Secondo l’Oxford Dictionary la parola dell’anno per il 2016 è “post-verità”. Il termine “post-verità” si riferisce “a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l'opinione pubblica”. Questo fenomeno ha avuto particolare risonanza in occasione di vicende importanti a livello internazionale come il referendum sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump, ma ha anche molto a che fare con la nostra esperienza quotidiana su Internet e sui social network. L'esplosione della post-verità e il fatto che l'opinione pubblica appaia particolarmente sensibile ad essa e poco incline alle verifiche fanno sì che quello delle “bufale” sia diventato un gigantesco business con cui alcuni siti realizzano grandi guadagni. Dall’altro lato, i singoli individui (anche coloro che sono dotati di strumenti intellettuali e critici) navigano sempre più a vista nel costruirsi quella che viene definita un’opinione informata, che è poi considerata la condizione primaria di una democrazia in buona salute.
In questa presentazione si proverà a comprendere com’è cambiato il processo di costruzione della conoscenza e il rapporto tra fatti e opinioni dopo l’avvento di Internet, facendo riferimento in particolare al volume di David Weinberger, Too big to know, pubblicato nel 2011 e tradotto in italiano con il titolo La stanza intelligente. L’obiettivo è quello di analizzare il fenomeno in maniera non ideologica per abbracciarne la complessità ed evitare risposte semplicistiche e scontate, nonché di interrogarsi su quale ruolo possano avere in questo mutato contesto le professioni tradizionalmente votate alla formazione e alla mediazione informativa, come insegnanti, giornalisti, bibliotecari.
3. DEFINIZIONE
“circostanze in cui i fatti oggettivi sono
meno influenti degli appelli a emozioni e
credenze personali nel formare l'opinione
pubblica”
ossia
“un clima e un atteggiamento che danno lo
stesso valore a un fatto vero e a
un’opinione”
4.
5. LE STRATEGIE
Fact checking
Information & media literacy
Strumenti per la valutazione delle fonti
Proposte di legge e strategie
tecnologiche
CONSAPEVOLEZZA CHE SI
TRATTA
DI RISPOSTE «SEMPLICI» A
PROBLEMI COMPLESSI
6. Sul piatto non c’è solo la
guerra alle fake news,
ma la comprensione dei
meccanismi di formazione
delle opinioni (singole e
collettive)
7. IL TEMA NON È NUOVO...
1922
«[...] l'ambiente reale è nel suo
insieme troppo grande, troppo
complesso e troppo fugace per
averne una conoscenza diretta.»
8. LIPPMANN E LA FORMAZIONE
DELL’OPINIONE PUBBLICA
1.barriere volontariamente erette per evitare la circolazione di
notizie e fatti di interesse pubblico (propaganda)
2.barriere economiche, sociali e culturali (fattori soggettivi)
3.ruolo che alcune persone giocano nel modo in cui ciascuno di
noi si forma un'opinione (autorità)
9. PROPAGANDA
Barriere/filtri tra il pubblico e
l'evento
Ragioni possono essere
buone o cattive
È spesso illuminante perciò
chiedersi come abbiamo
ottenuto i fatti su cui si
basano le nostre opinioni
10. FATTORI SOGGETTIVI
non si tratta di quali media di
comunicazione sono disponibili e
di quante persone essi
raggiungano
molte persone «soffrono di
anemia, per mancanza di
appetito e di curiosità per il
mondo umano»
11. AUTORITÀ
Essere consapevoli che le
persone che ascoltiamo
potrebbero stare rappresentando
solo una piccola parte del mondo
Moltiplicare le autorità per essere
indipendenti
Incitare gli esperti a rispondere a
qualunque eresia
12. L’OPINIONE PUBBLICA SECONDO LIPPMANN
Poche immagini stereotipate inserite all'interno
di un modello ricavato dai propri codici legali
e morali, e animate dai sentimenti prodotti
dalle proprie esperienze locali
13. L’avvento di Internet e dei social media:
-interattività e partecipazione vs. comunicazione monodirezionale
-personalizzazione vs. palinsesto predefinito
-organizzazione orizzontale vs. gerarchica
-disintermediazione vs. intermediazione professionale
-saggezza delle masse vs. ruolo degli esperti
- atomizzazione vs. contestualizzazione
14. il mondo sta diventando sempre più piccolo
grazie alla rete
MA
la convinzione che «tutti possano conoscere tutto su
qualunque cosa accada» è ancora lontana
dalla verità
15. FATTI E OPINIONI AL TEMPO DI INTERNET
2011
La premessa è sempre la
stessa, ossia che “il mondo è
troppo, troppo grande perché lo
si possa davvero conoscere”
Com’è cambiato il paradigma
della conoscenza con l’avvento
della rete?
16. IL SISTEMA DELLA CONOSCENZA FIN QUI
Comprensione del mondo va ben
oltre le capacità del nostro
cervello
Strategia: filtrarlo, vagliarlo e
infine ridurlo a qualcosa di più
gestibile
La conoscenza è consistita nel
ridurre ciò che dovevamo sapere
17. “LA GRANDE LIBERAZIONE”
Nuova strategia: pubblicare tutto
Immensa nuvola di dati, scevri da qualsiasi teoria, pubblicati prima di
essere verificati
Tramonta l’idea del sapere come una raccolta di verità che hanno
trovato dei saggi depositari
Oggi è più difficile fissare le nostre basi e la catena dell’autorità non
ha fine
18. IL FACT-CHECKING È ESSENZIALE
MA NON BASTA!
La realtà è questa? O questa?
19. “
”
Una volta formate, le convinzioni sono
straordinariamente persistenti. […]
Quasi invariabilmente, le posizioni sulle
quali siamo ciechi sono le nostre.
Elizabeth Kolbert, Why Facts Don’t Change Our Minds
New discoveries about the human mind show the limitations of reason, “New Yorker”,
27 February 2017, http://www.newyorker.com/magazine/2017/02/27/why-facts-dont-
change-our-minds
20. “
”
Per riuscire a trasmettere conoscenze, i
comunicatori hanno bisogno di comprendere come
le persone elaborano le informazioni, come
modificano le conoscenze esistenti e come le
diverse visioni del mondo influenzano la loro abilità
di pensare razionalmente. Non importa solo cosa
pensa la gente ma anche come pensa.
John Cook – Stephan Lewandowsky,
The debunking handbook
https://skepticalscience.com/docs/Debunking_Handbook_Italian.pdf
21. MEDIA LITERACY E SISTEMA COGNITIVO E
VALORIALE
“Facendo ricerca” si può sapere meglio di
chiunque altro cosa è vero
Profonda mancanza di fiducia nei media
Messa in discussione dell’autorità e dubbio
sulle informazioni che ci vengono date
22. “
”
Le persone stanno facendo esattamente
quello che gli abbiamo insegnato: il
dubbio è diventato uno strumento
IL PERICOLO “SCETTICISMO”
danah boyd, Did Media Literacy Backfire?,
https://points.datasociety.net/did-media-literacy-backfire-
7418c084d88d#.l9mfrjmmc
23. MEDIA LITERACY E SISTEMA COGNITIVO E
VALORIALE
Dobbiamo continuare a sostenere le idee provenienti da
metodi più affidabili e distinguere tra un’idea e l’altra,
assegnando ad ognuna vari gradi di credibilità
MA
avere ragione, portare dei fatti, proporre dei
ragionamenti razionali non basta
24. La “verità” non è sufficiente: non
può esserlo perché è, ed è sempre
stata, il prodotto di una cultura
tenuta assieme non solo dal
sapere, ma da molto altro
«In qualunque società che non sia completamente assorbita nei suoi interessi e così piccola che ciascuno può conoscere tutto riguardo a tutto quello che avviene, le idee riguardano gli eventi che sono al di fuori del proprio campo visivo e difficili da afferrare»
Il loro non è un problema di accesso al mondo esterno
e le persone possono accedere a contenuti e informazioni in pochi secondi grazie a Internet, nonché diventare essi stessi reporter di notizie
Ci piace immaginare
“Grazie al privilegio di essere una ricercatrice, vedo come la conoscenza e l’informazione vengono prodotti e ho un profondo rispetto per i punti di forza e i limiti della ricerca scientifica. Circondata da giornalisti e persone che lavorano sulla distribuzione delle informazioni, vedo quanto gli incentivi condizionino la produzione e la disseminazione delle informazioni e quale sia il punto critico di quel processo. Io credo che gli intermediari dell’informazione siano importanti, che gli esperti contino e che nessuno può essere totalmente informato. Di conseguenza, da tempo credo che dobbiamo affidare ad altri certe materie e fidarci che gli altri facciano la cosa giusta per noi come individui e come società nel suo complesso. Questo è ciò che vuol dire vivere in una democrazia, ma, ancora più importante, questo è ciò che vuol dire vivere in una società”
mettere in discussione le fonti informative e sollevare dubbi sulle motivazioni di coloro che stanno sostenendo un singolo messaggio
There is something that is going to get into it and destroy it from within. If the skepticism gets viral, then there will be no clicks anywhere because no one will believe anything that they don’t see themselves, and even then, we might have some problems. If skepticism gets to our core, and nothing that we see on television or read has any impact because we don’t believe any of it, that will be the death of fake news. Of course, that will also be the death of society.