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IL MERCATO DEL
LAVORO
Caratteristiche e
strategie
occupazionali
PEDAGOGISTA
Il Mercatodellavoro:
caratteristiche e strategieoccupazionali
➢BIBLIOGRAFIA
• IL MERCATO DEL LAVORO2019.UNA
LETTURA INTEGRATA, 2020,
Ministerodel Lavoro e delle Politiche
Sociali, Istat,Inps, Inail e Anpal
• RAPPORTO PUGLIA, 2018,Istituto
Pugliesedi RicercheEconomiche e
Sociali
ANDAMENTO
DEL MERCATO
E
OCCUPAZIONE
– AREA EURO
Fattori di instabilità:
✓Comparsa del Covid-19 a gennaio 2020 e la sua rapida diffusione
✓Rallentamento economico generale
✓Misure protezionistiche introdotte dagli Stati Uniti
✓Uscita del Regno Unito dall’Unione
• Nel terzo trimestre 2019, la crescita congiunturale del Pil in termini
reali è stata dello 0,3% (rispetto a +0,2% e +0,4% rispettivamente del
secondo e primo trimestre 2019); la crescita su base annua è +1,2%
come nel secondo trimestre 2019).
• L’occupazione è continuata a crescere in termini congiunturali (+0,1%
nel terzo trimestre 2019, in rallentamento rispetto al +0,2% e +0,3%
rispettivamente del secondo e primo trimestre 2019) attestandosi
comunque al massimo storico. Prosegue inoltre dal 2013 la
diminuzione del tasso di disoccupazione che, a dicembre, è arrivato al
7,4%.
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
FONTE: DATI
ISTAT
Terzo trimestre 2019
PIL= Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato(Pil)
rappresentail risultatofinale dell'attivitàproduttiva
delle unità residenti.E' pari alla somma del loro valore
aggiuntoai prezzi base, più le imposte sui prodotti al
netto dei contributi ai prodotti.
In Italia nel terzo trimestre2019 si osserva il quarto
incrementocongiunturaleconsecutivodel Pil (+0,1%).
Tuttavia,nel quarto trimestre2019 il Pil subisce una
riduzione congiunturaledello 0,3%.
Nel primo trimestre 2020 il Pil italianoha registrato
un calo del 5,3% rispettoal trimestreprecedente e del
5,4% nei confronti del primo trimestredel 2019.
La flessionecongiunturaledel Pil diffusa il 30 aprile
2020 (versione preliminare)era stata del 4,7% mentre
quella tendenziale era statadel 4,8%.
Il calo attualeprevistodel PIL per il 2020 è dell’11,1%.
IL MERCATODEL LAVORO INITALIA
FONTE: DATI ISTAT
IL MERCATO
DEL LAVORO IN
ITALIA
FONTE:DATI ISTAT
Primo trimestre 2020
• ORE LAVORATE
• Nel primo trimestre 2020, l’input di
lavoro, misurato dalle ore lavorate,
registra una forte diminuzione sia
rispetto al trimestre precedente (-7,5%),
sia rispetto allo stesso periodo dell’anno
scorso (-7,7%). Tali dinamiche risultano
coerenti con la fase di eccezionale caduta
dell’attività economica che, nell’ultimo
trimestre, ha risentito degli effetti della
crisi sanitaria, con una flessione del PIL
pari a -5,3% in termini congiunturali.
• Occupazione Ore Lavorate
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
FONTE:
MINISTERO
Primo trimestre2020
RETRIBUZIONI
• La crescita tendenziale delle retribuzioni contrattuali
orarie a dicembre 2019 è moderata (0,6% sull’anno
precedente) –in rallentamento rispetto al resto dell’anno,
rispecchiando il permanere di rilevanti settori
dell’economiain attesa di rinnovo contrattuale.
• Le retribuzioni registrano un incremento tendenziale
dello 0,7% per i dipendenti del settore privato e per
quelli della pubblica amministrazione, comparto in cui la
totalità dei dipendenti è in attesa di rinnovo contrattuale
dall’inizio del 2019.
• Complessivamente,nel 2019 la retribuzioneoraria
media è cresciutadell’1,1% rispettoal corrispondente
periodo del 2018.
IL MERCATO DEL
LAVORO
IN ITALIA
FONTE: DATI
ISTAT
• Primo trimestre 2020
OCCUPAZIONE
Nel primo trimestre del 2020 il numero di
persone occupate diminuisce in termini
congiunturali (-101 mila, -0,4%), a seguito
dell’aumento dei dipendenti a tempo
indeterminato e del forte calo di quelli a
termine e degli indipendenti.
Il tasso di occupazione è pari al 58,8%, in
diminuzione di 0,2 punti rispetto al quarto
trimestre 2019. Nei dati più recenti del
mese di aprile 2020 l’effetto dell’emergenza
Covid-19 è più evidente: gli occupati calano
di 274 mila unità (-1,2%) rispetto a marzo
2020 e il tasso di occupazione scende al
57,9% (-0,7 punti in un mese).
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
FONTE: DATIISTAT
Primo trimestre 2020
INOCCUPATI/DISOCCUPATI
• Si riduce il numero di persone in cerca di occupazione
(-467 mila in un anno, -16,3%). Dopo la diminuzione
nei due precedenti trimestri, aumenta a un ritmo
sostenuto il numero di inattivi di 15-64 anni (+290
mila in un anno, +2,2%).
• Il tasso di disoccupazione è in diminuzione rispetto
sia al trimestre precedente sia a un anno prima e si
associa all’aumento, anch’esso congiunturale e
tendenziale, del tasso di inattività delle persone con
15-64 anni.
• Nel mese di aprile 2020 si accentuano ulteriormente
il calo del tasso di disoccupazione e la crescita di
quello di inattività.
IL MERCATO DEL
LAVORO
IN PUGLIA
FONTE:
RAPPORTO IPRES
2019
DATI PIL
• La Puglia copre il 19% del PIL del
Mezzogiorno (72,985 miliardi di euro + 1,68 punti),
percentuale che si conferma al 4,2% del
totale nazionale. Tra tutte le regioni del
Mezzogiorno, il 18,9% del totale investimenti
è realizzato in Puglia, rappresentando, altresì,
il 4% nel contestoitaliano.
• Gli investimentiin Puglia ammontanoa circa 11,7
miliardi di euronel 2016 e rappresentanoil
18,9% del totale del Mezzogiorno eil 4% di
quello nazionale.
• Tra i motori principali dello sviluppo
del sistema economico territoriale v’è
il manifatturiero, con volume degli
investimenti +5%, il turismo e l’agro-
alimentare.
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN PUGLIA
FONTE:
RAPPORTO
IPRES 2019
OCCUPAZIONE
• Il tasso di occupazione delle persone in età
compresa fra 15 e 64 anni è pari al 44,5% nel 2017,
circa 13,5 punti % in meno rispetto al dato medio
nazionale. Per la componente femminile il divario è
del 17 % a fronte di circa 10 punti % per la
componentemaschile.
• Il tasso di inattività supera la metà della
popolazione in età da lavoro: per le donne si
raggiunge circa il 70% a fronte del 45% della
componentemaschile.
• L’occupazione in Puglia ammonta a 1.200.000
occupati, di cui il 64% sono maschi e 278.000
disoccupati.
• Nel complesso il deficit occupazionale rispetto al
2008 e di circa 80.000 unità. In un intervallo di 10
anni la variazione percentuale degli occupati è -
6,3%, dei disoccupati 65,8%, degli inattivi 1,6%
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN PUGLIA
FONTE:
RAPPORTO
IPRES 2019
OCCUPAZIONEGIOVANILE
• Il tasso pugliese di occupazione giovanile tra 18 e 29 anni
si posiziona nel 2017 su un valore intorno al 27,3% al 15°
posto tra le 20 regioni italiane e subito dopo la Sardegna.
• La Puglia rileva una quota di occupati con titoli di studio
bassi nettamente superiore a quella media nazionale
(8%) e di poco superiore anche al dato medio del
Mezzogiorno.
• Infatti, su un incremento di circa 55 mila occupati tra il
2014 e il 2017, circa il 71% è da attribuire ad occupati con
titolo di studio inferiore alla laurea. Un incremento
significativo della quota di occupazione laureata si rileva
nel 2017.
• Le regioni del Mezzogiorno, compresa la Puglia,
evidenziano un tasso di occupazione medio inferiore di
circa 12-13 punti percentuali rispetto a quello medio
delle altre 12 regioni.
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN PUGLIA
FONTE:
IPRES 2019
OCCUPAZIONE DIPENDENTE
• Gli occupati dipendenti ammontano a circa
912.000 unita nel 2017 (76% del totale). Le donne
occupate alle dipendenze ammontano a circa
353.000, il 39% del totale dei dipendenti e l’82%
del totale dell’occupazionefemminile.
• Oltre la metà dei dipendenti ha tra 35 e 54 anni. Gli
occupati fra 15 e 34 anni rappresentano appena un
quarto del totale dei dipendenti.
• Nel corso del decennio diminuisce l’occupazione
dipendente più giovane (15-34 anni) di circa
114.000 unità, mentre aumenta in modo
consistente l’occupazione più anziana (+64.000
unità).
• La metà dell’occupazione dipendente è classificata
come “operai”: essi ammontano infatti a 472.000
unita, oltre 100.000 in più rispetto, agli “impiegati”,
dirigentirappresentanopoco meno del 2%.
IL MERCATO
DEL
LAVORO IN
PUGLIA
FONTE:IPRES 2019
SETTORI OCCUPAZIONI
SETTORI e Variazione% 2017-
2008
• Agricoltura -4,6
• Industria -8,6
• Costruzioni -33,4
• Commercio-3,0
• Alberghi e ristorazione+29,4
• Trasporti e Comunicazioni
+18,6
• Finanza e assicurazioni-32,8
• Attività immobiliari,servizi
imprese -0,4
• Amministrazionepubblica e
difesa -28,5
• Istruzione e sanità +2,1
• Altri servizi collettivi e
personali +2,4
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN PUGLIA
FONTE:
IPRES 2019
QUALITA’DEL LAVORO
• Nel 2017, più della metà dei contratti a termine
(il 58% del totale, pari a 109.000 occupati) ha una durata non
superiore ai sei mesi e per il 47% riguarda
giovani tra i 15 e 34 anni di età; per le donne
tale quota raggiunge il 50% del totale dei
contratti a sei mesi di durata.
• La maggior parte dei contratti a termine brevi
(fino a sei mesi) è caratterizzata dalla stagionalità e
dalla occasionalità.
• La maggior parte degli occupati part time in
Puglia nel 2017 (159.000 unità, pari al 73% del totale) è di
natura orizzontale. I giovani tra i 15 e i 34 anni
che svolgono un lavoro part time organizzato in
forma orizzontalesono 67.000 (42% del tot part time).
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
FONTE: MINISTERO
LICENZIAMENTO – CENNI NORMATIVI
Norme che disciplinano l’istituto del licenziamento:
• Legge n. 604/1966
• Legge 300/1970
• Legge n. 92/2012 o Legge Fornero
• D.lgs. n. 23/2015 (Jobs Act)
• Decreto Legge 12 luglio 2018, n. 87 (Decreto Dignità)
IL
MERCATO
DEL
LAVORO
IN ITALIA
FONTE: MINISTERO
LICENZIAMENTO – DEFINIZIONI
Giusta causa (art.2119 codice civile): rientrano nei licenziamenti
disciplinari per comportamenti del lavoratore così gravi da non
consentire la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di
lavoro che, venendo a mancare i vincoli fiduciari di partenza, può
essere interrotto senza preavviso.
Prima di intimare un licenziamento disciplinare, il datore deve
seguire un’apposita procedura che prevede:
- affissione del codice disciplinare in azienda;
- contestazionedell’addebito al dipendente;
- termine al dipendente per presentare le sue giustificazioni;
- audizione difensiva del dipendente se richiesta;
- accoglimento delle giustificazioni del dipendente o intimazione
del licenziamento.
IL MERCATO
DEL
LAVORO
IN ITALIA
FONTE: MINISTERO
LICENZIAMENTO – DEFINIZIONI
Sono ipotesi di giustificatomotivo:
▪ Cessazione dell’attività produttiva
▪ Soppressione del posto di lavoro o del reparto cui il dipendente
appartiene
▪ Scarso rendimento imputabile al dipendente
Giustificato motivo soggettivo: comportamenti meno gravi che
non giustificano l’interruzione immediata del rapporto di lavoro. il
datore di lavoro ha l’obbligo di concedere un congruo preavviso
diritto di ottenere le tutele offertegli dalla legge in caso di
accertata insussistenza dei motivi ascritti, nel qual caso il
licenziamento risulta illegittimo
Giustificato motivo oggettivo (art.7 della Legge 604 del 1966,
modificato dalla Legge Fornero): interviene in forma individuale o
plurima in situazioni di cessazione dell’attività, mutamento
dell’assetto organizzativo, soppressione del posto di lavoro,
ammodernamento tecnologico degli impianti.
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
FONTE: MINISTERO
PARTTIME:
DATI1
• Negli ultimi vent’anni il numero di lavoratori a tempo parziale
in Italia è aumentato di oltre il 60%, passando da 2,6 milioni
nel 1998 ai 3,3 milioni nel 2008,ai 4,3 milioni nel 2018.
• A ciò ha corrisposto un incremento del 6% della quota di part
time sul totale occupati: dal 12,5% del 1998, al 14,3% nel
2008,al 18,6% del 2018.
• Se si considera la sola occupazione dipendente, la quota di
part time, in forte accelerazione a partire dal 2012, converge
negli ultimi anni su quella europea.
• Il lavoro a tempo parzialeha ripresoforza nel 2019 tornando a
essere l’unica componente in aumento nel secondo e terzo
trimestre2019.
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
FONTE:MINISTERO
PARTTIME:
SETTORI
• Nel 2018 oltre 5,5 milioni di dipendenti sono stati coinvolti
in rapporti di lavoro part time: si tratta del 29,5% dei
dipendenti totali calcolati conil medesimo criterio.
• Nel settore pubblico il part time è molto poco diffuso:
riguarda soloil 7,5% dei dipendenti (268.000).
• Tra i settori si va dal 44% di commercio, alberghi e
ristorazione al 7% del settore pubblico; modesta è
l’incidenza anche nel comparto manifatturiero (12%)
mentre per le restanti attività (soprattutto nel terziario
privato)la quota è del 30%.
• Infine se nelle piccole imprese (fino a 15 dipendenti)
l’incidenza del part time raggiunge il 42%, nelle imprese
maggiorisi ferma al 17%.
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
FONTE:MINISTERO
PARTTIME
e GENERE
• Tra i diversi fattori che hanno inciso sulla crescita del
part time vi è l’aumento della partecipazione femminile
al mercato del lavoro.
• Inoltre, per le donne il part time passa da strumento di
conciliazione scelto volontariamente all’unica forma
possibile negli anni di crisi, in cui più donne si rivolgono
al mercato del lavoro anche per sopperire alla
riduzione del reddito familiare dovuta alla perdita o
alla riduzione del lavoro del partner.
• Oltre tre quarti degli occupati con questo regime
orario sono donne, quota che va da un minimo nel
settore delle costruzioni al massimo nei servizi alle
famiglie, dove oltre il 90% del part time è svolto da
donne.
IL MERCATO
DEL
LAVORO
IN PUGLIA
FONTE:IPRES
PART TIME
• Il numero degli occupati part time ammonta a 217.000 unità
nel 2017 in Puglia, di cui 141.000 sono donne (65% del totale).
La quota di occupazione part time e pari al 18,1% del totale
degli occupati, di cui il 10% sono maschi, 32,8% donne.
• Il tasso di occupazione part time dei dipendenti e pari al
20,6% (34,4% per il tempo determinato).
• Nell’ultimo decennio il lavoro part time aumenta di circa il
48% (70.000 occupati part time in più, di cui circa il 60%
donne).
• Il part time involontario è pari al 14% del totale
dell’occupazionetotale.
• Le motivazioni per la scelta del part time di natura volontaria
sono il carico di cura familiare e della cura; circa i due terzi
delle donne che scelgono volontariamente il part time
rientrano in questi due ambiti.
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
Fonte: Ministero
Primo trimestre 2020
• IMPRESE
• Nel 2018 le imprese del settore privato con almeno un dipendente
risultavano 1,63 milioni con 13,1 milioni di dipendenti (espressi in
media mensile;
• Dal lato delle imprese, si registra:
- una diminuzione della domanda di lavoro;
- una notevole diminuzione delle ore lavorate per dipendente;
- il ricorso alla cassa integrazione;
- il tasso dei posti vacanti diminuisce di 0,9 e 1,1 punti percentuali;
- il costo del lavoro registra un aumento dello 0,6% rispetto al
trimestre precedente;
- la crescita delle retribuzioni (+0,4%) e degli oneri sociali (+1,0%).
IL MERCATO
DEL LAVORO
IN ITALIA
FONTE:MINISTERO
IMPRESE E PART TIME
Con riferimento al ricorso al part time si individuano
tre gruppi di imprese:
1) imprese con solo dipendenti full time: sono
438.00 (il 27% delle imprese totali)
2) imprese con solo dipendenti part time: sono
549.000 (34% delle imprese totali)
3) imprese con dipendenti sia part time che full time.
Nel complesso il numero di imprese che hanno
impiegato dipendenti a tempo parziale in almeno un
mese dell’anno 2018 è pari a 1,19 milioni (73,1% del
totale).
• L’IMPRENDITORIA IN PUGLIA
• Sostegno all’occupazione giovanile attraverso la creazione di nuove
piccole imprese attraverso Fondi Strutturali dell’Unione Europea
2014-2021, con gli interventi denominati Nuove Iniziative di Impresa
(NIDI) e Nuove Imprese Innovative (TECNONIDI), che si rivolgono alle
microimprese, con meno di 10 dipendenti.
• Puglia Sviluppo S.p.A. Organismo Intermedio per l’attuazione di alcune
misure del
• https://www.pugliasviluppo.eu/it/ Programma Operativo FESR – FSE 2014-
• 2020. Nel precedente
• ciclo di programmazione 2007- 2013 ha
finanziato, nell’ambito
• della misura NIDI, 1.154 interventi (alberghi, ristorazione,
servizi persona, manifatturiero)
PROGRAMMA
TECNONIDI
FONTE:REGIONE PUGLIA
L’intervento è destinato alle piccole imprese che
intendono avviare piani di investimento a contenuto
tecnologico, che sono:
• Manifattura sostenibile
• Salute dell’uomo e dell’ambiente
• Comunità digitali, creative e inclusive (Industria ed
Innovazione sociale)
L’intervento agevola:
• le spese per investimenti relativi a macchinari,
impianti di produzione e attrezzature,licenze e brevetti;
• i costi di funzionamento riconducibili a personale
dipendente; locazione di immobili; utenze; polizze
assicurative; canoni ed abbonamenti per l’accesso a
banche dati, per servizi software, servizi “cloud”, servizi
informativi, etc.
PROGRAMMA
NIDI
FONTE:REGIONE PUGLIA
Strumento di agevolazione per nuove imprese o costituite
al massimo da 6 mesi con meno di 10 dipendenti formate
da:
- giovani con età tra 18 anni e 35 anni;
- donne di età superiore a 18 anni;
- disoccupati;
- persone in procinto di perdere un posto di lavoro;
- lavoratori precari con partita IVA.
• L’agevolazione è commisurata all’investimento ammesso e
alla tipologia di impresa, con un 50% a fondo perduto e
l’altro 50% nella forma di prestito rimborsabile per un
periodo massimo di 5 anni, al tasso fisso di riferimento
dell’Unione Europea. E’ inoltre previsto un contributo
sulle spese di gestione al massimo di 20.000 euro.
DATI
IMPRESE
PUGLIA
FONTE:IPRES
• Le unità locali delle imprese nel 2016 ammontano a
circa 268.000, di cui il 96% sono di micro dimensione,
non superando i 9 addetti (257.502), tra 10-45
abbiamo 9.625, tra 50-249 troviamo 978, con +250
addetti si contano 116.
• Circa 84.000 unità locali sono concentrate nei
capoluoghi di provincia (31,2% del totale). Le province
di Bari e Lecce siano sostanzialmente simili nei valori.
La prospettiva cambia di molto se si considerano le
unità locali con dimensioni superiori a 50 addetti. In
questo caso, la provincia di Bari mostra il valore più
elevato dell’indicatore con 38 unità locali ogni 100.000
abitanti, segue la provincia di Brindisi con 28 e la
provincia di Taranto con 25; il valore più basso si rileva
nella provincia BAT con 18.
• Le tipologie di unità produttive si localizzano
preferibilmente nei pressi dei centri capoluoghi, favoriti
anche dalla disponibilità di aree attrezzate derivanti
dalla politica di industrializzazione per poli territoriali
degli anni 60’, con la costruzione delle Aree di Sviluppo
Industriale (ASI).
DATFONTE
NUMERO
IMPRESE
FONTE:IPRES
PUGLIA
FONTE:IPRES
Nel periodo 2014-2016 sono nate mediamente circa 17.600
imprese in Puglia secondo i dati dell’archivio ISTAT-ASIA, con un
tasso di natalitàmedio annuo intorno all’8% delle imprese attive.
TIROCINIEXTRACURRICULARIE INGRESSOAL
LAVORO
Incremento in Europa di questa misura formativa di
politica attiva,finalizzataa:
- creare un contatto diretto tra un soggetto
ospitantee il tirocinante;
- favorirne l’arricchimento del bagaglio di
conoscenze;
- acquisire competenze professionali;
- garantire l’inserimento o il reinserimento
lavorativo.
In Italia l’impianto normativo non prevede in alcun
caso esperienze in open market ma, al contrario, è
obbligatoria la presenza di un soggetto terzo,
pubblico o privato, accreditato ai sensi del Decreto
legislativo n. 150/2015, chiamato
all’intermediazione per garantire la qualità
dell’esperienza di tirocinio.
2014 2018 %
NUMERO
TIROCINI
227 mila nel 2014 349 mila nel 2018
> giovani fino a 29
(8 esperienze su
10) e, in
particolare,
il 63,5% dei tirocini
hanno interessato
giovani fra i 20 e i
29 anni
Su 1 milione e 615
mila i rapporti di
lavoro
tasso di
inserimento si
avvicina al 60%
NUMERO IMPRESE
OSPITATNTI
101 mila 174 mila 67,5% con< 50
addetti giovani tra i
15 e i 29 anni;
imprese individuali,
liberi professionisti
e lavoratori
autonomi (62,6%),
società di capitali
(51,2%),
cooperative(11,2%)
DATFONTE
PUGLIA
FONTE:IPRES
IL TIROCINIO COME INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO
• Le imprese più grandi sono generalmente in grado di offrire una
migliore formazione sul posto di lavoro. In Italia, quasi una su quattro
(23,0%) delle imprese con più di 250 addetti avvia tirocini che
richiedono un livello di competenza alto e medio alto destinato a
soggetti che abbiano conseguito un titolo di studio o qualifica nei ultimi
12 mesi. Al contrario, della stessa tipologia di tirocini usufruisce
soltantoil 4,7% delle piccolissimeimprese.
• Il 32,9% delle imprese più grandi avvia tirocini caratterizzati da bassi
livelli di competenza a favore di soggetti disoccupati: due su tre micro
imprese (66,9%)ne fa ricorso.
• Le imprese operanti in settori con un minore contenuto tecnologico
avviano un più cospicuo numero di tirocini caratterizzati da bassi e
medio bassi livellidi competenza.
DATFONTE
PUGLIA
FONTE:IPRES
IL TIROCINIO COME INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO IN PUGLIA
• TIPOLOGIE
• Tirocini in azienda: secondo il Regolamento Regionale n.3/2014
“Disposizioni concernenti l’attivazione di tirocini diretti all’orientamento e
all’inserimento nel mercato del lavoro”, e la legge regionale L.R. 23/2013,
“Norme in materia di percorsi formativi diretti all'orientamento e
all'inserimento nel mercato del lavoro”, che disciplinano i tirocini formativi,
queste misure si possono estendere anche ai migranti purché regolari (con
permesso di soggiorno) ed iscritti come disoccupati nelle liste dei Centri
per l’Impiego;
• Tirocini extra curriculari regolamentati da specifiche linee guida regionali o
europee.
PROGRAMMA
GARANZIA
GIOVANI
FONTE: MINISTERO
• Ha incrementato il ricorso all’istituto dei tirocini il
principale strumento europeo di politica attiva di
orientamento per il contrasto della disoccupazione
giovanile.
• Il portale
(http://www.garanziagiovani.gov.it/Pagine/default.
aspx) si rivolge a cittadini comunitari o stranieri
extra UE, regolarmente soggiornanti, e agli
operatori, dando strumenti utili (normative, bandi,
procedure, modulistica) di programmi, iniziative,
servizi informativi, percorsi personalizzati,
incentivi,presentatiin apposite sezioni del sito.
• Il programma prevede l’attività di orientamento
attraverso un colloquio individuale con un
operatore, in grado di capire esigenze, bisogni e
necessità. Al termine del colloquio, l'operatore
individuerà un percorso di inserimento
personalizzato, che dovrà essere coerente con le
caratteristiche personali, formative e professionali
(profiling).
LETTURA UTILE
DATI
• La strategia è leggere i
dati forniti per avere una
fotografia del mercato del
lavoro e cogliere le
maggiori opportunità a
seconda dei trend
occupazionali e delle
misure istituzionali
individuate.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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Mercato del lavoro

  • 1. IL MERCATO DEL LAVORO Caratteristiche e strategie occupazionali PEDAGOGISTA
  • 2. Il Mercatodellavoro: caratteristiche e strategieoccupazionali ➢BIBLIOGRAFIA • IL MERCATO DEL LAVORO2019.UNA LETTURA INTEGRATA, 2020, Ministerodel Lavoro e delle Politiche Sociali, Istat,Inps, Inail e Anpal • RAPPORTO PUGLIA, 2018,Istituto Pugliesedi RicercheEconomiche e Sociali
  • 3. ANDAMENTO DEL MERCATO E OCCUPAZIONE – AREA EURO Fattori di instabilità: ✓Comparsa del Covid-19 a gennaio 2020 e la sua rapida diffusione ✓Rallentamento economico generale ✓Misure protezionistiche introdotte dagli Stati Uniti ✓Uscita del Regno Unito dall’Unione • Nel terzo trimestre 2019, la crescita congiunturale del Pil in termini reali è stata dello 0,3% (rispetto a +0,2% e +0,4% rispettivamente del secondo e primo trimestre 2019); la crescita su base annua è +1,2% come nel secondo trimestre 2019). • L’occupazione è continuata a crescere in termini congiunturali (+0,1% nel terzo trimestre 2019, in rallentamento rispetto al +0,2% e +0,3% rispettivamente del secondo e primo trimestre 2019) attestandosi comunque al massimo storico. Prosegue inoltre dal 2013 la diminuzione del tasso di disoccupazione che, a dicembre, è arrivato al 7,4%.
  • 4. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE: DATI ISTAT Terzo trimestre 2019 PIL= Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato(Pil) rappresentail risultatofinale dell'attivitàproduttiva delle unità residenti.E' pari alla somma del loro valore aggiuntoai prezzi base, più le imposte sui prodotti al netto dei contributi ai prodotti. In Italia nel terzo trimestre2019 si osserva il quarto incrementocongiunturaleconsecutivodel Pil (+0,1%). Tuttavia,nel quarto trimestre2019 il Pil subisce una riduzione congiunturaledello 0,3%. Nel primo trimestre 2020 il Pil italianoha registrato un calo del 5,3% rispettoal trimestreprecedente e del 5,4% nei confronti del primo trimestredel 2019. La flessionecongiunturaledel Pil diffusa il 30 aprile 2020 (versione preliminare)era stata del 4,7% mentre quella tendenziale era statadel 4,8%. Il calo attualeprevistodel PIL per il 2020 è dell’11,1%.
  • 5. IL MERCATODEL LAVORO INITALIA FONTE: DATI ISTAT
  • 6. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE:DATI ISTAT Primo trimestre 2020 • ORE LAVORATE • Nel primo trimestre 2020, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, registra una forte diminuzione sia rispetto al trimestre precedente (-7,5%), sia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-7,7%). Tali dinamiche risultano coerenti con la fase di eccezionale caduta dell’attività economica che, nell’ultimo trimestre, ha risentito degli effetti della crisi sanitaria, con una flessione del PIL pari a -5,3% in termini congiunturali. • Occupazione Ore Lavorate
  • 7. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE: MINISTERO Primo trimestre2020 RETRIBUZIONI • La crescita tendenziale delle retribuzioni contrattuali orarie a dicembre 2019 è moderata (0,6% sull’anno precedente) –in rallentamento rispetto al resto dell’anno, rispecchiando il permanere di rilevanti settori dell’economiain attesa di rinnovo contrattuale. • Le retribuzioni registrano un incremento tendenziale dello 0,7% per i dipendenti del settore privato e per quelli della pubblica amministrazione, comparto in cui la totalità dei dipendenti è in attesa di rinnovo contrattuale dall’inizio del 2019. • Complessivamente,nel 2019 la retribuzioneoraria media è cresciutadell’1,1% rispettoal corrispondente periodo del 2018.
  • 8. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE: DATI ISTAT • Primo trimestre 2020 OCCUPAZIONE Nel primo trimestre del 2020 il numero di persone occupate diminuisce in termini congiunturali (-101 mila, -0,4%), a seguito dell’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato e del forte calo di quelli a termine e degli indipendenti. Il tasso di occupazione è pari al 58,8%, in diminuzione di 0,2 punti rispetto al quarto trimestre 2019. Nei dati più recenti del mese di aprile 2020 l’effetto dell’emergenza Covid-19 è più evidente: gli occupati calano di 274 mila unità (-1,2%) rispetto a marzo 2020 e il tasso di occupazione scende al 57,9% (-0,7 punti in un mese).
  • 9. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE: DATIISTAT Primo trimestre 2020 INOCCUPATI/DISOCCUPATI • Si riduce il numero di persone in cerca di occupazione (-467 mila in un anno, -16,3%). Dopo la diminuzione nei due precedenti trimestri, aumenta a un ritmo sostenuto il numero di inattivi di 15-64 anni (+290 mila in un anno, +2,2%). • Il tasso di disoccupazione è in diminuzione rispetto sia al trimestre precedente sia a un anno prima e si associa all’aumento, anch’esso congiunturale e tendenziale, del tasso di inattività delle persone con 15-64 anni. • Nel mese di aprile 2020 si accentuano ulteriormente il calo del tasso di disoccupazione e la crescita di quello di inattività.
  • 10. IL MERCATO DEL LAVORO IN PUGLIA FONTE: RAPPORTO IPRES 2019 DATI PIL • La Puglia copre il 19% del PIL del Mezzogiorno (72,985 miliardi di euro + 1,68 punti), percentuale che si conferma al 4,2% del totale nazionale. Tra tutte le regioni del Mezzogiorno, il 18,9% del totale investimenti è realizzato in Puglia, rappresentando, altresì, il 4% nel contestoitaliano. • Gli investimentiin Puglia ammontanoa circa 11,7 miliardi di euronel 2016 e rappresentanoil 18,9% del totale del Mezzogiorno eil 4% di quello nazionale. • Tra i motori principali dello sviluppo del sistema economico territoriale v’è il manifatturiero, con volume degli investimenti +5%, il turismo e l’agro- alimentare.
  • 11. IL MERCATO DEL LAVORO IN PUGLIA FONTE: RAPPORTO IPRES 2019 OCCUPAZIONE • Il tasso di occupazione delle persone in età compresa fra 15 e 64 anni è pari al 44,5% nel 2017, circa 13,5 punti % in meno rispetto al dato medio nazionale. Per la componente femminile il divario è del 17 % a fronte di circa 10 punti % per la componentemaschile. • Il tasso di inattività supera la metà della popolazione in età da lavoro: per le donne si raggiunge circa il 70% a fronte del 45% della componentemaschile. • L’occupazione in Puglia ammonta a 1.200.000 occupati, di cui il 64% sono maschi e 278.000 disoccupati. • Nel complesso il deficit occupazionale rispetto al 2008 e di circa 80.000 unità. In un intervallo di 10 anni la variazione percentuale degli occupati è - 6,3%, dei disoccupati 65,8%, degli inattivi 1,6%
  • 12. IL MERCATO DEL LAVORO IN PUGLIA FONTE: RAPPORTO IPRES 2019 OCCUPAZIONEGIOVANILE • Il tasso pugliese di occupazione giovanile tra 18 e 29 anni si posiziona nel 2017 su un valore intorno al 27,3% al 15° posto tra le 20 regioni italiane e subito dopo la Sardegna. • La Puglia rileva una quota di occupati con titoli di studio bassi nettamente superiore a quella media nazionale (8%) e di poco superiore anche al dato medio del Mezzogiorno. • Infatti, su un incremento di circa 55 mila occupati tra il 2014 e il 2017, circa il 71% è da attribuire ad occupati con titolo di studio inferiore alla laurea. Un incremento significativo della quota di occupazione laureata si rileva nel 2017. • Le regioni del Mezzogiorno, compresa la Puglia, evidenziano un tasso di occupazione medio inferiore di circa 12-13 punti percentuali rispetto a quello medio delle altre 12 regioni.
  • 13. IL MERCATO DEL LAVORO IN PUGLIA FONTE: IPRES 2019 OCCUPAZIONE DIPENDENTE • Gli occupati dipendenti ammontano a circa 912.000 unita nel 2017 (76% del totale). Le donne occupate alle dipendenze ammontano a circa 353.000, il 39% del totale dei dipendenti e l’82% del totale dell’occupazionefemminile. • Oltre la metà dei dipendenti ha tra 35 e 54 anni. Gli occupati fra 15 e 34 anni rappresentano appena un quarto del totale dei dipendenti. • Nel corso del decennio diminuisce l’occupazione dipendente più giovane (15-34 anni) di circa 114.000 unità, mentre aumenta in modo consistente l’occupazione più anziana (+64.000 unità). • La metà dell’occupazione dipendente è classificata come “operai”: essi ammontano infatti a 472.000 unita, oltre 100.000 in più rispetto, agli “impiegati”, dirigentirappresentanopoco meno del 2%.
  • 14. IL MERCATO DEL LAVORO IN PUGLIA FONTE:IPRES 2019 SETTORI OCCUPAZIONI SETTORI e Variazione% 2017- 2008 • Agricoltura -4,6 • Industria -8,6 • Costruzioni -33,4 • Commercio-3,0 • Alberghi e ristorazione+29,4 • Trasporti e Comunicazioni +18,6 • Finanza e assicurazioni-32,8 • Attività immobiliari,servizi imprese -0,4 • Amministrazionepubblica e difesa -28,5 • Istruzione e sanità +2,1 • Altri servizi collettivi e personali +2,4
  • 15. IL MERCATO DEL LAVORO IN PUGLIA FONTE: IPRES 2019 QUALITA’DEL LAVORO • Nel 2017, più della metà dei contratti a termine (il 58% del totale, pari a 109.000 occupati) ha una durata non superiore ai sei mesi e per il 47% riguarda giovani tra i 15 e 34 anni di età; per le donne tale quota raggiunge il 50% del totale dei contratti a sei mesi di durata. • La maggior parte dei contratti a termine brevi (fino a sei mesi) è caratterizzata dalla stagionalità e dalla occasionalità. • La maggior parte degli occupati part time in Puglia nel 2017 (159.000 unità, pari al 73% del totale) è di natura orizzontale. I giovani tra i 15 e i 34 anni che svolgono un lavoro part time organizzato in forma orizzontalesono 67.000 (42% del tot part time).
  • 16. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE: MINISTERO LICENZIAMENTO – CENNI NORMATIVI Norme che disciplinano l’istituto del licenziamento: • Legge n. 604/1966 • Legge 300/1970 • Legge n. 92/2012 o Legge Fornero • D.lgs. n. 23/2015 (Jobs Act) • Decreto Legge 12 luglio 2018, n. 87 (Decreto Dignità)
  • 17. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE: MINISTERO LICENZIAMENTO – DEFINIZIONI Giusta causa (art.2119 codice civile): rientrano nei licenziamenti disciplinari per comportamenti del lavoratore così gravi da non consentire la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro che, venendo a mancare i vincoli fiduciari di partenza, può essere interrotto senza preavviso. Prima di intimare un licenziamento disciplinare, il datore deve seguire un’apposita procedura che prevede: - affissione del codice disciplinare in azienda; - contestazionedell’addebito al dipendente; - termine al dipendente per presentare le sue giustificazioni; - audizione difensiva del dipendente se richiesta; - accoglimento delle giustificazioni del dipendente o intimazione del licenziamento.
  • 18. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE: MINISTERO LICENZIAMENTO – DEFINIZIONI Sono ipotesi di giustificatomotivo: ▪ Cessazione dell’attività produttiva ▪ Soppressione del posto di lavoro o del reparto cui il dipendente appartiene ▪ Scarso rendimento imputabile al dipendente Giustificato motivo soggettivo: comportamenti meno gravi che non giustificano l’interruzione immediata del rapporto di lavoro. il datore di lavoro ha l’obbligo di concedere un congruo preavviso diritto di ottenere le tutele offertegli dalla legge in caso di accertata insussistenza dei motivi ascritti, nel qual caso il licenziamento risulta illegittimo Giustificato motivo oggettivo (art.7 della Legge 604 del 1966, modificato dalla Legge Fornero): interviene in forma individuale o plurima in situazioni di cessazione dell’attività, mutamento dell’assetto organizzativo, soppressione del posto di lavoro, ammodernamento tecnologico degli impianti.
  • 19. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE: MINISTERO PARTTIME: DATI1 • Negli ultimi vent’anni il numero di lavoratori a tempo parziale in Italia è aumentato di oltre il 60%, passando da 2,6 milioni nel 1998 ai 3,3 milioni nel 2008,ai 4,3 milioni nel 2018. • A ciò ha corrisposto un incremento del 6% della quota di part time sul totale occupati: dal 12,5% del 1998, al 14,3% nel 2008,al 18,6% del 2018. • Se si considera la sola occupazione dipendente, la quota di part time, in forte accelerazione a partire dal 2012, converge negli ultimi anni su quella europea. • Il lavoro a tempo parzialeha ripresoforza nel 2019 tornando a essere l’unica componente in aumento nel secondo e terzo trimestre2019.
  • 20. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE:MINISTERO PARTTIME: SETTORI • Nel 2018 oltre 5,5 milioni di dipendenti sono stati coinvolti in rapporti di lavoro part time: si tratta del 29,5% dei dipendenti totali calcolati conil medesimo criterio. • Nel settore pubblico il part time è molto poco diffuso: riguarda soloil 7,5% dei dipendenti (268.000). • Tra i settori si va dal 44% di commercio, alberghi e ristorazione al 7% del settore pubblico; modesta è l’incidenza anche nel comparto manifatturiero (12%) mentre per le restanti attività (soprattutto nel terziario privato)la quota è del 30%. • Infine se nelle piccole imprese (fino a 15 dipendenti) l’incidenza del part time raggiunge il 42%, nelle imprese maggiorisi ferma al 17%.
  • 21. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE:MINISTERO PARTTIME e GENERE • Tra i diversi fattori che hanno inciso sulla crescita del part time vi è l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro. • Inoltre, per le donne il part time passa da strumento di conciliazione scelto volontariamente all’unica forma possibile negli anni di crisi, in cui più donne si rivolgono al mercato del lavoro anche per sopperire alla riduzione del reddito familiare dovuta alla perdita o alla riduzione del lavoro del partner. • Oltre tre quarti degli occupati con questo regime orario sono donne, quota che va da un minimo nel settore delle costruzioni al massimo nei servizi alle famiglie, dove oltre il 90% del part time è svolto da donne.
  • 22. IL MERCATO DEL LAVORO IN PUGLIA FONTE:IPRES PART TIME • Il numero degli occupati part time ammonta a 217.000 unità nel 2017 in Puglia, di cui 141.000 sono donne (65% del totale). La quota di occupazione part time e pari al 18,1% del totale degli occupati, di cui il 10% sono maschi, 32,8% donne. • Il tasso di occupazione part time dei dipendenti e pari al 20,6% (34,4% per il tempo determinato). • Nell’ultimo decennio il lavoro part time aumenta di circa il 48% (70.000 occupati part time in più, di cui circa il 60% donne). • Il part time involontario è pari al 14% del totale dell’occupazionetotale. • Le motivazioni per la scelta del part time di natura volontaria sono il carico di cura familiare e della cura; circa i due terzi delle donne che scelgono volontariamente il part time rientrano in questi due ambiti.
  • 23. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA Fonte: Ministero Primo trimestre 2020 • IMPRESE • Nel 2018 le imprese del settore privato con almeno un dipendente risultavano 1,63 milioni con 13,1 milioni di dipendenti (espressi in media mensile; • Dal lato delle imprese, si registra: - una diminuzione della domanda di lavoro; - una notevole diminuzione delle ore lavorate per dipendente; - il ricorso alla cassa integrazione; - il tasso dei posti vacanti diminuisce di 0,9 e 1,1 punti percentuali; - il costo del lavoro registra un aumento dello 0,6% rispetto al trimestre precedente; - la crescita delle retribuzioni (+0,4%) e degli oneri sociali (+1,0%).
  • 24. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA FONTE:MINISTERO IMPRESE E PART TIME Con riferimento al ricorso al part time si individuano tre gruppi di imprese: 1) imprese con solo dipendenti full time: sono 438.00 (il 27% delle imprese totali) 2) imprese con solo dipendenti part time: sono 549.000 (34% delle imprese totali) 3) imprese con dipendenti sia part time che full time. Nel complesso il numero di imprese che hanno impiegato dipendenti a tempo parziale in almeno un mese dell’anno 2018 è pari a 1,19 milioni (73,1% del totale).
  • 25. • L’IMPRENDITORIA IN PUGLIA • Sostegno all’occupazione giovanile attraverso la creazione di nuove piccole imprese attraverso Fondi Strutturali dell’Unione Europea 2014-2021, con gli interventi denominati Nuove Iniziative di Impresa (NIDI) e Nuove Imprese Innovative (TECNONIDI), che si rivolgono alle microimprese, con meno di 10 dipendenti. • Puglia Sviluppo S.p.A. Organismo Intermedio per l’attuazione di alcune misure del • https://www.pugliasviluppo.eu/it/ Programma Operativo FESR – FSE 2014- • 2020. Nel precedente • ciclo di programmazione 2007- 2013 ha finanziato, nell’ambito • della misura NIDI, 1.154 interventi (alberghi, ristorazione, servizi persona, manifatturiero)
  • 26. PROGRAMMA TECNONIDI FONTE:REGIONE PUGLIA L’intervento è destinato alle piccole imprese che intendono avviare piani di investimento a contenuto tecnologico, che sono: • Manifattura sostenibile • Salute dell’uomo e dell’ambiente • Comunità digitali, creative e inclusive (Industria ed Innovazione sociale) L’intervento agevola: • le spese per investimenti relativi a macchinari, impianti di produzione e attrezzature,licenze e brevetti; • i costi di funzionamento riconducibili a personale dipendente; locazione di immobili; utenze; polizze assicurative; canoni ed abbonamenti per l’accesso a banche dati, per servizi software, servizi “cloud”, servizi informativi, etc.
  • 27. PROGRAMMA NIDI FONTE:REGIONE PUGLIA Strumento di agevolazione per nuove imprese o costituite al massimo da 6 mesi con meno di 10 dipendenti formate da: - giovani con età tra 18 anni e 35 anni; - donne di età superiore a 18 anni; - disoccupati; - persone in procinto di perdere un posto di lavoro; - lavoratori precari con partita IVA. • L’agevolazione è commisurata all’investimento ammesso e alla tipologia di impresa, con un 50% a fondo perduto e l’altro 50% nella forma di prestito rimborsabile per un periodo massimo di 5 anni, al tasso fisso di riferimento dell’Unione Europea. E’ inoltre previsto un contributo sulle spese di gestione al massimo di 20.000 euro.
  • 28. DATI IMPRESE PUGLIA FONTE:IPRES • Le unità locali delle imprese nel 2016 ammontano a circa 268.000, di cui il 96% sono di micro dimensione, non superando i 9 addetti (257.502), tra 10-45 abbiamo 9.625, tra 50-249 troviamo 978, con +250 addetti si contano 116. • Circa 84.000 unità locali sono concentrate nei capoluoghi di provincia (31,2% del totale). Le province di Bari e Lecce siano sostanzialmente simili nei valori. La prospettiva cambia di molto se si considerano le unità locali con dimensioni superiori a 50 addetti. In questo caso, la provincia di Bari mostra il valore più elevato dell’indicatore con 38 unità locali ogni 100.000 abitanti, segue la provincia di Brindisi con 28 e la provincia di Taranto con 25; il valore più basso si rileva nella provincia BAT con 18. • Le tipologie di unità produttive si localizzano preferibilmente nei pressi dei centri capoluoghi, favoriti anche dalla disponibilità di aree attrezzate derivanti dalla politica di industrializzazione per poli territoriali degli anni 60’, con la costruzione delle Aree di Sviluppo Industriale (ASI).
  • 29. DATFONTE NUMERO IMPRESE FONTE:IPRES PUGLIA FONTE:IPRES Nel periodo 2014-2016 sono nate mediamente circa 17.600 imprese in Puglia secondo i dati dell’archivio ISTAT-ASIA, con un tasso di natalitàmedio annuo intorno all’8% delle imprese attive.
  • 30. TIROCINIEXTRACURRICULARIE INGRESSOAL LAVORO Incremento in Europa di questa misura formativa di politica attiva,finalizzataa: - creare un contatto diretto tra un soggetto ospitantee il tirocinante; - favorirne l’arricchimento del bagaglio di conoscenze; - acquisire competenze professionali; - garantire l’inserimento o il reinserimento lavorativo. In Italia l’impianto normativo non prevede in alcun caso esperienze in open market ma, al contrario, è obbligatoria la presenza di un soggetto terzo, pubblico o privato, accreditato ai sensi del Decreto legislativo n. 150/2015, chiamato all’intermediazione per garantire la qualità dell’esperienza di tirocinio. 2014 2018 % NUMERO TIROCINI 227 mila nel 2014 349 mila nel 2018 > giovani fino a 29 (8 esperienze su 10) e, in particolare, il 63,5% dei tirocini hanno interessato giovani fra i 20 e i 29 anni Su 1 milione e 615 mila i rapporti di lavoro tasso di inserimento si avvicina al 60% NUMERO IMPRESE OSPITATNTI 101 mila 174 mila 67,5% con< 50 addetti giovani tra i 15 e i 29 anni; imprese individuali, liberi professionisti e lavoratori autonomi (62,6%), società di capitali (51,2%), cooperative(11,2%)
  • 31. DATFONTE PUGLIA FONTE:IPRES IL TIROCINIO COME INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO • Le imprese più grandi sono generalmente in grado di offrire una migliore formazione sul posto di lavoro. In Italia, quasi una su quattro (23,0%) delle imprese con più di 250 addetti avvia tirocini che richiedono un livello di competenza alto e medio alto destinato a soggetti che abbiano conseguito un titolo di studio o qualifica nei ultimi 12 mesi. Al contrario, della stessa tipologia di tirocini usufruisce soltantoil 4,7% delle piccolissimeimprese. • Il 32,9% delle imprese più grandi avvia tirocini caratterizzati da bassi livelli di competenza a favore di soggetti disoccupati: due su tre micro imprese (66,9%)ne fa ricorso. • Le imprese operanti in settori con un minore contenuto tecnologico avviano un più cospicuo numero di tirocini caratterizzati da bassi e medio bassi livellidi competenza.
  • 32. DATFONTE PUGLIA FONTE:IPRES IL TIROCINIO COME INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO IN PUGLIA • TIPOLOGIE • Tirocini in azienda: secondo il Regolamento Regionale n.3/2014 “Disposizioni concernenti l’attivazione di tirocini diretti all’orientamento e all’inserimento nel mercato del lavoro”, e la legge regionale L.R. 23/2013, “Norme in materia di percorsi formativi diretti all'orientamento e all'inserimento nel mercato del lavoro”, che disciplinano i tirocini formativi, queste misure si possono estendere anche ai migranti purché regolari (con permesso di soggiorno) ed iscritti come disoccupati nelle liste dei Centri per l’Impiego; • Tirocini extra curriculari regolamentati da specifiche linee guida regionali o europee.
  • 33. PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI FONTE: MINISTERO • Ha incrementato il ricorso all’istituto dei tirocini il principale strumento europeo di politica attiva di orientamento per il contrasto della disoccupazione giovanile. • Il portale (http://www.garanziagiovani.gov.it/Pagine/default. aspx) si rivolge a cittadini comunitari o stranieri extra UE, regolarmente soggiornanti, e agli operatori, dando strumenti utili (normative, bandi, procedure, modulistica) di programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati, incentivi,presentatiin apposite sezioni del sito. • Il programma prevede l’attività di orientamento attraverso un colloquio individuale con un operatore, in grado di capire esigenze, bisogni e necessità. Al termine del colloquio, l'operatore individuerà un percorso di inserimento personalizzato, che dovrà essere coerente con le caratteristiche personali, formative e professionali (profiling).
  • 34. LETTURA UTILE DATI • La strategia è leggere i dati forniti per avere una fotografia del mercato del lavoro e cogliere le maggiori opportunità a seconda dei trend occupazionali e delle misure istituzionali individuate.