsi nervosi che giungono al muscolo. I vacuoli del reticolo contengono ioni calcio che hanno un ruolo fondamentale nella contrazione del muscolo.
  • 5. Le miofibrille sono costituite da sarcomeri ciascuno lungo 2 o 3 micrometri. La ripetizione di unità di sarcomeri lungo la miofibrilla conferisce l’aspetto striato del muscolo. Ogni sarcomero è costituito da due tipi di filamenti che corrono tra loro; i filamenti più spessi sono costituiti da miosina, quelli più piccolo sono costituiti da actina. I filamenti sottili sono ancorati a una zona chiamata linea Z, mentre i filamenti più spessi rimangono in una posizione fissa.
  • 6. Contrazioni muscolare La contrazioni delle cellule muscolare dipende dalla interazione delle due proteine actina e miosina. Quando il muscolo è stimolato, i filamenti spessi si attaccano ai filamenti sottili e li tirano verso il centro del sarcomero; dal momento che i filamenti sottili sono ancorati alla linea Z ogni sarcomero si accorcia e la miofibrilla si contrae. I filamenti sottili costituiti da molte molecole globulari di actina assemblate in due lunghe catene; i filamenti spessi sono costituite da fasci di molecole di miosina. Una molecola di miosina è costituita da due lunghe catene proteiche, ognuna di esse è formata da circa 1800 amminoacidi e una testa globulare a un’estremità. Le due catene proteiche sono avvolte l’una intorno all’altra con le teste globulari libere. Le teste della miosina hanno due funzioni importanti: sono siti di legame e agiscono come enzimi che scindono ATP in ADP, fornendo energia per la contrazione muscolare.
  • 7. Quando una fibra è stimolata le teste delle molecole di miosina si spostano verso i filamenti sottili ai quali si attaccano formando ponti trasversali temporali. Le teste si muovono come un remo tirando il filamento spesso e spingendo quello sottile. Questa ripetizioni di passaggi fa muovere i due filamenti l’uno sull’altro. I filamenti sottili ai lati opposti del sarcomero si muovono uno verso l’altro cosi che le linee Z delimitanti il sarcomero si avvicinano. L’ ATP è essenziale per la contrazione dei sarcomeri sia perché la sua idrolisi da parte della molecola di miosina fornisce l’energia per il ciclo sia perché l’arrivo di una nuova molecola di ATP libera la testa della miosina dai siti di legame presenti sulla molecola di actina, consentendo l’inizio di un nuovo ciclo. https://youtu.be/pKjwlMG8lwg
  • 8. I MUSCOLI SONO CONTROLLATI DAI NEURONI Tutti i muscoli sono controllati dal sistema nervoso periferico (somatico e autonomo), che trasporta gli impulsi necessari per la contrazione muscolare. Quando uno ione Ca2+ si combina con le molecole di troponina,queste subiscono un cambiamento di conformazione che produce lo scivolamento delle catene di tropo miosina e l’esposizione dei siti di legame dei ponti trasversali.L’inizio della contrazione dipende dalla stimolazione del muscolo da parte del neurone motorio.Questo neurone possiede un lungo assone che si divide in ramificazioni terminali,quando raggiunge il muscolo ogni ramificazione si inserisce in un solco della superficie di una fibra muscolare formando una giunzione neuromuscolare .Il segnale proveniente dal sistema nervoso può passare dal neurone per mezzi di una sostanza chiamata acetilcolina,che stimola il reticolo sarcoplasmatico al liberare ioni calcio.
  • 9. Il rilascio di questi ioni dura solo per un periodo dove la fibra viene stimolata;una volta che la stimolazione cessa e gli ioni vengono ripompati dentro i vacuoli del reticolo sarcoplasmatico. Proprio gli ioni Ca2+ danno l’avvio al meccanismo di accendere e spegnere la contrazione
  • 10. IL RUOLO DELL’ATP Per contrarsi il muscolo ha bisogno d’energia quindi di ATP. Il muscolo riesce a procurarsi ATP in tre modi: • con la scissione di creatinfosfato e ADP in creatina e ATP; la molecola di creatinfosfato si trova all’interno delle fibre muscolari e produce ATP per solo 15 secondi; • con la respirazione aerobica a livello dei mitocondri,utilizzando ossigeno e glucosio producono 36 molecole di ATP, essendo efficiente questo processo e molto lento e necessita molto ossigeno;
  • 11. •acido lattico. Durante questo processo (glicolisi anaerobica) , che si attiva quando il muscolo si trova in debito di ossigeno, la produzione di acido lattico si accumula nel muscolo e quest’ultimo risente la fatica e un dolore muscolare. A causa dello squilibrio idrico che ne deriva il muscolo fa sempre più fatica a contrarsi fino ad arrivare a non rispondere più agli stimoli nervosi. Continui e prolungati esercizi di tipo aerobico o di resistenza fanno aumentare sia i vasi sanguigni che portano ossigeno ai muscoli sia il numero o di mitocondri in ogni fibra muscolare. Ciò danno un miglioramento alle prestazioni di tutto l’organismo, al contrario gli esercizi di potenza come sollevamento pesi accrescono il volume del muscolo poiché aumenta il numero di miofibrille per fibra muscolare e la quantità di tessuto connettivo che avvolge le cellule.
  • 12. Muscolatura scheletrica La muscolatura scheletrica volontaria del nostro organismo è piuttosto complessa, in quanto i muscoli sono moltissimi, disposti a strati e con caratteristiche molto variabili. Contare i muscoli del nostro corpo non è un'impresa facile, per la difficoltà e la soggettività nello stabilire se un corpo muscolare è un singolo muscolo piuttosto che un fascio di un muscolo vicino. Nei testi scientifici il numero di muscoli varia tra 374 e 656. I muscoli scheletrici presentano parti carnose rosse (parti contrattili), costituite in fasci separati tra loro da tessuto connettivo. Nei muscoli sono presenti delle lamine di tessuto connettivo: l'endomisio riveste ogni singola fibra (cellula) muscolare, il perimisio avvolge fasci di fibre e l'epimisio l'intero muscolo.
  • 13. Alle estremità dei muscoli il connettivo forma dei cordoni di colore biancastro molto resistenti, i tendini, o delle lamine, le aponeurosi,che collegano i muscoli alle ossa. Quasi tutti i nostri muscoli sono pari (uno a destra e uno a sinistra). Tra i pochi impari troviamo il diaframma, il muscolo che permette la respirazione. In generale i muscoli si inseriscono sulle ossa tramite due capi: la testa (o capo di origine) e la coda (o capo terminale o capo di inserzione). La testa corrisponde all'estremità del muscolo che durante il movimento rimane perlopiù immobile, mentre la coda corrisponde al punto di attacco del muscolo sull'osso che viene spostato. La parte carnosa compresa tra i capi di origine e i capi terminali prende il nome di ventre del muscolo.
  • 14. Classificazione dei muscoli 1. muscoli monocipiti: hanno una sola testa 2. muscoli bicipiti: hanno due teste 3. muscoli tricipiti: hanno tre teste 4. muscoli quadricipiti: hanno quattro teste I muscoli possono essere classificati in base ad alcune caratteristiche che li contraddistinguono. In base al numero di teste si distinguono:
  • 15. 1. muscoli monocaudati: hanno una sola coda 2. muscoli bicaudati: hanno due code 3. muscoli tricaudati: hanno tre code 4. muscoli pluricaudati: hanno più code In relazione al numero di code, distinguiamo: Alcuni muscoli hanno uno o più capi che non si inseriscono su un osso, ma nel derma, come i muscoli pellicciai o mimici, che permettono le espressioni del viso muovendo la pelle. In base alla forma, distinguiamo:
  • 16. 1. muscoli monogastrici (un ventre, nessun tendine intermedio) 2. muscoli digastrici (due ventri, un solo tendine intermedio) 3. muscoli poligastrici (più ventri e più tendini intermedi) I muscoli lunghi o fusiformi (i muscoli degli arti) sono molto sviluppati in lunghezza ed in genere presentano una parte carnosa (il ventre muscolare) molto voluminosa che si assottiglia alle estremità. In relazione ai capi di origine si distinguono in bicipiti, tricipiti, quadricipiti. Sono dotati di una notevole capacità di accorciamento ed allungamento, ma si affaticano facilmente; sono presenti soprattutto negli arti e consentono l'esecuzione di movimenti ampi. I muscoli larghi (il diaframma) hanno un ventre largo e piatto. Sono muscoli di copertura e contenimento e si trovano nelle pareti del torace e dell'addome. Hanno una limitata capacità di allungarsi e accorciarsi e consentono sforzi prolungati. I muscoli brevi (i muscoli intercostali) sono caratterizzati da lunghezza, larghezza e spessore pressoché uguali. Nei muscoli circolari (orbicolari e sfinteri) le fibre muscolari formano un anello capace di restringersi e dilatarsi. Si trovano intorno agli orifizi del nostro corpo. Gli orbicolari si trovano intorno agli occhi e alla bocca, gli sfinteri controllano la progressione del cibo nell'apparato digerente (cardias, piloro, valvola ileocecale, ano) e la fuoriuscita di urina (sfintere uretrale). In relazione alla presenza di tendini intermedi, che dividono il ventre, i muscoli si suddividono in:
  • 17. Muscoli agonisti ed antagonisti I muscoli grazie alla loro capacità di contrarsi permettono tutti i movimenti del corpo. I muscoli scheletrici mantenendo uno stato di costante contrazione controllata dal sistema nervoso ci consentono di mantenere la postura. Questi muscoli permettono anche la comunicazione non verbale tra gli esseri umani: sorridere, aggrottare le sopracciglia etc. Circa il 40% del peso corporeo di un uomo è costituito da tessuto muscolare di tipo scheletrico striato, mentre le donne ne hanno in genere una percentuale minore circa il 20%. I muscoli lisci e cardiaci permettono il flusso di liquidi e solidi lungo le cavità corporee. Mediante la sua contrazione, il cuore permette il flusso del sangue all’interno dell’organismo. I muscoli lisci di vescica e intestino permettono il flusso ingerito via via verso l’esterno del corpo, mentre la muscolatura degli sfinteri urinario e anale li trattengono all’interno.
  • 18. La meccanica dei muscoli si basa su antagonismo e collaborazione. Un muscolo scheletrico è attaccato a due o più ossa mediante strisce robuste di connettivo detti tendini. La maggior parte dei muscoli scheletrici del corpo lavora in coppie antagoniste in cui uno contrarie o flette un’articolazione, mentre l’altro lo stende o lo raddrizza. Il muscolo che produce movimento e si contrae si chiama agonista mentre quello che si rilassa si dice antagonista.
  • 20. Muscoli della testa e del collo I muscoli della testa comprendono i muscoli mimici o pellicciai, che si inseriscono sulla parte più profonda dell'epidermide e permettono le espressioni del viso, e i muscoli masticatori, che permettono i movimenti della mandibola e la masticazione. I muscoli pellicciai comprendono moltissimi fasci, raggruppati intorno alle orbite (muscoli orbicolari degli occhi), intorno alla bocca (per muovere le guance e le labbra), intorno al naso e ai padiglioni auricolari e sulla fronte (per muovere il cuoio capelluto). Sono detti anche muscoli mimici perché servono per esprimere gli stati d'animo attraverso le espressioni del viso.
  • 21. I 4 muscoli masticatori (temporale, massetere, pterigoideo interno ed esterno) si inseriscono sulla mandibola e permettono la masticazione.
  • 22. Nel collo si trovano i muscoli che abbassano la mandibola(sovraioidei) e che permettono i movimenti della testa (lo sternocleidomastoideo e il platisma anteriormente, il trapezio posteriormente).
  • 24. Muscoli del tronco (torace, dorso e addome) Il torace ha uno scheletro (la gabbia toracica) che circonda completamente gli organi interni (polmoni, cuore e grandi vasi sanguigni). I muscoli del torace sono disposti su diversi strati e insieme alle ossa toraciche costituiscono la parete che protegge gli organi interni. Tra i muscoli del torace troviamo: i muscoli elevatori delle coste: sono 12 paia di muscoli posti profondamente nel dorso, in vicinanza della colonna vertebrale ed elevano le coste (muscoli inspiratori) i muscoli intercostali (esterni, medi ed interni): sono 11 paia e contraendosi elevano e abbassano le coste (inspiratori ed espiratori)
  • 25. i muscoli sotto costali e il muscolo trasverso del torace si trovano nella parte interna della parete toracica ed abbassano le coste (muscoli espiratori) il grande pettorale e il piccolo pettorale, posti anteriormente, si inseriscono sul braccio e ne determinano, con la contrazione, l'avvicinamento al tronco
  • 26. ● il muscolo diaframma, impari e a forma di cupola, separa la cavità toracica da quella addominale. Il diaframma è il più importante muscolo respiratorio: con la contrazione determina, insieme all'elevazione del torace operata dai muscoli inspiratori, l'espansione della cavità toracica e dei polmoni, richiamando l'aria nelle vie aeree durante l'inspirazione. ● La contrazione del diaframma determina inoltre, assieme ai muscoli addominali e al diaframma pelvico, un aumento di pressione nella cavità addominale necessaria alla minzione, alla defecazione e al vomito. Questa funzione è inoltre fondamentale per la gestante durante il parto
  • 27. Dorso I muscoli del dorso sono distinti in muscoli dello strato superficiale e dello strato in teme dio e profondo. Nello strato superficiale troviamo: il muscolo trapezio, così chiamato per la sua forma, si trova nella regione della nuca e nella parte superiore del dorso. Con la sua azione eleva e adduce la spalla, sposta indietro il braccio e ruota la testa verso il lato opposto il grande dorsale (latissimus dorsi), di forma triangolare è il muscolo di maggiori dimensioni del nostro corpo. Ricopre la parte inferiore del dorso e la parte laterale del torace; sposta indietro e ruota all'interno il braccio e, con le braccia ferme, eleva il tronco (ad es. per arrampicarsi) e le coste (muscolo inspiratorio).
  • 28. il romboide maggiore e il romboide minore sono ricoperti dal trapezio, fanno aderire la scapola al torace, la elevano, la ruotano e la adducono. Nello strato intermedio e profondo troviamo i muscoli della colonna vertebrale, che collegano tra loro vertebre vicine (rotatori del torace, elevatori delle coste) e vertebre lontane (ileo-costale, lunghissimo e dentato postero- inferiore): l'ileo-costale, suddiviso nell'ileo costale dei lombi, del dorso e del collo, permette i movimenti laterali del tronco il lunghissimo, suddiviso in tre parti: lunghissimo del dorso, del collo e della testa, inclina lateralmente la il tronco il dentato postero-inferiore: abbassa le coste ed estende e inclina lateralmente la parte inferiore del tronco
  • 29. Addome La cavità toracica è separata dalla cavità addominale dal diaframma. La parete addominale è costituita da serie di muscoli disposti a strati. In superficie troviamo: i muscoli retti dell'addome, tesi tra lo sterno e il pube. Sono muscoli poligastrici dalla forma caratteristica (tartaruga), separati al centro dalla linea alba, una fascia connettivale verticale. Con la loro contrazione avvicinano la gabbia toracica al pube, determinando la flessione della colonna vertebrale il muscolo obliquo esterno e il muscolo obliquo interno, comprimono l'addome e determinano la flessione del corpo in avanti.
  • 30. Nella parte profonda della cavità addominale troviamo: il muscolo ileo psoas, formato da due fasci: il grande psoas e il muscolo iliaco; flette la coscia sul bacino e il bacino verso il basso il muscolo quadrato dei lombi flette lateralmente la colonna vertebrale e abbassa le ultime due coste agendo pertanto come muscolo espiratore.
  • 31. Muscoli degli artiArto superiore Alcuni muscoli del torace e del dorso si inseriscono sulle ossa della spalla (scapola) e del braccio (omero): i pettorali, il gran dentato, il trapezio, il gran dorsale. Sulla spalla troviamo alcuni muscoli che oltre ad esercitare delle azioni sul braccio, contribuiscono a mantenere la testa dell'omero nella cavità glenoidea. Ricordiamo: il deltoide, che sposta il braccio in alto e lateralmente fino alla posizione orizzontale il sovraspinato, che sposta il braccio in alto insieme al deltoide il sottospinato, che ruota il braccio il grande rotondo, che adduce e ruota il braccio il piccolo rotondo, che ruota esternamente il braccio
  • 32. Nel braccio si trovano muscoli flessori ed estensori dell'avambraccio sul braccio: il bicipite, situato anteriormente, che flette e adduce il braccio e contribuisce al mantenimento della testa dell'omero nella cavità glenoidea della scapola il brachiale, che flette l'avambraccio il coracobrachiale, che flette e adduce il braccio il tricipite, situato posteriormente, che estende l'avambraccio e adduce l'omero (antagonista del bicipite).
  • 33. Nell'avambraccio si trovano numerosi muscoli che controllano i movimenti della mano e delle delle dita (flessori ed estensori). Nella mano si trovano, oltre ai tendini dei muscoli dell'avambraccio che muovono le dita, i muscoli propri della mano, che controllano i movimenti di precisione delle dita.
  • 34. Arti inferiori Le gambe si inseriscono nella porzione inferiore del tronco. Anche in questo caso distinguiamo tra muscoli della coscia, muscoli della gamba e muscoli del piede. Dall’alto individuiamo tutta la porzione pubica, che è collegata alla fascia addominale. Troviamo quindi i muscoli della coscia, costituiti essenzialmente da: quadricipite femorale; sartorio, il più lungo muscolo del corpo umano, che attraversa tutta la porzione della coscia. Il quadricipite è composto di quattro capi muscolari differenti: 1. il retto femorale 2. il vasto laterale 3. il vasto mediale 4. il vasto intermedio Sono muscoli fondamentali perché ricoprono voluminosamente tutta la porzione anteriore della coscia.
  • 35. Successivamente incontriamo gli adduttori (breve, lungo e grande), che hanno funzione di adduzione (o sollevamento) della coscia e ne consentono la torsione verso l’esterno. Nella porzione posteriore, e siamo arrivati all’anca, abbiamo: 1. il grande gluteo, che è il muscolo più voluminoso dell’anca; 2. il bicipite (capo lungo); 3. il bicipite (capo breve). Questo insieme di muscoli nella porzione ossea riveste il femore, che è l’osso più lungo di tutto il corpo umano. Successivamente troviamo l’articolazione del ginocchio, connessa alle de ossa di tibia e pèrone, nella parte inferiore della gamba (il polpaccio).
  • 36. I muscoli importanti di quest’area sono: 1. il tibiale anteriore, che si origina alla metà della gamba, trovando inserzione nella faccia plantare. 2. il gastrocnemio, che prende rilevanza anche nella visione anteriore della gamba, 3. il soleo, 4. i vari estensori delle dita. Soleo e gastrocnemio sono i muscoli più evidenti nella visione posteriore della gamba. Concludiamo con il piede: vediamone la porzione ossea, che si contraddistingue in tarso e metatarso, (come già nella mano avevamo carpo e metacarpo), e la serie delle piccole ossa (astragalo, calcagno, scafoide, falangi delle dita), che completano la struttura del piede. Tutte le parti sono in armonica proporzione tra loro.http://www.superagatoide.altervista.org/ .