Giovedì 15 settembre 2016, presso la Sala 2 del Centro Congressi della Fiera Del Levante, si è tenuto il workshop “Il riconoscimento delle qualificazioni regionali sul territorio nazionale: sviluppo e applicazione del D.L. 30 giugno 2015”.
Per saperne di più: http://bit.ly/orsif-fdl2016
AMIF2014 – [Plenaria] Marco Vittori Antisari, Innovazione dei materiali per i...
Workshop 'Il riconoscimento delle qualificazioni regionali sul territorio nazionale' - Gabriele Grondoni
1. Il ruolo delle regioni nello
sviluppo e nell'attuazione del
Sistema nazionale delle
competenze - Il quadro
delineato dal Fondo Sociale
Europeo
Gabriele Grondoni
Coordinamento tecnico delle Regioni
ultimo aggiornamento: settembre 2016
2. L’Ue promuove la crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva degli Stati membri attraverso l’APPRENDIMENTO
PERMANENTE (OT 10.3), ovvero la formazione continua -
lifelong learning – dei cittadini che ha luogo non solo in contesti
formali, ma anche in contesti non formali e informali – lifewide
learning.
CAMBIA LA PROSPETTIVA
La formazione professionale non è più solo un processo, ma
un risultato che tutela e promuove il patrimonio professionale
e culturale dell’individuo e valorizza l’acquisizione di
competenze al di fuori di percorsi formativi strutturati e
intenzionali.
Il FONDO SOCIALE EUROPEO interviene per supportare i
processi che permettono agli stati membri di raggiungere
l'obiettivo sopra delineato
Il contesto europeo
STRATEGIA
EUROPA
2020
3. Il contesto normativo nazionale
LEGGE n. 92/2012
Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita
L’individuo è protagonista attivo dell’apprendimento
Acquisisce competenze che possono essere validate e
certificate
Anche in contesti informali e non formali, in modo intenzionale
e non intenzionale.
La legge n. 92/2012 pone le basi per la costruzione di un
compiuto sistema nazionale di certificazione delle competenze.
LEGGE
FORNERO
4. Legge n. 92/ 2012 – Articolo 4
definisce l’apprendimento permanente
delega il Governo ad adottare decreti legislativi per
definire norme generali e LEP utili a individuare e validare
gli apprendimenti non formali e informali con riferimento al
sistema nazionale di certificazione delle competenze
delega il Governo a definire:
a) gli standard di certificazione delle competenze e dei
relativi servizi, che contengono gli elementi essenziali per la
riconoscibilità e ampia spendibilità delle certificazioni in
ambito regionale, nazionale ed europeo;
b) i criteri per la definizione e l'aggiornamento, almeno ogni
tre anni, del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e
formazione e delle qualificazioni professionali;
c) le modalità di registrazione delle competenze certificate,
anche con riferimento al libretto formativo ed alle anagrafi del
cittadino.
art. 4, co. 51
art. 4, co. 58
art. 4, co. 68
5. DECRETO LEGISLATIVO N. 13/2013
dà attuazione alla Legge n. 92/2012 e definisce i livelli
essenziali delle prestazioni e gli standard minimi di
servizio del Sistema nazionale di certificazione delle
competenze.
Promuove l’apprendimento permanente quale diritto della
persona e assicura a tutti pari opportunità di riconoscimento e
valorizzazione delle competenze comunque acquisite in
accordo con le attitudini e le scelte individuali e in una
prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale (Art. 1).
Il contesto normativo nazionale
DELEGA
AL GOVERNO
6. A cosa serve il lavoro in atto
Il riconoscimento e la spendibilità delle qualificazioni
professionali tra le Regioni incide profondamente sulle
dinamiche occupazionali. Infatti,
agevola il matching tra domanda-offerta di lavoro;
rende percorribile il sistema dei crediti formativi,
valorizzando le competenze acquisite;
favorisce la programmazione dell’offerta formativa
collegata al mondo del lavoro;
favorisce i processi di individuazione delle
competenze acquisite in percorsi non formali ed
informali di apprendimento;
favorisce la costruzione delle prove di valutazione
degli apprendimenti ai fini della validazione e della
certificazione delle competenze acquisite;
favorisce l’accesso ai pubblici concorsi;
favorisce la mobilità occupazionale nazionale e a
livello comunitario.
7. Il Decreto legislativo n. 13/2013 si articola in due linee di
intervento prioritarie:
1. costruzione del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione
e formazione e delle qualificazioni professionali
2. definizione degli standard minimi del servizio di
certificazione (processo, attestazione e sistema nazionale di
certificazione).
Il Decreto interministeriale del 30 giugno 2015:
istituisce il QNQR, ovvero il QUADRO DI RIFERIMENTO
NAZIONALE DELLE QUALIFICAZIONI REGIONALI E DELLE
RELATIVE COMPETENZE
definisce una cornice di riferimenti comuni per l’operatività
dei servizi di individuazione e validazione e di certificazione
delle competenze di titolarità regionale
dà attuazione alla prima linea d’intervento per la costruzione
del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione.
Dal D.lgs. n. 13/2013 al D.i. del 30 giugno 2015
8. LINEA DI INTERVENTO UNO
Costruzione del Repertorio nazionale dei titoli di
istruzione e formazione e delle qualificazioni
professionali
Dal D.lgs. n. 13/2013 al D.i. del 30 giugno 2015
9. Il quadro nazionale delle qualifiche regionali
Il QNQR è un tassello del Repertorio nazionale, previsto
dall’art. 8, d. lgs. 13/2013. E’ una banca dati organizzata in 24
settori economico professionali (SEP), ciascuno declinato
in processi produttivi, aree di attività (ADA) e singole attività di
lavoro che compongono le ADA.
Costituisce il riferimento operativo unitario sia per il
riconoscimento delle qualifiche regionali in termini di contenuti
professionali presidiati che per i servizi di individuazione,
validazione e certificazione delle competenze.
Sarà reso pubblicamente accessibile e consultabile sul sito
del MLPS. E’ uno strumento aperto, può essere modificato e
aggiornato.
QNQR
SEP
10. La funzione del QNQR
Il QNQR consente di correlare tra loro le qualificazioni
regionali.
Ovvero, rende possibile:
Verificare e mettere a confronto i contenuti professionali
(competenze e profili) descritti nei diversi Repertori regionali;
Rendere leggibili e riconoscibili i contenuti professionali
sulla base di una comune rappresentazione del lavoro;
Disporre di un parametro di prestazione professionale per
costruire prove di valutazione congruenti.
11. Il Gruppo Tecnico Competenze (GT)
GT
COMPETENZE
Composto da
MLPS
MIUR
Regioni e PPAA
col supporto tecnico di:
ISFOL
Tecnostruttura
ATTIVITÀ PRELIMINARI
Individuazione degli ATE Ambiti tipologici di esercizio: descrivono le qualità del
contesto di esercizio di una attività lavorativa,
esemplificandola. Gli elementi che li costituiscono sono: i
Risultati attesi, il livello EQF e le schede esemplificative di
caso
Elaborazione dei RA Risultati attesi: elementi utili ad affinare le associazioni
tra le competenze riferite alle qualificazioni regionali (QR)
e le attività di lavoro di riferimento nazionale. Danno luogo
ai Gruppi di correlazione/equivalenza tra QR
Individuazione dei GdC Gruppi di correlazione: aggregati di attività di lavoro
dotati di una valenza funzionale rispetto al meccanismo di
correlazione e di riconoscimento delle qualificazioni
regionali e delle relative competenze a livello nazionale
12. La correlazione tra le qualificazioni regionali
La correlazione è un processo orientato alla progressiva
standardizzazione delle qualifiche regionali nella prospettiva di
implementazione del Repertorio nazionale.
Sono correlabili le qualificazioni regionali che, in termini di
competenze, presidiano le stesse attività di lavoro.
Le qualificazioni regionali correlabili, vagliate e validate
dall’apposito Gruppo Tecnico Competenze, sono considerate
automaticamente equivalenti.
13. LINEA DI INTERVENTO DUE
Definizione degli standard minimi del servizio di
certificazione (processo, attestazione e sistema
nazionale di certificazione)
Dal D.lgs. n. 13/2013 al D.i. del 30 giugno 2015
14. Nel Decreto interministeriale del 30 giugno 2015 sono confluiti i
contenuti metodologici principali di tre documenti sugli
standard di servizio del Sistema nazionale di certificazione
delle competenze elaborati dal GT Competenze:
Proposta di declinazione degli elementi minimi di
attestazione, ossia elementi minimi informativi che dovranno
essere presenti sia nei documenti rilasciati in esito al processo
di individuazione e validazione sia in esito alle procedure di
certificazione
Elementi minimi di processo per l’individuazione,
validazione e certificazione delle competenze, di cui al D.
lgs. n. 13/2013
Declinazione operativa della governance dei sistemi di
validazione e certificazione e prima ricognizione/valutazione
di impatto sui sistemi di accreditamento.
Dal D. lgs. n. 13/2013 al D.i. del 30 giugno 2015
3
2
1
15. D.I. 30 giugno 2015, il ruolo di Regioni e PPAA
ARTICOLI
4, 5, 6, 7, 8, 9
D.I.
30 GIUGNO
2015
Compongono il GT Competenze, insieme al MLPS e il MIUR,
supportati da ISFOL e Tecnostruttura (dal 2013)
Provvedono a dare attuazione al D.I.
Garantiscono forme idonee di coinvolgimento e partecipazione delle
parti economiche e sociali a livello territoriale
Monitorano e valutano, congiuntamente col MLPS, l’attuazione del
D.I.
Danno impulso alla manutenzione ordinaria del QNQR se è
necessaria la modifica o l’integrazione di repertori regionali già afferenti
al QNQR o in funzione dell’accesso di nuovi repertori regionali
16. Servizi di IVC, il ruolo di Regioni e PPAA
ARTICOLI
4, 5, 6, 7, 8, 9
D.I.
30 GIUGNO
2015
Assicurano il rispetto degli standard minimi di processo e di sistema
Disciplinano le modalità di organizzazione delle prove di valutazione a
comprova del possesso delle competenze da validare ovvero da
certificare
Regolamentano l’organizzazione e i termini di conclusione dei servizi
di IVC
Assicurano, al termine dei servizi di IVC, il rilascio e la registrazione
dei Documenti di validazione e del Certificato, conformemente agli
standard previsti dal d. lgs. n. 13/2013 e alle informazioni e
denominazioni prescritte dal d. i. del 30 giugno 2015.
Garantiscono l’operatività del D.I. attraverso l’organizzazione
territoriale dei servizi (adozione di un quadro regolamentare unitario per
l’organizzazione, la gestione, il monitoraggio, la valutazione e il
controllo dei servizi di IVC delle competenze; pubblicazione sul proprio
sito istituzionale di una sezione dedicata alla Certificazione delle
competenze; personale addetto all’erogazione dei servizi di IVC)
17. Il lavoro di Regioni e PPAA nell’ambito del GT Competenze
A livello nazionale:
dal 2013 garantiscono la partecipazione ai lavori del GT che ha
definito l’assetto metodologico per l’attuazione del d.lgs. n. 13/2013.
A livello territoriale:
si impegnano a dotarsi di un proprio repertorio di profili professionali
e ad adottare una propria regolamentazione relativa ai servizi di
Individuazione, validazione e certificazione (IVC) delle competenze,
in linea con i contenuti del decreto del 30 giugno 2015.
A tale scopo, Regioni e PPAA:
hanno fatto ricorso a due tipologie di Accordo (traghettamento e
maternage) per dotarsi di un proprio repertorio di qualificazioni e di una
propria regolamentazione in termini di IVC delle competenze
hanno preso in carico l’istruttoria di uno o più settori economico
professionali per verificare la relativa sequenza descrittiva con
esperti territoriali
hanno associato le competenze descritte nelle proprie
qualificazioni professionali alle attività nazionali, per procedere alla
correlazione.
18. Accordi di Traghettamento e Maternage
Per velocizzare il processo di dotazione di un proprio repertorio delle
qualificazioni professionali e di una propria regolamentazione in termini
di IVC delle competenze, le Regioni e PPAA hanno siglato accordi
bilaterali o interregionali di Traghettamento e Maternage.
Traghettamento: con apposito Protocollo una Regione o
PA può prendere un intero Repertorio di qualificazioni
professionali e di standard di certificazione di un’altra
Regione e traghettarlo nella propria
Maternage: una Regione o PA sprovvista di alcune
qualificazioni può attingere al Repertorio di un’altra Regione e
trasferire singole qualificazioni professionali nel
proprio. Il Maternage è possibile anche attingendo al
bacino informatico comune (il QNQR), che raccoglie tutte
le qualificazioni professionali regionali esistenti
Tali strumenti comportano vantaggi per le Regioni e PPAA. Infatti:
-agevolano l’allineamento dei territori che sono più indietro
-permettono risparmi economici
-valorizzano esperienze e investimenti già realizzati.
19. Quadro sintetico dei repertori regionali di qualificazioni
Repertori regionali esistenti
1.Basilicata
2.Liguria
3.Piemonte
4.Toscana
5.Umbria
6.Valle d’Aosta
7.Emilia-Romagna
8.Lombardia
9.FVG (DGR n. 1485- 22 luglio 2015 approvato nuovo Rep. qualif.)
10.Lazio
11.Molise
12.Puglia (Traghettamento con Toscana)
13.Sardegna (Traghettamento con Toscana)
14.Marche (Traghettamento con Toscana)
•Campania (Maternage)
•Veneto (Traghettamento con Lombardia)
1.Abruzzo (istituito con DGR n. 1101 del 29 dicembre 2015);
2.Sicilia (istituito con DDG n. 3478 del 25 luglio 2013)
3.P.A. Bolzano (in fase di costruzione)
4.P.A. Trento (in fase di costruzione attraverso Maternage –D.dirigente n. 4 - 25 agosto 15)
5.Calabria (istituito con DGR n. 335 del 19 settembre 2015 e in fase di costruzione - Maternage)
Prima linea di intervento
aprile 2016
settembre 2015
Legenda:
Regioni e PA dotate di Repertorio
Regioni e PA con Repertorio in fase di costruzione
Regioni e PA senza Repertorio
20. Quadro sintetico dei sistemi regionali di certificazione
Sistemi regionali di certificazione esistenti
1.Emilia-Romagna
2.Lombardia
3.Toscana
4.Umbria
5.Valle d’Aosta
6.Piemonte (in corso di completamento)
7.Sardegna (in corso di completamento)
8.Veneto (in corso di completamento)
In fase di progressiva normazione
1.Abruzzo
2.Basilicata
3.Calabria
4.Campania
•Liguria
•FVG
1.Lazio
2.Marche
3.Puglia
4.Trento
5.P. A. Bolzano
6.Sicilia
Nessuna informazione disponibile
•Molise
Seconda linea di intervento
settembre 2015
aprile 2016
21. GT Competenze, lavoro svolto
Completato il lavoro sulla correlabilità dei Repertori regionali sui 24
settori economico professionali
Creati i gruppi di correlazione
Individuati gli ambiti tipologici di esercizio (ATE), quali descrittori
che esemplificano il contesto di esercizio di una attività lavorativa.
Elaborati i Risultati attesi (RA) per ciascuna ADA dei SEP Edilizia,
Produzioni alimentari e Servizi per l’educazione, la formazione e il
lavoro
Adeguate le competenze relative alle qualificazioni dei repertori
regionali alle attività che caratterizzano le ADA di riferimento
Validati tre settori economico professionali: Edilizia, Produzioni
alimentari e Servizi per l’educazione, la formazione e il lavoro
22. GT Competenze, lavori in corso
Avviata istruttoria per validare i restanti 21 SEP
Avviata istruttoria tecnica per la costruzione dell’NQF (National
qualification framework) nell’ambito del processo di referenziazione
formale delle qualificazioni regionali ai livelli del quadro EQF
Avviata la pubblicazione on line del QNQR reso consultabile e
temporaneamente ospitato dal sito internet www.ISFOL.it
Avviato il ciclo di seminari territoriali a carattere informativo –
divulgativo per illustrare le ricadute dell’applicazione del QNQR sui
sistemi di istruzione/formazione professionale e lavoro
Elaborata una proposta di lavoro per la redazione delle schede
esemplificative di caso (che descrivono i dettagli dei contesti
operativi di esercizio in cui vengono svolte le attività) con il supporto di
esperti di contenuto.
23. Conclusioni
Le qualificazioni regionali validate sono spendibili sull’intero
territorio nazionale e comunitario
Gli apprendimenti sono messi in trasparenza
La mobilità geografica e professionale è più agevole
Il requisito della CONDIZIONALITA’ EX ANTE è soddisfatto: l’Italia
garantisce, infatti, un quadro operativo di riconoscimento delle
qualificazioni regionali e delle relative competenze. Dà piena
attuazione al quadro politico strategico nazionale e/o regionale per
l’apprendimento permanente
Notes de l'éditeur
Art. 4, co.51: «l’apprendimento permanente è qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale».
La Classificazione dei settori economico professionali assume quale riferimento le 7 aree professionali adottate con Accordo in Conferenza Unificata (27 luglio 2011) quale riferimento omogeneo a livello nazionale per l’offerta di IeFP. Le aree sono poi suddivise in SEP.
I settori economico professionali (All. 1 del d.i. 30 giugno 2015) sono:
Agricoltura, silvicoltura e pesca; Produzioni alimentari; Chimica; Estrazione gas, petrolio, carbone, minerali e lavorazione pietre; Vetro, ceramica e materiali da costruzione; Legno e arredo; Carta e cartotecnica; Tessile, abbigliamento, calzaturiero e sistema moda; Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica; Edilizia; Servizi di public utilities; Stampe ed editoria; Servizio di informatica; Servizi di telecomunicazione e poste; Servizi culturali e di spettacolo; Servizi di distribuzione commerciale; Trasporti e logistica; Servizi finanziari e assicurativi; Servizi turistici; Servizi di attività ricreative e sportive; Servizi socio-sanitari; Servizi di educazione, formazione e lavoro; Servizi alla persona; Area comune.
Servizi di IVC sta per servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze.
Servizi di IVC sta per servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze.
Le Regioni e PPAA possono inserire nei Documenti di validazione e nei Certificati informazioni aggiuntive, adottare denominazioni e descrittori differenti nel predisporre i propri modelli di attestazione, purché sia contestuale ed esplicito il riferimento alla dicitura assunta a livello nazionale
Condizionalità ex ante: requisito utile all’orientamento dei risultati per la spesa efficace ed efficiente dei fondi SIE (better spending). Gli Stati Membri assicurano, per ciascun OT, prerequisiti indispensabili di carattere normativo, regolatorio, programmatorio e pianificatorio; prerequisiti che sono, allo stesso tempo, attuabili (e perciò verificabili ex post), non prescrittivi (valutabili oggettivamente), credibili (equi, trasparenti e rigorosi), condivisi (stabiliti con la Commissione).