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Proggettazione
a ritroso
dell’Unità di
apprendimento”
Pedagogista formatriceLuglio 2020
CONTENUTI
 APPROCCIO PEDAGOGICO NELLA PROGETTAZIONEA RITROSO
 DIDATTICA PER COMPETENZE
 PROGETTAZIONE A RITROSO
 RAPPORTO TRA COMPETENZE, ASSI CULTURALI E DISCIPLINE
 FASI DELLA PROGETTAZIONE
 VALUTAZIONEDEGLI APPRENDIMENTI SOMMATIVA
 VALUTAZIONEDEGLI APPRENDIMENTI FORMATIVA
 UDA
 UDA PER DOCENTI
 UDA PER STUDENTI
 SCHEMA PIANO ANNUALE/BIENNALE
 FORMAT PROGETTAZIONEUDA
Progettazione
a ritroso
Personalizzazione
Approccio
interdisciplinar
Macro-progettazione
3
(progettazionedi istituto,co-
progettazioneterritoriale,
raccordiconIeFP regionale)
Micro-progettazione
(progettazionedi classe)
APPROCCIO PEDAGOGICO DELLA
PROGETTAZIONE
LA DIDATTICA PER COMPETENZE
Concetto non nuovo ma già presente nella riforma del DPR 87/2010
Definizione di conoscenza: «risultato dell’assimilazione di informazioni (fatti, principi, teorie e
pratiche) relative ad un ambito disciplinare, attraverso l’apprendimento»
Definizione di abilità: «capacità di applicare le conoscenze per portare a termine compiti e risolvere
problemi»; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e
pratiche (che implicano l’abilità manualee l’uso di metodi, materialie strumenti)
Definizione di competenza: «comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o
nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite
nei contesti di apprendimento formale,non formaleo informale»
Pedagogista formatrice
OPERAZIONI PRELIMINARI
Serve Identificare le
competenzeo la
competenza specifica e
tutte le risorse mobilitate
nel percorso di
apprendimento
(conoscenzeedabilità),
si deve cioè fare una
scelta ben precisa.
Il percorso
è a ritroso
e serve un
prodotto
finale
Il tema affrontato è il
pretesto che serve a
“stimolare” i ragazzi
per fornire loro
conoscenze, abiltà
e naturalmente
sviluppare
competenze
Coinvolgimento dei
docentiche condividono
lo stesso nucleo del
sapere, permettedi
superare la divisione
disciplinare e di imparare
per problemi ed approcci
diversi
PROGETTAZIONE
Siamo scuole dell’innovazione territoriale, e dobbiamo
mettere al centro lo studente
Ogni studente ha problemi, progetti, bisogni ed
interessi diversi
È nostro compito progettare in modo pertinente
Si deve progettare per mobilitare le capacità personali
degli alunni
L’articolazione didattica che si attiva di conoscenze,
ed abiltà porta a competenze personali degli studenti
PROGETTAZIONE
A RITROSO
 Il modello progettuale previsto dalle Linee guida,
dunque, prevede una pianificazione dell’azione
didattica orientataal raggiungimento delle
competenze secondo una progettazione che Mario
Castoldi definisce “a ritroso”, differente da altri
modelli che negli anni la scuolae i docenti hanno
utilizzato e utilizzano.
La “progettazione a ritroso” risponde a due
interrogativi fondamentali rispetto ai quali pianificare e
implementare l’azione didattica:
 Quali sono i profilidi competenzache desidero
raggiungere e sviluppareattraverso la progettazione
didattica?
 Quale prova di competenza mi aspetto che i miei
studenti possano affrontare allaconclusione del
percorso?
Pedagogista formatrice
PERCORSO FORMATIVO DELL’UDA
Percorso a ritroso:
 Devono essere individuati i risultati di apprendimento
 Si costruiscono le prove e le tipologie
 Si individuail percorso di apprendimento che deve portare
al superamento della prova
 Mi deve portare ad un sapere agito, cioè deve portare alla
mobilitazione di conoscenze ed abilità per poter risolvere
problemi oggi in situazione di studio, domani in situazioni
lavorative
Pedagogista formatrice
RAPPORTO TRA COMPETENZA, ASSI
CULTURALI E DISCIPLINE
 La progettazione a ritroso richiede alcuni snodi che possono aiutare il Consiglio
di classe a progettare le unità di apprendimento e a implementare l’azione
didattica secondo i criteri riportati nelle Linee guida.
 Il primo di tali criteri riguarda il rapporto tra competenze, assi culturali e
Insegnamenti, termine, quest’ultimo, che introduce un radicale cambiamento
rispetto alla tradizionale impostazione basata sulle discipline.
 In particolare, si può osservare che la definizione degli obiettivi (risultati) di
apprendimento è basata su competenze, ciascuna delle quali è sviluppata in
riferimento ad almeno due assi culturali.
 Viene proposto così un doppio salto, in quanto non solo gli insegnamenti sono
accorpati in assi culturali, ma gli stessi assi culturali sono rappresentati non in
quanto tali – come aggregazioni di insegnamenti in aree omogenee – ma in
ragione del contributo che possono offrire allo sviluppo delle varie competenze.
È, dunque, la competenza il traguardo prescrittivo di riferimento, mentre le
conoscenze e abilità ne rappresentano elementi e/o risorse. Gli assi culturali – e
non i singoli insegnamenti – costituiscono, quindi, il riferimento per
Pedagogista formatrice
RAPPORTO TRA COMPETENZA, ASSI
CULTURALI E DISCIPLINE
 definizione dei risultati (e dei contenuti) dell’apprendimento,
che competono, pertanto, al Consiglio di classe, e – sul piano
della gestione didattica – ai docenti titolari o contitolari degli
insegnamenti che afferiscono allo stesso asse.
 Pertanto il Consiglio di classe è chiamato a identificare le
competenze e correlarle agli assi, con i relativi insegnamenti,
e individuare le conoscenze e abilità che concorrono alla
costruzione degli apprendimenti. Per questo motivo è
possibile seguire alcuni snodi della progettazione a ritroso che
costituiscono lo schema organizzativo dell’elaborazione
dell’unitàdi apprendimento(LineeGuida, p. 34).
Pedagogista formatrice
FASI DELLA PROGETTAZIONE A RITROSO
IDENTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
INDIVIDUAZIONE DI UNA SITUAZIONE-PROBLEMA
INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE COGNITIVE: CONOSCENZE E ABILITÀ
ARTICOLAZIONE DIDATTICA: APPROCCI METODOLOGICI, STRUMENTI E
TEMPI
VERIFICA-VALUTAZIONE DEGLIAPPRENDIMENTI
Pedagogista formatrice
IDENTIFICAZIONE COMPETENZE
Nel nostro linguaggio esse si identificano con le
dodici competenze di riferimento (area generale)
corrispondenti al PECUP presenti nell’Allegato 1 del
Regolamento e nell’Allegato A delle Linee guida.
Nel primo documento ogni competenza è
declinata in conoscenze e abilità correlate ad
alcuni assi culturali (almeno due). Nel secondo
documento, invece, ogni competenza di
riferimento è declinata in risultati di apprendimento
intermedi per anni (biennio, terzo, quarto e quinto).
Pedagogista formatrice
COMPETENZE DI INDIRIZZO
 Nel nostro linguaggio esse si identificano con le competenze di
indirizzo che sono appunto specifiche di ogni indirizzo
professionale.
 Esse sono presenti nell’Allegato 2 del Regolamento e negli allegati
specifici delle Linee guida. Di fatto possono servire solo gli allegati
del secondo documento (Linee guida) perché essi contengono le
conoscenze e le abilità, presenti già nell’Allegato 2 del
Regolamento, ma declinate per anni (biennio, terzo, quarto,
quinto) e pertanto maggiormente fruibili per l’elaborazione delle
unità di apprendimento. È da segnalare un aspetto importante: nei
suddetti allegati sono presenti eventuali raccordi con le
competenze di riferimento dell’area generale.
Pedagogista formatrice
COMPETENZE EUROPEE
Pedagogista formatrice
COMPETENZE DI CITTADINANZA
(ALLEGATO 2 DEL D.M. N. 139/2007).
Pedagogista formatrice
ESEMPIO
Le prime vengono correlate e raccordate con gli assi culturali di afferenza e quindi con i relativi
insegnamenti, per esempio:
• competenza alfabetica funzionale (2018) asse dei linguaggi (2007) Lingua e Letteratura
italiana;
• competenza multilinguistica (2018) asse dei linguaggi (2007) Lingua inglese;
• competenza digitale (2018) asse scientifico-tecnologico (2007) Tecnologia Informatica e
Comunicazioni (TIC).
Le competenze di cittadinanza sono invece metodologiche, trasversali a tutti gli assi e ai relativi
insegnamenti, rappresentano dei metaprocessi cognitivi, euristici, interpretativi e comunicativi che
favoriscono la pianificazione di attività orientate all’apprendimento per competenze, appunto
significativo e autentico!
Pedagogista formatrice
INDIVIDUAZIONE DI UNA SITUAZIONE-
PROBLEMA
(COMPITODI REALTÀ, PROVA AUTENTICA E COMPITOSIGNIFICATIVO)
 La situazione-problema rappresenta un contesto d’azione
proposto in chiave problematica per le specifiche esigenze di
apprendimento degli indirizzi professionali
per esempio:
 programmare una sfilata di moda progettando l’evento sul
piano organizzativo, gestionale, comunicativo ed
economico;
 realizzare un prodotto meccanico necessario alla
sperimentazione di un nuovo motore;
 definire e realizzare un menù considerando le particolari
esigenzedi alcuni invitati.
Pedagogista formatrice
INDIVIDUAZIONE DI UNA SITUAZIONE-PROBLEMA
(COMPITO DI REALTÀ, PROVA AUTENTICA E COMPITO SIGNIFICATIVO)
 La situazione-problema coinvolge inevitabilmente gli insegnamenti che
concorrono nel tempo a esercitare l’apprendimento in modo funzionale e
consapevole. Il compito di realtà richiede quindi che gli studenti realizzino un
prodotto (materiale o immateriale) che rappresenti non la fine del lavoro (il
famoso prodotto finale!), ma il pretesto per mobilitare conoscenze e abilità e
formare competenze.
 Con il verbo «formare», si intende il “dare forma” in senso aristotelico: “attuare”,
“rendere attuale” ciò che è allo stato potenziale, in questo caso le conoscenze
e le abilità che, se non agite, diventano conoscenza astratta.
 La progettazione del compito non deve partire dal prodotto, ma dalle
competenze che si vogliono sviluppare: in base a queste, si sceglierà un
prodotto non banale che consenta la messa in campo di tutte le possibilità di
lavoro».
Pedagogista formatrice
INDIVIDUAZIONE DI UNA SITUAZIONE-
PROBLEMA
(COMPITO DI REALTÀ, PROVA AUTENTICA E COMPITO SIGNIFICATIVO
 Per questo motivo la fase precedente (Identificazione delle competenze)
costituisce una priorità epistemologica affinché si formi un apprendimento
significativo e consapevole orientato alla prova autentica tesa alla ricerca, alla
soluzione di problemi e alla gestione di situazioni che mostrano una certa
complessità.
 Sembra quanto mai opportuno e chiarificatore riportare le parole dell’autrice in
merito alla differenza tra situazioni “reali” e situazioni “autentiche”:
 «Ad esempio, se chiedessimo agli alunni di preventivare il costo che
sosterrebbe un gruppo di turisti per effettuare una visita in una determinata
città, sarebbe indubbiamente una richiesta reale ma non autentica, se non per
eventuali studenti di un istituto tecnico per il turismo, dove tali situazioni
farebbero parte della quotidianità professionale. Sarebbe invece autentica la
richiesta posta direttamente agli allievi di pianificare e organizzare la propria
visita d’istruzione, secondo parametri dati, redigendo un preventivo di spesa, un
itinerario, reperendo contatti per le prenotazioni e così via». Ivi in sintesi: non
tutte le situazioni reali sono autentiche, ma tutte le situazioni autentiche sono
necessariamente reali.
Pedagogista formatrice
INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE
COGNITIVE: CONOSCENZE E ABILITÀ
 L’organizzazione degli apprendimenti prevede l’individuazione delle
conoscenze e della abilità correlate alle competenze di riferimento e a
quelle di indirizzo. Sia chiaro che le risorse cognitive, così chiamate, si
riferiscono agli insegnamenti coinvolti negli assi culturali i quali sono
correlati alle competenze suddette.
 Dove si trovano le abilità e le conoscenze da impiegare per costruire la
competenza? nell’Allegato 1 del Regolamento: conoscenze e abilità per
assi culturali in rapporto alle dodici competenze di riferimento dell’area
generale;
 negli allegati specifici alle Linee guida: conoscenze e abilità declinate per
anni (biennio, terzo, quarto e quinto)relative alle competenze di indirizzo.
Pedagogista formatrice
ARTICOLAZIONE DIDATTICA: APPROCCI
METODOLOGICI, STRUMENTI E TEMPI
Il Consiglio di classe individua, coerentemente con i processi di
apprendimento,strategiepedagogiche e didattiche funzionali
all’esercizio delle competenze privilegiando:
 approcci metodologici cooperativi e collaborativi
 lezione frontale che continua ad assumere un valore
importante rispetto ad alcune funzioni: fornire istruzioni e
informazioni; mantenere la tessitura di un lavoro che richiede
momenti di riflessione unitaria, di analisi e di sintesi per far
comprendere ed esplicare il quadro di riferimento di un
argomento o di un lavoro che si intendesvolgere.
Pedagogista formatrice
STRATEGIE PEDAGOGICHE
METODOLOGICHE
Per quanto riguarda le strategie metodologiche percompetenzeè
possibile considerare:
 l’approccio cooperativo
 l’approccio induttivo
 il gioco di ruoli
 la didatticaper progetti
 l’apprendistato cognitivo
 l’approccio metacognitivo
 lo studio di caso
 l’approccio narrativo
 l’istruzione tra pari
 la didattica 2.0
 La didatticacapovolta
Le Linee guida ci ricordano che
l’integrazione tra assi culturali, in una
visione interdisciplinare dell’unità di
apprendimento, «rappresenta uno
strumento per l’innovazione metodologica
[…] di progettare percorsi di
apprendimento coerenti con le aspirazioni
dei giovani e con il loro diritto ad un
orientamento consapevole».33
Pedagogista formatrice
STRUMENTI DIDATTICI PEDAGOGICI
Gli strumenti didattici sono necessari e indispensabili per mediare i contenuti del
sapere e favorirecosì l’apprendimento delle conoscenze, intese come
assimilazione e acquisizione dei contenuti specifici degli insegnamenti in modo
stabile e significativo, consapevole e funzionale. Gli strumenti si caratterizzano
come mediatori didattici che possono essere:
 attivi (uscite didattiche, esperimenti scientifici, osservazioni dei fenomeni
naturali);
 analogici (drammatizzazioni, giochi di ruolo, giochi di simulazione, simulazione
di eventi);
 iconici (disegni, schemi, mappe mentali, mappe concettuali, brainstorming,
modelli);
 simbolici (verbalizzazioni, codificazioni, espressioni di formule, notazioni
simboliche).
Pedagogista formatrice
I TEMPI DELLA DIDATTICA
L’articolazione temporale rappresenta una
dimensione fondamentale per la pianificazione e
implementazione dell’azione didattica sia della
singola unità di apprendimento sia della
modularizzazione annuale delle unità di
apprendimento. Il Consiglio di classe è chiamato a
scegliere la quantità di UdA e il tempo loro
assegnato nel rispetto dei bisogni formativi della
classe e delle istanze di personalizzazione dei
percorsi progettuali
Pedagogista formatrice
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
(SOMMATIVA)
 I criteri e gli strumenti di verifica-valutazione “sommativa” si riferiscono ai prodotti
dell’apprendimento (conoscenze e abilità), in termini di profitto. Vale a dire
verificare/valutare “quanto sa e sa fare” attraverso la PROVA ESPERTA che, sulla
base di criteri scientificamente posti sul piano docimologico e concordati in sede
dipartimentale o di consiglio, possano “misurare” gli apprendimenti e valutarli con
l’attribuzione del voto in decimi o di giudizio, nel caso dell’IRC. La funzione
sommativa della verifica/valutazione è riconducibile agli insegnamenti, così come
riportato nelle Linee guida.
 «La valutazione degli insegnamenti è legata principalmente alla progressione della
carriera scolastica sulla base di decisioni periodiche, all’attribuzioni di voti numerici
per insegnamento […] Pertanto, ciascun docente, sulla base delle evidenze
raccolte, formulerà valutazioni che saranno registrate sul proprio registro personale
elettronico. Sulla base di tali valutazioni il docente formulerà le proposte motivate
di voto da sottoporre all’approvazione del consiglio in occasione degli scrutini
intermedi e finali». Cfr. Linee guida, p. 39.
Pedagogista formatrice
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
(FORMATIVA)
 La verifica-valutazione “formativa” si riferisce ai processi di apprendimento
(competenze) per i quali la verifica prevede l’individuazione del compito di
realtà e la valutazione, invece, la descrizione dei livellidi padronanza raggiunti.
 Gli strumenti di valutazione delle competenze sono le “rubriche valutative” che
richiedono l’individuazione delle “evidenze” Linee guida «Si suggerisce perciò di
sviluppare procedimenti di valutazioni basati su “evidenze” che risultino tali sia
ai docenti (in quanto valutatori) che agli studenti (in quanto valutati).
 Tali procedimenti si basano generalmente su “rubriche di valutazione», Come
ricordano le Linee guida, la valutazione delle competenze è finalizzata alla loro
certificazione e alla loro documentazione riportata nel PFI e corrisponde
all’intero processo formativo rispetto alle istanze eterovalutative, autovalutative
e co-valutative. Pertanto un approccio integrato alla valutazione richiederebbe
rubriche delle “competenze disciplinari”, delle “competenze di cittadinanza”
(2007) (metacognitive e sociali e civiche), “autobiografia cognitiva”, “diario di
bordo”. Strumenti qualitativi dell’indagine scientifica finalizzati alla riflessività dei
processi implicati e al miglioramento delle prestazioni.
Pedagogista formatrice
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
(FORMATIVA)
come ricordano le Linee guida. «È opportuno
ricordare come la valutazione dei risultati di
apprendimento trova il proprio completamento
nella valutazione del processo formativo e
come le due dimensioni – dei risultati e del
processo – debbano coesistere e integrarsi
reciprocamente».
Pedagogista formatrice
Il DM n. 92/2018 – (Regolamento attuativo
D.lgs.61/2017),
definisce l’UdA come:
Insieme autonomamente significativo di
competenze, abilità e conoscenze in cui
è organizzatoil percorso formativodella
studentessa e dello studente
specifica che:
Le UdA partono da obiettivi formativi
adatti e significativi, sviluppano appositi
percorsi di metodo e di contenuto,
tramite i quali si valuta il livellodi
conoscenze e abilità acquisite e la misura
della maturazione delle competenze
attese.
UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Pedagogista formatrice
UNITA DI APPRENDIMENTO(UDA)
UDA è lo strumento progettuale per
organizzare l’attività di apprendimento
insegnamento
UDA costituisce una delle opportunità per dare un
significativo contributo alla certificazione finale
delle competenze in ogni asse ed è un’attività
comune a più docenti
È una modalità per effettuare una didattica per
competenze e con modalità innovative
laboratoriali
Pedagogista formatrice
Le UdA sono la struttura di base dell’azioneformativa e costituiscono
occasioni di apprendimento che consentono all’allievo di entrare in un
rapporto personale con il sapere, affrontandocompiti che conducono
a prodotti significativi per l’alunno e che costituiscono oggettodi una
valutazioneattendibile.
Prevedono compiti reali (o simulati) e i relativi prodotti che i destinatari
sono chiamati a realizzareed indicano le risorse (capacità, conoscenze,
abilità) che l’alunnodeve mobilitare per diventare competente.
Ogni UdA deve sempre mirare ad almeno una competenza tra quelle
presenti nel repertorio di riferimento.
Vi sono UdA straordinarie, che qualificano il percorso, e UdA ordinarie
di asse/discipline
UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Pedagogista formatrice
UNITA DI APPRENDIMENTO(UDA)
Il Regolamento all’art. 2 riporta la seguente definizione di
UDA:
 “insieme autonomamente significativo di competenze,
abilità e conoscenze in cui è organizzato il percorso
formativo della studentessa e dello studente;
 costituisce il necessario riferimento per la valutazione, la
certificazione e il riconoscimento dei crediti, soprattutto
nel caso di passaggi ad altri percorsi di istruzione e
formazione.
 Le UdA partono da obiettivi formativi adatti e significativi,
sviluppano appositi percorsi di metodo e di contenuto,
tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle
abilità acquisite e la misura in cui la studentessa e lo
studente le competenze attese hanno maturato.
Pedagogista formatrice
UDA PER DOCENTI
In letteratura UDA
 Un “pacchetto didattico “ una segmentazione ragionata di
determinati insegnamenti in cui è possibile articolare il curricolo dello
studente
 un micro-percorso pluridisciplinare finalizzato a perseguire
determinati risultati di apprendimento organizzabile per "assi culturali"
oppure per "competenze" (più o meno collegate a "compiti di realtà"
o all’“agire in situazione”); questa impostazione richiede
generalmente una progettazione strutturata e trasversale ai vari
insegnamenti (per consiglio di classe, dipartimenti,...);
 una terza intende l’UdA come un insieme integrato di processi di
apprendimento attivati dagli/con gli studenti e orientati alla soluzione
di problemi a livello crescente di autonomia e responsabilita;̀ questa
impostazione è molto orientata a farsi carico e gestire le progressioni
degli studenti (che avvengono sia sul piano cognitivo che su quello
non cognitivo) e richiede una progettazione su base personalizzata.
Pedagogista formatrice
Si devono sempre tenere presenti le
progressioni previste in termini di processi
Serve un quadro di riferimento strutturato, un
filo conduttore progressivo.( canovaccio)
cognitivi attivabili dagli studenti (dal più
semplice al più complesso), con le possibili
differenziazioni a livello individuale.
MA COSA SERVE?
Pedagogista formatrice
UDA PER STUDENTI: STRUMENTO PER ENTRARE IN UN
RAPPORTO PERSONALE CON IL SAPERE
 Porta agli studenti il senso dell’unitarietà del sapere
 Attiva lo spirito di cooperazione, il fare gruppo
 Li porta a mobilitare le proprie risorse al fine di rispondere
alle aspettative degli stakeholder coinvolti (docenti,
compagni, aziende…..)
 Ingaggia gli studenti: con i compagni assume il ruolo di
ricercatore, sarà sollecitato ad assumere decisioni al fine di
soddisfare le esigenze ed i bisogni evidenziati nel compito
che dovranno affrontare
Pedagogista formatrice
UDA: AIUTA AD IMPARARE AD IMPARARE
Imparare ad imparare è
fondamentale (competenza chiave)
Uda è uno strumentoadattissimo per “
imparare ad imparare”
Pedagogista formatrice
BOX n. 7
Schema di Piano annuale/biennale
Passi essenziali Note
Individuazione
condivisa delle
competenze-
obiettivo per il
gruppo classe
relative al periodo
della progettazione
(biennio/annualità)
Con le relative conoscenze e abilità e tenendo conto del profilo di
indirizzo e delle specificità del contesto territoriale.
A livello di pianificazione annuale è sufficiente individuare le
competenze al cui sviluppo contribuiranno concretamente le varie
UdA individuate, che verranno poi declinate nelle loro componenti a
livello di progettazione di dettaglio.
Tale definizione fa da base anche per le successive operazioni di
personalizzazione.
Definizione del
canovaccio delle
UdA
In coerenza con la progressione curriculare prevista e in corso d’opera
e funzionale alla personalizzazione dei percorsi.
Il canovaccio serve anche da check-list per verificare se il livello di
padronanza atteso per il gruppo classe e/o per i singoli studenti copre
quanto previsto nella progettazione poliennale e/o se sono necessarie
delle modifiche/integrazioni sul piano didattico.
Ponderazione
del numero
complessivoe
della sequenza
delle UdA
Le UdA dovrebbero prioritariamente avere un carattere
interdisciplinare35 . Il loro numero potrebbe essere inizialmente di
poche unità, per poi coprire con passare degli anni gran parte del
monte ore.
Vanno precisati inoltre i loro temi di riferimento e gli insegnamenti
coinvolti.
È possibile progettare anche UdAprogressive verticali in cui la stessa
competenza viene via via padroneggiata a livelli sempre più alti di
autonomia e responsabilità. Ciò si applica particolarmente bene alle
competenze “trasversali”.
Individuazione (per
ogni UdA) di uno o
più “compiti di
realtà”
Ciò va fatto a partire dall’individuazione di situazioni concrete e/o
problemi autentici e significativi per gli studenti.
Tali compiti dovrebbero essere in grado di costituire - in chiave
unificante - un contesto realmente generativo di apprendimento
attraverso la proposizione di esperienze funzionali alle competenze
obiettivo (cfr. esempio di format).
Va tenuto conto, inoltre, della necessità di proporre agli studenti
compiti di natura sempre più complessa e
non soltanto richieste di prestazioni
semplici e ripetitive.
Definizione
dei criteri e
delle modalità
di valutazione
Le competenze-obiettivo e i relativi “risultati di
apprendimento attesi” dovrebbero far da base a
“rubriche di valutazione” utilizzabili anche ai fini
della certificazione delle competenze.
La loro valutazione deve avvenire in un contesto
autentico, in quanto l’alunno viene posto nella
condizione di fare qualcosa con quello che sa
all’interno di compiti veri o verosimili. Egli viene
consideratocomunque e sempre persona desiderosa di
apprendere e di coinvolgersi in compiti socialmente
significativi.
format
Pedagogista formatrice
Esempio di Format di riferimentodell’ UdA
Scheda generale
progettazioneUdA
(per i docenti)
Rubrica di vautazione
Consegne per gli
studenti
Piano di lavoro,…
(Dossier di supporto)
37
Pedagogista formatrice
format
esempio
 https://drive.google.com/file/d/0B8fTja4wjDClb2x2VE9IM2U3VWhTRGk3b0Rj
bjNzUGtLMkpF/view?usp=sharing
 https://drive.google.com/file/d/0B8fTja4wjDClQlVsTWpoR2cxM3lKY2xWZHZ1
empySy1mN1Zn/view?usp=sharing
Pedagogista formatrice
Bibliografia
L. Ugolini, « Il progetto didattico », in M.
Baldacci, Unità di apprendimento e
programmazione, Tecnodid, Napoli 2005.
M. Pellerey, Dirigere il proprio
apprendimento, La Scuola, Brescia 2006.
 M. Comoglio, Educare insegnando.
Apprendere ad applicare il Cooperative
Learning, LAS, Roma 2000.
Pedagogista formatrice

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Progettazione a ritroso dell'uda

  • 2. CONTENUTI  APPROCCIO PEDAGOGICO NELLA PROGETTAZIONEA RITROSO  DIDATTICA PER COMPETENZE  PROGETTAZIONE A RITROSO  RAPPORTO TRA COMPETENZE, ASSI CULTURALI E DISCIPLINE  FASI DELLA PROGETTAZIONE  VALUTAZIONEDEGLI APPRENDIMENTI SOMMATIVA  VALUTAZIONEDEGLI APPRENDIMENTI FORMATIVA  UDA  UDA PER DOCENTI  UDA PER STUDENTI  SCHEMA PIANO ANNUALE/BIENNALE  FORMAT PROGETTAZIONEUDA
  • 4. LA DIDATTICA PER COMPETENZE Concetto non nuovo ma già presente nella riforma del DPR 87/2010 Definizione di conoscenza: «risultato dell’assimilazione di informazioni (fatti, principi, teorie e pratiche) relative ad un ambito disciplinare, attraverso l’apprendimento» Definizione di abilità: «capacità di applicare le conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi»; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manualee l’uso di metodi, materialie strumenti) Definizione di competenza: «comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale,non formaleo informale» Pedagogista formatrice
  • 5. OPERAZIONI PRELIMINARI Serve Identificare le competenzeo la competenza specifica e tutte le risorse mobilitate nel percorso di apprendimento (conoscenzeedabilità), si deve cioè fare una scelta ben precisa. Il percorso è a ritroso e serve un prodotto finale Il tema affrontato è il pretesto che serve a “stimolare” i ragazzi per fornire loro conoscenze, abiltà e naturalmente sviluppare competenze Coinvolgimento dei docentiche condividono lo stesso nucleo del sapere, permettedi superare la divisione disciplinare e di imparare per problemi ed approcci diversi
  • 6. PROGETTAZIONE Siamo scuole dell’innovazione territoriale, e dobbiamo mettere al centro lo studente Ogni studente ha problemi, progetti, bisogni ed interessi diversi È nostro compito progettare in modo pertinente Si deve progettare per mobilitare le capacità personali degli alunni L’articolazione didattica che si attiva di conoscenze, ed abiltà porta a competenze personali degli studenti
  • 7. PROGETTAZIONE A RITROSO  Il modello progettuale previsto dalle Linee guida, dunque, prevede una pianificazione dell’azione didattica orientataal raggiungimento delle competenze secondo una progettazione che Mario Castoldi definisce “a ritroso”, differente da altri modelli che negli anni la scuolae i docenti hanno utilizzato e utilizzano. La “progettazione a ritroso” risponde a due interrogativi fondamentali rispetto ai quali pianificare e implementare l’azione didattica:  Quali sono i profilidi competenzache desidero raggiungere e sviluppareattraverso la progettazione didattica?  Quale prova di competenza mi aspetto che i miei studenti possano affrontare allaconclusione del percorso? Pedagogista formatrice
  • 8. PERCORSO FORMATIVO DELL’UDA Percorso a ritroso:  Devono essere individuati i risultati di apprendimento  Si costruiscono le prove e le tipologie  Si individuail percorso di apprendimento che deve portare al superamento della prova  Mi deve portare ad un sapere agito, cioè deve portare alla mobilitazione di conoscenze ed abilità per poter risolvere problemi oggi in situazione di studio, domani in situazioni lavorative Pedagogista formatrice
  • 9. RAPPORTO TRA COMPETENZA, ASSI CULTURALI E DISCIPLINE  La progettazione a ritroso richiede alcuni snodi che possono aiutare il Consiglio di classe a progettare le unità di apprendimento e a implementare l’azione didattica secondo i criteri riportati nelle Linee guida.  Il primo di tali criteri riguarda il rapporto tra competenze, assi culturali e Insegnamenti, termine, quest’ultimo, che introduce un radicale cambiamento rispetto alla tradizionale impostazione basata sulle discipline.  In particolare, si può osservare che la definizione degli obiettivi (risultati) di apprendimento è basata su competenze, ciascuna delle quali è sviluppata in riferimento ad almeno due assi culturali.  Viene proposto così un doppio salto, in quanto non solo gli insegnamenti sono accorpati in assi culturali, ma gli stessi assi culturali sono rappresentati non in quanto tali – come aggregazioni di insegnamenti in aree omogenee – ma in ragione del contributo che possono offrire allo sviluppo delle varie competenze. È, dunque, la competenza il traguardo prescrittivo di riferimento, mentre le conoscenze e abilità ne rappresentano elementi e/o risorse. Gli assi culturali – e non i singoli insegnamenti – costituiscono, quindi, il riferimento per Pedagogista formatrice
  • 10. RAPPORTO TRA COMPETENZA, ASSI CULTURALI E DISCIPLINE  definizione dei risultati (e dei contenuti) dell’apprendimento, che competono, pertanto, al Consiglio di classe, e – sul piano della gestione didattica – ai docenti titolari o contitolari degli insegnamenti che afferiscono allo stesso asse.  Pertanto il Consiglio di classe è chiamato a identificare le competenze e correlarle agli assi, con i relativi insegnamenti, e individuare le conoscenze e abilità che concorrono alla costruzione degli apprendimenti. Per questo motivo è possibile seguire alcuni snodi della progettazione a ritroso che costituiscono lo schema organizzativo dell’elaborazione dell’unitàdi apprendimento(LineeGuida, p. 34). Pedagogista formatrice
  • 11. FASI DELLA PROGETTAZIONE A RITROSO IDENTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE INDIVIDUAZIONE DI UNA SITUAZIONE-PROBLEMA INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE COGNITIVE: CONOSCENZE E ABILITÀ ARTICOLAZIONE DIDATTICA: APPROCCI METODOLOGICI, STRUMENTI E TEMPI VERIFICA-VALUTAZIONE DEGLIAPPRENDIMENTI Pedagogista formatrice
  • 12. IDENTIFICAZIONE COMPETENZE Nel nostro linguaggio esse si identificano con le dodici competenze di riferimento (area generale) corrispondenti al PECUP presenti nell’Allegato 1 del Regolamento e nell’Allegato A delle Linee guida. Nel primo documento ogni competenza è declinata in conoscenze e abilità correlate ad alcuni assi culturali (almeno due). Nel secondo documento, invece, ogni competenza di riferimento è declinata in risultati di apprendimento intermedi per anni (biennio, terzo, quarto e quinto). Pedagogista formatrice
  • 13. COMPETENZE DI INDIRIZZO  Nel nostro linguaggio esse si identificano con le competenze di indirizzo che sono appunto specifiche di ogni indirizzo professionale.  Esse sono presenti nell’Allegato 2 del Regolamento e negli allegati specifici delle Linee guida. Di fatto possono servire solo gli allegati del secondo documento (Linee guida) perché essi contengono le conoscenze e le abilità, presenti già nell’Allegato 2 del Regolamento, ma declinate per anni (biennio, terzo, quarto, quinto) e pertanto maggiormente fruibili per l’elaborazione delle unità di apprendimento. È da segnalare un aspetto importante: nei suddetti allegati sono presenti eventuali raccordi con le competenze di riferimento dell’area generale. Pedagogista formatrice
  • 15. COMPETENZE DI CITTADINANZA (ALLEGATO 2 DEL D.M. N. 139/2007). Pedagogista formatrice
  • 16. ESEMPIO Le prime vengono correlate e raccordate con gli assi culturali di afferenza e quindi con i relativi insegnamenti, per esempio: • competenza alfabetica funzionale (2018) asse dei linguaggi (2007) Lingua e Letteratura italiana; • competenza multilinguistica (2018) asse dei linguaggi (2007) Lingua inglese; • competenza digitale (2018) asse scientifico-tecnologico (2007) Tecnologia Informatica e Comunicazioni (TIC). Le competenze di cittadinanza sono invece metodologiche, trasversali a tutti gli assi e ai relativi insegnamenti, rappresentano dei metaprocessi cognitivi, euristici, interpretativi e comunicativi che favoriscono la pianificazione di attività orientate all’apprendimento per competenze, appunto significativo e autentico! Pedagogista formatrice
  • 17. INDIVIDUAZIONE DI UNA SITUAZIONE- PROBLEMA (COMPITODI REALTÀ, PROVA AUTENTICA E COMPITOSIGNIFICATIVO)  La situazione-problema rappresenta un contesto d’azione proposto in chiave problematica per le specifiche esigenze di apprendimento degli indirizzi professionali per esempio:  programmare una sfilata di moda progettando l’evento sul piano organizzativo, gestionale, comunicativo ed economico;  realizzare un prodotto meccanico necessario alla sperimentazione di un nuovo motore;  definire e realizzare un menù considerando le particolari esigenzedi alcuni invitati. Pedagogista formatrice
  • 18. INDIVIDUAZIONE DI UNA SITUAZIONE-PROBLEMA (COMPITO DI REALTÀ, PROVA AUTENTICA E COMPITO SIGNIFICATIVO)  La situazione-problema coinvolge inevitabilmente gli insegnamenti che concorrono nel tempo a esercitare l’apprendimento in modo funzionale e consapevole. Il compito di realtà richiede quindi che gli studenti realizzino un prodotto (materiale o immateriale) che rappresenti non la fine del lavoro (il famoso prodotto finale!), ma il pretesto per mobilitare conoscenze e abilità e formare competenze.  Con il verbo «formare», si intende il “dare forma” in senso aristotelico: “attuare”, “rendere attuale” ciò che è allo stato potenziale, in questo caso le conoscenze e le abilità che, se non agite, diventano conoscenza astratta.  La progettazione del compito non deve partire dal prodotto, ma dalle competenze che si vogliono sviluppare: in base a queste, si sceglierà un prodotto non banale che consenta la messa in campo di tutte le possibilità di lavoro». Pedagogista formatrice
  • 19. INDIVIDUAZIONE DI UNA SITUAZIONE- PROBLEMA (COMPITO DI REALTÀ, PROVA AUTENTICA E COMPITO SIGNIFICATIVO  Per questo motivo la fase precedente (Identificazione delle competenze) costituisce una priorità epistemologica affinché si formi un apprendimento significativo e consapevole orientato alla prova autentica tesa alla ricerca, alla soluzione di problemi e alla gestione di situazioni che mostrano una certa complessità.  Sembra quanto mai opportuno e chiarificatore riportare le parole dell’autrice in merito alla differenza tra situazioni “reali” e situazioni “autentiche”:  «Ad esempio, se chiedessimo agli alunni di preventivare il costo che sosterrebbe un gruppo di turisti per effettuare una visita in una determinata città, sarebbe indubbiamente una richiesta reale ma non autentica, se non per eventuali studenti di un istituto tecnico per il turismo, dove tali situazioni farebbero parte della quotidianità professionale. Sarebbe invece autentica la richiesta posta direttamente agli allievi di pianificare e organizzare la propria visita d’istruzione, secondo parametri dati, redigendo un preventivo di spesa, un itinerario, reperendo contatti per le prenotazioni e così via». Ivi in sintesi: non tutte le situazioni reali sono autentiche, ma tutte le situazioni autentiche sono necessariamente reali. Pedagogista formatrice
  • 20. INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE COGNITIVE: CONOSCENZE E ABILITÀ  L’organizzazione degli apprendimenti prevede l’individuazione delle conoscenze e della abilità correlate alle competenze di riferimento e a quelle di indirizzo. Sia chiaro che le risorse cognitive, così chiamate, si riferiscono agli insegnamenti coinvolti negli assi culturali i quali sono correlati alle competenze suddette.  Dove si trovano le abilità e le conoscenze da impiegare per costruire la competenza? nell’Allegato 1 del Regolamento: conoscenze e abilità per assi culturali in rapporto alle dodici competenze di riferimento dell’area generale;  negli allegati specifici alle Linee guida: conoscenze e abilità declinate per anni (biennio, terzo, quarto e quinto)relative alle competenze di indirizzo. Pedagogista formatrice
  • 21. ARTICOLAZIONE DIDATTICA: APPROCCI METODOLOGICI, STRUMENTI E TEMPI Il Consiglio di classe individua, coerentemente con i processi di apprendimento,strategiepedagogiche e didattiche funzionali all’esercizio delle competenze privilegiando:  approcci metodologici cooperativi e collaborativi  lezione frontale che continua ad assumere un valore importante rispetto ad alcune funzioni: fornire istruzioni e informazioni; mantenere la tessitura di un lavoro che richiede momenti di riflessione unitaria, di analisi e di sintesi per far comprendere ed esplicare il quadro di riferimento di un argomento o di un lavoro che si intendesvolgere. Pedagogista formatrice
  • 22. STRATEGIE PEDAGOGICHE METODOLOGICHE Per quanto riguarda le strategie metodologiche percompetenzeè possibile considerare:  l’approccio cooperativo  l’approccio induttivo  il gioco di ruoli  la didatticaper progetti  l’apprendistato cognitivo  l’approccio metacognitivo  lo studio di caso  l’approccio narrativo  l’istruzione tra pari  la didattica 2.0  La didatticacapovolta Le Linee guida ci ricordano che l’integrazione tra assi culturali, in una visione interdisciplinare dell’unità di apprendimento, «rappresenta uno strumento per l’innovazione metodologica […] di progettare percorsi di apprendimento coerenti con le aspirazioni dei giovani e con il loro diritto ad un orientamento consapevole».33 Pedagogista formatrice
  • 23. STRUMENTI DIDATTICI PEDAGOGICI Gli strumenti didattici sono necessari e indispensabili per mediare i contenuti del sapere e favorirecosì l’apprendimento delle conoscenze, intese come assimilazione e acquisizione dei contenuti specifici degli insegnamenti in modo stabile e significativo, consapevole e funzionale. Gli strumenti si caratterizzano come mediatori didattici che possono essere:  attivi (uscite didattiche, esperimenti scientifici, osservazioni dei fenomeni naturali);  analogici (drammatizzazioni, giochi di ruolo, giochi di simulazione, simulazione di eventi);  iconici (disegni, schemi, mappe mentali, mappe concettuali, brainstorming, modelli);  simbolici (verbalizzazioni, codificazioni, espressioni di formule, notazioni simboliche). Pedagogista formatrice
  • 24. I TEMPI DELLA DIDATTICA L’articolazione temporale rappresenta una dimensione fondamentale per la pianificazione e implementazione dell’azione didattica sia della singola unità di apprendimento sia della modularizzazione annuale delle unità di apprendimento. Il Consiglio di classe è chiamato a scegliere la quantità di UdA e il tempo loro assegnato nel rispetto dei bisogni formativi della classe e delle istanze di personalizzazione dei percorsi progettuali Pedagogista formatrice
  • 25. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI (SOMMATIVA)  I criteri e gli strumenti di verifica-valutazione “sommativa” si riferiscono ai prodotti dell’apprendimento (conoscenze e abilità), in termini di profitto. Vale a dire verificare/valutare “quanto sa e sa fare” attraverso la PROVA ESPERTA che, sulla base di criteri scientificamente posti sul piano docimologico e concordati in sede dipartimentale o di consiglio, possano “misurare” gli apprendimenti e valutarli con l’attribuzione del voto in decimi o di giudizio, nel caso dell’IRC. La funzione sommativa della verifica/valutazione è riconducibile agli insegnamenti, così come riportato nelle Linee guida.  «La valutazione degli insegnamenti è legata principalmente alla progressione della carriera scolastica sulla base di decisioni periodiche, all’attribuzioni di voti numerici per insegnamento […] Pertanto, ciascun docente, sulla base delle evidenze raccolte, formulerà valutazioni che saranno registrate sul proprio registro personale elettronico. Sulla base di tali valutazioni il docente formulerà le proposte motivate di voto da sottoporre all’approvazione del consiglio in occasione degli scrutini intermedi e finali». Cfr. Linee guida, p. 39. Pedagogista formatrice
  • 26. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI (FORMATIVA)  La verifica-valutazione “formativa” si riferisce ai processi di apprendimento (competenze) per i quali la verifica prevede l’individuazione del compito di realtà e la valutazione, invece, la descrizione dei livellidi padronanza raggiunti.  Gli strumenti di valutazione delle competenze sono le “rubriche valutative” che richiedono l’individuazione delle “evidenze” Linee guida «Si suggerisce perciò di sviluppare procedimenti di valutazioni basati su “evidenze” che risultino tali sia ai docenti (in quanto valutatori) che agli studenti (in quanto valutati).  Tali procedimenti si basano generalmente su “rubriche di valutazione», Come ricordano le Linee guida, la valutazione delle competenze è finalizzata alla loro certificazione e alla loro documentazione riportata nel PFI e corrisponde all’intero processo formativo rispetto alle istanze eterovalutative, autovalutative e co-valutative. Pertanto un approccio integrato alla valutazione richiederebbe rubriche delle “competenze disciplinari”, delle “competenze di cittadinanza” (2007) (metacognitive e sociali e civiche), “autobiografia cognitiva”, “diario di bordo”. Strumenti qualitativi dell’indagine scientifica finalizzati alla riflessività dei processi implicati e al miglioramento delle prestazioni. Pedagogista formatrice
  • 27. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI (FORMATIVA) come ricordano le Linee guida. «È opportuno ricordare come la valutazione dei risultati di apprendimento trova il proprio completamento nella valutazione del processo formativo e come le due dimensioni – dei risultati e del processo – debbano coesistere e integrarsi reciprocamente». Pedagogista formatrice
  • 28. Il DM n. 92/2018 – (Regolamento attuativo D.lgs.61/2017), definisce l’UdA come: Insieme autonomamente significativo di competenze, abilità e conoscenze in cui è organizzatoil percorso formativodella studentessa e dello studente specifica che: Le UdA partono da obiettivi formativi adatti e significativi, sviluppano appositi percorsi di metodo e di contenuto, tramite i quali si valuta il livellodi conoscenze e abilità acquisite e la misura della maturazione delle competenze attese. UNITA’ DI APPRENDIMENTO Pedagogista formatrice
  • 29. UNITA DI APPRENDIMENTO(UDA) UDA è lo strumento progettuale per organizzare l’attività di apprendimento insegnamento UDA costituisce una delle opportunità per dare un significativo contributo alla certificazione finale delle competenze in ogni asse ed è un’attività comune a più docenti È una modalità per effettuare una didattica per competenze e con modalità innovative laboratoriali Pedagogista formatrice
  • 30. Le UdA sono la struttura di base dell’azioneformativa e costituiscono occasioni di apprendimento che consentono all’allievo di entrare in un rapporto personale con il sapere, affrontandocompiti che conducono a prodotti significativi per l’alunno e che costituiscono oggettodi una valutazioneattendibile. Prevedono compiti reali (o simulati) e i relativi prodotti che i destinatari sono chiamati a realizzareed indicano le risorse (capacità, conoscenze, abilità) che l’alunnodeve mobilitare per diventare competente. Ogni UdA deve sempre mirare ad almeno una competenza tra quelle presenti nel repertorio di riferimento. Vi sono UdA straordinarie, che qualificano il percorso, e UdA ordinarie di asse/discipline UNITA’ DI APPRENDIMENTO Pedagogista formatrice
  • 31. UNITA DI APPRENDIMENTO(UDA) Il Regolamento all’art. 2 riporta la seguente definizione di UDA:  “insieme autonomamente significativo di competenze, abilità e conoscenze in cui è organizzato il percorso formativo della studentessa e dello studente;  costituisce il necessario riferimento per la valutazione, la certificazione e il riconoscimento dei crediti, soprattutto nel caso di passaggi ad altri percorsi di istruzione e formazione.  Le UdA partono da obiettivi formativi adatti e significativi, sviluppano appositi percorsi di metodo e di contenuto, tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle abilità acquisite e la misura in cui la studentessa e lo studente le competenze attese hanno maturato. Pedagogista formatrice
  • 32. UDA PER DOCENTI In letteratura UDA  Un “pacchetto didattico “ una segmentazione ragionata di determinati insegnamenti in cui è possibile articolare il curricolo dello studente  un micro-percorso pluridisciplinare finalizzato a perseguire determinati risultati di apprendimento organizzabile per "assi culturali" oppure per "competenze" (più o meno collegate a "compiti di realtà" o all’“agire in situazione”); questa impostazione richiede generalmente una progettazione strutturata e trasversale ai vari insegnamenti (per consiglio di classe, dipartimenti,...);  una terza intende l’UdA come un insieme integrato di processi di apprendimento attivati dagli/con gli studenti e orientati alla soluzione di problemi a livello crescente di autonomia e responsabilita;̀ questa impostazione è molto orientata a farsi carico e gestire le progressioni degli studenti (che avvengono sia sul piano cognitivo che su quello non cognitivo) e richiede una progettazione su base personalizzata. Pedagogista formatrice
  • 33. Si devono sempre tenere presenti le progressioni previste in termini di processi Serve un quadro di riferimento strutturato, un filo conduttore progressivo.( canovaccio) cognitivi attivabili dagli studenti (dal più semplice al più complesso), con le possibili differenziazioni a livello individuale. MA COSA SERVE? Pedagogista formatrice
  • 34. UDA PER STUDENTI: STRUMENTO PER ENTRARE IN UN RAPPORTO PERSONALE CON IL SAPERE  Porta agli studenti il senso dell’unitarietà del sapere  Attiva lo spirito di cooperazione, il fare gruppo  Li porta a mobilitare le proprie risorse al fine di rispondere alle aspettative degli stakeholder coinvolti (docenti, compagni, aziende…..)  Ingaggia gli studenti: con i compagni assume il ruolo di ricercatore, sarà sollecitato ad assumere decisioni al fine di soddisfare le esigenze ed i bisogni evidenziati nel compito che dovranno affrontare Pedagogista formatrice
  • 35. UDA: AIUTA AD IMPARARE AD IMPARARE Imparare ad imparare è fondamentale (competenza chiave) Uda è uno strumentoadattissimo per “ imparare ad imparare” Pedagogista formatrice
  • 36. BOX n. 7 Schema di Piano annuale/biennale Passi essenziali Note Individuazione condivisa delle competenze- obiettivo per il gruppo classe relative al periodo della progettazione (biennio/annualità) Con le relative conoscenze e abilità e tenendo conto del profilo di indirizzo e delle specificità del contesto territoriale. A livello di pianificazione annuale è sufficiente individuare le competenze al cui sviluppo contribuiranno concretamente le varie UdA individuate, che verranno poi declinate nelle loro componenti a livello di progettazione di dettaglio. Tale definizione fa da base anche per le successive operazioni di personalizzazione. Definizione del canovaccio delle UdA In coerenza con la progressione curriculare prevista e in corso d’opera e funzionale alla personalizzazione dei percorsi. Il canovaccio serve anche da check-list per verificare se il livello di padronanza atteso per il gruppo classe e/o per i singoli studenti copre quanto previsto nella progettazione poliennale e/o se sono necessarie delle modifiche/integrazioni sul piano didattico. Ponderazione del numero complessivoe della sequenza delle UdA Le UdA dovrebbero prioritariamente avere un carattere interdisciplinare35 . Il loro numero potrebbe essere inizialmente di poche unità, per poi coprire con passare degli anni gran parte del monte ore. Vanno precisati inoltre i loro temi di riferimento e gli insegnamenti coinvolti. È possibile progettare anche UdAprogressive verticali in cui la stessa competenza viene via via padroneggiata a livelli sempre più alti di autonomia e responsabilità. Ciò si applica particolarmente bene alle competenze “trasversali”. Individuazione (per ogni UdA) di uno o più “compiti di realtà” Ciò va fatto a partire dall’individuazione di situazioni concrete e/o problemi autentici e significativi per gli studenti. Tali compiti dovrebbero essere in grado di costituire - in chiave unificante - un contesto realmente generativo di apprendimento attraverso la proposizione di esperienze funzionali alle competenze obiettivo (cfr. esempio di format). Va tenuto conto, inoltre, della necessità di proporre agli studenti compiti di natura sempre più complessa e non soltanto richieste di prestazioni semplici e ripetitive. Definizione dei criteri e delle modalità di valutazione Le competenze-obiettivo e i relativi “risultati di apprendimento attesi” dovrebbero far da base a “rubriche di valutazione” utilizzabili anche ai fini della certificazione delle competenze. La loro valutazione deve avvenire in un contesto autentico, in quanto l’alunno viene posto nella condizione di fare qualcosa con quello che sa all’interno di compiti veri o verosimili. Egli viene consideratocomunque e sempre persona desiderosa di apprendere e di coinvolgersi in compiti socialmente significativi. format Pedagogista formatrice
  • 37. Esempio di Format di riferimentodell’ UdA Scheda generale progettazioneUdA (per i docenti) Rubrica di vautazione Consegne per gli studenti Piano di lavoro,… (Dossier di supporto) 37 Pedagogista formatrice format
  • 39. Bibliografia L. Ugolini, « Il progetto didattico », in M. Baldacci, Unità di apprendimento e programmazione, Tecnodid, Napoli 2005. M. Pellerey, Dirigere il proprio apprendimento, La Scuola, Brescia 2006.  M. Comoglio, Educare insegnando. Apprendere ad applicare il Cooperative Learning, LAS, Roma 2000. Pedagogista formatrice