3. 1.Posizione ribassista
La scuola ribassista (diffusa nella prima metà
del secolo scorso) stimava una popolazione
amerinda al momento del contatto con gli
europei di meno di 10 milioni di persone
2.Posizione rialzista
La scuola rialzista (seconda metà del '900)
calcolava 100 milioni di persone, divise in
tribù e comunità insediate in luoghi diversi
4. Una catastrofe innegabile
Livi Bacci, statistico italiano specializzato
in demografia, afferma che entrambe le
teorie dimostrano l'avvenimento di uno
sconvolgimento.
Gli indios tra il 1500 e il 1560 diminuirono,
secondo alcuni a meno di un decimo del
numero iniziale, secondo altri più moderati
o a un terzo o alla metà;
comunque si trattò sempre di una
CATASTROFE.
5. Alla luce di nuovi elementi, appare
più plausibile la valutazione
secondo cui la popolazione iniziale
era vicino ai 30 milioni di persone.
Ciò ridimensiona l’importanza del
fattore epidemico e pone l’accento
su una serie di altre cause per lungo
tempo tralasciate e riconducili a
fattori sociali ed economici
(violenze e soprusi patiti dagli
indios).
Una stima attuale
6. Le mie conclusioni
Le ultime statistiche dimostrano che il
fattore decisivo che causò l'estinzione
quasi totale dei popoli indigeni non fu
l'arrivo di nuove malattie bensì il lavoro
forzato, le uccisioni, il trasferimento
forzato e la distruzione degli equilibri
delle comunità.
Ciò dimostra che la "missione
colonizzatrice" si trasformò in una vera
e propria forza distruttrice allo scopo
di dominare.
7. Cinque secoli di sconfitte, di lutti e di
umiliazioni a causa della colonizzazione non
hanno potuto cancellare memoria, coscienza,
volontà collettive e individuali degli Indios. Si
tratta di un patrimonio culturale consolidato.
E oggi ?
“Noi siamo qui da
sempre e ci resteremo
per sempre…” sono
queste le parole di Antal,
espenente della comunità
indigena nella provincia
cilena di Arauco.